CAPITOLO 4 4 DOLORE ALLA PARTE INFERIORE DELLA SCHIENA Michael Weitz e Scott W. Rodi Il dolore alla parte inferiore della schiena è il più comune disturbo lamentato dai pazienti in ambiente ambulatoriale ed è secondo solo al raffreddore comune tra le cause di assenza dal lavoro. Il medico in DEA deve essere in grado di distinguere le condizioni patologiche gravi che si presentano con dolore basso alla schiena (vedi Tab. 4.1) dalle affezioni muscoloscheletriche generalmente autolimitantesi. Ciò è facilitato dalla identificazione delle “bandiere rosse” (red flags) che dovrebbero rappresentare un ulteriore strumento diagnostico. Eventuali esami di supporto hanno un valore limitato nella maggior parte dei casi. In assenza di eventi traumatici, le indicazioni all’esecuzione di indagini radiologiche complete potrebbero includere età superiore a 50 anni, forte dolore a riposo, storia di cancro, osteoporosi o inspiegata perdita di peso, sintomi che persistono per più di 6 settimane o prolungato uso di steroidi. In un importante studio, è stata dimostrata la presenza di reperti clinicamente non sospettati in 1 su 2.500 esami radiologici eseguiti. Occorre ricordare come lo Tab. 4.1 ”Bandiere rosse” per patologie potenzialmente gravi Tumori o infezioni Età superiore a 50 anni o minore di 20 Storia di cancro Sintomi fisici quali febbre, brivido, perdita di peso Fattori di rischio per infezioni spinali (recenti infezioni del tratto urinario dovute a pielonefrite, abuso di droghe intravenose, immunodepressione) Dolore che peggiora con la posizione supina o dolore notturno severo Sindrome della cauda equina Recente quadro di disfunzione vescicale (per es. ritenzione urinaria, aumentata frequenza nella minzione o incontinenza urinaria) Disfunzione intestinale (può verificarsi ma in genere si osserva in ritardo) Anestesia a sella o diminuzione del tono rettale Severo o progressivo deficit neurologico alle estremità inferiori non chiaramente dovuto al solo dolore Fratture Trauma maggiore; trauma minore nei pazienti più anziani o affetti da osteoporosi Aneurisma o dissecazione dell’aorta addominale Dolore addominale Massa addominale pulsante Aterosclerosi Deficit o asimmetria dei polsi Sincope 34 VOTEY 04.indd 34 6-02-2008 10:16:25 1DOLORE ALLA PARTE INFERIORE DELLA SCHIENA studio seriato della colonna vertebrale irradia le gonadi con una dose equivalente a quella che si produrrebbe eseguendo un Rx torace tutti i giorni per 6 anni. Le proiezioni oblique e laterali aggiungono poche informazioni e aumentano l’esposizione alle radiazioni. Tecniche di diagnostica per immagini dovrebbero essere utilizzate in pazienti con compromissione dei parametri vitali o con segni, all’esame fisico, che indicano emergenze vascolari o infettive. Storia di patologie vascolari da alterazione del collagene (sindrome di Marfan) predispone ad anomalie aortiche, l’abuso di droghe intravenose, disturbi neurologici o fattori di rischio per l’aterosclerosi possono rappresentare indicazione ad eseguire uno studio radiologico. Sebbene l’incidenza, durante la vita, della sciatica è del 40%, solo una piccola parte dei pazienti con dolore acuto alla schiena presenta segni e sintomi chiaramente causati dalla compressione delle radici nervose. Il dolore muscoloscheletrico posteriore è tipicamente autolimitante con una significativa risoluzione, nonostante la terapia, in una settimana in un terzo dei pazienti e in 7 settimane nei rimanenti due terzi. Le recidive sono comuni, colpendo più del 40% dei pazienti nell’arco di 6 mesi. La sciatica si risolve in 6 settimane in più del 50% dei pazienti. Il ruolo della chirurgia nel trattamento del dolore alla schiena è controverso. La storia naturale dell’ernia del disco con radicolopatia prevede che vi siano miglioramenti con la terapia conservativa tra il 90 e il 95% dei casi. Deficit neurologici stabili dovuti alla compressione delle radici nervose da erniazione del disco non sono indicazione alla chirurgia precoce. Un progressivo deficit motorio da cause neurologiche, disfunzioni intestinali o vescicali richiedono una valutazione e un trattamento chirurgico urgenti. BIBLIOGRAFIA Agency for Health Care Policy and Research: Practice guideline: Acute low back problems in adults: assessment and treatment, pub no 95-0643, Dec 1994. Carragee E, Hannibal M: Diagnostic evaluation of low back pain, Orthop Clin North Am 35:7, 2004. Deyo R, Weinstein J: Low back pain, N Engl J Med d 344:363, 2001. Hadler NM: Regional back pain, N Engl J Med d 315:1090, 1986. Rodgers K, Jones J: Back pain. In Marx J, Hockberger R, Walls R (eds): Rosen’s emergency medicine concepts and clinical practice, 5 ed. St Louis, 2002, Mosby. ANEURISMA E DISSECAZIONE DELL’AORTA ADDOMINALE Vedi Capitolo 1, Dolore addominale e Capitolo 7, Dolore toracico. SINDROME DELLA CAUDA EQUINA Q La sindrome della cauda equina è causata dalla compressione della cauda equina (il sacco tecale contiene il gruppo delle radici nervose rimanenti dopo la terminazione del midollo spinale approssimativamente a livello L1 e L2). 