La Stampa Alessandria - anaao assomed piemonte

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40 .Alessandria e provincia
Colloquio
MIRIAM MASSONE
ALESSANDRIA
n un venerdì di questo luglio
che pare novembre, del Mauro
Bressan in giacca e cravatta
tutto termini inglesi e serietà,
non resta che il titolo: ad, amministratore delegato dell’Amag. Per
il resto, pare un altro uomo: look casual, t-shirt chiara, volto rilassato,
sorrisi per i dipendenti che lo salutano con un «Buongiorno ingegnere»,
voglia di aprire le porte della partecipata e, soprattutto, di raccontarsi.
Le origini di Bressan si ritrovano
nel modo di gestire l’azienda: la scelta di potenziare lo sportello informazioni per ridare forza al contatto
umano tra personale e clienti, e la vicinanza con i dipendenti - «Appena si
è insediato ci ha voluto incontrare
per spiegarci lo stato dell’arte dell’Amag e i rapporti col sindacato ora
sono sereni» conferma Ivana Stefani,
Rsu Cgil - evocano i modi spiccioli e
familiari della gente di paese (Carpeneto, Montaldeo, località Tana di Castelletto d’Orba sono i suoi luoghi di
bambino). Ma poi, nel chiuso del suo
ufficio, al primo piano di via Damiano
Chiesa, Bressan si toglie il «cappotto
bagnato» del provinciale e sfodera
grande ambizione da capitano d’industria scafato: «Non bisogna chiudersi, ma osare e ampliare i propri
orizzonti, anche nelle scelte aziendali
ed è quello che sto cercando di fare
ad Amag». È il suo stile, ma anche un
modo per esprimere tra le righe approvazione per l’inserimento torinese in azienda: ci sono il direttore Stefano De Capitani, lo studio Tosetto
Weigman che supervisiona questa
fase delicata, e il consulente pro tempore Alessandro Bosco, tutti «made
I
STAMPA
.LA
SABATO 26 LUGLIO 2014
Le banche ridanno fiducia all’Amag
e ora si guarda al teleriscaldamento
Il Consiglio comunale approva la multiutility
IlsindacoRitaRossa:«Diventeremounmodello»
1 Anche il Consiglio comunale dà
FEDERICA CASTELLANA
l’ok al secondo atto di indirizzo sulla
multiutility «Grande Amag». Sono stati, ieri mattina, 17 i voti favorevoli, 5 i
contrari e 1 astenuto, il consigliere Raica. Hanno espresso dubbi e disapprovazione invece i consiglieri del Pdl,
Piercarlo Fabbio e Maurizio Sciaudone, quelli del Movimento 5 Stelle, Angelo Malerba e Domenico Di Filippo.
Ed Emanuele Locci di Fratelli d’Italia. Il
sindaco Rita Rossa invece al processo
che porterà Amag (partecipata che gestisce acqua, gas ed energia elettrica)
a inglobare la fallita Amiu (raccolta rifiuti), Aral (smaltimento) e l’Amv di Valenza (sempre settore rifiuti) ci crede. E
pure tanto. «E’ una scelta politica» lo
per centri di responsabilità e di costo,
avviato un progetto per implementare
il modello organizzativo come vuole la
legge, preparato una mappatura dei rischi aziendali che ci porterà a una drastica riduzione dei costi dell’assicurazione, ripreso le relazioni industriali e i
contatti con la Regione che si erano un
po’ persi e che invece sono fondamentali per i finanziamenti». Ma soprattutto, «abbiamo affinato il meccanismo del recupero crediti. Non è vero
che sono aumentati, ma anzi sono diminuiti: quelli arretrati di fine anno sono passati, per Amag, da 30,5 milioni a
20,8 con una diminuzione di 9,7 milio-
ni, per Alegas da 28,4 milioni a 19,6 milioni e per Ream da 1,08 milioni a 700
mila euro. Anche l’Iva è stata pagata,
8,6 milioni di euro: abbiamo creato poi
un apposito comitato di gestione crediti che si ritrova ogni lunedì e ci sono 4
persone in più addette ai solleciti»
spiega, assieme al dirigente Marco Pasero. Sulla gara per affidare a uno studio esterno la redazione del piano industriale, Bressan chiarisce: «Per ora
non c’è una consulenza: ma attiveremo
una gara pubblica, e 200 mila euro sarà il compenso massimo previsto, ma
potrebbe non essere raggiunto». E a
proposito di futuro, anticipa un grande
L’ad dell’Amag, Mauro Bressan
in Torino». Bressan crede in loro, in se
stesso e nelle potenzialità di Amag: parola di chi il mestiere lo pratica «da
quando avevo 34 anni». Un lavoro che
l’ha portato lontano da Alessandria
per anni. Poi a febbraio, il ritorno: «E’ il
momento di realizzare la multiutility:
o adesso o mai più». Dice che le banche
stanno tornando a credere in Amag ed
elenca i motivi della rinnovata fiducia:
«Abbiamo formato il comitato appalti,
nominato un direttore tecnico interno
(Silvio Procchio; ndr), avviato la riorganizzazione, costituito un comitato di
direzione che si riunisce ogni mese,
controllato la gestione e la contabilità
SANITÀ. IL DIRETTORE DELLA RETE ONCOLOGICA A CONFRONTO CON I SINDACI
Farmaci anti tumore, Bertetto insiste
“Meglio prepararli ad Alessandria”
Tre ore di confronto sulla
preparazione dei farmaci antiblastici, cioè utilizzati per la
terapia contro i tumori. Protagonisti da una parte Maria
Rita Rossa e i colleghi sindaci
della Rappresentanza dell’Asl e dall’altra il professor
Oscar Bertetto, direttore
della Rete oncologica piemontese, e i direttori generali
dell’Asl, Paolo Marforio, e
dell’Azienda ospedaliera, Nicola Giorgione.
