P - Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes

307
IL SENSO DELLA STORIA IN ALCUNTI SONETTI
DI FERNANDO DE HERRERA
La Spagna, "il paese che é modello all* Europa di virtú militari ed ha
il gusto, oltre che Fesperienza, delFawentura guerresca, non possiede nel
Cinquecento una letteratura épica di rango. Anche quella che vi attecchisce
numerosa, si direbbe per dovere d'uffício, nella seconda meta del secólo
—e che si chiamerá Araucana, Cñstiada o Dragontea— vi si insedia come
un corpo essencialmente estraneo, che una salutare crisi di rigetto espelle,
prima o poi, o assimila a generi e strutture diverse". Cosi C. Samoná 1
delinea la situazione di crisi dell'epica cinquecentesca facendone risalire
la causa al fatto che 'Tattualitá del momento egemonicó, Fincalzare
degli eventi tagliano il respiro al poeta che vorrebbe farne materia di
canto; e salvo qualche prova isolata, come in Herrera, o incoraggiano
alia retorica di circostanza o consigliano trapianti e imitazioni di materie
piú remote..." 2 .
E' un fatto che questa analisi si giova della prospettiva secolare con
la quale un autore a noi contemporáneo puó giudicare gli avvenimenti,
ma ci chiediamo: quali stati d'animo si agitavano negli uomini che quelle
vicende vivevano in prima persona, come reagivano cioé al clima esaltante
delle grandi vittorie o all'angoscia delle pesanti sconfítte? Come giustificavano il loro silenzio di fronte al susseguirsi degli eventi?
Risposte a questi interrogativi ci vengono in parte da alcune pagine
delle Anotaciones* di Fernando de Herrera le quali, non soltanto rendono
1
2
3
U etá di Cario Fin SAMONA, MANCINI, GUAZZELLI, MARTINENGO,
La letteratura spagnola dei Secoli dOro, Sansoni/Accademia, 1973, p. 87.
ivi.
Obras de Garci Lasso de la Vega con anotaciones de Fernando de Herrera,
Sevilla, 1580, in Garcilaso de la Vega y sus comentaristas. Obras completas del
poeta acompañadas de los textos íntegros de los comentarios de El Brócense,
Fernando de Herrera, Tamayo de Vargas y Azara, Edición... por A. GALLEGO
MORELL, 2* ed. Gredos, Madrid, 1972.
308
INORIA PEPE SARNO
contó del contesto sociale e político del momento, ma spiegano anche i
motivi della mancanza di una produzione épica di livello elevato nella
Spagna cinquecentesca.
Prendendo lo spunto da el osado español della seconda égloga di
Garcilaso 4 , Herrera dedica alcune pagine ad una appassionata quanto
irruenta difesa del valore del soldato spagnolo di tutti i tempi contro "los
oprobios y denuestos con que vituperan a los españoles los escritores de
Italia" 5 . Dopo aver sottolineato che "en lo que toca a la milicia, ninguno
podrá decir con verdad alguna cosa que oscurezca el resplandor clarísimo
de su gloria" 6 , Herrera da implícitamente una spiegazione al nostro
problema: "sabemos que no faltaron a España en algún tiempo varones
heroicos: faltaron escritores cuerdos y sabios que los dedicasen con inmortal estilo a la eternidad de la memoria. Y tuvieron mayor culpa de
esto los príncipes y los reyes de España, que no atendieron a la gloria de
esta generosa nación, y no buscaron hombres graves y suficientes para la
dificultad y grandeza de la historia; antes escogieron los que les prestaba
el favor, y no sus letras y prudencia. Y hasta ahora sentimos esta falta
con profunda ignorancia de las hazañas de los nuestros; porque no hay
entre los príncipes quien favorezca a los hombres que saben, y pueden
tratar verdadera y elocuentemente, con juicio y prudencia, las cosas bien
hechas en paz y en guerra7.
Questa carenza giustifícherebbe anche l'atteggiamento degli scrittori
italiani nei riguardi della milicia spagnola "pues nosotros le entregamos
los despojos de la memoria de aquellos invencibles caballeros..." 8 .
