CROSS SELLING IN FARMACIA R O MA Nobile Collegio I MAGGIO 2014 Pierluigi Gargiulo La Salute: un bene “primario” Mantenere la salute 61% Benessere economico 39% Stare col partner 36% Casa e famiglia 34% Lavoro sicuro e stipendio decente 35% Essere stimato dagli altri 26% Avere figli 24% Le dinamiche sociali • Invecchiamento della popolazione. • Aumento di prevalenza di patologie croniche (diabete, scompenso cardiaco, ipertensione arteriosa e BPCO). • Si convive più a lungo con la cronicità. • Targets da raggiungere, per ciascuna patologia sempre più ambiziosi. • Risorse finite (…e sempre meno!). E’ richiesto un salto di qualità del “pensiero” CROSS SELLING • il cross-selling consiste nell'aumentare il valore di un’offerta, mettendo a disposizione prodotti o servizi in qualche modo collegati con la scelta d'acquisto iniziale, rendendola più completa • Un impresa non deve vendere tutto ciò che può riuscire a fabbricare ma deve fabbricare tutto ciò che pensa di riuscire a vendere. P. Kotler 6 6 Cross selling 7 7 Il cross selling da St…adio Il cross selling da strada Il cross selling da strada Il cross selling da strada Il cross selling da strada Il cross selling da strada flu corner Corner Punto di accoglienza Il consiglio del Farmacista Consiste nel realizzare la soddisfazione dei clienti conseguendone un vantaggio per il cliente e per l azienda. il consiglio del Farmacista ü Identificare le esigenze iniziali del cliente ü Orientare a prodotti di qualità ü Ampliare la conoscenza del cliente e dei suoi bisogni ü Personalizzare il consiglio in base al cliente ü Utilizzare promozioni efficaci e servizi che possano fidelizzare il cliente MARKETING RELAZIONALE I professionis6 devono spostare la loro a<enzione da obie?vi a breve termine, incentra6 sulle transazioni, a obie?vi rivol6 alla costruzione di relazioni a lungo termine con i clien6 . (Kotler, 1992) COME RAGGIUNGERE LA RELAZIONE? • Sfru<ando le nuove tecnologie • Offrendo maggior valore • Offrire nuove basi per la fedeltà Reddi6vità professionale 1. Mantenere i clien, con i quali si è in relazione: i cos6 sostenu6 per acquisirli vengono ammor6zza6 nel lungo periodo 2. Familiarità con il farmacista: a) incoraggia ad indirizzare verso quel professionista una quota più alta degli acquis6 b) acquistare prodo? di elevata qualità, complessità c) I clien6 fedeli, al prodo<o di base aggiungono altri prodo? Comunicazioni interpersonali posi6ve: a) clien6 soddisfa? che instaurano una relazione posi6va con il professionista della salute a?vano il passaparola Reddi6vità cliente Benefici relazionali per il cliente: 1. Lega6 alla fiducia: a) relazione consolidata porta: 1) minor rischi di ca?va applicazione del consiglio 2) certezza di ricevere un informazione corre<a 3) riduzione dell ansia pre-‐acquisto 2. Sociali: a) familiarità con il farmacista che diventa un supporto sociale e un punto di riferimento per il clinte/consumatore 3. Lega6 a un tra<amento speciale: a) maggiore comprensione, a<enzione discreta, scon6 e priorità I Bisogni del cliente • Laten6 • Manifes6 Strumen6 a disposizione del farmacista Scheda personale del cliente l Newsle<er l Call center e on-‐line service point, per le domande effe<uate tramite web l Incontri tema6ci con medici l Incontri tema6ci con aziende del se<ore l del se<ore l 5 regole d’oro Il cross selling in farmacia " L a tecnica del C.S. deve avvenire in maniera del tu=o naturale. La vendita deve seguire il suo processo naturale. Per o<enere la vendita extra si potrebbe semplicemente dire che gli altri prodo?, servizi e accessori sono disponibil Il cross selling in farmacia " I l bene o servizi propos, devono essere complementari. Regola basilare. Non posso vendere beni, servizi o accessori non correla6 all’acquisto principale. Il cross selling in farmacia "R accomandare. Per facilitare il C.S. potete segnalare raccomandazioni