Attività motoria funzionale Corso di Laurea Magistrale in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate A.A. 2014-2015 Università degli Studi di Pavia Attività motoria funzionale Mezzi e metodi della riatletizzazione Parte 3 Docente: Carlo Zanetti Ph.D. Attività motoria funzionale Portare la potenza al massimo “Taking power to the max” Docente: Carlo Zanetti Ph.D. Strength & Conditioning Nel tennis… Nello sprint 100-200 metri… Nel football americano… Potenza Quale strada seguire? Come allenarsi Take Home Message • Chiarire la differenza tra il termine potenza e il termine potenza di picco. • Capire il perchè dell’importanza dell’allenamento di forza (strength training) per sviluppare un’alta potenza di picco. Potenza versus Potenza di picco • La potenza (power) può essere espressa come lavoro/tempo. • La potenza è presente in quasi tutti i movimenti eccetto che nelle azioni isometriche. • Si può parlare di potenza in movimenti di lunga durata come la corsa o di breve durata come il lanciare o il colpire. Potenza versus Potenza di picco • Quando ci si riferisce a movimenti di breve, brevissima durata è corretto utilizzare il termine potenza di picco (peak power). • Quando si tratta di movimenti esplosivi, la potenza si esprime come forza x velocità. • Esempi: lanciare, calciare, colpire oppure accelerazioni, decelerazioni e cambi di direzione. Potenza di picco e Curva F-V • La potenza di picco è situata in un range ampio (30%-80% 1RM) sulla curva Forza- Velocità. • Come mai? Potenza di picco e Curva F-V I tre parametri di carico per la potenza di picco: 1. Esperienza di allenamento del soggetto 2. Fase di allenamento del soggetto durante il piano annuale 3. Natura dell’esercizio → parte alta del corpo versus parte bassa; tradizionale versus esplosivo Perché sollevare pesi… • Nonostante un salto permetta uno sviluppo di un più alto picco di potenza rispetto a uno squat, quest’ultimo è un prerequisito per il primo. • Esistono diversi fattori sottostanti ai meccanismi che permettono di aumentare l’abilità a produrre un più alto picco di potenza. Fattori neurali 1. Reclutare le unità motorie (UM) ad alta soglia. Queste UM sono composte di fibre di tipo 2 e sono associate alla produzione di potenza massima. 2. Migliorare il reclutamento delle grandi UM. Il “principio della misura” dice che per effettuare qualsiasi movimento, le piccole UM sono reclutate per prime. Gli atleti sono capaci di bypassare le piccole UM per attivare le grandi. Fattori neurali 3. Migliorare la frequenza di stimolazione. Il sistema nervoso diventa più “attivo”, permettendo il più alto RFD possibile (Rate of Force Development). Il picco di potenza è strettamente correlato al RFD massimo. 4. Più alta sincronizzazione delle UM. Le UM lavorano in modo più efficiente producendo movimenti “più fini”. Fattori muscolari 1. Sezione trasversa del muscolo (Cross Sectional Area). La CSA è la “misura” del muscolo. Quando un muscolo diventa più grande, normalmente diventa più forte. 2. Tipo di fibre. Le fibre di tipo 2 (fast twitch fibers) sono associate ai movimenti esplosivi. La presenza di queste fibre è geneticamente predeterminata. L’allenamento di forza recluta prevalentemente le fibre di tipo 2, aumentandone la grandezza e la % d’uso. Quale metodo usare… È importante conoscere: • Quali sono le richieste specifiche dello sport/soggetto in questione • Come ottimizzare l’allenamento per soddisfare queste richieste I 5 segmenti della curva Forza-Velocità I 5 segmenti della curva Forza-Velocità • La curva Forza-Velocità (F-V) è il fondamento che ogni allenatore deve conoscere per migliorare la performance dei propri soggetti. • È importante capire che la curva F-V descrive l’azione muscolare concentrica durante un movimento. • Per esempio la fase di salita durante un esercizio di squat o bench press. Forza Massima (90%-100% 1RM) • Esercizio: squat • Il sollevamento sarà molto duro • La forza applicata sarà molto alta • La velocità del sollevamento sarà molto bassa Forza Velocità (80%-90% 1RM) • Esercizio: squat • Il sollevamento sarà duro • La forza applicata sarà alta • La velocità del sollevamento sarà bassa, ma trattandosi di un carico submassimale, si cercherà di muovere il carico velocemente Picco di Potenza (30%-80% 1RM) • Massimizzare il picco di potenza è complicato • Ogni soggetto ha un diverso profilo di potenza • Il carico prescritto è molto vario, in quanto un soggetto può esprimere il suo picco al 70% di 1RM mentre un altro al 50% di 1RM Velocità Forza (30%-60% 1RM) • Esercizio: jumps squats ballistici (con barbell) • La forza generata sarà moderata • La velocità di esecuzione sarà alta • È importante sottolineare che c’è ancora una componente di forza, ma che l’enfasi si sposta verso la velocità del movimento Velocità (<30% 1RM) • Esercizio: salti quintupli (per esempio: salti in lungo da fermo) • Bassi livelli di produzione di forza • I movimenti vengono eseguiti alla velocità più alta possibile Ma io continuo a sollevare molto… • Cosa succede se continuo a sollevare alti carichi a basse velocità? • Diventerai forte e la tua velocità sport specifica sul campo da gioco potrebbe risentirne, diminuendo. Ma ho bisogno di velocità… • Anche se molti di noi passano poco tempo ad allenarsi ad alte velocità, esistono alcuni sport che si focalizzano sul lavoro di velocità. • Gli sprinters (100-200m) eseguono moltissimo lavoro di sprint/velocità. Ed ecco che interviene la forza… • Alcuni allenatori sottopongono gli sprinter a lavori di forza molto duri quando la loro carriera atletica è già iniziata. • Una volta che si è acquisita una certa velocità, miglioramenti ulteriori dei tempi di sprint possono ottenersi solo attraverso l’attivazione delle UM ad alta soglia. • Questo può succedere attraverso un allenamento pesante di forza. A cosa mirano gli allenatori? A due obiettivi: 1. ↑ la quantità di forza che un soggetto può produrre a ogni data velocità. Ciò sposterà la curva F-V verso l’alto. 2. ↑ la velocità di movimento che un soggetto può produrre a ogni dato carico. Questo porterà la curva F-V verso destra. Il metodo coniugato Il metodo coniugato • Lavorare su tutti i 5 segmenti della curva F-V è una necessità assoluta. • Questo sistema è il “metodo coniugato”. • È stato proposto da Louie Simmons e Mel Siff. • Esistono 3 opzioni principali per applicarlo nel programma di allenamento di un soggetto/atleta. Il metodo coniugato Opzione 1: • Utilizzare ognuno dei 5 segmenti in una sessione di allenamento. • Per esempio effettuare vari esercizi in una determinata seduta, ognuno dei quali enfatizzi un segmento differente della curva F-V. Il metodo coniugato Opzione 2: • Utilizzare ognuno dei 5 segmenti della curva F-V in giorni differenti durante una settimana di allenamento. • Per esempio dedicare ogni giorno a un segmento differente della curva F-V. Il metodo coniugato Opzione 3: • Utilizzare ognuno dei 5 segmenti della curva F-V in fasi differenti durante il piano di allenamento annuale. • Per esempio dedicare ogni blocco/fase (normalmente 4 settimane) di allenamento a un segmento diverso della curva F-V. È importante… • Conoscere ogni segmento della curva F-V e creare dei programmi di allenamento a lungo termine orientati ai bisogni del soggetto e dello sport allenato. • Massimizzare il tempo speso in sala pesi.
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