Roger Waters rende omaggio al padre, soldato inglese, nel luogo

QUINDICINALE DI ATTUALITÀ - POLITICA - SCIENZA - ECOLOGIA - CULTURA - SPORT - SPETTACOLO
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DALLA REGIONE
NETTUNO
Raccolta differenziata
porta a porta, eliminati
definitivamente tutti
i cassonetti
a pag. 43
ANZIO
Roger Waters: Cittadino
Onorario di Anzio.
Inno alla Pace
a pag.42
POMEZIA
Ex Lsu, una
questione
sempre aperta
di FOSCA COLLI a pag.46
CISTERNA
Agricoltura,
ripartire dal
melograno
di FRANCESCO DE ANGELIS a pag. 41
ARDEA
Il Consiglio approva
a maggioranza la
mozione sulla sicurezza
a pag. 44-45
Anno XXX N.4
27 FEBBRAIO - 13 MARZO 2014
Roger Waters rende omaggio al padre, soldato
inglese, nel luogo esatto dove morì settanta anni fa
di BRUNO JORILLO a pag.46
di CONSUELO NOVIELLO
COPIA
OMAGGIO
Servizio a pag. 22-23
APRILIA - AFFITTI
UFFICIO TRIBUTI
UN “AFFAIRE” DA
CORTE DEI CONTI
Concluse le indagini del nucleo della Polizia
Tributaria della Guardia di Finanza, coordinate
dal tenente colonnello Vittorio Francavilla.
Dopo aver sperperato soldi pubblici per anni,ora
vorrebbero acquistare i locali con ingresso in un
sottoscala ad un costo stimato di oltre sei
milioni di euro.
a pag. 2-3
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 2
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
Se ne sta occupando anche la Commissione trasparenza. La prima seduta si è tenuta giovedì 20 febbraio
APRILIA - AFFITTI UFFICIO TRIBUTI “UN AFFAIRE” DA CORTE DEI CONTI
Concluse le indagini del nucleo della Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, coordinate dal tenente colonnello Vittorio Francavilla.
Dopo aver sperperato soldi pubblici per anni, ora vorrebbero acquistare i locali con ingresso in un sottoscala ad un costo stimato di oltre sei milioni di euro
di Riccardo Toffoli
e Gianfranco Compagno
Prima riunione della commissione trasparenza, giovedì 20
febbraio, sui rapporti contrattuali tra Comune di Aprilia e Est
Capital per i locali di palazzo di
Vetro in piazza Bersaglieri.
L’interesse sui rapporti contrattuali è dovuto alla recente indagine della Guardia di Finanza
che tra ottobre e novembre si è
recata in merito più volte a piazza Bersaglieri. In base alle indiscrezioni in nostro possesso,
l’indagine è chiusa e tutto il pacchetto è stato inviato alla Corte
dei Conti per l’accertamento di
eventuale danno erariale. La
commissione trasparenza è stata
presieduta da Roberto Boi
(Ncd) che ha ripercorso in tappe
tutto il percorso di quegli affitti,
dal contratto del 2003 alla
recentissima transazione. Inoltre
novembre gli uomini del nucleo
della Polizia Tributaria delle
Fiamme Gialle agli ordini del
tenente colonnello Vittorio
Francavilla sono tornati negli
uffici comunali, in segreteria e
nell’ufficio avvocatura. Hanno
raccolto documentazione relativa al contratto di fitto dell’immobile di piazza Bersaglieri,
usato solo parzialmente per l’ufficio tributi. Gli uomini del
nucleo di Polizia Tributaria
della Guardia di Finanza si
erano già recati in Comune
venerdì 18 ottobre a palazzo di
Vetro e nell’ufficio tributi. L’indagine è stata aperta dalla procura regionale della Corte dei
Conti. La procura della magistratura contabile, infatti, vuole
approfondire il contratto di fitto
dell’immobile che negli anni è
stato parzialmente utilizzato
nonostante il Comune ha conti-
queste colonne a denunciare la
situazione degli affitti sottoscritti dal Comune e pagati dai cittadini, alcuni per locali che sono
rimasti vuoti. In particolare l’inchiesta a firma del collega Gianfranco Compagno, ha ripercorso
tutte le tappe dell’affitto dell’immobile di piazza dei Bersaglieri. Locali presi in affitto con
delibera di giunta 545 del 16
dicembre 2003 (giunta Meddi)
al piano terra e parte al primo
piano, dopo che non furono
acquistati all’asta dal Comune.
Locali che non furono mai utilizzati, se non in piccola parte,
ricordava il collega, dall’ufficio
tributi dal 31 maggio 2010. E
però, il contratto di affitto proseguiva ad un costo di oltre 300
mila euro l’anno. La giunta Santangelo aveva cercato di arrivare ad una trattativa. La delibera
di giunta è la numero 399 del 16
anagrafici al p.t. e gli uffici tecnici e finanziari al 1° p.) verso il
canone annuo di 280.000,00
(Iva 20%)”. Il contratto è stato
stipulato il 31 marzo 2004. Il
fitto sarebbe dovuto essere
liquidato il primo giorno del
mese successivo alla consegna
dei locali che è avvenuta il 13
luglio 2005. Nel frattempo però,
il Comune cercava di trattare
con la proprietà per acquistare
l’immobile. Si legge inoltre in
di 120 mila euro alla firma della
transazione, altre 120 al 30 giugno 2009 e ultimi 110 mila euro
al 30 giugno 2010. Ma evidentemente questa non andò a buon
fine se il commissario straordinario Cono Federico, arrivato
proprio per la caduta di quell’amministrazione, nella relazione sul contenzioso dell’ente
allegata al bilancio 2009 (poco
prima delle votazioni che hanno
portato D’Alessio alla guida
quella delibera che: “il Comune
di Aprilia non ha preso mai possesso degli immobili di cui al
contratto di locazione in quanto
i lavori di adeguamento degli
stessi non sono stati ultimati ed
inoltre la proprietà non aveva
provveduto al cambio di destinazione d’uso”. La società però,
il 26 ottobre 2007 ha notificato
la Comune lo sfratto per morosità e citazione al tribunale. Il
Comune si costituiva in giudizio
con l’avvocato Giuseppe Di
Nardo il quale redasse anche un
parere pro veritate sull’ipotesi
di una transazione con la società
volta ad eliminare il contenzioso in essere. Il parere era favorevole ad un accordo bonario tra
le parti. Nell’ipotesi di transazione si dice che: “la EstCapital…..è creditrice di tre annualità e che è disposta, in tale spirito conciliativo, a rinunciare a
parte del credito vantato”. L’ipotesi di transazione era questa:
il Comune avrebbe corrisposto
alla società la somma di 350
mila euro in tre trance, la prima
della città) così scrive: “EstCapital: chiesto lo sfratto e la risoluzione in danno del contratto di
locazione. Chiedono la somma
di euro 650 mila oltre interessi
per canoni di locazione scaduti”. E del resto, la giunta Santangelo cadde sotto le dimissioni di
19 consiglieri a gennaio 2009,
proprio pochi giorni dopo l’approvazione della delibera di
giunta. Il commissario si recò
più volte negli uffici inutilizzati
e comunque affittati per rendersi conto della situazione. Il contratto però, evidentemente è
andato avanti. Con raccomandata del 24 dicembre 2012, il giorno prima di Natale, il Comune
di Aprilia comunicava alla
società l’intenzione di recedere
dal contratto di locazione. La
lettera seguita di qualche mese,
l’inchiesta del collega Compagno. Ma anche qui, la volontà
non è coincisa con i fatti. Con
delibera di giunta numero 65 del
9 agosto 2013 la giunta Terra
(era assente l’assessore ai lavori
pubblici Mauro Fioratti Spallac-
IL GIORNALE DEL
LAZIO
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il presidente Boi ha detto di
aggiornare la seduta ad una
nuova riunione per visione i
nuovi atti e riprendere la discussione. “Vista la complessità
della materia, -ha detto- un paio
d’ore penso ce siano sufficienti
per iniziare. Possiamo, quindi,
convocare una nuova commissione a breve”.
UN PO’ DI STORIA
Scrivevamo così nel numero di
novembre 2013: “Mercoledì 13
nuato per anni a pagare canoni
anche elevati per locali inutilizzati. In effetti, il pagamento
risultava solo negli “impegni”
da assumere, ma non è stato mai
onorato. Le somme si sono così
accumulate e hanno formato un
vero e proprio “tesoretto” che
ora costerebbe agli apriliani la
bellezza di un milione di euro.
Ma andiamo con ordine. Nel
numero 6 di aprile del 2012,
furono per l’ennesima volta
dicembre 2008. Nella delibera si
legge: “con deliberazione di
G.C. n.545 del 16.12.2003, esecutiva ai sensi di legge, è stato
stabilito di prendere in affitto
dalla soc. Residenza Villa Albani s.r.l. alla quale è succeduta
nel contratto la soc. EstCapital
S.G.R. s.p.a., un compendio
immobiliare sito in piazza Bersaglieri n.26 al piano terra ed al
1° piano da destinare ad uffici
comunali (in particolare uffici
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ci) ha preso atto che “il Comune
di Aprilia continua tutt’oggi a
detenere
ininterrottamente
quanto locato”. Poi la delibera
fa riferimento ai finanziamenti
del Plus che comporteranno la
loro soldi, lunedì prossimo. Da
informazioni assunte dall’ufficio finanze la transazione prevede la rimodulazione del canone
di affitto che viene ridotto a 200
mila euro dal 2014 al 2017. In
ristrutturazione di alcuni edifici
comunali e che, per questo: “in
un’ottica di contenimento della
spesa e di riorganizzazione degli
spazi liberi già a disposizione di
questo Ente, la migliore soluzione possibile è sembrata essere
quella di trasferire parte degli
uffici comunali al piano terra e
al primo piano dell’immobile
preso in locazione da questo
Comune…..presso il quale è
attualmente ubicato l’ufficio tributi comunale”. Pertanto: “ai
fini della prosecuzione del rapporto di locazione, di fatto in
essere, è necessario procedere
alla ricognizione dell’importo
dei canoni scaduti ed insoluti,
nonché di quelli pagati” e “atteso l’obiettivo strategico di
amministrazione relativo al progressivo contenimento delle
spese dell’Ente, è opportuno
proporre al locatore una rimodulazione del canone di locazione per gli anni a venire, sino a
naturale scadenza del contratto
in essere”. Del resto, qualche
giorno prima della delibera di
giunta, esattamente il 6 agosto
2013, la EstCapital aveva depositato al protocollo del Comune
una proposta di definizione
bonaria per proseguire nel contratto di fitto e che alla giunta
questa proposta, di cui non si dà
però alcuna informazione, è
apparsa “ad un primo esame
vantaggiosa per questo Ente, ma
che tuttavia serva un maggior
approfondimento”. La giunta
incarica l’avvocatura generale
di verificare la proposta di
accordo e il settore finanze di
avviare un monitoraggio sul
debito accumulato. Il risultato è
la delibera di giunta n.97 del 26
settembre 2013. La delibera
approva lo schema di transazione sugli importi dovuti e sul
contratto futuro. In delibera non
ci sono cifre. Tutto è rimandato
ad uno schema di transazione
che non è stato pubblicato. La
transazione è stata siglata giovedì 14 novembre, proprio il giorno dopo la visita della Guardia
di Finanza. Abbiamo provato a
chiedere maggiori dettagli, ma
ci è stato risposto di dover fare
l’accesso agli atti. Cosa che
puntualmente faremo per i
nostri lettori e perché i cittadini
sappiano come vengono spesi i
più la società concederebbe l’uso gratuito
del secondo piano. La
transazione sul debito
pregresso, ammonta a
un milione di euro
tondo tondo. Il milione di euro pagato dai
cittadini di Aprilia servirà a coprire tutti i
canoni non pagati per
dei locali che non sono
mai stati utilizzati dal
Comune, a fronte di
una richiesta iniziale
della società di circa
un milione e 200 mila
euro”. Ovviamente poi
i lavori sono passati
sotto la lente della
commissione trasparenza che si è riunita il
20 febbraio scorso e
che ha iniziato ad
acquisire documentazione.
I LAVORI DELLA
COMMISSIONE
All’apertura il presidente Boi ha annunciato l’idea che questa
fosse la prima riunione
in merito perché la
situazione è complessa e va trattata approfonditamente. Quindi
ha ripercorso tutte le
tappe di questi 10
anni. “La questione in
discussione –ci dice il
consigliere Monica
Tomassetti- è sugli
affitti dei locali siti in
piazza
Bersaglieri:
dove ora c’è ufficio
tributi e il primo
piano. Nel dicembre
2003 la giunta Meddi
decide di prendere in
locazione questi locali. La consegna dei
locali avviene successivamente con firma
dell’ingegner Giovannini quando si dichiara
che i locali sono utilizzabili. Il Comune ha
forti ritardi nei pagamenti e si raggiunge
una transazione giudiziale nel 2009 per evitare un contenzioso e
lo sfratto. La prima
anomalia che noi consiglieri di opposizione
abbiamo riscontrato è che
rispetto ai 350 mila tutto compreso, il costo diviene 350 mila
più Iva. Troviamo difformità
rispetto alla questione urbanistica. Nell’atto autorizzato dalla
pagina 3
giunta si dice che la destinazione urbanistica non necessita di
alcuna richiesta di variazione
perché è stata già autorizzata
con la stipula del contratto,
mentre nella transazione questa
frase non viene riportata. I patti,
comunque, non vengono rispettati. Il commissario fa una relazione il 22 giugno 2009. E’ una
direttiva prefettizia. Il 26 agosto, c’è una relazione su carta
intestata del Comune non sottoscritta. Successivamente l’avvocato Sesselego comincia a sollecitare il dirigente finanze al
pagamento delle trance dell’accordo. Ma l’accordo non viene
eseguito. L’amministrazione
D’Alessio non ha dato corso o
cercato di ricontrattare. Anzi
comincia la corrispondenza per
l’acquisto del bene che viene
quantificato in oltre sei milioni
di euro. Gli uffici si muovono, i
tecnici esprimono un parere di
congruità ma molti atti, non ce
l’abbiamo ancora e li abbiamo
chiesti oggi. Si fanno una serie
di incontri con la società per la
vendita. Nel frattempo si vanno
ad occupare i locali per l’ufficio
tributi”. “Il 4 gennaio 2011
–continua il consigliere Carmen
Porcelli- Sesselego invia una
nota nella quale convoca una
riunione, comunica il precetto
per il pagamento di un milione
di euro della Est Capital, constata il pagamento di due fatture e
comunica l’occupazione dei
locali. Si tratta del primo atto
ufficiale in cui emerge che i
locali sono stati occupati per
l’ufficio tributi. Nel 2011, si
poteva recedere dal contratto.
Non è stato fatto, anzi i locali
sono stati occupati. Lo stesso
contratto del marzo 2004, prevedeva che lo stesso si riteneva
automaticamente risolto già a
partire dal mancato pagamento
dei canoni. Si poteva benissimo
chiedere la risoluzione del contratto. Vorrei sottolineare inoltre, il parallelismo che c’è tra la
trattativa della Wyeth e questa
vicenda”. “C’è un danno di
milioni di euro –tuonano
entrambi i consiglieri- perché
sono stati spesi, senza mai utilizzare i locali. Dal 2009, ossia
da quando si sono insediati questi amministratori prima con la
giunta D’Alessio ora con la
giunta Terra, la prima occupazione doveva essere quella di
risolvere la vicenda”.
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LA LECTIO MAGISTRALIS DEL PROF. GIORGIO MURATORE
APRILIA: “CITTÀ DI FONDAZIONE”
“COSTRUZIONE E TRASFORMAZIONE”
Invitati, ma assenti ingiustificati il sindaco Terra, il vice Gabriele e l’assessore Fioratti Spallacci
Un’occasione persa per loro per acquisire qualche rudimento di urbanistica
A cura di Gianfranco Compagno
Fasti e scempi passati, presenti e
futuri del centro storico di Aprilia
e delle altre Città di Fondazione.
Un argomento caldo, quello
affrontato il 22 febbraio scorso,
in occasione del convegno “Città
di Fondazione - Costruzione e trasformazione”, organizzato dall’Assinarch presso la Sala Manzù
della Biblioteca Comunale di
Aprilia. L’incontro, al quale
hanno preso parte anche rappresentanti delle associazioni culturali Italia Nostra, Datti Spazio, il
Coordinamento delle Libere
Professioni, l’Associazione Geometri, Arci La Freccia, Aprilia
Giovani, Italia Nostra, il Comitato per la Città degli Alberi e
alcuni esponenti dei gruppi politici, vantava la prestigiosa presenza
del professor Giorgio Muratore,
che detiene la cattedra di Storia
dell’Arte e Architettura presso La
Sapienza di Roma e della dottoressa Daniela De Angelis, fautrice di alcuni importanti libri volti a
ricostruire la storia di Pomezia,
l’ultima delle città di Fondazione,
appartenente all’Agro romano.
Un appuntamento disertato dall’amministrazione comunale di
Aprilia, assenti ingiustificati (citati nella locandina) il sindaco
Antonio Terra, il vice e assessore
all’urbanistica Franco Gabriele e
l’assessore ai lavori pubblici
Mauro Fioratti Spallacci, nonostante l’attualità delle tematiche
trattate nel corso del dibattito, non
ultimo il progetto per la riqualificazione di Piazza Marconi, sul
quale sono piovute una valanga di
osservazioni respinte dall’ente, a
Pieretti, che ha riportato alla luce
gli scempi passati contestualizzati
sul territorio apriliano, dalla ricostruzione nel dopoguerra degli
edifici originari, in maniera fedele
ma con materiali meno nobili,
fino alle ben più gravi demolizioni degli anni ’70, che seguendo la
differenza delle molte associazioni cittadine, che sono intervenute
nel dibattito, che non hanno lesinato critiche all’Amministrazione
comunale. In apertura dei lavori è
intervenuto il vice presidente dell’Assinarch, l’architetto Michele
Magliocchetti, che ha portato i
saluti del presidente ing. Gianluca Brilli. Il tema è stato introdotto dall’architetto Anna Civita
scia della modernizzazione,
hanno causato la perdita di edifici
storici originari, quali il Municipio e la Casa del Fascio. Il PRG
del 1972, tuttora vigente, prevedeva anche la demolizione di altri
edifici pubblici e privati del centro, come il Cinema Teatro Aprlia,
meglio conosciuto come “Pidocchietto” è stato riportato allo
splendore del passato. Sull’argo-
mento è intervenuto l’architetto Elisabetta Casoni, che
ha brevemente esposto storia
e peculiarità architettoniche
dell’edificio realizzato, nel
1937, dal gruppo guidato
dall’architetto
Concezio
Petrucci, seguendo i capisaldi del razionalismo. L’edificio, non venne raso al suolo
dai bombardamenti, ma solo
danneggiato, di conseguenza
fu ricostruito solo in parte, e
modificato soprattutto nella
facciata, per riadattarlo a
cinema più capiente. Nel
2007, la facciata fu ridipinta
in nero, con sfere di colori
fluorescenti, un colore antiestetico e certamente inadatto
per una struttura storica da
salvaguardare. “Un restauro
non idoneo- ha sottolineato
l’architetto Casoni, che
mostra l’entità dei danni
causati dall’assenza di un
piano del colore. Tornato di colore bianco in seguito all’ultimo
intervento, reso più simile a come
si presentava in origine, il vecchio
cinema teatro può rivivere, nonostante diverso è il contesto in cui
sorge”. Il dibattito è poi entrato
nel vivo della trattazione, con l’intervento del professor Muratore,
che nel constatare il degrado che
caratterizza il territorio a causa di
interventi sbagliati e speculazioni
edilizie succedutesi negli anni,
non ha risparmiato critiche a progetto che interessa Piazza Marconi, elaborato dal professor Paolo
Colarossi e fortemente voluto dall’amministrazione di Aprilia.
“Aprilia, pur non ospitando monumenti antichi, rappresenta comunque una parte importante della
storia urbanistica italiana degli
anni ’30, oltre a conservare tracce
importanti di popolazioni preromane. Ogni volta, resto sconvolto
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dalla trasformazione subita da un
territorio divorato dai centri commerciali. Per questo motivo, l’esempio del Pidocchietto mi ha
commosso, perché l’edificio è
risorto dopo averne viste di tutti i
colori. Aprilia è l’esempio della
catastrofe pontina, viziata da quel
difetto ideologico che guida la
sistematica cancellazione delle
di qualità, un aggettivo in genere
usato da politici in mala fede e dai
tecnici di regime”. Scempi e scelte sbagliate assunte negli anni,
non hanno risparmiato neanche
Pomezia. L’ultima delle città di
Fondazione, che condivide con
Aprilia i 4 progettisti, è infatti
reduce della realizzazione di una
fontana dai caratteri ridondanti,
tracce del passato. Il risultato è
che i monumenti attuali sono solo
il fantasma di quello che Aprilia
era un tempo. Nonostante tutto, il
forte senso d’appartenenza della
comunità, nel 1999, rese possibile
la ricostruzione del campanile”. Il
professor Muratore ha usato parole forti per bocciare il progetto
previsto su Piazza Marconi.
“Meglio non far nulla- ha aggiunto- che dar vita a uno scempio. Se
le vasche previste a contorno dei
grandi alberi diverranno realtà,
immagino ci attenda un futuro
spaventoso. Al di là delle carenze
estetiche, non è chiaro come e
perché il progetto sia stato concepito. Infine, in una città come
Aprilia, ritengo che la pedonalizzazione del centro rappresenti la
strada migliore per decretarne la
morte. Si tratta di un’operazione
destinata al suicidio, malcelata
dietro alla definizione intervento
poco adatta al contesto originale
di stampo razionalista e ai tratti
rurali della città. A parlarne, dopo
un rapido excursus sulla figura di
Petrucci, la più affascinante tra
quelle dei progettisti del regime,
la dottoressa Daniela De Angelis,
autrice di molti libri riguardanti le
città di Fondazione, in particolare
Pomezia. “La figura contraddittoria di Petrucci- ha spiegato- studiata prima di noi da Gianfranco
Compagno, è abbastanza controversa e non ha avuto fortuna a
causa del tentativo di rimuoverne
la memoria. È triste constatare che
Aprilia, la città più amata dall’architetto, è molto diversa dal
momento dell’inaugurazione. Se
Pomezia ha subito scempi, Aprilia
ha subito danni irrimediabili. Tuttavia, anche se la situazione è
disperata, in alcuni scorci si respira ancora il respiro di Petrucci e il
fascino dell’architettura rurale
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toscana da cui ha preso spunto.
Bisogna però tutelare quel che
resta con scelte di buon senso e
buon gusto. Arrivando in città, ho
notato con orrore il cartellone sul
carnevale e la maschera che troneggiava sul Comune, un inno al
brutto. Le parole provocatorie
usate, vogliono suscitare una reazione contro l’indifferenza allo
studio e alla ricerca che caratterizza la politica. Prima di agire,
sarebbe opportuno che le amministrazioni ospitassero nelle commissioni studiosi di arte ed archi-
dalla Città degli Alberi. Gianni
Battistuzzi, portavoce del comitato spontaneo, ha contestato
soprattutto l’assenza di dialogo tra
la parte pubblica e la cittadinanza,
prima di giungere all’approvazione del progetto definitivo. “Una
carenza di metodo- ha confermato
il Presidente del Coordinamento,
l’avvocato Ermanno Iencinellache avrebbe evitato polemiche ed
errori”. L’architetto Otello Lazzari, una voce fuori dal “Coro” ha
sottolineato l’importanza di interventi di risistemazione, che ecces-
tettura”. Ha partecipato un pubblico molto numeroso e qualificato.
Dopo l’intervento di Attilio Bello,
ex sindaco di Pomezia, chiamato
in causa, sono intervenuti i rappresentanti delle associazioni
invitate. il geometra Giulietta
Emiliani, a nome dell’Associazione Italia Nostra, ha espresso
dubbi e perplessità sul percorso
scelto dagli amministratori in
merito alla ristrutturazione di
Piazza Marconi. “La politica- ha
affermato- è cieca, segue solo il
volere dei costruttori. Inoltre, il
progetto previsto per Piazza Marconi, non tiene conto delle disposizioni di legge sulla tutela del
verde e la realizzazione di città
sostenibili”. Opinione condivisa
sive appaiono le critiche avanzate
da più parti sul progetto di Colarossi e che gli sforzi dei tecnici
dovrebbero concentrarsi su battaglie per ottenere un nuovo Piano
regolatore, poiché il vecchio risale al 1972. Dopo di lui, ha preso la
parola il giornalista Gianfranco
Compagno, appassionato di storia locale, che ha riportato alcune
delle battaglie condotte in passato
dall’Associazione Apriliani per la
salvaguardia degli edifici storici.
“Spesso- ha affermato- sarebbe
meglio che l’Amministrazione
comunale non facesse nulla, piuttosto che far danni, distruggendo
l’esistente. L’esempio è quello
degli ulivi rimossi dall’omonima
via, che godevano di buona salute
e che oggi agonizzano in via La
Malfa. Oggi, lo spirito degli apriliani, dovrebbe tornare quello del
’89, che in passato permise di salvare la Scuola Marconi, almeno il
corpo principale, un edificio rimasto in piedi dalle bombe della
guerra e semi salvato dalle demolizioni indiscriminate della pace.
La prima volta nel 1989, quando
si parlò di ricavare un parcheggio
nel seminterrato, che oggi ospita
la sala polifunzionale. La seconda
volta dalla deturpazione della facciata principale, nel 2001, operazione riuscita nel 2013, con la
complicità dell’Amministrazione
comunale. così come fu salvata la
“Casa Ina” dalla demolizione
totale. In quelle occasioni la città
si sollevò. La nostra associazione,
si impegnò anche per la ricostruzione del campanile nel 1999.
sembrava che l’aria fosse cambiata. Relativamente al progetto su
piazza Marconi e la chiusura della
piazza, ritengo si tratti di operazioni speculative, non dissimili a
quelle che portarono alla distruzione della Casa del Fascio. Non a
caso i rappresentanti dell’Amministrazione comunale hanno preferito disertare questo appuntamento scomodo”. L’architetto
Giovanni Brilli ha sottolineato le
carenze tecniche del progetto di
Colarossi. “L’amministrazione
non si è accorta che siamo una
città di fondazione- ha concluso
l’esponente dell’Assinarch- come
dimostra il fatto che il progetto è
curato non dall’urbanistica ma
dall’ufficio lavori pubblici. Questo mi fa pensare che l’amministrazione non ha a cuore la cultura. Scandalosa la commissione
lavori pubblici, dove le nostre
osservazioni sono state liquidate.
L’unica conquista è che il progettista non userà una pavimentazione di tipo lievemente diverso”.
Foto di Gianfranco Compagno
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“Difensore del Nettuno, fortissimo nel gioco aereo, sfortunato nella carriera”
È SCOMPARSO LA VECCHIA GLORIA NELLO STRADA
Aveva indossato la maglia dell’Aprilia il 29 settembre 1950. Aprilia Latina 3-0
In quella formazione c’erano Quinto Ricci, scomparso nel 1950 e Pasqualino Nuti, che ha ricordato quella partita
di Gianfranco Compagno
“Nello Strada ambidestro difensore del Nettuno, fortissimo nel gioco aereo, sfortunato nella carriera, che l’avrebbe visto giocare in categorie superiori”. Miglior sintesi non si poteva fare. Così lo descriveva Silvano
Casaldi, nel suo libro “La Storia del Nettuno Calcio”,
presentato il 13 dicembre nel 1997 al cinema teatro
Roxy di Nettuno, con prefazione del campione del
mondo Bruno Conti, di Franco Dominici e di Antonio
Sbardella. Nello Strada classe 1927, ha vestito la maglia
biancoceleste dell’Aprilia il 29 settembre del 1950, in
occasione dei festeggiamenti di San Michele, durante la
partita amichevole Aprilia - Latina, con il risultato finale di 3 a 0 per i locali. La foto prepartita lo ritrae in piedi
a fianco a Quinto Ricci, suo coetaneo, anch’esso nettunese, che cadrà sul campo del Latina il 31 dicembre
1950. Nella formazione c’erano altri tre giocatori nettunesi: Sandro Cesarini, Alberto Cancelli I e Silvano Cancelli II. Pasqualino Nuti il “portierone” dell’Aprilia Cal-
cio degli Anni ‘50 ricorda
quella partita e Nello Strada
“Era venuto ad Aprilia
insieme ad altri giocatori
nettunesi, per fare delle partite precampionato. Egli
disputò il campionato
1950/51 nel Nettuno, Ricci,
Cesarini e Cancelli rimasero ad Aprilia. L’Aprilia Calcio ha sempre pescato nelle
formazioni del Nettuno.
Storica la foto di quattro
nettunesi con la maglia dell’Aprilia del 1937 (archivio
Silvano Casaldi) dove sono
ritratti: Paccariè, Pietroforte, Sisti ed Ercolini, con la
maglia celeste con una
grande rondine sul petto.
Formazione dell’Aprilia (29.9.1950) -In piedi
Alessandro Cesarini, Diego Di Marco, Marino
Trincia (dirigente), Peppe Damizi, Vittorino
Frezzato, Spartaco Tucciarelli Nello Strada
Quinto Ricci. Accosciati: Remo Battaglia,
Pasqualino Nuti, Silvano Cancelli II e Alberto
Cancelli I. (foto archivio Nuti)
Nello Strada ha militato nel Nettuno dal
1948, era in formazione con Ricci, Cancelli
e Massimi, che in
seguito hanno militato
nell’Aprilia, fino al
1954 (libro S.Casaldi).
Passato alle categorie
superiori, finì la carriera a causa di un
brutto incidente di
gioco. Rottura dei
legamenti crociati e
menisco. Fu operato
dal celebre professor Valdoni. Ritornò a giocare a
Nettuno, ma non fu quello di una volta. Si sposò
nel 1958, a carriera terminata, con una super tifosa dell’Anzio, che aveva conosciuto in un derby
nel 1951. Rimase nel mondo del calcio, fu direttore sportivo del Nettuno. Nella vita faceva l’impresario edile, faceva principalmente ristrutturazioni.
È morto nella sua casa di Anzio, lunedì 20 gennaio
2014, alle ore 11.45. Il funerale si è svolto martedì 21 gennaio, alle 15.30, presso la Chiesa dei
Santi Pio e Antonio. È stato tumulato nella tomba
di Famiglia nel cimitero di Anzio. La messa del
trigesimo si è svolta mercoledì 19 febbraio nella
stessa chiesa alle 18.00, dove ho incontrato le
figlie Maura, Annalisa e Alessandra, che mi hanno
raccontato del Padre.
Foto archivio Pasqualino Nuti
e Silvano Casaldi
Fondato da Ben Jorillo
IL GIORNALE DEL LAZIO
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27 Febbraio - 13 Marzo 2014
Pubblichiamo la relazione integrale esposta da Gianni Battistuzzi
APRILIA - IL COMITATO PER LA CITTÀ DEGLI ALBERI
Al convegno “Città di Fondazione- Costruzione e Trasformazione”, a cura dell’Assinarch, di venerdì 21febbraio 2014
Un intervento articolato, dettagliato, ma soprattutto molto critico, per quanto riguarda la gestione del verde e dell’urbanistica
di Gianni Battistuzzi*
PARTECIPAZIONE
E TRASPARENZA
Questo intervento giunge alla
fine di un percorso che, partendo
dall’indignazione per il continuo
abbattimento di alberi sia in aree
pubbliche sia private, ci ha condotti prima alla protesta e poi
alla ricerca di interlocutori istituzionali capaci di pervenire ad
chiamo lo sciupio di denari pubblici, ma la parsimonia che si
deve avere quando si è delegati a
gestire il portafoglio altrui. E per
rendere bene l’idea di cosa
intendiamo, non accettiamo
quanto dichiarato in apertura dei
lavori della Commissione di ieri
(giovedì 20.2.2014) da parte dell’assessore Spallacci quando
afferma che non è possibile
“Iniziare da zero a rivedere i
Gianni Battistuzzi
una proposta ragionata e condivisa per una diversa gestione del
verde nella nostra città. Al
momento non è stato recepito.
