Comune di Vigonza

antonio buggin
loretta scarabello
via San Prosdocimo, 74
35139 Padova
tel. 049 8725426
fax. 049 7398173
e-mail [email protected]
Procedimento
Piano di Assetto del Territorio
Responsabile Geom. Enzo Ferrara
Procedura
Valutazione Ambientale Strategica
Fase
Attuazione
Elaborato
Provincia di Padova
Comune di
Vigonza
Piano di monitoraggio
Componente urbanistica
Dott. Antonio Buggin
Componente ambientale
Arch. Loretta Scarabello
febbraio 2014
Indice
1. Il monitoraggio del Piano
1.1 Il sistema di indicatori
2. Le Matrici ambientali
2.1 Aria
2.1.1 Riferimenti normativi
2.1.2 Rete di monitoraggio
2.1.3 Indicatori di sintesi
2.1.4 Qualità dell’aria
2.1.4 1 Biossido di zolfo
2.1.4.2 Ossido di carbonio
2.1.4.3 Ossidi di azoto
2.1.4.4 Polveri sottili
2.1.4.5 Idrocarburi policiclici aromatici
2.1.4.6 Elementi in tracce nel PM10
2.2 Acqua
2.2.1 Riferimenti normativi
2.2.2 Indicatori di sintesi
2.2.3 Stato delle acque superficiali
2.2.3.1 Livello di Inquinamento da Macrodescrittori
2.2.3.2 Stato chimico
2.2.3.3 LIMeco
2.2.3.4 Elementi chimici a sostegno dello Stato Ecologico
2.2.3.5 Stato ecologico
2.2.4 Stato delle acque sotterranee
2.2.4.1 Stato Quantitativo
2.2.4.2 Stato chimico puntuale
2.2.4.3 Concentrazione di nitrati
2.2.5 Acque potabili
2.2.5.1 Qualità delle risorse idriche
2.2.5.2 Concentrazione di nitrati
2.2.6 Acque reflue urbane
2.2.6.1 Conformità degli agglomerati ai requisiti di collettamento
2.3 Suolo
2.3.1 Indicatori di sintesi
2.3.1.1 Uso del suolo
2.3.1.2 Diminuzione della superficie agraria utile
2.3.1.3 Il Verde pubblico
2.3.1.4 Aree allagabili
2.4 Agenti fisici
1
1.4.1 Inquinamento elettromagnetico
1.4.1.1 Elettrodotti
Sviluppo in km delle linee elettriche di alta tensione
Siti sensibili
1.4.1.2 Impianti fissi per telecomunicazioni
Numero e localizzazione delle Stazioni Radio Base
Sorgenti elettromagnetiche controllate
2.4.2 Rumore
1.4.2.1 Riferimenti normativi
1.4.2.2 Piano di Classificazione Acustica Comunale
1.4.3 Inquinamento luminoso
1.4.3.1 Piano Comunale dell’Illuminazione Pubblica
2.5 Popolazione
2.5.1 Densità abitativa
2.5.2 Flusso migratorio della popolazione
2.5.3 Movimento naturale della popolazione
2.5.4 I cittadini stranieri
2.5.5 Indicatori demografici
2.6 Rifiuti
2.6.1 Produzione di rifiuti urbani
2.6.1.1 Produzione di RU pro capite
2.6.2 La Raccolta Differenziata
2.6.3 Lo smaltimento dei rifiuti
2.6.4 Gli impianti di gestione di RU
2.6.5 Centri attrezzati per la raccolta differenziata
2.6.6 Discariche
2.7 Economia
2.7.1 Agricoltura
2.7.2 Industria
2.7.3 Il Terziario
2.7.3.1 Commercio e i pubblici esercizi
2.7.3.2 Servizi
3. Schede di monitoraggio
4 Conclusioni
2
1. Il monitoraggio del Piano
L’articolo 10 della Direttiva 2001/42/CE stabilisce che “Gli stati membri controllano gli
effetti ambientali significativi dell'attuazione dei piani e dei programmi al fine, tra
l’altro, di individuare tempestivamente gli effetti negativi imprevisti ed essere in grado di
adottare le misure correttive che ritengono opportune”.
Il controllo degli effetti ambientali derivanti dall’attuazione del Piano e la verifica del
raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, avvengono attraverso la
definizione del “Sistema di monitoraggio”.
L’attività di monitoraggio rappresenta quindi, lo strumento attraverso il quale la Pubblica
Amministrazione può verificare con cadenza periodica la coerenza tra le azioni realizzate
in attuazione delle scelte di Piano e gli obiettivi di miglioramento della sostenibilità
generale che ci si è posti in fase di redazione.
I “Rapporti di monitoraggio” rappresentano documenti di pubblica consultazione che
l’amministrazione responsabile deve emanare con una periodicità variabile dai tre ai
cinque anni o contestualmente alla pubblicazione della proposta di piano triennale delle
opere pubbliche.
La Commissione regionale VAS, nel parere n. 70 del 23 settembre 2010 relativo alla
proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune di
Vigonza, indicava in tre anni il tempo in cui cadenzare la redazione dei rapporti di
monitoraggio.
Il monitoraggio trova attuazione nella misurazione periodica di indicatori appositamente
selezionati, individuati al paragrafo seguente.
1.1 Il sistema di indicatori
Gli indicatori si distinguono in indicatori di monitoraggio dello stato dell’ambiente e
indicatori di monitoraggio degli effetti del Piano.
La prima tipologia è utilizzata per la stesura dei rapporti sullo stato dell’ambiente, sono
definiti “indicatori descrittivi”, utilizzati nell’elaborazione del Quadro Conoscitivo e
fanno riferimento al gruppo di indicatori utilizzati dalle Agenzie regionali per descrivere
lo stato dell’ambiente. Nello specifico, gli indicatori che verificano l’evoluzione dello
stato di qualità dell’ambiente sono resi disponibili da ARPAV e i risultati del
monitoraggio sono stati confrontati con gli obiettivi di protezione ambientale definiti a
livello nazionale e comunitario.
Il secondo tipo, gli “indicatori prestazionali” o “di controllo”, ha lo scopo di verificare lo
stato di attuazione degli interventi stabiliti nel Piano.
È possibile che alcuni indicatori utilizzati per verificare lo stato dell’ambiente si
dimostrino utili per valutare le azioni di piano. In questo modo si garantisce
l’osservazione costante nel tempo dei dati trattati durante la fase conoscitiva.
1
Nella scelta degli indicatori sono state individuate le matrici che hanno presentato alcune
criticità (ad esempio Aria, Acqua) o che sono coinvolte nelle azioni del Piano (Suolo).
In alcuni casi, il raggiungimento di certi valori non dipende dalle azioni del Piano ma da
variabili esterne (come ad esempio l’inquinamento atmosferico dipende anche dalle
condizioni climatiche).
Il sistema di indicatori per il Piano di Monitoraggio del comune di Vigonza è stato
individuato in base alla disponibilità dei dati analitici e in riferimento a dati provenienti
da fonti identificabili. La caratteristica degli indicatori di monitoraggio è che sono “certi”,
costruiti su dati obiettivi e misurabili.
Di seguito sono sintetizzati gli indicatori utilizzati per ogni matrice, le finalità del
monitoraggio, gli Enti cui fare riferimento per l’acquisizione dei dati.
ARIA
Indicatore
u.m.
Obiettivi di protezione
ambientale
Fonte dati
Periodicità monitoraggio
SO2
CO2
NOx
PM10, PM2,5
IPA
Elementi in tracce nel PM
µg/m3
mg/m3
µg/m3
µg/m3
µg/m3
ηg/m3
Livelli di qualità
dell’aria che non
comportino rischi per la
salute umana e per
l’ambiente. (D.Lgs.
155/2010)
ARPAV
ARPAV
ARPAV
ARPAV
ARPAV
ARPAV
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
ACQUA
Acque superficiali
Indicatore
LIM*
% sat., mg/l, µg/l
Stato chimico
mg/l, µg/l
LIMeco
mg/l, µg/l
Sostanze non
appartenenti
elenco priorità
mg/l, µg/l
Stato ecologico
Acque sotterranee
u.m.
Stato quantitativo
mg/l, µg/l, tipologia e
caratteristiche fisiche
Equilibrio
livello/portata
Stato chimico
mg/l, µg/l
Concentrazione
NO3
mg/l
Obiettivi di
protezione
ambientale
Fonte dati
ARPAV
D.L. 152/2006
Entro il 22
dicembre 2015:
“Stato di qualità
ambientale
buono”
D.L. 152/2006
Entro il 22
dicembre 2015:
“Stato di qualità
ambientale
buono”
<50 mg/l
ARPAV
ARPAV
Periodicità
monitoraggio
Annuale (valutazione
sul triennio)
Annuale (media di un
triennio)
ARPAV
Annuale (valutazione
sul triennio)
ARPAV
Annuale (valutazione
sul triennio)
ARPAV
Annuale
ARPAV
Annuale
ARPAV
Annuale
2
91/676/CEE <50
mg/l
ARPAV
Annuale
varie
D.Lgs. 31/01
ARPAV
Annuale
Ab, n.
Uso sostenibile
del suolo
AATO
Comune
Ente gestore
Annuale
Acque
potabili
Annuale
N. caratteristiche,
ubicazione
Concentrazione
di NO3
Qualità acque
potabili
µg/m3
Acque
reflue
urbane
Comune
ASL
ARPAV
Ente gestore
N. pozzi uso
privato
Conformità degli
agglomerati ai
requisiti di
collettamento
SUOLO
Indicatore
u.m.
Fonte
dati
Uso del suolo
Km2 ha
Comune
Intensità di
impermeabilizzazione
%
Comune
Diminuzione della
superficie agraria utile
%
Comune
SAU/STC
%
Comune
Dotazione verde pubblico
Km2 ha
Comune
Verde urbano pubblico
pro capite
m2/ab
Comune
Aree allagabili
Km2 ha
Comune
Obiettivi di protezione ambientale
Adottare soluzioni che comportino il minor
consumo di suolo.
Adottare soluzioni che comportino il minor
consumo di suolo.
Riduzione della pressione antropica sui
sistemi naturali e sul suolo a destinazione
agricola e forestale.
Riduzione della pressione antropica sui
sistemi naturali e sul suolo a destinazione
agricola e forestale.
Miglioramento della qualità della vita nelle
zone urbane.
Miglioramento della qualità della vita nelle
zone urbane.
Gestione della aree soggette a pericolo di
allagamento
Periodicità
monitoraggio
Triennale
Triennale
Triennale
Triennale
Triennale
Triennale
Triennale
AGENTI FISICI
Tema
Inquinamento
elettromagnetico
Inquinamento
acustico
u.m.
Fonte
dati
%
Km2
Comune
%
Comune
ARPAV
Stazioni Radio Base
n.
ARPAV
Piano Classificazione
acustica
ha
Comune
Indicatore
Superficie comunale
soggetta a vincolo
urbanistico linee di alta
tensione
% popolazione
potenzialmente esposta
CEM
Obiettivi di protezione
ambientale
Distanza rispetto 0,2µT
Obiettivo di qualità 3µT
Valore di attenzione 10µT
Distanza rispetto 0,2µT
Obiettivo di qualità 3µT
Valore di attenzione 10µT
Valore di attenzione/
obiettivo qualità di 6 V/m
Classificazione acustica del
territorio comunale in
funzione della destinazione
d’uso
Periodicità
monitoraggio
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
3
Inquinamento
luminoso
% popolazione residente in
ciascuna zona acustica
PICIL - Nuova
illuminazione pubblica
Ab/k
m2
Comune
Kw
Comune
Riduzione dell’esposizione
al rumore
Contenimento
dell’inquinamento luminoso
Annuale
Annuale
POPOLAZIONE
Indicatore
u.m.
Numero abitanti
n.
Densità
popolazione
Ab/km 2
Famiglie
n.
Saldo migratorio
n.
Saldo naturale
n.
Stranieri
n.
Stranieri su
popolazione totale
Indice di
vecchiaia
%
%
Fonte
dati
ISTAT
Comune
ISTAT
Comune
ISTAT
Comune
ISTAT
Comune
ISTAT
Comune
ISTAT
Comune
ISTAT
Comune
ISTAT
Comune
Indice di
dipendenza
%
ISTAT
Comune
Indice di ricambio
della popolazione
in età attiva
%
ISTAT
Comune
Indice di struttura
della popolazione
in età attiva
%
ISTAT
Comune
Tasso di natalità
‰
Tasso di mortalità
‰
ISTAT
Comune
ISTAT
Comune
Periodicità
monitoraggio
Obiettivi di protezione ambientale
Riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali
e sul suolo a destinazione agricola e forestale.
Annuale
Annuale
Numero di famiglie
Annuale
Dinamica tra la popolazione residente e trasferimenti
da/verso altri comuni
Annuale
Rapporto tra il numero di nascite e decessi
Annuale
Numero di stranieri residenti nel comune
Annuale
Rapporto tra la popolazione locale e straniera
Annuale
L’Indice di Vecchiaia indica il grado d’invecchiamento
della popolazione
Rapporto tra persone che in via presuntiva non sono
autonome P+65 e P0-14 e persone che si presume
debbano sostenerli con la loro attività P15-64
L’IR indica se la popolazione che sta per entrare
nell’età attiva (P15-19) trova lavoro non solo in
funzione dell’espansione economica, ma anche in
funzione dei posti che sono resi disponibili da chi esce
dal mercato del lavoro (P60-64)
L’IS indica il grado di
popolazione in età lavorativa
invecchiamento
della
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti
Annuale
Numero medio di decessi in un anno ogni mille
abitanti
Annuale
Obiettivi di protezione ambientale
Periodicità
monitoraggio
Ridurre la quantità dei rifiuti prodotti
Annuale
Ridurre la quantità dei rifiuti prodotti
Annuale
RIFIUTI URBANI
Indicatore
u.m.
Rifiuti urbani
prodotti
Kg/anno
Produzione pro
capite di rifiuti
urbani
Kg/ab
Fonte dati
Ente
gestore
ARPAV
Ente
gestore
ARPAV
4
Raccolta
differenziata
%
Ente
gestore
ARPAV
Il D.L. 152/06 (art. 205) stabilisce per l’anno 2012
una RD di almeno il 65%. Il Piano Regionale di
Gestione di RU e RS, prevede il raggiungimento
del 70% al 2020.
Annuale
ECONOMIA
Indicatore
N. addetti, % su Area Centrale e Provincia
Reddito prodotto - milioni €, % su Area
Centrale e Provincia
N. Sedi di impresa per settore, % su Area
Centrale e Provincia
N. insediamenti produttivi, % su Area Centrale
e Provincia
Credito, % su Area Centrale e Provincia
u.m.
n. %
n. %
n. %
n. %
n. %
Fonte dati
Camera di Commercio della provincia
di Padova
Camera di Commercio della provincia
di Padova
Camera di Commercio della provincia
di Padova
Camera di Commercio della provincia
di Padova
Camera di Commercio della provincia
di Padova
Periodicità
monitoraggio
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
Annuale
5
Definizioni 1
Per Piano di Monitoraggio (PdM) si intende l’insieme delle azioni previste per il
monitoraggio degli impatti ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 152/2006. Il Piano di
Monitoraggio è uno strumento flessibile in grado di adattarsi a un’eventuale
riprogrammazione o integrazione di punti di monitoraggio, frequenze di misura e
parametri da ricercare.
Per monitoraggio si intende l’insieme delle misure, effettuate periodicamente o in
maniera continua, attraverso rilevazioni nel tempo, di determinati parametri biologici,
chimici e fisici che caratterizzano le sorgenti di contaminazione/inquinamento e/o le
componenti ambientali impattate dalla realizzazione e/o dall’esercizio delle opere.
Per controllo si intende il complesso delle azioni atte a valutare o verificare il valore di un
parametro, uno stato fisico e, se richiesta, la regolare messa in atto di azioni mitigative e
compensative, in modo da effettuare un confronto con una situazione di riferimento o per
determinare una irregolarità.
L’attività di controllo può avvenire mediante sopralluoghi, misurazioni e campionamenti
e può essere anche il frutto di un lungo periodo di monitoraggio come avviene, ad
esempio, per il controllo di alcuni parametri della qualità dell’aria che sono normati con
valori limite annuali.
Autocontrollo: si definisce autocontrollo il controllo effettuato dal gestore dell’opera.
Questo tipo di autocontrollo si affianca a quello effettuato dall’Agenzia con la rete di
riferimento.
Per Ente di controllo si intende l’Autorità competente o altra Autorità individuata
dall’Autorità competente (secondo quanto previsto dall’art. 29 del D.Lgs. 152/06) per
l’effettuazione delle attività di controllo per specifiche competenze sull’applicazione di
quanto disposto dal provvedimento di VIA.
Per indicatore ambientale si intende un parametro che individua una caratteristica
ambientale osservabile e calcolabile, che sia rappresentativa del fenomeno in esame e che
sia confrontabile con valori di riferimento.
Per valore di riferimento si intende il valore dell’indicatore ambientale da utilizzare come
termine di confronto degli effetti ambientali connessi alla realizzazione dell’opera. I
valori di riferimento possono essere standard di legge, indici di rischio, criteri e
raccomandazioni formulate da organismi di certificazione di qualità e organizzazioni
internazionali, risultati di studi e ricerche svolti da istituti riconosciuti dalla comunità
scientifica internazionale, quali Università, Centri di ricerca Nazionali, Fondazioni.
Per livello di ammissibilità si intende il valore del parametro caratterizzante lo scenario,
ottenuto sommando al valore del fondo l’impatto indotto dall’opera, che è stato ritenuto
accettabile in sede di approvazione dello SIA. Il livello di ammissibilità, normalmente
inferiore o uguale al valore di riferimento, può, in alcuni casi opportunamente giustificati,
1
ARPA Friuli Venezia Giulia: “ Linee Guida concernenti la struttura di un Piano di Monitoraggio relativo
alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale”. Giugno 2012.
6
essere superiore allo stesso. In questi casi deve essere chiaramente indicata l’area in cui il
livello di ammissibilità supera il valore di riferimento, l’intervallo di tempo previsto per
questo superamento e l’esposizione della popolazione. A titolo di esempio si ricordano le
deroghe ai limiti di rumorosità per attività temporanee.
Per impatto ambientale significativo si intende un impatto definito quantitativamente,
provocato dall’opera approvata, oggetto del piano di monitoraggio.
Per normale variabilità del parametro che descrive l’impatto, si intende la variabilità del
parametro dallo stato iniziale. Essa può essere descritta mediante un’opportuna grandezza
statistica il cui valore si ottiene, in genere, a seguito di un lungo monitoraggio temporale
del parametro stesso.
Per tecniche di stima obiettiva si intendono i metodi utilizzati per calcolare i valori dei
parametri di interesse a partire da valori misurati in luoghi o tempi diversi da quelli a cui
si riferisce il calcolo, basati su conoscenze scientifiche circa la distribuzione dei valori
dell’indicatore scelto sul territorio.
7
2. Le Matrici ambientali
2.1 Aria
L’aria atmosferica è composta prevalentemente da azoto (78%), ossigeno (30%), anidride
carbonica (0,03%) e altri gas (costituenti secondari); sono presenti inoltre sostanze in
concentrazione variabile secondo le zone e il mutare delle condizioni meteorologiche,
compresi molti altri composti derivanti dall’attività antropica (inquinanti di varia natura).
L’inquinamento atmosferico è definito dalla normativa italiana come “ogni modificazione
dell’aria atmosferica, dovuta all’introduzione nella stessa di una o di più sostanze in
quantità e con caratteristiche tali da ledere o da costituire un pericolo per la salute
umana o per la qualità dell’ambiente oppure tali da ledere i beni materiali o
compromettere gli usi legittimi dell’ambiente”.2
Le cause principali dell’inquinamento dell’aria sono riconducibili alle emissioni in
atmosfera di sostanze, derivanti da diverse fonti di origine antropica (trasporto stradale,
processi industriali e per la produzione energetica, impianti per il riscaldamento, uso di
solventi, smaltimento e trattamento dei rifiuti); talvolta le condizioni meteorologiche
possono influenzare negativamente le concentrazioni degli inquinanti, come nel caso di
periodi di siccità o in condizioni di calma di vento.
2.1.1 Riferimenti normativi
La normativa di riferimento è costituita dal D.Lgs. 155/2010, in attuazione della Direttiva
2008/50/CE riguardante la “Qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in
Europa”. Tale Decreto, entrato in vigore il 30 settembre 2010 in sostituzione della
normativa precedente (Legge Quadro D.Lgs. 351/99, DM 60/2002, D.Lgs. 183/2004,
D.Lgs. 152/2007, DM 261/2002), regolamenta i livelli in aria-ambiente di biossido di
zolfo, biossido di azoto, ossidi di azoto, monossido di carbonio, particolato (PM10 e
PM2,5), benzene, ozono e le concentrazioni di metalli (piombo, cadmio, nichel, arsenico)
e B(a)P nel particolato.
Il D.Lgs.155/2010 è stato recentemente integrato e aggiornato dal Decreto Legislativo n.
250/2012.
Il D.L. 351/99 “Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di
gestione della qualità dell’aria e dell’ambiente”, assegnava alla Regione il compito di
valutare preliminarmente la qualità dell’aria per l’elaborazione del “Piano di
Risanamento e tutela della qualità dell’aria”, al fine di individuare le zone del territorio
regionale a diverso grado di criticità, riguardo ai valori limite previsti dalla normativa per
i diversi inquinanti atmosferici.
2
D.L. 3 aprile 2006 n. 152 “Parte Quinta – Norme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle emissioni
in atmosfera”.
8
A questo scopo, il territorio regionale era stato suddiviso in Zone Critiche (Zone A), Zone
di Risanamento (Zone B) e Zone di Mantenimento (Zone C), aree parte del territorio
regionale nel quale sono rispettati i limiti del D.M. 60/02.
Alla Zona A corrispondevano tutti i Comuni capoluogo di Provincia, con più di 20.000
abitanti, con densità superiore a 1000 ab/kmq contermini ai Comuni aventi le due
precedenti caratteristiche con i livelli di inquinante superiori ai valori limite aumentati del
margine di tolleranza.
In Zona B erano inclusi i Comuni capoluogo di Provincia, con più di 20.000 abitanti, con
densità superiore a 1000 ab/kmq contermini ai Comuni aventi le due precedenti
caratteristiche con i livelli di inquinante compresi tra i valori limite e il margine di
tolleranza.
Alla Zona C corrispondevano i comuni con livelli di inquinante inferiori ai valori limite,
tanto da non comportare il rischio di superamento. Secondo il Piano Regionale di Tutela e
Risanamento dell’Atmosfera (2004), il comune di Vigonza era stato classificato Zona C
per tutti gli inquinanti.
La nuova classificazione del territorio regionale basata sulla densità emissiva di ciascun
comune (quantità di inquinante su unità di superficie) di PM10 primario e secondario,
indica come: “A1 Agglomerato” i comuni con densità emissiva superiore a 20 t/a km2;
come “A1 Provincia” quelli con densità emissiva compresa tra 7 t/a km2 e 20 t/a km2 e
infine come “A2 Provincia” i comuni con densità emissiva inferiore a 7 t/a km2. Sono
classificati come C (senza problematiche dal punto di vista della qualità dell’aria) i
comuni situati a un’altitudine superiore ai 200 metri s.l.m., quota al di sopra della quale il
fenomeno dell’inversione termica permette un inferiore accumulo delle sostanze
inquinanti. Alla zona Z.I. PRTRA appartengono i comuni entro i quali sono presenti
consistenti aree industriali. In questi comuni si applicano azioni specifiche mirate
all’installazione di tecnologie finalizzate all’abbattimento degli inquinanti direttamente
emessi dagli impianti produttivi.
La nuova zonizzazione è stata approvata con Delibera della Giunta Regionale del Veneto
n. 3195 del 17/10/2006 .
In base alla nuova zonizzazione territoriale del Piano, il comune di Vigonza è stato
classificato come zona “A1 Provincia” che comprende i comuni con densità emissiva di
PM10 tra 7 e 20 tonn/anno kmq.
Zonizzazione Regionale per il PM10
Zona
A1 Agglomerato
Densità emissiva di PM 10
Comuni con densità emissiva di PM10 > 20
tonn/anno kmq
A1 Provincia
Comuni con densità emissiva di PM10 tra 7 e 20
tonn/anno kmq
A2 Provincia
Comuni con densità emissiva di PM10 < 7
tonn/anno kmq
C Provincia
Comuni con altitudine superiore ai 200 m s.l.m.
Z.I. PRTRA
Comuni caratterizzati dalla presenza di
consistenti aree industriali
Fig. 1. “Zonizzazione dei comuni in base alla densità di PM10 primario e secondario secondo la DGRV n.
3195/06”. (Fonte: http://www.arpa.veneto.it/aria_new/htm/qualita_aria.asp)
9
In Figura 1 è riportata l’applicazione della metodologia con l’attribuzione dei comuni alle
specifiche zone a seconda della densità emissiva di PM10.
2.1.2 Rete di monitoraggio
La qualità dell’aria è costantemente monitorata attraverso la rete regionale di centraline
istallate su tutto il territorio da ARPAV.
