Febbraio 2014

Numero a 16 pagine
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Giornale dell’Associazione Milanosud
ANNO XVIII NUMERO 02 FEBBRAIO 2014
Lo “sciagurato”
voto di preferenza
orse è vero che la legge elettorale non
è la prima preoccupazione degli italiani. Ma c’è un aspetto di questa legge che,
in qualunque fase convulsa della vita politica italiana da otto anni a questa parte,
suscita interesse e disgusto da parte della
pubblica opinione: l’impossibilità di esprimere sui candidati al Parlamento il voto di
preferenza.
Se si chiede agli elettori un parere su proporzionale o maggioritario, su turno unico
o doppio turno, su collegi uninominali o
plurinominali, sulle soglie di sbarramento, il più di volte si registra un senso di insofferenza o di manifesto disinteresse. Ma
se si chiede loro se sono d’accordo nell’accettare in blocco i nomi imposti dai partiti
senza avere la possibilità di scegliere il
proprio candidato, la ripulsa è unanime, in
tutte le zone dello schieramento politico.
Per gli italiani il “porcellum” era soprattutto se non solamente questo: un parlamento di nominati. Si badi bene a questa
definizione, perché è su questo terreno
che è maturata l’antipolitica e si è consolidata un’avversione per quella che con
sbrigativa ma persuasiva definizione è
stata chiamata la “casta”: la casta degli intoccabili, la casta che scava tra sé e la società civile il solco della impenetrabilità e
dunque della sfiducia.
Politologi e scienziati della politica hanno
per anni crocifisso il “porcellum” per tanti
motivi. Ma uno solo di questi era ed è convincente per tutti, era ed è popolare e non
era materia da specialisti in tema di riforma elettorale: il voto di preferenza.
Dico questo avendo ben presente il calcolato cinismo col quale buona parte del ceto politico e dei commentatori professionali ha recepito la bozza di accordo sulla
legge elettorale confezionato dalla diarchia Renzi-Berlusconi, che ha escluso il recupero del voto di preferenza. «Si poteva
far di meglio, ma in politica bisogna essere realisti...». Viva la demagogia, se il realismo ha questa faccia butterata.
Un piccolo ma indispensabile passo indietro. Dichiarando incostituzionale il “porcellum”, ovvero la legge elettorale varata
nel 2006 dal governo Berlusconi, la Corte
Costituzionale aveva indicato sostanzialmente due punti critici: la mancanza di
una soglia minima per accedere al premio
di maggioranza e la presenza di liste bloccate, che sottraevano all’elettore il diritto
(precedentemente esercitato) di scegliere
i candidati all’interno della rosa proposta
dai partiti.
Questi elementi “illegittimavano”, nel giudizio delle Corte, i Parlamenti eletti con
quella efferata legge.
Piero Pantucci
Continua a pag. 10
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Dove c’erano le mafie
ora c’è un condominio sociale
Il vicensindaco De Cesaris e l’assessore Majorino hanno consegnato
le chiavi del bene confiscato al consorzio che lo riqualificherà
L
ALL’INTERNO
Al Basmetto, la Rai registra
il disagio dei cittadini
2
“Tira su la clèr”: altri 5 locali
assegnati a piccole aziende
2
AISTP: ex dirigenti accanto
ai giovani per il lavoro
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5
Completato lo sgombero
del campo rom di Selvanesco
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All’Asteria: Agnese Moro parla
di giustizia e riconciliazione
11
Tiziana Galvanini
Segue a pag. 6
Il fitto programma
delle biblioteche comunali
Inchiesta di Milanosud sulla Zona 5
Tetti in eternit, ecco la situazione
a legge non è sufficientemente stringente, mezzi e risorse
umane messi a disposizione
per controllare e indurre le proprietà a
bonificare dall’amianto sono scarsi, certo di strada in questi anni ne è stata fatta, ma molta se ne deve fare ancora».
Con queste parole Aldo Ugliano, presidente del Consiglio di Zona 5, nonché
«L
promotore alla fine degli anni ’90 del primo censimento aereo dei tetti in eternit
della città, ha commentato i dati che riguardano la situazione delle bonifiche
in Zona 5.
Lo scenario emerso dall’inchiesta, a una
prima occhiata, potrebbe essere considerato positivo: con 79 edifici bonificati
siamo a metà della strada da percorrere.
Aler: cronaca
di un fallimento
er parlare del disastro di Aler Milano probabilmente non basterebbe un giornale. La cronaca ci fornisce giornalmente i dati del fallimento totale dell’azienda di viale Romagna, evidenziato plasticamente da una voragine di bilancio di 345 milioni di euro, tra deficit e debiti. A cui si aggiungono le risorse necessarie per le
manutenzioni di un patrimonio edilizio imponente di oltre 72mila alloggi, lasciato andare alla deriva in questo ultimo ventennio. Una cifra che in totale supera la stratosferica quota del miliardo e mezzo di
euro, se si tiene conto anche delle spese accessorie e dell’Iva.
Questo è il preoccupante quadro che è emerso dall’indagine
compiuta dalla società di revisione Bdo, incaricata dalla Regione
all’indomani del commissariamento di Aler, voluto dal governatore Roberto Maroni. Un fallimento che aldilà dei numeri impressionanti, coloro che abitano negli alloggi Aler vivono ogni
giorno, drammaticamente, sulla propria pelle.
P
La mala gestione: il caso di Asset
Articolo a pag. 13
Giovanni Fontana
Sono più di cento i comuni che
sostengono il disegno di legge.
La raccolta delle firme in CdZ5,
in viale Tibaldi 41, e nelle
altre sedi dei Consigli di Zona
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Ditelo a Milanosud:
un cittadino denucia
il degrado, il CdZ5 risponde
a Cascina di Chiaravalle (ex Cascina
Brusada), il bene più grande confiscato alla criminalità organizzata a
Milano (18 unità immobiliari per 2.000 mq,
con 15 ettari di terreno agricolo) diventerà
un pensionato per famiglie in difficoltà e un
luogo di promozione della legalità.
Il 25 gennaio l’assessore Pierfrancesco
Majorino e la vicesindaco e assessore all’Urbanistica, Ada Lucia De Cesaris hanno consegnato le chiavi dell’immobile a
Claudio Bossi, rappresentante della cordata vincitrice del bando del Comune.
di Raffaele Magnotta
Una firma contro
il gioco d’azzardo
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Cascina Chiaravalle, via Sant’Arialdo 69
I motivi del disastro di Aler sono molteplici e riguardano sia la
sfera politica che quella strettamente gestionale, che troppo
spesso si sono sovrapposte, producendo enormi danni. La vicenda della società Asset srl, controllata al 100 per cento da Aler, è
emblematica di questo andazzo. Nata per «costruire, affittare e
gestire immobili», così recita il sito, in realtà, da quanto emerge
dalle indagini amministrative e da inchieste giornalistiche, risulta essere un grande carrozzone mangiasoldi, utile solo per aumentare potere e denari della dirigenza dell’azienda di viale Romagna. Le stesse persone che sono state a capo di Aler si sono infatti alternate in questi anni ai vertici di Asset: chi era presidente di qua era direttore di là, e viceversa.
La gestione di Asset negli ultimi quattro anni ha prodotto 13 milioni di euro di debito, generati da una serie di speculazioni sbagliate a Pieve Emanuele, Milano, Garbagnate, Arconate e, addirittura in Libia, alla corte di Gheddafi.
C’È TEMPO FINO AL 10 MARZO
!
Continua a pag.3
Il classico bicchiere mezzo pieno, ma se
si guarda alla parte mezza vuota i motivi
di preoccupazione non mancano. I rimanenti 75 immobili dovranno essere bonificati in poco più di due anni, un tempo
che, visto come sono andate le cose sinora, rischia di non essere sufficiente.
Stefano Ferri
Continua a pag. 8 e 9
Le nostre rubriche
Agenda degli appuntamenti
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L e g i t e d i M i l a n os u d
Tre gli appuntamenti dei prossimi
mesi da non perdere:
il 22/2 visita al Museo del Duomo;
il 15/3 ai Castelli del Canavese;
nel ponte del 2 giugno, la Tuscia.
Informazioni a pag 12
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ANNO XVIII NUMERO 02 FEBBRAIO 2014
Il Basmetto di nuovo in TV “Tira su la clèr”
La troupe Rai di “Buongiorno Regione” visita il quartiere, Altri cinque locali abbandonati della nostra zona
per doumentare i problemi che lo affliggono
assegnati a piccole aziende
abato 25 gennaio il quartiere
Basmetto ha ricevuto una gradita visita da parte di una troupe della Rai. Il comitato Basmetto
che da anni è impegnato a rendere il
quartiere vivibile per i suoi abitanti
ha organizzato questo incontro per
segnalare problemi annosi le cui soluzioni ritardano a venire.
La giornalista Stefania Zane, che ha
curato il servizio, ha seguito diversi
componenti del comitato in un breve tour del quartiere ed è stata
informata su tutte le questioni ancora aperte.
In particolare ciò che risulta urgente e necessario è
la messa in sicurezza di alcune aree del quartiere,
ma sono stati affrontati anche temi relativi agli atti
di vandalismo e alle occupazioni abusive.
Ma andiamo per ordine.
All’ingresso del quartiere, incontriamo per prima cosa l’area delle ex depositerie civiche che ad intervalli
abbastanza frequenti viene occupata da gruppi di
persone senza fissa dimora e che si raggiunge attraverso un sentiero sterrato che conduce alla cascina
Basmetto.
Questo sentiero è completamente buio e isolato e alla sera rappresenta un potenziale rischio non solo per
chi dovesse raggiungere la cascina, ma anche chi
cammina nella via adiacente per andare alla fermata
dell’autobus.
Recentemente sono stati segnalati furti negli appartamenti; da anni il comitato Basmetto chiede che
vengano poste telecamere di sicurezza. Ora ne sono
state installate due, ma ne mancano ancora per poter
coprire tutte le aree del quartiere.
Addentrandoci tra le case ed in particolare sulla via
Banfi, sono stati mostrati alla giornalista i citofoni
bruciati a cui qualcuno ha dato fuoco per semplice
divertimento. E non è la prima volta che accade.
Infine il punto più critico del quartiere è rappresentato dal passaggio pedonale e dal ponte in ferro che è
l’unico collegamento per i pedoni verso la zona di
Gratosoglio e verso i negozi. Qui, a livello dello scolmatore, la vegetazione è lasciata allo stato incolto,
cresce nascondendo la visuale e nascondendo persone e rifiuti. La rete che impedisce il passaggio sullo
scolmatore (che costeggia il Lambro Meridionale e
che peraltro è senza protezioni, non essendo un pas-
S
Giornale dell’Associazione
socio culturale
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invii personalizzati tramite e-mail
saggio autorizzato) è sempre rotta. Più volte è stata aggiustata
ma viene subito nuovamente divelta, e la cosa incredibile è che
viene addirittura rubata per essere utilizzata privatamente come recinto. Inoltre, sulla sinistra,
orti abusivi occupano un’area
che costeggia lo scolmatore dal
quale sono state osservate da
tempo delle perdite che vanno
direttamente nel terreno degli
orti aggravando la situazione
igienica già molto precaria.
Il problema principale di questa
zona, oltre all’inquinamento, è la mancanza di sicurezza. Si trova in area isolata e chiunque può nascondersi dietro la vegetazione. Durante il tour con la
troupe della Rai è stata intervistata anche una bambina del quartiere, la quale ha candidamente confermato che sarebbe già abbastanza grande per andare a
scuola da sola (ricordiamo che le scuole sono subito
dopo il ponte) ma che si fa sempre accompagnare
perché ha paura a passare da sola.
Era presente durante il tour il presidente della Commissione Sicurezza Raffaele Magnotta che insieme ai
giornalisti ha potuto prendere atto della situazione. Il
servizio andrà in onda presto su Rai 3 durante la trasmissione Buongiorno Regione, ci auguriamo che
questa segnalazione serva per accelerare i tempi di
intervento per la soluzione di queste problematiche.
Nadia Mondi
Depositarie civiche,
la Protezione Civile non si farà
Dopo le voci circolate del novembre scorso di utilizzare le ex depositerie civiche e il dazio di via Chiesa
Rossa 275 come sede della Protezione Civile o come
ricovero per i senza tetto, il Comune ha fatto marcia
indietro. Lo ha annunciato nei giorni scorsi il presidente del CdZ5 Aldo Ugliano che, sostenuto dagli abitanti del Basmetto e dall’omonimo comitato, si era
opposto fermamente a questi progetti, che avrebbero
ulteriormente aggravato la situazione del quartiere.
Al momento quindi, per le aree in questione, l’unica
ipotesi che rimane sul tavolo dell’amministrazione è
quella dello scambio con le aree all’interno della risaia di proprietà di una cooperativa di lavoro e la conseguente lottizzazione.
i è chiuso nei giorni scorsi con altre 9 assegnazioni di negozi sfitti il bando “Tira su la
clèr”, indetto dal Comune nel novembre 2013
e sostenuto con 900mila euro. Nella nostra zona sono ben 6 le nuove attività, di cui 3 promosse da under 35, che partiranno nelle prossime settimane.
In via S. Teresa apriranno un negozio di vendita,
noleggio e riparazione biciclette e una casa di produzione video. In via Boifava sorgeranno un centro
estetico dedicato anche alla cura della persona e
un laboratorio artigiano per tappezzeria, imbottiti
e restauro interni d’auto d’epoca. In via Giovanola
arriveranno un nuovo ortofrutta e una punto vendita di strumenti di misurazione elettronica.
«I risultati raggiunti da questo bando - spiega l’assessore alle Politiche del Lavoro, Sviluppo economico Cristina Tajani - sono la dimostrazione di come, anche in un momento di profonda crisi, la voglia di fare impresa sia ancora viva. La strada seguita dall’Amministrazione di associare spazi in di-
S
suso a risorse per l’avvio di impresa, si è dimostrata particolarmente efficace rispetto alle aree più
periferiche della città».
Il bando “Tira su la clèr” giunge a circa 1 anno di
distanza dal bando “Risorse in periferia”, che assegnò, sempre in Chiesa Rossa, cinque locali ad altrettante aziende. Mentre è di pochi mesi fa l’assegnazione a una cooperativa sociale lo spazio di via
De Andrè, che da anni giaceva inutilizzato, e i locali di via Ripamonti, che saranno destinati ad attività per disabili.
Secondo la nostra inchiesta fatta oltre un anno fa,
prima che partissero i bandi del Comune, nel solo
quartiere Chiesa Rossa esistevano oltre 30 negozi
sfitti: ne rimangono quindi ancora da assegnare almeno una ventina. L’intenzione del Comune è di
proseguire su questa strada, collaborando con il
CdZ5 nell’individuazione degli spazi disponibili.
Non rimane che aspettare il prossimo bando.
Giovanni Fontana
Cerba, che succede?
Lo spiega l’assessore De Cesaris il 12 febbraio in CdZ5
l 12 febbraio alle ore 18, nella sede del CdZ5 di via
Tibaldi, l’assessore all’Urbanistica e vicesindaco
Lucia De Cesaris incontrerà i cittadini per illustrare lo stato dell’arte della decennale vicenda del
Cerba (Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata). Il progetto, dopo la decadenza dell’accordo di
programma e la sentenza del Tar, registra la disponibilità della Fondazione guidata dal Professor Umber-
I
to Veronesi, a spostare aldifuori del Parco Sud la localizzazione del centro medico, limitando metri cubi
ed eliminando le case e il terziario che dovevano accompagnare l’intervento. Il Comune sembra disposto
a discuterne, anche se rimane sempre l’eventualità
che le questioni giudiziarie, legate alle indagini per
bancarotta fraudolenta a carico del gruppo Ligresti,
blocchino di nuovo tutto.
APPUNTAMENTO IL 5 FEBBRAIO ALLE ORE 11,30 IN VIA BARRILI 20
Casa dello studente: okkupiamo!
Il Centrosinistra della Zona 5 ha organizzato per il 5
febbraio alle ore 11,30 un’occupazione simbolica della Casa dello studente di via Barrili 20, che dall’estate scorsa giace abbandonata. La struttura, che
contiene 76 minialloggi, è stata data in concessione
nel 2002 dall’Aler alla cooperativa Il Quadrifoglio,
per un periodo di 25 anni. Nonostante le richieste
fatte dal CdZ5 e dal Comune ad Aler e alla coopera-
tiva non si è ancora saputo come mai la struttura è
vuota. Inascoltate anche le offerte di possibili soluzioni, per porre fine a questo assurdo spreco, che
porta con sé, inevitabilmente, degrado. All’occupazione è stata annunciata la presenza del consigliere
regionale Onorio Rosati (Pd) e dell’ex assessore comunale alla Casa e ora consigliere regionale Lucia
Castellano (Lista civica per Ambrosoli).
