24 gennaio NAZ GR. Cattivi odori Arpat risponde, un po

IL PROBLEMA delle
maleodoranze a Follonica
deriva dall'area industriale del
Casone in parte e il sistema
fognario. E' il risultato delle
analisi dell'Arpat dopo una
serie di esposti presentati dai
cittadini di Cassarello stufi di
dover combattere con odori
nauseabondi da tempo. «I
cattivi odori - scrive Arpat riferibili a liquami sono
avvertiti soprattutto nei mesi
estivi, prevalentemente
durante le ore serali e
notturne. Molti i miasmi
provenienti dall'inceneritore».
Arpat prosegue: «Sulla base
delle attività di monitoraggio e
controllo eseguite in questi
ultimi anni è doveroso
affermare che la qualità
dell'aria a Follonica rispetta
gli standard stabiliti dalla
normativa. La problematica
delle maleodoranze è invece
riconducibile a due principali
e distinte sorgenti odorigene:
l'area industriale e il sistema
fognario della città di
Follonica. Dall'area del
Casone un odore "putrido
simile a uovo marcio", capace
di diffondere anche all'esterno
del perimetro industriale,
proviene dalle emissioni dei
reattori per l'attacco della
scoria titanifera della Tioxide.
L'impianto di incenerimento
di Scarlino Energia - chiude
Arpat - non risulta produrre
emissioni odorigene che
possano diffondersi verso
l'esterno dell'area del Casone.
Il sistema fognario e la rete di
collettamento delle acque
meteoriche di Follonica sono
da considerare potenziali
sorgenti responsabili del
disturbo olfattivo. Lo scarico
di acque meteoriche
contaminate con reflui
domestici, è da considerarsi
anche all'origine dell'odore
"fetido, tipico di liquame
organico" proveniente dal
Fosso del Fico».