Siamo subito a dire che con il
“Comitato per la Città degli
Alberi” il modo di far politica
classico tipico delle diverse
amministrazioni non funziona
più: non cerchiamo favori, ma il
rispetto delle regole; non cerchiamo padrini perché non
abbiamo aspirazioni elettorali;
non cerchiamo polemiche sterili,
ma attuazioni possibili; non cer-
progetti, è impossibile, però
diamo apertura a continuare a
dibattere”. Ma si rende conto
che il dibattito l’ha già chiuso ?
Sia noi, che l’assinarch hanno
chiesto alla presentazione delle
osservazioni di continuare a
condividere e discutere le stesse
in sedute pubbliche, mentre l’analisi delle osservazioni e il
dibattito è stato ieri organizzato
esclusivamente in Commissione. Cosa significa allora “diamo
apertura a continuare il dibattito?” . La risposta c’è, non siamo
nati ieri, e molti di noi anche ad
Aprilia,
che
amiamo,
…è………… quella del bussare
alla porta, chiedere permesso ?,
per favore che ne dice assessore
se facciamo così o cosà ? cioè
una apertura senza ombra di
dubbio di clientela, di manifesta
arroganza della politica nel
costringere a chiedere ciò che si
ha diritto: il diritto a vivere in
una città più pulita, più trasparente, più verde,più sana…..…in
una parola più bella! Bene non
lo chiederemo mai, non accettiamo questo modo di approccio
con i cittadini, vogliamo essere
partecipi attivi, certo non decisori, in democrazia spetta a voi
amministratori, ma voi avete
anche l’obbligo di ascoltare alla
pari i cittadini. Questo non solo
perché lo chiediamo noi, ma perché lo richiede la legge dello
Stato: DECRETO LEGISLATIVO 14 marzo 2013, n. 33, “Riordino della disciplina riguardante
gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche
amministrazioni (GU n.80 del 54-2013)” art. 39 comma 1. Le
pubbliche amministrazioni pubblicano: a) gli atti di governo del
territorio, quali, tra gli altri,
piani territoriali, piani di coordinamento, piani paesistici, strumenti urbanistici, generali e di
attuazione, nonché le loro
varianti; b) per ciascuno degli
atti di cui alla lettera a) sono
pubblicati, tempestivamente, gli
schemi
di
provvedimento
PRIMA che siano portati all’approvazione; le delibere di ado-
zione o approvazione; i relativi
allegati tecnici. art. 39 comma 3:
La pubblicita’ degli atti di cui al
comma 1, lettera a), è condizione per l’acquisizione dell’efficacia degli atti stessi. Riteniamo
perciò non essendo stati pubbli-
to, ma richiediamo rispetto e
ascolto, e voi amministratori
dovete spogliarvi della arroganza e supponenza che vi ha distinto.
OPPORTUNITÀ EUROPEA
Il nostro modo di affrontare l’ar-
Il tiglio di piazza Roma, un esempio negativo,
abbattuto e mai ripiantumato (Massimo D’Alessandro)
cizzati come sopraindicato siano
nulli, quindi è lecito richiedere
che siano, ove necessario, iniziati anche da zero. Non stiamo in
questo caso a richiedere l’azzeramento complessivo del proget-
gomento è sempre stato molto
pragmatico e di confronto e,
quando privi di competenze specifiche, ci siamo rivolti ad arboricoltori esperti e abilitati alla
professione, che abbiano in pri-
IL GIORNALE DEL LAZIO
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
mis a cuore la salvaguardia delle
alberature e solo come ultima
ratio, se palesemente necessario,
l’abbattimento. Contemporaneamente il nostro agire è anche di
natura “politica” nell’indicare,
sempre nello spirito propositivo
detto inizialmente, strade che
aiutino anche economicamente
alla risoluzione dei problemi,
come ad esempio nell’indicare
canali di finanziamento. Ma che
centra un comitato che ha a
cuore la salvaguardia del verde
con la programmazione della
città e in particolare lo sviluppo
urbanistico del territorio? Ricordiamo che non noi, ma anche qui
la Legge dello stato n. 10/2013
entrata in vigore nell’aprile dello
scorso anno lo prevede. Il cardine della legge nazionale è non
solo la salvaguardia delle zone a
verde, soprattutto nelle aree
urbane, ma l’indicazione come
linea guida che ogni azione di
“riqualificazione” delle aree
urbane debba tendere ad un
incremento delle zone a verde. E
laddove fosse necessario e inevitabile abbattere alberi, questi
debbono essere sostituiti con
altri alberi il più vicino possibile
il luogo d’origine: ne consegue
che la diminuzione di zone a
verde è praticamente impossibile, per una serie di motivi che
non stiamo qui ad elencare, ma
ne richiamiamo solo due di più
immediata pertinenza: 1) Abbattere le emissioni di CO2 nelle
aree urbane. 2) Migliorare l’ambiente urbano rigenerando le
aree dismesse. Questi due
obbiettivi insieme a: 3) Promuovere la mobilità sostenibile. 4)
Sostenere la rigenerazione strutturale ed economica dei quartieri disagiati sono anche, non è un
caso, i 4 punti che vengono
finanziati dalla Comunità Europea come sfida del bilancio
2014-2020 per i fondi strutturali
(Piano città).
Ricordiamo che il Comune ha
già l’ufficio delegato alla ricerca
di finanziamenti europei. Chiediamo che venga messo in condizione di richiedere i finanziamenti. Per fare questo abbiamo
chiesto, come primo punto nelle
nostre osservazioni, che venga
associazioni come la vostra di
architetti e ingegneri. Vi invitiamo ad abbandonare modi servili
di sottomissione, ma di pretendere quanto giusto sia, e non di
richiedere con favori quanto
dovuto. Ebbene, di tutto questo
l’arch Colarossi (figlio dell’ing.
Incaricato) ieri non ne ha fatto
menzione o meglio ha indicato
gli obbiettivi elencati come elementi utilizzati per classificare
data dignità al PIANO COMPLESSIVO DEGLI SPAZI
PUBBLICI PER IL CENTRO
STORICO, cioè della “cosa” che
c’è, ma non si deve dire, né tantomeno chiamarlo piano, forse
perché si ha timore che possa
poi essere sottoposto a VAS. Per
eludere una Legge dello Stato, si
procede spacchettando un piano
complessivo in una miriade di
piccoli interventi, con il vantaggio di non essere valutati da
qualcuno più in alto, di mantenere un controllo di ricatto e condizionamento nel distribuire i
lavori sia verso i progettisti che
verso le imprese. È una forma di
abuso di potere che va rigettato
completamente, soprattutto da
le osservazioni del comitato
come “accademiche” e poco
pratiche!!!
LA PAVIMENTAZIONE
L’arch. Colarossi ha affermato
che la pavimentazione in travertino o porfido è costo e i per questo non è percorribile e impraticabile la strada indicata dal
comitato. Ha dimenticato di dire
che il comitato ha proposto questa pavimentazione con il risparmio che emerge dal non intervenire sulle aiuole!!!
LE FONTANELLE, LE FONTANE E LE PISCINE
Ieri si è raggiunto il ridicolo. Il
Comitato propone che siano
mantenute le piscine originarie,
venga realizzata una nuova fon-
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tana davanti le poste sia valorizzata storica fontanella davanti le
suore. Arch. Colarossi dice bene,
accolta, allora si faccia in questo
modo: la fontana davanti la
posta non la prendiamo neanche
in considerazione, ma possiamo
elevare a dignità di fontana la
fontanella e eliminiamo le piscine (perché sono brutte ? perché
si risparmia nei costi ? non
capiamo il perché) .Pazzia
pura!! Gli va ricordato che le
due piscine sono presenti da
sempre in dette aiuole, come ben
documentato da foto d’epoca e
quindi la nostra è una affermazione accreditata. Gli interventi
di ristrutturazione delle piscine
dovranno essere volti a valorizzare l’originario mosaico, che
come fatto notare dal prof. Papi
è costituito dalle originali tessere del colore turchese richiamante lo stemma sabaudo in onore
del quale furono forgiate, della
stessa provenienza di quelle presenti nella prestigiosa fontana
coeva di Sabaudia. Se tolte verrebbe eliminato l’ultimo baluardo della città di fondazione!
LE BUGIE TECNICHE
L’arch. Colarossi ha affermato
che il calcolo della ZPA (zona di
pertinenza degli alberi = cioè la
zona di terreno nudo che deve
restare intorno gli alberi) è sbagliato, e addirittura a suo dire le
ZPA sono ampiamente di area
superiore al dovuto rispetto al
regolamento comunale. Come il
comitato ha dimostrato il modo
di calcolo con carta, penna e
righello, nella stessa maniera,se
in grado, lo dimostri !!!
Inoltre il comitato avrebbe sbagliato anche nel riportare il conteggio delle distanza degli scavi
intorno agli alberi affermando
che non saranno superiori ai
3,30 metri Qui non occorre nessuna dimostrazione, le cartine
del progetto (allegato A02) parlano chiaro: le distanze dal tronco sono quasi sempre inferiori a
quelle consentite dal regolamento in qualche caso addirittura
inferiori al metro..
I CHIOSCHI E LA TETTOIA
La presenza dei chioschi è il
problema num1 a detta del
comitato, e va affrontato in una
ottica diversa dalle ipotesi prese
in considerazione (come ad es.il
non poter far nulla, o l’avanzamento del chiosco delle
poste,ecc…) . A nostro avviso,va
avviata una trattativa privata
prevedendo anche la possibilità
di trasferire questi esercizi in
altre zone più favorevoli per il
gestore, oppure rimanendo in
prossimità della piazza ad es.trasferendo l’attività del chiosco
della biblioteca all’interno della
stessa. Per il chiosco delle poste
riconosciamo che potrebbe essere una trattativa più complessa,ma confidiamo nella fantasia
degli amministratori. Ragionando in questi termini potremmo
anche soprassedere alla manifesta “negligenza” della settimana
scorsa riguardante l’ approvazione di una delibera di autorizzazione di occupazione di suolo
pubblico con una tettoia permanente come estenzione del chiosco davanti la biblioteca. Autorizzazione infelice anche perché
impedisce ulteriormente il passaggio pedonale che è la scelta
principale che ha giustificato gli
interventi sulle aiuole.
Foto di Gianfranco Compagno
*Comitato per la città degli
alberi
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È stata oggetto di una tesi di laurea discussa lo scorso 24 gennaio
APRILIA - LA RIQUALIFICAZIONE DELLE
PALAZZINE EX CANEBI
Si tratta delle cinque torri degradate abbandonate da anni di via Diocleziano
A realizzarla Alessio Acciarito, neo dottore in architettura di Giulianello di Cori
di Veronica Alessandrini
È da oltre 30 anni che ad Aprilia
si discute del problema delle
palazzine dell’ex Canebi. Il
degrado delle strutture del quartiere Agroverde comprese tra via
Tiberio, via Diocleziano e via
Mascagni continua ad essere una
questione incalzante che, ad
oggi, ancora non è stata risolta.
Le palazzine sono state costruite
durante gli Anni ‘70 e non appena ultimate sono rimaste vuote a
causa del fallimento della società costruttrice: anni di incuria ed
intemperie hanno deteriorato gli
edifici, trasformandoli in prede
facili per atti vandalici e occupa-
zioni abusive. Attualmente proprietà della società Villa Albani
di Roma, la stessa che aveva
affittato gli uffici di via dei Bersaglieri al comune di Aprilia, in
attesa della soluzione definitiva,
si parla di “imminente” demolizione e ricostruzione di 64.000
metri cubi, 24.000 metricubi in
più come regalo “Piano Casa”,
Alessio Acciarito, 29 anni, laureato in architettura di Giulianel-
lo di Cori ha pensato di trasformare la riqualificazione del sito
nell’oggetto della propria tesi di
laurea intitolata “Riqualificazione architettonica ed energetica
di cinque torri abbandonate con
sopraelevazioni ed ampliamenti
in legno”, discussa il 24 gennaio
scorso presso la Facoltà di
Architettura dell’Università di
Roma “La Sapienza” e realizzata con il contributo del relatore
prof. arch. Fabrizio Tucci (prof.
Di Tecnologia dell’Architettura
e di Progettazione Ambientale
presso i Corsi di Laurea TAC e
AGP e il Corso quinquennale
UE) e i correlatori prof. arch.
Paolo Antonini per gli aspetti
strutturali e il prof. arch. Franco
Cipriani, per quelli impiantistici.
Lo abbiamo incontrato il 12 febbraio proprio nella zona delle
palazzine ex Canebi per farci
spiegare le proposte per la riqualificazione di quest’area tanto
problematica, contenute nella
sua tesi. «Il progetto- ci ha
detto l’architetto Acciaritoconsiste nel riunire i basamenti delle cinque torri per creare
nuovi ambienti che diano più
servizi al quartiere Agroverde,
il tutto realizzato utilizzando
strutture in legno. Ho scartato
l’ipotesi della demolizione con
annessa ricostruzione, perché è
molto costosa sia in termini
economici che di impatto
ambientale. Abbiamo optato per
una riqualificazione degli involucri: la proposta progettuale
consiste nel mantenere le strutture portanti in cemento armato
e intervenire con una soluzione
di pacchetti murari in legno.
Queste pareti in legno hanno
un’efficienza energetica maggiore, riusciamo a portare questi
edifici in classe A. Per quanto
riguarda l’energia la nostra proposta è quella di creare delle
sonde geotermiche all’interno
del lotto da riqualificare, attraverso cui riuscire a prendere
energia dal sottosuolo utile sia
per il riscaldamento d’inverno
che per l’aria fresca d’estate. La
riunione dei basamenti va a
creare una sorta di zona commerciale all’interno, in cui creare ad esempio degli orti urbani.
Poi abbiamo pensato a dei giardini pensili nelle parti basamentali che riuniscono le torri, al
terzo piano». Tra gli altri progetti in ballo per la tesi, poi scartati
in un secondo momento c’erano
anche il grattacielo di Aprilia e
l’ex Enotria, per cui Acciarito
aveva pensato ad una riconver-
IL GIORNALE DEL LAZIO
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sione in sito di social hausing.
Per quanto riguarda un’interpretazione del progetto alla luce del
Piano Casa, il giovane architetto
ci ha spiegato: «Il nostro è stato
un intervento sperimentale
incentrato sull’utilizzo del legno
per andare a sopraelevare edifici
esistenti, senza attingere a nuovo
e propria è stata preceduta da
una serie di sopralluoghi durante
i quali Acciarito ha ascoltato
anche le opinioni dei cittadini,
tutte concordi nell’indicare quella delle palazzine dell’ex Canebi
come una vera e propria situazione di emergenza che affligge
l’immagine dell’intero quartiere
suolo ma riqualificando. L’utilizzo del Piano Casa potrebbe
essere un incentivo in questo
senso». La fase progettuale vera
Agroverde. Per descrivere lo
stato i fatto degli edifici, inoltre,
l’architetto ha consultato il
materiale reperito presso gli
archivi comunali e a questo proposito ha voluto fare un ringraziamento all’ing. Corrado
Costantino:«È stato di ottimo
aiuto e molto disponibile nell’aiutarmi a reperire il materiale
tecnico depositato negli archivi
comunali, grazie al quale ho
potuto prendere visione di tutto
l’iter
progettuale
avvenuto per la
“Lottizzazione
Canebi”». La copertina della tesi, che
sintetizza alla perfezione il concept del
progetto, raffigura
un albero stilizzato
che racchiude delle
parole chiave per
realizzare un edificio
ecologico. È dal
2005 che il giovane
architetto fa parte
dell’Atelier Creativo
Acciarito Contemporary Art Productions di cui è responsabile tecnico, mentre il fratello Emanuel Acciarito è
direttore responsabile. Si tratta di un atelier creativo di architettura, arte e eventi:
una realtà poliedrica
costituita da un laboratorio tecnico, uno
grafico, uno artistico
e uno multimediale
che lavorano con il
disegno per ideare,
progettare, costruire
e promuovere nuove
idee. Alla base dell’attività c’è lo sviluppo e la promozione ad ampio raggio di attività culturali, artistiche. Per
maggiori informazioni sull’ate-
pagina 11
lier, che ha sede a Giulianello di
Cori e a Roma in piazza Re di
Roma, rimandiamo al sito
http://www.acciarito.com/.
Foto di Gianfranco Compagno
IL GIORNALE DEL LAZIO
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"QUANDO LA MOGLIE E' IN VACANZA"
Lo spettacolo dei record arriva ad Aprilia il 14 marzo al Teatro Europa
Con Massimo Ghini e Elena Santarelli - musiche di Renato Zero
Una bionda da capogiro piomba
nella vita di un uomo sposato
mentre la moglie di questi è via e...
nulla sarà più lo stesso. "Quando
la moglie è in vacanza", testo di
George Axelrod diventato celebre
per il film con Marilyn Monroe,
approda il prossimo 14 marzo al
spiega Ghini -, non sono buffo.
Perché lo spettacolo reggesse ho
dovuto cercare una nuova chiave
nel mio personaggio. È l'ho trovata nella grande ipocrisia di questo
intellettuale che perde la testa per
la bionda ma poi torna dalla
moglie".
affrontato con la giusta dose di
spensieratezza. "Ho studiato tanto
e mi sono preparata in maniera
scrupolosa - dice -. Credo che la
mia miglior qualità sia il sapere
ascoltare tutti, in modo da migliorare continuamente strada facendo". Paura da palcoscenico, nessu-
nuare ha i numeri per farlo. In questa situazione ci serviva abbinare
bellezza e talento, credo che con
lei ci siamo riusciti benissimo".
Elena dal canto suo per il momento si gode complimenti e piccole
rivincite ("mi piace quando vengono in camerino a dirmi 'non pensavo, mi hai fatto ricredere'") e non
ipoteca il futuro ("il teatro mi
piace ma stare tanto tempo lontana
da mio figlio è dura"). Ma soprattutto prende le distanze dal suo
personaggio. "Mi ci rivedo perché
come è una ragazza che arriva
dalla provincia a cercar fortuna spiega - ma lei rispetto a me è
sicuramente più ingenua. E più
incline ad accettare compromessi
per far carriera". Insomma, a dire
sì a qualche proposta indecente...
"Io, lo dico una volta per tutte, non
ne ho mai ricevute - afferma sicura -. Forse perché capivano che
non ci sarebbe stata trippa per
gatti. Poi se una fa la gallina, di
gente pronta ad approfittarne è
pieno il mondo...".
PUNTI DI PREVENDITE
APRILIA:
Teatro Europa Via G.XXIII
Tel. 06.9271965 -339.2742389
Discopoli" Via Giosuè Carducci, 14
Tel. 06.9270 2769
ANZIO: Tabaccheria "Mingiacchi"
Via Porto Innocenziano, 24 Tel. 06.9844721
NETTUNO: Tabaccheria "Caratelli"
Via della Liberazione, 110 Tel. 06 9851676
Teatro Europa di Aprilia con Massimo Ghini ed Elena Santarelli. "È
una commedia sofisticata che
mette alla berlina l'ipocrisia di
certi personaggi apparentemente
irreprensibili" spiega Ghini.
Un testo nato per fustigare i costumi di una certa middle class americana degli anni 50 e che il regista
Alessandro D'Alatri ha deciso di
portare in Italia e ai giorni nostri.
Il gioco in questo modo viene riattualizzato e rivitalizzato, laddove
la satira di costume regge benissimo essendo un argomento universale e fuori dal tempo.
Per godere al meglio lo spettacolo
però non si deve affrontarlo convinti di guardare una replica del
film. Niente "tagliatelle", niente
gonna al vento sospinta dal soffione della metro. Quello era il film
di Billy Wilder, erano gli anni 50,
erano Tom Ewell e Marilyn Monroe, una coppia il cui contrasto
nasceva prima di tutto sul piano
fisico. "Io non sono Tom Ewell -
VELLETRI:
Agenzia "Il Biglietto" Via Eduardo De Filippo ,99
Tel. 06 96142750
GENZANO
"Drin Service"Via Don Nazario Galieti, 2
Tel.06 9364605
LATINA
"Tabaccheria Smorgon"
Via Carlo Romagnoli, 13 Tel. 0773 668083
TORVAJANICA
Agenzia "Zero Stress Viaggi"
Via Viareggio, 10 Tel. 06.91 531080
Anche Elena Santarelli, al debutto
in teatro, spiega di non aver voluto
nemmeno guardare il personaggio
di Marilyn, preferendo evitare
confronti impossibili e andando
per la sua strada.
Una prova importante che ha
na. "Forse giusto la prima effettuata a Latina - confessa -, perché è la
mia città natale e non è mai una
situazione facile".
Ghini scommette su di lei. "È una
bellissima sorpresa - giura -, certo
deve studiare ma se vorrà conti-
POMEZIA
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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Si sono tenute domenica 16 febbraio. Due i seggi aperti Piazza Roma e Campoverde. In calo i votanti
FABIO MELILLI VINCE LE PRIMARIE REGIONALI PD
L’area Civati si rinforza e nel circolo Aprilia Centro diventa maggioranza relativa
Nell’assemblea regionale entrano: Filippo Treiani, Monica Tomassetti e Alfonso Longobardi
Fabio Melilli vince alle regionali Pd, ma
l’area Civati si rinforza e nel circolo Aprilia Centro diventa maggioranza relativa.
Domenica 16 febbraio si sono tenute le
primarie in casa Pd per la scelta del segre-
560 persone, superati di poco dalle primarie per la scelta del candidato sindaco,
Alfonso Longobardi. Poi mille voti si sono
persi per strada. E’ un dato su cui il Pd
dovrebbe riflettere. Neanche le ultime primarie nazionali, nonostante l’evento pubblicizzato su ogni dove, si sono recuperate
prima ora, che si è attestata ad appena
l’1,37%, totale sei voti. E’ nel circolo
Aprilia Centro che Marco Guglielmo
ottiene il miglior risultato: ben 36,6%
dei votanti, pari a 112 voti. Su quattro
correnti, sembrerebbe la maggioranza
relativa. A Melilli, invece, 190 che la fa
da padrone nel circolo Borghi dove
tario regionale. L’organizzazione è arrivata in ritardo e sicuramente l’informazione
è stata poco presente. Molti non sapevano
neppure dell’esistenza delle primarie oltre
che ovviamente i candidati alla guida del
Pd Lazio. Ad Aprilia si è deciso di aprire le
sedi dei due circoli, e quindi, di ridurre i
seggi di votazione che erano stati aperti
nelle primarie per la scelta del segretario
nazionale: un seggio nella sede centrale Pd
di piazza Roma e l’altro al ristorante La
Cascina di Campoverde. Il numero dei
votanti è in forte calo rispetto alle primarie
dell’8 dicembre, quelle per intenderci che
hanno incoronato Matteo Renzi alla guida
del Pd. Ma è un calo costante. Basti pensare che alle primarie del 2005, quelle
Prodi, hanno partecipato al voto 2 mila
quelle mille persone e a votare sono andati in mille 558. Nelle primarie per la scelta
del segretario regionale, si sono recati alle
urne 437 persone. Praticamente i soli interessati. Sicuramente in crescita rispetto
alle regionali del 2012, quelle Gasbarra
quando andarono a votare 403 persone.
Pochissime. E di poco inferiore al dato
delle primarie per i candidati al parlamento. Anche qui appena 582. I risultati incoronano a segretario regionale Fabio Mellili, il candidato appoggiato ad Aprilia da tre
correnti: la Renzi (area dem), la Cuperlo
(ex area Ds), i giovani turchi (area Tomassetti). In tutto 316 voti. Poi Marco Guglielmo che è stato sostenuto dall’area Civati.
Ha conquistato 115 voti, il 26,3%. E quindi Lorenza Bonaccorsi, renziana della
ottiene 126 preferenze su 131 votanti. La
provincia di Latina, miglior risultato dell’area Civati, conquista tre seggi nell’assemblea regionale. Tra questi il giovane e
dinamico Filippo Treiani, esponente apriliano dell’area Civati. Nell’assemblea
regionale del Pd entrano ben tre apriliani:
Filippo Treiani, il consigliere comunale
Monica Tomassetti e l’ex consigliere
Alfonso Longobardi. Tre esponenti che
rappresentano tre anime diverse del partito
e che, con la loro esperienza e i loro valori, riusciranno a rappresentare al meglio le
esigenze del territorio comunale in una
regione che molto spesso si è rivelata
sorda ai bisogni di una delle sue più
importanti realtà demografiche ed econo-
di Riccardo Toffoli
miche. Il Pd, seppur diviso in correnti
“diverse” ha due sfide fondamentali. La
prima è di rendere queste “diversità” un
valore su cui fondare la sua forza. La
seconda è di recuperare l’elettorato perso,
quello deluso e conquistare nuovi consensi specialmente tra i giovani. Le sfide
sono difficili e pongono nell’immediato
una riflessione sul gruppo dirigente del
partito attualmente in scadenza e che presto dovrà essere rinnovato. Il segretario
comunale Gabriele Marziali sembra non
essere interessato ad un secondo mandato
e l’assemblea dovrà essere in grado di trovare un nome alla guida della segreteria
comunale, che possa rispondere a queste
due sfide e candidarsi come alternativa
alla guida della città.
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27 Febbraio - 13 Marzo 2014
Presso il reparto maternità della Casa di Cura Città di Aprilia
È NATA CAROLINA COMPAGNO
Giovedì 13 febbraio 2014 alle 14.54
È nata Carolina Compagno, giovedì 13 febbraio
2014, alle ore 14 e 54. Alla
nascita pesava 3,320 chilogrammi per una lunghezza
di 51 centimetri , presso il
reparto maternità della
Casa si cura Città di Aprilia. La mamma Suellen
Reis, ha 31 anni, è brasilia-
na di nascita, di Goiania,
città fondata il 24 ottobre
1934, una similitudine con
Aprilia, ma con oltre un
milione di abitanti, nello
stato di Goias, nel cuore
del Brasile, a circa 200 chilometri dalla capitale Brasilia, ma apriliana di adozione, vive in città da circa
dieci anni. Il papà è Marco
Compagno,
apriliano
DOCG, 42 anni, molto
conosciuto ad Aprilia componente di una famiglia
storica della città. Inutile
descrivere la felicità di
tutti, in particolare della
nonna materna Sonia, brasiliana,
presente
al
momento del parto e che
ha assistito la figlia per
tutta la gestazione e dei
nonni paterni Silvana e
Serafino ormai ultraottantenni. Carolina è l’ultima
nata, diventa così la numero 25 della famiglia grande
di Serafino Compagno,
ha tolto il primato a
Swami, nata l’ 8 agosto
2013, di soli sei mesi, che è
la figlia della cugina
Manuela.
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
IL GIORNALE DEL LAZIO
VASCO ROSSI
Live Kom 014
25 - 26 - 30 Giugno 2014
Stadio Olimpico di Roma
biglietti TicketOne
MASSIMO GHINI & ELENA SANTARELLI
“Quando la moglie è in vacanza”
Musiche di Renato Zero
14 Marzo 2014
Teatro Europa Aprilia
biglietti Teatro Europa e ciaotickets.com
ALESSANDRA AMOROSO
“Amore Puro Tour”
11 Aprile 2014
Palalottomatica - Roma Ore 21:00
biglietti TicketOne
CLAUDIO BAGLIONI
“Convoitour”
18 -19 Marzo 2014
Palalottomatica - Roma Ore 21:00
biglietti TicketOne
I MODAʼ
11 LUGLIO 2014
STADIO OLIMPICO - ROMA ORE 21:00
biglietti TicketOne
GIORGIA
17 Maggio 2014
Palalottomatica - Roma ore 21,00
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ANTONELLO VENDITTI
70/80..Ritorno al futuro tour
8 Marzo 2014
Palalottomatica - Roma
biglietti TicketOne
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L' Anima Vola Tour
Sabato 15 Marzo 2014
Palalottomatica - Roma Ore 21:00
biglietti TicketOne
LIGABUE
30 MAGGIO 2014
MONDOVISIONE TOUR - STADI 2014
STADIO OLIMPICO - ROMA
biglietti TicketOne
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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27 Febbraio - 13 Marzo 2014
Ennesimo incendio nei seminterrati del complesso ex Flavia 92 presso il quartiere Toscanini
APRILIA - GRANDI NUBI DI FUMO SI LEVANO IN VIA INGHILTERRA
I residenti della zona sono stanchi, paura per i bambini della scuola elementare
polizia locale e i carabinieri di Via Tiberio.
La paura resta anche
nei giorni seguenti,
soprattutto nei bambini
della scuola elementare
di Via Inghilterra che
hanno paura a fare
lezioni in quelle aule
che si trovano nei
palazzi che proprio nei
giorni precedenti erano
avvolti dal fumo dell’incendio. La notizia
che per metà marzo ci
sarà il trasloco nella
nuova scuola elementare Arturo
Toscanini in via
Amburgo riesce a
riportare la serenità.
di Noemi Reali
Paura, ansia, timore. È questo
che hanno provato i residenti di
via Inghilterra e di via Parigi
del quartiere Toscanini nel
vedere le grandi nubi di fumo
che ricoprivano il cielo, ormai
completamente grigio. Si tratta
dell’ennesimo incendio. Questa
volta l’incendio scoppia nei
garages di via Inghilterra e via
Parigi. Mercoledì 12 febbrio
2014, nel pomeriggio, fortunatamente la scuola sovrastante
era chiusa, ma sono stati in
tanti a scendere in strada per
vedere cosa sia successo, per
sapere se i propri vicini stiano
bene e che cosa si sia danneggiato. Tanti i commenti, tanta la
gente stanca che non riesce più
ad andare avanti così. Le opinioni a riguardo sono diverse;
c’è chi pensa che si tratti di un
incendio doloso, appiccato
volontariamente. Si parla di
macchine rubate, parcheggiate proprio dove è
avvenuto l’incendio. L’ipotesi più plausibile è
che l’incendio sia stato
causato da qualche corto
circuito dovuto ad una
serie di allacci abusivi
all’energia elettrica con-
Foto di
G. Compagno
e Akram Oueslati
dominiale, ma c’è anche il
sospetto di incendio doloso. Un
comportamento scorretto che
ha rischiato di procurare danni
seri; per fortuna non ci sono
stati feriti nell’incendio. Ad
andare a fuoco sono stati rifiuti,
mobili, suppellettili ammassati
nei box. Nell’incendio sono
stati danneggiati lo scarico di
due scale e il sistema elettrico
di una scala. Ad intervenire
subito i vigili del fuoco, l’ambulanza del 118, volontari della
protezione civile, agenti della
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QUARTIERE TOSCANINI: EMERGENZA
SOCIALE, AMMINISTRAZIONE ASSENTE
di Edoardo Baldo*
Ieri (martedì 12.2.2014) abbiamo assistito purtroppo
al secondo incendio in due giorni nei garage al di
sotto dei palazzi che ospitano la scuola del quartiere,
commenta il Coordinatore di FDI Edoardo Baldo,
fortunatamente se così possiamo dire, l’incendio è
scoppiato nelle ore serali quando la scuola era chiusa, ma naturalmente si è creato il panico fra i residenti
ed alcuni addirittura si sono sentiti male ed hanno
avuto bisogno dell’intervento del 118. Quando sento
parlare della Zona Toscanini, in cui anche io vivo,
sembra che parlino di un quartiere americano degli
anni 30, ma chi poi vive la realtà sa bene che non è
così. Ci sono certo problematiche, strutturali e sociali forse più di altri quartieri, ma non ci sto a vederlo
dipinto come il peggiore dei mali.E’ un quartiere
pieno di persone con tanta voglia di fare, di associazioni piene di vita, ma di certo siamo abbandonati per
primi dall’amministrazione.Abbiamo sentito mille e
una promessa nella scorsa campagna elettorale, ma
appunto era campagna elettorale. L’amministrazione
dovrebbe con forza far sentire la sua presenza sul territorio, ma la percezione che se ne ha è veramente
lacunosa. Non servono interventi tamponi ma strutturali sia sulla sicurezza che nel sociali. Mi chiedo se la
polizia locale, a cui va il mio plauso per il servizio
che svolgono, sia stata adottata da Piazza Roma visto
che vedere una volante nel quartiere Toscanini è
veramente un evento.Il primo intervento che andrebbe fatto a mio avviso è la chiusura coatta di quel garage dato alle fiamme visto che spesso è stato non solo
oggetto di incendi dolosi ma anche è stato anche
usato come deposito per carcasse di auto di dubbia
provenienza. Bisogna innanzitutto mettere in sicurezza la scuola e le persone che abitano la struttura. La
politica si fa per strada fra la gente ascoltando problematiche e difficoltà non solo seduti dietro la scrivania di un ufficio. FDI chiede un intervento strutturale per il quartiere coinvolgendo tutti gli attori che
vivono il territorio. Aprilia lì, 13/02/2014
*Coordinatore comunale di Fratelli d’Italia
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DOPO L’INCENDIO SCOPRIAMO UNA BELLA REALTÀ IN UN BOX
Un gruppo di anziani e amici ha creato un centro sociale fai da te
Dopo l’incendio avvenuto nei garage di via Inghilterra e di via Parigi,
in quella che doveva essere piazza
della Comunità Europea scopriamo
una bella realtà. In uno dei box è
stato creato un centro sociale “fai da
te”. Il proprietario del box paga l’affitto da dieci anni in cui lui con i
suoi amici si riuniscono tutti i giorni
dalle 16 per giocare a carte e stare
insieme. Sono una decina di anziani. Si incontrano per stare in compagnia e passare il tempo insieme.
