La produzione del biochar: dalla Terra Preta ad oggi

Il Biochar:
un’opportunità sostenibile per agricoltura, ortoflorovivaismo, energia e ambiente
31 ottobre 2014
Fondazione Minoprio, Vertemate con Minoprio (Como)
La produzione di biochar:
dalla Terra Preta de Indio a oggi
Alessandro Pozzi
dottore agronomo
Consigliere e Segretario ICHAR Associazione Italiana Biochar
[email protected]
AGT – Advanced Gasification Technology
[email protected]
Le terre nere degli Indios (450 a.C. – 950 d.C.)
Terra Preta de Indio
Ferralsol
La produzione di carbone vegetale: un’origine antica
Plinio il Vecchio (COMO, 23 – Stabia, 79)
Naturalis Historiae
La carbonaia tradizionale (a catasta verticale)
Diderot e D’Alembert (1751-1780),
Encyclopédie (Dictionnaire raisonné des sciences, des
arts et des métiers)
FAO Forestry Paper n. 41 (1983), Simple
technologies for charcoal making
Altro esempio di carbonaia tradizionale (a fossa)
Vannoccio Biringuccio Senense
(Siena, 1480-1539?),
De la Pirotechnia (1540)
(Primo manuale di metallurgia)
FAO Forestry Paper n. 41 (1983), Simple
technologies for charcoal making
Tecnologia del carbone vegetale (biochar)
Riscaldare biomassa in carenza/assenza di O2 producendo gas
(syngas), bio-olio(catrami) e carbone
Courtesy of John Lehmann, Cornell University, Ithaca, NY, USA
Generalità riguardo il carbone vegetale
Il Carbone vegetale è il prodotto del processo di carbonificazione di
biomasse (pirolisi)
(cioè la perdita di idrogeno, ossigeno e azoto da parte della materia organica a seguito di
applicazione di calore in assenza di agente ossidante)
Materia vegetale = cellulosa, emicellulosa, lignina, estrattivi
organici, minerali inorganici e acqua
Cellulosa, emicellulosa e lignina evidenziano un comportamento
differente quando sottoposti a un processo di degradazione
termochimica
Emicellulosa (220°/315°C) → gas non condensabili (CO, CO2, H2, CH4), composti org. a
b.p.m. + H2O
Cellulosa (315°/400°C) → CO2 + H2O + CO + CH4 + carbone
Lignina (160°/900°C) → gas non condensabili (CO + CH4), vapori condensabili e aerosol
liquidi, carbone
Efficienza del processo di carbonificazione
Composizione della biomassa : Temperatura : Tempo di residenza
ηfc= (mchar*cfc)/(mbio*(1 – ba))
dove mchar è la massa di char prodotta, cfc il contenuto di carbonio nel char, mbio la massa di
materiale originario, ba il contenuto di ceneri nella biomassa
Temperatura
Quantità proporzionali di prodotti ottenuti a diverse T°C in un processo di fast pyrolysis con biomassa di
pioppo (Fonte: IEA, 2007)
Efficienza del processo di carbonificazione
Tempo di residenza
Processo
FAST PYROLYSIS
Temp. moderata (≈500°C),
breve tempo residenza vapori
caldi (< 2 sec)
INTERMEDIATE PYROLYSIS
Temperatura moderatamente
bassa, moderato tempo residenza
vapori caldi
SLOW PYROLYSIS
Temperatura moderatamente
bassa, lungo tempo di residenza
dei vapori
GASIFICATION
Temperatura alta (> 800°C),
lungo periodo di residenza dei
vapori
liquido
(olio)
solido
(char)
gas
(syngas)
75%
(25% H2O)
12%
13%
50%
(50% H2O)
25%
25%
30%
(70% H2O)
35%
35%
5%
(catrame +
H2O)
10%
85%
Dati generali di resa dei diversi sistemi di pirolisi (Fonte: IEA, 2007)
Sistemi moderni di produzione
Produrre carbone in quantità e qualità superiore nel rispetto delle norme
ambientali, consentendo lo sfruttamento del gas per la produzione di
energia elettrica e calore
Ciclo continuo → maggiore efficienza di conversione + riduzione emissioni
Riciclo e sfruttamento di tutti i prodotti → riduzione emissioni + incremento resa
Controllo del processo → riduzione emissioni + incremento della qualità
Flessibilità nell’impiego di biomasse diverse (Arboree, Erbacee, Scarti)
Pirolizzatori, Forni rotativi, Gassificatori, Impianti di carbonizzazione
idrotermica, Stufe a gas di legno
Pirolisi lenta (Slow pyrolysis)
Decomposizione termochimica di una matrice organica in assenza di O2
attraverso la somministrazione di calore
Si dice lenta in considerazione del tempo di residenza del materiale
all’interno del reattore
Courtesy of MAIM Engeenering (Cagliari) _ Reattore slow pyrolysis 200 kWP alimentato a pollina
Gassificazione
Conversione termochimica di una matrice organica, parzialmente ossidata
attraverso una combustione ad alta temperatura (1.200°c)
1. ESSICCAZIONE
Completamento dell’essiccazione
2. PIROLISI
I componenti volatili della biomassa (cellulose e
emicellulose) evaporano generando gas di pirolisi; la
lignina rimane in fase solida formando carbone
prodotti: gas di pirolisi + TAR e carbone
3. COMBUSTIONE
I prodotti volatili e parte del carbone reagiscono con
l’ossigeno liberando calore per le reazioni di
gassificazione
prodotti: calore + CO, CO2 e H2O
4. GASSIFICAZIONE
I prodotti della combustione passano attraverso un
letto di carbone rovente riducendosi
prodotti: CO, H2, CH4, H2O
L’intero processo di gassificazione nel fiammifero...
... sono i gas di pirolisi a bruciare nella fiamma e non il legno!
Pirolisi, gassificazione in un fiammifero
Gassificazione
Combustibile
Portata al gassificatore
Legno
500 kg/h s.s.
Potenza elettrica nominale
500 kW
Potenza termica nominale
 1.500 kW
Produzione di carbone
 10% p/p s.s.
Piccoli bruciatori, stufe pirolitiche (microgassificatori)
Piccoli apparati pensati per l’applicazione domestica, la dimostrazione e lo
studio del processo di micro-gassificazione
Peso
Dimensioni
1 kg
20 x 20 x 25 cm
Courtesy of Blucomb (Udine) _ Modello ELSA A3
Carbonificazione di biomasse ...
... un processo antichissimo...
eppure così straordinariamente moderno!
Siamo tornati a essere PIONIERI!
Nel 2030 più di 2,6 miliardi di persone nei paesi in via di sviluppo
continueranno a fare affidamento sulle biomasse per cucinare e riscaldarsi ....
con un incremento di più di 240 milioni di persone . (Nel 2030) Le biomasse
rappresenteranno ancora più della metà del consumo di energia residenziale.
International Energy Agency (2002): Energy Outlook 2000-2030, IEA, Paris
ICHAR Associazione Italiana Biochar
c/o Laboratorio di climatologia urbana
Osservatorio Ximeniano
P.zza San Lorenzo 6, 50123, Firenze, Italia
www.ichar.org
[email protected]
Grazie per l’attenzione!