antonio buggin loretta scarabello via San Prosdocimo, 74 35139 Padova tel. 049 8725426 fax. 049 7398173 e-mail [email protected] Procedimento Piano di Assetto del Territorio Responsabile Geom. Enzo Ferrara Procedura Valutazione Ambientale Strategica Fase Attuazione Elaborato Provincia di Padova Comune di Vigonza Piano di monitoraggio Componente urbanistica Dott. Antonio Buggin Componente ambientale Arch. Loretta Scarabello febbraio 2014 Indice 1. Il monitoraggio del Piano 1.1 Il sistema di indicatori 2. Le Matrici ambientali 2.1 Aria 2.1.1 Riferimenti normativi 2.1.2 Rete di monitoraggio 2.1.3 Indicatori di sintesi 2.1.4 Qualità dell’aria 2.1.4 1 Biossido di zolfo 2.1.4.2 Ossido di carbonio 2.1.4.3 Ossidi di azoto 2.1.4.4 Polveri sottili 2.1.4.5 Idrocarburi policiclici aromatici 2.1.4.6 Elementi in tracce nel PM10 2.2 Acqua 2.2.1 Riferimenti normativi 2.2.2 Indicatori di sintesi 2.2.3 Stato delle acque superficiali 2.2.3.1 Livello di Inquinamento da Macrodescrittori 2.2.3.2 Stato chimico 2.2.3.3 LIMeco 2.2.3.4 Elementi chimici a sostegno dello Stato Ecologico 2.2.3.5 Stato ecologico 2.2.4 Stato delle acque sotterranee 2.2.4.1 Stato Quantitativo 2.2.4.2 Stato chimico puntuale 2.2.4.3 Concentrazione di nitrati 2.2.5 Acque potabili 2.2.5.1 Qualità delle risorse idriche 2.2.5.2 Concentrazione di nitrati 2.2.6 Acque reflue urbane 2.2.6.1 Conformità degli agglomerati ai requisiti di collettamento 2.3 Suolo 2.3.1 Indicatori di sintesi 2.3.1.1 Uso del suolo 2.3.1.2 Diminuzione della superficie agraria utile 2.3.1.3 Il Verde pubblico 2.3.1.4 Aree allagabili 2.4 Agenti fisici 1 1.4.1 Inquinamento elettromagnetico 1.4.1.1 Elettrodotti Sviluppo in km delle linee elettriche di alta tensione Siti sensibili 1.4.1.2 Impianti fissi per telecomunicazioni Numero e localizzazione delle Stazioni Radio Base Sorgenti elettromagnetiche controllate 2.4.2 Rumore 1.4.2.1 Riferimenti normativi 1.4.2.2 Piano di Classificazione Acustica Comunale 1.4.3 Inquinamento luminoso 1.4.3.1 Piano Comunale dell’Illuminazione Pubblica 2.5 Popolazione 2.5.1 Densità abitativa 2.5.2 Flusso migratorio della popolazione 2.5.3 Movimento naturale della popolazione 2.5.4 I cittadini stranieri 2.5.5 Indicatori demografici 2.6 Rifiuti 2.6.1 Produzione di rifiuti urbani 2.6.1.1 Produzione di RU pro capite 2.6.2 La Raccolta Differenziata 2.6.3 Lo smaltimento dei rifiuti 2.6.4 Gli impianti di gestione di RU 2.6.5 Centri attrezzati per la raccolta differenziata 2.6.6 Discariche 2.7 Economia 2.7.1 Agricoltura 2.7.2 Industria 2.7.3 Il Terziario 2.7.3.1 Commercio e i pubblici esercizi 2.7.3.2 Servizi 3. Schede di monitoraggio 4 Conclusioni 2 1. Il monitoraggio del Piano L’articolo 10 della Direttiva 2001/42/CE stabilisce che “Gli stati membri controllano gli effetti ambientali significativi dell'attuazione dei piani e dei programmi al fine, tra l’altro, di individuare tempestivamente gli effetti negativi imprevisti ed essere in grado di adottare le misure correttive che ritengono opportune”. Il controllo degli effetti ambientali derivanti dall’attuazione del Piano e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, avvengono attraverso la definizione del “Sistema di monitoraggio”. L’attività di monitoraggio rappresenta quindi, lo strumento attraverso il quale la Pubblica Amministrazione può verificare con cadenza periodica la coerenza tra le azioni realizzate in attuazione delle scelte di Piano e gli obiettivi di miglioramento della sostenibilità generale che ci si è posti in fase di redazione. I “Rapporti di monitoraggio” rappresentano documenti di pubblica consultazione che l’amministrazione responsabile deve emanare con una periodicità variabile dai tre ai cinque anni o contestualmente alla pubblicazione della proposta di piano triennale delle opere pubbliche. La Commissione regionale VAS, nel parere n. 70 del 23 settembre 2010 relativo alla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Vigonza, indicava in tre anni il tempo in cui cadenzare la redazione dei rapporti di monitoraggio. Il monitoraggio trova attuazione nella misurazione periodica di indicatori appositamente selezionati, individuati al paragrafo seguente. 1.1 Il sistema di indicatori Gli indicatori si distinguono in indicatori di monitoraggio dello stato dell’ambiente e indicatori di monitoraggio degli effetti del Piano. La prima tipologia è utilizzata per la stesura dei rapporti sullo stato dell’ambiente, sono definiti “indicatori descrittivi”, utilizzati nell’elaborazione del Quadro Conoscitivo e fanno riferimento al gruppo di indicatori utilizzati dalle Agenzie regionali per descrivere lo stato dell’ambiente. Nello specifico, gli indicatori che verificano l’evoluzione dello stato di qualità dell’ambiente sono resi disponibili da ARPAV e i risultati del monitoraggio sono stati confrontati con gli obiettivi di protezione ambientale definiti a livello nazionale e comunitario. Il secondo tipo, gli “indicatori prestazionali” o “di controllo”, ha lo scopo di verificare lo stato di attuazione degli interventi stabiliti nel Piano. È possibile che alcuni indicatori utilizzati per verificare lo stato dell’ambiente si dimostrino utili per valutare le azioni di piano. In questo modo si garantisce l’osservazione costante nel tempo dei dati trattati durante la fase conoscitiva. 1 Nella scelta degli indicatori sono state individuate le matrici che hanno presentato alcune criticità (ad esempio Aria, Acqua) o che sono coinvolte nelle azioni del Piano (Suolo). In alcuni casi, il raggiungimento di certi valori non dipende dalle azioni del Piano ma da variabili esterne (come ad esempio l’inquinamento atmosferico dipende anche dalle condizioni climatiche). Il sistema di indicatori per il Piano di Monitoraggio del comune di Vigonza è stato individuato in base alla disponibilità dei dati analitici e in riferimento a dati provenienti da fonti identificabili. La caratteristica degli indicatori di monitoraggio è che sono “certi”, costruiti su dati obiettivi e misurabili. Di seguito sono sintetizzati gli indicatori utilizzati per ogni matrice, le finalità del monitoraggio, gli Enti cui fare riferimento per l’acquisizione dei dati. ARIA Indicatore u.m. Obiettivi di protezione ambientale Fonte dati Periodicità monitoraggio SO2 CO2 NOx PM10, PM2,5 IPA Elementi in tracce nel PM µg/m3 mg/m3 µg/m3 µg/m3 µg/m3 ηg/m3 Livelli di qualità dell’aria che non comportino rischi per la salute umana e per l’ambiente. (D.Lgs. 155/2010) ARPAV ARPAV ARPAV ARPAV ARPAV ARPAV Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale ACQUA Acque superficiali Indicatore LIM* % sat., mg/l, µg/l Stato chimico mg/l, µg/l LIMeco mg/l, µg/l Sostanze non appartenenti elenco priorità mg/l, µg/l Stato ecologico Acque sotterranee u.m. Stato quantitativo mg/l, µg/l, tipologia e caratteristiche fisiche Equilibrio livello/portata Stato chimico mg/l, µg/l Concentrazione NO3 mg/l Obiettivi di protezione ambientale Fonte dati ARPAV D.L. 152/2006 Entro il 22 dicembre 2015: “Stato di qualità ambientale buono” D.L. 152/2006 Entro il 22 dicembre 2015: “Stato di qualità ambientale buono” <50 mg/l ARPAV ARPAV Periodicità monitoraggio Annuale (valutazione sul triennio) Annuale (media di un triennio) ARPAV Annuale (valutazione sul triennio) ARPAV Annuale (valutazione sul triennio) ARPAV Annuale ARPAV Annuale ARPAV Annuale 2 91/676/CEE <50 mg/l ARPAV Annuale varie D.Lgs. 31/01 ARPAV Annuale Ab, n. Uso sostenibile del suolo AATO Comune Ente gestore Annuale Acque potabili Annuale N. caratteristiche, ubicazione Concentrazione di NO3 Qualità acque potabili µg/m3 Acque reflue urbane Comune ASL ARPAV Ente gestore N. pozzi uso privato Conformità degli agglomerati ai requisiti di collettamento SUOLO Indicatore u.m. Fonte dati Uso del suolo Km2 ha Comune Intensità di impermeabilizzazione % Comune Diminuzione della superficie agraria utile % Comune SAU/STC % Comune Dotazione verde pubblico Km2 ha Comune Verde urbano pubblico pro capite m2/ab Comune Aree allagabili Km2 ha Comune Obiettivi di protezione ambientale Adottare soluzioni che comportino il minor consumo di suolo. Adottare soluzioni che comportino il minor consumo di suolo. Riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali e sul suolo a destinazione agricola e forestale. Riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali e sul suolo a destinazione agricola e forestale. Miglioramento della qualità della vita nelle zone urbane. Miglioramento della qualità della vita nelle zone urbane. Gestione della aree soggette a pericolo di allagamento Periodicità monitoraggio Triennale Triennale Triennale Triennale Triennale Triennale Triennale AGENTI FISICI Tema Inquinamento elettromagnetico Inquinamento acustico u.m. Fonte dati % Km2 Comune % Comune ARPAV Stazioni Radio Base n. ARPAV Piano Classificazione acustica ha Comune Indicatore Superficie comunale soggetta a vincolo urbanistico linee di alta tensione % popolazione potenzialmente esposta CEM Obiettivi di protezione ambientale Distanza rispetto 0,2µT Obiettivo di qualità 3µT Valore di attenzione 10µT Distanza rispetto 0,2µT Obiettivo di qualità 3µT Valore di attenzione 10µT Valore di attenzione/ obiettivo qualità di 6 V/m Classificazione acustica del territorio comunale in funzione della destinazione d’uso Periodicità monitoraggio Annuale Annuale Annuale Annuale 3 Inquinamento luminoso % popolazione residente in ciascuna zona acustica PICIL - Nuova illuminazione pubblica Ab/k m2 Comune Kw Comune Riduzione dell’esposizione al rumore Contenimento dell’inquinamento luminoso Annuale Annuale POPOLAZIONE Indicatore u.m. Numero abitanti n. Densità popolazione Ab/km 2 Famiglie n. Saldo migratorio n. Saldo naturale n. Stranieri n. Stranieri su popolazione totale Indice di vecchiaia % % Fonte dati ISTAT Comune ISTAT Comune ISTAT Comune ISTAT Comune ISTAT Comune ISTAT Comune ISTAT Comune ISTAT Comune Indice di dipendenza % ISTAT Comune Indice di ricambio della popolazione in età attiva % ISTAT Comune Indice di struttura della popolazione in età attiva % ISTAT Comune Tasso di natalità ‰ Tasso di mortalità ‰ ISTAT Comune ISTAT Comune Periodicità monitoraggio Obiettivi di protezione ambientale Riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali e sul suolo a destinazione agricola e forestale. Annuale Annuale Numero di famiglie Annuale Dinamica tra la popolazione residente e trasferimenti da/verso altri comuni Annuale Rapporto tra il numero di nascite e decessi Annuale Numero di stranieri residenti nel comune Annuale Rapporto tra la popolazione locale e straniera Annuale L’Indice di Vecchiaia indica il grado d’invecchiamento della popolazione Rapporto tra persone che in via presuntiva non sono autonome P+65 e P0-14 e persone che si presume debbano sostenerli con la loro attività P15-64 L’IR indica se la popolazione che sta per entrare nell’età attiva (P15-19) trova lavoro non solo in funzione dell’espansione economica, ma anche in funzione dei posti che sono resi disponibili da chi esce dal mercato del lavoro (P60-64) L’IS indica il grado di popolazione in età lavorativa invecchiamento della Annuale Annuale Annuale Annuale Numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti Annuale Numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti Annuale Obiettivi di protezione ambientale Periodicità monitoraggio Ridurre la quantità dei rifiuti prodotti Annuale Ridurre la quantità dei rifiuti prodotti Annuale RIFIUTI URBANI Indicatore u.m. Rifiuti urbani prodotti Kg/anno Produzione pro capite di rifiuti urbani Kg/ab Fonte dati Ente gestore ARPAV Ente gestore ARPAV 4 Raccolta differenziata % Ente gestore ARPAV Il D.L. 152/06 (art. 205) stabilisce per l’anno 2012 una RD di almeno il 65%. Il Piano Regionale di Gestione di RU e RS, prevede il raggiungimento del 70% al 2020. Annuale ECONOMIA Indicatore N. addetti, % su Area Centrale e Provincia Reddito prodotto - milioni €, % su Area Centrale e Provincia N. Sedi di impresa per settore, % su Area Centrale e Provincia N. insediamenti produttivi, % su Area Centrale e Provincia Credito, % su Area Centrale e Provincia u.m. n. % n. % n. % n. % n. % Fonte dati Camera di Commercio della provincia di Padova Camera di Commercio della provincia di Padova Camera di Commercio della provincia di Padova Camera di Commercio della provincia di Padova Camera di Commercio della provincia di Padova Periodicità monitoraggio Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale 5 Definizioni 1 Per Piano di Monitoraggio (PdM) si intende l’insieme delle azioni previste per il monitoraggio degli impatti ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 152/2006. Il Piano di Monitoraggio è uno strumento flessibile in grado di adattarsi a un’eventuale riprogrammazione o integrazione di punti di monitoraggio, frequenze di misura e parametri da ricercare. Per monitoraggio si intende l’insieme delle misure, effettuate periodicamente o in maniera continua, attraverso rilevazioni nel tempo, di determinati parametri biologici, chimici e fisici che caratterizzano le sorgenti di contaminazione/inquinamento e/o le componenti ambientali impattate dalla realizzazione e/o dall’esercizio delle opere. Per controllo si intende il complesso delle azioni atte a valutare o verificare il valore di un parametro, uno stato fisico e, se richiesta, la regolare messa in atto di azioni mitigative e compensative, in modo da effettuare un confronto con una situazione di riferimento o per determinare una irregolarità. L’attività di controllo può avvenire mediante sopralluoghi, misurazioni e campionamenti e può essere anche il frutto di un lungo periodo di monitoraggio come avviene, ad esempio, per il controllo di alcuni parametri della qualità dell’aria che sono normati con valori limite annuali. Autocontrollo: si definisce autocontrollo il controllo effettuato dal gestore dell’opera. Questo tipo di autocontrollo si affianca a quello effettuato dall’Agenzia con la rete di riferimento. Per Ente di controllo si intende l’Autorità competente o altra Autorità individuata dall’Autorità competente (secondo quanto previsto dall’art. 29 del D.Lgs. 152/06) per l’effettuazione delle attività di controllo per specifiche competenze sull’applicazione di quanto disposto dal provvedimento di VIA. Per indicatore ambientale si intende un parametro che individua una caratteristica ambientale osservabile e calcolabile, che sia rappresentativa del fenomeno in esame e che sia confrontabile con valori di riferimento. Per valore di riferimento si intende il valore dell’indicatore ambientale da utilizzare come termine di confronto degli effetti ambientali connessi alla realizzazione dell’opera. I valori di riferimento possono essere standard di legge, indici di rischio, criteri e raccomandazioni formulate da organismi di certificazione di qualità e organizzazioni internazionali, risultati di studi e ricerche svolti da istituti riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale, quali Università, Centri di ricerca Nazionali, Fondazioni. Per livello di ammissibilità si intende il valore del parametro caratterizzante lo scenario, ottenuto sommando al valore del fondo l’impatto indotto dall’opera, che è stato ritenuto accettabile in sede di approvazione dello SIA. Il livello di ammissibilità, normalmente inferiore o uguale al valore di riferimento, può, in alcuni casi opportunamente giustificati, 1 ARPA Friuli Venezia Giulia: “ Linee Guida concernenti la struttura di un Piano di Monitoraggio relativo alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale”. Giugno 2012. 6 essere superiore allo stesso. In questi casi deve essere chiaramente indicata l’area in cui il livello di ammissibilità supera il valore di riferimento, l’intervallo di tempo previsto per questo superamento e l’esposizione della popolazione. A titolo di esempio si ricordano le deroghe ai limiti di rumorosità per attività temporanee. Per impatto ambientale significativo si intende un impatto definito quantitativamente, provocato dall’opera approvata, oggetto del piano di monitoraggio. Per normale variabilità del parametro che descrive l’impatto, si intende la variabilità del parametro dallo stato iniziale. Essa può essere descritta mediante un’opportuna grandezza statistica il cui valore si ottiene, in genere, a seguito di un lungo monitoraggio temporale del parametro stesso. Per tecniche di stima obiettiva si intendono i metodi utilizzati per calcolare i valori dei parametri di interesse a partire da valori misurati in luoghi o tempi diversi da quelli a cui si riferisce il calcolo, basati su conoscenze scientifiche circa la distribuzione dei valori dell’indicatore scelto sul territorio. 7 2. Le Matrici ambientali 2.1 Aria L’aria atmosferica è composta prevalentemente da azoto (78%), ossigeno (30%), anidride carbonica (0,03%) e altri gas (costituenti secondari); sono presenti inoltre sostanze in concentrazione variabile secondo le zone e il mutare delle condizioni meteorologiche, compresi molti altri composti derivanti dall’attività antropica (inquinanti di varia natura). L’inquinamento atmosferico è definito dalla normativa italiana come “ogni modificazione dell’aria atmosferica, dovuta all’introduzione nella stessa di una o di più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da ledere o da costituire un pericolo per la salute umana o per la qualità dell’ambiente oppure tali da ledere i beni materiali o compromettere gli usi legittimi dell’ambiente”.2 Le cause principali dell’inquinamento dell’aria sono riconducibili alle emissioni in atmosfera di sostanze, derivanti da diverse fonti di origine antropica (trasporto stradale, processi industriali e per la produzione energetica, impianti per il riscaldamento, uso di solventi, smaltimento e trattamento dei rifiuti); talvolta le condizioni meteorologiche possono influenzare negativamente le concentrazioni degli inquinanti, come nel caso di periodi di siccità o in condizioni di calma di vento. 2.1.1 Riferimenti normativi La normativa di riferimento è costituita dal D.Lgs. 155/2010, in attuazione della Direttiva 2008/50/CE riguardante la “Qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa”. Tale Decreto, entrato in vigore il 30 settembre 2010 in sostituzione della normativa precedente (Legge Quadro D.Lgs. 351/99, DM 60/2002, D.Lgs. 183/2004, D.Lgs. 152/2007, DM 261/2002), regolamenta i livelli in aria-ambiente di biossido di zolfo, biossido di azoto, ossidi di azoto, monossido di carbonio, particolato (PM10 e PM2,5), benzene, ozono e le concentrazioni di metalli (piombo, cadmio, nichel, arsenico) e B(a)P nel particolato. Il D.Lgs.155/2010 è stato recentemente integrato e aggiornato dal Decreto Legislativo n. 250/2012. Il D.L. 351/99 “Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell’aria e dell’ambiente”, assegnava alla Regione il compito di valutare preliminarmente la qualità dell’aria per l’elaborazione del “Piano di Risanamento e tutela della qualità dell’aria”, al fine di individuare le zone del territorio regionale a diverso grado di criticità, riguardo ai valori limite previsti dalla normativa per i diversi inquinanti atmosferici. 2 D.L. 3 aprile 2006 n. 152 “Parte Quinta – Norme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera”. 8 A questo scopo, il territorio regionale era stato suddiviso in Zone Critiche (Zone A), Zone di Risanamento (Zone B) e Zone di Mantenimento (Zone C), aree parte del territorio regionale nel quale sono rispettati i limiti del D.M. 60/02. Alla Zona A corrispondevano tutti i Comuni capoluogo di Provincia, con più di 20.000 abitanti, con densità superiore a 1000 ab/kmq contermini ai Comuni aventi le due precedenti caratteristiche con i livelli di inquinante superiori ai valori limite aumentati del margine di tolleranza. In Zona B erano inclusi i Comuni capoluogo di Provincia, con più di 20.000 abitanti, con densità superiore a 1000 ab/kmq contermini ai Comuni aventi le due precedenti caratteristiche con i livelli di inquinante compresi tra i valori limite e il margine di tolleranza. Alla Zona C corrispondevano i comuni con livelli di inquinante inferiori ai valori limite, tanto da non comportare il rischio di superamento. Secondo il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (2004), il comune di Vigonza era stato classificato Zona C per tutti gli inquinanti. La nuova classificazione del territorio regionale basata sulla densità emissiva di ciascun comune (quantità di inquinante su unità di superficie) di PM10 primario e secondario, indica come: “A1 Agglomerato” i comuni con densità emissiva superiore a 20 t/a km2; come “A1 Provincia” quelli con densità emissiva compresa tra 7 t/a km2 e 20 t/a km2 e infine come “A2 Provincia” i comuni con densità emissiva inferiore a 7 t/a km2. Sono classificati come C (senza problematiche dal punto di vista della qualità dell’aria) i comuni situati a un’altitudine superiore ai 200 metri s.l.m., quota al di sopra della quale il fenomeno dell’inversione termica permette un inferiore accumulo delle sostanze inquinanti. Alla zona Z.I. PRTRA appartengono i comuni entro i quali sono presenti consistenti aree industriali. In questi comuni si applicano azioni specifiche mirate all’installazione di tecnologie finalizzate all’abbattimento degli inquinanti direttamente emessi dagli impianti produttivi. La nuova zonizzazione è stata approvata con Delibera della Giunta Regionale del Veneto n. 3195 del 17/10/2006 . In base alla nuova zonizzazione territoriale del Piano, il comune di Vigonza è stato classificato come zona “A1 Provincia” che comprende i comuni con densità emissiva di PM10 tra 7 e 20 tonn/anno kmq. Zonizzazione Regionale per il PM10 Zona A1 Agglomerato Densità emissiva di PM 10 Comuni con densità emissiva di PM10 > 20 tonn/anno kmq A1 Provincia Comuni con densità emissiva di PM10 tra 7 e 20 tonn/anno kmq A2 Provincia Comuni con densità emissiva di PM10 < 7 tonn/anno kmq C Provincia Comuni con altitudine superiore ai 200 m s.l.m. Z.I. PRTRA Comuni caratterizzati dalla presenza di consistenti aree industriali Fig. 1. “Zonizzazione dei comuni in base alla densità di PM10 primario e secondario secondo la DGRV n. 3195/06”. (Fonte: http://www.arpa.veneto.it/aria_new/htm/qualita_aria.asp) 9 In Figura 1 è riportata l’applicazione della metodologia con l’attribuzione dei comuni alle specifiche zone a seconda della densità emissiva di PM10. 