E' probabile che la tirata contro príncipes e reyes sia stata suggerita
da situazioni reali delle quali sarebbe possibile individuare i protagonista
ma potrebbe anche scaturire dal carattere scontroso e severo che molti
contemporanei attribuiscono a Herrera, sta di fatto pero che egli centra
il problema con luciditá e chiarezza. Certamente doveva assillarlo la
necessitá di lasciare nella sua opera il ricordo di quegli invencibles caballeros
se spesso, oltre che nelle Anotaciones, si trova eco del problema anche
nelle opere in versi. Sappiamo, del resto, che progettó un poema épico
Amadis9, del quale oggi non esiste traccia, e che fin dal 1572 pubblicó un'
opera in prosa, Relación de la guerra de Cipre, y suceso de la batalla naval
4
5
6
7
8
9
w . 1539/40 deü'ed. GALLEGO MORELL cit.
Anotaciones cit., H. 716, p. 552.
Anotaciones cit., H. 716, p. 553.
Anotaciones cit., H. 716, p. 555.
1V1.
cfr. A. COSTER, Versos de Fernando de Herrera, Strasburgo s.a., p.3 e A.
VILANO VA, "Fernando de Herrera" in Historia General de las Literaturas
Hispánicas, Barcelona, 1951, II, p. 717.
IL SENSO DELLA STORIA IN ALCUNTISONETTI...
309
de Lepanto10, che testimonia del suo interesse per la storia patria. Secondo
quanto afferma Pacheco, inoltre, giá nel 1580 Herrera lavorava a "una
istoria general del Mundo hasta la edad del Emperador Carlos Quinto
que particularmente tratava las acciones donde concurrieron las armas
Españolas, que escrivieron con injuria o envidia los escritores estrangeros" 11 . Pare che nel 1590 Topera fosse terminata; purtroppo non sappiamo
se sia andata perduta nel famoso naufragio o se si celi in qualche biblioteca.
E' certo, comunque, che Herrera gli attribuiva grande importanza e "se
indignaba cuando el vulgo le llamaba Poeta, y apetecía el título más
severo de Historiador" 12 .
Le parole di Pacheco sembrano Teco delle pagine delle Anotaciones o,
forse, le une e le altre sonó la sintesi del progetto che animava la istoria
general del Mundo. La prima produzione herreriana fu di carattere épico
fino alia svolta decisiva segnata nella sua vita daH'amore per Leonor, che
diede inizio alia sua produzione lirica13. E' lo stesso Herrera ad informa rcene:
Yo entonces, en mis males ofendido,
puse'n olvido al belicoso Marte,
i los fieros gigantes fulminados,
i celebré 'n la Esperia alguna parte
d' el dulce tiempo en mi dolor perdido,
aunqu' en los años en amor gastados
mis penosos cuidados
el espacio mejor todo ocuparon,
i dend' alli huyó de mi memoria
de los Iberos ínclitos la gloria,
i cuantos hechos grandes acabaron
en tierra i mar en uno i otro polo,
igualando en el curso al mesmo Apolo 14 .
Alio stesso modo ci informa delle sue intenzioni di riprendere i temí
epici ormai abbandonati:
10
cfr. A. COSTER, Versos cit., p. 5.
" in COSTER, Versos, cit., p. 4.
12
ivi.
13
cfr. VILANO VA, Historia cit., pp. 718-719. La fama di Herrera come poeta
épico é anche accreditata da un sonetto indirizzatogli da F. de Medina nel
quale é definito "... d'el Esperio suelo, insine Omero", cfr. COSTER, Versos
cit., p. 309.
14
COSTER, Versos cit., p. 316.
310
INORIA PEPE SARNO
"Que si me dan lugar los males mios,
no solo oirás d' Amor gemido i llanto,
mas hazañas, que Marte airado inspira15.
e altrove:
Mas antes qu'en olvido cubra Muerte
mi nombre umilde, celebrar espero
d' el Español belígero la gloria16.
Ma forse gli unici ritorni alia materia épica possono essere indicati in
quelle composizioni dedícate ai personaggi e agli eventi piú famosi del
suo tempo: Cario V, Filippo II, don Juan de Austria, la disfatta di
Castelnovo, la battaglia di Lepanto, la disfatta di Alcazarquivir, etc17.
