QUINDICINALE DI ATTUALITÀ - POLITICA - SCIENZA - ECOLOGIA - CULTURA - SPORT - SPETTACOLO Fondato nel 1984 da Ben Jorillo Redazione: Via Fermi, 18 - 04011 Aprilia (LT) - Tel. 06.9275019 - 335.8059019 - e-mail: [email protected] sito www.giornaledellazio.it Aut. Tribunale di Latina n. 284 del 20/01/1977 - Direttore Bruno Jorillo DALLA REGIONE NETTUNO Raccolta differenziata porta a porta, eliminati definitivamente tutti i cassonetti a pag. 43 ANZIO Roger Waters: Cittadino Onorario di Anzio. Inno alla Pace a pag.42 POMEZIA Ex Lsu, una questione sempre aperta di FOSCA COLLI a pag.46 CISTERNA Agricoltura, ripartire dal melograno di FRANCESCO DE ANGELIS a pag. 41 ARDEA Il Consiglio approva a maggioranza la mozione sulla sicurezza a pag. 44-45 Anno XXX N.4 27 FEBBRAIO - 13 MARZO 2014 Roger Waters rende omaggio al padre, soldato inglese, nel luogo esatto dove morì settanta anni fa di BRUNO JORILLO a pag.46 di CONSUELO NOVIELLO COPIA OMAGGIO Servizio a pag. 22-23 APRILIA - AFFITTI UFFICIO TRIBUTI UN “AFFAIRE” DA CORTE DEI CONTI Concluse le indagini del nucleo della Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, coordinate dal tenente colonnello Vittorio Francavilla. Dopo aver sperperato soldi pubblici per anni,ora vorrebbero acquistare i locali con ingresso in un sottoscala ad un costo stimato di oltre sei milioni di euro. a pag. 2-3 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 2 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 Se ne sta occupando anche la Commissione trasparenza. La prima seduta si è tenuta giovedì 20 febbraio APRILIA - AFFITTI UFFICIO TRIBUTI “UN AFFAIRE” DA CORTE DEI CONTI Concluse le indagini del nucleo della Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, coordinate dal tenente colonnello Vittorio Francavilla. Dopo aver sperperato soldi pubblici per anni, ora vorrebbero acquistare i locali con ingresso in un sottoscala ad un costo stimato di oltre sei milioni di euro di Riccardo Toffoli e Gianfranco Compagno Prima riunione della commissione trasparenza, giovedì 20 febbraio, sui rapporti contrattuali tra Comune di Aprilia e Est Capital per i locali di palazzo di Vetro in piazza Bersaglieri. L’interesse sui rapporti contrattuali è dovuto alla recente indagine della Guardia di Finanza che tra ottobre e novembre si è recata in merito più volte a piazza Bersaglieri. In base alle indiscrezioni in nostro possesso, l’indagine è chiusa e tutto il pacchetto è stato inviato alla Corte dei Conti per l’accertamento di eventuale danno erariale. La commissione trasparenza è stata presieduta da Roberto Boi (Ncd) che ha ripercorso in tappe tutto il percorso di quegli affitti, dal contratto del 2003 alla recentissima transazione. Inoltre novembre gli uomini del nucleo della Polizia Tributaria delle Fiamme Gialle agli ordini del tenente colonnello Vittorio Francavilla sono tornati negli uffici comunali, in segreteria e nell’ufficio avvocatura. Hanno raccolto documentazione relativa al contratto di fitto dell’immobile di piazza Bersaglieri, usato solo parzialmente per l’ufficio tributi. Gli uomini del nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza si erano già recati in Comune venerdì 18 ottobre a palazzo di Vetro e nell’ufficio tributi. L’indagine è stata aperta dalla procura regionale della Corte dei Conti. La procura della magistratura contabile, infatti, vuole approfondire il contratto di fitto dell’immobile che negli anni è stato parzialmente utilizzato nonostante il Comune ha conti- queste colonne a denunciare la situazione degli affitti sottoscritti dal Comune e pagati dai cittadini, alcuni per locali che sono rimasti vuoti. In particolare l’inchiesta a firma del collega Gianfranco Compagno, ha ripercorso tutte le tappe dell’affitto dell’immobile di piazza dei Bersaglieri. Locali presi in affitto con delibera di giunta 545 del 16 dicembre 2003 (giunta Meddi) al piano terra e parte al primo piano, dopo che non furono acquistati all’asta dal Comune. Locali che non furono mai utilizzati, se non in piccola parte, ricordava il collega, dall’ufficio tributi dal 31 maggio 2010. E però, il contratto di affitto proseguiva ad un costo di oltre 300 mila euro l’anno. La giunta Santangelo aveva cercato di arrivare ad una trattativa. La delibera di giunta è la numero 399 del 16 anagrafici al p.t. e gli uffici tecnici e finanziari al 1° p.) verso il canone annuo di 280.000,00 (Iva 20%)”. Il contratto è stato stipulato il 31 marzo 2004. Il fitto sarebbe dovuto essere liquidato il primo giorno del mese successivo alla consegna dei locali che è avvenuta il 13 luglio 2005. Nel frattempo però, il Comune cercava di trattare con la proprietà per acquistare l’immobile. Si legge inoltre in di 120 mila euro alla firma della transazione, altre 120 al 30 giugno 2009 e ultimi 110 mila euro al 30 giugno 2010. Ma evidentemente questa non andò a buon fine se il commissario straordinario Cono Federico, arrivato proprio per la caduta di quell’amministrazione, nella relazione sul contenzioso dell’ente allegata al bilancio 2009 (poco prima delle votazioni che hanno portato D’Alessio alla guida quella delibera che: “il Comune di Aprilia non ha preso mai possesso degli immobili di cui al contratto di locazione in quanto i lavori di adeguamento degli stessi non sono stati ultimati ed inoltre la proprietà non aveva provveduto al cambio di destinazione d’uso”. La società però, il 26 ottobre 2007 ha notificato la Comune lo sfratto per morosità e citazione al tribunale. Il Comune si costituiva in giudizio con l’avvocato Giuseppe Di Nardo il quale redasse anche un parere pro veritate sull’ipotesi di una transazione con la società volta ad eliminare il contenzioso in essere. Il parere era favorevole ad un accordo bonario tra le parti. Nell’ipotesi di transazione si dice che: “la EstCapital…..è creditrice di tre annualità e che è disposta, in tale spirito conciliativo, a rinunciare a parte del credito vantato”. L’ipotesi di transazione era questa: il Comune avrebbe corrisposto alla società la somma di 350 mila euro in tre trance, la prima della città) così scrive: “EstCapital: chiesto lo sfratto e la risoluzione in danno del contratto di locazione. Chiedono la somma di euro 650 mila oltre interessi per canoni di locazione scaduti”. E del resto, la giunta Santangelo cadde sotto le dimissioni di 19 consiglieri a gennaio 2009, proprio pochi giorni dopo l’approvazione della delibera di giunta. Il commissario si recò più volte negli uffici inutilizzati e comunque affittati per rendersi conto della situazione. Il contratto però, evidentemente è andato avanti. Con raccomandata del 24 dicembre 2012, il giorno prima di Natale, il Comune di Aprilia comunicava alla società l’intenzione di recedere dal contratto di locazione. La lettera seguita di qualche mese, l’inchiesta del collega Compagno. Ma anche qui, la volontà non è coincisa con i fatti. Con delibera di giunta numero 65 del 9 agosto 2013 la giunta Terra (era assente l’assessore ai lavori pubblici Mauro Fioratti Spallac- IL GIORNALE DEL LAZIO Editore D.P.R. di Bruno Iorillo Iscritto al R.O.C. (Registro degli Operatori della Comunicazione) Registrazione Tribunale di Latina 20/1/1977 n. 284 REDAZIONE : Via Fermi n. 18 - 04011 Aprilia (Latina) Tel. e Fax 06.9275019 - 335.8059019 e-mail: [email protected] - [email protected] il presidente Boi ha detto di aggiornare la seduta ad una nuova riunione per visione i nuovi atti e riprendere la discussione. “Vista la complessità della materia, -ha detto- un paio d’ore penso ce siano sufficienti per iniziare. Possiamo, quindi, convocare una nuova commissione a breve”. UN PO’ DI STORIA Scrivevamo così nel numero di novembre 2013: “Mercoledì 13 nuato per anni a pagare canoni anche elevati per locali inutilizzati. In effetti, il pagamento risultava solo negli “impegni” da assumere, ma non è stato mai onorato. Le somme si sono così accumulate e hanno formato un vero e proprio “tesoretto” che ora costerebbe agli apriliani la bellezza di un milione di euro. Ma andiamo con ordine. Nel numero 6 di aprile del 2012, furono per l’ennesima volta dicembre 2008. Nella delibera si legge: “con deliberazione di G.C. n.545 del 16.12.2003, esecutiva ai sensi di legge, è stato stabilito di prendere in affitto dalla soc. Residenza Villa Albani s.r.l. alla quale è succeduta nel contratto la soc. EstCapital S.G.R. s.p.a., un compendio immobiliare sito in piazza Bersaglieri n.26 al piano terra ed al 1° piano da destinare ad uffici comunali (in particolare uffici DIRETTORE RESPONSABILE: Bruno Jorillo DIRETTORE EDITORIALE: Ben Jorillo - VICE DIRETTORE: Piergiuseppe Jorillo CAPOREDATTORE: Gianfranco Compagno Impaginazione e grafica a cura della C.S.T. La riproduzione di testi e immagini deve essere autorizzata dall’editore. La collaborazione ad articoli o servizi è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. Manoscritti e fotografie anche se non pubblicati non si restituiscono. PUBBLICITA’: Via E. Fermi n. 18 - Aprilia (Latina) - Tel. 06.9275019 - 335.8059019 STAMPA: Pignani Printing s.r.l ASSOCIATO ALL’UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA IL GIORNALE DEL LAZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 ci) ha preso atto che “il Comune di Aprilia continua tutt’oggi a detenere ininterrottamente quanto locato”. Poi la delibera fa riferimento ai finanziamenti del Plus che comporteranno la loro soldi, lunedì prossimo. Da informazioni assunte dall’ufficio finanze la transazione prevede la rimodulazione del canone di affitto che viene ridotto a 200 mila euro dal 2014 al 2017. In ristrutturazione di alcuni edifici comunali e che, per questo: “in un’ottica di contenimento della spesa e di riorganizzazione degli spazi liberi già a disposizione di questo Ente, la migliore soluzione possibile è sembrata essere quella di trasferire parte degli uffici comunali al piano terra e al primo piano dell’immobile preso in locazione da questo Comune…..presso il quale è attualmente ubicato l’ufficio tributi comunale”. Pertanto: “ai fini della prosecuzione del rapporto di locazione, di fatto in essere, è necessario procedere alla ricognizione dell’importo dei canoni scaduti ed insoluti, nonché di quelli pagati” e “atteso l’obiettivo strategico di amministrazione relativo al progressivo contenimento delle spese dell’Ente, è opportuno proporre al locatore una rimodulazione del canone di locazione per gli anni a venire, sino a naturale scadenza del contratto in essere”. Del resto, qualche giorno prima della delibera di giunta, esattamente il 6 agosto 2013, la EstCapital aveva depositato al protocollo del Comune una proposta di definizione bonaria per proseguire nel contratto di fitto e che alla giunta questa proposta, di cui non si dà però alcuna informazione, è apparsa “ad un primo esame vantaggiosa per questo Ente, ma che tuttavia serva un maggior approfondimento”. La giunta incarica l’avvocatura generale di verificare la proposta di accordo e il settore finanze di avviare un monitoraggio sul debito accumulato. Il risultato è la delibera di giunta n.97 del 26 settembre 2013. La delibera approva lo schema di transazione sugli importi dovuti e sul contratto futuro. In delibera non ci sono cifre. Tutto è rimandato ad uno schema di transazione che non è stato pubblicato. La transazione è stata siglata giovedì 14 novembre, proprio il giorno dopo la visita della Guardia di Finanza. Abbiamo provato a chiedere maggiori dettagli, ma ci è stato risposto di dover fare l’accesso agli atti. Cosa che puntualmente faremo per i nostri lettori e perché i cittadini sappiano come vengono spesi i più la società concederebbe l’uso gratuito del secondo piano. La transazione sul debito pregresso, ammonta a un milione di euro tondo tondo. Il milione di euro pagato dai cittadini di Aprilia servirà a coprire tutti i canoni non pagati per dei locali che non sono mai stati utilizzati dal Comune, a fronte di una richiesta iniziale della società di circa un milione e 200 mila euro”. Ovviamente poi i lavori sono passati sotto la lente della commissione trasparenza che si è riunita il 20 febbraio scorso e che ha iniziato ad acquisire documentazione. I LAVORI DELLA COMMISSIONE All’apertura il presidente Boi ha annunciato l’idea che questa fosse la prima riunione in merito perché la situazione è complessa e va trattata approfonditamente. Quindi ha ripercorso tutte le tappe di questi 10 anni. “La questione in discussione –ci dice il consigliere Monica Tomassetti- è sugli affitti dei locali siti in piazza Bersaglieri: dove ora c’è ufficio tributi e il primo piano. Nel dicembre 2003 la giunta Meddi decide di prendere in locazione questi locali. La consegna dei locali avviene successivamente con firma dell’ingegner Giovannini quando si dichiara che i locali sono utilizzabili. Il Comune ha forti ritardi nei pagamenti e si raggiunge una transazione giudiziale nel 2009 per evitare un contenzioso e lo sfratto. La prima anomalia che noi consiglieri di opposizione abbiamo riscontrato è che rispetto ai 350 mila tutto compreso, il costo diviene 350 mila più Iva. Troviamo difformità rispetto alla questione urbanistica. Nell’atto autorizzato dalla pagina 3 giunta si dice che la destinazione urbanistica non necessita di alcuna richiesta di variazione perché è stata già autorizzata con la stipula del contratto, mentre nella transazione questa frase non viene riportata. I patti, comunque, non vengono rispettati. Il commissario fa una relazione il 22 giugno 2009. E’ una direttiva prefettizia. Il 26 agosto, c’è una relazione su carta intestata del Comune non sottoscritta. Successivamente l’avvocato Sesselego comincia a sollecitare il dirigente finanze al pagamento delle trance dell’accordo. Ma l’accordo non viene eseguito. L’amministrazione D’Alessio non ha dato corso o cercato di ricontrattare. Anzi comincia la corrispondenza per l’acquisto del bene che viene quantificato in oltre sei milioni di euro. Gli uffici si muovono, i tecnici esprimono un parere di congruità ma molti atti, non ce l’abbiamo ancora e li abbiamo chiesti oggi. Si fanno una serie di incontri con la società per la vendita. Nel frattempo si vanno ad occupare i locali per l’ufficio tributi”. “Il 4 gennaio 2011 –continua il consigliere Carmen Porcelli- Sesselego invia una nota nella quale convoca una riunione, comunica il precetto per il pagamento di un milione di euro della Est Capital, constata il pagamento di due fatture e comunica l’occupazione dei locali. Si tratta del primo atto ufficiale in cui emerge che i locali sono stati occupati per l’ufficio tributi. Nel 2011, si poteva recedere dal contratto. Non è stato fatto, anzi i locali sono stati occupati. Lo stesso contratto del marzo 2004, prevedeva che lo stesso si riteneva automaticamente risolto già a partire dal mancato pagamento dei canoni. Si poteva benissimo chiedere la risoluzione del contratto. Vorrei sottolineare inoltre, il parallelismo che c’è tra la trattativa della Wyeth e questa vicenda”. “C’è un danno di milioni di euro –tuonano entrambi i consiglieri- perché sono stati spesi, senza mai utilizzare i locali. Dal 2009, ossia da quando si sono insediati questi amministratori prima con la giunta D’Alessio ora con la giunta Terra, la prima occupazione doveva essere quella di risolvere la vicenda”. IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 4 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 LA LECTIO MAGISTRALIS DEL PROF. GIORGIO MURATORE APRILIA: “CITTÀ DI FONDAZIONE” “COSTRUZIONE E TRASFORMAZIONE” Invitati, ma assenti ingiustificati il sindaco Terra, il vice Gabriele e l’assessore Fioratti Spallacci Un’occasione persa per loro per acquisire qualche rudimento di urbanistica A cura di Gianfranco Compagno Fasti e scempi passati, presenti e futuri del centro storico di Aprilia e delle altre Città di Fondazione. Un argomento caldo, quello affrontato il 22 febbraio scorso, in occasione del convegno “Città di Fondazione - Costruzione e trasformazione”, organizzato dall’Assinarch presso la Sala Manzù della Biblioteca Comunale di Aprilia. L’incontro, al quale hanno preso parte anche rappresentanti delle associazioni culturali Italia Nostra, Datti Spazio, il Coordinamento delle Libere Professioni, l’Associazione Geometri, Arci La Freccia, Aprilia Giovani, Italia Nostra, il Comitato per la Città degli Alberi e alcuni esponenti dei gruppi politici, vantava la prestigiosa presenza del professor Giorgio Muratore, che detiene la cattedra di Storia dell’Arte e Architettura presso La Sapienza di Roma e della dottoressa Daniela De Angelis, fautrice di alcuni importanti libri volti a ricostruire la storia di Pomezia, l’ultima delle città di Fondazione, appartenente all’Agro romano. Un appuntamento disertato dall’amministrazione comunale di Aprilia, assenti ingiustificati (citati nella locandina) il sindaco Antonio Terra, il vice e assessore all’urbanistica Franco Gabriele e l’assessore ai lavori pubblici Mauro Fioratti Spallacci, nonostante l’attualità delle tematiche trattate nel corso del dibattito, non ultimo il progetto per la riqualificazione di Piazza Marconi, sul quale sono piovute una valanga di osservazioni respinte dall’ente, a Pieretti, che ha riportato alla luce gli scempi passati contestualizzati sul territorio apriliano, dalla ricostruzione nel dopoguerra degli edifici originari, in maniera fedele ma con materiali meno nobili, fino alle ben più gravi demolizioni degli anni ’70, che seguendo la differenza delle molte associazioni cittadine, che sono intervenute nel dibattito, che non hanno lesinato critiche all’Amministrazione comunale. In apertura dei lavori è intervenuto il vice presidente dell’Assinarch, l’architetto Michele Magliocchetti, che ha portato i saluti del presidente ing. Gianluca Brilli. Il tema è stato introdotto dall’architetto Anna Civita scia della modernizzazione, hanno causato la perdita di edifici storici originari, quali il Municipio e la Casa del Fascio. Il PRG del 1972, tuttora vigente, prevedeva anche la demolizione di altri edifici pubblici e privati del centro, come il Cinema Teatro Aprlia, meglio conosciuto come “Pidocchietto” è stato riportato allo splendore del passato. Sull’argo- mento è intervenuto l’architetto Elisabetta Casoni, che ha brevemente esposto storia e peculiarità architettoniche dell’edificio realizzato, nel 1937, dal gruppo guidato dall’architetto Concezio Petrucci, seguendo i capisaldi del razionalismo. L’edificio, non venne raso al suolo dai bombardamenti, ma solo danneggiato, di conseguenza fu ricostruito solo in parte, e modificato soprattutto nella facciata, per riadattarlo a cinema più capiente. Nel 2007, la facciata fu ridipinta in nero, con sfere di colori fluorescenti, un colore antiestetico e certamente inadatto per una struttura storica da salvaguardare. “Un restauro non idoneo- ha sottolineato l’architetto Casoni, che mostra l’entità dei danni causati dall’assenza di un piano del colore. Tornato di colore bianco in seguito all’ultimo intervento, reso più simile a come si presentava in origine, il vecchio cinema teatro può rivivere, nonostante diverso è il contesto in cui sorge”. Il dibattito è poi entrato nel vivo della trattazione, con l’intervento del professor Muratore, che nel constatare il degrado che caratterizza il territorio a causa di interventi sbagliati e speculazioni edilizie succedutesi negli anni, non ha risparmiato critiche a progetto che interessa Piazza Marconi, elaborato dal professor Paolo Colarossi e fortemente voluto dall’amministrazione di Aprilia. “Aprilia, pur non ospitando monumenti antichi, rappresenta comunque una parte importante della storia urbanistica italiana degli anni ’30, oltre a conservare tracce importanti di popolazioni preromane. Ogni volta, resto sconvolto IL GIORNALE DEL LAZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 dalla trasformazione subita da un territorio divorato dai centri commerciali. Per questo motivo, l’esempio del Pidocchietto mi ha commosso, perché l’edificio è risorto dopo averne viste di tutti i colori. Aprilia è l’esempio della catastrofe pontina, viziata da quel difetto ideologico che guida la sistematica cancellazione delle di qualità, un aggettivo in genere usato da politici in mala fede e dai tecnici di regime”. Scempi e scelte sbagliate assunte negli anni, non hanno risparmiato neanche Pomezia. L’ultima delle città di Fondazione, che condivide con Aprilia i 4 progettisti, è infatti reduce della realizzazione di una fontana dai caratteri ridondanti, tracce del passato. Il risultato è che i monumenti attuali sono solo il fantasma di quello che Aprilia era un tempo. Nonostante tutto, il forte senso d’appartenenza della comunità, nel 1999, rese possibile la ricostruzione del campanile”. Il professor Muratore ha usato parole forti per bocciare il progetto previsto su Piazza Marconi. “Meglio non far nulla- ha aggiunto- che dar vita a uno scempio. Se le vasche previste a contorno dei grandi alberi diverranno realtà, immagino ci attenda un futuro spaventoso. Al di là delle carenze estetiche, non è chiaro come e perché il progetto sia stato concepito. Infine, in una città come Aprilia, ritengo che la pedonalizzazione del centro rappresenti la strada migliore per decretarne la morte. Si tratta di un’operazione destinata al suicidio, malcelata dietro alla definizione intervento poco adatta al contesto originale di stampo razionalista e ai tratti rurali della città. A parlarne, dopo un rapido excursus sulla figura di Petrucci, la più affascinante tra quelle dei progettisti del regime, la dottoressa Daniela De Angelis, autrice di molti libri riguardanti le città di Fondazione, in particolare Pomezia. “La figura contraddittoria di Petrucci- ha spiegato- studiata prima di noi da Gianfranco Compagno, è abbastanza controversa e non ha avuto fortuna a causa del tentativo di rimuoverne la memoria. È triste constatare che Aprilia, la città più amata dall’architetto, è molto diversa dal momento dell’inaugurazione. Se Pomezia ha subito scempi, Aprilia ha subito danni irrimediabili. Tuttavia, anche se la situazione è disperata, in alcuni scorci si respira ancora il respiro di Petrucci e il fascino dell’architettura rurale pagina 5 toscana da cui ha preso spunto. Bisogna però tutelare quel che resta con scelte di buon senso e buon gusto. Arrivando in città, ho notato con orrore il cartellone sul carnevale e la maschera che troneggiava sul Comune, un inno al brutto. Le parole provocatorie usate, vogliono suscitare una reazione contro l’indifferenza allo studio e alla ricerca che caratterizza la politica. Prima di agire, sarebbe opportuno che le amministrazioni ospitassero nelle commissioni studiosi di arte ed archi- dalla Città degli Alberi. Gianni Battistuzzi, portavoce del comitato spontaneo, ha contestato soprattutto l’assenza di dialogo tra la parte pubblica e la cittadinanza, prima di giungere all’approvazione del progetto definitivo. “Una carenza di metodo- ha confermato il Presidente del Coordinamento, l’avvocato Ermanno Iencinellache avrebbe evitato polemiche ed errori”. L’architetto Otello Lazzari, una voce fuori dal “Coro” ha sottolineato l’importanza di interventi di risistemazione, che ecces- tettura”. Ha partecipato un pubblico molto numeroso e qualificato. Dopo l’intervento di Attilio Bello, ex sindaco di Pomezia, chiamato in causa, sono intervenuti i rappresentanti delle associazioni invitate. il geometra Giulietta Emiliani, a nome dell’Associazione Italia Nostra, ha espresso dubbi e perplessità sul percorso scelto dagli amministratori in merito alla ristrutturazione di Piazza Marconi. “La politica- ha affermato- è cieca, segue solo il volere dei costruttori. Inoltre, il progetto previsto per Piazza Marconi, non tiene conto delle disposizioni di legge sulla tutela del verde e la realizzazione di città sostenibili”. Opinione condivisa sive appaiono le critiche avanzate da più parti sul progetto di Colarossi e che gli sforzi dei tecnici dovrebbero concentrarsi su battaglie per ottenere un nuovo Piano regolatore, poiché il vecchio risale al 1972. Dopo di lui, ha preso la parola il giornalista Gianfranco Compagno, appassionato di storia locale, che ha riportato alcune delle battaglie condotte in passato dall’Associazione Apriliani per la salvaguardia degli edifici storici. “Spesso- ha affermato- sarebbe meglio che l’Amministrazione comunale non facesse nulla, piuttosto che far danni, distruggendo l’esistente. L’esempio è quello degli ulivi rimossi dall’omonima via, che godevano di buona salute e che oggi agonizzano in via La Malfa. Oggi, lo spirito degli apriliani, dovrebbe tornare quello del ’89, che in passato permise di salvare la Scuola Marconi, almeno il corpo principale, un edificio rimasto in piedi dalle bombe della guerra e semi salvato dalle demolizioni indiscriminate della pace. La prima volta nel 1989, quando si parlò di ricavare un parcheggio nel seminterrato, che oggi ospita la sala polifunzionale. La seconda volta dalla deturpazione della facciata principale, nel 2001, operazione riuscita nel 2013, con la complicità dell’Amministrazione comunale. così come fu salvata la “Casa Ina” dalla demolizione totale. In quelle occasioni la città si sollevò. La nostra associazione, si impegnò anche per la ricostruzione del campanile nel 1999. sembrava che l’aria fosse cambiata. Relativamente al progetto su piazza Marconi e la chiusura della piazza, ritengo si tratti di operazioni speculative, non dissimili a quelle che portarono alla distruzione della Casa del Fascio. Non a caso i rappresentanti dell’Amministrazione comunale hanno preferito disertare questo appuntamento scomodo”. L’architetto Giovanni Brilli ha sottolineato le carenze tecniche del progetto di Colarossi. “L’amministrazione non si è accorta che siamo una città di fondazione- ha concluso l’esponente dell’Assinarch- come dimostra il fatto che il progetto è curato non dall’urbanistica ma dall’ufficio lavori pubblici. Questo mi fa pensare che l’amministrazione non ha a cuore la cultura. Scandalosa la commissione lavori pubblici, dove le nostre osservazioni sono state liquidate. L’unica conquista è che il progettista non userà una pavimentazione di tipo lievemente diverso”. Foto di Gianfranco Compagno IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 6 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 “Difensore del Nettuno, fortissimo nel gioco aereo, sfortunato nella carriera” È SCOMPARSO LA VECCHIA GLORIA NELLO STRADA Aveva indossato la maglia dell’Aprilia il 29 settembre 1950. Aprilia Latina 3-0 In quella formazione c’erano Quinto Ricci, scomparso nel 1950 e Pasqualino Nuti, che ha ricordato quella partita di Gianfranco Compagno “Nello Strada ambidestro difensore del Nettuno, fortissimo nel gioco aereo, sfortunato nella carriera, che l’avrebbe visto giocare in categorie superiori”. Miglior sintesi non si poteva fare. Così lo descriveva Silvano Casaldi, nel suo libro “La Storia del Nettuno Calcio”, presentato il 13 dicembre nel 1997 al cinema teatro Roxy di Nettuno, con prefazione del campione del mondo Bruno Conti, di Franco Dominici e di Antonio Sbardella. Nello Strada classe 1927, ha vestito la maglia biancoceleste dell’Aprilia il 29 settembre del 1950, in occasione dei festeggiamenti di San Michele, durante la partita amichevole Aprilia - Latina, con il risultato finale di 3 a 0 per i locali. La foto prepartita lo ritrae in piedi a fianco a Quinto Ricci, suo coetaneo, anch’esso nettunese, che cadrà sul campo del Latina il 31 dicembre 1950. Nella formazione c’erano altri tre giocatori nettunesi: Sandro Cesarini, Alberto Cancelli I e Silvano Cancelli II. Pasqualino Nuti il “portierone” dell’Aprilia Cal- cio degli Anni ‘50 ricorda quella partita e Nello Strada “Era venuto ad Aprilia insieme ad altri giocatori nettunesi, per fare delle partite precampionato. Egli disputò il campionato 1950/51 nel Nettuno, Ricci, Cesarini e Cancelli rimasero ad Aprilia. L’Aprilia Calcio ha sempre pescato nelle formazioni del Nettuno. Storica la foto di quattro nettunesi con la maglia dell’Aprilia del 1937 (archivio Silvano Casaldi) dove sono ritratti: Paccariè, Pietroforte, Sisti ed Ercolini, con la maglia celeste con una grande rondine sul petto. Formazione dell’Aprilia (29.9.1950) -In piedi Alessandro Cesarini, Diego Di Marco, Marino Trincia (dirigente), Peppe Damizi, Vittorino Frezzato, Spartaco Tucciarelli Nello Strada Quinto Ricci. Accosciati: Remo Battaglia, Pasqualino Nuti, Silvano Cancelli II e Alberto Cancelli I. (foto archivio Nuti) Nello Strada ha militato nel Nettuno dal 1948, era in formazione con Ricci, Cancelli e Massimi, che in seguito hanno militato nell’Aprilia, fino al 1954 (libro S.Casaldi). Passato alle categorie superiori, finì la carriera a causa di un brutto incidente di gioco. Rottura dei legamenti crociati e menisco. Fu operato dal celebre professor Valdoni. Ritornò a giocare a Nettuno, ma non fu quello di una volta. Si sposò nel 1958, a carriera terminata, con una super tifosa dell’Anzio, che aveva conosciuto in un derby nel 1951. Rimase nel mondo del calcio, fu direttore sportivo del Nettuno. Nella vita faceva l’impresario edile, faceva principalmente ristrutturazioni. È morto nella sua casa di Anzio, lunedì 20 gennaio 2014, alle ore 11.45. Il funerale si è svolto martedì 21 gennaio, alle 15.30, presso la Chiesa dei Santi Pio e Antonio. È stato tumulato nella tomba di Famiglia nel cimitero di Anzio. La messa del trigesimo si è svolta mercoledì 19 febbraio nella stessa chiesa alle 18.00, dove ho incontrato le figlie Maura, Annalisa e Alessandra, che mi hanno raccontato del Padre. Foto archivio Pasqualino Nuti e Silvano Casaldi Fondato da Ben Jorillo IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 8 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 Pubblichiamo la relazione integrale esposta da Gianni Battistuzzi APRILIA - IL COMITATO PER LA CITTÀ DEGLI ALBERI Al convegno “Città di Fondazione- Costruzione e Trasformazione”, a cura dell’Assinarch, di venerdì 21febbraio 2014 Un intervento articolato, dettagliato, ma soprattutto molto critico, per quanto riguarda la gestione del verde e dell’urbanistica di Gianni Battistuzzi* PARTECIPAZIONE E TRASPARENZA Questo intervento giunge alla fine di un percorso che, partendo dall’indignazione per il continuo abbattimento di alberi sia in aree pubbliche sia private, ci ha condotti prima alla protesta e poi alla ricerca di interlocutori istituzionali capaci di pervenire ad chiamo lo sciupio di denari pubblici, ma la parsimonia che si deve avere quando si è delegati a gestire il portafoglio altrui. E per rendere bene l’idea di cosa intendiamo, non accettiamo quanto dichiarato in apertura dei lavori della Commissione di ieri (giovedì 20.2.2014) da parte dell’assessore Spallacci quando afferma che non è possibile “Iniziare da zero a rivedere i Gianni Battistuzzi una proposta ragionata e condivisa per una diversa gestione del verde nella nostra città. Al momento non è stato recepito. Siamo subito a dire che con il “Comitato per la Città degli Alberi” il modo di far politica classico tipico delle diverse amministrazioni non funziona più: non cerchiamo favori, ma il rispetto delle regole; non cerchiamo padrini perché non abbiamo aspirazioni elettorali; non cerchiamo polemiche sterili, ma attuazioni possibili; non cer- progetti, è impossibile, però diamo apertura a continuare a dibattere”. Ma si rende conto che il dibattito l’ha già chiuso ? Sia noi, che l’assinarch hanno chiesto alla presentazione delle osservazioni di continuare a condividere e discutere le stesse in sedute pubbliche, mentre l’analisi delle osservazioni e il dibattito è stato ieri organizzato esclusivamente in Commissione. Cosa significa allora “diamo apertura a continuare il dibattito?” . La risposta c’è, non siamo nati ieri, e molti di noi anche ad Aprilia, che amiamo, …è………… quella del bussare alla porta, chiedere permesso ?, per favore che ne dice assessore se facciamo così o cosà ? cioè una apertura senza ombra di dubbio di clientela, di manifesta arroganza della politica nel costringere a chiedere ciò che si ha diritto: il diritto a vivere in una città più pulita, più trasparente, più verde,più sana…..