04 Settembre 2014 Osservatorio sulla congiuntura Scenario macro, tassi e aggiornamento Bce Area Research & IR Indice Summary pag. 3 La riunione della Bce e le nuove stime su crescita e inflazione pag. 4 Tassi di riferimento e tassi di mercato pag. 5 Le opportunità dal mercato delle cartolarizzazioni pag. 6 Cosa scontano i mercati sulle prossime mosse di Fed e Bce pag. 8 Congiuntura USA e Area Euro pag. 9 Congiuntura Italia pag. 10 L’incidenza delle tensioni geopolitiche sull’export italiano pag. 11 Key indicators a confronto pag. 12 MONTHLY SETTEMBRE 2014 pag. 2 Summary La Bce taglia di 10 bps i tassi di riferimento portando il costo del denaro al minimo storico dello 0,05%. Si tratta del minimo livello raggiungibile, lo stesso Draghi ha confermato che non saranno possibili ulteriori “aggiustamenti tecnici”. Contestualmente la Bce ha tagliato anche il tasso sui depositi presso l’Eurotower al -0,20%. Vengono ridotte le stime di crescita per l’anno corrente e per il prossimo (allo 0,9% e all’1,6% nel 2014 e 2015 rispettivamente dall’1% e 1,7% precedenti) oltre a limare le stime di inflazione per il 2014. L’autorità monetaria ha poi confermato l’acquisto di Abs e covered bond al fine di stimolare il credito all’economia, con una manovra che riguarderà un largo range di crediti cartolarizzati compreso gli RMBS. La decisione non è stata presa all’unanimità ma il presidente Draghi ha anche aggiunto che, se la situazione congiunturale continuasse a deteriorarsi, il board sarebbe pronto a misure non convenzionali aprendo la possibilità ad un futuro QE. Gli ABS oggetto di acquisto saranno sia gli esistenti ma anche i nuovi. Secondo stime effettuate dal Think Tank Bruegel il mercato potenziale per le nuove cartolarizzazionI sarebbe di una dimensione prossima ai €3 trn. Alla notizia delle misure introdotte da Draghi ha fatto seguito un sensibile indebolimento dell’Euro ed un ulteriore rialzo dei listini azionari. In Usa, la crescita si conferma in forte accelerazione dopo un primo trimestre deludente con le autorità che rivedono ulteriormente al rialzo il dato (+4,2% t/t annualizzato nel II quarter). Il Beige Book della Fed conferma espansione "moderata o modesta“ in 10 dei 12 distretti monitorati, ma "le condizioni del mercato del lavoro ed il trend delle assunzioni e i salari restano invariati“. Ed è proprio il mercato del lavoro, oltre ad un’inflazione ancora sotto controllo, che dovrebbero causare un rialzo dei tassi moderato e graduale da parte della Fed a partire dal 2015. In Area Euro l’economia affronta una fase di debolezza: in Francia, il Pil registra 2 variazioni nulle su base congiunturale in entrambi i trimestri del 2014 e l’Eliseo dimezza le stime sulle prospettive di crescita domestica per il 2014. In Germania, il Pil arretra dello 0,2% t/t nel secondo quarter, in scia al contributo negativo del commercio estero (complice l’embargo russo), ed al raffreddamento degli investimenti che tuttavia potrebbero aver risentito di fattori di stagionalità ed avverse condizioni meteo. Gli indicatori anticipatori di agosto (Zew tedesco di agosto a 23,7 p., sui minimi da dicembre 2012), non prefigurano un’inversione di tendenza. Si avvicina, inoltre, la scadenza di ottobre con l'Autorità Bancaria Europea (Eba) che rivelerà l'esito degli stress test condotti sulle maggiori banche europee. L’Italia risulta l’unico paese dell’Area Euro a registrare per due trim. consecutivi una flessione del Pil nella prima metà dell’anno (-0,2% a/a il dato finale sulla crescita nel II quarter) con gli indicatori anticipatori negativi che non lasciano intravedere