Investi 5 per guadagnare 10 Di Bernat Sales. Veterinario e consulente del Gruppo Ahedo. Fattori chiave per uno svezzamento riuscito T utti concordano sull’importanza di un programma costante nell’allattamento, che sia coerente e che tenga in considerazione i punti critici principali di questa fase importante per la crescita e lo sviluppo delle vitelle. A prescindere dalla strategia applicata, aggressiva o conservativa, bisogna tenere in considerazione che le conseguenze di errori nella fase dell’allattamento si ripercuoteranno su tutto il ciclo di accrescimento, a livello di salute, crescita e sviluppo e quindi anche di riproduzione (età alla prima inseminazione e al primo parto). Oltre a ciò, c’è una correlazione incredibile fra la crescita delle vitelle in fase di allattamento e la produzione durante la prima lattazione, sino a 225 kg di latte prodotto in più per ogni 100 grammi di crescita al giorno in allattamento. 1 REQUISITI C’è tutta una serie di provvedimenti da mettere in pratica nei box singoli sin dal primo giorno, che possono in seguito agevolare il passaggio alla dieta solida dello svezzamento: a Mangime “starter” a disposizione fin dal primo giorno. Se la dieta in fase di allattamento della vitella viene integrata con una dieta solida, lo svezzamento sarà più semplice e molto meno traumatico. 2 Questo per esempio comporta una lattazione standard a 305 giorni con 675 kg supplementari di latte in una vitella con 800 grammi di crescita giornaliera fino allo svezzamento, rispetto a un’altra con 500 grammi di crescita giornaliera. A parte ciò, la fase dell’allattamento costituisce la tappa più importante, laboriosa e delicata per quanto riguarda la salute di tutto il ciclo di accrescimento nel bestiame da latte. Ciononostante , un aspe tto che si tie ne me no in cons iderazione è fino a che punto si possa comprome tte re un buon lavoro ne lla fase di allattame nto delle vite lle, con uno sve zzame nto s bagliato in te rmini di mode lli di ge stione. Seguono i fattori chiave per cercare di non penalizzare eccessivamente le nostre vitelle con una strategia di svezzamento sbagliata. b Disponibilità illimitata di acqua pulita e fresca. Il consumo di mangime “starter” sarà maggiore se la vitella consuma più acqua in fase di allattamento. c Assenza di fieno. Meglio limitare l’integrazione di dieta solida al mangime, che favorisce la formazione ruminale di acido propionico, stimolando lo sviluppo papillare, mentre l’ingestione di foraggio favorisce soprattutto la formazione di acido acetico. Ciononostante, studi e osservazioni recenti sembrano LA GAZZETTA DI SEMEX Nº13 Febbraio 2014 Investi 5 per guadagnare 10 suggerire che una piccola integrazione di paglia trinciata migliora l’ingestione totale di sostanza secca in fase di allattamento. Se c’è questa possibilità, per l’animale è sufficiente la quantità che può consumare dalla lettiera a base di paglia trinciata di qualità. 2 TRANSIZIONE GRADUALE Dopo la nascita e il primo parto, probabilmente lo svezzamento è il cambiamento più traumatico che deve affrontare, in modo prevedibile e controllato, una vitella in fase di allattamento. Oltre a ciò, per una questione di comodità, in troppe occasioni facciamo coincidere lo svezzamento con un altro tipo di operazione sulla vitella e lo facciamo in modo troppo brusco: Es. vaccini, decornazione, taglio della coda, cambio di ambiente… Di conseguenza, il principio base e fondamentale da rispettare quando si stabilisce una strategia di svezzamento è quello di cercare di non unire troppi cambiamenti nello stesso momento, o in modo eccessivamente brusco, bensì di fare tutto in modo il più GRADUALE possibile. Da questo appare evidente che conviene evitare operazioni potenzialmente traumatiche o stressanti durante la fase di svezzamento, ossia finché la vitella non si sia adattata completamente al nuovo regime e alla convivenza in gruppo. LA GAZZETTA DI SEMEX Nº13 Febbraio 2014 Di conseguenza, è opportuno evitare vaccini, operazioni di decornazione o trattamenti aggressivi non strettamente necessari, in prossimità di questa fase... 3 SO CIALIZZAZION E Lo svezzamento, per definizione, deve avvenire in contemporanea con la formazione di gruppi e di conseguenza, la socializzazione della vitella con le altre. Ciononostante, non deve avvenire necessariamente allo stesso tempo. Oltre a ciò, si consiglia di non fare coincidere temporalmente queste due operazioni. Nelle grandi aziende, in cui il numero di animali consente la formazione di gruppi estremamente omogenei a livello di età, ma soprattutto a livello di dimensioni, è stato dimostrato che la strategia di formare gruppi quando le vitelle vengono allattate, può favorire notevolmente la socializzazione. Inoltre, la transizione a una dieta solida si porta a termine senza dover spostare la vitella e senza sottoporla quindi allo stress aggiuntivo dato dal mischiarla con altre vitelle. Negli allevamenti con un numero inferiore di animali, in cui la formazione di gruppi omogenei non è garantita, l’eccessiva concorrenza può sfavorire gli animali più piccoli e portare al fallimento della suddetta strategia. Si consiglia pertanto di portare a termine lo svezzamento a livello completamente individuale. 