…in una parola più bella! Bene non lo chiederemo mai, non accettiamo questo modo di approccio con i cittadini, vogliamo essere partecipi attivi, certo non decisori, in democrazia spetta a voi amministratori, ma voi avete anche l’obbligo di ascoltare alla pari i cittadini. Questo non solo perché lo chiediamo noi, ma perché lo richiede la legge dello Stato: DECRETO LEGISLATIVO 14 marzo 2013, n. 33, “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni (GU n.80 del 54-2013)” art. 39 comma 1. Le pubbliche amministrazioni pubblicano: a) gli atti di governo del territorio, quali, tra gli altri, piani territoriali, piani di coordinamento, piani paesistici, strumenti urbanistici, generali e di attuazione, nonché le loro varianti; b) per ciascuno degli atti di cui alla lettera a) sono pubblicati, tempestivamente, gli schemi di provvedimento PRIMA che siano portati all’approvazione; le delibere di ado- zione o approvazione; i relativi allegati tecnici. art. 39 comma 3: La pubblicita’ degli atti di cui al comma 1, lettera a), è condizione per l’acquisizione dell’efficacia degli atti stessi. Riteniamo perciò non essendo stati pubbli- to, ma richiediamo rispetto e ascolto, e voi amministratori dovete spogliarvi della arroganza e supponenza che vi ha distinto. OPPORTUNITÀ EUROPEA Il nostro modo di affrontare l’ar- Il tiglio di piazza Roma, un esempio negativo, abbattuto e mai ripiantumato (Massimo D’Alessandro) cizzati come sopraindicato siano nulli, quindi è lecito richiedere che siano, ove necessario, iniziati anche da zero. Non stiamo in questo caso a richiedere l’azzeramento complessivo del proget- gomento è sempre stato molto pragmatico e di confronto e, quando privi di competenze specifiche, ci siamo rivolti ad arboricoltori esperti e abilitati alla professione, che abbiano in pri- IL GIORNALE DEL LAZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 mis a cuore la salvaguardia delle alberature e solo come ultima ratio, se palesemente necessario, l’abbattimento. Contemporaneamente il nostro agire è anche di natura “politica” nell’indicare, sempre nello spirito propositivo detto inizialmente, strade che aiutino anche economicamente alla risoluzione dei problemi, come ad esempio nell’indicare canali di finanziamento. Ma che centra un comitato che ha a cuore la salvaguardia del verde con la programmazione della città e in particolare lo sviluppo urbanistico del territorio? Ricordiamo che non noi, ma anche qui la Legge dello stato n. 10/2013 entrata in vigore nell’aprile dello scorso anno lo prevede. Il cardine della legge nazionale è non solo la salvaguardia delle zone a verde, soprattutto nelle aree urbane, ma l’indicazione come linea guida che ogni azione di “riqualificazione” delle aree urbane debba tendere ad un incremento delle zone a verde. E laddove fosse necessario e inevitabile abbattere alberi, questi debbono essere sostituiti con altri alberi il più vicino possibile il luogo d’origine: ne consegue che la diminuzione di zone a verde è praticamente impossibile, per una serie di motivi che non stiamo qui ad elencare, ma ne richiamiamo solo due di più immediata pertinenza: 1) Abbattere le emissioni di CO2 nelle aree urbane. 2) Migliorare l’ambiente urbano rigenerando le aree dismesse. Questi due obbiettivi insieme a: 3) Promuovere la mobilità sostenibile. 4) Sostenere la rigenerazione strutturale ed economica dei quartieri disagiati sono anche, non è un caso, i 4 punti che vengono finanziati dalla Comunità Europea come sfida del bilancio 2014-2020 per i fondi strutturali (Piano città). Ricordiamo che il Comune ha già l’ufficio delegato alla ricerca di finanziamenti europei. Chiediamo che venga messo in condizione di richiedere i finanziamenti. Per fare questo abbiamo chiesto, come primo punto nelle nostre osservazioni, che venga associazioni come la vostra di architetti e ingegneri. Vi invitiamo ad abbandonare modi servili di sottomissione, ma di pretendere quanto giusto sia, e non di richiedere con favori quanto dovuto. Ebbene, di tutto questo l’arch Colarossi (figlio dell’ing. Incaricato) ieri non ne ha fatto menzione o meglio ha indicato gli obbiettivi elencati come elementi utilizzati per classificare data dignità al PIANO COMPLESSIVO DEGLI SPAZI PUBBLICI PER IL CENTRO STORICO, cioè della “cosa” che c’è, ma non si deve dire, né tantomeno chiamarlo piano, forse perché si ha timore che possa poi essere sottoposto a VAS. Per eludere una Legge dello Stato, si procede spacchettando un piano complessivo in una miriade di piccoli interventi, con il vantaggio di non essere valutati da qualcuno più in alto, di mantenere un controllo di ricatto e condizionamento nel distribuire i lavori sia verso i progettisti che verso le imprese. È una forma di abuso di potere che va rigettato completamente, soprattutto da le osservazioni del comitato come “accademiche” e poco pratiche!!! LA PAVIMENTAZIONE L’arch. Colarossi ha affermato che la pavimentazione in travertino o porfido è costo e i per questo non è percorribile e impraticabile la strada indicata dal comitato. Ha dimenticato di dire che il comitato ha proposto questa pavimentazione con il risparmio che emerge dal non intervenire sulle aiuole!!! LE FONTANELLE, LE FONTANE E LE PISCINE Ieri si è raggiunto il ridicolo. Il Comitato propone che siano mantenute le piscine originarie, venga realizzata una nuova fon- pagina 9 tana davanti le poste sia valorizzata storica fontanella davanti le suore. Arch. Colarossi dice bene, accolta, allora si faccia in questo modo: la fontana davanti la posta non la prendiamo neanche in considerazione, ma possiamo elevare a dignità di fontana la fontanella e eliminiamo le piscine (perché sono brutte ? perché si risparmia nei costi ? non capiamo il perché) .Pazzia pura!! Gli va ricordato che le due piscine sono presenti da sempre in dette aiuole, come ben documentato da foto d’epoca e quindi la nostra è una affermazione accreditata. Gli interventi di ristrutturazione delle piscine dovranno essere volti a valorizzare l’originario mosaico, che come fatto notare dal prof. Papi è costituito dalle originali tessere del colore turchese richiamante lo stemma sabaudo in onore del quale furono forgiate, della stessa provenienza di quelle presenti nella prestigiosa fontana coeva di Sabaudia. Se tolte verrebbe eliminato l’ultimo baluardo della città di fondazione! LE BUGIE TECNICHE L’arch. Colarossi ha affermato che il calcolo della ZPA (zona di pertinenza degli alberi = cioè la zona di terreno nudo che deve restare intorno gli alberi) è sbagliato, e addirittura a suo dire le ZPA sono ampiamente di area superiore al dovuto rispetto al regolamento comunale. Come il comitato ha dimostrato il modo di calcolo con carta, penna e righello, nella stessa maniera,se in grado, lo dimostri !!! Inoltre il comitato avrebbe sbagliato anche nel riportare il conteggio delle distanza degli scavi intorno agli alberi affermando che non saranno superiori ai 3,30 metri Qui non occorre nessuna dimostrazione, le cartine del progetto (allegato A02) parlano chiaro: le distanze dal tronco sono quasi sempre inferiori a quelle consentite dal regolamento in qualche caso addirittura inferiori al metro.. I CHIOSCHI E LA TETTOIA La presenza dei chioschi è il problema num1 a detta del comitato, e va affrontato in una ottica diversa dalle ipotesi prese in considerazione (come ad es.il non poter far nulla, o l’avanzamento del chiosco delle poste,ecc…) . A nostro avviso,va avviata una trattativa privata prevedendo anche la possibilità di trasferire questi esercizi in altre zone più favorevoli per il gestore, oppure rimanendo in prossimità della piazza ad es.trasferendo l’attività del chiosco della biblioteca all’interno della stessa. Per il chiosco delle poste riconosciamo che potrebbe essere una trattativa più complessa,ma confidiamo nella fantasia degli amministratori. Ragionando in questi termini potremmo anche soprassedere alla manifesta “negligenza” della settimana scorsa riguardante l’ approvazione di una delibera di autorizzazione di occupazione di suolo pubblico con una tettoia permanente come estenzione del chiosco davanti la biblioteca. Autorizzazione infelice anche perché impedisce ulteriormente il passaggio pedonale che è la scelta principale che ha giustificato gli interventi sulle aiuole. Foto di Gianfranco Compagno *Comitato per la città degli alberi IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 10 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 È stata oggetto di una tesi di laurea discussa lo scorso 24 gennaio APRILIA - LA RIQUALIFICAZIONE DELLE PALAZZINE EX CANEBI Si tratta delle cinque torri degradate abbandonate da anni di via Diocleziano A realizzarla Alessio Acciarito, neo dottore in architettura di Giulianello di Cori di Veronica Alessandrini È da oltre 30 anni che ad Aprilia si discute del problema delle palazzine dell’ex Canebi. Il degrado delle strutture del quartiere Agroverde comprese tra via Tiberio, via Diocleziano e via Mascagni continua ad essere una questione incalzante che, ad oggi, ancora non è stata risolta. Le palazzine sono state costruite durante gli Anni ‘70 e non appena ultimate sono rimaste vuote a causa del fallimento della società costruttrice: anni di incuria ed intemperie hanno deteriorato gli edifici, trasformandoli in prede facili per atti vandalici e occupa- zioni abusive. Attualmente proprietà della società Villa Albani di Roma, la stessa che aveva affittato gli uffici di via dei Bersaglieri al comune di Aprilia, in attesa della soluzione definitiva, si parla di “imminente” demolizione e ricostruzione di 64.000 metri cubi, 24.000 metricubi in più come regalo “Piano Casa”, Alessio Acciarito, 29 anni, laureato in architettura di Giulianel- lo di Cori ha pensato di trasformare la riqualificazione del sito nell’oggetto della propria tesi di laurea intitolata “Riqualificazione architettonica ed energetica di cinque torri abbandonate con sopraelevazioni ed ampliamenti in legno”, discussa il 24 gennaio scorso presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Roma “La Sapienza” e realizzata con il contributo del relatore prof. arch. Fabrizio Tucci (prof. Di Tecnologia dell’Architettura e di Progettazione Ambientale presso i Corsi di Laurea TAC e AGP e il Corso quinquennale UE) e i correlatori prof. arch. Paolo Antonini per gli aspetti strutturali e il prof. arch. Franco Cipriani, per quelli impiantistici. Lo abbiamo incontrato il 12 febbraio proprio nella zona delle palazzine ex Canebi per farci spiegare le proposte per la riqualificazione di quest’area tanto problematica, contenute nella sua tesi. «Il progetto- ci ha detto l’architetto Acciaritoconsiste nel riunire i basamenti delle cinque torri per creare nuovi ambienti che diano più servizi al quartiere Agroverde, il tutto realizzato utilizzando strutture in legno. Ho scartato l’ipotesi della demolizione con annessa ricostruzione, perché è molto costosa sia in termini economici che di impatto ambientale. Abbiamo optato per una riqualificazione degli involucri: la proposta progettuale consiste nel mantenere le strutture portanti in cemento armato e intervenire con una soluzione di pacchetti murari in legno. Queste pareti in legno hanno un’efficienza energetica maggiore, riusciamo a portare questi edifici in classe A. Per quanto riguarda l’energia la nostra proposta è quella di creare delle sonde geotermiche all’interno del lotto da riqualificare, attraverso cui riuscire a prendere energia dal sottosuolo utile sia per il riscaldamento d’inverno che per l’aria fresca d’estate. La riunione dei basamenti va a creare una sorta di zona commerciale all’interno, in cui creare ad esempio degli orti urbani. Poi abbiamo pensato a dei giardini pensili nelle parti basamentali che riuniscono le torri, al terzo piano». Tra gli altri progetti in ballo per la tesi, poi scartati in un secondo momento c’erano anche il grattacielo di Aprilia e l’ex Enotria, per cui Acciarito aveva pensato ad una riconver- IL GIORNALE DEL LAZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 sione in sito di social hausing. Per quanto riguarda un’interpretazione del progetto alla luce del Piano Casa, il giovane architetto ci ha spiegato: «Il nostro è stato un intervento sperimentale incentrato sull’utilizzo del legno per andare a sopraelevare edifici esistenti, senza attingere a nuovo e propria è stata preceduta da una serie di sopralluoghi durante i quali Acciarito ha ascoltato anche le opinioni dei cittadini, tutte concordi nell’indicare quella delle palazzine dell’ex Canebi come una vera e propria situazione di emergenza che affligge l’immagine dell’intero quartiere suolo ma riqualificando. L’utilizzo del Piano Casa potrebbe essere un incentivo in questo senso». La fase progettuale vera Agroverde. Per descrivere lo stato i fatto degli edifici, inoltre, l’architetto ha consultato il materiale reperito presso gli archivi comunali e a questo proposito ha voluto fare un ringraziamento all’ing. Corrado Costantino:«È stato di ottimo aiuto e molto disponibile nell’aiutarmi a reperire il materiale tecnico depositato negli archivi comunali, grazie al quale ho potuto prendere visione di tutto l’iter progettuale avvenuto per la “Lottizzazione Canebi”». La copertina della tesi, che sintetizza alla perfezione il concept del progetto, raffigura un albero stilizzato che racchiude delle parole chiave per realizzare un edificio ecologico. È dal 2005 che il giovane architetto fa parte dell’Atelier Creativo Acciarito Contemporary Art Productions di cui è responsabile tecnico, mentre il fratello Emanuel Acciarito è direttore responsabile. Si tratta di un atelier creativo di architettura, arte e eventi: una realtà poliedrica costituita da un laboratorio tecnico, uno grafico, uno artistico e uno multimediale che lavorano con il disegno per ideare, progettare, costruire e promuovere nuove idee. Alla base dell’attività c’è lo sviluppo e la promozione ad ampio raggio di attività culturali, artistiche. Per maggiori informazioni sull’ate- pagina 11 lier, che ha sede a Giulianello di Cori e a Roma in piazza Re di Roma, rimandiamo al sito http://www.acciarito.com/. Foto di Gianfranco Compagno IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 12 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 "QUANDO LA MOGLIE E' IN VACANZA" Lo spettacolo dei record arriva ad Aprilia il 14 marzo al Teatro Europa Con Massimo Ghini e Elena Santarelli - musiche di Renato Zero Una bionda da capogiro piomba nella vita di un uomo sposato mentre la moglie di questi è via e... nulla sarà più lo stesso. "Quando la moglie è in vacanza", testo di George Axelrod diventato celebre per il film con Marilyn Monroe, approda il prossimo 14 marzo al spiega Ghini -, non sono buffo. Perché lo spettacolo reggesse ho dovuto cercare una nuova chiave nel mio personaggio. È l'ho trovata nella grande ipocrisia di questo intellettuale che perde la testa per la bionda ma poi torna dalla moglie". affrontato con la giusta dose di spensieratezza. "Ho studiato tanto e mi sono preparata in maniera scrupolosa - dice -. Credo che la mia miglior qualità sia il sapere ascoltare tutti, in modo da migliorare continuamente strada facendo". Paura da palcoscenico, nessu- nuare ha i numeri per farlo. In questa situazione ci serviva abbinare bellezza e talento, credo che con lei ci siamo riusciti benissimo". Elena dal canto suo per il momento si gode complimenti e piccole rivincite ("mi piace quando vengono in camerino a dirmi 'non pensavo, mi hai fatto ricredere'") e non ipoteca il futuro ("il teatro mi piace ma stare tanto tempo lontana da mio figlio è dura"). Ma soprattutto prende le distanze dal suo personaggio. "Mi ci rivedo perché come è una ragazza che arriva dalla provincia a cercar fortuna spiega - ma lei rispetto a me è sicuramente più ingenua. E più incline ad accettare compromessi per far carriera". Insomma, a dire sì a qualche proposta indecente... "Io, lo dico una volta per tutte, non ne ho mai ricevute - afferma sicura -. Forse perché capivano che non ci sarebbe stata trippa per gatti. Poi se una fa la gallina, di gente pronta ad approfittarne è pieno il mondo...". PUNTI DI PREVENDITE APRILIA: Teatro Europa Via G.XXIII Tel. 06.9271965 -339.2742389 Discopoli" Via Giosuè Carducci, 14 Tel. 06.9270 2769 ANZIO: Tabaccheria "Mingiacchi" Via Porto Innocenziano, 24 Tel. 06.9844721 NETTUNO: Tabaccheria "Caratelli" Via della Liberazione, 110 Tel. 06 9851676 Teatro Europa di Aprilia con Massimo Ghini ed Elena Santarelli. "È una commedia sofisticata che mette alla berlina l'ipocrisia di certi personaggi apparentemente irreprensibili" spiega Ghini. Un testo nato per fustigare i costumi di una certa middle class americana degli anni 50 e che il regista Alessandro D'Alatri ha deciso di portare in Italia e ai giorni nostri. Il gioco in questo modo viene riattualizzato e rivitalizzato, laddove la satira di costume regge benissimo essendo un argomento universale e fuori dal tempo. Per godere al meglio lo spettacolo però non si deve affrontarlo convinti di guardare una replica del film. Niente "tagliatelle", niente gonna al vento sospinta dal soffione della metro. Quello era il film di Billy Wilder, erano gli anni 50, erano Tom Ewell e Marilyn Monroe, una coppia il cui contrasto nasceva prima di tutto sul piano fisico. "Io non sono Tom Ewell - VELLETRI: Agenzia "Il Biglietto" Via Eduardo De Filippo ,99 Tel. 06 96142750 GENZANO "Drin Service"Via Don Nazario Galieti, 2 Tel.06 9364605 LATINA "Tabaccheria Smorgon" Via Carlo Romagnoli, 13 Tel. 0773 668083 TORVAJANICA Agenzia "Zero Stress Viaggi" Via Viareggio, 10 Tel. 06.91 531080 Anche Elena Santarelli, al debutto in teatro, spiega di non aver voluto nemmeno guardare il personaggio di Marilyn, preferendo evitare confronti impossibili e andando per la sua strada. Una prova importante che ha na. "Forse giusto la prima effettuata a Latina - confessa -, perché è la mia città natale e non è mai una situazione facile". Ghini scommette su di lei. "È una bellissima sorpresa - giura -, certo deve studiare ma se vorrà conti- POMEZIA Agenzia viaggi Atollo Blu - Centro commerciale 16 Pini Via del mare Km 18.600 Tel. 06.9120631 Cell. 346.4985909 Puoi acquistare i biglietti anche online su:ciaotickets.com 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 13 pagina 14 IL GIORNALE DEL LAZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 Si sono tenute domenica 16 febbraio. Due i seggi aperti Piazza Roma e Campoverde. In calo i votanti FABIO MELILLI VINCE LE PRIMARIE REGIONALI PD L’area Civati si rinforza e nel circolo Aprilia Centro diventa maggioranza relativa Nell’assemblea regionale entrano: Filippo Treiani, Monica Tomassetti e Alfonso Longobardi Fabio Melilli vince alle regionali Pd, ma l’area Civati si rinforza e nel circolo Aprilia Centro diventa maggioranza relativa. Domenica 16 febbraio si sono tenute le primarie in casa Pd per la scelta del segre- 560 persone, superati di poco dalle primarie per la scelta del candidato sindaco, Alfonso Longobardi. Poi mille voti si sono persi per strada. E’ un dato su cui il Pd dovrebbe riflettere. Neanche le ultime primarie nazionali, nonostante l’evento pubblicizzato su ogni dove, si sono recuperate prima ora, che si è attestata ad appena l’1,37%, totale sei voti. E’ nel circolo Aprilia Centro che Marco Guglielmo ottiene il miglior risultato: ben 36,6% dei votanti, pari a 112 voti. Su quattro correnti, sembrerebbe la maggioranza relativa. A Melilli, invece, 190 che la fa da padrone nel circolo Borghi dove tario regionale. L’organizzazione è arrivata in ritardo e sicuramente l’informazione è stata poco presente. Molti non sapevano neppure dell’esistenza delle primarie oltre che ovviamente i candidati alla guida del Pd Lazio. Ad Aprilia si è deciso di aprire le sedi dei due circoli, e quindi, di ridurre i seggi di votazione che erano stati aperti nelle primarie per la scelta del segretario nazionale: un seggio nella sede centrale Pd di piazza Roma e l’altro al ristorante La Cascina di Campoverde. Il numero dei votanti è in forte calo rispetto alle primarie dell’8 dicembre, quelle per intenderci che hanno incoronato Matteo Renzi alla guida del Pd. Ma è un calo costante. Basti pensare che alle primarie del 2005, quelle Prodi, hanno partecipato al voto 2 mila quelle mille persone e a votare sono andati in mille 558. Nelle primarie per la scelta del segretario regionale, si sono recati alle urne 437 persone. Praticamente i soli interessati. Sicuramente in crescita rispetto alle regionali del 2012, quelle Gasbarra quando andarono a votare 403 persone. Pochissime. E di poco inferiore al dato delle primarie per i candidati al parlamento. Anche qui appena 582. I risultati incoronano a segretario regionale Fabio Mellili, il candidato appoggiato ad Aprilia da tre correnti: la Renzi (area dem), la Cuperlo (ex area Ds), i giovani turchi (area Tomassetti). In tutto 316 voti. Poi Marco Guglielmo che è stato sostenuto dall’area Civati. Ha conquistato 115 voti, il 26,3%. E quindi Lorenza Bonaccorsi, renziana della ottiene 126 preferenze su 131 votanti. La provincia di Latina, miglior risultato dell’area Civati, conquista tre seggi nell’assemblea regionale. Tra questi il giovane e dinamico Filippo Treiani, esponente apriliano dell’area Civati. Nell’assemblea regionale del Pd entrano ben tre apriliani: Filippo Treiani, il consigliere comunale Monica Tomassetti e l’ex consigliere Alfonso Longobardi. Tre esponenti che rappresentano tre anime diverse del partito e che, con la loro esperienza e i loro valori, riusciranno a rappresentare al meglio le esigenze del territorio comunale in una regione che molto spesso si è rivelata sorda ai bisogni di una delle sue più importanti realtà demografiche ed econo- di Riccardo Toffoli miche. Il Pd, seppur diviso in correnti “diverse” ha due sfide fondamentali. La prima è di rendere queste “diversità” un valore su cui fondare la sua forza. La seconda è di recuperare l’elettorato perso, quello deluso e conquistare nuovi consensi specialmente tra i giovani. Le sfide sono difficili e pongono nell’immediato una riflessione sul gruppo dirigente del partito attualmente in scadenza e che presto dovrà essere rinnovato. Il segretario comunale Gabriele Marziali sembra non essere interessato ad un secondo mandato e l’assemblea dovrà essere in grado di trovare un nome alla guida della segreteria comunale, che possa rispondere a queste due sfide e candidarsi come alternativa alla guida della città. 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 15 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 16 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 Presso il reparto maternità della Casa di Cura Città di Aprilia È NATA CAROLINA COMPAGNO Giovedì 13 febbraio 2014 alle 14.54 È nata Carolina Compagno, giovedì 13 febbraio 2014, alle ore 14 e 54. Alla nascita pesava 3,320 chilogrammi per una lunghezza di 51 centimetri , presso il reparto maternità della Casa si cura Città di Aprilia. La mamma Suellen Reis, ha 31 anni, è brasilia- na di nascita, di Goiania, città fondata il 24 ottobre 1934, una similitudine con Aprilia, ma con oltre un milione di abitanti, nello stato di Goias, nel cuore del Brasile, a circa 200 chilometri dalla capitale Brasilia, ma apriliana di adozione, vive in città da circa dieci anni. Il papà è Marco Compagno, apriliano DOCG, 42 anni, molto conosciuto ad Aprilia componente di una famiglia storica della città. Inutile descrivere la felicità di tutti, in particolare della nonna materna Sonia, brasiliana, presente al momento del parto e che ha assistito la figlia per tutta la gestazione e dei nonni paterni Silvana e Serafino ormai ultraottantenni. Carolina è l’ultima nata, diventa così la numero 25 della famiglia grande di Serafino Compagno, ha tolto il primato a Swami, nata l’ 8 agosto 2013, di soli sei mesi, che è la figlia della cugina Manuela. 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 IL GIORNALE DEL LAZIO VASCO ROSSI Live Kom 014 25 - 26 - 30 Giugno 2014 Stadio Olimpico di Roma biglietti TicketOne MASSIMO GHINI & ELENA SANTARELLI “Quando la moglie è in vacanza” Musiche di Renato Zero 14 Marzo 2014 Teatro Europa Aprilia biglietti Teatro Europa e ciaotickets.com ALESSANDRA AMOROSO “Amore Puro Tour” 11 Aprile 2014 Palalottomatica - Roma Ore 21:00 biglietti TicketOne CLAUDIO BAGLIONI “Convoitour” 18 -19 Marzo 2014 Palalottomatica - Roma Ore 21:00 biglietti TicketOne I MODAʼ 11 LUGLIO 2014 STADIO OLIMPICO - ROMA ORE 21:00 biglietti TicketOne GIORGIA 17 Maggio 2014 Palalottomatica - Roma ore 21,00 biglietti TicketOne ANTONELLO VENDITTI 70/80..Ritorno al futuro tour 8 Marzo 2014 Palalottomatica - Roma biglietti TicketOne ELISA L' Anima Vola Tour Sabato 15 Marzo 2014 Palalottomatica - Roma Ore 21:00 biglietti TicketOne LIGABUE 30 MAGGIO 2014 MONDOVISIONE TOUR - STADI 2014 STADIO OLIMPICO - ROMA biglietti TicketOne pagina 17 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 18 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 Ennesimo incendio nei seminterrati del complesso ex Flavia 92 presso il quartiere Toscanini APRILIA - GRANDI NUBI DI FUMO SI LEVANO IN VIA INGHILTERRA I residenti della zona sono stanchi, paura per i bambini della scuola elementare polizia locale e i carabinieri di Via Tiberio. La paura resta anche nei giorni seguenti, soprattutto nei bambini della scuola elementare di Via Inghilterra che hanno paura a fare lezioni in quelle aule che si trovano nei palazzi che proprio nei giorni precedenti erano avvolti dal fumo dell’incendio. La notizia che per metà marzo ci sarà il trasloco nella nuova scuola elementare Arturo Toscanini in via Amburgo riesce a riportare la serenità. di Noemi Reali Paura, ansia, timore. È questo che hanno provato i residenti di via Inghilterra e di via Parigi del quartiere Toscanini nel vedere le grandi nubi di fumo che ricoprivano il cielo, ormai completamente grigio. Si tratta dell’ennesimo incendio. Questa volta l’incendio scoppia nei garages di via Inghilterra e via Parigi. Mercoledì 12 febbrio 2014, nel pomeriggio, fortunatamente la scuola sovrastante era chiusa, ma sono stati in tanti a scendere in strada per vedere cosa sia successo, per sapere se i propri vicini stiano bene e che cosa si sia danneggiato. Tanti i commenti, tanta la gente stanca che non riesce più ad andare avanti così. Le opinioni a riguardo sono diverse; c’è chi pensa che si tratti di un incendio doloso, appiccato volontariamente. Si parla di macchine rubate, parcheggiate proprio dove è avvenuto l’incendio. L’ipotesi più plausibile è che l’incendio sia stato causato da qualche corto circuito dovuto ad una serie di allacci abusivi all’energia elettrica con- Foto di G. Compagno e Akram Oueslati dominiale, ma c’è anche il sospetto di incendio doloso. Un comportamento scorretto che ha rischiato di procurare danni seri; per fortuna non ci sono stati feriti nell’incendio. Ad andare a fuoco sono stati rifiuti, mobili, suppellettili ammassati nei box. Nell’incendio sono stati danneggiati lo scarico di due scale e il sistema elettrico di una scala. Ad intervenire subito i vigili del fuoco, l’ambulanza del 118, volontari della protezione civile, agenti della 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 QUARTIERE TOSCANINI: EMERGENZA SOCIALE, AMMINISTRAZIONE ASSENTE di Edoardo Baldo* Ieri (martedì 12.2.2014) abbiamo assistito purtroppo al secondo incendio in due giorni nei garage al di sotto dei palazzi che ospitano la scuola del quartiere, commenta il Coordinatore di FDI Edoardo Baldo, fortunatamente se così possiamo dire, l’incendio è scoppiato nelle ore serali quando la scuola era chiusa, ma naturalmente si è creato il panico fra i residenti ed alcuni addirittura si sono sentiti male ed hanno avuto bisogno dell’intervento del 118. Quando sento parlare della Zona Toscanini, in cui anche io vivo, sembra che parlino di un quartiere americano degli anni 30, ma chi poi vive la realtà sa bene che non è così. Ci sono certo problematiche, strutturali e sociali forse più di altri quartieri, ma non ci sto a vederlo dipinto come il peggiore dei mali.E’ un quartiere pieno di persone con tanta voglia di fare, di associazioni piene di vita, ma di certo siamo abbandonati per primi dall’amministrazione.Abbiamo sentito mille e una promessa nella scorsa campagna elettorale, ma appunto era campagna elettorale. L’amministrazione dovrebbe con forza far sentire la sua presenza sul territorio, ma la percezione che se ne ha è veramente lacunosa. Non servono interventi tamponi ma strutturali sia sulla sicurezza che nel sociali. Mi chiedo se la polizia locale, a cui va il mio plauso per il servizio che svolgono, sia stata adottata da Piazza Roma visto che vedere una volante nel quartiere Toscanini è veramente un evento.Il primo intervento che andrebbe fatto a mio avviso è la chiusura coatta di quel garage dato alle fiamme visto che spesso è stato non solo oggetto di incendi dolosi ma anche è stato anche usato come deposito per carcasse di auto di dubbia provenienza. Bisogna innanzitutto mettere in sicurezza la scuola e le persone che abitano la struttura. La politica si fa per strada fra la gente ascoltando problematiche e difficoltà non solo seduti dietro la scrivania di un ufficio. FDI chiede un intervento strutturale per il quartiere coinvolgendo tutti gli attori che vivono il territorio. Aprilia lì, 13/02/2014 *Coordinatore comunale di Fratelli d’Italia IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 19 DOPO L’INCENDIO SCOPRIAMO UNA BELLA REALTÀ IN UN BOX Un gruppo di anziani e amici ha creato un centro sociale fai da te Dopo l’incendio avvenuto nei garage di via Inghilterra e di via Parigi, in quella che doveva essere piazza della Comunità Europea scopriamo una bella realtà. In uno dei box è stato creato un centro sociale “fai da te”. Il proprietario del box paga l’affitto da dieci anni in cui lui con i suoi amici si riuniscono tutti i giorni dalle 16 per giocare a carte e stare insieme. Sono una decina di anziani. Si incontrano per stare in compagnia e passare il tempo insieme. Ognuno porta qualcosa che sia da bere o di altro tipo. Alla domanda su come funzioni per pagare la risposta è unanime: “Qua si fa alla romana!”