Nelle tabelle che seguono, sono indicate le centraline di monitoraggio della provincia di
Padova. In Tabella 1 sono indicate le stazioni aderenti al “Programma di valutazione
della qualità dell’aria” secondo il Decreto Legislativo 155/2010; le altre stazioni indicate
in Tabella 2 sono gestite da ARPAV in convenzione con aziende private e sono
finalizzate alla valutazione dell’impatto di attività industriali specifiche.
Stazione
Tipologia
PD-Arcella
PD-Mandria
PD-Granze
Este
Parametri analizzati
Traffico urbano
NOx, CO, O 3, SO 2, PM10, B(a)P, Pb, Cd, Ni, As
Background urbano
NOx, CO, O 3, SO 2, PM10, PM2, 5, B(a)P, C 6H6 , Pb, Cd, Ni, As
Industriale urbana
PM10, B(a)P, Pb, Cd, Ni, As
Industriale suburbana
NOx, CO, SO2 , O 3, PM10, H2 S
Parco Colli Euganei
Fondo rurale
NOx, O3 , PM10
Santa Giustina in Colle
Fondo rurale
NOx, CO, O 3, PM10, B(a)P, Pb, Cd, Ni, As
Tab. 1. Elenco delle stazioni appartenenti al “Programma di Valutazione della qualità dell’aria” in provincia
di Padova (2012) e dei parametri analizzati.
Stazione
Tipologia
Parametri analizzati
PD-APS-1
Industriale
NOx, CO, SO 2, CO, O3, PM10, PM2,5, B(a)P, Pb, Cd, Ni, As
PD-APS-2
Industriale
NOx, CO, SO 2, CO, O3, PM10, PM2,5, B(a)P, Pb, Cd, Ni, As
Tab. 2. Elenco delle stazioni in convenzione con aziende private gestite da ARPAV in provincia di Padova
(2012) e dei parametri analizzati.
(Fonte: ARPAV, “Relazione annuale della qualità dell’aria ai sensi della L.R. n. 11/2001. Anno di
riferimento: 2012”)
2.1.3 Indicatori di sintesi
Gli indicatori utilizzati per descrivere lo stato della componente “Aria” sono i seguenti:
Biossido di zolfo: normalmente gli ossidi di zolfo presenti in atmosfera sono l’anidride
solforosa (SO2) e l’anidride solforica (SO3), sono anche indicati con il simbolo SO x.
Il biossido di zolfo o anidride solforosa, è un gas incolore, irritante, non infiammabile e
dall’odore pungente, la cui presenza in atmosfera deriva dall’ossidazione dello zolfo nel
corso dei processi di combustione relativi a prodotti organici di origine fossile, quali
carbone, petrolio e i suoi derivati.
10
A causa dell’elevata solubilità in acqua l’anidride solforosa è assorbita facilmente dalle
mucose del naso e dal tratto superiore dell’apparato respiratorio. Fra gli effetti acuti sono
compresi un aumento delle secrezioni, bronchite, tracheite, spasmi bronchiali e/o
difficoltà respiratoria negli asmatici. Fra gli effetti a lungo termine sono da ricordare le
alterazioni della funzionalità polmonare e l’aggravamento delle bronchiti croniche,
dell’asma e dell’enfisema.
Ossido di carbonio: l’ossido di carbonio (CO) o monossido di carbonio è un gas incolore,
inodore, infiammabile, e molto tossico. Si forma durante le combustioni delle sostanze
organiche, quando sono incomplete per difetto di aria (cioè per mancanza di ossigeno). La
quantità emessa dipende dal rapporto aria-combustibile nella camera di combustione,
dalle caratteristiche tecniche e dallo stato di usura del motore, dai sistemi di controllo
delle emissioni e dalle condizioni di marcia del veicolo.
Le fonti antropiche sono costituite dagli scarichi delle automobili, dal trattamento e dallo
smaltimento dei rifiuti, dalle industrie e raffinerie di petrolio, dalle fonderie. Il monossido
di carbonio è molto diffuso soprattutto nelle aree urbane a causa dell’inquinamento
prodotto dagli scarichi degli autoveicoli.
Il CO raggiunge facilmente gli alveoli polmonari e quindi il sangue, dove compete con
l’ossigeno per il legame con l’emoglobina (riducendo notevolmente la capacità di
trasporto dell’ossigeno ai tessuti). Gli effetti sanitari sono riconducibili ai danni causati
dall’ipossia a carico del sistema nervoso, cardiovascolare e muscolare. I gruppi più
sensibili sono gli individui con malattie cardiache e polmonari, gli anemici e le donne in
stato di gravidanza.
Ossidi di azoto: gli ossidi di azoto (NOx) più rappresentativi dal punto di vista
dell’inquinamento atmosferico sono il monossido di azoto (NO) e il biossido di azoto
(NO2), un gas dal colore rosso-bruno caratterizzato ad alte concentrazioni da un odore
pungente e soffocante.
La loro presenza in atmosfera è dovuta ai processi di combustione le cui sorgenti sono
costituite dal settore dei trasporti (soprattutto motori diesel), dalle centrali termoelettriche
e dal riscaldamento domestico.
Gli ossidi di azoto contribuiscono alla formazione delle piogge acide, all’accumulo di
nitrati nel terreno e nelle acque e alla formazione dello smog fotochimico, una particolare
condizione di inquinamento atmosferico prodotto da un sistema di reazioni fotochimiche
indotte dai raggi UV con conseguente formazione di inquinanti secondari quali l’ozono,
perossiacetil nitrato (PAN), perossibenzoil nitrato (PBN), aldeidi e particelle carboniose
che entrano nella composizione delle polveri fini.
Gli effetti acuti comprendono infiammazione delle mucose e diminuzione della
funzionalità polmonare. Gli effetti a lungo termine includono l’aumento dell’incidenza
delle malattie respiratorie e la maggiore suscettibilità alle infezioni polmonari batteriche e
virali. I gruppi a maggior rischio sono costituiti dagli asmatici e dai bambini.
Polveri sottili: con il termine PTS (Particolato Totale Sospeso) o PM (Particulate Matter)
si identificano tutte le particelle solide o liquide che restano in sospensione nell’aria.
Il particolato è costituito da un insieme eterogeneo di sostanze la cui origine può essere
primaria (emesse come tali da processi di combustione e industriali) o derivata, originate
11
da una serie di reazioni chimico-fisiche ma anche da processi naturali, quali l’erosione dei
suoli e le eruzioni vulcaniche.
Una caratterizzazione esauriente del particolato sospeso si basa oltre che sulla misura
della concentrazione e l’identificazione delle specie chimiche coinvolte, anche sulla
valutazione della dimensione media delle particelle. Quelle di dimensioni inferiori a 10
micron hanno un tempo medio di vita (permanenza in aria) che varia da pochi giorni fino
a diverse settimane e possono essere veicolate dalle correnti atmosferiche anche per
lunghe distanze. La dimensione media delle particelle determina il grado di penetrazione
nell’apparato respiratorio e la conseguente pericolosità per la salute umana. Con il
termine PM10 si indica la frazione di particolato con diametro aerodinamico inferiore a 10
micron e con il termine PM2,5 le polveri con diametro inferiore a 2,5 micron. Le polveri
sottili (PM10 e PM2,5) costituiscono la frazione più dannosa per l’uomo perché non è
trattenuta dalle vie aeree superiori e può penetrare fino agli alveoli polmonari.
IPA: gli idrocarburi policiclici aromatici, noti anche con l’acronimo IPA, comprendono
una classe numerosa di composti organici tutti caratterizzati strutturalmente dalla
presenza di due o più anelli benzenici condensati fra loro, in un’unica struttura piana,
attraverso coppie di atomi di carbonio condivisi fra anelli adiacenti.
Sono conosciuti più di cento IPA, diversi ne sono stati classificati dall’International
Agency for Research on Cancer (IARC - 1987) come cancerogeni, tra i quali:
l’acenaftene, l’acenaftilene, l’antracene, il benzo(a)antracene, il dibenzo(a,h)antracene, il
crisene, il pirene, l’indeno(1,2,3-c,d)pirene, il fenantrene, il fluorantene, il
benzo(b)fluoroantene, il benzo(k)fluoroantene, il benzo(g,h,i)perilene e il fluorene.
È accertato il potere cancerogeno del benzo(a)pirene (B(a)P) a carico delle cellule del
polmone (il B(a)P è inserito nel gruppo 1 della classificazione IARC, cioè tra le sostanze
con accertato potere cancerogeno sull’uomo).
Poiché è stato evidenziato che la relazione tra B(a)P e gli altri IPA, detto profilo IPA, è
relativamente stabile nell’aria delle diverse città, la concentrazione di B(a)P viene spesso
utilizzata come indice del potenziale cancerogeno degli IPA totali.
Benzene: è un idrocarburo liquido, incolore e dotato di un odore caratteristico. In ambito
urbano gli autoveicoli rappresentano la principale fonte di emissione: in particolare, circa
l’85% è immesso nell’aria per combustione nei gas di scarico mentre il restante 15% per
evaporazione del combustibile dal serbatoio e dal motore e durante le operazioni di
rifornimento. L’intossicazione di tipo acuto dovuta a concentrazioni molto elevate è causa
di effetti sul sistema nervoso centrale.
Fra gli effetti a lungo termine sono note le interferenze sul processo emopoietico
(produzione del sangue) e l’induzione della leucemia nei lavoratori maggiormente
esposti. Il benzene è stato inserito dall’International Agency for Research on Cancer nel
gruppo 1.
Concentrazioni di Pb, As, Cd, Ni, nel PM10: alla categoria dei metalli pesanti
appartengono circa 70 elementi. Tra i più rilevanti da un punto di vista sanitarioambientale quelli regolamentati da una specifica normativa sono: il piombo (Pb),
l’arsenico (As), il cadmio (Cd), il nichel (Ni) e il mercurio (Hg).
12
Tra i metalli pesanti con densità maggiore di 5 g/cm3, alcuni (piombo, cadmio, mercurio,
antimonio, selenio, nichel, vanadio e altri) sono immessi nell’ambiente sotto forma di
ossidi o di solfuri attraverso la combustione di olio combustibile, di carbone o rifiuti (che
ne contengono tracce), oppure nel corso di processi industriali. Questi composti, dopo
una certa permanenza in atmosfera possono entrare nella catena alimentare, dando luogo
a pericolosi fenomeni di bioaccumulo negli organismi viventi. Una via preferenziale è
inoltre costituita dalle particelle di polvere che possono fungere da vettore per questi
metalli.
2.1.4 Qualità dell’aria
In questo paragrafo si presenta l’andamento degli inquinanti citati in precedenza, rilevati
nelle centraline ARPAV localizzate nel comune di Padova3.
Il periodo considerato è dal 2002 al 2012, ciò permette di valutare, come richiesto dal
D.L. 155/2010, la qualità dell’aria su archi temporali più lunghi rispetto al singolo anno.
La valutazione è stata compiuta da ARPAV mediante l’analisi della media ottenuta per le
stazioni di tipologia “background” e “traffico/industriale”.
Saranno considerati anche i risultati dei due monitoraggi effettuati da ARPAV nel
comune di Vigonza del 2004-2005 e 2011, svolti su richiesta dell’Amministrazione
Comunale. Parallelamente a questa richiesta, il Dipartimento Provinciale ARPAV di
Padova ha inserito il monitoraggio nel comune di Vigonza nell’ambito del programma di
valutazione dell’inquinamento atmosferico nei comuni della cintura urbana.
In Figura 2 è rappresentato il posizionamento della stazione mobile in via Chiesa dal
10/11/04 al 01/12/04 e dal 16/03/05 al 06/04/05 per un totale complessivo di 42 giorni di
monitoraggio. Tale punto rappresenta un sito di misura di tipo “background urbano4”,
perché non è situato su strade con intenso traffico veicolare, anche se è da segnalare la
relativa vicinanza dell’autostrada, che ne determina una sensibile sovraesposizione
rispetto alle condizioni medie rappresentative di un tipico punto di misura di fondo
urbano. Le concentrazioni degli inquinanti sono state confrontate con la normativa in
vigore al 2005. 5
In Figura 3 è rappresentato il posizionamento della stazione mobile in via A. Moro dal
25/02/11 al 25/03/11 e dal 15/09/11 al 24/10/11, per un totale complessivo di 69 giorni di
monitoraggio. Il punto di monitoraggio rappresenta un sito di misura di tipo “background
urbano”.
3
Le centraline considerate sono: PD-Arcella traffico-urbana, PD-Mandria background-urbana, PD-Granze
industriale-urbana e le due centraline convenzionate PD-APS-1 industriale, PD-APS-2 industriale.
4
Le stazioni “background” rappresentano le aree di misura più appropriate per stimare il livello medio di
concentrazione degli inquinanti in una specifica area urbana.
5
D.M. 60/02 per SO2, NO2, NOx, CO, PM10, Pb e C6H6; D.L. 183/04 per O3; Direttiva 2004/107CE e D.M.
25/11/94 per il benzo(a)pirene.
13
Fig.
2.
Punto
di
stazionamento del mezzo
mobile in via Chiesa.
(Fonte: ARPAV,
“La
qualità
dell’aria
nel
comune
di
Vigonza”.
Campagna di monitoraggio
dal 10/11/04 al 01/12/04 e
dal 16/03/05 al 06/04/05).
Fig.
3.
Punto
di
stazionamento del mezzo
mobile in via A. Moro.
(Fonte:
ARPAV,
“La
qualità dell’aria nel comune
di Vigonza”. Campagna di
monitoraggio dal 25/02/11
al 25/03/11 e dal 15/09/11
al 24/10/11).
Poiché si tratta di un’indagine di tipo esplorativo in una zona del territorio provinciale
dove non sono installate stazioni fisse di monitoraggio e mancano dati storici, i dati di
qualità dell’aria sono stati comparati da ARPAV, con quelli rilevati nei medesimi periodi
nell’area urbana di Padova dalle stazioni fisse di Arcella e Mandria. Inoltre, è da ricordare
che la verifica dei valori limite si riferisce al monitoraggio con stazioni fisse rispondenti a
stringenti criteri di posizione e di raccolta dati previsti dal D.lgs. 155/10. La valutazione
con la stazione mobile è basata su obiettivi di qualità meno severi e quindi il confronto
con i limiti deve essere considerato con valore indicativo.
La valutazione è riferita ai parametri di qualità dell’aria distinti secondo due scenari
temporali: a breve e a lungo termine.
Le stazioni fisse di Arcella e Mandria sono classificate rispettivamente come “traffico
urbano” e “background urbano”.
14
2.1.4 1 Biossido di zolfo
Durante il decennio 2002-2012 non vi sono stati superamenti della soglia di allarme di
500 μg/m3, né superamenti del valore limite orario (350 μg/m3) e del valore limite
giornaliero (125 μg/m3).
Il biossido di zolfo è un inquinante primario non critico; ciò è stato determinato in gran
parte grazie alle modifiche dei combustibili avvenute negli ultimi decenni (da gasolio a
metano, oltre alla riduzione della quantità di zolfo in tutti i combustibili, in particolare nei
combustibili diesel).
Inquinante
BIOSSIDO
DI
ZOLFO
(SO2)
Tipo di limite
Protezione per la
salute umana
Protezione della
vegetazione
Parametro statistico
Valore limite
Soglia di
allarme
Superamento per tre ore
consecutive del valore soglia
500 µg/m3
Limite orario
Concentrazione media oraria
350 µg/m3 (da non superare
più di 24 volte per anno)
Limite di 24
ore
Concentrazione media giornaliera
125 µg/m3 (da non superare
più di tre volte per anno)
Valore
bersaglio
Media annuale e Media invernale
20 µg/m3
Tab. 3. Biossido di zolfo: valori limite per la protezione della salute umana, degli ecosistemi, della
vegetazione e valori obiettivo secondo il D.Lgs. 155/2010.
Stazione di
monitoraggio
Tipologia
stazione
PD_Arcella
PD_Mandria
PD_aps1
PD_aps2
TU/TU
BU
TU
TU
Stazione di
monitoraggio
Tipologia
stazione
PD_Arcella
PD_Mandria
PD_aps1
PD_aps2
TU/TU
BU
TU
TU
Stazione di
monitoraggio
Tipologia
stazione
PD_Arcella
PD_Mandria
PD_aps1
PD_aps2
TU/TU
BU
TU
TU
SO2 - N. superamenti della soglia di allarme
2002
0
0
0
0
2003
0
0
0
0
2004
0
0
0
0
2005
0
0
0
0
2006
0
0
0
0
2007
0
0
2008
0
0
0
0
2009
0
0
0
0
2010
0
0
0
0
2011
0
0
0
0
2012
0
0
0
0
2010
0
0
0
0
2011
0
0
0
0
2012
0
0
0
0
2010
0
0
0
0
2011
0
0
0
0
2012
0
0
0
0
SO2 - N. superamenti del limite orario
2002
0
0
0
0
2003
0
0
0
0
2004
0
0
0
0
2005
0
0
0
0
2006
0
0
0
0
2007
0
0
2008
0
0
0
0
2009
0
0
0
0
SO2 - N. superamenti del limite giornaliero
2002
0
0
0
0
2003
0
0
0
0
2004
0
0
0
0
2005
0
0
0
0
2006
0
0
0
0
2007
0
0
2008
0
0
0
0
2009
0
0
0
0
Tab. 4. Indicatori di SO2. (Fonte: www.arpa.veneto.it).
15
Anche nella stazione mobile di Vigonza, durante i monitoraggi 2004-05 e 2011, i livelli
ambientali di biossido di zolfo sono stati sempre ampiamente inferiori ai valori dei limiti
legislativi.
In Tabella 5 sono riportate alcune statistiche descrittive della concentrazione di biossido
di zolfo rilevata nel comune di Vigonza e per confronto nelle stazioni fisse di Arcella e
Mandria.
SO2 - Concentrazione media (µg/m3)
Descrizione parametro, statistica,
tempo di mediazione
Vigonza
2004-05
916
< 2,0
6,0
72,0
Numero di campioni analizzati (medie 1h)
Min (medie 1h)
Media (medie 1h)
Max (medie 1h)
Arcella
2011
1297
< 1,0
2,0
12,0
2004-05
935
< 2,0
5,0
54,0
Mandria
2011
1543
< 1,0
2,0
13,0
2004-05
939
< 2,0
4,0
62,0
2011
1539
< 1,0
1,0
4,0
Tab. 5. Concentrazione di Biossido di zolfo rilevata nel comune di Vigonza. (Fonte: ARPAV, “La qualità
dell’aria nel comune di Vigonza”. Monitoraggio 2004-05 e 2011).
2.1.4.2 Ossido di carbonio
In tutti i punti di campionamento provinciale non sono stati registrati superamenti del
limite di 10 mg/m3 calcolato come valore massimo giornaliero su medie mobili di 8 ore.
Inquinante
Tipo di limite
Parametro statistico
Valore
limite
OSSIDO DI
CARBONIO (CO)
Valore limite per la protezione della
salute umana
Media massima giornaliera su 8 ore
consecutive
10 mg/m3
Tab. 6. Monossido di carbonio: parametri legislativi di riferimento. (Fonte: D.Lgs. 155/2010)
Stazione di
monitoraggio
Tipologia
stazione
PD_Arcella
PD_Mandria
PD_aps1
PD_aps2
TU/TU
BU
TU
TU
CO - N. superamenti valore limite di protezione della salute umana
2002
0
0
0
0
2003
0
0
0
0
2004
0
0
0
0
2005
0
0
0
0
2006
0
0
0
0
2007
0
0
0
2008
0
0
0
0
2009
0
0
0
0
2010
0
0
0
0
2011
0
0
0
0
Tab. 7. Indicatori di CO. (Fonte: www.arpa.veneto.it)
A Vigonza il monitoraggio del monossido di carbonio non ha evidenziato alcun
superamento dei valori limite.
16
2012
0
0
0
0
CO - Concentrazione media (mg/m3)
Descrizione parametro, statistica,
tempo di mediazione
Vigonza
Numero di campioni analizzati (medie 1h)
Min (medie 1h)
Media (medie 1h)
Max (medie 1h)
2004-05
918
<0,1
1,6
5,6
Arcella
2011
1304
<0,1
0,3
2,9
2004-05
977
0,5
1,9
7,1
Mandria
2011
1517
<0,1
0,4
2,4
2004-05
959
< 0,1
0,9
3,3
2011
1503
<0,1
0,6
2,2
Tab. 8. Concentrazione di Ossido di carbonio rilevata nel comune di Vigonza. (Fonte: ARPAV, “La qualità
dell’aria nel comune di Vigonza”. Monitoraggio 2004-05 e 2011).
2.1.4.3 Ossidi di azoto
Considerando le stazioni del comune di Padova, si può osservare che non è mai stata
superata la soglia di allarme e il limite di 18 superamenti annuali del limite orario (200
µg/m3).
Per quanto riguarda il valore limite annuale (40 μg/m3), durante il monitoraggio 20022012 non è mai stato rispettato nella stazione PD-Arcella.
OSSIDI DI AZOTO
Inquinante
Tipo di limite
Parametro statistico
Soglia di
allarme
NO2
Protezione per la
salute umana
Limite orario
Limite annuale
NOx
Protezione della
vegetazione
Limite annuale
Superamento per tre ore
consecutive del valore
soglia
Concentrazione media
oraria
Concentrazione media
annua
Concentrazione media
annua
Valore limite
400 µg/m3
200 µg/m3 (da non superare
più di 18 volte per anno)
40 µg/m3
30 µg/m3
Tab. 9. Ossidi di azoto: valori limite per la protezione della salute umana, degli ecosistemi, della vegetazione
e valori obiettivo secondo il D.Lgs. 155/2010.
Stazione di
monitoraggio
Tipologia
stazione
PD_Arcella
PD_Mandria
PD_aps1
PD_aps2
TU/TU
BU
TU
TU
Stazione di
monitoraggio
Tipologia
stazione
PD_Arcella
PD_Mandria
PD_aps1
PD_aps2
TU/TU
BU
TU
TU
NO2 - N. superamenti del limite orario
2002
2
0
-
2003
6
0
-
2004
7
0
0
0
2005
2
0
0
1
2006
0
1
0
0
2007
0
0
0
3
2008
5
0
0
0
2009
2
1
0
6
2010
1
0
0
0
2011
3
0
0
2
2012
5
0
0
0
2010
0
0
0
0
2011
0
0
0
0
2012
0
0
0
0
NO2 - N. superamenti della soglia allarme
2002
0
0
-
2003
0
0
-
2004
0
0
0
0
2005
0
0
0
0
2006
0
0
0
0
2007
0
0
0
0
2008
0
0
0
0
2009
0
0
0
0
17
Stazione di
monitoraggio
Tipologia
stazione
PD_Arcella
PD_Mandria
PD_aps1
PD_aps2
TU/TU
BU
TU
TU
NO2 - Media* annua (µg/m3)
2002
61
49
-
2003
64
49
-
2004
65
47
47
45
2005
55
41
39
43
2006
56
49
42
42
2007
48
52
43
43
2008
50
42
41
41
2009
48
40
39
44
2010
46
37
39
34
2011
47
32
42
42
Tab. 10. Indicatori di NO2 (*50 µg/m3 media annua/ora: anno 2005; 46 µg/m3 media annua/ora: anno 2007;
40 µg/m3 a/h dal 2010). (Fonte: www.arpa.veneto.it)
Nella stazione mobile di Vigonza, rispetto alla valutazione dei parametri a lungo termine,
il monitoraggio ha evidenziato una concentrazione media di 72 µg/m 3 durante il
monitoraggio 2004-05 e di 42 µg/m3 nel 2011, e cioè indicativamente superiore al valore
limite annuale di protezione della salute (40 µg/m3).
Il confronto con le stazioni di Padova ha evidenziato un allineamento ai valori di Arcella,
stazione di intenso traffico, mentre è risultato superiore ai valori di Mandria durante i due
monitoraggi.
NO2 - Concentrazione media h (µg /m3)
Descrizione parametro, statistica,
tempo di mediazione
Numero di campioni analizzati (medie 1h)
Min (medie 1h)
Media (medie 1h)
 50 µg/m3, media annuale, anno 2005
 40 µg/m3, media annuale dal 2010
Max (medie 1h)
Vigonza
Arcella
Mandria
2004-05
543
11
2011
1326
<5
2004-05
937
11
2011
1522
5
2004-05
938
<5
2011
1491
<5
72
42
74
53
52
38
260
155
242
198
167
134
Tab. 11. Concentrazione di Biossido di azoto rilevata nel comune di Vigonza. (Fonte: ARPAV, “La qualità
dell’aria nel comune di Vigonza”. Monitoraggio 2004-05 e 2011).
2.1.4.4 Polveri sottili
Le polveri fini rappresentano la parte più rilevante dell’inquinamento atmosferico nelle
principali aree urbane del Veneto.
La normativa stabilisce per il PM10 due limiti per la protezione della salute, da valutare in
riferimento a differenti periodi di esposizione: “a breve termine” (media giornaliera) e “a
lungo termine” (media annuale).
Il parametro di valutazione “a breve termine” fissa un limite massimo di 35
superamenti/anno del valore medio giornaliero di 50 µg/m3; il parametro di valutazione
“a lungo termine” prescrive un limite massimo alla concentrazione media annuale uguale
a 40 µg/m3.
