DUE SOVRANI MESOPOTAMICI A CONFRONTO La figura di Sargon di Akkad, primo grande sovrano dell'area mesopotamica, presenta, nelle fonti storiche che affrontano la trattazione della sua vita, delle caratteristiche di autorevolezza, potenza e prestigio che arrivano a configurarlo quasi come un Dio sulla terra: esprime una concezione della regalità quasi assoluta, che non poteva trovare dei limiti nel pur consistente potere di sacerdoti e aristocratici. Il documento che segue è parte del testo di una tavoletta rinvenuta negli archivi reali di Nippur, risalente verosimilmente al XXII secolo a.C. circa. Nel documento ci viene offerto un sintetico elenco delle vittoriose campagne militari di Sargon, che portarono il suo regno a estendersi “sulla totalità delle regioni”. Particolare risalto ha l'idea dell'irresistibile potenza militare degli eserciti di Sargon, che non incontrano ostacoli nella loro inarrestabile avanzata. Sargon, re di Akkad, sovrintendente di Ishtar [dea della guerra], re di Kish, sacerdote consacrato di Anu, re della regione, grande vicario di Enlil, soggiogò Uruk e ne distrusse le mura; nella battaglia con gli abitanti di Uruk fu vittorioso; Lugalzaggisi, re di Uruk, catturò in battaglia; lo pose in ceppi dinnanzi alla porta di Enlil. Sargon, re di Akkad, nella battaglia con gli abitanti di Ur fu vittorioso; ne soggiogò la città e ne distrusse le mura. Soggiogò E-Nimmar, ne distrusse le mura, ne conquistò il territorio da Lagash fino al mare; nel mare lavò le sue armi. Nella battaglia con gli abitanti di Umma fu vittorioso; ne soggiogò la città e ne distrusse le mura. A Sargon, re della regione, Enlil non diede alcun oppositore; la regione dal mare superiore al mare inferiore Enlil gli concesse. Maschera bronzea di Sargon di Akkad Tavoletta con la “Leggenda di Sargon” Ben diversamente da quella di Sargon la figura di Gudea di Lagash è delineata in questa fonte della fine del III millennio a.C. con le caratteristiche del sovrano pacifico, guida autorevole e attenta al benessere del suo popolo, a cui è in grado di assicurare prosperità. Quando il fedele pastore Gudea porrà la sua giusta mano a Eniunnu, al mio tempio regale [il tempio di Ningirsu, dio protettore di Lagash], un vento nel cielo annunzierà l'acqua: allora verrà a te dal cielo l'abbondanza e la terra si rigonfierà per essa. Quando saranno gettate le fondamenta del mio tempio, allora verrà l'abbondanza. I grandi campi ti porteranno frutti, i fossati e i canali si riempiranno d'acqua per te […]. In Sumer l'olio sarà prodotto in abbondanza, la lana sarà pesata in gran quantità […]. Nel giorno in cui porrai la tua mano giusta al mio tempio, io poserò il piede sui monti, là dove dimora la tempesta; dalla sede della tempesta, dai monti, dai luoghi puri, io manderò a te la pioggia, che darà vita alla terra. Stuatuina in basalto nero di Gudea di Lagash (forse) Testo riportato da “Nuova società e Storia” S. Guarracino, pg. 54. Apparato iconografico e impaginazione indipendente e di libero dominio.
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