L'esame di tutte queste composizioni meriterebbe un discorso molto
ampio. Qui mi limiteró ad analizzare due sonetti tra i piú rappresentativi
di questo versante eroico-patriottico della produzione herreriana.
II sonetto Temiendo tu valor, tu ardiente espada fu quasi certamente
suggerito dalla circostanza che nel 1574, nella Alameda di Siviglia, furono
innalzate le colonne di Ercole e di Cesare in onore di Cario V. II soneto,
quindi, fu scritto se non proprio in quei giorni certo non molto lontano
da quella data ed esalta le imprese dell'imperatore per térra e per mare18.
Eccone il testo quale figura nell' edizione di Algunas obras curata
dallo stesso Herrera nel 1582, nota come H.19:
Temiendo tu valor, tu ardiente espada,
sublime Cario, el bárbaro Africano;
i el bravo orror del Ímpetu Otomano
l'altiva frente umilla quebrantada.
15
ivi. p. 234.
ivi. p. 304.
17
Per un quadro completo dei componimenti di carattere epico-eroico e per i
loro rapporti con la poesía amorosa cfr. O. MACRI; Fernando de Herrera,
Madrid, 1972, Gredos, principalmente le pp. 506-516.
18
cfr. MACRI, F. de H. cit., p. 571 e J.M. BLECUA, Fernando de Herrera Obra
poética, Edición crítica, Anejos del Boletín de la Real Academia Española,
XXXII, (1975), p. I,p. 385.
19
Algunas obras /de Fernando / de / Herrera, / Al Ilustriss. Sr. D. Fernando
Enriquez de / Ribera Marques de Tarifa. / Con licencia de su Magestad. / En
Sevilla en casa de Andrea Prescioni. Año de M.D. LXXXII. II sonetto ha il
numero. LVI, cfr. J.M. BLECUA, F. de H. cit., pp. 385-86.
16
IL SENSO DELLA STORIA IN ALCUNTISONETTI...
311
Italia en propria sangre sepultada,
el invencible, el áspero Germano,
i el osado Francés con fuerte mano
al yugo la cerviz trae inclinada.
Alce España los arcos en memoria,
i en colossos á Una i otra parte
despojos i coronas de vitoria;
Que ya en la tierra i mar no queda parte,
que no sea trofeo de tu gloria,
ni le resta mas onra al fiero Marte.
Lo stesso sonetto si ritrova in altre due raccolte di poesie herreriane:
in B, cioé in un manoscritto datato 1578 e pubblicato da J. M. Blecua nel
194820, e in P, cioé nell'edizione postuma che Francisco de Pacheco,
amico del poeta, curó nel 161921. L'aspetto piü interessante di questa
presenza in tre sillogi é data dal fatto che sia in B sia in P il sonetto
presenta varianti. Quelle di B sonó limítate ai vv. 5 e 10 che sonó:
v.5. Italia en propria sangre rociada
v. 10. títulos en colosos y estandarte
Molto piú numeróse e disseminate nel sonetto sonó le varianti di Púa
suggerire Popportunitá di trascriverne il testo per comoditá del lettore:
Temiendo tu valor, tú ardiente espada,
sublime Cario, el bárbaro Africano;
i el espantoso a todos Otomano
l'altiva frente inclina quebrantada.
Italia, en propria sangre sepultada,
el imbencible, '1 áspero Germano,
i d'el Francés osado el pecho ufano
al yugo rinde la cerviz cansada.
20
21
Fernando de Herrera, Rimas inéditas, Madrid, 1948, CSIC, dove viene pubblicato il manoscritto 10.159 della Biblioteca Nacional di Madrid; il sonetto
ocupa il fol. 217 v, cfr. J.M. BLECUA, ed. crit. cit., 385.
Versos de / Fernando / de Herrera / Emendados i divididos por el / En tres
libros. / A Don Gaspar de Guzman, / Conde de Olivares, Gentilombre de la
Cámara del Prin / cipe nuestro Señor, Alcaide de los Alcafares reales / de
Sevilla, i Comendador de Bivora en la / Orden de Calatrava. / Año. 1619. /
Con privilegio. / Impresso en Sevilla, por Gabriel Vejarano; il sonetto é il
LXXVII del Lib. I, cfr. COSTER, Versos cit., p. 102 e J. M. BLECUA, ed.
crit. cit., p. 385.
