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BASICS
www.traders-mag.it 03.2014
La selezione dei fondi di
Frame Asset Management
I fund selector hanno il difficile compito di individuare i
gestori in grado di battere il mercato
La maggior parte dei gestori non batte il mercato perché non ha alcun interesse a prendersi rischi eccessivi
rispetto ai benchmark. Inoltre le commissioni incidono fortemente sulle performance. Il metodo quantitativo va
utilizzato per uno screening preliminare, ma non certo per la costruzione del portafoglio definitivo, per il quale è
meglio prendere in considerazione l’analisi qualitativa. I fund selector hanno il difficile compito di trovare i gestori
in grado di battere costantemente il mercato. Scopriamo come Frame Asset Management sia riuscita a farlo.
» Il mercato dei fondi comuni
il difficile contesto nel quale operano i fund selector, che
La maggior parte dei fondi comuni d’investimento sotto-
implementano le proprie strategie di investimento attra-
performa costantemente il mercato. Questo rappresenta
verso la selezione dei fondi gestiti da altre società di gestione, cosiddetti fondi terzi. A rigor di logica, per i fund
selector risulterebbe quindi ottimale selezionare unicamente fondi a gestione passiva. “Non bisogna seleziona-
Biagio Campo
re esclusivamente Etf solo perché, come diceva Gordon
Biagio Campo si occupa di analisi, compliance, comunicazione, marketing e distribuzione dei prodotti
del risparmio gestito e dei servizi di investimento,
all’interno di banche, società di gestione e di consulenza. Collabora come giornalista free lance per
testate specializzate italiane ed internazionali.
Gekko, il 95% dei gestori non batte l’indice. Il mio lavoro
[email protected]
Skype: biagio.campo1981
è proprio quello di andare a cercare quei fund manager
che sappiano battere l’indice con costanza. Abbiamo dimostrato di saperlo fare nel passato ed è probabile che lo
si possa fare anche in futuro”, queste le parole di Michele De Michelis, responsabile investimenti di Frame Asset
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Management, società indipendente
F1) Portafoglio di fondi terzi a 4 anni
specializzata in gestioni patrimoniali,
con una massa in gestione (Aum) di
600 milioni di euro.
“Il mio compito è molto simile
a quello del commissario tecnico di
una nazionale sportiva. Infatti, devo
saper scegliere i campioni e formare
la miglior squadra possibile, quella
in grado di vincere il campionato”.
La maggior parte dei gestori non
batte il mercato perché non ha alcun interesse a prendersi rischi ec-
Il portafoglio per un profilo di rischio moderato è aggiornato al 31 dicembre 2013 e ha un orizzonte di investimento di 4 anni.
Fonte: Frame Asset Management
cessivi rispetto ai benchmark, “perché tendenzialmente le grandi case
chiedono soprattutto ai gestori di
non fare grossi danni”. I fund manager si ritrovano senza
Database fondi sotto osservazione
alcun incentivo a fare meglio del mercato, in quanto se
“Utilizzo un protocollo operativo ma non ho delle rego-
commettono errori rischiano di perdere il lavoro, men-
le fisse – prosegue De Michelis - Tendenzialmente il mio
tre qualora riuscissero a ottenere elevate performance,
database di partenza è molto ampio in quanto composto
queste non verrebbero remunerate adeguatamente. Per
dall’intero mercato di fondi europei e anche da qualche
questo si limitano a svolgere il loro lavoro in maniera
fondo worldwide”. Si esegue uno screening quantitativo
mediocre. Inoltre, le commissioni incidono sulle perfor-
e qualitativo (per esempio, in base alla performance, al
mance. “Qualora un Etf avesse una commissione di ge-
rapporto rischio/rendimento, alla reputazione), supera-
stione annua di 40 punti base, il fondo a gestione attiva
to il quale il fondo viene inserito nel database; quello di
avrebbe una commissione annua del 2% - sottolinea De
Frame Asset Management è composto da una decina di
Michelis - Se devo selezionare un gestore attivo, questi
gruppi, per un totale di 500 fondi.
deve essere in grado di restituirmi valore aggiunto che
Di questi 500, mediamente un centinaio passa in pre-
valga il costo richiesto, altrimenti ha sicuramente più
selezione (in base a sovra performance rapportata al ri-
senso comprare un Etf”.
