Volume 10, numero 01 Sommario 04.01.2015 Economia Editoriale Il vocabolario della povertà Partite Iva, cornute e mazziate Minipost 28.12.2014 #Jobsact Le fregature crescenti #Grecia - Italia: stessa faccia, stessa razza, stessa sovranità monetaria Informazione La strategia della tensioncina Il colpo di Stato della CIA in #Ucraina, di Oliver Stone Il #CorriereDellaServa Minipost Giù le mani dall'Ospedale trivulzio Partite Iva, cornute e mazziate Polito el drito Don Ciotti appoggia il reddito di cittadinanza contro le mafie Il fondo del M5S per le PMI è Ero solito pensare di essere povero. Poi mi dissero che non ero povero, ero bisognoso. Poi mi dissero che era autodistruttivo pensare a me stesso come bisognoso, ero solo privo di mezzi. Poi mi dissero che privo di mezzi era una cattiva immagine, ero sottoprivilegiato. Poi mi dissero che sottoprivilegiato era abusato, ero svantaggiato. Non ho tuttora un centesimo. Ma di certo ho un gran bel vocabolario. Jules Feiffer ufficialmente attivo! Mussolini ha la tessera pd La Grecia corre al bancomat Passaparola Passaparola: LaVERDI non deve chiudere, di Ruben Jais Politica Porci con le ali Renzi Erode e i bambini di Taranto Il ritmo di Renzie: più tasse per più poltrone Discorso di fine anno 2014 di Beppe Grillo #IoGuardoBeppe Don Ciotti appoggia il reddito di cittadinanza #MiseriaLadra 1 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Dura la vita per le Partite Iva. La riforma del Lavoro peggiore della storia, firmata dal governo in carica, le distrugge. Il popolo dei liberi professionisti andrà incontro a un vero e proprio salasso dal 2015. Un salasso firmato Renzi che vuol dire Fisco e Inps. Il regime dei minimi, uno status agevolato destinato agli under 35, in pratica non esiste più. O meglio: esiste, ma è una fregatura. Con le vecchie regole, le giovani partite Iva pagavano il 5% di Irpef, a patto di guadagnare meno di 30 mila euro l'anno. Dal primo gennaio l'aliquota triplica: passa al 15%. Ma è solo l'inizio, perché 30 mila euro, a quanto pare, sono troppi. Il governo ha introdotto delle soglie differenti a seconda dell'attività svolta. Per pagare il 15%, i commercianti devono incassare meno di 40 mila euro. I giovani professionisti meno di 15 mila. Una cifra, secondo l'osservatorio Adepp, al di sotto del compenso medio (18.640 euro lordi, pari a 723 euro al mese) delle partite Iva iscritte all'Inps. Ergo: chi ha introiti mensili anche meno che decorosi, sforerà. E rientrerà nei regimi tradizionali. In questi casi, Confprofessioni Lazio ha calcolato un incremento della tassazione dei giovani professionisti stimata intorno al 500%. L'aliquota passerà dal 5% al 22,48% per l’area tecnica, del 23,77% per l’area economico-sociale, del 24,58% per l’area sanitaria e del 25,11% per l’area giuridica. Ma non è finita. Il governo ha dato il via libera agli aumenti contributivi Inps per gli iscritti alla gestione separata. Una misura, prevista dalla Riforma Fornero e bloccata dai precedenti governi, che poterà l'aliquota dal 27 al 33% entro il 2018. Insomma: cornuti e mazziati". Una partita Iva #Jobsact Le fregature crescenti Economia 28.12.2014 ". Laura Castelli, portavoce deputata M5S Cerca il banchetto per firmare contro l'euro più vicino a te cliccando su questa mappa: PS: Il tuo contributo per il referendum sull'uscita dall'euro è importante: - organizza il tuo banchetto e segnalalo su questa mappa (che sarà in continuo aggiornamento) - scarica, stampa e diffondi i volantini informativi (1. Motivi per uscire dall’euro 2. Domande Frequenti sull’euro) - fai conoscere a tutti i tuoi contatti questo nuovo sito sul referendum http://www.beppegrillo.it/fuoridalleuro Porci con le ali Politica 28.12.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); Riceviamo e pubblichiamo da Francesco Falezza "La Corte Costituzionale italiana non ha dichiarato incostituzionale la legge elettorale chiamata "porcellum", sì proprio quella con cui è stato eletto il parlamento in carica. Cosa ha comportato questo e che conseguenze ha avuto la sentenza? Niente! Nonostante sia passato quasi un anno non è successo assolutamente nulla. Il parlamento italiano, anche se eletto con una legge incostituzionale, è rimasto in carica ed ha continuato il suo lavoro come se nulla fosse accaduto. Questo è stato possibile perché la sentenza non ha effetto retroattivo, ma, a parte la legittimità formale, che non mettiamo in dubbio, lo possiamo considerare legittimo dal punto di vista sostanziale, morale e politico? Assolutamente no! Pensiamoci sopra. Ci troviamo di fronte a una Camera e ad un Senato che sono stati eletti con una legge incostituzionale, cioè illegittima perché non rispettosa della costituzione italiana. Mi chiedo, ma da una legge elettorale di questo tipo, cioè illegittima, perché non garantisce i principi costituzionali, può uscire un parlamento legittimo? Ovviamente no, perché non vengono rappresentati correttamente, degnamente e legalmente gli elettori! Ma a questo punto cosa si sarebbe dovuto fare? Se ci fossimo trovati in un Paese con un minimo di senso della legalità, oltre all’incredibile putiferio e conseguente caduta di teste, il parlamento si sarebbe limitato a gestire le emergenze nel tempo strettamente necessario ad andare a nuove elezioni. E la nuova legge elettorale? Se un parlamento è eletto con una legge incostituzionale ovviamente non è legittimato nemmeno a fare una nuova legge elettorale. Invece da noi cosa è successo? Non solo non si sono limitati all’emergenze, ma hanno continuato a legiferare come se nulla fosse accaduto, non solo hanno fatto le leggi ordinarie, ma hanno dato il via a riforme strutturali come la giustizia civile, l’eliminazione delle provincie, la riforma del lavoro, quella delle pensioni, ecc. ecc., non solo, ma tra le riforme strutturali vogliono riformare anche la legge elettorale, non solo, ma stanno riformando anche la costituzione dando una svolta autoritaria, accentratrice che limita fortemente le garanzie democratiche. E gli organi di controllo come Corte Costituzionale o Capo dello Stato? Tacciono o addirittura spronano ad andare avanti così! Ci rendiamo conto del livello di marciume istituzionale a cui ci troviamo di fronte? Il marciume istituzionale si ha quando un alto organo dello stato, nell’esercizio delle proprie googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Tra qualche giorno iniziano i saldi, e il Governo quest'anno propone la svendita del diritto al lavoro. Sei stato licenziato senza giusta causa? Non ti preoccupare, ti verrà dato un piccolo indennizzo, e così potremo fare finta di nulla. Nessuna tutela reale, ma solo un ristoro economico, vero ricatto morale che fa leva sulla fragilità di chi oggi non si può permettere di perdere il lavoro, di chi è costretto ad adeguarsi, per sopravvivere, al detto "pochi, maledetti e subito". Sarai costretto a chiudere più di un occhio, per non vedere che stanno calpestando i tuoi diritti fondamentali. Il tuo capo ti potrà offrire un assegno circolare (di un importo compreso tra i 2 e i 18 mesi). L'accettazione dell'assegno comporterà l'estinzione del rapporto di lavoro e la rinuncia a impugnare il licenziamento. I giornalai oggi si congratulano con Governo per il loro tentativo di incentivare la "conciliazione", invece che il contenzioso a seguito di un licenziamento. Così il datore di lavoro potrà sempre tentare di comprarti per 4 denari. Da oggi si nasce senza diritto al lavoro, si acquista giorno per giorno e in alcuni casi lo perdi strada facendo. Loro le chiamano "tutele crescenti", noi sappiamo che è violazione dei diritti. Grande novità per le nuove assunzioni che portando a oltre 15 dipendenti l'organico complessivo: i neo assunti vedranno applicato il regime a "fregature crescenti", e la stessa sorte subiranno i veterani (i vecchi assunti) che ancora credevano nelle tutele acquisite. Le riforme dovrebbero nascere per dare maggiori opportunità alle persone, per crescere e migliorare la propria esistenza, invece la realtà che crea questa riforma è una maggiore instabilità sociale, precarietà di vita e impossibilità di costruire il futuro. Con questa riforma non si sostieni la famiglia, non si paga l'affitto, non si contrae un mutuo per l'acquisto di una casa, dunque non si consente una vita dignitosa. E' oggi, rileggendo il discorso di Calamadrei sulla Costituzione, ci si rende conto di quanto, negli anni, gli uomini che ne hanno avuto gli strumenti abbiano fallito. La politica non ha tradotto in fatti, gesti, buoni esempi, ciò che sessant'anni fa Calamadrei ci spronava a raggiungere, dopo averci consegnato la Costituzione più bella del mondo. "...E allora voi capite da questo che la nostra costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da compiere. Quanto lavoro avete da compiere! Quanto lavoro vi sta dinanzi!" 