312
INORIA PEPE SARNO
Alce España los arcos en memoria,
i en colunas á una i otra parte
despojos i coronas de vitoria;
Que ya en tierra i en mar no queda parte;
que no sea trofeo de tu gloria,
ni resta mas onor al fiero Marte.
Come hanno ampiamente dimostrato Battaglia22 e Macri23, le tre
raccolte di poesie hanno questa successione temporale: B-H-P. Nel caso
del sonetto che stiamo per analizzare, che B sia precedente ad Hh dimostrato dal fatto che la lezione di B per i vv. 5 e 10 é rifiutatasiada H sia da
P. Anche J. M. Blecua, un tempo sostenitore della tesi che que lie di P
siano lezioni anteriori a B e ad H, é ormai d'accordo sul fatto che "los
textos editados por Pacheco... tienen que ser posteriores a 1582"24, cioé
alia data di pubblicazione di H.
A capo Fanalisi di tutte le varianti dei sonetti herreriani che da anni
ho intrapreso 25 nel tentativo di dirimere la controversia sulla paternitá
delle varianti di P, che separa gli studiosi in due blocchi contrapposti, ha
finora dato dei risultati che si collocano nella linea Battaglia-Macri, cioé
nel riconoscere Pintervento di Herrera nelle modifiche delPedizione postuma. Partendo senza pregiudizi di parte ma esaminando obiettivamente
i testi alia luce di metodi diversi da quelli utilizzáti da Battaglia (che puré
fece uno studio sulle poesie con tríplice attestazione26 análogo a quello
che io sto conducendo su quelle con duplice attestazione), la lezione di
P mi si é rivelata finora il frutto di una elaborazione ulteriore del testo
di H coerente e sistemática, nella quale é possibile revvisare non soltanto
la mano dello stesso Herrera ma anche il sistema che sottende tutte le
varianti di P.
Prescindendo ora da argomentazioni di carattere genérale, sará opportuno affrontare il sonetto che ci interessa.
II tono del componimento é altamente elogiativo sia nella lezione di
H sia in quella di P, ma le varianti di quest'ultima tanto sul piano del
22
23
24
25
26
S. BATTAGLIA, "Per il testo di Fernando de Herrera" in Filología Romanza,
Anno I, fase. I (1954), pp. 51-88, principalmente pp. 71-74.
F. deH,cit.,pp. 145-185.
ed. crit., cit. p. 31.
I. PEPE SARNO, "Bianco il ghiaccio, non il velo. Ritocchi e metamorfosi in
un sonetto di Herrera", in Ecdotica e testi Ispanici, Atti del Convegno della
Associazione Ispanisti Italiani, Verona 18-20 giugno 1981 e in Strumenti
critici, n. 46, ottobre 1981; "Se non Herrera, chi? Varianti e metamorfosi nei
sonetti di Fernando de Herrera", in Studi Ispanici, Pisa, 1982.
Per il testo cit.
IL SENSO DELLA STORIA IN ALCUNTISONETTI...
313
significante quanto su quelío del signifícato, meritano un esame scrupoloso. Nell'analisi che segué partiró sempre da H, non per preordinare
una successione temporale, ma solo perché Hh testimonianza certa della
volontá del poeta, almeno in un momento della sua vita e della sua
produzione, e quindi sicuro punto di aggancio per ogni eventuale "valutazione di funzionalitá"27 della lezione variante.
II. v.3 si presenta in H i el bravo orror del ímpetu Otomano e in P i el
espantoso a todos Otomano. La variante di P si giustifíca a vari livelli.