Ognuno porta qualcosa che sia da
bere o di altro tipo. Alla domanda su
come funzioni per pagare la risposta
è unanime: “Qua si fa alla romana!”.
N.R.
SCACCHI, CHIARA BARTALINI CAMPIONESSA ITALIANA PER CORRISPONDENZA
Si aggiudica l’edizione numero 32 come da pronostico
Chiara Bartalini, 53 anni di Aprilia,
è la nuova Campionessa d’Italia di
scacchi per corrispondenza. Ha
vinto il Campionato italiano femminile, iniziato il 31 marzo 2013 e
disputatosi in rete sul server della
federazione internazionale. Nel torneo a girone semplice, 7 giocatrici ai nastri di partenza, ha totalizzato 5 punti sui 6 disponibili.
La Bartalini viene da una serie di
buoni piazzamenti e, con questa vittoria, conferma il titolo già vinto nel
2011.Il torneo, giunto alla 32ª edizione, è stato organizzato dall’Associazione Scacchistica Italiana Giocatori per Corrispondenza (ASIGC).
A solo mezzo punto (4.5), la piazza
d’onore è stata conquistata da Carmela Piscopia di Angri (SA); buon
terzo posto (p. 4) per Secondi Car-
lotta, solo 11 anni,
di Triginto di Mediglia (MI); al quarto
posto (p. 3.5), deludendo le aspettative
della vigilia, la
Campionessa
uscente Katia Grossi, 23 anni, di Pianico (BG). Bartalini,
al momento impiegata
presso la
Camera dei deputati, ha partecipato,
con la nazionale italiana, agli incontri
internazionali contro Stati Uniti, Svezia e Germania.
Nelle due partite disputate per ogni
match ha ottenuto bottino pieno,
riportando la bellezza di 6 vittorie.
Attualmente, fa parte della squadra
nazionale impegnata contro la Norvegia e della rappresentativa europea
che si sta confrontando con la Germania.
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Pietro Cucciardi, 63 anni, continua a volare con il suo deltaplano
L’APRILIANO VOLANTE
Da qualche tempo fa volare il suo drone per fotografare il
territorio pilotandolo comodamente da terra
di Veronica Alessandrini
L’“Apriliano volante”, così era
stato definito giornalisticamente, oltre 20 anni fa, il soprannome è già di per sé tutto un programma. Stiamo parlando di
Pietro Cucciardi, che da decenni
sorvola i cieli dell’Agro Pontino
(e non solo) a bordo del suo del-
taplano. Molte delle più belle
fotografie aeree di Aprilia e
della Provincia di Latina, sono
opera , durante le sue imprese in
solitaria e fanno parte del suo
archivio che, di volo in volo, si è
andato arricchendo sempre di
più. Classe 1951, Pietro (Pierino
per gli amici) è da sempre
appassionato di sport estremi: ha
corso in moto la Parigi Dakar in
solitaria, si è arruolato nella Folgore e successivamente è diventato istruttore di paracadutismo.
Dal paracadutismo è
poi passato al deltaplano, dapprima senza
motore per poi passare
a quello a motore.
Abbiamo rincontrato
questo
personaggio
singolare di Aprilia
non molto tempo fa,
presso il suo hangar di
via Selciatella e per
l’occasione abbiamo
“rispolverato” un paio
di articoli tratti da Il Corrispondente, un settimanale apriliano
nato nel 1989, datati 1991
(archivio G.Compagno).
Il primo, firmato da Marzia Vettoretti si intitola “L’apriliano
volante”, per l’appunto, e consiste in una bella intervista a Pietro in cui si descrivono le sensazioni da lui provate durante il
volo in deltaplano, ripercorrendo anche gli inizi, negli anni in
cui questo mezzo aereo era tutto
fuorché sicuro e le persone,
quando ne vedevano passare uno
in cielo, si fermavano a guardarlo stupite a faccia in su. L’altro è
stato scritto da Pietro stesso e
racconta la meravigliosa esperienza vissuta assieme alla figlia
Gioia: un volo in deltaplano
accompagnati da una cornacchia
allevata in famiglia e chiamata
Rudy. A distanza di tanti anni la
passione per il volo è rimasta
una costante, che però si è anda-
Aprilia: foto aerea di P. Cucciardi
ta evolvendo fino ad inglobare
anche le ultime novità in fatto di
tecnologia: da poco l’apriliano
volante ha acquistato un drone
con il quale può realizzare meravigliose riprese dall’alto. Qualche simpatico aneddoto che Pietro ci ha raccontato, inerente a
quando mostrava le sue foto
“aeree” alle persone: «La maggior parte delle volte le persone
a cui facevo vedere le mie foto si
preoccupavano, pensavano a
foto del catasto collegate all’abusivismo e mi rispondevano
“siamo in regola col piano regolatore”. Le industrie invece
erano contente di avere foto dall’alto a prezzi competitivi, perché a quell’epoca non era affatto
facile ottenerle, non era come
oggi». Il drone da lui acquistato
è guidato con un telecomando e
dotato di gps su cui impostare le
coordinate: è uno strumento
dalle grandi potenzialità e Pietro
è disposto, per chi fosse interessato, a realizzare riprese su
richiesta (ovviamente dietro
contributo). L’amore per il volo
e la fotografia ha spinto Pietro a
girare in lungo e in largo la provincia di Latina, portandolo poi
in altre zone d’Italia e all’estero:
Cambogia, Vietnam e Tunisia
sono solo alcune tra le mete raggiunte. Ha inoltre collaborato
con scavi archeologici e l’associazione Alfa, con cui ha fatto
esercitazioni in mare aperto. E i
rischi? «Oggi c’è un buon livello di sicurezza, dipende tutto dal
pilota» ci ha risposto con tranquillità l’apriliano volante.
Foto di Archivio G.Compagno
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ROGER WATERS AD APRILIA
“GRAZIE MILLE PER MIO PADRE E TUTTI GLI ALTRI. SONO MOLTO FELICE DI ESSERE QUI”
di Elisa Bonacini
unricordoperlapace,blogspot.it
LA COMMOVENTE
CERIMONIA PRIVATA
DIARIO DI UN MOMENTO
INDIMENTICABILE
E’ arrivato il giorno tanto atteso
da Roger e da tutti noi. Lunedi
17 febbraio, dopo 70 anni di sofferenza interiore e di domande
senza risposta, Roger Waters è
arrivato ad Aprilia per ricongiungersi alla figura del padre,
morto ad Aprilia il 18 febbraio
1944, nei pressi del fosso della
Moletta, in via dei Pontoni, località Buon Riposo-Riserva nuova.
Come Harry Shindler ha voluto,
ho l’onore di essere presente a
quella che Roger ha desiderato
fosse una cerimonia privata e
vivere quegli attimi incredibili
Lo sguardo di Roger si perde
nella vegetazione che circonda il
Fosso dell’affluente della Moletta. Attimi di intensa emozione.
Segue un silenzio surreale tra i
pochi presenti, rotto solo dal
rumore del fruscio del vento tra
gli alberi; un silenzio pieno di
rispetto e di condivisa comprensione per quel dolore incommensurabile di un figlio a cui la
guerra ha rubato l’insostituibile
figura di riferimento, la più
importante, quella del padre. Un
dolore così grande da divenire
quasi un’ossessione, che ha trovato sfogo nelle indimenticabili
composizioni musicali dei Pink
Floyd e che ha germogliato in un
frutto prezioso, quello del grande impegno pacifista, per “lottare” contro i despoti del mondo e
contro le guerre.
Roger Waters rende omaggio al padre, soldato inglese, nel luogo
esatto dove morì settanta anni fa
Fans dei Pink Floyd provenienti
da tutta Italia, accalcati dalle
prime ore della mattina sui cancelli chiusi dell’Istituto, si sono
dovuti accontentare di seguire la
cerimonia sul grande monitor
collocato in Via Carroceto.
Molta delusione per chi sperava
di potere quanto meno vedere a
ragionevole distanza lo schivo
Roger.
L’inaugurazione dell’obelisco è
stata preceduta da una cerimonia
all’interno dell’Aula Magna
Auditorium delI’Istituto Rosselli, che è iniziata con il discorso
di benvenuto del Dirigente
Dott. G.B. Galassi. Il coro degli
studenti dell’Istituto Rosselli ha
poi cantato il brano “ When the
tigers broke free”. Il Sindaco
Antonio Terra ha portato a
Roger il saluto della Città di
Aprilia.
E’ seguito, come mi è stato concesso dagli organizzatori dell’evento, un mio brevissimo intervento, nel quale ho voluto ricordare l’importanza del mio contatto con Harry Shindler, che ho
definito “fondamentale per la
crescita culturale della Città di
“DIAMO A CESARE QUELLO
CHE E’ DI CESARE”
Il merito è del Giornale del Lazio
e di Elisa Bonacini
per cui tanto ho lavorato in tutti
questi mesi di preparazione dell’evento.
E’ presente anche Emidio Giovannozzi con gli amici ascolani
di Harry. Attendono Roger
anche i Sindaci di Aprilia e di
Anzio ed alcuni rappresentanti
delle Forze dell’ordine e Polizia
locale.
Uno scontro verbale tra il Sindaco di Aprilia Terra ed una troupe
Rai impoverisce un poco la
magia del momento. Nessuna
ripresa è consentita a giornalisti
e televisioni. Dopo l’OK della
segretaria di Waters sopraggiungono alcune automobili nere.
L’arrivo di Roger in via dei Pontoni che avviene, come da accordi, intorno alle ore 15, è quello
di una star. Da una delle automobili nere scorgiamo finalmente uscire Roger: lungo cappotto
nero, camicia bianca e cravatta
nera. Body guard e staff al
seguito, sotto le riprese incessanti di un ragazzo della sua
troupe rigorosamente vestito di
nero. Si dirige verso il punto
dove il Comune di Aprilia ha
costruito un piccolo memoriale,
una specie di aiuola circolare
marmorea, su progetto dello
scultore ascolano Giuliani.
E’ qui che avviene il commovente abbraccio con Harry Shindler.
“ Sei tu Harry ?” gli ha domandato Roger. Tra loro fino a questo momento solo lunghe conversazioni al telefono.
Ed è un piccolo albero d’ulivo,
simbolo di pace, che Roger pianta al centro del piccolo memoriale. Seguono la benedizione
del monumento, la deposizione
delle corone e le note del silenzio, eseguite con la tromba da un
giovane bersagliere, a sigillare il
tutto, per scrivere finalmente la
parola FINE al lungo viaggio di
Roger alla ricerca della verità
sulla morte del padre.
L’INAUGURAZIONE
DELL’OBELISCO
Si è svolta, nella mattina di martedi 18 febbraio scorso nel piazzale dell’Istituto “Carlo e Nello
Rosselli” in via Carroceto ad
Aprilia. alla presenza di Roger
Waters, mitico leader del Pink
Floyd la cerimonia dell’inaugurazione del monumento in
memoria di Eric Fletcher Waters
e dei caduti dispersi.
Presenti alla cerimonia numerose Autorità militari e civili, rappresentanti delle Ambasciate
Britanniche e Statunitensi, le
Associazioni d’Arma e Combattentistiche di Aprilia ed alcuni
reduci di guerra.
Il “caso Eric Fletcher Waters”, è stato segnalato sin
dalle prime fasi ed in tutta la sua evoluzione attraverso le nostre colonne del: “Il Giornale del
Lazio”.
Proprio al sottoscritto arrivò nell’Aprile 2012 una
telefonata di una anziana signora di Anzio (R.C.)
testimone dello sbarco del 1944, che suggeriva un
sopralluogo in un punto preciso del litorale di
Anzio, dove nell’estate del 1944, dopo il periodo
dello sfollamento, aveva rinvenuto con il padre i
resti di un soldato britannico, cui era stata data una
parziale sepoltura. La signora sosteneva che quei
resti potessero essere del padre di Roger Waters.
Fu così che incaricai Elisa Bonacini di prendere
contatto con la signora sebbene con qualche naturale perplessità.
Elisa la incontrò e registrò la sua testimonianza di
quei drammatici giorni del 1944. Successivamente
ne parlò anche con Harry Shindler che non conosceva affatto i Pink Floyd e che smentì immediatamente la possibilità che quei poveri resti, tra
migliaia di morti, fossero proprio del giovane sottotenente dei Fucilieri Reali Britannici. Qualche
mese dopo Harry Shindler, l’investigatore della
memoria, dopo avere visto Roger in un servizio tv
visitare il Cimitero del Commonwealth a Cassino
dove il nome del padre appare in una lapide tra i più
di 4000 soldati alleati dispersi, informò la nostra
Elisa Bonacini di avere iniziato le sue indagini sul
“caso Waters” negli archivi militari britannici.
Il tutto fino ad arrivare ai giorni nostri con la visita
ufficiale ad Aprilia di Roger Waters e il conferimento della cittadinanza onoraria da parte della
città di Anzio
Il direttore
Bruno Jorillo
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Il Colonnello F. Venn Duncan, una componente
dellʼambasciata britannica con Roger Waters, Harry Shindler
Roger Waters,Harry Shindler, Elisa Bonacini durante la conferenza stampa al Rosselli
Aprilia. Da lui è nata infatti la “unforgettable heroes” (indi- pace e della libertà, valori per i
proposta di istituzionalizzare ad menticabili eroi).
quali Eric nel 1942 volle rivedeAprilia una giornata in ricordo E’ seguito l’intervento di Harry re la sua posizione di obiettore
dei caduti delle battaglie del Shindler, promotore con l’ di coscienza e che lo portarono
1944, iniziativa che ho portato Associazione “Un ricordo per ad arruolarsi per dare il proprio
avanti con le Associazioni d’ la pace” dell’iniziativa del contributo contro la Germania
Arma e Combattentistiche di monumento ai caduti militari nazista, al caro prezzo della sua
Aprilia e che è stata identificata e civili dispersi a causa della vita.
nel 28 maggio di ogni anno”. guerra nel nostro territorio.
UNA NUOVA MEDAGLIA
Ho aggiunto nel mio discorso Nel corso della cerimonia sono
PER HARRY SHINDLER
anche un elemento che non è stati consegnati a Roger alcuni Nella mattinata di mercoledì 19
stato mai evidenziato, cioè che doni degli studenti, alcuni dise- febbraio a Roma presso Villa
ad Aprilia siamo orgogliosi di gni realizzati dalle scuole ed un Wolkonsky, residenza ufficiale
avere dato in molti il nostro libro scritto dal Prof. Samà, dell’Ambasciatore britannico,
una bellissima gratificazione per
me e per mio figlio, che compensa qualche amarezza nella
preparazione e nello svolgimento dell’evento ad Aprilia.
L’Ambasciatore in Italia,
Christopher Prentice, prima di
consegnare la medaglia ad Harry
gli ha rivolto infinite parole di
encomio non solamente per l’attività che svolge quale rappresentante della ITALY STAR
ASSOCIATION 1943-1945 in
memoria dei soldati che combatterono in Italia nella seconda
guerra mondiale, ma anche per
l’impegno a sostegno delle relazioni tra Italia e Regno Unito e
per la tutela dei diritti dei cittadini britannici in Italia. In particolare Harry ha perseguito per
tanti anni una battaglia presso la
Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per ripristinare il diritto
al voto agli espatriati britannici
da più di 15 anni.
Harry alla fine della cerimonia
mi ha detto soddisfatto, con
un’ironia tutta british: “Elisa,
credi che tutte quelle parole
erano proprio per me ?” “Non
c’è dubbio” - ho risposto, stringendogli la mano- “te le meriti
tutte. Sei grande, Harry!”
Grazie Harry per il tuo impegno!
Quando sbarcasti ad Anzio il 24
gennaio 1944 eri solo un soldato
semplice nel reggimento Royal
Electrical and Mechanical Engineers. Hai percorso tanta strada
da allora. Posso solo dire che,
chissà...! Se fossi stato tu a dirigere le operazioni del 1944 per
la presa di Roma, forse le cose
sarebbero andate diversamente.
Forse migliaia di poveri uomini
non sarebbero morti, e tra questi
chissà... neanche Eric Fletcher
Waters. E sarebbe stata scritta
un’altra storia.
La famiglia di Harry Shindler con Elisa Bonacini
LʼAmbasciatore in Italia, Christopher Prentice consegna
lʼonerificenza a Harry Shindler
contributo, fornendo subito ad
Harry la cartografia odierna di
Aprilia richiestami, utile per
risolvere l’enigma del 18 febbraio 1944.
E’ seguita la proiezione del
video “1944: Aprilia in guerra
-Un ricordo per la pace”, realizzato dall’Associazione “Un
ricordo per la pace”con l’aiuto
di mio figlio Dott. Ing. Luca
Congedo, che ha curato con
molta pazienza il montaggio e le
traduzioni del testo in inglese e
che ha recitato in inglese, quale
voce fuori campo, la poesiadedica ai caduti da noi ideata
docente dell’Istituto Rosselli. Il
Sindaco Terra ha consegnato il
“S. Michelino” a Roger Waters
ed a Harry Shindler.
Dopo l’inaugurazione dell’obelisco, nella quale Roger si è
mostrato visibilmente commosso, si è tenuta una breve conferenza stampa, durante la quale
ha risposto alle domande di
alcuni fortunati giornalisti, tra i
più di 200 presenti all’evento.
Roger ha evidenziato come il
padre Eric, sebbene mai conosciuto, sia stato per lui una figura di riferimento importante per
la trasmissione dei valori della
si è tenuta la cerimonia di consegna ad Harry Shindler dell’onorificenza di MBE, cioè Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico.
A Londra nel giorno di Capodanno, Shindler era stato inserito dalla Regina Elisabetta II per
il suo impegno civile nella
Honours List (Lista d’onore)
delle onorificenze.
Harry ha scelto però di ritirare
l’importante riconoscimento a
Roma ed ha voluto con sé i suoi
più cari “compagni di viaggio”
tra cui il nuovo amico Roger
Waters che ha posticipato il rientro a New York per essere presente, esprimendogli così ulteriormente la sua riconoscenza.
Ho avuto l’onore di essere invitata con mio marito e mio figlio
a questa bellissima cerimonia,
cui ho assistito con molta emozione. Erano presenti anche i
famigliari di Harry Shindler,
Emidio Giovannozzi e gli amici
ascolani.
Nel corso dell’evento ho avuto
modo di scambiare qualche
parola con Roger, che si è complimentato per il nostro video
proiettato nella cerimonia del 18
al Rosselli definendolo un “good
job” (buon lavoro). Espressione
questa che, pronunciata dal
mitico Roger Waters, costituisce
Il Colonnello F. Venn Duncan con Harry Shindler e
Elisa Bonacini
direttore Bruno Jorillo
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27 Febbraio - 13 Marzo 2014
Grande manifestazione il prossimo 22 marzo a Latina,
promossa da “Libera” e “Impegno Pubblico”
DON LUIGI CIOTTI A LATINA
Per presentare la XIX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle
vittime delle mafie. Ricordato don Cesare Boschin, parroco di Borgo Montello,
barbaramente ucciso il 30 marzo 1995
di Luigi Cirillo
È stata scelta Latina come luogo
per celebrare la “XIX Giornata
della Memoria e dell’Impegno
in ricordo delle vittime delle
mafie” promossa da “Libera” e
“Avviso Pubblico” sotto l’alto
patronato del Presidente della
Repubblica, insieme al Comune,
Regione e Roma Capitale e Rai
Segretariato Sociale, in collaborazione con associazioni e personaggi contro le mafie. Latina
per ricordare la morte di don
Cesare Boschin, barbaramente
ucciso il 30 marzo 1995, nella
casa parrocchiale di Borgo Montello, per il coraggio della testimonianza e denuncia. La manifestazione si svolgerà sabato 22
marzo. L’evento quest’anno
abbraccia lo slogan “Radici di
memoria, frutti d’impegno” che
ricorda tutte le vittime della criminalità organizzata e chi con
impegno ogni giorni la combatte
in prima linea. La diciottesima
giornata della memoria delle vittime di mafia sarà caratterizzata
da una strapedalata, la “Transumanza Latina”, che percorrerà
100 chilometri da Roma a Latina
in bici partendo il giorno 21 e
aggregandosi poi al corteo di
“Libera” il giorno 22, a ricordare i cento passi di Peppino Impastato noto giornalista, attivista e
poeta italiano che per le sue
denunce contro le attività mafiose fu assassinato in un attentato
il 9 maggio 1978; oltre a voler
dovere. La Transumanza Latina
sarà inoltre un’occasione per
valorizzare e apprezzare quei
luoghi suggestivi e importanti
della nostra terra, come i laghi
dei Colli Albani piuttosto che le
vigne dei Castelli oppure costeg-
ricordare più di 900 persone tra
semplici cittadini, magistrati,
giornalisti, appartenenti alle
forze dell’ordine, sacerdoti,
imprenditori, sindacalisti, esponenti politici locali e amministratori locali morti per mano
della criminalità organizzata
solo perché con rigore e coerenza hanno compito il proprio
giando il mare a Torre Astura.
Lo scorso giovedì 13 febbraio si
è svolta presso l’Aula Consiliare
del Comune di Latina la conferenza stampa dedicata all’evento, dove hanno preso parte don
Luigi Ciotti presidente nazionale di “Libera”, Antonio D’Acunto prefetto di Latina, Daniele
Leodori presidente del consiglio
regionale del Lazio, Giovanni Di
Giorgi sindaco di Latina, Andrea
Satta musicista e Fabrizio Marras referente di Libera Latina.
Diverse le ragioni per le quali
Latina è stata scelta quest’anno
come luogo centrale della manifestazione, terra di grandi risorse
ambientali e di grande vocazione agricola, anche grazie alle
fatiche e ai sacrifici di migliaia
di migranti, di ieri e di oggi, ma
in special modo una terra segnata da una presenza sempre più
grave e diffusa delle mafie,
come la camorra e ‘ndrangheta
che controllano i traffici illegali
di rifiuti intono alla discarica di
Borgo Montello, oppure l’abuso
edilizio che aggredisce aree di
straordinario pregio come il
Parco Nazionale del Circeo piuttosto che il controllo del mercato ortofrutticolo di Fondi e sul
commercio e la ristorazione.
Una manifestazione anche per
sottolineare quanto sia urgente
reagire, che lo Stato ci sia e non
solo a Latina. Buona parte del
litorale laziale, dal sud pontino
fino a Civitavecchia, passando
per Nettuno, Anzio e Ostia è
oggetto ormai da tempo di traffici e attività illecite e atti criminali legati alla mala vita. Sarà un
momento questa della XIX
Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie in cui ci si unirà
anche per sostenere le tante
esperienze positive cresciute in
questi anni, dalla scuole sul territorio alle diverse associazioni e
al coraggio della gente accompagnata del sempre più crescente impegno delle forze dell’ordine. La manifestazione prenderà
il via sabato 22 marzo alle ore 10
da via Isonzo per concludersi in
Piazza del Popolo dove è stato
allestito il palco che ospiterà la
band dei “Tetes de Bois” e da
dove si svolgerà il resto della
manifestazione con l’arrivo
della Transumanza Latina in bici
di coloro che partiranno da
Roma il giorno prima, dopo una
veglia di preghiera e riflessione
sulle vittime delle mafie.
Foto di Gianfranco Compagno
IL GIORNALE DEL LAZIO
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
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La signora Laura Salandri ci racconta la sua triste storia. Sola, vive con la pensione d’nvalidità
COMUNE DI APRILIA: PRIMA L’ASSUMONO E POI LA LICENZIANO
Aveva iniziato a lavorare presso la Biblioteca comunale il 7 gennaio, messa alla porta il 12 febbraio 2014
Era entrata nella graduatoria per i lavori socialmente utili, per il terzo anno consecutivo
di Noemi Reali
La situazione nella quale si trova
oggi la signora Laura Salandri è,
purtroppo, comune a molti altri
italiani:non avere un lavoro. La
signora di 58 anni, residente ad
Aprilia dal 1999, aveva prestato
lavoro dal 2 gennaio 2012 al 30
aprile 2012, presso il Comune di
Aprilia, lavorando 3 ore a settimana per lavori socialmente utili
(LSU). Aveva lavorato anche lo
scorso anno. I lavori socialmen-
mente utili sono stati estesi
anche ai lavoratori in mobilità
ed ai disoccupati di lunga durata
permettendo loro di essere
impiegati nel campo delle manutenzioni comunali. La signora
Laura anche quest’anno era
entrata in graduatoria; serve
infatti un punteggio calcolato in
base all’ISEE per accedere.
Laura ne aveva 21 ed era trentaduesima. Il minimo è di sei punti
come ci viene spiegato dalla sua
amica Luana che quest’anno è
aveva iniziato a lavorare dal 7
gennaio 2014 presso la Biblioteca comunale fino al giorno in cui
riceve una chiamata che la invita a passare per il giorno dopo a
ritirare la lettera di esclusione.
La lettera viene ritirata il 12 febbraio 2014. Luana è con Laura
per solidarietà. Motivi dell’esclusione sarebbero l’invalidità
e una non sana e robusta costituzione come viene richiesto dall’Avviso Pubblico. “Ai sensi
degli articoli 5 e 11 dell’Avviso
Laura, la quale non aveva portato il documento di accertamento
di robustezza. Ma proprio in
ufficio le era stato precedentemente detto che non serviva. Le
domande che ora sorgono spontanee sono: come mai nessuno si
è accorto in passato di questa
invalidità? Laura aveva lavorato
per anni quando non poteva realmente farlo? Un’invalidità che
per il medico di Laura Salandri
le permette in realtà di lavorare;
si tratta di un problema alla
subita. L’assessore Eva Torselli
Torselli, che l’ha ricevuta,
dichiarando di non poter fare
altro, le ha consigliato di chiedere un sussidio. Laura Salandri
con l’amica Luana non sono le
sole a trovarsi in questa situazione. A provarlo è il gruppo di
manifestanti del quartiere Toscanini che il 31 gennaio 2014 ha
protestato energicamente presso
gli uffici comunali situati in
Piazza Bersaglieri per chiedere
spiegazioni riguardanti proprio
Pubblico, l’accertamento della
mancanza di requisiti comporta
l’esclusione” si legge nella lettera firmata dal dirigente dottor
Vincenzo Cucciardi. La signora
Luana ci racconta che vengono
menzionate anche dichiarazioni
mendaci da parte della signora
spina dorsale che non permette
lei solo di sollevare pesi, per il
resto è idonea al lavoro. “In
biblioteca pulivo, lavavo il pavimento. Cose che faccio anche a
casa” racconta Laura, una donna
a cui è rimasto solo poter fare
ricorso per superare l’ingiustizia
questo bando per i LSU. Bando
di lavoro che avrebbe garantito
di ottenere impieghi che, anche
se piccoli, potevano aiutare
molte famiglie disagiate.
La signora Laura Salandri in attesa di essere ricevuta
dall’assessore Eva Torselli nella foto accanto
te utili vengono introdotti in Italia nel luglio del 1993. Al fine di
utilizzare i lavoratori espulsi
dalle medie e grandi imprese
alle quali veniva erogata la
“Cassa integrazione guadagni
straordinaria” dalle casse dello
Stato. In seguito, i lavori social-
stata esclusa subito dalla graduatoria proprio perché aveva sei
punti. Il sentimento di ripugnanza che oggi prova non è per la
sua esclusione dai lavori socialmente utili, ma per quella di
Laura. Quest’ultima, infatti, una
volta passata la graduatoria
La denuncia di Sinistra Ecologia e Libertà - Circolo Gino Donè Aprilia
GRADUATORIE COMUNALI: POCA CHIAREZZA E TRASPARENZA
Hanno provocato disguidi e proteste da parte dei cittadini
di Maurizio Marinozzi*
Come è ormai abitudine di questa Amministrazione Comunale,
il bando e le successive graduatorie per 60 unità lavorative di
età superiore ai 56 anni per attività risocializzanti hanno dato
vita a una serie di proteste e
lamentele da parte di molti cittadini esclusi da tale graduatoria
in base a requisiti richiesti diversi e in contraddizione con i
medesimi richiesti negli anni
precedenti. Come è già successo, in precedenza, per le mense
scolastiche, per la Tares, per la
questione dei fondi di sostegno,
anche in questo caso la poca
chiarezza e trasparenza hanno
provocato disguidi e proteste da
parte dei cittadini, tanto da attirare anche l’attenzione della
Guardia di Finanza. Stavolta,
più che in altri la casi, dato l’argomento di particolare sensibilità sociale, ci si sarebbe aspettati
un’attenzione maggiore a che le
cose fossero fatte in maniera
assolutamente inattaccabile.
Vista la rilevanza sociale, in un
momento di crisi come l’attuale,
di tali sostegni economici e viste
i numerosi rilievi critici rispetto
la scarsa chiarezza, in alcuni casi
già accertati e “sanati” con provvedimenti forse più dannosi
degli stessi errori, chiediamo se
non sia il caso di sospendere e
rivedere tutto l’impianto del
bando, onde evitare sospetti dei
“soliti malpensanti” su eventuali
scelte fatte magari per favorire
qualcuno a scapito di altri.
*Coordinatore Sinistra Ecologia
e Libertà -Circolo Gino Donè
Aprilia
Foto di G,Compagno
IL GIORNALE DEL LAZIO
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70° ANNIVERSARIO DELLO SBARCO DI NETTUNIA (ANZIO – NETTUNO)
LA CONQUISTA DI CAMPOLEONE E IL BOMBARDAMENTO DI LANUVIO
Cinque giornate di eventi per ricordare gli scontri sul territorio. Emozionante il racconto dei testimoni
Allestita un’interessante mostra a cura dell’associazione The Factory 1944 di Aprilia
di Nicola Gilardi
Cinque giornate di ricordo per
celebrare il 70° anniversario
della conquista di Campoleone
e del bombardamento di Lanuvio, avvenuto il 17 febbraio
1944. Da venerdì 14 a martedì
18 febbraio il comune di
Lanuvio ha messo insieme una
serie di eventi per ricordare gli
scontri sul territorio durante la
Seconda Guerra Mondiale. Il
Comune di Lanuvio, con la
collaborazione dell’Associazione Culturale The Factory
1944, ha ora organizzato, presso la scuola “E. Galieti” di
Campoleone (Lanuvio), una
mostra fotografica, di reperti
storici e di mezzi d’epoca,
attraverso la quale si sono
ripercorsi i momenti salienti di
quelle giornate di guerra.
Hanno partecipato al consiglio
comunale straordinario per la
commemorazione del bombardamento di Lanuvio tra gli
altri: Il sindaco di Lanuvio
Luigi Galieti, il presidente
della Commissione Cultura
della Regione Lazio Eugenio
Patenè, il vicesindaco Maurizio Santoro, segretaria dell’Assessore alle Politiche Sociali
Regione Lazio Maria Galieti, il
presidente del consiglio di
Lanuvio Valeria Viglietti, l’assessore comunale Jenny Varesi,
il consigliere comunale delegato alla Cultura Alessandro De
Santis e il direttivo e i membri
dell’associazione “The Factory
1944”. La mostra è stata inaugurata venerdì 14 febbraio alle
ore 10,30 con una cerimonia di
apertura alla presenza delle
autorità locali e dei ragazzi
delle scuole di Campoleone.
