B. P. R. Bollettino della Provincia Romana C. Ss. R. Anno 59. Nuova serie, n. 9 – 22 ottobre 2014 MESSAGGIO DEL SUPERIORE GENERALE SULLA BEATIFICAZIONE DI PAOLO VI E IL SINODO SULLA FAMIGLIA 25 Ottobre 2014 Prot. 0000 218/2014 Cari Confratelli, Sorelle, Missionari Laici e amici, Saluti nel nome del Signore Gesù, ii nostro Redentore . Vi sto scrivendo nel giorno in cui celebriamo la chiusura del Sinodo Straordinario sulla Famiglia e la Beatificazione del beato Paolo VI. Ambedue questi eventi sono molto importanti per la Chiesa e per la nostra Congregazione. II vero titolo del Sinodo Straordinario manifesta la sua importanza per noi Missionari Redentoristi che predichiamo ii Vangelo in modo sempre nuovo: Le sfide pastorali della Famiglia nel contesto dell'Evangelizzazione. Nella nostra Missione di Evangelizzazione del mondo moderno, noi affrontiamo queste sfide pastorali ogni giorno. Siamo grati ai partecipanti del Sinodo per ii dialogo aperto e coraggioso che c'e stato e che risulta chiaramente nella "Relatio Synodi" votata e pubblicata questa settimana. E' chiaro che c'e stato un grande consenso su molti temi, ma vi sono stati seri disaccordi e riserve su alcuni argomenti molto importanti e delicati. Nella R elatio, i partecipanti al Sinodo hanno chiesto a tutte le Chiese locali di studiare accuratamente, mediante la preghiera e il dialogo, questi temi, in preparazione del Sinodo Ordinario che si terrà ad ottobre 2015. In particolare esse sono state chiamate a svolgere ricerche e studi biblici, teologici e morali per affrontare le sfide pastorali. Nella sua omelia di domenica 19 ottobre, ii Santo Padre ha sottolineato l'importanza di questo dialogo in corso che ci impegna in questo viaggio insieme, verso ii Sinodo Ordinario che si terrà ii prossimo anno. Esorto tutti i teologi Redentoristi a raccogliere questa sfida e stimolarci in una riflessione e in uno studio accurate e profondo, insieme alle Chiese locali in cui essi vivono e proclamano ii Vangelo. Pagina 2 [126]______________________________________________________GOVERNO GENERALE Vi esorto tutti a leggere e studiare la Relatio. Essa è disponibile nel sito web del Vaticano, www.vatican.va, e sono sicuro che sarà disponibile anche in ogni Diocesi. Come sapete, P. Sabatino Majorano, C.Ss.R., Professore dell'Accademia Alfonsiana, è stato incaricato di partecipare al Sinodo Straordinario come Collaboratore del Segretario Speciale, I'Arcivescovo Bruno Forte. Siamo lieti che la nostra Congregazione sia in grado di offrire un contributo a questa importante Assemblea attraverso la persona di P. Majorano. I tuoi fratelli ti sono grati, P. Majorano! In secondo luogo, vorrei sottolineare l'importanza della Beatificazione del Beato Paolo VI per la nostra famiglia Redentorista. Come ha affermato Papa Francesco nella sua omelia, e stato Paolo VI, 'il grande timoniere del Concilio', che ci ha dato molti documenti prodigiosi che hanno avuto una influenza molto forte sul rinnovamento delle nostre Costituzioni. Come il Santo Padre ha sottolineato nel suo discorso dell'Angelus, ii Beato Paolo VI ha rappresentato una grande forza in sostegno alla Missione di Evangelizzazione, e la sua Esortazione Apostolica, Evangelii Nuntiandi, continua ad essere importante, oggi, cosl come lo era stato quindici anni fa. lnoltre potremo usare questa esortazione ancora una volta dal momento che continuiamo a riflettere sul messaggio di Papa Francesco nel l' Evangelii Gaudium. Essi sono delle “buone guide”. Con questa lettera invio a ciascuno di voi ii testo che ii Beato Paolo VI ha inviato, ad ottobre 1973, ai Membri del Capitolo Generale Redentorista. Dopo aver trasmesso, in latino, il suo indirizzo ufficiale, egli ha accantonato ii suo testo e ha parlato spontaneamente in italiano e, come ha detto, con ii cuore. Abbiamo avuto la fortuna che un delegato capitolare aveva un registratore e ha memorizzato queste parole scaturite dal cuore del Papa per i Figli di sant'Alfonso. Recentemente, mi sono reso canto che molti membri, tra i piu giovani della nostra Congregazione, non conoscono questo messaggio e in molti della mia generazione non leggono queste parole da molti anni. Vi invito a leggere questo breve testo pieno di preghiere e ascoltare nuovamente l'invito ad approfondire e a rinnovare la nostra Vocazione Missionaria. La nostra Congregazione, inoltre, ha avuto un ruolo molto significativo nella Beatificazione del Beato Paolo VI, nella persona di P. Antonio Marrazzo, C.Ss.R., Postulatore Generale della Congregazione. Fin dalla sua nomina, da parte di Papa Benedetto XVI, come Postulatore per la causa di Paolo VI, P. Marrazzo ha lavorato per molte ore per prepararne la Beatificazione . Egli ha rappresentato la nostra Congregazione con grazia, generosita, intelligenza e fedeltà. Grazie, P. Marrazzo! Miei Fratelli e Sorelle nel Redentore, grazie per la vostra pazienza nel leggere questa lettera. So che sto dando a voi tutti del "lavoro da fare" a casa. GOVERNO GENERALE_______________________________________________________pagina 3 [127] lnoltre potreste riprendere alcuni di questi temi nella vostra comunità - per una riflessione e discussione, per la formazione continua e per il rinnovamento. Possa Dio benedirvi e benedire l'intera Congregazione del Santissimo Redentore, e certamente, l'intera Famiglia Redentorista. Possa Maria, la nostra Madre del Perpetuo Soccorso, accompagnarci nella nostra Missione di Evangelizzazione. Attraverso l'esempio e le preghiere di Sant'Alfonso, di San Clemente, di San Gerardo e del Beato Paolo VI possiamo noi continuare ad essere testimoni e missionari di una Abbondante Redenzione per tutto ii popolo di Dio. Vostro Fratello nel Redentore, Michael Brehl, C.Ss.R. Superiore Generale PAOLO VI AI