Nella lezione di H'ú v.3 a minore ha la cesura in sillaba tronca, orror, cosi
come Va maiore del v. 1, valor: la variazione attuata in P modifica Va
minore in a maiore (tendenza molto frequente in P2%) e contemporáneamente elimina la cesura in sillaba tronca, evitando cosi la tónica or in
due versi vicini. Nel v. 14, come vedremo, lo spostamento contrario
assumerá un valore completamente diverso. Con la sostituzione di espantoso a todos, in luogo di bravo orror del Ímpetu di H, P affida inoitre
il signifícato all'elemento semántico, non solo al significante. Espantoso,
infatti, puó essere annoverato tra quegli epítetos usati non solo "para la
eficacia... sino para los afectos y explicación de los sentimientos del
ánimo, cuando buscamos la fuerza y significación en los vocablos de las
cosas y no la podemos hallar" 29 , scelto tra quelli che possono "traerse
también del acaecimiento no sólo pasado pero futuro" 30 . E forse proprio
il ricordo di un acaecimiento pasado é all'origine della scelta di
quell'espantoso; basti pensare anche a uno solo di quegli avvenimenti che
registrano la presenza ádV Otomano vittorioso e crudele, la disfatta di
Castelnovo cui Herrera dedica il sonetto H. 9, che analizzeremo nelle
pagine seguenti. Ma la variante di P obbedisce, soprattutto, a un criterio
di equilibrio alfinterno della quartina: Africano e Otomano sonó usati
qui come sostantivi, mentre in H Otomano é aggetivo riferito a Ímpetu.
Perció in P si hanno quattro sostantivi accompagnati da altrettanti aggettivi, di cui due positivi, riferiti a Cario e due negativi, riferiti ai nemici:
ardiente espada
bárbaro Africano
vs
sublime Cario
27
u
29
30
temeroso... Otomano
Prendo il termine da C. SEGRE, Tra filología e teorizzazioni. Strutturalismo,
semiótica e storia (1973), ora in Semiótica, storia e cultura, Pqdova, 1977,
Liviana, p. 79.
cfr. MACRI, F. de H. cit., pp. 356-376.
Anotaciones cit., H 82, p. 344.
ivi. p. 345.
314
INORIA PEPE SARNO
Gli aggettivi sonó inoltre in opposizione semántica fra loro in modo
chiastico: sublime vs bárbaro e ardiente (in quanto luminosa, vittoriosa)
vs espantoso. Per di piü qui, come in H, la quartina si chiude con una
ulteriore opposizione: altiva frente vs (frente) quebrantada dove ancora
una volta gli aggettivi giocano il ruólo principale.
Quanto alia modifica del v.4, H umilla, P inclina, viene utilizzato in
P lo stesso verbo presente in / / a l v.8, inclinada, mentre permane invariato
il significato di sottomissione.
Le varianti della seconda quartine riguardano i vv.7 e 8 che in / / s o n ó
i el osado Francés con fuerte mano
al yugo la cerviz trae inclinada
e in P
i del Francés osado el pecho ufano
al yugo rinde la cerviz cansada
e sonó anche queste da vedere inquadrate nel nuovo sistema di P tutto
teso a un equilibrio di aggettivi e sostantivi.
A parte il v. 5 nel quale Italia é accompagnato da un'apposizione in
cui figurano due aggettivi, di cui uno con funzione predicativa, propria
e sepultada, anche il v. 6 presenta una doppia aggettivazione per Germano:
imbencible e áspero. II v. 7 di H annovera poure due aggettivi, ma di
questi uno, osado, é riferito a Francés, Valtro, fuerte, é riferito a mano,
termine con il quale si identifica la forza delf esercito spagnolo. La trasformazione che si attua in P riporta il verso alia simmetria in quanto sia
osado sia ufano sonó direttamente o indirettamente riferiti a Francés.
Perció anche in questa quartina, prescindendo dal v. 5 abbiamo:
imbencible
osado
áspero
ufano
(Germano)
(Francés)
tutti aggettivi che hanno un'apparente connotazione positiva, compreso
áspero, utilizzato nel suo valore etimológico di austero, fuerte, varoniP1.
Ma il v. 8 arriva in P a stravolgere la serie connotativa in positivo per
portarla al negativo in un verso in cui l'accento sottolinea solennemente
ogni parola in un passaggio, poco frequente in P, daifa maiore all' a
minore. Certo il v. 8 di P é una chiusa del sistema delle quartine piü
31
A.D. KOSSOFF, Vocabulario de la obra poética de Herrera, Madrid, Real
Academia Española, 1966, s.v. 8.a acc.
IL SENSO DELLA STORIA IN ALCUNTISONETTI...