2.1.2 Rete di monitoraggio La qualità dell’aria è costantemente monitorata attraverso la rete regionale di centraline istallate su tutto il territorio da ARPAV. Nelle tabelle che seguono, sono indicate le centraline di monitoraggio della provincia di Padova. In Tabella 1 sono indicate le stazioni aderenti al “Programma di valutazione della qualità dell’aria” secondo il Decreto Legislativo 155/2010; le altre stazioni indicate in Tabella 2 sono gestite da ARPAV in convenzione con aziende private e sono finalizzate alla valutazione dell’impatto di attività industriali specifiche. Stazione Tipologia PD-Arcella PD-Mandria PD-Granze Este Parametri analizzati Traffico urbano NOx, CO, O 3, SO 2, PM10, B(a)P, Pb, Cd, Ni, As Background urbano NOx, CO, O 3, SO 2, PM10, PM2, 5, B(a)P, C 6H6 , Pb, Cd, Ni, As Industriale urbana PM10, B(a)P, Pb, Cd, Ni, As Industriale suburbana NOx, CO, SO2 , O 3, PM10, H2 S Parco Colli Euganei Fondo rurale NOx, O3 , PM10 Santa Giustina in Colle Fondo rurale NOx, CO, O 3, PM10, B(a)P, Pb, Cd, Ni, As Tab. 1. Elenco delle stazioni appartenenti al “Programma di Valutazione della qualità dell’aria” in provincia di Padova (2012) e dei parametri analizzati. Stazione Tipologia Parametri analizzati PD-APS-1 Industriale NOx, CO, SO 2, CO, O3, PM10, PM2,5, B(a)P, Pb, Cd, Ni, As PD-APS-2 Industriale NOx, CO, SO 2, CO, O3, PM10, PM2,5, B(a)P, Pb, Cd, Ni, As Tab. 2. Elenco delle stazioni in convenzione con aziende private gestite da ARPAV in provincia di Padova (2012) e dei parametri analizzati. (Fonte: ARPAV, “Relazione annuale della qualità dell’aria ai sensi della L.R. n. 11/2001. Anno di riferimento: 2012”) 2.1.3 Indicatori di sintesi Gli indicatori utilizzati per descrivere lo stato della componente “Aria” sono i seguenti: Biossido di zolfo: normalmente gli ossidi di zolfo presenti in atmosfera sono l’anidride solforosa (SO2) e l’anidride solforica (SO3), sono anche indicati con il simbolo SO x. Il biossido di zolfo o anidride solforosa, è un gas incolore, irritante, non infiammabile e dall’odore pungente, la cui presenza in atmosfera deriva dall’ossidazione dello zolfo nel corso dei processi di combustione relativi a prodotti organici di origine fossile, quali carbone, petrolio e i suoi derivati. 10 A causa dell’elevata solubilità in acqua l’anidride solforosa è assorbita facilmente dalle mucose del naso e dal tratto superiore dell’apparato respiratorio. Fra gli effetti acuti sono compresi un aumento delle secrezioni, bronchite, tracheite, spasmi bronchiali e/o difficoltà respiratoria negli asmatici. Fra gli effetti a lungo termine sono da ricordare le alterazioni della funzionalità polmonare e l’aggravamento delle bronchiti croniche, dell’asma e dell’enfisema. Ossido di carbonio: l’ossido di carbonio (CO) o monossido di carbonio è un gas incolore, inodore, infiammabile, e molto tossico. Si forma durante le combustioni delle sostanze organiche, quando sono incomplete per difetto di aria (cioè per mancanza di ossigeno). La quantità emessa dipende dal rapporto aria-combustibile nella camera di combustione, dalle caratteristiche tecniche e dallo stato di usura del motore, dai sistemi di controllo delle emissioni e dalle condizioni di marcia del veicolo. Le fonti antropiche sono costituite dagli scarichi delle automobili, dal trattamento e dallo smaltimento dei rifiuti, dalle industrie e raffinerie di petrolio, dalle fonderie. Il monossido di carbonio è molto diffuso soprattutto nelle aree urbane a causa dell’inquinamento prodotto dagli scarichi degli autoveicoli. Il CO raggiunge facilmente gli alveoli polmonari e quindi il sangue, dove compete con l’ossigeno per il legame con l’emoglobina (riducendo notevolmente la capacità di trasporto dell’ossigeno ai tessuti). Gli effetti sanitari sono riconducibili ai danni causati dall’ipossia a carico del sistema nervoso, cardiovascolare e muscolare. I gruppi più sensibili sono gli individui con malattie cardiache e polmonari, gli anemici e le donne in stato di gravidanza. Ossidi di azoto: gli ossidi di azoto (NOx) più rappresentativi dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico sono il monossido di azoto (NO) e il biossido di azoto (NO2), un gas dal colore rosso-bruno caratterizzato ad alte concentrazioni da un odore pungente e soffocante. La loro presenza in atmosfera è dovuta ai processi di combustione le cui sorgenti sono costituite dal settore dei trasporti (soprattutto motori diesel), dalle centrali termoelettriche e dal riscaldamento domestico. Gli ossidi di azoto contribuiscono alla formazione delle piogge acide, all’accumulo di nitrati nel terreno e nelle acque e alla formazione dello smog fotochimico, una particolare condizione di inquinamento atmosferico prodotto da un sistema di reazioni fotochimiche indotte dai raggi UV con conseguente formazione di inquinanti secondari quali l’ozono, perossiacetil nitrato (PAN), perossibenzoil nitrato (PBN), aldeidi e particelle carboniose che entrano nella composizione delle polveri fini. Gli effetti acuti comprendono infiammazione delle mucose e diminuzione della funzionalità polmonare. Gli effetti a lungo termine includono l’aumento dell’incidenza delle malattie respiratorie e la maggiore suscettibilità alle infezioni polmonari batteriche e virali. I gruppi a maggior rischio sono costituiti dagli asmatici e dai bambini. Polveri sottili: con il termine PTS (Particolato Totale Sospeso) o PM (Particulate Matter) si identificano tutte le particelle solide o liquide che restano in sospensione nell’aria. Il particolato è costituito da un insieme eterogeneo di sostanze la cui origine può essere primaria (emesse come tali da processi di combustione e industriali) o derivata, originate 11 da una serie di reazioni chimico-fisiche ma anche da processi naturali, quali l’erosione dei suoli e le eruzioni vulcaniche. Una caratterizzazione esauriente del particolato sospeso si basa oltre che sulla misura della concentrazione e l’identificazione delle specie chimiche coinvolte, anche sulla valutazione della dimensione media delle particelle. Quelle di dimensioni inferiori a 10 micron hanno un tempo medio di vita (permanenza in aria) che varia da pochi giorni fino a diverse settimane e possono essere veicolate dalle correnti atmosferiche anche per lunghe distanze. La dimensione media delle particelle determina il grado di penetrazione nell’apparato respiratorio e la conseguente pericolosità per la salute umana. Con il termine PM10 si indica la frazione di particolato con diametro aerodinamico inferiore a 10 micron e con il termine PM2,5 le polveri con diametro inferiore a 2,5 micron. Le polveri sottili (PM10 e PM2,5) costituiscono la frazione più dannosa per l’uomo perché non è trattenuta dalle vie aeree superiori e può penetrare fino agli alveoli polmonari. IPA: gli idrocarburi policiclici aromatici, noti anche con l’acronimo IPA, comprendono una classe numerosa di composti organici tutti caratterizzati strutturalmente dalla presenza di due o più anelli benzenici condensati fra loro, in un’unica struttura piana, attraverso coppie di atomi di carbonio condivisi fra anelli adiacenti. Sono conosciuti più di cento IPA, diversi ne sono stati classificati dall’International Agency for Research on Cancer (IARC - 1987) come cancerogeni, tra i quali: l’acenaftene, l’acenaftilene, l’antracene, il benzo(a)antracene, il dibenzo(a,h)antracene, il crisene, il pirene, l’indeno(1,2,3-c,d)pirene, il fenantrene, il fluorantene, il benzo(b)fluoroantene, il benzo(k)fluoroantene, il benzo(g,h,i)perilene e il fluorene. È accertato il potere cancerogeno del benzo(a)pirene (B(a)P) a carico delle cellule del polmone (il B(a)P è inserito nel gruppo 1 della classificazione IARC, cioè tra le sostanze con accertato potere cancerogeno sull’uomo). Poiché è stato evidenziato che la relazione tra B(a)P e gli altri IPA, detto profilo IPA, è relativamente stabile nell’aria delle diverse città, la concentrazione di B(a)P viene spesso utilizzata come indice del potenziale cancerogeno degli IPA totali. Benzene: è un idrocarburo liquido, incolore e dotato di un odore caratteristico. In ambito urbano gli autoveicoli rappresentano la principale fonte di emissione: in particolare, circa l’85% è immesso nell’aria per combustione nei gas di scarico mentre il restante 15% per evaporazione del combustibile dal serbatoio e dal motore e durante le operazioni di rifornimento. L’intossicazione di tipo acuto dovuta a concentrazioni molto elevate è causa di effetti sul sistema nervoso centrale. Fra gli effetti a lungo termine sono note le interferenze sul processo emopoietico (produzione del sangue) e l’induzione della leucemia nei lavoratori maggiormente esposti. Il benzene è stato inserito dall’International Agency for Research on Cancer nel gruppo 1. Concentrazioni di Pb, As, Cd, Ni, nel PM10: alla categoria dei metalli pesanti appartengono circa 70 elementi. Tra i più rilevanti da un punto di vista sanitarioambientale quelli regolamentati da una specifica normativa sono: il piombo (Pb), l’arsenico (As), il cadmio (Cd), il nichel (Ni) e il mercurio (Hg). 12 Tra i metalli pesanti con densità maggiore di 5 g/cm3, alcuni (piombo, cadmio, mercurio, antimonio, selenio, nichel, vanadio e altri) sono immessi nell’ambiente sotto forma di ossidi o di solfuri attraverso la combustione di olio combustibile, di carbone o rifiuti (che ne contengono tracce), oppure nel corso di processi industriali. Questi composti, dopo una certa permanenza in atmosfera possono entrare nella catena alimentare, dando luogo a pericolosi fenomeni di bioaccumulo negli organismi viventi. Una via preferenziale è inoltre costituita dalle particelle di polvere che possono fungere da vettore per questi metalli. 2.1.4 Qualità dell’aria In questo paragrafo si presenta l’andamento degli inquinanti citati in precedenza, rilevati nelle centraline ARPAV localizzate nel comune di Padova3. Il periodo considerato è dal 2002 al 2012, ciò permette di valutare, come richiesto dal D.L. 155/2010, la qualità dell’aria su archi temporali più lunghi rispetto al singolo anno. La valutazione è stata compiuta da ARPAV mediante l’analisi della media ottenuta per le stazioni di tipologia “background” e “traffico/industriale”. Saranno considerati anche i risultati dei due monitoraggi effettuati da ARPAV nel comune di Vigonza del 2004-2005 e 2011, svolti su richiesta dell’Amministrazione Comunale. Parallelamente a questa richiesta, il Dipartimento Provinciale ARPAV di Padova ha inserito il monitoraggio nel comune di Vigonza nell’ambito del programma di valutazione dell’inquinamento atmosferico nei comuni della cintura urbana. In Figura 2 è rappresentato il posizionamento della stazione mobile in via Chiesa dal 10/11/04 al 01/12/04 e dal 16/03/05 al 06/04/05 per un totale complessivo di 42 giorni di monitoraggio. Tale punto rappresenta un sito di misura di tipo “background urbano4”, perché non è situato su strade con intenso traffico veicolare, anche se è da segnalare la relativa vicinanza dell’autostrada, che ne determina una sensibile sovraesposizione rispetto alle condizioni medie rappresentative di un tipico punto di misura di fondo urbano. Le concentrazioni degli inquinanti sono state confrontate con la normativa in vigore al 2005. 5 In Figura 3 è rappresentato il posizionamento della stazione mobile in via A. Moro dal 25/02/11 al 25/03/11 e dal 15/09/11 al 24/10/11, per un totale complessivo di 69 giorni di monitoraggio. Il punto di monitoraggio rappresenta un sito di misura di tipo “background urbano”. 3 Le centraline considerate sono: PD-Arcella traffico-urbana, PD-Mandria background-urbana, PD-Granze industriale-urbana e le due centraline convenzionate PD-APS-1 industriale, PD-APS-2 industriale. 4 Le stazioni “background” rappresentano le aree di misura più appropriate per stimare il livello medio di concentrazione degli inquinanti in una specifica area urbana. 5 D.M. 60/02 per SO2, NO2, NOx, CO, PM10, Pb e C6H6; D.L. 183/04 per O3; Direttiva 2004/107CE e D.M. 25/11/94 per il benzo(a)pirene. 13 Fig. 2. Punto di stazionamento del mezzo mobile in via Chiesa. (Fonte: ARPAV, “La qualità dell’aria nel comune di Vigonza”. Campagna di monitoraggio dal 10/11/04 al 01/12/04 e dal 16/03/05 al 06/04/05). Fig. 3. Punto di stazionamento del mezzo mobile in via A. Moro. (Fonte: ARPAV, “La qualità dell’aria nel comune di Vigonza”. Campagna di monitoraggio dal 25/02/11 al 25/03/11 e dal 15/09/11 al 24/10/11). Poiché si tratta di un’indagine di tipo esplorativo in una zona del territorio provinciale dove non sono installate stazioni fisse di monitoraggio e mancano dati storici, i dati di qualità dell’aria sono stati comparati da ARPAV, con quelli rilevati nei medesimi periodi nell’area urbana di Padova dalle stazioni fisse di Arcella e Mandria. Inoltre, è da ricordare che la verifica dei valori limite si riferisce al monitoraggio con stazioni fisse rispondenti a stringenti criteri di posizione e di raccolta dati previsti dal D.lgs. 155/10. La valutazione con la stazione mobile è basata su obiettivi di qualità meno severi e quindi il confronto con i limiti deve essere considerato con valore indicativo. La valutazione è riferita ai parametri di qualità dell’aria distinti secondo due scenari temporali: a breve e a lungo termine. Le stazioni fisse di Arcella e Mandria sono classificate rispettivamente come “traffico urbano” e “background urbano”. 14 2.1.4 1 Biossido di zolfo Durante il decennio 2002-2012 non vi sono stati superamenti della soglia di allarme di 500 μg/m3, né superamenti del valore limite orario (350 μg/m3) e del valore limite giornaliero (125 μg/m3). Il biossido di zolfo è un inquinante primario non critico; ciò è stato determinato in gran parte grazie alle modifiche dei combustibili avvenute negli ultimi decenni (da gasolio a metano, oltre alla riduzione della quantità di zolfo in tutti i combustibili, in particolare nei combustibili diesel). Inquinante BIOSSIDO DI ZOLFO (SO2) Tipo di limite Protezione per la salute umana Protezione della vegetazione Parametro statistico Valore limite Soglia di allarme Superamento per tre ore consecutive del valore soglia 500 µg/m3 Limite orario Concentrazione media oraria 350 µg/m3 (da non superare più di 24 volte per anno) Limite di 24 ore Concentrazione media giornaliera 125 µg/m3 (da non superare più di tre volte per anno) Valore bersaglio Media annuale e Media invernale 20 µg/m3 Tab. 3. Biossido di zolfo: valori limite per la protezione della salute umana, degli ecosistemi, della vegetazione e valori obiettivo secondo il D.Lgs. 155/2010. Stazione di monitoraggio Tipologia stazione PD_Arcella PD_Mandria PD_aps1 PD_aps2 TU/TU BU TU TU Stazione di monitoraggio Tipologia stazione PD_Arcella PD_Mandria PD_aps1 PD_aps2 TU/TU BU TU TU Stazione di monitoraggio Tipologia stazione PD_Arcella PD_Mandria PD_aps1 PD_aps2 TU/TU BU TU TU SO2 - N. superamenti della soglia di allarme 2002 0 0 0 0 2003 0 0 0 0 2004 0 0 0 0 2005 0 0 0 0 2006 0 0 0 0 2007 0 0 2008 0 0 0 0 2009 0 0 0 0 2010 0 0 0 0 2011 0 0 0 0 2012 0 0 0 0 2010 0 0 0 0 2011 0 0 0 0 2012 0 0 0 0 2010 0 0 0 0 2011 0 0 0 0 2012 0 0 0 0 SO2 - N. superamenti del limite orario 2002 0 0 0 0 2003 0 0 0 0 2004 0 0 0 0 2005 0 0 0 0 2006 0 0 0 0 2007 0 0 2008 0 0 0 0 2009 0 0 0 0 SO2 - N. superamenti del limite giornaliero 2002 0 0 0 0 2003 0 0 0 0 2004 0 0 0 0 2005 0 0 0 0 2006 0 0 0 0 2007 0 0 2008 0 0 0 0 2009 0 0 0 0 Tab. 4. Indicatori di SO2. (Fonte: www.arpa.veneto.it). 15 Anche nella stazione mobile di Vigonza, durante i monitoraggi 2004-05 e 2011, i livelli ambientali di biossido di zolfo sono stati sempre ampiamente inferiori ai valori dei limiti legislativi. In Tabella 5 sono riportate alcune statistiche descrittive della concentrazione di biossido di zolfo rilevata nel comune di Vigonza e per confronto nelle stazioni fisse di Arcella e Mandria. SO2 - Concentrazione media (µg/m3) Descrizione parametro, statistica, tempo di mediazione Vigonza 2004-05 916 < 2,0 6,0 72,0 Numero di campioni analizzati (medie 1h) Min (medie 1h) Media (medie 1h) Max (medie 1h) Arcella 2011 1297 < 1,0 2,0 12,0 2004-05 935 < 2,0 5,0 54,0 Mandria 2011 1543 < 1,0 2,0 13,0 2004-05 939 < 2,0 4,0 62,0 2011 1539 < 1,0 1,0 4,0 Tab. 5. Concentrazione di Biossido di zolfo rilevata nel comune di Vigonza. (Fonte: ARPAV, “La qualità dell’aria nel comune di Vigonza”. Monitoraggio 2004-05 e 2011). 2.1.4.2 Ossido di carbonio In tutti i punti di campionamento provinciale non sono stati registrati superamenti del limite di 10 mg/m3 calcolato come valore massimo giornaliero su medie mobili di 8 ore. Inquinante Tipo di limite Parametro statistico Valore limite OSSIDO DI CARBONIO (CO) Valore limite per la protezione della salute umana Media massima giornaliera su 8 ore consecutive 10 mg/m3 Tab. 6. Monossido di carbonio: parametri legislativi di riferimento. (Fonte: D.Lgs. 155/2010) Stazione di monitoraggio Tipologia stazione PD_Arcella PD_Mandria PD_aps1 PD_aps2 TU/TU BU TU TU CO - N. superamenti valore limite di protezione della salute umana 2002 0 0 0 0 2003 0 0 0 0 2004 0 0 0 0 2005 0 0 0 0 2006 0 0 0 0 2007 0 0 0 2008 0 0 0 0 2009 0 0 0 0 2010 0 0 0 0 2011 0 0 0 0 Tab. 7. Indicatori di CO. (Fonte: www.arpa.veneto.it) A Vigonza il monitoraggio del monossido di carbonio non ha evidenziato alcun superamento dei valori limite. 16 2012 0 0 0 0 CO - Concentrazione media (mg/m3) Descrizione parametro, statistica, tempo di mediazione Vigonza Numero di campioni analizzati (medie 1h) Min (medie 1h) Media (medie 1h) Max (medie 1h) 2004-05 918 <0,1 1,6 5,6 Arcella 2011 1304 <0,1 0,3 2,9 2004-05 977 0,5 1,9 7,1 Mandria 2011 1517 <0,1 0,4 2,4 2004-05 959 < 0,1 0,9 3,3 2011 1503 <0,1 0,6 2,2 Tab. 8. Concentrazione di Ossido di carbonio rilevata nel comune di Vigonza. (Fonte: ARPAV, “La qualità dell’aria nel comune di Vigonza”. Monitoraggio 2004-05 e 2011). 2.1.4.3 Ossidi di azoto Considerando le stazioni del comune di Padova, si può osservare che non è mai stata superata la soglia di allarme e il limite di 18 superamenti annuali del limite orario (200 µg/m3). Per quanto riguarda il valore limite annuale (40 μg/m3), durante il monitoraggio 20022012 non è mai stato rispettato nella stazione PD-Arcella. OSSIDI DI AZOTO Inquinante Tipo di limite Parametro statistico Soglia di allarme NO2 Protezione per la salute umana Limite orario Limite annuale NOx Protezione della vegetazione Limite annuale Superamento per tre ore consecutive del valore soglia Concentrazione media oraria Concentrazione media annua Concentrazione media annua Valore limite 400 µg/m3 200 µg/m3 (da non superare più di 18 volte per anno) 40 µg/m3 30 µg/m3 Tab. 9. Ossidi di azoto: valori limite per la protezione della salute umana, degli ecosistemi, della vegetazione e valori obiettivo secondo il D.Lgs. 155/2010. Stazione di monitoraggio Tipologia stazione PD_Arcella PD_Mandria PD_aps1 PD_aps2 TU/TU BU TU TU Stazione di monitoraggio Tipologia stazione PD_Arcella PD_Mandria PD_aps1 PD_aps2 TU/TU BU TU TU NO2 - N. superamenti del limite orario 2002 2 0 - 2003 6 0 - 2004 7 0 0 0 2005 2 0 0 1 2006 0 1 0 0 2007 0 0 0 3 2008 5 0 0 0 2009 2 1 0 6 2010 1 0 0 0 2011 3 0 0 2 2012 5 0 0 0 2010 0 0 0 0 2011 0 0 0 0 2012 0 0 0 0 NO2 - N. superamenti della soglia allarme 2002 0 0 - 2003 0 0 - 2004 0 0 0 0 2005 0 0 0 0 2006 0 0 0 0 2007 0 0 0 0 2008 0 0 0 0 2009 0 0 0 0 17 Stazione di monitoraggio Tipologia stazione PD_Arcella PD_Mandria PD_aps1 PD_aps2 TU/TU BU TU TU NO2 - Media* annua (µg/m3) 2002 61 49 - 2003 64 49 - 2004 65 47 47 45 2005 55 41 39 43 2006 56 49 42 42 2007 48 52 43 43 2008 50 42 41 41 2009 48 40 39 44 2010 46 37 39 34 2011 47 32 42 42 Tab. 10. Indicatori di NO2 (*50 µg/m3 media annua/ora: anno 2005; 46 µg/m3 media annua/ora: anno 2007; 40 µg/m3 a/h dal 2010). (Fonte: www.arpa.veneto.it) Nella stazione mobile di Vigonza, rispetto alla valutazione dei parametri a lungo termine, il monitoraggio ha evidenziato una concentrazione media di 72 µg/m 3 durante il monitoraggio 2004-05 e di 42 µg/m3 nel 2011, e cioè indicativamente superiore al valore limite annuale di protezione della salute (40 µg/m3). Il confronto con le stazioni di Padova ha evidenziato un allineamento ai valori di Arcella, stazione di intenso traffico, mentre è risultato superiore ai valori di Mandria durante i due monitoraggi. NO2 - Concentrazione media h (µg /m3) Descrizione parametro, statistica, tempo di mediazione Numero di campioni analizzati (medie 1h) Min (medie 1h) Media (medie 1h) 50 µg/m3, media annuale, anno 2005 40 µg/m3, media annuale dal 2010 Max (medie 1h) Vigonza Arcella Mandria 2004-05 543 11 2011 1326 <5 2004-05 937 11 2011 1522 5 2004-05 938 <5 2011 1491 <5 72 42 74 53 52 38 260 155 242 198 167 134 Tab. 11. Concentrazione di Biossido di azoto rilevata nel comune di Vigonza. (Fonte: ARPAV, “La qualità dell’aria nel comune di Vigonza”. Monitoraggio 2004-05 e 2011). 2.1.4.4 Polveri sottili Le polveri fini rappresentano la parte più rilevante dell’inquinamento atmosferico nelle principali aree urbane del Veneto. La normativa stabilisce per il PM10 due limiti per la protezione della salute, da valutare in riferimento a differenti periodi di esposizione: “a breve termine” (media giornaliera) e “a lungo termine” (media annuale). Il parametro di valutazione “a breve termine” fissa un limite massimo di 35 superamenti/anno del valore medio giornaliero di 50 µg/m3; il parametro di valutazione “a lungo termine” prescrive un limite massimo alla concentrazione media annuale uguale a 40 µg/m3. 