Ieri pomeriggio ad Alessandria l’incontro è stato ancora interlocutorio. Alla luce
ribadisce più volta durante la sua «arringa» in Consiglio comunale. «Proprio per questo grandioso progetto,
Alessandria potrebbe diventare addirittura un modello di riferimento. È
frutto di una visione politica. Vogliamo costruire soggetti per partecipare
ad altre gare anche fuori di qui. Il pubblico non rinuncia all’opportunità di
affiancarsi a un partner per partecipare a gare anche fuori dal nostro territorio. Stiamo privilegiando una scelta
politica. Il pubblico non rinuncerà a un
confronto sul mercato. E in questo
modo saranno salvaguardati pure i livelli occupazionali. Non e’ una addizione di debolezze ma e’ la politica che
si assume una responsabilità». [M.M.]
della recente decisione della
Regione di «bocciare» di fatto
la scelta dell’Asl di concentrare
a Tortona la preparazione degli antiblastici da utilizzare in
tutti gli ospedali che fanno capo all’Azienda sanitaria. Bertetto già in passato aveva invece indicato l’ospedale di Alessandria come naturale sede finale dell’intero procedimento.
E lo ha ribadito ai sindaci, sottolineando, tra l’altro, che ancora una volta è anche una
questione di numeri, a partire
dal profilo della sicurezza: dal
punto di vista tecnico, il limite
Oscar Bertetto
minimo è quello delle 30 preparazioni giornaliere. Che vengono raggiunte all’Aso, dove si
applicano terapie di alto livello. In una rete di ospedali, in
quelli minori si può ad esempio
puntare sullo sviluppo di cure
oncologiche geriatriche. Bertetto ha comunque detto ai sindaci che riferirà le loro osservazioni al direttore generale e
all’assessore alla Sanità.
Positivo il commento del
sindaco Maria Rita Rossa: «Finalmente, c’è una grandissima
attenzione ai rapporti con gli
enti locali. Ho rimarcato che la
centralità dell’ospedale di
Alessandria, con il suo ruolo di
“Hub”, va però sostenuta anche con investimenti. È interesse della città, ma anche di
tutto il territorio che l’ospedale possa mantenere servizi di
eccellenza in una struttura
adeguata».
[M. FA.]
progetto che prende corpo parallelamente a quello della multiutility: il teleriscaldamento. «E’ una forma innovativa di gestione calore, un’opportunità quindi da cogliere: Alegas non può
restare a guardare, ma deve trarne benefici». Da qui l’idea non solo di vendere il gas all’Egea, che il teleriscaldamento lo sta realizzando al rione Cristo, ma addirittura di entrare in Egea
acquistando quote aziendali.
E infine c’è pure un pensiero sul famigerato turboespansore: «Lo collauderemo quest’inverno, intanto abbiamo avviato una verifica tecnica sui costi e benefici dell’opera».
