Porta Adriana Via Maggiore Certamente oggi la più suggestiva, deve il nome ad un’antica famiglia ravennate, gli Adriani o forse vuole ricordare che conduceva ad Adria. Anteriore al Mille, ricostruita nel sec. XVI, collegava la città di RRavenna con Faenza (Via Faentina). Fino al 1774 aveva un ponte levatoio sul fiume Montone (che scorreva a lato delle mura sud). Conserva alcune belle decorazioni con trofei in marmo della distrutta Porta Aurea di epoca romana. Ai lati conserva due piccoli giardini pensili. Questo percorso è facilmente praticabile con bambini e animali Quando la città diviene capitale, si costruiscono nei pressi dell’antico foro, favolosi monumenti cattolici e si amplia la zona a Nord (Domus Augusta) dove viene costruito il quartiere residenziale imperiale. Durante il regno goto si ritorna a edificare nella parte Est della città con una raffinata zona residenziale (Via di Roma). Con la riconquista bizzantina si costruisce nuovamente nella zona Nord con la Basilica di San Vitale. La città è ora circondata da km 5 di mura merlate alte fino a 6 mt. Numerose manutenzioni modificheranno il disegno originale e tra il secolo XIX e XX le mura vengono quasi totalmente demolite. Tempi di percorrenza: Bicicletta 1h A piedi 2h Giro circolare con partenza da Porta Adriana e ritorno verso Porta Adriana. Leggenda: Zona Cesarea (ampliamenti del II sec.) Antica cinta muraria romana sec. I Zona cattolica ortodossa ampl, V sec. Zona Domus Augusta imp. ampl. V sec. Percorso pedonale Inizio percorso Creato dalla classe 5^C Turistico Olivetti di Ravenna 2010/2011 Carotenuto Mariarosaria, Cuomo Concetta, Alex Mingozzi, Sharon Santurri, Laghi Monica, Casadio Jessica Coordinatrice prof. Caterina Spada Mura e porte di Ravenna Percorso intorno alla storia della città Comune di Ravenna Cenni storici Porta Aurea La costruzione delle prime mura è attribuita all’imperatore romano Tiberio Claudio nel sec. I d.C. In quell’epoca, il lato Nord-Est della città confina con il fiume Padenna il suo affluente (Via Matteotti e Via Cavour), il fiume Lamisa taglia in due la città da Nord a Sud in corrispondenza del decumano. Il fiume Montone difende il lato Ovest, il fiume Ronco lambisce il lato Sud. Ravenna è una città immersa nella palude, circondata da fiumi spesso in piena. nel secolo II la città si amplia verso il mare, a Est (zona Cesarea) fino all’attuale stazione FFS con il ponte sul Padenna, detto di Augusto. Via Porta Aurea In questo punto sorgeva la principale porta di accesso, edificata dall’imperatore Tiberio Claudio nel sec. I d.C. Era la porta più sontuosa (Aurea) della quale esiste un disegno elaborato da A. Palladio, aveva un doppio arco, con due torri cilindriche ed era ricca di marmi: conduceva alla via Pompilia che collegava la città a Rimini. Purtroppo fu abbattuta nel 1582 per ricavarne materiale edile, dai veneziani che avevano occupato la città. Dell’antica porta rimangono solo i basamenti di due torri cilindriche. Porta Serrata Porta Nuova Porta Sissi Portonaccio Porta S. Mama Porta Gaza Via di Roma Via Ravegnana Via Mazzini, via Castel San Pietro Via Castel San Pietro Via San Mama Via Santa Teresa I veneziani fecero chiudere questa porta (serrare) per scongiurare l’accesso ai collaboratori del Da Polenta che erano stati cacciati dalla città. Papa Giulio II° la fa riaprire nel 1511. Nel 1611 per incuria della porta crolla uccidendo una ventina di persone. lungo le sue mura scorreva il fiume Montone. Fu ricostruita nel 1580 per ricordare lo scavo del Canale Navigabile Panphilio ( dal nome di Papa Innocenzo III di casa Panphili) che univa Ravenna al vecchio Porto Candiano come si legge nelle due lapidi ai lati della facciata. In epoca moderna sotto la Porta Nuova transitava su rotaie un tramvai in direzione di Forlì. Venne chiamata anche porta Garibaldi perchè dopo l’Unità D’Italia da qui partiva una via Garibaldi. Il nome Sissi sembra derivi da San Ursicino martire a Ravenna nel 66 d.C. La porta, di epoca madioevale, venne rifatta nel 1568 con due grandi colonne di granito che sostengono un frontone. Ha ancora due passaggi di altezza ridotta che servivano a coloro che dovevano passare senza il cavallo. E’ un arco di tipo celebrativo eretto nel 1785 dal cardinale Valenti Gonzaga (disegnato dall’architetto ravennate Camillo Morigia) per ricordare la risistemazione della strada che congiunge Ravenna a Forlì, lungo il corso del fiume Ronco (antica Via Ravegnana). Dunque non è mai stata una porta d’accesso alla città ma sorge nel luogo che forse ospitava un avanposto fortificato delle mura cittadine. Il disegno è semplice e lineare: ai lati ha due passaggi destinati ai pedoni. Si trova nel Borgo San Rocco. Originariamente di epoca Medioevale è una delle porte più antiche della città. Il nome deriva dalla vicina chiesa del monastero dedicato a San Mama. In dialetto ravennate è chiamata “ i basciòn” ( i ba....) per ricordare delle imponenti fortificazioni. Questa porta fu costruita quando in epoca tardoantica le mura furono ampliate verso sud-est. Il nome deriva dalla famiglia dei Conti di Gazo provenienti da Imola. Venne rifatta nel 1750 con un arco molto elegante. A lato dell’arco si trova un tratto di mura in cui si possono ancora vedere i contorni dei merli antichi incastrati nel muro. Durante la seconda guerra mondiale l’area viene completamente distrutta e solo la porta rimane integra.
© Copyright 2025 ExpyDoc