degli esper6 o degli uten6 che hanno già acquisto lo stesso bene o servizio Il cross selling in farmacia " L a tecnica del C.S. deve avvenire in maniera del tu=o naturale. La vendita deve seguire il suo processo naturale. Per o<enere la vendita extra si potrebbe semplicemente dire che gli altri prodo?, servizi e accessori sono disponibili Il cross selling in farmacia " F ormare i dipenden, al C.S. Tu<o deve essere costruito a<orno al cliente. Non basta solo vendere di più ma occorre dimostrare al cliente quanto i beni o servizi aggiun6vi completano l’acquisto originario e risolvono il problema del cliente Il cross selling in farmacia "R ispe=ate la tempis,ca. Il C.S. può avvenire in momen6 diversi, a seconda dei beni o servizi che si stanno vendendo Perché la farmacia? • Integrazione • Continuità • Terapia orizzontale • Prevenzione • Wellness • Fitness • Counselling • Compliance 38 PERCHE’ LA FARMACIA? Le patologie e le sindromi contemporanee • Patologie CV • Oncologia • Allergie e intolleranze • Diabete • Sindrome metabolica • Obesità e sovrappeso • Cistiti croniche • Candidosi e disbiosi • Sindromi da disadattamento 39 Le necessità del malato oncologico ► I problemi della sfera sessuale ► Ormonale (es. menopausa precoce indotta da farmaci ) ► Sfinteriale ► Sonno ► Appetito ► Problemi psicologico ► Dolore Pierluigi Gargiulo MD Le necessità del paziente oncologico ► Nausea ► Cefalea ► Irritabilità ► Depressione ► Alitosi ► Traspirazione ► Prurito ► Aging Pierluigi Gargiulo MD L’aspetto fisico ► L’aspetto esteriore ha importanza per il malato, poiché comunica anch’esso messaggi di vita o di morte ► contribuisce, quindi, a migliorare l’umore del paziente o a trascinarlo in uno stato depressivo Pierluigi Gargiulo MD La sindrome metabolica n n n n n obesità centrale, caratterizzata da una circonferenza vita ≥ a 102 cm nei maschi e 88 cm nelle femmine; alto livello dei trigliceridi nel sangue ( ≥ 150 mg/dl); basso livello di colesterolo HDL (≤ 40 mg/dl nei maschi e 50 mg/dl nelle femmine); ipertensione arteriosa; alti livelli di glicemia a digiuno. La PREVALENZA DELLA SM nella popolazione generale è elevata. Recenti studi epidemiologici italiani evidenziano che la prevalenza di tale sindrome risulta essere del 34,1 o del 17,8% ( a seconda del criterio diagnostico proposto: WHO, NCEP-ATPIII) n n n n Il picco di età massimo si fa nella fascia fra 65 e 74 anni. Con l’aumento dell’incidenza dell’obesità nelle popolazioni giovanili i dati potrebbero modificarsi nei prossimi anni. Tutte le etnie sono interessate. Il rischio di eventi cardiovascolari è pressochè doppio rispetto a coloro che non ne sono affetti. Insulinoresitenza La base fisiopatologia comune è n l’insulino-resistenza: u n intesa come riduzione dell’azione dell’insulina sul controllo della glicemia dopo il pasto, associata ad un’adeguata soppressione della produzione epatica di glucosio durante il periodo notturno In genere si associa ad iperinsulinemia. La Composizione corporea Lo studio della composizione corporea è il migliore indicatore a lungo termine dell’assetto nutrizionale, poiché riflette la disponibilità pregressa di nutrienti e energia Un eccesso alimentare ad esempio, induce nel tempo un aumento della FM, mentre una carenza può portare alla perdita di FFM. Il peso corporeo in questo caso fornisce una labile indicazione di ciò che realmente accade nelle componenti corporee Modello a 5 livelli Wang, Pierson, Heymsfield ? II MOLECOLARE: GLI 11 ELEMENTI SONO INCORPORATI IN MOLECOLE ? BWT = (A+P+L+Min+GLIC+R) BW = body weight FFM = fat-free mass FM = fat mass TBW = total bw PM = protein mass MM = mineral mass Gn = glycogen Sovrappeso e obesità Pierluigi Gargiulo MD Valutazione della composizione corporea PAROLINE MAGICHE! • APPROPRIATEZZA • ADERENZA • PERSISTENZA . …efficienza non è il consumo del farmaco ma il corre=o u,lizzo del