REDENTORISTI PARTECIPANTI AL CAPITOLOO GENERALE DEL 1973 Dopo il discorso in latino, il Santo Padre ha aggiunto in italiano affettuose espressioni di gratitudine e di ammirazione per l’opera svolta in tanti settori, ma soprattutto nell’esercizio del ministero pastorale e missionario e nella direzione delle anime attraverso la confessione. Basta il discorso latino? Quando davvero il cuore è come il Nostro in questo momento così pieno della presenza di questi carissimi figli e amici e fratelli visitatori, e quando davvero l’animo è compreso della funzione e della vocazione, che voi avete nella Chiesa e nel mondo, noi non possiamo tacere quello che sentiamo in questa occasione. Non so se tutti capiranno l’italiano; ma questo non importa. Capirete almeno – non è vero? – il gesto della nostra paternità, che vuol dire questo: la prima cosa: guardate che abbiamo una grande affezione per la vostra famiglia religiosa, un grande rispetto, una grande fiducia. Sappiatevi amati dalla Chiesa, e amati specialmente da questa Sede Apostolica, che noi abbiamo in questo momento il grande onore, non meritato ma reale, di rappresentare. Pagina 4 [128]______________________________________________________GOVERNO GENERALE Sappiatevi davvero uniti. Ci è stato detto molto bene a vostro nome: “Noi dobbiamo, fedeli alla nostra tradizione, sentirci solidali con la Chiesa di Roma, con la cattedra di San Pietro”. Ebbene, guardate che questo è reciproco, che cioè la Cattedra di San Pietro, la Chiesa di Roma, è unita a voi, e vi vuol bene, e vi stima, e vi ringrazia. Ecco un’altra cosa che non possiamo tacere; è l’espressione della nostra riconoscenza per l’opera che voi svolgete nella Chiesa di Dio; anzitutto nella cura delle anime, che è la vostra vocazione primaria, da Sant’Alfonso in poi. Questa vicinanza col popolo cercate davvero di perfezionarla; se vogliamo salvare il mondo, dovremo insegnare, dovremo dare esempi, dovremo pregare, ma dovremo anche unirci in mezzo al popolo, dovremo stare vicini quanto si può, anche personalmente, alle classi che adesso sono le più – quasi – diffidenti della vita religiosa, le più numerose e sono anche le più potenti, perché hanno in mano, ormai con le democrazie moderne, il governo della vita dei popoli. Stare in mezzo al popolo, avvicinare più che si può la gente. Vi siamo poi grati perché avete uno dei grandi, dei più grandi mezzi che sono a disposizione della Chiesa, del ministero della Chiesa, e che raccomanderemmo tanto: la direzione spirituale. Siate, come S. Alfonso, dei bravi confessori. Ne abbiamo tanto bisogno. Dicevamo proprio ieri, parlando con un altro ecclesiastico, dell’andamento della Chiesa e della scarsità che si avverte di vocazioni religiose, e ne ricercavamo la causa. Ora, la causa è che non c’è più il colloquio confessionale, non c’è più la direzione di spirito. Una candela, dicevamo, non si accende da sé. Occorre che un altro cero accenda il cero che gli sta vicino, che comunichi la propria vocazione, la propria ebbrezza di essere chiamato a servire il Signore, ad un’altra giovane vita inesperta e suscettibile di questa chiamata. Potete davvero moltiplicare le forze della Chiesa e consolarla in una delle sue più gravi necessità, sedendo con pazienza e con sapienza sconfinata, quale è proprio dei Padri Redentoristi, nel confessionale per l’esercizio del Sacramento della penitenza e della direzione spirituale. E poi, abbiamo un’altra espressione da dirvi, un grazie grande, grande come il mondo, cioè grande fino ai confini dove arrivano le vostre missioni. Noi vediamo spesso: qui c’è un Redentorista vescovo, qui c’è un prefetto apostolico, qui c’è un vicario, qui c’è una missione tenuta dai vostri confratelli. Io vorrei in questo momento mandare un grande, affettuoso saluto a tutti i vostri confratelli missionari, e, se ne avete voi l’occasione, dite pure: “Il Papa mi ha incaricato di salutarti e di benedirti". E infine, carissimi, voi avete una qualifica che vi definisce, vi specializza, nella Chiesa di Dio. Siete continuatori della scuola di morale, di etica religiosa, di teologia morale, della quale il fondatore S. Alfonso Maria de’ Liguori vi ha lasciato dei magnifici volumi e con l’eredità di dire: “Continuate". Specializzatevi davvero in questo settore della scienza ecclesiastica, della teologia morale; cercate di essere davvero autori e studiosi qualificati e molto seri. Voi sapete la crisi che sta passando la teologia morale nella Chiesa, e cioè quella del relativismo, della sua possibilità di cambiare: siccome cambiano i costumi degli uomini e cambia la società e cambiano le teorie che governano il mondo, così, così, anche questa legge di Dio, di cui noi dobbiamo essere interpreti, questo rapporto fra Dio e l’uomo, e fra gli uomini tra loro, che sono codificati ed espressi nella teologia morale, possono essere soggetti ad esami critici anche radicali, specialmente su alcuni punti dove l’osservanza della legge di Dio e della conferma della Chiesa diventa ardua e difficile. Siate dei bravi moralisti, vi raccomandiamo tanto. La legge di Dio non si cambia. Non dobbiamo essere facili a mettere in discussione ciò che da Dio ci viene, né l’interpretazione che poi la Chiesa ne fa con tutta la cautela, con tutta la sapienza; dobbiamo dire “così ha detto”, “così vuole” il Signore. Abbiate grande fiducia in questo magistero, che ci guida tutti, perché siamo tutti alunni, siamo tutti studenti, siamo tutti discepoli della Cattedra di Cristo che è il nostro maestro. GOVERNO GENERALE_______________________________________________________pagina 5 [129] E quando si è affermato il principio, quando la legge è stabilita ed è chiara nella sua esigenza e nella sua potenza di farsi osservare e di curvarsi sopra i bisogni