. N.R. SCACCHI, CHIARA BARTALINI CAMPIONESSA ITALIANA PER CORRISPONDENZA Si aggiudica l’edizione numero 32 come da pronostico Chiara Bartalini, 53 anni di Aprilia, è la nuova Campionessa d’Italia di scacchi per corrispondenza. Ha vinto il Campionato italiano femminile, iniziato il 31 marzo 2013 e disputatosi in rete sul server della federazione internazionale. Nel torneo a girone semplice, 7 giocatrici ai nastri di partenza, ha totalizzato 5 punti sui 6 disponibili. La Bartalini viene da una serie di buoni piazzamenti e, con questa vittoria, conferma il titolo già vinto nel 2011.Il torneo, giunto alla 32ª edizione, è stato organizzato dall’Associazione Scacchistica Italiana Giocatori per Corrispondenza (ASIGC). A solo mezzo punto (4.5), la piazza d’onore è stata conquistata da Carmela Piscopia di Angri (SA); buon terzo posto (p. 4) per Secondi Car- lotta, solo 11 anni, di Triginto di Mediglia (MI); al quarto posto (p. 3.5), deludendo le aspettative della vigilia, la Campionessa uscente Katia Grossi, 23 anni, di Pianico (BG). Bartalini, al momento impiegata presso la Camera dei deputati, ha partecipato, con la nazionale italiana, agli incontri internazionali contro Stati Uniti, Svezia e Germania. Nelle due partite disputate per ogni match ha ottenuto bottino pieno, riportando la bellezza di 6 vittorie. Attualmente, fa parte della squadra nazionale impegnata contro la Norvegia e della rappresentativa europea che si sta confrontando con la Germania. IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 20 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 Pietro Cucciardi, 63 anni, continua a volare con il suo deltaplano L’APRILIANO VOLANTE Da qualche tempo fa volare il suo drone per fotografare il territorio pilotandolo comodamente da terra di Veronica Alessandrini L’“Apriliano volante”, così era stato definito giornalisticamente, oltre 20 anni fa, il soprannome è già di per sé tutto un programma. Stiamo parlando di Pietro Cucciardi, che da decenni sorvola i cieli dell’Agro Pontino (e non solo) a bordo del suo del- taplano. Molte delle più belle fotografie aeree di Aprilia e della Provincia di Latina, sono opera , durante le sue imprese in solitaria e fanno parte del suo archivio che, di volo in volo, si è andato arricchendo sempre di più. Classe 1951, Pietro (Pierino per gli amici) è da sempre appassionato di sport estremi: ha corso in moto la Parigi Dakar in solitaria, si è arruolato nella Folgore e successivamente è diventato istruttore di paracadutismo. Dal paracadutismo è poi passato al deltaplano, dapprima senza motore per poi passare a quello a motore. Abbiamo rincontrato questo personaggio singolare di Aprilia non molto tempo fa, presso il suo hangar di via Selciatella e per l’occasione abbiamo “rispolverato” un paio di articoli tratti da Il Corrispondente, un settimanale apriliano nato nel 1989, datati 1991 (archivio G.Compagno). Il primo, firmato da Marzia Vettoretti si intitola “L’apriliano volante”, per l’appunto, e consiste in una bella intervista a Pietro in cui si descrivono le sensazioni da lui provate durante il volo in deltaplano, ripercorrendo anche gli inizi, negli anni in cui questo mezzo aereo era tutto fuorché sicuro e le persone, quando ne vedevano passare uno in cielo, si fermavano a guardarlo stupite a faccia in su. L’altro è stato scritto da Pietro stesso e racconta la meravigliosa esperienza vissuta assieme alla figlia Gioia: un volo in deltaplano accompagnati da una cornacchia allevata in famiglia e chiamata Rudy. A distanza di tanti anni la passione per il volo è rimasta una costante, che però si è anda- Aprilia: foto aerea di P. Cucciardi ta evolvendo fino ad inglobare anche le ultime novità in fatto di tecnologia: da poco l’apriliano volante ha acquistato un drone con il quale può realizzare meravigliose riprese dall’alto. Qualche simpatico aneddoto che Pietro ci ha raccontato, inerente a quando mostrava le sue foto “aeree” alle persone: «La maggior parte delle volte le persone a cui facevo vedere le mie foto si preoccupavano, pensavano a foto del catasto collegate all’abusivismo e mi rispondevano “siamo in regola col piano regolatore”. Le industrie invece erano contente di avere foto dall’alto a prezzi competitivi, perché a quell’epoca non era affatto facile ottenerle, non era come oggi». Il drone da lui acquistato è guidato con un telecomando e dotato di gps su cui impostare le coordinate: è uno strumento dalle grandi potenzialità e Pietro è disposto, per chi fosse interessato, a realizzare riprese su richiesta (ovviamente dietro contributo). L’amore per il volo e la fotografia ha spinto Pietro a girare in lungo e in largo la provincia di Latina, portandolo poi in altre zone d’Italia e all’estero: Cambogia, Vietnam e Tunisia sono solo alcune tra le mete raggiunte. Ha inoltre collaborato con scavi archeologici e l’associazione Alfa, con cui ha fatto esercitazioni in mare aperto. E i rischi? «Oggi c’è un buon livello di sicurezza, dipende tutto dal pilota» ci ha risposto con tranquillità l’apriliano volante. Foto di Archivio G.Compagno 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 21 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 22 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 ROGER WATERS AD APRILIA “GRAZIE MILLE PER MIO PADRE E TUTTI GLI ALTRI. SONO MOLTO FELICE DI ESSERE QUI” di Elisa Bonacini unricordoperlapace,blogspot.it LA COMMOVENTE CERIMONIA PRIVATA DIARIO DI UN MOMENTO INDIMENTICABILE E’ arrivato il giorno tanto atteso da Roger e da tutti noi. Lunedi 17 febbraio, dopo 70 anni di sofferenza interiore e di domande senza risposta, Roger Waters è arrivato ad Aprilia per ricongiungersi alla figura del padre, morto ad Aprilia il 18 febbraio 1944, nei pressi del fosso della Moletta, in via dei Pontoni, località Buon Riposo-Riserva nuova. Come Harry Shindler ha voluto, ho l’onore di essere presente a quella che Roger ha desiderato fosse una cerimonia privata e vivere quegli attimi incredibili Lo sguardo di Roger si perde nella vegetazione che circonda il Fosso dell’affluente della Moletta. Attimi di intensa emozione. Segue un silenzio surreale tra i pochi presenti, rotto solo dal rumore del fruscio del vento tra gli alberi; un silenzio pieno di rispetto e di condivisa comprensione per quel dolore incommensurabile di un figlio a cui la guerra ha rubato l’insostituibile figura di riferimento, la più importante, quella del padre. Un dolore così grande da divenire quasi un’ossessione, che ha trovato sfogo nelle indimenticabili composizioni musicali dei Pink Floyd e che ha germogliato in un frutto prezioso, quello del grande impegno pacifista, per “lottare” contro i despoti del mondo e contro le guerre. Roger Waters rende omaggio al padre, soldato inglese, nel luogo esatto dove morì settanta anni fa Fans dei Pink Floyd provenienti da tutta Italia, accalcati dalle prime ore della mattina sui cancelli chiusi dell’Istituto, si sono dovuti accontentare di seguire la cerimonia sul grande monitor collocato in Via Carroceto. Molta delusione per chi sperava di potere quanto meno vedere a ragionevole distanza lo schivo Roger. L’inaugurazione dell’obelisco è stata preceduta da una cerimonia all’interno dell’Aula Magna Auditorium delI’Istituto Rosselli, che è iniziata con il discorso di benvenuto del Dirigente Dott. G.B. Galassi. Il coro degli studenti dell’Istituto Rosselli ha poi cantato il brano “ When the tigers broke free”. Il Sindaco Antonio Terra ha portato a Roger il saluto della Città di Aprilia. E’ seguito, come mi è stato concesso dagli organizzatori dell’evento, un mio brevissimo intervento, nel quale ho voluto ricordare l’importanza del mio contatto con Harry Shindler, che ho definito “fondamentale per la crescita culturale della Città di “DIAMO A CESARE QUELLO CHE E’ DI CESARE” Il merito è del Giornale del Lazio e di Elisa Bonacini per cui tanto ho lavorato in tutti questi mesi di preparazione dell’evento. E’ presente anche Emidio Giovannozzi con gli amici ascolani di Harry. Attendono Roger anche i Sindaci di Aprilia e di Anzio ed alcuni rappresentanti delle Forze dell’ordine e Polizia locale. Uno scontro verbale tra il Sindaco di Aprilia Terra ed una troupe Rai impoverisce un poco la magia del momento. Nessuna ripresa è consentita a giornalisti e televisioni. Dopo l’OK della segretaria di Waters sopraggiungono alcune automobili nere. L’arrivo di Roger in via dei Pontoni che avviene, come da accordi, intorno alle ore 15, è quello di una star. Da una delle automobili nere scorgiamo finalmente uscire Roger: lungo cappotto nero, camicia bianca e cravatta nera. Body guard e staff al seguito, sotto le riprese incessanti di un ragazzo della sua troupe rigorosamente vestito di nero. Si dirige verso il punto dove il Comune di Aprilia ha costruito un piccolo memoriale, una specie di aiuola circolare marmorea, su progetto dello scultore ascolano Giuliani. E’ qui che avviene il commovente abbraccio con Harry Shindler. “ Sei tu Harry ?” gli ha domandato Roger. Tra loro fino a questo momento solo lunghe conversazioni al telefono. Ed è un piccolo albero d’ulivo, simbolo di pace, che Roger pianta al centro del piccolo memoriale. Seguono la benedizione del monumento, la deposizione delle corone e le note del silenzio, eseguite con la tromba da un giovane bersagliere, a sigillare il tutto, per scrivere finalmente la parola FINE al lungo viaggio di Roger alla ricerca della verità sulla morte del padre. L’INAUGURAZIONE DELL’OBELISCO Si è svolta, nella mattina di martedi 18 febbraio scorso nel piazzale dell’Istituto “Carlo e Nello Rosselli” in via Carroceto ad Aprilia. alla presenza di Roger Waters, mitico leader del Pink Floyd la cerimonia dell’inaugurazione del monumento in memoria di Eric Fletcher Waters e dei caduti dispersi. Presenti alla cerimonia numerose Autorità militari e civili, rappresentanti delle Ambasciate Britanniche e Statunitensi, le Associazioni d’Arma e Combattentistiche di Aprilia ed alcuni reduci di guerra. Il “caso Eric Fletcher Waters”, è stato segnalato sin dalle prime fasi ed in tutta la sua evoluzione attraverso le nostre colonne del: “Il Giornale del Lazio”. Proprio al sottoscritto arrivò nell’Aprile 2012 una telefonata di una anziana signora di Anzio (R.C.) testimone dello sbarco del 1944, che suggeriva un sopralluogo in un punto preciso del litorale di Anzio, dove nell’estate del 1944, dopo il periodo dello sfollamento, aveva rinvenuto con il padre i resti di un soldato britannico, cui era stata data una parziale sepoltura. La signora sosteneva che quei resti potessero essere del padre di Roger Waters. Fu così che incaricai Elisa Bonacini di prendere contatto con la signora sebbene con qualche naturale perplessità. Elisa la incontrò e registrò la sua testimonianza di quei drammatici giorni del 1944. Successivamente ne parlò anche con Harry Shindler che non conosceva affatto i Pink Floyd e che smentì immediatamente la possibilità che quei poveri resti, tra migliaia di morti, fossero proprio del giovane sottotenente dei Fucilieri Reali Britannici. Qualche mese dopo Harry Shindler, l’investigatore della memoria, dopo avere visto Roger in un servizio tv visitare il Cimitero del Commonwealth a Cassino dove il nome del padre appare in una lapide tra i più di 4000 soldati alleati dispersi, informò la nostra Elisa Bonacini di avere iniziato le sue indagini sul “caso Waters” negli archivi militari britannici. Il tutto fino ad arrivare ai giorni nostri con la visita ufficiale ad Aprilia di Roger Waters e il conferimento della cittadinanza onoraria da parte della città di Anzio Il direttore Bruno Jorillo IL GIORNALE DEL LAZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 pagina 23 Il Colonnello F. Venn Duncan, una componente dellʼambasciata britannica con Roger Waters, Harry Shindler Roger Waters,Harry Shindler, Elisa Bonacini durante la conferenza stampa al Rosselli Aprilia. Da lui è nata infatti la “unforgettable heroes” (indi- pace e della libertà, valori per i proposta di istituzionalizzare ad menticabili eroi). quali Eric nel 1942 volle rivedeAprilia una giornata in ricordo E’ seguito l’intervento di Harry re la sua posizione di obiettore dei caduti delle battaglie del Shindler, promotore con l’ di coscienza e che lo portarono 1944, iniziativa che ho portato Associazione “Un ricordo per ad arruolarsi per dare il proprio avanti con le Associazioni d’ la pace” dell’iniziativa del contributo contro la Germania Arma e Combattentistiche di monumento ai caduti militari nazista, al caro prezzo della sua Aprilia e che è stata identificata e civili dispersi a causa della vita. nel 28 maggio di ogni anno”. guerra nel nostro territorio. UNA NUOVA MEDAGLIA Ho aggiunto nel mio discorso Nel corso della cerimonia sono PER HARRY SHINDLER anche un elemento che non è stati consegnati a Roger alcuni Nella mattinata di mercoledì 19 stato mai evidenziato, cioè che doni degli studenti, alcuni dise- febbraio a Roma presso Villa ad Aprilia siamo orgogliosi di gni realizzati dalle scuole ed un Wolkonsky, residenza ufficiale avere dato in molti il nostro libro scritto dal Prof. Samà, dell’Ambasciatore britannico, una bellissima gratificazione per me e per mio figlio, che compensa qualche amarezza nella preparazione e nello svolgimento dell’evento ad Aprilia. L’Ambasciatore in Italia, Christopher Prentice, prima di consegnare la medaglia ad Harry gli ha rivolto infinite parole di encomio non solamente per l’attività che svolge quale rappresentante della ITALY STAR ASSOCIATION 1943-1945 in memoria dei soldati che combatterono in Italia nella seconda guerra mondiale, ma anche per l’impegno a sostegno delle relazioni tra Italia e Regno Unito e per la tutela dei diritti dei cittadini britannici in Italia. In particolare Harry ha perseguito per tanti anni una battaglia presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per ripristinare il diritto al voto agli espatriati britannici da più di 15 anni. Harry alla fine della cerimonia mi ha detto soddisfatto, con un’ironia tutta british: “Elisa, credi che tutte quelle parole erano proprio per me ?” “Non c’è dubbio” - ho risposto, stringendogli la mano- “te le meriti tutte. Sei grande, Harry!” Grazie Harry per il tuo impegno! Quando sbarcasti ad Anzio il 24 gennaio 1944 eri solo un soldato semplice nel reggimento Royal Electrical and Mechanical Engineers. Hai percorso tanta strada da allora. Posso solo dire che, chissà...! Se fossi stato tu a dirigere le operazioni del 1944 per la presa di Roma, forse le cose sarebbero andate diversamente. Forse migliaia di poveri uomini non sarebbero morti, e tra questi chissà... neanche Eric Fletcher Waters. E sarebbe stata scritta un’altra storia. La famiglia di Harry Shindler con Elisa Bonacini LʼAmbasciatore in Italia, Christopher Prentice consegna lʼonerificenza a Harry Shindler contributo, fornendo subito ad Harry la cartografia odierna di Aprilia richiestami, utile per risolvere l’enigma del 18 febbraio 1944. E’ seguita la proiezione del video “1944: Aprilia in guerra -Un ricordo per la pace”, realizzato dall’Associazione “Un ricordo per la pace”con l’aiuto di mio figlio Dott. Ing. Luca Congedo, che ha curato con molta pazienza il montaggio e le traduzioni del testo in inglese e che ha recitato in inglese, quale voce fuori campo, la poesiadedica ai caduti da noi ideata docente dell’Istituto Rosselli. Il Sindaco Terra ha consegnato il “S. Michelino” a Roger Waters ed a Harry Shindler. Dopo l’inaugurazione dell’obelisco, nella quale Roger si è mostrato visibilmente commosso, si è tenuta una breve conferenza stampa, durante la quale ha risposto alle domande di alcuni fortunati giornalisti, tra i più di 200 presenti all’evento. Roger ha evidenziato come il padre Eric, sebbene mai conosciuto, sia stato per lui una figura di riferimento importante per la trasmissione dei valori della si è tenuta la cerimonia di consegna ad Harry Shindler dell’onorificenza di MBE, cioè Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico. A Londra nel giorno di Capodanno, Shindler era stato inserito dalla Regina Elisabetta II per il suo impegno civile nella Honours List (Lista d’onore) delle onorificenze. Harry ha scelto però di ritirare l’importante riconoscimento a Roma ed ha voluto con sé i suoi più cari “compagni di viaggio” tra cui il nuovo amico Roger Waters che ha posticipato il rientro a New York per essere presente, esprimendogli così ulteriormente la sua riconoscenza. Ho avuto l’onore di essere invitata con mio marito e mio figlio a questa bellissima cerimonia, cui ho assistito con molta emozione. Erano presenti anche i famigliari di Harry Shindler, Emidio Giovannozzi e gli amici ascolani. Nel corso dell’evento ho avuto modo di scambiare qualche parola con Roger, che si è complimentato per il nostro video proiettato nella cerimonia del 18 al Rosselli definendolo un “good job” (buon lavoro). Espressione questa che, pronunciata dal mitico Roger Waters, costituisce Il Colonnello F. Venn Duncan con Harry Shindler e Elisa Bonacini direttore Bruno Jorillo IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 24 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 Grande manifestazione il prossimo 22 marzo a Latina, promossa da “Libera” e “Impegno Pubblico” DON LUIGI CIOTTI A LATINA Per presentare la XIX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Ricordato don Cesare Boschin, parroco di Borgo Montello, barbaramente ucciso il 30 marzo 1995 di Luigi Cirillo È stata scelta Latina come luogo per celebrare la “XIX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie” promossa da “Libera” e “Avviso Pubblico” sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, insieme al Comune, Regione e Roma Capitale e Rai Segretariato Sociale, in collaborazione con associazioni e personaggi contro le mafie. Latina per ricordare la morte di don Cesare Boschin, barbaramente ucciso il 30 marzo 1995, nella casa parrocchiale di Borgo Montello, per il coraggio della testimonianza e denuncia. La manifestazione si svolgerà sabato 22 marzo. L’evento quest’anno abbraccia lo slogan “Radici di memoria, frutti d’impegno” che ricorda tutte le vittime della criminalità organizzata e chi con impegno ogni giorni la combatte in prima linea. La diciottesima giornata della memoria delle vittime di mafia sarà caratterizzata da una strapedalata, la “Transumanza Latina”, che percorrerà 100 chilometri da Roma a Latina in bici partendo il giorno 21 e aggregandosi poi al corteo di “Libera” il giorno 22, a ricordare i cento passi di Peppino Impastato noto giornalista, attivista e poeta italiano che per le sue denunce contro le attività mafiose fu assassinato in un attentato il 9 maggio 1978; oltre a voler dovere. La Transumanza Latina sarà inoltre un’occasione per valorizzare e apprezzare quei luoghi suggestivi e importanti della nostra terra, come i laghi dei Colli Albani piuttosto che le vigne dei Castelli oppure costeg- ricordare più di 900 persone tra semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici locali e amministratori locali morti per mano della criminalità organizzata solo perché con rigore e coerenza hanno compito il proprio giando il mare a Torre Astura. Lo scorso giovedì 13 febbraio si è svolta presso l’Aula Consiliare del Comune di Latina la conferenza stampa dedicata all’evento, dove hanno preso parte don Luigi Ciotti presidente nazionale di “Libera”, Antonio D’Acunto prefetto di Latina, Daniele Leodori presidente del consiglio regionale del Lazio, Giovanni Di Giorgi sindaco di Latina, Andrea Satta musicista e Fabrizio Marras referente di Libera Latina. Diverse le ragioni per le quali Latina è stata scelta quest’anno come luogo centrale della manifestazione, terra di grandi risorse ambientali e di grande vocazione agricola, anche grazie alle fatiche e ai sacrifici di migliaia di migranti, di ieri e di oggi, ma in special modo una terra segnata da una presenza sempre più grave e diffusa delle mafie, come la camorra e ‘ndrangheta che controllano i traffici illegali di rifiuti intono alla discarica di Borgo Montello, oppure l’abuso edilizio che aggredisce aree di straordinario pregio come il Parco Nazionale del Circeo piuttosto che il controllo del mercato ortofrutticolo di Fondi e sul commercio e la ristorazione. Una manifestazione anche per sottolineare quanto sia urgente reagire, che lo Stato ci sia e non solo a Latina. Buona parte del litorale laziale, dal sud pontino fino a Civitavecchia, passando per Nettuno, Anzio e Ostia è oggetto ormai da tempo di traffici e attività illecite e atti criminali legati alla mala vita. Sarà un momento questa della XIX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie in cui ci si unirà anche per sostenere le tante esperienze positive cresciute in questi anni, dalla scuole sul territorio alle diverse associazioni e al coraggio della gente accompagnata del sempre più crescente impegno delle forze dell’ordine. La manifestazione prenderà il via sabato 22 marzo alle ore 10 da via Isonzo per concludersi in Piazza del Popolo dove è stato allestito il palco che ospiterà la band dei “Tetes de Bois” e da dove si svolgerà il resto della manifestazione con l’arrivo della Transumanza Latina in bici di coloro che partiranno da Roma il giorno prima, dopo una veglia di preghiera e riflessione sulle vittime delle mafie. Foto di Gianfranco Compagno IL GIORNALE DEL LAZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 pagina 25 La signora Laura Salandri ci racconta la sua triste storia. Sola, vive con la pensione d’nvalidità COMUNE DI APRILIA: PRIMA L’ASSUMONO E POI LA LICENZIANO Aveva iniziato a lavorare presso la Biblioteca comunale il 7 gennaio, messa alla porta il 12 febbraio 2014 Era entrata nella graduatoria per i lavori socialmente utili, per il terzo anno consecutivo di Noemi Reali La situazione nella quale si trova oggi la signora Laura Salandri è, purtroppo, comune a molti altri italiani:non avere un lavoro. La signora di 58 anni, residente ad Aprilia dal 1999, aveva prestato lavoro dal 2 gennaio 2012 al 30 aprile 2012, presso il Comune di Aprilia, lavorando 3 ore a settimana per lavori socialmente utili (LSU). Aveva lavorato anche lo scorso anno. I lavori socialmen- mente utili sono stati estesi anche ai lavoratori in mobilità ed ai disoccupati di lunga durata permettendo loro di essere impiegati nel campo delle manutenzioni comunali. La signora Laura anche quest’anno era entrata in graduatoria; serve infatti un punteggio calcolato in base all’ISEE per accedere. Laura ne aveva 21 ed era trentaduesima. Il minimo è di sei punti come ci viene spiegato dalla sua amica Luana che quest’anno è aveva iniziato a lavorare dal 7 gennaio 2014 presso la Biblioteca comunale fino al giorno in cui riceve una chiamata che la invita a passare per il giorno dopo a ritirare la lettera di esclusione. La lettera viene ritirata il 12 febbraio 2014. Luana è con Laura per solidarietà. Motivi dell’esclusione sarebbero l’invalidità e una non sana e robusta costituzione come viene richiesto dall’Avviso Pubblico. “Ai sensi degli articoli 5 e 11 dell’Avviso Laura, la quale non aveva portato il documento di accertamento di robustezza. Ma proprio in ufficio le era stato precedentemente detto che non serviva. Le domande che ora sorgono spontanee sono: come mai nessuno si è accorto in passato di questa invalidità? Laura aveva lavorato per anni quando non poteva realmente farlo? Un’invalidità che per il medico di Laura Salandri le permette in realtà di lavorare; si tratta di un problema alla subita. L’assessore Eva Torselli Torselli, che l’ha ricevuta, dichiarando di non poter fare altro, le ha consigliato di chiedere un sussidio. Laura Salandri con l’amica Luana non sono le sole a trovarsi in questa situazione. A provarlo è il gruppo di manifestanti del quartiere Toscanini che il 31 gennaio 2014 ha protestato energicamente presso gli uffici comunali situati in Piazza Bersaglieri per chiedere spiegazioni riguardanti proprio Pubblico, l’accertamento della mancanza di requisiti comporta l’esclusione” si legge nella lettera firmata dal dirigente dottor Vincenzo Cucciardi. La signora Luana ci racconta che vengono menzionate anche dichiarazioni mendaci da parte della signora spina dorsale che non permette lei solo di sollevare pesi, per il resto è idonea al lavoro. “In biblioteca pulivo, lavavo il pavimento. Cose che faccio anche a casa” racconta Laura, una donna a cui è rimasto solo poter fare ricorso per superare l’ingiustizia questo bando per i LSU. Bando di lavoro che avrebbe garantito di ottenere impieghi che, anche se piccoli, potevano aiutare molte famiglie disagiate. La signora Laura Salandri in attesa di essere ricevuta dall’assessore Eva Torselli nella foto accanto te utili vengono introdotti in Italia nel luglio del 1993. Al fine di utilizzare i lavoratori espulsi dalle medie e grandi imprese alle quali veniva erogata la “Cassa integrazione guadagni straordinaria” dalle casse dello Stato. In seguito, i lavori social- stata esclusa subito dalla graduatoria proprio perché aveva sei punti. Il sentimento di ripugnanza che oggi prova non è per la sua esclusione dai lavori socialmente utili, ma per quella di Laura. Quest’ultima, infatti, una volta passata la graduatoria La denuncia di Sinistra Ecologia e Libertà - Circolo Gino Donè Aprilia GRADUATORIE COMUNALI: POCA CHIAREZZA E TRASPARENZA Hanno provocato disguidi e proteste da parte dei cittadini di Maurizio Marinozzi* Come è ormai abitudine di questa Amministrazione Comunale, il bando e le successive graduatorie per 60 unità lavorative di età superiore ai 56 anni per attività risocializzanti hanno dato vita a una serie di proteste e lamentele da parte di molti cittadini esclusi da tale graduatoria in base a requisiti richiesti diversi e in contraddizione con i medesimi richiesti negli anni precedenti. Come è già successo, in precedenza, per le mense scolastiche, per la Tares, per la questione dei fondi di sostegno, anche in questo caso la poca chiarezza e trasparenza hanno provocato disguidi e proteste da parte dei cittadini, tanto da attirare anche l’attenzione della Guardia di Finanza. Stavolta, più che in altri la casi, dato l’argomento di particolare sensibilità sociale, ci si sarebbe aspettati un’attenzione maggiore a che le cose fossero fatte in maniera assolutamente inattaccabile. Vista la rilevanza sociale, in un momento di crisi come l’attuale, di tali sostegni economici e viste i numerosi rilievi critici rispetto la scarsa chiarezza, in alcuni casi già accertati e “sanati” con provvedimenti forse più dannosi degli stessi errori, chiediamo se non sia il caso di sospendere e rivedere tutto l’impianto del bando, onde evitare sospetti dei “soliti malpensanti” su eventuali scelte fatte magari per favorire qualcuno a scapito di altri. *Coordinatore Sinistra Ecologia e Libertà -Circolo Gino Donè Aprilia Foto di G,Compagno IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 26 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 70° ANNIVERSARIO DELLO SBARCO DI NETTUNIA (ANZIO – NETTUNO) LA CONQUISTA DI CAMPOLEONE E IL BOMBARDAMENTO DI LANUVIO Cinque giornate di eventi per ricordare gli scontri sul territorio. Emozionante il racconto dei testimoni Allestita un’interessante mostra a cura dell’associazione The Factory 1944 di Aprilia di Nicola Gilardi Cinque giornate di ricordo per celebrare il 70° anniversario della conquista di Campoleone e del bombardamento di Lanuvio, avvenuto il 17 febbraio 1944. Da venerdì 14 a martedì 18 febbraio il comune di Lanuvio ha messo insieme una serie di eventi per ricordare gli scontri sul territorio durante la Seconda Guerra Mondiale. Il Comune di Lanuvio, con la collaborazione dell’Associazione Culturale The Factory 1944, ha ora organizzato, presso la scuola “E. Galieti” di Campoleone (Lanuvio), una mostra fotografica, di reperti storici e di mezzi d’epoca, attraverso la quale si sono ripercorsi i momenti salienti di quelle giornate di guerra. Hanno partecipato al consiglio comunale straordinario per la commemorazione del bombardamento di Lanuvio tra gli altri: Il sindaco di Lanuvio Luigi Galieti, il presidente della Commissione Cultura della Regione Lazio Eugenio Patenè, il vicesindaco Maurizio Santoro, segretaria dell’Assessore alle Politiche Sociali Regione Lazio Maria Galieti, il presidente del consiglio di Lanuvio Valeria Viglietti, l’assessore comunale Jenny Varesi, il consigliere comunale delegato alla Cultura Alessandro De Santis e il direttivo e i membri dell’associazione “The Factory 1944”. La mostra è stata inaugurata venerdì 14 febbraio alle ore 10,30 con una cerimonia di apertura alla presenza delle autorità locali e dei ragazzi delle scuole di Campoleone. Esperti dell’Associazione The Factory 1944 hanno accompagnato i ragazzi e i visitatori interessati attraverso un racconto dettagliato degli avvenimenti, con l’ausilio anche di filmati di repertorio incentrati sul territorio di Lanuvio. Sabato 15 febbraio alle ore 16,30 si è tenuta inoltre, nell’ambito della mostra, un convegno a cura dell’Associazione The Factory 1944 dal titolo: “Lanuvio al centro degli scontri”, mentre domenica 16 febbraio sempre alle ore 16,30 ha avuto mostra avvenuta martedì 18 febbraio alle ore 18.00. La storia ci racconta che gli Alleati si attestarono lungo la litoranea, senza mai approdare all’interno, né avanzare oltre la linea segnata dalla ferrovia che attraversava la campagna di Campoleone. La presenza di tede- luogo un incontro aperto con i testimoni ancora viventi, per schi nella zona dei Castelli