2 funzioni, ignora o addirittura non rispetta i minimi principi di legalità. Ma questo come può succedere? L’unica ipotesi plausibile è che l’abitudine a violare e non rispettare le norme sia talmente consolidata e diffusa che oramai più nessuno ci fa caso. Ma, qualcuno potrebbe obiettare, se si andasse a votare con la legge che ha detto la Corte Costituzionale, ci sarebbe un rischio di ingovernabilità, e allora per un ipotetico rischio continuiamo a violare la costituzione e continuiamo con l’illegalità? Ma adesso non stanno governando dalla destra alla sinistra tutti assieme? E allora di che rischio stiamo parlando? Forse perché col sistema proporzionale verrebbero rappresentati al meglio i cittadini? Forse perché ci sarebbe un parlamento veramente legittimato a fare le riforme? È forse questo il vero rischio di cui stiamo parlando? Parrebbe di sì. Adesso che abbiamo capito il livello di marciume in cui ci troviamo, andiamo a vedere, nel merito, alcuni aspetti della riforma costituzionale in atto. La Costituzione Italiana è stata profondamente modificata nel 2001, tanto da parlare di seconda repubblica, quella riforma, che potremo chiamare epocale, ha trasformato lo stato italiano in uno stato federale ponendo sullo stesso livello stato e regioni. Le regioni prima erano semplicemente degli enti amministrativi dello stato e dal 2001 sono diventate enti autonomi con potestà legislativa su un certo numero di materie, non solo, ma hanno anche autonomia finanziaria di entrata e spesa. Ebbene tutto questo, in vigore dal 2001, non è stato mai applicato, le materie di competenza regionale mai devolute e l’autonomia finanziaria mai attuata. Non solo, ma ogni volta che una regione ha "osato" ricorrere alla corte costituzionale italiana per veder riconosciute le proprie competenze costituzionali, ecco che regolarmente ha ricevuto sonore bastonate nei denti con motivazioni spesso fantasiose e creative. Adesso adducendo come scusa che queste norme hanno ingolfato la corte costituzionale di ricorsi si vuole tornare indietro. La verità è che la norma è sufficientemente chiara, ma non si vuole assegnare alle regioni le competenze previste dalla costituzione. Così vediamo, per esempio, che nonostante l’agricoltura sia una materia di esclusiva competenza regionale, il ministero statale sia ancora lì, lo stesso per le pari opportunità, altra materia di esclusiva competenza regionale che invece viene gestita da un ministro dello stato italiano. Non solo, ma anche di autonomia finanziaria non si vede traccia. Questo per capire il livello di marciume istituzionale in cui si trova lo stato italiano: la Costituzione in vigore oramai da quasi 14 anni è quasi completamente ignorata e inapplicata! È vero che quella riforma ha assegnato poche materie alle regioni, ma è altrettanto vero che non si vuole nemmeno dargli quel poco! In questo momento c’è un attacco concentrico da parte di magistratura ordinaria, magistratura contabile e governo italiano per togliere alle regioni quei poteri che non gli sono mai stati attribuiti! Non so quale regia oscura stia portando a termine questo disegno, ma so che continuando così le libertà democratiche sono fortemente a rischio, non solo, ma queste riforme, ci fanno regredire perché vanno nella direzione esattamente contraria all’interesse e al rispetto dei cittadini, ricordiamo che il sistema elettorale maggioritario con premio di maggioranza è stato quello che ha permesso a Mussolini di prendere il potere, se poi aggiungiamo la mancanza di preferenze e l’abolizione del senato abbiamo capito subito dove si vuole arrivare... Qualcuno penserà che non è vero e che invece i governanti dello stato italiano sono pieni di buone intenzioni, ma io dico che, considerato il livello di marciume istituzionale, non credo alle buone intenzioni, ma anche ammesso che si siano buone intenzioni da parte di qualcuno, ricordiamo che le strade che portano all’inferno sono lastricate di buone intenzioni e i provvedimenti che stanno prendendo parlano da soli. Adesso che lo stato italiano non può più permettersi sia il "magna magna" che la democrazia, quale delle due cose vuole eliminare? Ovviamente la seconda. Ma noi non lo dobbiamo permettere". Francesco Falezza Cerca il banchetto per firmare contro l'euro più vicino a te cliccando su questa mappa: PS: Il tuo contributo per il referendum sull'uscita dall'euro è importante: - organizza il tuo banchetto e segnalalo su questa mappa (che sarà in continuo aggiornamento) - scarica, stampa e diffondi i volantini informativi (1. Motivi per uscire dall’euro 2. Domande Frequenti sull’euro) - fai conoscere a tutti i tuoi contatti questo nuovo sito sul referendum http://www.beppegrillo.it/fuoridalleuro 3 La strategia della tensioncina Informazione 29.12.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); Da Piazza Fontana alla tanica di benzina. Dalla tragedia alla farsa "A circa 24 ore dalla sentenza della corte d’Assise di Torino che ha assolto i militanti del movimento No Tav dall’accusa di terrorismo (finalmente una sentenza giuridicamente decente!), è iniziata una serie di attentati ai treni ad opera di “anarco-insurrezionalisti”. Ovvio il coro di ministri e politicanti vari che hanno subito rilanciato dicendo che la sentenza era un errore e che questo è terrorismo. Negli stessi giorni, era tratto in arresto un gruppo di neo fascisti a Pescara. In particolare il gruppo di eversori, denominato “Avanguardia ordinovista”, avrebbe avuto in mente decine di omicidi di politici, magistrati e di preti progressisti, sino a provocare un rivolgimento istituzionale per il quale aveva bella e pronta una nuova Costituzione che, fra l’altro, avrebbe abolito il diritto di voto. Insomma siamo in pieno remake degli anni settanta, fra attentati “anarchici” ai treni e complotti neo nazisti. Qualche differenza, per la verità, ci sarebbe: ad esempio è possibile che gli attentatori ferroviari questa volta siano effettivamente anarchici e non fascisti come nel 1969, ma resterebbe da vedere se fra loro non ci sia qualche suggeritore di ben altra estrazione. Così come è plausibilissimo che un gruppo di poveri spostati di provincia abbia progettato, magari in preda ai fumi dell’alcool, omicidi politici a go go ed abbia sognato una nuova Italia fascista. Tutto sta a vedere quale fosse poi la reale pericolosità del gruppo e cosa ci fosse di concreto nella preparazione di questi omicidi. E' sempre possibile che un gruppo di dieci o venti esaltati, assolutamente non in grado di sovvertire le istituzioni, possa benissimo essere capace di fare un omicidio ed è giusto prevenirli. Ma di qui a parlare di una “pericolosa trama fascista” ne corre… Per un momento ho drizzato anche io le orecchie, sentendo il nome di una vecchia conoscenza come Rutilio Sermonti, ideologo e fra i massimi dirigenti di Ordine Nuovo. Sermonti non è né un pagliaccio, né uno che, per quanto novantenne, possa mischiarsi ad una sconclusionata banda di paese, per cui