degli uomini, allora diventate pastori. E cioè, trovate la maniera di rendere comprensibile - teologia del linguaggio. Guardate di essere moderni, – teologia del tempo. Guardate di essere comprensivi della società in cui viviamo, – direi, teologia del popolo. E sono tutte, cioè riflessioni della pastorale; l’essere pastori riempie di amore la scienza che abbiamo. E l’amore ha tante risorse, per rendersi convincente, da una parte, e per rendersi facile nell’esecuzione, dall’altra. Siate bravi pastori. Come vi dicevamo prima, avvicinate le anime nel ministero, specialmente della confessione, e ritroverete quanta indulgenza sia necessaria, quanta – direi – elasticità la stessa legge di Dio può assumere proprio per adattarsi alle debolezze e alle necessità delle umane vicende. Coraggio. Prendete davvero la vostra vocazione, come abbiamo detto nel nostro piccolo discorso, molto, molto sul serio. E’ una grazia immensa e unica, che il Signore vi ha fatto, di essere associati a questa donazione religiosa della vostra vita al servizio di Dio e anche al servizio del prossimo, del popolo, del nostro tempo. Date grande, grande importanza a questa vostra elezione. Essa non è una vicenda come un’altra, una sorte come un’altra: è un segreto che riposa sulla vostra vita e che fa di voi davvero dei ministri della sapienza del Vangelo e della grazia che Cristo ha dato in eredità alla Sua Chiesa. E sappiate che io condividerò questi vostri sentimenti, come fratello e come padre, e come incaricato di “confirmare fratres meos”, cercherò sempre di confermare voi, figli di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. E per dare il segno di questa mia affezione, di questa mia fedeltà, vi prometto di celebrare una santa Messa proprio per la Vostra Congregazione. Adesso vi do la benedizione. E poi verrò in mezzo a voi per una fotografia di ricordo (Bollettino della Provincia Romana C.Ss.R., XVIII (1973), 315-318). [Era il 18° Capitolo Generale, iniziato il 31 agosto e chiuso il 4 ottobre nella Casa Generalizia dei Fratelli delle Scuole Cristiane a Roma in via Aurelia 476. In esso fu eletto superiore generale padre. Giuseppe Pfab, nella foto con Paolo VI] LETTERA DEL COORDINATORE AL PROVINCIALE Reverendo Padre Provinciale P. Giovanni Congiu CSsR Roma 2014/09/03 Roma, 15.09.2014 Reverendo Padre Provinciale, Desidero ringraziare per Suo tramite la Provincia Romana dei Redentoristi per la generosa accoglienza riservata ai nostri tre Confratelli destinati alla Comunità Interprovinciale d’Albania. Sono stati ospiti della comunità di San Gioacchino in Roma dal 31 luglio al 13 settembre. Durante il loro soggiorno si sono dedicati allo studio della lingua albanese, hanno compilato il Piano di Vita Comunitaria ed hanno ultimato la preparazione in vista della missione. Grazie per la disponibilità ad ospitare i nostri Confratelli fino al 25 settembre, ma l’annunciata visita di Papa Francesco in Albania (il 21 settembre) ha fatto cambiare i loro piani. Per poter incontrare il Papa, i nostri Confratelli hanno deciso di anticipare la partenza per l’Albania al 13 settembre. Uno speciale ringraziamento voglio riservare al Padre Superiore Sergio Santi ed a tutta la comunità di San Gioacchino per la loro accoglienza e per aver messo a disposizione dei Padri la loro casa. Colgo questa occasione per esprimere la mia profonda gratitudine a Lei, Padre Gianni, per il grande aiuto e per tutta la disponibilità che Lei e la Sua Provincia, ed in particolare la comunità di San Gioacchino mi avete sempre riservato nella mia posizione di vostro Confratello e di Coodinatore della CRE. Che Dio benedica Lei e tutta la Provincia Romana. In Cristo Redentore P. Jacek Zdrzałek CSsR Coordinatore CRE CC. alla comunità di San Gioacchino, Roma CONFERENZA_____________________________________________________________________pagina 7 [131] L’Assemblea della CRE – Leopoli 2014 L La VII Assemblea della Conferenza dei Redentoristi d’Europa si è tenuta a Leopoli in Ucraina dal 22 al 25 settembre 2014. In qualche modo è stata l’ultima Assemblea a cui hanno preso parte molti degli attuali partecipanti in quanto alcune Unità sono in corso di ristrutturazione. All’inizio del 2015 le Provincie di Lione-Parigi e di Strasburgo si fonderanno in una e lo stesso avverrà per le Provincie di Vienna e Monaco. Sappiamo anche che le elezioni potranno cambiare qualcosa. L’attuale situazione politica in Ucraina e la guerra nella parte orientale del paese non sono state la condizione migliore per viaggiare e lavorare, ma i membri dell’Assemblea avevano scelto Leopoli come sede della stessa un anno fa. Ed hanno deciso di mantenere questa scelta perché la loro presenza sarebbe stata un segno di solidarietà verso i Confratelli ucraini in un periodo cosi difficile per loro. Pagina 8 [132]__________________________________________________________________CONFERENZA L’Assemblea si è articolata in due parti principali: la prima è consistita nella revisione delle varie attività svolte nello scorso anno, nella seconda parte i partecipanti hanno programmato il comune lavoro per il futuro. Durante la prima parte l’attenzione si è concentrata soprattutto sulle riunioni formative e sul lavoro del Segretariato per l’Evangelizzazione. Il corso internazionale di rinnovamento spirituale prima dei voti perpetui è stato tenuto per la seconda volta nella Conferenza: vi hanno partecipato studenti prove-nienti da tutte le Unità europee. È un segno molto positivo poter fare insieme una parte della formazione iniziale per tutta l’Europa. Per la prima volta la Conferenza ha invitato anche i confratelli per la for-mazione comune nel cosiddetto “tempo di Transizione al Ministero”. L’Assemblea ha ricevuto anche degli interessanti resoconti sul primo