prospettive di miglioramento per la parte finale del 2014. Il deterioramento del contesto è aggravato anche dalle crescenti tensioni geopolitiche ed i relativi riflessi sul commercio estero. Per l’Italia l’interscambio con la Russia vale circa 10 Mld € e se, nella seconda parte dell’anno, si consolideranno le tendenze in atto, le sanzioni costeranno al Bel Paese circa 1 Mld€. Merita attenzione anche la debolezza delle esportazioni verso il Medio Oriente che rischiano di contrarsi per l’intero 2014 di 1,5 Mld €. Deboli anche i consumi interni ed il clima di fiducia delle famiglie raffredda prima ancora che il provvedimento degli 80 euro del Governo abbia effetti positivi sulle vendite al dettaglio. La disoccupazione torna a salire (12,6% a luglio) e l’Ocse rialza al 12,9% le stime a fine 2014. Per la prima volta dal dopoguerra, l’Italia entra in deflazione ad agosto (-0,1% a/a l’indice Nic). Intanto il governo lancia il “Mille giorni Italia”, una serie di riforme al fine di stimolare la crescita e che dovrebbe incentrarsi sul mercato del lavoro, scuola e giustizia civile. MONTHLY SETTEMBRE 2014 pag. 3 La riunione della Bce, tassi di riferimento e tassi di mercato La Bce taglia di 10 bps i tassi di riferimento portando il costo del denaro al minimo storico dello 0,05% ed il tasso sui depositi presso l’Eurotower al -0,20%. Contestualmente la Bce ha confermato l’acquisto di Abs e covered bond al fine di stimolare il credito all’economia e ha abbassato le stime di crescita per l’anno corrente e per il prossimo (allo 0,9% e all’1,6% nel 2014 e 2015 rispettivamente dall’1% e 1,7% precedenti) oltre a ridurre le stime di inflazione per il 2014. La decisione circa l’acquisto di Abs, che riguarderà un largo range di crediti cartolarizzati compreso gli RMBS, non è stata presa all’unanimità ma il presidente Draghi ha anche aggiunto che se, la situazione congiunturale continuasse a deteriorarsi, il board sarebbe pronto a misure non convenzionali aprendo la possibilità ad un futuro QE. Gli ABS oggetto di acquisto saranno sia gli esistenti ma anche i nuovi. Secondo stime effettuate dal Think Tank Bruegel il mercato potenziale per le nuove cartolarizzazioni sarebbe di una dimensione prossima ai 3 trn di euro. Alla notizia ha fatto seguito un sensibile indebolimento dell’Euro ed un ulteriore rialzo dei listini azionari. MONTHLY SETTEMBRE 2014 pag. 4 Tassi di riferimento e tassi di mercato MONTHLY SETTEMBRE 2014 pag. 5 Le potenzialità e gli effetti di una rivitalizzazione del mercato ABS Area Euro: nuove emissioni nel mercato degli ABS ($ Miliardi) Il mercato delle Asset Backed Securities raggiunge l’apice in Europa prima della crisi ($1,2 Trilioni di nuove emissioni nel 2008). Ma nel 2013 le nuove emissioni scendono a $239 Trilioni, a seguito del deterioramento del rating dei sottostanti, a vincoli più stringenti di elegibilità richiesti dalla Bce nelle operazioni di rifinanziamento (repo operations), ed al disimpegno del settore assicurativo dal collocamento di tali asset. Tra i principali paesi emittenti, le nuovi emissioni in Italia, Olanda e Spagna sono calate di oltre il 70% dai massimi; in Germania dell’80%. In Gran Bretagna, dove le nuove emissioni rappresentavano, nel 2008, circa un terzo del totale europeo, tale quota è scesa al 20%. A fine 2013, l’ammontare in circolazione di titoli cartolarizzati risulta di circa 1 Trilione di euro contro i €2,2 Trl raggiunti nel 2008. Circa il 60% del mercato è rappresentato da MBS (Mortgage Backed Securities) sia residenziali che commerciali; seguono gli ABS tradizionali (leasing o prestiti per acquisto