18
2012
45
34
39
40
POLVERI FINI
Inquinante
PM10
PM2,5
Tipo di limite
Parametro statistico
Valore limite
Valore limite di 24 ore per
la protezione della salute
umana
Valore limite annuale per la
protezione della salute
umana
Valore limite per la
protezione della salute
umana
Concentrazione media di 24 ore (da
non superare più di 35 volte per
anno)
50 µg/m3
Concentrazione media annua
40 µg/m3
Media annuale
25 µg/m3 (in vigore dal 1°
gennaio 2015) MDT per l’anno
2012 = 2 µg/m3
Tab. 12. PM10: parametri legislativi di riferimento. (Fonte: D.Lgs. 155/2010)
Particolato PM10
Per quanto riguarda il limite “a breve termine”, in nessuna delle stazioni considerate è
rispettato. Come per gli anni precedenti, anche nel 2012 questo indicatore della qualità
dell’aria resta il più critico, anche se si nota una sensibile diminuzione del numero dei
giorni di superamento di tale limite.
Il parametro di valutazione “a lungo termine” nel 2012, è stato rispettato in tutte le
stazioni considerate.
L’andamento delle concentrazioni medie annuali durante il periodo 2002-2012 è in
miglioramento, poiché si osserva un sensibile decremento del valore medio di PM10.
Stazione di
monitoraggio
Tipologia
stazione
PD_Arcella
PD_Mandria
PD_Granze
PD_aps1
PD_aps2
TU/TU
BU
IU
TU
TU
Stazione di
monitoraggio
Tipologia
stazione
PD_Arcella
PD_Mandria
PD_Granze
PD_aps1
PD_aps2
TU/TU
BU
IU
TU
TU
PM10 - N. superamenti del limite giornaliero
2002
143
-
2003
197
169
-
2004
133
-
2005
194
144
-
2006
176
156
149
-
2007
116
111
-
2008
92
94
104
-
2009
97
98
111
84
76
2010
84
93
93
96
70
2011
95
93
102
100
93
2012
86
91
82
80
86
2010
38
39
41
41
37
2011
42
44
45
46
39
2012
39
40
39
38
38
PM10 - Concentrazione media annua µg/m3
2002
59
-
2003
61
59
-
2004
52
-
2005
60
52
-
2006
55
51
50
-
2007
47
48
-
2008
45
42
45
-
2009
42
42
46
42
37
Tab. 13. Indicatori di PM10. (Fonte: www.arpa.veneto.it)
In Tabella 14 è riportato il numero di superamenti del limite di protezione della salute
registrati durante il periodo dei due monitoraggi. Rispetto al valore limite giornaliero
sono stati rilevati complessivamente 29 superamenti in 42 giorni (su 40 campioni) e 14
superamenti su 62 campioni in 69 giorni di monitoraggio, del limite di protezione della
salute di 50 µg/m 3.
L’andamento è simile alle stazioni di Arcella e Mandria.
19
PM10 - N. superamenti del limite giornaliero
Descrizione parametro, statistica,
tempo di mediazione
Vigonza
2004-05
40
29
Numero di campioni analizzati (medie 1h)
Superamenti valore limite “a breve termine” 50 µg/m3
2011
62
14
Arcella
2004-05
37
27
Mandria
2011
66
14
2004-05
40
26
2011
54
13
Tab. 14. Numero di superamenti di PM10 rilevati nel comune di Vigonza. (Fonte: ARPAV, “La qualità
dell’aria nel comune di Vigonza”. Monitoraggio 2004-05 e 2011).
In Tabella 15 è riportata la media annua di PM10 calcolata per il comune di Vigonza, il
confronto con il valore limite annuale per la protezione della salute e le medie registrate
nel corrispondente periodo di monitoraggio presso le stazioni fisse di Arcella e Mandria.
PM10 – Concentrazione media (µg/m3)
Descrizione parametro, statistica,
tempo di mediazione
Numero di campioni analizzati (medie 1h)
Min (medie 24h)
Media (medie 24 h)
Media annuale 40 µg/m3
Max (medie 24h)
Concentrazione media di 24 ore 50 µg/m3
Vigonza
Arcella
Mandria
2004-05
40
12
2011
62
3
2004-05
37
24
2011
66
2
2004-05
40
13
2011
54
1
76
40
81
40
71
41
158
123
158
126
145
128
Tab. 15. Concentrazione di PM10 rilevata nel comune di Vigonza. (Fonte: ARPAV, “La qualità dell’aria nel
comune di Vigonza”. Monitoraggio 2004-05 e 2011).
Il valore medio della concentrazione di polveri fini registrato nel comune di Vigonza
durante il monitoraggio del 2011, è risultato uguale a 40 µg/m3 e quindi indicativamente
uguale al limite annuale di protezione delle salute (40 µg/m3). Concentrazioni medie
analoghe sono state registrate, nei medesimi periodi, presso le stazioni fisse di Arcella (40
µg/m3) e Mandria (41 µg/m3).
Particolato PM2,5
Il D.Lgs.155/2010 stabilisce per il PM2,5 un valore limite di 25 μg/m3 calcolato come
media annua, da raggiungere entro il 1° gennaio 2015. Il D.Lgs. 250/2012, recependo le
disposizioni della Decisione della Commissione Europea n. 850/2011, fissa il margine di
tolleranza da applicare al valore limite fino al 2015; tale margine è fissato per il 2012 a 2
μg/m3.
Si può osservare che il valore limite calcolato con il margine di tolleranza è stato superato
in tutte le stazioni di monitoraggio del PM2,5, eccetto la stazione PD_aps2 nell’anno 2010.
Per il comune di Vigonza non sono disponibili dati sulla concentrazione di PM2,5.
20
Stazione di
monitoraggi
o
PD_Arcella
PD_Mandria
PD_Granze
PD_aps1
PD_aps2
Tipologia
stazione
TU/TU
BU
IU
TU
TU
PM2,5 – Concentrazione media annua µg/m3
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
-
-
-
-
-
38
-
30
-
32
32
29
31
33
26
34
37
29
32
29
28
Tab. 16. Indicatori di PM2,5. (Fonte: www.arpa.veneto.it)
2.1.4.5 Idrocarburi policiclici aromatici
Inquinante
Tipo di limite
Parametro statistico
Valore limite
B(a)P
C6H6
Valore obiettivo
Valore limite per la protezione della salute umana
Concentrazione media annua
Concentrazione media annua
1,0 µg/m3
5,0 µg/m3
Tab. 17. IPA: valori limite per la protezione della salute umana e valori obiettivo secondo il D.Lgs. 155/2010.
Concentrazione di B(a)P
In Tabella 18 è riassunto l’andamento della concentrazione media annuale del
benzo(a)pirene dal 2002 al 2012. Il valore obiettivo (1,0 µg/m3) non è stato rispettato,
escluso l’anno 2010. I livelli di benzo(a)pirene nel 2012 sono in aumento ad esclusione di
PD_aps1. Inoltre, è da notare la particolare criticità del 2011-2012 rispetto agli anni
precedenti.
Il B(a)P, identificato dal D.Lgs. 155/2010 come marker per gli IPA, eccede sempre la
soglia di valutazione superiore (0,6 µg/m3) in corrispondenza di tutte le centraline
Stazione di
monitoraggi
o
PD_Arcella
PD_Mandria
PD_Granze
PD_aps1
PD_aps2
Tipologia
stazione
TU/TU
BU
IU
TU
TU
Benzo(a)pirene – Concentrazione media annua µg/m3
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2
1,4
-
1,5
1,6
-
1,7
1,5
-
1,4
1,3
1,0
-
1,5
1,4
1,4
-
0,9
1,6
1,6
-
1,5
1,3
1,3
-
1,3
1,1
1,3
1,2
1,1
0,9
1,0
1,0
1,2
1,0
1,3
1,5
1,4
1,7
1,4
1,4
1,6
1,5
1,5
1,6
Tab. 18. Indicatori di B(a)p. (Fonte: www.arpa.veneto.it)
Nel comune di Vigonza il monitoraggio di questo inquinante nel 2011, ha evidenziato un
valore medio di concentrazione uguale 0,7 µg/m3 e, quindi, indicativamente inferiore al
limite annuale di 1 µg/m3 e inferiore al valore registrato nel 2004-05 di 3,4 µg/m3.
I valori registrati sono in linea con il valore medi dei periodi corrispondenti presso le
stazioni fisse di Arcella e di Mandria. Si rileva che il monitoraggio non ha interessato il
periodo invernale, il più critico per questo inquinante. Inoltre, si tratta di una stima
21
indicativa perché è basata su un numero di campioni limitato che, se riferita al limite
annuale di 1 µg/m3 fornisce una valutazione di tendenza da confrontare con i valori medi
registrati nei periodi corrispondenti presso le stazioni fisse di Arcella (0,6 µg/m 3) e di
Mandria (0,7 µg/m3).
In Tabella 19 è riportata la media di benzo(a)pirene rilevata nei campioni di polveri PM10
raccolti durante il monitoraggio nel comune di Vigonza e il confronto indicativo con il
valore obiettivo.
C20H12 - Concentrazione (µg/m3)
Descrizione parametro, statistica,
tempo di mediazione
Vigonza
Numero di campioni analizzati (medie 1h)
Min (medie 24h)
Media (medie 24 h)
Media annuale 1 µg/m3
Max (medie 24h)
Arcella
Mandria
2004-05
6
0,5
2011
30
<0,1
2004-05
5
0,6
2011
32
<0,1
2004-05
6
0,6
2011
26
0,1
3,4
0,7
3,4
0,6
1,5
0,7
5,8
2,7
5,8
2,5
5,3
2,7
Tab. 19. Concentrazione di B(a)P rilevata nel comune di Vigonza. (Fonte: ARPAV, “La qualità dell’aria nel
comune di Vigonza”. Monitoraggio 2004-05 e 2011).
Concentrazioni di C6H6
Si nota che nel periodo considerato (2002-2012) nelle due stazioni di monitoraggio è stato
rispettato il valore limite di 5,0 µg/m3.
Stazione di
monitoraggi
o
PD_Arcella
PD_Mandria
PD_Granze
PD_aps1
PD_aps2
Tipologia
stazione
TU/TU
BU
IU
TU
TU
Benzene – Concertazione media annua µg/m3
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
5,5
2,4
-
3,9
2,5
-
4
2,2
-
4,3
2,7
-
3,3
2,5
-
3,4
2,8
-
3
2
-
2,3
2,1
-
2,2
1,7
-
2,6
2,1
-
1,8
-
Tab. 20. Indicatori di C6H6. (Fonte: www.arpa.veneto.it)
C6H6 concentrazione (µg/m3)
Descrizione parametro, statistica,
tempo di mediazione
Numero di campioni analizzati (medie 1h)
Min (medie 24h)
Media (medie 24 h)
Media annuale 10 µg/m3 fino al 2010
Media annuale 5 µg/m3 dal 2010
Max (medie 24h)
Concentrazione media di 24 ore 50 µg/m3
Vigonza
Arcella
Mandria
2004-05
6
2,0
2011
9
1,0
2004-05
24
1,6
2011
17
1,2
2004-05
10
1,4
2011
11
1,0
3,5
1,8
5,8
2,0
2,3
2,1
6,7
3,7
10,3
3,6
5,3
3,2
Tab. 21. Concentrazione di Benzene rilevata nel comune di Vigonza. (Fonte: ARPAV, “La qualità dell’aria
nel comune di Vigonza”. Monitoraggio 2004-05 e 2011).
22
Nel comune di Vigonza le concentrazioni di benzene non sembrano destare problemi per
il rispetto del limite annuale di protezione della salute. I dati medi ambientali rilevati
durante i monitoraggi 2004-05 e 2011 sono risultati rispettivamente uguali a 3,5 µg/m 3 e
1,8 µg/m 3 e quindi indicativamente inferiore al limite di 5 µg/m3.
Tale concentrazione è in linea ai valori registrati presso la stazione di Arcella e di
Mandria.
2.1.4.6 Elementi in tracce nel PM10
Inquinante
Pb
Ni
As
Cd
Tipo di limite
Valore limite per la protezione
della salute umana
Valore obiettivo
Valore obiettivo
Valore obiettivo
Parametro statistico
Valore limite
Concentrazione media annua
0,5 µg/m3
Media Annuale
Media Annuale
Media Annuale
20 µg/m3
6,0 µg/m3
5,0 µg/m3
Tab. 22. Elementi in tracce: valori limite per la protezione della salute umana e valori obiettivo secondo il
D.Lgs. 155/2010.
La concentrazione media di metalli rilevati durante il decennio 2002-2012 nelle centraline
di riferimento è sempre stata generalmente bassa.
Tutte le stazioni mostrano concentrazioni medie di piombo inferiori al valore limite (0,5
µg/m3) e inferiori alla soglia di valutazione inferiore (0,25 µg/m3); i livelli misurati sono
inferiori di un ordine di grandezza rispetto al riferimento normativo, evidenziando
l’assenza di problematiche legate a questo inquinante. Nelle singole stazioni le
concentrazioni sono stabili e senza variazioni importanti.
La concentrazione del nichel non ha mai superato il valore obiettivo definito dalla
normativa e soprattutto, non eccede la soglia di valutazione inferiore (10 µg/m3). Un
leggero decremento rispetto al 2011 si osserva nelle stazioni di PD-Arcella e PD-Mandria
e PD_aps1, mentre si registrano degli aumenti a PD_Granze e PD_aps1.
Per l’arsenico le medie annuali in tutte le stazioni sono al di sotto del valore obiettivo
fissato dalla normativa e inferiori alla soglia di valutazione inferiore (2,4 µg/m3).
Si osserva per il 2012 un leggero decremento dei livelli di questo inquinante per le
stazioni di Arcella e di Mandria.
Il monitoraggio delle concentrazioni di cadmio evidenzia che non è mai superato il valore
obiettivo (5,0 µg/m3) né la soglia di valutazione inferiore (2,0 µg/m3).
Per il mercurio il D.Lgs. 155/2010 non definisce alcun valore obiettivo. Il monitoraggio
effettuato nel quinquennio 2008-2012 ha evidenziato concentrazioni medie annue sempre
inferiori o uguali a 1,0 µg/m3, senza variazioni importanti eventualmente riconducibili a
particolari fenomeni di inquinamento.
23
Stazione di
monitoraggio
Tipologia
stazione
PD_Arcella
PD_Mandria
PD_Granze
PD_aps1
PD_aps2
TU/TU
BU
IU
TU
TU
Stazione di
monitoraggio
Tipologia
stazione
PD_Arcella
PD_Mandria
PD_Granze
PD_aps1
PD_aps2
TU/TU
BU
IU
TU
TU
Stazione di
monitoraggio
Tipologia
stazione
PD_Arcella
PD_Mandria
PD_Granze
PD_aps1
PD_aps2
TU/TU
BU
IU
TU
TU
Stazione di
monitoraggio
Tipologia
stazione
PD_Arcella
PD_Mandria
PD_Granze
PD_aps1
PD_aps2
TU/TU
BU
IU
TU
TU
Piombo media annua µg/m3
2002
0,04
0,04
-
2003
0,03
0,03
0,09
-
2004
0,03
0,02
0,11
-
2005
0,03
0,03
0,06
-
2006
0,02
0,04
0,07
-
2007
0,02
0,02
0,05
-
2008
0,02
0,02
0,04
-
2009
0,016
0,016
0,036
0,012
0,014
2010
0,01
0,01
0,04
0,01
0,01
2011
0,011
0,011
0,021
0,013
0,011
2012
0,013
0,014
0,022
0,012
0,011
Nichel media annua ηg/m3
2002
7,3
5,0
-
2003
8,6
6,2
14,9
-
2004
5,9
5,7
21,8
-
2005
4,0
3,7
3,2
-
2006
2,9
2,6
3,0
-
2007
1,3
1,1
2,2
-
2008
2,4
2,3
2,8
-
2009
5,1
5,0
7,7
3,3
5,3
2010
4,3
4,2
7,6
2,9
2,8
2011
3,9
4,2
2,8
3,5
3,6
2012
3,4
3,4
3,1
3,1
3,2
2009
0,6
0,5
0,7
0,5
0,5
2010
0,8
0,7
0,8
0,7
0,6
2011
0,8
0,7
0,7
0,8
0,8
2012
0,7
0,6
0,9
1,2
1,2
2009
0,6
0,5
0,7
0,5
0,5
2010
0,5
0,5
0,8
0,6
0,6
2011
0,5
0,5
0,4
0,5
0,5
2012
0,7
0,5
0,6
0,6
0,5
Arsenico media annua ηg/m3
2002
2,4
2,2
-
2003
5,4
5,1
5,3
-
2004
5,6
5,1
5,5
-
2005
3,4
3,2
3,5
-
2006
1,8
2,0
1,6
-
2007
1,6
1,4
2,4
-
2008
1,3
1,2
1,5
-
Cadmio media annua ηg/m3
2002
1,9
1,4
-
2003
5,5
5,1
5,0
-
2004
1,7
1,5
3,3
-
2005
1,5
1,2
1,7
-
2006
0,8
0,7
1,6
-
2007
1,0
0,8
1,3
-
2008
1,1
1,0
1,5
-
Tab. 23. Indicatori Elementi in tracce. (Fonte: www.arpa.veneto.it)
L’analisi dei metalli pesanti rilevati sulle polveri fini prelevate durante il monitoraggio
del 2011 nel comune di Vigonza, ha evidenziato una situazione positiva. In particolare
per il Piombo le concentrazioni medie sono state significativamente inferiori ai limiti
stabiliti dalla normativa.
Pb concentrazione (ηg/m3)
Descrizione parametro, statistica,
tempo di mediazione
Numero di campioni analizzati (medie 1h)
Min (medie 24h)
Media (medie 24 h)
Max (medie 24h)
Vigonza
2004-05
6
0,021
0,032
0,044
2011
31
0,004
0,011
0,026
Arcella
2004-05
6
0,015
0,030
0,035
Mandria
2011
33
0,002
0,010
0,017
2004-05
6
0,021
0,039
0,091
2011
25
0,003
0,012
0,017
Tab. 24. Concentrazione di Piombo rilevata nel comune di Vigonza. (Fonte: ARPAV, “La qualità dell’aria
nel comune di Vigonza”. Monitoraggio 2004-05 e 2011).
24
Per gli altri metalli (As, Cd, Ni, Hg) le concentrazioni medie sono state generalmente
basse e in linea con i valori rilevati nei corrispondenti periodi presso le stazioni fisse di
Arcella e Mandria.
Arsenico (1,0 µg/m3), Cadmio (0,4 µg/m3), Nichel (4,0 µg/m3) hanno registrato, nel 2011,
valori medi di concentrazione in linea con quelli monitorati nei medesimi periodi presso
le stazioni fisse di Arcella (As 1,0 µg/m3, Cd 0,4 µg/m3, Ni 4,6 µg/m3) e di Mandria (As
1,0 µg/m 3, Cd 0,4 µg/m3, Ni 6,8 µg/m3).
Per quanto riguarda il mercurio, le analisi realizzate hanno registrato quantitativi medi di
Hg <1 µg/m3 (valore inferiore al limite di rilevabilità dello strumento), pari a quelli
monitorati nei medesimi periodi presso le stazioni fisse di Arcella (<1 µg/m 3) e Mandria
(<1 µg/m3). Tale valore è sensibilmente inferiore al valore di 1 µg/m3 indicato dalle Linee
Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la concentrazione di mercurio
nell’aria (WHO, 2000).
25
2.2 Acqua
“Tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolo, sono
pubbliche e costituiscono una risorsa che è salvaguardata e utilizzata secondo criteri di
solidarietà. Qualsiasi uso delle acque è effettuato salvaguardando le aspettative e i diritti
delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale. Gli usi delle acque
sono indirizzati al risparmio e al rinnovo delle risorse per non pregiudicare il patrimonio
idrico, la vivibilità ambientale, l’agricoltura, la fauna e la flora acquatiche, i processi
geomorfologici e gli equilibri idrogeologici”.6
2.2.1 Riferimenti normativi
Il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”, pubblicato
sul Supplemento Ordinario n. 96 alla Gazzetta Ufficiale del 14 aprile 2006, n. 88,
costituisce il recepimento della Direttiva Quadro europea in materia di acque, Dir.
2000/60/CE. Il D.Lgs. 152/2006 è stato integrato con decreti attuativi per gli aspetti
operativi, tra i quali il D.M. 260/2010 che riporta le modalità di classificazione e
monitoraggio delle acque.
Il D.L. 152/2006 nella Parte III, detta le norme in materia di difesa del suolo e lotta alla
desertificazione, di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse
idriche. Il titolo II tratta degli obiettivi di qualità ambientale i cui standard sono descritti
nel relativo Allegato I.
Gli obiettivi di qualità devono essere raggiunti entro i seguenti termini:
 22 dicembre 2015, nei corpi idrici significativi superficiali e sotterranei, lo stato
di qualità ambientale “buono”, salvo già sussista lo stato di qualità ambientale
“elevato”;
 22 dicembre 2015, nei corpi idrici a specifica destinazione funzionale, salve le
ipotesi di deroga, gli obiettivi di qualità stabiliti nell’Allegato 2 alla Parte Terza.
2.2.2 Indicatori di sintesi
Gli indicatori utilizzati per descrivere la componente “Acqua” sono i seguenti:
Acque superficiali
Livello di Inquinamento da Macrodescrittori: il Livello di Inquinamento da
Macrodescrittori (LIM) esprime lo stato di qualità globale delle acque, dal punto di vista
chimico e microbiologico. Si ottiene sommando i punteggi derivanti dal calcolo del 75°
percentile di ossigeno disciolto, BOD5, COD, azoto ammoniacale, azoto nitrico, fosforo
6
Legge 5 gennaio 1994 n. 36.
26
ed Escherichia coli. Per ciascun parametro è stato individuato un livello di inquinamento
e il corrispondente punteggio, tanto più elevato quanto minore è il livello di
inquinamento. Sommando i punteggi dei sette macrodescrittori si ottiene il LIM, che può
assumere valori compresi tra il livello 1 (inquinamento minore) e il livello 5
(inquinamento peggiore).
Il calcolo dell’indice LIM si basa sul D.Lgs. 152/1999, abrogato e sostituito dal D.Lgs.
152/2006; tuttavia si mantiene la classificazione LIM per permettere il monitoraggio delle
acque sul lungo periodo.
Parametro
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Livello 4
Livello 5
100-OD (%sat.) (*)
BOD5 (O2 mg/l)
COD (O2 mg/l)
NH4 (N mg/l)
NO3 (N mg/l)
Fosforo totale (P mg/l)
Escherichia coli (UFC/100 mL)
Punteggio da attribuire per ogni parametro analizzato
10
< 2,5
<5
< 0,03
< 0,3
< 0,07
<100
80
≤ 20
≤4
≤ 10
≤ 0,10
≤ 1,5
≤ 0,15
≤ 1.000
40
≤ 30
≤8
≤ 15
≤ 0,50
≤ 5,0
≤ 0,30
≤ 5.000
20
≤ 50
≤ 15
≤ 25
≤ 1,50
≤ 10,0
≤ 0,60
≤20.000
10
> 50
> 15
> 25
> 1,50
> 10,0
> 0,60
>20.000
5
480-560
240-475
120-235
60-115
< 60
Giudizio
LIM
Ottimo
Buono
Sufficiente
Scarso
Pessimo
Colore attribuito
Azzurro
Verde
Giallo
Arancio
Rosso
Tab. 25. Parametri per il calcolo del LIM e Livello d’inquinamento espresso dai macrodescrittori. (D.L.
152/99 All.to I).
Stato chimico dei corpi idrici superficiali: secondo il D.Lgs. 152/2006 è un indice
descrittivo che considera la presenza nei corsi d’acqua superficiali, di sostanze
prioritarie7, sostanze pericolose prioritarie8 e altre sostanze9 elencate nel D.M. 260/2010,
allegato 1, tabelle 1/A e 1/B.
Il calcolo dell’indicatore prevede il confronto tra le concentrazioni medie annue dei siti
monitorati nel corso di un triennio e gli standard di qualità ambientali (SQA-MA). Per
alcune di queste sostanze è previsto il confronto della singola misura con una
concentrazione massima ammissibile (SQA-CMA).
Nel 2010 è iniziato il primo ciclo triennale di monitoraggio (2010-2012) ai sensi del
D.Lgs. 152/06. Il corpo idrico che soddisfa tutti gli standard di qualità ambientale (SQAMA e SQA-CMA), per le sostanze dell’elenco di priorità e in tutti i siti monitorati, è
classificato in “Buono Stato Chimico”; in caso contrario è classificato “Mancato
conseguimento dello Stato Chimico”.
7
1,2 Dicloroetano, Alachlor, Atrazina, Benzene, Chlorpiriphos, Clorfenvinfos, Dietilesilftalato,
Diclorometano, Diuron, Fluorantene, Isoproturon, Naftalene, Nichel, Ottilfenolo, Pentaclorofenolo, Piombo,
Simazina, Triclorobenzeni, Triclorometano, Trifluralin.