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. APPROVATA MODIFICA
Si pagheranno in 3 anni
metà dei diritti camerali
Dimezzamento del diritto camerale e spalmato su tre anni,
così le aziende risparmieranno. «Il cambiamento è necessario per ridurre i costi delle
imprese che già dal prossimo
anno pagheranno il 35% in
meno – sottolinea il senatore
Pd, Federico Fornaro -. Anche
le Camere di commercio però
devono avere il tempo materiale per cambiare se stesse e
tre anni appare un tempo congruo». E’ questo, in sintesi, il
tenore dell’emendamento al
dl Pubblica amministrazione
approvato oggi dalla Commis-
sione Affari costituzionali della
Camera. Il nuovo testo stabilisce che l’ importo del diritto camerale che le imprese pagano
alle Camere di commercio si riduca del 35% nel 2015, del 40%
nel 2016 e del 50% nel 2017. Il
calcolo delle tariffe e dei diritti
di segreteria avverrà sulla base
di costi standard definiti dal ministero dello Sviluppo economico, secondo criteri di efficienza
da conseguire anche attraverso
l’accorpamento degli enti e degli organismi del sistema camerale e lo svolgimento in forma
associata delle funzioni. [M. PU.]
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LA STAMPA
SABATO 26 LUGLIO 2014
Metropoli .51
.
Caselle
Settimo e San Mauro
Una perizia psichiatrica
per il killer della strage
Assegnidicura
Netlianticipa
pertremesi
I pm hanno chiuso l’indagine ma manca ancora l’arma del delitto
GIANNI GIACOMINO
I pm Fabio Scevola e Roberto
Sparagna hanno chiuso le indagini per il triplice omicidio
di Caselle. Una mattanza avvenuta la sera del 3 gennaio
scorso quando Giorgio Palmieri, armato di coltello, massacrò Claudio Allione, 66 anni,
pensionato Sagat, la moglie
Mariangela Greggio, 65 anni,
ex insegnante dell’istituto superiore D’Oria di Ciriè e la
madre di quest’ultima, Emilia
Dell’Orto, 93 anni. «Per rubare dei soldi», come ha confessato l’assassino. Che spiegò:
«Fui costretto a compiere il
massacro perché ero istigato
dalla mia compagna Dorotea
De Pippo, che odiava gli Allione». Astio covato da molto
tempo da De Pippo che era la
colf della famiglia sterminata.
La perizia psichiatrica
La novità delle ultime ore è
che l’avvocato Agostino Ferramosca, difensore di Palmieri,
ha chiesto la possibilità di effettuare una perizia psichiatrica sul suo assistito. Per la difesa, Palmieri, quando ha fatto la
strage, come ha ammesso davanti agli inquirenti, era fuori
di sè. «È uno scrupolo che ci
facciamo per chiarire una vicenda triste e complicata –
ammette Ferramosca – vedremo se il giudice accoglierà la
nostra richiesta». Intanto nei
La piantagione clandestina
Orbassano
La marijuana
tra zucchine
e pomodori
MASSIMO MASSENZIO
REPORTERS
La villetta
La strage avvenne la sera del 3 gennaio scorso in questa villetta di Caselle. Furono uccisi i proprietari,
Claudio Allione e la moglie Mariangela Greggio e la madre della donna, Emilia Dell’Orto
giorni scorsi i magistrati hanno
ancora voluto sentire Dorotea
«Dora» De Pippo, la colf degli
Allione, in carcere con l’accusa
di concorso in omicidio. La donna ha ammesso di essere entrata con Palmieri nella villetta della strage ma ha sempre sostenuto di essere andata via ignara di
quel che sarebbe accaduto: «Lui
doveva solo prendere dei soldi,
ma non pensavo certo che ammazzasse quelle persone».
Il coltello sparito
I pm Sparagna e Scevola dalla
De Pippo volevano ottenere
solo delle precisazioni. Che sono arrivate. Palmieri nell’incidente probatorio ha riferito di
aver consegnato alla sua compagna l’arma del delitto «perché la portasse a casa di una
sua amica». La De Pippo nega.
Il coltello non è mai stato trovato. «La versione di Palmieri
lascia forti dubbi perché non è
credibile che uno nasconda il
coltello a casa d’altri, è surreale», puntualizza il difensore
della donna, Calosso. Sul
guanto rinvenuto nell’orto della casa degli Allione, il Ris ha
trovato tracce appartenenti
alla colf. «Certo, quel paio di
guanti la mia assistita lo usava
quando effettuava i lavori nel
giardino – puntualizza l’avvocato Calosso – è normale che
siano rimaste tracce».
Doveva essere un controllo di
routine tra gli orti urbani alle
porte della città. Invece si è
trasformato in un maxi sequestro di marijuana. I carabinieri della stazione di Orbassano hanno scoperto una
piantagione di cannabis ai
confini del parco fluviale Ilenia Giusti. Complessivamente hanno sequestrato e avviato alla distruzione 51 piante
di un’altezza media di un metro e mezzo, coltivate in bella
vista assieme a zucchine e
pomodori. Il titolare dell’appezzamento, L.C., 63 anni,
vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, dormiva in una
roulotte all’interno del suo
stesso orto. Aveva con sé un
grosso cane San Bernardo
per fare la guardia alla piantagione. L’uomo è stato denunciato per produzione illecita di sostanze stupefacenti,
nonostante abbia provato a
scagionarsi: «La marijuana?