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ANNO XVIII NUMERO 02 FEBBRAIO 2014
Aler: cronaca di un fallimento epocale
Veloce carrellata sulle cause che hanno portato al naufragio di Aler Milano
e sulle prospettive della nuova società che dovrà gestire il patrimonio cittadino
segue dalla prima
Senza contare i mutui accesi e gli interessi da pagare sulle speculazioni sbagliate,
che, secondo i calcoli di Bdo, si aggirano
sugli 80 milioni di euro. Debiti sempre ripianati senza batter ciglio da Aler. Anche
se, per dare garanzie alle banche sui mutui accesi, sono stati ipotecati alcuni degli
stabili del quartiere Gratosoglio.
Ma non finisce qui. Per mantenere in piedi Asset, Aler gli ha assegnato la gestione
delle buste paga dei propri dipendenti,
per la cifra di 1milione di euro. Incarico
che Asset, non avendo le competenze, ha
subappaltato per 558mila euro a un’altra
azienda, la Cispel Lombardia Services (di
cui ha acquistato il 49 per cento), tenendosi per sé ogni anno i restanti 442mila
euro. Non paga di questo regalo, Aler ha
anche incaricato Asset di svolgere azioni
di marketing territoriale, redigere gare
d’appalto e gestire gli alloggi sfitti. Ma, come nel caso delle buste paga, Asset non è
stata in grado di svolgere l’incarico, e
quindi si è fatta prestare il personale da
Aler.
Consulenze e ma na ger
Anche sul versante manager e consulenze
le cose non vanno meglio. In meno di cinque anni Aler ha speso oltre 6milioni di
euro in consulenze. Una cifra molto alta,
ma la cosa che colpisce, soprattutto, sono
i soggetti a cui sono state affidate le consulenze. Scorrendo la lista si leggono, tra
gli altri, il commercialista di Ignazio La
Russa, un ex consigliere comunale Ds, un
ex assessore provinciale di Forza Italia, il
legale dell’ex presidente di Aler e via dicendo, in un’apoteosi di ex ed amici di
amici. Tutto questo, in un’azienda che a
Milano conta 51 dirigenti e 190 quadri,
che costano all’azienda più di 23milioni di
euro all’anno, circa il 30 per cento degli
stipendi di tutti i 1.591 dipendenti. Un vero ginepraio di competenze, che con ogni
probabilità ha indotto Raffaele Tiscar, ex
direttore generale della direzione Casa in
Regione Lombardia, nominato a novembre direttore generale di Aler Milano, a
dare le dimissioni il 20 gennaio scorso. Il
motivo del gesto è stato comunicato dallo
stesso Tiscar, in una lettera ai dipendenti
dell’azienda di viale Romagna, in cui ha
scritto che: «sono venute meno le condizioni per la prosecuzione dell’incarico».
Morosità e allogg i sfitti e ab usivi
Nonostante la pletora di consulenti, direttori, dirigenti e funzionari il patrimonio di
Aler è stato gestito malissimo e le case sono spesso al limite della fatiscenza, quando non l’hanno superato da tempo. Dell’incredibile volume di lavori da fare per
sistemare il patrimonio edilizio abbiamo
detto sopra. Riguardo la gestione amministrativa le cose non vanno certamente
meglio. Secondo i dati resi noti, gli inquilini che non pagano l’affitto sono il 60 per
cento dei residenti (31mila su un totale di
50mila). Nel 2012, a causa degli affitti non
pagati, Aler ha incassato 40milioni in meno! Le occupazioni abusive di alloggi ammonterebbero a oltre 3.300 nella sola Milano, mentre gli alloggi sfitti sono stimati
in oltre 5mila. Sono invece 30mila le famiglie in graduatoria in attesa, vana, di una
casa popolare.
Le colp e d ella Reg ione
La Regione Lombardia ha l’intera responsabilità della stato in cui versa Aler, in
quanto è l’ente che nomina l’intero Consiglio di Amministrazione. Un ventennio di
giunte Formigoni ha trasformato quello
che era un fiore all’occhiello milanese in
una vergogna. Se la giunta Maroni non
può essere considerata responsabile di
tutto questo, certamente ha ora l’onere di
trovare soluzioni e soldi, tanti soldi. «La
presidenza del Consiglio Regionale ha
istituto nei giorni scorsi una Commissione di inchiesta su Aler, che avrà il compito di esaminare il rapporto della Bdo ed
evidenziare le cause che hanno portato al
dissesto – ci ha spiegato il consigliere regionale Massimo D’Avolio (Pd) - È comunque chiaro che esiste un problema
grosso di gestione del patrimonio, unita a
una politica aziendale sbagliata che ha
portato a investimenti a dir poco fallimentari. Alla cattiva gestione si aggiunge
una legge, la 27/99 che regola il tema delle case popolari, che si fonda su un assunto sbagliato e cioè che la creazione, manutenzione e gestione del patrimonio possa sostenersi solo con gli affitti e con
eventuali dismissioni. Assunto che in questo particolare momenti di crisi è ancora
più insostenibile». Ha poi continuato il
consigliere D’Avolio: «La Regione deve fare una variazione di bilancio e mettere al
più presto a disposizione risorse finanziarie, per fare fronte alle emergenze, riguardanti il pagamento dei fornitori, le manutenzioni più urgenti e il sostegno alle autogestioni. Se non si compie questo passo
è difficile anche solo iniziare a discutere».
Le richieste d el sind acato
Il 22 gennaio un centinaio di inquilini,
guidati dai sindacati, hanno protestato
sotto la sede dell’Aler di viale Romagna.
Le loro richieste sono state di procedere
subito al rinnovo dell’accordo sindacale
per la tutela delle fasce più deboli degli
inquilini e la difesa del canone sociale, oltre a trovare soluzioni per le famiglie
sfrattate, che sono già 140. Richiesta anche la destinazione dell’1% del bilancio
della Regione per finanziare l’edilizia
pubblica popolare. La delegazione è stata
ricevuta dal presidente di Aler Gian Valerio Lombardi, che però non ha dato alcuna risposta, rimandando tutto alle decisioni della Regione. Risultano invece pagate le fatture delle autogestioni di Gratosoglio (14 edifici, 36 numeri civici, 900 alloggi), relative ai primi 6 mesi del 2013.
Una boccata di ossigeno per un esempio
virtuoso di coinvolgimento degli inquilini,
che fino a un paio di mesi fa rischiva di
naufragare.
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Una nuova aziend a p er Milano
Nei giorni scorsi Regione e Comune – che
fino a ora aveva dato in gestione il suo patrimonio ad Aler - hanno siglato un accordo secondo il quale nel giro di due mesi
dovranno valutare se e come costituire
una nuova società, che prenderà il posto
di Aler Milano. Compito del nuovo soggetto sarà gestire l’intero patrimonio di case
popolari milanese, che conta 28mila alloggi comunali e 40mila alloggi di Aler. I
due enti hanno deciso di stanziare somme
straordinarie per finanziare il nuovo soggetto e soprattutto hanno promesso discontinuità con la precedente gestione. A
questo proposito il consigliere regionale
D’Avolio, ex sindaco di Rozzano, città che
conta circa 6mila alloggi Aler, ha affermato: «è giusto coinvolgere sindaci e territorio nella gestione del patrimonio pubblico, perché questo consente risposte più
tempestive, è certo però, che un accordo
tra Milano e Regione, non può penalizzare l’area metropolitana milanese».
Se Comune e Regione non troveranno un
accordo, con ogni probabilità il patrimonio comunale non sarà più dato in gestione ad Aler, ma sarà controllato direttamente da Palazzo Marino, attraverso le
proprie aziende partecipate. In ogni caso
si dovrebbe aprire una nuova stagione.
Giovanni Fontana
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20141 M ilano
Gratosoglio, scrive un cittadino risponde il CdZ
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino disperato di via Baroni 246 e la risposta del presidente
della Commissione Sicurezza del Consiglio di Zona 5.
Aggiungiamo solo una considerazione: viste le condizioni in cui versa l’Aler e il suo sostanziale immobilismo. Forse l’unica soluzione al degrado sono le autogestioni, già sperimentate in zona, che pur con i mille
difficoltà che hanno di pagamento dei fornitori, hanno
risolto il problema delle occupazione abusive delle
cantine.
Buongiorno,
sono un abitante del Gratosoglio, che, come tanti penso, si è stancato della situazione di forte degrado del
nostro quartiere. Da qualche tempo ormai le nostre
strade sono scenario di scorribande e atti di vandalismo nonché di furti nei palazzi, negli appartamenti e
nelle cantine.
Per non parlare di quei casi in cui, proprio in queste
ultime, si sono insediati dei senza tetto che le usano
come dormitorio e come latrina, lordandole con i loro
escrementi e le loro immondizie, forzando le porte per
occupare letteralmente gli spazi assegnati agli inquilini, ed eleggerli a loro residenza, dato che li hanno ar-
redati di materassi e quant’altro.
Non sto nemmeno a descrivere l’odore che si percepisce entrando in cantina! Che come se non bastasse,
sono state infestate anche dai topi! Io stesso sono stato vittima di furti di materiale che utilizzo per lavoro,
subendo ingenti danni economici.
Nonostante la denuncia dell’accaduto, le segnalazioni,
l’ultima delle quali avvenuta proprio mentre due individui stavano cercando di forzare la mia cantina, colti
sul fatto e messi in fuga, e chiamata la pattuglia del caso che mi rispondeva: “Ma lei ci deve chiamare quando questi sono dentro alla cantina!”, presentandosi
ben 30 minuti dopo la chiamata! Sono veramente
stanco di subire, senza che nessuno intervenga per
salvaguardare la mia sicurezza e quella degli altri abitanti del quartiere. A mio parere dovrebbero essere
create delle iniziative per cercare di risolvere la questione, e dare visibilità a ciò che sta accadendo, restituire gli spazi popolari agli abitanti del quartiere, e migliorare la qualità di vita di noi tutti!
Gentile direttore,
nel leggere della problematica segnalata nella lettera
che mi ha inviato vorrei segnalare che la stessa è da tem-
po all’attenzione sia dell’assessorato alla Sicurezza che
del Consiglio di Zona.
Già nel corso mese di giugno, infatti, nell’ambito delle
iniziative adottate per attenuare le criticità ricollegabili
alla presenza della Fondazione Fratelli di San Francesco, la Polizia Locale, su specifica richiesta dell’assessore
Granelli ha effettuato un monitoraggio in quell’area individuando diversi box e cantine utilizzati impropriamente ed abusivamente quali ricoveri. Sono stati quindi realizzati dall’Aler, con l’ausilio della stessa Polizia Locale, interventi per la messa in sicurezza degli immobili.
Il problema si è riproposto dopo non molto, già a fine
agosto, con conseguente nuova sollecitazione all’Aler a
provvedere.
Ciò premesso, colgo la segnalazione del vostro lettore per
sensibilizzare ulteriormente gli organi di polizia per
una più intensa vigilanza nel quartiere, invitando i cittadini a segnalare tempestivamente agli stessi qualsiasi
occupazione abusiva.
Per quel che concerne, nello specifico, la situazione del civico 246, interesserò io stesso la Polizia Locale di Zona.
Cordialmente
Raffaele Magnotta
presidente Commissione Sicurezza e Commercio Zona 5
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ANNO XVIII NUMERO 02 FEBBRAIO 2014
Il CdZ approva una nuova area cani e una pista per skaters
di Lucia Audia
presidente Commissione
Valorizzazione Aree Verdi e Agricoltura
Uno spazio per Fido
Nei giorni scorsi la Commissione per la Valorizzazione delle Aree Verdi e dell’Agricoltura del Consiglio di Zona, dopo aver votato a favore della realizzazione di un’area
cani e di un’area giochi nel Parco della Vettabia al quartiere Spadolini, che ha trovato conferma nella delibera del Consiglio
del 16 gennaio scorso, ha approvato a maggioranza dei presenti la realizzazione di
#
un’area cani anche in via Dei Missaglia, all’altezza del parco, in prossimità dell’asilo
nido. La petizione degli abitanti della via,
suffragata da numerose firme, è stata accolta e, come è stato comunicato ai primi
firmatari presenti in commissione, sarà solo una questione di tempo, ma anche questa zona avrà un’area dove poter portare in
sicurezza i loro fidi amici a quattro zampe.
Lo skate park a Le Terrazze
Il 16 gennaio il Consiglio di Zona 5, a larga
maggioranza dei presenti, ha approvato
l’individuazione di un luogo all’interno del
parco del quartiere “Le Terrazze” nel quale il Comune si impegna a realizzare uno
skate park per tutti quegli skater che da
anni hanno fatto di piazza Remo Cantoni
un luogo privilegiato di ritrovo e di acrobazie. Da più tempo il Comitato e gli abitanti
del quartiere lamentano il degrado della
piazza e il disagio causato dal convivere
con uno sport un po’ troppo “rumoroso”.
Per questo motivo, la Commissione per la
Valorizzazione delle Aree Verdi e dell’Agricoltura, congiuntamente alla Commissione Sport della Zona, ha individuato un’area posta all’interno del parco in una zona,
centrale sì, ma lontana dalle abitazioni
che possa essere destinata, nei prossimi
mesi, alla realizzazione di un luogo attrezzato nel rispetto delle norme sulla sicurezza. Un luogo che possa costituire per gli
appassionati di questo sport un posto di
aggregazione e di identificazione, sostituendosi a una piazza che potrà essere ripristinata al suo naturale utilizzo.
La Commissione Verde, nell’individuazione del sito, ha posto la condizione che la
realizzazione dell’opera, che inciderà su
circa 400 metri quadrati, non comporti
l’abbattimento di piante o alberi, che non
Istallati in Zona 5
tre autovelox
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Investiamo nell’acqua per un servizio
sempre migliore: i nuovi pozzi del 2013
Nel periodo 2013 - 2019 per il solo settore acquedotto il Gruppo Cap investirà oltre 170 milioni di euro
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intacchi troppo il verde e che sia collocata
lontano dal percorso circolare interno al
parco, in modo da non arrecare disturbo a
chi si trovi a passeggiarvi.
È questo certamente uno dei primi passi
che il Consiglio di Zona compie per contrastare il degrado di un quartiere che gode della vicinanza di un’importante area
verde cittadina che nei prossimi mesi dovrebbe essere interessata dai lavori per la
realizzazione del primo lotto del Parco del
Ticinello (su aree di proprietà comunale),
di cui la Commissione per la Valorizzazione del Verde si è recentemente occupata.
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a Polizia Locale ha istallato 3 autovelox fissi nella nostra zona.
Per la precisione in via Chiesa
Rossa, via dei Missaglia e in viale Famagosta; chi supererà il limite di 70 km
orari, incorrerà in multe salate. Le altre
vie cittadine in cui sono stati istallati
gli autovelox sono via Parri, via Fermi,
viale del Ghisallo e via Palmanova. Oltre a questi dispositivi fissi la polizia locale sta aumentando i controlli lungo
le strade con maggiori criticità con stazioni mobili di telecontrollo. Secondo i
dati prodotti dalla Polizia Locale le sanzioni per superamento del limite di velocità sono oltre 2mila al mese.
L
L’ultimo battito
del Beat
n occasione dell’Autunno Americano, manifestazione fortemente voluta dalla città di Milano per omaggiare la cultura americana del secondo
Novecento, non poteva mancare “L’ultimo battito del Beat”, spettacolo di teatro di narrazione e cabaret, con brevi
inserti di danza sul tema della bellezza,
dalla mitologia classica alla beat generation. Lo spettacolo andrà in scena
giovedì 6 febbraio con inizio alle ore
21.30, nel tempio del cabaret meneghino - La Corte dei Miracoli, di via Mortara 4 (zona porta Genova). Lo spettacolo è proposto da Renato Converso, padrone di casa, e dal gruppo Teatroscienza, compagnia teatrale nata e sviluppatasi nell’ambiente universitario.
Ingresso 15 euro compresa consumazione. Per info e prenotazioni: La Corte
dei Miracoli Cabaret – tel. 02/89402405
C.M.