Romani, già all’indomani dell’8 Settembre, era scarsa, dinamica questa, ben conosciuta ai Comandi Alleati, per cui anche una minima avanzata militare avrebbe permesso una immediata capitolazione delle postazioni tedesche. Ma il Comando Alleato considerò che lo sfondamento della linea Romani: più dell’80% per paesi come Lanuvio, Genzano Gustav nei pressi dell’Abbazia di Monte Cassino avrebbe fatto arretrare verso nord le truppe naziste; cosa questa che non avvenne subito. L’attesa quindi, servì ad evitare che la ritirata tedesca potesse compromettere le operazioni degli Alleati, ma tutto questo fu causa della morte di migliaia di persone civili, e la vicissitudine dei vivi che convivevano tra rastrellamenti nazisti, fuoco Alleato, miseria e fame. I bombardamenti causarono la distruzione dei Centri Storici dei Castelli e Albano, quasi la totalità per Frascati e Velletri. Il 2 Febbraio venne colpito il centro storico di Marino; il 10 Febbraio 1944 un’incursione aerea sfondò la volta di una grotta che era sita sotto piazza Marconi a Genzano (Duomo Vecchio). Per l’ostruzione causata a metà della stessa e a causa dell’arrivo dei nazisti che rastrellarono quanti stavano cercando di portare soccorso a quei civili, più di 30 persone perirono sotto le macerie. Il racconto di chi assistette alla un racconto di tanti fatti di vita quotidiana nel corso stesso degli scontri. Questo è stato il momento più emozionante, dove coloro che hanno vissuto in prima persona quei giorni drammatici si sono confrontati ed hanno rivissuto insieme le tante emozioni. Un momento di grande importanza anche per il messaggio alle nuove generazioni, che sono state coinvolte in maniera molto concreta all’interno delle giornate di celebrazione. Lunedì 17 è stato celebrato il consiglio comunale all’aperto, in piazza Enrico Berlinguer, a CampoleoneLanuvio, per celebrare la Giornata della Memoria, a seguire uno spettacolo teatrale a tema, a cura dell’Istituto Comprensivo Ettore Majorana. Le cinque giornate del ricordo si sono concluse con la chiusura della scena del recupero dei cadaveri testimonia che i corpi si trovavano tra loro abbracciati, uniti nell’ultimo pianto prima della tremenda morte per soffocamento. Stessa sorte toccò anche a Lanuvio: il 17 febbraio 1944 perirono 130 civili; molti di questI morirono all’interno della grotta davanti il Comune in via Roma, anch’essi soffocati e annegati a causa dell’infiltrazione dell’acqua. A causa di questi tragici eventi il 10 Marzo 2004 il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi conferì alla Città di Lanuvio la Medaglia d’argento al Merito Civile con la seguente motivazione: “Centro nevralgico, durante l’ultimo conflitto mondiale, veniva sottoposto a ripetuti bombardamenti ed efferate azioni di guerra, che provocarono numerose vittime civili, la quasi totale distruzione dell’abitato e ingenti danni al patrimonio zootecnico e agrario. La cittadinanza sopportava con coraggio e dignitosa fierezza le rappresaglie e i rastrellamenti delle truppe naziste e dava testimonianza di numerosi episodi di solidarietà e resistenza all’oppressore”. Foto di Gianfranco Compagno "Informalibera" il giornale online - l'informazione in un click www.informalibera.com 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 27 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 28 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 70° ANNIVERSARIO DELLO SBARCO DI NETTUNIA (ANZIO – NETTUNO) “NETTUNO NELL’INFERNO DELLO SBARCO” L’ultimo libro di Silvano Casaldi, “nettunese” nato a Treggiano (SA). Grande esperto di eventi bellici La ricostruzione dello Sbarco e la storia della sua famiglia sfollata in provincia di Salerno Ci rivela che lo sbarco è avvenuto alla mezzanotte tra il 21 e 22 gennaio 1944, corrispondenti alle ore 2.00 Zona Baker di Nicola Gilardi Non poteva mancare, nell’ambito del 70° anniversario della conquista di Campoleone e del bombardamento di Lanuvio, la presenza di Silvano Casaldi grande esperto della storia della Seconda Guerra Mondiale, ma soprattutto degli avvenimenti relativi allo sbarco alleato di Nettunia (Anzio-Nettuno), che si definisce «figlio della guerra», infatti, è nato il 27 aprile 1944, ma non a Nettuno, bensì in casa nostra completamente demolita, abitavamo a via 25 Luglio a Nettuno centro. Un nostro zio trovò casa libera e ci ospito vicino a lui. Con un carro funebre venne a prenderci e così facemmo il viaggio di ritorno. Ci vollero due viaggi per portarci tutti a Nettuno». Dopo il conflitto il padre di Casaldi riprese l’attività di fabbro insieme allo zio. Un aneddoto importante, che in parte cambia la conoscenza che si ha sullo sbarco è lo spostamento indietro di due 22 gennaio 1944. Ma, come sostiene Casaldi, l’ora x era mezzanotte, perché bisogna tenere conto del fuso orario, soltanto per americani l’ora dello sbarco erano le 2 di notte tra il 21 e il 22. «La prima volta che ho sentito di questa storia l’ho letta sul libro di Martin Bloomens, uno storico americano– dice Casaldi -, che nel 1986 riporta la cattura di un ingegnere tedesco che affermò che quando fu catturato e vide il movimento degli americani era appena re delle navi». Silvano Casaldi è stato per 36 anni alle dipendenze del comune di Nettuno, svolgendo mansioni diverse. «L’impegno maggiore è stato quello portato avanti con la realizzazione del Museo dedicato allo Sbarco di Anzio inaugurato nel 1990». Iniziò tutto a metà degli anni ’70 quando Casaldi vestì la divisa dei vigili urbani: «Dal 1974 al 1984 ero un vigile urbano e i molti turisti che venivano per vedere i luoghi dello sbarco, vedendomi in Silvano Casaldi provincia di Salerno: «Durante lo sbarco le famiglie furono sfollate da Nettuno, e mia madre era incinta». La sua famiglia, però, ha solidissime radici nettunesi. Negli archivi storici, infatti, figura un Casaldi nel 1657. La madre, invece, è di Anzio. La sua profonda conoscenza deriva anche dall’impegno profuso nella cura del Museo dello Sbarco, che segue dal 1990. «Quando ci fu lo sbarco il 22 gennaio 1944 – racconta Casaldi - gli americani sbarcarono su tutte le spiagge di Anzio e Nettuno, non trovarono opposizione dei tedeschi, ma neanche la presenza di civili, perché tutte le famiglie erano già state sfollate a 5 chilometri nella campagna da parte delle forze tedesche. Questa operazione venne messa in atto su tutta la costa tirrenica, da Napoli a Livorno perche si aspettavano uno sbarco, ma non sapevano dove». Il sentore dei civili, racconta Silvano Casaldi, era che con lo sbarco il conflitto fosse terminato, ma così non fu. Coloro che volevano rientrare in città vennero fermati dalle forze alleate e tenute lontane dai confini cittadini. Da metà febbraio, quando le cose si stavano mettendo male per gli alleati, stabilirono che facoltativamente i civili potevano essere imbarcati verso il sud Italia. «Molte famiglie partirono, anche la nostra, tra il 17 e il 22 febbraio. Venimmo imbarcati su una corvetta inglese, mia madre era incinta di me» ricorda. Arrivata a Pozzuoli, la famiglia Casaldi viene mandata in un convento dove gli americani disinfettavano gli sfollati prima di essere trasportati a Sala Consilina con un treno bestiame. «Li si trovava il centro di smistamento e noi fummo fortunati perche in un paesino li vicino, Teggiano, c’era una mia zia che era Madre Superiora dell’Istituto Santa Lucia Filippini. Mio padre che era comunista non voleva andarci, ma viste le esistenze cedette. Io nacqui proprio a Teggiano». Il 5 giugno venne dichiarata Roma libera e iniziarono a rientrare gli sfollati. «Partì prima mio padre per vedere come erano le cose. Trovò la facciata di ore della Zona Baker. L’ora dello sbarco, infatti, sembrava essere quella delle 2 di notte tra il 21 e il passata la mezzanotte. Questo fatto mi incuriosì. Poi durante un’intervista ad un fornaio, questo mi riferì che alle 23 e 30 aveva iniziato a sentire il rumo- divisa mi chiedevano informazioni, ma io non sapevo niente di tutto questo. Nel 1985 il sindaco Antonio Simeoni mi mise a disposizione di un giornalista francese, 70° ANNIVERSARIO DELLO SBARCO DI NETTUNIA (ANZIO – NETTUNO) LE TESTIMONIANZE DEI SOPRAVVISSUTI E dei familiari dei caduti civili di Nicola Gilardi Il momento più toccante delle giornate di celebrazione è stato quello del racconto dei testimoni. Le loro parole sono i mattoni che sorreggono la storia e l’immaginario comune delle nuove generazioni. Remo Viglietti, classe 1928, racconta: «Il 22 Gennaio il cielo era di fuoco perché gli americani da terra sparavano, gli aerei bombardavano e c’erano i caccia tedeschi che combattevano. Ci fu anche uno scontro fra due aerei». La sua famiglia non venne sfollata, ma si rifugiarono spontaneamente su un colle li vicino, dove restarono per tutti i combattimenti. Il secondo testimone è stato Domenico Adozzi classe 1923, conosciuto come Aurelio,: «Il giorno dello sbarco sentivamo come dei tuoni. Mia madre vide le navi che cannoneggiavano. La gente scappava impaurita. La situazione era difficile. Avevamo tre carri armati sul viottolo di casa e avevamo paura che gli americani, vedendo quei mezzi, potessero bombardarci. Allora li coprimmo con i rami degli olivi che avevamo potato. Avevamo 10 anni e i tedeschi non ci dissero nulla. Iniziati i bombardamenti siamo scappati. Siamo stati due giorni in una grotta, poi un ufficiale tedesco è venuto e ci ha mandati via. Passammo la notte in una capanna e la mattina successiva sentivamo il fischiare delle cannonate americane. Andammo alla Pietrara e in molti rimanemmo li. Poi raggiungemmo il palazzo del comune dove c’erano altre persone che ci invitarono a restare li». Antonio “Tonino” D’Alessandro, classe 1935, che nella commozione ha raccontato il suo tragitto mentre scappava da Aprilia verso Anzio per poi essere imbarcato: « Quando sbarcarono gli americani si sentirono gli scoppi. Vidi le bombe cadere. Dopo lo sbarco ci fu un tiramolla tra americani e tedeschi. Scappammo da Aprilia e ci rifugiammo alle grotte di Campo di Carne. C’erano tantissimi morti perché li la guerra era già passata. Gli americani erano gentili e ci davano le caramelle e i biscotti. Ci portarono in una chiesa a Santa Teresa e ci misero su un camion che ci portò su una nave per Catanzaro». «Mio fratello è un sopravvissuto di Campoleone – dice Ezio Salvadori, classe 1945 -. Quando iniziò il bombardamento della nostra casa i miei genitori stavano fuori casa a cucinare. Chiamavano mio fratello rispondevano e c’erano anche altre persone. Scavando con le mani riuscirono a tirare fuori anche altre persone. Mio padre però perse 4 figli». Remo Di Litta classe 1927: «La sera dello sbarco abitavamo in un casello ferroviario. I tedeschi ci dissero di lasciare l’abitazione per essere portati in una grotta. Dovevano mettere due cannoni sulla ferrovia per sparare verso il mare. Nella grotta passammo 40 giorni, mangiando quello che si trovava. Arrivarono i fascisti e i nazisti che volevano portarci in un campo di concentramento. Il 9 aprile ci portarono proprio li, ma visto che non c’era posto ci lasciarono vicino al Colosseo e riuscimmo a salvarci». Orfeo Mora nato nel 1948: «La mia è la più antica famiglia di Campoleone, continuo a studiare la storia del nostro territorio. Mio nonno era uno dei tre civili morti durante i bombardamenti dello sbarco. Quella mattina mio nonno convinse i tedeschi a far salire una donna con la figlia malata sul treno. Successivamente arrivarono gli americani e mitragliarono uccidendolo». Queste parole sono testimonianze importante, perché fanno capire quanta sofferenza causò la Seconda Guerra Mondiale, soprattutto per i civili che dovettero fuggire dalle proprie case per rifugiarsi in luoghi di fortuna sperando di sopravvivere. Jean Paul Pallud, che stava realizzando un mensile After The Battle. Lo accompagnai nei luoghi dei combattimenti per mostrare fotograficamente come erano cambiati i luoghi immortalati durante il conflitto. Ci fece vedere fotografie di allora che neanche noi conoscevamo. Lui mi permise di fare delle riproduzioni e mi diede degli indirizzi dove comprarli per un prezzo irrisorio». Così cominciò l’attività di ricerca e di ricostruzione delle vicende dello sbarco. Attività che si è concretizzata in molte pubblicazioni sia sulla guerra che sulla Nettuno dell’epoca. La prima pubblicazione di Casaldi è “Quei giorni a Nettuno” del 1989, in italiano e inglese, che è nata per ricostruire i momenti immediatamente precedenti allo sbarco e racconta tre giornate eroiche di Anzio e Nettuno che in pochi conoscono, infatti il 9,10 e 11 gennaio 1944. Di fronte alle forzature dei tedeschi, che disarmava i militari italiani, ci furono delle rappresaglie dove morirono sia militari che civili. Un moto di orgoglio che non è riportato nei libri di storia maggiormente conosciuti. Nel 2006 è stato pubblicato “Gli uomini dello sbarco” sempre in italiano e inglese dove viene ricostruita l’esperienza avuta con il museo e dove si trovano le esperienze dirette dei reduci e dei veterani, con numerose venature personali. Ultima opera prodotta da Casaldi è “Nettuno nell’inferno dello sbarco”, un libro di 135 pagine, presentato a Nettuno domenica 19 gennaio 2014, ricco di fotografie e racconta la storia attraverso i fumetti è stato ispirato dal fotoromanzo “Gran Hotel”. L’ha ripresentato proprio in occasione del 70° anniversario a Campoleone, collaborando alla mostra allestita e facendo da consulente ai visitatori. Questo ultimo sforzo letterario ha già avuto numerosi consensi, rappresentando l’ultimo tassello di una conoscenza sempre più profonda e dettagliata della storia. Casaldi ha pubblicato anche altri libri sulla storia di Nettuno, non incentrati sulla Guerra: “La storia del Nettuno Calcio”, “Come eravamo” sui mestieri della città, “La storia della mia famiglia”, “La storia fotografica di Nettuno” e infine la storia di un personaggio di Nettuno, Alessandro Verlezza. Il libro “Nettuno nell’inferno dello sbarco” è un’edizione privata, per chi fosse interessato può contattare direttamente l’autore all’indirizzo mail: [email protected] oppure ai numeri telefonici: 06.9880645 o 347.4792130. Foto G.Compagno 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 29 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 30 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 Paola Staccioli e Heidi Giuliani presentano la loro opera a Campoleone “NON PER ODIO MA PER AMORE” La storia di sei donne che hanno dato la vita per la giustizia di Noemi Reali Spesso sentiamo parlare di eroi, di uomini che hanno segnato la storia. Ma non sono stati gli unici a farlo; anche diverse donne nel tempo e in aree geografiche diverse hanno messo del proprio. Hanno lottato, hanno perso la vita per rincorrere uno degli ideali a cui l’uomo aspira da sempre senza giungerci mai completamente: la giustizia. A Campoleone - Lanuvio, presso la Fondazione Casa Gramsci dei Comunisti Italiani di via Fratelli Rosselli, sabato 15 febbraio 2014 alle 17:30, è stato presentato il libro di Paola Staccioli e Heidi Giuliani; un libro scritto per ricordare sei donne, le loro ragioni che le hanno spinte a combattere e la passione che le ha animate fino a un tragico epilogo. “Non per odio ma per amore” è il libro che racconta la storia di Tamara Bunke nota come Tania La Guerrigliera. Ha dedicato la sua vita alla rivoluzione cubana ed è con la rivoluzione che diviene prima agente segreto e successivamente guerrigliera con il nome in codice di Tania. Muore il 31 agosto 1967 all’età di trenta anni con altri guerriglieri in un’imboscata al guado di Puerto Mauricio lungo il Rio Grande. Dopo la sua morte, Tania è oggetto di una campagna di diffamazione da parte della CIA che la descrive del libro è quello di restituire dignità a Tamara come anche ad Elena Angeloni, Monica Ertl, Barbara Kistler, Andrea Wolf e Rachel Corrie; donne che hanno dato la vita per altri Paesi, che hanno partecipato a rivolu- Stefano D’Alessandro, Agnese Palma, Paola Staccioli come un agente della Stasi, “Ministero per la sicurezza dello Stato”, inviata per controllare Che Guevara. (Smentito successivamente da un libro scritto da due storiche cubane). Lo scopo zioni che non erano del loro Paese ma che le sentivano come tali perché per prime hanno capito il significato di “essere fratelli”; di andare oltre le frontiere e, nonostante questo i governi e la stampa non hanno dato loro giustizia nel rappresentare le loro storie. “Questo libro propone la capacità di indignarsi davanti all’ingiustizia, ricompone l’idea di una società comunista” racconta Agnese Palma alla presentazione. Le parole di Silvia Baraldini, per telefono in quanto non poteva essere presente, invitano i presenti a riflettere: “Queste donne hanno mostrato un grande coraggio, hanno lasciato il loro Paese, le loro famiglie. Oggi siamo in un periodo in cui il coraggio potrebbe aiutare”. L’egoismo che vige oggi nella nostra società non ci permette nemmeno di renderci effettivamente conto dei sacrifici che queste sei donne hanno compiuto. Donne che sono state mal giudicate perché per realizzare il loro scopo hanno preso delle armi in mano, hanno sparato, hanno lottato e hanno dato la loro vita. “Non per odio”. “Ma per amore”. Perché la loro lotta era mossa dall’amore per gli altri, per la giustizia. È il caso di Maria Elena Angeloni che nel 1970 partecipa a un’azione in sostegno alla resistenza greca. Lo scopo è duplice: denunciare la dittatura dei colonnelli e denunciare la responsabilità degli Usa. Andrea Wolf dopo aver militato per anni in Germania nel movimento di resistenza, sostenuto le lotte dei prigionieri della Raf, vissuto in una comune, essere stata arrestata, decide di unirsi al movimento di liberazione curdo sotto la guida del PKK, con il nome di battaglia di Rohani. Combatte nell’Esercito dell’Associazione delle donne libere del Kurdistan. Viene uccisa in Turchia orientale nell’ottobre del 1998. Nella milizia guevarista c’era una donna che si faceva chiamare “Imilla” che, in lingua quechua e aymara significa Bambina o giovane indigena; il suo nome vero era Monika Ertl, tedesca di nascita, aveva compiuto un viaggio di undicimila chilometri dalla sperduta Bolivia con l’unico proposito di assassinare un uomo, il personaggio più odiato dalla Sinistra mondiale: Roberto Quintanilla Pereir, responsabile diretto dell’ultimo oltraggio a Guevara: l’amputazione alle mani dopo la sua fucilazione a La Higuera. A partire da quel momento, ella divenne la donna più ricercata del mondo, conquistò le prime pagine dei quotidiani di tutta l’America. Barbara Kistler è stata membro del Gruppo contro l’isolamento che cercava di costruire un partito comunista in Svizzera. Rachel Corrie è stata un’ attivista. Era un membro dell’International Solidarity Movement(ISM) e, come tale, aveva deciso di andare a Rafah, nella striscia di Gaza, durante l’Intifada di Al Aqsa. Fu ferita a morte mentre protestava contro l’occupazione israeliana, nel tentativo di impedire ad un bulldozer corazzato dell’esercito israeliano di distruggere alcune case palestinesi. Storie vere che non devono essere dimenticate. “Non per odio ma per amore” permette di ricordare. Foto di Gianfranco Compagno Sartoria - Riparazioni ANNETTE Sandra Andriolo Nuova Apertura di filati e bijoux Aprilia Via dei Lauri,154 Non lasciare i tuoi vestiti nell’armadio, noi te li trasformiamo con la nostra creatività, li modernizziamo, garantendoti la qualità e la nostra esperienza Aprilia - Via dei Lauri, 115 tel. 366.1915347 IL GIORNALE DEL LAZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 A scuola di legalità con James Fox, consegnato il Trofeo della Sicurezza 2013 agli studenti più meritevoli Si è tenuta questa mattina, presso la palestra della scuola primaria Montegrappa, la cerimonia di consegna del Trofeo della Sicurezza 2013 agli alunni di Aprilia più meritevoli, che maggiormente hanno dimostrato di saper appren- dere gli insegnamenti di James Fox, la volpe della legalità, logo “cartoonesco” del progetto “Vigiliamo Assieme” messo in campo dall’Amministrazione Comunale per l’educazione delle giovani generazioni. Ai nuovi Agenti Speciali di James Fox spetta ora il compito di mettere in pratica gli insegnamenti offerti loro, durante il passato anno scolastico, sul rispetto delle regole di civile convivenza e per evitare comportamenti insicuri o rischiosi. Il Trofeo è stato consegnato, in rappresentanza dell’Amministrazione, dall’Assessore alla Pubblica Istruzione Francesca Barbaliscia. Quest’ultima, personalmen- te, ha voluto congratularsi con gli alunni premiati, esprimendo un giudizio estremamente positivo nei riguardi di un progetto che, partito dal Comune di Aprilia con la partnership della società Iris T&O, si sta estendendo verso altri Comuni laziali, riuscendo a coinvolgere migliaia di ragazzi, provenienti anche da realtà territoriali differenti, per ciò che si è già rivelato un vivace e produttivo confronto. pagina 31 La riunione preliminare si è tenuta giovedì 13 febbraio nell’aula magna del poliambulatorio Asl di Aprilia UN TAVOLO PERMANENTE CON GLI OPERATORI SOCIO-SANITARI L’incontro è stato promosso dall’associazione “I care for life” Sarà presentato ufficialmente il prossimo 10 marzo di Riccardo Toffoli Un tavolo permanente con tutti gli operatori del settore socio-sanitario per creare una forte rete di solidarietà al fianco dei più deboli. Giovedì 13 febbraio nel tardo pomeriggio nell’aula magna del poliambulatorio Asl di Aprilia, si è riunito per la prima volta un tavolo composto da tutti gli operatori del campo sociosanitario apriliano: Comune, Asl, Multiservizi e associazioni di volontariato. L’incontro è stato promosso dall’associazione “I care for life” che sarà presentata ufficialmente il prossimo 10 marzo, e che è presieduta dall’oncologo del reparto Hospice di Villa Silvana Arturo Castrillo. Oltre ad Asl, Comune e Multiservizi erano presenti Nadia Pivato per l’associazione Acondroplasia Insieme per Crescere, Giovanni Piantadosi di Alzheimer Aprilia onlus, Giovanni Annino della fondazione Come Noi, Aldo Pastore per l’associazione Medici Apriliani, Aldo Consani per l’Avis, Rita Antonelli per il centro Caritas, Carlo Rossetti e Simona Di Leta per Aisa, Arturo Castrillo, Gian Paolo Spinelli (oncologo Asl) e Pina Celli per Care For Life. L’incontro di giovedì è servito a presentare le attività delle singole associazioni e porre le basi per una collaborazione fattiva logistica, economica e psicologica. In particolare si è pensato di redigere una “carta degli intenti” delle associazioni, una sorta di regolamento che istituisce formalmente il tavolo, ne istituzionalizza le finalità e le modalità di collaborazione. Il tavolo avrà anche un punto logistico in Asl che possa diventare il perno per le risposte alle necessità delle singole associazioni. “Il nostro primario compito –spiega il dott. Castrillo- sarà quello di redigere una carta di intenti di modo che questa iniziativa possa continuare ed operare bene sul territorio”. “Le esigenze sono tantissime –continua il dott. Spinelli- il reparto di oncologia della Asl è già colmo, ma dietro alle cure sanitarie spesso mancano le attività collaterali, logistiche ed economiche, di supporto al paziente. Ad esempio un pullmino per portare le persone per le cure di chemio e radioterapia. Capita che ad esempio di aver dato dei passaggi a pazienti. L’intento è quello di creare una rete di modo che le associazioni che hanno bisogno di materiale possano trovare ascolto in altre associazioni e così via”. Il quadro emerso durante l’incontro, ha evidenziato positività, come la ricca presenza di associazioni di volontariato nel settore socio-sanitario (ben 15), ma anche numerose criticità. Nadia Pivato ha messo in evidenza l’assenza di una sede per l’associazione, l’unica ad Aprilia nel Lazio. “L’acondroplasia è una malattia rara e genetica del nanismo –spiegaAd Aprilia sono sola. Nel Lazio siamo 25 famiglie. Si capisce che non abbiamo i numeri per farci sentire e questo è un forte svantaggio. La soluzione che ci si prospetta, quando ci viene sospettata la possibilità della sindrome nei nostri figli, è l’aborto. Ad Aprilia abbiamo chiesto più volte la sede. Ma non siamo stati ascoltati”. Dai dati snocciolati dalla responsabile del settore sociale della Multiservizi, braccio operativo del Comune, emerge che su 80 persone assistite 42 sono in lista d’attesa, ossia aspettano di essere aiutati. “Spesso si tratta di anziani –spiegarimasti soli perché i figli sono andati via da Aprilia per lavoro. Anziani soli, alcuni hanno assistenza completa, privi quindi di rete familiare ma anche dell’autonomia necessaria per vivere”. Piantadosi ha puntato sulla necessità di trasformare il centro Alzheimer apriliano in centro diurno e ha detto che sarebbe l’unico nel sud del Lazio. Importanti passi verranno compiuti in tale direzione dal distretto sanitario Aprilia-Cisterna in sinergia col Comune di Aprilia già dall’anno prossimo. La Fondazione come Noi sta portando avanti il progetto di mensa sociale “ben sapendo –ha detto Annino- che su 12 senza tetto, 4 sono apriliani”. Gli fa eco Rita Antonelli del centro Famiglia e Vita della Caritas che ha spiegato come, nella scala di priorità delle famiglie, “al primo posto c’è la sopravvivenza”. Carlo Rossetti ha quindi, fatto presente che al centro di via Bonn, nato per dare sostegno alle famiglie e ai malati di sindromi atassiche sono seguiti 140 pazienti di cui 6 sono apriliani. L’associazione si è organizzata autonomamente ma ha messo in campo negli anni, parecchi risultati, compreso l’allenamento per i campionati mondiali di canottaggio. In ultimo ha parlato la responsabile della cooperativa Nuova Era facendo presente che il servizio di assistenza psicologica ai malati oncologici e alle relative famiglie, stia per scadere e che attualmente, bisogna trovare i fondi per riattivare per l’anno in corso il servizio di grande importanza per i pazienti. SUMMER ENGLISH CAMPALL’STITUTO COMPRENSIVO GIACOMO MATTEOTTI Un’interessante iniziativa in lingua inglese per la prossima estate L’Istituto Comprensivo “Giacomo Matteotti” di Aprilia, diretto dal Dirigente Scolastico Dr.ssa Monica Piantadosi, anche per il corrente anno scolastico offre numerose attività formative miranti al potenziamento delle competenze in lingua straniera. Oltre ai corsi di lingua inglese finalizzati alle certificazioni Trinity College, ai corsi di lingua francese e spagnola, rivolti sia agli alunni della scuola primaria che secondaria, quest’anno gli studenti avranno la possi- bilità di frequentare un camp estivo, nel mese di luglio. In collaborazione con l’Associazione A.C.L.E.,ente di formazione linguistica riconosciuto dal M.I.U.R., le Insegnanti dell’Istituto, Anna Sarchese e Valeria Miraglia, stanno organizzando un corso full immersion, al quale potranno partecipare anche studenti frequentanti altre scuole. Il city camp si svolgerà dal 7 all’11 luglio (dalle ore 09.00 alle ore 17.00) sarà condotto da Tutors madrelingua inglesi e sarà strutturato sulla base di varie attività dinamiche: gioco, teatro,musica, con l’obiettivo di favorire e migliorare una spontanea espressività linguistica. Le docenti si stanno attivando per organizzare un city camp sia per la scuola primaria (presso la Scuola “Grazia Deledda”) e uno per la scuola secondaria di primo grado (presso la Scuola “G. Matteotti”) Per informazioni, dettagli sui costi ed iscrizioni, rivolgersi alle Docenti Anna Sarchese, per studenti di scuola primaria (presso la Scuola “G.Deledda”) e Valeria Miraglia, per studenti di scuola media (presso la Scuola “G. Matteotti”) IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 32 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 “APRILIA SI…CURA” IMMIGRAZIONE - PARI OPPORTUNITÀ E TUTELA DEI DIRITTI Basta con la spettacolarizzazione del male: c’è un interesse morboso da parte dei mass media a cura di Sihem Zrelli Care lettrici e lettori, in questo nostro appuntamento consueto di riflessione sui principali argomenti che caratterizzano la nostra società voglio condividere con voi alcune puntualizzazioni su un fenomeno ormai dilagante sui mass media che è quello della quotidiana spettacolarizzazione di eventi drammatici e tragici. Il telegiornale, per esempio si è trasformato in un bollettino di guerre, cui fanno da irrinunciabile corollario le notizie di cronaca nera, le uniche (si direbbe) ad avere rilevanza mediatica. Ma lo stesso vale per taluni programmi cosiddetti di servizio e molti altri di intrattenimento, nei quali si inscenano farse e tragedie domestiche, drammi, relazioni, spesso fasulli, inventati e recitati che, comunque, strumentalizzano le persone senza remore e decenza, istigando gli ospiti e il pubblico a dare il peggio di sé; dove si espongono pubblicamente frustrazioni e turbamenti, con l’irruzione del privato, dei fatti personali sul palco mediatico. E i bambini stanno a guardare…Oggi sulla spettacolarizzazione del male si nutre e si alimenta la morbosità di questa società: nel lato più oscuro della psiche umana non alberga soltanto la paura della morte che attraverso i fatti di cronaca nera verrebbe così esorcizzata ma anche desideri necrofilici inconfessabili e istinti di morte che attraverso la cronaca nera vengono vissuti. Voglio dire che non tutti si identificano con le vittime ma una parte del pubblico di spettatori si identifica con il male che gli autori dei crimini incarnano. Siamo riusciti ad inventare la cosiddetta TV del dolore, dal cui gorgo sono proliferate le ignobili e compiaciute brutture delle trasmissioni verità, spesso reality show sotto mentite spoglie giornalistiche, deontologicamente giustificate per il loro carattere, appunto, di servizio. Forse a molti sfugge l’impegno di certe trasmissioni pomeridiane che indugiano sui particolari di cronaca nera per tenerci incollati al televisore ed aggiungono orrore all’orrore, riproponendo all’infinito le immagini di tragedie umane. Ma in tutto questo, noi stiamo lì a guardare, non cambiamo canale e questo ci rende complici di chi fa la trasmissione per le ragioni sopracitate e così il dolore dallo sgomento generale iniziale, diventa spettacolo, intrattenimento. E i bambini stanno a guardare… Una televisione senza qualità rincorre gli istinti più beceri, li solletica ed enfatizza o addirittura li induce, senza curarsi di conseguenze ed implicazioni, dei modelli sociali che diffonde, della cultura che alimenta, declinando ogni responsabilità, in omaggio all’unico valore riconosciuto: l’audience perseguita ad ogni costo, spesso ottusamente, nel disprezzo aprioristico del