3 Investi 5 per guadagnare 10 Fattori chiave per uno sv ezzamento riuscito 4 LA GAZZETTA DI SEMEX Nº13 Febbraio 2014 Investi 5 per guadagnare 10 Ciò significa realizzare lo svezzamento completamente ed esclusivamente nei box singoli, in modo graduale e prima di riunire le vitelle in gruppo, seguendo i passi seguenti: a Si somministra la metà del latte all’età stabilita, diciamo fra i 53 e i 59 giorni di età, per una settimana. Se si segue una strategia di “crescita accelerata”, bisogna aumentare gradualmente la quantità di latte a seconda della settimana e la soluzione ideale è seguire un andamento a Campana di Gauss, ossia ridurre la quantità di latte gradualmente fino al momento dello svezzamento. 4 Nonostante la formazione di gruppi sia un aspetto critico, è importante anche che gli altri fattori riguardanti le condizioni di alloggio siano il più simili possibile alla fase di box singolo, a vari livelli. a Ubicazione non eccessivamente lontana. Ambiente e ubicazione generali simili. b Tipo di lettiera: se possibile la stessa utilizzata nel box singolo. Questo consente un adeguamento progressivo della vitella al consumo di alimenti solidi. b Per quanto possibile, si controlla il livello di adeguamento delle vitelle al nuovo regime e dopo una settimana, si svezzano solo le vitelle che stanno consumando almeno 1.200 grammi al giorno di mangime “starter”. c In caso positivo, non si somministra più latte, tenendo la vitella nello stesso box singolo e in caso negativo, si mantiene la metà della quantità di latte una settimana in più, o finché il consumo di mangime non è adeguato. d Dopo una settimana di completo svezzamento della vitella nel box singolo, passiamo alla formazione dei gruppi, possibilmente di età e sviluppo il più simili possibile. e Si deve cercare di fare in modo che il numero di animali del gruppo post-svezzamento sia pari, dato che le vitelle hanno tendenza a mettersi in coppia nel processo di socializzazione, ossia, in molti casi scelgono una compagna, e solo una, con cui interagiscono positivamente e questo dà loro comfort e sicurezza nella fase in cui si forma la gerarchia, dopo la costituzione dei gruppi. f Più è gestibile il numero di vitelle che fanno parte del gruppo post-svezzamento, meno sarà complesso il processo di socializzazione e la creazione di nuove gerarchie e più facile sarà assicurare l’omogeneità del gruppo, come nel caso dei controlli e della sorveglianza da parte dell’allevatore, se emergono possibili problemi in questa fase importante. 8 – 10 vitelle può essere un numero adatto per la formazione del gruppo. A nessuno sfugge che un modello di questo tipo obbliga ad avere disponibili più box singoli, ma bisogna tenere in considerazione che si tratta di un costo fisso che ha un influsso positivo e decisivo in una fase critica per il successo del ciclo di accrescimento di vitelle e manze. LA GAZZETTA DI SEMEX Nº13 Febbraio 2014 ALLOGGIO c Aerazione: bisogna tenere in considerazione questo aspetto, come anche gli altri legati all’accumulo di gas, come la densità del bestiame, lo stato di pulizia e l’assenza di umidità nella lettiera. 5 OBIETTIVI ALLO SVEZZAMENTO E AL POST-SVEZZAMENTO Un buon obiettivo in termini di crescita e sviluppo può essere quello di arrivare allo svezzamento con 65 giorni di età e il doppio del peso alla nascita. In generale e in pratica, una media di 80 – 84 kg a questa età, con un aumento medio giornaliero di 750 grammi durante l’allattamento, è da considerarsi corretta. Dopo lo svezzamento, a 105 giorni di età, possiamo stabilire un obiettivo di peso di oltre 125 kg. Da notare dunque che la crescita in questa fase dovrebbe essere molto elevata, fino a 1.200 grammi al giorno. Questo implica che l’aumento medio giornaliero fra la nascita e la fase subito dopo lo svezzamento (105 giorni di età), dovrebbe essere di circa 900 grammi al giorno. Stabilire un meccanismo per monitorare queste variabili di crescita e sviluppo è fondamentale per individuare possibili punti critici che possono peggiorare la fase dello svezzamento, compromettendo così i risultati a livello di crescita e sviluppo e di età al primo parto nelle nostre vitelle e manze. Bisogna aggiungere che le patologie in questa fase costituiscono un punto critico da tenere sotto controllo per assicurarsi buoni risultati. Polmonite e coccidiosi sono le patologie principali da tenere sotto controllo durante lo svezzamento. 5 Informazione Tecnica Di Pat Hoffman, Università del Wisconsin - Madison Nuovi criteri per cominciare a inseminare le nostre manze P er anni si è consigliato agli allevatori di fissare un obiettivo in termini di peso corporeo per cominciare a inseminare e di cercare di ridurre l’età delle manze alla prima inseminazione. Tuttavia, secondo Pat Hoffman, esperto in bestiame da latte dell’Università del Wisconsin, c’è un solo piccolo problema in questa corrente di pensiero. “Nessuna manza, se presa singolarmente, partorisce nella media di età. Agli allevatori di bestiame da latte partoriscono distribuzioni di manze, mai la media”, afferma Hoffman. In altri termini, un allevamento può fissare un obiettivo per inseminare le manze, diciamo ai 13 mesi di età e tendenzialmente, la media dovrebbe avvicinarsi ragionevolmente al suddetto obiettivo. Tuttavia, a causa dei ritardi abituali che si accumulano quando s’inseminano le manze per la prima volta, come peso corporeo insufficiente, perdita dei calori e reinseminazioni, molte manze finiscono con il concepire più tardi di quando non dovrebbero. Hoffman