farmaco La definizione ed il sistema degli indicatori per la valutazione dell’appropriatezza prescrittiva Una prescrizione può essere considerata appropriata se: ● effettuata all’interno delle indicazioni cliniche raccomandate dalle Linee Guida ● all’interno delle indicazioni d’uso (dose, durata, …) per le quali è dimostrata l’efficacia. L’appropriatezza è generalmente misurabile mediante analisi dell’aderenza delle modalità prescrittive con standard predefiniti. Fonte: L’uso dei Farmaci in Italia. Rapporto nazionale anno 2007 (OsMed). Persistenza • È la DURATA complessiva della terapia. Il tempo dall’inizio alla sospensione della terapia – Trattamento CRONICO: • Un ISTANTE nell’arco del trattamento • Un istante definito come un INTERVALLO del periodo di osservazione MISURA: intervallo di tempo fino a quando si osserva periodo non accettabile tra due prescrizioni successive • Si MISURA come l’intervallo di tempo di terapia fin quando si osserva un periodo di latenza terapeutica non accettabile. • PERMISSIBLE GAP: numero di giorni consentiti tra la fine della copertura di prescrizione e prescrizione successiva • È variabile CONTINUA: numero di giorni per i quali la terapia è disponibile La scarsa appropriatezza e la scarsa continuità/ aderenza alle terapie croniche rappresentano il maggior ostacolo al raggiungimento degli obiettivi di miglioramento della salute dimostratosi possibile negli studi clinici. Questo problema è causa di numerosissimi eventi potenzialmente evitabili e rappresenta una rilevantissima fonte di costi diretti ed indiretti, oltre che di sofferenze umane. Aderenza Terapeutica: definizione • Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’aderenza terapeutica è definibile come ”il grado di effettiva coincidenza tra il comportamento individuale del paziente e le prescrizioni terapeutiche ricevute dal personale sanitario curante”. • Questo concetto si riferisce tanto alle prescrizioni farmacologiche, che alle indicazioni relative alla dieta ed allo stile di vita. Sabate E, ed, Adherence to long term therapies: evidence for action. Geneva, WHO, 2003 Continuità ed aderenza alle terapie • L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ AFFERMA: “La scarsa aderenza alle terapie croniche compromette gravemente l’efficacia del trattamento, caratterizzandosi come un elemento critico per la salute della popolazione, sia dal punto di vista della qualità di vita che dell’economia sanitaria … Interventi tesi ad aumentare l’aderenza consentono un significativo ritorno degli investimenti, sia in prevenzione primaria, sia in prevenzione secondaria … L’aderenza è un importante “modificatore” dell’efficacia dei sistemi sanitari … Aumentare l’aderenza terapeutica può avere un impatto sulla salute della popolazione molto maggiore di ogni miglioramento di specifici trattamenti terapeutici”. Aderenza: un comportamento individuale L’aderenza alle prescrizioni farmacologiche rappresenta un comportamento individuale che comprende: • Assunzione dei farmaci nelle dosi e nei tempi indicati dal medico (posologia corretta). • Persistenza terapeutica, ossia prosecuzione della cura per il periodo di tempo consigliato dal medico. NB. I due aspetti possono essere disgiunti. Il paziente può essere persistente (prosegue la cura nel tempo), ma non-aderente (assume il farmaco in dosi inferiori al dovuto). Sabate E, ed, Adherence to long term therapies: evidence for action. Geneva, WHO, 2003 Aderenza e Non-Aderenza In generale, per la non-aderenza si distinguono diversi possibili fattori etiologici: 1. Fattori individuali, legati al paziente (attitudini, abitudini, convinzioni, contesto socio-economico) 2. Fattori legati al prescrittore (competenza, conoscenza, attitudini, convinzioni, contesto professionale) 3. Fattori inerenti il sistema sanitario di riferimento (accessibilità ed equità delle cure) Sabate