sorgeva il dubbio che gli arrestati potessero essere solo una scheggia di una cosa più complessa e numerosa. Ma è bastato poco per capire che Sermonti non c’entra nulla con questa sconclusionata riedizione dei fasti ordinovisti. Il fatto è che, come dice il vecchio Marx, la storia talvolta si ripete, ma la seconda volta sotto forma di farsa. Ho lavorato a lungo sulla strategia della tensione e questa me ne sembra una cattiva imitazione con un fortissimo sentore di finto. Al massimo abbiamo davanti due sparutissimi gruppi di decerebrati. Nulla che possa giustificare il clamore mediatico che se ne sta facendo con titoloni in prima pagina. Siamo seri, qui l’unica cosa che ricorda davvero gli anni settanta è l’opportuna coincidenza di certi episodi con il profilarsi delle scadenze politiche, sociali ed economiche: elezione del Presidente, subito dopo elezioni regionali, approvazione delle riforme istituzionali, probabile ripresa della crisi a breve tempo, incombente protesta sindacale per la riforma dell’art. 18… Situazioni in cui il fantasma del terrorismo può far comodo. Soprattutto alla vigilia di una elezione quirinalizia così incerta, che può degenerare in un marasma senza precedenti ed occorre forzare un po’ la mano ai “grandi elettori”. E’ un numero che abbiamo visto troppe volte ed anche i particolari sono stucchevolmente simili: gli attentati ai treni, l’armamentario fascista, il linguaggio delle rivendicazioni, persino la trovata del nome del gruppo pescarese che è una bella sintesi fra “Avanguardia Nazionale” ed “Ordine Nuovo”. Ci mancano le banche e le Br. Su: almeno un po’ di fantasia… Detto questo, ugualmente c’è di che essere preoccupati: non vorremmo che questa mini serie televisiva “Il ritorno del terrorismo” preludesse a qualche botto più serio, magari per dare un bel giro di vite all’opposizione. Anche se annoiati, tocca tenere gli occhi aperti." Aldo Giannuli Polito el drito Minipost 29.12.2014 Passaparola: LaVERDI non deve chiudere, di Ruben Jais Passaparola 29.12.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); L'editoriale di ieri del Corriere della Sera era intitolato "L'ultima occasione di Grillo". E' curioso che a scriverlo sia stato Antonio Polito, uno che di occasioni non ne ha avute mai, se non quella di servire il potere. Ha vissuto di stipendio pubblico come deputato, di finanziamenti pubblici al partito e di finanziamenti pubblici al suo giornale "Il riformista" poi fallito. Non ha avuto né una prima né un'ultima occasione e degli elettori se ne è sempre fregato, come ammise candidamente già nel 2007, quando era deputato, in una comparsata televisiva da Santoro rimasta negli annali del web. Alla domanda di Travaglio sul perché non iniziassero a realizzare il programma, quello per cui fu eletto Prodi e anche Polito come parlamentare, come giustamente chiedevano gli elettori Polito rispose: "Il programma è impossibile da applicare tutto perché sono 280 pagine.". Travaglio quindi chiese se si rendeva conto che queste parole significavano che erano stati truffati gli elettori con un programma che si sapeva irrealizzabile. Polito aveva perso l'occasione, di stare zitto. 4 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); L’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, fondata nel 1993 da Vladimir Delman, è una delle più rilevanti realtà sinfoniche nazionali. La mancata erogazione di gran parte dei contributi alle attività culturali del laVerdi da parte delle amministrazioni pubbliche e dello Stato faranno chiudere l'attività.Firma la petizione indirizzata al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo On. Dario Franceschini. Il Passaparola di Ruben Jais, direttore artistico de la Fondazione LaVERDI "Per il 2014 non abbiamo ancora ricevuto alcuna conferma di sostegno da parte delle istituzioni pubbliche. Negli anni abbiamo raggiunto più di 3 milioni di spettatori, 200 mila spettatori la nostra media annua, a fronte di questi dati, a fronte di un’attività che prevede più di 280 concerti l’anno e assommando tutte le attività della Fondazione in più di 420 annui, non riusciamo a ottenere un finanziamento stabile sicuro. L’anno scorso abbiamo ricevuto per la prima volta 3 milioni di stanziamento da parte dello Stato, di cui però a oggi abbiamo ricevuto un 1.900.000, quindi siamo ancora in attesa 1 milione dello scorso anno e per quest’anno non c’è ancora stata data alcuna prospettiva di finanziamento pubblico. La situazione è molto complessa. La Fondazione ha 150 dipendenti di cui un’ottantina di professori d’orchestra con contratti a tempo indeterminato e circa 700 persone che lavorano nel mondo de LaVERDI con contratti a tempo determinato, i cosiddetti aggiunti che aiutano nelle produzioni dell’orchestra. Tutte queste persone, le famiglie legate a queste persone si vedono in grave difficoltà in questo momento, perché non c’è la certezza di poter proseguire le nostre attività. Crediamo fermamente che le attività della nostra Fondazione debbano in primis essere sostenute dal nostro lavoro e dal lavoro di chi ci vuole sostenere, ma proprio perché ci troviamo in uno Stato e in una condizione particolare, la cultura nel mondo e in Italia, deve avere anche una componente di sostegno pubblico e è questo che stiamo chiedendo. Le istituzioni culturali in Italia, soprattutto quelle del mondo musicale hanno un sostegno che va dal 60% delle fondazioni lirico – sinfoniche all’80% di quello che vengono dalla legge definite Ico (istituzioni concertistiche orchestrali), le orchestre cosiddette regionali, di fronte a queste percentuali LaVERDI, la fondazione orchestra sinfonica e coro sinfonico Giuseppe Verdi di Milano riceve circa il 26% di sostegno, questo ci mette in grave difficoltà per poter affrontare il cosiddetto mercato del lavoro. l’Italia potrebbe vivere del proprio patrimonio culturale, l’Italia dal 1500 in avanti è sempre stata foriera di novità all’interno del mondo culturale che tutto il mondo ci ha invidiato, quindi trovo sia una gestione sciocca, sbagliata, poco attenta, quella che non permette alla cultura di essere il volano di rilancio della nostra economia, delle nostre istituzioni. Sono arrabbiato perché credo che ci siano delle ingiustizie strutturali nel sistema in cui lo Stato italiano distribuisce i fondi pubblici e questo ovviamente come cittadino mi indigna. Credo che sia necessaria una profonda riflessione da questo punto di vista sul sostegno delle istituzioni pubbliche. La cultura da nessuna parte nel mondo riesce a sopravvivere da sola, autofinanziandosi. Regione e Provincia diciamo che negli ultimi anni sono state molto lontane dalla nostra istituzione e ci dispiace di questo ovviamente. Quindi il mio appello è a tutti i cittadini da Milano a tutta l’Italia, a sostenere le attività dell’orchestra sia firmando la petizione, sia per chi ha la possibilità, sostenendo le attività della nostra orchestra, direttamente. Lancio questo appello, passate la parola!" Ruben Jais, direttore artistico de la Fondazione LaVERDI Renzi Erode e i bambini di Taranto Politica 30.12.