afferma che i suddetti ritardi sono frequenti, ma implicano costi economici significativi. Suggerisce che per ogni ciclo estrale perso, si può imputare un costo aggiuntivo di 44€ all’incremento dei giorni di nutrizione. In base alla ricerca condotta attualmente presso l’Università del Wisconsin – Madison, l’inseminazione delle manze può essere affrontata da un punto di vista diverso: 6 anziché considerare le manze singolarmente e fissare un obiettivo di peso specifico per ciascuna di esse, bisognerebbe ridurre la variabilità in termini di età in cui otteniamo manze gestanti. In altri termini, si persegue così l’obiettivo di ottenere tante manze che, alla prima inseminazione, siano il più vicine possibile all’età stabilita. Sostanzialmente, esistono due fattori che possono influire notevolmente sulla dispersione dell’età delle manze al concepimento. Il primo fattore è la variabilità in termini di crescita e sviluppo, che ha a che vedere soprattutto con l’incidenza delle patologie quando gli animali sono lattanti e subito dopo lo svezzamento. Questo è il motivo più diffuso per cui l’età alla prima inseminazione si alza. Il fattore chiave sta nel cercare di fare tutto il possibile per mantenere un buono stato di salute generale nelle vitelle e nelle manze prima dell’inseminazione, poiché qualsiasi focolaio di patologia comporterà una diminuzione drastica del rendimento in fase di accrescimento. Con più frequenza si ammaleranno una vitella o una manza, più sarà alta l’età alla prima inseminazione, poiché il peso e le dimensioni adeguate saranno raggiunti più tardi, a causa delle carenze a livello di crescita e sviluppo. Il secondo fattore, forse maggiormente legato alla gestione da parte degli allevatori, consiste nella convinzione secondo cui ogni manza debba essere inseminata esattamente LA GAZZETTA DI SEMEX Nº13 Febbraio 2014 Informazione Tecnica quando ha lo stesso peso corporeo. Da un punto di vista genetico, non è certo un ragionamento logico, in quanto alcune manze sono semplicemente più grandi o più piccole delle altre, quindi un range di peso accettabile funzionerebbe meglio nella pratica, come obiettivo per la prima inseminazione, anziché stabilire un valore fisso per tutti gli animali. Per esempio, esaminate le caratteristiche genetiche da un punto di vista fenotipico a livello di dimensioni corporee e decidete se è realistico per quasi tutte le manze raggiungere un peso corporeo compreso fra i 380 e i 400 chili a 12 mesi di età. Se questo intervallo vi sembra ragionevole, tutte le manze in questo range o in prossimità di esso possono essere inseminate nei primi calori osservati dopo i 13 mesi di età. Si tratta di un semplice esempio di come si possa lavorare seguendo il binomio età – crescita quando si deve fissare un criterio obiettivo sull’età alla prima inseminazione. Lavorare in questo modo consente di ridurre il numero di deviazioni a livello di età al concepimento e in ultima istanza, la variabilità a livello di giorni di nutrizione, età al primo parto e costo totale dell’accrescimento. Questa piccola modifica ai criteri d’inseminazione nelle manze può inoltre comportare un effetto importante sul programma completo di accrescimento e oltre a essere un criterio di età iniziale per quanto riguarda il programma LA GAZZETTA DI SEMEX Nº13 Febbraio 2014 riproduttivo, fissare un’età finale può contribuire anche a diminuire la media a livello di giorni di nutrizione. Per esempio, l’allevatore può fissare un limite di 3 o 4 inseminazioni per cercare di ottenere la gestazione. Ultimamente molti produttori hanno fissato limiti di questo tipo a causa dei maggiori costi per la nutrizione, per cui diventa più redditizio riformare una manza ed evitare semplicemente perdite future per le manze che non concepiscono o che lo fanno troppo tardi. La limitazione della variabilità nell’età delle manze con attitudine dairy al concepimento inizia da una gestione ottimale delle vitelle e un criterio adeguato e oggettivo per cominciare a inseminare e termina con una buona gestione riproduttiva, a livello di rilevamento calori e tasso di concepimento. Per le vitelle, una lettiera asciutta, pulita e comoda, uno spazio adeguato, una buona nutrizione, aria fresca e ottime cure portano a manze che raggiungono il criterio per inseminare in modo il più uniforme possibile. “Storicamente abbiamo lavorato molto nella gestione delle manze per peso corporeo”, afferma Hoffman, “ma non possiamo dimenticare quanto siano importanti i giorni di nutrizione”. Anche questi due fattori sono fondamentali e dobbiamo controllarne la dispersione. 