I
5
ANNO XVIII NUMERO 02 FEBBRAIO 2014
L’attività dell’AISTP
A febbraio, alla Casa per la Pace
Accanto ai giovani, per il lavoro Un corso per gestire
Ex professionisti e manager aiutano gratuitamente chi vuole
i gruppi e la leadership
intraprendere nuove attività e chi si avvicina al mondo del lavoro
rasmettere la nostra conoscenza professionale ai
giovani io lo considero quasi un dovere! Un modo
per impiegare utilmente la nostra esperienza accumulata. La motivazione più importante all’impegno mio e
dei miei colleghi? Il ritorno che quest’attività ci dà nel farci
sentire vivi, ancora utili alla società e in particolare ai giovani, la cui frequentazione e vicinanza ci fa un gran bene».
È così che mi spiazza Gualtiero De Monti, membro del direttivo e presidente di AISTP Milano, perché mi aspettavo il
solito “ritornello” sul volontariato. E invece no, usa queste
parole senza retorica, con una fermezza che lascia trasparire tutta la passione che, con lui, un gruppo di ex dirigenti
(ai quali negli anni si sono aggiunti ex professionisti ed ex
insegnanti) hanno messo nel portare avanti un prezioso e
insostituibile impegno. Di che si tratta? È un servizio che offre in modo totalmente gratuito assistenza ai giovani diplomandi o laureandi per prepararli all’ingresso nel mondo del
lavoro, e che dà una mano a fronteggiare eventuali difficoltà
sul lavoro o un supporto professionale a chi voglia avviare
un’attività in proprio avendo maturato un’idea di impresa. I
gruppi principali dell’attività di Aistp sono infatti due: “Giovani & Impresa” e “Sviluppo Imprenditorialità”.
Il Progetto SI, Sviluppo Imprenditorialità, prevede una serie
di incontri nel corso dei quali i soci “Tutor” forniscono al
candidato un supporto mirato per valutare il progetto imprenditoriale, far emergere i problemi collegati e sostenere
il candidato nell’affrontarli per trovare le possibili soluzioni.
I Tutor offrono il servizio di accompagnamento che assiste
chi desidera iniziare o migliorare un’attività in proprio, verifica la fattibilità del progetto e le soluzioni più appropriate,
ne supporta la realizzazione tramite pareri, informazioni,
documentazioni, confronto di esperienze, segue il candidato in tutti i passi necessari fino alla redazione di un Business
Plan e al lancio dell’iniziativa. «Nel nostro lavoro di sostegno
all’imprenditorialità, che ci piace definire “accompagnamento”, coi candidati arriviamo a redigere i business plan
dei progetti che poi, in base alle loro peculiarità, vengono
inoltrati agli enti che ne valutano la finanziabilità e, in caso
positivo, avviano il finanziamento. Tengo a chiarire che ci
sosteniamo con le nostre quote associative e che gli enti finanziatori, quali il Fondo Welfare Ambrosiano o PerMicro ci
aiutano con modeste cifre. I soldi scarseggiano!».
«Voglio ora parlare del nostro Gruppo G.&I, cioè del Progetto Giovani & Impresa – continua De Monti – nel quale siamo
attivi in quanto membri del Network Sodalitas, Fondazione
di Assolombarda. Nell’ambito di questa collaborazione seguiamo alcune scuole, segnatamente le classi dell’ultimo
«T
anno prima del diploma; di solito si tratta di istituti tecnici,
come il Cattaneo, l’Oriani Mazzini o altri istituti di Milano o
dell’Hinterland. Ci viene affidata per una settimana una
classe di diplomandi e in quella settimana, nel normale orario scolastico, attraverso una didattica interattiva trasmettiamo agli allievi cos’è il mondo del lavoro, come sono organizzate le aziende, quanto è importante la comunicazione,
come si redige un curriculum vitae, come si sostiene un colloquio di assunzione… e così via. È un’attività molto apprezzata dalle scuole e soprattutto dagli allievi, che sono
grati per questa opportunità di formazione che i programmi
scolastici ancora non riescono a fornire». Un nuovo impegno
per il 2014 sarà il Progetto Alternanza Scuola Lavoro, fortemente sostenuto dal MIUR (Ministero Istruzione Università
Ricerca) e che inizialmente avvieremo presso l’Istituto Cavalieri. In collaborazione con la benemerita Società Umanitaria, abbiamo inoltre iniziato un programma di formazione
per i giovani che vogliono dedicarsi all’attività artigianale di
panificatori e già frequentano i relativi corsi “tecnici” presso
la Società Umanitaria stessa.
Qualche numero: a Milano siamo oltre trenta soci e, voglio
sottolineare, tutti attivamente impegnati (quindi niente soci dormienti). In ognuno dei due Gruppi è attiva circa la
metà dei soci, alcuni lo sono in ambedue i Gruppi.
Il Gruppo SI nel 2013 ha accompagnato oltre 60 candidati,
arrivando a realizzare i Business Plan per circa il 40% degli
stessi. Altri progetti non sono stati completati per la difficoltà del proponente a quantificare i dati.
Il Gruppo G&I opera in 12 Istituti Scolastici Superiori, nel
2013 ha tenuto 30 corsi a circa 800 studenti.
a Casa per la Pace Milano ha organizzato per i giorni 15-16 e 2223 febbraio il corso Come diventare facilitatore di gruppi. Docenti: Pino
De Sario, psicologo sociale, professore
all’Università di Pisa e Anna Fazi, facilitatrice sociale.
Il corso offre strumenti a chi vuole riuscire a facilitare riunioni e percorsi per
prendere decisioni dal basso col metodo del consenso e per portare un gruppo a sperimentare la leadership diffusa.
La metodologia prevista è teorico-pratica. Si tratta di un corso esperienziale
per la crescita dei gruppi e della persona, rivolto ad adulti, volontari, associazioni, coordinatori, insegnanti,
operatori del sociale, educatori. Quota di iscrizione: 100 euro per i due
weekend. «Ma se qualcuno ha difficoltà economiche – ci dicono dalla
Casa per la Pace - queste non devono
essere un ostacolo per la partecipazione al corso».
Oltre al corso per facilitatori, la Casa
per la Pace propone in primavera il
L
A chi rivolgersi per partecipare
“Sei un dirigente o un professionista in pensione? Vieni con
noi, metti la tua esperienza al servizio dei giovani!”
Lo slogan che campeggia nella home del sito (www.aistpmilano.it/milano) la dice lunga sull’attività di quest’associazione, che si ispira a principi della solidarietà umana e della
convivenza civile. AISTP (Associazione Italiana per lo Sviluppo e il Trasferimento della Professionalità) venne fondata a Ivrea nel ’92 da ex dirigenti dell’Olivetti (i soci sono portatori di esperienze maturate in diversi campi di quella
realtà aziendale), ed è un’associazione di volontariato Onlus, iscritta al registro provinciale nella sezione Impegno Civile. La sede centrale è a Ivrea, con sedi territoriali a Milano
e Ivrea, operativamente autonome; attualmente conta complessivamente un’ottantina di soci.
AISTP è una delle associazioni di volontariato che beneficiano dei contributi del 5 per mille. Il Codice Fiscale per la
destinazione è 93014610013.
“Dopo anni di attività”, si legge nel sito, “siamo alla ricerca
di nuovi – e più giovani – soci, che possano mettere a disposizione un po’ del loro tempo e soprattutto la loro preziosa
esperienza”. Gli interessati a una possibile partecipazione
attiva sono invitati a mandare una mail ad [email protected] per i contatti di Milano (tel. 02 57968324) ,
via Daverio 7. Info sul sito: www.aistpmilano.it/milano
Giovanna Tettamanzi
progetto: Arte della Collettività, un
modo interattivo per coinvolgere gli
abitanti del quartiere nella ricerca di
soluzioni ai problemi e per migliorare la
qualità della vita dove viviamo. Il percorso e gli interventi pubblici verranno
ripresi e raccolti in un cortometraggio sul progetto.
Per informazioni sulle iniziative:
www.casaperlapacemilano.it
tel. 02 55230332.
Le altre attività della Casa
«Il mondo ha bisogno di persone che
lottino per la Pace con la stessa intensità con cui altri si battono per la
guerra».
Questo è il motto della Casa per la Pace,
(in via Marco D’Agrate 11), all’interno
della quale si trovano una biblioteca dove consultare e prendere in prestito
gratuito 200 volumi su argomenti come:
intercultura, disarmo, violenza, nonviolenza, conflitti, mafia, ecologia, economia, cooperazione, educazione alla pace; e uno Sportello informativo per il
Servizio volontario europeo. La
Casa per la Pace organizza inoltre mostre, corsi sulla gestione
positiva dei conflitti; laboratori
di autoproduzione; seminari di
Teatro dell’oppresso; incontri di
scambio in lingua; una scuola di
italiano per donne straniere,
campagne contro il traffico d’armi, i bambini soldato, le spese
militari; e mette a disposizione
uno spazio dove proiettare film,
organizzare serate culturali.
Visita pastorale
del cardinale Angelo Scola
omenica 19 gennaio, in occasione del 50° anniversario della
consacrazione della Parrocchia
San Antonio Maria Zaccaria (Samz), in
via San Giacomo, l’arcivescovo cardinale Angelo Scola ha incontrato la comunità, assieme ai rappresentanti delle
parrocchie del Decanato dei Navigli.
La cerimonia ha avuto momenti molto
sentiti e partecipati dalla Comunità.
È stata anche fatta un’analisi del quartiere sorto intorno agli anni ‘60 con le
D
funzioni parrocchiali che si tenevano
presso la vecchia chiesetta, antica Chiesa
Rossa, attualmente inserita nel parco.
Si è poi parlato delle situazioni esistenti
in un quartiere abitato da molti anziani
con le loro infinite problematiche.
Un pensiero importante è stato dedicato
agli stranieri e agli emarginati residenti.
Inoltre, il cardinale si è dimostrato molto compiaciuto per l’ottimo andamento
delle attività oratoriali.
Alberto Pezzoni
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6
ANNO XVIII NUMERO 02 FEBBRAIO 2014
Dove c’erano le mafie ora c’è un condominio sociale
Terzo Forum delle
Politiche Sociali
Il vicensindaco De Cesaris e l’assessore Majorino hanno consegnato le chiavi
del bene confiscato al consorzio di soggetti del terzo settore che lo riqualificherà
Segue dalla prima
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«Lo scorso giugno la Prefettura – ha ricordato l’assessore Majorino – ha consegnato
la cascina con procedura d’urgenza al Comune di Milano, affinché fosse messa in
sicurezza. Si è perciò pensato subito alla
realizzazione di un pensionato sociale dove poter ospitare soprattutto famiglie rimaste senza casa. Nel giro di soli sei mesi,
con un bando, il bene è stato assegnato e
il consorzio Sis, che lo aprirà al più presto
alla cittadinanza con le prime iniziative.
Questo è il bello di restituire alla legalità
e alla collettività ciò che era stato acquisito con attività illecite. Una realtà sempre più diffusa a Milano – ha concluso
l’assessore - che ha centinaia di beni confiscati alle mafie, oggi quasi tutti impiegati con finalità sociali».
La cordata che gestirà la cascina è composta da “Sistema Imprese Sociali – Sis”
che, vista l’esperienza acquisita in questi
anni, farà da capofila; seguono “Arci Milano”, “Cooperativa Chico Mendes ” specializzata in negozi del mercato equo-solidale e “La Strada ”, gestori della scuola di
via Piazzetta, in zona viale Omero. Secondo quanto illustrato nel progetto “Casa
Chiaravalle da un luogo per uno a un luogo per tutti”, nel giro di un anno la cascina tornerà a vivere. Appena conclusi i lavori di ristrutturazione e riorganizzazione
degli spazi, la cascina potrà ospitare una
cinquantina di persone. Tra queste, innanzitutto, giovani coppie o famiglie già
provenienti da una esperienza abitativa
condivisa e di supporto all’accoglienza di
persone fragili (abitanti consapevoli) e
proposte di “abitare temporaneo” per studenti, lavoratori o persone in emergenza
abitativa. Prevista anche, in vista di Expo
2015, la costruzione di una piccola foresteria e ostello della gioventù.
L’ampio terreno circostante, circa 15 ettari, tornerà ad essere coltivato con l’inserimento lavorativo di persone con disabilità
e adulti in difficoltà (personale cooperative B).
Le attività agricole e di trasformazione,
vendita di prodotti agricoli contribuiranno al sostegno economico del progetto.
Nel frattempo, per diventare subito luogo
aperto alla cittadinanza, e quindi al quartiere e al vicino borgo di Chiaravalle, la
Cascina ospiterà attività di animazione e
promozione del territorio, in connessione
In via S. Teresa, nel quartiere Chiesa Rossa
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ziani, per la successiva apertura del
punto vendita. Attualmente tra i clienti
ci sono ristoranti, panifici, e visto l’utilizzo di prodotti biologici, si può ipotizzare che anche i Gas (gruppi di acquisto solidale) di Milano e dintorni potranno diventare clienti, si parla anche
di un colosso del mobile, con punti di ristoro... ma, per ora, non si vuole anticipare nulla!
Il grande insegnamento che ci trasmette questo progetto, solo in apparenza
piccolo, è che imparare è per tutti, e
che anche attraverso una scelta attenta
degli strumenti da lavoro, qui possono
essere inserite persone con disabilità
piuttosto gravi.
L’assaggio effettuato nel corso della visi-
Immobili
sequestrati
in Lombardia
a Lombardia e Milano sono tuttora ai
primi posti in Italia per numero di immobili e aziende confiscatI alle mafie: secondo i dati della Anbsc (Associazione nazionale beni sequestrati e confiscati), sono
quasi mille i beni sequestrati in Lombardia
(quarta in Italia dopo Sicilia, Campania e
Calabria e prima della Puglia), di cui la
metà nella sola provincia di Milano. A Milano città, tra aziende e immobili, sono
stati più di 450 i beni sequestrati. L’assessorato alle Politiche sociali ha attualmente
in carico 158 unità immobiliari di cui 144
già assegnate. Ogni anno a novembre si
svolge a Milano il Festival dei Beni Confiscati alle Mafie. La prossima edizione sarà
realizzata in gemellaggio con la città di Palermo in un più che ideale asse per la legalità dal nord al sud dell’Italia.
L
Tiziana Galvanini
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO AL NOCETUM
Apre Gustolab “Buoni come il pane”
opo il successo di Gustop ristorante di via Selvanesco 77, la
cooperativa di tipo B “Via Libera”, ha aperto Gustolab “Buoni come il
pane” in via Santa Teresa 18/A, proprio a due passi dalla sede del nostro
giornale.
Gustolab, le cui attività inizieranno ufficialmente il 3 febbraio, è un laboratorio
di panificazione per inserimento lavorativo di persone con disabilità che produrrà pane e dolci biologici. Sin dai primi giorni il laboratorio sfornerà 35-40
kg di pane al giorno, da lunedì a venerdì, nei fine settimana la produzione
sfiorerà i 45-50 kg.
Nel quartiere, dicono gli organizzatori,
c'è molta attesa, soprattutto tra gli an-
con le realtà locali e cittadine. Particolare
attenzione sarà dedicata aLla sensibilizzazionE sui temi della legalità e lotta alle
mafie. Le scolaresche milanesi e di altre
città d’Italia, impegnate in programmi di
analisi del fenomeno mafioso e del ripristino della legalità, saranno invitate per
giornate e vacanze-studio.
Durante il suo intervento il presidente del
Consiglio di Zona 5, Aldo Ugliano, ha dato
la piena la disponibilità del CdZ5 a sostenere i progetti della cascina, ha ricordato
l’esistenza di un altro spazio sequestrato
alla mafia in via Momigiliano e ha sottolineato il lavoro che ha portato alla apertura di spazi per la socialità in immobili “dimenticati” della zona, come in via De Andrè, in via Spaventa, in via Saponaro – qui
il presidente ha chiesto un ulteriore sforzo dal Comune per l’acquisto degli arredi
– e in via Ripamonti in un ex locale Asl.
Alla presentazione della riqualificazione
della cascina hanno partecipato il presidente della Commissione comunale antimafia David Gentili, il sindaco di Buccinasco Giambattista Maiorano e Davide
Saluzzo di Libera.
ta ha promosso a pieni voti i prodotti
presentati: pane integrale e non, squisiti panini con le noci o le olive, pizze, focacce e sul versante dei dolci ottime le
crostate con marmellata biologica.