18 2012 45 34 39 40 POLVERI FINI Inquinante PM10 PM2,5 Tipo di limite Parametro statistico Valore limite Valore limite di 24 ore per la protezione della salute umana Valore limite annuale per la protezione della salute umana Valore limite per la protezione della salute umana Concentrazione media di 24 ore (da non superare più di 35 volte per anno) 50 µg/m3 Concentrazione media annua 40 µg/m3 Media annuale 25 µg/m3 (in vigore dal 1° gennaio 2015) MDT per l’anno 2012 = 2 µg/m3 Tab. 12. PM10: parametri legislativi di riferimento. (Fonte: D.Lgs. 155/2010) Particolato PM10 Per quanto riguarda il limite “a breve termine”, in nessuna delle stazioni considerate è rispettato. Come per gli anni precedenti, anche nel 2012 questo indicatore della qualità dell’aria resta il più critico, anche se si nota una sensibile diminuzione del numero dei giorni di superamento di tale limite. Il parametro di valutazione “a lungo termine” nel 2012, è stato rispettato in tutte le stazioni considerate. L’andamento delle concentrazioni medie annuali durante il periodo 2002-2012 è in miglioramento, poiché si osserva un sensibile decremento del valore medio di PM10. Stazione di monitoraggio Tipologia stazione PD_Arcella PD_Mandria PD_Granze PD_aps1 PD_aps2 TU/TU BU IU TU TU Stazione di monitoraggio Tipologia stazione PD_Arcella PD_Mandria PD_Granze PD_aps1 PD_aps2 TU/TU BU IU TU TU PM10 - N. superamenti del limite giornaliero 2002 143 - 2003 197 169 - 2004 133 - 2005 194 144 - 2006 176 156 149 - 2007 116 111 - 2008 92 94 104 - 2009 97 98 111 84 76 2010 84 93 93 96 70 2011 95 93 102 100 93 2012 86 91 82 80 86 2010 38 39 41 41 37 2011 42 44 45 46 39 2012 39 40 39 38 38 PM10 - Concentrazione media annua µg/m3 2002 59 - 2003 61 59 - 2004 52 - 2005 60 52 - 2006 55 51 50 - 2007 47 48 - 2008 45 42 45 - 2009 42 42 46 42 37 Tab. 13. Indicatori di PM10. (Fonte: www.arpa.veneto.it) In Tabella 14 è riportato il numero di superamenti del limite di protezione della salute registrati durante il periodo dei due monitoraggi. Rispetto al valore limite giornaliero sono stati rilevati complessivamente 29 superamenti in 42 giorni (su 40 campioni) e 14 superamenti su 62 campioni in 69 giorni di monitoraggio, del limite di protezione della salute di 50 µg/m 3. L’andamento è simile alle stazioni di Arcella e Mandria. 19 PM10 - N. superamenti del limite giornaliero Descrizione parametro, statistica, tempo di mediazione Vigonza 2004-05 40 29 Numero di campioni analizzati (medie 1h) Superamenti valore limite “a breve termine” 50 µg/m3 2011 62 14 Arcella 2004-05 37 27 Mandria 2011 66 14 2004-05 40 26 2011 54 13 Tab. 14. Numero di superamenti di PM10 rilevati nel comune di Vigonza. (Fonte: ARPAV, “La qualità dell’aria nel comune di Vigonza”. Monitoraggio 2004-05 e 2011). In Tabella 15 è riportata la media annua di PM10 calcolata per il comune di Vigonza, il confronto con il valore limite annuale per la protezione della salute e le medie registrate nel corrispondente periodo di monitoraggio presso le stazioni fisse di Arcella e Mandria. PM10 – Concentrazione media (µg/m3) Descrizione parametro, statistica, tempo di mediazione Numero di campioni analizzati (medie 1h) Min (medie 24h) Media (medie 24 h) Media annuale 40 µg/m3 Max (medie 24h) Concentrazione media di 24 ore 50 µg/m3 Vigonza Arcella Mandria 2004-05 40 12 2011 62 3 2004-05 37 24 2011 66 2 2004-05 40 13 2011 54 1 76 40 81 40 71 41 158 123 158 126 145 128 Tab. 15. Concentrazione di PM10 rilevata nel comune di Vigonza. (Fonte: ARPAV, “La qualità dell’aria nel comune di Vigonza”. Monitoraggio 2004-05 e 2011). Il valore medio della concentrazione di polveri fini registrato nel comune di Vigonza durante il monitoraggio del 2011, è risultato uguale a 40 µg/m3 e quindi indicativamente uguale al limite annuale di protezione delle salute (40 µg/m3). Concentrazioni medie analoghe sono state registrate, nei medesimi periodi, presso le stazioni fisse di Arcella (40 µg/m3) e Mandria (41 µg/m3). Particolato PM2,5 Il D.Lgs.155/2010 stabilisce per il PM2,5 un valore limite di 25 μg/m3 calcolato come media annua, da raggiungere entro il 1° gennaio 2015. Il D.Lgs. 250/2012, recependo le disposizioni della Decisione della Commissione Europea n. 850/2011, fissa il margine di tolleranza da applicare al valore limite fino al 2015; tale margine è fissato per il 2012 a 2 μg/m3. Si può osservare che il valore limite calcolato con il margine di tolleranza è stato superato in tutte le stazioni di monitoraggio del PM2,5, eccetto la stazione PD_aps2 nell’anno 2010. Per il comune di Vigonza non sono disponibili dati sulla concentrazione di PM2,5. 20 Stazione di monitoraggi o PD_Arcella PD_Mandria PD_Granze PD_aps1 PD_aps2 Tipologia stazione TU/TU BU IU TU TU PM2,5 – Concentrazione media annua µg/m3 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 - - - - - 38 - 30 - 32 32 29 31 33 26 34 37 29 32 29 28 Tab. 16. Indicatori di PM2,5. (Fonte: www.arpa.veneto.it) 2.1.4.5 Idrocarburi policiclici aromatici Inquinante Tipo di limite Parametro statistico Valore limite B(a)P C6H6 Valore obiettivo Valore limite per la protezione della salute umana Concentrazione media annua Concentrazione media annua 1,0 µg/m3 5,0 µg/m3 Tab. 17. IPA: valori limite per la protezione della salute umana e valori obiettivo secondo il D.Lgs. 155/2010. Concentrazione di B(a)P In Tabella 18 è riassunto l’andamento della concentrazione media annuale del benzo(a)pirene dal 2002 al 2012. Il valore obiettivo (1,0 µg/m3) non è stato rispettato, escluso l’anno 2010. I livelli di benzo(a)pirene nel 2012 sono in aumento ad esclusione di PD_aps1. Inoltre, è da notare la particolare criticità del 2011-2012 rispetto agli anni precedenti. Il B(a)P, identificato dal D.Lgs. 155/2010 come marker per gli IPA, eccede sempre la soglia di valutazione superiore (0,6 µg/m3) in corrispondenza di tutte le centraline Stazione di monitoraggi o PD_Arcella PD_Mandria PD_Granze PD_aps1 PD_aps2 Tipologia stazione TU/TU BU IU TU TU Benzo(a)pirene – Concentrazione media annua µg/m3 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2 1,4 - 1,5 1,6 - 1,7 1,5 - 1,4 1,3 1,0 - 1,5 1,4 1,4 - 0,9 1,6 1,6 - 1,5 1,3 1,3 - 1,3 1,1 1,3 1,2 1,1 0,9 1,0 1,0 1,2 1,0 1,3 1,5 1,4 1,7 1,4 1,4 1,6 1,5 1,5 1,6 Tab. 18. Indicatori di B(a)p. (Fonte: www.arpa.veneto.it) Nel comune di Vigonza il monitoraggio di questo inquinante nel 2011, ha evidenziato un valore medio di concentrazione uguale 0,7 µg/m3 e, quindi, indicativamente inferiore al limite annuale di 1 µg/m3 e inferiore al valore registrato nel 2004-05 di 3,4 µg/m3. I valori registrati sono in linea con il valore medi dei periodi corrispondenti presso le stazioni fisse di Arcella e di Mandria. Si rileva che il monitoraggio non ha interessato il periodo invernale, il più critico per questo inquinante. Inoltre, si tratta di una stima 21 indicativa perché è basata su un numero di campioni limitato che, se riferita al limite annuale di 1 µg/m3 fornisce una valutazione di tendenza da confrontare con i valori medi registrati nei periodi corrispondenti presso le stazioni fisse di Arcella (0,6 µg/m 3) e di Mandria (0,7 µg/m3). In Tabella 19 è riportata la media di benzo(a)pirene rilevata nei campioni di polveri PM10 raccolti durante il monitoraggio nel comune di Vigonza e il confronto indicativo con il valore obiettivo. C20H12 - Concentrazione (µg/m3) Descrizione parametro, statistica, tempo di mediazione Vigonza Numero di campioni analizzati (medie 1h) Min (medie 24h) Media (medie 24 h) Media annuale 1 µg/m3 Max (medie 24h) Arcella Mandria 2004-05 6 0,5 2011 30 <0,1 2004-05 5 0,6 2011 32 <0,1 2004-05 6 0,6 2011 26 0,1 3,4 0,7 3,4 0,6 1,5 0,7 5,8 2,7 5,8 2,5 5,3 2,7 Tab. 19. Concentrazione di B(a)P rilevata nel comune di Vigonza. (Fonte: ARPAV, “La qualità dell’aria nel comune di Vigonza”. Monitoraggio 2004-05 e 2011). Concentrazioni di C6H6 Si nota che nel periodo considerato (2002-2012) nelle due stazioni di monitoraggio è stato rispettato il valore limite di 5,0 µg/m3. Stazione di monitoraggi o PD_Arcella PD_Mandria PD_Granze PD_aps1 PD_aps2 Tipologia stazione TU/TU BU IU TU TU Benzene – Concertazione media annua µg/m3 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 5,5 2,4 - 3,9 2,5 - 4 2,2 - 4,3 2,7 - 3,3 2,5 - 3,4 2,8 - 3 2 - 2,3 2,1 - 2,2 1,7 - 2,6 2,1 - 1,8 - Tab. 20. Indicatori di C6H6. (Fonte: www.arpa.veneto.it) C6H6 concentrazione (µg/m3) Descrizione parametro, statistica, tempo di mediazione Numero di campioni analizzati (medie 1h) Min (medie 24h) Media (medie 24 h) Media annuale 10 µg/m3 fino al 2010 Media annuale 5 µg/m3 dal 2010 Max (medie 24h) Concentrazione media di 24 ore 50 µg/m3 Vigonza Arcella Mandria 2004-05 6 2,0 2011 9 1,0 2004-05 24 1,6 2011 17 1,2 2004-05 10 1,4 2011 11 1,0 3,5 1,8 5,8 2,0 2,3 2,1 6,7 3,7 10,3 3,6 5,3 3,2 Tab. 21. Concentrazione di Benzene rilevata nel comune di Vigonza. (Fonte: ARPAV, “La qualità dell’aria nel comune di Vigonza”. Monitoraggio 2004-05 e 2011). 22 Nel comune di Vigonza le concentrazioni di benzene non sembrano destare problemi per il rispetto del limite annuale di protezione della salute. I dati medi ambientali rilevati durante i monitoraggi 2004-05 e 2011 sono risultati rispettivamente uguali a 3,5 µg/m 3 e 1,8 µg/m 3 e quindi indicativamente inferiore al limite di 5 µg/m3. Tale concentrazione è in linea ai valori registrati presso la stazione di Arcella e di Mandria. 2.1.4.6 Elementi in tracce nel PM10 Inquinante Pb Ni As Cd Tipo di limite Valore limite per la protezione della salute umana Valore obiettivo Valore obiettivo Valore obiettivo Parametro statistico Valore limite Concentrazione media annua 0,5 µg/m3 Media Annuale Media Annuale Media Annuale 20 µg/m3 6,0 µg/m3 5,0 µg/m3 Tab. 22. Elementi in tracce: valori limite per la protezione della salute umana e valori obiettivo secondo il D.Lgs. 155/2010. La concentrazione media di metalli rilevati durante il decennio 2002-2012 nelle centraline di riferimento è sempre stata generalmente bassa. Tutte le stazioni mostrano concentrazioni medie di piombo inferiori al valore limite (0,5 µg/m3) e inferiori alla soglia di valutazione inferiore (0,25 µg/m3); i livelli misurati sono inferiori di un ordine di grandezza rispetto al riferimento normativo, evidenziando l’assenza di problematiche legate a questo inquinante. Nelle singole stazioni le concentrazioni sono stabili e senza variazioni importanti. La concentrazione del nichel non ha mai superato il valore obiettivo definito dalla normativa e soprattutto, non eccede la soglia di valutazione inferiore (10 µg/m3). Un leggero decremento rispetto al 2011 si osserva nelle stazioni di PD-Arcella e PD-Mandria e PD_aps1, mentre si registrano degli aumenti a PD_Granze e PD_aps1. Per l’arsenico le medie annuali in tutte le stazioni sono al di sotto del valore obiettivo fissato dalla normativa e inferiori alla soglia di valutazione inferiore (2,4 µg/m3). Si osserva per il 2012 un leggero decremento dei livelli di questo inquinante per le stazioni di Arcella e di Mandria. Il monitoraggio delle concentrazioni di cadmio evidenzia che non è mai superato il valore obiettivo (5,0 µg/m3) né la soglia di valutazione inferiore (2,0 µg/m3). Per il mercurio il D.Lgs. 155/2010 non definisce alcun valore obiettivo. Il monitoraggio effettuato nel quinquennio 2008-2012 ha evidenziato concentrazioni medie annue sempre inferiori o uguali a 1,0 µg/m3, senza variazioni importanti eventualmente riconducibili a particolari fenomeni di inquinamento. 23 Stazione di monitoraggio Tipologia stazione PD_Arcella PD_Mandria PD_Granze PD_aps1 PD_aps2 TU/TU BU IU TU TU Stazione di monitoraggio Tipologia stazione PD_Arcella PD_Mandria PD_Granze PD_aps1 PD_aps2 TU/TU BU IU TU TU Stazione di monitoraggio Tipologia stazione PD_Arcella PD_Mandria PD_Granze PD_aps1 PD_aps2 TU/TU BU IU TU TU Stazione di monitoraggio Tipologia stazione PD_Arcella PD_Mandria PD_Granze PD_aps1 PD_aps2 TU/TU BU IU TU TU Piombo media annua µg/m3 2002 0,04 0,04 - 2003 0,03 0,03 0,09 - 2004 0,03 0,02 0,11 - 2005 0,03 0,03 0,06 - 2006 0,02 0,04 0,07 - 2007 0,02 0,02 0,05 - 2008 0,02 0,02 0,04 - 2009 0,016 0,016 0,036 0,012 0,014 2010 0,01 0,01 0,04 0,01 0,01 2011 0,011 0,011 0,021 0,013 0,011 2012 0,013 0,014 0,022 0,012 0,011 Nichel media annua ηg/m3 2002 7,3 5,0 - 2003 8,6 6,2 14,9 - 2004 5,9 5,7 21,8 - 2005 4,0 3,7 3,2 - 2006 2,9 2,6 3,0 - 2007 1,3 1,1 2,2 - 2008 2,4 2,3 2,8 - 2009 5,1 5,0 7,7 3,3 5,3 2010 4,3 4,2 7,6 2,9 2,8 2011 3,9 4,2 2,8 3,5 3,6 2012 3,4 3,4 3,1 3,1 3,2 2009 0,6 0,5 0,7 0,5 0,5 2010 0,8 0,7 0,8 0,7 0,6 2011 0,8 0,7 0,7 0,8 0,8 2012 0,7 0,6 0,9 1,2 1,2 2009 0,6 0,5 0,7 0,5 0,5 2010 0,5 0,5 0,8 0,6 0,6 2011 0,5 0,5 0,4 0,5 0,5 2012 0,7 0,5 0,6 0,6 0,5 Arsenico media annua ηg/m3 2002 2,4 2,2 - 2003 5,4 5,1 5,3 - 2004 5,6 5,1 5,5 - 2005 3,4 3,2 3,5 - 2006 1,8 2,0 1,6 - 2007 1,6 1,4 2,4 - 2008 1,3 1,2 1,5 - Cadmio media annua ηg/m3 2002 1,9 1,4 - 2003 5,5 5,1 5,0 - 2004 1,7 1,5 3,3 - 2005 1,5 1,2 1,7 - 2006 0,8 0,7 1,6 - 2007 1,0 0,8 1,3 - 2008 1,1 1,0 1,5 - Tab. 23. Indicatori Elementi in tracce. (Fonte: www.arpa.veneto.it) L’analisi dei metalli pesanti rilevati sulle polveri fini prelevate durante il monitoraggio del 2011 nel comune di Vigonza, ha evidenziato una situazione positiva. In particolare per il Piombo le concentrazioni medie sono state significativamente inferiori ai limiti stabiliti dalla normativa. Pb concentrazione (ηg/m3) Descrizione parametro, statistica, tempo di mediazione Numero di campioni analizzati (medie 1h) Min (medie 24h) Media (medie 24 h) Max (medie 24h) Vigonza 2004-05 6 0,021 0,032 0,044 2011 31 0,004 0,011 0,026 Arcella 2004-05 6 0,015 0,030 0,035 Mandria 2011 33 0,002 0,010 0,017 2004-05 6 0,021 0,039 0,091 2011 25 0,003 0,012 0,017 Tab. 24. Concentrazione di Piombo rilevata nel comune di Vigonza. (Fonte: ARPAV, “La qualità dell’aria nel comune di Vigonza”. Monitoraggio 2004-05 e 2011). 24 Per gli altri metalli (As, Cd, Ni, Hg) le concentrazioni medie sono state generalmente basse e in linea con i valori rilevati nei corrispondenti periodi presso le stazioni fisse di Arcella e Mandria. Arsenico (1,0 µg/m3), Cadmio (0,4 µg/m3), Nichel (4,0 µg/m3) hanno registrato, nel 2011, valori medi di concentrazione in linea con quelli monitorati nei medesimi periodi presso le stazioni fisse di Arcella (As 1,0 µg/m3, Cd 0,4 µg/m3, Ni 4,6 µg/m3) e di Mandria (As 1,0 µg/m 3, Cd 0,4 µg/m3, Ni 6,8 µg/m3). Per quanto riguarda il mercurio, le analisi realizzate hanno registrato quantitativi medi di Hg <1 µg/m3 (valore inferiore al limite di rilevabilità dello strumento), pari a quelli monitorati nei medesimi periodi presso le stazioni fisse di Arcella (<1 µg/m 3) e Mandria (<1 µg/m3). Tale valore è sensibilmente inferiore al valore di 1 µg/m3 indicato dalle Linee Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la concentrazione di mercurio nell’aria (WHO, 2000). 25 2.2 Acqua “Tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa che è salvaguardata e utilizzata secondo criteri di solidarietà. Qualsiasi uso delle acque è effettuato salvaguardando le aspettative e i diritti delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale. Gli usi delle acque sono indirizzati al risparmio e al rinnovo delle risorse per non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità ambientale, l’agricoltura, la fauna e la flora acquatiche, i processi geomorfologici e gli equilibri idrogeologici”.6 2.2.1 Riferimenti normativi Il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”, pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 96 alla Gazzetta Ufficiale del 14 aprile 2006, n. 88, costituisce il recepimento della Direttiva Quadro europea in materia di acque, Dir. 2000/60/CE. Il D.Lgs. 152/2006 è stato integrato con decreti attuativi per gli aspetti operativi, tra i quali il D.M. 260/2010 che riporta le modalità di classificazione e monitoraggio delle acque. Il D.L. 152/2006 nella Parte III, detta le norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche. Il titolo II tratta degli obiettivi di qualità ambientale i cui standard sono descritti nel relativo Allegato I. Gli obiettivi di qualità devono essere raggiunti entro i seguenti termini: 22 dicembre 2015, nei corpi idrici significativi superficiali e sotterranei, lo stato di qualità ambientale “buono”, salvo già sussista lo stato di qualità ambientale “elevato”; 22 dicembre 2015, nei corpi idrici a specifica destinazione funzionale, salve le ipotesi di deroga, gli obiettivi di qualità stabiliti nell’Allegato 2 alla Parte Terza. 2.2.2 Indicatori di sintesi Gli indicatori utilizzati per descrivere la componente “Acqua” sono i seguenti: Acque superficiali Livello di Inquinamento da Macrodescrittori: il Livello di Inquinamento da Macrodescrittori (LIM) esprime lo stato di qualità globale delle acque, dal punto di vista chimico e microbiologico. Si ottiene sommando i punteggi derivanti dal calcolo del 75° percentile di ossigeno disciolto, BOD5, COD, azoto ammoniacale, azoto nitrico, fosforo 6 Legge 5 gennaio 1994 n. 36. 26 ed Escherichia coli. Per ciascun parametro è stato individuato un livello di inquinamento e il corrispondente punteggio, tanto più elevato quanto minore è il livello di inquinamento. Sommando i punteggi dei sette macrodescrittori si ottiene il LIM, che può assumere valori compresi tra il livello 1 (inquinamento minore) e il livello 5 (inquinamento peggiore). Il calcolo dell’indice LIM si basa sul D.Lgs. 152/1999, abrogato e sostituito dal D.Lgs. 152/2006; tuttavia si mantiene la classificazione LIM per permettere il monitoraggio delle acque sul lungo periodo. Parametro Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5 100-OD (%sat.) (*) BOD5 (O2 mg/l) COD (O2 mg/l) NH4 (N mg/l) NO3 (N mg/l) Fosforo totale (P mg/l) Escherichia coli (UFC/100 mL) Punteggio da attribuire per ogni parametro analizzato 10 < 2,5 <5 < 0,03 < 0,3 < 0,07 <100 80 ≤ 20 ≤4 ≤ 10 ≤ 0,10 ≤ 1,5 ≤ 0,15 ≤ 1.000 40 ≤ 30 ≤8 ≤ 15 ≤ 0,50 ≤ 5,0 ≤ 0,30 ≤ 5.000 20 ≤ 50 ≤ 15 ≤ 25 ≤ 1,50 ≤ 10,0 ≤ 0,60 ≤20.000 10 > 50 > 15 > 25 > 1,50 > 10,0 > 0,60 >20.000 5 480-560 240-475 120-235 60-115 < 60 Giudizio LIM Ottimo Buono Sufficiente Scarso Pessimo Colore attribuito Azzurro Verde Giallo Arancio Rosso Tab. 25. Parametri per il calcolo del LIM e Livello d’inquinamento espresso dai macrodescrittori. (D.L. 152/99 All.to I). Stato chimico dei corpi idrici superficiali: secondo il D.Lgs. 152/2006 è un indice descrittivo che considera la presenza nei corsi d’acqua superficiali, di sostanze prioritarie7, sostanze pericolose prioritarie8 e altre sostanze9 elencate nel D.M. 260/2010, allegato 1, tabelle 1/A e 1/B. Il calcolo dell’indicatore prevede il confronto tra le concentrazioni medie annue dei siti monitorati nel corso di un triennio e gli standard di qualità ambientali (SQA-MA). Per alcune di queste sostanze è previsto il confronto della singola misura con una concentrazione massima ammissibile (SQA-CMA). Nel 2010 è iniziato il primo ciclo triennale di monitoraggio (2010-2012) ai sensi del D.Lgs. 152/06. Il corpo idrico che soddisfa tutti gli standard di qualità ambientale (SQAMA e SQA-CMA), per le sostanze dell’elenco di priorità e in tutti i siti monitorati, è classificato in “Buono Stato Chimico”; in caso contrario è classificato “Mancato conseguimento dello Stato Chimico”. 7 1,2 Dicloroetano, Alachlor, Atrazina, Benzene, Chlorpiriphos, Clorfenvinfos, Dietilesilftalato, Diclorometano, Diuron, Fluorantene, Isoproturon, Naftalene, Nichel, Ottilfenolo, Pentaclorofenolo, Piombo, Simazina, Triclorobenzeni, Triclorometano, Trifluralin. 8 4-Nonilfenolo, Cloro Alcani, Antracene, Benzo(a)pirene, Benzo(b+k)fluorantene, Benzo(ghi)perilene, Indeno(123-cd)pirene, Cadmio, Endosulfan, Esaclorobenzene, Esaclorobutadiene, Esaclorocicloesano, Mercurio e Pentaclorobenzene. 9 4-4' DDT, DDT totale, Aldrin, Dieldrin, Endrin, Isodrin, Tetracloroetilene, Tetracloruro di carbonio e Tricloroetilene. 27 Livello di Inquinamento da Macrodescrittori per lo stato ecologico: il Livello di Inquinamento espresso dai Macrodescrittori per lo stato ecologico (LIMeco) introdotto dal D.M. 260/2010, è un descrittore che considera quattro parametri, tre nutrienti (azoto ammoniacale, azoto nitrico, fosforo totale) e il livello di ossigeno disciolto espresso come percentuale di saturazione. La procedura di calcolo prevede l’attribuzione di un punteggio alla concentrazione di ogni parametro sulla base della tabella 4.1.2/a del D.M. 260/2010 e il calcolo del LIMeco di ciascun campionamento come media dei punteggi attribuiti ai singoli parametri. Il valore del LIMeco da attribuire al sito è dato dalla media dei valori ottenuti per il periodo pluriennale di campionamento considerato. L’attribuzione della classe di qualità al sito avviene secondo i limiti previsti dalla tabella 4.1.2/b del D.M. 260/2010. La qualità, espressa in cinque classi, può variare da “Elevato” a “Cattivo”. Per la determinazione dello Stato Ecologico l’indice LIMeco non scende sotto il livello “Sufficiente”. Parametro Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5 ≥0,66 ≥0,50 ≥0,33 ≥0,17 < 0,17 Giudizio Elevato Buono Sufficiente Scarso Cattivo Colore attribuito Azzurro Verde Giallo Arancio Rosso LIMeco Tab. 26. Parametri per il calcolo del LIMeco. (DM 260/10 Tabella 4.1.2/b). Elementi chimici a sostegno dello Stato Ecologico: è un descrittore che considera la presenza nei corsi d’acqua di sostanze non appartenenti all’elenco delle priorità (alofenoli, aniline e derivati, metalli, nitroaromatici, pesticidi e composti organo volatili). La procedura di calcolo prevede il confronto tra le concentrazioni medie annue dei siti monitorati nel triennio 2010-2012 e gli standard di qualità ambientali (SQA-MA) previsti dal D.Lgs. 152/2006 (Allegato 1 Tab. 1/B del D.M. 260/2010). Il corpo idrico, che soddisfa tutti gli standard di qualità ambientale (SQA-MA) in tutti i siti monitorati, è classificato in stato “Buono”. In caso negativo è classificato in stato “Sufficiente”. Se tutte le misure effettuate sono risultate inferiori ai limiti di quantificazione del laboratorio di analisi, lo stato del corpo idrico è “Elevato”. Stato ecologico: lo Stato Ecologico dei corsi d’acqua ai sensi del D.Lgs. 152/2006 esprime la complessità degli ecosistemi acquatici, della natura chimica e fisica delle acque e dei sedimenti, delle caratteristiche del flusso idrico e della struttura fisica del corpo idrico, considerando prioritario lo stato della componente biotica dell’ecosistema. La normativa prevede una selezione degli Elementi di Qualità Biologica (EQB) nei corsi d’acqua da monitorare sulla base degli obiettivi e della valutazione delle pressioni e degli impatti. La classificazione dello Stato Ecologico prevede per ogni stazione il calcolo delle metriche previste per gli EQB monitorati, l’integrazione dei risultati triennali delle stazioni per ogni corpo idrico e il risultato peggiore degli indici per corpo idrico nel triennio. 