7 Informazione Tecnica Dairy Cattle Reproduction Counci Le vacche anovulari negli allevamenti da latte L a vacca anovulare probabilmente è l’animale meno capito negli allevamenti da latte. Parte del fraintendimento deriva da come si definisce questo tipo di animale, ossia dal fatto che i termini anovulazione e anestro vengono utilizzati indistintamente, sebbene queste due condizioni siano assolutamente diverse per quanto concerne le rispettive cause e soluzioni. L’anestro consiste nell’incapacità della vacca di manifestare il calore in modo chiaro, visibile e aperto. Alcuni esperti suggeriscono come l’anestro abbia maggiormente a che vedere con le limitazioni a livello di rilevamento calori e non con la fisiologia propriamente detta nel manifestare i segnali di calore. Questo tipo di animale soffre uno sviluppo follicolare e cicli estrali anomali. Questa condizione può essere o meno legata all’incidenza di cisti follicolari (da notare: non tutte le vacche anovulari sono cistiche, sebbene tutte le vacche cistiche siano anovulari) e cercare di risolverla va ben oltre l’efficienza nel rilevamento calori. Inoltre, esistono vari miti sulle vacche anovulari, che non aiutano per niente gli allevamenti e i team di lavoro nell’affrontare questa sfida importante per la fertilità. Seguono alcuni di questi miti, integrati dalla verità da essi mascherata: Mito 1 l’anovulazione non esiste ne l mio Cicli estrali brevi, uno stato di salute scarso di unghie e piedi e decisioni tecniche di un certo tipo in allevamento possono incidere profondamente sul successo del rilevamento calori e portare così all’errore di dichiarare una vacca anestrale quando in realtà non lo è. REALT À: vari studi condotti su interi allevamenti da latte hanno cercato di stimare la percentuale delle vacche anovulari in un allevamento tipo degli Stati Uniti. D’altro canto, l’anovulazione è l’assenza di ovulazione nella vacca. Sulla base dei livelli di progesterone nel siero, durante l’ultima fase del periodo di attesa volontaria (50 – 60 giorni 8 allevame nto LA GAZZETTA DI SEMEX Nº13 Febbraio 2014 Informazione Tecnica in latte), il 20% circa delle vacche primipare e il 10 – 15% delle vacche pluripare può non avere ciclo, spiega il Dottor Jeff Stevenson, Professore di Scienze Animali presso l’Università dello Stato del Kansas. Tendenzialmente, gli allevamenti, se presi singolarmente, possono avere percentuali di vacche anovulari inferiori o superiori rispetto a quanto indicato, ma nessun allevamento ne è esente. Ciononostante, questo problema non va drammatizzato più del dovuto, suggerisce Julio Giordano, Assistente Professore presso l’Università di Cornell, di Gestione e Biologia del Bestiame da Latte: “Può essere facile sopravvalutare il fenomeno dell’anovularità” afferma, “soprattutto nel momento in cui questo fenomeno include le vacche cistiche”. Collaborate con il veterinario per determinare il più esattamente possibile la percentuale di vacche anovulari nel vostro allevamento. Strumenti come i test del progesterone nel sangue o nel latte, oltre ai controlli mediante ultrasonografia, consentono agli allevatori e ai loro team di stabilire livelli di riferimento sulla percentuale di vacche anovulari, come anche obiettivi per gestire questa problematica nel miglior modo possibile. Mito 2 I risultati rivelano come la somministrazione di progesterone mediante due spirali vaginali, applicate contemporaneamente nelle vacche senza corpo luteo 8 giorni prima dell’inseminazione aumenti la concentrazione di progesterone nel sangue e consenta di ottenere Tassi di Gravidanza simili a quelli osservati nelle vacche con corpo luteo funzionale all’inizio dello studio (il 47% delle vacche trattate con spirale vaginale e il 50% delle vacche con corpo luteo). Mito 3 Le vacche con care nze a livello di con dizione corporea (BCS) sono an ovulari REALTÀ: per quanto sia vero che non è certo raro che le vacche anovulari abbiano una BCS eccessivamente bassa, non dovete presupporre che le vacche con una BCS normale non possono essere toccate dal fenomeno dell’anovularità. Infatti, se ci basiamo sui dati, ci sono più vacche anovulari con BCS normale rispetto a vacche con BCS scarsa. Per esempio, una ricerca condotta nel 2006 dall’Università del Wisconsin ha mostrato come il 33% delle vacche anovulari avessero una BCS di 2,5 o meno e il restante 66% delle vacche anovulari avesse una BCS corretta (2,75 – 3,00). “Ecco perché in un allevamento dovrebbero esserci più vacche anovulari con BCS normale che non vacche con BCS carente”, spiega Giordano. non si può fare granché con le vacche anovulari in allevame nto REA LTÀ : varie strategie possono aiutare a risolvere la problematica delle vacche anovulari, fra cui strategie d’inseminazione in momenti prestabiliti. “I protocolli di cui disponiamo oggigiorno possono aiutare davvero a gestire la problematica delle vacche anovulari”, afferma Paul Fricke, esperto in riproduzione della vacca da latte dell’Università del Wisconsin. Protocolli come Presynch / Ovsynch, G6G, Doble Ovsynch e Ovsynch con spirale vaginale si sono dimostrati estremamente efficaci nel trattamento delle vacche anovulari. Tenete in considerazione che l’utilizzo di prostaglandina, da solo, non è d’aiuto, poiché la prostaglandina provoca soltanto la regressione del corpo luteo quando è presente, il che non avviene nelle vacche anovulari, spiega Giordano. I protocolli menzionati prevedono per lo meno una somministrazione di GNRH, che in questo caso CONTRIBUISCE notevolmente a stimolare la ciclicità delle ovaie nelle vacche anovulari. “Una ricerca condotta dall’Università della Florida ha dimostrato come le vacche senza corpo luteo o con livelli di progesterone eccessivamente bassi nel sangue all’inizio di un protocollo d’inseminazione in momenti prestabiliti, possano essere individuate mediante esame a ultrasuoni e trattate con successo per migliorare la fertilità”, afferma Stevenson. LA GAZZETTA DI SEMEX Nº13 Febbraio 2014 Mito 4 le vacche che producono molto sono an ovulari REALT À: non esiste alcuna correlazione fra la produzione di latte e la condizione di anovulazione. “Abbiamo