Non ne so nulla, è cresciuta
spontaneamente».
Sono 40 le famiglie coinvolte
NADIA BERGAMINI
Le famiglie che si prendono
cura, a casa, dei propri cari disabili o anziani, per i prossimi
3 mesi non perderanno l’assegno di cura. Net, l’Unione Comuni Nord Est Torino (Settimo, San Mauro, Caselle, Borgaro, Volpiano e San Benigno)
più Leini, ha infatti deciso di
anticipare il sussidio che, con
uno degli ultimi provvedimenti, la ex giunta Cota aveva deciso di depennare dal 31 luglio
2014, gettando centinaia di famiglie nella disperazione. Ora
la giunta del neo governatore
Sergio Chiamparino ha promesso di occuparsi della vicenda, ma il mese di luglio è
quasi finito e non ci sono, per
ora, notizie positive in tal senso. Net, dunque, ha deciso di
non interrompere l’erogazione e perciò, per i prossimi tre
mesi, anticiperà il dovuto. Nei
comuni ex Cissp (Settimo,
Volpiano, Leini e San Benigno) le famiglie che ricevono
l’assegno di cura sono una
quarantina.
L’Asl paga il ricovero non in regola
Pubblicato Sabato 26 Luglio 2014, ore 9,11
Ancora una tegola sull'azienda alessandrina diretta da Marforio.
L'assessorato scopre che la residenza "Villa il Poggio" non avrebbe i
requisiti per l'accreditamento. Si profilerebbe persino un danno
erariale. "Stiamo verificando, la situazione è anomala"
Come è possibile che una Asl stipuli contratti per prestazioni sanitarie per due anni consecutivi con una
struttura privata che non sarebbe in possesso delle autorizzazioni e degli accreditamenti previsti dalla
legge? È quello che stanno cercando di capire all’assessorato regionale alla Sanità da cui, nel frattempo, è
già partita una lettera in cui si diffida l’Asl di Alessandria a regolarizzare la situazione sia per quanto
riguarda la gestione degli ospiti, sia per quanto attiene alla parte contabile. Al centro dell’intricata vicenda
dai risvolti ancora tutt’altro che chiari e dalle conseguenze imprevedibili c’è la residenza assistenziale
flessibile Villa il Poggio di T erruggia, poco lontano da Valenza, che fa capo alla Società cooperativa
onlus Don Lugani con sede a Lodi e presieduta dal medico Giuseppe Cinelli. Stando a quanto fino ad
ora accertato dagli uffici dell’assessorato, messo in allerta da una segnalazione arrivata direttamente in
corso Regina, Villa il Poggio sarebbe stata inserita dall’Asl diretta da Paolo Marforio nell’elenco delle
strutture fornitrici di servizi, in questo caso ricoveri di anziani e persone con problemi psichiatrici, senza
che fosse completato l’iter autorizzativo e di accreditamento.
Che qualche cosa, a dir poco, da chiarire ci sia lo conferma lo stesso direttore della Asl che, tramite
l’ufficio stampa, rispondendo allo Spiffero ieri ha ammesso che “la direzione dell’azienda sta verificando
una situazione anomala attinente il rapporto con una struttura assistenziale e metterà in atto ogni azione
necessaria a fare completa chiarezza”. Nel caso venisse confermata l’ipotesi peggiore, ovvero un rapporto
intrapreso dalla Asl con un privato non in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge – che spetta alla
stessa azienda verificare – potrebbe, secondo alcune interpretazioni, configurarsi perfino un danno
erariale: l’aver pagato servizi a chi non aveva i titoli per poterli fornire. Va detto che sul sito internet di
Villa Il Poggio – i cui responsabili lo Spiffero ieri ha cercato di contattare invano – si legge chiaramente
che “Il servizio offerto è in linea con gli standard gestionale della Regione Piemonte che ha concesso
l'accreditamento istituzionale e la convenzione, Con ASL AL l'attività principale è destinata all’area anziani
ed ai problemi della sfera cognitiva e salute mentale oltre che fisica”.