315
perentoria di quanto non sia in H: rinde molto piú efficacemente di trae
inclinada di H assicura quel senso di irreyersibilitá che invece inclinada
non suggeriva. E in piü un'ulteriore connotazione é affídata a cansada
che accentua il senso di resa alio stremo delle forze.
Cosi con cansada nella posizione privilegiata di conclusione estrema
delle queartine si chiude questo sistema che inizia con Temiendo tu valor,
tu ardiente espada. Nella rima A fanno eco a quest'ultimo sostantivo tre
participi passati: quebrantada, sepultada, cansada tutti riferiti ai nemici di
Cario e il sistema delle quartine si organizza in un crescendo che parte da
temiendo e porta alia resa assoluta e definitiva espressa dal v. 8, rinde la
cerviz cansada. Se questo discorso é valido anche per la lezione di H,
certamente in P esso acquista un rilievo maggiore.
Condénsate nelle quartine le vittorie deH'imperatore, le terzine sonó,
in entrambe le lezioni, l'inno alia sua gloria: non per nulla le parole in
clausola in C sonó memoria, Vitoria, gloria.
I tre versi conclusivi del sonetto hanno forma negativa in entrambe
le lezioni, ma, mentre per no queda parte/que no sea si tratta di una litote,
che richiede un procedimiento di inversione del senso, il v. 14 é costituito
da una vera e propria negazione. Ancora: al v. 12 in P viene eliminato
l'articolo, la tierra, a vantaggio della preposizione, en mar, che amplia la
definizione di H. Con en tierra i en mar, P, elimina qualunque determinazione: si tratta di tutta la térra e di tutto il mare sui quali si estende
l'impero e il dominio di Cario. Per quanto riguarda poi il passaggio da
onra di H a onor di P del v. 14 Macri32 sostiene che "En P 'onor' es más
latino, disimila mejor la cesura del v. 14 de llana a aguda, habiendo sido
eliminada en el v. 3 la a minore aguda 'el bravo orror', que reforzaba la
a maiore aguda del v. 1, Temiendo tu valor'... La corrección métrica está
favorecida por la eliminación de las formas pronominales, frecuente en
P (Me resta-resta').
lo aggiungerei che questo cambiamento ottiene un altro esito: quello
di chiudere il sonetto con un verso a maiore con parola tronca in cesura
come il v. 1, cosi da creare un richiamo tra valor e onor. Valor si sitúa in
apertura di sonetto in posizione di cesura, e onor simmetricamente lo
chiude. Valor é riferito a Cario, onor a Marte ma, come abbiamo visto in
senso negativo: a Marte non resta onor perché ormai la vittoria di Cario
é completa, il mondo é pacifícato.
Se il sonetto che abbiamo esaminato é l'esaltazione di Cario V, il
ricordo della disfatta di Castelnovo ad opera dei Turchi nel 1539 é
l'occasione per lodare l'eroico valore del soldato spagnolo in quella
vicenda.
32
F. deH.cit.,571.
316
INORIA PEPE SARNO
In Algunas obras*3 il sonetto é:
Esta desnuda playa, esta llanura
d'astas i rotas armas mal sembrada,
do el vencedor cayó con muerte airada,
es d'España sangrienta sepultura.
Mostró el valor su esfuerco, mas ventura
negó el sucesso i dio a la muerte entrada,
que rehuyó dudosa i admirada
del temido furor la suerte dura.
Venció Otomano al Español ya muerto;
antes del muerto el vivo fue vencido,
i España i Grecia lloran la vitoria,
Pero será testigo este desierto
qu'el Español, muriendo no rendido
llevó de Grecia i Asia el nombre i gloria.
La lezione di P2A presenta parecchie varianti che consigliano di trascriverla integralmente:
Esta desnuda playa, esta llanura
d'astas i rotas armas mal sembrada,
do acabó el vencedor la Ibera espada,
es d'España sangrienta sepultura.
Mostró virtud su precio, i la ventura
negó el sucesso, i dio a la Muerte entrada;
que rehuyó dudosa i admirada
d'el eroico valor la suerte oscura.
Venció Otomano al Español ya muerto,
antes, d'el muerto el vivo fue vencido,
i Esperia llora i Grecia la vitoria.