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); Renzie salva l'Ilva o i bambini di Taranto? "Il governo ha annunciato per la fine dell'anno il decreto salva Ilva di Taranto. A suo dire Renzi era così “emozionato” che non ha nemmeno aspettato il testo ufficiale per fare il suo show davanti ai giornalisti in conferenza stampa. E anche questa volta ha gettato fumo negli occhi. Da gennaio il colosso siderurgico di proprietà della famiglia Riva da quasi vent'anni, entrerà in amministrazione straordinaria dello Stato che si impegna a risanare l'azienda. Giusto in tempo per rimetterla in sesto con i debitori e rinegoziare le bonifiche ambientali imposte da quella 'cattivona' dell'Europa che non vuole salvare i bambini di Taranto. E tutto sarà fatto in 18 massimo 36 mesi. Non c'è male come favoletta di Natale peccato che i punti oscuri siano molti. Il premier ci ha abituati a una politica fatta di annunci roboanti ai quali è difficile rispondere nel merito perché anche questa volta il testo definitivo del provvedimento non è ancora disponibile. C'è solo un comunicato stampa e una dichiarazione alla radio. I bambini di Taranto Renzi annuncia di voler salvare i bambini di Taranto ma allo stesso tempo dice che vuole rendere più permissiva l'AIA per l'Ilva (autorizzazione di impatto ambientale). Vuole forse rendere l'aria avvelenata legalmente? Lo stabilimento sta subendo una procedura di infrazione europea perché queste norme non le ha mai applicate. E il premier anziché riconoscere l'esistenza di un reato sostiene che gli obblighi previsti dall’Aia per l’Ilva non esistono per gli altri stabilimenti siderurgici europei. E' falso. Nel marzo del 2012 sono entrate in vigore le norme più restrittive per l’AIA, è tutto scritto sul sito del Ministero dell’Ambiente. Così Renzi ha coniato un nuovo slogan: vuole salvare i bambini di Taranto, e contando sulla disinformazione ha detto: “se l’Europa vuole impedire di salvarli ha perso la strada per tornare a casa... Io sono fedele ai bambini di Taranto molto più di quanto non lo sia coi cavilli astrusi dell’Europa“. Peccato che il premier nella sua ultima passerella nella città Jonica abbia rifiutato l'invito a incontrare i pediatri che volevano essere ascoltati dal governo. Proprio quei dottori che a Taranto i bambini tentano di salvarli davvero. Renzi strumentalizza, ancora una volta, proprio coloro che, per definizione, data l'innegabile innocenza, dovrebbero essere chiamati in causa con delicatezza, con riguardo, con rispetto: i bambini. Quei bambini di Taranto, asfissiati tra cielo e terra, da fumi e 5 colpa, da puzza e profitti privati, da malattia e speculazione, diventano il suo scudo per l'ennesimo annuncio del nulla impastato con la finta guerra all'Europa alla quale, invece, ubbidisce prono. Invece di fare conferenze stampa Renzi vada a parlare con la cittadinanza di Taranto, vada a confrontarsi con i lavoratori, con le madri che non possono allattare i figli a causa della presenza di diossina nel latte, con gli allevatori a cui vengono abbattuti i capi, con gli agricoltori, con i pescatori. Ma, soprattutto, vada negli ospedali, visiti i malati, si faccia informare dalla LILT e operi di conseguenza”. M5s Senato Don Ciotti appoggia il reddito di cittadinanza contro le mafie #Grecia - Italia: stessa faccia, stessa razza, stessa sovranità monetaria Minipost 31.12.2014 Economia 31.12.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Secondo l'associazione "Libera contro le mafie" c'è una legge che andrebbe approvata subito per sconfiggere la mafia e fa parte dell'elenco di leggi necessarie in Italia contro i fenomeni mafiosi, appena lanciato nel manifesto "Contromafie, per andare oltre". Sto parlando del reddito di cittadinanza, cioè il primo dei venti punti del nostro programma. Vorrei mandare pubblicamente un messaggio a Don Ciotti, Presidente di Libera: il 7 gennaio in commissione lavoro al Senato inizia la discussione del nostro disegno di Legge sul reddito di cittadinanza, la commissione bilancio del Senato ha già approvato le coperture economiche. Libera può avere un grande ruolo in questo momento storico per velocizzare l'iter di approvazione della nostra proposta di legge, che dà subito 780 euro al mese a 10 milioni di poveri italiani per tre anni. Non solo: durante i tre anni, queste persone riceveranno una formazione e tre diverse proposte di lavoro. Se non le accettano, decade il diritto al reddito di cittadinanza, quindi non si tratta di assistenzialismo ma di dignità, di possibilità e di reinserimento lavorativo. In questo modo a beneficiarne sarà tutto il sistema economico italiano che avrà 10 milioni di nuovi clienti che potranno acquistare beni di prima necessità, oltre ad affittare un tetto sotto cui vivere. Cosa ne pensa "Libera" di sostenere la nostra proposta di Legge al Senato, impegnando -sarebbe meglio dire "inchiodando" - uno ad uno tutti i parlamentari che dovranno votarla, come avete già fatto per l'abolizione dei vitalizi? Il reddito di cittadinanza sarà una scelta di campo: con la mafia o contro la mafia. Noi abbiamo già scelto." Luigi Di Maio - leggi tutto googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); Dopo il terzo tentativo fallito di eleggere il nuovo presidente delle repubblica, la Grecia e’ ora chiamata ad elezioni politiche il 25 gennaio. Il mercato azionario greco ha reagito con un -20% nelle ultime due settimane con il rendimento sui titoli pubblici decennali schizzato al 10%, il livello piu’ alto degli ultimi due anni. Terrorismo mediatico Quale occasione migliore per i media di regime nostrani per alimentare il terrorismo ‘a la matriciana’ contro una uscita dell’Italia dall’Euro. In fondo anche da noi bisogna eleggere un nuovo Presidente della Repubblica in una partita tutt’altro che facile. Ed anche da noi lo spauracchio delle elezioni viene spesso sventolato con opportunismo evidenziando il rischio di aumento dello spread in caso di successo dei movimenti anti Euro. In sostanza lo stesso schema con cui Re Giorgio ci ha imposto l’austerity del governo tecnico di Monti nel 2011 senza passare dalle elezioni. Resta incredibile come in Italia i media mainstream siano passati da ignorare completamente il tema Euro come causa principale dei problemi Italiani di oggi ad ammonirci sulla impossibilita’ e i costi di una uscita. E quello che c’e’ nel mezzo? I problemi e i costi di una permanenza ne vogliamo parlare? A questo piano B ci vogliamo cominciare a pensare dopo sette anni di crisi? Gli stessi giornalai televisivi al soldo dell’establishment che hanno ignorato il tema Euro nei loro salotti dall’alto della loro ignoranza sul tema ora prendono spunto da qualsiasi vicenda geo politica Europea per ammonirci sui costi di una uscita. Per questo prima hanno ignorato in toto una analisi dettagliata del referendum scozzese. Poi hanno cavalcato l’onda della crisi russa per intimorire gli italiani (ben presto prenderanno atto che proprio l’autonomia della banca centrale consentira’ alla Russia di uscirne fuori piu’ forte di prima) Ora tocca alla Grecia fare da spaventa passeri secondo la seguente tesi: se la probabile vittoria di Syriza con la sua richiesta di ristrutturazione del debito ha gia’ portato forte instabilita’ in Grecia figuriamoci cosa succederebbe nello scenario Euro exit perseguito dal M5S attraverso la richiesta di referendum. Italia e Grecia fuori dall'euro! La realta’ e’ che proprio la vicenda greca conferma l’opportunita’ di una uscita dall’Euro da parte dell’Italia. Come puo’ Tsipras pensare di risollevare il suo paese rimanendo nell’Euro? Come pensa di fare gli interessi del suo paese 6 senza ridargli la sovranita’ monetaria? La Grecia deve rimborsare agli investitori privati (per lo piu’ banche estere) 15 miliardi di euro di debito nel 2015. Tsipras si avvia a vincere le elezioni sulla promessa di ripudiare il debito e l’austerity ma senza uscire dall’Euro. Un controsenso, anzi un suicidio. Ripudiare il debito non risolvera’ i problemi della Grecia che invece solo con un ritorno alla sovranita’ monetaria potrebbero essere gestiti. Per questo il mercato ha reagito male, perche’ la ricetta ‘Euro confusa’ di Tsipras, tanto elogiato dalla sinistra italiana durante la campagna per le europee, e’ quanto di peggio il paese possa auspicare. Ripudiare il debito senza uscire vuol dire inasprire le relazioni con i partner europei senza avere voce in capitolo e soprattutto senza acquisire strumenti monetari di gestione attiva della crisi. L’uscita dall’Euro non e’ fine a se stessa ma ad un riacquisto di sovranita’ monetaria essenziale per rilanciare l’economia. Per questo i timori di fuga di capitali o la mancata liquidita’ da parte della BCE alle nostre banche in caso di uscita sono mal posti. L’uscita dell’Italia dall’Euro dovra’ essere accompagnata da tre misure essenziali a prevenire un eventuale disordine sui mercati: 1. Abolizione del ‘divorzio’ tra Banca d’Italia e Tesoro. 