auto), i CDOs (Collateralized Debt Obligation) e gli SME ABS (backed by loans to Small-Medium Enterprises) che si attestano a €102 Mld. La presenza di securities a più alto rating si concentra in Germania e Francia mentre SME ABS, tipicamente a basso rating, rappresentano la principale tipologia in circolazione in Italia e Spagna. MONTHLY SETTEMBRE 2014 Fonte: SIFMA (Securities Industry and Financial Markets Association), Bruegel (Brussels European and Global Economic Laboratory) Pag. 6 Cartolarizzazioni: le possibili soluzioni e i potenziali effetti sul credito Area Euro: mercato potenziale degli ABS (€ Mld) Secondo lo studio dell’Organizzazione Bruegel, la Bce avrebbe tre opzioni per riattivare il mercato degli ABS esistenti: a) acquistare direttamente SME ABS: opzione realizzabile immediatamente, ma che mobilizzerebbe un importo limitato (tenuto conto che degli attuali volumi pari a poco più di €100 Mld, prudenzialmente, solo un 60% potrebbe essere elegibile). Comunque l’operazione avrebbe effetti non secondari sui bilanci delle banche e garantirebbe un pieno sfruttamento delle potenzialità offerte dalle TLTRO agli istituti. Incidenza potenziale del mercato degli ABS per tipologia e Paese (%) b) acquistare tutti i titoli securitizzati elegibili ma per fare ciò sarebbe necessario regolamentare globalmente al livello comunitario (trasparenza e contabilità) il mercato degli ABS, in modo da poter utilizzare senza problemi tutte le tipologie di asset. Le tempistiche però si allungherebbero anche se ciò libererebbe un maggior numero di risorse. c) varare rapidamente un programma di acquisti di RMBS, interessando così, risorse per circa €500 Mld (tenuto conto che l’85% degli attuali volumi -pari a €601 Mld- avrebbe rating investiment grade). Tuttavia tale intervento risulterebbe molto vicino ad un quantitaitve easing e avrebbe implicazioni di politica fiscale da valutare. I volumi potrebbero poi raggiungere i 3 Trl di € qualora si decidesse non solo di acquistare gli Abs esistenti ma anche di cartolarizzare i prestiti alle imprese non finanziarie in circolazione al 2013 (circa €3,8 Trl) e di mutui per l’acquisto di abitazioni (circa €4,2 Trl), tenendo conto dei criteri di elegibilità a collateral della BCE. MONTHLY SETTEMBRE 2014 Fonte: stime Bruegel (Brussels European and Global Economic Laboratory) basate su dati delle Monetary Financial Institutions ed OCSE Pag. 7 Cosa scontano i mercati sulle prossime mosse di Fed e Bce Usa: Libor 3M future Area Euro: Euribor 3M future Fonte: Elaborazione Servizio Research su dati Bloomberg In Area Euro, nell’ultimo mese, la curva dei tassi impliciti sull’Euribor 3M si è abbassata in particolar modo nel lungo periodo, con i mercati che scontano tassi invariati sui minimi almeno fino alla prima metà del 2016. Il movimento è stato particolarmente marcato dopo l’annuncio della Bce. Rispetto ad un mese fa, la curva dei tassi Libor Usa si mantiene sostanzialmente invariata, con il tapering che procede come da timetable e la discussione sull’eventuale avvio di un’exit strategy sui tassi in divenire; a meno di rialzi eccessivi del livello dei prezzi, interventi sul costo del denaro non sembrano probabili prima della primavera del 2015 e la velocità di aggiustamento dovrebbe essere graduale. MONTHLY SETTEMBRE 2014 pag. 8 USA e Area Euro Eurozone: le attese sulla produzione US: le attese sulla produzione La ripresa statunitense si conferma on track, con il Pil che nel 2° L’economia europea affronta una fase di debolezza, con le maggiori trim. dell’anno viene ulteriormente rivisto al rialzo al 4,2% t/t economie