8
4-Nonilfenolo, Cloro Alcani, Antracene, Benzo(a)pirene, Benzo(b+k)fluorantene, Benzo(ghi)perilene,
Indeno(123-cd)pirene, Cadmio, Endosulfan, Esaclorobenzene, Esaclorobutadiene, Esaclorocicloesano,
Mercurio e Pentaclorobenzene.
9
4-4' DDT, DDT totale, Aldrin, Dieldrin, Endrin, Isodrin, Tetracloroetilene, Tetracloruro di carbonio e
Tricloroetilene.
27
Livello di Inquinamento da Macrodescrittori per lo stato ecologico: il Livello di
Inquinamento espresso dai Macrodescrittori per lo stato ecologico (LIMeco) introdotto
dal D.M. 260/2010, è un descrittore che considera quattro parametri, tre nutrienti (azoto
ammoniacale, azoto nitrico, fosforo totale) e il livello di ossigeno disciolto espresso come
percentuale di saturazione.
La procedura di calcolo prevede l’attribuzione di un punteggio alla concentrazione di
ogni parametro sulla base della tabella 4.1.2/a del D.M. 260/2010 e il calcolo del LIMeco
di ciascun campionamento come media dei punteggi attribuiti ai singoli parametri. Il
valore del LIMeco da attribuire al sito è dato dalla media dei valori ottenuti per il periodo
pluriennale di campionamento considerato. L’attribuzione della classe di qualità al sito
avviene secondo i limiti previsti dalla tabella 4.1.2/b del D.M. 260/2010.
La qualità, espressa in cinque classi, può variare da “Elevato” a “Cattivo”.
Per la determinazione dello Stato Ecologico l’indice LIMeco non scende sotto il livello
“Sufficiente”.
Parametro
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Livello 4
Livello 5
≥0,66
≥0,50
≥0,33
≥0,17
< 0,17
Giudizio
Elevato
Buono
Sufficiente
Scarso
Cattivo
Colore attribuito
Azzurro
Verde
Giallo
Arancio
Rosso
LIMeco
Tab. 26. Parametri per il calcolo del LIMeco. (DM 260/10 Tabella 4.1.2/b).
Elementi chimici a sostegno dello Stato Ecologico: è un descrittore che considera la
presenza nei corsi d’acqua di sostanze non appartenenti all’elenco delle priorità
(alofenoli, aniline e derivati, metalli, nitroaromatici, pesticidi e composti organo volatili).
La procedura di calcolo prevede il confronto tra le concentrazioni medie annue dei siti
monitorati nel triennio 2010-2012 e gli standard di qualità ambientali (SQA-MA) previsti
dal D.Lgs. 152/2006 (Allegato 1 Tab. 1/B del D.M. 260/2010).
Il corpo idrico, che soddisfa tutti gli standard di qualità ambientale (SQA-MA) in tutti i
siti monitorati, è classificato in stato “Buono”. In caso negativo è classificato in stato
“Sufficiente”. Se tutte le misure effettuate sono risultate inferiori ai limiti di
quantificazione del laboratorio di analisi, lo stato del corpo idrico è “Elevato”.
Stato ecologico: lo Stato Ecologico dei corsi d’acqua ai sensi del D.Lgs. 152/2006
esprime la complessità degli ecosistemi acquatici, della natura chimica e fisica delle
acque e dei sedimenti, delle caratteristiche del flusso idrico e della struttura fisica del
corpo idrico, considerando prioritario lo stato della componente biotica dell’ecosistema.
La normativa prevede una selezione degli Elementi di Qualità Biologica (EQB) nei corsi
d’acqua da monitorare sulla base degli obiettivi e della valutazione delle pressioni e degli
impatti.
La classificazione dello Stato Ecologico prevede per ogni stazione il calcolo delle
metriche previste per gli EQB monitorati, l’integrazione dei risultati triennali delle
stazioni per ogni corpo idrico e il risultato peggiore degli indici per corpo idrico nel
triennio.
28
La classe dello Stato Ecologico del corpo idrico deriverà dal giudizio peggiore attribuito
ai diversi elementi di qualità. La qualità è espressa in cinque classi, da “Elevato” a
“Cattivo”. I giudizi peggiori (Scadente e Cattivo) sono determinati solo dagli indici EQB.
Acque sotterranee
Stato Quantitativo: un corpo idrico sotterraneo è in buono stato quantitativo se è in
condizioni di equilibrio, ossia se il livello/portata delle acque sotterranee è tale, che la
media annua dell’estrazione a lungo termine non esaurisce le risorse idriche sotterranee
disponibili.
Il D.L. 30/2009 indica l’andamento nel tempo del livello piezometrico quale importante
elemento da considerare al fine della valutazione dello stato quantitativo. Se l’andamento
è positivo o stazionario, lo stato quantitativo del corpo idrico è definito “buono”. Per un
risultato omogeneo l’intervallo temporale e il numero di misure scelte per la valutazione
del trend devono essere confrontabili tra le diverse aree della regione.
Stato chimico puntuale: la definizione dello stato chimico delle acque sotterranee,
secondo le direttive CE, si basa sul rispetto di norme di qualità, espresse attraverso
concentrazioni limite, che sono definite a livello europeo per nitrati e pesticidi (standard
di qualità), mentre per altri inquinanti, di cui è fornita una lista minima all’Allegato 2
parte B della direttiva n. 118/2006/CE, spetta agli Stati membri la definizione dei valori
soglia, oltre all’onere di individuare altri elementi da monitorare, sulla base dell’analisi
delle pressioni.
I valori soglia adottati dall’Italia sono definiti nell’Allegato 3, tabella 3, D.lgs. 30/2009.
La procedura di valutazione dello stato chimico prevede che lo stato di un corpo idrico
sotterraneo sia considerato “buono” se sono rispettati gli standard di qualità e dei valori
soglia (SQ o VS), o in caso di superamento in uno o più siti di monitoraggio (che
comunque non deve rappresentare più del 20% dell’area totale o del volume del corpo
idrico), un’appropriata indagine dimostra che la capacità del corpo idrico sotterraneo di
sostenere gli usi umani non è stata danneggiata in maniera significativa
dall’inquinamento.
Concentrazione di nitrati: la “Direttiva nitrati” (91/676/CEE) fissa a 50 mg/l la
concentrazione oltre la quale le acque sotterranee sono da considerarsi inquinate da
nitrati, definendo vulnerabili le zone di territorio che scaricano direttamente o
indirettamente su tali acque.
Acque potabili
Qualità dell’acqua potabile: ARPAV Servizio Acque interne, elabora ogni anno,
statistiche sui dati di qualità dell’acqua potabile distribuita nel Veneto. Tali statistiche
illustrano per classi di parametri il numero di comuni monitorati, il numero di analisi
effettuate, il numero di non conformità ai valori di parametro del D.Lgs. 31/01.
29
È da precisare che per “qualità” non si intende “idoneità all’uso potabile”, il giudizio di
non conformità dell’acqua erogata, spetta alle Aziende ULSS ed è emesso in seguito a
valutazioni più complesse di quelle derivano dalla constatazione del superamento di un
valore di parametro.
Acque reflue urbane
Conformità degli agglomerati ai requisiti di collettamento: il D.Lgs. n. 152/2006
(modificato dal D.Lgs. n. 4/2008) ha ripreso le indicazioni individuate dal D.Lgs. n.
152/1999, recando disposizioni generali sulla realizzazione di reti fognarie e misure per il
trattamento delle acque reflue urbane. Nell’Articolo 100 è stabilito che gli agglomerati
con un numero di abitanti equivalenti (AE) superiore a 2.000 devono essere provvisti di
reti fognarie per le acque reflue urbane.
Per tutti gli agglomerati con popolazione compresa fra 50 e 2.000 AE è previsto il ricorso
a tecnologie di depurazione naturale, quali il lagunaggio, la fitodepurazione o tecnologie
come i filtri percolatori o gli impianti a ossidazione totale. Tali trattamenti, se
opportunamente dimensionati, sono considerati idonei per raggiungere i limiti di
emissione allo scarico anche per tutti gli agglomerati in cui la popolazione equivalente
fluttuante sia superiore al 30% della popolazione residente e laddove le caratteristiche
climatiche e territoriali lo consentano.
Per ciò che riguarda il collettamento delle acque reflue urbane, il Piano di Tutela delle
Acque estende l’obbligo di realizzare reti fognarie, anche a quelli di dimensioni inferiori
a 2.000 AE. Tuttavia, nella priorità degli interventi, si ritiene che debbano essere
privilegiati gli agglomerati di maggiori dimensioni (>2.000 AE), a maggiore impatto e già
regolamentati dalla legge nazionale; la scadenza fissata dal Piano di Tutela per
l’adeguamento degli agglomerati fino a 2.000 AE è il 31/12/2014.
2.2.3 Stato delle acque superficiali
Nella direttiva n. 60/2000, le acque superficiali sono definite: “… le acque interne, ad
eccezione delle acque sotterranee; le acque di transizione e le acque costiere, tranne per
quanto riguarda lo stato chimico, in relazione al quale sono incluse anche le acque
territoriali.”
Dal punto di vista delle risorse idriche superficiali, il territorio della Regione Veneto è
suddiviso in 11 bacini idrografici, tributari del Mare Adriatico, identificati e descritti nel
“Piano di Tutela delle Acque”.
Nell’ambito del territorio regionale sono stati individuati i corsi d’acqua suddivisi
secondo le seguenti tipologie:
 Corsi d’acqua significativi in base al D.L. 152/99. I corsi d’acqua naturali di
primo ordine – che recapitano direttamente in mare, con un bacino imbrifero di
superficie maggiore a 200 Km²; i corsi d’acqua di secondo ordine, o superiore,
con una superficie del bacino imbrifero maggiore di 400 Km².
30

Corsi d’acqua di rilevante interesse ambientale/ paesaggistico e corsi d’acqua
che, per il carico inquinante che convogliano, possono avere effetti negativi
rilevanti sui corsi d’acqua significativi.
In applicazione della direttiva 2000/60/CE, ARPAV ha identificato su tutto il territorio
regionale, i corsi d’acqua di interesse che devono essere costantemente monitorati al fine
del raggiungimento degli obiettivi della Direttiva.
In Figura 4, sono indicati i corsi d’acqua di interesse per la Direttiva 2000/60/CE, che
riguardano il territorio di Vigonza e di cui saranno riportati i risultati del monitoraggio
ARPAV.
Fig. 4. “Corpi idrici fluviali
e lacustri di interesse per la
Direttiva
2000/60/CE”.
(Fonte:
www.arpa.veneto.it).
2.2.3.1 Livello di Inquinamento da Macrodescrittori
Dal 2008 prevale il livello 2 (Buono, colore verde) e dal 2011 in tutte e quattro le stazioni
monitorate nel comune di Vigonza il giudizio è “Buono”.
Casi di livello 4 (Scadente, colore arancio) si rilevano negli anni 2005 e 2006 per il Rio
Serraglio, nessuna stazione ricade nel livello 5 (Pessimo colore rosso).
In generale, dal 2002 al 2012 la situazione nel comune di Vigonza, per le stazioni
monitorate, è mediamente più che sufficiente, con una tendenza al miglioramento.
31
Corpo idrico
Stazione
Comune
Tratto
Fiume
Brenta
118
Vigonza
dalla confluenza del canale Piovego allo scarico del depuratore di
Cadoneghe (35.000 AE)
Rio Serraglio
135
Vigonza
dalla foce nel Naviglio Brenta alla confluenza con il fiume Tergola
Fiume
Tergola
117
Vigonza
dalla confluenza nel rio Serraglio alla stazione ARPAV n. 485
Fiume
Tergola
485
Vigonza
dalla stazione ARPAV n. 485 alla confluenza con lo scolo Vandura
Somme LIM
Corpo
idrico
Fiume
Brenta
Rio
Serraglio
Fiume
Tergola
Fiume
Tergola
Stazione
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
118
220
220
260
125
180
160
160
170
260
260
280
260
280
135
160
280
180
180
130
100
100
200
200
180
160
340
320
117
230
230
200
220
180
290
220
260
240
290
300
340
260
485
-
-
210
190
190
260
320
280
300
290
300
380
260
Tab. 27. Somme LIM dei corsi d’acqua monitorati nel comune di Vigonza. (Fonte: www.arpa.veneto.it).
2.2.3.2 Stato chimico
Nel 2010 è iniziato il primo ciclo triennale di monitoraggio (2010-2012) ai sensi del
D.Lgs. 152/06. Nel triennio 2010-2012, le acque monitorate nei tratti dei corpi idrici
indicati in Tabella 28, sono risultate conformi agli standard di qualità (DM 260/10, tabella
1/A allegato 1), ottenendo uno “Stato Chimico Buono”.
Nella tabella che segue, sono riportati i risultati del monitoraggio ARPAV riguardanti i
tratti dei corsi d’acqua che attraversano il comune di Vigonza.
Corpo idrico
Codice
tratto
Tratto da
Tratto a
Fiume Brenta
156_65
Affluenza del Canale Piovego di
Villabozza
Rettificazione corso – Sbarramento
in località Strà
Scolo Pionchetta Nord –
Pionca
632_10
Derivazione dal fiume Tergola
Confluenza nel Naviglio Brenta
Scolo Perarolo –Salgarelli –
Tergolino
633_10
Inizio corso
Confluenza nello Scolo Pionca
Fiume Tergola – Serraglio
636_20
Affluenza dello Scolo Vandura
Cambio tipo (affluenza dello Scolo
Negrisia)
Fiume Tergola – Serraglio
636_30
Cambio tipo (affluenza dello
Scolo Negrisia)
Confluenza nel Naviglio Brenta
32
Stato chimico
Corpo idrico
Fiume Brenta
Scolo Pionchetta Nord – Pionca
Scolo Perarolo –Salgarelli – Tergolino
Fiume Tergola – Serraglio
Fiume Tergola – Serraglio
Codice tratto
156_65
632_10
633_10
636_20
636_30
2010
2011
2012
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Tab. 28. Stato chimico Sostanze prioritarie (D.L.gs. 152/06) dei corsi d’acqua monitorati nel comune di
Vigonza. (Fonte: www.arpa.veneto.it).
2.2.3.3 LIMeco
Nel triennio 2010-2012, i fiumi Brenta e Tergola lungo il tratto dall’affluenza del
Vandura allo Scolo Negrisia, presentano un valore di LIMeco corrispondente a una classe
di qualità “Buona”. Il tratto del Tergola che prosegue nel Naviglio Brenta ottiene un
giudizio “Sufficiente”, mentre lo stato “Scarso” si rileva negli scoli Pionchetta Nord
Pionca e Perarolo Salgarelli Tergolino. Si tratta di piccoli corsi d’acqua di pianura che
risentono di un maggiore apporto di nutrienti.
Corpo idrico
Fiume Brenta
Scolo Pionchetta Nord Pionca
Scolo Perarolo Salgarelli Tergolino
Fiume Tergola Serraglio
Fiume Tergola Serraglio
LIMeco
Codice tratto
156_65
632_10
633_10
636_20
636_30
Punteggio
Giudizio
0,52
0,27
0,32
0,54
0,44
Buono
Scarso
Scarso
Buono
Sufficiente
Tab. 29. LIMeco (triennio 2010-2012) dei corsi d’acqua monitorati nel comune di Vigonza. (Fonte:
www.arpa.veneto.it).
2.2.3.4 Elementi chimici a sostegno dello Stato Ecologico
Nel triennio 2010-2012, la maggior parte dei monitoraggi ha presentato standard di
qualità (SQA-MA) non conformi ottenendo uno stato “Sufficiente”, escluso il fiume
Brenta che è risultato in stato “Buono”.
I superamenti si riferiscono a pesticidi vari in particolare Metolachlor e Terbutilazina.
33
Corpo
idrico
Codice
tratto
Tratto da
Tratto a
Anno
Stato
elementi
chimici
Gruppo
Elemento
SQA
MA
Valore
misurato
µg/l
Fiume
Brenta
156_65
Affluenza
del Canale
Piovego di
Villabozza
Rettificazione
corso
Sbarramento
località Stra
2010
2011
Buono
Buono
-
-
-
-
2012
Buono
-
-
-
-
Scolo
Pionchetta
Nord
Pionca
632_10
Derivazione
dal fiume
Tergola
Confluenza
nel Naviglio
Brenta
Scolo
Perarolo
Salgarelli
Tergolino
633_10
Inizio corso
Confluenza
nello Scolo
Pionca
Fiume
Tergola
Serraglio
Fiume
Tergola
Serraglio
636_20
636_30
Affluenza
dello Scolo
Vandura
Cambio
tipo
(affluenza
dello Scolo
Negrisia)
Cambio tipo
(affluenza
dello Scolo
Negrisia)
Confluenza
nel Naviglio
Brenta
Pesticidi
singoli
-
2010
Sufficiente
2011
2012
Buono
Buono
2012
Sufficiente
Pesticidi
singoli
Metolachlor
2010
Sufficiente
Pesticidi
Malathion
2010
Sufficiente
Pesticidi
Malathion
2010
Sufficiente
2010
Sufficiente
2010
Sufficiente
2010
Sufficiente
2011
Buono
Pesticidi
singoli
Pesticidi
singoli
Pesticidi
totali
Pesticidi
totali
-
2012
Sufficiente
Pesticidi
2012
Sufficiente
Pesticidi
2012
Sufficiente
2012
Sufficiente
2010
2011
Buono
Buono
2012
Sufficiente
Pesticidi
singoli
Pesticidi
totali
Pesticidi
singoli
Metolachlor
-
Metolachlor
Metolachlor
Pesticidi
totali
Pesticidi
totali
Terbutilazina
(incluso
metabolita)
Terbutilazina
(incluso
metabolita)
Metolachlor
Pesticidi
totali
Rimsulforon
0,1
µg/l
0,1
µg/l
0,01
µg/l
0,01
µg/l
0,1
µg/l
0,1
µg/l
1
µg/l
1
µg/l
-
0,2
0,4
0,03
0,05
1,7
3,1
2
3
-
0,5
µg/l
0,7
0,5
µg/l
0,8
0,1
µg/l
1
µg/l
0,1
µg/l
Tab. 30. Stato elementi chimici a sostegno dello Stato ecologico dei corsi d’acqua monitorati nel comune di
Vigonza. (Fonte: www.arpa.veneto.it).
2.2.3.5 Stato ecologico
Gli EQB monitorati da ARPAV nel triennio 2010-2012 sono: macroinvertebrati,
macrofite e diatomee.
Allo stato attuale non sono disponibili le metriche di riferimento degli EQB per i corpi
idrici fortemente modificati, che in questa fase sono classificati come fossero naturali,
introducendo una sottostima della classe di qualità biologica.
34
0,9
2
0,3
I corpi idrici artificiali sono classificati solo con gli elementi di qualità chimici.
Nel triennio 2010-2012, i fiumi Brenta e Tergola, identificati nei tratti che scorrono nel
territorio di Vigonza come “corpi idrici fortemente modificati”, presentano uno Stato
Ecologico, rispettivamente “Scarso”, “Sufficiente” e “Cattivo” nel secondo tratto del
Tergola. Non raggiungono lo stato “Buono” perché presentano EQB, LIMeco e/o
inquinanti specifici non compresi nell’elenco delle priorità, non conformi (Sufficiente,
Scadente o Cattivo).
Gli scoli Pionchetta Nord – Pionca e Perarolo – Salgarelli – Tergolino, classificati solo
con il monitoraggio chimico, ottengono uno stato ecologico “Sufficiente”.
Fig. 5. “Stato ecologico e stato chimico dei corsi d’acqua”. Triennio 2010-2012. Territorio di Vigonza.
(Fonte: www.arpa.veneto.it).
Legenda
Stato chimico
Buono
Mancato conseguimento dello “stato buono”
Non classificato
Stato ecologico
Elevato
Inquinanti specifici
Sufficiente
Buono
Sufficiente
Scarso
Cattivo
Non classificato
35
Corpo
idrico
Caratteristiche tratto
Tipologia
EQB
Diatomee
EQB
Macrofite
EQB
Macroinvertr.
LIMeco
Inquinanti
specifici
Stato
ecologico
Codice
Da
A
Rettificazione
corso –
Sbarramento in
località Strà
Buono
-
Scarso
Buono
Buono
Scarso
Fiume
Brenta
Fortemente
modificato
156_65
Affluenza del
Canale
Piovego di
Villabozza
Scolo
Pionchetta
Nord –
Pionca
Artificiale
632_10
Derivazione
dal fiume
Tergola
Confluenza nel
Naviglio Brenta
-
-
-
Sufficiente
Sufficiente
Sufficiente
Scolo
Perarolo –
Salgarelli –
Tergolino
Artificiale
633_10
Inizio corso
Confluenza nello
Scolo Pionca
-
-
-
Sufficiente
Sufficiente
Sufficiente
Fiume
Tergola –
Serraglio
Fortemente
modificato
636_20
Affluenza
dello Scolo
Vandura
Cambio tipo
(affluenza dello
Scolo Negrisia)
-
-
Sufficiente
Buono
Sufficiente
Sufficiente
Fiume
Tergola –
Serraglio
Fortemente
modificato
636_30
Cambio tipo
(affluenza
dello Scolo
Negrisia)
Confluenza nel
Naviglio Brenta
-
-
Cattivo
Sufficiente
Sufficiente
Cattivo
Note
Classificato
con metriche
EQB per corpi
idrici naturali
Corpo idrico
artificiale
classificato
solo con la
chimica
Corpo idrico
artificiale
classificato
solo con la
chimica
Classificato
con metriche
EQB per corpi
idrici naturali
Classificato
con metriche
EQB per corpi
idrici naturali
Tab. 31. Stato ecologico triennio 2010-2012, secondo il D.lgs. 152/06, dei corsi d’acqua monitorati nel comune di Vigonza. (Fonte: www.arpa.veneto.it)
36
2.2.4 Stato delle acque sotterranee
“Le acque sotterranee sono le acque che si trovano al di sotto della superficie del
terreno, nella zona di saturazione e in diretto contatto con il suolo e il sottosuolo”. (art. 2
D.L. 152/99)
Al fine della classificazione delle acque sotterranee in funzione degli obiettivi di qualità
ambientale, è necessario individuare i corpi idrici significativi. Ai sensi del D.L. 152/99
sono “significativi” gli accumuli d’acqua contenuti nel sottosuolo permeanti la matrice
rocciosa, posti al di sotto del livello di saturazione permanente. Fra esse ricadono le falde
freatiche e quelle profonde, in pressione o meno, contenute in formazioni permeabili e, in
via subordinata, i corpi d’acqua intrappolati entro formazioni permeabili con bassa o nulla
velocità di flusso.
Appartengono a questo gruppo anche “le manifestazioni sorgentizie, concentrate o diffuse
e anche subacquee, in quanto affioramenti della circolazione idrica sotterranea. Non
sono significativi gli orizzonti saturi di modesta estensione e continuità posti all’interno o
sulla superficie di una litozona poco permeabile e di scarsa importanza idrogeologica e
irrilevante significato ecologico”.10
Nel comune di Vigonza non vi sono falde acquifere pregiate da sottoporre a tutela11.
Legenda
Corsi d’acqua significativi (D.Lgs. 152/2006)
Corsi d’acqua di rilevante interesse ambientale o
potenzialmente influenti su corsi ‘acqua
significativi (D.Lgs. 152/2006)
Altri corsi d’acqua
Comuni con acquiferi confinati pregiati da
sottoporre a tutela
Fig. 6. Comuni con acquiferi confinati pregiati da sottoporre a tutela. Particolare comune di Vigonza. (Fonte:
“Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto”, 2007)
In applicazione delle direttive 2000/60/CE e 2006/118/CE per le acque sotterranee sono
stati identificati i corpi idrici sotterranei (unità di gestione) nell’ambito dei Distretti
Idrografici e la relativa caratterizzazione attraverso l’analisi delle pressioni e degli impatti
sui corpi idrici sotterranei.
Il comune di Vigonza ricade nel settore della Bassa Pianura Settore Brenta (GWB BPSB).
10
Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152: Allegato 1 – Monitoraggio e classificazione delle acque in
funzione degli obiettivi di qualità ambientale.
11
Tra tutte le falde, sono considerate le falde confinate destinate alla produzione di acqua potabile ad uso
pubblico acquedotto.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
37
Legenda
BPV
BPSB
Acquiferi profondi del sistema differenziato
Bassa Pianura Settore Brenta
Fig. 7. Corpi idrici sotterranei, particolare area di studio.
(Fonte: www.arpa.veneto.it).
2.2.4.1 Stato Quantitativo
La valutazione dello stato quantitativo, basata sull’analisi dei trend dei livelli piezometrici
per il periodo 1999-2008, ha assegnato al bacino sotterraneo Bassa Pianura Settore
Brenta la classificazione “stato buono”.
Nella figura che segue, sono rappresentati i risultati dei monitoraggi delle acque
sotterranee dal 1999 al 2010.
Corpo idrico
sotterraneo
Bassa Pianura Settore
Brenta
Stato
chimico
Stato
quantitativo
Buono
Buono
2003-2008
1999-2008
(Fonte: www.arpa.veneto.it)
Fig. 8. Risultati del monitoraggio del
livello piezometrico per il periodo 19992010. (Fonte: ARPAV, “Stato delle Acque
sotterranee”. Anno 2010)
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
38
2.2.4.2 Stato chimico puntuale
Nel comune di Vigonza non sono localizzati pozzi di monitoraggio delle acque
sotterranee, quindi saranno analizzati i monitoraggi effettuati nei comuni confinanti di
Cadoneghe, Campodarsego e Pianiga.
