Lugano, 30 Maggio 2014 Biodiversità in città Perché un progetto sulla biodiversità in città ? Oltre la metà della popolazione mondiale vive in città e la tendenza e in continuo aumento. In Svizzera, così come nel resto d’Europa, questa percentuale è ancora più alta e sfiora il 75%. Più persone vivono negli agglomerati, più le aree edificate si ampliano e più si riducono gli spazi naturali e la varietà paesaggistica. La velocità di questo processo è notevole. In Svizzera, secondo l’Ufficio Federale dell’Ambiente (UFAM), ogni anno viene sfruttata una superficie di territorio pari all’incirca a 21 kmq1 determinando, in molte regioni, la sparizione delle cosiddette aree interconesse libere da costruzioni2 (UFAM 2010C).Le attività legate all’uomo si estendono ormai su quasi tutto il territorio nazionale (es. attività edilizia, nuove infrastrutture per i trasporti e meccanizzazione dell’agricoltura). Queste hanno come conseguenza una certa uniformizzazione del territorio che favorisce una riduzione della varietà e della qualità degli habitat e quindi una diminuzione della biodiversità. La tendenza si registra a tutti i livelli: da quello nazionale, fino a quello locale. Questa evoluzione ha conseguenze negative su habitat, animali e piante selvatiche. Tanto che, sempre secondo UFAM, a partire dal secolo scorso, quasi tutti gli ambienti naturali si sono ridotti per superficie e qualità. Il risultato di questo processo è sotto gli occhi di tutti: un terzo delle specie animali e vegetali esaminate è sotto pressione. Inoltre, un altro aspetto problematico si ha dal fatto che lo sviluppo degli abitati e delle infrastrutture avviene prevalentemente nelle zone pianeggianti. Cioè laddove si concentra il maggior numero di specie animali e vegetali grazie alle condizioni più favorevoli. L’importanza delle città Nonostante la crescente densità sia di abitanti che di edifici e infrastrutture, le città presentano ambienti interessanti per diverse specie animali e vegetali che cercano rifugio in ambienti sostitutivi di origine umana. Spesso, infatti, in citta abbiamo numerosi spazi di piccole dimensioni e molto diversi fra loro che possono presentare alcune caratteristiche naturali o che possono ospitare determinate specie. Infatti, in città abbiamo molti spazi verdi come giardini, in parte ancora “seminaturali”, orti, scarpate incolte ai bordi delle strade, zone ruderali dovute a cantieri o depositi di materiale che permettono l’insediamento di specie pioniere, fino a giungere a veri e propri lembi di bosco (natura) inglobati nella citta durante la 1 2 Fonte: UFAM - Ambiente Svizzera 2011 Superficie priva di infrastrutture con dimensioni di 500 m per 500 m 1 sua espansione. Ne consegue che diverse specie, come uccelli, farfalle e piante vi si insedino perché vi trovano degli ambienti sostitutivi. Il risultato di questo processo è che in citta è possibile riscontrare un numero di specie che può essere simile, o addirittura più elevato, rispetto a quello di zone agricole intensive e altre aree apparentemente naturali.3 Vista l’elevata presenza di specie animali e vegetali in città è importante attuare delle politiche di tutela di questo patrimonio naturalistico che contribuisce, oltre a preservare la biodiversità, anche a migliorare la qualità di vita delle persone. È quindi importante preservare il più possibile gli spazi verdi ancora presenti e fronteggiare la tendenza alla loro crescente “banalizzazione” ovvero spazi verdi, sia già preesistenti, sia di nuova realizzazione che presentano poche specie, spesso non indigene e con un’unica funzione ornamentale. Uno degli obiettivi dell’ATB, soprattutto all’interno dell’area prioritaria per la biodiversità denominata “Regione dei Laghi Insubrici”, è quindi contribuire a preservare e incrementare la presenza di diverse tipologie di spazi verdi in città con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei cittadini e proteggerne la ricca fauna e flora che vi vive. Fig.1: Lugano - Vecchia villa con giardino Fig.2: Lugano -Via Castausio, mantide