L’assessore Pierfrancesco Majorino ha
sottolineato nel suo intervento, la vicinanza tra i progetti del laboratorio di
panificazione Gustolab e di recupero
della Cascina di Chiaravalle. In entrambi casi due beni (il primo un negozio
chiuso da anni e reso disponibile con un
bando dedicato; l’altro un immobile sequestrato alla mafia) sono stati tolti al
possibile degrado per essere restituiti
alla città e utilizzati per sviluppare progetti di valore sociale.
Tiziana Galvanini
Chiaravalle: alla Cascina Gerola
arriva il cohousing
A poche centinaia di metri dalla Cascina Chiaravalle scalda i motori un
progetto di cohousing.
Nel giro di un paio d’anni la società
Newcoh conta di trasformare la cascina diroccata e rifugio di disperati
in una comunità modello, con alloggi per 40 /50 famiglie, oltre a 500
mq di spazi comuni coperti, da decidere come utilizzare insieme ai nuovi inquilini attraverso un percorso di
partecipazione, un co-working e servizi di pubblica utilità.
Si tratta, inoltre, di un progetto che
tiene in massima considerazione le
tematiche ambientali ed energeti-
che: 0 consumo di suolo, 0 emissioni
nocive, classe A e produzione locale
di energia.
A disposizione della comunità anche
una superficie di oltre 20.000 mq di
terreno nel quale realizzare giardini,
orti e frutteti.
Il 12 febbraio alle ore 18 e alle 20,
presso l’associazione Nocetum a Milano (via San Dionigi 77), il progetto
verrà presentato al pubblico: occasione unica per conoscere più da vicino.
Per maggiori informazioni fare riferimento al sito www.cohouse.it, e
www.cohousing.it
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igiene orale e sbiancamento
conservativa - endodonzia - parodontologia
odontoiatria infantile
ortodonzia pediatrica e adulta
anchecontecnicadiallineatorisequenzialiinvisibili
protesi fissa e mobile
con nuovomateriale biocompatibile senzagancimetallici
chirurgia - implantologia
agopuntura - riabilitazione neuromotoria
fisioterapia - osteopatia
podologo specializzato
medico chirurgo specializzato
in estetica e problematiche della pelle
Aperti da lunedì a venerdì
Dalle ore 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30
02/36.53.67.30
A SL -INAIL
ANNO XVIII NUMERO 02 FEBBRAIO 2014
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8
ANNO XVIII NUMERO 02 FEBBRAIO 2014
Inchiesta di Milanosud
Tetti in eternit, ecco la situazione in Zona 5
Sono 75 gli edifici da bonificare, 79 sono stati già messi in sicurezza in questi anni. Leggi e mezzi a disposizione
sono però insufficienti per costringere le proprietà a intervenire nei tempi previsti
La grande lentezza
S
e, come nella Francia del 1789, fossimo chiamati a compilare i
nostri Cahiers de doléances da consegnare al governo della città,
non credo avremmo difficoltà a segnalare quello che non va. In particolare siamo sicuri che, a prescindere dal sistema di valori e delle
priorità di ognuno di noi, la stragrande maggioranza dei milanesi
indicherebbe nella lentezza dell’azione amministrativa uno dei
principali problemi.
Conservatori o progressisti, donne o uomini, giovani o anziani tutti
abbiamo avuto esperienza di come ogni intervento pubblico si protragga in modo esasperante, in particolare nei lavori pubblici. È
questo un campo dove, al posto di migliorare, le cose sembrano addirittura peggiorare con il passare del tempo e farsi sempre più lente, in barba alle nuove tecnologie, a tutte le invenzioni di questi ultimi decenni e ai buoni propositi di chi si alterna a Palazzo Marino.
Come giornale quando un’opera annunciata non arriva chiediamo
sempre il perché, ma è come entrare in un labirinto kafkiano, surreale e indeterminato. La responsabilità non è mai in capo a un soggetto preciso, ma è sempre frazionata, multipla, spesso addirittura
attribuita a entità – considerate – non individuali e quindi a cui non
si può chiedere conto. Quante volte abbiamo sentiro dirci: «è la procedura», «manca il personale» o ancora «è il regolamento» magari
allargando le braccia. Il risultato è che le cose non funzionano, i cittadini sono completamente sfiduciati e, come riflesso, l’intera macchina sociale è inceppata.
Questo è esattamente quello che succede per le bonifiche dall’amianto, di cui parliamo in queste due pagine. Ma non si tratta di un
caso isolato. Solo per stare nella nostra zona da mesi, talvolta anni,
ci sono interventi che come fantasmi aleggiano intorno a noi, senza
mai manifestarsi concretamente. Tra questi, a memoria, possiamo
evocare: il parcheggio interrato di piazza Abbiategrasso (dopo molteplici rinvii, i lavori sarebbero dovuti iniziare a fine 2013); le strisce
blu sempre in piazza Abbiategrasso (annunciate nel 2012); la riparazione della centralina idroelettrica alla Conca Fallata (l’anno scorso doveva essere presentato un progetto per rimetterla in moto); la
nuova viabilità del quartiere Stadera (progetto esecutivo del maggio scorso, soldi a disposizione, ma è tutto fermo); la realizzazione
del prolungamento di via Gaber (i lavori sono iniziati nel settembre
2012, si sarebbero dovuti concludere dopo un anno esatto, ma sono
ancora lì); la realizzazione del passaggio pedonale tra viale Giovanni da Cermenate e via Isimbardi (si doveva fare nella primavera estate del 2013); la sistemazione delle strade interne a Gratosoglio
sud (se ne parla da anni, ma ancora non si vedono); la riqualificazione dei palazzi Aler di Gratosoglio sud, del quartiere Stadera e di via
Spaventa (abbiamo perso il conto degli annunci di inizio lavori). Se
poi si apre il capitolo degli interventi in cui è intervenuta la magistratura, gli anni diventano decenni.
Naturalmente non tutto è così, per fortuna. Esistono casi in cui le cose funzionano. Come per l’istallazione del monta scale nella scuola
di via Baroni 73, richiesto per consentire a una bambina con difficoltà motorie di muoversi nella scuola. Non c’erano monta scale in
Comune e non esisteva neanche un appalto che ne permetteva l’acquisto. In altri casi si sarebbe aspettato magari il successivo bilancio
preventivo, scaricando la responsabilità di trovare la soluzione su altri. Ma stavolta le cose sono andate diversamente. Funzionari e tecnici del Comune hanno prima messo a disposizione un trattorino,
per consentire alla bambina di muoversi con l’aiuto del personale
della scuola e dei genitori. Poi hanno recuperato un monta scale da
un’altra scuola, lo hanno riadattato e lo stanno istallando in questi
giorni. Altri interventi veloci ed efficaci - considerata la complessità
del problema - sono stati quelli effettuati lungo via Selvanesco, per
fermare i falò inquinanti e iniziare ad arginare il degrado.
Ecco, ci piacerebbe che fosse sempre questo lo spirito e il modo con
cui si affrontano i problemi. Non vogliamo rassegnarci al peggio.
PS – A New York hanno annunciatonei giorni scorsi la realizzazione
di un grattacielo di 432 metri in piena Manhattan. Sarà pronto entro
il 2015. Più o meno il tempo, se tutto va bene, che sarà necessario
per realizzare i circa 200 metri del prolungamento di via Gaber.
Stefano Ferri
L’edificio di via Campazzino 12. Doveva essere bonificato entro maggio 2012.
Segue dalla prima
Il sistema delle verifiche
Per capire le ragioni del nostro allarme bisogna aprire una parentesi su
come avvengono i controlli da parte di Comune e Asl. Come detto, ogni
edificio con l’amianto è stato censito, partendo dai rilievi aerei, dalle segnalazioni dei cittadini e dalle autodenunce delle proprietà, fatte a seguito dell’approvazione di leggi nazionali e regionali sull’obbligo di eliminazione dell’amianto negli immobili. Sulla base delle analisi compiute dai tecnici – sono iniziate nel 2008, dopo la firma di un “Protocollo
amianto” tra Asl, Arpa e Comune – per ogni immobile è stato determinato un periodo, che va da 1 a 3 anni, entro il quale i manufatti in amianto
devono essere “messi in sicurezza”, ovvero rimossi, coperti o incapsulati.
Se questo non avviene entro la tempistica stabilita, il Comune manda
una diffida alla proprietà. Se ancora non succede niente, la pratica torna nelle mani della Asl, che fa un sopralluogo, per verificare se c’è un pericolo certo e imminente per la salute dei cittadini. In questi casi il Comune interviene, bonifica e poi addebita i costi alla proprietà. «Ma è successo in rarissimi casi», ci spiega il presidente Ugliano. E questo, se da
una parte ci può tranquillizzare, dall’altra suscita sentimenti opposti, visto che siamo in presenza di edifici – nella maggior parte dei casi – con
tetti in eternit con alle spalle anni e anni di vita.
Se la proprietà è latitante
Quando la proprietà non risponde alle sollecitazioni, né agisce di fronte
alle diffide del Comune, che succede? Praticamente niente. «La legge
non prevede sanzioni per i proprietari inadempienti – dice Aldo Ugliano
– che possono in questo modo rimandare gli interventi ben oltre i termini, sfruttando anche la lentezza della macchina comunale di verifica».
Una strategia che paga, visto che il Settore Politiche Ambientali del Comune, che si occupa di queste pratiche, conta solo tre persone e il Settore Bonifiche della Polizia locale, che compie i sopralluoghi, disponendo di soli 5 agenti, non sta certo meglio. Tutto questo a fronte di una presenza di tetti in amianto in città, che possiamo supporre vicino al migliaio, visto che solo nella nostra zona se ne contavano 150.
L’edificio di via Palmieri 46. Dopo le proteste di cittadini e CdZ5 è stato bonificato.
dei costi alla proprietà. Nello stesso periodo il consigliere di Zona 5 Massimiliano Toscano (M5S) ha presentato numerose interrogazioni, per
chiedere un intervento urgente. Ci sono stati anche un intervento e un
sequestro da parte della Polizia provinciale per scarichi idrici abusivi e
stoccaggio di rifiuti pericolosi. Nonostante tutto questo siamo a febbraio
2014, ma i centinaia di metri quadrati di tetto di eternit sono ancora lì.
Se questa è la “velocità di intervento” la situazione è certamente preoccupante, considerato anche che gli immobili che devono essere bonificati quest’anno sono 21, a cui si aggiungono i circa 30 edifici che già dovevano essere bonificati. Se i tempi di verifica e la prontezza di intervento delle proprietà sono quelli mostrati finora nella maggioranza dei
casi, il rischio che casi come Campazzino 12 si moltiplichino, con grave
pericolo della salute dei cittadini, è alto.
Ruolo dei cittadini e del CdZ
Di fronte a questa situazione e ai pericoli per la salute dei cittadini, Comune e Asl non possono rimanere indifferenti. La via maestra, in attesa
che la Regione approvi una legge più stringente, che comprenda sanzioni per le proprietà che non bonifichino nei tempi, è potenziare gli uffici
competenti. Non è più tollerabile che, a causa della mancanza di personale, tra un passaggio e l’altro del percorso di verifica passino mesi: l’amianto non aspetta i tempi della burocrazia.
Intanto i cittadini e le istituzioni locali possono fare la loro parte. «Come
è successo l’anno scorso di questi tempi per la ex Bolliger di via Palmieri 46, e più recentemente per un edificio di via Barrili 31 – spiega Ugliano – casi in cui il CdZ insieme ai cittadini si sono mobilitati, incontranSegue nella pagina accanto
Gli immobili da bonificare
Chiusa questa parentesi sulle procedure di verifica, se si scorre la lista
degli edifici ancora da bonificare in Zona 5 salta all’occhio che ci sono
circa 30 immobili (per termini scaduti o perché “Al vaglio della Asl”) che
sarebbero dovuti essere già stati messi in sicurezza. Tra questi edifici ce
ne sono due che già da ora costituiscono motivo di forte preoccupazione
per la salute dei cittadini. Si tratta dell’immobile di via Bazzi 12, un ex
insediamento industriale posto sotto sequestro, che oltre all’eternit degradato con ogni probabilità nasconde altre sostanze chimiche pericolose al suo interno; e dell’immobile di via Campazzino 12, la cui storia è
esemplificativa dell’inefficienza degli strumenti legislativi e delle scarsità delle risorse a disposizione. L’edificio, che si trova accanto a un parco giochi e ad un ristorante, doveva essere bonificato entro il maggio
2012, cosa che la proprietà non ha fatto, continuando ad affittare l’immobile. Dopo la diffida del Comune, anche questa inascoltata, l’Asl ha
compiuto un sopralluogo nel febbraio del 2013, denunciando uno stato
di notevole degrado dei manufatti in amianto presenti. Il Comune, due
mesi dopo, ha inviato una nuova diffida, in cui ha ordinato la bonifica entro lo scorso agosto, minacciando un intervento d’ufficio, con addebito
L’edificio di via Volvinio 24. L’Asl ha stabilito come termine per la bonifica ottobre 2016.
9
ANNO XVIII NUMERO 02 FEBBRAIO 2014
do le proprietà per sensibilizzarle e inducendole a interveni- Per le segnalazioni
re. Certo esiste un anche un ostacolo di tipo economico – ha Le segnalazioni delle presenze di amianto negli edifici, sia sui
concluso il presidente. Nonostante le detrazioni fiscali di leg- tetti che in altri manufatti (grondaie, rivestimenti ecc.) vange, non sono rari i casi di prono inviate al Settore Attuazione Poprietari disposti a intervenilitiche Ambientali, Ufficio Emerre, ma che non hanno le rigenze Ambientali del Comune di
sorse per iniziare i lavori. Per
Milano, piazza Duomo 21, Tel.
provare a risolvere a questo
02.884.67697 - mail: mta.uffemeproblema abbiamo proposto
[email protected].
al Comune di farsi promotoIn caso invece di raccolta e smaltire con le banche di un promento di piccole quantità di amiandotto finanziario dedicato,
to di uso domestico e di dimensioni
che andasse incontro alle
limitate, come fioriere, davanzali,
proprietà, ma l’assessorato
piccole tettoie, lastre e pannelli, è
all’Ambiente non è parso,
possibile rivolgersi all’Amsa
purtroppo, interessato a un L’edificio di viale Orltles 58: è diffidato, deve bonificare subito.
(www.amsa.it).
progetto del genere».