pubblico. E’ anche per questo motivo, ma non solo, che i giornalisti, i cronisti e i mass media nel loro complesso hanno una grande responsabilità e il mondo dell’informazione deve essere consapevole del potere che detiene e quanto questo potere può influenzare le menti delle fasce di popolazione più deboli: mi sto riferendo ai minori, certamente, ma anche a personalità disturbate che di fronte a una certa spettacolarizzazione, sottoposta al cosiddetto bombardamento massmediatico potrebbe venire influenzata negativamente tanto da poter essere irretita e addirittura istigata. Soprattutto in fasce di età particolarmente a rischio, come quella adolescenziale, il rischio di identificarsi con modelli negativi sui quali proiettare la propria rabbia e la propria smania di ribellione è molto alto a maggior ragione quando ad usufruire di certi contenuti mass mediatici sono ragazzi dalla personalità già di per sé problematica. Infatti la nostra civiltà è caratterizzata da un desiderio e da un bisogno di protagonismo mai visto prima e questo è particolarmente evidente tra i giovani: essere protagonisti significa essere visti apparire sotto la luce dei riflettori, arrivare al successo, essere riconosciuti, esistere finalmente dopo un’esistenza caratterizzata dal vuoto esistenziale, dalla noia, dal niente. Perché se non vai in televisione allora non sei nessuno. I modelli di riferimento di molti teenagers della civiltà odierna infatti sono personaggi non persone, personaggi che esistono solo attraverso la spettacolarizzazione e la mitizzazione di un modello di vita che non è più sorretto dal concetto del sacrificio, del desiderio ma al contrario del tutto e subito. Certe trasmissioni televisive è questo il messaggio che lanciano: la facilità del diventare famosi. Se riesci a entrare in quel circo delle meraviglie allora da nessuno riuscirai ad essere qualcuno, tutti ti riconosceranno e acquisterai lo status simbol del successo. Qualcuno purtroppo farebbe di tutto per arrivarci anche a costo di gesti estremi perché l’incertezza e la vacuità di identità fragili e inconsistenti può portare ad una distorsione della realtà tale da portare alla perdita di un equilibrato esame di realtà come espressione di un disagio profondo a cui chi aveva il dovere di dare delle risposte ha fallito nel suo compito lasciando molto spesso i giovani in balia delle loro pulsioni e della loro solitudine di fronte ad uno schermo vuoto che sembra poter dare tutte le risposte. IL GIORNALE DEL LAZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 pagina 33 Il libro della giornalista Angela Iantosca “ONORA IL MADRE. STORIE DI ‘NDRANGHETA AL FEMMINILE” È stato presentato sabato 15 febbraio presso i locali dell’ex Mattatoio, di via Cattaneo Marras: “Aprilia è un territorio altamente appetibile. C’è bisogno di una costante attenzione e sensibilità da parte dei cittadini” di Riccardo Toffoli “Aprilia è un territorio altamente appetibile. C’è bisogno di una costante attenzione e sensibilità da parte dei cittadini”. Queste le parole di Fabrizio Marras referente provinciale di Libera durante la presentazione del libro della giornalista Angela Iantosca “Onora il madre. Storie di ‘ndrangheta al femminile” sabato 15 febbraio presso i locali dell’ex Mattatoio. Secondo Libera “dove c’è concorrenza, ossia nei paesi dove ci sono sia presidi di Carabinieri sia presidi della Polizia, le cose funzionano meglio”. Ma la richiesta del commissariato di Polizia sul territorio non è l’unica avanzata da Libera che ogni giorno lotta contro la mafia. Altro nodo scottante è l’informazione in una provincia che ha visto in pochi anni, dimezzare gli organi di stampa locali. “Serve controllo del territorio ma anche informazione –continua Marras- e anche questo dovrà partire dalle scuole. Immagino ad esempio i corsi di giornalismo all’interno delle scuole e alla produzione di giornalini scolastici per abituare i giovani a leggere e a scrivere, impegnandosi nell’informazione”. La presentazione del libro di Angela Iantosca è un’iniziativa voluta e promossa dal presidio Libera di Aprilia e dall’associazione Arci La Freccia. “Si tratta di una delle iniziative –ha detto Irene Giusti di Libera Aprilia- che avranno il culmine nel giorno della memoria e dell’impegno che quest’anno è giunto alla 19° edizione e che si terrà a Latina il 22 marzo prossimo. Si tratta non solo del ricordo di tutte le vittime di mafia, ma anche l’impegno che questo ricordo ci impone, di cambiare la società in cui viviamo”. Angela Iantosca ha quindi presentato il suo libro, frutto di un lavoro durato molti anni di conoscenza del mondo della malavita organizzata. Il libro è un focus sulle donne “mafiose”, sia quelle che sono interne e fanno parte del sistema sia quelle che per protezione dei figli, per amore e per aspettativa di un mondo migliore, hanno deciso di uscire e collaborare con lo Stato. “Sono stata un giorno a casa di un collaboratore di giustizia –ha dettoe qui ho conosciuto il linguaggio della camorra. Ad un certo punto, sento i bambini piccoli che iniziano a gridare: Maria! Maria! La parola indica l’arrivo della Polizia. E’ il linguaggio della camorra che si apprende già da piccoli”. Poi parla delle donne della ‘ndragheta. “Sono donne che stanno nel sistema, ma non hanno mai ucciso. A volte sono le prime consigliere dei mariti nelle vendette, altre invece, hanno sensi di colpa e rimorsi e decidono di cambiare vita. Stiamo assistendo in questo periodo al ’68 delle donne della ‘nrangheta. Abbiamo donne che si ribellano al sistema e collaborano con lo Stato. Bisogna dirlo: tutte le donne che sono state uccise dopo aver collaborato è perché hanno pensato di uscire fuori dai programmi di protezione. La rete dello Stato ha sempre funzionato e funziona ancora oggi”. Un capitolo viene dedicato al santuario della Madonna di Polsi in provincia di Reggio Calabria dove si riuniscono una volta l’anno, in occasione della ricorrenza, i capi per fare il punto e organizzare il nuovo anno. “Qui ho conosciuto diverse ragazze che fanno parte delle famiglie –continua- sono ragazze che non hanno conosciuto altro, se non quel mondo e quel sistema. Ecco, un punto di forza della lotta deve essere la conoscenza dell’alternativa, cioè che oltre quel sistema c’è un mondo tutto da scoprire e sicuramente migliore. Molto sta facendo la scuola. Conosco presidi che combattono con la mafia continuamente con progetti sulla legalità. Una preside mi ha detto che si può lavorare fino alle elementari. Alle medie i ragazzi già hanno comportamenti fissati. E progressi ci sono stati. Ho visto ragazzi che sono stati portati dal papa. Sono segnali di speranza, ossia che il cambiamento è possibile se c’è conoscenza appunto dell’alternativa”. E’ seguito alla presentazione del libro, un concerto di Sara Jane Ceccarelli e e Federico Procopio alla chitarra. Il duo musicale, molto apprezzato, ha proposto alcuni brani del repertorio jazzistico e bossa nova. Lei, bellissima voce, accompagnata alla chitarra di Procopio ha incantato il pubblico con un programma leggero e conosciuto, ma elaborato con arte ed originalità. IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 34 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 LA STRIDENTE CONVIVENZA TRA UVA ITALIA, VINI D.O.C. E BITUMIFICIO: SUCCEDE A SAN CESAREO, TERRITORIO GIOVANE IN BILICO TRA VOCAZIONE AGRICOLA E INDUSTRIALIZZAZIONE SELVAGGIA di Elena Taglieri E’ già in funzione nel comune di S.Cesareo, in Località FaetaCampo Gillaro un impianto di recupero inerti appartenente alla PAOLACCI SRL, che ha ottenuto l’esclusione della procedura di V.I.A.(leggi: mancanza di impatti significativi sull’ambiente) il 29/10/2009 e adibito alla produzione di conglomerato bituminoso a caldo. Qualcosa si sapeva già dalla scorsa primavera, con un manifesto anonimo apparso per le vie del paese tanto per sollecitare i cittadini ad interloquire con l’amministrazione locale. Ci ha pensato il ‘Comitato di Difesa del Territorio’ a presentare istanza di accesso agli atti al Comune: visionare i progetti dell’impianto e chiedere all’Amministrazione la tutela della salute ed attivare tutti i controlli necessari a verificare, anche in futuro, il rispetto delle normative sulle emissioni inquinanti . Lo stesso Comitato costituitosi dopo la notizia sulla costruzione (poi scongiurata) di una centrale elettrica ad olio vegetale a Colonna(http://www.eco16.it/20 12/12/in-arrivo-colonna-la-centrale-elettrica.html). La sconcertante risposta del Comune di S. Cesareo,arrivata il 13 novembre scorso, sottolineava come l’accesso agli atti risieda in un interesse diretto, concreto e attuale di una situazione giuridicamente tutelata, che non puo’ essere utilizzato come strumento per un mero generico e generalizzato controllo esplorativo sull’azione ammini- strativa nè puo’ essere configurato come un particolare tipo di azione popolare. Una dichiarazione in contrasto con l’art.32 della Costituzione ( La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività) e con la funzione rivestita dal sindaco di essere principale AUTORITA’ SANITARIA LOCALE, obbligato a garantire il ‘principio di precauzione’, anche verso imprenditori privati, qualora le opere previste possano determinare un disagio ambientale, secondo l’art. 41 della Costituzione (L’iniziativa economica privata è libera e non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale). Con la Deliberazione emessa in aprile 2013 contro la centrale a olio di Colonna, nella quale si dichiara di opporsi ad essa ‘al fine della difesa dell’ambiente e della tutela del territorio e del patrimonio locale”’paradossalmente il Comune di S.Cesareo ha mostrato di ‘preoccuparsi’ per la centrale del proprio dirimpettaio pur essendo già a conoscenza dell’imminente impianto della PAOLACCI Srl sul proprio territorio, proposto già dal 2009. Panzironi è Sindaco dal 2008, ma prima ancora Assessore delle Attività Produttive dal 1995 al 2005 ed ai Lavori Pubblici dal 2005 al 2008, quindi pienamente consapevole di tutti i progetti proposti nel suo territorio. E sono proprio del 2005 le ‘Indicazioni programmatiche del Patto territoriale delle Colline Romane’ (PTPG), secondo cui San Cesareo possiede “Aree vocate per il recupero e lo sviluppo di colture agricole di qualità, tutela e valorizzazione del patrimonio rurale”. Ma tanta attenzione paesaggistico-agricola non è stata rispettata. Così, nel progetto di PAOLACCI la località Faeta-Campo Gillaro rientra in variante al P.R.G., trasformata da zona E agricola a sottozona E2 e D industriale. Agevolato così anche il progetto edilizio di SVILUPPO INVESTIMENTIsrl del 04.06.2009, di un centro di attività produttive che vede “il Comune di San Cesareo destinato a diventare polo industriale e commerciale a livello nazionale”. Per tale centro si contempla alimentazione di energia termica da fonti rinnovabili e/o cogenerazione-trigenerazione”, tecnologia, quest’ultima, che utilizza biomasse liquide (oli vegetali), solide, biogas da rifiuti di discarica e acque reflue dei depuratori. Per un altro progetto abbastanza recente (07.09.2012) della EDILITALIA SRL (una ‘discarica per rifiuti inerti e impianto annessi’, in loc. Laghetto, via Casilina km.24,050) si citano disinvoltamente studi effettuati nell’ambito della redazione del Piano Regionale per la Tutela dell’Aria della Regione Lazio del 2005, dichiaranti che il comune di San Cesareo è caratterizzato da valori medi o bassi degli inquinanti considerati nello studio (SO2, NOx, Particolato (Pm10 e Pm2,5). Ma dal 2005 il territorio di San Cesareo, come pure quello limitrofo, non è lo stesso di allora e non ha senso basarsi su risultati così remoti e non più tali, col bitumificio fumante. Uno studio dell’INAIL, patrocinato dalla Regione Lazio e dalla ASL RMC riconosce la cancerogenicità dei bitumi legata alla presenza nei fumi di idrocarburi policlici aromatici (benzopirene, naftalene, benzofluorantene) e nei processi di combustione e pirolisi degli oli combustibili e diatermici utilizzati nello scambiatore di calore per mantenere a temperatura il bitume, assieme al l’idrogeno solforato e la soda caustica”. Intanto il Comune di San Cesareo celebra ogni anno la ‘Mostra dell’Uva Italia’ non come “una semplice festa ma anche e soprattutto la celebrazione dell’identità del nostro territorio”. Piccolo particolare: sulla locandina della ‘Mostra dell’Uva Italia’, tra gli sponsors spicca anche PAOLACCI Srl. Dal 20 novembre scorso il progetti del bitumificio (come pure quello di ELPIDIA 2000 Srl) è ‘sparito’ dal sito della Regione Lazio: inutile cliccare sulla voce ‘scarica gli elaborati progettuali’ perché si apre la famigerata schermata bianca del ‘Not Found’, (documentazione inesistente), mentre tra parentesi due asterischi incorniciano la scritta“*FILE NON PRESENTE”. Sicuramente il ‘Comitato di Difesa del territorio’ avrà da fronteggiare una lunga e calda ‘primavera’ ambientale. Non resta che augurare buon lavoro e buona lotta. ([email protected]) Aprilia in Prima Linea interviene sulla eventuale privatizzazione del cimitero di Aprilia Secondo le nostre fonti, in commissione lavori pubblici svoltasi il 20 febbraio, l’assurda proposta di privatizzazione del cimitero è stata discussa, generando la solita soluzione che dal punto di vista dell’Amministrazione salva “capra e cavoli”. Vediamo se è così. Sembra che, si sia presa in considerazione l’ipotesi di affidare ai privati la costruzione di nuovi loculi e la relativa vendita mentre, al Comune restano solo le spese di gestione compreso il personale. Non si capisce perché ci si ostini a presentare il “project financing” come un’opportunità per i cittadini. Queste logiche speculative non portano da nessuna parte. Aprilia in Prima Linea sin dalle ultime elezioni si è ferocemente battuta contro ogni ipotesi di privatizzazione dei servizi pubblici, soprattutto alla luce dei dati in possesso che evidenziano come l’ingresso dei privati non porti alcun guadagno alla collettività anzi, aumenti le spese dei bilanci pubblici. Questo compromesso al ribasso sembra meramente una scelta tampone volta solo a salvare la faccia nel breve periodo all’Amministrazione infatti, lasciando ad esclusivo vantaggio dei privati la vendita dei loculi cimiteriali e al Comune solo le spese, chi ci assicura che tra qualche mese con la scusa che i soldi non ci sono e che i privati si “offrano” volontari di mantenere i lavoratori impiegati nel cimitero, essi non passino in blocco a loro? In questo modo ciò che noi abbiamo più volte denunciato, vedrebbe realizzazione cioè, la svendita dei servizi pubblici a spese della collettività. L’analisi del mercato sulle gestioni private dei servizi pubblici effettuata in Italia negli ultimi 10 anni individua una serie di limiti legislativi, amministrativi, procedurali ed economici, che impediscono una piena ed efficace risposta della finanza di progetto alla pressante richiesta dei servizi di pubblica utilità proveniente dal territorio. Vogliamo augurarci che l’Amministrazione utilizzi risorse per investire e mantenere in proprio la gestione dei servizi pubblici e che abbandoni definitivamente ogni tentazione di privatizzazione. Visti i dati nazionali su esperienze simili non c’è nessuna motivazione logica e fondata per privatizzare. Inoltre chiediamo se sia possibile prevedere il potenziamento di aree cimiteriali periferiche come quella di Carano in modo da decongestionare il cimitero di Aprilia. Il Presidente Sabrina Esposito Montefusco IL GIORNALE DEL LAZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 LA PSICOLOGA RISPONDE Dott.ssa Anna De Santis (Psicologa - Psicoterapeuta) FISSAZIONE IN AMORE L’attrazione scatta in pochi secondi, a volte al primo sguardo, è una questione di chimica, di magia. Col passare del tempo può svilupparsi, evolversi e diventare altro: una semplice infatuazione, un amore sincero, e sempre rimanendo in tema, una fissazione in amore. Cerchiamo di trovare delle differenze tra queste varie mutazioni dell’attrazione. Per prima ho nominato l’infatuazione. Essa racchiude numerosi sentimenti e impulsi che ci fanno sentire attratti da un’altra persona. È quella sensazione che ti fa capire che chi ti sta di fronte ti piace molto, che vorresti passarci del tempo. Finisce che si crea un bel rapporto , ma che man mano che si va avanti la situazione va scemando e sei già pronto ad adocchiare qualcun altro. L’amore invece è tutta un’altra cosa. L’innamoramento avviene quando crei un rapporto di coppia con la donna che ti piace, la conosci meglio e lei conosce te. L’amore è l’incontro di due universi, l’unione fisica e mentale di due mondi, un sentimento talmente profondo che risulta difficile da spiegare e analizzare. La fissazione invece, può prendere strade diverse. In primis c’è la semplice fissazione che ti fa dire “lei è l’unica donna per me!”. Forse perché non ne conosci altre! Concentri l’attenzione su l’unica che stimola la tua fantasia e, magari , anche conoscendola poco, credi di esserne innamorato. Vedi solo lei, pensi solo a lei, solo lei è l’unica ragazza speciale al mondo! Ecco, questa è una fissazione! Poi c’è la vera e propria fissazione in amore, che nasconde anche dei lati bui e pericolosi. Chi è vittima di una vera e pesante fissazione per il partner, che ama, ma di cui mette spesso in dubbio gli atteggiamenti, o che controlla costantemente, tende a rendere l’amore malsano, malato. Un amore malato è un rapporto basato su abusi fisici e psicologici. Si diventa iperprotettivi, gelosi anche quando non serve, si pongono limiti al partner riguardo le amicizie, le uscite. Per non parlare delle umiliazioni pubbliche, le minacce, i rapporti sessuali forzati, gli insulti. La dolce metà diventa un’ossessione, un oggetto da manipolare e controllare. In questo caso la fissazione è pericolosa, rischiosa e non può più essere affiancata alla parola amore. Chi “ama” male non ama il partner per quello che è ma cerca continuamente di cambiarlo. Quando una relazione funziona, quando un amore è “giusto” dovremmo sentirci belli, amati, al sicuro. Dovremmo aver voglia di crescere, di migliorare, di uscire, di metterci un bell’abito, ma per farlo, dovremmo avere l’appoggio incondizionato del partner. La parola “fissazione” e la parola “amore” non possono essere messe così vicine, sono due cose molto diverse, e se in una persona prevale, probabilmente, non può esserci anche l’altra, nel senso che diventa un rapporto a se stante, in cui tutto dirige un unico partner soffocando qualunque espressione spontanea dell’altro. L’amore è libertà espressiva senza preoccupazioni. Quando si lascia il partner o si è lasciati, vuol dire che vi erano dei comportamenti, oramai, intolleranti e non più accettabili. Si finisce per combatterlo decisi a cambiarlo, ma quando questo non accade e si viene lasciati, tutto può scivolare in una forma di fissazione su quella persona che non si è riusciti a modificare. E non si pensa ad altro che a colei o a colui che si sono sottratti a quell’amore di cui tutta la vita era improntata. La fissazione nasce proprio perché ci si sente sconfitti, e senza più alcuna speranza di ricominciare per rimediare a qualcosa che appartiene, ormai, ad una grossa forma di frustrazione che risale necessariamente all’infanzia. Quando ci sentiamo sconfitti, frustrati o malinconici rispetto ad un partner del quale nutrivamo e nutriamo ancora “amore”, messo fra virgolette perché amore non è, domandiamoci e scriviamo su di un foglio: Quali caratteristiche ha questa persona? Scriviamone almeno tre. Quali caratteristiche ha mamma? Quali caratteristiche ha papà? Dopo aver trascritto il tutto, confrontiamo quali caratteristiche ha in comune il partener con i genitori, ne basta solo una perché sia sufficiente a creare confusione con le immagini genitoriali. Allora domandiamoci: cosa volevo cambiare di mia madre o di mio padre e non ci sono riuscita/o? In questo modo scopriremo che la fissazione su di un partener non è altro che uno spostamento su di esso del conflitto genitoriale non risolto. COME SI RAGGIUNGONO GLI OBIETTI? E’ probabile che almeno una volta nella vita, ci siamo posti questa domanda. In effetti, raggiungere un grande obiettivo è più difficile che pagina 35 raggiungerne uno piccolo, ma non per il motivo che ci aspettiamo, ovvero, secondo la logica: un grande obiettivo è oggettivamente più complicato da raggiungere. Perché un grande obiettivo è più difficile da tenere a mente e da visualizzare ogni giorno. Proprio perché è un grande obiettivo, è probabile che richieda molto tempo per poterlo raggiungere. Ed è proprio perché richiede molto tempo, che è più facile da scordare. Finiamo, pertanto, per non sentirlo più “vivo” dentro di noi, per non assaporarne più il sapore ogni giorno. Questo comporta che dopo essere partiti pieni di belle speranze, e non potendone vedere e apprezzare i risultati in tempi brevi, finiamo inevitabilmente con le pile scariche. Questo processo è del tutto naturale, ma per arginarlo e batterlo, possiamo fare una cosa molto saggia e semplice, molto utile alla nostra causa: dividere un grande obiettivo in piccole parti. Dividendo un grande obiettivo in piccoli sotto-obiettivi, facilitiamo il processo di visualizzazione e possiamo focalizzarci solo su un piccolo obiettivo alla volta, molto più semplice da raggiungere e, soprattutto, da tenere a mente ogni giorno. Dividendo un grande obiettivo in tante piccole parti, per esempio in dieci sotto-obiettivi, ci si deve focalizzare sul primo agendo fino a quando non lo avremo raggiunto. Dopo che avremo raggiunto il primo, piccolo obiettivo, nutriremo la nostra mente e la nostra autostima di quel piccolo successo, e subito dopo cominceremo a lavorare per il secondo sotto-obiettivo. E così via, fino a quando non avremo raggiunto tutti e dieci i sotto-obiettivi e, per miracolo, ci accorgeremo di aver raggiunto il nostro grande obiettivo. Questo vale soprattutto quando decidiamo di perdere molti chili. Vogliamo farlo in pochissimo tempo e con ottimi risultati, ma siccome il traguardo è estremo, dopo pochi giorni molliamo l’impegno perché troppo grande, aumentando così quella frustrazione con la quale eravamo partiti. E’ utile, dunque, iniziare con l’intenzione di perdere anche solo e soltanto un chilo a settimana. Raggiungere questo traguardo sarà molto più facile, ed aumenterà la nostra autostima che fungerà da spinta a continuare il percorso. Basta suddividere il tempo in dieci piccoli traguardi, che sommati rappresenteranno il raggiungimento del grande l’obiettivo. Vi farò un esempio: Immaginate una tavola imbandita, ricca di ogni ottimo cibo. Immaginate che la tavola contenga cibo per trenta persone, e che voi dobbiate mangiarlo tutto e subito, ce la fareste? Credo che la domanda contenga la risposta, ma se distribuissimo il cibo nel tempo, in un tempo ben prestabilito riusciremmo nel nostro intento. Cosa vuol dire questo esempio? Che ogni cosa può essere raggiunta con logica e razionalità, e quando vogliamo tutto e subito vuol dire che non vogliamo raggiungere i nostri obiettivi, ed allora sarà il caso di domandarci: quale vantaggio secondario ottengo non raggiungendo quell’obiettivo? A volte anche se la sofferenza psicofisica può essere molta, supera di gran lunga l’ottenimento di ciò che invano cerchiamo di raggiungere. Per porre domande alla dott.ssa scrivi a: Dott.ssa Anna De Santis ad Aprilia in via Mozart1 (di fronte Conforama) tel. 393.6465283 o inviare una e-mail al seguente indirizzo di posta elettronica: a1 [email protected] Sono attivi gli incontri di gruppo CODIP Per informazioni 347.6465458 393.6465283 www.codip.org e mail:[email protected] IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 36 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 Quando un atteggiamento inveterato e cosciente diventa colpa di Salvatore Lonoce Cari amici, con il termine di GRANDI ELETTORI si è indicato, nel tempo, quei gruppi selezionati e limitato di persone che hanno il potere di eleggere qualcuno a una carica politica o di potere. Nel Medioevo questi gruppi si chiamavano duchi, baroni ed altri nobili che avevano in mano le rispettive comunità ed eleggevano l’Imperatore. Cari amici lettori, con una tale premessa, mi viene da sorridere, a volte, quando sento in giro la frase: “Più Trasparenza!”. Ancor di più quando la sento dire da persone di una certa età, diciamo una generazione di “meno che adulti”, ma non definibili ancora come “veterani”. Questa generazione mi piace definirla come la generazione che “non molla”, la generazione di quelli che “benpensano”. Una generazione che non sa farsi da parte o che non lo sa fare nel modo silenzioso. A volte sembra quasi che, molto più semplicemente, questa generazione non riesca a coesistere con gli atti del pre-potere, ne abbia quasi fastidio, un po’ come un mal di pancia che non vuole andare via neanche dopo un digestivo. E questo che accade oggi ad Aprilia. Allora... largo alla trasparenza?! Dipende di quale trasparenza. Una trasparenza pari a zero toutcourt?! Una trasparenza che noi cosiddetti cittadini ci dovremmo guadagnare?! O più che guadagnare… questuare come concessione?! Perché a me sembra che si parli più di quest’ultima accezione. Largo allora alla trasparenza nostrana quindi. Cari amici lettori, quando la Trasparenza è la Trasparenza che decidono gli altri per te, o per meglio dire “loro”. E non quella Trasparenza che ti dovrebbe spettare di diritto, allora accade che in città, si sente parlare di “atti dovuti”, frase utile senza dubbio all’inizio, ma concettualmente e teoricamente ha un periodo a termine. Invece ormai sembra quasi che sia d’obbligo l’atto dovuto a vita, in questa amministrazione ed in ogni campo di questo “meraviglioso” esecutivo comunale. Non idonea quindi?! Incapace?! O forse questa trasparenza è semplicemente,…scomoda. Guardatevi intorno apriliani. Che bella città abbiamo eh?! Non c’è di peggio poi, che questuare questa Trasparenza, e ottenerla per concessione (deo gratia), per poi ritrovarsi al punto di prima. Purtroppo questa amministrazione non è composta da fenomeni. Purtroppo l’Aprilia quella che viviamo, quella che leggiamo, quella che guardiamo, o che abbiamo modo di conoscere, è amministrata proprio da quella politica che trova in piazza Roma il suo bunker. Una politica che “a pensare bene” non molla le poltrone, che non molla le chiavi, una politica arrogata erroneamente come propria e solo propria, ecco da dove parte la trasparenza; Sull’economia e tanto tanto altro. Troppo altro. E più tale amministrazione non molla e più va avanti così, che ad Aprilia non si può metter mano a cominciare qualcosa o a migliorarla, perchè bisogna chiedere permesso. E se non lo chiedi, al massimo, come risposta, hai solo un silenzio assordante…indi, cominci la corsa ma “non duri”. L’entusiasmo ce l’hai, ma te lo fanno passare. INVITO ALLA LETTURA “Se una notte d’inverno un viaggiatore” di Italo Calvino In occasione del novantesimo anniversario della nascita di Italo Calvino è stata organizzata a Roma una mostra sul suo lavoro presso la casa editrice Einaudi. La mostra, che è stata allestita alla Biblioteca nazionale di Roma dal 25 ottobre 2013 al 31 gennaio 2014, è stata suddivisa in nove sezioni. Molto interessante la terza sezione dedicata al rapporto di Calvino con la scrittrice Elsa Morante, le lettere in esposizione testimoniano la loro amicizia. Questa mostra, che ci ha illustrato il suo lavoro come curatore delle pubblicazioni della casa editrice, ci offre lo spunto per parlare di lui come scrittore che i libri non solo li scriveva, ma con i libri ci lavorava e li amava. Avevamo presentato di Calvino “Le città invisibili”, ora vi proponiamo un altro suo libro “ Se una notte d’inverno un viaggiatore”, particolare e per l’organizzazione del romanzo e per la capacità di mettere insieme dieci incipit diversi. È un validissimo esempio di letteratura postmoderna e ci permette di riflettere sulle tante possibilità che la letteratura ci può offrire e sul piacere di leggere romanzi che ci fanno arrivare a conoscere la realtà. Il libro fu pubblicato nel 1979. L’inizio è già un invito a legge- re con interesse quello che lo scrittore ci propone; la prima pagina è, infatti, un invito a trovare la posizione più comoda, in una stanza dove regni il silenzio proprio per poter gustare il libro completamente senza che niente o nessuno disturbi la nostra lettura; Italo Calvino ci dice di rilassarci, di allontanare da noi ogni altro pensiero, di fare in modo che il mondo che romanzo che ha appena acquistato, nota dopo poche pagine che la storia s’interrompe perché il volume è stato impaginato male e le prime trentadue pagine si ripetono, sempre le stesse, fino all’ultima. Deluso torna in libreria e lì incontra la Lettrice, l’altra protagonista del romanzo, anche lei ha comprato il libro incompleto. Il libraio offre loro in cambio un altro ci circonda sia dimenticato; e poi scrive ancora: Prendi la posizione più comoda: seduto, sdraiato, raggomitolato, coricato. Coricato sulla schiena, su un fianco, sulla pancia. In poltrona,sul divano, sulla sedia a sdraio, sul pouf. Sull’amaca, se hai un’amaca. Sul letto, naturalmente, o dentro il letto. Puoi anche metterti a testa in giù, in posizione yoga. Col libro capovolto, si capisce......Regola la luce in modo che non ti stanchi la vista. Fallo adesso, perché appena sarai sprofondato nella lettura non ci sarà più verso di smuoverti. Il libro è suddiviso in dodici capitoli. Il Lettore, protagonista anonimo del libro, mentre inizia a leggere “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, libro, ma anche questa volta è stato impaginato male e questo avviene per dieci volte, sempre i due protagonisti si troveranno tra le mani un romanzo incompleto, che s’interrompe nel momento più interessante della narrazione. Il libro è quindi formato da dieci incipit di romanzi affascinanti, ma non completi. Il romanzo ha un finale molto positivo, dopo tante interruzioni che hanno causato tanti problemi al Lettore e alla Lettrice, i due protagonisti s’innamorano e si sposano, complici e i libri impaginati male e il fatto di frequentare la stessa libreria. È un libro da leggere. Carla Ginanneschi Magari qualcuno ti aspetta a termine corsa dicendoti “Te lo avevo detto”, arrogandosi capacità di saggezza infinita e preveggenza. Grazie, normale, “l’amministrazione della città” la stanno facendo loro. E’ normale che sappiano anche come va a finire. Non ci vogliono doti sovrannaturali per capirlo. Vedete, anche queste mie quattro righe non desteranno alcuna reazione per due