Esperti dell’Associazione The
Factory 1944 hanno accompagnato i ragazzi e i visitatori
interessati attraverso un racconto dettagliato degli avvenimenti, con l’ausilio anche di
filmati di repertorio incentrati
sul territorio di Lanuvio. Sabato 15 febbraio alle ore 16,30 si
è tenuta inoltre, nell’ambito
della mostra, un convegno a
cura dell’Associazione The
Factory 1944 dal titolo: “Lanuvio al centro degli scontri”,
mentre domenica 16 febbraio
sempre alle ore 16,30 ha avuto
mostra avvenuta martedì 18
febbraio alle ore 18.00. La storia ci racconta che gli Alleati si
attestarono lungo la litoranea,
senza mai approdare all’interno, né avanzare oltre la linea
segnata dalla ferrovia che attraversava la campagna di Campoleone. La presenza di tede-
luogo un incontro aperto con i
testimoni ancora viventi, per
schi nella zona dei Castelli
Romani, già all’indomani
dell’8 Settembre, era scarsa,
dinamica questa, ben conosciuta ai Comandi Alleati, per cui
anche una minima avanzata
militare avrebbe permesso una
immediata capitolazione delle
postazioni tedesche. Ma il
Comando Alleato considerò
che lo sfondamento della linea
Romani: più dell’80% per
paesi come Lanuvio, Genzano
Gustav nei pressi dell’Abbazia
di Monte Cassino avrebbe fatto
arretrare verso nord le truppe
naziste; cosa questa che non
avvenne subito. L’attesa quindi, servì ad evitare che la ritirata tedesca potesse compromettere le operazioni degli Alleati,
ma tutto questo fu causa della
morte di migliaia di persone
civili, e la vicissitudine dei vivi
che convivevano tra rastrellamenti nazisti, fuoco Alleato,
miseria e fame. I bombardamenti causarono la distruzione
dei Centri Storici dei Castelli
e Albano, quasi la totalità per
Frascati e Velletri. Il 2 Febbraio venne colpito il centro
storico di Marino; il 10 Febbraio 1944 un’incursione aerea
sfondò la volta di una grotta
che era sita sotto piazza Marconi a Genzano (Duomo Vecchio). Per l’ostruzione causata
a metà della stessa e a causa
dell’arrivo dei nazisti che
rastrellarono quanti stavano
cercando di portare soccorso a
quei civili, più di 30 persone
perirono sotto le macerie. Il
racconto di chi assistette alla
un racconto di tanti fatti di vita
quotidiana nel corso stesso
degli scontri. Questo è stato il
momento più emozionante,
dove coloro che hanno vissuto
in prima persona quei giorni
drammatici si sono confrontati
ed hanno rivissuto insieme le
tante emozioni. Un momento
di grande importanza anche per
il messaggio alle nuove generazioni, che sono state coinvolte in maniera molto concreta
all’interno delle giornate di
celebrazione. Lunedì 17 è stato
celebrato il consiglio comunale
all’aperto, in piazza Enrico
Berlinguer, a CampoleoneLanuvio, per celebrare la Giornata della Memoria, a seguire
uno spettacolo teatrale a tema,
a cura dell’Istituto Comprensivo Ettore Majorana. Le cinque
giornate del ricordo si sono
concluse con la chiusura della
scena del recupero dei cadaveri testimonia che i corpi si trovavano tra loro abbracciati,
uniti nell’ultimo pianto prima
della tremenda morte per soffocamento. Stessa sorte toccò
anche a Lanuvio: il 17 febbraio
1944 perirono 130 civili; molti
di questI morirono all’interno
della grotta davanti il Comune
in via Roma, anch’essi soffocati e annegati a causa dell’infiltrazione dell’acqua. A causa di
questi tragici eventi il 10
Marzo 2004 il Presidente della
Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi conferì alla Città
di Lanuvio la Medaglia d’argento al Merito Civile con la
seguente motivazione: “Centro
nevralgico, durante l’ultimo
conflitto mondiale, veniva sottoposto a ripetuti bombardamenti ed efferate azioni di
guerra, che provocarono numerose vittime civili, la quasi
totale distruzione dell’abitato e
ingenti danni al patrimonio
zootecnico e agrario. La cittadinanza sopportava con coraggio e dignitosa fierezza le rappresaglie e i rastrellamenti
delle truppe naziste e dava
testimonianza di numerosi episodi di solidarietà e resistenza
all’oppressore”.
Foto di Gianfranco Compagno
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27 Febbraio - 13 Marzo 2014
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70° ANNIVERSARIO DELLO SBARCO DI NETTUNIA (ANZIO – NETTUNO)
“NETTUNO NELL’INFERNO DELLO SBARCO”
L’ultimo libro di Silvano Casaldi, “nettunese” nato a Treggiano (SA). Grande esperto di eventi bellici
La ricostruzione dello Sbarco e la storia della sua famiglia sfollata in provincia di Salerno
Ci rivela che lo sbarco è avvenuto alla mezzanotte tra il 21 e 22 gennaio 1944, corrispondenti alle ore 2.00 Zona Baker
di Nicola Gilardi
Non poteva mancare, nell’ambito
del 70° anniversario della conquista di Campoleone e del bombardamento di Lanuvio, la presenza
di Silvano Casaldi grande esperto
della storia della Seconda Guerra
Mondiale, ma soprattutto degli
avvenimenti relativi allo sbarco
alleato di Nettunia (Anzio-Nettuno), che si definisce «figlio della
guerra», infatti, è nato il 27 aprile
1944, ma non a Nettuno, bensì in
casa nostra completamente demolita, abitavamo a via 25 Luglio a
Nettuno centro. Un nostro zio
trovò casa libera e ci ospito vicino
a lui. Con un carro funebre venne
a prenderci e così facemmo il
viaggio di ritorno. Ci vollero due
viaggi per portarci tutti a Nettuno». Dopo il conflitto il padre di
Casaldi riprese l’attività di fabbro
insieme allo zio. Un aneddoto
importante, che in parte cambia la
conoscenza che si ha sullo sbarco
è lo spostamento indietro di due
22 gennaio 1944. Ma, come
sostiene Casaldi, l’ora x era mezzanotte, perché bisogna tenere
conto del fuso orario, soltanto per
americani l’ora dello sbarco erano
le 2 di notte tra il 21 e il 22. «La
prima volta che ho sentito di questa storia l’ho letta sul libro di
Martin Bloomens, uno storico
americano– dice Casaldi -, che nel
1986 riporta la cattura di un ingegnere tedesco che affermò che
quando fu catturato e vide il movimento degli americani era appena
re delle navi». Silvano Casaldi è
stato per 36 anni alle dipendenze
del comune di Nettuno, svolgendo
mansioni diverse. «L’impegno
maggiore è stato quello portato
avanti con la realizzazione del
Museo dedicato allo Sbarco di
Anzio inaugurato nel 1990». Iniziò tutto a metà degli anni ’70
quando Casaldi vestì la divisa dei
vigili urbani: «Dal 1974 al 1984
ero un vigile urbano e i molti turisti che venivano per vedere i luoghi dello sbarco, vedendomi in
Silvano Casaldi
provincia di Salerno: «Durante lo
sbarco le famiglie furono sfollate
da Nettuno, e mia madre era incinta». La sua famiglia, però, ha solidissime radici nettunesi. Negli
archivi storici, infatti, figura un
Casaldi nel 1657. La madre, invece, è di Anzio. La sua profonda
conoscenza deriva anche dall’impegno profuso nella cura del
Museo dello Sbarco, che segue dal
1990. «Quando ci fu lo sbarco il
22 gennaio 1944 – racconta Casaldi - gli americani sbarcarono su
tutte le spiagge di Anzio e Nettuno, non trovarono opposizione dei
tedeschi, ma neanche la presenza
di civili, perché tutte le famiglie
erano già state sfollate a 5 chilometri nella campagna da parte
delle forze tedesche. Questa operazione venne messa in atto su
tutta la costa tirrenica, da Napoli a
Livorno perche si aspettavano uno
sbarco, ma non sapevano dove». Il
sentore dei civili, racconta Silvano
Casaldi, era che con lo sbarco il
conflitto fosse terminato, ma così
non fu. Coloro che volevano rientrare in città vennero fermati dalle
forze alleate e tenute lontane dai
confini cittadini. Da metà febbraio, quando le cose si stavano
mettendo male per gli alleati, stabilirono che facoltativamente i
civili potevano essere imbarcati
verso il sud Italia. «Molte famiglie
partirono, anche la nostra, tra il 17
e il 22 febbraio. Venimmo imbarcati su una corvetta inglese, mia
madre era incinta di me» ricorda.
Arrivata a Pozzuoli, la famiglia
Casaldi viene mandata in un convento dove gli americani disinfettavano gli sfollati prima di essere
trasportati a Sala Consilina con un
treno bestiame. «Li si trovava il
centro di smistamento e noi
fummo fortunati perche in un paesino li vicino, Teggiano, c’era una
mia zia che era Madre Superiora
dell’Istituto Santa Lucia Filippini.
Mio padre che era comunista non
voleva andarci, ma viste le esistenze cedette. Io nacqui proprio a
Teggiano». Il 5 giugno venne
dichiarata Roma libera e iniziarono a rientrare gli sfollati. «Partì
prima mio padre per vedere come
erano le cose. Trovò la facciata di
ore della Zona Baker. L’ora dello
sbarco, infatti, sembrava essere
quella delle 2 di notte tra il 21 e il
passata la mezzanotte. Questo fatto mi incuriosì. Poi
durante un’intervista ad un fornaio, questo mi riferì che alle 23 e
30 aveva iniziato a sentire il rumo-
divisa mi chiedevano informazioni, ma io non sapevo niente di
tutto questo. Nel 1985 il sindaco
Antonio Simeoni mi mise a disposizione di un giornalista francese,
70° ANNIVERSARIO DELLO SBARCO DI NETTUNIA (ANZIO – NETTUNO)
LE TESTIMONIANZE DEI SOPRAVVISSUTI
E dei familiari dei caduti civili
di Nicola Gilardi
Il momento più toccante delle giornate di
celebrazione è stato quello del racconto dei
testimoni. Le loro parole sono i mattoni che
sorreggono la storia e l’immaginario comune
delle
nuove
generazioni.
Remo Viglietti, classe 1928, racconta: «Il 22
Gennaio il cielo era di fuoco perché gli americani da terra sparavano, gli aerei bombardavano e c’erano i caccia tedeschi che combattevano. Ci fu anche uno scontro fra due
aerei». La sua famiglia non venne sfollata,
ma si rifugiarono spontaneamente su un colle
li vicino, dove restarono per tutti i combattimenti. Il secondo testimone è stato Domenico Adozzi classe 1923, conosciuto come
Aurelio,: «Il giorno dello sbarco sentivamo
come dei tuoni. Mia madre vide le navi che cannoneggiavano. La gente scappava impaurita. La situazione era difficile. Avevamo tre carri armati sul viottolo di casa e avevamo paura che gli americani,
vedendo quei mezzi, potessero bombardarci. Allora
li coprimmo con i rami degli olivi che avevamo
potato. Avevamo 10 anni e i tedeschi non ci dissero
nulla. Iniziati i bombardamenti siamo scappati.
Siamo stati due giorni in una grotta, poi un ufficiale
tedesco è venuto e ci ha mandati via. Passammo la
notte in una capanna e la mattina successiva sentivamo il fischiare delle cannonate americane.
Andammo alla Pietrara e in molti rimanemmo li. Poi
raggiungemmo il palazzo del comune dove c’erano
altre persone che ci invitarono a restare li». Antonio
“Tonino” D’Alessandro, classe 1935, che nella
commozione ha raccontato il suo tragitto mentre
scappava da Aprilia verso Anzio per poi essere
imbarcato: « Quando sbarcarono gli americani si
sentirono gli scoppi. Vidi le bombe cadere. Dopo lo
sbarco ci fu un tiramolla tra americani e tedeschi.
Scappammo da Aprilia e ci rifugiammo alle grotte di
Campo di Carne. C’erano tantissimi morti perché li
la guerra era già passata. Gli americani erano gentili e ci davano le caramelle e i biscotti. Ci portarono
in una chiesa a Santa Teresa e ci misero su un
camion che ci portò su una nave per Catanzaro».
«Mio fratello è un sopravvissuto di Campoleone –
dice Ezio Salvadori, classe 1945 -. Quando iniziò il
bombardamento della nostra casa i miei genitori stavano fuori casa a cucinare. Chiamavano mio fratello
rispondevano e c’erano anche altre persone. Scavando con le mani riuscirono a tirare fuori anche altre
persone. Mio padre però perse 4 figli». Remo Di
Litta classe 1927: «La sera dello sbarco abitavamo
in un casello ferroviario. I tedeschi ci dissero di
lasciare l’abitazione per essere portati in una grotta.
Dovevano mettere due cannoni sulla ferrovia per
sparare verso il mare. Nella grotta passammo 40
giorni, mangiando quello che si trovava. Arrivarono
i fascisti e i nazisti che volevano portarci in un
campo di concentramento. Il 9 aprile ci portarono
proprio li, ma visto che non c’era posto ci lasciarono vicino al Colosseo e riuscimmo a salvarci».
Orfeo Mora nato nel 1948: «La mia è la più antica
famiglia di Campoleone, continuo a studiare la storia del nostro territorio. Mio nonno era uno dei tre
civili morti durante i bombardamenti dello sbarco.
Quella mattina mio nonno convinse i tedeschi a far
salire una donna con la figlia malata sul treno. Successivamente arrivarono gli americani e mitragliarono uccidendolo».
Queste parole sono testimonianze importante, perché fanno capire quanta sofferenza causò la Seconda Guerra Mondiale, soprattutto per i civili che
dovettero fuggire dalle proprie case per rifugiarsi in
luoghi di fortuna sperando di sopravvivere.
Jean Paul Pallud, che stava realizzando un mensile After The Battle.
Lo accompagnai nei luoghi dei
combattimenti per mostrare fotograficamente come erano cambiati
i luoghi immortalati durante il
conflitto. Ci fece vedere fotografie
di allora che neanche noi conoscevamo. Lui mi permise di fare delle
riproduzioni e mi diede degli indirizzi dove comprarli per un prezzo
irrisorio». Così cominciò l’attività
di ricerca e di ricostruzione delle
vicende dello sbarco. Attività che
si è concretizzata in molte pubblicazioni sia sulla guerra che sulla
Nettuno dell’epoca. La prima pubblicazione di Casaldi è “Quei giorni a Nettuno” del 1989, in italiano
e inglese, che è nata per ricostruire i momenti immediatamente precedenti allo sbarco e racconta tre
giornate eroiche di Anzio e Nettuno che in pochi conoscono, infatti
il 9,10 e 11 gennaio 1944. Di fronte alle forzature dei tedeschi, che
disarmava i militari italiani, ci
furono delle rappresaglie dove
morirono sia militari che civili. Un
moto di orgoglio che non è riportato nei libri di storia maggiormente conosciuti. Nel 2006 è stato
pubblicato “Gli uomini dello sbarco” sempre in italiano e inglese
dove viene ricostruita l’esperienza
avuta con il museo e dove si trovano le esperienze dirette dei reduci
e dei veterani, con numerose venature personali. Ultima opera prodotta da Casaldi è “Nettuno nell’inferno dello sbarco”, un libro di
135 pagine, presentato a Nettuno
domenica 19 gennaio 2014, ricco
di fotografie e racconta la storia
attraverso i fumetti è stato ispirato
dal fotoromanzo “Gran Hotel”.
L’ha ripresentato proprio in occasione del 70° anniversario a Campoleone, collaborando alla mostra
allestita e facendo da consulente ai
visitatori. Questo ultimo sforzo
letterario ha già avuto numerosi
consensi, rappresentando l’ultimo
tassello di una conoscenza sempre
più profonda e dettagliata della
storia. Casaldi ha pubblicato
anche altri libri sulla storia di Nettuno, non incentrati sulla Guerra:
“La storia del Nettuno Calcio”,
“Come eravamo” sui mestieri
della città, “La storia della mia
famiglia”, “La storia fotografica di
Nettuno” e infine la storia di un
personaggio di Nettuno, Alessandro Verlezza.
Il libro “Nettuno nell’inferno
dello sbarco” è un’edizione privata, per chi fosse interessato
può contattare direttamente
l’autore all’indirizzo mail:
[email protected] oppure ai
numeri telefonici: 06.9880645 o
347.4792130.
Foto G.Compagno
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
IL GIORNALE DEL LAZIO
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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27 Febbraio - 13 Marzo 2014
Paola Staccioli e Heidi Giuliani presentano la loro opera a Campoleone
“NON PER ODIO MA PER AMORE”
La storia di sei donne che hanno dato la vita per la giustizia
di Noemi Reali
Spesso sentiamo parlare di eroi,
di uomini che hanno segnato la
storia. Ma non sono stati gli
unici a farlo; anche diverse
donne nel tempo e in aree geografiche diverse hanno messo del
proprio. Hanno lottato, hanno
perso la vita per rincorrere uno
degli ideali a cui l’uomo aspira
da sempre senza giungerci mai
completamente: la giustizia. A
Campoleone - Lanuvio, presso la
Fondazione Casa Gramsci dei
Comunisti Italiani di via Fratelli
Rosselli, sabato 15 febbraio
2014 alle 17:30, è stato presentato il libro di Paola Staccioli e
Heidi Giuliani; un libro scritto
per ricordare sei donne, le loro
ragioni che le hanno spinte a
combattere e la passione che le
ha animate fino a un tragico epilogo. “Non per odio ma per
amore” è il libro che racconta la
storia di Tamara Bunke nota
come Tania La Guerrigliera.
Ha dedicato la sua vita alla rivoluzione cubana ed è con la rivoluzione che diviene prima agente
segreto e successivamente guerrigliera con il nome in codice di
Tania. Muore il 31 agosto 1967
all’età di trenta anni con altri
guerriglieri in un’imboscata al
guado di Puerto Mauricio lungo
il Rio Grande. Dopo la sua
morte, Tania è oggetto di una
campagna di diffamazione da
parte della CIA che la descrive
del libro è quello di restituire
dignità a Tamara come anche ad
Elena Angeloni, Monica Ertl,
Barbara Kistler, Andrea Wolf
e Rachel Corrie; donne che
hanno dato la vita per altri Paesi,
che hanno partecipato a rivolu-
Stefano D’Alessandro, Agnese Palma, Paola Staccioli
come un agente della Stasi,
“Ministero per la sicurezza dello
Stato”, inviata per controllare
Che Guevara. (Smentito successivamente da un libro scritto da
due storiche cubane). Lo scopo
zioni che non erano del loro
Paese ma che le sentivano come
tali perché per prime hanno capito il significato di “essere fratelli”; di andare oltre le frontiere e,
nonostante questo i governi e la
stampa non hanno dato loro giustizia nel rappresentare le loro
storie. “Questo libro propone la
capacità di indignarsi davanti
all’ingiustizia, ricompone l’idea
di una società comunista” racconta Agnese Palma alla presentazione. Le parole di Silvia
Baraldini, per telefono in quanto non poteva essere presente,
invitano i presenti a riflettere:
“Queste donne hanno mostrato un grande coraggio, hanno
lasciato il loro Paese, le loro
famiglie. Oggi siamo in un
periodo in cui il coraggio
potrebbe aiutare”. L’egoismo
che vige oggi nella nostra società non ci permette nemmeno di
renderci effettivamente conto dei
sacrifici che queste sei donne
hanno compiuto. Donne che
sono state mal giudicate perché
per realizzare il loro scopo hanno
preso delle armi in mano, hanno
sparato, hanno lottato e hanno
dato la loro vita. “Non per odio”.
“Ma per amore”. Perché la loro
lotta era mossa dall’amore per
gli altri, per la giustizia. È il caso
di Maria Elena Angeloni che
nel 1970 partecipa a un’azione in
sostegno alla resistenza greca.
Lo scopo è duplice: denunciare
la dittatura dei colonnelli e
denunciare la responsabilità
degli Usa. Andrea Wolf dopo
aver militato per anni in Germania nel movimento di resistenza,
sostenuto le lotte dei prigionieri
della Raf, vissuto in una comune,
essere stata arrestata, decide di
unirsi al movimento di liberazione curdo sotto la guida del PKK,
con il nome di battaglia di
Rohani. Combatte nell’Esercito
dell’Associazione delle donne
libere del Kurdistan. Viene uccisa in Turchia orientale nell’ottobre del 1998. Nella milizia guevarista c’era una donna che si
faceva chiamare “Imilla” che, in
lingua quechua e aymara significa Bambina o giovane indigena;
il suo nome vero era Monika
Ertl, tedesca di nascita, aveva
compiuto un viaggio di undicimila chilometri dalla sperduta
Bolivia con l’unico proposito di
assassinare un uomo, il personaggio più odiato dalla Sinistra
mondiale: Roberto Quintanilla
Pereir, responsabile diretto dell’ultimo oltraggio a Guevara:
l’amputazione alle mani dopo la
sua fucilazione a La Higuera. A
partire da quel momento, ella
divenne la donna più ricercata
del mondo, conquistò le prime
pagine dei quotidiani di tutta
l’America. Barbara Kistler è
stata membro del Gruppo contro
l’isolamento che cercava di
costruire un partito comunista in
Svizzera. Rachel Corrie è stata
un’ attivista. Era un membro dell’International Solidarity Movement(ISM) e, come tale, aveva
deciso di andare a Rafah, nella
striscia di Gaza, durante l’Intifada di Al Aqsa. Fu ferita a morte
mentre protestava contro l’occupazione israeliana, nel tentativo
di impedire ad un bulldozer
corazzato dell’esercito israeliano
di distruggere alcune case palestinesi. Storie vere che non devono essere dimenticate. “Non per
odio ma per amore” permette di
ricordare.
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IL GIORNALE DEL LAZIO
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
A scuola di legalità con James Fox, consegnato il Trofeo
della Sicurezza 2013 agli studenti più meritevoli
Si è tenuta questa mattina, presso
la palestra della scuola primaria
Montegrappa, la cerimonia di
consegna del Trofeo della Sicurezza 2013 agli alunni di Aprilia
più meritevoli, che maggiormente
hanno dimostrato di saper appren-
dere gli insegnamenti di James
Fox, la volpe della legalità, logo
“cartoonesco” del progetto “Vigiliamo Assieme” messo in campo
dall’Amministrazione Comunale
per l’educazione delle giovani
generazioni.
Ai nuovi Agenti Speciali di James
Fox spetta ora il compito di mettere in pratica gli insegnamenti
offerti loro, durante il passato
anno scolastico, sul rispetto delle
regole di civile convivenza e per
evitare comportamenti insicuri o
rischiosi.
Il Trofeo è stato consegnato, in
rappresentanza dell’Amministrazione, dall’Assessore alla Pubblica Istruzione Francesca Barbaliscia. Quest’ultima, personalmen-
te, ha voluto congratularsi con gli
alunni premiati, esprimendo un
giudizio estremamente positivo
nei riguardi di un progetto che,
partito dal Comune di Aprilia con
la partnership della società Iris
T&O, si sta estendendo verso altri
Comuni laziali, riuscendo a coinvolgere migliaia di ragazzi, provenienti anche da realtà territoriali differenti, per ciò che si è già
rivelato un vivace e produttivo
confronto.
pagina 31
La riunione preliminare si è tenuta giovedì 13 febbraio nell’aula
magna del poliambulatorio Asl di Aprilia
UN TAVOLO PERMANENTE CON GLI
OPERATORI SOCIO-SANITARI
L’incontro è stato promosso dall’associazione “I care for life”
Sarà presentato ufficialmente il prossimo 10 marzo
di Riccardo Toffoli
Un tavolo permanente con
tutti gli operatori del settore
socio-sanitario per creare una
forte rete di solidarietà al fianco dei più deboli. Giovedì 13
febbraio nel tardo pomeriggio
nell’aula magna del poliambulatorio Asl di Aprilia, si è
riunito per la prima volta un
tavolo composto da tutti gli
operatori del campo sociosanitario apriliano: Comune,
Asl, Multiservizi e associazioni di volontariato. L’incontro è stato promosso dall’associazione “I care for life”
che sarà presentata ufficialmente il prossimo 10 marzo, e
che è presieduta dall’oncologo del reparto Hospice di
Villa Silvana Arturo Castrillo.
Oltre ad Asl, Comune e Multiservizi erano presenti Nadia
Pivato per l’associazione
Acondroplasia Insieme per
Crescere, Giovanni Piantadosi di Alzheimer Aprilia onlus,
Giovanni Annino della fondazione Come Noi, Aldo Pastore per l’associazione Medici
Apriliani, Aldo Consani per
l’Avis, Rita Antonelli per il
centro Caritas, Carlo Rossetti
e Simona Di Leta per Aisa,
Arturo Castrillo, Gian Paolo
Spinelli (oncologo Asl) e Pina
Celli per Care For Life. L’incontro di giovedì è servito a
presentare le attività delle singole associazioni e porre le
basi per una collaborazione
fattiva logistica, economica e
psicologica. In particolare si è
pensato di redigere una “carta
degli intenti” delle associazioni, una sorta di regolamento
che istituisce formalmente il
tavolo, ne istituzionalizza le
finalità e le modalità di collaborazione. Il tavolo avrà
anche un punto logistico in
Asl che possa diventare il
perno per le risposte alle
necessità delle singole associazioni. “Il nostro primario
compito –spiega il dott.
Castrillo- sarà quello di redigere una carta di intenti di
modo che questa iniziativa
possa continuare ed operare
bene sul territorio”. “Le esigenze sono tantissime –continua il dott. Spinelli- il reparto
di oncologia della Asl è già
colmo, ma dietro alle cure
sanitarie spesso mancano le
attività collaterali, logistiche
ed economiche, di supporto al
paziente. Ad esempio un pullmino per portare le persone
per le cure di chemio e radioterapia. Capita che ad esempio di aver dato dei passaggi a
pazienti. L’intento è quello di
creare una rete di modo che le
associazioni che hanno bisogno di materiale possano trovare ascolto in altre associazioni e così via”. Il quadro
emerso durante l’incontro, ha
evidenziato positività, come
la ricca presenza di associazioni di volontariato nel settore socio-sanitario (ben 15),
ma anche numerose criticità.
Nadia Pivato ha messo in evidenza l’assenza di una sede
per l’associazione, l’unica ad
Aprilia nel Lazio. “L’acondroplasia è una malattia rara e
genetica del nanismo –spiegaAd Aprilia sono sola. Nel
Lazio siamo 25 famiglie. Si
capisce che non abbiamo i
numeri per farci sentire e questo è un forte svantaggio. La
soluzione che ci si prospetta,
quando ci viene sospettata la
possibilità della sindrome nei
nostri figli, è l’aborto. Ad
Aprilia abbiamo chiesto più
volte la sede. Ma non siamo
stati ascoltati”. Dai dati snocciolati dalla responsabile del
settore sociale della Multiservizi, braccio operativo del
Comune, emerge che su 80
persone assistite 42 sono in
lista d’attesa, ossia aspettano
di essere aiutati. “Spesso si
tratta di anziani –spiegarimasti soli perché i figli sono
andati via da Aprilia per lavoro. Anziani soli, alcuni hanno
assistenza completa, privi
quindi di rete familiare ma
anche dell’autonomia necessaria per vivere”. Piantadosi
ha puntato sulla necessità di
trasformare il centro Alzheimer apriliano in centro diurno
e ha detto che sarebbe l’unico
nel sud del Lazio. Importanti
passi verranno compiuti in
tale direzione dal distretto
sanitario Aprilia-Cisterna in
sinergia col Comune di Aprilia già dall’anno prossimo. La
Fondazione come Noi sta portando avanti il progetto di
mensa sociale “ben sapendo
–ha detto Annino- che su 12
senza tetto, 4 sono apriliani”.
Gli fa eco Rita Antonelli del
centro Famiglia e Vita della
Caritas che ha spiegato come,
nella scala di priorità delle
famiglie, “al primo posto c’è
la sopravvivenza”. Carlo Rossetti ha quindi, fatto presente
che al centro di via Bonn, nato
per dare sostegno alle famiglie e ai malati di sindromi
atassiche sono seguiti 140
pazienti di cui 6 sono apriliani. L’associazione si è organizzata autonomamente ma ha
messo in campo negli anni,
parecchi risultati, compreso
l’allenamento per i campionati mondiali di canottaggio. In
ultimo ha parlato la responsabile della cooperativa Nuova
Era facendo presente che il
servizio di assistenza psicologica ai malati oncologici e
alle relative famiglie, stia per
scadere e che attualmente,
bisogna trovare i fondi per
riattivare per l’anno in corso il
servizio di grande importanza
per i pazienti.
SUMMER ENGLISH CAMPALL’STITUTO
COMPRENSIVO GIACOMO MATTEOTTI
Un’interessante iniziativa in lingua inglese per la prossima estate
L’Istituto Comprensivo “Giacomo Matteotti” di Aprilia, diretto
dal Dirigente Scolastico Dr.ssa
Monica Piantadosi, anche per il
corrente anno scolastico offre
numerose attività formative
miranti al potenziamento delle
competenze in lingua straniera.
Oltre ai corsi di lingua inglese
finalizzati alle certificazioni
Trinity College, ai corsi di lingua francese e spagnola, rivolti
sia agli alunni della scuola primaria che secondaria, quest’anno gli studenti avranno la possi-
bilità di frequentare un camp
estivo, nel mese di luglio. In
collaborazione con l’Associazione A.C.L.E.,ente di formazione linguistica riconosciuto
dal M.I.U.R., le Insegnanti dell’Istituto, Anna Sarchese e Valeria Miraglia, stanno organizzando un corso full immersion, al
quale potranno partecipare
anche studenti frequentanti altre
scuole.
Il city camp si svolgerà dal 7
all’11 luglio (dalle ore 09.00
alle ore 17.00) sarà condotto da
Tutors madrelingua inglesi e
sarà strutturato sulla base di
varie attività dinamiche: gioco,
teatro,musica, con l’obiettivo di
favorire e migliorare una spontanea espressività linguistica. Le
docenti si stanno attivando per
organizzare un city camp sia per
la scuola primaria (presso la
Scuola “Grazia Deledda”) e uno
per la scuola secondaria di
primo grado (presso la Scuola
“G. Matteotti”)
Per informazioni, dettagli sui
costi ed iscrizioni, rivolgersi
alle Docenti Anna Sarchese, per
studenti di scuola primaria
(presso la Scuola “G.Deledda”)
e Valeria Miraglia, per studenti
di scuola media (presso la Scuola “G. Matteotti”)
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 32
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
“APRILIA SI…CURA”
IMMIGRAZIONE - PARI OPPORTUNITÀ E TUTELA DEI DIRITTI
Basta con la spettacolarizzazione del male:
c’è un interesse morboso da parte dei mass media
a cura di Sihem Zrelli
Care lettrici e lettori,
in questo nostro appuntamento
consueto di riflessione sui principali argomenti che caratterizzano la nostra società voglio
condividere con voi alcune puntualizzazioni su un fenomeno
ormai dilagante sui mass media
che è quello della quotidiana
spettacolarizzazione di eventi
drammatici e tragici.
Il telegiornale, per esempio si è
trasformato in un bollettino di
guerre, cui fanno da irrinunciabile corollario le notizie di cronaca nera, le uniche (si direbbe)
ad avere rilevanza mediatica.
Ma lo stesso vale per taluni programmi cosiddetti di servizio e
molti altri di intrattenimento, nei
quali si inscenano farse e tragedie domestiche, drammi, relazioni, spesso fasulli, inventati e
recitati che, comunque, strumentalizzano le persone senza remore e decenza, istigando gli ospiti
e il pubblico a dare il peggio di
sé; dove si espongono pubblicamente frustrazioni e turbamenti,
con l’irruzione del privato, dei
fatti personali sul palco mediatico. E i bambini stanno a guardare…Oggi sulla spettacolarizzazione del male si nutre e si alimenta la morbosità di questa
società: nel lato più oscuro della
psiche umana non alberga soltanto la paura della morte che
attraverso i fatti di cronaca nera
verrebbe così esorcizzata ma
anche desideri necrofilici inconfessabili e istinti di morte che
attraverso la cronaca nera vengono vissuti.
Voglio dire che non tutti si identificano con le vittime ma una
parte del pubblico di spettatori si
identifica con il male che gli
autori dei crimini incarnano.
Siamo riusciti ad inventare la
cosiddetta TV del dolore, dal cui
gorgo sono proliferate le ignobili e compiaciute brutture delle
trasmissioni verità, spesso reality show sotto mentite spoglie
giornalistiche, deontologicamente giustificate per il loro
carattere, appunto, di servizio.