pellegrinaggio dei nostri studenti ai luoghi alfonsiani. Il Segretariato per l’Evangelizzazione ha presentato una valutazione degli incontri comuni e delle adunate per l’evangelizzazione quali: il REDCAMP – Campo Redentorista di evangelizzazione, l’Accoglienza Redentorista dei Pellegrini in Astorga, gli incontri della Commissione Europea per la Pastorale Giovanile e Vocazionale, la preparazione al Congresso per i Migranti, ecc. Sono stati discussi e valutati i processi di preparazione all’istituzione di Comunità Interprovinciali della CRE. La comunità di Tirana (Albania) ha iniziato la sua attività 10 giorni prima dell’Assemblea. Quasi tutte le Unità d’Europa sono state coinvolte nella preparazione di questa comunità destinata all’Albania. C’è stata una grande gioia per l’avvio da parte della CRE di questa nuova missione in un nuovo paese. La Conferenza ha deciso di proseguire il lavoro relativo all’istituzione della comunità interprovinciale a Lussemburgo (Lussemburgo). Ma la comunità di Copenhagen (Danimarca) non sarà collegata alla Conferenza ma ad una delle nostre Unità. La prossima Assemblea si terrà a Oporto in Portogallo dal 22 al 24 settembre 2015. P. Jacek Zdrzalek Coordinatore della CRE GOVERNO PROVINCIALE___________________________________________________pagina 9 [133] Prot. 41.14 Oggetto: Risultati del 1° scrutinio per l’elezione di n. 13 componenti del Capitolo Provinciale della provincia Romana C.Ss.R. Oggi, 30 settembre 2014 alle ore 11.00, la Commissione scrutatoria, composta dal p. Giovanni Congiu, Superiore Provinciale, p. Vincenzo Ricci, notaio, p. Nicola Fiscante, P. Pietro Sulkowski, e p. Raffaele Jaworski, si è riunita nella nostra casa di santa Maria in Monterone in Roma, per le operazioni di spoglio, conteggio e scrutinio delle schede per l’elezione dei membri del Capitolo Provinciale. Questi i risultati: Elettori: 46 schede inviate: 46 schede pervenute: 45 schede scrutinate: 45 Schede bianche: Schede nulle: 2 Maggioranza richiesta: assoluta = 23 Hanno riportato voti: CIRULLI ANTONIO 31 Desideri Franco 18 UBALDI ALFIERE 28 Lombardi Vito 18 SILVESTRI GILBERTO 27 Salim Salam Z. 14 LA MENDOLA VINCENZO 26 Scelzi Giuseppe 11 GUARDINI MASSIMILIANO 26 Divona Angelino 10 CABONI ANTONIO 25 Ramazzotti Luigi 9 SANTI SERGIO 23 Bellonia A. Raffaele 8 Fiscante Nicola 22 Velocci fr. Antonio 8 Jaworski Raffaele 22 Perez Luis 8 Ricci Vincenzo 21 Buszek Miro 6 Marcelli Ezio 21 Cirelli Giacomo 5 Gimigliano Massimo 20 Visuri Bruno 4 Maloszek Luciano 19 Rizzardo Armando 3 Sulkowski Pietro 19 Morrone Donato 3 Pagina 10 [134]_________________________________________________GOVERNO PROVINCIALE Velocci Alfredo 3 Rizzardo Carlo 3 Baldesarra Vincenzo 3 Arlone Felice 3 Cordioli Luigi 2 Pagotto Giulio 2 Martino Dario 2 Onorati fr. Valentino 1 Velocci Giovanni 1 Semenzin Quirino 1 Rizzardo Pietro 1 Biondi Giovanni 1 Risultano eletti i rr. pp. Cirulli Antonio, Ubaldi Alfiere, Silvestri Gilberto, La Mendola Vincenzo, Guardini Massimiliano, Caboni Antonio, Santi Sergio. Si rende pertanto necessaria una seconda votazione per eleggere altri 6 confratelli. Le schede votate dovranno pervenire entro il 31 ottobre e il relativo scrutinio avverrà mercoledì 12 novembre. Roma, 30 settembre 2014 p. GIOVANNI CONGIU Superiore Provinciale P. VINCENZO RICCI Segretario P. PIETRO SULKOWSKI P. NICOLA FISCANTE P. RAFFAELE JAWORSKI GOVERNO PROVINCIALE__________________________________________________pagina 11 [135] LETTERA AI PROVINCIALI E VICE-PROVINCIALI EUROPEI E AI CONFRATELLI DELLA PROVINCIA ROMANA Prot. 44.14 M.RR.PP Superiori Provinciali E vice-provinciali d’Europa LORO SEDI Carissimo Padre, Come ho già comunicato durante l’Assemblea della CRE a Lviv, il prossimo 8 novembre si compiranno 200 anni dalla morte del p. Francesco Antonio De Paola, secondo superiore generale della nostra Congregazione e soprattutto promotore del suo primo sviluppo al di fuori del Regno di Napoli e poi anche oltre le Alpi con l’invio di s. Clemente M. Hofbauer e di Taddeo Hübl. Per l’occasione la Provincia Romana ha voluto che si celebri con dovuta solennità il centenario, in particolare a Frosinone dove il suo corpo riposa presso la nostra chiesa della Madonna delle Grazie e s. Gerardo. Ti accludo alla presente il programma delle celebrazioni che vedrà il suo punto culminante domenica 16 novembre con la solenne concelebrazione presieduta dal p. Michael Brehl, Superiore Generale. Sarebbe molto gradita anche la tua presenza per ringraziare insieme il Signore per tutto il bene che la Congregazione ha realizzato e ancora compie in tutto il mondo e in particolare nella nostra Europa. Colgo l’occasione per rinnovarti i sentimenti di stima e per inviarti un affettuoso saluto. Roma, 10 ottobre 2014 p. Giovanni Congiu (Superiore provinciale) Prot. 48.14 A tutti i confratelli della Provincia LORO SEDI OGGETTO: Secondo centenario della morte di p. Francesco de Paola e notizie importanti per la vita della Provincia. Carissimi confratelli, nei giorni 15 e 16 novembre, presso la Comunità dei Redentoristi di Frosinone, si svolgeranno le celebrazioni per la commemorazione del secondo centenario della morte di p. Francesco Antonio de Paola avvenuta a Frosinone l’8 novembre 1814. Pagina 12 [136]_________________________________________________GOVERNO PROVINCIALE Mi piace ricordare in questa occasione il p. Giuseppe Orlandi, che già da qualche anno aveva attirato l’attenzione su questa scadenza, e che, anche nei mesi della sua malattia, in varie circostanze mi ha sollecitato a programmare qualche iniziativa per approfondire la conoscenza di p. de Paola e valorizzarne la figura. Il p. de Paola ha un’importanza storica notevole per la nostra Congregazione, essendo stato il secondo superiore generale dei