Una questione meramente burocratica, almeno a quanto risulta fino ad ora, ma non per questo - se
venissero confermate le irregolarità - meno grave per l’Asl diretta da Marforio, già finita nell’occhio del
ciclone ( e di Antonio Saitta) nelle ultime settimane per altre vicende, tra le quali la chiusura disposta in
seguito alle ispezioni dei Nas di due laboratori per la produzione di farmaci antitumorali che non avevano
le dotazioni di sicurezza per gli operatori previste dalla normativa. Di certo, c’è una determina del
coordinatore distrettuale dell’Asl, Mauro T inella, del 14 agosto 2103, in cui vengono specificati i criteri
delle convenzioni con le strutture private. In questo atto amministrativo a proposito della struttura oggi al
centro dell’intricata vicenda arrivata in corso Regina, come pure alla direzione generale delle Politiche
sociali, tra l’altro si legge: “Il presidio socio-sanitario “Villa il Poggio” gestito dalla Società Cooperativa
Sociale Don Lugani (…) è nelle more del provvedimento amministrativo che recepisce il parere favorevole
da parte della Commissione di Vigilanza dei presidi socio-assistenziali prot. nr. 10110 del 18.11.2011(…). Il
presidio socio-assistenziale “Villa il Poggio” è in attesa di pervenire alla conclusione dell’istruttoria e al
rilascio del titolo autorizzativo e relativo accreditamento ai sensi della normativa vigente”. Quindi poco
meno di un anno fa la struttura non era ancora accreditata. Ma, a quanto risulta, operava già per l’Asl. E
dopo? Si è conclusa l’istruttoria e sono stati rilasciati i titoli di cui si fa riferimento nella determina?
Domande che da Torino sono rimbalzate ad Alessandria. Con quella diffida a lasciar intendere che, forse,
qualche risposta in corso Regina l’abbiano già trovata. (sr)
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44 .Speciale Specchio dei tempi
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 28 LUGLIO 2014
Al Regina Margherita
ambulatori a metà settembre
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Prossima tappa il «Blocco-Cuore» con tutta l’area cardiaca e la neuropsichiatria
Ultimo sopralluogo di luglio
sul cantiere di Specchio dei
tempi al Regina Margherita.
Con il nuovo direttore sanitario, Vinicio Santucci, e con
l’architetto Stefania Ventriglia, è stato fatto il punto sulla
situazione e sulla tempistica.
L’impegno, sin dal primo momento, era stato quello di
chiudere il cantiere prima della fine dell’estate ed oggi la data del 15 settembre è stata
confermata. Quel giorno sarà
stata completamente ultimata la ristrutturazione di quello
che era un reparto fatiscente
e del tutto inadatto. Il nuovo
reparto, oltre ad una serie di
innovazioni tecnologiche destinate a migliorare la vivibilità degli ambienti (a cominciare dal nuovo impianto di condizionamento), risulterà anche molto più accogliente.
Ogni ambulatorio avrà un colore dedicato ed un personaggio di riferimento, così da rendere anche più facile e gradito
l’approccio dei bambini. Dei
16 vani (distribuiti su 600 metri quadrati) alcuni stanno richiedendo un particolare impegno: l’ambulatorio dentistico, ad esempio, che dovrà
ospitare un “riunito (cioè la
poltrona del paziente) ed un
particolare tipo di arredo ed
anche l’ambulatorio dermatologico, dove è prevista una
schermatura che consentirà
Ecco la piantina del blocco ambulatori che Specchio dei tempi sta realizzando al Regina Margherita
l’utilizzo di raggi laser.
Sulla tempistica finale, cioè
su quando l’ambulatorio potrà
accogliere il primo bambino,
pensiamo di farcela entro i primi giorni di ottobre. Una volta
terminati i lavori di cantiere, il
15 settembre, saranno infatti
necessarie un paio di settimane
per la sistemazione degli arredi
e per i collegamenti delle at-
trezzature mediche. Subito dopo la struttura comincerà a “respirare” accogliendo ogni giorno molte decine di piccoli pazienti, in piena sicurezza e in
ambulatorio accoglienti e
d’avanguardia. Noi, di Specchio
dei tempi, saliremo solo di qualche piano comunque, perchè il
nostro impegno al Regina Margherita (la convezione è alla fir-
ma in questi giorni) continuerà
con la completa ristrutturazione del Blocco-Cuore (cardiochirurgia, cardiologia e cardiorianimazione) nonchè del reparto
di neuropsichiatria. Un lungo
impegno che condivideremo
sempre, passo dopo passo, con
chi ha permesso la realizzazione di queste opere, i nostri straordinari lettori.