Stefano Ferri
Edifici e aree già bonificati
Edifici e aree da bonificare
Via Adige 2
Via Agnesi 10
Alzaia Naviglio Pavese 396
Via Ampola 9
Via Antonini 66
Via Ausonio 7 e 9
Via Avancini 17
Via Balbo 1
Via Barrili 31
Via Barrili 44
Via Bellarmino 23/a
Via San Bernardo 16/6
Via San Bernardo 22/6
Via Bligny 43
Via Boffalora 116/13
Via Bordighera 27 e 29
Via Bordighera 31
Via Bottoni 7
Via Brioschi 96
Via Broni
Via Campazzino 40
Via Campazzino 41
Via Campazzino 55/a
Via Cascina Belcasule 3
Via Cascina Belcasule 6
Via Cassano d'Adda
Via Cassoni 16
Via Chiesa Rossa 157
Via Chiesa Rossa 191
Via Crema 11
Via Chiesa Rossa 243
Via De Sanctis 10
Via De Sanctis 52
Via Gardone 22
Via Giovanni da Cermenate 32 e 40
Via Giovanola
Via Guarneri 24, scale A e F - Lavori in corso
Via Guarneri 24 ed. B,C,D,
Ubicazione
Via Balbo 27
Via Bazzi 12
Via Bligny 13/a (condominio)
Via Bligny 13/a (box)
Via Bligny 42
Via Bordighera 33
Via Borromini 6
Via Brioschi 45/2
Via Campazzino 11
Via Campazzino 12
Via Campazzino 46
Via Campazzino 68
Via Carcano 4 e 6
Via Carcano 22
Piazza Carrara 19
Via Chiesa Rossa 65
Via Chiesa Rossa 175-1
Via Chiesa Rossa 243 e 245
Via Cuore Immacolato di Maria 7
Via Custodi 5
Via De Sanctis 1
Via San Dionigi 93/3
Via San Dionigi 95 e 97
Via San Dionigi 99/a
Via San Dionigi 101
Via San Dionigi 103
Via San Dionigi 105
Via San Dionigi 111
Via San Dionigi 117/a
Via San Dionigi 119/a
Via San Dionigi 121
Via Feraboli 15
Via Giovanni da Cermenate 1
Corso San Gottardo 30
Via Guarneri 24 (scale A, F)
Via Guarneri 24 (A1-2; B1 e 2C, D, E, F1 e 2)
Va Isimbardi 6 - 19
Viale Isonzo 52
Viale Isonzo 22
Via Lorenzini 3
Via Medaglie d'oro 4
Via Dei Missaglia 46/3 (bocciodromo)
Via Orobia 31
Viale Ortles 6
Viale Ortles 58
Viale Ortles 81
Via Oslavia 28
Via Pescara 36
Via Pichi 15
Via Pichi 16
Via Quaranta 12
Via Quaranta 44
Via Quaranta 49
Via Quintosole 16
Via Quintosole 42
Via Rimini 11
Via Ripamonti 16
Via Ripamonti 248
Via Ripamonti 436
Via Ripamonti 514
Via Ripamonti 586
Viale Sabotino 5
Via Selvanesco 57 (Zanardi)
Via Sforza Ascanio 61
Via Sforza Ascanio 75
Via Sforza Ascanio 75 (rist. Grand Hotel)
Via Sforza Ascanio 99
Via Soperga 59
Via Spezia 5
Via Spezia 45
Viale Tibaldi 28 - 30
Via Troilo 6
Via Valla 16
Piazza XXIV maggio (chioschi)
Via Verro 90
Via Volvinio 24
Corso San Gottardo 41
Via Imperia 2 (incapsulato)
Via dell'Innominato 2
Via Isimbardi 41
Viale Isonzo
Viale Isonzo 50
Viale Isonzo 54
Piazza Lodi 4
Via Meda 25
Via Medeghino 10
Via Medeghino 11
Via Medeghino 12
Via Medeghino 16
Via Medeghino 25
Via Medeghino 31 (incapsulato)
Viale Ortles 10
Via Palladio 18
Via Palmieri 33
Via Pasinetti 4
Via Pizzi 27
Via Quaranta 45
Via Quaranta 50
Via Quintosole 24
Via Ripamonti 90/a
Via Ripamonti 541/1 (rimosso)
Va Riva di Trento 6, 8 e 10
Va Riva di Trento 11
Va Selvanesco 57
Via Sforza Ascanio 81 e 83
Via Sibari 15
Via Spezia 15
Viale Tibaldi 14
Via Tirso 9
Via Troilo 8
Via Vallarsa 24 e 26
Via Valtorta 32
Via Valtorta 57
Via Verona 8
Via Verro 46
Via Volvinio 46
Via Zamenhof 11
LA RIABILITAZIONE
™Rieducazione motoria mediante
fisioterapia in acqua
™Fisioterapia di gruppo in acqua
La rieducazione motoria mediante fisioterapia in
acqua, è un attività terapeuticoterapeutico-riabilitativa che ha
l’obiettivo di favorire un’organizzazione del
movimento in condizioni patologiche.
patologiche.
(Responsabile Medico dott. G. Ronchi)
Tempi e note
Al vaglio della Asl
Area sotto sequestro
Al vaglio della Asl
Verifiche in corso
Da rimuovere entro gennaio 2014
Al vaglio della Asl
Da rimuovere entro dicembre 2013
Da rimuovere entro settembre 2016
Da rimuovere entro luglio 2016
Al vaglio della Asl
Da rimuovere entro gennaio 2014
Da rimuovere entro dicembre 2015
Da rimuovere entro marzo 2014
Verifiche in corso
Al vaglio della Asl
Da rimuovere entro agosto 2015
Da rimuovere entro dicembre 2013
Da rimuovere entro marzo 2015
Revisione biennale gennaio 2014
Al vaglio della Asl
Da rimuovere entro luglio 2016
Da rimuovere entro aprile 2014
Da rimuovere entro giugno 2014
Da rimuovere entro maggio 2014
Da rimuovere entro maggio 2014
Da rimuovere entro maggio 2016
Da rimuovere entro maggio 2014
Da rimuovere entro maggio 2016
Da rimuovere entro maggio 2016
Da rimuovere entro maggio 2014
Da rimuovere entro maggio 2014
Da rimuovere entro aprile 2014
Da rimuovere entro maggio 2014
Emessa diffida
Da rimuovere entro dicembre 2013
Al vaglio della Asl
Verifiche in corso
Da rimuovere entro ottobre 2015
Al vaglio della Asl
Da rimuovere entro aprile 2014
Revisione biennale febbraio 2015
Da rimuovere entro ottobre 2016
Da rimuovere entro settembre 2014
Da rimuovere entro giugno 2014
Al vaglio della Asl
Revisione biennale settembre 2014
Da rimuovere entro agosto 2014
Da rimuovere entro aprile 2016
Al vaglio della Asl
Da rimuovere entro settembre 2014
Al vaglio della Asl
Da rimuovere entro marzo 2016
Revisione biennale maggio 2015
Da rimuovere entro marzo 2016
Da rimuovere entro febbraio 2014
Da rimuovere entro settembre 2016
Al vaglio della Asl
Da rimuovere entro marzo 2015
Al vaglio della Asl
Verifica biennale marzo 2015
Verifiche in corso
Da rimuovere entro giugno 2014
Al vaglio della Asl
Al vaglio della Asl
Al vaglio della Asl
Da rimuovere entro dicembre 2015
Al vaglio della Asl
Da rimuovere entro maggio 2014
Da rimuovere entro dicembre 2013
Al vaglio della Asl
Da rimuovere entro maggio 2014
Al vaglio della Asl
Verifica biennale marzo 2016
Da rimuovere entro aprile 2014
Da rimuovere entro maggio 2015
Da rimuovere entro ottobre 2016
Perché è pericoloso l’amianto?
’amianto è nocivo per la salute dell’uomo
perché quando è allo stato “friabile” può rilasciare fibre potenzialmente inalabili, di dimensioni invisibili. La respirazione di queste
fibre è responsabile di patologie gravissime all’apparato respiratorio, come l’asbestosi, il carcinoma polmonare e delle membrane sierose,
principalmente la pleura (mesoteliomi). I dati
resi noti dalla Seconda conferenza governativa
sull’amianto, tenutasi l’anno scorso, in Lombardia si trova il 36% dell’amianto presente in
Italia. Secondo la conferenza, le previsioni medico-statistiche ci dicono che tra il 2015 e il
L
Significati e storia di un composto
mianto o asbesto (la prima dizione è utilizzata nei paesi di lingua neolatina e
dell’Europa meridionale, mentre la seconda
nei paesi dell’Europa settentrionale e del
nord America) sono dei silicati naturali fibrosi resistenti alla trazione, alla corrosione e al
fuoco.
Sia amianto sia asbesto sono transitati dal
greco al latino e dal latino all’italiano:
amianto significa incorruttibile, asbesto significa inestinguibile, Eternit (dal latino aeternitas, eternità) è spesso utilizzato come
sinonimo di amianto o asbesto, ma è fibrocemento ed è il nome della ditta che lo ha
prodotto. Il brevetto dell’Eternit è del 1901
A
ed è opera dell’austriaco Ludwig Hatschek.
Dal 1962 è noto in tutto il mondo che le fibre
di amianto provocano una forma di cancro.
In Italia, la legge 257/1992 ha riconosciuto i
rischi per la salute e ha messo al bando tutti
i prodotti contenenti amianto, vietando l’estrazione, l’importazione, la commercializzazione e la produzione di amianto e di prodotti contenenti amianto, ma non la loro utilizzazione. In Africa, in India, in America Latina e in buona parte dell’Asia, l’amianto è
ancora largamente impiegato.
Il 28 aprile di ogni anno è la giornata del ricordo delle vittime dell’amianto.
Laura Pantucci
Sgombero Rom
di via Selvanesco
Il 28 e 29 gennaio è stato completato
lo sgombero del campo. Ora chi bonificherà?
fine gennaio la Polizia Locale ha
completato lo sgombero della
aree limitrofe a via Selvanesco
57, rimuovendo 15 tra ruolotte e camper, che non era stato possibile spostare
nei primi interventi di sgombero, avvenuti il 7 e il 19 novembre scorsi. I mezzi,
dei quali di uno solo è stata rivendicata
la proprietà, sono stati trasportati presso la sede della Protezione Civile di via
Barzaghi e tra 60 giorni, se nessuno si
presenterà per dire «è mio!», saranno
demoliti. Dei circa 50 rom, di cui 33 minorenni, tra bosniaci e rumeni, che risiedevano ancora nell’area (che raggiungevano passando per i campi, visto
che gli accessi carrabili erano controllati 24 ore su 24 dalla Polizia Locale)
solo 7 hanno accettato di essere accolti
presso il Centro di Emergenza Sociale
di via Lombroso.
Completato lo sgombero, si apre ora la
partita legale per la bonifica dell’area
A
PISCINA
VISMARA
VIA DEI MISSAGLIA 117
2020 si verificherà il picco delle malattie legate all’amianto: 500mila le persone stimate,
che saranno colpite da malattie legate all’amianto. Statisticamente, l’età media alla diagnosi è di 68,3 anni e la malattia si presenta
anche dopo 40 anni dall’esposizione al polverino d’amianto. I numeri dei casi riscontrati di
mesotelioma alla pleura sono dovuti anche al
record di produzione di amianto che deteneva
l’Italia, secondo produttore europeo, con oltre
3,7 milioni di tonnellate di amianto grezzo
estratto dal 1946 al 1992. In Lombardia si trova il 36% dell’amianto presente in Italia.
del campo rom e di quelle limitrofe, per anni utilizzate come
discariche abusive, luogo per
falò di rifiuti inquinanti, riciclaggio e smaltimento di automezzi rubati. Il Comune pare
intenzionato a procedere d’ufficio, per poi rivalersi sulle proprietà, ma la cosa di certo non
sarà facile. A parte Giovanni
Battista Bertuzzi, legale rappresentante della Milanfer srl di via Selvanesco
57, condannato in primo grado per
«mancata bonifica» a 6mila euro di ammenda e 8 mesi di carcere, gli altri proprietari sembrano essere, per usare un
eufemismo, poco propensi a intervenire
o pagare la bonifica. E le armi giuridiche, anche in questo caso, rischiano di
essere spuntate. Uno di questi, infatti,
la società Royal Land srl, di fronte alla
diffida a bonificare del Comune si è appellata al Tar, per chiedere l’immediata
sospensione del provvedimento. I giudici amministrativi hanno accolto la richiesta e rimandato la discussione all’udienza del 5 febbraio, dove chiederanno perché il Comune ritiene la società responsabile dell’inquinamento
dell’area. Per quanto riguarda i rom
proprietari di alcune aree, appare difficile che paghino.
Giovanni Fontana
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10
ANNO XVIII NUMERO 02 FEBBRAIO 2014
Lo “sciagurato” voto di preferenza
segue dalla prima
La bozza della diarchia Renzi-Berlusconi
ha corretto questi due fatali “errori”? No.
Ovvero, lo ha fatto limitatamente al problema della soglia minima (con soluzioni
discutibili, ma non voglio entrare nel merito: è facile smarrirsi nei tecnicismi).
Non lo ha fatto per nulla riguardo al voto
di preferenza, che resta negato agli elettori oggi come ieri.
È questa la risposta della politica all’antipolitica? È continuando a sottrarre agli
elettori la facoltà di scegliere i parlamentari che si opera un riavvicinamento fra il
“palazzo” e il paese reale? È riproponendo
le liste bloccate che il Parlamento ottempera alle indicazioni della Corte Costituzionale?
Qualche giorno fa uno dei più illustri editorialisti del Corriere, Angelo Panebianco,
berlusconiano di vecchia scuola, si è felicitato per la conferma del voto bloccato in
opposizione a quella che ha definito “la
sciagurata eventualità del ritorno alle
preferenza”. Proprio così: “sciagurata
eventualità” ha scritto Panebianco sul
Corriere. “Sciagurata eventualità” è consegnare al cittadino la facoltà (libero questi di esercitarla o meno) di scegliere i
proprio rappresentanti. “Sciagurata eventualità” il ripristino di un diritto che non
una conventicola di sprovveduti, ma la
Corte Costituzionale giudica necessario
per riportare il Parlamento nell’alveo della legittimità.
Che fine ha fatto l’annosa polemica contro
il “Parlamento dei nominati”? Era una polemica che tutti i partiti – compresi i confezionatori del “porcellum”, compresi i
berlusconiani di prima e di seconda nomina - hanno in questi anni tenuto accesa
proprio per significare la loro adesione a
una generalizzata richiesta dell’elettorato
alla quale tutti – ma proprio tutti – dicevano di voler dare risposta soddisfacente.
Improvvisamente la “casta” fa la faccia feroce. Renzi si stringe nelle spalle e dice
che lui avrebbe voluto il voto di preferenza, ma che Berlusconi era contrario. Gli
esegeti del pensiero berlusconiano, come
Panebianco, ci spiegano che “le preferenze sono portatrici (insane) di due gravi
malattie”: “sovrapporre alla competizione
fra i partiti quella dentro i partiti” ed
esporre qualunque parlamentare al rischio di essere incriminato per “voto di
scambio”. Col voto di preferenza, conclude Panebianco, “fioccheranno gli avvisi di
garanzia”.
A questo volonteroso nemico del Parlamento elettivo, prestiamo altri due argomenti: 1) il voto di preferenza è storicamente esercitato assai di più nelle aree a
forte presenza mafiosa (si parla di un 90
% in Calabria contro un 14 in Lombardia,
parola di D’Alimonte, consulente principe
di Renzi); 2) la competizione interna ai
partiti fa lievitare i costi della campagna
elettorale.
Tutto ciò è in parte vero, in parte no, ma
era noto anche prima, quando il coro contro il Parlamento dei nominati era unanime, e fa parte organica della vita di una
democrazia. Di più: la competizione interna ai partiti (specie se la scelta dei candidati non è preceduta da primarie) è un
antidoto alla vocazione, insita in ogni organismo politico, di orientare il voto verso
i candidati del gruppo di maggioranza. L’elettore può sbagliare nell’espressione di
voto, farsi condizionare da strumenti propagandistici più chiassosi che sinceri, ma
almeno sceglie. Non mi pare che considerare gli elettori dei minorati mentali sia
un principio della democrazia rappresentativa. E questo non dovrebbe sfuggire a
Eugenio Scalfari, quando borbotta che le
preferenze “possono inquinare il voto in
favore di clientele e mafie”. Le mafie non
hanno bisogno delle preferenze per inquinare il voto: se non ci sono le preferenze si
aggiudicano la lista in blocco. È più vantaggioso.
E siamo arrivati alla conferma del “parlamento dei nominati”, con un accordo sigillato dalla diarchia Renzi-Berlusconi,
che si mostra impermeabile alle critiche.
E semmai qualche modifica (marginale)
all’accordo fosse consentita, non riguarderebbe il voto di lista. «Se salta quello
salta tutto» ha sintetizzato con l’abituale
levità dialettica Renato Brunetta.
Non mi associo a quanti esaltano il dinamismo di Renzi nell’aver realizzato in pochi giorni quello che altri non erano riusciti a fare in otto anni. Fare un accordo di
questa natura con Berlusconi era relativamente semplice. Bastava consentire
con le sue richieste principali, ovvero una
soglia relativamente bassa per accedere
al premio di maggioranza, una soglia elevatissima per i piccoli partiti così da mangiarsi senza pagare dazio i vari Storace,
Meloni, La Russa, e soprattutto confermare il Parlamento dei nominati.
Leader di un partito costituzionalmente
autocratico, Berlusconi vuole mantenere
il controllo assoluto della rappresentanza
parlamentare: si accede alla Camera e al
Senato solo per sua nomina, per la sua benevolenza (facile immaginare come ottenibile), con la certezza di una devozione
canina e di una disciplina assoluta. In tutti i partiti ci può essere qualche contrasto
preliminare, qualche disputa di correnti o
di gruppi, qualche operazione di equili-
brio che risponda a istanze territoriali o
ideali o sociali. In Forza Italia c’è solo l’investitura del vassallo.
Riflettano su questo tutti coloro che criminalizzano la “casta” come una sorta di
corpo indifferenziato. Riflettano sulla gioconda parabola di un frodatore fiscale,
che dovrebbe scomparire da ogni agenda
politica e che invece, in diarchia con l’homo novus del Pd, si erge a padre costituente (Renzi lo ha pure ringraziato per
la sua disponibilità!) e fissa le regole di
quel Parlamento dal quale, per i suoi gravissimi reati contro la società, è appena
stato cacciato.