Forse a molti sfugge l’impegno
di certe trasmissioni pomeridiane che indugiano sui particolari
di cronaca nera per tenerci incollati al televisore ed aggiungono
orrore all’orrore, riproponendo
all’infinito le immagini di tragedie umane.
Ma in tutto questo, noi stiamo lì
a guardare, non cambiamo canale e questo ci rende complici di
chi fa la trasmissione per le
ragioni sopracitate e così il dolore dallo sgomento generale iniziale, diventa spettacolo, intrattenimento.
E i bambini stanno a guardare…
Una televisione senza qualità
rincorre gli istinti più beceri, li
solletica ed enfatizza o addirittura li induce, senza curarsi di conseguenze ed implicazioni, dei
modelli sociali che diffonde,
della cultura che alimenta, declinando ogni responsabilità, in
omaggio all’unico valore riconosciuto: l’audience perseguita
ad ogni costo, spesso ottusamente, nel disprezzo aprioristico del
pubblico.
E’ anche per questo motivo, ma
non solo, che i giornalisti, i cronisti e i mass media nel loro
complesso hanno una grande
responsabilità e il mondo dell’informazione deve essere consapevole del potere che detiene e
quanto questo potere può
influenzare le menti delle fasce
di popolazione più deboli: mi sto
riferendo ai minori, certamente,
ma anche a personalità disturbate che di fronte a una certa spettacolarizzazione, sottoposta al
cosiddetto bombardamento massmediatico potrebbe venire
influenzata negativamente tanto
da poter essere irretita e addirittura istigata.
Soprattutto in fasce di età particolarmente a rischio, come quella adolescenziale, il rischio di
identificarsi con modelli negativi sui quali proiettare la propria
rabbia e la propria
smania di ribellione è
molto alto a maggior
ragione quando ad
usufruire di certi contenuti mass mediatici
sono ragazzi dalla
personalità già di per
sé problematica.
Infatti la nostra civiltà è caratterizzata da
un desiderio e da un
bisogno di protagonismo mai visto prima
e questo è particolarmente evidente tra i giovani:
essere protagonisti significa
essere visti apparire sotto la luce
dei riflettori, arrivare al successo, essere riconosciuti, esistere
finalmente dopo un’esistenza
caratterizzata dal vuoto esistenziale, dalla noia, dal niente.
Perché se non vai in televisione
allora non sei nessuno. I modelli
di riferimento di molti teenagers
della civiltà odierna infatti sono
personaggi non persone, personaggi che esistono solo attraverso la spettacolarizzazione e la
mitizzazione di un modello di
vita che non è più sorretto dal
concetto del sacrificio, del desiderio ma al contrario del tutto e
subito.
Certe trasmissioni televisive è
questo il messaggio che lanciano: la facilità del diventare
famosi. Se riesci a entrare in
quel circo delle meraviglie allora da nessuno riuscirai ad essere
qualcuno, tutti ti riconosceranno
e acquisterai lo status simbol del
successo.
Qualcuno purtroppo farebbe di
tutto per arrivarci anche a costo
di gesti estremi perché l’incertezza e la vacuità di identità fragili e inconsistenti può portare
ad una distorsione della realtà
tale da portare alla perdita di un
equilibrato esame di realtà come
espressione di un disagio profondo a cui chi aveva il dovere di
dare delle risposte ha fallito nel
suo compito lasciando molto
spesso i giovani in balia delle
loro pulsioni e della loro solitudine di fronte ad uno schermo
vuoto che sembra poter dare
tutte le risposte.
IL GIORNALE DEL LAZIO
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
pagina 33
Il libro della giornalista Angela Iantosca
“ONORA IL MADRE. STORIE DI ‘NDRANGHETA AL FEMMINILE”
È stato presentato sabato 15 febbraio presso i locali dell’ex Mattatoio, di via Cattaneo
Marras: “Aprilia è un territorio altamente appetibile. C’è bisogno di una costante attenzione e sensibilità da parte dei cittadini”
di Riccardo Toffoli
“Aprilia è un territorio altamente appetibile. C’è bisogno di una
costante attenzione e sensibilità
da parte dei cittadini”. Queste le
parole di Fabrizio Marras referente provinciale di Libera
durante la presentazione del
libro della giornalista Angela
Iantosca “Onora il madre. Storie
di ‘ndrangheta al femminile”
sabato 15 febbraio presso i locali dell’ex Mattatoio. Secondo
Libera “dove c’è concorrenza,
ossia nei paesi dove ci sono sia
presidi di Carabinieri sia presidi
della Polizia, le cose funzionano
meglio”. Ma la richiesta del
commissariato di Polizia sul territorio non è l’unica avanzata da
Libera che ogni giorno lotta contro la mafia. Altro nodo scottante è l’informazione in una provincia che ha visto in pochi anni,
dimezzare gli organi di stampa
locali. “Serve controllo del territorio ma anche informazione
–continua Marras- e anche questo dovrà partire dalle scuole.
Immagino ad esempio i corsi di
giornalismo all’interno delle
scuole e alla produzione di giornalini scolastici per abituare i
giovani a leggere e a scrivere,
impegnandosi nell’informazione”. La presentazione del libro
di Angela Iantosca è un’iniziativa voluta e promossa dal presidio Libera di Aprilia e dall’associazione Arci La Freccia. “Si
tratta di una delle iniziative –ha
detto Irene Giusti di Libera
Aprilia- che avranno il culmine
nel giorno della memoria e dell’impegno che quest’anno è
giunto alla 19° edizione e che si
terrà a Latina il 22 marzo prossimo. Si tratta non solo del ricordo
di tutte le vittime di mafia, ma
anche l’impegno che questo
ricordo ci impone, di cambiare
la società in cui viviamo”. Angela Iantosca ha quindi presentato
il suo libro, frutto di un lavoro
durato molti anni di conoscenza
del mondo della malavita organizzata. Il libro è un focus sulle
donne “mafiose”, sia quelle che
sono interne e fanno parte del
sistema sia quelle che per protezione dei figli, per amore e per
aspettativa di un mondo migliore, hanno deciso di uscire e collaborare con lo Stato. “Sono
stata un giorno a casa di un collaboratore di giustizia –ha dettoe qui ho conosciuto il linguaggio
della camorra. Ad un certo
punto, sento i bambini piccoli
che iniziano a gridare: Maria!
Maria! La parola indica l’arrivo
della Polizia. E’ il linguaggio
della camorra che si apprende
già da piccoli”. Poi parla delle
donne della ‘ndragheta. “Sono
donne che stanno nel sistema,
ma non hanno mai ucciso. A
volte sono le prime consigliere
dei mariti nelle vendette, altre
invece, hanno sensi di colpa e
rimorsi e decidono di cambiare
vita. Stiamo assistendo in questo
periodo al ’68 delle donne della
‘nrangheta. Abbiamo donne che
si ribellano al sistema e collaborano con lo Stato. Bisogna dirlo:
tutte le donne che sono state
uccise dopo aver collaborato è
perché hanno pensato di uscire
fuori dai programmi di protezione. La rete dello Stato ha sempre
funzionato e funziona ancora
oggi”. Un capitolo viene dedicato al santuario della Madonna di
Polsi in provincia di Reggio
Calabria dove si riuniscono una
volta l’anno, in occasione della
ricorrenza, i capi per fare il
punto e organizzare il nuovo
anno. “Qui ho conosciuto diverse ragazze che fanno parte delle
famiglie –continua- sono ragazze che non hanno conosciuto
altro, se non quel mondo e quel
sistema. Ecco, un punto di forza
della lotta deve essere la conoscenza dell’alternativa, cioè che
oltre quel sistema c’è un mondo
tutto da scoprire e sicuramente
migliore. Molto sta facendo la
scuola. Conosco presidi che
combattono con la mafia continuamente con progetti sulla
legalità. Una preside mi ha detto
che si può lavorare fino alle elementari. Alle medie i ragazzi già
hanno comportamenti fissati. E
progressi ci sono stati. Ho visto
ragazzi che sono stati portati dal
papa. Sono segnali di speranza,
ossia che il cambiamento è possibile se c’è conoscenza appunto
dell’alternativa”. E’ seguito alla
presentazione del libro, un concerto di Sara Jane Ceccarelli e e
Federico Procopio alla chitarra.
Il duo musicale, molto apprezzato, ha proposto alcuni brani del
repertorio jazzistico e bossa
nova. Lei, bellissima voce,
accompagnata alla chitarra di
Procopio ha incantato il pubblico con un programma leggero e
conosciuto, ma elaborato con
arte ed originalità.
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 34
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
LA STRIDENTE CONVIVENZA TRA UVA ITALIA, VINI D.O.C. E BITUMIFICIO: SUCCEDE A SAN CESAREO,
TERRITORIO GIOVANE IN BILICO TRA VOCAZIONE AGRICOLA E INDUSTRIALIZZAZIONE SELVAGGIA
di Elena Taglieri
E’ già in funzione nel comune di
S.Cesareo, in Località FaetaCampo Gillaro un impianto di
recupero inerti appartenente alla
PAOLACCI SRL, che ha ottenuto l’esclusione della procedura
di V.I.A.(leggi: mancanza di
impatti significativi sull’ambiente) il 29/10/2009 e adibito alla
produzione di conglomerato
bituminoso a caldo. Qualcosa si
sapeva già dalla scorsa primavera, con un manifesto anonimo
apparso per le vie del paese
tanto per sollecitare i cittadini ad
interloquire con l’amministrazione locale.
Ci ha pensato il ‘Comitato di
Difesa del Territorio’ a presentare istanza di accesso agli atti al
Comune: visionare i progetti
dell’impianto e chiedere all’Amministrazione la tutela della
salute ed attivare tutti i controlli
necessari a verificare, anche in
futuro, il rispetto delle normative sulle emissioni inquinanti .
Lo stesso Comitato costituitosi
dopo la notizia sulla costruzione
(poi scongiurata) di una centrale
elettrica ad olio vegetale a
Colonna(http://www.eco16.it/20
12/12/in-arrivo-colonna-la-centrale-elettrica.html).
La sconcertante risposta del
Comune di S. Cesareo,arrivata il
13 novembre scorso, sottolineava come l’accesso agli atti risieda in un interesse diretto, concreto e attuale di una situazione
giuridicamente tutelata, che
non puo’ essere utilizzato come
strumento per un mero generico e generalizzato controllo
esplorativo sull’azione ammini-
strativa nè puo’ essere configurato come un particolare tipo di
azione popolare. Una dichiarazione in contrasto con l’art.32
della Costituzione ( La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività) e con la funzione rivestita dal
sindaco di essere principale
AUTORITA’
SANITARIA
LOCALE, obbligato a garantire
il ‘principio di precauzione’,
anche verso imprenditori privati,
qualora le opere previste possano determinare un disagio
ambientale, secondo l’art. 41
della Costituzione (L’iniziativa
economica privata è libera e non
può svolgersi in contrasto con
l’utilità sociale).
Con la Deliberazione emessa in
aprile 2013 contro la centrale a
olio di Colonna, nella quale si
dichiara di opporsi ad essa ‘al
fine della difesa dell’ambiente e
della tutela del territorio e del
patrimonio locale”’paradossalmente il Comune di S.Cesareo
ha mostrato di ‘preoccuparsi’
per la centrale del proprio dirimpettaio pur essendo già a conoscenza dell’imminente impianto
della PAOLACCI Srl sul proprio
territorio, proposto già dal 2009.
Panzironi è Sindaco dal 2008,
ma prima ancora Assessore delle
Attività Produttive dal 1995 al
2005 ed ai Lavori Pubblici dal
2005 al 2008, quindi pienamente consapevole di tutti i progetti proposti nel suo territorio. E
sono proprio del 2005 le ‘Indicazioni programmatiche del Patto
territoriale delle Colline Romane’ (PTPG), secondo cui San
Cesareo possiede “Aree vocate
per il recupero e
lo sviluppo di colture agricole di
qualità, tutela e
valorizzazione del
patrimonio rurale”. Ma tanta
attenzione paesaggistico-agricola
non è stata rispettata. Così, nel progetto di PAOLACCI la località
Faeta-Campo Gillaro rientra in
variante al P.R.G.,
trasformata da
zona E agricola a
sottozona E2 e D
industriale.
Agevolato così anche il progetto edilizio di SVILUPPO INVESTIMENTIsrl del 04.06.2009,
di un centro di attività produttive
che vede “il Comune di San
Cesareo destinato a diventare
polo industriale e commerciale a
livello nazionale”. Per tale centro si contempla alimentazione
di energia termica da fonti rinnovabili e/o cogenerazione-trigenerazione”, tecnologia, quest’ultima, che utilizza biomasse
liquide (oli vegetali), solide, biogas da rifiuti di discarica e acque
reflue dei depuratori.
Per un altro progetto abbastanza
recente (07.09.2012) della EDILITALIA SRL (una ‘discarica
per rifiuti inerti e impianto
annessi’, in loc. Laghetto, via
Casilina km.24,050) si citano
disinvoltamente studi effettuati
nell’ambito della redazione del
Piano Regionale per la Tutela
dell’Aria della Regione Lazio
del 2005, dichiaranti che il
comune di San Cesareo è caratterizzato da valori medi o bassi
degli inquinanti considerati
nello studio (SO2, NOx, Particolato (Pm10 e Pm2,5). Ma dal
2005 il territorio di San Cesareo,
come pure quello limitrofo, non
è lo stesso di allora e non ha
senso basarsi su risultati così
remoti e non più tali, col bitumificio fumante. Uno studio dell’INAIL, patrocinato dalla Regione
Lazio e dalla ASL RMC riconosce la cancerogenicità dei bitumi legata alla presenza nei fumi
di idrocarburi policlici aromatici (benzopirene, naftalene, benzofluorantene) e nei processi di
combustione e pirolisi degli oli
combustibili e diatermici utilizzati nello scambiatore di calore
per mantenere a temperatura il
bitume, assieme al l’idrogeno
solforato e la soda caustica”.
Intanto il Comune di San Cesareo celebra ogni anno la ‘Mostra
dell’Uva Italia’ non come “una
semplice festa ma anche e
soprattutto la celebrazione dell’identità del nostro territorio”.
Piccolo particolare: sulla locandina della ‘Mostra dell’Uva Italia’, tra gli sponsors spicca
anche PAOLACCI Srl. Dal 20
novembre scorso il progetti del
bitumificio (come pure quello di
ELPIDIA 2000 Srl) è ‘sparito’
dal sito della Regione Lazio:
inutile cliccare sulla voce ‘scarica gli elaborati progettuali’ perché si apre la famigerata schermata bianca del ‘Not Found’,
(documentazione inesistente),
mentre tra parentesi due asterischi
incorniciano
la
scritta“*FILE NON PRESENTE”. Sicuramente il ‘Comitato
di Difesa del territorio’ avrà da
fronteggiare una lunga e calda
‘primavera’ ambientale. Non
resta che augurare buon lavoro e
buona lotta.
([email protected])
Aprilia in Prima Linea interviene sulla
eventuale privatizzazione del cimitero di Aprilia
Secondo le nostre fonti, in
commissione lavori pubblici svoltasi il 20 febbraio, l’assurda proposta
di privatizzazione del
cimitero è stata discussa,
generando la solita soluzione che dal punto di
vista dell’Amministrazione salva “capra e cavoli”.
Vediamo se è così. Sembra che, si sia presa in
considerazione l’ipotesi di
affidare ai privati la
costruzione di nuovi loculi e la relativa vendita
mentre, al Comune restano solo le spese di gestione compreso il personale. Non si capisce
perché ci si ostini a presentare il “project
financing” come un’opportunità per i cittadini. Queste logiche speculative non portano
da nessuna parte. Aprilia in Prima Linea
sin dalle ultime elezioni si è ferocemente
battuta contro ogni ipotesi di privatizzazione
dei servizi pubblici, soprattutto alla luce dei
dati in possesso che evidenziano come l’ingresso dei privati non porti alcun guadagno
alla collettività anzi, aumenti le spese dei
bilanci pubblici. Questo compromesso al
ribasso sembra meramente una scelta tampone volta solo a salvare la faccia nel breve
periodo all’Amministrazione infatti, lasciando ad esclusivo vantaggio dei privati la vendita dei loculi cimiteriali e al Comune solo
le spese, chi ci assicura che tra qualche mese
con la scusa che i soldi non ci sono e che i
privati si “offrano” volontari di mantenere i
lavoratori impiegati nel cimitero, essi non
passino in blocco a loro? In questo modo ciò
che noi abbiamo più volte denunciato,
vedrebbe realizzazione cioè, la svendita dei
servizi pubblici a spese della collettività.
L’analisi del mercato sulle gestioni private
dei servizi pubblici effettuata in Italia negli
ultimi 10 anni individua una serie di limiti
legislativi, amministrativi, procedurali ed
economici, che impediscono una piena ed
efficace risposta della finanza di progetto
alla pressante richiesta dei servizi di pubblica utilità proveniente dal territorio. Vogliamo augurarci che l’Amministrazione utilizzi
risorse per investire e mantenere in proprio
la gestione dei servizi pubblici e che abbandoni definitivamente ogni tentazione di privatizzazione. Visti i dati nazionali su esperienze simili non c’è nessuna motivazione
logica e fondata per privatizzare. Inoltre
chiediamo se sia possibile prevedere il
potenziamento di aree cimiteriali periferiche
come quella di Carano in modo da decongestionare il cimitero di Aprilia.
Il Presidente
Sabrina Esposito Montefusco
IL GIORNALE DEL LAZIO
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
LA PSICOLOGA RISPONDE
Dott.ssa Anna De Santis
(Psicologa - Psicoterapeuta)
FISSAZIONE IN AMORE
L’attrazione scatta in pochi secondi,
a volte al primo sguardo, è una questione di chimica, di magia. Col
passare del tempo può svilupparsi,
evolversi e diventare altro: una semplice infatuazione, un amore sincero, e sempre rimanendo in tema,
una fissazione in amore.
Cerchiamo di trovare delle differenze tra queste varie mutazioni dell’attrazione. Per prima ho nominato
l’infatuazione. Essa racchiude
numerosi sentimenti e impulsi che
ci fanno sentire attratti da un’altra
persona. È quella sensazione che ti
fa capire che chi ti sta di fronte ti
piace molto, che vorresti passarci
del tempo. Finisce che si crea un bel
rapporto , ma che man mano che si
va avanti la situazione va scemando
e sei già pronto ad adocchiare qualcun altro.
L’amore invece è tutta un’altra
cosa. L’innamoramento avviene
quando crei un rapporto di coppia
con la donna che ti piace, la conosci
meglio e lei conosce te. L’amore è
l’incontro di due universi, l’unione
fisica e mentale di due mondi, un
sentimento talmente profondo che
risulta difficile da spiegare e analizzare.
La fissazione invece, può prendere
strade diverse. In primis c’è la semplice fissazione che ti fa dire “lei è
l’unica donna per me!”. Forse perché non ne conosci altre! Concentri
l’attenzione su l’unica che stimola
la tua fantasia e, magari , anche
conoscendola poco, credi di esserne
innamorato. Vedi solo lei, pensi
solo a lei, solo lei è l’unica ragazza
speciale al mondo! Ecco, questa è
una fissazione! Poi c’è la vera e
propria fissazione in amore, che
nasconde anche dei lati bui e pericolosi.
Chi è vittima di una vera e pesante
fissazione per il partner, che ama,
ma di cui mette spesso in dubbio gli
atteggiamenti, o che controlla
costantemente, tende a rendere l’amore malsano, malato. Un amore
malato è un rapporto basato su
abusi fisici e psicologici. Si diventa
iperprotettivi, gelosi anche quando
non serve, si pongono limiti al partner riguardo le amicizie, le uscite.
Per non parlare delle umiliazioni
pubbliche, le minacce, i rapporti
sessuali forzati, gli insulti. La dolce
metà diventa un’ossessione, un
oggetto da manipolare e controllare.
In questo caso la fissazione è pericolosa, rischiosa e non può più
essere affiancata alla parola amore.
Chi “ama” male non ama il partner
per quello che è ma cerca continuamente di cambiarlo. Quando una
relazione funziona, quando un
amore è “giusto” dovremmo sentirci belli, amati, al sicuro. Dovremmo
aver voglia di crescere, di migliorare, di uscire, di metterci un bell’abito, ma per farlo, dovremmo avere
l’appoggio incondizionato del partner.
La parola “fissazione” e la parola
“amore” non possono essere messe
così vicine, sono due cose molto
diverse, e se in una persona prevale,
probabilmente, non può esserci
anche l’altra, nel senso che diventa
un rapporto a se stante, in cui tutto
dirige un unico partner soffocando
qualunque espressione spontanea
dell’altro. L’amore è libertà espressiva senza preoccupazioni. Quando
si lascia il partner o si è lasciati,
vuol dire che vi erano dei comportamenti, oramai, intolleranti e non
più accettabili. Si finisce per combatterlo decisi a cambiarlo, ma
quando questo non accade e si
viene lasciati, tutto può scivolare in
una forma di fissazione su quella
persona che non si è riusciti a modificare. E non si pensa ad altro che a
colei o a colui che si sono sottratti a
quell’amore di cui tutta la vita era
improntata. La fissazione nasce
proprio perché ci si sente sconfitti, e
senza più alcuna speranza di ricominciare per rimediare a qualcosa
che appartiene, ormai, ad una grossa forma di frustrazione che risale
necessariamente all’infanzia. Quando ci sentiamo sconfitti, frustrati o
malinconici rispetto ad un partner
del quale nutrivamo e nutriamo
ancora “amore”, messo fra virgolette perché amore non è, domandiamoci e scriviamo su di un foglio:
Quali caratteristiche ha questa persona? Scriviamone almeno tre.
Quali caratteristiche ha mamma?
Quali caratteristiche ha papà? Dopo
aver trascritto il tutto, confrontiamo
quali caratteristiche ha in comune il
partener con i genitori, ne basta
solo una perché sia sufficiente a
creare confusione con le immagini
genitoriali. Allora domandiamoci:
cosa volevo cambiare di mia madre
o di mio padre e non ci sono riuscita/o? In questo modo scopriremo
che la fissazione su di un partener
non è altro che uno spostamento su
di esso del conflitto genitoriale non
risolto.
COME SI RAGGIUNGONO
GLI OBIETTI?
E’ probabile che almeno una volta
nella vita, ci siamo posti questa
domanda. In effetti, raggiungere un
grande obiettivo è più difficile che
pagina 35
raggiungerne uno piccolo, ma non
per il motivo che ci aspettiamo,
ovvero, secondo la logica: un grande obiettivo è oggettivamente più
complicato da raggiungere. Perché
un grande obiettivo è più difficile da
tenere a mente e da visualizzare
ogni giorno. Proprio perché è un
grande obiettivo, è probabile che
richieda molto tempo per poterlo
raggiungere. Ed è proprio perché
richiede molto tempo, che è più
facile da scordare. Finiamo, pertanto, per non sentirlo più “vivo” dentro di noi, per non assaporarne più il
sapore ogni giorno. Questo comporta che dopo essere partiti pieni
di belle speranze, e non potendone
vedere e apprezzare i risultati in
tempi brevi, finiamo inevitabilmente con le pile scariche. Questo processo è del tutto naturale, ma per
arginarlo e batterlo, possiamo fare
una cosa molto saggia e semplice,
molto utile alla nostra causa: dividere un grande obiettivo in piccole
parti. Dividendo un grande obiettivo in piccoli sotto-obiettivi, facilitiamo il processo di visualizzazione
e possiamo focalizzarci solo su un
piccolo obiettivo alla volta, molto
più semplice da raggiungere e,
soprattutto, da tenere a mente ogni
giorno. Dividendo un grande obiettivo in tante piccole parti, per esempio in dieci sotto-obiettivi, ci si
deve focalizzare sul primo agendo
fino a quando non lo avremo raggiunto. Dopo che avremo raggiunto
il primo, piccolo obiettivo, nutriremo la nostra mente e la nostra autostima di quel piccolo successo, e
subito dopo cominceremo a lavorare per il secondo sotto-obiettivo. E
così via, fino a quando non avremo
raggiunto tutti e dieci i sotto-obiettivi e, per miracolo, ci accorgeremo
di aver raggiunto il nostro grande
obiettivo.
Questo vale soprattutto quando
decidiamo di perdere molti chili.
Vogliamo farlo in pochissimo
tempo e con ottimi risultati, ma siccome il traguardo è estremo, dopo
pochi giorni molliamo l’impegno
perché troppo grande, aumentando
così quella frustrazione con la quale
eravamo partiti. E’ utile, dunque,
iniziare con l’intenzione di perdere
anche solo e soltanto un chilo a settimana. Raggiungere questo traguardo sarà molto più facile, ed
aumenterà la nostra autostima che
fungerà da spinta a continuare il
percorso. Basta suddividere il
tempo in dieci piccoli traguardi, che
sommati rappresenteranno il raggiungimento del grande l’obiettivo.
Vi farò un esempio: Immaginate
una tavola imbandita, ricca di ogni
ottimo cibo. Immaginate che la
tavola contenga cibo per trenta persone, e che voi dobbiate mangiarlo
tutto e subito, ce la fareste? Credo
che la domanda contenga la risposta, ma se distribuissimo il cibo nel
tempo, in un tempo ben prestabilito
riusciremmo nel nostro intento.
Cosa vuol dire questo esempio?
Che ogni cosa può essere raggiunta
con logica e razionalità, e quando
vogliamo tutto e subito vuol dire
che non vogliamo raggiungere i
nostri obiettivi, ed allora sarà il caso
di domandarci: quale vantaggio
secondario ottengo non raggiungendo quell’obiettivo? A volte anche
se la sofferenza psicofisica può
essere molta, supera di gran lunga
l’ottenimento di ciò che invano cerchiamo di raggiungere.
Per porre domande alla dott.ssa
scrivi a: Dott.ssa Anna De Santis
ad Aprilia in via Mozart1 (di fronte Conforama) tel. 393.6465283 o
inviare una e-mail al seguente
indirizzo di posta elettronica:
a1 [email protected]
Sono attivi gli incontri di
gruppo CODIP
Per informazioni
347.6465458
393.6465283
www.codip.org
e mail:[email protected]
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 36
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
Quando un atteggiamento inveterato e cosciente diventa colpa
di Salvatore Lonoce
Cari amici, con il termine di
GRANDI ELETTORI si è indicato, nel tempo, quei gruppi
selezionati e limitato di persone
che hanno il potere di eleggere
qualcuno a una carica politica o
di potere.
Nel Medioevo questi gruppi si
chiamavano duchi, baroni ed
altri nobili che avevano in mano
le rispettive comunità ed eleggevano l’Imperatore.
Cari amici lettori, con una tale
premessa, mi viene da sorridere,
a volte, quando sento in giro la
frase: “Più Trasparenza!”. Ancor
di più quando la sento dire da
persone di una certa età, diciamo
una generazione di “meno che
adulti”, ma non definibili ancora
come “veterani”.
Questa generazione mi piace
definirla come la generazione
che “non molla”, la generazione
di quelli che “benpensano”. Una
generazione che non sa farsi da
parte o che non lo sa fare nel
modo silenzioso. A volte sembra
quasi che, molto più semplicemente, questa generazione non
riesca a coesistere con gli atti del
pre-potere, ne abbia quasi fastidio, un po’ come un mal di pancia che non vuole andare via
neanche dopo un digestivo. E
questo che accade oggi ad Aprilia.
Allora... largo alla trasparenza?!
Dipende di quale trasparenza.
Una trasparenza pari a zero toutcourt?! Una trasparenza che noi
cosiddetti cittadini ci dovremmo
guadagnare?! O più che guadagnare… questuare come concessione?! Perché a me sembra che
si parli più di quest’ultima accezione. Largo allora alla trasparenza nostrana quindi.
Cari amici lettori, quando la Trasparenza è la Trasparenza che
decidono gli altri per te, o per
meglio dire “loro”. E non quella
Trasparenza che ti dovrebbe
spettare di diritto, allora accade
che in città, si sente parlare di
“atti dovuti”, frase utile senza
dubbio all’inizio, ma concettualmente e teoricamente ha un
periodo a termine. Invece ormai
sembra quasi che sia d’obbligo
l’atto dovuto a vita, in questa
amministrazione ed in ogni
campo di questo “meraviglioso”
esecutivo comunale. Non idonea
quindi?! Incapace?! O forse questa trasparenza è semplicemente,…scomoda.
Guardatevi intorno apriliani.
Che bella città abbiamo eh?!
Non c’è di peggio poi, che questuare questa Trasparenza, e
ottenerla per concessione (deo
gratia), per poi ritrovarsi al
punto di prima.
Purtroppo questa amministrazione non è composta da fenomeni.
Purtroppo l’Aprilia quella che
viviamo, quella che leggiamo,
quella che guardiamo, o che
abbiamo modo di conoscere, è
amministrata proprio da quella
politica che trova in piazza
Roma il suo bunker. Una politica che “a pensare bene” non
molla le poltrone, che non molla
le chiavi, una politica arrogata
erroneamente come propria e
solo propria, ecco da dove parte
la trasparenza; Sull’economia e
tanto tanto altro. Troppo altro.
E più tale amministrazione non
molla e più va avanti così, che
ad Aprilia non si può metter
mano a cominciare qualcosa o a
migliorarla, perchè bisogna
chiedere permesso.
E se non lo chiedi, al massimo,
come risposta, hai solo un silenzio assordante…indi, cominci la
corsa ma “non duri”. L’entusiasmo ce l’hai, ma te lo fanno passare.
INVITO ALLA LETTURA
“Se una notte d’inverno un viaggiatore” di Italo Calvino
In occasione del novantesimo
anniversario della nascita di
Italo Calvino è stata organizzata
a Roma una mostra sul suo
lavoro presso la casa editrice
Einaudi. La mostra, che è stata
allestita alla Biblioteca nazionale di Roma dal 25 ottobre 2013
al 31 gennaio 2014, è stata suddivisa in nove sezioni. Molto
interessante la terza sezione
dedicata al rapporto di Calvino
con la scrittrice Elsa Morante, le
lettere in esposizione testimoniano la loro amicizia.
Questa mostra, che ci ha illustrato il suo lavoro come curatore delle pubblicazioni della casa
editrice, ci offre lo spunto per
parlare di lui come scrittore che
i libri non solo li scriveva, ma
con i libri ci lavorava e li
amava. Avevamo presentato di
Calvino “Le città invisibili”, ora
vi proponiamo un altro suo libro
“ Se una notte d’inverno un
viaggiatore”, particolare e per
l’organizzazione del romanzo e
per la capacità di mettere insieme dieci incipit diversi. È un
validissimo esempio di letteratura postmoderna e ci permette
di riflettere sulle tante possibilità che la letteratura ci può offrire e sul piacere di leggere
romanzi che ci fanno arrivare a
conoscere la realtà.
Il libro fu pubblicato nel 1979.
L’inizio è già un invito a legge-
re con interesse quello che lo
scrittore ci propone; la prima
pagina è, infatti, un invito a trovare la posizione più comoda, in
una stanza dove regni il silenzio
proprio per poter gustare il
libro completamente senza che
niente o nessuno disturbi la
nostra lettura; Italo Calvino ci
dice di rilassarci, di allontanare
da noi ogni altro pensiero, di
fare in modo che il mondo che
romanzo che ha appena acquistato, nota dopo poche pagine
che la storia s’interrompe perché il volume è stato impaginato male e le prime trentadue
pagine si ripetono, sempre le
stesse, fino all’ultima. Deluso
torna in libreria e lì incontra la
Lettrice, l’altra protagonista del
romanzo, anche lei ha comprato
il libro incompleto. Il libraio
offre loro in cambio un altro
ci circonda sia dimenticato; e
poi scrive ancora: Prendi la
posizione più comoda: seduto,
sdraiato, raggomitolato, coricato. Coricato sulla schiena, su
un fianco, sulla pancia. In poltrona,sul divano, sulla sedia a
sdraio, sul pouf. Sull’amaca, se
hai un’amaca. Sul letto, naturalmente, o dentro il letto. Puoi
anche metterti a testa in giù, in
posizione yoga. Col libro capovolto, si capisce......Regola la
luce in modo che non ti stanchi
la vista. Fallo adesso, perché
appena sarai sprofondato nella
lettura non ci sarà più verso di
smuoverti. Il libro è suddiviso in
dodici capitoli. Il Lettore, protagonista anonimo del libro, mentre inizia a leggere “Se una notte
d’inverno un viaggiatore”,
libro, ma anche questa volta è
stato impaginato male e questo
avviene per dieci volte, sempre i
due protagonisti si troveranno
tra le mani un romanzo incompleto, che s’interrompe nel
momento più interessante della
narrazione. Il libro è quindi formato da dieci incipit di romanzi
affascinanti, ma non completi.