religiosa Il progetto “Biodiversità in città” In questo contesto, le associazioni facenti parte dell’”Alleanza territorio e biodiversità” hanno deciso di avviare un progetto pilota, composto da una serie di attività da svolgere singolarmente o a pacchetti, che, se realizzate, potrebbero contribuire in modo tangibile alla tutela della biodiversità in ambito urbano in un’aria particolarmente ricca e importante per la biodiversità come il Sottoceneri. Le attività previste 1) Charta dei giardini La “Charta dei Giardini” è un documento nel quale sono esposte 10 semplici regole che, se ben applicate, trasformano il giardino in uno spazio propizio per accogliere la fauna e la flora locale, favorendo così una ricca biodiversità anche in ambienti urbanizzati e impoveriti dall’attività umana. Le 10 regole possono essere applicate a qualsiasi giardino, piccolo o grande, presente già Si veda ad esempio il progetto NRP54 project BiodiverCity condotto dalla WSL: http://www.wsl.ch/medien/news/biodivercity/index_IT 3 2 da tempo o recentemente piantumato. La “Charta dei giardini” non è una certificazione controllata da terzi, né un documento legale vincolante. Sottoscrivendola ci si impegna moralmente a seguirne i principi. L’accettazione dell’impegno viene resa visibile grazie alla placchetta con inciso il logo della Charta. Fig.3: Placca della “Charta dei Giardini” Fig.4: Cittadini aderenti nel Sottoceneri 2) Il melo alla conquista della città L’attività riprende il nome dell’evento “ll melo alla conquista della città”, un progetto realizzato nel 2012 lungo tre vie del centro storico di Lugano da ProFrutteti e dalla libreria Aditya, con il sostegno della Città di Lugano. L’evento ha “conquistato” la città proponendo diverse attività correlate volte a valorizzare il patrimonio esposto, così come a informare e incuriosire il visitatore. Tra le attività che, nei tre giorni dell’evento, hanno accompagnato l’Esposizione pomologica citiamo: la mostra fotografica sui meli e meleti della Capriasca allestita nelle vetrine dell’area di esposizione, in collaborazione con i commercianti di Salita chiattone e Via Cattedrale; la proiezione di un documentario a tema; il percorso didattico elaborato per le scuole elementari del centro; la tavola rotonda sul melo con la presenza di vari specialisti del settore; la degustazione di mele e numerosi altri prodotti a base di mela; e molto altro ancora. L’evento ha reso anche partecipi i ristoratori della zona che per l’occasione hanno proposto dei menu e/o delle portate in cui la mela era regina. Fig. 5: Locandina di presentazione dell’evento Fig. 6: Esempio di attività di sensibilizzazione in via Cattedrale 3) MappaMelo La mappatura degli alberi da frutto presenti nell’area urbana interessata, consente di mettere in rete gli individui censiti e di mostrare la produttività che si cela dietro le mura della città, 3 aprendo così le porte a una nuova sensibilità e consapevolezza inerenti la coltivazione di piante da frutto in ambito urbano. Una coltura che in molti casi potrebbe sostituire quella delle piante ornamentali. Tra gli individui censiti si vuole inoltre stilare una lista degli alberi antichi, tra cui vi è la possibilità di ritrovare delle varietà di pregio da valorizzare e riproporre un domani al pubblico. Fig. 7 e 8: esempi di alberi censiti a Lugano nell’ambito del progetto Proarborea 4) Per fare un albero… La messa a dimora di giovani alberi da frutto nell’area urbana contribuisce a valorizzare la biodiversità in città, in particolare laddove vengono messi a dimora degli individui ad alto fusto. Inoltre, scegliendo di mettere a dimora degli alberi appartenenti alle vecchie varietà recuperate da ProFrutteti si contribuisce attivamente alla conservazione del patrimonio frutticolo locale composto da varietà che si differenziano per la moltitudine di forme, colori e sapori. Si veda l’esempio della città di Ginevra con il programma Natura in città. Fig. 9: messa a dimora di piante da frutto 5) Rinaturiamo gli spazi verdi Si propone di valorizzare differentemente alcuni spazi verdi cittadini (possono essere sia pubblici, sia privati) certificando al loro gestione “più naturale”. Si tratta infatti di ripensare il verde (anche spazi limitati) attuando una gestione più naturale che favorisca la biodiversità locale e contribuisca a ricreare degli ambienti naturali in città, il tutto in un contesto molto particolare sottoposto a forte pressione. 