2. Introduzione di vincoli di portafoglio che definiscano un ammontare minimo di titoli di stato detenuti dalle nostre banche. 3. Restrizioni all’uscita di capitali dal paese. Sovranità monetaria unica via Con buona pace di Andreatta che concepi’ l’inizio del suicidio dell’Italia nel 1980 con l’introduzione del divorzio, l’uscita dall’Euro dovra’ prima di tutto mettere in discussione il dogma neo liberista della indipendenza della Banca centrale. Abolire il divorzio significhera’ monetizzare il deficit ossia consentire alla Banca d’Italia non piu’ indipendente ma al servizio delle politiche economiche del governo di stampare moneta e sostenere investimenti pubblici che supportino la domanda. Una uscita piu’ o meno coordinata che sia supportata dalle tre misure citate renderebbe l’Italia del tutto impermeabile alle vicende esterne. La liquidita’ ora fornita dalla BCE arriverebbe dalla Banca d’Italia e soprattutto quest’ultima si farebbe carico di monetizzare il deficit. La BCE e’ attesa al varco del quantitative easing dalla Germania ostile come tutti i paesi creditori a che la BCE acquisti debito pubblico periferico visto che il 30% del capitale della BCE e’ appunto tedesco. E allora le ultime voci di un possibile compromesso vedono il QE fatto via banche centrali nazionali con i rispettivi governi che garantiscano l’eventuale insolvenza. Ma che senso ha? Ancora una volta si vuole far rientrare dalla finestra cio’ che si e’ cacciato fuori dalla porta. Nel 2012 nel bel mezzo della crisi del debito sovrano con il nostro spread quasi a 700 la BCE si e’ inventata il LTRO, finanziamenti a bassissimo costo alle nostre banche affinche’ con quei soldi le banche comprassero i BTP che la BCE o la Banca d’Italia non potevano comprare per Statuto. Adesso si vuole concepire un QE che di fatto non e’ un QE perche’ da realizzare mantenendo i rischi di insolvenza a carico di ciascun paese senza condivisione del rischio. Di nuovo che senso ha? Ridateci la nostra banca centrale, il nostro signoraggio, la nostra moneta e sapremo noi come farla arrivare alle nostre famiglie e come rendere sostenibile il nostro debito pubblico. Svalutare la nostra nuova lira uscendo dall’Euro equivale ad una ristrutturazione del nostro debito per i creditori esteri, quello che Tsipras si ostina a non voler capire. Uscita dall’Euro E ristrutturazione del debito, non c’e’ altra strada. Il ritmo di Renzie: più tasse per più poltrone Politica 31.12.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); >>> Oggi ore 20.30 il discorso di fine anno di Beppe Grillo sarà trasmesso su: http://bep.pe/DiscorsoFineAnno. Resta aggiornato su Twitter con #IoGuardoBeppe "Renzi aumenta le tasse agli italiani, ma tiene intatte le Poltrone. Ancora una volta solo slogan e promesse da parte del Governo. Mentre da un lato con la legge di stabilità Renzi ha aumentato le tasse per gli italiani (sulla casa, sul lavoro, sulla scuola, sulla sanità, ecc), dall’altra ha mantenuto intatte le poltrone di moltissimi dirigenti e dipendenti di società partecipate ed enti totalmente inutili che costano ai cittadini italiani circa 10 /12 miliardi di euro annui. Quasi quanto il reddito di cittadinanza proposto dal M5S. I costi delle poltrone Dal CNEL che ci costa 20 milioni di euro l’anno, con il proprio Presidente Antonio Marzano (ex ministro del Governo Berlusconi) che percepisce uno stipendio annuo di 217.000 mila euro, all’Istituto Nazionale della Montagna che ci costa circa 500 milioni di euro l’anno, passando per il Centro Piemontese di Studi Africani, per arrivare all’Istituzione per la Conservazione della Góndola, all’Unione Italiana Tiro a Segno, alla Fondazione Marconi, alla Cassa Conguaglio GPL, all’Istituto Agronómico dell’Oltremare, alla Arcus, all’Enit e così via sino a contarne circa 11 mila. Molti di questi assolutamente privi di alcuna utilità per i cittadini e ben 1454 addirittura formalmente inattive secondo l’Istat, nonostante abbiano comunque un cda ben retribuito. Agenzie, consorzi, società partecipate totalmente sconosciute ai cittadini e spesso composti da soggetti non identificabili e non identificati. Enti inutili salvati con aumento delle tasse Il CNEL per esempio, nonostante sia un organo previsto dalla Costituzione, riceve fondi anche dal Ministero del Lavoro e non ha alcuna vera utilità. Pensate che la sua principale funzione è quella di dare pareri al Governo e al Parlamento tra l’altro neanche vincolanti. In 52 anni di attività e ingenti stipendi corrisposti, chiaramente con i soldi pubblici, ha solo proposto 11 bozze di proposte di legge. Null’altro. O come l’ONC che solo per redigere qualche rapporto per gli immigrati ci costa oltre 250 milioni l’anno. O l’Enit, l’agenzia che dovrebbe rilanciare il turismo itálico, che ci costa quasi 20 milioni di euro l’anno. E che solo nel 2013 ha speso ben 138 mila euro per comprare giornali e riviste ed è stata anche oggetto di indagini da parte della Procura di Roma. Bastava eliminare molti di questi enti per evitare che gli italiani ricevessero vere e proprie 7 stangate di tasse e imposte sulla casa, sui redditi, sui servizi sanitari, sull’iva, sulla scuola o persino sul pellet (prodotto di prima necesità che serve semplicemente a riscaldare le case). Vergognoso! Invece no. Nonostante il Commissario alla spending review Carlo Cottarelli ne avesse individuati diversi da eliminare con procedura d’urgenza, Renzi ha ritenuto opportuno mantenere in vita molte poltrone, infilando ad hoc norme di salvaguardia nella scellerata bozza della legge di stabilità (con parti totalmente mancanti e commi inesistenti), sulla quale nella notte tra il 18 e 19 dicembre è stata posta l’ennesima fiducia (al buio) da parte del Governo, in un clima istituzionale surreale e mai vissuto sino ad allora, come hanno raccontato coloro che lavorano in Senato da oltre 30 anni. Stipendi d'oro Ma evidentemente mantenere a vita le poltrone, le consulenze, le indennità, i lussi e gli stipendi d’oro porta al Governo Renzi voti, consenso e futuri equilibri elettorali. Ciò nonostante molti di tali enti non fanno altro che alimentare corruzione e concussione. Altro che carrozzoni da cancellare o tagli da applicare. Solo slogan da parte di Renzi. Null’altro. Ai cittadini, purtroppo, solo ulteriore tasse e imposte. Nel frattempo il M5S si batterà con tutte le proprie forze per spazzare via definitivamente caste e privilegi e per ridare, con responsabilità, davvero senso alle Istituzioni. M5S Parlamento Discorso di fine anno 2014 di Beppe Grillo #IoGuardoBeppe Politica 31.12.2014 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Signori siamo qua in una versione leggermente differente dalle solite: siamo nel nuovo ufficio della Casaleggio Associati, una specie di catacomba dove aleggiano gli spiriti, gli spiriti quelli buoni. Noi siamo qua dentro per, quasi cospirare, per parlare di cose che sono assolutamente proibite fuori o pericolose: onestà, lealtà. Queste cose che ormai fuori vengono percepite come rivoluzionarie o eversive. Noi siamo i veri eversori Voglio farvi un saluto diverso dagli altri anni, un saluto senza rimpianti perché cosa potremo rimpiangere del 2014 che se ne va? Renzi, le balle di Renzi? Cosa potremo rimpiangere? Un attentato alla democrazia e alla costituzione di due partiti il PD e il Pdl? Ricordate il PDmenoelle? Sembrano cose del passato remoto, due partiti che si sono uniti per disfare la Costituzione. Un partito dove il fondatore Dell’Utri è in galera, ha preso 9 anni per associazione esterna mafiosa e il suo Presidente è stato mandato via dal Senato per leggera evasione fiscale, condonata con "4 giorni" in un ospizio, è fantastico, questo è un Paese