redentoristi e il fondatore di diverse case della Congregazione nello Stato Pontificio, con le quali diede inizio al primo espandersi della Congregazione. Fondatore della casa di Scifelli nel 1773, di Frosinone nel 1776, fondò anche a Gubbio, Spello, Poggio Catino, Roma e Cisterna. In seguito alle decisioni del Capitolo di Scifelli del 1785 da lui presieduto, con la partenza di Clemente M. Hofbauer e Taddeo Hübl la Congregazione varcava il confine delle Alpi e iniziava la diffusione nel mondo. L’occasione del secondo centenario della morte (1814-2014) ci offre la possibilità di rileggere la sua vicenda biografica e di riproporla all’attenzione della comunità cristiana. A tal proposito sono state pensate alcune iniziative: la pubblicazione e la presentazione di un volume storico di p. Vincenzo La Mendola che traccia un profilo biografico del de Paola, la visita del superiore generale dei redentoristi, P. Michel Brehl a Frosinone e una celebrazione solenne. Di tutto le allego il programma. Ringrazio di cuore il p. Generale per la sua disponibilità, il p. La Mendola per il suo ottimo lavoro, la comunità di Frosinone per la preziosa collaborazione, e quanti altri collaborano per la buona riuscita dell’iniziativa. Invito anche a fare in modo, ove possibile, che tutte le comunità mandino un proprio rappresentante alle celebrazioni in programma: sarà un modo concreto attraverso il quale riconosciamo l’importanza grandissima che il p. de Paola ha per la storia della Congregazione e in particolare per quella della nostra Provincia. Colgo l’occasione per dare anche qualche informazione importante: - In seguito al decreto di riammissione in Congregazione del Superiore Generale del 15 aprile 2014, e alla conclusione dei 6 mesi di vita comunitaria ivi previsti, il 9 novembre a San Sperate si celebrerà la Professione temporanea di Leszek Pys. - Il 2 ottobre scorso il sacerdote della diocesi di Cagliari don Mario Montis ha iniziato il suo anno di noviziato a Frosinone. Ringrazio anche le comunità per la serietà e l’attenzione con la quale si sono confrontati e hanno risposto alle domande del Questionario in vista del Capitolo Generale del 2016; nei prossimi giorni la Commissione preposta si radunerà per fare la sintesi da inviare alla Commissione Generale. Affidando il tutto al Signore per le mani di Maria, nostra madre del Perpetuo Soccorso, di s. Gerardo nel giorno della sua festa, e degli altri nostri santi e beati, vi saluto come vostro fratello in Cristo Redentore dell’uomo. Roma 16 Ottobre 2014 Festa di san Gerardo Maiella p. Giovanni Congiu, Superiore provinciale CRONACA_________________________________________________________________________pagina 13 [137] Il Cardinale Leopoldo José Brenes Solórzano ha preso possesso del Titolo di San Gioacchino Il Santo Padre Francesco con Bolla Pontificia del 22 febbraio 2014 ha assegnato il titolo della chiesa di San Gioacchino ai Prati di Castello al Cardinale Leopoldo José Brenes Solòrzano, Arcivescovo di Managua (Nicaragua). Domenica pomeriggio, 5 ottobre, il cardinale Brenes ha solennemente preso possesso del titolo di San Gioacchino. L’accoglienza del porporato è stata preceduta da una lunga preparazione e dai festeggiamenti in onore del santo patrono della nostra chiesa. Già sabato mattina, il parroco P. Sergio Santi, ha intronizzato l’immagine sacra della Vergine Immacolata della città di El Viejo, Patrona del Nicaragua, dipinta dall’artista nicaraguense María Lourdes Gaitán, originaria di Niquinohomo. Il quadro è stato benedetto e collocato nella cappella dell’Argentina. Puntualmente alle ore 18, il Cardinale nicaraguense è stato accolto dal parroco, dai vescovi presenti, dal Superiore Provinciale della Provincia Romana dei Redentoristi P. Gianni Congiu, dalla comunità religiosa dei redentoristi, dal Clero e da numerosi fedeli. Dopo un breve e cordiale saluto, l’arcivescovo di Managua, ha varcato la soglia della nostra chiesa e P. Sergio gli ha presentato il crocifisso per il bacio e la venerazione. Dopo aver asperso il popolo con l’acqua benedetta, il Cardinale ha adorato il Santissimo Sacramento e si è recato in Sagrestia. Indossate le vesti sacre, ha raggiunto processionalmente l’altare, e quindi la sede. È seguita la messa, concelebrata da sei presuli latinoamericani — gli arcivescovi Ruiz Arenas, segretario del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, di Panamá, Ulloa Mendieta, di San Salvador, Escobar Alas, i vescovi presidenti delle Conferenze episcopali di Nicaragua, Sándigo Jirón, Pagina 14 [138]__________________________________________________________________________CRONACA di Costa Rica, Fernández Guillén, e di Guatemala, Valenzuela Núñez — e dai padri redentoristi della comunità parrocchiale e dai sacerdoti del Nicaragua, residenti a Roma per motivi di studio. Complessivamente 6 vescovi, 27 sacerdoti e due diaconi. Tra i presenti al rito l’ambasciatore del Nicaragua presso la Santa Sede, altri rappresentanti delle ambasciate centroamericani accreditati presso la Santa Sede, un discreto numero di membri della comunità del Nicaraguadi Roma e i fedeli della nostra comunità parrocchiale. Prima del saluto liturgico, il cerimoniere pontificio mons. Kevin Gillespie ha ricevuto dal Cardinale la Bolla Pontificia di assegnazione del Titolo e ne ha dato lettura. Nel documento il papa Francesco ha esortato il parroco e la nostra comunità ad accogliere con gioia e ad amare con devota riverenza il nuovo titolare “in questa alma Urbe dell’insigne tempio di San Gioacchino”. Successivamente il parroco P. Sergio ha rivolto un indirizzo di omaggio al Cardinale. È stato ricordato che il 12 marzo 1960 fu il papa san Giovanni XXIII con la costituzione apostolica Ad Romanorum Pontificum a istituire con