Le acque monitorate durante il periodo 2009-2012 sono state classificate in stato
“buono”.
Comune
Cod.
Tipologia pozzo
Prof. m
Anno
Stato chimico
Cadoneghe
Campodarsego
Pianiga
967
60
292
Falda semiconfinata
Falda confinata
Falda confinata
12
230
120
2009
2009
2009
Buono
Buono
Buono
Cadoneghe
Campodarsego
Pianiga
967
60
292
Falda semiconfinata
Falda confinata
Falda confinata
12
230
120
2010
2010
2010
Buono
Buono
Buono
Cadoneghe
Campodarsego
Pianiga
967
60
292
Falda semiconfinata
Falda confinata
Falda confinata
12
230
120
2011
2011
2011
Buono
Buono
Buono
Cadoneghe
Campodarsego
Pianiga
60
-
Falda confinata
-
230
-
2012
-
Buono
-
Tab. 32. Stato chimico puntuale. (Fonte: www.arpa.veneto.it )
Nella figura che segue, è rappresentata la mappa provinciale dello stato chimico puntuale
per l’anno 2012.
Legenda
Buono
Scadente
Fascia delle risorgive
Fig. 9. Mappa provinciale dello stato chimico puntuale. Anno 2012.
(Fonte: www.arpa.veneto.it )
2.2.4.3 Concentrazione di nitrati
La pratica della fertilizzazione dei terreni agricoli, eseguita attraverso lo spandimento
degli effluenti è oggetto di una specifica regolamentazione volta a salvaguardare le acque
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
39
sotterranee e superficiali dall’inquinamento causato, in primo luogo, dai nitrati presenti
nei reflui. La direttiva comunitaria 91/676/CEE ha dettato i principi fondamentali cui si è
uniformata la successiva normativa nazionale: il decreto legislativo 11 maggio 1999, n.
152 e il decreto ministeriale 7 aprile 2006.
La Direttiva 91/676/CE prevede:
 Una designazione di “Zone Vulnerabili da Nitrati” di origine agricola (ZVN)”,
nelle quali vi è il divieto di spargimento dei reflui degli allevamenti e di quelli
provenienti dalle piccole aziende agroalimentari, fino un limite massimo annuo di
170 kg di azoto per ettaro;
 La regolamentazione dell’utilizzazione agronomica dei reflui con definizione dei
“Programmi d’Azione”, che stabiliscono le modalità con cui possono essere
effettuati tali spandimenti.
Il D.M. 7/4/2006, ha definito i criteri generali e le norme tecniche sulla base dei quali le
Regioni elaborano i “Programmi d’Azione” per le Zone Vulnerabili ai Nitrati.
La Giunta regionale del Veneto, con la D.G.R. n. 2495 del 7 agosto 2006, “Recepimento
regionale del D.M. 7 aprile 2006 - Programma d’azione per le zone vulnerabili ai nitrati
di origine agricola del Veneto”, ha disciplinato le attività di spandimento dei reflui sia per
le zone vulnerabili sia per le rimanenti aree agricole del Veneto. La designazione delle
ZVN del Veneto è stata portata a termine con delibera del Consiglio regionale n. 62 del
17 maggio 2006.
Nel comune di Vigonza il grado di vulnerabilità ai nitrati è ”totale”.
Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola
Legenda
Bacino Scolante nella Laguna di Venezia (DCR
n. 23 del 07/05/2003)
Fig. 10. “Carta delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine
agricola”. Particolare comune di Vigonza. (Fonte: “Piano
di Tutela delle Acque della Regione Veneto”, 2007)
La “Direttiva nitrati” (91/676/CEE) fissa a 50 mg/l la concentrazione oltre la quale le
acque sotterranee sono da considerarsi inquinate da nitrati, definendo vulnerabili le zone
di territorio che scaricano direttamente o indirettamente su tali acque.
I valori misurati nel 2010 e 2012 sono stati inferiori al limite di 50 mg/l.
L’analisi delle serie storiche, relative al periodo 2003-2012 rileva che l’andamento è
stazionario nei comuni di Campodarsego e Pianiga.
Il trend nel comune di Cadoneghe non è valutabile.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
40
Comune
Cod.
Tipologia pozzo
Prof. m
Anno
NO3 mg/l
Trend 2003-2010
Cadoneghe
Campodarsego
Pianiga
967
60
292
Falda semiconfinata
Falda confinata
Falda confinata
12
230
120
2010
2010
2010
<1
<1
<1,0
non valutabile
costante
costante
Cadoneghe
Campodarsego
Pianiga
967
60
292
Falda semiconfinata
Falda confinata
Falda confinata
12
230
120
2012
2012
2012
4
<1,0
stazionario
stazionario
Tab. 33. Concentrazione media annua di nitrati nelle acque sotterranee 2010-2012 e risultati del test di
Mann-Kendall anni 2003-2010. (Fonte: www.arpa.veneto.it )
Legenda
<25 mg/l
25 – 39 mg/l
40 – 50 mg/l
> 50 mg/l
Fascia delle risorgive
Fig. 11. Mappa provinciale della concentrazione di nitrati. Anno 2012.
(Fonte: www.arpa.veneto.it )
2.2.5 Acque potabili
La definizione comune di “acque potabili” comprende diverse tipologie di acque
disciplinate da normative differenti. Le acque destinate al consumo umano sono: le acque
destinate a uso potabile, alla preparazione di cibi e bevande o ad altri usi domestici, le
acque usate nelle industrie alimentari per la preparazione di prodotti destinati al consumo
umano. Le acque destinate al consumo umano devono rispondere ai requisiti di qualità
definiti nel D.L. del 2 febbraio 2001 n. 31.
Le acque minerali naturali hanno origine da una falda o da un giacimento sotterraneo,
hanno caratteristiche igieniche e chimico - fisiche particolari e proprietà favorevoli alla
salute.
L’utilizzazione e il commercio delle acque minerali sono disciplinati dal D.L. n. 105 del
25 gennaio 1992, mentre i criteri di valutazione delle caratteristiche delle acque minerali
naturali sono riportati nel Decreto del 12 novembre 1992 n. 542.
Le acque superficiali da destinare alla produzione di acqua potabile sono classificate
secondo i criteri generali e le metodologie di rilevamento della qualità previsti nel D.L.
152/06.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
41
2.2.5.1 Qualità delle risorse idriche
L’approvvigionamento idrico della provincia di Padova è basato su captazioni da acqua
superficiale (fiume Adige, Bacchiglione, canale Brentella) e da acque sotterranee
provenienti da pozzi; frequente è il caso di perforazioni da subalveo.
Gli acquedotti presentano estensione e interconnessioni diverse: si va dal caso di comuni
con copertura acquedottistica inferiore al 40% (Piombino Dese, Fontaniva), al caso dei
comuni di Padova e Abano Terme, ai cui rubinetti confluisce acqua proveniente da
sorgenti e pozzi artesiani siti fuori provincia (Villaverla, Dueville, Vicenza), unita ad
acqua captata dalle acque superficiali del fiume Bacchiglione e del canale Brentella. In
questo caso, la qualità dell’acqua erogata in rete, presenta caratteristiche chimico-fisiche
medie rispetto a quelli delle fonti idriche di partenza.
In tutte le province, le Aziende ULSS hanno predisposto piani annuali di controlli
analitici eseguiti in punti significativi delle reti di distribuzione acquedottistiche. I referti
analitici dei campioni, analizzati presso i laboratori ARPAV, segnalano all’Azienda
ULSS gli eventuali superamenti di limite. Sulla base dei referti analitici e di altre
valutazioni tecnico-sanitarie l’Azienda ULSS emette il giudizio di idoneità.
Nei campioni prelevati, sono misurati elementi chimici che descrivono le caratteristiche
dell’acqua, il suo contenuto di minerali e alcuni altri elementi “nutrienti” che monitorano
eventuali apporti antropici.
In tutti i campioni sono misurati il pH, la conducibilità, le concentrazioni di cloruri,
solfati, ione ammonio, nitriti e nitrati.
Parametri chimici inorganici
Le acque distribuite nel comune di Vigonza sono caratterizzate da un valore di
conducibilità elettrica medio compreso tra 401-515 µS/cm, un contenuto di cloruri <8,5
mg/l e solfati di valore compreso tra 13,9-31,2 mg/l (i valori guida dettati dal D.P.R. n.
236/88 sono 25 mg/l per entrambi i parametri) e pH compreso tra 7,6 e 7,7.
Per quanto riguarda lo ione ammonio è stato rilevato che è presente, anche in
concentrazioni superiori ai limiti consentiti dalla normativa, nelle zone dove l’acqua è
attinta da falde alloggiate in terreni di natura torbosa. Sono zone dove ancora sono molto
frequenti gli approvvigionamenti autonomi perché non servite da rete acquedottistica.
Non ci sono aree di significativa presenza di fluoruri.
Metalli
La presenza naturale di alti livelli di ferro non è motivo di preoccupazione per la salute
ma altera l’aspetto, l’odore e il sapore dell’acqua rendendola non accettabile. Il limite
normativo è 200 µg/l, a Vigonza è stata rilevata una concentrazione compresa tra 31 e
100 µg/l.
2.2.5.2 Concentrazione di nitrati
Fra i parametri chimici, i nitrati sono naturalmente presenti a concentrazioni molto basse
nelle acque. Concentrazioni superiori a 9 mg/l per le acque sotterranee e 18 mg/l per le
acque superficiali, indicano la presenza di apporti antropici derivanti dall’attività agricola.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
42
L’indicatore è stato calcolato da ARPAV a partire dal 2007, considerando le mediane
annuali delle concentrazioni misurate nei punti scelti lungo le reti acquedottistiche in ogni
comune veneto. Il limite di questa misurazione consiste nel fatto che alcuni comuni sono
serviti da più reti, alimentate da diverse fonti di approvvigionamento, con caratteristiche
qualitative diverse.
La normativa di riferimento (D.Lgs. 31/01) prevede che la concentrazione di nitrati nelle
acque utilizzate per il consumo umano, non deve superare i 50 mg/l.
Il monitoraggio dei nitrati e nitriti ha dato risultati positivi, poiché le quantità rilevate
sono molto basse. Nelle acque distribuite nel comune di Vigonza, la concentrazione di
NO3 è compresa tra 15 e 25 mg/l.
Nella figura che segue, è rappresentata la mappa della concentrazione di nitrati nei
comuni della provincia di Padova. L’analisi è stata limitata ai comuni con almeno 5 anni
di dati nel periodo 2007-2012.
Legenda
Mg/l NO3
<5
5 - <15
15 - <25
25 - <50
Fig. 12. Mediana della concentrazione di nitrati nelle acque
distribuite per il consumo umano nell’anno 2012. (Fonte:
www.arpav.it)
2.2.6 Acque reflue urbane
Nel D.Lgs. 156/2006 (Parte III., Sezione II le acque reflue sono definite come: “il
miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali, e/o di quelle meteoriche
di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate, e provenienti da
agglomerato”.
2.2.6.1 Conformità degli agglomerati ai requisiti di collettamento
In base alle indicazioni ministeriali si pone come soglia limite sulla quale valutare la
conformità degli agglomerati il 98% di collettamento a fognatura del carico generato. Si
considera inoltre come obiettivo intermedio, utile per una valutazione del percorso in atto,
il 95%.
In base alla Direttiva 91/271/CEE, l’“agglomerato” è l’area in cui la popolazione e/o le
attività economiche sono sufficientemente concentrate in modo da rendere tecnicamente
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
43
ed economicamente possibile la raccolta e il convogliamento delle acque reflue urbane
verso un impianto di trattamento o un punto di scarico finale.
Il “carico generato” è il carico organico biodegradabile dell’agglomerato espresso in AE,
costituito dalle acque reflue domestiche (escluso il carico delle case sparse) e industriali
(ad esclusione di quelle scaricate direttamente in acque superficiali).
Denominazione
unità locale
Ragione sociale
Indirizzo
unità
locale
Tipo
Scarico
Corpo Idrico
ricettore
N. AE
Classificazione
Dep.
Impianto Complesso
(Dep. Vigonza e compostaggio)
ETRA S.p.a.
ETRA S.p.a.
Energia Territorio
Risorse Ambientali
Via
Barbarigo
Acque
reflue
urbane
Rio dell’Arzere
50000
1^ Categoria
>13.000 AE
Potenzialità dei depuratori
Agglomerati
Comuni
Fig. 13. Localizzazione del depuratore secondo la
potenzialità in AE nel comune di Vigonza. (Fonte:
“Piano di Tutela delle Acque della Regione
Veneto”, 2007)
Nel comune di Vigonza in via Barbarigo è localizzato il depuratore consortile (con
potenzialità di 70.000 A.E.), per il trattamento delle acque di fognatura di tutto il
territorio comunale collocato in sinistra Brenta, con l’esclusione della zona di San Vito,
situata in destra Brenta, che fa riferimento al depuratore di Ca’ Nordio.
Al depuratore di Vigonza sono collettate tutte le acque di Villanova, Borgoricco e
Massanzago, parte delle acque dei comuni di Campodarsego, Trebaseleghe, Piombino
Dese e Resana.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
44
2.3 Suolo
“Il suolo è una risorsa vitale e in larga misura non rinnovabile, sottoposta a crescenti
pressioni. L’importanza della protezione del suolo è riconosciuta a livello internazionale
e nell’Unione Europea12”.
L’obiettivo del VI Programma d’Azione in materia di ambiente, pubblicato dalla
Commissione nel 2001, è proteggere il suolo da erosione e inquinamento, mentre nella
Strategia per lo Sviluppo Sostenibile, (2001), si rileva che “perdita di suolo e riduzione
della fertilità del suolo, compromettono la redditività dei terreni agricoli…” affinché il
suolo possa svolgere le sue diverse funzioni, è necessario preservarne le condizioni.
2.3.1 Indicatori di sintesi
La Commissione dell’Unione Europea (COM 179/02) ha identificato come principali
processi di degradazione ambientale del suolo, la diminuzione di sostanza organica e la
diminuzione della biodiversità, l’erosione e il compattamento del suolo, la
contaminazione, la cementificazione, la salinizzazione, e i rischi idrogeologici.
Gli indicatori selezionati per la matrice “Suolo” sono identificabili con le azioni di
pianificazione realizzata e programmata.
2.3.1.1 Uso del suolo
I diversi usi del suolo creano potenziali fonti di pressioni sullo stato di questa risorsa.
La gestione agraria può influenzare in modo significativo le caratteristiche strutturali e
nutrizionali del suolo, incidendo anche sui fenomeni di perdita/aumento di sostanza
organica e di perdita del suolo; tra le attività agricole, il seminativo (cereali, coltivazioni
industriali, orticole, floricole e risicole) rappresenta il maggior consumo di risorse, sia in
termini di prelievi di prodotti minerali dal suolo sia di input esterni. Di minor impatto per
il suolo sono le coltivazioni a foraggiere (i prati stabili) avvicendate e terreni a riposo e le
coltivazioni legnose agrarie, anche se permane il problema della compattazione del suolo
dovuto alle macchine agricole e il problema dell’inquinamento di antiparassitari.
Per gli usi diversi da quello agricolo (aree naturali, boschi) si ipotizza che la pressione
antropica sia la più bassa possibile sugli ecosistemi. Tuttavia in particolari situazioni di
dissesto idrogeologico la presenza regolatrice dell’uomo può avere un importante ruolo
positivo.
Le tipologie di uso del suolo legate alle infrastrutture e all’urbanizzazione provocano
forme irreversibili di modifica del suolo. Esse hanno una particolare importanza sia per
quanto riguarda la risorsa suolo, sia per la vita delle popolazioni di un determinato
territorio.
12
Comunicazione della Commissione Europea n. 179/2002.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
45
Fig. 14. Uso del suolo del territorio di Vigonza. (Fonte: Carta della “Copertura del Suolo 2007”, Regione del
Veneto, “Progetto G.S.E. Land – Urban Atlas”, 2009.
Con la nuova legge urbanistica n. 11 del 2004 e la sua applicazione nel primo Piano di Assetto del
Territorio del Comune di Vigonza, il cambio di destinazione d’uso dei suoli da agricolo ad altra
destinazione è permessa solo in aderenza a zone già urbanizzate, limitando così la frammentazione
del territorio agricolo.
2.3.1.2 Diminuzione della superficie agraria utile
La diminuzione della superficie agraria è solitamente indice di un aumento del suolo
urbanizzato e di conseguente perdita di suolo naturale e delle funzioni collegate, come ad
esempio la produzione alimentare, il contributo alla diversità biologica o lo stoccaggio del
carbonio.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
46
L’indicatore è espresso dalla percentuale di aree agricole perse a favore di aree artificiali,
normalizzata sulla superficie delle prime ad inizio periodo.
Tanto più alto è il valore di questo indicatore, quanto più alto è l’impatto
dell’urbanizzazione sulle aree agricole.
Come esempio del consumo di suolo, in Figura 15, è riportata la diminuzione di
superficie agraria utile (SAU) tra il censimento dell’agricoltura del 1970 e del 2000.
Nel comune di Vigonza la diminuzione della SAU è stata superiore al 20%.
Fig. 15. Diminuzione % della SAU tra il censimento
dell’agricoltura del 1970 e del 2000 (Fonte: “Rapporto
sugli Indicatori Ambientali del Veneto”, 2008).
Il Piano degli Interventi prevede il monitoraggio della S.A.U. (Superficie agricola Utile)
e la verifica dello stato di attuazione rispetto alla S.A.T. (Superficie agricola
Trasformabile) che il PAT aveva stabilito nella quantità di mq 280.904.
Per attuare detto monitoraggio l’Ufficio di Piano ha utilizzato la nuova Ortofoto Digitale
AGEA 2013 fornita dalla Regione Veneto, cui sono state sovrapposte le seguenti banche
dati cartografiche:
o SAU del PAT;
o Accordi Pubblico privati;
o La zona agricola al Primo PI;
o Le ATO (ambiti territoriali omogenei).
Da questa sovrapposizione è scaturita la nuova banca dati cartografica relativa alle zone
interessate da accordi pubblico-privati ricadenti contemporaneamente in SAU ed in Zona
agricola rispetto al primo PI.
La sovrapposizione e definizione delle superfici in SAU che hanno subito trasformazioni
urbanistiche/edilizie sono state cartografate in due elaborati grafici denominati
Monitoraggio della SAU M01 e Monitoraggio della SAU M02.
La somma delle superfici delle aree dei singoli accordi ricadente in SAU, corrisponde
alla Superficie di SAU Trasformata ed è sintetizzata nella tabella di seguito riportata.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
47
TABELLA DEGLI ACCORDI RICADENTI IN SAU
N. ACCORDO
05
11
27
28
29
32
15
16
36
45
17
19
30
31
43
N. PI
01
02
03
03
03
03
02
02
03
07
02
02
03
03
07
SUPTOTALE
9.762
1.000
1.200
1.001
1.293
3.595
5.092
1.600
1.117
1.550
25.552
17.253
931
1.793
800
SUPINSAU
7.760
1.000
1.123
1.001
1.162
1.336
3.551
1.589
1.055
416
182
6.977
814
1.458
634
30.058
PER ATO
13.382
6.611
10.065
ATO
1
1
1
1
1
1
2
2
2
2
3
3
3
3
3
SUPERFICIE TRASFORMATA SUDDIVISA PER ATO
ATO 1
ACCORDI IN SAU
ATO 2
13.382
6.611
ATO 3
10.065
TOTALE
30.058
SUPERFICIE
SUPERFICIETTRASFORMATA
RASFORMATASUDDIVISA
SUDDIVISA
PER
PERAT
ATO
O
33%
33%
45%
45%
ATO
ATO11
ATO
ATO22
ATO
ATO33
22%
22%
SUPERFICIE
SUPERFICIE AGRICOLA
AGRICOLATRASFORMABILE
TRASFORMABILE
10%
10%
SAT
SATCONSUMATA
CONSUMATA
SAT
SATDISPONIBILE
DISPONIBILE
90%
90%
La SAU consumata ammonta a 30.058 m2 e pertanto la SAU ancora disponibile nei 10
anni di validità del PAT viene ricondotta a 250.846 m2.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
48
2.3.1.3 Il Verde pubblico
Il verde in città assolve molteplici funzioni, oltre a quelle più note estetiche e ricreative,
contribuisce a mitigare l’inquinamento delle matrici ambientali (aria, acqua e suolo),
migliora il microclima e contribuisce al mantenimento e arricchimento della biodiversità.
La presenza di aree verdi concorre al miglioramento della percezione dell’ambiente
urbano e della qualità della vita dei cittadini, assumendo in tale contesto un ruolo
fondamentale.
Gli indicatori che sono stati analizzati sono:
 Verde urbano pubblico (come percentuale sulla superficie comunale)
 Verde urbano pubblico pro capite
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
49
Fig. 16. “Aree a servizi” del comune di Vigonza. (Fonte: Piano Interventi del comune di Vigonza, 2013)
Totale verde urbano pubblico: 805.445 m2 di cui 468.655 m2 disponibili.
Totale verde urbano pro-capite: 36,2 m2 di cui 22,08 m2 disponibili.
Il riferimento normativo prevede 30 mq di aree a servizi complessive (verde, parcheggi,
istruzione e interesse comune per abitante).
2.3.1.4 Aree allagabili
Le aree soggette a pericolo di allagamento sono classificate con livelli di pericolosità
idraulica pari a P1, P2 e P3.
Il principale strumento per l’individuazione delle aree critiche si basa sulla suddivisione
del territorio in tre classi:
 Aree idonee;
 Aree non idonee;
 Aree idonee sotto condizione
Che si traducono in termini di pianificazione territoriale in differenti attenzioni alla
problematica della mitigazione idraulica in sede di trasformazioni dei suoli.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
50
Fig. 17. “Carta delle aree allagabili” del comune di Vigonza. (Fonte: PAT del comune di Vigonza, 2010)
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
51
2.4 Agenti fisici
Questo capitolo è dedicato alla descrizione e all’analisi di quei fattori di inquinamento
che non appartengono ad una matrice specifica (aria, acqua, suolo) ma che incidono
sull’ambiente.
I campi elettromagnetici, il rumore, l’inquinamento luminoso, sono generati dalle attività
umane e alcune derivano direttamente dallo sviluppo tecnologico, producendo nuove
fonti di rischio per la salute umana.
2.4.1 Inquinamento elettromagnetico
L’inquinamento elettromagnetico o elettrosmog riguarda i campi elettrici, magnetici o
elettromagnetici che generano radiazioni non ionizzanti, cioè le radiazioni che non
determinano rottura dei legami atomici e molecolari, comprese nel range di frequenza da
0 Hz (Hertz) e 300 GHz (GigaHertz) emesse da impianti di radiocomunicazioni e dalle
linee di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica. L’inquinamento
elettromagnetico è prodotto dalle radiazioni non ionizzanti con frequenza inferiore a
quella della luce infrarossa.
La Legge Quadro n. 36/2001 sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici,
magnetici ed elettromagnetici, è il primo testo di legge organico che disciplina in materia
di campi elettromagnetici.
La legge riguarda tutti gli impianti, i sistemi e le apparecchiature per usi civili e militari
che possono esporre la popolazione e i lavoratori ai campi elettromagnetici compresi tra 0
Hz e 300 GHz.
2.4.1.1 Elettrodotti
Le principali sorgenti di campi elettromagnetici a bassa frequenza sono costituite dagli
impianti di generazione e trasmissione della corrente elettrica. Il maggior impatto, sia
ambientale sia nella generazione di campi magnetici, è provocato dalle linee di
distribuzione ad alta tensione usate per il trasporto di energia elettrica su lunghe distanze.
Sviluppo in km delle linee elettriche di alta tensione
In provincia di Padova esistono 546 km di linee elettriche ad alta tensione, di cui 397 km
sono linee da 132 kV, 90 km da 220 kV e 59 km da 380 kV (linea ad altissima tensione).
Nel comune di Vigonza sono presenti 3 elettrodotti di Enel Distribuzione S.p.a. (132
Kv)e 2 elettrodotti di Enel Terna (220 Kv).
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
52
Legenda
Elettrodotti da
132 KV
Elettrodotti da
220 KV
Elettrodotti da
380 KV
Fig. 19. Sviluppo in km delle linee elettriche di alta tensione. (Fonte: “Elettrosmog: mappatura siti sensibili
ed elettrodotti in provincia di Padova”.
Siti sensibili 13
A partire dal 2005, è stato riscontrato nel comune di Vigonza, un superamento delle
soglie di campo elettrico/induzione magnetica fissate dal DPCM 8/7/2003; riguarda il
valore di attenzione (10 µT) riscontrato in prossimità della cabina di trasformazione
localizzata nella Scuola Media don Milani. Il gestore è intervenuto per risanare la cabina
elettrica.