cercato qualche tipo di relazione o legame fra queste due variabili, ma non siamo stati in grado di trovare evidenze significative del fatto che l’elevata produzione aumenti l’incidenza di anovularità nelle vacche”, afferma Fricke. “La percentuale di vacche anovulari si mantiene costante a tutti i livelli di produzione”. La ricerca, invece, suggerisce come tra i fattori di rischio figurino: • Infiammazione uterina. • Equilibrio energetico (livelli elevati di NEFA prima e dopo il parto). • Numero di parti. • Stagione dell’anno. Di conseguenza, se l’anovulazione costituisce un problema nel vostro allevamento, concentratevi sui fattori che potete controllare, come un’alimentazione corretta e il miglioramento delle decisioni di gestione che hanno un impatto positivo sulla salute delle vacche in transizione. Questo, a sua volta, contribuirà a preparare gli animali a una lattazione di successo e a una migliore resa riproduttiva. 9 Rapporti Di José Ahedo Fernández Ashlyn Vray vince al Dairy Show Verona 2014 Ashly n Goldwy n V ray EX 96 (Al.Be.Ro SRL, Italia & Ponderosa Holsteins, España). Grand Champion Dairy Show Verona 2014 C ome ogni anno in questo periodo abbiamo una delle mostre internazionali Europee con più tradizione, il Dairy Show, che a volte si svolge a Verona e altre a Montichiari. Quest’anno si è svolto a Verona che come sempre organizza una fiera agricola e zootecnica molto importante, con diversi eventi, zone di macchinari, bioenergia, e soprattutto vacche, tanto per la Frisona quanto anche per la Bruna, la mostra più importante in Italia per questa razza. Tantissima gente da tutta Italia e anche da altri paesi europei ha partecipato a questa mostra. Come tante altre volte, la mostra è diventata internazionale grazie alla partecipazione di vacche Spagnole. Vorremo fare i complimenti a questo gruppo di allevatori che con la loro passione tutti gli anni caricano i loro animali e si impe10 gnano per fare un buon lavoro, presentando gli animali in modo professionale e dimostrando una grande passione e soddisfazione nel proprio impegno a prescindere dal fatto che vincano o meno. Sul ring hanno sfilato 124 animali, valutati da un esperto giudice venuto dalla California: il Signor Hank Van Excel, un famoso allevatore con circa 2.000 vacche, che ha giudicato alcune delle mostre più importanti al mondo come il WDE a Madison e la Royal a Toronto. Tutti sappiamo che il lavoro del giudice mai piace a tutti e che le opinioni sono libere, però dobbiamo dire che la gente in generale era soddisfatta del lavoro del Signore Van Excel, a cui piacevano gli animali con tanta qualità, bilanciati e non necessariamente i più grandi della categoria. LA GAZZETTA DI SEMEX Nº13 Febbraio 2014 Rapporti A L CUNI DEGL I ASP ETTI P IÙ R ILEVANTI Il migliore riproduttore della mostra è stato Braedale Goldwy n , e anche se ormai non è più una novità, è sempre un punto importante. Cominciamo con la Grand Champion, Ashlyn Vray Goldwyn (EX96) che vince la categoria delle vacche adulte e migliore mammella della categoria, per poi essere scelta come Grand Champion e Migliore Mammella della mostra. Congratulazioni ai suoi proprietari, Ponderosa Holsteins della Spagna e Al.Be.Ro di Piacenza. È molto difficile vedere una vacca così in Europa, sicuramente in grado di competere nelle mostre più importanti del Nord America, come ha ammesso lo stesso giudice. Ashlyn ha prodotto più di 70 Kg di latte a due mungiture da 6 settimane ed è sicuramente una macchina perfetta per fare latte. Se me x , oltre alla campionessa ha avuto una partecipazione eccellente, con un 30% delle figlie dei nostri tori fra i 5 primi posti per categoria, con 5 primi posti di categoria, 4 secondi e la Grand Champion. Fra i nostri tori, oltre a Goldwyn che è stato il migliore, Stanleycup comincia a lasciare il suo segno con una prima e una seconda e Windbrook con 3 fra le prime 5, una prima e una seconda fra le vacche in latte inizia anche lui a dimostrare la sua qualità. Per quanto riguarda la Bruna, è stata una mostra che per qualità e numero di vacche presenti è andata ben al di là delle più rosee aspettative; infatti per la prima volta dopo dieci anni si sono raggiunte le 100 vacche in lattazione presenti in fiera, provenienti da tantissime province italiane. Scorrendo le classifiche delle varie categorie si evince che nel ring hanno sfilato alcune figlie dei seguenti tori svizzeri: Agio, Gardan, Jolden, Tau, Glenn, Wurl, Tango, Nelgor, Cafino, Calypso e Alibaba. Questa volta a fare la parte del leone è stato Agio che ha potuto contare sia sulla Campionessa delle Manze, allevata e presentata da Turnone Domenico (TA), sia sulla Riserva Assoluta delle Vacche in lattazione, allevata e presentata dall’Az. Agr. Ponte Vecchio. Quest’ultima si è aggiudicata una categoria molto numerosa e forte dove le prime quattro classificate erano figlie di Agio, Tau, Jolden ed ancora Tau. Nelle vacche in lattazione da 3 a 4 anni ha vinto una figlia di Alibaba di Bonomi Ennio (BS), davanti ad una Jolden dell’Az. Agr. Ciappesoni S.S. (LC). Insomma senza dilungarci troppo possiamo tranquillamente dire che questa mostra nazionale è stata un grande successo per Swissge netics e Se me x grazie ai tanti allevatori che hanno presentato i loro splendidi soggetti nel ring della mostra nazionale e per l’appunto come ultima cosa vogliamo ringraziare tutti gli allevatori