Il romanzo ha un finale molto
positivo, dopo tante interruzioni
che hanno causato tanti problemi al Lettore e alla Lettrice, i
due protagonisti s’innamorano e
si sposano, complici e i libri
impaginati male e il fatto di frequentare la stessa libreria. È un
libro da leggere.
Carla Ginanneschi
Magari qualcuno ti aspetta a termine corsa dicendoti “Te lo
avevo detto”, arrogandosi capacità di saggezza infinita e preveggenza. Grazie, normale,
“l’amministrazione della città”
la stanno facendo loro. E’ normale che sappiano anche come
va a finire. Non ci vogliono doti
sovrannaturali per capirlo.
Vedete, anche queste mie quattro
righe non desteranno alcuna reazione per due motivi:
il primo d’ordine personale, in
quanto essendo un signor nessuno, perchè darmi la soddisfazione di una risposta;
il secondo perché è meglio che
tutto cada nel silenzio, perché
l’equilibrio attuale è mantenuto
dal silenzio. Non rispondere.
Non dialogare. Non attaccare.
Non difendere.
Cari amici lettori, concludo con
una nota di positività.
Della politica apriliana che non
molla, oggi, fanno parte alcuni
illuminati (Porcelli, Tomassetti,
Terzo), che potrebbero far tanto
sulla cosa pubblica cittadina e
più fruttuosa. A questi illuminati
dico di continuare ad interfacciarsi con gli apriliani. Abbiamo
bisogno di buoni politici,
pazienti ed efficaci. A tutti gli
altri politici invece, auguro di
aprire gli occhi: perchè non c’è
peggio di quando un atteggiamento inveterato e cosciente
diventa colpa. E le colpe poi,
purtroppo, le giudica la storia.
Domenica 2 marzo 2014 ore 11,30
Chiesa Parrocchiale di San Felice Martire
Santa Messa presieduta da Padre Ciro BENEDETTINI
con la Benedizione della scultura in onore di
DON BERNARDO BIANCHI
La comunità Cristiana di San
Felice Circeo, con il parroco
Don Carlo Rinaldi, per il centenario della nascita di Don Bernardo Bianchi, parroco di S.
Felice dal 1940 al 1954, hanno
voluto onorare con la scultura
bronzea dell’artista Ignazio
Colagrossi, dal titolo “FRU-
so certificato (N° A23189) “al
Patriota Bianchi don Bernardo”,
a firma del Maresciallo Harold
Rupert Alexander, comandante
supremo alleato delle forze del
mediterraneo centrale.
Con la ricostruzione fisica e
morale del luogo, il lavoro pastorale di Don Bernardo fu difficile,
MENTO DEL CRISTO MACINATO NEL MARTIRIO” storicizzando il percorso umano e
pastorale, di Don Bernardo. Leggendo la Sua biografia, traspare
l’Uomo al servizio di Dio, la cultura, la severità, la puntigliosità,
la dolcezza con i bambini, la
segretezza nell’aiutare i poveri,
non amando affatto la gratificazione.
Dall’autunno del 1943 al maggio
1944, seguì gli sfollati costretti a
lasciare il paese, partecipando
attivamente al movimento partigiano di zona e di supporto agli
Alleati, ne è testimone il prezio-
contrastando attivamente le dottrine antisociali e anticristiane di
alcune linee politiche, le quali,
per dissuadere Don Bernardo,
fecero ricorso sia alle autorità
ecclesiastiche, che a quelle civili, ma non ebbero alcun esito, e
così, non potendo ottenere nulla
per questa via, fecero ricorso al
vile mezzo della calunnia.
Vista la situazione di ambiguità
che si era venuta a creare, colpito nella Sua profonda moralità,
decise Suo malgrado, di togliere
silenziosamente il disturbo,
lasciando spazio… ai non credenti, e tempo… alla VERITÀ.
IL GIORNALE DEL LAZIO
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
pagina 37
L’AVVOCATO RISPONDE
IL DIRITTO AL NOME – QUANTI
E QUALI NOMI AI NOSTRI FIGLI?
Per porre domande scrivere e-mail: [email protected]
Avv. Margherita Corneli
Gentile Avvocato Corneli,
potrebbe per favore chiarirmi
quale è la disciplina sui nomi
da attribuire ai figli? Aspetto
il mio primo bambino e sono
insorti dei dissapori con la
mamma del mio compagno,
straniera, che vorrebbe, come
da tradizione del suo Paese,
attribuirgli oltre la primo
nome anche i nomi di tutti i
nonni paterni. Al di là del
fatto che a me non piacciono,
vorrei sapere, sarebbe possibile e legale una cosa del
genere? Che succederebbe
con i documenti?
Grazie.
Adele.
Cara Adele,
il quesito che pone è interes-
sante e d’attualità, posto che le
regole sono cambiate giusto un
anno fa, dal gennaio 2013, con
la modifica dell’art. 35 del
D.P.R. 396/2000.
Ma andiamo con ordine. L’Ordinamento italiano
lascia
ampia libertà ai genitori sulla
scelta del “Prenome”, riconoscendo un particolare valore al
nome proprio di ciascuno,
tanto da configurare un vero e
proprio “Diritto al Nome” (formato dal Prenome e dal
Cognome), e dedicandogli gli
articoli 6,7, 8 e 9 del Codice
Civile.
Vi è poi la normativa specifica
di riferimento e, in particolare,
il D.P.R. 396/2000 : “Regolamento per la revisione e la
semplificazione dell’ordinamento di Stato Civile, a norma
dell’articolo 2, comma 12,
della legge 15 maggio del
1997, n. 127”, la quale prevede, però, alcune limitazioni e
precisamente non è possibile:
1- Imporre al bambino lo stesso nome del padre, di un fratello o di una sorella viventi;
2- Assegnare come nome un
cognome;
3- Attribuire al nato un nome
ridicolo o vergognoso;
4- Ai figli di genitori sconosciuti, imporre nomi dai quali
sarebbe possibile facilmente
individuarne comunque l’origine familiare.
Per quanto riguarda i nomi
stranieri, devono essere utilizzate solo le lettere dell’alfabeto italiano (esteso alle lettere:
J, K, X, Y e W), pur con il
mantenimento dei “segni diacritici” propri della lingua d’origine degli stessi.
Come già accennato, la recente legge 10 dicembre 2012, n.
219 ha modificato l’art 35 del
dpr 396/2000, il quale dopo
aver disciplinato la corrispondenza tra nome e sesso prosegue: “Il nome può’ essere
costituito da un solo nome o da
più’ nomi, anche separati, non
superiori a tre”.
Prima della riforma, e cioè
fino al 31.12.2012, l’articolo
35 stabiliva che il nome fosse
composto da uno o da più elementi onomastici, quindi poteva essere attribuito un solo
nome composto al massimo di
tre elementi: esempio il nome
“Luca Marco Angelo” che
veniva considerato quale,
appunto, nome unico, e per ciò
doveva comparire integralmente, con tutti i suoi elementi, nei documenti ufficiali e
nella firma.
Con la nuova normativa, invece, la legge non si riferisce più
agli elementi ma esplicita che
si possono attribuire uno o più
nomi ciò sta a significare che è
possibile attribuire il nome
“Luca” (poiché è un nome
unico), ma anche si possono
attribuire i nomi “Luca Marco
Angelo” (più di un nome).
A partire dal 1° gennaio 2013
pertanto, la normativa prevede
che: “ nel caso siano imposti
due o più’ nomi separati da
virgola, negli estratti e nei certificati rilasciati dall’ufficiale
dello stato civile e dall’ufficiale di anagrafe deve essere
riportato solo il primo dei
nomi. Questo vuol dire che se
al bambino sono stati attribuiti
i nomi di “Luca, Angelo” quello certificabile è quello posto a
sinistra della virgola quindi
solo “Luca”. Per dissipare
alcuni dubbi in merito all’interpretazione della virgola
nelle certificazioni è intervenuta la circolare del ministero
dell’Interno (Circolare Ministero dell’Interno 24 dicembre
2012, n. 33), la quale ha chia-
rito che: il riferimento normativo a “solo il primo dei
nomi”, quale oggetto di quanto deve essere riportato in
estratti e certificati, deve ritenersi riferito ai prenomi che
precedono la virgola ed inoltre
la virgola, eventualmente
apposta, comporterà che i prenomi posti dopo tale segno non
compariranno nelle certificazioni e nei documenti identificativi della persona. Si è ritornati al concetto, presente nel
nostro ordinamento e nella
prassi antecedentemente al
2001, del valore affettivo del
nome dei nonni che compare
nell’atto di nascita ma che non
viene certificato.
Pertanto, Adele, se vuole assecondare la suocera può farlo
senza dover gravare il suo
bambino di nomi ingombranti.
Basta ricordarsi di far apporre
una bella virgola dopo il primo
nome, e la pace in famiglia è
salva. Auguri.
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 38
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
Aperte le selezioni fotografiche nazionali per il
NettunoPhotoFestival "Attraverso le Pieghe del Tempo"
In attesa di far conoscere nei
prossimi mesi il contenuto della
quarta edizione del PhotoFestival
"Attraverso le Pieghe del Tempo"
che si svolgera' dal 19 al 31 agosto nella citta' di Nettuno, la direzione artistica di questa oramai
nota manifestazione italiana, dal
taglio sempre piu' internazionale
per molti dei suoi aspetti costitutivi, informa di aver iniziato la
selezione fotografica per scegliere i soli 40 autori in bianco e nero
provenienti da tutta Italia e che
formeranno la prestigiosa collettiva "Photogem Exhibition",che
sara' ospitata all'interno della
manifestazione come uno degli
elementi ricorrenti di ogni edizione.
Si puo' scaricare il Regolamento,
il Bando e la Scheda di Iscrizione
direttamente dal link sotto:
http://www.occhiodellarte.org/s
how_event.php?event=66
LE NOVITA'
DI QUEST'ANNO:
Tutte le opere in esposizione a
Nettuno saranno poi prescelte per
essere esposte nel mese di Maggio 2015 presso il noto Festival
FOTOARTE a Taranto, mentre le
prime tre classificate a Nettuno
saranno esposte nel mese di
Luglio 2015 durante il Bracciano
LAGOFILMFEST, curato da
Escamontage - Iolanda La Carrubba e Sarah Panatta (EscaMontage blog & web tv).
I fotografi di questa collettiva
(una foto per ogni autore) saranno scelti dallo staff del Festival
grazie alla loro bravura ed originalita' nel misurarsi con il tema
suggerito:“Attraverso le Pieghe
del Tempo”.
Curata da Occhio dell’Arte, è
prodotta da Photogem, il laboratorio professionale che è lo stampatore ufficiale della manifestazione. La stampa è su carta Baritata ILFORD Galerie Gold Fibre
Silk montata su pannelli in Gatorfoam spessore 10 mm ed è gestita
in maniera impeccabile direttamente da Fabio Franco, titolare di
questo laboratorio on line che si è
affermato già da tempo in Italia
come uno dei più affidabili ed
altamente professionali.
Photogem é un laboratorio fotografico professionale certificato
Epson Digigraphie, specializzato
in stampa fotografica professionale, stampa fine art, stampa su
tela, realizzazione di stampe e
pannelli per mostre fotografiche,
stampa portfolios professionali,
stampa bianco e nero
(www.photogem.it)
Il PhotoFestival “Attraverso le
Pieghe del Tempo”, conosciuto
nel settore anche come NettunoPhotoFestival dalla citta' ospitante, ha ogni anno tantissimi
appuntamenti culturali, mostre,
ospiti, premiazioni, conferenze e
presentazione di libri, spettacoli
serali.
Questa nota rassegna italiana,
oramai giunta nel 2014 alla sua
quarta edizione, consta del coordinamento scientifico del Dipartimento di Comunicazione e
Ricerca Sociale dell’Universita’
La Sapienza di Roma.
"Il Giornale del Lazio" seguira'
ufficialmente questo evento per il
territorio.
L’ingresso per il pubblico è libero, al cinquecentesco Forte Sangallo di Nettuno, location fulcro
di questa iniziativa sin dalla sua
nascita. La manifestazione e’
ideata e curata dall’Associazione
Culturale laziale “Occhio dell’Arte” nella persona della sua
Il PhotoFestival "Attraverso le
Pieghe del Tempo" e' gia' gemellato artisticamente con altre
importanti iniziative artistiche in
Italia, come il Med Photo Festival
di Catania, FotoArte in Puglia o
Amarcort Film Festival, ed ha
mediapartnership di alto livello,
anche internazionali, come la
rivista IMAGE IN PROGRESS,
distribuita nella sola lingua ingles
e
grafica in Italia e all’estero.
Nel 1991 la rivista è stata tra le
fondatrici della Technical Image
Press Association, organizzazione
globale che conta 30 riviste dai
cinque continenti . Nel 1996 ha
lanciato il primo sito web di una
rivista di fotografia italiana.
(www.reflex.it)
La Direzione Artistica generale
ed il coordinamento del NettunoPhotoFestival sono ad opera
Presidente Lisa Bernardini, che
ricopre anche il ruolo di art director dell’evento. Sotto l'egida istituzionale del Comune di Nettuno,
numerosissime sono state finora
le occasioni di incontro e di confronto fra fotografia, poesia e
musica in un programma che si
svolge in genere nelle ultime due
settimane di agosto.
Molti sono i personaggi noti al
grande pubblico premiati durante
ogni edizione e che accettano di
partecipare alla rassegna per la
stessa forte motivazione sottesa al
festival: un momento artistico
condiviso e intimamente collegato ad una azione benefica (viene
realizzata, infatti, durante i giorni
del festival, una autoraccolta
fondi da parte della Onlus di
turno ospitata attraverso la vendita di gadgets e/o offerte libere). In
pratica, grazie ad un appuntamento artistico di rilievo, il PhotoFestival aiuta a richiamare l’attenzione dei media su missions concrete orientate alla solidarietà,
diventando un tramite volontario
che conferisce alla fotografia, alla
musica e alla poesia anche un
ruolo socialmente attivo.
http://www.imageinprogress.com
o la nota pubblicazione di Arte
contemporanea JULIET ART
MAGAZINE. La Rivista FOTOGRAFIA REFLEX e' invece
organo ufficiale di stampa della
manifestazione , gestendo in primis il REFLEX DAY che si svolge l'ultimo sabato di ogni edizione. Fondata nel 1980, FOTOGRAFIA REFLEX ha fornito ai
esclusiva di Lisa Bernardini, che
oltre ad essere fotografa e Presidente dell’Occhio dell’Arte e’
ideatrice di questa Rassegna
(www.occhiodellarte.org
e
www.lisabernardini.com mentre
la Direzione Artistica delle
mostre d’Autore è affidata al noto
critico fotografico italiano Roberto Mutti (La Repubblica).
Le sculture premio principali
lettori argomenti con riconosciuta
autorevolezza dalla composizione
alla tecnica, anticipando novità di
prodotto e innovazioni tecnologiche. Presente ai più importanti
eventi internazionali in Europa,
Stati Uniti e Asia ed intervistando
presidenti, manager e progettisti
delle maggiori aziende, FOTOGRAFIA REFLEX è sempre
stata in grado di offrire informazioni di prima mano conquistando la fiducia della comunità foto-
sono quelle oramai consolidate
del Maestro Scultore Piero Gensini, membro Ordinario dell’Accademia delle Arti del Disegno di
Firenze, la prestigiosa Accademia
e prima Accademia pubblica nata
nel mondo occidentale, fondata
nel 1563 da Cosimo
Sito Web Ufficiale: www.attraversolepieghedeltempo.com
pareti cardiache), sia di funzione
valvolare (insufficienza, stenosi o
prolasso). L’Ecocardiogramma
Color-Doppler fornisce anche utili
indicazioni sulle dimensioni dell’aorta ascendente.
L’Holter dinamico è invece un
elettrocardiogramma (ECG) eseguito generalmente in 24-48 ore e
oltre, se necessario, allo scopo di
registrare l’attività elettrica nel
medio periodo, al fine di diagnosticare eventuali anomalie. L’esame consente il controllo dell’ECG
del paziente mentre questi svolge
le sue abituali occupazioni che si
possono associare a una eventuale
sintomatologia.
Questi esami diagnostici non sono
invasivi e devono essere effettuati
quando è presente una sintomatologia come dolore al petto, a riposo e sotto sforzo, cardiopalmo,
palpitazioni, affanno, episodi di
sincopi ripetute o semplicemente
per controllo preventivo.
Nello spirito di servizio che contraddistingue Villa Silvana, vengono offerti “pacchetti” specifici a
costi molto contenuti con per la
valutazione del rischio cardiovascolare che comprendono sia gli
esami strumentali che gli esami di
laboratorio necessari.
Per informazioni contattare
Villa Silvana al n° 06921406510
Per ulteriori informazioni:
www.occhiodellarte.org
La prevenzione sta a cuore a Villa Silvana
Tenere sotto controllo la nostra
salute e valutare gli effetti che
taluni comportamenti possono
avere sul nostro organismo è un
dovere che dobbiamo, anche se in
maniera diversa, a noi stessi, alle
nostre famiglie e alla società in cui
viviamo.
Per questo è opportuno non solo
curarsi quando è necessario ma è
anche fondamentale mantenersi in
buona salute verificando ogni
tanto se tutto funziona a dovere
senza necessariamente attendere
un evento indesiderato per farsi
“vedere” da un medico.
Dal dentista non si va solo per
farsi curare un dente perché fa
male ma ci si va anche per far controllare che non ci siano carie incipienti o per farsi fare una buona
pulizia che è utile non solo esteticamente ma anche per allontanare
la possibilità di dover ricorrere a
cure più dolorose e non solo per il
portafoglio! E così anche dal
Medico.
Nel nostro territorio sono molte le
strutture che offrono, con affermati e seri professionisti, servizi di
diagnosi e cura ma sono poche
quelle che si propongono con servizi legati alla prevenzione cioè
che tendono a ridurre il rischio,
ossia la probabilità che si verifi-
chino eventi non desiderati.
Una di queste è Villa Silvana. Il
fatto che presso questa Casa di
Cura vi sia un importante centro
diagnostico e di cura multidisciplinare è cosa orami nota da tempo
ma quello a cui stanno puntando i
responsabili della struttura e offrire un ottimo servizio di prevenzione specie per talune patologie che
affliggono i nostri tempi moderni.
Parliamo di diabete, ipertensione,
colesterolo, obesità e tutto ciò che
ruota intorno al rischio cardiovascolare.
Ecco quindi mettere in campo
risorse per effettuare test diagnostici di gran livello con attrezzature nuove e in grado di valutare nel
minimo dettaglio gli aspetti delle
nostre coronarie e dei nostri vasi
arteriosi mediante, ad esempio
l’ECG da sforzo, l’Ecocardiogramma Color-Doppler e l’Holter
dinamico che, uniti ad un semplice
esame del sangue, possono già
dare un quadro chiaro della nostra
salute.
L’elettrocardiogramma da sforzo
(o test ergometrico) è un elettrocardiogramma eseguito durante un
esercizio fisico al ciclo-ergometro.
In tal modo si valuta la risposta
dell’apparato cardiocircolatorio
allo sforzo, in particolare per
quanto riguarda frequenza cardiaca, risposta pressoria ed eventuali
alterazioni ECG.
Durante lo sforzo fisico si incrementano le richieste metaboliche
del cuore che possono evidenziare
eventuali alterazioni non riscontrabili a riposo.
Questo test, che è ampiamente utilizzato nella Medicina dello Sport
con il preciso scopo di prevenzione, può essere considerato l’esame
strumentale di prima scelta per la
diagnosi di cardiopatia ischemica
e quindi di svelare eventuali
restringimenti coronarici, che possono essere approfonditi e trattati
con la coronarografia e l’angioplastica coronarica. Il test da sforzo
risulta utile anche per valutare
l’andamento della pressione arteriosa e scoprire in anticipo l’ipertensione arteriosa, solitamente
asintomatica.
L’ecocardiogramma Color-Doppler è una metodica non invasiva
che consente di studiare la morfologia delle strutture cardiache
(pareti, valvole, cavità) e di studiare il funzionamento del cuore
(contrattilità, flussi, portata). Permette di valutare l’anatomia cardiaca, il funzionamento e di rilevare eventuali anomalie, sia di funzione contrattile (ipo-acinesia di
N.P.
IL GIORNALE DEL LAZIO
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
pagina 39
La malattia parodontale, conosciuta comunemente
con il termine obsoleto di “Piorrea”
Dott Giuseppe Grech
perfezionato in chirurgia
orale, endodonzia, protesi
paradontologia, implantologia
Master 2 livello chirurgia
orale università la Sapienza
Per porre le domande al
dott Grech Giuseppe scrivi a:
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Caro Dott. Giuseppe Grech, mi
chiamo Barbara, sono una
signora di 42 anni e sia io che
mio marito abbiamo letto tutti i
suoi articoli, la seguiamo da
sempreJ. Quello che le vorrei
domandare è un chiarimento
sulla PIORREA. È una malattia
che mi preoccupa molto dato
che mi è stata diagnosticata
diversi anni fa. L’unica cosa che
mi è stata fatta è un igiene e mi
è stato consigliato di utilizzare
sempre il collutorio. Ma non
vedo grossi miglioramenti, le
gengive mi sanguinano sempre e
i denti da diversi mesi sono soggetti ad una mobilità che mi
preoccupa. Spero che risponda
alle mia domanda … finalmente
potrò avere delle risposte!!!
Grazie
“La malattia parodontale ,
conosciuta comunemente con il
termine obsoleto di “piorrea” è
una malattia provocata dai
microrganismi della placca batterica. È indicata con questo termine perché colpisce il parodonto, cioè l’insieme di strutture che
circondano il dente e lo tengono
attaccato all’osso”
A che cosa va incontro il
paziente affetto da malattia
parodontale?
“Se non curata l’infezione procede in profondità. La gengiva si
allontana dal dente, creando
delle vere e proprie tasche dove
i batteri di accumulano. Così il
tessuto osseo viene distrutto, i
denti perdono supporto e diventano mobili. Il paziente va così
incontro alla perdita di uno o
più elementi dentali”.
Quali sono i sintomi che devono far pensare di esserne affetti?
“Purtroppo questa malattia provoca sintomi molto scarsi e
quindi può progredire e aggravarsi senza quasi accorgersene.
Per questo motivo è necessario
sottoporsi regolarmente a visite
di controllo in modo tale che il
dentista possa intervenire tempestivamente. Non bisogna
aspettare che compaiano i sintomi tipici della malattia avanzata, come la mobilità degli elementi dentali, per farsi visitare.
Ad ogni modo, i segnali che possono far sospettare la presenza
della malattia sono gengive che
sanguinano spazzolando i denti
o mangiando cibi duri oppure,
ancora più grave, gengive arrossate, gonfie o retratte”.
Come si cura la malattia parodontale?
“I trattamenti parodontali possono essere di tipo chirurgico o
non chirurgico, in base allo specifico quadro clinico del singolo
paziente. La fase non chirurgica
è rappresentata dalla levigatura
radicolare, cioè la rimozione
della placca e del tartaro dai
denti sopra e sotto il livello della
gengiva. Molto importante,
ovviamente, è anche l’igiene
orale domiciliare del paziente,
fondamento irrinunciabile di
ogni terapia parodontale. ”
Quando invece si esegue un
trattamento chirurgico?
“Dopo un attento monitoraggio
delle condizioni parodontali del
paziente, attraverso la raccolta
“chirurgia
rigenerativa”?
Il principale vantaggio è la ricostruzione del tessuto che è andato perso a causa della malattia
parodontale o di altri processi
patologici. Conseguenza della
rigenerazione è la riduzione
della profondità di tasca e una
diminuzione o risoluzione completa delle recessioni gengivali.
di specifici parametri clinici, si
decide per un intervento chirurgico nel caso in cui il trattamento non chirurgico non ha portato a risultati soddisfacenti, come
il guadagno di attacco clinico
osseo”.
Qualora non si intervenisse
chirurgicamente?
Le tasche tenderebbero ad
approfondirsi, l’osso alveolare a
riassorbirsi e qualora questa
perdita fosse notevole, l’estrazione potrebbe essere l’unica
terapia possibile.
E in cosa consiste l’intervento?
L’approccio chirurgico consiste
nel rimuovere il tessuto malato
(la tasca) e nel ricontornare i
tessuti molli (gengive) e duri
(osso alveolare) al fine di ottenere un’anatomia che permetta
l’eliminazione permanente delle
tasche, dei difetti ossei (crateri),
e di favorire le manovre di igiene domiciliare. La tecnica chirurgia, nota come “Chirurgia
ossea resettiva”, ha subito dei
cambiamenti notevoli negli ultimi anni al fine di poter eliminare la patologia parodontale pur
conservando un aspetto gengivale il più estetico ed atraumatico possibile.
Si passa poi(sempre nella stessa
seduta) ad una chirurgia rigenerativa, ossia si utilizza un
innesto che viene poi ricoperto
dai tessuti gengivali o da membrane protettive. L’innesto utilizzato in genere è osso autologo, cioè appartenente allo stesso
paziente, o innesti sintetici prodotti in laboratorio che vengono
poi ad essere sostituiti da tessuto osseo in pochi mesi.
Quali sono i benefici della
ni stili di vita,quali il fumo. Ma
anche un forte stress. In generale il fattore eziologico della
parodontite è la placca batterica e ogni individuo, se non cura
la propria igiene orale domiciliare può andare incontro alla
malattia parodontale. Ma
diamo una classificazione precisa di questa malattia.
Parodontite Cronica
I segni clinici di parodontite cronica sono infiammazione gengivale, sanguinamento al sondaggio, perdita di attacco con formazione di tasca gengivale e
riduzione dell’osso alveolare. Si
manifesta come gengivite già
nell’adolescenza, lentamente
progressiva, che durante periodi
di riduzione delle difese immunitarie presenta aggravamento
acuto con associata perdita
d’attacco. Nel corso della vita
gli effetti patologici si cumulano, fino ad arrivare all’età adulta dove si palesano gli effetti
distruttivi della malattia. L’entità di tale distruzione è in funzione dei livelli di placca, fumo,
stress, diabete, efficienza del
sistema immunitario. Il rischio
di contrarre parodontite cronica
è compreso tra 3 e 7 nei tabagisti; la risposta terapeutica in tali
individui ha una prognosi più
sfavorevole, e l’attenuazione
dell’infiammazione indotta dal
fumo tende a celare la reale gravità della patologia.
Parodontite Aggressiva
La parodontite aggressiva comprende rare forme di parodontiti
caratterizzate da una progressione rapida. Si presenta generalmente come localizzata in età
puberale, mentre la generalizza-
Tutti possiamo ammalarci di
malattia
parodontale?
“Diciamo che c’è una certa
predisposizione familiare, ovvero se in famiglia ne soffrono si
ha un rischio maggiore di svilupparla. Ci sono poi tutta una
serie di fattori di rischio che si
associano con più frequenza
alla comparsa della malattia
parodontale, come alcune
malattie tipo il diabete, e alcu-
ta è ancor più grave e colpisce
principalmente i giovani adulti,
ma anche pazienti più anziani.
L’età non è comunque un buon
discriminante per differenziare
la forma cronica dalla aggressiva: condizioni igieniche particolarmente inadeguate possono causare la forma cronica
anche nei bambini. Sia la
forma localizzata che la generalizzata richiedono una predisposizione genetica, ma mentre
la localizzata risulta insorgere
per un’infezione da Aggregatibacter Actinomycetmcomitans,
in quella generalizzata è più
importante il ruolo del Porphyromonas gingivalis e del Bacteroides forsythus. Anche nella
forma aggressiva il fumo è un
fattore di rischio, specialmente
delle forme generalizzate. La
diagnosi di parodontite aggressiva si basa sul riscontro di rapida perdita di attacco e di distruzione ossea di pazienti positivi
all’anamnesi familiare, e sproporzione tra depositi batterici e
gravità della distruzione parodontale in assenza di patologie
sistemiche rilevanti. Colpisce in
maniera caratteristica soprattutto i primi molari e gli incisivi.
Parodontite Ulcero-Necrotica
La parodontite Ulcero-Necrotica è una patologia distruttiva
del parodonto caratterizzata da
papille e margini gengivali ulcerati e necrotici, ricoperti da un
materiale pseudomembranoso
giallognolo. È prevalente nei
giovani (20-25 anni) dei Paesi in
via di sviluppo. Le lesioni necrotizzanti si sviluppano rapidamente e dolorosamente, con
facilità di sanguinamento, talvolta spontaneo. La necrosi gengivale, a carico delle papille
interdentali, sprofonda nell’osso
alveolare coinvolgendolo. Associati alla patologia possono
manifestarsi tumefazione linfonodale, febbre, malessere generale. L’igiene orale è tipicamen-
te molto scarsa, anche perché lo
spazzolamento dentale risulta
provocare un forte dolore. Il
decorso è generalmente acuto, e
dopo l’attenuarsi della sintomatologia possono presentarsi
ricorrenti episodi di riacutizzazione. Non è stata individuata
alcuna specie batterica in grado
di provocare di per se la patologia, ed inoltre la patologia non è
trasmissibile con i consueti
mezzi di contatto. Piuttosto si
propende a ritenere che l’effetto
dei prodotti metabolici dei batteri della placca risulti esacerbato
in concomitanza con malattie
sistemiche (AIDS, leucemia,
morbillo, varicella, tubercolosi),
malnutrizione, fumo, stress,
depressione, scarsa igiene orale.
I trattamenti chirurgico e non
chirurgico sono trattamenti
risolutivi?
“Il paziente parodontale deve
sottoporsi ripetutamente a visite
di controllo ogni sei mesi, effettuare regolarmente l’igiene
orale professionale dal suo dentista e cosa più importante,
avere una buona igiene orale
domiciliare. Il rischio è la ricaduta. Infine è molto importante
sapere che la malattia parodontale può essere trasmessa al
proprio partner!!! ”
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IL GIORNALE DEL LAZIO
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
IL GIORNALE DEL LAZIO
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
CISTERNA
Una nuova coltura a Cisterna, e
una proposta di lavoro per giovani tra i 18 ed i 39 anni nel mondo
dell’impresa agricola.
È quanto avanza l’assessre alle
attività produttive Alfio Marini.
Per quanto riguarda la prima
“idea”, tale è stata alla base della
riunione che si è tenuta presso la
sala delle statue del palazzo
comunale. Attorno al tavolo, una
rappresentanza degli imprenditori agricoli locali, il responsabile dell’ufficio U.M.A. del
Comune Giovanni Maddaloni,
l’assessore alle attività produttive Adolfo Marini (organizzatore dell’incontro) ed il sindaco
Antonello Merolla.
L’attenzione degli addetti ai
lavori e degli amministratori è
stata assorbita tutta dal melograno, prodotto agricolo in straordinaria ascesa commerciale non
solo per ragioni alimentari ma
anche per le sue proprietà benefiche, recentemente riscoperte,
che gli sono valse l’invidiabile
appellativo di “Frutto del benessere”. Sottrarre alla Spagna lo
scettro di massimo produttore
europeo di questo straordinario
frutto è l’obiettivo di molte
recenti politiche agricole regionali italiane. Sul nostro territorio
però, la coltura si troverebbe
particolarmente a proprio agio,
anche perché potrebbe contare
sull’esperienza di aziende leader
nella produzione e commercializzazione del kiwi. “È stato solo
un incontro preliminare – ha
commentato Marini – abbiamo
voluto sondare le opinioni di
alcuni imprenditori agricoli su
un’idea che secondo me potrebbe rilanciare la nostra agricoltura e, quindi, creare molti nuovi
posti di lavoro. La richiesta di
pagina 41
Agricoltura, ripartire dal melograno
melograno nell’industria farmaceutica e cosmetica è in aumento in tutto il mondo, in più i costi
salvaguardia del kiwi – ha detto
il Sindaco - stiamo lavorando
per dare nuove opportunità alla
L’assessore alle attività produttive Adolfo Marini
di impianto e gestione della coltura sono relativamente bassi. I
margini di profitto potrebbero
essere abbastanza alti da attirare
l’interesse di molti imprenditori
locali. Per questo a breve organizzeremo una nuova riunione,
alla quale spero vogliano partecipare anche i sindacati di categoria e tutti gli altri imprenditori
agricoli del nostro territorio, per
discutere insieme di quale
potrebbero essere i primi passi
da muovere verso lo sviluppo di
questa nuova produzione nei
campi incolti di Cisterna”.