4 Fig. 10: Esempio di trasformazione possibile trasformazione naturale: Parco di Villa Carmine sede del Dicastero giovani ed eventi - situazione attuale e possibile sua valorizzazione naturalistica. 6) La citta degli alberi parlanti Il progetto prevede di identificare le età degli alberi più vecchi, di specie particolari, o presenti in luoghi simbolici e importanti dell’agglomerato, e al contempo collegare l’età della pianta ad eventi storici, culturali e sociali rilevanti per la città, o per il Cantone, avvenuti nell’anno in cui è nato l’albero o lungo la sua esistenza. Il tutto verrebbe poi valorizzato grazie a dei cartelli informativi posti accanto alle piante. 7) Percorso “A braccetto con la natura” Si tratta di individuare e realizzare alcuni percorsi cittadini che mostrino le particolarità vegetali e animali presenti in città. I percorsi sono relativamente facili da realizzare perché le particolarità in ambito biodiversità in città sono note. Per ogni percorso si tratterebbe di mettere in evidenza le particolarità ad esempio vegetali (specie e ambienti) tramite delle semplici cornici e un breve cartello informativo che indichi le particolarità segnalate. Il tutto poi potrebbe essere inserito in apposite cartine (stampabili) e/o presenti su internet. Esperienze simili sono già state realizzate in altre realtà locali. 8) Orto a scuola L'obiettivo principale è promuovere gli orti didattici nelle scuole, fornendo ai docenti le informazioni e gli strumenti necessari per svolgere questa attività con gli allievi. Oltre alle informazioni pratiche che riguardano la coltivazione, si tende in particolare a favorire: un approccio all’educazione ambientale attivo e affettivo; i temi legati all’ecologia, alla sostenibilità, alla socialità e alla cultura locale; la salute tramite l’attività fisica all’aperto e l’alimentazione sana. 5 Fig.11: Fare l'orto è sporcarsi le mani Fig. 12: Differenti varietà di mais per educare alla biodiversità 9) Pomodori alla conquista della città I pomodori si prestano ad essere coltivati anche in vaso su un balcone e possono quindi facilmente “entrare” nelle città. ProSpecieRara propone un set che comprende la semenza di una varietà rara di pomodoro e un poster. Il poster spiega in modo semplice ma dettagliato come partire da un seme di pomodoro, allevarne la piantina fino ad apprezzarne i frutti e raccoglierne i semi che serviranno per le semine del prossimo anno oppure per essere regalati. Fig. 13: Varietà di pomodori rari coltivabili sul balcone 10) Uno scrigno da scoprire, giornata di “porte aperte” sulla biodiversità Gli obiettivi della giornata di “porte aperte” sulla biodiversità sono quello di mostrare sia l’enorme ricchezza di specie presenti in ambito urbano, sia il lavoro fatto da diversi attori presenti sul territorio per valorizzare e proteggere questa ricchezza Si tratta, in pratica, di organizzare una giornata dedicata alla biodiversità (in un fine settimana) durante il quale siano previste diverse attività quali visite guidate, conferenze e attività per ragazzi. 11) Concorso “balconi delle farfalle” Si tratta di organizzare un concorso in cui si invita i cittadini a ornare i propri balconi con specie naturali e indigene che siano in grado di attirare gli insetti utili e le farfalle. I balconi più belli saranno poi premiati. Inoltre, potrà venire realizzata una mostra fotografica sull’evento con in più un parte didattica dedicata all’importanza della biodiversità in ambiente urbano. 6 Fig. 14: sito internet progetto “Effetto farfalla” Fig. 15: Articolo del Correire della sera - 7 .05.2013 Partner del progetto 7
© Copyright 2024 ExpyDoc