28 La classe dello Stato Ecologico del corpo idrico deriverà dal giudizio peggiore attribuito ai diversi elementi di qualità. La qualità è espressa in cinque classi, da “Elevato” a “Cattivo”. I giudizi peggiori (Scadente e Cattivo) sono determinati solo dagli indici EQB. Acque sotterranee Stato Quantitativo: un corpo idrico sotterraneo è in buono stato quantitativo se è in condizioni di equilibrio, ossia se il livello/portata delle acque sotterranee è tale, che la media annua dell’estrazione a lungo termine non esaurisce le risorse idriche sotterranee disponibili. Il D.L. 30/2009 indica l’andamento nel tempo del livello piezometrico quale importante elemento da considerare al fine della valutazione dello stato quantitativo. Se l’andamento è positivo o stazionario, lo stato quantitativo del corpo idrico è definito “buono”. Per un risultato omogeneo l’intervallo temporale e il numero di misure scelte per la valutazione del trend devono essere confrontabili tra le diverse aree della regione. Stato chimico puntuale: la definizione dello stato chimico delle acque sotterranee, secondo le direttive CE, si basa sul rispetto di norme di qualità, espresse attraverso concentrazioni limite, che sono definite a livello europeo per nitrati e pesticidi (standard di qualità), mentre per altri inquinanti, di cui è fornita una lista minima all’Allegato 2 parte B della direttiva n. 118/2006/CE, spetta agli Stati membri la definizione dei valori soglia, oltre all’onere di individuare altri elementi da monitorare, sulla base dell’analisi delle pressioni. I valori soglia adottati dall’Italia sono definiti nell’Allegato 3, tabella 3, D.lgs. 30/2009. La procedura di valutazione dello stato chimico prevede che lo stato di un corpo idrico sotterraneo sia considerato “buono” se sono rispettati gli standard di qualità e dei valori soglia (SQ o VS), o in caso di superamento in uno o più siti di monitoraggio (che comunque non deve rappresentare più del 20% dell’area totale o del volume del corpo idrico), un’appropriata indagine dimostra che la capacità del corpo idrico sotterraneo di sostenere gli usi umani non è stata danneggiata in maniera significativa dall’inquinamento. Concentrazione di nitrati: la “Direttiva nitrati” (91/676/CEE) fissa a 50 mg/l la concentrazione oltre la quale le acque sotterranee sono da considerarsi inquinate da nitrati, definendo vulnerabili le zone di territorio che scaricano direttamente o indirettamente su tali acque. Acque potabili Qualità dell’acqua potabile: ARPAV Servizio Acque interne, elabora ogni anno, statistiche sui dati di qualità dell’acqua potabile distribuita nel Veneto. Tali statistiche illustrano per classi di parametri il numero di comuni monitorati, il numero di analisi effettuate, il numero di non conformità ai valori di parametro del D.Lgs. 31/01. 29 È da precisare che per “qualità” non si intende “idoneità all’uso potabile”, il giudizio di non conformità dell’acqua erogata, spetta alle Aziende ULSS ed è emesso in seguito a valutazioni più complesse di quelle derivano dalla constatazione del superamento di un valore di parametro. Acque reflue urbane Conformità degli agglomerati ai requisiti di collettamento: il D.Lgs. n. 152/2006 (modificato dal D.Lgs. n. 4/2008) ha ripreso le indicazioni individuate dal D.Lgs. n. 152/1999, recando disposizioni generali sulla realizzazione di reti fognarie e misure per il trattamento delle acque reflue urbane. Nell’Articolo 100 è stabilito che gli agglomerati con un numero di abitanti equivalenti (AE) superiore a 2.000 devono essere provvisti di reti fognarie per le acque reflue urbane. Per tutti gli agglomerati con popolazione compresa fra 50 e 2.000 AE è previsto il ricorso a tecnologie di depurazione naturale, quali il lagunaggio, la fitodepurazione o tecnologie come i filtri percolatori o gli impianti a ossidazione totale. Tali trattamenti, se opportunamente dimensionati, sono considerati idonei per raggiungere i limiti di emissione allo scarico anche per tutti gli agglomerati in cui la popolazione equivalente fluttuante sia superiore al 30% della popolazione residente e laddove le caratteristiche climatiche e territoriali lo consentano. Per ciò che riguarda il collettamento delle acque reflue urbane, il Piano di Tutela delle Acque estende l’obbligo di realizzare reti fognarie, anche a quelli di dimensioni inferiori a 2.000 AE. Tuttavia, nella priorità degli interventi, si ritiene che debbano essere privilegiati gli agglomerati di maggiori dimensioni (>2.000 AE), a maggiore impatto e già regolamentati dalla legge nazionale; la scadenza fissata dal Piano di Tutela per l’adeguamento degli agglomerati fino a 2.000 AE è il 31/12/2014. 2.2.3 Stato delle acque superficiali Nella direttiva n. 60/2000, le acque superficiali sono definite: “… le acque interne, ad eccezione delle acque sotterranee; le acque di transizione e le acque costiere, tranne per quanto riguarda lo stato chimico, in relazione al quale sono incluse anche le acque territoriali.” Dal punto di vista delle risorse idriche superficiali, il territorio della Regione Veneto è suddiviso in 11 bacini idrografici, tributari del Mare Adriatico, identificati e descritti nel “Piano di Tutela delle Acque”. Nell’ambito del territorio regionale sono stati individuati i corsi d’acqua suddivisi secondo le seguenti tipologie: Corsi d’acqua significativi in base al D.L. 152/99. I corsi d’acqua naturali di primo ordine – che recapitano direttamente in mare, con un bacino imbrifero di superficie maggiore a 200 Km²; i corsi d’acqua di secondo ordine, o superiore, con una superficie del bacino imbrifero maggiore di 400 Km². 30 Corsi d’acqua di rilevante interesse ambientale/ paesaggistico e corsi d’acqua che, per il carico inquinante che convogliano, possono avere effetti negativi rilevanti sui corsi d’acqua significativi. In applicazione della direttiva 2000/60/CE, ARPAV ha identificato su tutto il territorio regionale, i corsi d’acqua di interesse che devono essere costantemente monitorati al fine del raggiungimento degli obiettivi della Direttiva. In Figura 4, sono indicati i corsi d’acqua di interesse per la Direttiva 2000/60/CE, che riguardano il territorio di Vigonza e di cui saranno riportati i risultati del monitoraggio ARPAV. Fig. 4. “Corpi idrici fluviali e lacustri di interesse per la Direttiva 2000/60/CE”. (Fonte: www.arpa.veneto.it). 2.2.3.1 Livello di Inquinamento da Macrodescrittori Dal 2008 prevale il livello 2 (Buono, colore verde) e dal 2011 in tutte e quattro le stazioni monitorate nel comune di Vigonza il giudizio è “Buono”. Casi di livello 4 (Scadente, colore arancio) si rilevano negli anni 2005 e 2006 per il Rio Serraglio, nessuna stazione ricade nel livello 5 (Pessimo colore rosso). In generale, dal 2002 al 2012 la situazione nel comune di Vigonza, per le stazioni monitorate, è mediamente più che sufficiente, con una tendenza al miglioramento. 31 Corpo idrico Stazione Comune Tratto Fiume Brenta 118 Vigonza dalla confluenza del canale Piovego allo scarico del depuratore di Cadoneghe (35.000 AE) Rio Serraglio 135 Vigonza dalla foce nel Naviglio Brenta alla confluenza con il fiume Tergola Fiume Tergola 117 Vigonza dalla confluenza nel rio Serraglio alla stazione ARPAV n. 485 Fiume Tergola 485 Vigonza dalla stazione ARPAV n. 485 alla confluenza con lo scolo Vandura Somme LIM Corpo idrico Fiume Brenta Rio Serraglio Fiume Tergola Fiume Tergola Stazione 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 118 220 220 260 125 180 160 160 170 260 260 280 260 280 135 160 280 180 180 130 100 100 200 200 180 160 340 320 117 230 230 200 220 180 290 220 260 240 290 300 340 260 485 - - 210 190 190 260 320 280 300 290 300 380 260 Tab. 27. Somme LIM dei corsi d’acqua monitorati nel comune di Vigonza. (Fonte: www.arpa.veneto.it). 2.2.3.2 Stato chimico Nel 2010 è iniziato il primo ciclo triennale di monitoraggio (2010-2012) ai sensi del D.Lgs. 152/06. Nel triennio 2010-2012, le acque monitorate nei tratti dei corpi idrici indicati in Tabella 28, sono risultate conformi agli standard di qualità (DM 260/10, tabella 1/A allegato 1), ottenendo uno “Stato Chimico Buono”. Nella tabella che segue, sono riportati i risultati del monitoraggio ARPAV riguardanti i tratti dei corsi d’acqua che attraversano il comune di Vigonza. Corpo idrico Codice tratto Tratto da Tratto a Fiume Brenta 156_65 Affluenza del Canale Piovego di Villabozza Rettificazione corso – Sbarramento in località Strà Scolo Pionchetta Nord – Pionca 632_10 Derivazione dal fiume Tergola Confluenza nel Naviglio Brenta Scolo Perarolo –Salgarelli – Tergolino 633_10 Inizio corso Confluenza nello Scolo Pionca Fiume Tergola – Serraglio 636_20 Affluenza dello Scolo Vandura Cambio tipo (affluenza dello Scolo Negrisia) Fiume Tergola – Serraglio 636_30 Cambio tipo (affluenza dello Scolo Negrisia) Confluenza nel Naviglio Brenta 32 Stato chimico Corpo idrico Fiume Brenta Scolo Pionchetta Nord – Pionca Scolo Perarolo –Salgarelli – Tergolino Fiume Tergola – Serraglio Fiume Tergola – Serraglio Codice tratto 156_65 632_10 633_10 636_20 636_30 2010 2011 2012 Buono Buono Buono Buono Buono Buono Buono Buono Buono Buono Buono Buono Buono Buono Buono Tab. 28. Stato chimico Sostanze prioritarie (D.L.gs. 152/06) dei corsi d’acqua monitorati nel comune di Vigonza. (Fonte: www.arpa.veneto.it). 2.2.3.3 LIMeco Nel triennio 2010-2012, i fiumi Brenta e Tergola lungo il tratto dall’affluenza del Vandura allo Scolo Negrisia, presentano un valore di LIMeco corrispondente a una classe di qualità “Buona”. Il tratto del Tergola che prosegue nel Naviglio Brenta ottiene un giudizio “Sufficiente”, mentre lo stato “Scarso” si rileva negli scoli Pionchetta Nord Pionca e Perarolo Salgarelli Tergolino. Si tratta di piccoli corsi d’acqua di pianura che risentono di un maggiore apporto di nutrienti. Corpo idrico Fiume Brenta Scolo Pionchetta Nord Pionca Scolo Perarolo Salgarelli Tergolino Fiume Tergola Serraglio Fiume Tergola Serraglio LIMeco Codice tratto 156_65 632_10 633_10 636_20 636_30 Punteggio Giudizio 0,52 0,27 0,32 0,54 0,44 Buono Scarso Scarso Buono Sufficiente Tab. 29. LIMeco (triennio 2010-2012) dei corsi d’acqua monitorati nel comune di Vigonza. (Fonte: www.arpa.veneto.it). 2.2.3.4 Elementi chimici a sostegno dello Stato Ecologico Nel triennio 2010-2012, la maggior parte dei monitoraggi ha presentato standard di qualità (SQA-MA) non conformi ottenendo uno stato “Sufficiente”, escluso il fiume Brenta che è risultato in stato “Buono”. I superamenti si riferiscono a pesticidi vari in particolare Metolachlor e Terbutilazina. 33 Corpo idrico Codice tratto Tratto da Tratto a Anno Stato elementi chimici Gruppo Elemento SQA MA Valore misurato µg/l Fiume Brenta 156_65 Affluenza del Canale Piovego di Villabozza Rettificazione corso Sbarramento località Stra 2010 2011 Buono Buono - - - - 2012 Buono - - - - Scolo Pionchetta Nord Pionca 632_10 Derivazione dal fiume Tergola Confluenza nel Naviglio Brenta Scolo Perarolo Salgarelli Tergolino 633_10 Inizio corso Confluenza nello Scolo Pionca Fiume Tergola Serraglio Fiume Tergola Serraglio 636_20 636_30 Affluenza dello Scolo Vandura Cambio tipo (affluenza dello Scolo Negrisia) Cambio tipo (affluenza dello Scolo Negrisia) Confluenza nel Naviglio Brenta Pesticidi singoli - 2010 Sufficiente 2011 2012 Buono Buono 2012 Sufficiente Pesticidi singoli Metolachlor 2010 Sufficiente Pesticidi Malathion 2010 Sufficiente Pesticidi Malathion 2010 Sufficiente 2010 Sufficiente 2010 Sufficiente 2010 Sufficiente 2011 Buono Pesticidi singoli Pesticidi singoli Pesticidi totali Pesticidi totali - 2012 Sufficiente Pesticidi 2012 Sufficiente Pesticidi 2012 Sufficiente 2012 Sufficiente 2010 2011 Buono Buono 2012 Sufficiente Pesticidi singoli Pesticidi totali Pesticidi singoli Metolachlor - Metolachlor Metolachlor Pesticidi totali Pesticidi totali Terbutilazina (incluso metabolita) Terbutilazina (incluso metabolita) Metolachlor Pesticidi totali Rimsulforon 0,1 µg/l 0,1 µg/l 0,01 µg/l 0,01 µg/l 0,1 µg/l 0,1 µg/l 1 µg/l 1 µg/l - 0,2 0,4 0,03 0,05 1,7 3,1 2 3 - 0,5 µg/l 0,7 0,5 µg/l 0,8 0,1 µg/l 1 µg/l 0,1 µg/l Tab. 30. Stato elementi chimici a sostegno dello Stato ecologico dei corsi d’acqua monitorati nel comune di Vigonza. (Fonte: www.arpa.veneto.it). 2.2.3.5 Stato ecologico Gli EQB monitorati da ARPAV nel triennio 2010-2012 sono: macroinvertebrati, macrofite e diatomee. Allo stato attuale non sono disponibili le metriche di riferimento degli EQB per i corpi idrici fortemente modificati, che in questa fase sono classificati come fossero naturali, introducendo una sottostima della classe di qualità biologica. 34 0,9 2 0,3 I corpi idrici artificiali sono classificati solo con gli elementi di qualità chimici. Nel triennio 2010-2012, i fiumi Brenta e Tergola, identificati nei tratti che scorrono nel territorio di Vigonza come “corpi idrici fortemente modificati”, presentano uno Stato Ecologico, rispettivamente “Scarso”, “Sufficiente” e “Cattivo” nel secondo tratto del Tergola. Non raggiungono lo stato “Buono” perché presentano EQB, LIMeco e/o inquinanti specifici non compresi nell’elenco delle priorità, non conformi (Sufficiente, Scadente o Cattivo). Gli scoli Pionchetta Nord – Pionca e Perarolo – Salgarelli – Tergolino, classificati solo con il monitoraggio chimico, ottengono uno stato ecologico “Sufficiente”. Fig. 5. “Stato ecologico e stato chimico dei corsi d’acqua”. Triennio 2010-2012. Territorio di Vigonza. (Fonte: www.arpa.veneto.it). Legenda Stato chimico Buono Mancato conseguimento dello “stato buono” Non classificato Stato ecologico Elevato Inquinanti specifici Sufficiente Buono Sufficiente Scarso Cattivo Non classificato 35 Corpo idrico Caratteristiche tratto Tipologia EQB Diatomee EQB Macrofite EQB Macroinvertr. LIMeco Inquinanti specifici Stato ecologico Codice Da A Rettificazione corso – Sbarramento in località Strà Buono - Scarso Buono Buono Scarso Fiume Brenta Fortemente modificato 156_65 Affluenza del Canale Piovego di Villabozza Scolo Pionchetta Nord – Pionca Artificiale 632_10 Derivazione dal fiume Tergola Confluenza nel Naviglio Brenta - - - Sufficiente Sufficiente Sufficiente Scolo Perarolo – Salgarelli – Tergolino Artificiale 633_10 Inizio corso Confluenza nello Scolo Pionca - - - Sufficiente Sufficiente Sufficiente Fiume Tergola – Serraglio Fortemente modificato 636_20 Affluenza dello Scolo Vandura Cambio tipo (affluenza dello Scolo Negrisia) - - Sufficiente Buono Sufficiente Sufficiente Fiume Tergola – Serraglio Fortemente modificato 636_30 Cambio tipo (affluenza dello Scolo Negrisia) Confluenza nel Naviglio Brenta - - Cattivo Sufficiente Sufficiente Cattivo Note Classificato con metriche EQB per corpi idrici naturali Corpo idrico artificiale classificato solo con la chimica Corpo idrico artificiale classificato solo con la chimica Classificato con metriche EQB per corpi idrici naturali Classificato con metriche EQB per corpi idrici naturali Tab. 31. Stato ecologico triennio 2010-2012, secondo il D.lgs. 152/06, dei corsi d’acqua monitorati nel comune di Vigonza. (Fonte: www.arpa.veneto.it) 36 2.2.4 Stato delle acque sotterranee “Le acque sotterranee sono le acque che si trovano al di sotto della superficie del terreno, nella zona di saturazione e in diretto contatto con il suolo e il sottosuolo”. (art. 2 D.L. 152/99) Al fine della classificazione delle acque sotterranee in funzione degli obiettivi di qualità ambientale, è necessario individuare i corpi idrici significativi. Ai sensi del D.L. 152/99 sono “significativi” gli accumuli d’acqua contenuti nel sottosuolo permeanti la matrice rocciosa, posti al di sotto del livello di saturazione permanente. Fra esse ricadono le falde freatiche e quelle profonde, in pressione o meno, contenute in formazioni permeabili e, in via subordinata, i corpi d’acqua intrappolati entro formazioni permeabili con bassa o nulla velocità di flusso. Appartengono a questo gruppo anche “le manifestazioni sorgentizie, concentrate o diffuse e anche subacquee, in quanto affioramenti della circolazione idrica sotterranea. Non sono significativi gli orizzonti saturi di modesta estensione e continuità posti all’interno o sulla superficie di una litozona poco permeabile e di scarsa importanza idrogeologica e irrilevante significato ecologico”.10 Nel comune di Vigonza non vi sono falde acquifere pregiate da sottoporre a tutela11. Legenda Corsi d’acqua significativi (D.Lgs. 152/2006) Corsi d’acqua di rilevante interesse ambientale o potenzialmente influenti su corsi ‘acqua significativi (D.Lgs. 152/2006) Altri corsi d’acqua Comuni con acquiferi confinati pregiati da sottoporre a tutela Fig. 6. Comuni con acquiferi confinati pregiati da sottoporre a tutela. Particolare comune di Vigonza. (Fonte: “Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto”, 2007) In applicazione delle direttive 2000/60/CE e 2006/118/CE per le acque sotterranee sono stati identificati i corpi idrici sotterranei (unità di gestione) nell’ambito dei Distretti Idrografici e la relativa caratterizzazione attraverso l’analisi delle pressioni e degli impatti sui corpi idrici sotterranei. Il comune di Vigonza ricade nel settore della Bassa Pianura Settore Brenta (GWB BPSB). 10 Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152: Allegato 1 – Monitoraggio e classificazione delle acque in funzione degli obiettivi di qualità ambientale. 11 Tra tutte le falde, sono considerate le falde confinate destinate alla produzione di acqua potabile ad uso pubblico acquedotto. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 37 Legenda BPV BPSB Acquiferi profondi del sistema differenziato Bassa Pianura Settore Brenta Fig. 7. Corpi idrici sotterranei, particolare area di studio. (Fonte: www.arpa.veneto.it). 2.2.4.1 Stato Quantitativo La valutazione dello stato quantitativo, basata sull’analisi dei trend dei livelli piezometrici per il periodo 1999-2008, ha assegnato al bacino sotterraneo Bassa Pianura Settore Brenta la classificazione “stato buono”. Nella figura che segue, sono rappresentati i risultati dei monitoraggi delle acque sotterranee dal 1999 al 2010. Corpo idrico sotterraneo Bassa Pianura Settore Brenta Stato chimico Stato quantitativo Buono Buono 2003-2008 1999-2008 (Fonte: www.arpa.veneto.it) Fig. 8. Risultati del monitoraggio del livello piezometrico per il periodo 19992010. (Fonte: ARPAV, “Stato delle Acque sotterranee”. Anno 2010) Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 38 2.2.4.2 Stato chimico puntuale Nel comune di Vigonza non sono localizzati pozzi di monitoraggio delle acque sotterranee, quindi saranno analizzati i monitoraggi effettuati nei comuni confinanti di Cadoneghe, Campodarsego e Pianiga. Le acque monitorate durante il periodo 2009-2012 sono state classificate in stato “buono”. Comune Cod. Tipologia pozzo Prof. m Anno Stato chimico Cadoneghe Campodarsego Pianiga 967 60 292 Falda semiconfinata Falda confinata Falda confinata 12 230 120 2009 2009 2009 Buono Buono Buono Cadoneghe Campodarsego Pianiga 967 60 292 Falda semiconfinata Falda confinata Falda confinata 12 230 120 2010 2010 2010 Buono Buono Buono Cadoneghe Campodarsego Pianiga 967 60 292 Falda semiconfinata Falda confinata Falda confinata 12 230 120 2011 2011 2011 Buono Buono Buono Cadoneghe Campodarsego Pianiga 60 - Falda confinata - 230 - 2012 - Buono - Tab. 32. Stato chimico puntuale. (Fonte: www.arpa.veneto.it ) Nella figura che segue, è rappresentata la mappa provinciale dello stato chimico puntuale per l’anno 2012. Legenda Buono Scadente Fascia delle risorgive Fig. 9. Mappa provinciale dello stato chimico puntuale. Anno 2012. (Fonte: www.arpa.veneto.it ) 2.2.4.3 Concentrazione di nitrati La pratica della fertilizzazione dei terreni agricoli, eseguita attraverso lo spandimento degli effluenti è oggetto di una specifica regolamentazione volta a salvaguardare le acque Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 39 sotterranee e superficiali dall’inquinamento causato, in primo luogo, dai nitrati presenti nei reflui. La direttiva comunitaria 91/676/CEE ha dettato i principi fondamentali cui si è uniformata la successiva normativa nazionale: il decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152 e il decreto ministeriale 7 aprile 2006. La Direttiva 91/676/CE prevede: Una designazione di “Zone Vulnerabili da Nitrati” di origine agricola (ZVN)”, nelle quali vi è il divieto di spargimento dei reflui degli allevamenti e di quelli provenienti dalle piccole aziende agroalimentari, fino un limite massimo annuo di 170 kg di azoto per ettaro; La regolamentazione dell’utilizzazione agronomica dei reflui con definizione dei “Programmi d’Azione”, che stabiliscono le modalità con cui possono essere effettuati tali spandimenti. Il D.M. 7/4/2006, ha definito i criteri generali e le norme tecniche sulla base dei quali le Regioni elaborano i “Programmi d’Azione” per le Zone Vulnerabili ai Nitrati. La Giunta regionale del Veneto, con la D.G.R. n. 2495 del 7 agosto 2006, “Recepimento regionale del D.M. 7 aprile 2006 - Programma d’azione per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola del Veneto”, ha disciplinato le attività di spandimento dei reflui sia per le zone vulnerabili sia per le rimanenti aree agricole del Veneto. La designazione delle ZVN del Veneto è stata portata a termine con delibera del Consiglio regionale n. 62 del 17 maggio 2006. Nel comune di Vigonza il grado di vulnerabilità ai nitrati è ”totale”. Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola Legenda Bacino Scolante nella Laguna di Venezia (DCR n. 23 del 07/05/2003) Fig. 10. “Carta delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola”. Particolare comune di Vigonza. (Fonte: “Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto”, 2007) La “Direttiva nitrati” (91/676/CEE) fissa a 50 mg/l la concentrazione oltre la quale le acque sotterranee sono da considerarsi inquinate da nitrati, definendo vulnerabili le zone di territorio che scaricano direttamente o indirettamente su tali acque. I valori misurati nel 2010 e 2012 sono stati inferiori al limite di 50 mg/l. L’analisi delle serie storiche, relative al periodo 2003-2012 rileva che l’andamento è stazionario nei comuni di Campodarsego e Pianiga. Il trend nel comune di Cadoneghe non è valutabile. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 40 Comune Cod. Tipologia pozzo Prof. m Anno NO3 mg/l Trend 2003-2010 Cadoneghe Campodarsego Pianiga 967 60 292 Falda semiconfinata Falda confinata Falda confinata 12 230 120 2010 2010 2010 <1 <1 <1,0 non valutabile costante costante Cadoneghe Campodarsego Pianiga 967 60 292 Falda semiconfinata Falda confinata Falda confinata 12 230 120 2012 2012 2012 4 <1,0 stazionario stazionario Tab. 33. Concentrazione media annua di nitrati nelle acque sotterranee 2010-2012 e risultati del test di Mann-Kendall anni 2003-2010. (Fonte: www.arpa.veneto.it ) Legenda <25 mg/l 25 – 39 mg/l 40 – 50 mg/l > 50 mg/l Fascia delle risorgive Fig. 11. Mappa provinciale della concentrazione di nitrati. Anno 2012. (Fonte: www.arpa.veneto.it ) 2.2.5 Acque potabili La definizione comune di “acque potabili” comprende diverse tipologie di acque disciplinate da normative differenti. Le acque destinate al consumo umano sono: le acque destinate a uso potabile, alla preparazione di cibi e bevande o ad altri usi domestici, le acque usate nelle industrie alimentari per la preparazione di prodotti destinati al consumo umano. Le acque destinate al consumo umano devono rispondere ai requisiti di qualità definiti nel D.L. del 2 febbraio 2001 n. 31. Le acque minerali naturali hanno origine da una falda o da un giacimento sotterraneo, hanno caratteristiche igieniche e chimico - fisiche particolari e proprietà favorevoli alla salute. L’utilizzazione e il commercio delle acque minerali sono disciplinati dal D.L. n. 105 del 25 gennaio 1992, mentre i criteri di valutazione delle caratteristiche delle acque minerali naturali sono riportati nel Decreto del 12 novembre 1992 n. 542. Le acque superficiali da destinare alla produzione di acqua potabile sono classificate secondo i criteri generali e le metodologie di rilevamento della qualità previsti nel D.L. 152/06. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 41 2.2.5.1 Qualità delle risorse idriche L’approvvigionamento idrico della provincia di Padova è basato su captazioni da acqua superficiale (fiume Adige, Bacchiglione, canale Brentella) e da acque sotterranee provenienti da pozzi; frequente è il caso di perforazioni da subalveo. Gli acquedotti presentano estensione e interconnessioni diverse: si va dal caso di comuni con copertura acquedottistica inferiore al 40% (Piombino Dese, Fontaniva), al caso dei comuni di Padova e Abano Terme, ai cui rubinetti confluisce acqua proveniente da sorgenti e pozzi artesiani siti fuori provincia (Villaverla, Dueville, Vicenza), unita ad acqua captata dalle acque superficiali del fiume Bacchiglione e del canale Brentella. In questo caso, la qualità dell’acqua erogata in rete, presenta caratteristiche chimico-fisiche medie rispetto a quelli delle fonti idriche di partenza. In tutte le province, le Aziende ULSS hanno predisposto piani annuali di controlli analitici eseguiti in punti significativi delle reti di distribuzione acquedottistiche. I referti analitici dei campioni, analizzati presso i laboratori ARPAV, segnalano all’Azienda ULSS gli eventuali superamenti di limite. Sulla base dei referti analitici e di altre valutazioni tecnico-sanitarie l’Azienda ULSS emette il giudizio di idoneità. Nei campioni prelevati, sono misurati elementi chimici che descrivono le caratteristiche dell’acqua, il suo contenuto di minerali e alcuni altri elementi “nutrienti” che monitorano eventuali apporti antropici. In tutti i campioni sono misurati il pH, la conducibilità, le concentrazioni di cloruri, solfati, ione ammonio, nitriti e nitrati. Parametri chimici inorganici Le acque distribuite nel comune di Vigonza sono caratterizzate da un valore di conducibilità elettrica medio compreso tra 401-515 µS/cm, un contenuto di cloruri <8,5 mg/l e solfati di valore compreso tra 13,9-31,2 mg/l (i valori guida dettati dal D.P.R. n. 236/88 sono 25 mg/l per entrambi i parametri) e pH compreso tra 7,6 e 7,7. Per quanto riguarda lo ione ammonio è stato rilevato che è presente, anche in concentrazioni superiori ai limiti consentiti dalla normativa, nelle zone dove l’acqua è attinta da falde alloggiate in terreni di natura torbosa. Sono zone dove ancora sono molto frequenti gli approvvigionamenti autonomi perché non servite da rete acquedottistica. Non ci sono aree di significativa presenza di fluoruri. Metalli La presenza naturale di alti livelli di ferro non è motivo di preoccupazione per la salute ma altera l’aspetto, l’odore e il sapore dell’acqua rendendola non accettabile. Il limite normativo è 200 µg/l, a Vigonza è stata rilevata una concentrazione compresa tra 31 e 100 µg/l. 2.2.5.2 Concentrazione di nitrati Fra i parametri chimici, i nitrati sono naturalmente presenti a concentrazioni molto basse nelle acque. Concentrazioni superiori a 9 mg/l per le acque sotterranee e 18 mg/l per le acque superficiali, indicano la presenza di apporti antropici derivanti dall’attività agricola. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 42 L’indicatore è stato calcolato da ARPAV a partire dal 2007, considerando le mediane annuali delle concentrazioni misurate nei punti scelti lungo le reti acquedottistiche in ogni comune veneto. Il limite di questa misurazione consiste nel fatto che alcuni comuni sono serviti da più reti, alimentate da diverse fonti di approvvigionamento, con caratteristiche qualitative diverse. La normativa di riferimento (D.Lgs. 31/01) prevede che la concentrazione di nitrati nelle acque utilizzate per il consumo umano, non deve superare i 50 mg/l. Il monitoraggio dei nitrati e nitriti ha dato risultati positivi, poiché le quantità rilevate sono molto basse. Nelle acque distribuite nel comune di Vigonza, la concentrazione di NO3 è compresa tra 15 e 25 mg/l. Nella figura che segue, è rappresentata la mappa della concentrazione di nitrati nei comuni della provincia di Padova. L’analisi è stata limitata ai comuni con almeno 5 anni di dati nel periodo 2007-2012. Legenda Mg/l NO3 <5 5 - <15 15 - <25 25 - <50 Fig. 12. Mediana della concentrazione di nitrati nelle acque distribuite per il consumo umano nell’anno 2012. (Fonte: www.arpav.it) 2.2.6 Acque reflue urbane Nel D.Lgs. 156/2006 (Parte III., Sezione II le acque reflue sono definite come: “il miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali, e/o di quelle meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate, e provenienti da agglomerato”. 2.2.6.1 Conformità degli agglomerati ai requisiti di collettamento In base alle indicazioni ministeriali si pone come soglia limite sulla quale valutare la conformità degli agglomerati il 98% di collettamento a fognatura del carico generato. Si considera inoltre come obiettivo intermedio, utile per una valutazione del percorso in atto, il 95%. In base alla Direttiva 91/271/CEE, l’“agglomerato” è l’area in cui la popolazione e/o le attività economiche sono sufficientemente concentrate in modo da rendere tecnicamente Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 43 ed economicamente possibile la raccolta e il convogliamento delle acque reflue urbane verso un impianto di trattamento o un punto di scarico finale. Il “carico generato” è il carico organico biodegradabile dell’agglomerato espresso in AE, costituito dalle acque reflue domestiche (escluso il carico delle case sparse) e industriali (ad esclusione di quelle scaricate direttamente in acque superficiali). Denominazione unità locale Ragione sociale Indirizzo unità locale Tipo Scarico Corpo Idrico ricettore N. AE Classificazione Dep. Impianto Complesso (Dep. Vigonza e compostaggio) ETRA S.p.a. ETRA S.p.a. Energia Territorio Risorse Ambientali Via Barbarigo Acque reflue urbane Rio dell’Arzere 50000 1^ Categoria >13.000 AE Potenzialità dei depuratori Agglomerati Comuni Fig. 13. Localizzazione del depuratore secondo la potenzialità in AE nel comune di Vigonza. (Fonte: “Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto”, 2007) Nel comune di Vigonza in via Barbarigo è localizzato il depuratore consortile (con potenzialità di 70.000 A.E.), per il trattamento delle acque di fognatura di tutto il territorio comunale collocato in sinistra Brenta, con l’esclusione della zona di San Vito, situata in destra Brenta, che fa riferimento al depuratore di Ca’ Nordio. Al depuratore di Vigonza sono collettate tutte le acque di Villanova, Borgoricco e Massanzago, parte delle acque dei comuni di Campodarsego, Trebaseleghe, Piombino Dese e Resana. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 44 2.3 Suolo “Il suolo è una risorsa vitale e in larga misura non rinnovabile, sottoposta a crescenti pressioni. L’importanza della protezione del suolo è riconosciuta a livello internazionale e nell’Unione Europea12”. L’obiettivo del VI Programma d’Azione in materia di ambiente, pubblicato dalla Commissione nel 2001, è proteggere il suolo da erosione e inquinamento, mentre nella Strategia per lo Sviluppo Sostenibile, (2001), si rileva che “perdita di suolo e riduzione della fertilità del suolo, compromettono la redditività dei terreni agricoli…” affinché il suolo possa svolgere le sue diverse funzioni, è necessario preservarne le condizioni. 2.3.1 Indicatori di sintesi La Commissione dell’Unione Europea (COM 179/02) ha identificato come principali processi di degradazione ambientale del suolo, la diminuzione di sostanza organica e la diminuzione della biodiversità, l’erosione e il compattamento del suolo, la contaminazione, la cementificazione, la salinizzazione, e i rischi idrogeologici. Gli indicatori selezionati per la matrice “Suolo” sono identificabili con le azioni di pianificazione realizzata e programmata. 2.3.1.1 Uso del suolo I diversi usi del suolo creano potenziali fonti di pressioni sullo stato di questa risorsa. La gestione agraria può influenzare in modo significativo le caratteristiche strutturali e nutrizionali del suolo, incidendo anche sui fenomeni di perdita/aumento di sostanza organica e di perdita del suolo; tra le attività agricole, il seminativo (cereali, coltivazioni industriali, orticole, floricole e risicole) rappresenta il maggior consumo di risorse, sia in termini di prelievi di prodotti minerali dal suolo sia di input esterni. Di minor impatto per il suolo sono le coltivazioni a foraggiere (i prati stabili) avvicendate e terreni a riposo e le coltivazioni legnose agrarie, anche se permane il problema della compattazione del suolo dovuto alle macchine agricole e il problema dell’inquinamento di antiparassitari. Per gli usi diversi da quello agricolo (aree naturali, boschi) si ipotizza che la pressione antropica sia la più bassa possibile sugli ecosistemi. Tuttavia in particolari situazioni di dissesto idrogeologico la presenza regolatrice dell’uomo può avere un importante ruolo positivo. Le tipologie di uso del suolo legate alle infrastrutture e all’urbanizzazione provocano forme irreversibili di modifica del suolo. Esse hanno una particolare importanza sia per quanto riguarda la risorsa suolo, sia per la vita delle popolazioni di un determinato territorio. 12 Comunicazione della Commissione Europea n. 179/2002. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 45 Fig. 14. Uso del suolo del territorio di Vigonza. (Fonte: Carta della “Copertura del Suolo 2007”, Regione del Veneto, “Progetto G.S.E. Land – Urban Atlas”, 2009. Con la nuova legge urbanistica n. 11 del 2004 e la sua applicazione nel primo Piano di Assetto del Territorio del Comune di Vigonza, il cambio di destinazione d’uso dei suoli da agricolo ad altra destinazione è permessa solo in aderenza a zone già urbanizzate, limitando così la frammentazione del territorio agricolo. 2.3.1.2 Diminuzione della superficie agraria utile La diminuzione della superficie agraria è solitamente indice di un aumento del suolo urbanizzato e di conseguente perdita di suolo naturale e delle funzioni collegate, come ad esempio la produzione alimentare, il contributo alla diversità biologica o lo stoccaggio del carbonio. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 46 L’indicatore è espresso dalla percentuale di aree agricole perse a favore di aree artificiali, normalizzata sulla superficie delle prime ad inizio periodo. Tanto più alto è il valore di questo indicatore, quanto più alto è l’impatto dell’urbanizzazione sulle aree agricole. Come esempio del consumo di suolo, in Figura 15, è riportata la diminuzione di superficie agraria utile (SAU) tra il censimento dell’agricoltura del 1970 e del 2000. Nel comune di Vigonza la diminuzione della SAU è stata superiore al 20%. Fig. 15. Diminuzione % della SAU tra il censimento dell’agricoltura del 1970 e del 2000 (Fonte: “Rapporto sugli Indicatori Ambientali del Veneto”, 2008). Il Piano degli Interventi prevede il monitoraggio della S.A.U. (Superficie agricola Utile) e la verifica dello stato di attuazione rispetto alla S.A.T. (Superficie agricola Trasformabile) che il PAT aveva stabilito nella quantità di mq 280.904. Per attuare detto monitoraggio l’Ufficio di Piano ha utilizzato la nuova Ortofoto Digitale AGEA 2013 fornita dalla Regione Veneto, cui sono state sovrapposte le seguenti banche dati cartografiche: o SAU del PAT; o Accordi Pubblico privati; o La zona agricola al Primo PI; o Le ATO (ambiti territoriali omogenei). Da questa sovrapposizione è scaturita la nuova banca dati cartografica relativa alle zone interessate da accordi pubblico-privati ricadenti contemporaneamente in SAU ed in Zona agricola rispetto al primo PI. La sovrapposizione e definizione delle superfici in SAU che hanno subito trasformazioni urbanistiche/edilizie sono state cartografate in due elaborati grafici denominati Monitoraggio della SAU M01 e Monitoraggio della SAU M02. La somma delle superfici delle aree dei singoli accordi ricadente in SAU, corrisponde alla Superficie di SAU Trasformata ed è sintetizzata nella tabella di seguito riportata. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 47 TABELLA DEGLI ACCORDI RICADENTI IN SAU N. ACCORDO 05 11 27 28 29 32 15 16 36 45 17 19 30 31 43 N. PI 01 02 03 03 03 03 02 02 03 07 02 02 03 03 07 SUPTOTALE 9.762 1.000 1.200 1.001 1.293 3.595 5.092 1.600 1.117 1.550 25.552 17.253 931 1.793 800 SUPINSAU 7.760 1.000 1.123 1.001 1.162 1.336 3.551 1.589 1.055 416 182 6.977 814 1.458 634 30.058 PER ATO 13.382 6.611 10.065 ATO 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 3 3 3 3 3 SUPERFICIE TRASFORMATA SUDDIVISA PER ATO ATO 1 ACCORDI IN SAU ATO 2 13.382 6.611 ATO 3 10.065 TOTALE 30.058 SUPERFICIE SUPERFICIETTRASFORMATA RASFORMATASUDDIVISA SUDDIVISA PER PERAT ATO O 33% 33% 45% 45% ATO ATO11 ATO ATO22 ATO ATO33 22% 22% SUPERFICIE SUPERFICIE AGRICOLA AGRICOLATRASFORMABILE TRASFORMABILE 10% 10% SAT SATCONSUMATA CONSUMATA SAT SATDISPONIBILE DISPONIBILE 90% 90% La SAU consumata ammonta a 30.058 m2 e pertanto la SAU ancora disponibile nei 10 anni di validità del PAT viene ricondotta a 250.846 m2. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 48 2.3.1.3 Il Verde pubblico Il verde in città assolve molteplici funzioni, oltre a quelle più note estetiche e ricreative, contribuisce a mitigare l’inquinamento delle matrici ambientali (aria, acqua e suolo), migliora il microclima e contribuisce al mantenimento e arricchimento della biodiversità. La presenza di aree verdi concorre al miglioramento della percezione dell’ambiente urbano e della qualità della vita dei cittadini, assumendo in tale contesto un ruolo fondamentale. Gli indicatori che sono stati analizzati sono: Verde urbano pubblico (come percentuale sulla superficie comunale) Verde urbano pubblico pro capite Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 49 Fig. 16. “Aree a servizi” del comune di Vigonza. (Fonte: Piano Interventi del comune di Vigonza, 2013) Totale verde urbano pubblico: 805.445 m2 di cui 468.655 m2 disponibili. Totale verde urbano pro-capite: 36,2 m2 di cui 22,08 m2 disponibili. Il riferimento normativo prevede 30 mq di aree a servizi complessive (verde, parcheggi, istruzione e interesse comune per abitante). 2.3.1.4 Aree allagabili Le aree soggette a pericolo di allagamento sono classificate con livelli di pericolosità idraulica pari a P1, P2 e P3. Il principale strumento per l’individuazione delle aree critiche si basa sulla suddivisione del territorio in tre classi: Aree idonee; Aree non idonee; Aree idonee sotto condizione Che si traducono in termini di pianificazione territoriale in differenti attenzioni alla problematica della mitigazione idraulica in sede di trasformazioni dei suoli. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 50 Fig. 17. “Carta delle aree allagabili” del comune di Vigonza. (Fonte: PAT del comune di Vigonza, 2010) Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 51 2.4 Agenti fisici Questo capitolo è dedicato alla descrizione e all’analisi di quei fattori di inquinamento che non appartengono ad una matrice specifica (aria, acqua, suolo) ma che incidono sull’ambiente. I campi elettromagnetici, il rumore, l’inquinamento luminoso, sono generati dalle attività umane e alcune derivano direttamente dallo sviluppo tecnologico, producendo nuove fonti di rischio per la salute umana. 2.4.1 Inquinamento elettromagnetico L’inquinamento elettromagnetico o elettrosmog riguarda i campi elettrici, magnetici o elettromagnetici che generano radiazioni non ionizzanti, cioè le radiazioni che non determinano rottura dei legami atomici e molecolari, comprese nel range di frequenza da 0 Hz (Hertz) e 300 GHz (GigaHertz) emesse da impianti di radiocomunicazioni e dalle linee di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica. L’inquinamento elettromagnetico è prodotto dalle radiazioni non ionizzanti con frequenza inferiore a quella della luce infrarossa. La Legge Quadro n. 36/2001 sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, è il primo testo di legge organico che disciplina in materia di campi elettromagnetici. La legge riguarda tutti gli impianti, i sistemi e le apparecchiature per usi civili e militari che possono esporre la popolazione e i lavoratori ai campi elettromagnetici compresi tra 0 Hz e 300 GHz. 2.4.1.1 Elettrodotti Le principali sorgenti di campi elettromagnetici a bassa frequenza sono costituite dagli impianti di generazione e trasmissione della corrente elettrica. Il maggior impatto, sia ambientale sia nella generazione di campi magnetici, è provocato dalle linee di distribuzione ad alta tensione usate per il trasporto di energia elettrica su lunghe distanze. Sviluppo in km delle linee elettriche di alta tensione In provincia di Padova esistono 546 km di linee elettriche ad alta tensione, di cui 397 km sono linee da 132 kV, 90 km da 220 kV e 59 km da 380 kV (linea ad altissima tensione). Nel comune di Vigonza sono presenti 3 elettrodotti di Enel Distribuzione S.p.a. (132 Kv)e 2 elettrodotti di Enel Terna (220 Kv). Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 52 Legenda Elettrodotti da 132 KV Elettrodotti da 220 KV Elettrodotti da 380 KV Fig. 19. Sviluppo in km delle linee elettriche di alta tensione. (Fonte: “Elettrosmog: mappatura siti sensibili ed elettrodotti in provincia di Padova”. Siti sensibili 13 A partire dal 2005, è stato riscontrato nel comune di Vigonza, un superamento delle soglie di campo elettrico/induzione magnetica fissate dal DPCM 8/7/2003; riguarda il valore di attenzione (10 µT) riscontrato in prossimità della cabina di trasformazione localizzata nella Scuola Media don Milani. Il gestore è intervenuto per risanare la cabina elettrica. Comune Tipologia di area Tipo di superamento Tipo di elettrodotto Risanamento Vigonza Scuola Media don Milani Valore di attenzione Cabina elettrica SI Tab. 34. Superamenti dei limite di legge registrati a partire dal 2005 nel comune di Vigonza. Aggiornamento settembre 2013. (Fonte: http://www.arpa.veneto.it) 2.4.1.2 Impianti fissi per telecomunicazioni Un impianto di telecomunicazione è un sistema di antenne che consente la trasmissione di un segnale elettrico nello spazio aperto sotto forma di onda elettromagnetica. Le antenne possono essere trasmittenti, quando convertono il segnale elettrico in onda elettromagnetica; riceventi, quando convertono l’onda elettromagnetica in segnale elettrico. Gli impianti di telecomunicazioni trasmettono ad alta frequenza, tra i 100 kHz e 300 GHz, secondo due metodologie: broadcasting (da un punto emittente a molti punti riceventi, come i ripetitori radiotelevisivi e le Stazioni Radio Base della telefonia cellulare) o direttiva, da punto a punto come i ponti radio. 