motivi: il primo d’ordine personale, in quanto essendo un signor nessuno, perchè darmi la soddisfazione di una risposta; il secondo perché è meglio che tutto cada nel silenzio, perché l’equilibrio attuale è mantenuto dal silenzio. Non rispondere. Non dialogare. Non attaccare. Non difendere. Cari amici lettori, concludo con una nota di positività. Della politica apriliana che non molla, oggi, fanno parte alcuni illuminati (Porcelli, Tomassetti, Terzo), che potrebbero far tanto sulla cosa pubblica cittadina e più fruttuosa. A questi illuminati dico di continuare ad interfacciarsi con gli apriliani. Abbiamo bisogno di buoni politici, pazienti ed efficaci. A tutti gli altri politici invece, auguro di aprire gli occhi: perchè non c’è peggio di quando un atteggiamento inveterato e cosciente diventa colpa. E le colpe poi, purtroppo, le giudica la storia. Domenica 2 marzo 2014 ore 11,30 Chiesa Parrocchiale di San Felice Martire Santa Messa presieduta da Padre Ciro BENEDETTINI con la Benedizione della scultura in onore di DON BERNARDO BIANCHI La comunità Cristiana di San Felice Circeo, con il parroco Don Carlo Rinaldi, per il centenario della nascita di Don Bernardo Bianchi, parroco di S. Felice dal 1940 al 1954, hanno voluto onorare con la scultura bronzea dell’artista Ignazio Colagrossi, dal titolo “FRU- so certificato (N° A23189) “al Patriota Bianchi don Bernardo”, a firma del Maresciallo Harold Rupert Alexander, comandante supremo alleato delle forze del mediterraneo centrale. Con la ricostruzione fisica e morale del luogo, il lavoro pastorale di Don Bernardo fu difficile, MENTO DEL CRISTO MACINATO NEL MARTIRIO” storicizzando il percorso umano e pastorale, di Don Bernardo. Leggendo la Sua biografia, traspare l’Uomo al servizio di Dio, la cultura, la severità, la puntigliosità, la dolcezza con i bambini, la segretezza nell’aiutare i poveri, non amando affatto la gratificazione. Dall’autunno del 1943 al maggio 1944, seguì gli sfollati costretti a lasciare il paese, partecipando attivamente al movimento partigiano di zona e di supporto agli Alleati, ne è testimone il prezio- contrastando attivamente le dottrine antisociali e anticristiane di alcune linee politiche, le quali, per dissuadere Don Bernardo, fecero ricorso sia alle autorità ecclesiastiche, che a quelle civili, ma non ebbero alcun esito, e così, non potendo ottenere nulla per questa via, fecero ricorso al vile mezzo della calunnia. Vista la situazione di ambiguità che si era venuta a creare, colpito nella Sua profonda moralità, decise Suo malgrado, di togliere silenziosamente il disturbo, lasciando spazio… ai non credenti, e tempo… alla VERITÀ. IL GIORNALE DEL LAZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 pagina 37 L’AVVOCATO RISPONDE IL DIRITTO AL NOME – QUANTI E QUALI NOMI AI NOSTRI FIGLI? Per porre domande scrivere e-mail: [email protected] Avv. Margherita Corneli Gentile Avvocato Corneli, potrebbe per favore chiarirmi quale è la disciplina sui nomi da attribuire ai figli? Aspetto il mio primo bambino e sono insorti dei dissapori con la mamma del mio compagno, straniera, che vorrebbe, come da tradizione del suo Paese, attribuirgli oltre la primo nome anche i nomi di tutti i nonni paterni. Al di là del fatto che a me non piacciono, vorrei sapere, sarebbe possibile e legale una cosa del genere? Che succederebbe con i documenti? Grazie. Adele. Cara Adele, il quesito che pone è interes- sante e d’attualità, posto che le regole sono cambiate giusto un anno fa, dal gennaio 2013, con la modifica dell’art. 35 del D.P.R. 396/2000. Ma andiamo con ordine. L’Ordinamento italiano lascia ampia libertà ai genitori sulla scelta del “Prenome”, riconoscendo un particolare valore al nome proprio di ciascuno, tanto da configurare un vero e proprio “Diritto al Nome” (formato dal Prenome e dal Cognome), e dedicandogli gli articoli 6,7, 8 e 9 del Codice Civile. Vi è poi la normativa specifica di riferimento e, in particolare, il D.P.R. 396/2000 : “Regolamento per la revisione e la semplificazione dell’ordinamento di Stato Civile, a norma dell’articolo 2, comma 12, della legge 15 maggio del 1997, n. 127”, la quale prevede, però, alcune limitazioni e precisamente non è possibile: 1- Imporre al bambino lo stesso nome del padre, di un fratello o di una sorella viventi; 2- Assegnare come nome un cognome; 3- Attribuire al nato un nome ridicolo o vergognoso; 4- Ai figli di genitori sconosciuti, imporre nomi dai quali sarebbe possibile facilmente individuarne comunque l’origine familiare. Per quanto riguarda i nomi stranieri, devono essere utilizzate solo le lettere dell’alfabeto italiano (esteso alle lettere: J, K, X, Y e W), pur con il mantenimento dei “segni diacritici” propri della lingua d’origine degli stessi. Come già accennato, la recente legge 10 dicembre 2012, n. 219 ha modificato l’art 35 del dpr 396/2000, il quale dopo aver disciplinato la corrispondenza tra nome e sesso prosegue: “Il nome può’ essere costituito da un solo nome o da più’ nomi, anche separati, non superiori a tre”. Prima della riforma, e cioè fino al 31.12.2012, l’articolo 35 stabiliva che il nome fosse composto da uno o da più elementi onomastici, quindi poteva essere attribuito un solo nome composto al massimo di tre elementi: esempio il nome “Luca Marco Angelo” che veniva considerato quale, appunto, nome unico, e per ciò doveva comparire integralmente, con tutti i suoi elementi, nei documenti ufficiali e nella firma. Con la nuova normativa, invece, la legge non si riferisce più agli elementi ma esplicita che si possono attribuire uno o più nomi ciò sta a significare che è possibile attribuire il nome “Luca” (poiché è un nome unico), ma anche si possono attribuire i nomi “Luca Marco Angelo” (più di un nome). A partire dal 1° gennaio 2013 pertanto, la normativa prevede che: “ nel caso siano imposti due o più’ nomi separati da virgola, negli estratti e nei certificati rilasciati dall’ufficiale dello stato civile e dall’ufficiale di anagrafe deve essere riportato solo il primo dei nomi. Questo vuol dire che se al bambino sono stati attribuiti i nomi di “Luca, Angelo” quello certificabile è quello posto a sinistra della virgola quindi solo “Luca”. Per dissipare alcuni dubbi in merito all’interpretazione della virgola nelle certificazioni è intervenuta la circolare del ministero dell’Interno (Circolare Ministero dell’Interno 24 dicembre 2012, n. 33), la quale ha chia- rito che: il riferimento normativo a “solo il primo dei nomi”, quale oggetto di quanto deve essere riportato in estratti e certificati, deve ritenersi riferito ai prenomi che precedono la virgola ed inoltre la virgola, eventualmente apposta, comporterà che i prenomi posti dopo tale segno non compariranno nelle certificazioni e nei documenti identificativi della persona. Si è ritornati al concetto, presente nel nostro ordinamento e nella prassi antecedentemente al 2001, del valore affettivo del nome dei nonni che compare nell’atto di nascita ma che non viene certificato. Pertanto, Adele, se vuole assecondare la suocera può farlo senza dover gravare il suo bambino di nomi ingombranti. Basta ricordarsi di far apporre una bella virgola dopo il primo nome, e la pace in famiglia è salva. Auguri. IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 38 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 Aperte le selezioni fotografiche nazionali per il NettunoPhotoFestival "Attraverso le Pieghe del Tempo" In attesa di far conoscere nei prossimi mesi il contenuto della quarta edizione del PhotoFestival "Attraverso le Pieghe del Tempo" che si svolgera' dal 19 al 31 agosto nella citta' di Nettuno, la direzione artistica di questa oramai nota manifestazione italiana, dal taglio sempre piu' internazionale per molti dei suoi aspetti costitutivi, informa di aver iniziato la selezione fotografica per scegliere i soli 40 autori in bianco e nero provenienti da tutta Italia e che formeranno la prestigiosa collettiva "Photogem Exhibition",che sara' ospitata all'interno della manifestazione come uno degli elementi ricorrenti di ogni edizione. Si puo' scaricare il Regolamento, il Bando e la Scheda di Iscrizione direttamente dal link sotto: http://www.occhiodellarte.org/s how_event.php?event=66 LE NOVITA' DI QUEST'ANNO: Tutte le opere in esposizione a Nettuno saranno poi prescelte per essere esposte nel mese di Maggio 2015 presso il noto Festival FOTOARTE a Taranto, mentre le prime tre classificate a Nettuno saranno esposte nel mese di Luglio 2015 durante il Bracciano LAGOFILMFEST, curato da Escamontage - Iolanda La Carrubba e Sarah Panatta (EscaMontage blog & web tv). I fotografi di questa collettiva (una foto per ogni autore) saranno scelti dallo staff del Festival grazie alla loro bravura ed originalita' nel misurarsi con il tema suggerito:“Attraverso le Pieghe del Tempo”. Curata da Occhio dell’Arte, è prodotta da Photogem, il laboratorio professionale che è lo stampatore ufficiale della manifestazione. La stampa è su carta Baritata ILFORD Galerie Gold Fibre Silk montata su pannelli in Gatorfoam spessore 10 mm ed è gestita in maniera impeccabile direttamente da Fabio Franco, titolare di questo laboratorio on line che si è affermato già da tempo in Italia come uno dei più affidabili ed altamente professionali. Photogem é un laboratorio fotografico professionale certificato Epson Digigraphie, specializzato in stampa fotografica professionale, stampa fine art, stampa su tela, realizzazione di stampe e pannelli per mostre fotografiche, stampa portfolios professionali, stampa bianco e nero (www.photogem.it) Il PhotoFestival “Attraverso le Pieghe del Tempo”, conosciuto nel settore anche come NettunoPhotoFestival dalla citta' ospitante, ha ogni anno tantissimi appuntamenti culturali, mostre, ospiti, premiazioni, conferenze e presentazione di libri, spettacoli serali. Questa nota rassegna italiana, oramai giunta nel 2014 alla sua quarta edizione, consta del coordinamento scientifico del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Universita’ La Sapienza di Roma. "Il Giornale del Lazio" seguira' ufficialmente questo evento per il territorio. L’ingresso per il pubblico è libero, al cinquecentesco Forte Sangallo di Nettuno, location fulcro di questa iniziativa sin dalla sua nascita. La manifestazione e’ ideata e curata dall’Associazione Culturale laziale “Occhio dell’Arte” nella persona della sua Il PhotoFestival "Attraverso le Pieghe del Tempo" e' gia' gemellato artisticamente con altre importanti iniziative artistiche in Italia, come il Med Photo Festival di Catania, FotoArte in Puglia o Amarcort Film Festival, ed ha mediapartnership di alto livello, anche internazionali, come la rivista IMAGE IN PROGRESS, distribuita nella sola lingua ingles e grafica in Italia e all’estero. Nel 1991 la rivista è stata tra le fondatrici della Technical Image Press Association, organizzazione globale che conta 30 riviste dai cinque continenti . Nel 1996 ha lanciato il primo sito web di una rivista di fotografia italiana. (www.reflex.it) La Direzione Artistica generale ed il coordinamento del NettunoPhotoFestival sono ad opera Presidente Lisa Bernardini, che ricopre anche il ruolo di art director dell’evento. Sotto l'egida istituzionale del Comune di Nettuno, numerosissime sono state finora le occasioni di incontro e di confronto fra fotografia, poesia e musica in un programma che si svolge in genere nelle ultime due settimane di agosto. Molti sono i personaggi noti al grande pubblico premiati durante ogni edizione e che accettano di partecipare alla rassegna per la stessa forte motivazione sottesa al festival: un momento artistico condiviso e intimamente collegato ad una azione benefica (viene realizzata, infatti, durante i giorni del festival, una autoraccolta fondi da parte della Onlus di turno ospitata attraverso la vendita di gadgets e/o offerte libere). In pratica, grazie ad un appuntamento artistico di rilievo, il PhotoFestival aiuta a richiamare l’attenzione dei media su missions concrete orientate alla solidarietà, diventando un tramite volontario che conferisce alla fotografia, alla musica e alla poesia anche un ruolo socialmente attivo. http://www.imageinprogress.com o la nota pubblicazione di Arte contemporanea JULIET ART MAGAZINE. La Rivista FOTOGRAFIA REFLEX e' invece organo ufficiale di stampa della manifestazione , gestendo in primis il REFLEX DAY che si svolge l'ultimo sabato di ogni edizione. Fondata nel 1980, FOTOGRAFIA REFLEX ha fornito ai esclusiva di Lisa Bernardini, che oltre ad essere fotografa e Presidente dell’Occhio dell’Arte e’ ideatrice di questa Rassegna (www.occhiodellarte.org e www.lisabernardini.com mentre la Direzione Artistica delle mostre d’Autore è affidata al noto critico fotografico italiano Roberto Mutti (La Repubblica). Le sculture premio principali lettori argomenti con riconosciuta autorevolezza dalla composizione alla tecnica, anticipando novità di prodotto e innovazioni tecnologiche. Presente ai più importanti eventi internazionali in Europa, Stati Uniti e Asia ed intervistando presidenti, manager e progettisti delle maggiori aziende, FOTOGRAFIA REFLEX è sempre stata in grado di offrire informazioni di prima mano conquistando la fiducia della comunità foto- sono quelle oramai consolidate del Maestro Scultore Piero Gensini, membro Ordinario dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, la prestigiosa Accademia e prima Accademia pubblica nata nel mondo occidentale, fondata nel 1563 da Cosimo Sito Web Ufficiale: www.attraversolepieghedeltempo.com pareti cardiache), sia di funzione valvolare (insufficienza, stenosi o prolasso). L’Ecocardiogramma Color-Doppler fornisce anche utili indicazioni sulle dimensioni dell’aorta ascendente. L’Holter dinamico è invece un elettrocardiogramma (ECG) eseguito generalmente in 24-48 ore e oltre, se necessario, allo scopo di registrare l’attività elettrica nel medio periodo, al fine di diagnosticare eventuali anomalie. L’esame consente il controllo dell’ECG del paziente mentre questi svolge le sue abituali occupazioni che si possono associare a una eventuale sintomatologia. Questi esami diagnostici non sono invasivi e devono essere effettuati quando è presente una sintomatologia come dolore al petto, a riposo e sotto sforzo, cardiopalmo, palpitazioni, affanno, episodi di sincopi ripetute o semplicemente per controllo preventivo. Nello spirito di servizio che contraddistingue Villa Silvana, vengono offerti “pacchetti” specifici a costi molto contenuti con per la valutazione del rischio cardiovascolare che comprendono sia gli esami strumentali che gli esami di laboratorio necessari. Per informazioni contattare Villa Silvana al n° 06921406510 Per ulteriori informazioni: www.occhiodellarte.org La prevenzione sta a cuore a Villa Silvana Tenere sotto controllo la nostra salute e valutare gli effetti che taluni comportamenti possono avere sul nostro organismo è un dovere che dobbiamo, anche se in maniera diversa, a noi stessi, alle nostre famiglie e alla società in cui viviamo. Per questo è opportuno non solo curarsi quando è necessario ma è anche fondamentale mantenersi in buona salute verificando ogni tanto se tutto funziona a dovere senza necessariamente attendere un evento indesiderato per farsi “vedere” da un medico. Dal dentista non si va solo per farsi curare un dente perché fa male ma ci si va anche per far controllare che non ci siano carie incipienti o per farsi fare una buona pulizia che è utile non solo esteticamente ma anche per allontanare la possibilità di dover ricorrere a cure più dolorose e non solo per il portafoglio! E così anche dal Medico. Nel nostro territorio sono molte le strutture che offrono, con affermati e seri professionisti, servizi di diagnosi e cura ma sono poche quelle che si propongono con servizi legati alla prevenzione cioè che tendono a ridurre il rischio, ossia la probabilità che si verifi- chino eventi non desiderati. Una di queste è Villa Silvana. Il fatto che presso questa Casa di Cura vi sia un importante centro diagnostico e di cura multidisciplinare è cosa orami nota da tempo ma quello a cui stanno puntando i responsabili della struttura e offrire un ottimo servizio di prevenzione specie per talune patologie che affliggono i nostri tempi moderni. Parliamo di diabete, ipertensione, colesterolo, obesità e tutto ciò che ruota intorno al rischio cardiovascolare. Ecco quindi mettere in campo risorse per effettuare test diagnostici di gran livello con attrezzature nuove e in grado di valutare nel minimo dettaglio gli aspetti delle nostre coronarie e dei nostri vasi arteriosi mediante, ad esempio l’ECG da sforzo, l’Ecocardiogramma Color-Doppler e l’Holter dinamico che, uniti ad un semplice esame del sangue, possono già dare un quadro chiaro della nostra salute. L’elettrocardiogramma da sforzo (o test ergometrico) è un elettrocardiogramma eseguito durante un esercizio fisico al ciclo-ergometro. In tal modo si valuta la risposta dell’apparato cardiocircolatorio allo sforzo, in particolare per quanto riguarda frequenza cardiaca, risposta pressoria ed eventuali alterazioni ECG. Durante lo sforzo fisico si incrementano le richieste metaboliche del cuore che possono evidenziare eventuali alterazioni non riscontrabili a riposo. Questo test, che è ampiamente utilizzato nella Medicina dello Sport con il preciso scopo di prevenzione, può essere considerato l’esame strumentale di prima scelta per la diagnosi di cardiopatia ischemica e quindi di svelare eventuali restringimenti coronarici, che possono essere approfonditi e trattati con la coronarografia e l’angioplastica coronarica. Il test da sforzo risulta utile anche per valutare l’andamento della pressione arteriosa e scoprire in anticipo l’ipertensione arteriosa, solitamente asintomatica. L’ecocardiogramma Color-Doppler è una metodica non invasiva che consente di studiare la morfologia delle strutture cardiache (pareti, valvole, cavità) e di studiare il funzionamento del cuore (contrattilità, flussi, portata). Permette di valutare l’anatomia cardiaca, il funzionamento e di rilevare eventuali anomalie, sia di funzione contrattile (ipo-acinesia di N.P. IL GIORNALE DEL LAZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 pagina 39 La malattia parodontale, conosciuta comunemente con il termine obsoleto di “Piorrea” Dott Giuseppe Grech perfezionato in chirurgia orale, endodonzia, protesi paradontologia, implantologia Master 2 livello chirurgia orale università la Sapienza Per porre le domande al dott Grech Giuseppe scrivi a: [email protected] INFO 06.9276800 333.3949769 Caro Dott. Giuseppe Grech, mi chiamo Barbara, sono una signora di 42 anni e sia io che mio marito abbiamo letto tutti i suoi articoli, la seguiamo da sempreJ. Quello che le vorrei domandare è un chiarimento sulla PIORREA. È una malattia che mi preoccupa molto dato che mi è stata diagnosticata diversi anni fa. L’unica cosa che mi è stata fatta è un igiene e mi è stato consigliato di utilizzare sempre il collutorio. Ma non vedo grossi miglioramenti, le gengive mi sanguinano sempre e i denti da diversi mesi sono soggetti ad una mobilità che mi preoccupa. Spero che risponda alle mia domanda … finalmente potrò avere delle risposte!!! Grazie “La malattia parodontale , conosciuta comunemente con il termine obsoleto di “piorrea” è una malattia provocata dai microrganismi della placca batterica. È indicata con questo termine perché colpisce il parodonto, cioè l’insieme di strutture che circondano il dente e lo tengono attaccato all’osso” A che cosa va incontro il paziente affetto da malattia parodontale? “Se non curata l’infezione procede in profondità. La gengiva si allontana dal dente, creando delle vere e proprie tasche dove i batteri di accumulano. Così il tessuto osseo viene distrutto, i denti perdono supporto e diventano mobili. Il paziente va così incontro alla perdita di uno o più elementi dentali”. Quali sono i sintomi che devono far pensare di esserne affetti? “Purtroppo questa malattia provoca sintomi molto scarsi e quindi può progredire e aggravarsi senza quasi accorgersene. Per questo motivo è necessario sottoporsi regolarmente a visite di controllo in modo tale che il dentista possa intervenire tempestivamente. Non bisogna aspettare che compaiano i sintomi tipici della malattia avanzata, come la mobilità degli elementi dentali, per farsi visitare. Ad ogni modo, i segnali che possono far sospettare la presenza della malattia sono gengive che sanguinano spazzolando i denti o mangiando cibi duri oppure, ancora più grave, gengive arrossate, gonfie o retratte”. Come si cura la malattia parodontale? “I trattamenti parodontali possono essere di tipo chirurgico o non chirurgico, in base allo specifico quadro clinico del singolo paziente. La fase non chirurgica è rappresentata dalla levigatura radicolare, cioè la rimozione della placca e del tartaro dai denti sopra e sotto il livello della gengiva. Molto importante, ovviamente, è anche l’igiene orale domiciliare del paziente, fondamento irrinunciabile di ogni terapia parodontale. ” Quando invece si esegue un trattamento chirurgico? “Dopo un attento monitoraggio delle condizioni parodontali del paziente, attraverso la raccolta “chirurgia rigenerativa”? Il principale vantaggio è la ricostruzione del tessuto che è andato perso a causa della malattia parodontale o di altri processi patologici. Conseguenza della rigenerazione è la riduzione della profondità di tasca e una diminuzione o risoluzione completa delle recessioni gengivali. di specifici parametri clinici, si decide per un intervento chirurgico nel caso in cui il trattamento non chirurgico non ha portato a risultati soddisfacenti, come il guadagno di attacco clinico osseo”. Qualora non si intervenisse chirurgicamente? Le tasche tenderebbero ad approfondirsi, l’osso alveolare a riassorbirsi e qualora questa perdita fosse notevole, l’estrazione potrebbe essere l’unica terapia possibile. E in cosa consiste l’intervento? L’approccio chirurgico consiste nel rimuovere il tessuto malato (la tasca) e nel ricontornare i tessuti molli (gengive) e duri (osso alveolare) al fine di ottenere un’anatomia che permetta l’eliminazione permanente delle tasche, dei difetti ossei (crateri), e di favorire le manovre di igiene domiciliare. La tecnica chirurgia, nota come “Chirurgia ossea resettiva”, ha subito dei cambiamenti notevoli negli ultimi anni al fine di poter eliminare la patologia parodontale pur conservando un aspetto gengivale il più estetico ed atraumatico possibile. Si passa poi(sempre nella stessa seduta) ad una chirurgia rigenerativa, ossia si utilizza un innesto che viene poi ricoperto dai tessuti gengivali o da membrane protettive. L’innesto utilizzato in genere è osso autologo, cioè appartenente allo stesso paziente, o innesti sintetici prodotti in laboratorio che vengono poi ad essere sostituiti da tessuto osseo in pochi mesi. Quali sono i benefici della ni stili di vita,quali il fumo. Ma anche un forte stress. In generale il fattore eziologico della parodontite è la placca batterica e ogni individuo, se non cura la propria igiene orale domiciliare può andare incontro alla malattia parodontale. Ma diamo una classificazione precisa di questa malattia. Parodontite Cronica I segni clinici di parodontite cronica sono infiammazione gengivale, sanguinamento al sondaggio, perdita di attacco con formazione di tasca gengivale e riduzione dell’osso alveolare. Si manifesta come gengivite già nell’adolescenza, lentamente progressiva, che durante periodi di riduzione delle difese immunitarie presenta aggravamento acuto con associata perdita d’attacco. Nel corso della vita gli effetti patologici si cumulano, fino ad arrivare all’età adulta dove si palesano gli effetti distruttivi della malattia. L’entità di tale distruzione è in funzione dei livelli di placca, fumo, stress, diabete, efficienza del sistema immunitario. Il rischio di contrarre parodontite cronica è compreso tra 3 e 7 nei tabagisti; la risposta terapeutica in tali individui ha una prognosi più sfavorevole, e l’attenuazione dell’infiammazione indotta dal fumo tende a celare la reale gravità della patologia. Parodontite Aggressiva La parodontite aggressiva comprende rare forme di parodontiti caratterizzate da una progressione rapida. Si presenta generalmente come localizzata in età puberale, mentre la generalizza- Tutti possiamo ammalarci di malattia parodontale? “Diciamo che c’è una certa predisposizione familiare, ovvero se in famiglia ne soffrono si ha un rischio maggiore di svilupparla. Ci sono poi tutta una serie di fattori di rischio che si associano con più frequenza alla comparsa della malattia parodontale, come alcune malattie tipo il diabete, e alcu- ta è ancor più grave e colpisce principalmente i giovani adulti, ma anche pazienti più anziani. L’età non è comunque un buon discriminante per differenziare la forma cronica dalla aggressiva: condizioni igieniche particolarmente inadeguate possono causare la forma cronica anche nei bambini. Sia la forma localizzata che la generalizzata richiedono una predisposizione genetica, ma mentre la localizzata risulta insorgere per un’infezione da Aggregatibacter Actinomycetmcomitans, in quella generalizzata è più importante il ruolo del Porphyromonas gingivalis e del Bacteroides forsythus. Anche nella forma aggressiva il fumo è un fattore di rischio, specialmente delle forme generalizzate. La diagnosi di parodontite aggressiva si basa sul riscontro di rapida perdita di attacco e di distruzione ossea di pazienti positivi all’anamnesi familiare, e sproporzione tra depositi batterici e gravità della distruzione parodontale in assenza di patologie sistemiche rilevanti. Colpisce in maniera caratteristica soprattutto i primi molari e gli incisivi. Parodontite Ulcero-Necrotica La parodontite Ulcero-Necrotica è una patologia distruttiva del parodonto caratterizzata da papille e margini gengivali ulcerati e necrotici, ricoperti da un materiale pseudomembranoso giallognolo. È prevalente nei giovani (20-25 anni) dei Paesi in via di sviluppo. Le lesioni necrotizzanti si sviluppano rapidamente e dolorosamente, con facilità di sanguinamento, talvolta spontaneo. La necrosi gengivale, a carico delle papille interdentali, sprofonda nell’osso alveolare coinvolgendolo. Associati alla patologia possono manifestarsi tumefazione linfonodale, febbre, malessere generale. L’igiene orale è tipicamen- te molto scarsa, anche perché lo spazzolamento dentale risulta provocare un forte dolore. Il decorso è generalmente acuto, e dopo l’attenuarsi della sintomatologia possono presentarsi ricorrenti episodi di riacutizzazione. Non è stata individuata alcuna specie batterica in grado di provocare di per se la patologia, ed inoltre la patologia non è trasmissibile con i consueti mezzi di contatto. Piuttosto si propende a ritenere che l’effetto dei prodotti metabolici dei batteri della placca risulti esacerbato in concomitanza con malattie sistemiche (AIDS, leucemia, morbillo, varicella, tubercolosi), malnutrizione, fumo, stress, depressione, scarsa igiene orale. I trattamenti chirurgico e non chirurgico sono trattamenti risolutivi? “Il paziente parodontale deve sottoporsi ripetutamente a visite di controllo ogni sei mesi, effettuare regolarmente l’igiene orale professionale dal suo dentista e cosa più importante, avere una buona igiene orale domiciliare. Il rischio è la ricaduta. Infine è molto importante sapere che la malattia parodontale può essere trasmessa al proprio partner!!! ” pagina 40 IL GIORNALE DEL LAZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 IL GIORNALE DEL LAZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 CISTERNA Una nuova coltura a Cisterna, e una proposta di lavoro per giovani tra i 18 ed i 39 anni nel mondo dell’impresa agricola. È quanto avanza l’assessre alle attività produttive Alfio Marini. Per quanto riguarda la prima “idea”, tale è stata alla base della riunione che si è tenuta presso la sala delle statue del palazzo comunale. Attorno al tavolo, una rappresentanza degli imprenditori agricoli locali, il responsabile dell’ufficio U.M.A. del Comune Giovanni Maddaloni, l’assessore alle attività produttive Adolfo Marini (organizzatore dell’incontro) ed il sindaco Antonello Merolla. L’attenzione degli addetti ai lavori e degli amministratori è stata assorbita tutta dal melograno, prodotto agricolo in straordinaria ascesa commerciale non solo per ragioni alimentari ma anche per le sue proprietà benefiche, recentemente riscoperte, che gli sono valse l’invidiabile appellativo di “Frutto del benessere”. Sottrarre alla Spagna lo scettro di massimo produttore europeo di questo straordinario frutto è l’obiettivo di molte recenti politiche agricole regionali italiane. Sul nostro territorio però, la coltura si troverebbe particolarmente a proprio agio, anche perché potrebbe contare sull’esperienza di aziende leader nella produzione e commercializzazione del kiwi. “È stato solo un incontro preliminare – ha commentato Marini – abbiamo voluto sondare le opinioni di alcuni imprenditori agricoli su un’idea che secondo me potrebbe rilanciare la nostra agricoltura e, quindi, creare molti nuovi posti di lavoro. La richiesta di pagina 41 Agricoltura, ripartire dal melograno melograno nell’industria farmaceutica e cosmetica è in aumento in tutto il mondo, in più i costi salvaguardia del kiwi – ha detto il Sindaco - stiamo lavorando per dare nuove opportunità alla L’assessore alle attività produttive Adolfo Marini di impianto e gestione della coltura sono relativamente bassi. I margini di profitto potrebbero essere abbastanza alti da attirare l’interesse di molti imprenditori locali. Per questo a breve organizzeremo una nuova riunione, alla quale spero vogliano partecipare anche i sindacati di categoria e tutti gli altri imprenditori agricoli del nostro territorio, per discutere insieme di quale potrebbero essere i primi passi da muovere verso lo sviluppo di questa nuova produzione nei campi incolti di Cisterna”. “Fermo restando la difesa e la produzione agricola locale vista la capacità imprenditoriale dei nostri agricoltori. Sarebbe un’opportunità da affiancare alla nostra eccellenza del kiwi, un altro prodotto dalle potenzialità non solo agroalimentari ma anche cosmetiche e, viste le alte percentuali di antiossidanti, nell’utilizzo in prodotti farmaceutici. L’assessore Marini si sta impegnando molto affinché questa nuova coltura possa essere inserita nel piano di sviluppo rurale della Regione Lazio così che possa trovare aiuti economici per partire e diffondersi. Rin- Nasce il C.U.G., il comitato contro la discriminazione sul luogo di