per il loro lavoro, i preparatori e gli staff che rendono possibili queste mostre. Grazie alla collaborazione degli allevamenti Ponte Vecchio di Curto F.lli (TV), Az. Agr. Lavagè di Ponte Andreina (GE) e Az. Agr. Locatelli Guglielmo (BG), Swissgene tics ha presenziato con uno stand, attorno al quale facevano bella mostra 11 figlie di tori provati svizzeri. P. V . Agio Nutella Campionessa de Reserva Assoluta della Mostra Nazionale di Verona LA GAZZETTA DI SEMEX Nº13 Febbraio 2014 11 Genetica Il momento di Brawler !! Figlie di BRAW LER C on più di 7.000 figlie iscritte in Canada (attualmente è il terzo toro più alto del LPI sopra le mille figlie) e ancora al vertice, Gen- I-Be q BRA WLER si conferma fra i tori canadesi leader nella genetica attuale. Dopo la sua prima uscita come toro fuoriclasse al primo posto della classifica LPI ad Agosto 2012, Brawler si è consolidato sempre più ad ogni uscita con dei dati produttivi notevoli, tratti gestionali molto alti ed una morfologia funzionale con buoni arti ed apparati mammari di qualità. Le figlie di Brawler sono vacche che si distinguono dalle altre per la loro efficienza, con una produzione media in età adulta di 11.790 Kg, con tanto grasso e proteina. Dopo un uso intensivo come toro genomico, Brawler è posizionato come terzo toro in assoluto dell’ LPI con più di 1.000 figlie nel suo dato. Questo figlio di Baxter della leggendaria famiglia della Braedale Gypsy Grand (VG-88-37*) offre caratteristiche idonee per tutti i programmi genetici e tipi di allevamento. Ricordiamo alcuni dei record della sua famosa madre, Barbi: LA FA MIGLIA BARBI: num eri in crescita! Nata nel Gruppo Gen-I-Beq e di loro proprietà, GEN -IBEQ SHOTTLE BARBI EX-92-CA N 8* ha tutto: pedigree, performance e morfologia. Mantiene il livello del tremendo pedigree che ha dietro ed ha anche prodotto progenie che sono alti nella razza. La bellezza di BARBI comincia nei suoi geni: La sequenza di tori dietro a lei, Shottle x Champion x Storm x Grand x Aerostar, è sicuramente una sequenza molto bilanciata, di quelle che piacciono agli allevatori. Il padre di Barbie, Picston Shottle, è famoso per aver prodotto figlie che seguono il modello della Vacca Bilanciata Canadese. Il valore di questo toro non finisce qui. Shottle è il padre di diversi tori alti nelle classifiche internazionali. Per la parte materna, Barbi mantiene il successo della profonda e prolifica famiglia della Gypsy Grand. Sua madre è la solida vacca con 4 stelle, Gen-I-Beq Champion Bambi EX 90, le cui figlie comprendono 1 EX, 6 VG, 3 GP e 1 figlia G. Due delle sue figlie sono vacche con diverse stelle. GEN-I -BEQ SHOTTLE B ARBI EX-92- CAN 8* Candidata 3a Generazione Vacca Canadese dell’Anno & Vacca Canadese dell’anno 2012 . Madre di Brawler 12 Dietro Bambi c’è la nonna di Barbi, una delle leggende della razza, Braedale Baler Twin e, Vacca dell’anno 2007, Vacca Globale nel 2008 e madre di Goldwyn! Baler Twine ha anche altri due figli Extra. LA GAZZETTA DI SEMEX Nº13 Febbraio 2014 Genetica GE N-I-BEQ CHAM PION B ALLY EX-95-CAN 4* RES. ALL-CANADIAN JR.3-YR 2007 ALL-ONTARIO JR.3-YR 2007 Sorella piena della madre di Barbi BRAEDALE BALER TW INE VG-86-2YR-CAN 33* Holstein Canada Cow of the Year – 2007 Nonna di Barbi E dietro la nonna di Barbi chiaramente c’è Gypsy Grand 37*, la fondatrice di questa grande famiglia. Lei ha l’incredibile numero di ben 5 figli Extra. Nelle quattro generazioni direttamente dietro a Barbi, tutti i tori sono Extra o Gold Medal e le madri dal lato materno sono arrivate alle 112 Stelle. Veramente incredibile! Però non finisce qui: le nipoti Bermuda (Snowman x Bibi) ha un DGV GLPI +3862 e Bindy (Lexor x Bibi) ha un DGV GLPI +3152. I RECO RD D I BARBI Barbi ha 8 figli nei centri canadesi. Due sono provati e gli altri sei attendono i loro dati. Dando continuità all’eccellenza della famiglia di Barbi, il suo figlio GEN-I-BEQ BRAWLER usciva provato per la prima volta ad Agosto 2012 e diventava immediatamente Class Extra, posizionandosi come #1 toro provato in Canada per LPI con +2638. Barbi ha vinto un 1 Superior Lactation Award, è alta in titoli, e in 3 lattazioni ha raggiunto i seguenti risultati: 2-00 (305D) 11,602 kgs 4.3%G 3.4%P 4-11 (305D) 12,917 kgs 4.5%G 3.5%P 6-06 (305D) 13,819 kgs 4.8%G 3.4%P 3 lattazioni 55,463 kgs 4.6%G 3.6%P BCA’s 268-324-292 +9 +55 +36 Il suo apparato mammario è il punto più forte della sua morfologia: 1a Lattazione (59 giorni in latte) VG87 Apparato Mammario VG88 2a Lattazione (61 giorni in latte) VG88 Apparato Mammario EX91 3a Lattazione (112 giorni in latte) EX92 Apparato Mammario EX95 Oltre il già presentato premio Superior Lactation Award, Barbi è sempre stata una vacca alta nella classifica GLPI. Ad Agosto 2009 Barbi era la #13 vacca in classifica con un GLPI di +2832. Attualmente la sua figlia Bibi (Man-OMan) è la #21 nel GLPI con dati altissimi a produzione, componenti e morfologia. La sua figlia Bellita (Man-OMan) è la #51 nel GLPI. LA GAZZETTA DI SEMEX Nº13 Febbraio 2014 IL FI GLIO BRAWLER, HA UN POS TO SPECIALE NEI SUCCESS I DI BARBI Lui aveva già degli altissimi numeri genomici anche se era stato acquistato prima della genomica. Brawler è stato usato come padre di tori per diversi centri di FA. Molto popolare come toro genomico, una volta che i test genomici furono resi disponibili, Brawler fu il figlio di Baxter più alto in Canada fra il primo gruppo di figli, ed è anche il più alto fra i 50 figli registrati di Barbi. L’EFFETTO BARBI Investire su Barbi ha dato sempre un ottimo reddito. I risultati delle Aste Genetiche del 2012 confermano che la figlia di Barbi, Bibi è stata venduta per $83,000 e le figlie di Bibi hanno avuto ottime vendite: $124,000 (Oconnors Snowman Bermuda – DGV LPI +3862); $44,000 (prima scelta femmina di Ladd P x Bibi) e $18,000 (Mapel Wood Epic Believe in ME – DGV LPI +3107) Barbi avrà un impatto globale tramite i suoi figli e le sue figlie. La famiglia produce progenie con alta genomica e si sviluppa con tori alti ad indici e prestazioni solide in azienda. La famiglia di Barbi dà quelle vacche che tutti gli allevatori vogliono mungere! 