Pero será testigo este desierto
que, si cayó, muriendo no rendido,
Tracia le rinde i Asia el nombre i gloria.
i
Ii primo problema ci viene posto dalla variante al v. 3 che in H é do
el vencedor cayó con muerte airada, mentre in P do acabó el vencedor la
Ibera espada. Non siamo d'accordo con García de Diego il quale, a
33
34
Cfr. nota 19; il sonetto ha il numero IX, cfr. BLECUA, ed. crit. cit., pp. 309310.
Cfr. nota 21; il sonetto é l'LXXXIV del Lib. I, cfr. COSTER, Versos, cit., p.
110.
IL SENSO DELLA STORIA IN ALCUNTISONETTI...
317
proposito della variante di P, annota "desdichada enmienda de un anónimo corrector que no entendió la viril paradoja de Herrera. Las tropas
de Barbarroja, vencedoras en la lid, pagaron con terrible mortandad su
victoria" 35 . En P, mi sembra, si tende a daré maggior rilievo al valore
dimostrato dagli Spagnoli: non é il genérico cayó con muerte airada,
attribuibile a vari eventi, ma é la Ibera espada a provocare la distruzione
dei Turchi, pur vincitori della battaglia.
Mi pare, anzi, che proprio l'esaltazione del valore spagnolo sia ancora
la molla della variante al v. 5 che in H é mostró el valor su esfuerco, mas
ventura e in P mostró virtud su precio, i la ventura. García de Diego
annota ancora che "el verso pierde con la oposición" 36 , ma la nostra
opinione é assolutamente contraria. Tra virtud e ventura si crea un richiamo
a livello fónico per la presenza della bilabiale fricativa iniziale (del resto
presente anche in valor di H), delle vocali anteriori, dei fonemi / t / e / u /
riscontrabili sia in virTUd che in venTUra e della / r / (viRtud, ventuRa),
caratteristiche queste alie quali valor adempiva solo parzialmente. Ma il
richiamo del significanti non trova corrispondenza nel richiamo dei significan: si crea cosi l'opposizione cui accenna García de Diego, che
accentua la discordanza tra virtud, che assume il valore etimológico di
virtus, e ventura. In piü la presenza in P di precio, anch'esso col valore
etimológico di pretium, che sostituisce Vesfuerco di H, sottolinea ulteriormente virtud Precio non ha soltanto il valore di "alta calidad" che gli
attribuisce Kossoff37 ma anche di "lo que vale una cosa en un intercambio" 38 . E qui la polisemia del termine appare piü che giustificata: a
Castelnovo gli Spagnoli non dimostrarono soltanto 1* "alta calidad"
della loro virtud*9, ma anche quale ne fosse il prezzo, perché combatterono
eroicamente, morendo in massa, "ecediendo con generosa valentía todo
el valor umano" 40 .
II v. 8 di H del temido furor la suerte dura si modifica in P in d'el
35
36
37
38
39
40
Fernando de Herrera. Poesías, Edición, introducción y notas de V. GARCÍA
DE DIEGO, Madrid, 1979, Espasa Calpe, 7/ ed., p. 32.
ivi.
Vocabulario cit., s.v. precio, 2.1 acc.
ivi, 1.» acc.
A proposito dell'utilizzazione di valor e virtud, MACRI, F. de H. cit., p. 237
afferma che "son pilastras del léxico herreriano originario, es decir, expresiones
típicas que se integran en un mutuo semántico impulso ético-heroico-erótico:
confusa y diferenciada aglomeración inicial que de la redacción B tiende a
diferenciarse y equilibrarse en las redacciones siguientes, sin eliminarse por
entero el residuo sinonímico y tautológico que es vicio orgánico de la poesía
herreriana".
Relación de la guerra de Cipre XIV, in GARCÍA DE DIEGO, ed. cit., p. 32.
318
INORIA PEPE SARNO
eroico valor la suerte oscura. Valor del v. 5 di H, che era stato sostituito
in P da virtud, viene recuperato qui preceduto da eroico. II sintagma che
compare in P é, a mió avviso, molto piú appropriato di quello che figura
in H: temido furor risulta quasi irónico alia luce della tremenda disfatta
súbita dagli Spagnoli, mentre piú che giustificato é Y eroico valor. Quanto
poi a oscura, aggettivo che García de Diego giudica "impropio en un
hecho tan glorioso" 41 , mi sembra debba essere considerato proprio in
rapporto alVeroico valor che lo precede, perché vi si oppone, perché non
gli corrisponde, perché la fortuna, da una parte, nega la vittoria ma,
dalFaltra, rifiuta che resti oscura la vicenda dell'eroico valore.