lavoro Mentre le aziende minacciano sempre più di chiudere i cancelli, il comune di Cisterna si munisce di un importante strumento per la lotta alla discriminazione sul luogo del lavoro. Il C.U.G. (Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni) è un soggetto previsto dalla legge che può dare, nel proprio ambito di competenza (eguaglianza sul lavoro, lotta alle discriminazioni, cura del benessere sul lavoro), un innovativo apporto alle organizzazioni pubbliche. Il comitato unico di garanzia, infatti, lavorerà per prevenire e battere le discriminazioni dovute non soltanto al genere, ma anche all’età, alla disabilità, all’origine etnica, alla lingua, alla razza, e, per la prima volta, all’orientamento sessuale. Una tutela che comprende il trattamento economico, le progressioni in carriera, la sicurezza e che viene estesa all’accesso al lavoro. Inoltre, contribuisce all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico, migliorando l’efficienza delle prestazioni collegata alla garanzia di un ambiente di lavoro caratterizzato dal rispetto dei principi di pari opportunità, di benessere organizzativo e dal contrasto di qualsiasi forma di discriminazione e di violenza morale o psichica per i lavoratori. Tutto questo senza produrre maggiori oneri per il comune. Il CUG del comune è composto da otto rappresentanti, quattro di parte pubblica individuati tra i dipendenti, e quattro di parte sindacale. Dalla costituzione del comitato, presso il palazzo comunale di Cisterna si sono tenute già due riunioni per approvare il regolamento sul funzionamento, che a breve verrà sottoposto alla Giunta, e per definire la somministrazione a tutti i dipendenti di un questionario sul benessere organizzativo, proposto dal Dipartimento della Funzione pubblica. Il questionario che verrà sottoposto ai dipendenti comunali servirà a rilevare le opinioni rispetto all’organizzazione e all’ambiente di lavoro oltre che ad identificare, di conseguenza, possibili azioni per il miglioramento delle condizioni generali della categoria. “La creazione di un organismo di monitoraggio sulle condizioni dei dipendenti comunali – commenta il sindaco Antonello Merolla - rappresenta un’importante opportunità per acquisire utili informazioni e contribuire al miglioramento delle politiche per il personale della nostra amministrazione, migliorando così la produttività e le capacità dell’Ente”. F.D. grazio quindi Marini e l’ufficio UMA – ha concluso Merolla per l’impegno profuso in questo ed in altri progetti in favore dell’agricoltura locale”. Il prossimo 21 marzo, a Borgo Bainsizza, si terrà un incontro provinciale incentrato proprio sulla coltivazione specializzata nel melograno nel centrosud. A moderare l’incontro sarà il dottor Ottavio Cacioppo, l’agronomo che portò il kiwi nella nostra zona. E dal melograno, l’assessore Marini informa tutti del fatto che la Regione Lazio assegna terre pubbliche a giovani che si vogliono avvicinare all’agricoltura. Era da 45 anni che non si faceva una cosa del genere. Le terre non possono rimanere incolte, sono una risorsa preziosa: si può costruire una nuova economia che crea lavoro e sviluppo e difende l’ambiente. Si tratta di 320 ettari di terreni di proprietà dell’Arsial, l’agenzia regionale per l’agricoltura, sui quali potranno nascere nuove imprese agricole. Saranno privi- legiati i giovani imprenditori agricoli di età compresa tra i 18 e i 39 anni, ma potranno manifestare il loro interesse anche imprenditori agricoli o coltivatori diretti di qualsiasi età con sede sociale in uno dei comuni della Regione Lazio. I terreni saranno concessi in affitto per un periodo di 15 anni con la possibilità di rinnovo dell’accordo per altri 15 anni. In questo modo sarà possibile rigenerare terre che altrimenti resterebbero incolte regalando nuove opportunità di lavoro. “Questo bando – afferma l’assessore alle attività produttive di Cisterna, Adolfo Marini - è indubbiamente un’altra grande opportunità che l’Arsial, d’intesa con la Regione Lazio - assessorato all’agricoltura, pone all’attenzione degli imprenditori agricoli o coltivatori diretti al fine di favorire la loro formazione ed occupazione. Un nuovo modello che unisce sviluppo e ambiente”. Francesco De Angelis L’appello di Don Ciotti: “Tutti più responsabili” “Basta con la coscienza usa e getta, dobbiamo diventare persone più responsabili”. Con queste parole, don Luigi Ciotti, fondatore ed ispiratore dell’associazione “Libera”, ha esordito nel suo intervento nell’aula consiliare di Cisterna. Due ore per parlare di mafia, di coscienza civile, di memoria e di impegno davanti a centinaia di cisternesi presenti nel palazzo comunale per ascoltare le parole di un eretico, come usa definirsi il sacerdote veneto. Prima del suo discorso, la proiezione del filmato della festa di “Libera” celebrata nel maggio del 2009 a Piano Rosso, nel campo sottratto alla camorra. Ad introdurlo ci ha pensato Nadia Biscossi, referente di “Libera” a Cisterna. “Dobbiamo conoscere per diventare persone più responsabili – ha detto don Ciotti -, entrare di persona nel cuore delle cose e fare la nostra parte, prima ancora di chiedere agli altri di fare la loro. La corruzione è stata definita la peste bianca della nostra società, lo era trenta anni fa e lo è ancora. Ed una società dove c’è corruzione non può essere libera, perché un povero non sarà mai libero, così come non lo saranno mai i disoccupati, gli sfruttati e gli esclusi. Dobbiamo dire no alla corruzione ma non basta la denuncia. La tendenza oggi è quella di travolgere tutto parlando solo di quello che non va bene. Bisogna anche essere capaci di distinguere per non confondere e non generalizzare. C’è tanta gente che si indigna, eppure anche l’indignazione rischia di diventare una moda. L’indignazione si cura con la dignità, restituendo dignità alle persone, alla politica. Perché solo unendo le forze, il bisogno di cambiamento diventa forza di cambiamento”. L’incontro fa parte della serie di dibattiti avviati da tempo da Don Ciotti e “Libera” in vista della 19esima giornata nazionale della “Memoria e dell’Impegno” che quest’anno si terrà a Latina il 22 marzo. Una scelta, quella di Latina, molto significativa, a sotto- lineare come il capoluogo pontino ed il territorio circostante siano tristemente assurti all’attenzione nazionale per quanto attiene all’insediamento ed alle attività della criminalità organizzata. “La giornata della memoria e dell’impegno - ha spiegato don Ciotti - nasce con la morte di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e serve a fermarsi, a ricordare e ad abbracciare idealmente le centinaia di familiari delle vittime di mafia, oltre che per non lasciare da soli quei magistrati e tutte quelle persone che lottano ogni giorno contro le organizzazioni criminali. Quest’anno abbiamo scelto Latina perché stiamo assistendo in questo territorio ad una progressiva e silenziosa infiltrazione mafiosa”. F.De.Angelis IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 42 ANZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 Roger Waters: Cittadino Onorario di Anzio. Inno alla Pace Il Consiglio Comunale di Anzio, lo scorso 13 febbraio, ha approvato all’unanimità la delibera per il conferimento della Cittadinanza Onoraria a Roger Waters. Il 18 febbraio si è tenuta la cerimonia per ufficializzare la consegna della Cittadinanza Onoraria. Una mattina densa di impegni per Roger Waters, fondatore dei Pink Floyd, che ha prima presenziato all’inaugurazione della stele in memoria del padre l’ufficiale britannico, Eric Fletcher Waters, sbarcato ad Anzio e caduto in combattimento il 18 febbraio 1944, ed in memoria dei Caduti, ad Aprilia all’Istituto Rosselli e poi si è diretto ad Anzio. Il compositore, cantante e poeta britannico è intervenuto insieme al veterano dello Sbarco di Anzio, Harry Shindler, nella Sala Consiliare di Villa Sarsina, per la nendo viva la Memoria, sarà possibile abbattere definitivamente il muro della paura che divide i Popoli, il muro di tutte le guerre, dei conflitti religiosi ancora tristemente attuali ed il muro di chi, incolpevolmente, le guerre le subisce sempre: il popolo dei bambini. Oggi, Settantesimo Anniversario della scomparsa dell’Ufficiale Britannico, Eric Fletcher Waters, ci riempie d’orgoglio e di commozione conferire la Cittadinanza Onoraria della Città di Anzio a suo figlio Roger, Messaggero di Pace nel Mondo. Roger, da oggi la Città di Anzio, con i suoi 2500 anni di storia, è la tua Città. Sono certo che la porterai sempre nel tuo cuore e quanto prima tutti noi sogniamo di vederti tornare. Grazie di cuore, Ti vogliamo bene”. Il veterano dello Sbarco di Anzio, Harry cerimonia di consegna dell’importante onorificenza. Ad attendere Roger Waters, numerose persone, sceso dall’auto, Waters, è entrato a Villa Sarsina, acclamato ed applaudito. Le bandiere della Pace sulla cancellata a celebrare l’evento. Il sindaco Bruschini, ha ringraziato Roger Waters della presenza e sentita partecipazione dicendo: “Su questi territori Roger ci ha lasciato il Padre che non ha mai conosciuto. Questa grande sofferenza interiore, che solo chi è cresciuto orfano sin da bambino negli anni difficili del Shindler, che accompagnato in questo percorso Roger Waters ha ringraziato il sindaco Luciano Bruschini, per la meravigliosa accoglienza che ogni anno riserva ai Veterani. Inoltre Shindler si è soffermato sul sacrificio dei migliaia di ragazzi che sono venuti a morire su questi territori per restituirci un mondo senza regimi dittatoriali ed in nome della libertà e della democrazia. Il sindaco Bruschini ha ringraziato Shindler per la sua partecipazione dicendo. “Anzio sarà sempre la tua seconda casa”. Roger Waters dopoguerra può comprendere, si è trasformata in un Inno alla Pace, che con straordinaria coerenza ha contraddistinto la sua vita sino ad oggi. Tutte le commemorazioni per il Settantesimo Anniversario dello Sbarco, le abbiamo incentrate sul valore universale della pace e sull’importanza di tramandare alle nuove generazioni gli orrori della guerra. Soltanto mante- molto commosso ha ringraziato tutti per il grande affetto a lui dimostrato: “In un concerto degli Stati Uniti ho incontrato un reduce che, stringendomi la mano, mi ha detto: Roger, tuo padre sarebbe fiero di te. Oggi sono io ad essere fiero dei Cittadini di Anzio che, profondamente commosso, ringrazio”. Roger Waters ha ricevuto dal Sindaco di Anzio, Luciano Bru- schini, la pergamena della Cittadinanza Onoraria che riporta: “In memoria di Eric Fletcher Waters, sbarcato ad Anzio e disperso nelle paludi della guerra, ritrovato nei nostri cuori e nel nostro desiderio di pace e libertà attraverso l’intensa Poesia di suo figlio Roger, Ambasciatore di Pace, al quale la Città di Anzio con profonda gratitudine conferisce la Cittadinanza Onoraria”. Commovente il momento della donazione della Medaglia d’Oro della Città di Anzio, disegnata dal grafico Giovanni Iannozzi, in collaborazione con l’Ufficio Comunicazione e realizzata dalla Gioielleria Saltini. Roger, che nel primo pomeriggio ha lasciato Villa Sarsina con la kefiah palestinese donata dall’assessore Attoni e lo zaino di Anzio-Beachhead, ha subito indossato la Medaglia donata dalla Città di Anzio. Un evento che ha avuto certamente un grande risalto mediatico, Roger Waters è una celebrità, un personaggio che negli anni ha coinvolto con la suo musica migliaia di fan e di ammiratori, ma tenendoci lontano dai riflettori e dell’evento mediatico, negli occhi di Waters ho visto la sua profonda commozione, nel momento di preghiera un intenso raccoglimento, un figlio che come migliaia di altri uomini ha perso suo padre in guerra. La guerra ieri come oggi che distrugge famiglie, questi momenti di celebrazione dovrebbero essere veramente di monito per tutti noi, un inno alla pace che sia una pace costruita giorno dopo giorno dalla volontà di ogni persona. Consuelo Noviello [email protected] Foto di Gianfranco Compagno IL GIORNALE DEL LAZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 pagina 43 Completato l’avvio della raccolta differenziata porta a porta, NETTUNO eliminati definitivamente tutti i cassonetti stradali dalla Città Il Comune di Nettuno porta a totale compimento il sistema di raccolta differenziata porta a porta con l’estensione del servizio su tutto il territorio comunale. Da lunedì 24 febbraio sono stati rimossi dalle strade tutti i cassonetti ancora presenti; per i condomini nei quali non è stato impossibile collocare i mastelli negli spazi comuni, saranno posizionate quattro isole ecologiche mobili in vari punti della Città. Per agevolare la cittadinanza e tutti quei cittadini a cui non è stato possibile consegnare le attrezzature necessarie al corretto conferimento dei rifiuti, il Comune darà la possibilità per ulteriori 15 giorni di utilizzare le isole ecologiche mobili, rispettando i giorni e gli orari riportati di seguito: Al termine dei 15 giorni tali isole mobili potranno essere utilizzate esclusivamente dai cittadini residenti nei condomini dove, per motivi logistici, non è possibile posizionare mastelli per la differenziata; a loro verrà quindi rilasciata dall’Ente una card che dovrà essere mostrata al personale in servizio presso l’isola. “Da lunedì prossimo prenderà ufficialmente servizio anche un gruppo d’ispettori ambientali – ha dichiarato l’Assessore all’Ambiente Giuseppe Combi – che avranno il compito di fornire preziosa assistenza nella verifica di un corretto conferimento dei rifiuti. Auspichiamo, come già abbia- Assessore Giuseppe Combi mo avuto modo di dire più volte, la massima collaborazione da parte di tutta la popolazione per ottenere un risultato concreto che porterà giovamento alla nostra Città”. I rifiuti ingombranti, oltre a sfalci, potature e legni, potranno essere conferiti presso il Nettuno alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano, un appuntamento per operatori del settore con più di 50.000 visitatori provenienti da 100 nazioni diverse Il Sindaco Chiavetta: “Valorizzeremo il nostro patrimonio storico e artistico e offriremo visibilità alle aziende d’eccellenza del territorio” La città di Nettuno partecipa alla Borsa Internazionale del Turismo, in scena a FieraMilano dal 13 al 15 febbraio, con una formula innovativa improntata non solo sul turismo estivo, ma anche puntando al turismo religioso e a quello accessibile. Il territorio nettunese avrà un una propria postazione autonoma all’interno dello stand dell’Associazione Santa Maria Goretti: il territorio metterà in mostra, grazie alla collaborazione di alcune attività commerciali, le sue migliori qualità, i prodotti vitivinicoli, le proprie tradizioni e le proprie bellezze nella cornice di uno dei più importanti appuntamenti dedicati al turismo a livello internazionale. Per la prima volta inoltre la Bit ha creato una piattaforma virtuale per il confronto tra domanda e offerta: Nettuno ha già in calendario circa 50 incontri con operatori stranieri interessati al territorio locale. Sono state inoltre organizzate degustazioni di prodotti locali. La Borsa Internazionale del Turismo è una manifestazione dedicata ai professionisti del settore presente sul mercato fin dal 1980; a questa edizione presso la Fiera di Milano parteciperanno ben 2139 aziende con la presenza di circa 53.600 visitatori professionali provenienti da 100 Centro di Raccolta Rifiuti sito in via Nettuno - Cisterna al km 18,300 a Nettuno, aperto dal Lunedì al Sabato dalle ore 8,00 alle ore 12,00 e dalle ore 15,00 alle ore 18,00 e la Domenica mattina dalle ore 9,00 alle ore 12,00. Il Sindaco Chiavetta mette in guardia da tentativi di riscossione tributi effettuati da soggetti diversi dall’Ufficio Tributi del Comune “I cittadini non devono versare somme a soggetti terzi: invito i cittadini a segnalare qualsiasi anomalia o richiesta da parte di estranei” Il Sindaco Alessio Chiavetta ricorda a tutta la cittadinanza che l’Ufficio Tributi del Comune di Nettuno è l’unico soggetto titolato a riscuotere i tributi comunali e mette in guardia da tentativi illeciti e ingannevoli di riscossione effettuati da altri: “I cittadini non devono versare somme a soggetti terzi – sottolinea il Sindaco Chiavetta – consiglio tutti i miei concittadini di segnalare al Comune, presso l’Ufficio Tributi, qualsiasi anomalia o qualsiasi richiesta da parte di soggetti estranei. Ricordo, se ce ne fosse ancora bisogno, che i tributi dei cittadini di Nettuno sono tornati fermamente nelle mani del Comune dopo la cacciata della Nettuno Servizi e di Tributi Italia”. Sfumature di donna in mostra al Forte Sangallo 4 - 9 marzo 2014 Il sindaco Chiavetta nazioni diverse. “Nettuno è presente in uno dei palcoscenici più importanti a livello internazionale per portare sotto i riflettori il patrimonio storico, artistico, paesaggistico ed enogastronomico della nostra terra – spiega l’ Assessore alle Attività Produttive e Turismo Giulio Verdolino – Nettuno sarà presente al Bit che quest’anno presenta una formula tutta nuova, con maggiore attenzione agli operatori del settore a cui verranno dedicate più giornate della Fiera e con la sola giornata finale aperta al target misto. La scelta è stata dunque quella di proporre il nostro territorio soprattutto in vista dell’esposizione universale del 2015. Non dimentichiamo che la nostra provincia si conferma, in vista di Expo 2015, uno dei territori che sarà maggiormente visitato”. “La partecipazione della città di Nettuno alla Bit – dichiara il Sindaco Alessio Chiavetta – permette da un lato di promuovere, con una valorizzazione mirata, un patrimonio storico e artistico in grado di affascinare visitatori e turisti e dall’altro di offrire visibilità ad aziende, strutture ricettive e operatori. L’obiettivo di questa Amministrazione è di creare e di rendere stabile un turismo che non sia legato alla sola stagione estiva ma che possa attrarre visitatori in tutto il periodo dell’anno grazie alle tante possibilità offerte dal ricco territorio nettunese”. L'esposizione artistica "Sfumature di donna", aprirà il 4 marzo 2014, e presenterà le opere della giovane Laura Donato, artista autodidatta. Partendo dall'idea che l'arte pura provenga dal contatto diretto con la tela e con i colori, la Donato da vita ai suoi nudi di donna realizzati con la tecnica della pittura "a mano", senza pennelli ed alle sue sculture di fiori di plastica riciclata. L'esposizione è stata organizzata da Anna Silvia Angelini, presidente provinciale dell'A.I.D.E., Associazione Indipendente Donne Europee, con il patrocinio del Comune di Nettuno e della Pro Loco di Nettuno. Di seguito il programma della mostra: Apertura della mostra 4 marzo Inaugurazione della mostra 6 marzo 2014 ore 17,30 esibizione della band Minuto60 8 marzo 2014 ore 17,30 presentazione del libro “I baci di Giuda”, di Santina Ferrazzano Interventi di danza a cura della Gemy School L’esposizione resterà aperta al pubblico tutti i giorni fino al 9 marzo dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19 Per ulteriori informazioni: Anna Silvia Angelini, Tel. 392 2314761 mail: [email protected] IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 44 ARDEA Il consiglio comunale di Ardea ha approvato, a maggioranza (con l’astensione dell’opposizione), una mozione in merito allo stato di sicurezza del territorio. Nell’atto si dà mandato al sindaco e alla giunta a realizzare entro 60 giorni una serie di interventi. Tra questi, la verifica della possibilità di potenziare il servizio di pattugliamento della polizia locale per una maggiore presenza degli agenti sul territorio (specie nelle ore serali) e per la creazione di una centrale operativa della polizia locale; la valutazione con la Regione Lazio, le associazioni dei commercianti, i comitati di quartiere, le associazioni, dell’installazione di un sistema di videosorveglianza; la promozione nelle scuole del territorio di iniziative di educazione alla cultura della sicurezza e della legalità in sinergia anche con le altre istituzioni; l’adesione al Forum italiano per la sicurezza urbana; la richiesta dell’ottenimento di una risposta 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 Il Consiglio approva a maggioranza la mozione sulla sicurezza scritta, ufficiale, al ministero dell’Interno, per l’istituzione di un commissariato della polizia stradale. Inoltre, nell’atto si chiede di far impegnare i dirigenti comunali per fare in modo che in 60 giorni sia completata l’area di amministrazione trasparente e quella di amministrazione aperta sul sito internet comunale. Il sindaco nominerà un assessore comunale alla sicurezza urbana, che insieme allo stesso primo cittadino possa proseguire nella fase di ascolto della città. Saranno incontrati i sindaci dei Comuni di Aprilia, Pomezia, Anzio per valutare le ipotesi di un percorso comune contro la criminalità, per la sicurezza e la legalità, con attività congiunte che possano coinvolgere le diverse polizie locali. Viene dato mandato al dirigente della polizia municipale, e agli uffici competenti, per la realizzazione di un piano di viabilità che possa, in alcuni quartieri, modificare i sensi di marcia delle vie per ottimizzarne il controllo con pattuglie e videosorveglianza. Inoltre, nella mozione si chiede a sindaco e giunta a intraprendere campagne pubbliche sul tema della legalità e della sicurezza. L’assemblea ha bocciato due emendamenti: uno, presentato dall’intera opposizione, che chiedeva l’adesione del Comune alla Carta di Pisa, l’altro, presentato dalla consigliera Cristina Capraro, che chiedeva l’istituzione di una commissione di accesso. “E’ doveroso che in aula ci sia un confronto concreto perché il clima che si è venuto a creare fa solo che male alla comunità di Ardea”, ha precisato il presidente del consiglio comunale Massimiliano Giordani in apertura di seduta. Erano presenti, tra gli altri, l’assessore regionale alla Sicurezza Concettina Ciminiello, il maggiore dei carabinieri Ugo Floccher, il vice commissario della polizia di Stato Carmen Canta, il capitano della guardia di finanza Alessandro Iezzi, il marescial- lo della Capitaneria di porto Giuseppe Falato, il comandante della polizia locale di Ardea Giuseppe Sciaudone. Il sindaco ha spiegato in aula il perché sia stato necessario fare una mozione sostitutiva di una mozione già presentato e firmato oltre che dalla maggioranza, anche dal capogruppo del Partito democratico: “Mi sembrava inopportuno, in un momento dove i cittadini aspettano risposte sulla sicurezza, prendere sei mesi di tempo per valutazioni che avrebbero bisogno di molto meno – ha detto Luca Di Fiori - Inoltre, la mozione era poco calzante sulle questioni di Ardea. Alla luce anche dei lavori del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, ho ritenuto opportuno presentare un emendamento sostitutivo della mozione”. Rete dei Cittadini e delle Associazione per "Sicurezza e Legalità" Tentato incendio doloso al bar del consigliere Acquarelli Non si ferma la strategia del fuoco. E’ ora che chi sa parli Ha lasciato a desiderare il consiglio comunale sulla legalità svoltosi il giorno 20 marzo ad Ardea, di tutto si è parlato meno dell'argomento e dell'argomento che in questi due anni fin dall'incendio della struttura pubblica che ospitava la sede dell'ufficio tecnico comunale per finire agli incendi delle auto del sindaco, del presidente del consiglio comunale, del consigliere Franco Marcucci, di un giornalista locale, di un ex comandante la stazone carabinieri di Tor San Lorenzo per terminare speriamo, all'incendio delle serrande delle attività commerciali di due consiglieri comunali. Un consiglio comunale dove l'unica cosa che ha fatto effetto le sfilate delle uniformi di tanti militari ai quali non è stato neppure concesso di dire qualcosa, fortunatamente conoscono bene i problemi di Ardea, presenze che hanno sopperito ai discorsi sciapi dei politici che si sono succeduti, ove nessuno ha parlato di legalità e detto cosa si farà per il futuro. Se non per combattere la legalità come ha detto il sindaco, costruiremo un porto, inizio dei lavori dopo decenni della scuola media superiore, o come ha deetto l'assessore regionale alla legalità nessuna repressione. Un consiglio che è stato l'ennesima farsa, tanto che la stessa associazione della rete delle associazioni che nel novembre scorso organizzarono insieme ai cittadini la famosa e numerosa fiaccolata alla quale hanno aprtecipato illustri deputati e senatori come Claudio San Valentino scalda i cuori. Ad Ardea si scaldano le serrande dei negozi, alimentato dal fuoco che qualche malintenzionato ha appiccato dolosamente. Il tentato rogo (perché per fortuna si è intervenuti prima che le fiamme provocassero danni incontrollabili) ha avuto come obiettivo il bar di proprietà degli eredi Centore gestito dal consigliere comunale Fabrizio Acquarelli. (nella foto.Dunque, su viale nuova Florida nel fabbricato Centore si sono riaffacciate di nuovo le fiamme cercando di colpire il bar gestito dal Consigliere. Ancora una volta va in scena la strategia del fuoco, in danno di un altro consigliere comunale capogruppo di Forza Italia nell’amministrazione Di Fiori. Sul posto sono giunti verso le due di notte i carabinieri della stazione di Tor San Lorenzo. Attualmente il consigliere Acquarelli non ha incarichi se non quello di capogruppo, comunque una persona ritenuta mite, disponibile e non legata a personaggi strani, un politico che non ha mai dato adito a cattive voci. Resta comunque un fatto: da anni vengono sistematicamente dati alle fiamme auto o immobili di consiglieri, sindaci, giornalisti, ex carabinieri. Per non parlar del rogo all’Ufficio tecnico comunale, episodio ancora oggi avvolto nel mistero. E’ ora che chi sa parli, prima che succeda l’irreparabile, è ora che qualcuno agisca. Moscardelli membro della commissione antimafia hanno scritto: "Con questa breve nota vogliamo ringraziare Il Presedente del Consiglio Comunale sig. Massimiliano Giordani che ieri, durante il Consiglio Comunale Aperto sul tema della Sicurezza e Legalità, da noi richiesto da tempo e mai concesso, e a cui a dovuto dar seguito a fronte della richiesta della minoranza consiliare, nonostante la nostra richiesta di poter effettuare almeno un intervento, ha ritenuto opportuno non farci parlare. Perché lo ringraziamo?? Perché con il suo comportamento ci ha evitato di recitare inconsapevolmente una parte grottesca nell'assurdo atto unico che si è rilevato essere il Consiglio di ieri. Già come avevamo avuto modo di far notare l'ordine del giorno "Sicurezza Sociale e Ordine Pubblico" era assurdo. Confondere i problemi di Sicurezza Pubblica dovuti alla criminalità, più o meno micro, con la Sicurezza Sociale, pensioni, sanità, cassa integrazione, ........, è già grave ma non voler parlare di una delle cause dell'insicurezza, la Legalità è assurdo. Chi ha avuto la sfortuna di partecipare ha potuto rilevare come le modalità di svolgimento e le conclusioni del Consiglio siano state qualcosa tra il comico ed il tragico; Presidente grazie ancora per averci evitata una fatica inutile e non averci coinvolto nel vostro decadente e grottesco teatrino”. Intanto nella mattinata all’attentato sono giunti sul posto oltre al Comandante Landi, il comandante Floccher, ed addirittura il colonnello comandante del gruppo di Frascati. I carabinieri ritengono di poter chiudere il cerchio, ma per ora restano ignoti gli autori. Dopo questo ennesimo incendio Di Fiori: “Solidarietà al consigliere. Le forze dell’ordine facciano luce” mentre il neo vittima Fabrizio Acquarelli dichiara: “C’è una strategia di destabilizzazione di una amministrazione che sta facendo bene” “E’ stata messa benzina davanti alla serranda: io stesso ho spento le poche fiamme che c’erano, tanto che i vigili del fuoco sono arrivati ma dopo poco sono andati via perché non c’era bisogno di un loro intervento”. E’ il racconto del consigliere comunale di Ardea Fabrizio Acquarelli in riferimento all’attentato incendiario della scorsa notte che ha colpito la sua attività commerciale in viale Nuova Florida. “I danni avuti - prosegue sono stati l’annerimento della serranda e del tetto d’ingresso. Al di là di questo, comunque rimane l’atto intimidatorio che sembra essere il disegno di una strategia di destabilizzazione contro l’amministrazione comunale. Mi viene da pensare alla campagna elettorale del 2007 quando nei miei confronti, alla mia prima candidatura, fui bersagliato da atti ‘intimidatori’ blandi, con uova tirate sulle serrande del mio bar. Sembra una strate- gia che qualcuno sta facendo da tempo. Ringrazio il comandante della tenenza di Ardea il luogotenente Antonio Landi, al maggiore Ugo Floccher e il colonnello Luciano Magrini che questa mattina sono venuti qui per accertarsi dei fatti. Sono fiducioso nell’operato delle forze dell’ordine, presto assicureranno alla giustizia gli autori di questi disegni criminosi”. “Per uno strano gioco di coincidenze, nell’ultimo periodo ogni qualvolta c’è una convocazione della Commissione regionale sulla sicurezza – poi rinviata da parte della Regione - c’è un atto intimidatorio. Sono convinto come le forze dell’ordine arriveranno a capo di questo orribile disegno. A Fabrizio Acquarelli e alla sua famiglia tutta la solidarietà dell’amministrazione comunale”, ha detto il sindaco di Ardea Luca Di Fiori. IL GIORNALE DEL LAZIO Il Giornale che puoi leggere e sfogliare con un clic interamente sul sito: www.giornaledellazio.it Per la pubblicità sul Il Giornale del Lazio Tel. 06.9275019 - Cell. 335.8059019 IL GIORNALE DEL LAZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 ARDEA pagina 45 Locali inaccessibili ai portatori di handicap Ardea dove la legalità è un optional malgrado il consiglio comunale del 20 marzo scorso che ha presentato un paese ove l’illegalità è fatta da chi vuole destabilizzare un’amministrazione che sta facendo bene per il paese. In nessun locale commerciale si può svolgere un’attività se i locali non sono agibili, ovvero se non rispettano le norme previste per il rilascio del certificato di agibilità. Ad Ardea dove la legalità resta un optional dove nei locali presi in affitto dal comune non viene rispettata la legge sugli abbattimenti delle barriere architettoniche. Parliamo dei locali in parte di proprietà del comune ed in parte presi in affitto, parliamo di quelli siti in Tor San Lorenzo che ospitano gli uffici tributi, finanze e commercio. Questi locali sono inaccessibili ai portatori di handicap in quanto uno di proprietà del comune ottenuto per convenzione non ha nessun ascensore, mentre l’altro concesso in affitto per bei