13 Fra Amici Azienda Agricola “La Francescana” Nel comune di Arisè, a Belluno, in una piana circondata da montagne a nord del Lago del Corlo troviamo l’Azie nda Agricola La France scana, un esempio del fatto che anche in montagna oggi ci sono aziende commerciali. In azienda ci riceve Alessandro, direttore dell’azienda, che gentilmente risponde alle nostre domande. D: A lessan dro, come è n ata La Fran cescan a? La Francescana è una cooperativa fondata nel 1965 con l’obiettivo di riunire alcune piccole aziende famigliari in un’unica struttura moderna ed efficiente che potesse dare una prospettiva futura anche in un ambiente montano. Negli anni ha sempre investito aggiungendo all’allevamento delle vacche da latte anche l’ingrasso arrivando cosi alle attuali 300/310 vacche in mungitura con relativa rimonta e 700 animali all’ingrasso. Da un anno a questa parte l’attività di ingrasso è stata sospesa in attesa di tempi migliori e ci siamo concentrati sulla produzione di latte. D: Come è st rutturata l’azienda oggi? L’azienda è condotta direttamente dai soci della cooperativa ca 230ha. Alla data sono in produzione 310 capi, 50 in asciutta e 310 animali in rimonta. Per il funzionamento della stalla servono 6 persone + altre 4/5 che fanno i turni e la campagna + 1 persona in ufficio. D: Pot rest i darci informazioni relative alla performance azien dale? Alcuni dati riproduttivi ad oggi: Parto 1° fec. 74 gg, parto concepimento 130 gg, num. medio inseminazioni 2.84, lattazione media 172 gg, tasso gravidanza 16%. D: Quali sono i principali obiet tivi che ave te oggi? Procediamo verso la concretizzazione dell’investimento genetico intrapreso da qualche anno, per raggiungere i 320/340 capi in mungitura con produzione media oltre i 34 litri capo gg. In questi due anni abbiamo investito molto anche sulle strutture per il miglioramento del benessere soprattutto per le manze, per avere animali capaci di esprimere al massimo il loro potenziale e per poter farli durare in stalla. D: E a livello gene tico, qual è il vostro programma? Da due anni usiamo il programma di accoppiamento Promate. Gli obiettivi di selezione sono quelli di avere vacche produttive e funzionali. In passato sono stati utilizzati alcuni tori come: Manifold, Jadon,o Benefit per i tori provati. Mentre per i tori genomici, come da programma Semex che suggerisce di utilizzare gruppi di cinque tori per un periodo, ogni quadrimestre vengono inseriti nuovi tori, riducendo fortemente il rischio nell’uso di genomici; in passato abbiamo usato per esempio Frederick, Saloon, Facebook e Dominic. Oggi il gruppo di tori genomici utilizzati è composto da Locarno, Lausmart, Je tse t, Le t It Snow e Fe rnand. Fra i provati invece oggi usiamo: Author, Brawle r o Che lios; da circa 6 mesi stiamo utilizzando tori sessati sulle manze e primipare. Oggi stiamo anche facendo anche un grosso investimento in embrioni di alto interesse genetico. Per le manze l’età media al parto è di 24.1 mesi con prima fecondazione mediamente 14.3 mesi. Da 6 mesi sulle manze abbiamo iniziato ad usare seme sessato. La stalla è divisa in 5 gruppi di mungitura: alta lattazione, primipare, stanche, freschissime e parto / infermeria ai quali sono somministrati carri differenti in funzione dei fabbisogni. Il processo di mungitura avviene in una giostra a 28 posti con mungitura dall’interno. La produzione nell’anno 2013 è stata di 30,85 litri capo/gg al 3.66 di grasso e 3.36 di proteina e 248.000 cellule. LA GAZZETTA DI SEMEX Nº13 Febbraio 2014 Da sinistra: Gianfranco (rappresentante Semex Italia), Sergio (capostalla), Alessandro (direttore e socio de “La Francescana”) e Romano (socio della cooperativa) 17 Panorama O´KA LIBR A (Svizzera) e A SHLY N V R AY (Spagna), A L V ERTICE DELLE M IGLIOR I V A CCHE A L M O NDO 2013 importante magazine Holstein International ha pubblicato recentemente i risultati della sua tradizionale competizione fra giudici, allevatori, tecnici e professionisti del settore in tutto il mondo per scegliere le migliori vacche Holstein del 2013. L’ Nella 17ª edizione le scommesse erano dibattute, con un gruppo di fantastici animali partecipanti e due chiare candidate al titolo di Campionessa 1 Mondiale 2013, come lo erano già state nel Campionato Europeo a Friburgo: la svizzera O´Kalibra ha avuto la meglio su Vray vincendo il titolo di Campionessa Mondiale per Decrausaz Iron O´Kalibra e la spagnola HI, confermando il posizionamento agli Europei di Friburgo 2013. A s h l yn G ol d w y n Vr a y , rispettivamente Campionessa e Campionessa Riserva Europee 2013. Entrambe le posizioni si sono riconfermate nel risultato finale del Campionato