Le colture agroenergetiche: un’opportunità per l’agricoltura? Uta, 24 ottobre 2012 Colture erbacee annuali e poliennali da energia Adriana Virdis, Giulio F. Manca Dipartimento per la Ricerca nelle Produzioni Vegetali, V.le Trieste 111 09123 Cagliari [email protected] IL PROGETTO Colture erbacee per la produzione di biomassa ai fini energetici ATTIVITA’ SPERIMENTALE SVOLTA DA AGRIS Spinoso sardo Sorgo Canna comune Cardi 2/17 Canna comune 3/17 Canna comune L’attività è stata condotta presso l’azienda S. Michele dell’Agris sita ad Ussana e comprendeva: • confronto tra 5 livelli di irrigazione • confronto tra 2 genotipi L’impianto è stato effettuato il 28 marzo 2006 per la prova dei genotipi ed il 10 aprile per la prova di irrigazione, attraverso la messa a dimora manuale di porzioni di rizoma. Nel corso di ogni annata sono stati effettuati un intervento di diserbo meccanico nella terza decade di marzo, una concimazione azotata nella seconda decade di aprile e la raccolta utilizzando una trinciacaricatrice per il mais nella prima quindicina di febbraio. 4/17 Canna comune Tabella 1. Produzione cumulata (2007-2011) di canna comune con diversi livelli di restituzione idrica Restituzione idrica Sostanza secca Biomassa fresca SS al 40 % di umidità Umidità alla raccolta -1 -1 -1 annuale (mm) (t*ha ) (t*ha ) (t*ha ) (%) 600 50,6 a 100,3 a 84,3 a 50 d 470 45,1 a 91,2 a 75,2 a 51 cd 330 35,5 b 73,0 b 59,1 b 52 bc 190 31,7 b 67,9 b 52,8 b 54 b 0 18,3 c 41,2 c 30,6 c 56 a Le medie con almeno una lettera in comune non sono statisticamente differenti per P≤0.05 secondo il test di Tukey Tabella 2. Produzione di canna comune in asciutto Anno Sostanza secca Precipitazioni -1 (t*ha ) (mm) Precipitazioni primaverili (mm) 4,2 a 2,2 b 2,1 b 1,1 c 1,0 c 183 147 142 106 42 2010/2011 2007/2008 2009/2010 2008/2009 2006/2007 587 324 534 551 388 Le medie con almeno una lettera in comune non sono statisticamente differenti per P≤0.05 secondo il test di Tukey 5/17 Canna comune Considerazioni • Produzione media annua di 10 t/ha di sostanza secca • Fabbisogno irriguo stagionale di 400 - 500 mm • Costi di impianto elevati • Elevata umidità alla raccolta •Input annuali dopo l’insediamento piuttosto bassi 6/17 Cardi 7/17 Cardi La prova è stata seminata il 30 gennaio 2008 e prevedeva il confronto tra: • Cardo coltivato • Cardo selvatico • Cardo mariano • Carciofo In seguito al risveglio a metà ottobre si interveniva con un diserbo meccanico all’inizio di novembre ed una concimazione azotata primaverile nella prima decade di marzo. La raccolta veniva effettuata quando la coltura aveva raggiunto la dormienza estiva nella seconda decade di luglio. Tabella 4. Produzione media realizzata negli anni 2009 e 2010 Specie Sostanza secca Biomassa fresca Umidità alla raccolta -1 -1 (t*ha ) (t*ha ) (%) Cardo coltivato 5,4 7,8 28 Cardo selvatico 1,8 2,8 26 Cardo mariano 1,4 1,5 7 Carciofo 0,9 1,0 12 LSD.05 1,4 1,1 2 8/17 Residui colturali di carciofo L’attività è stata condotta presso l’azienda dell’Agris S’Appassiu sita ad Uta. I campionamenti sono stati eseguiti in carciofaie di Spinoso sardo di 5000 m2 di superficie, la cui produzione principale era rappresentata dai capolini freschi. La raccolta dei residui veniva effettuata al termine del ciclo colturale quando la pianta aveva raggiunto la fase di dormienza estiva. Tabella 3. Produzione ottenuta con i residui colturali di Spinoso sardo Anno Sostanza secca Biomassa fresca Umidità alla raccolta -1 -1 (t*ha ) (t*ha ) (%) 2007 4,7 a 14,8 a 68 a 2009 3,1 ab 4,8 b 35 bc 2010 2,7 ab 4,4 b 35 bc 2008 2,6 b 3,4 b 24 c 2011 1,4 b 2,9 b 51 ab Le medie con almeno una lettera in comune non sono statisticamente differenti per P≤0.05 secondo il test di Tukey 9/17 Cardi Considerazioni • Cardo coltivato ha mostrato delle potenzialità nettamente superiori • Impianto meccanizzato con la semina • Adeguata umidità alla raccolta • Entomofauna comune al carciofo 10/17 Sorgo 11/17 Sorgo La semina è stata effettuata entro la metà di maggio. La concimazione prevedeva la distribuzione complessiva di 100 kg/ha di N e di 100 kg/ha di P2O5. Il controllo delle infestanti è stato realizzato con un intervento in pre-emergenza. La raccolta veniva effettuata all’inizio di ottobre. Tabella 5. Risultati relativi alla produzione di sorgo realizzata nel 2006 Ibrido Sostanza secca Biomassa fresca SS al 40 % di umidità -1 -1 -1 (t*ha ) (t*ha ) (t*ha ) H 952 32,5 a 105,3 a 54,1 a Biomass 133 30,9 a 100,8 a 51,4 a Sucro 506 30,6 a 103,7 a 50,9 a 405 28,1 ab 96,8 ab 46,8 ab HIKANE 2 19,6 bc 82,2 abc 32,7 bc HAY DAY 16,3 c 66,4 bcd 27,1 c SUGAR SWEET II 15,4 c 63,6 cd 25,6 c PIPER 13,7 c 39,3 d 22,7 c Umidità alla raccolta (%) 69 bc 69 bc 70 b 71 b 76 a 75 a 76 a 65 c Le medie con almeno una lettera in comune non sono statisticamente differenti per P≤0.05 secondo il test di Tukey 12/17 Sorgo Tabella 6. Produzione media di sorgo con completo soddisfacimento del fabbisogno idrico (2007 2010) Ibrido Sostanza secca Biomassa fresca SS al 40 % di umidità Umidità alla raccolta -1 -1 -1 (t*ha ) (t*ha ) (t*ha ) (%) Biomass 140 27,4 82,6 47,5 66 Nectar 26,5 96,7 44,2 72 Sugar Graze 24,0 91,8 40,0 74 Sucro 506 23,2 77,1 38,7 69 Biomass 133 23,0 72,1 38,3 68 PADANA 4 22,4 97,6 37,3 77 H 952 20,2 62,7 33,7 67 PADANA 1 19,5 64,9 32,5 70 BMR 333 18,8 69,6 31,3 73 405 18,7 61,7 31,2 69 PADANA 2 14,0 46,4 23,3 70 PADANA 3 11,8 34,0 19,7 61 LSD.05 3,2 9,0 5,3 3 13/17 Sorgo Tabella 7. Produzione media di sorgo con soddisfacimento del 70 % del fabbisogno idrico (2007 2010) Ibrido Sostanza secca Biomassa fresca SS al 40 % di umidità Umidità alla raccolta -1 -1 -1 (t*ha ) (t*ha ) (t*ha ) (%) Nectar 18,1 67,3 30,2 73 Biomass 140 17,7 61,5 29,5 71 Sucro 506 17,4 61,5 28,9 72 PADANA 4 17,4 74,1 28,9 76 Sugar Graze 17,4 67,2 29,0 74 Biomass 133 16,0 55,3 26,7 71 405 12,3 43,2 20,4 72 H 952 12,2 42,0 20,4 71 BMR 333 10,6 43,7 17,6 76 LSD.05 2,1 6,1 3,6 2 14/17 Sorgo Considerazioni • Elevata efficienza dell’utilizzo dell’acqua • Produzione media annua superiore a 20 t/ha di sostanza secca • Fabbisogno idrico stagionale di 400-500 mm • Elevata umidità alla raccolta 15/17 Considerazioni • Non esiste una quotazione internazionale delle biomasse se non per il pellet ed il cippato per uso domestico. Esistono dei mercati locali basati su contratti bilaterali. Il prezzo della biomassa dipende dal potenziale energetico, dal contenuto in umidità e da altre caratteristiche dalle quali dipende l’efficienza di conversione energetica. • La disponibilità a lungo termine di biomassa sicura, sostenibile ed a basso costo è indispensabile per l’economicità delle centrali energetiche. I costi della materia prima sono modesti se si tratta di trasportare a breve distanza residui colturali. Per contro, i costi possono essere notevoli all’aumentare della distanza a causa della bassa densità energetica della biomassa. 16/17
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