E si rifletta anche su questo: assegnare,
anzi riassegnare ai partiti la facoltà insindacabile di nominare i rappresentanti del
popolo è decisione grave, ma che può essere temperata dalla vitalità del sistema
dei partiti, dal loro radicamento e articolazione nella società. Ma siamo in questa
situazione? Purtroppo no: è vero il contrario. Proprio nella fase storica di massima
debolezza dei partiti, della loro destrutturazione laddove la struttura c’era o dal loro sopravvivere come platea di sudditanza
a un autocrate; e quindi proprio nel momento di massima distanza dei partiti dall’elettorato, si affida a loro il compito di
nominare deputati e senatori. Che è come
affidarsi unilateralmente a qualche uomo
della provvidenza. Ci penseranno loro. È
democrazia rappresentativa?
Forse, rispetto al feudalesimo, persino il
voto di scambio ha una sua dignità democratica.
Piero Pantucci
Torni (finalmente)
la politica
on tutti gli atti comprovati di
corruzione, di disinteresse per
le molte problematiche esistenti nei vari settori della pubblica
amministrazione, di comportamenti
illeciti oggi derivanti dalle azioni diversi politici, cosa possono pensare i
cittadini veramente onesti? Certamente ciascuno di noi può cercare
dentro di sé la risposta, senza dimenticare che noi tutti insieme abbiamo
dato la possibilità di accedere alla
cassa a quei signori, che per sete di
potere e di denaro, denominato “lo
sterco del diavolo”, hanno dimenticato il valore dell’onestà.
Lo spettacolo, che va in scena in quasi tutti i luoghi dove la politica si sviluppa, è deprimente, ma guai a rifugiarsi nell’antipolitica, guai a fare di
tutte le erbe un fascio. Non tutti sono
uguali; vi sono anche politici che dedicano il proprio tempo, la propria
passione, le proprie capacità all’amministrazione della cosa pubblica, facendolo con spirito di servizio pulito
per servire gli altri, i propri concittadini, la propria comunità. Esiste una
maggioranza silenziosa di amministratori pubblici onesti, che sono le
C
prime vittime dei loro colleghi fuorilegge. Ma perché costoro non parlano, perché non dicono che non sono
d’accordo, che non ci stanno. Dicano
basta al malaffare prima che la gente
dica basta alla politica, a tutta la politica, a quella buona e a quella cattiva. Il silenzio non è lealtà di partito,
forse è complicità o meglio ipocrisia.
Lo stesso dicasi per tutti coloro che
accettano di sostenere quei politici
realmente disonesti, smascherati dai
tribunali, che tra l’altro si inchinano
alla religione cattolica, senza preoccuparsi di quanto è scritto nel Vangelo che dice: “Chi è disonesto nel poco
è anche disonesto nel molto”.
Le persone che si candidano a far politica non dovrebbero farlo per interessi personali né di partito, ma solo
ed esclusivamente per l’interesse
precipuo dei propri concittadini, per
una vivibilità migliore in tutti i sensi.
Dobbiamo confidare che i nostri concittadini diventino sempre più maturi politicamente, pensando ai loro figli e ad una migliore vivibilità generale e altruistica. Soprattutto votando sempre persone corrette e oneste.
Claudio Muzzana
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
ANNO XVIII NUMERO 02 FEBBRAIO 2014
Le iniziative delle biblioteche di zona
Esistono le guerre giuste?
In una conferenza alla Biblioteca Chiesa Rossa si cercherà
di rispondere a questa problematica domanda
e guerre, lo sappiamo, sono un orrore
per tutti. Ma esistono casi in cui si possa affermare che è giusto combatterle
anche quando non si debba difendere il proprio territorio? È una questione complessa e
di grande attualità, su cui parleranno alla Biblioteca Chiesa Rossa, giovedì 20 febbraio,
alle 21, Alberto Castelli e Giovanni Scirocco,
docenti universitari esperti di politica internazionale.
Abbiamo chiesto al professor Castelli un
parere in proposito. «Che fare - ci ha detto - quando si è testimoni di violenze, ingiustizie e soprusi fuori dai confini del nostro paese? Che fare di fronte ai sempre
numerosi casi di guerra civile, di oppressione da parte di dittatori spietati, di diritti umani violati alle porte di casa nostra? Anche limitandosi agli ultimi
vent’anni, gli esempi non mancano: il genocidio in Rwanda, la lunga guerra nella
ex Jugoslavia, i conflitti in Somalia, Cecenia, Darfur, la dittatura in Libia».
«La risposta degli occidentali a questa domanda –ha continuato il professore - è
L
stata spesso la
guerra, non di conquista ma in nome
dei diritti umani e
dell’espansione
della democrazia.
È
accettabile?
Sembra inadeguato rispondere sì,
perché
troppo
spesso la guerra distrugge, ma sembra anche impossibile rispondere no,
perché l’uso della
forza può essere la
sola via d’uscita da determinate situazioni. Appare urgente proporre un modo di
ragionare che, sulla base di una chiara coscienza di ciò che la violenza organizzata
implica, sia capace di dare il giusto valore
alla forza della ragione e alle ragioni della
forza». L’approfondimento di questo tema
in occasione della conferenza si preannuncia quindi molto interessante.
Ma oltre a proporre questi argomenti impegnativi, la biblioteca non dimentica le
esigenze del pubblico più giovane e anche
questo mese presenta una gradita iniziativa: “Bibliotecario per un giorno”. «La mattina del sabato - dice Katia Galli, che insieme con Vilma Marrazzo cura la sezione
ragazzi - ospitiamo 2 bambini dagli otto
anni in su che vogliono ‘vestire i panni del
bibliotecario’. Insegniamo loro a consultare il catalogo on line, a organizzare i libri
sugli scaffali, a registrare i prestiti e a fornire informazioni sulla biblioteca. A tutti i
partecipanti rilasciamo poi un attestato
in ricordo della giornata». L’iniziativa ha
avuto finora un tale successo che è stato
necessario chiudere le prenotazioni. Ci
assicurano, però, che questa esperienza
educativa sarà riprogrammata presto.
Le altre iniziative in Chiesa Rossa
Il 3 febbraio, dalle ore 18 alle 20, ciclo di
quattro incontri sui diversi tipi di scrittura e linguaggi a cura di Atir-Ringhiera, 1°
incontro con Giobbe Covatta, attore e autore comico di successo, che terrà una
lectio magistralis in forma di chiacchierata con il pubblico sul mestiere del comico
e su come quest’arte possa essere declinata su mezzi di comunicazione diversi, quali il teatro, la televisione e i libri.
6 febbraio, ore 21, ciclo di tre incontri di
psicologia a cura di Carlo Russo, 3° incontro, “Le emozioni “ ciò che proviamo e a cui
diamo potere di farci stare bene o male.
13 febbraio, ore 18, presentazione del libro “Il canto dell’assenza” autrice Carla
Spinella.
25 febbraio, ore 21, “Il viaggio di Ulisse”,
storia di una lunga navigazione da Omero
a Dante a cura di Vittore Vezzoli, con brani della Commedia recitati dal Laboratorio di parole diretto da Ester Grancini
28 febbraio, ore 21, Incontro musicale,
Enseemble Cameristico dell’Associazione Musicale Pozzoli - A cura di Note
d’Arcadia.
Ricerche e tesine
alla biblioteca Sant’Ambrogio
Gli studenti delle scuole medie superiori
devono svolgere ricerche su vari argomenti nel corso dell’anno e preparare tesine da presentare all’esame di maturità.
Ma per molti di loro questi compiti risultano difficili, sono causa di ansie e preoccupazioni.
Una storia di passione
e di qualità artigianale
Vieni
prova
la differenza
Per eseguire un lavoro ben congegnato e
originale, che non sia frutto di plagi e raffazzonati “copia-incolla” occorre procedere con metodo e conoscere bene gli strumenti da utilizzare. A questo fine, mercoledì 12 febbraio, dalle 15 alle 18, la Biblioteca Sant’Ambrogio invita gli studenti a
un laboratorio durante il quale la dottoressa Laura Ballestra, dell’“Università
Carlo Cattaneo - LIUC”, spiegherà come
analizzare i temi da trattare e come condurre la ricerca documentale per poter
elaborare successivamente i contenuti in
modo personale e adeguato.
L’incontro prevede anche un’esercitazione pratica. Per partecipare al laboratorio
è obbligatoria l’iscrizione (Tel.
0288465814).
Kinesiologia alla Fra Cristoforo
Venerdì 7 febbraio, alle 18, la biblioteca Fra
Cristoforo propone un incontro “salutare”:
l’esperto di kinesiologia Vito Ventura
terrà una conferenza su questa tecnica
olistica che mira al riequilibrio energetico
attraverso test muscolari combinati con i
principi della medicina tradizionale cinese. Utilizzando metodiche diverse, tratte
da numerose discipline, la kinesiologia
può ripristinare il corretto flusso di energia nel corpo per favorire salute e benessere.
Per chi ama la poesia, mercoledì 12 febbraio, alle ore 18, continua il ciclo di incontri “Recitalia”: questa volta il professor
Carlo Marchesi proporrà “Porta e Belli,
sapori dialettali milanesi e romani”.
Prosegue intanto fino al 28 febbraio la
mostra “Murales… o giù di lì…”, una
bella esposizione sotto il profilo dell’arte
e un’ottima opportunità per riflettere
su un argomento che suscita animate discussioni.
Infine, mercoledì 26 febbraio, alle 18, sarà
presentato il libro “Un museo a cielo aperto. Il Cimitero Monumentale di Milano”,
di Lalla Fumagalli e Carla De Bernardi,
autrice delle fotografie a corredo del testo. Il volume è una guida accurata a questo importante cimitero, che tra i viali alberati racchiude pregevoli opere d’arte.
Fabrizio Ternelli
16 FEBBRAIO 2014, DOMENICA ORE 17
Agnese Moro al Centro Asteria
Il 16 febbraio prossimo Agnese
Moro, sociopsicologa e figlia dello
statista Aldo Moro, ucciso dalle
Brigate Rosse e ritrovato il 9 maggio del 1978 a Roma, in via Caetani, incontrerà la cittadinanza della zona 5. Tema dell’incontro, che
si terrà alle ore 17, presso il Centro Asteria di piazza Carrara,
“Giustizia e riconciliazione”. Parteciperà con una proprio relazione il professor Luciano Eusebi,
docente di Diritto penale presso
la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Milano.
L’ingresso è aperrto a tutti, richiesta la prenotazione. Info su:
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ANNO XVIII NUMERO 02 FEBBRAIO 2014
La pagina
dell’Associazione
a cura del GRUPPO CULTURA E TEMPO LIBERO
Sabato 22 febbraio
Dal 31 maggio al 2 giugno, ponte di primavera con Milanosud
Visita guidata al
Museo del Duomo
Arte, storia e gastronomia... i tesori della Tuscia
a sezione turismo dell’Associazione Milanosud ha preparato
il calendario degli eventi per il
primo semestre del 2014, pronto per
essere mostrato a Soci e amici. Un
programma ricco di novità, accattivante e pieno di sorprese che vi farà
venire voglia di partire al più presto
per questi interessantissimi luoghi.
La stagione verrà inaugurata dalla
visita guidata dalla nostra amica
Paola Vecchi al nuovo Museo del
Duomo, che si terrà alle 14,30 di sabato 22 febbraio 2014. Il punto di ritrovo sarà fuori dal museo, Piazza
Duomo 12, alle 14,20.
Per informazioni e prenotazioni, telefonare il martedì e il giovedì dalle
16 alle 18 al numero 02/84892068.
Quota di partecipazione: 16 euro, per
i soci 15 euro. La visita si effettuerà
al raggiungimento di un minimo di
20 persone.
L
un secolo residenza Pontificia.
Al termine della
visita spostamento per la struttura
hotel 4 stelle affacciato sul lago
di Bolsena e sistemazione nelle camere riservate,
cena e pernottamento.
ome precedentemente annunciato, eccoci pronti a presentare
il programma del consueto
week-end di fine primavera: sarà un vero e proprio ponte di 2 notti / 3 giorni,
dal 31 maggio al 2 giugno.
La destinazione: la città dei Papi e le
terre della potenza etrusca, Viterbo e la
Tuscia.
Sarà un viaggio impegnativo ma ricco di
sorprese in una terra ingiustamente dimenticata dal turismo nostrano.
C
31 maggio
La città dei Papi: Viterbo e Villa Lante
Il Museo del Duomo si sviluppa su duemila
metri quadri di spazi espositivi, conta ventisette sale, tredici aree tematiche, centinaia di
opere d’arte fra sculture, dipinti, oreficerie,
arazzi, paramenti, oggetti liturgici.
Partenza di prima mattina per il Viterbese. All’arrivo, pranzo di benvenuto a
base di prodotti tipici.Pomeriggio dedicato a Viterbo e Villa Lante.
Visita guidata di Villa Lante, pregiatissimo esempio di architettura cinquecentesca, costruita su progetto del Vignola. La
villa è arricchita da leggiadre fontane, vasche decorate, cascate e giochi d'acqua
che nascono da un trionfo di geometrie disegnate da siepi sempreverdi e statue in
peperino.
Trasferimento a Viterbo. Il centro storico
della città, San Pellegrino, è il quartiere
medievale più caratteristico e conservato
d’Italia, un vero gioiello di contrada duecentesca.
La visita proseguirà per i suggestivi vicoli
fino ad arrivare al Palazzo dei Papi; eretto
in stile gotico medievale e caratterizzato
da una loggia a sette archi ogivali, fu per
luogo.
Nel pomeriggio partenza e visita guidata
del suggestivo borgo di Tuscania e del suo
belvedere. Il popolamento di questa cittadina risale all’età del bronzo, qui ogni epoca ha lasciato le sue tracce, che oggi ci sono restituite come le pennellate di un artista in un quadro. Tra le chiese più belle
vi è quella di San Pietro, preferita da Zeffirelli in “Romeo e Giulietta”.
Al termine della visita rientro in struttura,
cena e pernottamento.
1 giugno
2 Giugno
Tarquinia: le Necropoli
e il Museo nazionale etrusco
- il Borgo di Tuscania
Civita di Bagnoregio: “la città
che muore”
Prima colazione e partenza per Tarquinia.
La giornata, dedicata agli Etruschi, comincia con la visita guidata della Necropoli, che nel IX e VIII sec. a.C. era sede di
tre nuclei abitativi; gli insediamenti sui
Monterozzi vengono successivamente abbandonati e il colle diventa sede del principale sepolcreto cittadino. Oggi, quasi
tremila anni dopo, è possibile visitare 14
splendide tombe ricche di affreschi.
La visita guidata prosegue nel centro storico di Tarquinia e all’interno del Palazzo
Vitelleschi per chi lo desidera, è possibile
visitare il Museo Archeologico Nazionale
Etrusco, famoso nel mondo per la ricchezza e la varietà dei reperti vascolari unici
per le forme e le decorazioni figurative.
Il pranzo a base di prodotti tipici sarà organizzato in una caratteristica fattoria del
Prima colazione e partenza per Bagnoregio; arrivati al paese trasferimento
con bus navetta
verso la cittadina
di Civita. Visita guidata di questo suggestivo borgo che
per secoli è stato
chiamato dai poeti
“La città che muore” per via dei lenti
franamenti delle
pareti di tufo del “cucuzzolo” su cui poggia. La cittadina, oggi immersa nella favolosa cornice dei calanchi, custodisce gelosamente, come uno scrigno, culture, tradizioni secolari e magici scorci di un antico panorama.
Ore 12.30 Pranzo conclusivo a base di prodotti tipici all’interno di un agriturismo
del luogo; partenza
per Milano (510
km).
Aperte le iscrizioni
Quota di partecipazione individuale:
380 euro per persona in camera doppia (440 euro per
persona in singola).
Quota soci:
350 euro per persona in camera doppia
(410 euro per persona in singola).
Modalità di pagamento:
anticipo 100 euro all’atto dell’iscrizione.
Il saldo dovrà poi essere effettuato entro
il 24 aprile 2014.
La quota comprende:
Bus GT Deluxe a disposizione per 3 giorni.
2 Pernottamenti in Hotel 4 stelle, inclusa
prima colazione
2 Cene in ristorante all’interno dell’hotel
(Menù: primo, secondo, contorno, dolce bevande incluse)
2 Pranzi tipici in Agriturismo
1 Pranzo di benvenuto
2 Servizi di guida turistica di mezza giornata per il primo e il terzo giorno
1 Servizio di guida turistica intera giornata per il secondo giorno.
Ticket d’ingresso Villa Lante
Ticket d’ingresso Museo Nazionale Etrusco + Necropoli
Ticket navetta per trasferimento a Civita
di Bagnoregio
Accompagnatore Milanosud
Assicurazione base di viaggio.