Defibrillatori, “protette” le piscine
Da settembre si torna nelle scuole -Un aiuto dai Lions Torino Regio
Venerdì a mezzogiorno, con
la consegna alla Piscina
Trecate (in via Vasile Alecsandri 29) di un defibrillatore impermeabilizzato, saliranno a 35 le apparecchiature consegnate, negli ultimi sei mesi da Piemonte
Cuore e da Specchio dei
tempi. L’iniziativa, partita
pensando soprattutto alla
scuole, ha poi toccato anche
numerosi altri centri di aggregazione giovanile, dopo
le tante sollecitazioni giunte. Non erano dotati di defibrillatore il Palasport di
Parco Ruffini, il PalaTazzoli, quasi tutte le piscine cittadine, la quasi totalità degli impianti sportivi dove
fanno sport i ragazzi delle
elementari e delle medie.
Specchio dei tempi sta
gradatamente cercando di
rimediare e, d’intesa con
Piemonte Cuore, lo fa in
modo completo: alle scuole
ed alle società sportive non
viene donato solo l’apparecchiature, ma anche la
formazione per chi la potrebbe dover usare, la manutenzione, la garanzia e le
batterie ed i materiali di
consumo per 8 anni, corsi di
alfabetizzazione sanitaria
ai bambini delle scuole che
devono sapere “cosa è quello strumento rosso nella teca in corridoio”.
Tanti ci stanno dando
una mano, tanti hanno capito. Molti, moltissimi privati
(il fondo defibrillatori di
Specchio è il numero 592 e si
può versare anche online sul
sito www.specchiodeitempi.org) , ma anche associazioni ed i familiari di due giovani,
che hanno visto la loro vita
spezzata da arresti cardiaci,
il piccolo Lorenzo Greco e
Giacomo Graziani. A questo
fronte di solidarietà si è aggiunto recentemente anche il
Lions Club Torino Regio che
ha donato a Specchio il denaro necessario ad acquistare
un defibrillatore che sarà
consegnato, alla ripresa scolastico, alla elementare Roberto D’Azeglio di via Santorre di Santarosa 11, una scuola
che ospita 15 classi e 365 bambini oltre ad una palestra che
è sede di allenamenti di numerose squadre giovanili di
basket e di volley.
Per sostenere i nostri progetti
È possibile versare presso La
Stampa (in via Lugaro 15, dal
lunedì al venerdì ore 9 18; sabato 9 12,30) oppure tramite
bonifico bancario sul conto
intestato alla Fondazione La
Stampa Specchio dei tempi
c/o Intesasanpaolo, piazza
San Carlo 156, Torino, Iban
IT10 V030 6901 0001 0000
0120 118.
Oppure
online
su
www.specchiodeitempi.org
utilizzandola carta di credito.
Ogni versamento può anche
riportare la causale: Fondo
500 per la Solidarietà Generale, per le Colazioni dei Poveri;
Fondo 501 Lotta contro il cancro; Fondo 583 per aiutare i
padri camilliani nel loro impegno ad Haiti; Fondo 584 per
curare i bambini della Somalia (Ospedale Pediatrico di
Hargeisa); Fondo 586 per
l’ospedale Regina Margherita
di Torino, Fondo 592 per i defibrillatori nelle scuole.
Alla fondazione è possibile
anche lasciare eredità e legati.
Vicini anche agli anziani poveri
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LA STAMPA
LUNEDÌ 28 LUGLIO 2014
In breve
VIABILITÀ. IN ARRIVO NUOVI VARCHI CONTROLLATI
Novara amplia la Ztl
È la città piemontese
meno “pedonalizzata”
Stanno per partire a Novara
i lavori in vista dell’ampliamento della Ztl, la zona a
traffico limitato che tra
qualche mese sarà estesa a
tutta l’area interna ai baluardi, con l’inclusione anche dei quadranti nordovest e sud-est. È, insieme
alla nuova disciplina della
sosta nell’area centrale, uno
dei capisaldi del nuovo piano
urbano del traffico.
Il primo passo sarà attrezzare i varchi con telecamere, l’unico modo per avere la certezza che i divieti
d’accesso veicolare siano veramente rispettati da tutti.
Attualmente ce ne sono solo
due attivi: quello di corso
Cavour e quello di corso
Mazzini, quest’ultimo peraltro appena riattivato dopo
l’adeguamento della segnaletica, che era stata oggetto
di contestazioni.
Nei prossimi mesi si aggiungeranno altri tre varchi:
in via Pier Lombardo, in via
Azario e in via Ferrandi,. Per
adesso una determina firmata
dal dirigente del servizio informatico Alvaro Canciani ha
Gli accessi
Il varco
di piazza
Cavour
Presto
la Ztl sarà
presidiata
da altri
tre ingressi
con
telecamera
affidato i lavori di predisposizione delle infrastrutture alla
Sirti Spa di Milano, titolare della convenzione Consip per questo tipo di interventi. La spesa
sarà di 28.853 euro.