13 I siti sensibili comprendono asili nido e scuole materne, scuole elementari, medie inferiori e parchi gioco (individuazione effettuata in base alla comunicazione del Ministero dell’Ambiente del 03/08/1999 prot. 3205 e 3218). Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 53 Numero e localizzazione delle Stazioni Radio Base Negli ultimi anni si è registrato in tutta la regione, un rapido incremento degli impianti di telefonia mobile, passati da meno di 900 nel 2000 a oltre 7000 al 31/12/2012. I fattori sono molteplici e spaziano dalla diffusione sempre maggiore dei telefoni cellulari all’introduzione di nuove tecnologie, come l’UMTS, che a causa delle basse potenze in antenna necessarie per ridurre interferenze, richiedono un numero maggiore di impianti per garantire la copertura del segnale. Nel territorio veneto si trovano (al 31/12/2012) 7.632 impianti censiti; di questi 5.315 sono impianti già attivi (contro i 3.797 del 2006) e 2.317 sono gli impianti previsti ma non ancora operativi. Le valutazioni previsionali, eseguite per il rilascio dell’autorizzazione, devono garantire che presso gli edifici e i luoghi circostanti l’impianto, l’intensità del campo elettrico sia inferiore alla soglia di 6 V/m, valore di attenzione e obiettivo di qualità stabilito dalla normativa (DPCM 8/7/2003). L’andamento della risorsa è considerato stabile poiché, nonostante il numero di SRB continui ad aumentare ogni anno, le nuove tecnologie utilizzano potenze in antenna inferiori rispetto ai precedenti impianti, riducendo in tal modo anche i livelli di campo elettrico. In Figura 20, è rappresentato il numero di SRB attive nel comune di Vigonza. Fig. 20. Localizzazione delle SRB su Foto aerea. Anno 2007. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 54 Legenda Fig. 21. SRB presenti nel comune di Vigonza. (Fonte: http://www.arpa.veneto.it) Sorgenti elettromagnetiche controllate Le attività di controllo eseguite da ARPAV hanno permesso di verificare che non vi sono stati superamenti dei limiti negli impianti radio-base controllati. Di seguito è riportata l’ultima campagna di monitoraggio 14 compiuta da ARPAV durante il 2009, nel comune di Vigonza. 14 Fonte: http://www.arpa.veneto.it/agenti_fisici/htm/cem.asp Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 55 Punto di misura: Vigonza, via Regia 88 Campagna: dal 12 maggio 2009 al 10 giugno 2009 Localizzazione: Terrazza 6° piano casa privata Campo elettrico: Indicatori Complessivi della Campagna (V/m) Media: 4,2 Massimo: 5,5 Legenda: Il grafico mostra, in ascissa, il periodo di rilevamento e, in ordinata, la media e il massimo orari del campo elettrico in V/m; sull’asse delle ordinate è evidenziato anche il valore di attenzione/obiettivo di qualità di 6 V/m previsto dalla normativa vigente. Valore massimo orario Valore medio orario Valore attenzione/obiettivo di qualità Media mobile su 6 minuti Media oraria Massimo orario Media della campagna di monitoraggio Massimo della campagna di monitoraggio Valore attenzione/obiettivo di qualità La media mobile su 6 minuti è la media dei valori misurati negli ultimi 6 minuti, aggiornata ogni minuto con l'ultimo dato rilevato. La media oraria è la media di tutte le medie mobili su 6 minuti calcolate nell'ora di riferimento. È la media mobile su 6 minuti che, nell'arco dell'ora di riferimento, ha assunto il valore più elevato. La media della campagna è la media di tutte le medie orarie calcolate nell'intero periodo di monitoraggio. È la media mobile su 6 minuti che, nell'arco della campagna di monitoraggio, ha assunto il valore più elevato. Valore che non deve essere superato negli ambienti adibiti a permanenze prolungate per la protezione da possibili effetti a lungo termine e obiettivo da conseguire per la minimizzazione delle esposizioni, con riferimento a possibili effetti a lungo termine. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 56 2.4.2 Rumore Per “inquinamento acustico” si intende “introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento dell’ecosistema, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi”. (Legge n. 447/1995, art. 2) Il suono è una perturbazione meccanica che si propaga in un mezzo elastico (gas, liquido, solido) e che è in grado di eccitare il senso dell'udito (onda sonora). Il rumore si distingue dal suono perché è generato da onde acustiche irregolari e non periodiche, percepite come sensazioni uditive sgradevoli e fastidiose. 2.4.2.1 Riferimenti normativi Il quadro normativo di riferimento in materia di acustica ambientale è molto articolato, con una molteplicità di descrittori utilizzati, limiti (distinti per sorgente e per ambiente urbano circostante), periodi temporali presi a riferimento, metodiche di misura, ecc... A livello europeo, la Direttiva 2002/49/CE “Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale”, ha l’obiettivo primario di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi dell’esposizione al rumore ambientale, attraverso la determinazione dell’esposizione al rumore, l’informazione al pubblico relativamente al rumore e ai suoi effetti ed infine l’adozione di piani d’azione. Il decreto definisce competenze e procedure per l’elaborazione delle mappe acustiche strategiche e dei piani d’azione e per assicurare l’informazione e la partecipazione del pubblico. La Direttiva 2002/49/CE rinvia a successivi decreti per la definizione degli aspetti più specificatamente tecnici, per il coordinamento e l’armonizzazione con il complesso quadro normativo vigente a livello nazionale. La norma, recepita a livello nazionale con il D.L. 19 agosto 2005 n. 194, stabilisce l’utilizzo di nuovi indicatori acustici e specifiche metodologie di calcolo. Prevede, inoltre, la valutazione del grado di esposizione al rumore mediante mappature acustiche, una maggiore attenzione all’informazione del pubblico e l’identificazione e la conservazione delle “aree di quiete”. La Legge Quadro n. 447 del 26/10/95 e dai relativi decreti applicativi, stabilisce una serie di azioni, in capo a soggetti diversi, volte alla riduzione e alla prevenzione dell’inquinamento acustico: classificazione acustica del territorio e piani di risanamento comunali, piani di risanamento delle aziende e piani di contenimento e abbattimento del rumore per le infrastrutture di trasporto, valutazioni previsionali di impatto acustico e di clima acustico. L’articolo 4 assegna alle Regioni il compito di emanare apposite normative nelle quali elencare i criteri in base ai quali i comuni potranno poi procedere alla classificazione del proprio territorio nelle zone previste dalle vigenti normative (zonizzazione). Il D.P.C.M. 14/11/97 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore” ha determinato i valori limite di emissione, i valori limite di immissione, i valori di attenzione e i valori di qualità da riferire alle classi di destinazione d’uso del territorio previste nella zonizzazione acustica comunale. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 57 2.4.2.2 Piano di Classificazione Acustica Comunale La Legge Quadro sull’inquinamento acustico (D.L. 447/95) prevede uno strumento che fissa gli obiettivi da raggiungere (classificazione acustica del territorio comunale in funzione della destinazione d’uso del territorio, secondo i criteri fissati dalle Regioni) e un successivo Piano volto alla definizione dei tempi e delle modalità per gli interventi di bonifica nel caso si superino i valori di attenzione (Piano di Risanamento Acustico). Nella classificazione acustica il territorio comunale è suddiviso in aree omogenee in base all’uso, alla densità insediativa, alla presenza di infrastrutture di trasporto. A ciascuna area è associata una classe acustica, a cui sono associati i diversi valori limite per l’ambiente esterno fissati dalla legge per il periodo diurno (dalle ore 6.00 alle ore 22.00) e notturno (dalle ore 22.00 alle ore 6.00). Il comune di Vigonza è dotato di Piano di Classificazione Acustica Comunale. 2.4.3 Inquinamento luminoso Con il termine “inquinamento luminoso” si intende qualunque alterazione della quantità naturale di luce del cielo notturno dovuta alla luce artificiale. Il fenomeno è dovuto al flusso luminoso disperso verso il cielo (circa il 25-30% di flusso luminoso degli impianti di illuminazione pubblica è disperso verso il cielo) e quindi non dalla parte “utile” della luce. 2.4.3.1 Piano Comunale dell’Illuminazione Pubblica La Regione Veneto con la Legge Regionale 27 giugno 1997, n. 22 è stata la prima in Italia a prescrivere misure per la prevenzione dell’inquinamento luminoso sul territorio regionale, “…al fine di tutelare e migliorare 1’ambiente, di conservare gli equilibri ecologici nelle aree naturali protette … e al fine di promuovere le attività di ricerca e divulgazione scientifica degli osservatori astronomici”. La legge regionale indica le competenze specifiche di Regione e Comuni e definisce il contenuto del Piano Regionale di Prevenzione dell’Inquinamento Luminoso (P.R.P.I.L.) e del Piano Comunale dell’Illuminazione Pubblica. Compito del P.R.P.I.L. è di definire le norme tecniche relative alle varie tipologie di impianti di illuminazione esterna, i criteri per 1’individuazione delle zone di protezione degli osservatori astronomici15, le misure di protezione per gli stessi e i criteri di predisposizione dei Piani Comunali di Illuminazione Pubblica che, a loro volta dovranno indicare le modalità e i termini per il loro adeguamento alle norme antinquinamento. La L.R. n. 22/97 è stata sostituita dalla L.R. n. 17 del 7 agosto 2009: “Nuove norme per il contenimento dell’inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell’illuminazione per esterni e per la tutela dell’ambiente e dell’attività svolta dagli osservatori astronomici”. La legge ha come oggetto gli impianti di illuminazione pubblici e privati presenti in tutto il territorio regionale, sia in termini di adeguamento di impianti esistenti sia in termini di progettazione e realizzazione di nuovi. 15 Il comune di Vigonza ricade nella zona di protezione di 10 km per gli osservatori non professionali. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 58 Con la Legge n. 17/2009, tutti i comuni del Veneto hanno tre anni di tempo per dotarsi di un Piano dell’Illuminazione finalizzato al contenimento dell'inquinamento luminoso (PICIL). Il Piano rappresenta l’atto di programmazione per ogni intervento di modifica, adeguamento, installazione e realizzazione di nuovi impianti di illuminazione. Per il comune di Vigonza non è ancora disponibile il PICIL. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 59 2.5 Popolazione Il persistere della bassa fecondità, il progressivo allungamento della vita media e il sempre maggiore numero di persone di età superiore ai 65 anni, sono alla base dell’invecchiamento demografico che le popolazioni dell’Europa stanno attraversando in questi anni. In molti casi solo l’apporto dell’immigrazione compensa alcuni effetti negativi dell’invecchiamento, sostenendo la crescita della popolazione. Secondo le previsioni pubblicate dall’ISTAT, si suppone che in Italia, la popolazione possa svilupparsi ancora solo fino al 2014 per poi iniziare a ridursi, prima a un ritmo del -1‰ ogni anno fino al 2030 e in seguito con un’intensità più sostenuta (-2,2‰ l’anno) nei venti anni seguenti. La popolazione residente in provincia di Padova nel gennaio 2012, ammontava a 927.848 unità pari al 19% del totale regionale. Padova occupa la prima posizione nel Veneto per entità assoluta della popolazione residente, seguita da Verona (907.352 per un 18,59%), Treviso (881.245, 18%), Vicenza (865.421, 17,8%) e Venezia (847.983pari al 17,4%). Per Aree Territoriali la popolazione è così distribuita: Concentrazione della popolazione nei comuni attorno all’Area Centrale del capoluogo. Seguono le due aree della parte settentrionale con un complessivo 22% del totale provinciale, distribuito tra 11,9% del Cittadellese e un 10,1% del Camposampierese. L’Area Meridionale e quella Collinare coprono il 31,5% della popolazione residente con una maggiore concentrazione nel Monselicense (7,9%). Nel comune di Vigonza l’evoluzione della popolazione è descritta a partire dal 1951 fino al 2011, avendo come riferimento la popolazione iscritta all’anagrafe al 31 dicembre di ogni anno e facendo riferimento alle ricostruzioni intercensuarie pubblicate dall’Istat. Come evidenziato in Tabella 35, nel 1951 i residenti a Vigonza ammontavano a 11.067, nel 2001 a 19.458 e nel 2011 raggiungono quota 22.075, segnando rispettivamente un incremento di 8.391 e 11.008 unità, raddoppiando, quindi, rispetto al 1951. Come confronto è riportato anche l’andamento della popolazione riferito ai residenti complessivi in provincia di Padova. A livello provinciale si evidenziano dinamiche alternate e in crescita soprattutto nell’ultimo decennio (2001-2011). L’andamento demografico sul territorio comunale è nel complesso stabile, registrando una crescita costante, raggiungendo il picco massimo nel decennio ’61-’71 (+20,8%) e ’91-01 (16,6%). Il peso percentuale della popolazione di Vigonza sul totale della provincia di Padova è costantemente crescente con il valore massimo nel 2011 (2,4%). Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 60 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011 Δv % 20111951 11.067 - 11.458 3,5% 13.843 20,8% 15.107 9,1% 16.681 10,4% 19.479 16,6% 22.017 13 % 98,9% 1,56 1,65 1,81 1,86 2,03 2,29 2,40 715.039 - 694.017 2,9 762.998 9,9 809.667 6,1 820.318 1,3 849.857 3,6 921.361 8,4 Anno Vigonza Residenti Variazione Peso % sulla provincia Provincia Padova Residenti Variazione 28,8 Tab. 35. Dinamica della popolazione nel comune di Vigonza. (Fonte: Dati ISTAT. Censimento della popolazione) Nei grafici delle figura che seguono, è rappresentata l’andamento della popolazione durante il periodo 1871-2011 e la variazione annuale della popolazione di Vigonza espressa in percentuale a confronto con le variazioni della popolazione della provincia di Padova e della regione Veneto. Fig. 22. Variazione % della popolazione nel comune di Vigonza e confronto provinciale-regionale. (Fonte: www.tuttitalia.it) Fig. 23. Variazione % della popolazione nel comune di Vigonza e confronto provinciale-regionale. (Fonte: www.tuttitalia.it) Considerando l’evoluzione della popolazione tra il 2001 e il 2012, si osserva un incremento costante fino al 2010, per poi registrare un’inversione di tendenza dal 2011 e ancora in aumento nel 2012. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 61 Fig. 79. Andamento della popolazione residente 2001-2012. Le variazioni annuali della popolazione di Vigonza espresse in percentuale a confronto con le variazioni della popolazione della provincia di Padova e della regione Veneto per l’anno 2012 sono rappresentate nel grafico di Figura 24. Fig. 24. Variazione % della popolazione residente 2002-2012. (Fonte: www.tuttitalia.it) Nella tabella che segue, è riportato l’andamento della popolazione di Vigonza nell’ultimo decennio, il numero di famiglie e la media dei componenti per famiglia. L’analisi della struttura del nucleo familiare acquista rilevanza in relazione alla costruzione degli scenari di Piano in cui sarà necessario proiettare al 2020 la struttura delle famiglie e della popolazione per quantificare il numero di abitazioni nuove occupate. Anno Popolazione residente Variazione assoluta Variazione % Numero famiglie Media componenti per famiglia 2001 19.479 - - - - 2002 19.849 +370 +1,90% - - 2003 20.157 +308 +1,55% 7.161 2,81 2004 20.421 +264 +1,31% 7.327 2,78 2005 20.677 +256 +1,25% 7.527 2,74 2006 20.880 +203 +0,98% 7.708 2,71 2007 21.208 +328 +1,57% 7.882 2,69 2008 21.419 +211 +0,99% 8.069 2,65 2009 21.879 +460 +2,15% 8.388 2,61 2010 22.075 +196 +0,90% 8.674 2,54 2011 22.017 -58 -0,26% 8.830 2,49 2012 22.227 +210 +0,95% 8.785 2,53 Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza Tab. 36. Dinamica della popolazione nel comune di Vigonza. (Fonte: Dati ISTAT. Censimento della popolazione) 62 2.5.1 Densità abitativa Rappresentando la densità della popolazione in Figura 25, i comuni a maggiore densità, sono localizzati nella parte settentrionale della provincia, mentre nella parte meridionale si trovano la maggior parte dei comuni con valori più bassi. Fig. 25. Densità della popolazione nei comuni della provincia. Anno 2006. (Fonte: “Rapporto sullo stato dell’ambiente in provincia di Padova”, 2006) Nel 2006, erano solo quattro i comuni dell’Area Metropolitana a superare la soglia dei 1.000 abitanti per km2: Padova, Selvazzano Dentro, Cadoneghe e Noventa Padovana; nel 2012 si sommano Albignasego e Rubano. Nello stesso anno il comune di Vigonza conta una densità di 667 ab/km2. Comuni Abano Terme Albignasego Cadoneghe Casalserugo Legnaro Limena Maserà di P. Mestrino Noventa P. Padova Ponte S. Nicolò Rubano Saccolongo Saonara Selvazzano D. Vigodarzere Vigonza Villafranca P. Sup. km2 Popolazione (2012) Densità ab/km2 21,57 20,99 12,85 15,52 14,89 15,04 17,54 19,30 7,17 92,85 13,50 14,56 13,72 13,52 19,58 19,91 33,32 23,83 19.308 23.567 15.944 5.438 8.571 7.707 9.041 10.969 10.870 205.631 13.247 15.691 4.931 10.069 22.092 12.856 22.227 9.812 895 1.123 1.241 350 576 512 515 568 1.516 2.215 981 1.078 359 745 1.128 646 667 412 Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza Fig. 37. Densità della popolazione nei comuni dell’Area Metropolitana. Anno 2012. (Fonte: Dati ISTAT. Censimento della popolazione) 63 2.5.2 Flusso migratorio della popolazione Il grafico di Figura 26 visualizza l’andamento dei trasferimenti di residenza da e verso il comune di Vigonza nel decennio 2002-2012. Fra gli iscritti, sono evidenziati con colore diverso i trasferimenti di residenza da altri comuni, dall’estero e trasferimenti per altri motivi. Fig. 26. Flusso migratorio della popolazione di Vigonza. Periodo 20022012. (Fonte: www.tuttitalia.it) La tabella che segue, riporta il dettaglio del comportamento migratorio dal 2002 al 2012. I trasferimenti di residenza sono riportati come iscritti e cancellati dall’Anagrafe del comune. Iscritti Anno Cancellati Saldo migratorio con l'estero Saldo migratorio totale Altri comuni Estero Altri motivi Altri comuni Estero Altri motivi 2002 575 51 72 397 5 13 +46 +283 2003 602 158 10 518 4 6 +154 +242 2004 615 121 4 541 4 9 +117 +186 2005 676 100 12 607 11 12 +89 +158 2006 701 89 16 628 7 19 +82 +152 2007 634 244 17 612 28 32 +216 +223 2008 690 184 20 664 30 49 +154 +151 2009 806 149 23 530 35 38 +114 +375 2010 656 126 14 561 29 52 +97 +154 2011 773 96 20 579 28 110 +68 +172 2012 677 88 193 648 50 92 +38 +168 Tab. 38. Flusso migratorio della popolazione nel comune di Vigonza. Periodo 2002-2012. (Fonte: Dati ISTAT. Censimento della popolazione) 2.5.3 Movimento naturale della popolazione Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite e i decessi ed è detto anche “saldo naturale”. Il grafico di Figura 27 riporta l’andamento delle nascite e dei decessi durante il periodo 2002-2012. L’andamento del saldo naturale è visualizzato dall’area compresa fra le due linee. La tabella 39 riporta il dettaglio delle nascite e dei decessi dal 2002 al 2012. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 64 Fig. 27. Movimento naturale della popolazione di Vigonza. Periodo 20022012. (Fonte: www.tuttitalia.it) Anno Nascite Decessi Saldo naturale 2002 216 129 +87 2003 218 152 +66 2004 211 133 +78 2005 226 128 +98 2006 204 153 +51 2007 235 130 +105 2008 207 147 +60 2009 213 128 +85 2010 198 156 +42 2011 210 171 +39 2012 206 164 +42 Tab. 39. Saldo naturale della popolazione nel comune di Vigonza. Periodo 2002-2012. (Fonte: Dati ISTAT. Censimento della popolazione) 2.5.4 I cittadini stranieri I cittadini stranieri 16 residenti nella provincia di Padova nel 2010, ammontavano a 91.649 unità, pari al 9,8% del totale della popolazione provinciale. La distribuzione all’interno delle Aree Territoriali della provincia è caratterizzata da una maggiore concentrazione nell’Area Centrale che arriva al 53,3%; il fenomeno dipende direttamente dalle maggiori opportunità occupazionali offerte da questa zona. Le aree meridionali evidenziano percentuali inferiori, con le tre aree dell’Estense, del Conselvano e dell’area Collinare che oscillano attorno al 3%. Provincia PD Vigonza Anno Stranieri Residenti Residenti Totale Stranieri % Stranieri residenti Residenti Totale Stranieri % 2005 52.755 890.805 5,9% 810 20.677 3,9% 2006 58.498 897.999 6,5% 975 20.880 4,7% 2007 69.321 909.775 7,6% 1.225 21.208 5,8% 2008 79.878 920.903 8,7% 1.385 21.419 6,5% 2009 86.133 927.730 9,3% 1.514 21.879 6,9% 2010 91.649 934.216 9,8% 1.592 22.075 7,2% Tab. 40. Dinamica della popolazione straniera nella provincia di Padova e confronto con il comune di Vigonza. (Fonte: Dati ISTAT. Censimento della popolazione) 16 Dalle presenti valutazioni resta esclusa la quota di stranieri irregolari: l’aumento reale della popolazione straniera è quindi sottostimato. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 65 Gli stranieri residenti a Vigonza al 1° gennaio 2011 sono 1592 e rappresentano il 7,2% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 42,5% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Repubblica Moldova (9,7%) e dalla Repubblica Popolare Cinese (8,5%). Fig. 28. Andamento della popolazione con cittadinanza straniera. Periodo 2004 - 2011. (Fonte: www.tuttitalia.it) 2.5.5 Indicatori demografici Per comprendere meglio la dinamica della popolazione si considerano alcuni indici normalmente utilizzati nello studio delle popolazioni. La “piramide delle età” è una rappresentazione grafica usata nella statistica demografica per descrivere la distribuzione per età di una popolazione. Dalla forma della piramide delle età si deduce la storia demografica di una popolazione; secondo la forma si può dedurre: Ridotta mortalità con nascite costanti (al limite si ottiene un rettangolo); Ridotta mortalità con nascite in calo (al limite un trapezio con la base inferiore più corta); Elevata mortalità infantile (base molto larga che si restringe prima molto velocemente e poi meno velocemente); Elevata mortalità generale (tipica forma piramidale che assegna il nome al tutto). In Italia il grafico ha avuto la forma simile ad una piramide fino agli anni ‘60, cioè fino agli anni del boom demografico. Il grafico di Figura 29 riporta il confronto tra la piramide (al 2006) e quella prevista nel 2025 dall’ISTAT, per la provincia di Padova. Si può notare come la forma della piramide assuma sempre più la forma di un rettangolo, indicando una popolazione con ridotta mortalità e con il numero delle nascite costanti. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 66 Fig. 29. Piramide delle età della provincia di Padova: confronto tra il 2005 e il 2025. (Fonte: “Rapporto sullo stato dell’ambiente in provincia di Padova”, 2006) Il grafico della figura che segue, cui è associata la corrispondente Tabella 41, rappresenta la distribuzione della popolazione residente a Vigonza per età, sesso e stato civile al 1° gennaio 2013. La popolazione è riportata per classi quinquennali di età sull’asse Y, mentre sull’asse X sono riportati due grafici a barre a specchio distinti per genere. I diversi colori evidenziano la distribuzione della popolazione per stato civile: celibi e nubili, coniugati, vedovi e divorziati. Fig. 30. Piramide delle età del comune di Vigonza. Anno 2013. (Fonte: www.tuttitalia.it) Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 67 Età Celibi Nubili Coniugati/e Vedovi/e Divorziati/e Maschi Femmine Totale Tot % Tot % Tot % 0-4 1.078 0 0 0 540 50,1 538 49,9 1.078 4,8 5-9 1.156 0 0 0 577 49,9 579 50,1 1.156 5,2 10-14 1.132 0 0 0 575 50,8 557 49,2 1.132 5,1 15-19 1.030 1 0 0 534 51,8 497 48,2 1.031 4,6 20-24 977 35 0 0 508 50,2 504 49,8 1.012 4,6 25-29 793 228 1 1 498 48,7 525 51,3 1.023 4,6 30-34 730 610 3 9 639 47,3 713 52, 1.352 6,1 35-39 728 1.024 6 40 905 50,3 893 49,7 1.798 8,1 40-44 517 1.504 7 81 1.037 49,2 1.072 50,8 2.109 9,5 45-49 365 1.627 16 100 1.056 50,1 1.052 49,9 2.108 9,5 50-54 194 1.316 38 83 841 51,6 790 48,4 1.631 7,3 55-59 114 1.198 40 62 685 48,4 729 51,6 1.414 6,4 60-64 85 1.097 91 33 642 49,2 664 50,8 1.306 5,9 65-69 57 993 127 29 595 49,3 611 50,7 1.206 5,4 70-74 35 756 198 17 487 48,4 519 51,6 1.006 4,5 75-79 28 529 253 4 346 42,5 468 57,5 814 3,7 80-84 26 285 240 1 224 40,6 328 59,4 552 2,5 85-89 14 117 200 0 109 32,9 222 67,1 331 1,5 90-94 8 24 100 0 33 25,0 99 75,0 132 0,6 95-99 0 1 32 0 5 15,2 28 84,8 33 0,1 100+ 0 0 3 0 0 0,0 3 100,0 3 0,0 Totale 9.067 11.345 1.355 460 10.836 48,8% 11.391 51,2% 22.227 Tab. 41. Distribuzione della popolazione nel comune di Vigonza. Anno 2013. (Fonte: www.tuttitalia.it) Struttura per età L’analisi della struttura per età di una popolazione considera tre fasce di età: giovani 0-14 anni, adulti 15-64 anni, adulti > 65 anni . In base alle diverse proporzioni tra queste fasce di età, la struttura di una popolazione è definita di tipo progressiva, stazionaria o regressiva a seconda che la popolazione giovane sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana. Il grafico e la tabella che seguono descrivono la disaggregazione della popolazione registrata al 1° gennaio nel comune di Vigonza, per età dei residenti, evidenziando una prevalenza della fascia centrale (15-64 anni). Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 68 Anno 1° gennaio 0-14 anni 15-64 anni +65 anni Totale residenti Età media 2002 2.900 13.657 2.922 19.479 39,9 2003 2.990 13.821 3.038 19.849 40,1 2004 3.058 13.987 3.112 20.157 40,3 2005 3.127 14.093 3.201 20.421 40,5 2006 3.190 14.153 3.334 20.677 40,7 2007 3.225 14.215 3.440 20.880 40,9 2008 3.281 14.397 3.530 21.208 41,1 2009 3.325 14.453 3.641 21.419 41,3 2010 3.395 14.736 3.748 21.879 41,5 2011 3.373 14.883 3.819 22.075 41,8 2012 3.376 14.718 3.923 22.017 42,0 2013 3.366 14.784 4.077 22.227 42,3 Tab. 42. Struttura per età della popolazione nel comune di Vigonza. (Fonte: www.tuttitalia.it) Nel comune di Vigonza la popolazione è di tipo regressivo, poiché la percentuale dei giovani (15,3%) è inferiore alla percentuale degli ultrasessantacinquenni (17,8%). L’età media, calcolata come il rapporto tra la somma delle età di tutti gli individui e il numero della popolazione residente, è di +42 anni nel 2013, rispetto ai 40 anni del 2002. Indice di Vecchiaia L’Indice di Vecchiaia (IV) indica il grado d’invecchiamento della popolazione. Si ottiene rapportando l’ammontare della popolazione anziana (oltre i 65 anni) a quella dei ragazzi al di sotto dei 15 anni. Se l’indice supera soglia 100, il numero degli anziani è maggiore a quello dei giovani, indicando un numero elevato di anziani. Nel 2013 l’indice di vecchiaia per il comune di Vigonza è 121,1 ossia 121,1 anziani ogni 100 giovani. Indice demografico di Dipendenza L’Indice demografico di Dipendenza (ID) indica il rapporto tra le persone che in via presuntiva non sono autonome, per ragioni demografiche (età), quindi anziani (P65 e oltre) e giovanissimi (P0-14), e le persone che si presume debbano sostenerli con la loro attività (P15-64). Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 69 Teoricamente a Vigonza nel 2013 ci sono stati 50,3 individui a carico, ogni 100 che lavoravano. Indice di Ricambio della popolazione in età attiva L’Indice di Ricambio della popolazione in età attiva (IR) è dato dal rapporto tra coloro che stanno per uscire dalla popolazione in età attiva (P60-64) e coloro che vi stanno per entrare (P15-19). L’IR indica se le nuove leve trovano lavoro non solo in funzione dell’espansione economica, ma anche in funzione dei posti che sono resi disponibili da chi esce dal mercato del lavoro. A Vigonza nel 2013 l’indice di ricambio era 126,7, la popolazione in età lavorativa è molto anziana. Indice di Struttura della popolazione attiva L’Indice di Struttura della popolazione attiva (IS) indica il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa. L’IS si ottiene rapportando le generazioni più vecchie (P40-64) con quelle più giovani (P15-39) che saranno destinate a sostituirle. In qualsiasi popolazione stazionaria, questo rapporto è inferiore a 100, mentre solo in una popolazione tendenzialmente o fortemente decrescente il rapporto supera il 100. Tanto più basso è l’indice, tanto più giovane è la struttura della popolazione in età lavorativa. A Vigonza nel 2013 questo indice era 137,8. Anno IV ID IR IS IN IM 2002 100,8 42,6 135,5 90,9 11,0 6,6 2003 101,6 43,6 135,9 93,9 10,9 7,6 2004 101,8 44,1 142,4 98,0 10,4 6,6 2005 102,4 44,9 139,4 101,5 11,0 6,2 2006 104,5 46,1 130,8 105,8 9,8 7,4 2007 106,7 46,9 132,9 110,5 11,2 6,2 2008 107,6 47,3 129,9 115,0 9,7 6,9 2009 109,5 48,2 133,2 120,9 9,8 5,9 2010 110,4 48,5 135,0 125,4 9,0 7,1 2011 113,2 48,3 136,8 130,4 9,5 7,8 2012 116,2 49,6 130,2 133,0 9,3 7,4 2013 121,1 50,3 126,7 137,8 0,0 0,0 Tab. 43. Indici demografici del comune di Vigonza. Periodo 2002-2012. Nella tabella che segue, sono indicati per confronto con il comune di Vigonza, gli indici demografici dei comuni dell’Area Metropolitana riferiti all’anno 2012. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 70 Comuni Abano Terme Albignasego Cadoneghe Casalserugo Legnaro Limena Maserà di Padova Mestrino Noventa Padovana Padova Ponte San Nicolò Rubano Saccolongo Saonara Selvazzano Dentro Vigodarzere Vigonza Villafranca Padovana IV ID IR IS CF IN IM 183,3 121,0 142,5 138,9 106,8 115,2 99,8 81,3 115,3 202,1 129,8 130,6 127,8 99,3 146,1 121,2 116,2 91,8 54,7 47,3 52,7 48,0 47,1 51,8 46,1 47,3 50,7 59,1 48,9 48,9 52,5 49,8 55,1 50,3 49,6 49,1 170,0 139,4 125,9 127,9 156,3 114,4 115,0 120,6 154,1 153,1 131,6 138,0 127,6 116,8 142,6 117,3 130,2 107,2 149,2 120,9 135,3 130,6 120,5 129,8 125,8 108,4 124,2 135,6 146,1 131,2 130,0 146,0 137,2 132,7 133,0 119,4 19,3 17,2 21,6 21,0 16,7 20,1 18,4 17,0 14,6 19,0 20,5 19,5 22,2 18,8 19,8 21,5 19,0 18,5 8,0 11,9 10,1 7,5 11,2 9,8 10,4 13,5 10,7 8,6 9,2 9,5 11,7 8,5 6,7 7,7 9,3 10,6 9,0 6,4 7,7 7,3 7,3 7,0 6,0 6,0 7,7 12,3 6,2 9,9 7,7 6,7 7,2 7,3 7,4 6,6 Tab. 44. Indici demografici dei comuni dell’Area Metropolitana. Anno 2012. Indice di natalità Rappresenta il numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti (IN). Indice di mortalità Rappresenta il numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti (IM). Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 71 2.6 Rifiuti I rifiuti sono i prodotti nel processo di trasformazione delle risorse operati dal sistema sociale ed economico. Le tipologie di rifiuti prodotti, sono legate al ciclo economico di estrazione delle risorse (produzione di energia ed estrazione di materie prime), al ciclo di produzione dei beni (rifiuti industriali e rifiuti da demolizione e costruzione) e al ciclo di consumo (rifiuti urbani). Nel D.L. 152/06 i rifiuti sono classificati in base all’origine, in rifiuti speciali e rifiuti urbani e, secondo le loro caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi. Rifiuti urbani: i rifiuti solidi urbani (RSU) comprendono i rifiuti domestici, i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi dal residenziale purché con caratteristiche simili, i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade, quelli, di qualsiasi natura, che vengono trovati su aree pubbliche o di uso pubblico, i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali. Rifiuti speciali: sono considerati rifiuti speciali RS, tutti i rifiuti provenienti da lavorazioni industriali, attività commerciali, agricole e agro-industriali; quelli derivanti da attività di recupero e smaltimento di rifiuti e quelli derivanti da attività sanitarie; i fanghi prodotti da trattamenti delle acque, dalla depurazione di acque reflue e da abbattimento fumi, oltre che i macchinari e le apparecchiature deteriorati, i veicoli fuori uso e loro parti. Secondo la pericolosità, i rifiuti speciali possono essere ulteriormente distinti in non pericolosi (RSNP) e pericolosi (RSP). 2.6.1 Produzione di rifiuti urbani Tra gli obiettivi prioritari individuati dalle direttive comunitarie in materia di rifiuti, il principale è di ridurre la quantità dei rifiuti prodotti. Nel periodo considerato (2003-2011) la produzione di RU nel comune di Vigonza è aumentata dell’11,7%. 2.6.1.1 Produzione di RU pro capite L’indicatore che consente di fornire un quadro sull’evoluzione del servizio di raccolta e sull’efficienza del sistema di gestione dei rifiuti urbani, è la “produzione pro capite di rifiuto urbano”, in cui la produzione totale di rifiuti 17 è divisa per la popolazione di riferimento. Nel Veneto la produzione pro capite è relativamente bassa rispetto alla media nazionale sebbene il PIL, i consumi delle famiglie e le presenze turistiche siano 17 La produzione totale di rifiuti comprende i rifiuti di origine domestica e i rifiuti assimilati, ossia RU provenienti da utenze diverse (es. commerciali, di servizi, artigianali ecc.). Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 72 notevoli. In generale, la produzione media nel Veneto per una famiglia di tre componenti non è mai superiore a 1,5 kg/giorno. Nel comune di Vigonza la produzione giornaliera per abitante, riferita all’anno 2011 è di circa 1 kg/giorno. Nella tabella che segue, sono riassunti i dati relativi alla produzione di rifiuti nel comune di Vigonza. Anno Popolazione RU kg/ab RD (Kg) R tot (Kg) %RD 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 19.840 20.421 20.677 20.147 21.208 21.419 21.879 22.075 22.334 414 443 433 454 438 463 450 464 439 5.820.799 6.280.755 6.209.088 6.359.190 6.565.539 7.094.238 6.969.409 7.112.972 6.794.072 8.213.559 9.045.605 8.946.128 9.147.370 9.278.699 9.920.152 9.842.429 10.244.842 9.811.372 70,87 69,43 69,41 69,52 70,76 71,51 70,81 69,43 69,25 Tab. 45. Produzione totale di RU nel comune http://www.arpa.veneto.it/rifiuti/htm/rifiuti_urbani.asp) di Vigonza. Periodo 2003-2011. (Fonte: 2.6.2 La Raccolta Differenziata Per raccolta differenziata (RD) si intende la raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, compresa la frazione organica umida, destinate al riutilizzo, al riciclo ed al recupero di materia. La normativa nazionale pone precisi obiettivi di RD (art. 205 del D.L. 152/06 e articolo 1, comma 1108, della Legge 296/2006 - Finanziaria 2007) da conseguire in ciascun Ambito Territoriale Ottimale. Per l’anno 2012 è stata prevista una raccolta differenziata di almeno il 65%. Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti urbani e speciali, rispetto agli obiettivi di percentuale di RD fissati dalla normativa nazionale, prevede il raggiungimento del 70% al 2020. Vigonza ha raggiunto la quota fissata per il 2020 di RD già nel 2003. Legenda RD < 50 % 50 < RD < 65 % 65 < RD < 70 % > 70% Fig. 32. Distribuzione dei comuni in base alle fasce di percentuale di raccolta differenziata previste dal Piano di Gestione dei Rifiuti. Anno 2012. (Fonte: www.arpa.veneto.it) Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 73 2.6.3 Lo smaltimento dei rifiuti Secondo la Direttiva europea 99/31/CE e il D.L. 36/03 in materia di discariche di rifiuti, è previsto che le discariche siano destinate a divenire con il tempo, siti residuali in cui dovranno avere recapito solo le frazioni di rifiuti non più suscettibili di recupero di materia ed energia, e comunque solo in seguito ad un processo di trattamento per ridurre le quantità di materiali e i possibili rischi per la salute umana e l’ambiente. Sono stati fissati specifici obiettivi di progressiva riduzione della frazione biodegradabile di rifiuti urbani ammessa in discarica, da conseguire in ogni ambito territoriale ottimale o, qualora non costituito, su base provinciale. Le quantità massime di rifiuti urbani biodegradabili (la somma di FORSU, verde, carta e cartone) che potranno essere conferiti in discarica, espressi in Kg/abitante per anno, sono le seguenti: 173 kg/ab/anno entro il 27/03/2008 115 kg/ab/anno entro il 27/03/2011 81 kg/ab/anno entro il 27/03/2018 L’intento è di limitare gli impatti legati alla trasformazione dei rifiuti biodegradabili in discarica, in particolare la produzione di biogas e percolato per lunghi periodi. 2.6.4 Gli impianti di gestione di RU Gli impianti presenti in provincia di Padova per la gestione dei rifiuti, sia urbani sia speciali, sono molteplici e si dividono in varie categorie. Una prima distinzione può essere fatta tra gli impianti che gestiscono i rifiuti secondo una procedura detta “semplificata” (secondo quanto stabilito dal D.L. 152/2006 art. 216) e quelli che operano invece secondo una procedura detta “ordinaria”. Nel comune di Vigonza è presente un impianto di compostaggio dei rifiuti (ETRA, potenzialità tot. autorizzata t/anno: 34.000). 2.6.5 Centri attrezzati per la raccolta differenziata I centri attrezzati per la raccolta differenziata sono aree funzionali alla raccolta delle varie frazioni merceologiche. Si tratta di piazzole attrezzate in cui sono raccolte separatamente, in appositi contenitori, varie tipologie di rifiuti. Nel comune di Vigonza è presente un ecocentro. 2.6.6 Discariche Nel comune di Vigonza non sono presenti discariche. Nella figura che segue, sono indicati gli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani in provincia di Padova. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 74 Fig. 33. Impianti esistenti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti urbani in provincia di Padova. (Fonte: “Programma provinciale per la gestione dei rifiuti urbani” Provincia di Padova, settore ambiente, giugno 2000) Tipologia Impianto In esercizio In fase di realizzazione Discarica Ampliamento discarica Impianto di selezione Impianto di selezione e stabilizzazione Impianto di recupero energetico Viabilità principale Corsi d’acqua Confini comunali Impianto di compostaggio Impianto di digestione anaerobica Impianto di selezione e valorizzazione materiali riciclabili Impianto di produzione CDR Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 75 2.7 Economia Il comune di Vigonza è incluso nell’Area Centrale della provincia di Padova, quindi per l’analisi comparativa dei settori produttivi si farà riferimento ai dati statistici provinciali e della corrispondente Area territoriale18. L’Area Centrale, di estensione di circa 10 km attorno al capoluogo, con circa 425 mila abitanti, pari al 46,1 % della popolazione dell’intera provincia, indicativamente, può essere collocata tra i primi dieci comuni italiani per entità demografica. Quest’area e la parte settentrionale del territorio padovano, sono fortemente integrate con il sistema economico delle province di Venezia, Vicenza e Treviso, formando con esse il nucleo centrale dell’economia veneta. Il totale delle Sedi di impresa presenti nel comune di Vigonza, iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio, ammonta a 2.104 unità (Area Centrale: 40.605, provincia di Padova: 92.783), pari al 5,2% rispetto all’Area Centrale e al 2,3% rispetto al dato provinciale, di cui 618 sono imprese artigiane, pari al 6,1% dell’Area Centrale e al 2,2% del totale provinciale (al 31.12.2011). Insediamenti produttivi Comuni Abano Albignasego Cadoneghe Legnaro Limena Mestrino Montegrotto Noventa P. Padova Ponte S. N. Rubano Saccolongo Saonara Selvazzano Vigodarzere Vigonza Villafranca Area Centrale Ind. Serv. 2.113 2.312 1.394 826 1.317 1.017 1.388 1.388 25.027 1.357 1.954 453 945 1.953 1.048 2.290 849 47.631 Totale insediamenti per settori 2.244 2.494 1.491 938 1.410 1.175 1.484 1.415 25.765 1.440 2.057 565 1.101 2.062 1.230 2.524 1.063 Agric. A 131 182 97 112 93 158 96 27 738 83 103 112 156 109 182 234 214 Industria BE 162 286 229 136 266 185 118 193 1.937 185 284 110 181 254 218 433 181 Costruz. F 252 485 230 182 135 178 209 129 2.540 219 245 85 147 283 192 327 164 Comm. GI 1.005 875 526 290 521 372 608 565 9.675 488 796 124 339 790 329 832 264 Servizi H–P 688 653 406 214 380 274 449 489 10.717 454 624 131 275 618 307 683 238 U.I. n.c. 6 13 3 4 15 8 4 12 158 11 5 3 3 8 2 15 2 50.458 2.827 5.358 6.002 18.399 17.600 272 Artig. Totale 470 728 398 315 234 299 340 283 3.951 369 447 160 291 509 394 618 308 10.114 Tab. 46. Provincia di Padova - Area Centrale: Struttura produttiva risultante dal Registro delle Imprese al 31.12.2011. (Fonte: Camera di Commercio della Provincia di Padova) La dimensione delle imprese è quella tipica del Nord Est italiano, con la prevalenza di unità produttive con meno di 9 addetti. 18 Al 31 dicembre 2011. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 76 Il numero di addetti per insediamento è di 8.370 unità corrispondente al 4,7% dell’Area Centrale. Il reddito pro-capite è stato calcolato in 24.757 € (Area Centrale: 29.995€; provincia: 26.605 €). 2.7.1 Agricoltura Le attività agricole sono presenti in modo uniforme in tutta la provincia, con una particolare specializzazione per la zootecnia e la cerealicoltura nell’area settentrionale, la vitivinicoltura nella fascia collinare e l’ortofrutta nella zona sud-occidentale. Negli ultimi anni si è realizzata una progressiva integrazione tra agricoltura e attività di trasformazione agroindustriale nell’area settentrionale e in quella meridionale della provincia, che ha consentito di raggiungere elevati standard qualitativi delle produzioni. I dati del Registro delle Imprese riferiti al 31.12.2011 indicano un numero di “imprese operative in agricoltura” nel comune di Vigonza pari a 234 unità, nel territorio dell’Area Centrale sono presenti nello stesso periodo 2.827 unità e sul territorio provinciale 15.666 unità, rispettivamente il 8,3% e l’1,5% del totale areale e provinciale. 2.7.2 Industria La struttura industriale provinciale è caratterizzata dalla presenza di piccole e medie imprese, per nicchie di mercato tra loro complementari. All’interno delle attività manifatturiere vanno ricordati i settori della trasformazione alimentare, della meccanica di precisione, della carpenteria industriale, delle macchine per le lavorazioni degli alimenti e dell’agricoltura, della produzione di beni di consumo di alta qualità e dei relativi macchinari. Rilevante è anche la presenza delle produzioni del legno-mobile, delle calzature, dei filati e della maglieria, dell’abbigliamento, di biciclette e veicoli a due ruote, dei prodotti in vetro, dei sistemi di illuminazione, delle apparecchiature e della componentistica per elettronica, telecomunicazioni ed informatica. Il comune di Vigonza fa parte del “Distretto calzaturiero della Riviera del Brenta”, distribuito lungo il corso del Brenta tra le province di Padova e Venezia, dove si trova la maggiore estensione territoriale del distretto. Comprende i comuni di Camin (fraz.ne di Padova), Saonara, S. Angelo di Piove di Sacco, Noventa Padovana, Vigonza e i comuni veneziani di Fiesso d'Artico, Fossò, Stra, Vigonovo, Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Pianiga, Dolo, Santa Maria di Sala, Mirano. A livello regionale, il complesso delle aziende del distretto della Riviera del Brenta costituisce oltre il 60% dell’intero insieme delle aziende che operano nel settore; a livello nazionale, comprende circa il 10%. Per quanto riguarda il fatturato, il distretto produce in valore la metà circa del totale Veneto del settore e oltre il 10% di quanto realizzato in Italia. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 77 Nella condizione di stagnazione del mercato dei beni di consumo, va rilevata la sostanziale tenuta della calzatura e in misura minore, degli accessori. Gli aspetti critici del settore non appaiono connessi a mutamenti della domanda a breve/medio termine, quanto alla capacità futura del distretto di poter sostenere "in loco" la domanda stessa, in termini di competenza e capacità produttiva. Fig. 34. Il distretto della calzatura in provincia di Padova. (Fonte: “Aree produttive tematiche e distretti industriali in provincia di Padova”, Camera di Commercio della Provincia di Padova, 2012) Per quanto riguarda l’Industria dell’Area Centrale rispetto ai dati provinciali, il numero delle Unità Locali dedite all’Industria (manifatturiero, energia, estrattive) si attesta nel 2011 al 36,0%, pari a 5.358 unità. Vigonza è presente con 433 unità corrispondenti al 8,1% sull’Area territoriale e 2,9% sul dato provinciale. Notevole è la presenza dell’industria delle “costruzioni” e delle “lavorazioni specializzate per le infrastrutture” nella provincia di Padova. Nell’Area Centrale il settore delle costruzioni è rappresentato dal’38,0% del totale provinciale, Vigonza conta 327 unità pari al 5,4% della corrispondente Area territoriale. 2.7.3 Il Terziario La rilevanza del terziario nell’economia padovana è confermata dalla presenza di 12 settori appartenenti all’area del commercio-servizi su un totale di 13 attività economiche con più di 1.000 sedi legali di impresa. All’interno del terziario è notevole il numero delle attività di commercio al dettaglio e all’ingrosso, degli intermediari commerciali, delle attività immobiliari, della ristorazione, dei servizi destinati alle persone, dei trasporti e della logistica. 2.7.3.1 Commercio e i pubblici esercizi La grande distribuzione ha modificato profondamente la struttura del commercio, riorganizzandone l’intero comparto, con la concentrazione in poche grandi superfici, di molte delle attività che prima erano disseminate sul territorio. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 78 Oltre la metà delle unità locali del commercio fanno riferimento all’Area Centrale. Nel 2011 il numero di Unità Locali dedite al Commercio nel territorio dell’Area Centrale era di 18,399 unità corrispondenti al 53,6% del totale provinciale; Vigonza contribuisce con 832 unità pari al 4,5%. 2.7.3.2 Servizi Per quanto riguarda i Servizi, la loro distribuzione o vede il predominio dell’Area Centrale con una percentuale del 58,7% della provincia Nel comune di Vigonza sono presenti 683 Imprese pari al 3,9% della corrispettiva Area territoriale. Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati di dettaglio dei vari settori economici del comune Vigonza e dell’Area Centrale. Vigonza 2 Superficie (km ) Popolazione residente (anno 2011) 2 N. abitanti per km Addetti (anno 2009) Reddito prodotto - milioni € (anno 2010) Reddito pro-capite in € Sedi di impresa (anno 2011) Artigiane Industria e Terziario Insediamenti produttivi Industria e Terziario Area Centrale Provincia PD % Vigonza su: Totale AC Provincia 33,3 377,3 2.147,0 8,8 1,6 22.016 424.592 921.659 5,2 2,4 660,7 1.125,5 429,3 8.370 177.320 343.747 4,7 2,4 4,2 2,2 546,5 13.011,2 24.855,0 24.757 29.995 26.605 2.104 40.605 92.783 5,2 2,3 618 10.114 28.248 6,1 2,2 1.879 37.851 77.503 5,0 2,4 2.524 50.458 111.079 5,0 2,3 2.290 47.631 95.413 4,8 2,4 8,7 8,4 8,3 Numero abitanti per: (val. max. = 1) Totale insediamenti produttivi Totale insediamenti Industria e Terziario 9,6 8,9 9,7 Imprese artigiane 35,6 42,0 32,6 Insediamenti per settori Attività agricole 234 2.827 15.666 8,3 1,5 Industria (manifatturiero, energia, estrattive) 433 5.358 14.880 8,1 2,9 Costruzioni 327 6.002 15.779 5,4 2,1 Commercio 832 18.399 34.302 4,5 2,4 Servizi 683 17.600 29.974 3,9 2,3 Non classificate 15 272 478 5,5 3,1 Credito 11 337 646 3,3 1,7 Depositi bancari (milioni €) Sportelli bancari 205,0 8.182 14.029 2,5 1,5 Impieghi bancari (milioni €) 457,5 16.494 27.468 2,8 1,7 Tab. 47. Sintesi dati economici del comune di Vigonza, anno: 2011. (Fonte: Camera di Commercio della Provincia di Padova) Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 79 Area Centrale Superficie (km2) Popolazione residente (anno 2011) N. abitanti per km2 Provincia di Padova % area su totale provincia 377,3 2.147,0 17,6 424.592 921.659 46,1 1.125,5 429,3 Addetti (anno 2009) 177.320 343.747 51,6 Reddito prodotto - milioni € (anno 2010) 13.011,2 24.855,0 52,3 29.995 26.605 40.605 92.783 43,8 Artigiane 10.114 28.248 35,8 Industria e Terziario 37.851 77.503 48,8 50.458 111.079 45,4 47.631 95.413 49,9 8,4 8,3 Reddito pro-capite in € Sedi di impresa (anno 2011) Insediamenti produttivi Industria e Terziario Numero abitanti per: (val. max. = 1) Totale insediamenti produttivi Totale insediamenti Industria e Terziario 8,9 9,7 Imprese artigiane 42,0 32,6 Attività agricole 2.827 15.666 18,0 Industria (manifatturiero, energia, estrattive) 5.358 14.880 36,0 Costruzioni 6.002 15.779 38,0 Commercio 18.399 34.302 53,6 Insediamenti per settori Servizi 17.600 29.974 58,7 Non classificate 272 478 56,9 Sportelli bancari 337 646 52,2 Depositi bancari (milioni €) 8.182 14.029 58,3 Impieghi bancari (milioni €) 16.494 27.468 60,0 Credito Tab. 48. Sintesi dati economici dell’Area Territoriale Centrale, anno: 2011. (Fonte: Camera di Commercio della Provincia di Padova) Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 80 3. Schede di monitoraggio LEGENDA Stato Trend Condizioni positive ↑ Risorsa in progressivo miglioramento nel tempo Condizioni stazionarie/intermedie ↔ Risorsa stabile Condizioni negative ↓ Risorsa in progressivo peggioramento nel tempo ↑↓ Andamento variabile e oscillante □ Andamento non definibile ■ Condizioni incerte per mancanza di dati ARIA Indicatore DPSIR Biossido di zolfo S/D Ossido di Carbonio S/D Biossido di Azoto S/D P PM10 S/D B(a)P S/D Benzene S/D Elementi in tracce nel PM10 S/D S/D S/D S/D S/D Parametro – Valore limite Concentrazione media (medie 1h) 1 h 350 µg/m3 Concentrazione media (medie 1h) Media max 24h su 8 h consecutive 10 mg/m3 Concentrazione media (medie 1h) 50 µg/m3 anno 2005 40 µg/m3 dal 2010 N. superamenti limite giornaliero 50 µg/m3 (max 35 volte per anno) Concentrazione media (medie 24 h) 40 µg/m3 Concentrazione media (medie 24 h) Concentrazione m annua 1,0 µg/m3 Concentrazione media annua (medie 24 h) 10 µg/m3 fino al 2010 5 µg/m3 dal 2010 Pb Concentrazione media annua 0,5 ηg/m3 As Concentrazione media annua 6,0 ηg/m3 Cd Concentrazione media annua 5,0 ηg/m3 Ni Concentrazione media annua 20 ηg/m3 Hg Concentrazione media annua: non definita dal D.L. 155/2010 Valore Stato Trend 2004-05 2011 6,0 2,0 ↑ 1,6 0,3 ↑ 72 42 ↑ 29 14 ↑ 76 40 ↑ 3,4 0,7 ↑ 3,5 1,8 ↑ 0,032 5,0 5,3 7,5 0,011 1,0 0,4 4,0 ↑ ↑ ↑ ↑ <1,0 <1,0 ↑ Note Comune di Vigonza Centraline mobili di tipologia “background urbano “ in via Chiesa (monitoraggio dal 10/11/04 al 01/12/04 e dal 16/03/05 al 06/04/05 per un totale complessivo di 42 giorni) e in via A. Moro (dal 25/02/11 al 25/03/11 e dal 15/09/11 al 24/10/11, per un totale complessivo di 69 giorni di monitoraggio). Il monitoraggio della qualità dell’aria nel comune di Vigonza si deve considerare come un’indagine di tipo esplorativo in una zona del territorio provinciale, dove non sono installate stazioni fisse di monitoraggio, perché la verifica dei valori limite si riferisce al monitoraggio con stazioni fisse rispondenti a stringenti criteri di posizione e di raccolta dati previsti dal D.lgs. 155/10. La valutazione con la stazione mobile, per un totale di 111 giorni, è basata su obiettivi di qualità meno severi e quindi il confronto con i limiti deve essere considerato con valore indicativo. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 81 Come confronto si presenta l’andamento degli inquinanti rilevati nelle centraline ARPAV localizzate nel comune di Padova. Il periodo considerato è dal 2002 al 2012, ciò permette di valutare, come richiesto dal D.L. 155/2010, la qualità dell’aria su archi temporali più lunghi rispetto al singolo anno. Centraline di riferimento per il comune di Vigonza (monitoraggio annuale) Comune Stazione Padova PD_Arcella Padova PD_Mandria Padova PD_Granze Padova PD_aps1 TU Traffico urbano Padova PD_aps2 TU Traffico urbano Indicatore Tipologia P P Ossido di Carbonio P P Biossido di Azoto P S/D PM10 BU Background (fondo) urbano IU Industriale urbano DPSIR P Biossido di zolfo TU/TU Traffico urbano P S/D PM2,5 S/D B(a)p S/D Benzene S/D Elementi in tracce nel PM10 S S S S Descrizione Il livello di inquinamento è influenzato prevalentemente da emissioni provenienti da strade limitrofe, posizionata in zona costruita in continuo. Stazione non influenzata dal traffico o dalle attività industriali, posta in zona urbana o zona edificata in continuo. Il livello di inquinamento è influenzato prevalentemente da singole fonti industriali o zone industriali limitrofe e sita in area urbana o in area edificata in continuo. Il livello di inquinamento è influenzato prevalentemente da emissioni provenienti da strade limitrofe, posizionata in zona costruita in continuo. Il livello di inquinamento è influenzato prevalentemente da emissioni provenienti da strade limitrofe, posizionata in zona costruita in continuo. Parametro – Valore limite N. superamenti della soglia di allarme 500 µg/m3 per te ore consecutive N. superamenti del limite orario 350 µg/m3 (max 24 volte per anno) N. superamenti del limite giornaliero 125 µg/m3 (max tre volte per anno) N. superamenti valore limite Media max 24h su 8h consecutive 10 mg/m3 N. superamenti del limite orario 200 µg/m3 (non superare più di 18 volte/anno) N. superamenti della soglia allarme 400 µg/m3 per te ore consecutive Concentrazione media annua 40 µg/m3 a/h dal 2010 N. superamenti del limite giornaliero 50 µg/m3 (max 35 volte per anno) Concentrazione media annua 40 µg/m3 Concentrazione media annua 25 µg/m3 dal 2015 MDT per il 2012 = 2 µg/m3 Concentrazione media annua Medie 24 h 1,0 µg/m3 Concentrazione media annua Medie 24 h 5,0 µg/m3 Pb Valore limite Media Annuale 0,5 µg/m3 Ni Valore obiettivo Media Annuale 20 µg/m3 As Valore obiettivo Media Annuale 6,0 µg/m3 Cd Valore obiettivo Media Annuale 5,0 µg/m3 Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza Stato Trend Copertura temporale ↔ Dal 2002 al 2012 ↔ Dal 2002 al 2012 ↔ Dal 2002 al 2012 ↔ Dal 2002 al 2012 ↓↑ Dal 2002 al 2012 ↔ Dal 2002 al 2012 ↑ Dal 2002 al 2012 ↓↑ Dal 2002 al 2012 ↓↑ Dal 2002 al 2012 ↓↑ Dal 2007 al 2012 ↓ Dal 2002 al 2012 ↑ Dal 2002 al 2012 ↑ ↑ ↑ ↑ Dal 2002 al 2012 Dal 2002 al 2012 Dal 2002 al 2012 Dal 2002 al 2012 82 ACQUA Corpo idrico Codice tratto Tratto a Fiume Brenta 118 Confluenza canale Piovego Scarico depuratore Cadoneghe (35.000 AE) Rio Serraglio 135 Foce nel Naviglio Brenta Confluenza con il fiume Tergola Fiume Tergola 117 Confluenza nel rio Serraglio Fiume Tergola 485 Stazione ARPAV n. 485 Stazione ARPAV n. 485 Confluenza con lo scolo Vandura Fiume Brenta 156_65 Scolo Pionchetta Nord – Pionca Scolo Perarolo –Salgarelli – Tergolino 632_10 633_10 Fiume Tergola – Serraglio 636_20 Fiume Tergola – Serraglio 636_30 Indicatore DPSIR Affluenza del Canale Piovego di Villabozza Derivazione dal fiume Tergola Rettificazione corso – Sbarramento in località Strà Inizio corso Confluenza nello Scolo Pionca Affluenza dello Scolo Vandura Cambio tipo (affluenza dello Scolo Negrisia) Cambio tipo (affluenza dello Scolo Negrisia) Parametro – Valore limite S D.Lgs. 152/1999 Stato chimico S Valori soglia D.M. 260/10 “Buono Stato Chimico” LIMeco S Valori soglia D.M. 260/2010 S D.L. 152/2006 Valori Soglia D.L. 30/2010 LIM Acque superficiali Tratto da Sostanze non appartenenti elenco priorità Stato ecologico S “Stato ecologico buono” Confluenza nel Naviglio Brenta Confluenza nel Naviglio Brenta Cod. corpo idrico 2000- 2009 2010-2012 118 135 117 485 156_65 632_10 633_10 636_20 636_30 156_65 632_10 633_10 636_20 636_30 156_65 Sufficiente Sufficiente Sufficiente Suff-buono - 632_10 - 633_10 636_20 - 636_30 - 156_65 632_10 636_20 636_20 636_30 - Buono Buono Buono Buono Buono Buono Buono Buono Buono Buono Scarso Scarso Buono Sufficiente Buono 2010 suff. 2011-12 buono 2012 Sufficiente Sufficiente 2010-11 buono 2011 suff. Scarso Sufficiente Sufficiente Sufficiente Cattivo Valore Stato Trend ↑ ↑ ↑ ↑ ↔ ↔ ↔ ↔ ↔ □ □ □ □ □ ↔ ↑ ↔ ↓ □ □ □ □ □ Note Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 83 * Il calcolo dell’indice LIM si basa sul D.Lgs. 152/1999, abrogato e sostituito dal D.Lgs. 152/2006; tuttavia si mantiene la classificazione LIM per permettere il monitoraggio delle acque sul lungo periodo. Acque sotterranee Indicatore DPSIR Acque potabili Valore Stato Trend 1999-2010 2010-2012 La media annua dell’estrazione non esaurisce le risorse idriche sotterranee a lungo termine Buono - □ D.L. 152/2006 “Stato chimico buono” D. 91/676/CE Valore soglia <50 mg/l D.L. 31/01 Valore soglia <50 mg/l D.P.R. n. 236/88 Valore guida < 25 mg/l 2003-2008 Buono Buono ↔ <25 mg/l <25 mg/l ↔ <25 mg/l <25 mg/l □ - <8,5 mg/l □ Condizioni di equilibrio Stato quantitativo S Stato chimico S Concentrazione NO3 Concentrazione di NO3 Acque reflue urbane Parametro – Valore limite S/P S/P Cloruri S Solfati S D.P.R. n. 236/88 Valore guida < 25 mg/l - Metalli (ferro) S 200 µg/l - Valore tra 13,9-31,2 mg/l <100 µg/l Conformità agglomerati ai requisiti di collettamento S/P 98% collettamento a fognatura del carico generato ■ ■ □ □ ■ □ Stato Trend SUOLO Indicatore Uso del suolo DPSIR S/D Intensità di impermeabilizzazione P Diminuzione della superficie agraria utile P SAU/STC S/D Dotazione verde pubblico R Verde urbano pubblico pro capite R Aree allagabili P Descrizione Indicatore Codice Copertura del Suolo L’indicatore presenta la variazione dei diversi usi del suolo nel tempo Incidenza % su base areale di superfici impermeabilizzate % di aree agricole perse a favore di aree artificiali, normalizzata sulla superficie delle prime a inizio periodo Superficie SAU espressa come % sulla superficie comunale totale Superficie “Aree verdi” espressa come % sulla superficie comunale totale L’indicatore misura la superficie comunale adibita a “verde pubblico” per abitante Perimetrazione della aree soggette a pericolo di allagamento. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza Valore 2009 2014 n.d. n.d. n.d. n.d. 1,41% 21,08m2 n.d. 84 AGENTI FISICI Indicatore Inquinamento elettromagnetico Inquinamento acustico Inquinamento luminoso DPS IR Parametro – Valore limite D/P Valore Stato Trend 2009 2014 Distanza rispetto 0,2µT Obiettivo qualità 3µT Valore attenzione 10µT n.d. n.d. P Distanza rispetto 0,2µT Obiettivo qualità 3µT Valore attenzione 10µT n.d. n.d. Distanza rispetto 0,2µT Obiettivo qualità 3µT Valore attenzione 10µT 1 (dal 2005 P al 2013, sito risanato) n.d. S/P DPCM 8/7/2003 11 n.d. P Valore di attenzione/obiettivo di qualità di 6 V/m 0 n.d. S D.L. 447/95 Zonizzazione acustica n.d. n.d. ■ □ n. superamenti limiti acustici P D.L. 447/95 Valori di attenzione per ogni classe acustica n.d. n.d. ■ □ Kw nuova illuminazione pubblica R L.R. n. 17/2009 Superficie comunale soggetta a vincolo urbanistico linee di alta tensione % popolazione potenzialmente esposta CEM Siti sensibili n. di superamenti della Soglia di attenzione N. Stazioni Radio Base N. superamenti limite 6V/m in SRB controllate % popolazione residente in ciascuna zona acustica □ ■ □ □ ■ □ □ □ POPOLAZIONE Indicatore Numero abitanti Densità popolazione N. famiglie Saldo migratorio Saldo naturale Stranieri Stranieri su popolazione totale Indice di vecchiaia Indice di dipendenza Indice di ricambio Indice di struttura della popolazione in età attiva Tasso di natalità Tasso di mortalità Valore DPSIR Stato Trend 2009 2010 2011 2012 S S/P S S S S S S S S 21.879 657 8.388 +375 +85 1.514 6,9% 109,5 48,2 133,2 22.075 662 8.674 +154 +42 1.592 7,2% 110,4 48,5 135,0 22.017 661 8.830 +172 +39 n.d. n.d. 113,2 48,3 136,8 22.227 667 8.785 +168 +42 n.d. n.d. 116,2 49,6 130,2 ↑ ↑ ↑ ↑↓ ↑↓ ↑ ↑ ↓ ↓ ↓ S 120,9 125,4 130,4 133,0 ↓ S S 9,8 5,9 9,0 7,1 9,5 7,8 9,3 7,4 ↓ ↔ Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 85 RIFIUTI URBANI Indicatore Valore DPSIR RU tot (Kg) RU kg/ab % RD/RU 2008 9.920.152 463 71,51 P P R 2009 9.842.429 450 70,81 2010 10.244.842 464 69,43 Stato 2011 9.811.372 439 69,25 Trend ↑↓ ↑↓ ↑↓ 2 % Vigonza su: Valore Vigonza Area Centrale Provincia AC Prov. S 33,3 377,3 2.147,0 8,8 1,6 S 22.016 424.592 921.659 5,2 2,4 Addetti (anno 2009) S 8.370 177.320 343.747 4,7 2,4 Reddito prodotto - milioni € (anno 2010) S 546,5 13.011,2 24.855,0 4,2 2,2 618 10.114 28.248 6,1 2,2 1.879 37.851 77.503 5,0 2,4 2.104 40.605 92.783 5,2 2,3 Attività agricole 234 2.827 15.666 8,3 1,5 Industria (manifatturiero, energia, estrattive) 433 5.358 14.880 8,1 2,9 Costruzioni 327 6.002 15.779 5,4 2,1 Commercio 832 18.399 34.302 4,5 2,4 Servizi 683 17.600 29.974 3,9 2,3 Non classificate 15 272 478 5,5 3,1 5,0 2,3 Insediamenti produttivi per settore 2011 Sedi di impresa 2011 Superficie (km ) Popolazione residente (anno 2011) Artigiane Industria e Terziario Totale Credito abitanti per: (val. max. = Totale S 2.524 50.458 111.079 Imprese artigiane S 35,6 42,0 32,6 Industria e Terziario 9,6 8,9 9,7 Totale 8,7 8,4 8,3 Sportelli bancari 11 337 646 3,3 1,7 Depositi bancari (milioni €) 205,0 8.182 14.029 2,5 1,5 Impieghi bancari (milioni €) 457,5 16.494 27.468 2,8 1,7 Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza Trend Indicatore Stato DPSIR ECONOMIA 86 4. Conclusioni Le indicazioni che emergono dalla lettura delle matrici ambientali sono sostanzialmente positive, in linea con il territorio dell’Area Metropolitana di Padova. Per quanto riguarda la matrice aria, anche se il monitoraggio dello stato di qualità dell’aria nel comune di Vigonza ha evidenziato gli elementi di criticità tipici delle principali aree urbane del Veneto, il Piano Regolatore Comunale (PAT e PI) ha posto in essere delle azioni per contrastare le tendenze in atto. Esse sono riconducibili a: 1. Diminuzione dei tempi di percorrenza con autoveicoli per diminuire le emissioni inquinanti L’Amministrazione fino al 2013 ha già realizzato 22 rotatorie sui principali incroci del sistema viario, con la soppressione di molti impianti semaforici: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. Incrocio Via Aldo Moro Via S.Antonio Incrocio Via Andreon - Via Germania Incrocio Via Padova - Via Regia Incrocio Via Diaz - Via S. Antonio Incrocio Via Arrigoni - Ecocentro Il Fagiolo - Accesso Tangenziale Via Livenza Via Paolo VI Peraga - Via Marconi Pua B - Via Bachelet Pua B - Via Primo Maggio Incrocio Via Regia - Via Toti Incrocio Via Regia - Via Bachelet Incrocio Via Regia - Via Diaz 1 Incrocio Via Regia - Via Diaz 2 Incrocio Via Regia - Via Stoccolma Incrocio Via Regia - Via Udine Via Padova - Tunnel Via Garibaldi Incrocio Via Ruffini - Via Oroboni Incrocio Via Cornara - Via Cavin Maggiore Vigonza Centro Sono previsti, nel periodo 2014-2020, altre 7 rotatorie: 1. Incrocio Via Cavour - Via Ruffini 2. Incrocio Via Ruffini - Via Pisacane 3. Incrocio Via Ruffini - Via Molino 4. Incrocio Via Roma - Via Molino 5. Incrocio Via Ariosto - Italferr 6. Incrocio Via Diaz - Continuazione di Via Atene 7. Via Manara - Lando Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 87 2. Dotazione del Regolamento Energetico per diminuire le emissioni inquinanti negli impianti di riscaldamento Il Comune di Vigonza si è dotato di un regolamento energetico per incentivare la sostenibilità del nuovo edificato e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Il regolamento energetico si prefigge di dettagliare e rendere eseguibili una serie di azioni che potrebbero portare un aumento significativo dell’efficienza media degli edifici. Per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni le prescrizioni riguarderanno i seguenti punti: Orientamento dell’edificio Sistemi di ombreggiamento Ventilazione naturale e controllata Sistemi solari passivi Impianti termici centralizzati e autonomi Fonti rinnovabili per la produzione di calore ed energia elettrica Impianti di illuminazione L’aspetto delle fonti rinnovabili è molto importante, poiché consente un elevato tasso di aumento della classe energetica lavorando esclusivamente sugli aspetti impiantistici. Andrà tuttavia evitata l’adozione di impianti a biomassa, che pur efficienti comportano un inaccettabile peggioramento delle emissioni nocive. Forte spinta andrà invece data alle pompe di calore, siano esse elettriche o termiche. Nel 2010 gli interventi di ristrutturazione edilizia sono stati 287, con un volume medio di 443 m3 , pari a un totale di 127.141 m3. Di essi, circa il 15% ha comportato misure di intervento energetico strutturale. Per quanto riguarda i nuovi edifici, per quanto attiene agli impianti di riscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria, con l’entrata in vigore del Dlgs 3 marzo 2011, n. 28, pubblicato sulla Gu 28 marzo 2011 n. 71, riguardante l’Attuazione della direttiva 2009/28/Ce sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, tutti i nuovi impianti devono ridurre i consumi del 20%, con conseguente diminuzione delle emissioni in atmosfera e anche della CO 2. 2. Piste ciclabili Il Comune di Vigonza si è dotato di un Piano per le Piste Ciclabili: su 64.517 metri lineari di piste ciclabili previste nello strumento urbanistico, 35.233 (55%) sono realizzate. 3. Piantumazione alberi Il Comune si è dotato di un Indice di Riequilibrio Eciologico, con lo scopo di aumentare la dotazione di aree boscate, di migliore la qualità dell’aria e di stoccare la CO2 emessa dalle attività antropiche. La normativa è prevista all’interno delle norme tecniche del Piano Regolatore e prevede la piantumazione di un albero di alto fusto per ogni 200 mc che vengono edificati o ristrutturati. Nel periodo 2012-2013 sono stati contabilizzati 345 alberi. Piano di Monitoraggio Ambientale - Comune di Vigonza 88
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