Comune
Tipologia di area
Tipo di superamento
Tipo di elettrodotto
Risanamento
Vigonza
Scuola Media don Milani
Valore di attenzione
Cabina elettrica
SI
Tab. 34. Superamenti dei limite di legge registrati a partire dal 2005 nel comune di Vigonza. Aggiornamento
settembre 2013. (Fonte: http://www.arpa.veneto.it)
2.4.1.2 Impianti fissi per telecomunicazioni
Un impianto di telecomunicazione è un sistema di antenne che consente la trasmissione di
un segnale elettrico nello spazio aperto sotto forma di onda elettromagnetica.
Le antenne possono essere trasmittenti, quando convertono il segnale elettrico in onda
elettromagnetica; riceventi, quando convertono l’onda elettromagnetica in segnale
elettrico. Gli impianti di telecomunicazioni trasmettono ad alta frequenza, tra i 100 kHz e
300 GHz, secondo due metodologie: broadcasting (da un punto emittente a molti punti
riceventi, come i ripetitori radiotelevisivi e le Stazioni Radio Base della telefonia
cellulare) o direttiva, da punto a punto come i ponti radio.
13
I siti sensibili comprendono asili nido e scuole materne, scuole elementari, medie inferiori e parchi gioco
(individuazione effettuata in base alla comunicazione del Ministero dell’Ambiente del 03/08/1999 prot. 3205
e 3218).
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
53
Numero e localizzazione delle Stazioni Radio Base
Negli ultimi anni si è registrato in tutta la regione, un rapido incremento degli impianti di
telefonia mobile, passati da meno di 900 nel 2000 a oltre 7000 al 31/12/2012. I fattori
sono molteplici e spaziano dalla diffusione sempre maggiore dei telefoni cellulari
all’introduzione di nuove tecnologie, come l’UMTS, che a causa delle basse potenze in
antenna necessarie per ridurre interferenze, richiedono un numero maggiore di impianti
per garantire la copertura del segnale.
Nel territorio veneto si trovano (al 31/12/2012) 7.632 impianti censiti; di questi 5.315
sono impianti già attivi (contro i 3.797 del 2006) e 2.317 sono gli impianti previsti ma
non ancora operativi.
Le valutazioni previsionali, eseguite per il rilascio dell’autorizzazione, devono garantire
che presso gli edifici e i luoghi circostanti l’impianto, l’intensità del campo elettrico sia
inferiore alla soglia di 6 V/m, valore di attenzione e obiettivo di qualità stabilito dalla
normativa (DPCM 8/7/2003).
L’andamento della risorsa è considerato stabile poiché, nonostante il numero di SRB
continui ad aumentare ogni anno, le nuove tecnologie utilizzano potenze in antenna
inferiori rispetto ai precedenti impianti, riducendo in tal modo anche i livelli di campo
elettrico.
In Figura 20, è rappresentato il numero di SRB attive nel comune di Vigonza.
Fig. 20. Localizzazione delle SRB su Foto aerea. Anno 2007.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
54
Legenda
Fig. 21. SRB presenti nel comune di Vigonza. (Fonte: http://www.arpa.veneto.it)
Sorgenti elettromagnetiche controllate
Le attività di controllo eseguite da ARPAV hanno permesso di verificare che non vi sono
stati superamenti dei limiti negli impianti radio-base controllati.
Di seguito è riportata l’ultima campagna di monitoraggio 14 compiuta da ARPAV durante
il 2009, nel comune di Vigonza.
14
Fonte: http://www.arpa.veneto.it/agenti_fisici/htm/cem.asp
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
55
Punto di misura: Vigonza, via Regia 88
Campagna: dal 12 maggio 2009 al 10 giugno 2009
Localizzazione: Terrazza 6° piano casa privata
Campo elettrico: Indicatori Complessivi della
Campagna (V/m)
Media: 4,2
Massimo: 5,5
Legenda:
Il grafico mostra, in ascissa, il periodo di
rilevamento e, in ordinata, la media e il massimo
orari del campo elettrico in V/m; sull’asse delle
ordinate è evidenziato anche il valore di
attenzione/obiettivo di qualità di 6 V/m previsto
dalla normativa vigente.
Valore massimo orario
Valore medio orario
Valore attenzione/obiettivo di
qualità
Media mobile su 6 minuti
Media oraria
Massimo orario
Media della campagna di monitoraggio
Massimo della campagna di monitoraggio
Valore attenzione/obiettivo di qualità
La media mobile su 6 minuti è la media dei valori misurati negli ultimi
6 minuti, aggiornata ogni minuto con l'ultimo dato rilevato.
La media oraria è la media di tutte le medie mobili su 6 minuti
calcolate nell'ora di riferimento.
È la media mobile su 6 minuti che, nell'arco dell'ora di riferimento, ha
assunto il valore più elevato.
La media della campagna è la media di tutte le medie orarie calcolate
nell'intero periodo di monitoraggio.
È la media mobile su 6 minuti che, nell'arco della campagna di
monitoraggio, ha assunto il valore più elevato.
Valore che non deve essere superato negli ambienti adibiti a
permanenze prolungate per la protezione da possibili effetti a lungo
termine e obiettivo da conseguire per la minimizzazione delle
esposizioni, con riferimento a possibili effetti a lungo termine.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
56
2.4.2 Rumore
Per “inquinamento acustico” si intende “introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o
nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività
umane, pericolo per la salute umana, deterioramento dell’ecosistema, dei beni materiali,
dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno tale da interferire con le
legittime fruizioni degli ambienti stessi”. (Legge n. 447/1995, art. 2)
Il suono è una perturbazione meccanica che si propaga in un mezzo elastico (gas, liquido,
solido) e che è in grado di eccitare il senso dell'udito (onda sonora).
Il rumore si distingue dal suono perché è generato da onde acustiche irregolari e non
periodiche, percepite come sensazioni uditive sgradevoli e fastidiose.
2.4.2.1 Riferimenti normativi
Il quadro normativo di riferimento in materia di acustica ambientale è molto articolato,
con una molteplicità di descrittori utilizzati, limiti (distinti per sorgente e per ambiente
urbano circostante), periodi temporali presi a riferimento, metodiche di misura, ecc...
A livello europeo, la Direttiva 2002/49/CE “Direttiva del Parlamento europeo e del
Consiglio relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale”, ha
l’obiettivo primario di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi dell’esposizione al
rumore ambientale, attraverso la determinazione dell’esposizione al rumore,
l’informazione al pubblico relativamente al rumore e ai suoi effetti ed infine l’adozione di
piani d’azione. Il decreto definisce competenze e procedure per l’elaborazione delle
mappe acustiche strategiche e dei piani d’azione e per assicurare l’informazione e la
partecipazione del pubblico.
La Direttiva 2002/49/CE rinvia a successivi decreti per la definizione degli aspetti più
specificatamente tecnici, per il coordinamento e l’armonizzazione con il complesso
quadro normativo vigente a livello nazionale.
La norma, recepita a livello nazionale con il D.L. 19 agosto 2005 n. 194, stabilisce
l’utilizzo di nuovi indicatori acustici e specifiche metodologie di calcolo. Prevede, inoltre,
la valutazione del grado di esposizione al rumore mediante mappature acustiche, una
maggiore attenzione all’informazione del pubblico e l’identificazione e la conservazione
delle “aree di quiete”.
La Legge Quadro n. 447 del 26/10/95 e dai relativi decreti applicativi, stabilisce una serie
di azioni, in capo a soggetti diversi, volte alla riduzione e alla prevenzione
dell’inquinamento acustico: classificazione acustica del territorio e piani di risanamento
comunali, piani di risanamento delle aziende e piani di contenimento e abbattimento del
rumore per le infrastrutture di trasporto, valutazioni previsionali di impatto acustico e di
clima acustico. L’articolo 4 assegna alle Regioni il compito di emanare apposite
normative nelle quali elencare i criteri in base ai quali i comuni potranno poi procedere
alla classificazione del proprio territorio nelle zone previste dalle vigenti normative
(zonizzazione).
Il D.P.C.M. 14/11/97 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore” ha
determinato i valori limite di emissione, i valori limite di immissione, i valori di
attenzione e i valori di qualità da riferire alle classi di destinazione d’uso del territorio
previste nella zonizzazione acustica comunale.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
57
2.4.2.2 Piano di Classificazione Acustica Comunale
La Legge Quadro sull’inquinamento acustico (D.L. 447/95) prevede uno strumento che
fissa gli obiettivi da raggiungere (classificazione acustica del territorio comunale in
funzione della destinazione d’uso del territorio, secondo i criteri fissati dalle Regioni) e
un successivo Piano volto alla definizione dei tempi e delle modalità per gli interventi di
bonifica nel caso si superino i valori di attenzione (Piano di Risanamento Acustico). Nella
classificazione acustica il territorio comunale è suddiviso in aree omogenee in base
all’uso, alla densità insediativa, alla presenza di infrastrutture di trasporto. A ciascuna
area è associata una classe acustica, a cui sono associati i diversi valori limite per
l’ambiente esterno fissati dalla legge per il periodo diurno (dalle ore 6.00 alle ore 22.00) e
notturno (dalle ore 22.00 alle ore 6.00).
Il comune di Vigonza è dotato di Piano di Classificazione Acustica Comunale.
2.4.3 Inquinamento luminoso
Con il termine “inquinamento luminoso” si intende qualunque alterazione della quantità
naturale di luce del cielo notturno dovuta alla luce artificiale. Il fenomeno è dovuto al
flusso luminoso disperso verso il cielo (circa il 25-30% di flusso luminoso degli impianti
di illuminazione pubblica è disperso verso il cielo) e quindi non dalla parte “utile” della
luce.
2.4.3.1 Piano Comunale dell’Illuminazione Pubblica
La Regione Veneto con la Legge Regionale 27 giugno 1997, n. 22 è stata la prima in
Italia a prescrivere misure per la prevenzione dell’inquinamento luminoso sul territorio
regionale, “…al fine di tutelare e migliorare 1’ambiente, di conservare gli equilibri
ecologici nelle aree naturali protette … e al fine di promuovere le attività di ricerca e
divulgazione scientifica degli osservatori astronomici”.
La legge regionale indica le competenze specifiche di Regione e Comuni e definisce il
contenuto del Piano Regionale di Prevenzione dell’Inquinamento Luminoso (P.R.P.I.L.) e
del Piano Comunale dell’Illuminazione Pubblica.
Compito del P.R.P.I.L. è di definire le norme tecniche relative alle varie tipologie di
impianti di illuminazione esterna, i criteri per 1’individuazione delle zone di protezione
degli osservatori astronomici15, le misure di protezione per gli stessi e i criteri di
predisposizione dei Piani Comunali di Illuminazione Pubblica che, a loro volta dovranno
indicare le modalità e i termini per il loro adeguamento alle norme antinquinamento.
La L.R. n. 22/97 è stata sostituita dalla L.R. n. 17 del 7 agosto 2009: “Nuove norme per il
contenimento dell’inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell’illuminazione per
esterni e per la tutela dell’ambiente e dell’attività svolta dagli osservatori astronomici”.
La legge ha come oggetto gli impianti di illuminazione pubblici e privati presenti in tutto
il territorio regionale, sia in termini di adeguamento di impianti esistenti sia in termini di
progettazione e realizzazione di nuovi.
15
Il comune di Vigonza ricade nella zona di protezione di 10 km per gli osservatori non professionali.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
58
Con la Legge n. 17/2009, tutti i comuni del Veneto hanno tre anni di tempo per dotarsi di
un Piano dell’Illuminazione finalizzato al contenimento dell'inquinamento luminoso
(PICIL). Il Piano rappresenta l’atto di programmazione per ogni intervento di modifica,
adeguamento, installazione e realizzazione di nuovi impianti di illuminazione.
Per il comune di Vigonza non è ancora disponibile il PICIL.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
59
2.5 Popolazione
Il persistere della bassa fecondità, il progressivo allungamento della vita media e il
sempre maggiore numero di persone di età superiore ai 65 anni, sono alla base
dell’invecchiamento demografico che le popolazioni dell’Europa stanno attraversando in
questi anni. In molti casi solo l’apporto dell’immigrazione compensa alcuni effetti
negativi dell’invecchiamento, sostenendo la crescita della popolazione.
Secondo le previsioni pubblicate dall’ISTAT, si suppone che in Italia, la popolazione
possa svilupparsi ancora solo fino al 2014 per poi iniziare a ridursi, prima a un ritmo del
-1‰ ogni anno fino al 2030 e in seguito con un’intensità più sostenuta (-2,2‰ l’anno) nei
venti anni seguenti.
La popolazione residente in provincia di Padova nel gennaio 2012, ammontava a 927.848
unità pari al 19% del totale regionale. Padova occupa la prima posizione nel Veneto per
entità assoluta della popolazione residente, seguita da Verona (907.352 per un 18,59%),
Treviso (881.245, 18%), Vicenza (865.421, 17,8%) e Venezia (847.983pari al 17,4%).
Per Aree Territoriali la popolazione è così distribuita:
 Concentrazione della popolazione nei comuni attorno all’Area Centrale del
capoluogo.
 Seguono le due aree della parte settentrionale con un complessivo 22% del totale
provinciale, distribuito tra 11,9% del Cittadellese e un 10,1% del
Camposampierese.
 L’Area Meridionale e quella Collinare coprono il 31,5% della popolazione
residente con una maggiore concentrazione nel Monselicense (7,9%).
Nel comune di Vigonza l’evoluzione della popolazione è descritta a partire dal 1951 fino
al 2011, avendo come riferimento la popolazione iscritta all’anagrafe al 31 dicembre di
ogni anno e facendo riferimento alle ricostruzioni intercensuarie pubblicate dall’Istat.
Come evidenziato in Tabella 35, nel 1951 i residenti a Vigonza ammontavano a 11.067,
nel 2001 a 19.458 e nel 2011 raggiungono quota 22.075, segnando rispettivamente un
incremento di 8.391 e 11.008 unità, raddoppiando, quindi, rispetto al 1951.
Come confronto è riportato anche l’andamento della popolazione riferito ai residenti
complessivi in provincia di Padova. A livello provinciale si evidenziano dinamiche
alternate e in crescita soprattutto nell’ultimo decennio (2001-2011).
L’andamento demografico sul territorio comunale è nel complesso stabile, registrando
una crescita costante, raggiungendo il picco massimo nel decennio ’61-’71 (+20,8%) e
’91-01 (16,6%).
Il peso percentuale della popolazione di Vigonza sul totale della provincia di Padova è
costantemente crescente con il valore massimo nel 2011 (2,4%).
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
60
1951
1961
1971
1981
1991
2001
2011
Δv %
20111951
11.067
-
11.458
3,5%
13.843
20,8%
15.107
9,1%
16.681
10,4%
19.479
16,6%
22.017
13 %
98,9%
1,56
1,65
1,81
1,86
2,03
2,29
2,40
715.039
-
694.017
2,9
762.998
9,9
809.667
6,1
820.318
1,3
849.857
3,6
921.361
8,4
Anno
Vigonza
Residenti
Variazione
Peso % sulla
provincia
Provincia Padova
Residenti
Variazione
28,8
Tab. 35. Dinamica della popolazione nel comune di Vigonza. (Fonte: Dati ISTAT. Censimento della
popolazione)
Nei grafici delle figura che seguono, è rappresentata l’andamento della popolazione
durante il periodo 1871-2011 e la variazione annuale della popolazione di Vigonza
espressa in percentuale a confronto con le variazioni della popolazione della provincia di
Padova e della regione Veneto.
Fig. 22. Variazione % della
popolazione nel comune di
Vigonza
e
confronto
provinciale-regionale.
(Fonte: www.tuttitalia.it)
Fig. 23. Variazione % della
popolazione nel comune di
Vigonza
e
confronto
provinciale-regionale.
(Fonte: www.tuttitalia.it)
Considerando l’evoluzione della popolazione tra il 2001 e il 2012, si osserva un
incremento costante fino al 2010, per poi registrare un’inversione di tendenza dal 2011 e
ancora in aumento nel 2012.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
61
Fig. 79. Andamento della
popolazione
residente
2001-2012.
Le variazioni annuali della popolazione di Vigonza espresse in percentuale a confronto
con le variazioni della popolazione della provincia di Padova e della regione Veneto per
l’anno 2012 sono rappresentate nel grafico di Figura 24.
Fig. 24. Variazione % della
popolazione
residente
2002-2012.
(Fonte: www.tuttitalia.it)
Nella tabella che segue, è riportato l’andamento della popolazione di Vigonza nell’ultimo
decennio, il numero di famiglie e la media dei componenti per famiglia. L’analisi della
struttura del nucleo familiare acquista rilevanza in relazione alla costruzione degli scenari
di Piano in cui sarà necessario proiettare al 2020 la struttura delle famiglie e della
popolazione per quantificare il numero di abitazioni nuove occupate.
Anno
Popolazione
residente
Variazione
assoluta
Variazione
%
Numero
famiglie
Media
componenti
per famiglia
2001
19.479
-
-
-
-
2002
19.849
+370
+1,90%
-
-
2003
20.157
+308
+1,55%
7.161
2,81
2004
20.421
+264
+1,31%
7.327
2,78
2005
20.677
+256
+1,25%
7.527
2,74
2006
20.880
+203
+0,98%
7.708
2,71
2007
21.208
+328
+1,57%
7.882
2,69
2008
21.419
+211
+0,99%
8.069
2,65
2009
21.879
+460
+2,15%
8.388
2,61
2010
22.075
+196
+0,90%
8.674
2,54
2011
22.017
-58
-0,26%
8.830
2,49
2012
22.227
+210
+0,95%
8.785
2,53
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
Tab. 36. Dinamica della
popolazione nel comune di
Vigonza. (Fonte: Dati ISTAT.
Censimento
della
popolazione)
62
2.5.1 Densità abitativa
Rappresentando la densità della popolazione in Figura 25, i comuni a maggiore densità,
sono localizzati nella parte settentrionale della provincia, mentre nella parte meridionale
si trovano la maggior parte dei comuni con valori più bassi.
Fig. 25. Densità della popolazione nei comuni della
provincia. Anno 2006. (Fonte: “Rapporto sullo stato
dell’ambiente in provincia di Padova”, 2006)
Nel 2006, erano solo quattro i comuni dell’Area Metropolitana a superare la soglia dei
1.000 abitanti per km2: Padova, Selvazzano Dentro, Cadoneghe e Noventa Padovana; nel
2012 si sommano Albignasego e Rubano. Nello stesso anno il comune di Vigonza conta
una densità di 667 ab/km2.
Comuni
Abano Terme
Albignasego
Cadoneghe
Casalserugo
Legnaro
Limena
Maserà di P.
Mestrino
Noventa P.
Padova
Ponte S. Nicolò
Rubano
Saccolongo
Saonara
Selvazzano D.
Vigodarzere
Vigonza
Villafranca P.
Sup.
km2
Popolazione
(2012)
Densità
ab/km2
21,57
20,99
12,85
15,52
14,89
15,04
17,54
19,30
7,17
92,85
13,50
14,56
13,72
13,52
19,58
19,91
33,32
23,83
19.308
23.567
15.944
5.438
8.571
7.707
9.041
10.969
10.870
205.631
13.247
15.691
4.931
10.069
22.092
12.856
22.227
9.812
895
1.123
1.241
350
576
512
515
568
1.516
2.215
981
1.078
359
745
1.128
646
667
412
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
Fig. 37. Densità della popolazione nei
comuni dell’Area Metropolitana. Anno
2012. (Fonte: Dati ISTAT. Censimento
della popolazione)
63
2.5.2 Flusso migratorio della popolazione
Il grafico di Figura 26 visualizza l’andamento dei trasferimenti di residenza da e verso il
comune di Vigonza nel decennio 2002-2012. Fra gli iscritti, sono evidenziati con colore
diverso i trasferimenti di residenza da altri comuni, dall’estero e trasferimenti per altri
motivi.
Fig. 26. Flusso migratorio
della
popolazione
di
Vigonza. Periodo 20022012.
(Fonte: www.tuttitalia.it)
La tabella che segue, riporta il dettaglio del comportamento migratorio dal 2002 al 2012.
I trasferimenti di residenza sono riportati come iscritti e cancellati dall’Anagrafe del
comune.
Iscritti
Anno
Cancellati
Saldo
migratorio
con l'estero
Saldo
migratorio
totale
Altri comuni
Estero
Altri motivi
Altri comuni
Estero
Altri motivi
2002
575
51
72
397
5
13
+46
+283
2003
602
158
10
518
4
6
+154
+242
2004
615
121
4
541
4
9
+117
+186
2005
676
100
12
607
11
12
+89
+158
2006
701
89
16
628
7
19
+82
+152
2007
634
244
17
612
28
32
+216
+223
2008
690
184
20
664
30
49
+154
+151
2009
806
149
23
530
35
38
+114
+375
2010
656
126
14
561
29
52
+97
+154
2011
773
96
20
579
28
110
+68
+172
2012
677
88
193
648
50
92
+38
+168
Tab. 38. Flusso migratorio della popolazione nel comune di Vigonza. Periodo 2002-2012. (Fonte: Dati
ISTAT. Censimento della popolazione)
2.5.3 Movimento naturale della popolazione
Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le
nascite e i decessi ed è detto anche “saldo naturale”. Il grafico di Figura 27 riporta
l’andamento delle nascite e dei decessi durante il periodo 2002-2012. L’andamento del
saldo naturale è visualizzato dall’area compresa fra le due linee.
La tabella 39 riporta il dettaglio delle nascite e dei decessi dal 2002 al 2012.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
64
Fig.
27.
Movimento
naturale della popolazione
di Vigonza. Periodo 20022012.
(Fonte: www.tuttitalia.it)
Anno
Nascite
Decessi
Saldo naturale
2002
216
129
+87
2003
218
152
+66
2004
211
133
+78
2005
226
128
+98
2006
204
153
+51
2007
235
130
+105
2008
207
147
+60
2009
213
128
+85
2010
198
156
+42
2011
210
171
+39
2012
206
164
+42
Tab. 39. Saldo naturale della popolazione nel comune di
Vigonza. Periodo 2002-2012.
(Fonte: Dati ISTAT.
Censimento della popolazione)
2.5.4 I cittadini stranieri
I cittadini stranieri 16 residenti nella provincia di Padova nel 2010, ammontavano a 91.649
unità, pari al 9,8% del totale della popolazione provinciale.
La distribuzione all’interno delle Aree Territoriali della provincia è caratterizzata da una
maggiore concentrazione nell’Area Centrale che arriva al 53,3%; il fenomeno dipende
direttamente dalle maggiori opportunità occupazionali offerte da questa zona.
Le aree meridionali evidenziano percentuali inferiori, con le tre aree dell’Estense, del
Conselvano e dell’area Collinare che oscillano attorno al 3%.
Provincia PD
Vigonza
Anno
Stranieri Residenti
Residenti Totale
Stranieri %
Stranieri residenti
Residenti Totale
Stranieri %
2005
52.755
890.805
5,9%
810
20.677
3,9%
2006
58.498
897.999
6,5%
975
20.880
4,7%
2007
69.321
909.775
7,6%
1.225
21.208
5,8%
2008
79.878
920.903
8,7%
1.385
21.419
6,5%
2009
86.133
927.730
9,3%
1.514
21.879
6,9%
2010
91.649
934.216
9,8%
1.592
22.075
7,2%
Tab. 40. Dinamica della popolazione straniera nella provincia di Padova e confronto con il comune di
Vigonza. (Fonte: Dati ISTAT. Censimento della popolazione)
16
Dalle presenti valutazioni resta esclusa la quota di stranieri irregolari: l’aumento reale della popolazione
straniera è quindi sottostimato.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
65
Gli stranieri residenti a Vigonza al 1° gennaio 2011 sono 1592 e rappresentano il 7,2%
della popolazione residente.
La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 42,5% di
tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Repubblica Moldova (9,7%) e dalla
Repubblica Popolare Cinese (8,5%).
Fig. 28. Andamento della
popolazione
con
cittadinanza
straniera.
Periodo 2004 - 2011.
(Fonte: www.tuttitalia.it)
2.5.5 Indicatori demografici
Per comprendere meglio la dinamica della popolazione si considerano alcuni indici
normalmente utilizzati nello studio delle popolazioni.
La “piramide delle età” è una rappresentazione grafica usata nella statistica demografica
per descrivere la distribuzione per età di una popolazione.
Dalla forma della piramide delle età si deduce la storia demografica di una popolazione;
secondo la forma si può dedurre:

Ridotta mortalità con nascite costanti (al limite si ottiene un rettangolo);

Ridotta mortalità con nascite in calo (al limite un trapezio con la base inferiore
più corta);

Elevata mortalità infantile (base molto larga che si restringe prima molto
velocemente e poi meno velocemente);

Elevata mortalità generale (tipica forma piramidale che assegna il nome al tutto).
In Italia il grafico ha avuto la forma simile ad una piramide fino agli anni ‘60,
cioè fino agli anni del boom demografico.
Il grafico di Figura 29 riporta il confronto tra la piramide (al 2006) e quella prevista nel
2025 dall’ISTAT, per la provincia di Padova. Si può notare come la forma della piramide
assuma sempre più la forma di un rettangolo, indicando una popolazione con ridotta
mortalità e con il numero delle nascite costanti.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
66
Fig. 29. Piramide delle età
della provincia di Padova:
confronto tra il 2005 e il
2025. (Fonte: “Rapporto
sullo stato dell’ambiente in
provincia di Padova”,
2006)
Il grafico della figura che segue, cui è associata la corrispondente Tabella 41, rappresenta
la distribuzione della popolazione residente a Vigonza per età, sesso e stato civile al 1°
gennaio 2013.
