IL PROBLEMA delle maleodoranze a Follonica deriva dall'area industriale del Casone in parte e il sistema fognario. E' il risultato delle analisi dell'Arpat dopo una serie di esposti presentati dai cittadini di Cassarello stufi di dover combattere con odori nauseabondi da tempo. «I cattivi odori - scrive Arpat riferibili a liquami sono avvertiti soprattutto nei mesi estivi, prevalentemente durante le ore serali e notturne. Molti i miasmi provenienti dall'inceneritore». Arpat prosegue: «Sulla base delle attività di monitoraggio e controllo eseguite in questi ultimi anni è doveroso affermare che la qualità dell'aria a Follonica rispetta gli standard stabiliti dalla normativa. La problematica delle maleodoranze è invece riconducibile a due principali e distinte sorgenti odorigene: l'area industriale e il sistema fognario della città di Follonica. Dall'area del Casone un odore "putrido simile a uovo marcio", capace di diffondere anche all'esterno del perimetro industriale, proviene dalle emissioni dei reattori per l'attacco della scoria titanifera della Tioxide. L'impianto di incenerimento di Scarlino Energia - chiude Arpat - non risulta produrre emissioni odorigene che possano diffondersi verso l'esterno dell'area del Casone. Il sistema fognario e la rete di collettamento delle acque meteoriche di Follonica sono da considerare potenziali sorgenti responsabili del disturbo olfattivo. Lo scarico di acque meteoriche contaminate con reflui domestici, è da considerarsi anche all'origine dell'odore "fetido, tipico di liquame organico" proveniente dal Fosso del Fico».
© Copyright 2024 ExpyDoc