“Fermo restando la difesa e la
produzione agricola locale vista
la capacità imprenditoriale dei
nostri agricoltori. Sarebbe
un’opportunità da affiancare alla
nostra eccellenza del kiwi, un
altro prodotto dalle potenzialità
non solo agroalimentari ma
anche cosmetiche e, viste le alte
percentuali di antiossidanti, nell’utilizzo in prodotti farmaceutici. L’assessore Marini si sta
impegnando molto affinché questa nuova coltura possa essere
inserita nel piano di sviluppo
rurale della Regione Lazio così
che possa trovare aiuti economici per partire e diffondersi. Rin-
Nasce il C.U.G., il comitato contro
la discriminazione sul luogo di lavoro
Mentre le aziende minacciano sempre
più di chiudere i cancelli, il comune di
Cisterna si munisce di un importante
strumento per la lotta alla discriminazione sul luogo del lavoro. Il C.U.G.
(Comitato unico di garanzia per le pari
opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni) è un soggetto previsto dalla legge
che può dare, nel proprio ambito di competenza (eguaglianza sul lavoro, lotta
alle discriminazioni, cura del benessere
sul lavoro), un innovativo apporto alle
organizzazioni pubbliche. Il comitato
unico di garanzia, infatti, lavorerà per
prevenire e battere le discriminazioni
dovute non soltanto al genere, ma anche
all’età, alla disabilità, all’origine etnica,
alla lingua, alla razza, e, per la prima
volta, all’orientamento sessuale. Una
tutela che comprende il trattamento economico, le progressioni in carriera, la
sicurezza e che viene estesa all’accesso
al lavoro. Inoltre, contribuisce all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico, migliorando l’efficienza delle prestazioni collegata alla garanzia di un ambiente di
lavoro caratterizzato dal rispetto dei principi di pari opportunità, di benessere organizzativo e dal contrasto di qualsiasi forma di discriminazione e di violenza morale o psichica per i lavoratori. Tutto questo senza produrre maggiori oneri per il comune. Il
CUG del comune è composto da otto rappresentanti, quattro di parte pubblica individuati tra i dipendenti, e quattro di parte sindacale. Dalla costituzione del comitato,
presso il palazzo comunale di Cisterna si sono tenute già due riunioni per approvare il
regolamento sul funzionamento, che a breve verrà sottoposto alla Giunta, e per definire la somministrazione a tutti i dipendenti di un questionario sul benessere organizzativo, proposto dal Dipartimento della Funzione pubblica. Il questionario che verrà sottoposto ai dipendenti comunali servirà a rilevare le opinioni rispetto all’organizzazione e all’ambiente di lavoro oltre che ad identificare, di conseguenza, possibili azioni
per il miglioramento delle condizioni generali della categoria. “La creazione di un
organismo di monitoraggio sulle condizioni dei dipendenti comunali – commenta il
sindaco Antonello Merolla - rappresenta un’importante opportunità per acquisire utili
informazioni e contribuire al miglioramento delle politiche per il personale della nostra
amministrazione, migliorando così la produttività e le capacità dell’Ente”.
F.D.
grazio quindi Marini e l’ufficio
UMA – ha concluso Merolla per l’impegno profuso in questo
ed in altri progetti in favore dell’agricoltura locale”. Il prossimo
21 marzo, a Borgo Bainsizza, si
terrà un incontro provinciale
incentrato proprio sulla coltivazione specializzata nel melograno nel centrosud. A moderare
l’incontro sarà il dottor Ottavio
Cacioppo, l’agronomo che portò
il kiwi nella nostra zona.
E dal melograno, l’assessore
Marini informa tutti del fatto che
la Regione Lazio assegna terre
pubbliche a giovani che si
vogliono avvicinare all’agricoltura. Era da 45 anni che non si
faceva una cosa del genere. Le
terre non possono rimanere
incolte, sono una risorsa preziosa: si può costruire una nuova
economia che crea lavoro e sviluppo e difende l’ambiente. Si
tratta di 320 ettari di terreni di
proprietà dell’Arsial, l’agenzia
regionale per l’agricoltura, sui
quali potranno nascere nuove
imprese agricole. Saranno privi-
legiati i giovani imprenditori
agricoli di età compresa tra i 18
e i 39 anni, ma potranno manifestare il loro interesse anche
imprenditori agricoli o coltivatori diretti di qualsiasi età con
sede sociale in uno dei comuni
della Regione Lazio. I terreni
saranno concessi in affitto per un
periodo di 15 anni con la possibilità di rinnovo dell’accordo per
altri 15 anni. In questo modo
sarà possibile rigenerare terre
che altrimenti resterebbero
incolte regalando nuove opportunità di lavoro. “Questo bando
– afferma l’assessore alle attività
produttive di Cisterna, Adolfo
Marini - è indubbiamente un’altra grande opportunità che l’Arsial, d’intesa con la Regione
Lazio - assessorato all’agricoltura, pone all’attenzione degli
imprenditori agricoli o coltivatori diretti al fine di favorire la
loro formazione ed occupazione.
Un nuovo modello che unisce
sviluppo e ambiente”.
Francesco De Angelis
L’appello di Don Ciotti: “Tutti più responsabili”
“Basta con la coscienza usa
e getta, dobbiamo diventare
persone più responsabili”. Con queste parole, don
Luigi Ciotti, fondatore ed
ispiratore dell’associazione
“Libera”, ha esordito nel
suo intervento nell’aula
consiliare di Cisterna. Due
ore per parlare di mafia, di
coscienza civile, di memoria e di impegno davanti a
centinaia di cisternesi presenti nel palazzo comunale
per ascoltare le parole di un
eretico, come usa definirsi
il sacerdote veneto. Prima
del suo discorso, la proiezione del filmato della festa
di “Libera” celebrata nel
maggio del 2009 a Piano
Rosso, nel campo sottratto
alla camorra. Ad introdurlo
ci ha pensato Nadia Biscossi, referente di “Libera” a
Cisterna. “Dobbiamo conoscere per diventare persone
più responsabili – ha detto
don Ciotti -, entrare di persona nel cuore delle cose e
fare la nostra parte, prima
ancora di chiedere agli altri
di fare la loro. La corruzione è stata definita la peste
bianca della nostra società,
lo era trenta anni fa e lo è
ancora. Ed una società dove
c’è corruzione non può
essere libera, perché un
povero non sarà mai libero,
così come non lo saranno
mai i disoccupati, gli sfruttati e gli esclusi. Dobbiamo
dire no alla corruzione ma
non basta la denuncia. La
tendenza oggi è quella di
travolgere tutto parlando
solo di quello che non va
bene. Bisogna anche essere
capaci di distinguere per
non confondere e non generalizzare. C’è tanta gente
che si indigna, eppure
anche
l’indignazione
rischia di diventare una
moda. L’indignazione si
cura con la dignità, restituendo dignità alle persone,
alla politica. Perché solo
unendo le forze, il bisogno
di cambiamento diventa
forza di cambiamento”.
L’incontro fa parte della
serie di dibattiti avviati da
tempo da Don Ciotti e
“Libera” in vista della
19esima giornata nazionale
della “Memoria e dell’Impegno” che quest’anno si
terrà a Latina il 22 marzo.
Una scelta, quella di Latina,
molto significativa, a sotto-
lineare come il capoluogo
pontino ed il territorio circostante siano tristemente
assurti all’attenzione nazionale per quanto attiene
all’insediamento ed alle
attività della criminalità
organizzata. “La giornata
della memoria e dell’impegno - ha spiegato don Ciotti - nasce con la morte di
Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e serve a fermarsi, a ricordare e ad
abbracciare idealmente le
centinaia di familiari delle
vittime di mafia, oltre che
per non lasciare da soli quei
magistrati e tutte quelle persone che lottano ogni giorno contro le organizzazioni
criminali.
Quest’anno
abbiamo scelto Latina perché stiamo assistendo in
questo territorio ad una progressiva e silenziosa infiltrazione mafiosa”.
F.De.Angelis
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 42
ANZIO
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
Roger Waters: Cittadino Onorario di Anzio. Inno alla Pace
Il Consiglio Comunale di
Anzio, lo scorso 13 febbraio, ha
approvato all’unanimità la delibera per il conferimento della
Cittadinanza Onoraria a Roger
Waters. Il 18 febbraio si è tenuta la cerimonia per ufficializzare la consegna della Cittadinanza Onoraria. Una mattina densa
di impegni per Roger Waters,
fondatore dei Pink Floyd, che
ha prima presenziato all’inaugurazione della stele in memoria del padre l’ufficiale britannico, Eric Fletcher Waters, sbarcato ad Anzio e caduto in combattimento il 18 febbraio 1944,
ed in memoria dei Caduti, ad
Aprilia all’Istituto Rosselli e
poi si è diretto ad Anzio. Il compositore, cantante e poeta britannico è intervenuto insieme al
veterano dello Sbarco di Anzio,
Harry Shindler, nella Sala Consiliare di Villa Sarsina, per la
nendo viva la Memoria, sarà
possibile abbattere definitivamente il muro della paura che
divide i Popoli, il muro di tutte
le guerre, dei conflitti religiosi
ancora tristemente attuali ed il
muro di chi, incolpevolmente,
le guerre le subisce sempre: il
popolo dei bambini. Oggi, Settantesimo Anniversario della
scomparsa dell’Ufficiale Britannico, Eric Fletcher Waters, ci
riempie d’orgoglio e di commozione conferire la Cittadinanza
Onoraria della Città di Anzio a
suo figlio Roger, Messaggero di
Pace nel Mondo. Roger, da oggi
la Città di Anzio, con i suoi
2500 anni di storia, è la tua
Città. Sono certo che la porterai
sempre nel tuo cuore e quanto
prima tutti noi sogniamo di
vederti tornare. Grazie di cuore,
Ti vogliamo bene”. Il veterano
dello Sbarco di Anzio, Harry
cerimonia di consegna dell’importante onorificenza. Ad attendere Roger Waters, numerose
persone,
sceso
dall’auto,
Waters, è entrato a Villa Sarsina, acclamato ed applaudito. Le
bandiere della Pace sulla cancellata a celebrare l’evento. Il
sindaco Bruschini, ha ringraziato Roger Waters della presenza
e sentita partecipazione dicendo: “Su questi territori Roger ci
ha lasciato il Padre che non ha
mai conosciuto. Questa grande
sofferenza interiore, che solo
chi è cresciuto orfano sin da
bambino negli anni difficili del
Shindler, che accompagnato in
questo percorso Roger Waters
ha ringraziato il sindaco Luciano Bruschini, per la meravigliosa accoglienza che ogni anno
riserva ai Veterani. Inoltre
Shindler si è soffermato sul
sacrificio dei migliaia di ragazzi che sono venuti a morire su
questi territori per restituirci un
mondo senza regimi dittatoriali
ed in nome della libertà e della
democrazia. Il sindaco Bruschini ha ringraziato Shindler per la
sua partecipazione dicendo.
“Anzio sarà sempre la tua
seconda casa”. Roger Waters
dopoguerra può comprendere,
si è trasformata in un Inno alla
Pace, che con straordinaria
coerenza ha contraddistinto la
sua vita sino ad oggi. Tutte le
commemorazioni per il Settantesimo Anniversario dello Sbarco, le abbiamo incentrate sul
valore universale della pace e
sull’importanza di tramandare
alle nuove generazioni gli orrori della guerra. Soltanto mante-
molto commosso ha ringraziato
tutti per il grande affetto a lui
dimostrato: “In un concerto
degli Stati Uniti ho incontrato
un reduce che, stringendomi la
mano, mi ha detto: Roger, tuo
padre sarebbe fiero di te. Oggi
sono io ad essere fiero dei Cittadini di Anzio che, profondamente commosso, ringrazio”.
Roger Waters ha ricevuto dal
Sindaco di Anzio, Luciano Bru-
schini, la pergamena della Cittadinanza Onoraria che riporta: “In memoria di Eric Fletcher
Waters, sbarcato ad Anzio e disperso nelle paludi della guerra,
ritrovato nei nostri cuori e nel
nostro desiderio di pace e libertà attraverso l’intensa Poesia di
suo figlio Roger, Ambasciatore
di Pace, al quale la Città di
Anzio con profonda gratitudine
conferisce la Cittadinanza Onoraria”. Commovente il momento della donazione della Medaglia d’Oro della Città di Anzio,
disegnata dal grafico Giovanni
Iannozzi, in collaborazione con
l’Ufficio Comunicazione e realizzata dalla Gioielleria Saltini.
Roger, che nel primo pomeriggio ha lasciato Villa Sarsina con
la kefiah palestinese donata dall’assessore Attoni e lo zaino di
Anzio-Beachhead, ha subito
indossato la Medaglia donata
dalla Città di Anzio. Un evento
che ha avuto certamente un
grande risalto mediatico, Roger
Waters è una celebrità, un personaggio che negli anni ha
coinvolto con la suo musica
migliaia di fan e di ammiratori,
ma tenendoci lontano dai riflettori e dell’evento mediatico,
negli occhi di Waters ho visto la
sua profonda commozione, nel
momento di preghiera un intenso raccoglimento, un figlio che
come migliaia di altri uomini ha
perso suo padre in guerra. La
guerra ieri come oggi che
distrugge famiglie, questi
momenti
di
celebrazione
dovrebbero essere veramente di
monito per tutti noi, un inno alla
pace che sia una pace costruita
giorno dopo giorno dalla volontà di ogni persona.
Consuelo Noviello
[email protected]
Foto di Gianfranco Compagno
IL GIORNALE DEL LAZIO
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
pagina 43
Completato l’avvio della raccolta differenziata porta a porta,
NETTUNO eliminati definitivamente tutti i cassonetti stradali dalla Città
Il Comune di Nettuno porta a
totale compimento il sistema
di raccolta differenziata porta a
porta con l’estensione del servizio su tutto il territorio
comunale. Da lunedì 24 febbraio sono stati rimossi dalle
strade tutti i cassonetti ancora
presenti; per i condomini nei
quali non è stato impossibile
collocare i mastelli negli spazi
comuni, saranno posizionate
quattro isole ecologiche mobili in vari punti della Città. Per
agevolare la cittadinanza e tutti
quei cittadini a cui non è stato
possibile consegnare le attrezzature necessarie al corretto
conferimento dei rifiuti, il
Comune darà la possibilità per
ulteriori 15 giorni di utilizzare
le isole ecologiche mobili,
rispettando i giorni e gli orari
riportati di seguito:
Al termine dei 15 giorni tali
isole mobili potranno essere
utilizzate esclusivamente dai
cittadini residenti nei condomini dove, per motivi logistici,
non è possibile posizionare
mastelli per la differenziata; a
loro verrà quindi rilasciata dall’Ente una card che dovrà essere mostrata al personale in servizio presso l’isola.
“Da lunedì prossimo prenderà
ufficialmente servizio anche un
gruppo d’ispettori ambientali
– ha dichiarato l’Assessore
all’Ambiente Giuseppe Combi
– che avranno il compito di
fornire preziosa assistenza
nella verifica di un corretto
conferimento dei
rifiuti.
Auspichiamo, come già abbia-
Assessore Giuseppe Combi
mo avuto modo di dire più
volte, la massima collaborazione da parte di tutta la popolazione per ottenere un risultato concreto che porterà giovamento alla nostra Città”.
I rifiuti ingombranti, oltre a
sfalci, potature e legni, potranno essere conferiti presso il
Nettuno alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano, un appuntamento per
operatori del settore con più di 50.000 visitatori provenienti da 100 nazioni diverse
Il Sindaco Chiavetta: “Valorizzeremo il nostro patrimonio storico e artistico e
offriremo visibilità alle aziende d’eccellenza del territorio”
La città di Nettuno partecipa alla Borsa Internazionale del Turismo,
in scena a FieraMilano
dal 13 al 15 febbraio,
con una formula innovativa improntata non solo
sul turismo estivo, ma
anche puntando al turismo religioso e a quello
accessibile. Il territorio
nettunese avrà un una
propria postazione autonoma all’interno dello
stand dell’Associazione
Santa Maria Goretti: il
territorio metterà in
mostra, grazie alla collaborazione di alcune attività commerciali, le sue
migliori qualità, i prodotti vitivinicoli, le proprie tradizioni e le proprie bellezze nella cornice di
uno dei più importanti
appuntamenti dedicati al
turismo a livello internazionale. Per la prima volta inoltre la Bit ha creato una piattaforma virtuale per il confronto tra domanda e offerta:
Nettuno ha già in calendario
circa 50 incontri con operatori stranieri interessati al
territorio locale. Sono state
inoltre organizzate degustazioni di prodotti locali.
La Borsa Internazionale del
Turismo è una manifestazione dedicata ai professionisti
del settore presente sul mercato fin dal 1980; a questa
edizione presso la Fiera di
Milano parteciperanno ben
2139 aziende con la presenza
di circa 53.600 visitatori professionali provenienti da 100
Centro di Raccolta Rifiuti sito
in via Nettuno - Cisterna al km
18,300 a Nettuno, aperto dal
Lunedì al Sabato dalle ore 8,00
alle ore 12,00 e dalle ore 15,00
alle ore 18,00 e la Domenica
mattina dalle ore 9,00 alle ore
12,00.
Il Sindaco Chiavetta mette in guardia da tentativi
di riscossione tributi effettuati da soggetti diversi
dall’Ufficio Tributi del Comune
“I cittadini non devono versare somme a soggetti
terzi: invito i cittadini a segnalare qualsiasi
anomalia o richiesta da parte di estranei”
Il Sindaco Alessio Chiavetta ricorda a tutta la cittadinanza che l’Ufficio Tributi del Comune di Nettuno è l’unico soggetto titolato a
riscuotere i tributi comunali e mette in guardia da tentativi illeciti e
ingannevoli di riscossione effettuati da altri:
“I cittadini non devono versare somme a soggetti terzi – sottolinea il
Sindaco Chiavetta – consiglio tutti i miei concittadini di segnalare al
Comune, presso l’Ufficio Tributi, qualsiasi anomalia o qualsiasi
richiesta da parte di soggetti estranei. Ricordo, se ce ne fosse ancora bisogno, che i tributi dei cittadini di Nettuno sono tornati fermamente nelle mani del Comune dopo la cacciata della Nettuno Servizi
e di Tributi Italia”.
Sfumature di donna in mostra al Forte
Sangallo 4 - 9 marzo 2014
Il sindaco Chiavetta
nazioni diverse.
“Nettuno è presente in uno
dei palcoscenici più importanti a livello internazionale
per portare sotto i riflettori il
patrimonio storico, artistico,
paesaggistico ed enogastronomico della nostra terra –
spiega l’ Assessore alle Attività Produttive e Turismo
Giulio Verdolino – Nettuno
sarà presente al Bit che quest’anno presenta una formula tutta nuova, con maggiore
attenzione agli operatori del
settore a cui verranno dedicate più giornate della Fiera
e con la sola giornata finale
aperta al target misto. La
scelta è stata dunque quella
di proporre il nostro territorio soprattutto in vista dell’esposizione universale del
2015. Non dimentichiamo
che la nostra provincia si
conferma, in vista di Expo
2015, uno dei territori che
sarà maggiormente visitato”.
“La partecipazione della
città di Nettuno alla Bit –
dichiara il Sindaco Alessio
Chiavetta – permette da un
lato di promuovere, con una
valorizzazione mirata, un
patrimonio storico e artistico in grado di affascinare
visitatori e turisti e dall’altro
di offrire visibilità ad aziende, strutture ricettive e operatori. L’obiettivo di questa
Amministrazione è di creare
e di rendere stabile un turismo che non sia legato alla
sola stagione estiva ma che
possa attrarre visitatori in
tutto il periodo dell’anno
grazie alle tante possibilità
offerte dal ricco territorio
nettunese”.
L'esposizione artistica "Sfumature di
donna", aprirà il 4 marzo 2014, e presenterà le opere della giovane Laura
Donato, artista autodidatta.
Partendo dall'idea che l'arte pura provenga dal contatto diretto con la tela e
con i colori, la Donato da vita ai suoi
nudi di donna realizzati con la tecnica
della pittura "a mano", senza pennelli
ed alle sue sculture di fiori di plastica
riciclata.
L'esposizione è stata organizzata da
Anna Silvia Angelini, presidente provinciale dell'A.I.D.E., Associazione
Indipendente Donne Europee, con il
patrocinio del Comune di Nettuno e
della Pro Loco di Nettuno.
Di seguito il programma della mostra:
Apertura della mostra 4 marzo
Inaugurazione della mostra 6 marzo
2014 ore 17,30 esibizione della band
Minuto60
8 marzo 2014 ore 17,30
presentazione del libro “I baci di Giuda”, di Santina Ferrazzano
Interventi di danza a cura della Gemy School
L’esposizione resterà aperta al pubblico tutti i giorni fino al 9 marzo dalle
9 alle 13 e dalle 16 alle 19
Per ulteriori informazioni: Anna Silvia Angelini, Tel. 392 2314761 mail: [email protected]
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 44
ARDEA
Il consiglio comunale di Ardea
ha approvato, a maggioranza
(con l’astensione dell’opposizione), una mozione in merito
allo stato di sicurezza del territorio. Nell’atto si dà mandato
al sindaco e alla giunta a realizzare entro 60 giorni una
serie di interventi. Tra questi,
la verifica della possibilità di
potenziare il servizio di pattugliamento della polizia locale
per una maggiore presenza
degli agenti sul territorio (specie nelle ore serali) e per la
creazione di una centrale operativa della polizia locale; la
valutazione con la Regione
Lazio, le associazioni dei commercianti, i comitati di quartiere, le associazioni, dell’installazione di un sistema di videosorveglianza; la promozione
nelle scuole del territorio di
iniziative di educazione alla
cultura della sicurezza e della
legalità in sinergia anche con
le altre istituzioni; l’adesione
al Forum italiano per la sicurezza urbana; la richiesta dell’ottenimento di una risposta
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
Il Consiglio approva a maggioranza la mozione sulla sicurezza
scritta, ufficiale, al ministero
dell’Interno, per l’istituzione
di un commissariato della polizia stradale.
Inoltre, nell’atto si chiede di
far impegnare i dirigenti
comunali per fare in modo che
in 60 giorni sia completata l’area di amministrazione trasparente e quella di amministrazione aperta sul sito internet
comunale. Il sindaco nominerà
un assessore comunale alla
sicurezza urbana, che insieme
allo stesso primo cittadino
possa proseguire nella fase di
ascolto della città. Saranno
incontrati i sindaci dei Comuni
di Aprilia, Pomezia, Anzio per
valutare le ipotesi di un percorso comune contro la criminalità, per la sicurezza e la legalità, con attività congiunte che
possano coinvolgere le diverse
polizie locali. Viene dato mandato al dirigente della polizia
municipale, e agli uffici competenti, per la realizzazione di
un piano di viabilità che possa,
in alcuni quartieri, modificare i
sensi di marcia delle vie per
ottimizzarne il controllo con
pattuglie e videosorveglianza.
Inoltre, nella mozione si chiede a sindaco e giunta a intraprendere campagne pubbliche
sul tema della legalità e della
sicurezza. L’assemblea ha bocciato due emendamenti: uno,
presentato dall’intera opposizione, che chiedeva l’adesione
del Comune alla Carta di Pisa,
l’altro, presentato dalla consigliera Cristina Capraro, che
chiedeva l’istituzione di una
commissione di accesso.
“E’ doveroso che in aula ci sia
un confronto concreto perché
il clima che si è venuto a creare fa solo che male alla comunità di Ardea”, ha precisato il
presidente del consiglio comunale Massimiliano Giordani in
apertura di seduta. Erano presenti, tra gli altri, l’assessore
regionale alla Sicurezza Concettina Ciminiello, il maggiore
dei carabinieri Ugo Floccher, il
vice commissario della polizia
di Stato Carmen Canta, il capitano della guardia di finanza
Alessandro Iezzi, il marescial-
lo della Capitaneria
di porto Giuseppe
Falato, il comandante della polizia
locale di Ardea Giuseppe Sciaudone.
Il sindaco ha spiegato in aula il perché
sia stato necessario
fare una mozione
sostitutiva di una
mozione già presentato e firmato oltre
che dalla maggioranza, anche dal
capogruppo del Partito democratico:
“Mi sembrava inopportuno, in un
momento dove i cittadini
aspettano
risposte sulla sicurezza, prendere sei
mesi di tempo per
valutazioni
che
avrebbero bisogno
di molto meno – ha
detto Luca Di Fiori - Inoltre, la
mozione era poco calzante
sulle questioni di Ardea. Alla
luce anche dei lavori del
Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, ho ritenuto
opportuno presentare un emendamento sostitutivo della
mozione”.
Rete dei Cittadini e delle Associazione
per "Sicurezza e Legalità"
Tentato incendio doloso al bar del consigliere Acquarelli
Non si ferma la strategia del fuoco. E’ ora che chi sa parli
Ha lasciato a desiderare il
consiglio comunale sulla
legalità svoltosi il giorno 20
marzo ad Ardea, di tutto si è
parlato meno dell'argomento e
dell'argomento che in questi
due anni fin dall'incendio
della struttura pubblica che
ospitava la sede dell'ufficio
tecnico comunale per finire
agli incendi delle auto del sindaco, del presidente del consiglio comunale, del consigliere
Franco Marcucci, di un giornalista locale, di un ex comandante la stazone carabinieri di
Tor San Lorenzo per terminare speriamo, all'incendio delle
serrande delle attività commerciali di due consiglieri
comunali. Un consiglio comunale dove l'unica cosa che ha
fatto effetto le sfilate delle
uniformi di tanti militari ai
quali non è stato neppure concesso di dire qualcosa, fortunatamente conoscono bene i
problemi di Ardea, presenze
che hanno sopperito ai discorsi sciapi dei politici che si
sono succeduti, ove nessuno
ha parlato di legalità e detto
cosa si farà per il futuro. Se
non per combattere la legalità
come ha detto il sindaco,
costruiremo un porto, inizio
dei lavori dopo decenni della
scuola media superiore, o
come ha deetto l'assessore
regionale alla legalità nessuna
repressione. Un consiglio che
è stato l'ennesima farsa, tanto
che la stessa associazione
della rete delle associazioni
che nel novembre scorso
organizzarono insieme ai cittadini la famosa e numerosa
fiaccolata alla quale hanno
aprtecipato illustri deputati e
senatori
come
Claudio
San Valentino scalda i cuori. Ad
Ardea si scaldano le serrande dei
negozi, alimentato dal fuoco che
qualche malintenzionato ha
appiccato dolosamente. Il tentato
rogo (perché per fortuna si è
intervenuti prima che le fiamme
provocassero danni incontrollabili) ha avuto come obiettivo il
bar di proprietà degli eredi Centore gestito dal consigliere
comunale Fabrizio Acquarelli.
(nella foto.Dunque, su viale
nuova Florida nel fabbricato
Centore si sono riaffacciate di
nuovo le fiamme cercando di
colpire il bar gestito dal Consigliere. Ancora una volta va in
scena la strategia del fuoco, in
danno di un altro consigliere
comunale capogruppo di Forza
Italia nell’amministrazione Di
Fiori. Sul posto sono giunti verso
le due di notte i carabinieri della
stazione di Tor San Lorenzo.
Attualmente il consigliere
Acquarelli non ha incarichi se
non quello di capogruppo,
comunque una persona ritenuta
mite, disponibile e non legata a
personaggi strani, un politico che
non ha mai dato adito a cattive
voci.
Resta comunque un fatto: da
anni vengono sistematicamente
dati alle fiamme auto o immobili
di consiglieri, sindaci, giornalisti, ex carabinieri. Per non parlar
del rogo all’Ufficio tecnico
comunale, episodio ancora oggi
avvolto nel mistero. E’ ora che
chi sa parli, prima che succeda
l’irreparabile, è ora che qualcuno
agisca.
Moscardelli membro della
commissione antimafia hanno
scritto: "Con questa breve
nota vogliamo ringraziare Il
Presedente del Consiglio
Comunale sig. Massimiliano
Giordani che ieri, durante il
Consiglio Comunale Aperto
sul tema della Sicurezza e
Legalità, da noi richiesto da
tempo e mai concesso, e a cui
a dovuto dar seguito a fronte
della richiesta della minoranza consiliare, nonostante la
nostra richiesta di poter effettuare almeno un intervento, ha
ritenuto opportuno non farci
parlare.
Perché lo ringraziamo?? Perché con il suo comportamento
ci ha evitato di recitare inconsapevolmente una parte grottesca nell'assurdo atto unico
che si è rilevato essere il Consiglio di ieri.
Già come avevamo avuto
modo di far notare l'ordine del
giorno "Sicurezza Sociale e
Ordine Pubblico" era assurdo.
Confondere i problemi di
Sicurezza Pubblica dovuti alla
criminalità, più o meno micro,
con la Sicurezza Sociale, pensioni, sanità, cassa integrazione, ........, è già grave ma non
voler parlare di una delle
cause dell'insicurezza, la
Legalità è assurdo.
Chi ha avuto la sfortuna di
partecipare ha potuto rilevare
come le modalità di svolgimento e le conclusioni del
Consiglio siano state qualcosa
tra il comico ed il tragico; Presidente grazie ancora per
averci evitata una fatica inutile e non averci coinvolto nel
vostro decadente e grottesco
teatrino”.
Intanto nella mattinata all’attentato sono giunti sul posto oltre al
Comandante Landi, il comandante Floccher, ed addirittura il
colonnello
comandante del
gruppo di Frascati. I carabinieri
ritengono di poter chiudere il
cerchio, ma per ora restano ignoti gli autori. Dopo questo ennesimo incendio Di Fiori: “Solidarietà al consigliere. Le forze dell’ordine facciano luce” mentre il
neo vittima Fabrizio Acquarelli
dichiara: “C’è una strategia di
destabilizzazione di una amministrazione che sta facendo bene”
“E’ stata messa benzina davanti
alla serranda: io stesso ho spento
le poche fiamme che c’erano,
tanto che i vigili del fuoco sono
arrivati ma dopo poco sono
andati via perché non c’era bisogno di un loro intervento”. E’ il
racconto del consigliere comunale di Ardea Fabrizio Acquarelli in riferimento all’attentato
incendiario della scorsa notte
che ha colpito la sua attività
commerciale in viale Nuova Florida. “I danni avuti - prosegue sono stati l’annerimento della
serranda e del tetto d’ingresso.
Al di là di questo, comunque
rimane l’atto intimidatorio che
sembra essere il disegno di una
strategia di destabilizzazione
contro l’amministrazione comunale. Mi viene da pensare alla
campagna elettorale del 2007
quando nei miei confronti, alla
mia prima candidatura, fui bersagliato da atti ‘intimidatori’ blandi, con uova tirate sulle serrande
del mio bar. Sembra una strate-
gia che qualcuno sta facendo da
tempo. Ringrazio il comandante
della tenenza di Ardea il luogotenente Antonio Landi, al maggiore Ugo Floccher e il colonnello
Luciano Magrini che questa mattina sono venuti qui per accertarsi dei fatti. Sono fiducioso nell’operato delle forze dell’ordine,
presto assicureranno alla giustizia gli autori di questi disegni
criminosi”.
“Per uno strano gioco di coincidenze, nell’ultimo periodo ogni
qualvolta c’è una convocazione
della Commissione regionale
sulla sicurezza – poi rinviata da
parte della Regione - c’è un atto
intimidatorio. Sono convinto
come le forze dell’ordine arriveranno a capo di questo orribile
disegno. A Fabrizio Acquarelli e
alla sua famiglia tutta la solidarietà
dell’amministrazione
comunale”, ha detto il sindaco di
Ardea Luca Di Fiori.