La popolazione è riportata per classi quinquennali di età sull’asse Y, mentre sull’asse X
sono riportati due grafici a barre a specchio distinti per genere. I diversi colori
evidenziano la distribuzione della popolazione per stato civile: celibi e nubili, coniugati,
vedovi e divorziati.
Fig. 30. Piramide delle età
del comune di Vigonza.
Anno
2013.
(Fonte:
www.tuttitalia.it)
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
67
Età
Celibi
Nubili
Coniugati/e
Vedovi/e
Divorziati/e
Maschi
Femmine
Totale
Tot
%
Tot
%
Tot
%
0-4
1.078
0
0
0
540
50,1
538
49,9
1.078
4,8
5-9
1.156
0
0
0
577
49,9
579
50,1
1.156
5,2
10-14
1.132
0
0
0
575
50,8
557
49,2
1.132
5,1
15-19
1.030
1
0
0
534
51,8
497
48,2
1.031
4,6
20-24
977
35
0
0
508
50,2
504
49,8
1.012
4,6
25-29
793
228
1
1
498
48,7
525
51,3
1.023
4,6
30-34
730
610
3
9
639
47,3
713
52,
1.352
6,1
35-39
728
1.024
6
40
905
50,3
893
49,7
1.798
8,1
40-44
517
1.504
7
81
1.037
49,2
1.072
50,8
2.109
9,5
45-49
365
1.627
16
100
1.056
50,1
1.052
49,9
2.108
9,5
50-54
194
1.316
38
83
841
51,6
790
48,4
1.631
7,3
55-59
114
1.198
40
62
685
48,4
729
51,6
1.414
6,4
60-64
85
1.097
91
33
642
49,2
664
50,8
1.306
5,9
65-69
57
993
127
29
595
49,3
611
50,7
1.206
5,4
70-74
35
756
198
17
487
48,4
519
51,6
1.006
4,5
75-79
28
529
253
4
346
42,5
468
57,5
814
3,7
80-84
26
285
240
1
224
40,6
328
59,4
552
2,5
85-89
14
117
200
0
109
32,9
222
67,1
331
1,5
90-94
8
24
100
0
33
25,0
99
75,0
132
0,6
95-99
0
1
32
0
5
15,2
28
84,8
33
0,1
100+
0
0
3
0
0
0,0
3
100,0
3
0,0
Totale
9.067
11.345
1.355
460
10.836
48,8%
11.391
51,2%
22.227
Tab. 41. Distribuzione della popolazione nel comune di Vigonza. Anno 2013. (Fonte: www.tuttitalia.it)
Struttura per età
L’analisi della struttura per età di una popolazione considera tre fasce di età: giovani 0-14
anni, adulti 15-64 anni, adulti > 65 anni .
In base alle diverse proporzioni tra queste fasce di età, la struttura di una popolazione è
definita di tipo progressiva, stazionaria o regressiva a seconda che la popolazione
giovane sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana.
Il grafico e la tabella che seguono descrivono la disaggregazione della popolazione
registrata al 1° gennaio nel comune di Vigonza, per età dei residenti, evidenziando una
prevalenza della fascia centrale (15-64 anni).
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
68
Anno
1° gennaio
0-14 anni
15-64 anni
+65 anni
Totale residenti
Età media
2002
2.900
13.657
2.922
19.479
39,9
2003
2.990
13.821
3.038
19.849
40,1
2004
3.058
13.987
3.112
20.157
40,3
2005
3.127
14.093
3.201
20.421
40,5
2006
3.190
14.153
3.334
20.677
40,7
2007
3.225
14.215
3.440
20.880
40,9
2008
3.281
14.397
3.530
21.208
41,1
2009
3.325
14.453
3.641
21.419
41,3
2010
3.395
14.736
3.748
21.879
41,5
2011
3.373
14.883
3.819
22.075
41,8
2012
3.376
14.718
3.923
22.017
42,0
2013
3.366
14.784
4.077
22.227
42,3
Tab. 42. Struttura per età
della
popolazione
nel
comune di Vigonza. (Fonte:
www.tuttitalia.it)
Nel comune di Vigonza la popolazione è di tipo regressivo, poiché la percentuale dei
giovani (15,3%) è inferiore alla percentuale degli ultrasessantacinquenni (17,8%).
L’età media, calcolata come il rapporto tra la somma delle età di tutti gli individui e il
numero della popolazione residente, è di +42 anni nel 2013, rispetto ai 40 anni del 2002.
Indice di Vecchiaia
L’Indice di Vecchiaia (IV) indica il grado d’invecchiamento della popolazione. Si ottiene
rapportando l’ammontare della popolazione anziana (oltre i 65 anni) a quella dei ragazzi
al di sotto dei 15 anni. Se l’indice supera soglia 100, il numero degli anziani è maggiore a
quello dei giovani, indicando un numero elevato di anziani.
Nel 2013 l’indice di vecchiaia per il comune di Vigonza è 121,1 ossia 121,1 anziani ogni
100 giovani.
Indice demografico di Dipendenza
L’Indice demografico di Dipendenza (ID) indica il rapporto tra le persone che in via
presuntiva non sono autonome, per ragioni demografiche (età), quindi anziani (P65 e
oltre) e giovanissimi (P0-14), e le persone che si presume debbano sostenerli con la loro
attività (P15-64).
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
69
Teoricamente a Vigonza nel 2013 ci sono stati 50,3 individui a carico, ogni 100 che
lavoravano.
Indice di Ricambio della popolazione in età attiva
L’Indice di Ricambio della popolazione in età attiva (IR) è dato dal rapporto tra coloro
che stanno per uscire dalla popolazione in età attiva (P60-64) e coloro che vi stanno per
entrare (P15-19). L’IR indica se le nuove leve trovano lavoro non solo in funzione
dell’espansione economica, ma anche in funzione dei posti che sono resi disponibili da
chi esce dal mercato del lavoro.
A Vigonza nel 2013 l’indice di ricambio era 126,7, la popolazione in età lavorativa è
molto anziana.
Indice di Struttura della popolazione attiva
L’Indice di Struttura della popolazione attiva (IS) indica il grado di invecchiamento della
popolazione in età lavorativa. L’IS si ottiene rapportando le generazioni più vecchie
(P40-64) con quelle più giovani (P15-39) che saranno destinate a sostituirle. In qualsiasi
popolazione stazionaria, questo rapporto è inferiore a 100, mentre solo in una
popolazione tendenzialmente o fortemente decrescente il rapporto supera il 100. Tanto
più basso è l’indice, tanto più giovane è la struttura della popolazione in età lavorativa.
A Vigonza nel 2013 questo indice era 137,8.
Anno
IV
ID
IR
IS
IN
IM
2002
100,8
42,6
135,5
90,9
11,0
6,6
2003
101,6
43,6
135,9
93,9
10,9
7,6
2004
101,8
44,1
142,4
98,0
10,4
6,6
2005
102,4
44,9
139,4
101,5
11,0
6,2
2006
104,5
46,1
130,8
105,8
9,8
7,4
2007
106,7
46,9
132,9
110,5
11,2
6,2
2008
107,6
47,3
129,9
115,0
9,7
6,9
2009
109,5
48,2
133,2
120,9
9,8
5,9
2010
110,4
48,5
135,0
125,4
9,0
7,1
2011
113,2
48,3
136,8
130,4
9,5
7,8
2012
116,2
49,6
130,2
133,0
9,3
7,4
2013
121,1
50,3
126,7
137,8
0,0
0,0
Tab. 43. Indici demografici del comune di Vigonza. Periodo 2002-2012.
Nella tabella che segue, sono indicati per confronto con il comune di Vigonza, gli indici
demografici dei comuni dell’Area Metropolitana riferiti all’anno 2012.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
70
Comuni
Abano Terme
Albignasego
Cadoneghe
Casalserugo
Legnaro
Limena
Maserà di Padova
Mestrino
Noventa Padovana
Padova
Ponte San Nicolò
Rubano
Saccolongo
Saonara
Selvazzano Dentro
Vigodarzere
Vigonza
Villafranca Padovana
IV
ID
IR
IS
CF
IN
IM
183,3
121,0
142,5
138,9
106,8
115,2
99,8
81,3
115,3
202,1
129,8
130,6
127,8
99,3
146,1
121,2
116,2
91,8
54,7
47,3
52,7
48,0
47,1
51,8
46,1
47,3
50,7
59,1
48,9
48,9
52,5
49,8
55,1
50,3
49,6
49,1
170,0
139,4
125,9
127,9
156,3
114,4
115,0
120,6
154,1
153,1
131,6
138,0
127,6
116,8
142,6
117,3
130,2
107,2
149,2
120,9
135,3
130,6
120,5
129,8
125,8
108,4
124,2
135,6
146,1
131,2
130,0
146,0
137,2
132,7
133,0
119,4
19,3
17,2
21,6
21,0
16,7
20,1
18,4
17,0
14,6
19,0
20,5
19,5
22,2
18,8
19,8
21,5
19,0
18,5
8,0
11,9
10,1
7,5
11,2
9,8
10,4
13,5
10,7
8,6
9,2
9,5
11,7
8,5
6,7
7,7
9,3
10,6
9,0
6,4
7,7
7,3
7,3
7,0
6,0
6,0
7,7
12,3
6,2
9,9
7,7
6,7
7,2
7,3
7,4
6,6
Tab. 44. Indici demografici dei comuni dell’Area Metropolitana. Anno 2012.
Indice di natalità
Rappresenta il numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti (IN).
Indice di mortalità
Rappresenta il numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti (IM).
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
71
2.6 Rifiuti
I rifiuti sono i prodotti nel processo di trasformazione delle risorse operati dal sistema
sociale ed economico.
Le tipologie di rifiuti prodotti, sono legate al ciclo economico di estrazione delle risorse
(produzione di energia ed estrazione di materie prime), al ciclo di produzione dei beni
(rifiuti industriali e rifiuti da demolizione e costruzione) e al ciclo di consumo (rifiuti
urbani).
Nel D.L. 152/06 i rifiuti sono classificati in base all’origine, in rifiuti speciali e rifiuti
urbani e, secondo le loro caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non
pericolosi.
Rifiuti urbani: i rifiuti solidi urbani (RSU) comprendono i rifiuti domestici, i rifiuti non
pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi dal residenziale purché con
caratteristiche simili, i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade, quelli, di
qualsiasi natura, che vengono trovati su aree pubbliche o di uso pubblico, i rifiuti vegetali
provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali.
Rifiuti speciali: sono considerati rifiuti speciali RS, tutti i rifiuti provenienti da
lavorazioni industriali, attività commerciali, agricole e agro-industriali; quelli derivanti da
attività di recupero e smaltimento di rifiuti e quelli derivanti da attività sanitarie; i fanghi
prodotti da trattamenti delle acque, dalla depurazione di acque reflue e da abbattimento
fumi, oltre che i macchinari e le apparecchiature deteriorati, i veicoli fuori uso e loro
parti.
Secondo la pericolosità, i rifiuti speciali possono essere ulteriormente distinti in non
pericolosi (RSNP) e pericolosi (RSP).
2.6.1 Produzione di rifiuti urbani
Tra gli obiettivi prioritari individuati dalle direttive comunitarie in materia di rifiuti, il
principale è di ridurre la quantità dei rifiuti prodotti.
Nel periodo considerato (2003-2011) la produzione di RU nel comune di Vigonza è
aumentata dell’11,7%.
2.6.1.1 Produzione di RU pro capite
L’indicatore che consente di fornire un quadro sull’evoluzione del servizio di raccolta e
sull’efficienza del sistema di gestione dei rifiuti urbani, è la “produzione pro capite di
rifiuto urbano”, in cui la produzione totale di rifiuti 17 è divisa per la popolazione di
riferimento. Nel Veneto la produzione pro capite è relativamente bassa rispetto alla
media nazionale sebbene il PIL, i consumi delle famiglie e le presenze turistiche siano
17
La produzione totale di rifiuti comprende i rifiuti di origine domestica e i rifiuti assimilati, ossia RU
provenienti da utenze diverse (es. commerciali, di servizi, artigianali ecc.).
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
72
notevoli. In generale, la produzione media nel Veneto per una famiglia di tre componenti
non è mai superiore a 1,5 kg/giorno.
Nel comune di Vigonza la produzione giornaliera per abitante, riferita all’anno 2011 è di
circa 1 kg/giorno.
Nella tabella che segue, sono riassunti i dati relativi alla produzione di rifiuti nel comune
di Vigonza.
Anno
Popolazione
RU kg/ab
RD (Kg)
R tot (Kg)
%RD
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
19.840
20.421
20.677
20.147
21.208
21.419
21.879
22.075
22.334
414
443
433
454
438
463
450
464
439
5.820.799
6.280.755
6.209.088
6.359.190
6.565.539
7.094.238
6.969.409
7.112.972
6.794.072
8.213.559
9.045.605
8.946.128
9.147.370
9.278.699
9.920.152
9.842.429
10.244.842
9.811.372
70,87
69,43
69,41
69,52
70,76
71,51
70,81
69,43
69,25
Tab. 45. Produzione totale di RU nel comune
http://www.arpa.veneto.it/rifiuti/htm/rifiuti_urbani.asp)
di Vigonza.
Periodo
2003-2011.
(Fonte:
2.6.2 La Raccolta Differenziata
Per raccolta differenziata (RD) si intende la raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani
in frazioni merceologiche omogenee, compresa la frazione organica umida, destinate al
riutilizzo, al riciclo ed al recupero di materia.
La normativa nazionale pone precisi obiettivi di RD (art. 205 del D.L. 152/06 e articolo 1,
comma 1108, della Legge 296/2006 - Finanziaria 2007) da conseguire in ciascun Ambito
Territoriale Ottimale.
Per l’anno 2012 è stata prevista una raccolta differenziata di almeno il 65%.
Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti urbani e speciali, rispetto agli obiettivi di
percentuale di RD fissati dalla normativa nazionale, prevede il raggiungimento del 70%
al 2020. Vigonza ha raggiunto la quota fissata per il 2020 di RD già nel 2003.
Legenda
RD < 50 %
50 < RD < 65 %
65 < RD < 70 %
> 70%
Fig. 32. Distribuzione dei comuni in base alle fasce di
percentuale di raccolta differenziata previste dal Piano di
Gestione
dei
Rifiuti.
Anno
2012.
(Fonte:
www.arpa.veneto.it)
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
73
2.6.3 Lo smaltimento dei rifiuti
Secondo la Direttiva europea 99/31/CE e il D.L. 36/03 in materia di discariche di rifiuti, è
previsto che le discariche siano destinate a divenire con il tempo, siti residuali in cui
dovranno avere recapito solo le frazioni di rifiuti non più suscettibili di recupero di
materia ed energia, e comunque solo in seguito ad un processo di trattamento per ridurre
le quantità di materiali e i possibili rischi per la salute umana e l’ambiente.
Sono stati fissati specifici obiettivi di progressiva riduzione della frazione biodegradabile
di rifiuti urbani ammessa in discarica, da conseguire in ogni ambito territoriale ottimale o,
qualora non costituito, su base provinciale.
Le quantità massime di rifiuti urbani biodegradabili (la somma di FORSU, verde, carta e
cartone) che potranno essere conferiti in discarica, espressi in Kg/abitante per anno, sono
le seguenti:
 173 kg/ab/anno entro il 27/03/2008
 115 kg/ab/anno entro il 27/03/2011
 81 kg/ab/anno entro il 27/03/2018
L’intento è di limitare gli impatti legati alla trasformazione dei rifiuti biodegradabili in
discarica, in particolare la produzione di biogas e percolato per lunghi periodi.
2.6.4 Gli impianti di gestione di RU
Gli impianti presenti in provincia di Padova per la gestione dei rifiuti, sia urbani sia
speciali, sono molteplici e si dividono in varie categorie.
Una prima distinzione può essere fatta tra gli impianti che gestiscono i rifiuti secondo una
procedura detta “semplificata” (secondo quanto stabilito dal D.L. 152/2006 art. 216) e
quelli che operano invece secondo una procedura detta “ordinaria”.
Nel comune di Vigonza è presente un impianto di compostaggio dei rifiuti (ETRA,
potenzialità tot. autorizzata t/anno: 34.000).
2.6.5 Centri attrezzati per la raccolta differenziata
I centri attrezzati per la raccolta differenziata sono aree funzionali alla raccolta delle varie
frazioni merceologiche. Si tratta di piazzole attrezzate in cui sono raccolte separatamente,
in appositi contenitori, varie tipologie di rifiuti.
Nel comune di Vigonza è presente un ecocentro.
2.6.6 Discariche
Nel comune di Vigonza non sono presenti discariche.
Nella figura che segue, sono indicati gli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti
urbani in provincia di Padova.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
74
Fig. 33. Impianti esistenti per il
trattamento e lo smaltimento dei
rifiuti urbani in provincia di
Padova. (Fonte: “Programma
provinciale per la gestione dei
rifiuti urbani” Provincia di
Padova, settore ambiente, giugno
2000)
Tipologia Impianto
In
esercizio
In fase di
realizzazione
Discarica
Ampliamento discarica
Impianto di selezione
Impianto di selezione e stabilizzazione
Impianto di recupero energetico
Viabilità principale
Corsi d’acqua
Confini comunali
Impianto di compostaggio
Impianto di digestione anaerobica
Impianto di selezione e valorizzazione
materiali riciclabili
Impianto di produzione CDR
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
75
2.7 Economia
Il comune di Vigonza è incluso nell’Area Centrale della provincia di Padova, quindi per
l’analisi comparativa dei settori produttivi si farà riferimento ai dati statistici provinciali e
della corrispondente Area territoriale18.
L’Area Centrale, di estensione di circa 10 km attorno al capoluogo, con circa 425 mila
abitanti, pari al 46,1 % della popolazione dell’intera provincia, indicativamente, può
essere collocata tra i primi dieci comuni italiani per entità demografica.
Quest’area e la parte settentrionale del territorio padovano, sono fortemente integrate con
il sistema economico delle province di Venezia, Vicenza e Treviso, formando con esse il
nucleo centrale dell’economia veneta.
Il totale delle Sedi di impresa presenti nel comune di Vigonza, iscritte al Registro delle
Imprese della Camera di Commercio, ammonta a 2.104 unità (Area Centrale: 40.605,
provincia di Padova: 92.783), pari al 5,2% rispetto all’Area Centrale e al 2,3% rispetto al
dato provinciale, di cui 618 sono imprese artigiane, pari al 6,1% dell’Area Centrale e al
2,2% del totale provinciale (al 31.12.2011).
Insediamenti produttivi
Comuni
Abano
Albignasego
Cadoneghe
Legnaro
Limena
Mestrino
Montegrotto
Noventa P.
Padova
Ponte S. N.
Rubano
Saccolongo
Saonara
Selvazzano
Vigodarzere
Vigonza
Villafranca
Area
Centrale
Ind.
Serv.
2.113
2.312
1.394
826
1.317
1.017
1.388
1.388
25.027
1.357
1.954
453
945
1.953
1.048
2.290
849
47.631
Totale insediamenti per settori
2.244
2.494
1.491
938
1.410
1.175
1.484
1.415
25.765
1.440
2.057
565
1.101
2.062
1.230
2.524
1.063
Agric.
A
131
182
97
112
93
158
96
27
738
83
103
112
156
109
182
234
214
Industria
BE
162
286
229
136
266
185
118
193
1.937
185
284
110
181
254
218
433
181
Costruz.
F
252
485
230
182
135
178
209
129
2.540
219
245
85
147
283
192
327
164
Comm.
GI
1.005
875
526
290
521
372
608
565
9.675
488
796
124
339
790
329
832
264
Servizi
H–P
688
653
406
214
380
274
449
489
10.717
454
624
131
275
618
307
683
238
U.I.
n.c.
6
13
3
4
15
8
4
12
158
11
5
3
3
8
2
15
2
50.458
2.827
5.358
6.002
18.399
17.600
272
Artig.
Totale
470
728
398
315
234
299
340
283
3.951
369
447
160
291
509
394
618
308
10.114
Tab. 46. Provincia di Padova - Area Centrale: Struttura produttiva risultante dal Registro delle Imprese al
31.12.2011. (Fonte: Camera di Commercio della Provincia di Padova)
La dimensione delle imprese è quella tipica del Nord Est italiano, con la prevalenza di
unità produttive con meno di 9 addetti.
18
Al 31 dicembre 2011.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
76
Il numero di addetti per insediamento è di 8.370 unità corrispondente al 4,7% dell’Area
Centrale.
Il reddito pro-capite è stato calcolato in 24.757 € (Area Centrale: 29.995€; provincia:
26.605 €).
2.7.1 Agricoltura
Le attività agricole sono presenti in modo uniforme in tutta la provincia, con una
particolare specializzazione per la zootecnia e la cerealicoltura nell’area settentrionale, la
vitivinicoltura nella fascia collinare e l’ortofrutta nella zona sud-occidentale.
Negli ultimi anni si è realizzata una progressiva integrazione tra agricoltura e attività di
trasformazione agroindustriale nell’area settentrionale e in quella meridionale della
provincia, che ha consentito di raggiungere elevati standard qualitativi delle produzioni.
I dati del Registro delle Imprese riferiti al 31.12.2011 indicano un numero di “imprese
operative in agricoltura” nel comune di Vigonza pari a 234 unità, nel territorio dell’Area
Centrale sono presenti nello stesso periodo 2.827 unità e sul territorio provinciale 15.666
unità, rispettivamente il 8,3% e l’1,5% del totale areale e provinciale.
2.7.2 Industria
La struttura industriale provinciale è caratterizzata dalla presenza di piccole e medie
imprese, per nicchie di mercato tra loro complementari.
All’interno delle attività manifatturiere vanno ricordati i settori della trasformazione
alimentare, della meccanica di precisione, della carpenteria industriale, delle macchine
per le lavorazioni degli alimenti e dell’agricoltura, della produzione di beni di consumo di
alta qualità e dei relativi macchinari.
Rilevante è anche la presenza delle produzioni del legno-mobile, delle calzature, dei filati
e della maglieria, dell’abbigliamento, di biciclette e veicoli a due ruote, dei prodotti in
vetro, dei sistemi di illuminazione, delle apparecchiature e della componentistica per
elettronica, telecomunicazioni ed informatica.
Il comune di Vigonza fa parte del “Distretto calzaturiero della Riviera del Brenta”,
distribuito lungo il corso del Brenta tra le province di Padova e Venezia, dove si trova la
maggiore estensione territoriale del distretto. Comprende i comuni di Camin (fraz.ne di
Padova), Saonara, S. Angelo di Piove di Sacco, Noventa Padovana, Vigonza e i comuni
veneziani di Fiesso d'Artico, Fossò, Stra, Vigonovo, Campagna Lupia, Campolongo
Maggiore, Camponogara, Pianiga, Dolo, Santa Maria di Sala, Mirano.
A livello regionale, il complesso delle aziende del distretto della Riviera del Brenta
costituisce oltre il 60% dell’intero insieme delle aziende che operano nel settore; a livello
nazionale, comprende circa il 10%. Per quanto riguarda il fatturato, il distretto produce in
valore la metà circa del totale Veneto del settore e oltre il 10% di quanto realizzato in
Italia.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
77
Nella condizione di stagnazione del mercato dei beni di consumo, va rilevata la
sostanziale tenuta della calzatura e in misura minore, degli accessori.
Gli aspetti critici del settore non appaiono connessi a mutamenti della domanda a
breve/medio termine, quanto alla capacità futura del distretto di poter sostenere "in loco"
la domanda stessa, in termini di competenza e capacità produttiva.
Fig. 34. Il distretto della calzatura in provincia di
Padova.
(Fonte: “Aree produttive tematiche e distretti
industriali in provincia di Padova”, Camera di
Commercio della Provincia di Padova, 2012)
Per quanto riguarda l’Industria dell’Area Centrale rispetto ai dati provinciali, il numero
delle Unità Locali dedite all’Industria (manifatturiero, energia, estrattive) si attesta nel
2011 al 36,0%, pari a 5.358 unità.
Vigonza è presente con 433 unità corrispondenti al 8,1% sull’Area territoriale e 2,9% sul
dato provinciale.
Notevole è la presenza dell’industria delle “costruzioni” e delle “lavorazioni specializzate
per le infrastrutture” nella provincia di Padova.
Nell’Area Centrale il settore delle costruzioni è rappresentato dal’38,0% del totale
provinciale, Vigonza conta 327 unità pari al 5,4% della corrispondente Area territoriale.
2.7.3 Il Terziario
La rilevanza del terziario nell’economia padovana è confermata dalla presenza di 12
settori appartenenti all’area del commercio-servizi su un totale di 13 attività economiche
con più di 1.000 sedi legali di impresa.
All’interno del terziario è notevole il numero delle attività di commercio al dettaglio e
all’ingrosso, degli intermediari commerciali, delle attività immobiliari, della ristorazione,
dei servizi destinati alle persone, dei trasporti e della logistica.