E, ed, Adherence to long term therapies: evidence for action. Geneva, WHO, 2003 Tipologie individuali di Non-Aderenza Non-Aderenza intenzionale • Il paziente decide personalmente (in modo più o meno esplicito e consapevole) di non iniziare, ovvero proseguire, una terapia prescritta dal medico • Conseguenza diretta: mancato inizio o interruzione del trattamento Non-Aderenza non-intenzionale • Il paziente “vorrebbe” essere aderente alle prescrizioni, ma fattori contingenti lo impediscono. Si determina un occasionale o ricorrente “salto” di dose del farmaco • Conseguenza diretta: sottodosaggio del farmaco (in genere meno del 70-80% della dose prescritta) Heidenreich PA. Patient adherence: the next frontier in quality improvement. Am J Med 2004;117:130 –132. Non-Aderenza intenzionale In generale, il paziente comprende cosa dovrebbe fare ma decide, in modo più o meno consapevole ed esplicito, di non seguire le prescrizioni. Tale decisione è dettata da: • Convinzioni erronee circa la natura della malattia (causa, durata e complicanze). • Convinzioni erronee circa il valore delle terapie farmacologiche • Paura dei possibili effetti collaterali e delle reazioni avverse da farmaci Horne R. et al. J Hum Hypertens 2001;15(Suppl. 1):S65–S68 Non-Aderenza non-intenzionale • Consegue generalmente ad una mediocre qualità di comunicazione tra medico e paziente; • Le informazioni non sono trasmesse in modo chiaro, univoco e comprensibile; • Il paziente non comprende completamente la necessità della cura; • Il paziente non è in grado di seguire le prescrizioni e dimentica di assumere il farmaco come prescritto. Horne R. et al. J Hum Hypertens 2001;15(Suppl. 1):S65–S68 WHO: aderenza alla terapia • La bassa aderenza al trattamento di malattie croniche è un problema mondiale di notevole grandezza • L’impatto di una bassa aderenza si manifesta come difficoltà mondiale delle malattie croniche • La conseguenza di una bassa aderenza delle terapia a lungo termine si manifesta con bassi risultati e aumenti del costo delle cure • Aumentando l’aderenza si incrementa anche la sicurezza dei pazienti • L’aderenza è un importante modificatore di un sistema di salute efficace • Aumentando l’efficacia di interventi di aderenza permette di ottenere un miglior impatto di salute di popolazione, rispetto ad ogni aumento di trattamenti medici specifici • I sistemi sanitari devono evolversi per incontrare nuovi cambiamenti L’UTILIZZO DEI FARMACI E’ l’elemento cruciale, soprattutto per i soggetti affetti da patologia cronica. PROBLEMI: Inadeguata prescrizione. Inerzia terapeutica. Scarsa continuità ed aderenza La non-aderenza alla terapia esercita una duplice influenza sui costi sanitari: 1) Come conseguenza del costo di una prescrizione non efficace. 2) Come aumento della morbilità e della mortalità. Le Dimensioni del Fenomeno Non-Aderenza intenzionale (interruzione del trattamento) per la terapia con statine in prevenzione primaria e secondaria della cardiopatia ischemica 100" Fattori predittivi di interruzione della terapia Pazie&'in'terapia'(%)' 75" • Età ≥75 anni • Basso livello socio-economico 50" • Depressione o demenza SCA"(n=22,379)" 25" • Prescrizione di più di 10 farmaci CI"Cronica"(n=36,106)" • Mancanza di ospedalizzazioni nei precedenti 12 mesi Prevenzione"Primaria" 0" 0" 0,5" 1" 1,5" Jackevicius CA, et al. JAMA. 2002;288:462-467. Anni'di'Follow5up' Benner JS, et al. JAMA. 2002;288:455-461. 