dell’Area che non riescono ad alimentare la ripresa: in annualizzato, grazie soprattutto all’incremento della spesa delle imprese. Francia, il Pil registra 2 variazioni nulle su base congiunturale in entrambi i Il Beige Book della Fed conferma espansione "moderata o modesta“ in trimestri del 2014, con l’Eliseo che riconosce l’impossibilità di 10 dei 12 distretti monitorati, ma "le condizioni del mercato del lavoro ed raggiungere gli obiettivi dell’attuale Finanziaria, dopo aver dimezzato il trend delle assunzioni e i salari resta invariato“. Il numero di occupati le stime sulle prospettive di crescita domestica per il 2014. In Germania, il ADP ad agosto è inaspettatamente in calo. I leading indicators di Pil arretra dello 0,2% t/t nel secondo quarter, in scia al contributo agosto si mantengono contrastati (sale il PMI Chicago e l’ISM negativo del commercio estero (complice l’embargo russo), ed al manifatturiero, mentre raffreddano il Markit PMI manifatturiero e l’ISM di raffreddamento New York) a riprova di prospettive incerte. Sotto controllo l’inflazione risentito di fattori di stagionalità ed avverse condizioni meteo. Gli indicatori che a luglio si allinea al target della Fed (al 2% a/a). anticipatori di agosto (Zew tedesco di agosto a 23,7 p., sui minimi da L’Autorità Monetaria, intanto, procede nel tapering, con gli acquisti dicembre 2012), non prefigurano un’inversione di tendenza. Si avvicina, mensili di asset che termineranno ad ottobre, mentre dai verbali della inoltre, la scadenza di ottobre con l'Autorità Bancaria Europea (Eba) che riunione di luglio del FOMC sembra emergere un consenso ad un primo rivelerà l'esito degli stress test condotti sulle maggiori banche europee. intervento sui tassi di riferimento già a partire da marzo del In un contesto di prolungata bassa inflazione (allo 0,3% a/a il Cpi 2015; tuttavia alcuni membri del Board evidenziano come vi sia ancora stimato di agosto), Draghi riconosce le difficoltà della domanda interna un disallineamento tra le condizioni correnti e il normale utilizzo della europea che deve essere stimolata sia con la politica monetaria sia forza lavoro. Ma i mercati, più che all’effettiva tempistica di un rialzo del fiscale; il richiamo viene colto dai leader europei, con Hollande e Renzi costo del denaro, sembrano focalizzati alla magnitudine di un tale che spingono per un utilizzo delle leve di bilancio nel rispetto delle regole intervento (livello e rapidità dei rialzi). UE; ma la Merkel non sembra disposta a cedere sull’austerity. MONTHLY SETTEMBRE 2014 degli investimenti che tuttavia potrebbero aver Fonte: Datastream, Bloomberg pag. 9 Italia I contributi alla crescita italiana Il mercato del lavoro L’Italia risulta l’unico paese dell’Area Euro a registrare per due trim. consecutivi una flessione del Pil nella prima metà dell’anno (-0,2% a/a il dato finale sulla crescita nel II quarter) e le prospettive per la parte finale del 2014 non sembrano migliorare, come evidenzia l’andamento dei leading indicators. La fiducia delle imprese ha, infatti, interrotto la fase di miglioramento da alcuni mesi, con il PMI manifatturiero tornato addirittura a segnalare contrazione ad agosto (sotto la soglia dei 50 punti). Anche il clima di fiducia delle famiglie raffredda dopo i rialzi di primavera, su cui aveva inciso Le sottocomponenti dell’inflazione verosimilmente il provvedimento degli 80 euro del Governo. A peggiorare il quadro, permangono tensioni sul mercato del lavoro, con la disoccupazione salita a luglio al 12,6% ed il numero di disoccupati che tocca 3,22 Mln di unità. Intanto l’Ocse