2.7.3.1 Commercio e i pubblici esercizi
La grande distribuzione ha modificato profondamente la struttura del commercio,
riorganizzandone l’intero comparto, con la concentrazione in poche grandi superfici, di
molte delle attività che prima erano disseminate sul territorio.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
78
Oltre la metà delle unità locali del commercio fanno riferimento all’Area Centrale.
Nel 2011 il numero di Unità Locali dedite al Commercio nel territorio dell’Area Centrale
era di 18,399 unità corrispondenti al 53,6% del totale provinciale; Vigonza contribuisce
con 832 unità pari al 4,5%.
2.7.3.2 Servizi
Per quanto riguarda i Servizi, la loro distribuzione o vede il predominio dell’Area
Centrale con una percentuale del 58,7% della provincia
Nel comune di Vigonza sono presenti 683 Imprese pari al 3,9% della corrispettiva Area
territoriale.
Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati di dettaglio dei vari settori economici del
comune Vigonza e dell’Area Centrale.
Vigonza
2
Superficie (km )
Popolazione residente (anno 2011)
2
N. abitanti per km
Addetti (anno 2009)
Reddito prodotto - milioni € (anno 2010)
Reddito pro-capite in €
Sedi di impresa (anno 2011)
Artigiane
Industria e Terziario
Insediamenti produttivi
Industria e Terziario
Area
Centrale
Provincia
PD
% Vigonza su:
Totale AC
Provincia
33,3
377,3
2.147,0
8,8
1,6
22.016
424.592
921.659
5,2
2,4
660,7
1.125,5
429,3
8.370
177.320
343.747
4,7
2,4
4,2
2,2
546,5
13.011,2
24.855,0
24.757
29.995
26.605
2.104
40.605
92.783
5,2
2,3
618
10.114
28.248
6,1
2,2
1.879
37.851
77.503
5,0
2,4
2.524
50.458
111.079
5,0
2,3
2.290
47.631
95.413
4,8
2,4
8,7
8,4
8,3
Numero abitanti per: (val. max. = 1)
Totale insediamenti produttivi
Totale insediamenti Industria e Terziario
9,6
8,9
9,7
Imprese artigiane
35,6
42,0
32,6
Insediamenti per settori
Attività agricole
234
2.827
15.666
8,3
1,5
Industria (manifatturiero, energia, estrattive)
433
5.358
14.880
8,1
2,9
Costruzioni
327
6.002
15.779
5,4
2,1
Commercio
832
18.399
34.302
4,5
2,4
Servizi
683
17.600
29.974
3,9
2,3
Non classificate
15
272
478
5,5
3,1
Credito
11
337
646
3,3
1,7
Depositi bancari (milioni €)
Sportelli bancari
205,0
8.182
14.029
2,5
1,5
Impieghi bancari (milioni €)
457,5
16.494
27.468
2,8
1,7
Tab. 47. Sintesi dati economici del comune di Vigonza, anno: 2011. (Fonte: Camera di Commercio della
Provincia di Padova)
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
79
Area Centrale
Superficie (km2)
Popolazione residente (anno 2011)
N. abitanti per km2
Provincia di
Padova
% area su totale
provincia
377,3
2.147,0
17,6
424.592
921.659
46,1
1.125,5
429,3
Addetti (anno 2009)
177.320
343.747
51,6
Reddito prodotto - milioni € (anno 2010)
13.011,2
24.855,0
52,3
29.995
26.605
40.605
92.783
43,8
Artigiane
10.114
28.248
35,8
Industria e Terziario
37.851
77.503
48,8
50.458
111.079
45,4
47.631
95.413
49,9
8,4
8,3
Reddito pro-capite in €
Sedi di impresa (anno 2011)
Insediamenti produttivi
Industria e Terziario
Numero abitanti per: (val. max. = 1)
Totale insediamenti produttivi
Totale insediamenti Industria e Terziario
8,9
9,7
Imprese artigiane
42,0
32,6
Attività agricole
2.827
15.666
18,0
Industria (manifatturiero, energia, estrattive)
5.358
14.880
36,0
Costruzioni
6.002
15.779
38,0
Commercio
18.399
34.302
53,6
Insediamenti per settori
Servizi
17.600
29.974
58,7
Non classificate
272
478
56,9
Sportelli bancari
337
646
52,2
Depositi bancari (milioni €)
8.182
14.029
58,3
Impieghi bancari (milioni €)
16.494
27.468
60,0
Credito
Tab. 48. Sintesi dati economici dell’Area Territoriale Centrale, anno: 2011. (Fonte: Camera di Commercio
della Provincia di Padova)
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
80
3.
Schede di monitoraggio
LEGENDA
Stato
Trend
Condizioni positive
↑
Risorsa in progressivo miglioramento nel tempo
Condizioni stazionarie/intermedie
↔
Risorsa stabile
Condizioni negative
↓
Risorsa in progressivo peggioramento nel tempo
↑↓
Andamento variabile e oscillante
□
Andamento non definibile
■
Condizioni incerte per mancanza di dati
ARIA
Indicatore
DPSIR
Biossido di zolfo
S/D
Ossido di
Carbonio
S/D
Biossido di
Azoto
S/D
P
PM10
S/D
B(a)P
S/D
Benzene
S/D
Elementi in
tracce
nel PM10
S/D
S/D
S/D
S/D
S/D
Parametro – Valore limite
Concentrazione media (medie 1h)
1 h 350 µg/m3
Concentrazione media (medie 1h)
Media max 24h su 8 h consecutive 10 mg/m3
Concentrazione media (medie 1h)
 50 µg/m3 anno 2005
 40 µg/m3 dal 2010
N. superamenti limite giornaliero
50 µg/m3 (max 35 volte per anno)
Concentrazione media
(medie 24 h) 40 µg/m3
Concentrazione media (medie 24 h)
Concentrazione m annua 1,0 µg/m3
Concentrazione media annua (medie 24 h)
 10 µg/m3 fino al 2010
 5 µg/m3 dal 2010
Pb Concentrazione media annua 0,5 ηg/m3
As Concentrazione media annua 6,0 ηg/m3
Cd Concentrazione media annua 5,0 ηg/m3
Ni Concentrazione media annua 20 ηg/m3
Hg Concentrazione media annua: non definita
dal D.L. 155/2010
Valore
Stato
Trend
2004-05
2011
6,0
2,0
↑
1,6
0,3
↑
72
42
↑
29
14
↑
76
40
↑
3,4
0,7
↑
3,5
1,8
↑
0,032
5,0
5,3
7,5
0,011
1,0
0,4
4,0
↑
↑
↑
↑
<1,0
<1,0
↑
Note
Comune di Vigonza
Centraline mobili di tipologia “background urbano “ in via Chiesa (monitoraggio dal 10/11/04 al 01/12/04 e
dal 16/03/05 al 06/04/05 per un totale complessivo di 42 giorni) e in via A. Moro (dal 25/02/11 al 25/03/11 e
dal 15/09/11 al 24/10/11, per un totale complessivo di 69 giorni di monitoraggio).
Il monitoraggio della qualità dell’aria nel comune di Vigonza si deve considerare come un’indagine di tipo
esplorativo in una zona del territorio provinciale, dove non sono installate stazioni fisse di monitoraggio,
perché la verifica dei valori limite si riferisce al monitoraggio con stazioni fisse rispondenti a stringenti criteri
di posizione e di raccolta dati previsti dal D.lgs. 155/10.
La valutazione con la stazione mobile, per un totale di 111 giorni, è basata su obiettivi di qualità meno severi
e quindi il confronto con i limiti deve essere considerato con valore indicativo.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
81
Come confronto si presenta l’andamento degli inquinanti rilevati nelle centraline ARPAV localizzate nel
comune di Padova.
Il periodo considerato è dal 2002 al 2012, ciò permette di valutare, come richiesto dal D.L. 155/2010, la
qualità dell’aria su archi temporali più lunghi rispetto al singolo anno.
Centraline di riferimento per il comune di Vigonza (monitoraggio annuale)
Comune
Stazione
Padova
PD_Arcella
Padova
PD_Mandria
Padova
PD_Granze
Padova
PD_aps1
TU
Traffico urbano
Padova
PD_aps2
TU
Traffico urbano
Indicatore
Tipologia
P
P
Ossido di
Carbonio
P
P
Biossido di Azoto
P
S/D
PM10
BU
Background (fondo) urbano
IU
Industriale urbano
DPSIR
P
Biossido di zolfo
TU/TU
Traffico urbano
P
S/D
PM2,5
S/D
B(a)p
S/D
Benzene
S/D
Elementi in
tracce nel PM10
S
S
S
S
Descrizione
Il livello di inquinamento è influenzato prevalentemente da
emissioni provenienti da strade limitrofe, posizionata in zona
costruita in continuo.
Stazione non influenzata dal traffico o dalle attività industriali,
posta in zona urbana o zona edificata in continuo.
Il livello di inquinamento è influenzato prevalentemente da
singole fonti industriali o zone industriali limitrofe e sita in area
urbana o in area edificata in continuo.
Il livello di inquinamento è influenzato prevalentemente da
emissioni provenienti da strade limitrofe, posizionata in zona
costruita in continuo.
Il livello di inquinamento è influenzato prevalentemente da
emissioni provenienti da strade limitrofe, posizionata in zona
costruita in continuo.
Parametro – Valore limite
N. superamenti della soglia di allarme
500 µg/m3 per te ore consecutive
N. superamenti del limite orario
350 µg/m3 (max 24 volte per anno)
N. superamenti del limite giornaliero
125 µg/m3 (max tre volte per anno)
N. superamenti valore limite
Media max 24h su 8h consecutive 10 mg/m3
N. superamenti del limite orario
200 µg/m3 (non superare più di 18 volte/anno)
N. superamenti della soglia allarme
400 µg/m3 per te ore consecutive
Concentrazione media annua
40 µg/m3 a/h dal 2010
N. superamenti del limite giornaliero
50 µg/m3 (max 35 volte per anno)
Concentrazione media annua 40 µg/m3
Concentrazione media annua
25 µg/m3 dal 2015 MDT per il 2012 = 2
µg/m3
Concentrazione media annua
Medie 24 h 1,0 µg/m3
Concentrazione media annua
Medie 24 h 5,0 µg/m3
Pb Valore limite Media Annuale 0,5 µg/m3
Ni Valore obiettivo Media Annuale 20 µg/m3
As Valore obiettivo Media Annuale 6,0 µg/m3
Cd Valore obiettivo Media Annuale 5,0 µg/m3
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
Stato
Trend
Copertura
temporale
↔
Dal 2002 al 2012
↔
Dal 2002 al 2012
↔
Dal 2002 al 2012
↔
Dal 2002 al 2012
↓↑
Dal 2002 al 2012
↔
Dal 2002 al 2012
↑
Dal 2002 al 2012
↓↑
Dal 2002 al 2012
↓↑
Dal 2002 al 2012
↓↑
Dal 2007 al 2012
↓
Dal 2002 al 2012
↑
Dal 2002 al 2012
↑
↑
↑
↑
Dal 2002 al 2012
Dal 2002 al 2012
Dal 2002 al 2012
Dal 2002 al 2012
82
ACQUA
Corpo idrico
Codice tratto
Tratto a
Fiume Brenta
118
Confluenza canale Piovego
Scarico depuratore Cadoneghe (35.000
AE)
Rio Serraglio
135
Foce nel Naviglio Brenta
Confluenza con il fiume Tergola
Fiume Tergola
117
Confluenza nel rio Serraglio
Fiume Tergola
485
Stazione ARPAV n. 485
Stazione ARPAV n. 485
Confluenza con lo scolo Vandura
Fiume Brenta
156_65
Scolo Pionchetta Nord –
Pionca
Scolo Perarolo –Salgarelli
– Tergolino
632_10
633_10
Fiume Tergola – Serraglio
636_20
Fiume Tergola – Serraglio
636_30
Indicatore
DPSIR
Affluenza
del
Canale
Piovego di Villabozza
Derivazione
dal
fiume
Tergola
Rettificazione corso – Sbarramento in
località Strà
Inizio corso
Confluenza nello Scolo Pionca
Affluenza
dello
Scolo
Vandura
Cambio tipo (affluenza dello
Scolo Negrisia)
Cambio tipo (affluenza dello Scolo
Negrisia)
Parametro –
Valore limite
S
D.Lgs.
152/1999
Stato chimico
S
Valori soglia
D.M. 260/10
“Buono Stato
Chimico”
LIMeco
S
Valori soglia
D.M.
260/2010
S
D.L.
152/2006
Valori Soglia
D.L. 30/2010
LIM
Acque superficiali
Tratto da
Sostanze non
appartenenti
elenco
priorità
Stato
ecologico
S
“Stato
ecologico
buono”
Confluenza nel Naviglio Brenta
Confluenza nel Naviglio Brenta
Cod.
corpo
idrico
2000- 2009
2010-2012
118
135
117
485
156_65
632_10
633_10
636_20
636_30
156_65
632_10
633_10
636_20
636_30
156_65
Sufficiente
Sufficiente
Sufficiente
Suff-buono
-
632_10
-
633_10
636_20
-
636_30
-
156_65
632_10
636_20
636_20
636_30
-
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Scarso
Scarso
Buono
Sufficiente
Buono
2010 suff.
2011-12 buono
2012 Sufficiente
Sufficiente
2010-11 buono
2011 suff.
Scarso
Sufficiente
Sufficiente
Sufficiente
Cattivo
Valore
Stato
Trend
↑
↑
↑
↑
↔
↔
↔
↔
↔
□
□
□
□
□
↔
↑
↔
↓
□
□
□
□
□
Note
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
83
* Il calcolo dell’indice LIM si basa sul D.Lgs. 152/1999, abrogato e sostituito dal D.Lgs. 152/2006; tuttavia si
mantiene la classificazione LIM per permettere il monitoraggio delle acque sul lungo periodo.
Acque sotterranee
Indicatore
DPSIR
Acque potabili
Valore
Stato
Trend
1999-2010
2010-2012
La media annua
dell’estrazione non
esaurisce le risorse idriche
sotterranee a lungo termine
Buono
-
□
D.L. 152/2006
“Stato chimico buono”
D. 91/676/CE
Valore soglia <50 mg/l
D.L. 31/01
Valore soglia <50 mg/l
D.P.R. n. 236/88
Valore guida < 25 mg/l
2003-2008
Buono
Buono
↔
<25 mg/l
<25 mg/l
↔
<25 mg/l
<25 mg/l
□
-
<8,5 mg/l
□
Condizioni di
equilibrio
Stato
quantitativo
S
Stato chimico
S
Concentrazione
NO3
Concentrazione
di NO3
Acque
reflue
urbane
Parametro – Valore
limite
S/P
S/P
Cloruri
S
Solfati
S
D.P.R. n. 236/88
Valore guida < 25 mg/l
-
Metalli (ferro)
S
200 µg/l
-
Valore tra
13,9-31,2
mg/l
<100 µg/l
Conformità
agglomerati ai
requisiti di
collettamento
S/P
98% collettamento a
fognatura del carico
generato
■
■
□
□
■
□
Stato
Trend
SUOLO
Indicatore
Uso del suolo
DPSIR
S/D
Intensità di
impermeabilizzazione
P
Diminuzione della
superficie agraria utile
P
SAU/STC
S/D
Dotazione verde pubblico
R
Verde urbano pubblico
pro capite
R
Aree allagabili
P
Descrizione Indicatore
Codice Copertura del Suolo
L’indicatore presenta la variazione
dei diversi usi del suolo nel tempo
Incidenza % su base areale di
superfici impermeabilizzate
% di aree agricole perse a favore di
aree artificiali, normalizzata sulla
superficie delle prime a inizio
periodo
Superficie SAU espressa come %
sulla superficie comunale totale
Superficie “Aree verdi” espressa
come % sulla superficie comunale
totale
L’indicatore misura la superficie
comunale adibita a “verde pubblico”
per abitante
Perimetrazione della aree soggette a
pericolo di allagamento.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
Valore
2009
2014
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
1,41%
21,08m2
n.d.
84
AGENTI FISICI
Indicatore
Inquinamento
elettromagnetico
Inquinamento
acustico
Inquinamento
luminoso
DPS
IR
Parametro – Valore
limite
D/P
Valore
Stato
Trend
2009
2014
Distanza rispetto 0,2µT
Obiettivo qualità 3µT
Valore attenzione 10µT
n.d.
n.d.
P
Distanza rispetto 0,2µT
Obiettivo qualità 3µT
Valore attenzione 10µT
n.d.
n.d.
Distanza rispetto 0,2µT
Obiettivo qualità 3µT
Valore attenzione 10µT
1 (dal 2005
P
al 2013,
sito
risanato)
n.d.
S/P
DPCM 8/7/2003
11
n.d.
P
Valore di
attenzione/obiettivo di
qualità di 6 V/m
0
n.d.
S
D.L. 447/95
Zonizzazione acustica
n.d.
n.d.
■
□
n. superamenti
limiti acustici
P
D.L. 447/95
Valori di attenzione per
ogni classe acustica
n.d.
n.d.
■
□
Kw nuova
illuminazione
pubblica
R
L.R. n. 17/2009
Superficie
comunale soggetta
a vincolo
urbanistico linee di
alta tensione
% popolazione
potenzialmente
esposta CEM
Siti sensibili n. di
superamenti della
Soglia di attenzione
N. Stazioni Radio
Base
N. superamenti
limite 6V/m in SRB
controllate
% popolazione
residente in
ciascuna zona
acustica
□
■
□
□
■
□
□
□
POPOLAZIONE
Indicatore
Numero abitanti
Densità popolazione
N. famiglie
Saldo migratorio
Saldo naturale
Stranieri
Stranieri su popolazione totale
Indice di vecchiaia
Indice di dipendenza
Indice di ricambio
Indice di struttura della popolazione in età
attiva
Tasso di natalità
Tasso di mortalità
Valore
DPSIR
Stato
Trend
2009
2010
2011
2012
S
S/P
S
S
S
S
S
S
S
S
21.879
657
8.388
+375
+85
1.514
6,9%
109,5
48,2
133,2
22.075
662
8.674
+154
+42
1.592
7,2%
110,4
48,5
135,0
22.017
661
8.830
+172
+39
n.d.
n.d.
113,2
48,3
136,8
22.227
667
8.785
+168
+42
n.d.
n.d.
116,2
49,6
130,2
↑
↑
↑
↑↓
↑↓
↑
↑
↓
↓
↓
S
120,9
125,4
130,4
133,0
↓
S
S
9,8
5,9
9,0
7,1
9,5
7,8
9,3
7,4
↓
↔
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
85
RIFIUTI URBANI
Indicatore
Valore
DPSIR
RU tot (Kg)
RU kg/ab
% RD/RU
2008
9.920.152
463
71,51
P
P
R
2009
9.842.429
450
70,81
2010
10.244.842
464
69,43
Stato
2011
9.811.372
439
69,25
Trend
↑↓
↑↓
↑↓
2
% Vigonza
su:
Valore
Vigonza
Area
Centrale
Provincia
AC
Prov.
S
33,3
377,3
2.147,0
8,8
1,6
S
22.016
424.592
921.659
5,2
2,4
Addetti (anno 2009)
S
8.370
177.320
343.747
4,7
2,4
Reddito prodotto - milioni € (anno
2010)
S
546,5
13.011,2
24.855,0
4,2
2,2
618
10.114
28.248
6,1
2,2
1.879
37.851
77.503
5,0
2,4
2.104
40.605
92.783
5,2
2,3
Attività agricole
234
2.827
15.666
8,3
1,5
Industria
(manifatturiero,
energia, estrattive)
433
5.358
14.880
8,1
2,9
Costruzioni
327
6.002
15.779
5,4
2,1
Commercio
832
18.399
34.302
4,5
2,4
Servizi
683
17.600
29.974
3,9
2,3
Non classificate
15
272
478
5,5
3,1
5,0
2,3
Insediamenti produttivi per
settore 2011
Sedi di
impresa
2011
Superficie (km )
Popolazione residente (anno
2011)
Artigiane
Industria e Terziario
Totale
Credito
abitanti
per:
(val.
max. =
Totale
S
2.524
50.458
111.079
Imprese artigiane
S
35,6
42,0
32,6
Industria e Terziario
9,6
8,9
9,7
Totale
8,7
8,4
8,3
Sportelli bancari
11
337
646
3,3
1,7
Depositi bancari
(milioni €)
205,0
8.182
14.029
2,5
1,5
Impieghi bancari
(milioni €)
457,5
16.494
27.468
2,8
1,7
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
Trend
Indicatore
Stato
DPSIR
ECONOMIA
86
4.
Conclusioni
Le indicazioni che emergono dalla lettura delle matrici ambientali sono sostanzialmente
positive, in linea con il territorio dell’Area Metropolitana di Padova.
Per quanto riguarda la matrice aria, anche se il monitoraggio dello stato di qualità
dell’aria nel comune di Vigonza ha evidenziato gli elementi di criticità tipici delle
principali aree urbane del Veneto, il Piano Regolatore Comunale (PAT e PI) ha posto in
essere delle azioni per contrastare le tendenze in atto. Esse sono riconducibili a:
1. Diminuzione dei tempi di percorrenza con autoveicoli per diminuire le emissioni
inquinanti
L’Amministrazione fino al 2013 ha già realizzato 22 rotatorie sui principali incroci
del sistema viario, con la soppressione di molti impianti semaforici:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
Incrocio Via Aldo Moro Via S.Antonio
Incrocio Via Andreon - Via Germania
Incrocio Via Padova - Via Regia
Incrocio Via Diaz - Via S. Antonio
Incrocio Via Arrigoni - Ecocentro
Il Fagiolo - Accesso Tangenziale
Via Livenza
Via Paolo VI
Peraga - Via Marconi
Pua B - Via Bachelet
Pua B - Via Primo Maggio
Incrocio Via Regia - Via Toti
Incrocio Via Regia - Via Bachelet
Incrocio Via Regia - Via Diaz 1
Incrocio Via Regia - Via Diaz 2
Incrocio Via Regia - Via Stoccolma
Incrocio Via Regia - Via Udine
Via Padova - Tunnel
Via Garibaldi
Incrocio Via Ruffini - Via Oroboni
Incrocio Via Cornara - Via Cavin Maggiore
Vigonza Centro
Sono previsti, nel periodo 2014-2020, altre 7 rotatorie:
1. Incrocio Via Cavour - Via Ruffini
2. Incrocio Via Ruffini - Via Pisacane
3. Incrocio Via Ruffini - Via Molino
4. Incrocio Via Roma - Via Molino
5. Incrocio Via Ariosto - Italferr
6. Incrocio Via Diaz - Continuazione di Via Atene
7. Via Manara - Lando
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
87
2. Dotazione del Regolamento Energetico per diminuire le emissioni inquinanti
negli impianti di riscaldamento
Il Comune di Vigonza si è dotato di un regolamento energetico per incentivare la
sostenibilità del nuovo edificato e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.
Il regolamento energetico si prefigge di dettagliare e rendere eseguibili una serie di
azioni che potrebbero portare un aumento significativo dell’efficienza media degli
edifici.
Per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni le prescrizioni riguarderanno i seguenti
punti:
 Orientamento dell’edificio
 Sistemi di ombreggiamento
 Ventilazione naturale e controllata
 Sistemi solari passivi
 Impianti termici centralizzati e autonomi
 Fonti rinnovabili per la produzione di calore ed energia elettrica
 Impianti di illuminazione
L’aspetto delle fonti rinnovabili è molto importante, poiché consente un elevato tasso
di aumento della classe energetica lavorando esclusivamente sugli aspetti
impiantistici. Andrà tuttavia evitata l’adozione di impianti a biomassa, che pur
efficienti comportano un inaccettabile peggioramento delle emissioni nocive. Forte
spinta andrà invece data alle pompe di calore, siano esse elettriche o termiche.
Nel 2010 gli interventi di ristrutturazione edilizia sono stati 287, con un volume
medio di 443 m3 , pari a un totale di 127.141 m3. Di essi, circa il 15% ha comportato
misure di intervento energetico strutturale.
Per quanto riguarda i nuovi edifici, per quanto attiene agli impianti di riscaldamento e
per la produzione di acqua calda sanitaria, con l’entrata in vigore del Dlgs 3 marzo
2011, n. 28, pubblicato sulla Gu 28 marzo 2011 n. 71, riguardante l’Attuazione della
direttiva 2009/28/Ce sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, tutti i
nuovi impianti devono ridurre i consumi del 20%, con conseguente diminuzione delle
emissioni in atmosfera e anche della CO 2.
2. Piste ciclabili
Il Comune di Vigonza si è dotato di un Piano per le Piste Ciclabili: su 64.517 metri
lineari di piste ciclabili previste nello strumento urbanistico, 35.233 (55%) sono
realizzate.
3. Piantumazione alberi
Il Comune si è dotato di un Indice di Riequilibrio Eciologico, con lo scopo di
aumentare la dotazione di aree boscate, di migliore la qualità dell’aria e di stoccare la
CO2 emessa dalle attività antropiche.
La normativa è prevista all’interno delle norme tecniche del Piano Regolatore e
prevede la piantumazione di un albero di alto fusto per ogni 200 mc che vengono
edificati o ristrutturati.
Nel periodo 2012-2013 sono stati contabilizzati 345 alberi.
Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza
88