La quota non comprende:
Mance e tutto ciò non espressamente indicato alla voce “la quota comprende”.
Per prenotarvi venite alla nostra sede di
Milanosud, in via Santa Teresa 2/a, il martedì e il giovedì dalle ore16 alle 18.
Il viaggio verrà effettuato al raggiungimento di un minimo di 25 partecipanti.
15 marzo 2014, a Mercenasco e Caravino (To)
Gita ai Castelli del Canavese
custoditi dal Fai
)
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& % ' %
itrovo alle 7,45 davanti alla sede
di Milanosud - Via Santa Teresa
2/A - e partenza verso i castelli
delle terre del Canavese in Piemonte,
con il nostro bus. Arrivo previsto alle
ore 10 e visita guidata al Castello di
Mercenasco.
Il castello è una dimora privata che
apre le sue porte ai visitatori del Fai ed
è situata sulla sommità di una collina
dell’anfiteatro morenico di Ivrea. Saccheggiato e incendiato nel XIV secolo,
al termine di un conflitto tra i Savoia e i
Valperga, che a quel tempo erano legati
ai Monferrato, venne ricostruito da
questi ultimi come fortezza difensiva.
Nel 1476 furono investiti del feudo i Valperga di Masino e nel 1800 fu acquistato dal Conte Alessandro Compans di
Brichanteau che ne iniziò una lunga ristrutturazione con l’intervento dell’architetto Chevalley. Questi trasformò il
castello seicentesco in una dimora signorile e curò l’intera decorazione araldica delle facciate, pur mantenendo visibili le scarpature dell’antico castello.
Nel 1967 fu acquistato dai Conti Benso
che lo abitano tutt’ora e che ci guide-
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ranno nella visita.
Al termine della visita, trasferimento al
ristorante, per un pranzo tipico. Al termine, si prosegue per il Castello di Masino, di proprietà del Fai.
Dalle ore 15, visita guidata del castello.
L’antica dimora di Masino per dieci secoli fu la residenza principale dei conti
di Masino. Fino al Rinascimento venne
difeso da alte mura e imponenti torri di
guardia, poi abbattute per far posto a
monumentali e splendidi giardini di
fattezze romantiche e tipiche dell’Italia
aristocratica. Collocato nel parco si trova il secondo labirinto botanico d’Italia
per estensione, un percorso intricato
tra siepi ricostruito grazie al disegno
settecentesco ritrovato negli archivi.
L’intero edificio è ricoperto da affreschi,
mobili di raffinatissima fattura; vi si trova l’appartamento di Madama Reale così chiamato per la lunga permanenza di
Giovanna Battista di Savoia Nemours;
fu fatto costruire attorno al 1670 dal
Conte Carlo Francesco I di Masino appunto per la reggente di casa Savoia,
seguendo il modello del Castello Ducale di Agliè e del Castello Reale di Rac-
Residenza per dieci secoli dei conti Valperga, discendenti di re Arduino, il Castello di Masino (a Caravino, provincia di Torino) si affaccia sull’ampia pianura canavese ed è immerso in un grande parco romantico. Su una collina antistante sorge la lunga barriera morenica della Serra di Ivrea. Gli interni del
Castello, con i saloni affrescati e riccamente arredati tra il Seicento e il Settecento, gli appartamenti
di Madama Reale, le camere per gli ambasciatori e gli appartati salotti, sono documento delle vicende di una famiglia che fu protagonista della storia piemontese e italiana.
conigi. La stanza da letto è un vero capolavoro, ricco di preziose quanto fragili sete e di un raffinatissimo letto a baldacchino. Il Castello è anche sede d’un
museo di carrozze settecentesche davvero straordinario.
Attualmente il castello è gestito dal
Fondo Ambiente Italiano ed è inserito
nel circuito dei castelli del Canavese.
Al termine della visita rientro a Milano.
Quota di partecipazione
75 euro per persona; per i soci 70 euro.
La visita verrà effettuata al raggiungimento di un minimo di 25 partecipanti
e include:
Bus GT de Luxe; accompagnatrice Milanosud, ingressi e visite guidate a entrambi i castelli, welcome coffee a Mercenasco e pranzo al ristorante (3 portate, bevande incluse), assicurazione di
viaggio.
Per informazioni e prenotazioni
Vi aspettiamo in sede di Milanosud, via
Santa Teresa 2/A il martedì e il giovedì
dalle 16 alle 18 o telefonare allo 02
84892068 il martedì e il giovedì dalle 16
alle 18.
Rossella & Emilia
13
ANNO XVIII NUMERO 02 FEBBRAIO 2014
Una firma contro il gioco d’azzardo
Sono oltre cento gli enti locali che sostengono il disegno di legge
Possibile firmare in CdZ5, fino al 10 marzo
di Raffaele Magnotta,
presidente Commissione Sicurezza e
Commercio Zona 5
l gioco d’azzardo in italia ha assunto
proporzioni insostenibili. I numeri relativi al fenomeno sono impressionanti se si pensa che le società che operano
nel settore costituiscono la terza industria
nazionale con 100 miliardi di fatturato
l’anno e il 4% del Pil nazionale, che gestiscono il 15% del mercato e il 4,4% del mercato mondiale con 400mila slot-machine e
6181 locali e agenzie autorizzati. Sono stimati in 15milioni i giocatori abituali, di cui
3 milioni a rischio patologico e 800mila già
affetti dalla dipendenza, 5/6 miliardi l’anno i costi per curare gli affetti da Gap (Gioco d’azzardo patologico). L’impatto sul
tessuto sociale è gravissimo. Il gioco d’azzardo sottrae tempo al lavoro, alla vita affettiva, al tempo libero, producendo sofferenza psicologica e materiale, di aspettativa di futuro. Altera i presupposti morali e
sociali degli italiani sostituendo con l’azzardo i valori fondati su lavoro, impegno e
talento distruggendo le persone e le loro
famiglie. Altro preoccupante aspetto: l’infiltrazione nell’organizzazione della piccola e grande criminalità mafiosa.
Abbandonata la vecchia schedina del Totocalcio, ora gli italiani rincorrono il sogno
della vincita al gioco. Sale bingo, videolottery, slot-maschine, lotto, superenalotto e
win for live con estrazioni continue, gratta
e vinci, lotterie di ogni tipo, ovunque, in sale dedicate, tabaccherie, bar, edicole, persino uffici postali e, ultima frontiera, il gioco on line. È un bombardamento a cui è
difficile sottrarsi, tant’ è che la ludopatia,
considerata dall’OMS una vera patologia,
investe tutti, non distingue età e fasce sociali. In Italia coinvolgerebbe il 3% della
I
popolazione adulta, non di rado appartenente alle fasce più deboli e, a Milano, i
dati a disposizione non sono meno allarmanti: gli assuefatti al gioco sarebbero almeno 12mila, il 40% dei giocatori spenderebbe almeno 500 euro al mese e più di un
terzo impegnerebbe nel gioco più del 10%
di quanto spende per il mantenimento del
nucleo familiare. Un vizio che mette a repentaglio le esistenze di chi gioca e anche
quelle delle famiglie coinvolte. E le prospettive appaiono ancora più preoccupanti a causa della perdurante crisi economica, che non può non alimentare la speranza del riscatto sociale attraverso l’utopia
della vincita al gioco. Il tutto sotto la spinta di uno Stato patrigno, che spera di far
cassa sfruttando un vizio che esso stesso
alimenta. L’etica, filosoficamente intesa
come la ricerca di ciò che è bene per l’uomo, pare essere sempre più lontana dalle
menti e dai cuori di certi ministri che sostengono il gioco d’azzardo “legale” con la
pretesa di farci credere che sia un antidoto a quello “illegale”. Affermazioni indecenti, inaccettabili, mentre gli amministratori locali, con sempre meno risorse,
combattono una guerra solitaria a difesa
delle comunità che amministrano.
Ma qualcosa si muove. La Legautonomie
Lombardia, con la “Scuola delle buone
pratiche” e all’Associazione “Terre di mezzo” ha dato vita al “Manifesto dei
Sindaci”, iniziativa a cui hanno
aderito più di cento amministrazioni comunali, fra queste il Comune di Milano, elaborando una
“Proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela della salute
degli individui tramite il riordino
delle norme vigenti in materia di
giochi con vincite in denaro – giochi d’azzardo” (consultabile su
www.terre.it). La proposta si prefigge il
riordino in un unico codice delle norme vigenti in materia, individuando nei sindaci
le autorità competenti all’autorizzazione
per l’esercizio del gioco d’azzardo e prevedendo un periodo transitorio per l’introduzione di nuovi apparecchi e l’apertura di
nuove sale gioco. Vengono poste limitazioni forti nelle aperture, localizzazioni, negli
orari dei negozi e nella pubblicità. A tutela
dei soggetti più vulnerabili si chiede che i
gestori delle sale gioco siano “tenuti ad
esporre, all’ingresso e all’interno dei locali
il materiale informativo predisposto dalle
Asl diretto ad evidenziare i rischi correlati
al gioco d’azzardo”. Altri importanti punti
della proposta di legge riguardano la tracciabilità dei flussi finanziari nella raccolta
fisica dei giochi d’azzardo e scommesse.
Quanto siano forti le lobbies del gioco d’azzardo e come riescano a conquistarsi i favori della politica abbiamo dovuto con tristezza constatarlo più volte, anche di recente. Questa volta un tentativo per invertire la tendenza è possibile. Firmiamo per
la proposta di legge. È possibile farlo presso le sedi delle nove circoscrizioni cittadine, in Zona 5 in viale Tibaldi n 41, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 14.30 alle 15.30, fino al 10 marzo
(nella foto, raccolta di firme al circolo Vigentino del Pd).
AL CENTRO ASTERIA IL 17 FEBBRAIO
Auschwitz: voci da un dramma collettivo
Il 17 febbraio 2014 alle ore 20,30, al Centro Asteria di piazza Carrara, si terrà una
“lezione teatralizzata” che dà voce al silenzio di Auschwitz, attraverso le parole
delle vittime e le memorie dei carnefici.
Un percorso di “docu-didattica” tra le parole, i documenti, gli atti processuali e le
riflessioni sull’uomo con le parole delle
vittime e la realtà virtuale. Un’occasione
per sapere – per chi non ha mai visitato
i Lager creati a Oswiecim e a Brzezinka
dai nazionalsocialisti condannando i
due paesi alla Memoria eterna con i nomi di Auschwitz e Birkenau – come è
stata possibile la realizzazione dell’inferno sulla terra.
Il testo teatrale è stato scritto dallo studioso di Shoah e criminologia Andrea
Bienati e dal portavoce della Sinagoga
“Beth Shlomo” Davide Romano. La messa in scena è opera del “Teatro al 7°” e
di Andrea Bienati.
La banalità del male
Sempre al Centro Asteria, i giorni 4, 5,
24 e 25 di febbraio, è in cartellone lo
spettacolo teatrale tratto dal saggio
omonimao della filosofa Hannah
Arendt, La banalità del male. Il testo
racconta del processo ad Adolf Eichmann, tenente colonello delle SS, che
durante il nazismo si occupò dell’organizzazione logistica dello sterminio.
Evento che la filosofa seguì come inviata del New Yorker nel 1962. Info:
www.centroasteria.org
Mongolia
La fonduta più ghiotta del mondo!
Il più famoso e glorioso piatto della
Mongolia, emblema di quel paese, è
la fonduta alla mongola, a base di
carni varie tagliate a bocconcini, pesci se ci sono, l’onnipresente tofu,
verdure… I bocconcini vengono presi da ogni singolo commensale uno
per uno, con bacchette o spiedini, e
cotti in un pentolone collettivo colmo
di brodo misto e alla fine aromatizzati con una salsa piccante a base di
salsa di soia. Una delle più ghiotte
fondute del mondo. Vi diamo la ricetta della versione più ruspante.
Le dosi sono un’opinione.
Preparazione: prendete tante ciotole e
colmatele a piacere con qualsiasi tipo
di carne, ma disossata e tagliata a bocconcini, qualsiasi tipo di pesce, meglio
se bianco e tagliato a bocconcini, tofu a
cubetti, carote, un ravanellone bianco,
patate, topinambur… ma sbollentati e
tagliati a pezzi regolari, e altre verdure
che non richiedono di essere sbollentate come cipollotti, spinaci, cavolo...
Fate un brodo di pollo e mettetelo in
mezzo alla tavola su un fornelletto. Infilzate quello che volete in uno spiedino, cuocetelo quanto vi aggrada e gustatelo condito con poca salsa di soia
stemperata con succo di limone. Alla fine del pasto mettete nel brodo, che
sarà diventato poderoso, riso bollito o
spaghettini di soia già cotti, amalgamate i sapori per due minuti, regolate di
sale o con soia e godetevi questa saporitissima zuppona densa.
Anna Muzzana
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ANNO XVIII NUMERO 02 FEBBRAIO 2014
di Anna Muzzana
Sull’educazione sessuale
Oggi i ragazzi di 12-15 anni parlano senza imbarazzo di
situazioni e fatti legati al sesso. Non si può dire lo stesso dei genitori, che hanno ancora qualche difficoltà nel
confrontarsi coi figli su queste tematiche. I giovani di
oggi hanno bisogno di un rapporto con i genitori che
sia improntato a maggior chiarezza e confidenza.
Altrettanto importante è che nel discorso sulla sessualità si inserisca in modo serio anche la scuola. Solo una
stretta collaborazione scuola-genitori può concorrere
a dare una corretta e valida impostazione all’educazione sessuale dei giovani. Non poche sono però le difficoltà: perplessità, diffidenze e scetticismo, sia da parte
dei genitori che degli insegnanti. Riguardo la famiglia
c’è una tendenza prepotente a ritenere l’argomento
appartenente alla sfera d’azione del padre e della madre, che spesso dimostrano in questo campo un geloso
esclusivismo. Esistono, tuttavia, genitori che dell’educazione sessuale hanno concezioni più aperte e liberali, che riconoscono alla scuola il compito e la facoltà di
aprire un discorso in materia e che anzi, a volte, lo sollecitano. Gli insegnanti, dal canto loro, affermano che,
non avendo una seria preparazione in merito, non possono affrontare con gli allievi problemi così delicati.
Appositi corsi, organizzati dalle autorità scolastiche,
dovrebbero riuscire a colmare queste carenze di preparazione. In tutte le scuole frequentate da bambini e
ragazzi fino ai 15 anni, si dovrebbero tenere corsi di
educazione sessuale contemporaneamente per genitori e allievi. Il discorso sull’educazione sessuale, deve
infatti essere svolto in contemporanea da tutte le per-
Le Crucifere contro il freddo
sone che vivono attorno al giovane e alle quali egli può
rivolgere le sue domande. La non chiara conoscenza
dei problemi sessuali può portare ad atteggiamenti distorti e falsare per sempre il concetto di sessualità. Il
discorso deve essere fatto sia a livello scientifico e sia a
livello psicologico, per il raggiungimento di un sano
equilibrio emotivo, di un controllo razionale dei rapporti uomo-donna, affinché, da adulto, ciascuno possa
vivere con piena libertà e coscienza le proprie esperienze. L’educazione moderna deve essere omnicomprensiva, in quanto l’umanità delle persone e il divenire della personalità vanno considerate nella globalità
dei rispettivi problemi. In questo senso, l’educazione
sessuale, come l’educazione sanitaria e l’educazione
civica, altro non è che “educazione”. Sia la famiglia che
la scuola devono trovare i modi, le forme, i tempi, gli
strumenti per impartirla, preoccupandosi di impostare
i problemi in modo razionale con una metodologia seria e didatticamente valida.
Un soggetto sessualmente educato verrà sottratto alle
suggestioni di certi istinti che lo porterebbero a divenire uno dei consumatori dell’industria della pornografia, così variamente rappresentata e che offende ogni
buon gusto. C’è da augurarsi che le iniziative per la risoluzione di un problema di così vasta portata, oggi limitate e sporadiche, vengano allargate, meglio strutturate e divengano una realtà operante in ogni scuola,
della quale possano usufruire genitori e allievi di tutto
il Paese.
Anna Muzzana
Tra gennaio e febbraio siamo calati nell’inverno pieno
che purtroppo nella nostra città si traduce nell’annoso problema dell’inquinamento, problema di difficile
soluzione. Qualche cosa di positivo sta accadendo,
ma gli impianti di riscaldamento sono vecchi e superati ed emettono molti inquinanti, così come il traffico, che contribuisce sempre in buona misura nonostante i limiti di accesso e di circolazione dei mezzi in
città.