Le modifíche di P ai vv. l i e 14 presentano andamento análogo: i
toponimi España i Grecia (v. 11) e Grecia i Asia (v. 14) di H in P vengono
separati dal verbo, che nel v. 11 passa a singolare e nel v. 14 da passato
remoto diventa presente. Si crea cosi un preciso parallelismo a livello di
forma deü'espressione tra i w . l i e 14, che pero rivela la propria antinomia
sul piano del signifícato in quanto al segno negativo di llora ...la Vitoria
si oppone quello positivo di le rinde... nombre i gloria. Quanto poi alia
modifica da España di H a Esperia di P, suggerita dalla necessitá di
eliminare la tríplice ripetizione in sei versi di lessemi con lo stesso étimo
Español (v.9), España (v. 11), Español (v. 13), é da notare che viene utilizzato
in P un topónimo culto, quello con cui i Greci indicavano la Spagna. Si
crea perció tra Esperia e Grecia una coesione che va al di la della struttura
grammaticale in cui llora rappresenta il in predicato dei due soggetti.
Anche Grecia (v.14), giá presente al v. 11, viene sostituito da Tracia.
Sotto questo profilo si giustifíca, quindi, il mutamento al v. 13 da qu'el
Español di H a que, si cayó, per il quale García de Diego lamenta che "la
omisión del sujeto español hace más obscuro el pensamiento" 42 . Se si
puó essere d'accordo con Peditore spagnolo dal punto di vista grammaticale, é certo pero che il pensiero resta chiaro in quanto tutto il sonetto
non é che Fesaltazione del valore degli Spagnoli a Castelnovo. Un'ultima
notazione merita il passaggio da H llevo a P rinde (v. 14) che crea in P un
légame a livello fónico ed etimológico con rendido del verso precedente,
mentre semánticamente vi si oppone.
Certo i personaggi e gli accadimenti ricordati in questi sonetti presenteranno per gli storici problemi diversi da quelli che mi hanno preoccupato
in queste pagine. lo, non studiosa di storia, ho affrontato il testo poético
conducendo un'analisi lingüistica e di varianti, assolutamente conscia,
peraltro, di aver accantonato i molti problemi connessi, da una parte,
con il resto della poesía eroico-patriottica anche nelle sue connessioni
con la lírica amorosa herreriana, dall'altra con gli interrogativi aperti
41
42
ed. cit. p. 32.
ivi.
IL SENSO DELLA STORIA IN ALCUNTISONETTI...
319
dalle varianti stesse e dal loro reciproco condizionamento. L'esiguitá del
campione preso in esame non consente di ipotizzare conclusioni, del
resto non era questo lo scopo che mi ero prefissa, almeno in questa sede.
Qui ho voluto soltanto sottolineare come nel panorama della letteratura
cinquecentesca, dove la grande épica é assente, Fernando de Herrera
abbia coltivato una poesía nella quale, sia pure non orgánicamente, la
storia di Spagna e i suoi protagonisti sonó tramandati "a la eternidad de
la memoria" 43 . Ma siccome ogni "testo é la sintesi verbale di esperienze
di vita, e non solo di stile..." e "i codici implicati nel testo sonó codici di
una comunitá socioculturale..." 44 , Fernando de Herrera é, in questo caso
in mediatore del rapporto che intercorre tra testo e comunitá.
Ai prof. Sánchez Albornoz, che per tutta la vita ha indagato sul
l'enigma storico della comunitá ispanica, queste pagine sonó dedícate
con devozione e affetto.
Inoria Pepe Sarno
Universitá di Roma
43
44
Anotaciones cit., H. 716, p. 555.
C. SEGRE, in La semiótica letteraria italiana. Interviste con D'A. S. Avalle,
M. Corti, C. Segre, U. Eco, E. Garroni.... a cura di M. Mincu, Milano, 1982,
Feltrinelli, p. 54.