schio, ovvero se il fondo rischia di meno e rende uguale
Inoltre, spesso alcuni grandi asset manager utiliz-
oppure se si tratta di un fondo AR se mantiene gli obietti-
zano per il calcolo delle commissioni di performance
vi in un range temporale di tre anni. Tuttavia, vi possono
dei valori assolutamente vessatori, azzerando l’high
essere anche delle eccezioni. La dimensione media del
water mark trimestralmente, se non in alcuni casi
fondo selezionato varia. “Cerco di evitare i fondi monster,
mensilmente. “Le case più serie, invece, prediligono
d’altra parte non inserisco nemmeno quelli con massa in-
l’high water market assoluto, addebitando la performance fee soltanto quando realmente meritata,
F2) Portafoglio di fondi terzi a 7 anni
ovvero quando il fondo registra un
effettivo guadagno – continua De
Michelis - La differenza presente
quando si comparano alcuni fondi,
in particolar modo quelli azionari,
è riscontrabile sia nel gestore sia
nella struttura delle commissioni.
Il mio lavoro è selezionare il miglior gestore attivo. Solo se non ci
sono gestori in grado di battere il
mercato allora è meglio comprare
Il portafoglio per un profilo di rischio medio è aggiornato al 31 dicembre 2013 e ha un orizzonte di investimento
di 7 anni.
Fonte: Frame Asset Management
il rispettivo Etf”.
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Analisi quantitativa/qualitativa
La società adotta un modello quantitativo proprietario
che estrapola i comportamenti dei gestori sui profili di
rischio/rendimento e sulle fasi di mercato. Ha inoltre implementato un algoritmo interno quantitativo che tiene
conto anche di aspetti qualitativi, come per esempio la
tendenza a generare alpha in determinati scenari di mercato. Un ulteriore aiuto fornito dal modello quantitativo
è quello di cercare correlazioni tra i vari stili di gestione.
“Credo tuttavia che il metodo quantitativo tenda a ragionare sempre con lo specchietto retrovisore, per cui va utilizzato per uno screening preliminare, ma non certo per
la costruzione del portafoglio definitivo, per il quale teniamo in maggiore considerazione l’aspetto qualitativo”,
sostiene De Michelis.
Book review
Nell’analisi qualitativa è fondamentale capire il
Titolo: Trattato di money management
modo in cui il gestore ottiene i risultati, ovvero qual è
Autore: Andrea Unger
la sua reale strategia di investimento. Tale caratteristica
Casa editrice: Varini Publishing
viene scoperta negli incontri one-to-one con i gestori.
Prezzo: 30 euro (cartaceo)
“Ne conduciamo da un minimo di cinquanta ad un massimo di cento ogni anno”, aggiunge ancora De Michelis.
Con money management si intende tutto ciò che attiene
Nel corso dell’incontro si punta a capire se il gestore
alla scelta della percentuale di capitale da impiegare in un
ha effettivamente un processo di investimento con una
trade. Come spiega l’autore, “interpreto il money manage-
propria logica oggettivamente interessante e riscontra-
ment esclusivamente come la scienza che mi dice quan-
bile sul mercato, per esempio un efficace processo di
to usare e non come, qualcuno invece preferisce chiama-
selezione dei titoli oppure la capacità di assumersi i ri-
re questo semplicemente position sizing e comprendere
schi al momento giusto. Il passo successivo consiste nel
nell’universo del money management anche il risk mana-
capire che tipo di persona si ha di fronte. “Il gestore pri-
gement. A me ciò pare una forzatura, che comunque altro
ma di tutto è un essere umano e come tale è soggetto a
danno non crea che qualche equivoco”. In questo libro Un-
vizi – continua De Michelis - Viviamo in un mondo pieno
ger tratta, per neofiti e trader esperti, tutti i punti importan-
di gente che ha fatto un sacco di soldi in tutti i settori,
ti inerenti alla gestione del proprio capitale, tenendo in con-
ma che ha rischiato di rovinarsi, e in taluni casi ci è riu-
siderazione il rischio e la possibilità tutt’altro che remota di
scito, a causa di condotte personali discutibili. La con-
perdere tutto il proprio patrimonio assai prima di aver impa-
dotta personale del gestore è determinante per il fondo.
rato a battere i mercati in maniera costante. L’analisi tecni-
Tendo a rapportarmi continuativamente con il gestore
ca, i trading system e le varie metodologie, per quanto va-
per conoscerlo approfonditamente, per questo ritengo
lide possano essere, a nulla servono se non supportate da
necessario incontrarsi o comunque sentirsi almeno tre
una giusta gestione del proprio patrimonio; in alcuni passi
o quattro volte all’anno”.
l’autore riesce perfino a dimostrare come una metodologia
Quando vi sono segnali di allarme, in primis anda-
apparentemente perdente possa diventare profittevole nel
menti incoerenti con la strategie, è consigliabile chiedere
tempo semplicemente mediante la corretta applicazione del
un incontro con il fund manager. “Nel 2009, per esem-
money management.