Resta il fatto che i milanesi devono comunque difendersi dai mali dell’inquinamento. Ancora una volta la
natura ci viene in soccorso, proprio con le verdure tipiche di questa stagione: cavoli, cavolfiori, broccoli,
cime di rape, cavolo verza. Credo che in tutte le case
dei milanesi, siano di tradizione lombarda o di tradizione più mediterranea, si utilizzino in cucina queste
verdure. Per i pugliesi le regine della cucina sono le
cime di rape e i broccoli e per i lombardi le verze e i
cavoli. E questo è un bene perché le Crucifere, che
sono appunto la famiglia di vegetali di cui stiamo parlando, sono ricchissime di sostanze che facilitano il
lavoro di pulizia e di eliminazione degli inquinanti
dall’organismo. Quindi, nel momento del massimo bisogno di una protezione sana e corretta dell’organismo da agenti esterni, ecco che arrivano queste verdure. Ma non solo sono molto utili per ripulire l’organismo, hanno anche una funzione di rinforzo del nostro super-stressato sistema immunitario. Difesa
quindi anche contro gli stati influenzali e contro i raffreddori. Infatti, l’azione di pulizia si allarga a livelli
più generali, aiutando a debellare ogni forma di batteri o virus.
Via libera dunque a pasta con le verdure, ottimo e saporito abbinamento, contorni e zuppe. Ricordatevi
che, data la forte presenza di vitamina C in queste
verdure, sarebbe importante consumarne un po’ in
insalata, senza cuocerle. La vitamina C viene infatti
distrutta dalla cottura, o meglio dalla temperatura
della cottura. Il cavolo cappuccio, cosiddetto crauto
bianco, è ottimo tagliato molto fine in una insalata
mista, e si digerisce benissimo. Ma ho provato anche
il cavolo verza in insalata e non è niente male. Tutte
le verdure si possono consumare anche crude, è solo
convenzione la cottura di alcune e di altre no. Vi auguro un ottimo febbraio nell’attesa della Primavera!
Paola Grilli,
Naturopata
www.paolagrilli.it
I tarocchi di Marsiglia
l Centro Yoga Namastè, in via Selvanesco 75 (dietro
al teatro Pim Off), sabato 15 febbraio, dalle ore 10
alle 16, Paola Grilli terrà l’incontro: “I tarocchi di Marsiglia, antichi strumenti di conoscenza. Viaggio affascinante attraverso simboli e archetipi”.
Per info: 348.0719481 [email protected]
A
Emily Dickinson
Aiutami a fare da solo
“Per genitori, educatori e insegnanti
che vogliono imparare a non insegnare”: è il sottotitolo di questo interessante saggio di Maurizio Parodi. Tanti
suggerimenti e riflessioni, tra le pagine, per evitare errori e rimediare ai
guasti della scuola e dell’educazione
dei bambini che – scrive l’autore –
producono “Adulti andati a male”.
Un titolo volutamente provocatorio
ma Parodi, insegnante e dirigente
scolastico, conosce bene i bambini e
sa quanto sono importanti, per il futuro adulto, i primi anni di vita. «In questo periodo si svilupperà più di
quanto non avverrà in tutto il resto della sua esisten-
STUDIO DI
FISIOTERAPIA
za. Il bambino vive, in questo primo
periodo, le esperienze decisive, pone
le fondamenta per tutta la costruzione successiva sociale, cognitiva, operativa».
Mettere al centro i bambini è il consiglio dell’insegnante, mettersi alla
loro altezza, porre attenzione ai loro
atteggiamenti, alle loro domande impertinenti, ascoltare le loro curiosità, i loro silenzi, i loro scoppi di meraviglia… E, invece, i genitori, gli insegnanti, i nonni anziché disporsi all’ascolto lamentano che i bambini non li ascoltano. Non possiamo
parlare di rispetto per il bambino se l’adulto mantie-
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ne nei suoi confronti un ruolo autoritario, espresso da
comportamenti apparentemente normali, in quanto
legittimati dalla consuetudine, ma non per questo
meno violenti, giacché consentono l’esercizio di un
indiscusso dominio attraverso esami, confronti, ingiunzioni, minacce, umiliazioni.
L’autore prende a esempio Maria Montessori che sosteneva: «L’infanzia deve essere liberata dal tutorato
dell’adulto, e l’insegnante, pur restando l’organizzatore e il moltiplicatore dell’esperienza infantile, deve
operare indirettamente secondo il famoso slogan in
cui il bambino dice Aiutami a fare da solo. L’adulto diviene allora riferimento, mediatore, sostenitore, colui
che aiuta quando è necessario, per quanto è necessario e non di più, interrogandosi costantemente sulla
misura di tale necessità». L’ambiente educativo, dunque, va costruito tenendo presente i bisogni reali del
bambino, non quelli indotti dalle convenzioni, anche
economiche, (si pensi alla pubblicità): occorre sempre tenere conto del suo bisogno di esplorazione, di
scoperta, di costruzione, di movimento, di gioco, di
autonomia, del far da sé.
Modificare il sistema educativo che provoca guasti è
possibile, spiega nella prima parte l’autore, prendendo di petto i principali problemi della scuola italiana,
imbavagliata da regolamenti, programmi, tempistiche. Nella seconda parte del volume, i commenti e gli
interventi di altrettanti autorevoli personalità del
campo scolastico, accademico, pedagogico, propongono valide e concrete soluzioni e suggeriscono di applicare il metodo di Maria Montessori Aiutami a fare
da solo. Per evitare adulti andati a male.
Lea Miniutti
Maurizio Parodi
Gli adulti sono bambini andati a male
Edizioni Sonda; pp. 173, 14 euro
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ANNO XVIII NUMERO 02 FEBBRAIO 2014
di zona 5
Agenda febbraio 2014
Teatro ( Ingresso a pagamento)
Programma Teatro Ringhiera: ore 20.45
da giovedì a sabato, ore 16 domenica.
Da Giovedì 6 a domenica 9 Quinta Mafia
con la Compagnia Babygang, liberamente
ispirato al romanzo-inchiesta Alveare di
Giuseppe Catozzella; drammaturgia testi
e regia di Carolina De La Calle Casanova.
Da mercoledì 12 a sabato 15 ore 10;
Centro Asteria: Big Bang… di Lucilla Giagnoni, musiche originali di Paolo Pizzimenti.
Da giovedì 13 a domenica 16:
DISS(E’)NTEN ; con la Compagnia VicoQuartoMazzini; diretto e interpretato da
Michele Altamura, Riccardo Lanzone, Gabriele Paolocà.
Da giovedì 20 a domenica 23, “Cittadini
in transito”, Cittadini italiani, ma non legalmente, almeno non in automatico.
Con la Compagnia Alma Rosé di e con Elena Lolli e Manuel Ferriera.
Da giovedì 27/2 a domenica 9 marzo
Eros e Tanatos: i classici ristabiliscono il
giusto rapporto tra l’umano e l’eterno.
Con la Compagnia Atir Teatro Ringhiera;
regia di Serena Sinigaglia, con Sax Nicosia e Sandra Zoccolan.
Sabato 8, lunedì 10, ore 20.45, domenica 9 ore 16.45 e 20.45, al Teatro Pimoff
va in scena Krisiskin, con la Compagnia
Quartiatri, regia di Chiara Moscato. Prima
milanese.
Sabato 22, 23, 28 febbraio, e 1, 2, 7
marzo ore 21 venerdì e sabato; domenica ore 16 al Teatro Stella, La Compagnia
dei Giovani mette in scena “El Veduv Alegher”. Commedia in tre atti di Moreno Burattini, elaborazione in dialetto milanese
di Pietro Callegaro, regia di M. T. Menegotti.
Da mercoledì 26 a venerdì 28, ore 10;
Centro Asteria: Il Fedone, della Compagnia Carlo Rivolta, con Luciano Bertoli;
Presentazione di Giuseppe Girgenti docente di filosofia all’Università San Raffaele di Milano.
Sabato 1 marzo ore 21 e Domenica 2
marzo ore 15.30 presso Teatro Sant’ An-
drea, va in scena lo spettacolo Peter Pan,
con musiche di Edoardo Bennato, a cura
della Compagnia Adolescenti Sant’Andrea.
Concerti nelle Chiese
Mercoledì 19 ore 21 nella Chiesa dell’Assunta in Vigentino, Concerto dell’Anniversario con l’Orchestra dell’Assunta in
Vigentino diretta dal M° Paolo Volta; musiche di Vivaldi, Manfredini, Telemann,
Britten.
Domenica 23, ore 17 nella chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa:
Cantantibus Organis, ciclo di concerti per
organo a cura del M° Alessio Corti.
Musica / Poesia
Al Van-Ghè ambulatorio d’arte, via Bastia
15, serate per i soci:
Sabato 8 febbraio Grande Fresco con
Guido Catalano, Matteo Negrin Federico
Sirianni.
Sabato 15 febbraio Roberto Zanisi e
Paolo Saporiti in concerto.
Domenica 16 febbraio Assaggi Letterari
- quattro chiacchiere tra libri musica
e tante cose buone,
serata con Marco Saya e la sua casa editrice di poesia (apertura spazio
ore 19.45, aperitivo, inizio ore 20,
ingresso 7 euro).
Venerdì 28 febbraio Paolo Agrati poesia
e musica (apertura spazio ore 20.45, ore
21 spettacolo, ingresso 10 euro).
Sabato 15 ore 15.30 presso Cento Vismara, i poeti del gruppo “I Mille Volti” e Maria Teresa Mosconi invitano a un pomeriggio di poesia e prosa, disegno e pittura,
creazione di Fimo, musica. Introduce il
dott. Lino Lacagnina coordinatore del
Centro e inoltre Vincenzo e Margherita
Pezzella della Dedalus, Argene Madeddu,
Costanza Cavini, Dario Ariboni (Ass. G.
Negri) Ruli Poilucci, Danilo Reschigna.
Venerdì 21 ore 20.45 allo Spazio del Sole
e della Luna nell’ambito del programma
“Gli anni ’70 e ’80. La generazione dei fuori posto” presentazione del libro di Maurilio Riva “Partita doppia. Un rendiconto
esistenziale”. Interviene l’autore, modera
G. Deiana, inoltre Andrea Cattania, Federica Ognibene. Dibattito con gli studenti
cui verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
Programma Pensieri archeologici d’inverno: a cura del Gruppo Archeologico Milanese. Ore 18. Mercoledì 5: L’ultimo Imperatore di Chin Shiuang. Mercoledì 12: Le
tombe della dinastia Tang.
Giovedì 20: Viaggio in Albania.
Giovedì 27: Populonia, inferno o paradiso? Incontri con Roberto Cavallini, Roberto Alberti, Nicola Saredo.
Mostre ed esposizioni
Da sabato 1 al 14 presso lo Spazio E (ex
Atelier Chagall) Conflitto: mostra collettiva dei pittori e fotografi del Gruppo E.
Sempre allo Spazio E, dal 15 al 28, Stratificazioni : doppia personale di Raffaele De
Francesco e Virgilio Patarini.
Mostre / Mercati
Corsi / Incontri / Libri (Ingresso libero salvo diversa indicazione)
Venerdì 7 ore 20.45 allo Spazio del Sole e
della Luna presentazione del libro “Golda
ha dormito qui” di S. Amiry, proiezione del
documentario “La vita oltre il muro” e mostra fotografica. A cura del Centro Puecher, con G. Deiana, Laura Cantelmo,
Bruna Orlandi, Michela Sechi, Khader Tamimi.
Sabato 8 dalle 14.30 presso Cam Verro
scambio di libri usati a cura di VigentinoxMilano.
Tutti i sabati presso Serra Lorenzini dalle 9 alle 18 Agri-Cultura in Serra: mercato
degli agricoltori, degustazioni, mercatino
delle associazioni, iniziative culturali e
benessere, cucina regionale e ricette della nonna, incontri sulla valorizzazione
dell’agricoltura.
Domenica 16 dalle 9 alle 18, sotto il portico della Cascina Chiesa Rossa (Circolo
dei Talenti) “La campagna nutre la città”
mercato contadino degli agricoltori lombardi, prodotti freschi e garantiti.
Domenica 16/2 e 2 marzo dalle 9 al Par-
co Ravizza mostra mercato per collezionisti, hobbisti, attività creative. A cura dell’Ass. culturale Milano Musica.
Riferimenti logistici
Teatro Pim Off, via Selvanesco 75,
tram 3, 15, info: 02.54102612, www.pimoff.it
Teatro Ringhiera, via Boifava 17,
(piazza
Fabio
Chiesa)
[email protected]
,
02.87390039, biglietteria 02.84892195,
www.atirteatro.it
Teatro Sant’Andrea, via Crema 22,
info: 02.58306894
Teatro Stella, via Pezzotti 53; info:
02.8464.71, www.compagniadeigiovani.it
Cascina Chiesa Rossa (Circolo Talenti)
via S. Domenico Savio 3; MM2 (Abbiategrasso Chiesa Rossa) tram: 3, 15, 79
Cam Verro, via Verro 87, info:
02.8845.5329
Centro Vismara via Dei Missaglia 117,
MM2 p.zza Abbiategrasso, tram 3, 15,
direzione Gratosoglio/Rozzano, fermata
Santa Rosa
Centro Asteria, p.za Carrara 17; mail:
[email protected]; tel 02 8460919
Chiesa dell’Assunta in Vigentino, p.za
dell’Assunta 1; info: 02.5391750
Chiesa S. Maria Annunciata in Chiesa Rossa, via Neera 24;
info: 02 89500817
Gruppo Archeologico Milanese, Corso
Lodi 8/C, info: 02.796372.
Parco Ravizza, viale Bach 2 , info: 02
583106 55
Serra Lorenzini, via dei Missaglia 44,
angolo via De Andrè
Spazio del Sole e della Luna, via Ulisse Dini 7; tram 3, 15, MM2 p.zza Abbiategrasso. Info: 02.8266379, [email protected]
Spazio E (ex Atelier Chagall) Alzaia
Naviglio 4; info: 02.5810 9843
Van-Ghè ambulatorio d’arte
via Bastia 15; info: www.van-ghe.it,
tel. 328/8387575
A cura di Lea Miniutti
e Riccardo Tammaro
di Fondazione Milano Policroma
15
Contro la violenza
sulle donne
’Associazione Eupsichia, Laboratorio d’Arte e pensieri presentano tre incontri su:
Violenza sulle donne, stereotipi e immaginario femminile. Interverranno: Filomena Rosiello e Sivia Stella, psicoterapeute
dello Sportello Aiuto Donna di Zona 5 e Manuela Tagliaferro, psicologa Ass. Eupsichia.
Dove e quando:
Martedì 18 febbraio, ore 20, Cam Tibaldi ,
viale Tibaldi 41.
Venerdì 21 febbraio, ore 20, Cam Gratosoglio, via Saponaro 30.
Venerdì 28 febbraio, ore 20, Cam Verro, via
Verro 87.
Nell’incontro di martedì 18, parteciperà Marina Calloni, professoressa di Filosofia Politica
dell’Università Bicocca, co-autrice del libro “Il
male che si deve raccontare”, per cancellare la
violenza domestica.
Incontri promossi dalla Commissione Pari Opportunità e il patrocinio del CdZ5.
L
CENTRO ASTERIA
Corsi di poesia
Entrando al Centro Asteria, tre betulle
unite nel tronco accolgono il visitatore
in un piccolo, curato e armonioso “fazzoletto” di giardino. Suor Bianca Gaudiano, direttrice del Centro, ha immaginato questo luogo come “l’angolo della Poesia”, luogo di incontro, confronto
e ascolto per tutti coloro che amano
quest’arte e desiderano approfondirla e
farla propria.
Anche per la stagione 2013-2014 il Centro Asteria propone un intenso percorso poetico e attoriale. Il primo modulo
ha visto la partecipazione del poeta Davide Rondoni. Il secondo modulo prevede due incontri, “L’aria del respiro”, legati all’espressione vocale e fisica della
poesia, a cura dell’attrice e regista Paola Bigatto (sabato 8 e 22 febbraio). Il
percorso verrà quindi concluso da un
intervento di Franco Loi (22 marzo).
Info: www.centroasteria.org
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16
ANNO XVIII NUMERO 02 FEBBRAIO 2014
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