In questo modo Novara potrà
risalire nella classifica che oggi
la vede solo al 65° posto su 104
capoluoghi di provincia per
estensione di Ztl e addirittura al
95° per aree pedonali. Dispone
solo di 0,42 metri quadri per abitante di Ztl, lontanissima da città simili per numero di abitanti
VERCELLI. CHIUSO DA OLTRE VENT’ANNI
L’Asl riprova a vendere
l’ex ospedale Bertagnetta
Tanti progetti
mai decollati
Ora cade anche
il vincolo sanitario
E’ l’ennesimo tentativo di salvare dal degrado una parte di
storia della città. L’Asl di Vercelli riprova a vendere la Bertagnetta, l’ex ospedale pneumologico chiuso da più di vent’anni e ormai avvolto da una
giungla di alberi. E si affida ad
un architetto, che tramite perizia ne dovrà stabilire il valore
attuale: l’ultimo studio, eseguito nel 2007 dal Politecnico di
Torino, attribuiva al complesso
in stile liberty di corso Papa
Giovanni Paolo II un valore di
circa 4 milioni di euro.
Chiusa per la prima volta nel
1990, per la Bertagnetta sono stati presentati ciclicamente progetti di riqualificazione e restauro funzionale. Ma finora non s’è
visto nulla se non le telecamere di
Striscia la notizia, che hanno portato l’incuria dell’ex ospedale sui
piccoli schermi di tutta Italia.
Ovada
Arte e tamburello
a «Grillano Estate»
1 Si apre stasera, a Grilla-
no d’Ovada, la rassegna di
eventi «Grillano Estate». Nel
palazzo esposizioni s’inaugura «Grillano in mostra», con
gli artisti Ermanno Luzzani,
Paola Caravaggi e Carlo Pedrini. Allo sferisterio ci sarà
la sfida tamburello tra Cremolino e Carpeneto, 2° memorial «Franchino Giacobbe». Nel cielo, le evoluzioni
dell’elicottero pilotato da
Fausto Parodi.
[D. P.]
Vercelli
Oggi l’ultimo saluto
al ricercatore Tinarelli
1 Alle
11 di oggi Vercelli
darà l’addio ad Antonio Tinarelli, genetista del riso conosciuto in tutta Italia per aver
legato il suo nome alle varietà Sant’Andrea, Baldo, Roma, Roma, Ribe Ringo ed Europa. Aveva 92 anni. I funerali saranno celebrati nella
chiesa di San Michele.
come Piacenza (8,11) o Bolzano
(2,89) ma anche da tanti capoluoghi del Piemonte, da Verbania (8,06) a Cuneo (4,9), da Biella (2,84) a Vercelli (2,19) e Asti
(2,18). Le aree pedonali sono poi
solo 0,02 metri quadri per abitante, un terzo rispetto ad Asti
(0,06), meno di un decimo rispetto a Alessandria (0,22), Cuneo (0,24) e Vercelli (0,28), meno di un ventesimo di Torino
(0,48) e Biella (0,59), per non
parlare di Verbania che con 2,14
è seconda solo a Venezia. [C. B.]
Dopo la chiusura di 24 anni
fa, per la Bertagnetta (capace
di contenere 120 posti letto) fu
trovata una nuova destinazione: con fondi regionali, oltre 5
miliardi di lire, sarebbe dovuta
diventare un centro di assistenza per anziani non autosufficienti. Ma il progetto non
decollò subito e l’edificio fu utilizzato per ospitare profughi
ruandesi: gli ospiti rimasero
nei locali fino al ’96, quando finalmente si poteva partire con
i lavori finanziati dalla Regione. Peccato che la ditta incaricata, intascato il 10% di anticipo di legge, si fosse dileguata. I
fondi furono dirottati su altri
progetti e la struttura è rimasta inutilizzata. «La destinazione, a differenza del passato
- dicono oggi dall’Asl - non è
più vincolata ad uso sanitario». Un modo per fare gola a
possibili acquirenti.
[R. MAG.]
Asti
Intestatario di 70 auto
aveva pistola rubata
1È
risultato intestatario
di 70 auto, ma il motivo per
cui è finito in carcere è il possesso di una pistola, cal. 38,
detenuta illegalmente oltre
ad essere risultata rubata. È
Florenc Mehalla, 30 anni,
con precedenti, residente ad
Asti. I carabinieri lo avevano
notato a bordo della sua auto,
e fermato per un controllo.
Dal borsello è spuntato un revolver perfettamente funzionante risultato poi rubato nel
2012 a Roddi (Cn). Da successivi controlli è emerso che sarebbe intestatario di 70 vetture. Il giudice ha disposto gli
arresti domiciliari.