titolo cardinalizio la chiesa di San Gioacchino. Nella storia della nostra parrocchia i titoli cardinalizi sono stati assegnati al card. Bernard Jan Alfrink (31 marzo 1960 – 16 dicembre 1987), al card. Michele Giordano (28 giugno 1988 – 2 dicembre 2010) e dal 22 febbraio 2014 al card. Leopoldo José Brenes Solòrzano. I titoli cardinalizi – ha detto il parroco – vogliono simboleggiare l’unità del Collegio dei cardinali nell’aiutare il vescovo di Roma nel suo ministero pastorale. Ora questa collaborazione con il papa diventa ancora più intensa e la nostra parrocchia è lieta di accompagnare il nuovo titolare affinché la gioia del Vangelo possa riempire di più il cuore e la vita di coloro che si incontrano con Gesù. Dopo il saluto, la Santa Messa presieduta da Sua Eminenza proseguiva more solito. Nella sua parola rivolta a tutti i presenti con l’omelia, il Cardinale ha voluto ringraziare il Papa per questo grande dono di essere assegnato alla parrocchia che già appartiene al Pontefice. Pensando alla Sacra Famiglia di CRONACA___________________________________________________________________________pagina 15 [139] Nazareth e ai genitori di Maria Santissima, Gioacchino e Anna, il porporato ha fatto riferimento al Sinodo Straordinario dedicato alla Famiglia. Ha anche voluto citare un testo del Protovangelo di Giacomo in cui si parla di Gioacchino e dell’annuncio della nascita di Maria. Da qui dovrebbe scaturire la nostra attenzione al problema della natalità e la preghiera per tutte le coppie che hanno desiderio di riempire la loro vita con la gioia della nascita dei figli. Il Vangelo proclamato dovrebbe spingerci a curare e a difendere la vigna che è la vita umana. Il Signore ci invita a lavorare nella sua vigna, ma spesso non accettiamo l’autorità del Padrone della vigna e tentiamo di trasformarla in monopolio esclusivo dei propri interessi. Il Cardinale Brenes ha riconosciuto il grande ruolo e impulso che papa Francesco sta dando alla Chiesa di oggi. Il suo messaggio diventa per noi una grande sfida e le nostre parrocchie e le nostre famiglie devono vivere in uno stato permanente di missione. Abbiamo bisogno di una Chiesa e di una società – concludeva – che produca dei frutti di umanità e di fraternità, che possa crescere nella giustizia, libertà, solidarietà, verità e amore. Al termine della celebrazione il Cardinale Brenes ha ringraziato tutti i presenti per la partecipazione e per l’accoglienza. Impartita la benedizione solenne si è fermato con tutti i vescovi e sacerdoti sul presbiterio per partecipare a una breve manifestazione popolare nicaraguense. Prima di recarsi in sagrestia tutti si sono fermati davanti alla cappella dell’Argentina per un saluto e una breve preghiera davanti alla Vergine Immacolata, patrona del Nicaragua. Tornato in sagrestia, il cerimoniere Pontificio mons. Gillespie, Pronotario Apostolico, ex officio rogatus, ha dato lettura del rogito che documenta la presa di possesso e che serve per memorizzare questo evento presso l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice. Il documento è stato successivamente firmato da tutti i concelebranti. Finita la solenne celebrazione il Cardinale, accompagnato dal parroco e dal Padre Provinciale, ha visitato la mostra fotografica dedicata alla storia della nostra parrocchia. Successivamente tutti i presenti, vescovi e ambasciatori, hanno cenato all’aperto e si sono intrattenuti in cordiale dialogo. Il Cardinale ha voluto restare fino alla fine dei nostri festeggiamenti e ha anche applaudito i fuochi d’artificio con i quali si è conclusa la festa in onore di San Gioacchino. P. Pietro Sulkowski Pagina 16 [140]__________________________________________________________________________CRONACA Montespaccato Campo estivo del gruppo Giovanissimi Cecilia Raguso, animatrice Perugia: un luogo come tanti sulla carta geografica, ma lì un gruppo di ragazzi della parrocchia romana di Montespaccato, compresi fra gli 11 e i 13 anni, dal 22 al 27 Luglio, hanno trascorso una settimana diversa, speciale; hanno vissuto l'esperienza di un campo estivo che credo li abbia segnati profondamente. Il gruppo veniva da un anno di cammino formativo, l’esperienza del post cresima che ormai nella nostra parrocchia è una realtà ben strutturata. Il campo ha sviluppato il tema: “Centra il futuro”, con l’obbiettivo di aiutare i partecipanti a prendere consapevolezza di sé e della vita. Momenti intensi di preghiera, riflessione, dialogo e confronto hanno reso il campo movimentato e pieno di sorprese. Le numerose attività che abbiamo proposto ai ragazzi sono state accolte con entusiasmo e hanno favorito l’integrazione tra di loro e la possibilità di mettere a frutto le capacità personali. Diverse persone hanno lavorato con impegno e anche sacrificio alla buona riuscita del campo: la sottoscritta, Afonso Da Costa, Francesco e Cristiano Iacobellis. Abbiamo seguito il gruppo durante l’anno. Abbiamo anche ricevuto l'aiuto di altri animatori: Laura Bonardi ed Ivana Raguso, per la preparazione e la riuscita di questo campo estivo, senza dimenticare il "gustoso" lavoro svolto dai cuochi Massimo Iacobellis e Sabrina Pozza che hanno collaborato insieme al nostro viceparroco per offrirci un servizio cucina eccellente! Padre Vincenzo ci ha accompagnato nel cammino spirituale durante la settimana, guidando i momenti di preghiera, le riflessioni e le varie verifiche sui temi svolti. Tutti i ragazzi si sono accostati al sacerdote per una chiacchierata confidenziale e per la confessione, che tutti hanno fatto con convinzione. Per ognuno dei ragazzi, il campo estivo è stato un momento per uscire dallo "status quo" ed aprirsi a nuove esperienze, difatti per la maggior parte di loro è stata la prima volta che si è trovata a