IL MICROSCOPIO OPERATORIO NEI TRATTAMENTI MININVASIVI IN ODONTOIATRIA AIOM – Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica Autori: Vassilios Kaitsas, Cristian Coraini, Mauro Rigolone, Carmelo Pulella, Giovanni Schianchi Indice: 1. Introduzione 2. Uso ergonomico del Microscopio Operatorio 3. Trattamenti mininvasivi in Conservativa, Endodonzia, Protesi, Chirurgia 4. Bibliografia. 1. Introduzione La strategia operativa primaria, durante l’uso quotidiano del Microscopio operatorio, è la formazione di un team che renda operativa una risorsa tecnologica che influisce direttamente sulla qualità della prestazione resa. L’approccio iniziale è impegnativo sia per l’operatore che per il suo staff, e pertanto illustreremo quelle che sono le indicazioni classiche per un corretto uso dello strumento e della sinergia necessaria di tutto il team di studio. Parliamo di “team odontoiatrico” poiché il lavoro dei vari elementi dello studio cambia divenendo, come vedremo,” lavoro di gruppo”. Verranno presentati una serie di casi in cui si rileva come l’uso del Microscopio ci permetta di eseguire interventi mirati ad uno standard qualitativo elevato delle prestazioni erogate. 2. Uso ergonomico del Microscopio Operatorio I ASSISTENTE II ASSISTENTE OPERATORE Posizionamento standard L’uso del microscopio, pertanto, richiede un periodo di formazione da parte di tutto il team, operatore compreso , che inizialmente può determinare anche l’allungamento dei tempi operatori a fronte di una qualità certamente elevata. Il lavoro con il microscopio vede impegnate nel campo operatorio quattro o sei mani, mentre almeno un’altra persona di supporto può essere presente fuori campo. La posizione dell’operatore è obbligata, questo perché l’operatore deve avere il miglior angolo d’osservazione del campo operatorio, mentre intorno a lui operano una o due assistenti. La corretta disposizione degli operatori deve seguire regole ergonomiche per diminuire al massimo gli stress, tutti debbono “esser comodi e avere un campo operatorio libero”. Questa regola è di primaria importanza in quanto una volta che poniamo gli occhi sul microscopio diminuiamo notevolmente il nostro campo visivo, la comunicazione con il personale assistente diventa verbale ed anche manuale a piccoli gesti. Questo modo non verbale di comunicare impone un periodo di training iniziale di circa duetre mesi. La posizione del paziente: La posizione del paziente è: il naso del paziente è in linea con le ginocchia dell’operatore, testa poggiata sul poggiatesta , corpo disteso e rilassato sulla poltrona, la posizione delle gambe che preferisce, compatibile con il nostro posizionamento sul campo di osservazione, le braccia lungo il corpo o poggiate sul petto o sull’addome. E’ necessario che il paziente sia a suo agio, comodo , in quanto una seduta di lavoro può protrarsi per un tempo anche superiore ad un’ora, e questo incide sia a livello emozionale per il paziente che sulla postura dell’operatore . La posizione dell’Operatore : Posizione del paziente e dell’Operatore Normalmente lavoriamo seduti di fronte ai nostri oculari. La testa, il collo e il tronco non devono essere allontanati dalla linea mediana per più di 15°e l’angolo tra il tronco e le nostre gambe non deve superare i 105°. Per aiutarci a mantenere una postura corretta sono disponibili seggiolini dedicati che permettono di poggiare i gomiti e mantenere ferme le braccia, così da lavorare ad alto ingrandimento senza dover essere concentrati sulla posizione dell’oggetto che abbiamo nelle mani. La sinergia di un team ben affiatato è data dall’operatore che non stacca gli occhi dal microscopio, né le mani dal campo operatorio . Questa condizione si determina solo quando l’ausilio del personale che lo assiste è consolidato consentendogli così di essere sempre sul campo operatorio , risparmiando tempo e fatica. Il Microscopio operatorio è l’unico mezzo che ci permette di lavorare su un campo ridotto senza muovere la testa il collo e la schiena ,una volta messo a fuoco il campo l’unica cosa da fare è : operare. Posizione delle assistenti: La prima assistente La prima assistente si trova nel settore III, alla sinistra dell’operatore . In questa posizione le sue possibilità di movimento sono abbastanza ridotte. L’assistente può lavorare in visione diretta , avere un completo e libero accesso visivo e manuale al campo operatorio, oppure con un monitor collegato alla telecamera del microscopio posto di fronte a lei , o ancora meglio con i doppi oculari montati sul microscopio stesso che le permettano di osservare sia il campo operatorio che fuori. La prima assistente si posiziona con il seggiolino a 15-20 cm più in alto rispetto all’operatore, e il più vicino possibile allo schienale della poltrona. Le gambe della prima assistente dovrebbero essere a circa 45° rispetto la linea mediana se opera in visione diretta. Mentre è più comodo se interagisce con il monitor, considerato che così potrebbe avere più spazio, può seguire il posizionamento del suo strumentario e controllare la messa a fuoco del campo o intrusioni dello stesso. I piedi debbono essere ben posizionati sull’anello rialzato del suo seggiolino per evitare “pericolose perdite d’equilibrio e intrusioni“ nel campo operatorio. La prima assistente interagisce con l’aspiratore, la lampada fotopolimerizzatrice, la testata dell’apparecchio Rx, assiste durante le sedute chirurgiche l’operatore , “guida“ a volte il passaggio da uno strumento all’altro nel campo operatorio il medico impegnato “visivamente” al microscopio. Divenendo parte attiva dell’intervento che stiamo eseguendo e non semplice osservatrice con un aspiratore