meraviglioso! La decadenza dell'Italia Tutti i parametri sono peggiorati. Guardate che il 2014 ce lo ricorderemo, forse sarà leggermente meglio del 2015! Ho un sottile ottimismo. Nel 2014 se ne è andata un po’ di produzione industriale, il Pil si è abbassato, questi dati ormai fanno parte di un mondo in decadenza. I nostri Bot, i nostri Cct sono ormai declassati a titolo spazzatura. Abbiamo una disoccupazione a livelli memorabili, abbiamo 10 milioni di poveri con le code chilometriche della Caritas. Il problema dei problemi poi non è neanche la mafia di Roma, l’Expo, il Mose. Ci stiamo abituando a questo marcio, forse ci stiamo abituando e non lo percepiamo neanche più, è la percezione quella che ci arriva. Ecco perché bisogna parlare sottovoce! Succederà nel 2015 Forse il 2015 ci porterà dei risultati straordinari! Può darsi che l'ebetino si toglierà di mezzo, magari con le Olimpiadi allenandosi con i 100 metri ostacoli quando sarà rincorso dalla popolazione. Forse avremo una grande soddisfazione perché per raggiunti limiti di età Napolitano, che ha condiviso (e anche leggermente sponsorizzato) questo sfacelo, si toglierà da questa posizione molto precaria che ha oggi come Presidente della Repubblica. Magari Forza Italia - Forza Mafia, chiamatela come volete, non ci sarà più, avrà percentuali da prefisso telefonico. Forse succederà qualcosa, ma non bisogna spargere la voce, succederà qualcosa! L’abbiamo già fatta succedere. In Parlamento ci hanno preso in giro, ci hanno messo in un angolo, andiamo sui tetti, facciamo provocazioni, andiamo… cerchiamo di far conoscere quello che succede veramente dentro del comma 5 che modifica il comma 7 del comma 9, del comma 11, della legge 45 poi vai a vedere, chi è? Cos’è? Non si sa! Vogliamo la tua partecipazione Allora noi stiamo cercando di fare, siamo nati da una legge popolare e stiamo adesso coadiuvandoci tutti con i banchetti in tutta Italia per una legge di iniziativa popolare per uscire dall'euro! Siamo nati da quello noi! Vi ricordate era il 2007: il primo V-day. Legge di iniziativa popolare: via i parlamentari condannati, due legislature sennò ti fai le combriccole, voto di preferenza per la legge elettorale, ma anni fa, sembrano anni luce, Dio mio! Siamo quelli per la democrazia dal basso, condivisa, non vi chiediamo né voti, né niente. Fate quello che credete più opportuno per l’amor di Dio. Se volete invece il MoVimento vi apre le braccia se collaborate e se vi impegnate un po. Se invece continuate a dare deleghe a questa gente qui, io non so come andremo a finire! Usciamo dall'euro! Comunque noi stiamo portando in Parlamento una legge di iniziativa popolare che ci permetterà di chiedere un referendum consultivo per uscire dall’Euro! Perché essere schiavi? Vogliamo diventare un Paese... ora lo dico... normale, normale! Avere la nostra sovranità monetaria, la nostra sovranità economica, essere normali, avere il nostro fisco senza che sia delegato a una banca a mille chilometri. Lo so che è chiedere una cosa gigantesca! Vogliamo rimanere in Europa bella, diversa, con i francesi, con i tedeschi, vogliamo starci in mezzo a questa gente qua, perché siamo diversi, SIAMO ITALIANI! Uscire dall’Euro è una partenza, diventeremo competitivi, manipoliamo, facciamo delle cose meravigliose ancora. Perché continuare a pensare di non avere un piano B? Questo è il piano B, l’unico che c’è in Italia! Il piano B è del MoVimento 5 Stelle. Il programma del M5S per l'Italia E' una partenza. Poi ci sarà da riformare la burocrazia, le tasse, avere delle tasse più eque, ma è normale questo. Lo faremo con i decreti che hanno usato loro, lo faremo in brevissimo tempo: leggi anticorruzione, proteggeremo il Made in Italy, la piccola e media impresa, faremo il reddito di cittadinanza, Dio mio, il reddito di cittadinanza! Bisogna non farsi sentire, non facciamoci sentire. Vuole dire che se uno perde il lavoro può avere la possibilità in 3 anni di avere tre lavori e se non accetta perde il diritto di cittadinanza, l’abbiamo fatto, abbiamo le coperture, abbiamo tutto in modo che nessuno deve rimanere indietro, Dio mio che concetto della politica! Sempre coerenti con i nostri principi Quindi che rimpianti avremo? Non lo so che rimpianti, so solo che andremo verso qualcosa che abbiamo iniziato. Noi siamo forse la causa, gli effetti li vedranno i nostri nipoti. Stiamo cambiando! Una classe politica di giovani! Abbiamo fatto poche cose ci dite, può darsi, ma non abbiamo mai tradito quello che abbiamo detto, abbiamo fatto, non abbiamo preso soldi, siamo nati dalla Rete senza soldi. Guardate che sta succedendo una cosa 8 bellissima: noi che non abbiamo chiesto soldi a nessuno siamo pieni di soldi: quando dobbiamo fare le iniziative i cittadini ce li danno! Loro, adesso vogliono rimettere rimborsi elettorali perché hanno messo il 2 per mille. "Diamo la possibilità ai cittadini di finanziare i partiti" dicevano. Toh, non gli danno niente! Allora abbiamo avuto sempre ragione, siamo stufi anche di avere sempre ragione, non voglio imporvi nulla, giudicate voi. La fiaba di Calvino Voglio lasciarvi in modo sereno, però, voglio leggervi una piccola parabola, chiamiamola parabola, ma è una fiaba di Calvino(*), scritta qualche decennio fa. Io credo che questa sia proprio l’illustrazione proprio di come non è cambiato niente, da 20/25 anni fa quando l’ha scritta Calvino a oggi. E' veramente straordinaria. Provo a leggerla anche se non sono un fine dicitore per l’amor di Dio: “C’era un paese dove erano tutti ladri – provate a indovinare che Paese è… - La notte ogni abitante usciva con i grimaldelli e la lanterna cieca e andava a scassinare la casa di un vicino, rincasava all’alba carico e trovava la casa svaligiata – fantastico! – E così tutti vivevano in concordia e senza danno poiché l’uno rubava all’altro e questo a un altro ancora e così via, finché non si rubava a un ultimo che rubava al primo. Il commercio di quel Paese si praticava solo sotto forma di imbroglio da parte di chi vendeva e da parte di chi comprava! Il governo era un’associazione a delinquere ai danni dei sudditi – ci sono delle strane assonanze – e i sudditi dal canto loro badavano solo a frodare il governo. Così la vita proseguiva senza inciampi e non c’erano né ricchi e né poveri. Ora non si sa come accadde nel paese si venisse a trovare un uomo... onesto. La notte invece di uscirsene con il sacco e la lanterna stava a casa a fumare e a leggere romanzi, venivano i ladri, vedevano la luce accesa e non salivano. Questo fatto durò per un poco. Poi bisognò fargli comprendere che se lui voleva vivere senza fare niente non era una buona ragione per non lasciar fare agli altri, ogni notte che lui passava in casa era una famiglia che non mangiava l’indomani. Di fronte a queste ragioni l’uomo onesto non poteva opporsi, prese anche lui a uscire la sera per tornare all’alba, ma a rubare non ci andava. Onesto era e non c’era nulla da fare, andava fino al ponte e stava a vedere passare l’acqua sotto, tornava a casa e la trovava svaligiata, in meno di una settimana l’uomo onesto si trovò senza un soldo, senza di che mangiare, con la casa vuota, ma fin qui poco male perché era colpa sua. Il guaio era che da questo suo modo di fare ne nasceva tutto un cambiamento, perché lui si faceva rubare tutto e intanto non rubava a nessuno, così c’era sempre qualcuno che rincasando all’alba trovava la casa intatta. La casa che avrebbe dovuto svaligiare lui era intatta, fatto sta che dopo un po’ quelli che non venivano derubati si trovarono a essere più ricchi degli altri e a non voler più rubare e d’altronde quelli che venivano per rubare in casa dell’uomo onesto la trovarono sempre vuota, così diventavano poveri. Intanto quelli diventati ricchi, presero l’abitudine anche loro di andare la notte sul ponte a vedere l’acqua che passava sotto, questo aumentò lo scompiglio perché ci furono molti altri che diventarono