convivere con molti altri coetanei e a lavorare insieme, sia nelle attività, che hanno avuto sempre un fine spirituale, sia nelle attività ludiche (per lo spirito di squadra), sia nelle pulizie mattutine e nei vari servizi della casa. In quella settimana ci siamo comportati come una vera grande famiglia, nella quale ognuno, nel suo piccolo, doveva dare il proprio contributo. Non è stato facile, per noi animatori, riuscire a trasmettere a questi ragazzi il senso di responsabilità e di dovere, in quanto molte volte tentavano di scappare dai compiti che spettavano loro e pensavano di poter fare solo ciò che li accattivava. Spettava a noi far capire loro che nella vita non si può sempre scegliere di fare ciò che piace ed avere questo tipo di consapevolezza sarebbe stato un primo segno di crescita interiore. Un pellegrinaggio ad Assisi, nei luoghi di san Francesco ha segnato una tappa significativa nel campo. Oltre alla visita dei luoghi francescani, a tutti è stata data la possibilità di fermarsi in preghiera, specialmente alla tomba del santo. Tutti hanno partecipato alla celebrazione eucaristica in una cappella del Sacro Convento. CRONACA___________________________________________________________________________pagina 17 [141] Un'altra passeggiata a Perugia ci ha regalato momenti di sollievo e di distensione. La bella città ci ha dato anche la possibilità di fruire del suo patrimonio artistico. È stato insieme a noi un ragazzo siciliano, Giuseppe Bellavia, che il padre provinciale, p. Gianni, ci ha inviato per fargli fare una esperienza, in vista di una sua scelta di vita tra i redentoristi. Abbiamo avuto anche una piacevole e gradita visita del nostro parroco e di p. Gianni Congiu, che ci ha anche offerto il gelato! Per l'impegno da noi profuso, è stata certamente una gioia vedere che si era formato un bel gruppo di ragazzi uniti fra di loro e nel Signore, felici di stare insieme e pronti per iniziare un nuovo fantastico anno! Gli inizi della missione redentorista in Albania Erano le cinque e venti quando i padri Laureano Sevillano Del Otero, Dominic O’Toole ed Andrzej Michon, i primi tre redentoristi albanesi, sono atterrati a Tirana, la capitale dell’Albania. Il cielo era coperto di nuvole e la strada presentava i preparativi per la prossima visita del Papa nella “terra delle aquile”. La comunità è stata accolta da monsignor George Frendo OP, vescovo ausiliare di Tirana-Durazzo, nella rettoria della cattedrale, dove è rimasta due settimane che sono state dedicate allo studio della lingua, alla partecipazione ai vari incontri ecclesiali, ed ai primi contatti con la Chiesa Cattolica Albanese. Il giorno successivo all’arrivo i missionari sono stati ricevuti dall’Arcivescovo della capitale, mons. Rrok Mirdita, il quale ha detto che l’arrivo dei redentoristi nella diocesi è stato un dono prezioso per il suo 75 compleanno. Hanno avuto anche una riunione con il Nunzio Apostolico in Albania, che li ha esortati ad amare la gente e ad avere “l’odore delle pecore” citando Papa Francesco. Durante il soggiorno a Tirana la comunità ha visitato la futura sede di Kamëz e ha tenuto altresì riunioni per discutere i particolari della missione, che è stata anticipata a lunedì 22 settembre per diversi motivi. Domenica 21 settembre Papa Francesco ha visitato l’Albania, primo paese in Europa ad essere visitato Pagina 18 [142]__________________________________________________________________________CRONACA dal Santo Padre. I confratelli hanno avuto il privilegio di stare molto vicino a Francesco in quanto i vescovi ed i preti albanesi presenti non erano molto numerosi. Presenti alla celebrazione c’erano anche molte persone appartenenti ad altre religioni insieme ai loro leader religiosi ed ai funzionari governativi. Nella piazza di Madre Teresa si era raccolta una sorprendente marea umana. Nella sua omelia il Papa ha definito la Chiesa comunità missionaria. Ha ripetuto molte volte il saluto di pace: “La pace non è semplicemente un saluto, ma è anche un dono. Cari fratelli e sorelle di Albania, anch’io vengo in mezzo a voi oggi in questo luogo dedicato ad un’umile, grande figlia di questa terra, la beata Madre Teresa di Calcutta. Ripetete per me questo saluto: pace nel focolare domestico, pace nei vostri cuori, pace nella vostra nazione. Pace!” Il Papa ha ricordato la sofferenza della Chiesa albanese nel passato e, riferendosi all’immagine dell’aquila sulla bandiera di questo paese, ha invitato gli Albanesi a volare alto. Nel pomeriggio i confratelli hanno partecipato all’incontro del Papa con i sacerdoti ed i religiosi nella cattedrale, dove due testimoni hanno narrato la loro realtà religiosa nei tempi della dittatura comunista atea. La prima comunità dei redentoristi in Albania: Kamëz Lunedì 22 settembre è scritto con lettere d’oro nel libro di storia della Congregazione. Dopo aver ricevuto la benedizione papale, in una macchina fornita dalla diocesi (che ha solo due sedili cosicché uno dei confratelli si è seduto dietro), la comunità ha percorso i 10 chilometri di distanza da Kamëz. Alle 17 i tre redentoristi sono entrati per la prima volta in quella che d’ora in poi sarà la prima comunità redentorista in Albania. Siano rese grazie a Dio! La comunità redentorista ha ricevuto la missione di servire la comunità cattolica di Kamëz, compresa la parrocchia di San Giovanni Maria Vianney, la parrocchia del vicino villaggio di Luz e la zona di Kasalle. In tutti e tre questi luoghi si celebra l’Eucaristia, anche se Kasalle e Luz hanno soltanto una piccola cappella priva di elettricità e di acqua corrente. Kamëz è un grande centro urbano dove si sono stabilite le famiglie cattoliche emigrate dai monti settentrionali. Luz e Kasalle sono popolazioni rurali in cui lo stile di