soldi, ha un’ascensore che da quattro mesi è bloccato. Sentiti le dipendenti e funzionari dei vari settori riferiscono che l’ascensore è inservibile da oltre quattro mesi, in coincidenza, da quando si sono bloccati o ritardati i pagamenti al proprietario. Gli stessi dipendenti riferiscono che spesso sono costretti a frenare le ire dei cittadini che si recano agli uffici, i quali non solo vengono a reclamare car- telle Tarsu che non arrivano o arrivano in ritardo ma che oltretutto trovano difficoltà a raggiungere il primo piano degli uffici. Alla protesta tra i tanti a reclamare per il disservizio è il consigliere Alberto Montesi che dice: “non capisco oltre che paghiamo gli affitti, oltre che paghiamo il premio di produzione ai dirigenti, dobbiamo anche assistere alle ire dei cittadini perché incapaci di far riparare un ascensore, non basta prosegue il consigliere i disagi all’ufficio urbanistica, non basta il ritardo nel riparare le strade, non basta l’acqua che invade i locali dai tetti e terrazzi a partire dalla stanza del sindaco, alla nuova scuola, all’ufficio Al via gli eventi per Carnevale Il prossimo 2 marzo bis della sfilata di carri per il Carnevale. Le feste organizzate dalle associazioni e dalle realtà civiche del territorio sia di Ardea che di Tor San Lorenzo, d’intesa con l’amministrazione comunale. Ad Ardea, dalle 8.30 alle 19.30, in piazza del popolo ci saranno mercatini dell’artigianato, spettacoli per bambini, l’esibizione di una scuola di danza e una sfilata di maschere. L’iniziativa è stata Alberto Montesi condono edilizio, al centro anziani della Nuova Florida e a chi sa a quanti altri locali, ora conclude anche la vergogna di non essere in grado di ordinare al proprietario di ripristinare l’ascensore per i disabili” promossa dall’associazione commercianti Rutula, coordinate dal giovane Stefano Morini. Domenica scorsa si svolta a partire dalle 14, a Tor San Lorenzo (da Largo dei Germani fino a via della Moletta, con una sosta nel percorso di ritorno in piazzale Nuova California) una sfilata di gruppi in maschera e carri allegorici. L’evento è organizzato dalle associazioni Artù, Ardea Libera, dal comitato civico di Tor San Lorenzo, dal consorzio Cnn e dalla Pro loco di Tor San Lorenzo. Gli stessi promotori dopo la manifestazione di domenica 23 febbraio, faranno il “bis” della sfilata il prossimo 2 marzo a partire dalle 14. L’amministrazione comunale ringraziano le realtà civiche ed associazioni che a proprie spese, si sono messe a disposizione per gli eventi del Carnevale in uno spirito di collaborazione che ha riscosso un notevole successo di partecipazione già negli nel corso degli eventi di Natale. E’ una iniziativa positiva che le associazioni fanno per il bene alla città. Luigi Centore IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 46 POMEZIA Sono anni che la questione di Lavoratori socialmente utili tiene banco a Pomezia. Prima erano Lsu, poi sono diventati ex-Lsu. Nel tempo per qualcuno di loro, e non sono di certo pochi, si era trovata una sistemazione. Ma tanti di loro si sono visti rinviare il tutto giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno vivendo loro e le loro famiglie sempre in uno stato di perenne precarietà. Come chiusi in un limbo, anziché sfruttare al meglio le capacità di molti di loro, sono stati per lo più utilizzati per la pulizia dei plessi. La tensione è nuovamente risalita e la cronaca registra di una nuova, eclatante protesta (anni fa un nutrito gruppo di barricò nella scuola Don Bosco) occupando di fatto la scuola Trilussa. Una forma di protesta estrema che si è conclusa con uno sgombro coatto che non ha fatto altro che gettare ancor più benzina sul fuoco delle polemiche. Una patata bollente raccolta dall’attuale sindaco Fucci, dopo che è stata rimpallata di amministrazione ad amministrazione 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 Inscenata una clamorosa forma di protesta per avere un lavoro Ex Lsu, una questione sempre aperta senza mai arrivare ad una soluzione della vertenza. Non sapendo che pesci pigliare, la prima cosa che ha fatto è stata quella di scrivere al Prefetto di Roma Pecoraro per informarlo sulla situazione venutasi a creare a Pomezia dopo l’occupazione della scuola elementare Trilussa: “I manifestanti non si dimostrano disponibili a lasciare l’istituto per permettere il normale svolgimento delle attività didattiche. – si legge nella missiva - Mi rivolgo, pertanto, a codesta Autorità per ogni eventuale provvedimento che si intenda necessario adottare per assicurare l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana, nonché il ripristino delle attività scolastiche nel plesso interessato”. Il primo cittadino aveva quindi dichiarato detto: “Comprendo le loro preoccupazioni, ma il mio ruolo mi impone di pensare innanzitutto alla sicurezza e all’ordine pubblico. E’ necessario un intervento delle autorità competenti per garantire la sicurezza degli occupanti e l’ordine pubblico, ma anche il regolare svolgimento delle attività scolastiche per gli studenti della scuola Trilussa”. Detto fatto, di lì a poco è arrivato lo sgombero. Ovviamente non sono mancate le reazioni politiche a partire dal Pd che stigmatizza il modo in cui si sia arrivato a risolvere l’occupazione del plesso: “L’ordine è stato ristabilito. La scuola Trilussa è stata sgomberata ed i lavoratori ex-Lsu che da lunedì sera manifestavano contro i tagli al salario imposti dal Ministero sono stati allontanati dalla celere. – ha detto il neo segretario del Pd Stefano Mengozzi - Il sindaco Fucci, che non era presente nonostante sia la massima autorità a difesa dell’ordine pubblico, ha così raggiunto l’obiettivo che si era prefisso con la lettera al Prefetto: fermare la protesta. Negli occhi di chi oggi era presente rimane l’immagine di uno spiegamento di forze sproporzionato rispetto alla situazione, trenta donne e uomini chiusi nei locali della scuola per difendere il proprio posto di lavoro. Quasi uno stato d’assedio, come sempre più spesso capita di vedere a Pomezia in occasione di manifestazioni sindacali”. A sgombero ultimato, Mengozzi si chi chiede se ora qualcuno, a Pomezia, continuerà a preoccuparsi del futuro di questi lavoratori ed annuncia che il Partito Democratico ha chiesto al sindaco del Movimento 5 Stelle di inviare una nuova missiva al Prefetto che questa volta abbia ad oggetto non la tutela dell’ordine pubblico ma la difesa del lavoro. Fosca Colli [email protected] CRONACHE POMETINE Si terrà conto del reddito per scegliere chi inviare ai seggi Rapina un market. Preso dopo un rocambolesco inseguimento Nomina degli scrutatori in base allo stato occupazionale Giovedì 20 febbraio, i carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato, in flagranza di reato, un italiano, già conosciuto alle forze dell’ordine, che, poco prima della chiusura, ha fatto irruzione in un supermercato di Via dei Castelli Romani, armato di coltello. 1.300 euro il bottino. Dopo il colpo, il malvivente era scappato a piedi, ma è stato acciuffato poco dopo dai militari dell’Arma. Al momento dell’arresto, si era già disfatto del coltello, ma l’arma che è stata rinvenuto nel parcheggio del supermercato. Recuperato il bottino e i buoni pasto sottratti dalle casse. Per la cassiera, fortunatamente, solo tanta paura che, visitata presso la Casa di Cura Sant’Anna di Pomezia, è stata dimessa con 2 giorni di prognosi per stato di agitazione. Mercato del sabato, presidio itinerante della Croce Rossa La Giunta ha deliberato il patrocinio all’iniziativa promossa dalla Croce Rossa Italiana inerente un presidio di pronto intervento all’interno del mercato comunale. La Croce Rossa si avvarrà di due squadre composte da tre volontari ciascuna, e sarà presente ogni sabato nelle vie del mercato cittadino dalle ore 8.00 alle ore 13.00 per un servizio itinerante di pronto intervento. A disposizione del personale di Croce Rossa - che avrà base logistica in un locale degli spogliatoi dello stadio comunale (via Varrone) messo a disposizione dal Consorzio Pomezia Sport - un defibrillatore, un kit di pronto soccorso e una barella. Smantellata gang di rapinatori con base a Pomezia Quattro cittadini romeni sono finiti in manette nel corso di una maxi operazione nel centro Italia. La gang aveva una delle basi logistiche a Pomezia. Agli stranieri vengono addebitate 16 rapine ai danni di abitazioni e gioiellerie, ma il numero potrebbe crescere. Organizzati militarmente con passamontagna, arnesi da scasso e motoseghe a scoppio si spostavano sul territorio nazionale con autovetture rubate, facendosi scortare da sentinelle che controllavano ed informavano della presenza di posti di blocco da parte delle forze dell’ordine. Giunti sul posto ed individuato l’obiettivo da colpire si travisano e si mettevano all’opera. Da sempre la nomina degli scrutatori ha sollevato dubbi e perplessità. E’ vero che si provvedeva a fare un sorteggio in Anagrafe, ma questo non ha mai convinto più di qualcuno, specialmente quelli che si vedevano sempre non “estratti” mentre altri, probabilmente con una buona stella, lo erano quasi sempre. Di certo a fare gli scrutatori non ci arricchisce ma qualche decina di Euro in tasca fanno sempre comodo se non si hanno molte finanze personali. Ora è arrivata una nuova disposizione del Sindaco in virtù della quale la Commissione Elettorale del Comune di Pomezia ha redatto un codice di autoregolamentazione per la nomina degli scrutatori alle consultazioni elettorali. Gli scrutatori verranno selezionati tra i nominativi compresi nell’Albo Unico degli Scrutatori di Seggio Elettorale (pubblicato il 15 gennaio di ogni anno), in numero pari a quello occorrente, e considerando lo stato di occupazione e la situazione economica di chi presenta la propria disponibilità. “Saranno garantiti tutti i principi di trasparenza e imparzialità previsti dalla normativa – dichiara il Sindaco Fabio Fucci – Verrà redatto un elenco suddiviso in tre fasce, ognuna delle quali corrisponde ad un punteggio ottenuto sulla base dello stato occupazionale e della situazione economica di chi si propone. Se ad esempio un cittadino ha un I.S.E.E. basso ed è disoccupato raggiungerà il punteggio più alto. Il sorteggio, che avverrà mediante l’utilizzo di appositi strumenti informatici e si svolgerà in seduta pubblica, sarà effettuato su ogni singola fascia in percentuali differenti: il 50% degli scrutatori sarà sorteggiato dalla fascia C, quella composta da chi ha raggiunto un punteggio uguale o superiore a 25”. Con questo codice la giunta Fucci ha voluto così regolamentare una procedura importante per il corretto svolgimento delle consultazioni elettorali e fornire criteri di selezione - lo stato occupazionale e le condizioni economiche - che possano, nella trasparenza e imparzialità dovute, favorire gli studenti, gli inoccupati e chi attraversa una difficile situazione economica. Chi – residente a Pomezia, requisito imprescindibile – sia già iscritto dell’Albo degli Scrutatori e sia interessato a svolgere le funzioni di scrutatore per le consultazioni elettorali dell’anno 2014, può dare la propria disponibilità attraverso la compilazione dell’ apposita dichiarazione scaricabile sul sito del Comune di Pomezia. Fosca Colli Giornata di risparmio energetico giunta alla X edizione Fare Verde ha aderito a “m’illumino di meno” 2014 L’Associazione ambientalista Fare Verde ha aderito alla manifestazione nazionale “M’illumino di meno”, la campagna di sensibilizzazione sul risparmio energetico e sulla razionalizzazione dei consumi, lanciata dalla trasmissione radiofonica “Caterpillar” di Rai Radio2, che si è svolta il 14 febbraio 2014. Una campagna che ha ottenuto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il Patrocinio del Parlamento Europeo. L’invito a tutti i cittadini e ai Comuni a spegnere le luci – delle abitazioni, dei negozi e anche dei lampioni - tra le ore 18 e le ore 19.30 per un simbolico “silenzio energetico”. “A Pomezia qualcosa si muove – ha detto afferma il referente locale dell’associazione ambientalista Giancarlo Lanzone – ma in gran sordina. Pomezia è quasi totalmente illuminata a led ed abbiamo alcune scuole alimentate con impianti fotovoltaici ma l’informazione alla cittadinanza è carente in un momento in cui occorrerebbe esaltare e divulgare l’importanza di queste opere. L’informazione in questa fase è più importante dell’opera perché occorre far capire alla cittadinanza l’importanza del risparmio energetico e dell’utilizzo delle energie rinnovabili. Speriamo il prossi- mo anno di poter vedere anche il Comune di Pomezia elencato negli enti pubblici aderenti a <m’illumino di meno>”. Fare Verde ha presentato di recente un kit per trasformare autovetture, biciclette e motocicli, in mezzi a trazione elettrica. Per chi è curioso, sul sito www.terna.it, è possibile monitorare il fabbisogno energetico italiano tracciato in un grafico in tempo reale. Più quel grafico si abbassa e meno energia si sta consumando. Fosca Colli [email protected] IL GIORNALE DEL LAZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 pagina 47 dalla Regione di Bruno Jorillo LAVORO: IL PIANO E LE AZIONI DELLA REGIONE PER RILANCIARE L’OCCUPAZIONE Tante le azioni messe in campo con l’obiettivo di dare una risposta concreta alle persone che si trovano in difficoltà perché stanno cercando lavoro o l’hanno perso. La Regione non intende quindi limitarsi all’assistenza della disoccupazione, ma fornire risorse e opportunità reali in particolare alle fasce sociali più deboli, ai giovani e alle donne. Ecco i progetti della Regione per aiutare chi cerca lavoro. Più opportunità per i giovani, con ‘Garanzia Giovani’, un progetto europeo che consentirà ai giovani tra i 15 e i 24 anni di accedere in diversi modi al mondo del lavoro. Come? Sia con offerte adeguate alle loro attitudini che per mezzo di percorsi di formazione specifici. Il progetto, che sarà sostenuto con un investimento di 140 milioni di euro, prevede che l’inserimento lavorativo dei giovani avvenga entro 4 mesi dalla presa in carico da parte dei centri per l’impiego. Più opportunità per le donne, con aiuti alle imprese che permettono loro di conciliare al meglio lavoro e vita quotidiana attraverso una maggiore flessibilità organizzativa. In particolare, l’obiettivo è quello di sostenere la nascita di nuove micro imprese femminili attraverso finanziamenti diretti e servizi di assistenza e tutoraggio personalizzati. Tirocini, mai più gratis. Grazie a questa misura chiunque partecipa a un tirocinio formativo dovrà essere pagato. La Regione ha definito nella somma 400 euro lordi mensili l’indennità minima prevista. Insieme alla Liguria, la Regione Lazio è la sola ad aver approvato una delibera specifica sui tirocini per l’inserimento, la riabilitazione e l’inclusione sociale di persone svantaggiate. Più vicini a chi perde il lavoro, con il contratto di ricollocazione. Si tratta di un percorso di formazione personalizzato che prevede anche supporto nella ricerca di una nuova occupazione. Potranno accedere a questo servizio i lavoratori disoccupati o inoccupati di ogni età. Studiare e lavorare insieme è possibile. Chi ha tra i 18 e i 29 anni potrà acquisire crediti formativi proprio attraverso il lavoro qualificato. Potranno beneficiare di questa misura laureandi, dottorandi e specializzandi. Staffetta generazionale. I lavoratori che andranno in pensione nell’arco di tre anni potranno scegliere di passare all’orario part time e di formare in qualità di tutor un giovane che poi potrà essere assunto, anche con un contratto di apprendistato. Semplificazione e trasparenza. Riorganizzando i centri per l’impiego per aiutare con l’innovazione chi sta cercando lavoro. Consulta dei lavoratori autonomi, per dare una rappresentanza a chi non ce l’ha. L’obiettivo è quello di dare voce a tutti i lavoratori, anche a coloro i quali si trovano sprovvisti di sedi di rappresentanza e di confronto con le istituzioni. Si tratta, nel Lazio, di più di 70 mila persone. “Finalmente il Lazio si dota di una politica per il lavoro- è il commento del presidente, Nicola Zingaretti- mai più tirocini finti o gratuiti, garanzia giovani, vale a dire sostegno europeo a coloro che escono dalla scuola. Di fronte a tante chiacchiere sui disoccupati- ha aggiunto Zingaretti - abbiamo messo in campo strategie che ci ricordano quanto sia drammatica la condizione di disoccupazione o di espulsione dal mondo del lavoro”. "Abbiamo voluto concentrare - ha spiegato Lucia Valente, assessore al lavoro tutte le nostre energie e le risorse che abbiamo e che arriveranno con la nuova programmazione 2014-2020” DONNE VITTIME DI VIOLENZA: NEI PRONTO SOCCORSO ARRIVA IL CODICE ROSA Una volta attribuito il Codice Rosa le pazienti vengono trasferite in sale apposite in cui far entrare soltanto il personale medico e gli agenti di polizia. Vogliamo garantire la massima riservatezza e la privacy Una donna vittima di violenza che arriva in un Pronto soccorso deve trovare personale formato e in grado di capire subito come intervenire. Per aiutarla in modo più immediato ed efficiente, abbiamo approvato “Percorso Rosa”. Oltre ai codici bianco, verde, giallo e rosso, il personale medico può assegnare un nuovo “Codice Rosa” e avviare una procedura specifica di intervento. Una volta attribuito il Codice Rosa, infatti, le pazienti vengono trasferite in delle sale apposite in cui far entrare soltanto il personale medico e gli agenti di polizia. Vogliamo garantire la massima riservatezza e la privacy. Inoltre, per le donne straniere e per chi è affetto da disabilità sono previsti degli interpreti specializzati. E’ importante che una volta dimesse dal Pronto soccorso queste donne non si trovino di nuovo sole. Per questo abbiamo disposto che vengano assistite gratuitamente da assistenti sociali, psicologi e avvocati. A loro disposizione abbiamo messo un servizio di orientamento sugli strumenti oggi disponibili, come i Centri antiviolenza e le case rifugio per donne maltrattate. Stiamo creando una Task Force composta dalla regione Lazio, le ASL, le prefetture, le questure, tutte le forze dell’ordine, l’Istituto Statale Sordi e un gruppo di ope- ratori in grado di collaborare per la tutela delle vittime. “Vogliamo attivare – ha detto Concettina Ciminiello, assessore alle Pari opportunità e Sicurezza - corsi di formazione per promuovere le conoscenze, condividere le procedure operative, sviluppare la collaborazione fra i vari gruppi operativi, per rispondere in modo efficace a questo terribile fenomeno”. FINANZIAMENTI EUROPEI PER L'AGRICOLTURA: DECIDIAMO INSIEME COME USARLI Vogliamo costruire insieme alle realtà interessate il nuovo Programma per lo sviluppo rurale (PSR) 2014-2020. Fino al 28 febbraio, grazie ad una pagina web dedicata, raccoglieremo le osservazioni di chi vuole contribuire. Quando aumenta la partecipazione e la condivisione, si prendono decisioni migliori La programmazione dei fondi europei per lo sviluppo rurale è un’occasione importante per ascoltare e coinvolgere tutte le realtà interessate del nostro territorio. Vogliamo decidere come usare questi fondi insieme a chi vive il territorio e ne conosce meglio i bisogni, per dare risposte più efficaci e promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Abbiamo avviato un percorso di partecipazione. A questa pagina web, ogni persona può aiutarci a capire quali sono le priorità da realizzare. Le associazioni, le cittadine e i cittadini, e gli amministratori locali possono indicarci con più precisione le maggiori necessità: dallo sviluppo di nuove tecnologie alle infrastrutture. Il 28 febbraio si chiuderà la fase di consultazione online e le informazioni raccolte saranno presentate al Tavolo del partenariato, previsto per la metà di marzo, che vedrà la partecipazione delle rappresentanze istituzionali, economiche, sociali e ambientaliste direttamente coinvolte nello sviluppo rurale. Questo percorso partecipativo rappresenta una grande novità per elaborare un programma condiviso e favorire un’azione più mirata e coerente con i bisogni del territorio. Il programma che sarà definito grazie a queste consultazioni sarà poi condiviso pubblicamente in tutte le cinque province del Lazio. La trasparenza è una garanzia per tutti, soprattutto per chi vuole lavorare per l’interesse di tutti. I SAPORI DEL LAZIO AMBASCIATORI NEL MONDO Sulla Cultura enogastronomica, una delle "passioni di viaggio", punta quest’anno il Turismo del Lazio alla BIT 2014 con appuntamenti di approfondimento e degustazioni delle eccellenze enogastronomiche locali. L’Agenzia regionale del turismo del Lazio ha attivato, in occasione della BIT e delle prossime Fiere del Turismo, una forte collaborazione con tutti gli Assessorati regionali coinvolti nella valorizzazione e promozione, in particolare le Attività produttive, l’Agricoltura, con l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (ARSIAL), con le Strade dei Vini e degli Olii e con i Consorzi di tutela dei prodotti DOC, DOP e IGP. Questo ha consentito il coinvolgimento e la promozione delle produzioni regionali certificate e di qualità. Un settore che rappresenta la forza lavoro di centinaia di imprenditori laziali che con coraggio, impegno, sacrificio e dedizione portano avanti il loro lavoro e sono uno dei motori trainanti dell’economia regionale. AL POLICLINICO UMBERTO I IL NUOVO REPARTO DI ONCOLOGIA PEDIATRICA Aperto il nuovo reparto di oncologia pediatrica del policlinico Umberto I di Roma. “Si tratta di un reparto di assoluta eccellenza, accogliente per i piccoli pazienti” – è il commento del presidente, Nicola Zingaretti. La struttura è stata pensata per supportare nella sofferenza tanti bambini e le loro famiglie. Il reparto, vivace, colorato e moderno, ospita 10 posti letto ed è composto da nove stanze con bagno privato. A disposizione dei bambini anche un'area giochi abbellita dai disegni di un’illustratrice di Walt Disney. Tra gli altri servizi anche una stanza adibita a scuola, un'area accoglienza e una cucina per le famiglie. I lavori sono stati realizzati con 457mila euro di risorse della Regione Lazio e 603mila euro di fondi privadirettore: Bruno Jorillo ti. “È un altro esempio di come vogliamo cambiare le cose con l’innovazione e la legalità – ha aggiunto Zingaretti. Continueremo a lavorare ogni giorno per migliorare i servizi e garantire ai nostri cittadini l’integrazione tra i servizi sociali e quelli sanitari. E poi continueremo a chiedere con grande fermezza al Governo lo sblocco del turnover e la stabilizzazione dei precari della sanità". IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 48 SPORT Lo United Aprilia chiude con il punteggio di 7-7 la sfida con la formazione di Priverno Antonio Palluzzi. Il team di calcio a 5 apriliano che milita nel campionato di serie D ha disputato una partita dai mille volti. E’ stato in vantaggio, successivamente ha dovuto rincorrere l’avversario per sorpassarlo di nuovo ed è stato inchiodato alla suddivisione dei punti all’ultimo tiro utile della Antonio Palluzzi che con una punizione all’ultimo secondo fissava il risultato sul 7-7. Lo United Aprilia sta attraversando un periodo di leggero calo che ha avuto come immediata conseguenza la perdita della prima posizione della classifica.<<Il nostro obiettivo è sempre quello di puntare alla vittoria del campionato. Nel mercato di inizio dicembre molte squadre si sono rinforzate mentre noi, forse con un pizzico di presunzione, non abbiamo operato con la dovuta decisione pensando che andasse bene quanto possedevamo- spiega il direttore sportivo dello United Aprilia Fabrizio Magrin- avevamo anche abbozzato qualche contatto che non è andato a finire come desideravamo. In questo periodo noto tra i giocatori qualche nervosismo di troppo e la pausa di dicembre ha influenzato la condizione fisica della squadra>>. Durante il match si è evidenziato un certa dose di superficialità su alcune situazioni che se affrontate con determinazione potevano portar maggior beneficio ai colori apriliani.<<In alcuni frangenti siamo mancati di concentrazione. Dovevamo dare di più per- Lo United Aprilia chiude con il punteggio di 7-7 la sfida con la formazione di Priverno ché è nelle nostre possibilitàconclude il ds Magrin- il tempo a disposizione per recuperare esiste e confido in questo gruppo di ragazzi che possiede esperienza e qualità per poter raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati ad inizio stagione>>. I marcatori dello United Aprilia rispondono ai nomi di Luca Galieti autore di una quaterna, di Riccardo Pignatiello, 2 reti, spettacolare la sua seconda realizzazione che con un astuto quanto delizioso colpo di tacco aveva portato in vantaggio la sua equipe e con una marcatura di Mirko Pompili che con questo gol tocca quota 15 reti e si conferma il miglior cannoniere della formazione di mister Magi.<<Non sono rimasto soddisfatto della prestazione dei ragazzi. In settimana avevamo preparato la partita in un certo modo- commenta il tecnico dello United Aprilia Francesco Magi- rispetto alle performance iniziali in questo momento non stiamo giocando al massimo delle nostre potenzialità. Anche a livello mentale sembra che il gruppo non possieda per tutto l’arco del match quella cattiveria, quella voglia di lottare che avevano caratterizzato i primi mesi del nostro torneo. Ecco che si spiegano i troppi contrasti persi, le troppe palle buttate e gli errori difensivi che precedentemente venivano neutralizzati dalla nostra spregiudicatezza e dall’enorme voglia di far bene>>. Non è tempo di fare drammi in quanto c’è il margine e la qualità tecnica per recuperare il passo perduto ma bisogna cercare di evitare persona- L’associazione si rivolge a tutti gli amanti dello sport non professionisti NASCE L’ASD OLYMPIA Il loro motto: “lo sport è di tutti e per tutti” di Riccardo Toffoli In Aprilia è nata una nuova Associazione Sportiva: Olympia. La presentazione lo scorso primo febbraio, il primo presidente è Maurizio Del Medico. La novità che questa A.S.D. propone, risiede proprio nell’ampiezza della sua offerta: Olympia infatti vuole fornire la possibilità, a chiunque sia interessato, di praticare liberamente una disciplina sportiva in maniera amatoriale o meno. La passione sportiva è quindi l’unico requisito richiesto per entrare a far parte dell’A.S.D. Olympia in quanto lo Sport è di tutti e per tutti. Non devono sussistere limitazioni alcune per chi voglia partecipare, sia connesse all’età o alle condizioni economiche o fisiche; tali problematiche, spesso ritenute ostacoli per l’esercizio dell’attività sportiva, trovano invece nella nuova associazione adeguate risposte: un’offerta aperta a tutti, personale qualificato, prezzi accessibili ed inoltre la collaborazione con una dottoressa in psicologia può affiancare le persone con disabilità nell’attività sportiva. La Polisporti- 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 va Olympia, affiliata al CSI (Centro Sportivo Italiano) e quindi riconosciuta dal Coni (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), offre un’ampia scelta tra la pallavolo, disciplina che ha determinato la nascita dell’associazione, la pallamano, il lacrosse e corsi di danza del ventre. Ovviamente per tutte le discipline proposte è prevista la presenza di istruttori qualificati e riconosciuti dalle federazioni di appartenenza. Tra i progetti di quest’anno si prevedono anche il dodgeball e il videogaming, que- lismi, egoismi e nervosismi in campo che a volte si traducono in espulsioni deleterie per il proseguo della gara.<< Per ridurre gli spazi alle manovre avversarie nel corso dell’incontro abbiamo cambiato modo di giocare- puntualizza mister Magi- forse più che sul fattore nervoso dovevamo essere più lucidi nel cercare di recuperare tramite il gioco che è una delle caratteristiche che ci contraddistingue. Bisogna lavorare molto a livello mentale e tutti i componenti del club a partire dal sottoscritto devono farsi un bagno di umiltà>>. Dario Battisti st’ultimo riconosciuto da qualche tempo, come disciplina sportiva dal Coni. Chiunque fosse interessato a partecipare può mettersi in contatto attraverso il sito www.olympiasd.it e digitando ASD Olympia su Facebook. Il 1° febbraio è stata inaugurata la prima stagione sportiva presso la sede del Comitato di Quartiere “Aprilia Nord”, in via Veneto n.2, alle ore 16. Una presentazione ufficiale a tutta la città di Aprilia. Hanno partecipato: Gli assessori del Comune di Aprilia: Vittorio Marchitti (Assessore con delega Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura, Sportello Unico, Turismo, Trasporti, Rapporti con i consumatori, Tempo libero, Caccia e Pesca, Sport), Eva Torselli (Assessore Assi- stenza e Servizi Sociali, Sanità, Ufficio Casa) , Francesca Barbaliscia (Assessore con delega alla pubblica istruzione, cultura e politche giovanili), il delegato Figm per la provincia di Latina e presidente del Pontina Pallamano, Armando Periati. Davide Emmanuel Vitamore, presidente del comitato provinciale CSI di Latina, Libero Buttaro, tecnico federale Figm, Daniela Crimi, tecnico federale Fipav, Andrea Lubrano e Giulia Schiavetti, presidenti del lacrosse maschile e femminile della ASD ROMA LEONES LACROSSE, Vivianne Vitale, consigliere federale Figl, Michela D’Aietti, maestra MIDAS e responsabile del corso di danza del ventre, la dottoressa in psicologia Serena Russini, i rappresentanti del quartiere e tutto lo staff di Olympia. L’amministrazione apriliana, rappresentata dai tre assessori occorsi all’evento, ha sottolineato l’importanza dell’associazionismo in città e di nuove proposte nell’ambito sportivo e sociale. Il presidente Vitamore ha invece illustrato un interessante parallelismo tra la storia del CSI, quest’anno al settantesimo anno di età, e la storia della neonata Olympia. I rappresentanti delle varie federazioni hanno invece opportunamente illustrato la propria disciplina ed hanno mostrato le proprie intenzioni progettuali in ambito della neonata associazione. IL GIORNALE DEL LAZIO 27 Febbraio - 13 Marzo 2014 SIGNORA ITALIANA CERCA LAVORO urgente come collaboratrice domestica, aiuto nelle menze, stiratrice ad ore. Senza perditempo ore pasti Tel. 333/4086881 ITALIANO CERCA LAVORO urgente come aiuto pittore, manovale, aiuto giardiniere e piccoli lavori per le signore sole che serve aiuto. Senza perditempo ore pasti Tel. 333/7333325 VENDO FIAT GRANDE PUNTO anno 2007 uniprò, nera, incidentata anteriormente. 3 porte diesel 1300 MJT Euro 1.500,00 Tel. 339/1417048 FOTOGRAFI QUESTO ANNUNCIO Eʼ PER VOI! 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