ricchi e molti altri che diventarono poveri. Ora i ricchi videro che andare la notte sul ponte dopo un po’ sarebbero diventati poveri pensarono: paghiamo dei poveri che vadano a rubare per conto nostro. Si fecero i contratti, furono stabiliti i salari, le percentuali e naturalmente sempre ladri erano e cercavano di ingannarsi gli uni con gli altri, ma come succede i ricchi diventavano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. C’erano dei ricchi così ricchi da non avere più bisogno di rubare per continuare a essere ricchi però se smettevano di rubare diventavano poveri perché i poveri li derubavano, allora pagarono più poveri dei poveri per diventare la roba dagli altri poveri e così istituirono la polizia e costruirono le carceri. In tal modo pochi anni dopo l’avvenimento dell’uomo onesto non si parlava più di rubare o di essere derubati, ma si parlava solo di ricchi e poveri, eppure erano sempre tutti ladri, di onesti c’è stato solo quel tale che era morto subito e di fame”. Con questa novella di Calvino vi auguro veramente delle buone cose! Noi adesso ci faremo seppellire in questo ufficietto meraviglioso, io e l’ombra di Casaleggio. Buon anno a tutti!" Beppe Grillo Giù le mani dall'Ospedale trivulzio Il fondo del M5S per le PMI è ufficialmente attivo! Minipost 01.01.2015 Minipost 01.01.2015 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Non c’è pace per il Pio Albergo Trivulzio di Milano, uno degli ospedali geriatrici più grandi e importanti del capoluogo. Da qui negli anni novanta, con l’arresto di Mario Chiesa, partì lo saga di Tangentopoli. Oggi la struttura si trova nel pieno di lotte di spartizione dei partiti che, sia in Comune che in Regione, hanno evidentemente individuato nel grandissimo istituto ospedaliero per anziani un notevole bacino di voti. Nell’ospedale c’è una situazione esasperata e un clima di tensione tra i vertici e i lavoratori perché in questi anni sono stati fatti numerosi tagli alla parte sanitaria e non a quella amministrativa che viene incrementata continuamente con l’assunzione di figure dirigenziali e consulenziali di dubbia utilità, penalizzando ulteriormente l’assistenza al malato. Quello che più ci spaventa è l’intenzione di procedere ad una fusione con l’ istituto per anziani Golgi Redaelli. Quando si accorpano due grandi strutture si accentrano anche i poteri e i capitali, e la posta in gioco si fa più appetibile se gestita da meno persone: le fette di torta diventano inevitabilmente più grandi. Il Movimento 5 Stelle è contrario a ogni operazione che possa mettere a rischio la cura dei pazienti in una struttura che rimane un punto di rifermento per i milanesi. Per questo chiederemo in Regione l’istituzione di una commissione d’inchiesta: faremo il possibile per ostacolare e scacciare gli avvoltoi che, in giacca e cravatta, in Comune e a Palazzo Lombardia, giocano con la pelle dei cittadini per assicurarsi un bacino di voti in vista della prossima campagna elettorale per la guida di Milano." Dario Violi e Stefano Buffagni, Consiglieri M5S Lombardia - leggi il post integrale googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "INIZIAMO L'ANNO CON UNA BUONA NOTIZIA! Questo è uno dei momenti dell'anno in cui abbiamo più speranza e fiducia nel futuro. Ma è anche vero che i problemi dell'anno precedente non sono spariti come per magia. Vorrei iniziare questo 2015 dandovi una buona notizia: dopo un anno di lavoro, anche l'ultimo ostacolo è stato superato, è stato ufficialmente attivato il fondo del Movimento 5 Stelle per il Microcredito a giovani disoccupati e famiglie in difficoltà. È il fondo che io e i miei colleghi parlamentari M5S, abbiamo costruito tagliandoci metà dello stipendio e gli altri rimborsi spese. Non so se sia un piccolo o un grande risultato politico. So solo che dai prossimi giorni tanti giovani disoccupati italiani potranno accedere agli oltre 10 milioni di euro che il Movimento 5 Stelle ha depositato su un fondo ad hoc, compilando un semplice modulo. Dai nostri scontrini nasceranno nel 2015 oltre 100 nuove imprese per ragazzi senza lavoro e inoltre famiglie in difficoltà e persone diversamente abili potranno ricevere microcrediti. Non so dirvi quanti posti di lavoro produrremo tutti insieme, perché 100 imprese aperte sono solo il punto di partenza, mentre il numero di persone che potranno trovare un lavoro è incalcolabile. Siamo felici, quest'anno potremo incontrare in tutta Italia i primi giovani ad aver aperto un'azienda grazie agli stipendi dei "politici". Questo è il risultato di due forze che si incontrano: il Movimento 5 Stelle che si taglia lo stipendio e le persone che si metteranno in gioco cogliendo questa possibilità per ripartire.Buon anno a tutti!" Luigi Di Maio 9 Don Ciotti appoggia il reddito di cittadinanza #MiseriaLadra per uscire dall’euro 2. Domande Frequenti sull’euro) - fai conoscere a tutti i tuoi contatti questo nuovo sito sul referendum http://www.beppegrillo.it/fuoridalleuro Mussolini ha la tessera pd Minipost 02.01.2015 Politica 01.01.2015 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Mussolini iscritto al pd. le tessere false sono piu' di quelle vere (senza contare quelle fatte ai rom). Una burla. O forse no. Semplicemente la dimostrazione pratica di come il Pd sia un colabrodo. Altro che regole ferree. Altro che controlli minuziosi e capillari. Altro che trasparenza. Per iscriversi al Pd basta una carta di credito, un pc e un po’ di tempo a disposizione. Possono farlo tutti. Anche Benito Mussolini. Lo ha provato il giornalista del Giornale, Andrea Cuomo che ha iscritto, appunto, il Duce, al Pd nazionale. Sezione di Predappio, ovviamente. Obiettivo: dimostrare che in pochi minuti è possibile iscrivere chiunque al partito del Nazareno. In cambio una bella tessera firmata Matteo Renzi. Si sa, la fame di iscritti nei partiti in questo momento è tanta. C’è un calo di consenso generalizzato. Una fuga di massa. E dunque si può anche chiudere un occhio - o forse tutti e due - per allargare la base elettorale. E, infatti, l’esperimento del Giornale sta proprio in questo: dimostrare che, di fatto, si può truccare la partita. Con qualunque nome. Perfino quello piuttosto noto dell’uomo del Ventennio. Al quale il sistema online del Partito Democratico, dopo aver chiesto la data di nascita - 29 luglio 1883 - e corretto "astutamente” l’anno portandolo al 1983 - ha assegnato la tessera Pd numero 999820141560517. Con una mail di benvenuto: "Gentile Benito Mussolini, questa mail ti viene inviata a seguito del completamento del tuo tesseramento online al Partito Democratico"." segnalazione di Patty Ghera, Firenze googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); La povertà deve diventare illegale "Caro Luigi Di Maio, rispondo molto volentieri all'invito che ha voluto rivolgermi e lo faccio in maniera semplice e diretta: Libera chiede con forza al Parlamento di approvare quanto prima l'introduzione del reddito di cittadinanza. E' una proposta che non a caso abbiamo inserito al primo posto del Manifesto conclusivo di Contromafie, perché criminalità organizzata e corruzione si sconfiggono davvero solo affermando diritti e dignità delle persone. Dal 2008 ad oggi tutti i dati che misurano povertà, esclusione sociale, disoccupazione e precarietà denunciando una situazione che si è andata aggravando, sino a coinvolgere un terso degli italiani. Ogni anno, come lei ben sa, è sempre peggio. Il rapporto Istat 2013 denuncia come siano più di 10 milioni di italiani/e costretti a vivere con 506 euro al mese e 6 milioni quelli in povertà assoluta. Le mafie, invece, continuano a crescere e oggi, proprio approfittando della crisi economica, sono più forti di prima. Per queste ragioni Libera e Gruppo Abele, insieme a migliaia di realtà del sociale e del volontariato, hanno la nciato nel 2013 la campagna "Miseria ladra", per rendere illegale la povertà e affermare