in mano pronta ad interagire quando serve o quando glielo chiediamo La seconda assistente Alcuni interventi complessi, specialmente in chirurgia ed in implantologia, richiedono la seconda assistente. La seconda operatrice, quella fuori campo, facilita molto il lavoro considerando che c’è una divisione dei compiti riducendo così lo stress lavorativo, e facendo in modo che nessuno dei due operatori al microscopio perda il campo visivo dell’intervento. La seconda assistente normalmente è in piedi a ore 9, a destra dell’operatore e come la prima lavora in visione diretta o segue il monitor. La posizione più consona è quella uguale e speculare rispetto alla prima assistente, sia dal punto di vista della posizione sia dal punto di vista ergonomico.. Lei interagisce con la preparazione dei materiali, il cambio degli strumenti, la scelta e la consegna dello strumentario richiestogli in quanto la prima è occupata con noi nel lavoro a quattro mani e, cosa importante, nella comunicazione verbale e manuale con la prima assistente, che può ovviamente “scollegarsi“ dal campo operativo quando è necessario. Tutto questo richiede dedizione, concentrazione, affiatamento degli operatori che si tramuta sicuramente nella più grande SPECIALIZZAZIONE DI GRUPPO nel lavoro odontoiatrico di tutti i giorni. Farlo diventare un’abitudine è il miglior regalo che possiamo fare a noi e ai nostri pazienti. Una delle peculiarità del Microscopio Operatorio è quella di poter operare trattamenti microinvasivi, questo grazie alla possibilità di lavorare con elevata precisione usando gli ingrandimenti, la luce coassiale e la visione stereoscopica. 3.Trattamenti mininvasivi in Conservativa, Endodonzia, Protesi, Chirurgia E’ possibile in questa branca poter operare mini otturazioni intercettando i processi cariosi al loro insorgere evitando la prosecuzione e l’ampliamento del processo. Le immagini sottostanti sono un chiaro esempio: La possibilità di usare un manipolo dritto a bassa velocità risolve egregiamente il problema di rimozione della carie interprossimale. Ancora meglio possiamo evidenziare l’importanza di intercettare una carie al suo insorgere: Cavità ultimata Rilevamento della carie Posizionamento dell’otturazione Rifinitura Otturazione terminata Caso finito L’unica accortezza è quella di usare un composito di colore leggermente diverso, data la minima grandezza della cavità, per i futuri controlli dell’otturazione nel tempo. Gli INCAPPUCIAMENTI DIRETTI con MTA: Lesione cariosa profonda Rimozione del tessuto cariato Ottima la visione della grandezza della lesione e della polpa esposta. Possiamo sicuramente valutare il grado di rimozione della carie e otturarla con MTA usando la massima precisione. Zona pronta per l’incappucciamento Posizionamento dell’MTA Controllo RX Controllo dell’indurimento dell’MTA ENDODONZIA: Fondamentale in Endodonzia praticare aperture conservative per risparmiare la struttura dentale: questo è un grande vantaggio per il risparmio della struttura dentale alla fine del trattamento. Apertura mirata della camera pulpare Preparazione del canale Chiusura Controllo visivo della chiusura e Rx La perforazione decisamente conservativa delle corone per i trattamenti endodontici: Attraverso l’uso di frese dedicate è possibile perforare i manufatti ceramici evitando danni iatrogeni, l’unica accortezza è quella di effettuare una bisellatura del metallo della corona nell’eventualità dell’uso di ultrasuoni. Perforazione della parte metallica Apertura finale della corona Sondaggio del canale Esplorazione del canale Chiusura Rx Controllo PROTESI: Il Microscopio ci permette di operare preparazioni estremamente conservative durante la realizzazione di Faccette estetiche: gli ingrandimenti permettono la realizzazione di preparazioni conservative rifinite in maniera molto precisa e permettono una maggiore predicibilità di successo del manufatto nel tempo. Caso Iniziale Preparazione Preparazione finita Rifinitura dei margini con ultrasuoni Sabbiatura preinserimento Stratificazione del bonding Inserimento del cemento adesivo Rifinitura Posizionamento della faccetta Rifinitura senza diga Caso finito Caso Iniziale Caso finito L’effetto estetico è sicuramente notevole ed i margini di chiusura molto precisi.Tutti vantaggi dovuti all’uso del Microscopio Operatorio durante tuute le fasi di realizzazione. LA CHIRURGIA: La chirurgia del Seno Mascellare sicuramente beneficia delle caratteristiche del Microscopio Operatorio: facile reperibilità delle strutture anatomiche, apertura minimamente invasiva, controllo dell’approccio chirurgico, precisione di posizionamento dei materiali e degli impianti. Preparazione della finestra Finestra del seno aperta Inserzione del materiale per il rialzo Apertura Scollamento della membrana Caso finito e controllo Rx a sei mesi La CHIRURGIA ENDODONTICA: Sicuramente gli ingrandimenti migliorano di molto l’operatività di questa disciplina permettendo di usufruire di brecce ossee ridotte ed estrema precisione durante la preparazione e l’otturazione della cavita’ retrograda. Precisione di apertura della breccia Otturazione Preparazione della cavità Rifinitura con ultrasuoni 4. Bibliografia • Apotheker H. et al. - A microscope for use in dentistry. J. Microsurgery 1981 Fall; 3: 7-10 • Pecora G. et al. - Use of dental operating microscope in endodontic surgery. Oral Surg. Oral Med. Oral Pathol.. 1993 Jun; 75(6): 751-8 • Michelides P.L”. - Use of the operating microscope in dentistry “,Journal of Calif. Dent. Assoc.,Jun 24 (6);45- 50,1996. • Ruddle CJ - Micro-endodontic non surgica retreatment. Dent. Clin. 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