rialza al 12,9% le stime a fine 2014. Per la prima volta dal dopoguerra, l’Italia entra in deflazione con l’indice Nic (+ tabacco) che flette ad agosto dello 0,1% a/a, in scia alla flessione su base annua dei prezzi dei beni energetici (in primis quelli non regolamentati) e al rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi. Imprescindibile l’azione di Governo: dopo il capitolo istruzione, Renzi sottolinea che dalla spending review arriveranno risparmi per €20 Mld e prevede di realizzare la riforma del lavoro, entro l’anno. Allontanando i timori di una manovra correttiva, il Premier ribadisce che l'Italia rispetterà il vincolo del deficit/Pil al 3%, sottolineando che "c'è una flessibilità possibile nella tempistica del Fiscal Compact", che permetterà di avere più tempo per il rientro del debito se si faranno le riforme. Tuttavia il clima di fiducia che ha accompagnato l’operato del Governo inizia a vacillare di fronte all’effettiva realizzazione di importanti riforme sin qui solo annunciate. MONTHLY SETTEMBRE 2014 Fonte: Datastream, Bloomberg Pag. 10 Il mercato Russo non è il solo rischio per le esportazioni italiane Nel secondo trimestre dell’anno il saldo commerciale ha contribuito in negativo alla crescita italiana. La crisi russa ha sicuramente aggravato la tendenza: le esportazioni verso la Russia, che per l’Italia è il quarto importatore mondiale fuori l’area Euro, pesano poco meno del 3% del totale e nei primi sei mesi dell’anno sono scese del 8,9% a/a con un forte calo a giugno (-18,6% a/a). All’interno dei singoli settori i più penalizzati sono tessile-abbigliamento-pelli-calzature (2,3 Mld €) in cui Mosca è il nostro settimo mercato e la meccanica (per 2,9 Mld€). A seguire gli alimentari, i vini e i mezzi di trasporto. Ipotizzando che, anche nella seconda parte dell’anno, la flessione delle merci esportate verso la Russia sia di simile entità a quella registrata nel primo semestre questo significherebbe per l’Italia una perdita di valore delle esportazioni di circa 1 Mld di €. Merita attenzione però anche la debolezza che riguarda le merci in partenza per il Medio Oriente, area che per l’Italia assorbe oltre il 5% delle esportazioni (quasi il doppio del peso rappresentato da Mosca) e che nei primi sei mesi dell’anno registra un calo del 6,9% a/a. Le tensioni in Medio Oriente potrebbero continuare a pesare su tale comparto. Ipotizzando anche in questo caso una flessione complessiva per l’intero 2014 di entità simile a quella registrata nei primi sei mesi dell’anno il calo delle esportazioni in valore nei confronti dell’Area per tutto il 2014 sarebbe di circa 1,5 Mld €. Export delle economie dell’Area Euro per mercato di destinazione (anno 2013) MONTHLY SETTEMBRE 2014 Export dell’Italia per mercato di destinazione (anno 2013) Fonte: Istat, Ref Ricerche, Fondazione Edison Pag. 11 Key indicators a confronto * * * Fonte: Datastream, Bloomberg MONTHLY SETTEMBRE 2014 pag. 12 Contatti Area Research & Investor Relations Autori Pubblicazione Lucia Lorenzoni Nicola Zambli Email: [email protected] Tel:+39 0577-293753 [email protected] +39 0577-298593 Si ringrazia Francesco Iacono per la preziosa collaborazione alla stesura del report Disclaimer This analysis has been prepared solely for information purposes. This document does not constitute an offer or invitation for the sale or purchase of securities or any assets, business or undertaking described herein and shall not form the basis of any contract. The information set out above should not be relied upon for any purpose. 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