2" Jackevicius CA, et al. JAMA. 2002;288:462-467. Benner JS, et al. JAMA. 2002;288:455-461. Le Dimensioni del Fenomeno Non-Aderenza intenzionale (interruzione del trattamento) per la terapia con statine dopo Ictus ischemico Fattori predittivi di interruzione della terapia • Età ≥75 anni • Depressione post-ictale • Sesso femminile • Assenza di diabete Colivicchi F, et al. Stroke 2007; 38:2652-2657 Aderenza alla terapia ipolipemizzante e antipertensiva e numero di farmaci per altre patologie Probabilità*di*aderire*sia*alla*terapia* ipolipemizzante*sia*alla*terapia* an2pertensiva* 1,2" 1" 1" 0,8" 0,72" 0,68" 0,55" 0,6" 0,4" 0,2" 0-‐1 2-‐3 4-‐7 8+ 0" Numero*di*farmaci*aggiun2*alla*terapia*ipolipemizante*e* Chapman RH et al, CirculaBon 2003 an2pertensiva* Chapman RH et al, CirculaBon 2003 Uno schema posologico più semplice migliora la continuità della terapia Dezii CM. Manag Care. 2000;9 (suppl):S2-S6. Costi annuali per i trattamenti antiipertensivi e per le complicanze correlate all’ipertensione in relazione al livello di aderenza (miliardi €, 2003) Livello di aderenza alta Intermedia Bassa farmaci 1,28 1,23 0,33 Costi per SSN 2,82 6,50 6,98 Costi totali 4,10 7,73 7,31 Livello di aderenza: alta>80%, Intermedia40-79%, bassa 40% Cuore del governo clinico Al cuore del concetto di governo clinico c’è la responsabilità. I professionisti sanitari non solo devono cercare di migliorare la qualità dell’assistenza, ma devono essere anche in grado di provare che lo stanno facendo. (Allen P. British medical Journal 2000) IL METODO • Condividere tra i professionisti dei diversi livelli di cura i percorsi di prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie croniche (PDT) • Adottare la metodologia del disease management e dell’audit clinico tra pari per il monitoraggio dei comportamenti, l’individuazione delle aree critiche e la definizione degli obiettivi di miglioramento. GOVERNO CLINICO E ORGANIZZAZIONE DELLE CURE PRIMARIE Lo sviluppo delle forme associative degli operatori sanitari crea le condizioni per migliorare la possibilità di governo clinico dei percorsi di prevenzione, diagnosi e cura da parte della medicina generale. Le Sfide per il miglioramento dell’Aderenza alle prescrizioni terapeutiche Haynes RB, et al. JAMA. 2002;288:2880-2883. Peterson AM, et al. Am J Health Syst Pharm. 2003;60:657-665. ü Realizzare un Counseling efficace che coinvolga il paziente su priorità ed obiettivi ü Per i pazienti programmare un follow-up ravvicinato ü Fare leva su tutto il possibile supporto familiare e sociale che aiuti il paziente nello sforzo di rimanere aderente alle prescrizione terapeutiche ü Gli interventi richiedono tempi congrui e devono essere realizzati da parte di personale sanitario (medico e non) con formazione specifica ü Non sono disponibili strategie semplici ed economiche Effetti del miglioramento dell aderenza alle prescrizioni NCEP-ATP-III. Circulation 2002;106:3143-3421 ü Un miglioramento dell aderenza al trattamento da parte del paziente porta a: ü Maggiore probabilità di successo del trattamento ü Minori procedure diagnostiche ü Minori ospedalizzazioni ü Minor rischio di mortalità Migliorare la continuità ed aderenza terapeutica • focalizzare l’attenzione nel periodo immediatamente successivo all’inizio di una nuova terapia o alla sua modifica (i primi 30-90 giorni sono cruciali) • spiegare i motivi della terapia, fornire istruzioni sul da farsi in caso di effetti indesiderati; se necessario coinvolgere i caregivers • fornire uno schema scritto della terapia (con il minor numero possibili di somministrazioni nel corso della giornata) • assicurarsi della comprensione delle istruzioni • programmare controlli a breve • nel caso di politerapie complesse o prevedibili difficoltà consigliare l’uso dei dispenser • se opportuno fornire suggerimenti su come non dimenticarsi dell’assunzione dei farmaci. La necessità di coinvolgere il Paziente Un approccio interamente incentrato sul medico comporta una elevata probabilità di nonaderenza Un approccio incentrato sul paziente facilità l identificazione e la gestione delle condizioni di rischio Una migliore comunicazione migliora l aderenza, la soddisfazione e la prognosi clinica Barrier PA et al. Mayo Clin Proc. 2003;78:211-4.
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