come diritti quello che mafiosi e corrotti vendono come favori. Il primo di questi diritti è il lavoro ma chi è in difficoltà, lo ha perso o non riesce a trovarlo va garantito, certo a condizioni precise perché non sia vuoto assistenzialismo, il diritto a un reddito minimo per una vita dignitosa. Solo Italia, Bulgaria e Grecia non hanno ancora adottato questa misura, nonostante il Parlamento europeo il 20 ottobre del 2010 abbia raccomandato di lavorare in questa direzione. Anche per questo siamo disponibili da subito a dare il nostro contributo a tutte quelle forze politiche che, come sta facendo il MoVimento 5 Stelle, sostengono questa riforma di civiltà. Auguri, Buon Anno da Libera e Gruppo Abele" Don Ciotti Scarica qui il testo della proposta di legge del M5S: PROPOSTA DI LEGGE PER IL REDDITO DI CITTADINANZA Cerca il banchetto per firmare contro l'euro più vicino a te cliccando su questa mappa: PS: Il tuo contributo per il referendum sull'uscita dall'euro è importante: organizza il tuo banchetto e segnalalo su questa mappa (che sarà in continuo aggiornamento) - scarica, stampa e diffondi i volantini informativi (1. Motivi 10 Il colpo di Stato della CIA in #Ucraina, di Oliver Stone Informazione 02.01.2015 verità verrà finalmente fuori in Occidente, mi auguro in tempo per fermare un'ulteriore follia. Per una comprensione più ampia, si veda l'analisi di Pepe Escobar "Un nuovo arco di instabilità in Europa" che indica la crescente instabilità nel 2015, in quanto gli Stati Uniti non possono tollerare l'idea di una qualsiasi entità economica rivale. Si rimanda anche alla decima puntata de "La Storia mai raccontata", dove discutiamo i danni degli imperi coloniali del passato, che non hanno permesso la nascita di paesi economicamente competitivi." Oliver Stone Il #CorriereDellaServa Informazione 02.01.2015 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); I veri numeri del discorso di fine anno di Beppe Grillo Secondo il Corriere della Sera il discorso di fine anno di Beppe Grillo sarebbe stato visto da "alcune migliaia" di persone e avrebbe fatto appena un migliaio di condivisioni su Facebook. Il corriere cita il dato del video su Youtube, che diversamente da quello del 2013 è stato pubblicato il pomeriggio del primo gennaio, quando tantissimi ormai avevano visto il video. Il video (per evitare problemi dovuti all'eccesso di traffico come l'anno scorso) è andato in diretta su una pagina ad hoc http://bep.pe/DiscorsoFineAnno alle 20.30, sulla stessa pagina è poi andata in onda la replica del discorso, linkata dal post del blog, che ha totalizzato ad ora oltre 700.000 visualizzazioni dal 31 dicembre. E' stato poi pubblicato il video alle 23, quando il traffico era calato, che conta adesso 102.000 visualizzazioni. Solo sulla pagina Facebook di Beppe Grillo sono stati pubblicati 6 video, 5 estratti e l'integrale. Questi 6 video hanno raggiunto 5 milioni di persone e generato, cumulati, più di un milione di visualizzazioni, circa 50.000 mi piace, più di 20.000 condivisioni e oltre 2.000 commenti. Senza contare tutte le persone che hanno scaricato e ricaricato il video sui loro profili facebook per condividere il discorso con i loro amici. L'hashtag collegato all'evento dal 30 dicembre fino al 1 gennaio per tre giorni è stato in cima ai trending topic di Twitter. I giornalisti del Corriere possono controllare a mano quanti sono stati i tweet: #ioguardobeppe Il video e i contenuti del discorso hanno raggiunto milioni di italiani in Rete. Il Corriere ha visto dimezzare il traffico (poi gonfiato tramite l'acquisto di clic fasulli) per articoli farlocchi come questo scritti da giornalisti (?) che non hanno alcuna competenza per scrivere di argomenti riguardanti il web e le nuove tecnologie. Cerca il banchetto per firmare contro l'euro più vicino a te cliccando su questa mappa: PS: Il tuo contributo per il referendum sull'uscita dall'euro è importante: - organizza il tuo banchetto e segnalalo su questa mappa (che sarà in continuo aggiornamento) - scarica, stampa e diffondi i volantini informativi (1. Motivi per uscire dall’euro 2. Domande Frequenti sull’euro) - fai conoscere a tutti i tuoi contatti questo nuovo sito sul referendum http://www.beppegrillo.it/fuoridalleuro googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "Ho intervistato Viktor Yanukovych per quattro ore a Mosca per un nuovo documentario in lingua inglese prodotto da ucraini. E' stato il legittimo presidente dell'Ucraina fino a quando improvvisamente è stato rimosso il 22 febbraio di quest'anno. Racconterò i dettagli nel documentario, ma sembra chiaro che i cosiddetti "tiratori" che hanno ucciso 14 uomini della polizia, ne hanno feriti circa 85 e hanno assassinato 45 civili che protestavano, erano provocatori infiltrati dall'estero. Molti testimoni, tra cui Yanukovich e funzionari di polizia, credono che questi individui stranieri siano stati introdotti da gruppi filo-occidentali con lo zampino della CIA. Ricordate il cambio di regime/colpo di stato del 2002, quando Chavez è stato temporaneamente estromesso, dopo che manifestanti pro- e anti-Chavez erano stati colpiti da misteriosi cecchini nascosti in palazzine di uffici? Assomiglia anche alla tecnica usata all'inizio di quest'anno in Venezuela quando il governo legalmente eletto di Maduro è stato quasi rovesciato con l'uso di violenza mirata contro i manifestanti anti-Maduro. Basta creare un bel po' di caos, come ha fatto la CIA in Iran nel '53, in Cile nel '73 e in innumerevoli altri colpi di stato e il governo legittimo può essere rovesciato. E' la tecnica del soft power americano noto come "Regime Change 101". In questo caso il "massacro del Maidan" è stato descritto dai media occidentali come il risultato dell'instabile, brutale governo filorusso di Yanukovich. Bisogna ricordare che Yanukovich il 21 febbraio fece un accordo con i partiti di opposizione e tre ministri degli esteri dell'UE - che volevano sbarazzarsi di lui andando a elezioni anticipate. Il giorno dopo il patto era già senza più valore, quando gruppi radicali neonazisti armati fino ai denti costrinsero Yanukovych a fuggire dal paese dopo ripetuti tentativi di assassinio. Il giorno successivo è stato varato un nuovo governo filo-occidentale, immediatamente riconosciuto dagli Stati Uniti (come nel golpe contro Chavez 2002). Una storia sporca in tutto e per tutto, ma nel tragico seguito di questo colpo di stato, l'Occidente ha raccontato la versione dominante, quella della "Russia in Crimea". Mentre la vera versione è "gli USA in Ucraina". La verità non va in onda in Occidente. Si tratta di una manipolazione surreale della storia che si sta verificando ancora una volta , come durante la campagna elettorale di Bush pre-Iraq, quella delle armi di distruzione di massa. Ma credo che la 11 La Grecia corre al bancomat Minipost 03.01.2015 googletag.cmd.push(function() { googletag.display('div-gpt-ad-137223905 2320-0'); }); "La Grecia potrebbe saltare. E i cittadini corrono ai bancomat per prelevare i loro risparmi e metterli al sicuro sotto il materasso. Paura di un effetto Cipro? A quanto pare... I numeri di dicembre sono sconcertanti. I cittadini ellenici hanno ritirato dai propri conti correnti ben 2,5 miliardi di euro. E' l'effetto lampante che c'è un timore diffuso rispetto alle elezioni anticipate e all'instabilità che queste potranno portare. I greci, insomma, temono che presto possa verificarsi una scarsezza di contante con una nuova crisi di liquidità. C'è da aggiungere che ad allarmare il Paese ci aveva pensato - prima delle feste - Ioannis Stournaras, governatore della Banca di Grecia, il quale senza mezze misure aveva parlato di contante nelle casse dello stato solo fino al prossimo febbraio. I greci hanno reagito prendendo d'assalto i bancomat. La Grecia è una bomba a orologeria. Tic tac, tic tac...". Poldo 12
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