IL GIORNALE DEL LAZIO
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IL GIORNALE DEL LAZIO
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
ARDEA
pagina 45
Locali inaccessibili ai portatori di handicap
Ardea dove la legalità è un
optional malgrado il consiglio
comunale del 20 marzo scorso
che ha presentato un paese ove
l’illegalità è fatta da chi vuole
destabilizzare un’amministrazione che sta facendo bene per
il paese. In nessun locale commerciale si può svolgere un’attività se i locali non sono agibili, ovvero se non rispettano
le norme previste per il rilascio
del certificato di agibilità. Ad
Ardea dove la legalità resta un
optional dove nei locali presi
in affitto dal comune non viene
rispettata la legge sugli abbattimenti delle barriere architettoniche. Parliamo dei locali in
parte di proprietà del comune
ed in parte presi in affitto, parliamo di quelli siti in Tor San
Lorenzo che ospitano gli uffici
tributi, finanze e commercio.
Questi locali sono inaccessibili ai portatori di handicap in
quanto uno di proprietà del
comune ottenuto per convenzione non ha nessun ascensore,
mentre l’altro concesso in
affitto per bei soldi, ha un’ascensore che da quattro mesi è
bloccato. Sentiti le dipendenti
e funzionari dei vari settori
riferiscono che l’ascensore è
inservibile da oltre quattro
mesi, in coincidenza, da quando si sono bloccati o ritardati i
pagamenti al proprietario. Gli
stessi dipendenti riferiscono
che spesso sono costretti a frenare le ire dei cittadini che si
recano agli uffici, i quali non
solo vengono a reclamare car-
telle Tarsu che non arrivano o
arrivano in ritardo ma che
oltretutto trovano difficoltà a
raggiungere il primo piano
degli uffici. Alla protesta tra i
tanti a reclamare per il disservizio è il consigliere Alberto
Montesi che dice: “non capisco oltre che paghiamo gli
affitti, oltre che paghiamo il
premio di produzione ai dirigenti, dobbiamo anche assistere alle ire dei cittadini perché
incapaci di far riparare un
ascensore, non basta prosegue
il consigliere i disagi all’ufficio urbanistica, non basta il
ritardo nel riparare le strade,
non basta l’acqua che invade i
locali dai tetti e terrazzi a partire dalla stanza del sindaco,
alla nuova scuola, all’ufficio
Al via gli eventi per Carnevale
Il prossimo 2 marzo bis della
sfilata di carri per il Carnevale. Le feste organizzate dalle
associazioni e dalle realtà civiche del territorio sia di Ardea
che di Tor San Lorenzo, d’intesa con l’amministrazione
comunale. Ad Ardea, dalle
8.30 alle 19.30, in piazza del
popolo ci saranno mercatini
dell’artigianato, spettacoli per
bambini, l’esibizione di una
scuola di danza e una sfilata di
maschere. L’iniziativa è stata
Alberto Montesi
condono edilizio, al centro
anziani della Nuova Florida e a
chi sa a quanti altri locali, ora
conclude anche la vergogna di
non essere in grado di ordinare
al proprietario di ripristinare
l’ascensore per i disabili”
promossa dall’associazione
commercianti Rutula, coordinate dal giovane Stefano
Morini. Domenica scorsa si
svolta a partire dalle 14, a Tor
San Lorenzo (da Largo dei
Germani fino a via della
Moletta, con una sosta nel percorso di ritorno in piazzale
Nuova California) una sfilata
di gruppi in maschera e carri
allegorici. L’evento è organizzato dalle associazioni Artù,
Ardea Libera, dal comitato
civico di Tor San Lorenzo, dal
consorzio Cnn e dalla Pro loco
di Tor San Lorenzo. Gli stessi
promotori dopo la manifestazione di domenica 23 febbraio, faranno il “bis” della
sfilata il prossimo 2 marzo a
partire dalle 14. L’amministrazione comunale ringraziano le
realtà civiche ed associazioni
che a proprie spese, si sono
messe a disposizione per gli
eventi del Carnevale in uno
spirito di collaborazione che
ha riscosso un notevole successo di partecipazione già
negli nel corso degli eventi di
Natale. E’ una iniziativa positiva che le associazioni fanno
per il bene alla città.
Luigi Centore
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 46
POMEZIA
Sono anni che la questione di
Lavoratori socialmente utili
tiene banco a Pomezia. Prima
erano Lsu, poi sono diventati
ex-Lsu. Nel tempo per qualcuno di loro, e non sono di certo
pochi, si era trovata una sistemazione. Ma tanti di loro si
sono visti rinviare il tutto giorno dopo giorno, mese dopo
mese, anno dopo anno vivendo
loro e le loro famiglie sempre
in uno stato di perenne precarietà. Come chiusi in un limbo,
anziché sfruttare al meglio le
capacità di molti di loro, sono
stati per lo più utilizzati per la
pulizia dei plessi. La tensione
è nuovamente risalita e la cronaca registra di una nuova,
eclatante protesta (anni fa un
nutrito gruppo di barricò nella
scuola Don Bosco) occupando
di fatto la scuola Trilussa. Una
forma di protesta estrema che
si è conclusa con uno sgombro
coatto che non ha fatto altro
che gettare ancor più benzina
sul fuoco delle polemiche. Una
patata bollente raccolta dall’attuale sindaco Fucci, dopo che
è stata rimpallata di amministrazione ad amministrazione
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
Inscenata una clamorosa forma di protesta per avere un lavoro
Ex Lsu, una questione sempre aperta
senza mai arrivare ad una soluzione della vertenza. Non
sapendo che pesci pigliare, la
prima cosa che ha fatto è stata
quella di scrivere al Prefetto di
Roma Pecoraro per informarlo
sulla situazione venutasi a
creare a Pomezia dopo l’occupazione della scuola elementare Trilussa: “I manifestanti non
si dimostrano disponibili a
lasciare l’istituto per permettere il normale svolgimento
delle attività didattiche. – si
legge nella missiva - Mi rivolgo, pertanto, a codesta Autorità per ogni eventuale provvedimento che si intenda necessario adottare per assicurare
l’incolumità pubblica e la
sicurezza urbana, nonché il
ripristino delle attività scolastiche nel plesso interessato”.
Il primo cittadino aveva quindi
dichiarato detto: “Comprendo
le loro preoccupazioni, ma il
mio ruolo mi impone di pensare innanzitutto alla sicurezza e
all’ordine pubblico. E’ necessario un intervento delle autorità competenti per garantire
la sicurezza degli occupanti e
l’ordine pubblico, ma anche il
regolare svolgimento delle
attività scolastiche per gli studenti della scuola Trilussa”.
Detto fatto, di lì a poco è arrivato lo sgombero. Ovviamente
non sono mancate le reazioni
politiche a partire dal Pd che
stigmatizza il modo in cui si
sia arrivato a risolvere l’occupazione del plesso: “L’ordine è
stato ristabilito. La scuola Trilussa è stata sgomberata ed i
lavoratori ex-Lsu che da lunedì sera manifestavano contro i
tagli al salario imposti dal
Ministero sono stati allontanati dalla celere. – ha detto il neo
segretario del Pd Stefano Mengozzi - Il sindaco Fucci, che
non era presente nonostante
sia la massima autorità a difesa dell’ordine pubblico, ha
così raggiunto l’obiettivo che
si era prefisso con la lettera al
Prefetto: fermare la protesta.
Negli occhi di chi oggi era presente rimane l’immagine di
uno spiegamento di forze sproporzionato rispetto alla situazione, trenta donne e uomini
chiusi nei locali della scuola
per difendere il proprio posto
di lavoro. Quasi uno stato
d’assedio, come sempre più
spesso capita di vedere a
Pomezia in occasione di manifestazioni sindacali”. A sgombero ultimato, Mengozzi si chi
chiede se ora qualcuno, a
Pomezia, continuerà a preoccuparsi del futuro di questi
lavoratori ed annuncia che il
Partito Democratico ha chiesto
al sindaco del Movimento 5
Stelle di inviare una nuova
missiva al Prefetto che questa
volta abbia ad oggetto non la
tutela dell’ordine pubblico ma
la difesa del lavoro.
Fosca Colli
[email protected]
CRONACHE POMETINE
Si terrà conto del reddito per scegliere chi inviare ai seggi
Rapina un market. Preso dopo un
rocambolesco inseguimento
Nomina degli scrutatori in base
allo stato occupazionale
Giovedì 20 febbraio, i carabinieri della Compagnia di Pomezia
hanno arrestato, in flagranza di reato, un italiano, già conosciuto alle forze dell’ordine, che, poco prima della chiusura, ha
fatto irruzione in un supermercato di Via dei Castelli Romani,
armato di coltello. 1.300 euro il bottino. Dopo il colpo, il malvivente era scappato a piedi, ma è stato acciuffato poco dopo
dai militari dell’Arma. Al momento dell’arresto, si era già disfatto del coltello, ma l’arma che è stata rinvenuto nel parcheggio del supermercato. Recuperato il bottino e i buoni pasto sottratti dalle casse. Per la cassiera, fortunatamente, solo tanta
paura che, visitata presso la Casa di Cura Sant’Anna di Pomezia, è stata dimessa con 2 giorni di prognosi per stato di agitazione.
Mercato del sabato,
presidio itinerante della Croce Rossa
La Giunta ha deliberato il patrocinio all’iniziativa promossa
dalla Croce Rossa Italiana inerente un presidio di pronto intervento all’interno del mercato comunale. La Croce Rossa si
avvarrà di due squadre composte da tre volontari ciascuna, e
sarà presente ogni sabato nelle vie del mercato cittadino dalle
ore 8.00 alle ore 13.00 per un servizio itinerante di pronto
intervento. A disposizione del personale di Croce Rossa - che
avrà base logistica in un locale degli spogliatoi dello stadio
comunale (via Varrone) messo a disposizione dal Consorzio
Pomezia Sport - un defibrillatore, un kit di pronto soccorso e
una barella.
Smantellata gang di rapinatori
con base a Pomezia
Quattro cittadini romeni sono finiti in manette nel corso di una
maxi operazione nel centro Italia. La gang aveva una delle basi
logistiche a Pomezia. Agli stranieri vengono addebitate 16
rapine ai danni di abitazioni e gioiellerie, ma il numero potrebbe crescere. Organizzati militarmente con passamontagna,
arnesi da scasso e motoseghe a scoppio si spostavano sul territorio nazionale con autovetture rubate, facendosi scortare da
sentinelle che controllavano ed informavano della presenza di
posti di blocco da parte delle forze dell’ordine. Giunti sul posto
ed individuato l’obiettivo da colpire si travisano e si mettevano all’opera.
Da sempre la nomina degli scrutatori ha sollevato dubbi e perplessità. E’ vero che si provvedeva a fare
un sorteggio in Anagrafe, ma questo non ha mai convinto più di qualcuno, specialmente quelli che si
vedevano sempre non “estratti” mentre altri, probabilmente con una buona stella, lo erano quasi sempre.
Di certo a fare gli scrutatori non ci arricchisce ma qualche decina di Euro in tasca fanno sempre comodo se non si hanno molte finanze personali. Ora è arrivata una nuova disposizione del Sindaco in virtù
della quale la Commissione Elettorale del Comune di Pomezia ha redatto un codice di autoregolamentazione per la nomina degli scrutatori alle consultazioni elettorali. Gli scrutatori verranno selezionati tra i
nominativi compresi nell’Albo Unico degli Scrutatori di Seggio Elettorale (pubblicato il 15 gennaio di
ogni anno), in numero pari a quello occorrente, e considerando lo stato di occupazione e la situazione
economica di chi presenta la propria disponibilità. “Saranno garantiti tutti i principi di trasparenza e
imparzialità previsti dalla normativa – dichiara il Sindaco Fabio Fucci – Verrà redatto un elenco suddiviso in tre fasce, ognuna delle quali corrisponde ad un punteggio ottenuto sulla base dello stato occupazionale e della situazione economica di chi si propone. Se ad esempio un cittadino ha un I.S.E.E. basso
ed è disoccupato raggiungerà il punteggio più alto. Il sorteggio, che avverrà mediante l’utilizzo di appositi strumenti informatici e si svolgerà in seduta pubblica, sarà effettuato su ogni singola fascia in percentuali differenti: il 50% degli scrutatori sarà sorteggiato dalla fascia C, quella composta da chi ha
raggiunto un punteggio uguale o superiore a 25”. Con questo codice la giunta Fucci ha voluto così regolamentare una procedura importante per il corretto svolgimento delle consultazioni elettorali e fornire criteri di selezione - lo stato occupazionale e le condizioni economiche - che possano, nella trasparenza e
imparzialità dovute, favorire gli studenti, gli inoccupati e chi attraversa una difficile situazione economica. Chi – residente a Pomezia, requisito imprescindibile – sia già iscritto dell’Albo degli Scrutatori e
sia interessato a svolgere le funzioni di scrutatore per le consultazioni elettorali dell’anno 2014, può dare
la propria disponibilità attraverso la compilazione dell’ apposita dichiarazione scaricabile sul sito del
Comune di Pomezia.
Fosca Colli
Giornata di risparmio energetico giunta alla X edizione
Fare Verde ha aderito a “m’illumino di meno” 2014
L’Associazione ambientalista
Fare Verde ha aderito alla manifestazione nazionale “M’illumino di meno”, la campagna di
sensibilizzazione sul risparmio
energetico e sulla razionalizzazione dei consumi, lanciata dalla
trasmissione radiofonica “Caterpillar” di Rai Radio2, che si è
svolta il 14 febbraio 2014. Una
campagna che ha ottenuto l’Alto
Patronato della Presidenza della
Repubblica e il Patrocinio del
Parlamento Europeo. L’invito a
tutti i cittadini e ai Comuni a
spegnere le luci – delle abitazioni, dei negozi e anche dei lampioni - tra le ore 18 e le ore
19.30 per un simbolico “silenzio
energetico”. “A Pomezia qualcosa si muove – ha detto afferma il
referente locale dell’associazione ambientalista Giancarlo Lanzone – ma in gran sordina.
Pomezia è quasi totalmente illuminata a led ed abbiamo alcune
scuole alimentate con impianti
fotovoltaici ma l’informazione
alla cittadinanza è carente in un
momento in cui occorrerebbe
esaltare e divulgare l’importanza di queste opere. L’informazione in questa fase è più importante dell’opera perché occorre
far capire alla cittadinanza l’importanza del risparmio energetico e dell’utilizzo delle energie
rinnovabili. Speriamo il prossi-
mo anno di poter vedere anche il
Comune di Pomezia elencato
negli enti pubblici aderenti a
<m’illumino di meno>”. Fare
Verde ha presentato di recente
un kit per trasformare autovetture, biciclette e motocicli, in
mezzi a trazione elettrica. Per
chi è curioso, sul sito
www.terna.it, è possibile monitorare il fabbisogno energetico
italiano tracciato in un grafico in
tempo reale. Più quel grafico si
abbassa e meno energia si sta
consumando.
Fosca Colli
[email protected]
IL GIORNALE DEL LAZIO
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
pagina 47
dalla
Regione
di Bruno Jorillo
LAVORO: IL PIANO E LE AZIONI DELLA REGIONE
PER RILANCIARE L’OCCUPAZIONE
Tante le azioni messe in campo con l’obiettivo di dare una risposta concreta alle
persone che si trovano in difficoltà perché stanno cercando lavoro o l’hanno perso.
La Regione non intende quindi limitarsi all’assistenza della disoccupazione, ma
fornire risorse e opportunità reali in particolare alle fasce sociali più deboli, ai giovani e alle donne.
Ecco i progetti della Regione per aiutare chi cerca lavoro.
Più opportunità per i giovani, con ‘Garanzia Giovani’, un progetto europeo che
consentirà ai giovani tra i 15 e
i 24 anni di accedere in diversi modi al mondo del lavoro.
Come? Sia con offerte adeguate alle loro attitudini che per
mezzo di percorsi di formazione specifici. Il progetto, che
sarà sostenuto con un investimento di 140 milioni di euro,
prevede che l’inserimento
lavorativo dei giovani avvenga
entro 4 mesi dalla presa in
carico da parte dei centri per l’impiego.
Più opportunità per le donne, con aiuti alle imprese che permettono loro di conciliare al meglio lavoro e vita quotidiana attraverso una maggiore flessibilità organizzativa. In particolare, l’obiettivo è quello di sostenere la nascita di nuove micro
imprese femminili attraverso finanziamenti diretti e servizi di assistenza e tutoraggio personalizzati.
Tirocini, mai più gratis. Grazie a questa misura chiunque partecipa a un tirocinio
formativo dovrà essere pagato. La Regione ha definito nella somma 400 euro lordi
mensili l’indennità minima prevista. Insieme alla Liguria, la Regione Lazio è la
sola ad aver approvato una delibera specifica sui tirocini per l’inserimento, la riabilitazione e l’inclusione sociale di persone svantaggiate.
Più vicini a chi perde il lavoro, con il contratto di ricollocazione. Si tratta di un percorso di formazione personalizzato che prevede anche supporto nella ricerca di
una nuova occupazione. Potranno accedere a questo servizio i lavoratori disoccupati o inoccupati di ogni età.
Studiare e lavorare insieme è possibile. Chi ha tra i 18 e i 29 anni potrà acquisire
crediti formativi proprio attraverso il lavoro qualificato. Potranno beneficiare di
questa misura laureandi, dottorandi e specializzandi.
Staffetta generazionale. I lavoratori che andranno in pensione nell’arco di tre anni
potranno scegliere di passare all’orario part time e di formare in qualità di tutor un
giovane che poi potrà essere assunto, anche con un contratto di apprendistato.
Semplificazione e trasparenza. Riorganizzando i centri per l’impiego per aiutare
con l’innovazione chi sta cercando lavoro.
Consulta dei lavoratori autonomi, per dare una rappresentanza a chi non ce l’ha.
L’obiettivo è quello di dare voce a tutti i lavoratori, anche a coloro i quali si trovano sprovvisti di sedi di rappresentanza e di confronto con le istituzioni. Si tratta, nel Lazio, di più di 70 mila persone.
“Finalmente il Lazio si dota di una politica per il lavoro- è il commento del presidente, Nicola Zingaretti- mai più tirocini finti o gratuiti, garanzia giovani, vale a
dire sostegno europeo a coloro che escono dalla scuola. Di fronte a tante chiacchiere sui disoccupati- ha aggiunto Zingaretti - abbiamo messo in campo strategie
che ci ricordano quanto sia drammatica la condizione di disoccupazione o di
espulsione dal mondo del lavoro”.
"Abbiamo voluto concentrare - ha spiegato Lucia Valente, assessore al lavoro tutte le nostre energie e le risorse che abbiamo e che arriveranno con la nuova programmazione 2014-2020”
DONNE VITTIME DI VIOLENZA:
NEI PRONTO SOCCORSO ARRIVA IL CODICE ROSA
Una volta attribuito il Codice Rosa le pazienti vengono trasferite in sale apposite
in cui far entrare soltanto il personale medico e gli agenti di polizia. Vogliamo
garantire la massima riservatezza e la privacy
Una donna vittima di violenza che arriva in un Pronto soccorso deve trovare personale formato e in grado di capire subito come intervenire.
Per aiutarla in modo più immediato ed efficiente, abbiamo approvato “Percorso
Rosa”. Oltre ai codici bianco, verde, giallo e rosso, il personale medico può assegnare un nuovo “Codice Rosa” e avviare una procedura specifica di intervento.
Una volta attribuito il Codice Rosa, infatti, le pazienti vengono trasferite in delle
sale apposite in cui far entrare soltanto il personale medico e gli agenti di polizia.
Vogliamo garantire la massima riservatezza e la privacy. Inoltre, per le donne straniere e per chi è affetto da disabilità sono previsti degli interpreti specializzati.
E’ importante che una volta dimesse dal Pronto soccorso queste donne non si trovino di nuovo sole. Per questo abbiamo disposto che vengano assistite gratuitamente da assistenti sociali, psicologi e avvocati.
A loro disposizione abbiamo messo un servizio di orientamento sugli strumenti
oggi disponibili, come i Centri antiviolenza e le case rifugio per donne maltrattate.
Stiamo creando una Task Force composta dalla regione Lazio, le ASL, le prefetture, le questure, tutte le forze dell’ordine, l’Istituto Statale Sordi e un gruppo di ope-
ratori in grado di collaborare per la tutela delle vittime.
“Vogliamo attivare – ha detto Concettina Ciminiello, assessore alle Pari opportunità e Sicurezza - corsi di formazione per promuovere le conoscenze, condividere
le procedure operative, sviluppare la collaborazione fra i vari gruppi operativi, per
rispondere in modo efficace a questo terribile fenomeno”.
FINANZIAMENTI EUROPEI PER L'AGRICOLTURA:
DECIDIAMO INSIEME COME USARLI
Vogliamo costruire insieme alle realtà interessate il nuovo Programma per lo sviluppo rurale (PSR) 2014-2020. Fino al 28 febbraio, grazie ad una pagina web dedicata, raccoglieremo le osservazioni di chi vuole contribuire. Quando aumenta la
partecipazione e la condivisione, si prendono decisioni migliori
La programmazione dei fondi europei per lo sviluppo rurale è un’occasione importante per ascoltare e coinvolgere tutte le realtà interessate del nostro territorio.
Vogliamo decidere come usare questi fondi insieme a chi vive il territorio e ne
conosce meglio i bisogni, per dare risposte più efficaci e promuovere una crescita
intelligente, sostenibile e inclusiva.
Abbiamo avviato un percorso di partecipazione. A questa pagina web, ogni persona può aiutarci a capire quali sono le priorità da realizzare.
Le associazioni, le cittadine e i cittadini, e gli amministratori locali possono indicarci con più precisione le maggiori necessità: dallo sviluppo di nuove tecnologie
alle infrastrutture.
Il 28 febbraio si chiuderà la fase di consultazione online e le informazioni raccolte saranno presentate al Tavolo del partenariato, previsto per la metà di marzo, che
vedrà la partecipazione delle rappresentanze istituzionali, economiche, sociali e
ambientaliste direttamente coinvolte nello sviluppo rurale.
Questo percorso partecipativo rappresenta una grande novità per elaborare un programma condiviso e favorire un’azione più mirata e coerente con i bisogni del territorio.
Il programma che sarà definito grazie a queste consultazioni sarà poi condiviso
pubblicamente in tutte le cinque province del Lazio. La trasparenza è una garanzia per tutti, soprattutto per chi vuole lavorare per l’interesse di tutti.
I SAPORI DEL LAZIO AMBASCIATORI NEL MONDO
Sulla Cultura enogastronomica, una delle "passioni di viaggio", punta quest’anno
il Turismo del Lazio alla BIT 2014 con appuntamenti di approfondimento e degustazioni delle eccellenze enogastronomiche locali.
L’Agenzia regionale del turismo del Lazio ha attivato, in occasione della BIT e
delle prossime Fiere del Turismo, una forte collaborazione con tutti gli Assessorati regionali coinvolti nella valorizzazione e promozione, in particolare le Attività
produttive, l’Agricoltura, con l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (ARSIAL), con le Strade dei Vini e degli Olii e con
i Consorzi di tutela dei prodotti DOC, DOP e IGP.
Questo ha consentito il coinvolgimento e la promozione delle produzioni regionali certificate e di qualità.
Un settore che rappresenta la forza lavoro di centinaia di imprenditori laziali che
con coraggio, impegno, sacrificio e dedizione portano avanti il loro lavoro e sono
uno dei motori trainanti dell’economia regionale.
AL POLICLINICO UMBERTO I IL NUOVO REPARTO
DI ONCOLOGIA PEDIATRICA
Aperto il nuovo reparto di oncologia pediatrica del policlinico Umberto I di
Roma.
“Si tratta di un reparto di assoluta eccellenza, accogliente per i piccoli pazienti” –
è il commento del presidente, Nicola Zingaretti.
La struttura è stata pensata per supportare nella sofferenza tanti bambini e le loro
famiglie.
Il reparto, vivace, colorato e moderno, ospita 10 posti letto ed è composto da nove
stanze con bagno privato. A disposizione dei bambini anche un'area giochi abbellita dai disegni di un’illustratrice di Walt Disney.
Tra gli altri servizi anche una stanza adibita a scuola, un'area accoglienza e una
cucina per le famiglie.
I lavori sono stati realizzati con 457mila euro di risorse della Regione Lazio e
603mila euro di fondi privadirettore: Bruno Jorillo
ti.
“È un altro esempio di come
vogliamo cambiare le cose
con l’innovazione e la legalità – ha aggiunto Zingaretti.
Continueremo a lavorare
ogni giorno per migliorare i
servizi e garantire ai nostri
cittadini l’integrazione tra i
servizi sociali e quelli sanitari. E poi continueremo a
chiedere con grande fermezza al Governo lo sblocco del turnover e la stabilizzazione dei precari della
sanità".
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 48
SPORT
Lo United Aprilia chiude con il
punteggio di 7-7 la sfida con la
formazione di Priverno Antonio Palluzzi. Il team di calcio a
5 apriliano che milita nel campionato di serie D ha disputato
una partita dai mille volti. E’
stato in vantaggio, successivamente ha dovuto rincorrere
l’avversario per sorpassarlo di
nuovo ed è stato inchiodato alla
suddivisione dei punti all’ultimo tiro utile della Antonio Palluzzi che con una punizione
all’ultimo secondo fissava il
risultato sul 7-7. Lo United
Aprilia sta attraversando un
periodo di leggero calo che ha
avuto come immediata conseguenza la perdita della prima
posizione della classifica.<<Il
nostro obiettivo è sempre quello di puntare alla vittoria del
campionato. Nel mercato di inizio dicembre molte squadre si
sono rinforzate mentre noi,
forse con un pizzico di presunzione, non abbiamo operato
con la dovuta decisione pensando che andasse bene quanto
possedevamo- spiega il direttore sportivo dello United Aprilia
Fabrizio Magrin- avevamo
anche abbozzato qualche contatto che non è andato a finire
come desideravamo. In questo
periodo noto tra i giocatori
qualche nervosismo di troppo e
la pausa di dicembre ha
influenzato la condizione fisica
della squadra>>. Durante il
match si è evidenziato un certa
dose di superficialità su alcune
situazioni che se affrontate con
determinazione potevano portar maggior beneficio ai colori
apriliani.<<In alcuni frangenti
siamo mancati di concentrazione. Dovevamo dare di più per-
Lo United Aprilia chiude con il punteggio
di 7-7 la sfida con la formazione di Priverno
ché è nelle nostre possibilitàconclude il ds Magrin- il tempo
a disposizione per recuperare
esiste e confido in questo gruppo di ragazzi che possiede
esperienza e qualità per poter
raggiungere gli obiettivi che ci
siamo prefissati ad inizio stagione>>. I marcatori dello United Aprilia rispondono ai nomi
di Luca Galieti autore di una
quaterna, di Riccardo Pignatiello, 2 reti, spettacolare la sua
seconda realizzazione che con
un astuto quanto delizioso
colpo di tacco aveva portato in
vantaggio la sua equipe e con
una marcatura di Mirko Pompili che con questo gol tocca
quota 15 reti e si conferma il
miglior cannoniere della formazione di mister Magi.<<Non
sono rimasto soddisfatto della
prestazione dei ragazzi. In settimana avevamo preparato la
partita in un certo modo- commenta il tecnico dello United
Aprilia Francesco Magi- rispetto alle performance iniziali in
questo momento non stiamo
giocando al massimo delle
nostre potenzialità. Anche a
livello mentale sembra che il
gruppo non possieda per tutto
l’arco del match quella cattiveria, quella voglia di lottare che
avevano caratterizzato i primi
mesi del nostro torneo. Ecco
che si spiegano i troppi contrasti persi, le troppe palle buttate
e gli errori difensivi che precedentemente venivano neutralizzati dalla nostra spregiudicatezza e dall’enorme voglia di far
bene>>. Non è tempo di fare
drammi in quanto c’è il margine e la qualità tecnica per recuperare il passo perduto ma bisogna cercare di evitare persona-
L’associazione si rivolge a tutti gli amanti
dello sport non professionisti
NASCE L’ASD OLYMPIA
Il loro motto: “lo sport è di tutti e per tutti”
di Riccardo Toffoli
In Aprilia è nata una nuova
Associazione Sportiva: Olympia. La presentazione lo scorso
primo febbraio, il primo presidente è Maurizio Del Medico.
La novità che questa A.S.D. propone, risiede proprio nell’ampiezza della sua offerta: Olympia infatti vuole fornire la possibilità, a chiunque sia interessato,
di praticare liberamente una
disciplina sportiva in maniera
amatoriale o meno. La passione
sportiva è quindi l’unico requisito richiesto per entrare a far
parte dell’A.S.D. Olympia in
quanto lo Sport è di tutti e per
tutti. Non devono sussistere
limitazioni alcune per chi voglia
partecipare, sia connesse all’età
o alle condizioni economiche o
fisiche; tali problematiche, spesso ritenute ostacoli per l’esercizio dell’attività sportiva, trovano
invece nella nuova associazione
adeguate risposte: un’offerta
aperta a tutti, personale qualificato, prezzi accessibili ed inoltre
la collaborazione con una dottoressa in psicologia può affiancare le persone con disabilità nell’attività sportiva. La Polisporti-
27 Febbraio - 13 Marzo 2014
va Olympia, affiliata al CSI
(Centro Sportivo Italiano) e
quindi riconosciuta dal Coni
(Comitato Olimpico Nazionale
Italiano), offre un’ampia scelta
tra la pallavolo, disciplina che ha
determinato la nascita dell’associazione, la pallamano, il lacrosse e corsi di danza del ventre.
Ovviamente per tutte le discipline proposte è prevista la presenza di istruttori qualificati e riconosciuti dalle federazioni di
appartenenza. Tra i progetti di
quest’anno si prevedono anche il
dodgeball e il videogaming, que-
lismi, egoismi e nervosismi in
campo che a volte si traducono
in espulsioni deleterie per il
proseguo della gara.<< Per
ridurre gli spazi alle manovre
avversarie nel corso dell’incontro abbiamo cambiato modo di
giocare- puntualizza mister
Magi- forse più che sul fattore
nervoso dovevamo essere più
lucidi nel cercare di recuperare
tramite il gioco che è una delle
caratteristiche che ci contraddistingue. Bisogna lavorare
molto a livello mentale e tutti i
componenti del club a partire
dal sottoscritto devono farsi un
bagno di umiltà>>.
Dario Battisti
st’ultimo riconosciuto da qualche tempo, come disciplina
sportiva dal Coni. Chiunque
fosse interessato a partecipare
può mettersi in contatto attraverso il sito www.olympiasd.it e
digitando ASD Olympia su
Facebook. Il 1° febbraio è stata
inaugurata la prima stagione
sportiva presso la sede del
Comitato di Quartiere “Aprilia
Nord”, in via Veneto n.2, alle ore
16. Una presentazione ufficiale a
tutta la città di Aprilia. Hanno
partecipato: Gli assessori del
Comune di Aprilia: Vittorio
Marchitti (Assessore con delega
Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura, Sportello
Unico, Turismo, Trasporti, Rapporti con i consumatori, Tempo
libero, Caccia e Pesca, Sport),
Eva Torselli (Assessore Assi-
stenza e Servizi Sociali, Sanità,
Ufficio Casa) , Francesca Barbaliscia (Assessore con delega alla
pubblica istruzione, cultura e
politche giovanili), il delegato
Figm per la provincia di Latina e
presidente del Pontina Pallamano, Armando Periati. Davide
Emmanuel Vitamore, presidente
del comitato provinciale CSI di
Latina, Libero Buttaro, tecnico
federale Figm, Daniela Crimi,
tecnico federale Fipav, Andrea
Lubrano e Giulia Schiavetti, presidenti del lacrosse maschile e
femminile della ASD ROMA
LEONES LACROSSE, Vivianne Vitale, consigliere federale
Figl, Michela D’Aietti, maestra
MIDAS e responsabile del corso
di danza del ventre, la dottoressa
in psicologia Serena Russini, i
rappresentanti del quartiere e
tutto lo staff di Olympia. L’amministrazione apriliana, rappresentata dai tre assessori occorsi
all’evento, ha sottolineato l’importanza dell’associazionismo in
città e di nuove proposte nell’ambito sportivo e sociale. Il
presidente Vitamore ha invece
illustrato un interessante parallelismo tra la storia del CSI, quest’anno al settantesimo anno di
età, e la storia della neonata
Olympia. I rappresentanti delle
varie federazioni hanno invece
opportunamente illustrato la
propria disciplina ed hanno
mostrato le proprie intenzioni
progettuali in ambito della neonata associazione.
IL GIORNALE DEL LAZIO
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