Novara
Due infermiere ferite
in un incidente stradale
1 Due infermiere di 27 e 42
anni dell’ospedale Maggiore
di Novara sono rimaste vittime di un incidente ieri mattina alle 6,30 all’incrocio tra
corso Mazzini e via Solaroli.
Le donne sono rimaste incastrate nelle loro auto e poi
soccorse da due ambulanze
del 118. Sono ferite in modo
serio. Una aveva appena concluso il turno mentre l’altra si
stava recando sul posto di lavoro. A permettere l’estrazione delle ferite dalle vetture sono stati i vigili del fuoco
di via Generali a Novara.
.
Piemonte e Valle d'Aosta .43
ACQUI. INIZIATIVA DELLA DIOCESI
“In preghiera il 31 luglio
mentre i satanisti
celebrano il loro sabba”
SELMA CHIOSSO
ACQUI TERME
Il 31 luglio per il popolo di
Satana è il giorno più importante di tutto l’anno.
Quello in cui Satana è stato
precipitato dal cielo. Quello
dei sabba. Quello in cui abbondano messe nere, riti,
incontri di streghe e stregoni con il diavolo.
E mentre i satanisti celebrano i loro sabba, ll Gris della Diocesi di Acqui «rilancia»
con l’adorazione eucaristica.
L’appuntamento per pregare
è giovedì sera, dalle 21 alle 22,
nella chiesa di Sant’Antonio
ad Acqui Terme.
Il Gris acquese (Gruppo di
ricerca e informazione socio
religiosa) è presieduto
dall'avvocato Giovanna Balestrino. La scelta di Acqui
Terme per pregare non è casuale. Il Gris è approdato qui
due anni fa ed è stato protagonista di due convegni nazionali dedicati anche agli
avvocati, che si trovano a
trattare sempre più casi di
magia nera.
Acqui Terme, nella tradizione popolare, è considerata
una delle città esoteriche
d’Italia. La presenza della
Bollente, delle terme, dei corsi d’acqua, ne fa terra «golosa» per i cultori della magia
nera. Si sussurrano tante cose,
dalla presenza di scritte in codice a suicidi particolari. E non
solo ad Acqui, ma anche nei
paesi delle colline tra Astigiano e Alessandrino.
Il Gris è approdato qui per
questo: aiutare con la preghiera e la conoscenza scientifica a
debellare questi riti che possono portare alla creazione di
sette, alla manipolazione di
menti fragili, suggestioni pericolose che possono anche condurre al suicidio.
Adorazione eucaristica
dalle 21 alle 22 nella
chiesa di Sant’Antonio
«Ripariamo ai sacrilegi»
Sono argomenti spinosi e
sono tutti molto cauti. L’avvocato Giovanna Balestrino
spiega: «In Italia sono in aumento i furti di ostie consacrate, quando questo avviene bisogna fare “riparazione”. Bisogna celebrare una messa, la
comunità deve pregare, l’Eucarestia per i credenti è il tesoro più prezioso. Per questo il 31
luglio, in riparazione ai sacrilegi perpetrati nei culti satanici, ci raduniamo per pregare
nella deliziosa chiesa di S. Antonio Abate ad Acqui».
SERRAVALLE SCRIVIA. SFUGGE ALLA POLIZIA
Il fratello gli fa scudo
lui evade dalla finestra
I fratelli colombiani Bolanos
sono noti alla polizia. Uno, Fabian Andres, ha il bracciale
elettronico, l’altro, Gerson
German, era ai domiciliari dai
quali è evaso. L’altra sera, la
polizia di Alessandria ha incrociato Gerson sull’ex statale
per Novi, alla guida di un’auto
non sua e con un documento
falso. Stava palesemente violando la «sorveglianza speciale». La polizia lo ha bloccato e
riportato a casa a Serravalle.
Gerson quando è entrato in
casa ha abbracciato il fratello
Fabian Andres, che gli ha bi-
sbigliato qualcosa all’orecchio. I
due fratelli sono andati vicino a
una finestra dalla quale Gerson,
protetto dal fratello, è scappato, cogliendo tutti di sorpresa.
Ora la polizia contesta a Fabian Andres la procurata evasione e una rissa per cui il questore aveva deciso la chiusura
del bar del Nuoto club ad Alessandria. Fabian, assistito dall’avvocato Silvio Bolloli, sarà
processato mercoledì. Il giudice, intanto, non ha accolto la richiesta del pm che proponeva il
carcere, ma quella dell’avvocato: i domiciliari.
[SE. C.]