pio, a seguito di performance insoddisfacenti su un fondo long/short equity, ho incontrato il fund manager, che
mi ha spiegato le ragioni dell’andamento negativo ed ho
avuto modo di apprezzarne la coerenza – continua De
feriore a 10 milioni di euro a meno che non si tratti di se-
Michelis - Ho incrementato in portafoglio l’esposizione
eding – fa notare De Michelis - In questo caso il discorso
al fondo, che ha rappresentato uno dei migliori prodotti
però cambia perché l’analisi è condotta in modo diverso,
nei successivi quattro anni. Un fund selector inoltre deve
trattandosi di fondi che contribuiamo a portare sul mer-
porre molta attenzione al generale sviluppo dei mercati
cato”.
finanziari. Partendo dal presupposto che quello che con-
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ta è il mercato, se verranno quotati nuovi strumenti sul
meno concorrenza, riservano bravi gestori con qualche
mercato si creeranno fondi di investimento che investono
boutique eccellente e grandi case. I fund manager sta-
sui nuovi strumenti. Sono già stati battezzati degli stru-
tunitensi, rispetto a quelli europei, hanno un approccio
menti che vengono quotati come minibond, bank loans,
molto più legato all’investimento azionario, per questo
cat bond o anche le semplice polizze vita. Un fondo deve
tendono ad essere più aggressivi e sopportare una vo-
avere la caratteristica di poter liquidare la propria posi-
latilità più alta. “Investo quasi esclusivamente in una
zione. Prevedo quindi un ampliamento di nuovi strumenti
trentina di boutique europee, le grandi case mi devono
sul mercato”.
convincere fortemente prima che prenda posizione nei
In quale nazione trovare i migliori gestori
que assume diversi significati. Per noi si tratta di so-
Purtroppo i bravi gestori italiani tendono a emigrare a
cietà con una massa in gestione inferiore a 30 miliardi
causa del basso livello salariale presente nel nostro Pa-
di euro.
loro prodotti - conclude De Michelis - Il termine bouti-
ese. “Ho trovato sicuramente un paio di eccellenze di
Nel dettaglio l’Aum minimo che consideriamo è
gestori nei grandi gruppi e qualche buona boutique in
quello che deve consentire alla società di chiudere il bi-
Italia, ma purtroppo è l’eccezione che conferma la re-
lancio in attivo solo con la management fee, che com-
gola”, fa notare De Michelis. Il mercato del Regno Unito
porta solitamente masse in gestione non inferiori a 100
è quello che vanta maggiore concorrenza tra quelli in
milioni di euro”. Tra i fondi in cui Frame Asset Manage-
Europa, per questo si trovano i migliori gestori. Inol-
ment ha investito citiamo Bantleon Opportunities, Eth-
tre, la Francia storicamente è una discreta piazza per
naAktive, Plurima European Absolute Return, Schelcher
trovare buoni fund manager. Le boutique più interes-
Opportunitè, China AMC long short, Global Evolution
santi sono quindi a Londra e successivamente a Parigi.
Frontier Market, World Invest Absolute Return, Catella
Anche nazioni come Svezia, Norvegia, Spagna, Germa-
Nordic Corporate Bonds, HI Numen ed Alken European
nia, Lussemburgo e Irlanda, dove tendenzialmente c’è
Opportunities. «
Anteprima
del prossimo numero
COVERSTORY
PEOPLE
L’analisi intermarket per un trading di successo
Norbert Lohrke
Il principio dell’analisi intermarket si basa sull’interazione delle
Con oltre 30 anni di esperienza nell’equity research
quattro asset class principali: azioni, obbligazioni, materie prime e
basata sull’analisi fondamentale, Norbert Lohrke è
valute. Interpretando il “linguaggio dei mercati”, l’analisi intermarket
uno dei maggiori esperti di mercato in Germania. I
fornisce una base per un trading efficace. Nella storia di copertina
suoi report di Borsa sono molto richiesti, anche al di
del prossimo numero di TRADERS’ vedremo degli esempi concreti
fuori dei confini tedeschi. Nell’intervista del prossimo
di come l’analisi intermarket possa essere utilie all’investitore, oltre
numero di TRADERS’ Lohrke parlerà di analisi
ad analizzare diversi modi per ottimizzare le strategie di trading.
fondamentale e di strategie di trading di lungo termine.
Il numero di TRADERS’ di aprile uscirà il 31 marzo 2014
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