vita umile rivela una economia di sopravvivenza. Le strade sono in pessimo stato, e sono visibili le ferite dell’abbandono e della povertà. Questa è la nostra “Scala” albanese. La popolazione cattolica conta circa venti mila persone. La comunità si è sistemata nella parrocchia di Kamëz, che consiste della chiesa e della casa parrocchiale, bisognose di qualche miglioria. La comunità sta imparando l’albanese, ma l’inglese è la lingua della preghiera mattutina e della comunicazione interpersonale. Ogni giorno la Liturgia delle Ore e l’Eucaristia sono celebrate davanti all’icona di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, che è stata data a padre Andrzej in Polonia. Tutti i membri della comunità partecipano contemporaneamente alle preghiere ed alle celebrazioni eucaristiche. CRONACA___________________________________________________________________________pagina 19 [143] Sin dal primo giorno l’Eucaristia viene celebrata in albanese e ciò è motivo di grande gioia per i fedeli. L’inizio di questa avventura missionaria non è facile, specie quando i fedeli chiedono ai confratelli di celebrare nelle case. Data la difficoltà della lingua, l’aiuto e l’assistenza di altri preti e religiosi sono stati un’arricchente esperienza di comunione. La chiesa in Albania è piccola ma molto amichevole. Data la carenza di preti nel paese, la maggior parte del clero e dei religiosi è costituita da missionari stranieri che si sentono solidali con i primi passi della nostra comunità. Una delle cose che ha maggiormente sorpreso i confratelli è l’età della comunità cattolica. La maggior parte delle persone che partecipano all’Eucaristia sono adolescenti e giovani, vi sono anche alcuni anziani. Ci è stato detto che i cattolici di mezza età non vanno in chiesa perché la loro fede non è stata coltivata durante il comunismo poiché nel paese tutte le chiese erano state chiuse o distrutte. I giovani di Kamëz sono di grandissimo aiuto alla comunità redentorista per conoscere la realtà e per parlare con i fedeli. Domenica 5 ottobre, festa del Beato Xavier Seelos, l’arcivescovo Mirdita ha celebrato la Messa per presentare a Kamëz i missionari redentoristi. Nella sua omelia ha detto di essere felice che noi ci prenderemo cura di questa parrocchia che ha una delle più numerose comunità cattoliche del paese. Egli ha detto anche di volere che la comunità parrocchiale aiutasse i suoi nuovi preti dato che è un privilegio avere tre preti al proprio servizio. Ha espresso anche la speranza che la nostra presenza qui sia lunga e fruttuosa e che abbia come risultato la crescita della comunità parrocchiale in Kamez. Allo stesso tempo ha ricordato che non ci può essere chiesa senza preti. Poiché senza preti non ci sono i sacramenti perciò ha chiesto di pregare per le vocazioni. La missione redentorista in Albania è appena cominciata. La situazione materiale e spirituale in questa parte d’Europa rende significativa la presenza della nostra Congregazione. La presenza di giovani cattolici in una chiesa che ha sofferto molto, ma è rimasta fedele al Vangelo, è motivo di speranza. Le preghiere e il sostegno di tutta la famiglia redentorista sono necessari perché questo piccolo seme del Vangelo porti abbondanti frutti. E si spera che altri missionari redentoristi abbiano il desiderio di partecipare a questa avventura. In Cristo Redentore Laureano Del Otero CSsR, per REDENTORISTI - SCALA. Bicentenario della morte di P. Francesco A. De Paola (10 ottobre 1736 – 8 novembre 1814) Il giorno 8 novembre 2014 si celebrerà l’Anniversario dei Duecento Anni dalla morte di P. Francesco Antonio De Paola. Il 25 settembre 1780, Padre De Paola era stato nominato, dalla Santa Sede, Presidente delle case redentoriste negli Stati Pontifici e, successivamente, il 4 luglio 1783,era stato nominato Rettore Maggiore per le stesse case. Ha prestato servizio come Superiore Generale e Rettore Maggiore fino a marzo 1793, quando il Capitolo Generale della Congregazione, a Pagani, aveva eletto, come Superiore Generale, suo cugino, Padre Pietro Paolo Blasucci. Pagina 20 [144]_________________________________________________________________________CRONACA P. De Paola è stato un grande missionario e sant’Alfonso de Liguori lo giudicava uno dei Confratelli più validi, sia per la missione sia per la capacità di dirigere. Forse il suo più importante contributo è stato il suo ruolo nell’espansione della Congregazione al di là del Regno di Napoli e all’interno degli Stati Pontifici. P. De Paola era stato colui che aveva accettato, nel 1784, san Clemente Hofbauer e Thaddeus Hübl nella Congregazione e colui che li ha inviati nel nord delle Alpi dopo la loro ordinazione. Nel 1788, ha nominato san Clemente Hofbauer Vicario Generale delle case redentoriste transalpine. Figura controversa e di grande personalità, P. De Paola ha avuto un ruolo significativo nello sviluppo e nella crescita della Congregazione del Santissimo Redentore, specialmente quando i missionari redentoristi hanno fondato case al di fuori del Regno di Napoli. Morì a Frosinone l’8 novembre 1814. Per sottolineare questa importante occasione, la Provincia di Roma ha programmato, per il 16 novembre 2014, una celebrazione a Frosinone. Padre Michael Brehl, C.Ss.R., Superiore Generale, presiederà a questa celebrazione. E’ stato anche preparato, dal P. Vincenzo La Mendola, un libro sulla vita e sui contributi di P. De Paola che sarà pubblicato a cura della Provincia di Roma. La sua pubblicazione sarà, a breve, disponibile. (da REDENTORISTI – SCALA) _____________________________________________________________ Direttore p. Ezio Marcelli Via Monterone 75 00186 Roma [email protected] http://portale.cssr.it/Bollettino
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