Mondiale della HI: O´Kalibra vince come Campionessa Mondiale, con Vray Campionessa Riserva a distanza ravvicinata, davanti ad altre vacche meravigliose come la Maya Honorable Mention B o n n a c ue i l Goldwyn (Campionessa a Madison e Riserva nella Royal), e RF Goldwyn Hailey quarta (Campionessa Royal 2012). Oltre alla soddisfazione di avere una vacca con un profondo pedigree Semex in seconda posizione (Vray è una Goldwyn X Lheros X Lee) ce n’è una 2 ancora più grande vedendo ancora una volta che la genetica Semex comanda qualsiasi gruppo di vac- La Spagna figura ancora una volta fra i giganti del mondo Holstein, dopo il Campionato che di qualità nel mondo. Come vediamo nella Europeo per Paesi 2013 e il successo di V ray al Dairy Show di Verona 2014. seguente tabella, 6 delle 8 vacche in finale di questo gruppo d’élite della HI sono figlie di nostri tori, chiaramente con Goldwyn che lascia il suo segno storico e sicuramente ineguagliabile in tutto il mondo. TOP - 8 CAMP IONATO MONDIAL E HOL STEIN INTER NATIONAL 2013 Paese Posizione Nome 18 1 Decrausaz Iron O´Kalibra CH 2 Ashlyn Vray Goldwyn ES 3 Bonaccueil Maya Goldwyn CA 4 RF Goldwyn Hailey CA 5 MS Goldwyn Alana US 6 Cookview Goldwyn Monique US 7 Robrook Golswyn Cameron US 8 Lavenham Durham Adeen UK 3 La Menzione Onorifica è andata a May a, Campionessa a Madison e Riserva a Toronto. LA GAZZETTA DI SEMEX Nº13 Febbraio 2014 Panorama SEM EX DO M IN A FR A LE M IG LIO R I V A CCHE ECCELLENTI P ER PA ESE da molto tempo che gli allevatori che selezionano in tutto il mondo hanno superato il dibattito sulle vacche “da tipo” o “da produzione”, per passare a parlare semplicemente di vacch e buone da un punto di vista globale. In questo contesto, hanno smesso anche d’identificare le vacche classificate EX solo come animali che possono aspirare a fare un’ottima figura in un concorso morfologico o che possono avere un determinato percorso commerciale per la vendita delle loro figlie o dei loro embrioni. Vanno ben oltre l’armonia e l’equilibrio tutti quei tratti che faranno di questi animali delle vacche efficienti e redditizie per il rispettivo allevatore, in grado di sostenere molti parti con una mammella, degli arti e piedi e una forza che le trasfor- È mino in grandi produttrici di latte con una lunga vita produttiva. Frutto del lavoro condotto in vari decenni da Semex, volto a configurare una genetica che prediligesse la filosofia dell’equilibrio, la presenza delle figlie dei nostri tori è preponderante in qualsiasi elenco in cui figurano le migliori vacche al mondo. La rivista Holstein International ha appena redatto l’elenco delle vacche EX con il punteggio più elevato in vari Paesi del mondo e come si può vedere in seguito, si tratta di un gruppo composto essenzialmente da figlie di tori Semex (18 su 25 animali, ossia il 72% del totale), allevate in vari continenti e diversi tipi di allevamento, ma con un fattore in comune: sono vacche che tutti vorremmo avere nella nostra azienda. TABEL L A 1 - L e v a cch e in v it a clas sif ica t e Eccellen t e con i pu n t eggi più elev at i per P aes e (Nov em bre 2013) Nelle vacche con lo stesso punteggio totale, l’ordine viene determinato da un punteggio più elevato nel sistema mammario, seguito da quello di arti e piedi PAESE Nome A . Nascita Padre x Nonno Davidsons Raider Bronze Flechedor Stormatic Zita RF Goldwyn Hailey Dalesend Storm Maude Inghilterra Danevallev Stormatic Honesty Australia Tallelms Meadow Nancy Eke Lesta Germania Francia Reverdiere Dalevalley OTI J Lulu Irlanda Chadvalley Ruben Pixie 44 Sabbiona Set Italia Toc Farm Allen Amyly Messico Emvilla RM Lalina As hlyn Vray Goldwyn Spagna USA Vangoh Durham Treasure Stortoft Stormatic Maja Danimarca Giappone Lespoir Reganstar Hagen Wihelmina 358 Olanda Telstare Goldwyn Morandale Spagna Crossway Roos 0773 Sudafrica Belgio (Fiandre) Betty de Blier Belgio (Vallonia) L H Twigguy Repubblica Ceca Az aika Lussemburgo Gauglera Jenifer Magda 2919 Outside Roebuck Uruguay Canada Flechedor Stormatic Zita EX -97 LA GAZZETTA DI SEMEX Nº13 Febbraio 2014 1992 2003 2006 1998 2003 1997 2001 2000 2004 2004 2003 2002 2003 2005 2003 2007 2001 2001 2006 2007 2006 2004 2004 2003 2001 Raider x Jubilee Stormatic x Skychief Goldwyn x Louie Storm x Tab Stormatic x Luke Meadowlord x Astro Jet Leader x Rudolph Aaron x Esentation Astronomical x Cousteau Rubens x Jed Lheros x Storm Allen x Progress Red Marker x Lincoln Goldwyn x Lheros Durham x Linjet Stormatic x Charles Durham x Lee Juror x Lucky Leo Goldwyn x Spirit Final Cut x Bench Eddie Goldwyn x Blauer Astronomicalx Prelude Stormatic x Cejch Leadoff x Europeo Outside x Roebuck Proprietario Mammella A e P P. Finale Peter Tuytel Lecours & Boisvert Gen-Com Holstein A. H. Wilson A. L. Moore & partners CD& SP Rusell H. Ekenhorst Pascal Caron Sean Murphy Sean Meade I & F Ciserani Toc Farm Santa María la Cotera Ponderosa Holsteins Michael & Julie Duckett Stortoft Holsteins Michihiro Satoh T. van Dijk Ponderosa Holsteins MD Dairy Van Hoof-Boonen Centre Prov. Liégeois Rolnicka Lipanovice Thein & Elsen El Chivo 97 97 97 97 97 96 96 97 96 96 EX EX EX 96 99 96 96 96 94 94 94 94 94 93 91 97 97 97 97 97 97 96 91 95 95 EX EX EX 96 93 87 92 93 94 94 90 93 93 92 92 97 97 97 97 97 96 96 96 96 96 96 96 96 96 96 95 95 95 94 94 93 93 93 92 92 Sabbiona Set EX -96 19
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