35 VOTEY 04.indd 35 6-02-2008 10:16:27 CAPITOLO 4 I sintomi della sindrome della cauda equina sono contraddistinti da disturbi vescicali (possibili anche sintomi intestinali) così come deficit di forza e sensibilità. In un paziente con dolore alla schiena o ai piedi o anestesia caudale con incontinenza o ritenzione urinaria la possibilità che si tratti della sindrome della cauda equina dovrebbe essere immediatamente indagata, in quanto essa rappresenta una urgenza chirurgica a prescindere dall’eziologia. Nella maggior parte dei casi la sindrome della cauda equina è causata dalla massiva erniazione centrale del disco ma può essere anche causata da un ascesso epidurale, emorragie o tumori. SINTOMI • Dolore basso alla schiena ++++ • Ritenzione urinaria o incontinenza ++++ • Sciatica, potrebbe essere bilaterale • Debolezza delle estremità inferiori, iperriflessia o entrambe • Ritenzione o incontinenza fecale • Anestesia a sella SEGNI • Ritenzione urinaria ++++ • Diminuzione del tono rettale o della sensibilità perianale (contrazione riflessa dello sfintere anale) • Deficit motori • Deficit sensitivi ITER DIAGNOSTICO • Cateterismo urinario o ecografia vescicale per determinare il residuo postminzionale (volume di urina che rimane in vescica dopo lo svuotamento). • Risonanza magnetica d’urgenza. • La TC con mielografia potrebbe sostituire la RM qualora questa non fosse disponibile. COMMENTI E CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE Una valutazione urgente e un’adeguata terapia sono necessarie in quanto l’esito dipende dal tempo; bisogna richiedere immediatamente consulenza neurochirurgica e ortopedica. BIBLIOGRAFIA Buchner M, Schiltenwolf M: Cauda equina syndrome caused by intervertebral lumbar disk prolapse: mid-term results of 22 patients and literature review, Orthopedicss 25:727, 2002. Orendacova J, Cizkova D, Kafka J, et al: Cauda equina syndrome, Prog Neurobioll 64:613, 2001. 36 VOTEY 04.indd 36 6-02-2008 10:16:28 1DOLORE ALLA PARTE INFERIORE DELLA SCHIENA TUMORI In un paziente con più di 50 anni e con storia di cancro, perdita di peso o resistenza alla terapia conservativa che si presenta con dolore basso alla schiena, una delle possibili cause che dovrebbe essere presa in considerazione è la patologia tumorale molto spesso riferibile a lesioni metastatiche che coinvolgono il midollo spinale. SINTOMI • Dolore alla schiena senza una precisa causa identificabile • Dolore alla schiena che non migliora con il riposo a letto • Sintomi fisici • Deficit di forza o sensibilità riferibili al midollo spinale o alla cauda equina SEGNI • Dolorabilità dei processi spinosi • Deficit motori o di sensibilità se sono coinvolti il midollo spinale o la cauda equina ITER DIAGNOSTICO • La radiografia della colonna lombosacrale ha una sensibilità limitata. • VES: sensibilità ++++, ma bassa specificità. • Scintigrafia ossea: sensibilità ++++, ma non specifica. • Risonanza magnetica ++++. • TC se la RM non è disponibile. • L’emocromo completo con formula non è né sensibile né specifico. COMMENTI E CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE Se viene diagnosticata una forma tumorale in genere si può richiedere il trattamento radioterapico. Le consulenze urgenti neurochirurgica e ortopedica sono appropriate. BIBLIOGRAFIA Deyo RA, Diehl AK: Cancer as a cause of back pain, J Gen Intern Med d 3:230, 1988. Liang M: Roentgenograms in primary care patients with acute low back pain: a cost-effective analysis, Arch Intern Med d 142:1108, 1982. Lurie J: What diagnostic tests are useful for low back pain? Best Pract Res Clin Rheumatol 19:4, 2005. INFEZIONI SPINALI Le infezioni che coinvolgono il midollo spinale sono l’osteomielite, l’ascesso epidurale e la discite. Le prime due condizioni possono coesistere in quanto l’osteomielite vertebrale è il maggiore fattore di rischio per lo sviluppo di un ascesso epidurale. L’incidenza delle infezioni spinali è, negli Stati Uniti, aumentata a partire dal 1980 e l’età di maggiore insorgenza è tra i 60 e i 70 anni. Queste condizioni 37 VOTEY 04.indd 37 6-02-2008 10:16:28 CAPITOLO 4 sono molto frequenti nei casi di insufficienza renale cronica, diabete, alcolismo, abuso di droghe intravenose e immunosoppressione; in pazienti con storia di preesistenti anomalie della colonna, trauma o manovre invasive o in pazienti con precedenti infezioni pelviche o del tratto urinario. Circa il 20% dei pazienti con un ascesso epidurale potrebbe non presentare fattori predisponenti locali o sistemici. L’osteomielite è spesso misconosciuta fino all’8a-10a settimana dopo la presentazione iniziale dei sintomi e ciò comporta, conseguentemente, un’elevata morbilità. La discite, o infezione dello spazio discale, è tipicamente diagnostica 6 mesi dall’inizio del quadro sintomatologico ma potrebbe essere più acuta a seguito di escissione discale. SINTOMI • Dolore alla schiena ostinato +++++ • Febbre +++ (ma il 50% dei pazienti con osteomielite vertebrale è apiretico alla presentazione) • I pazienti con ascesso epidurale possono avere anche dolore radicolare, debolezza degli arti inferiori, deficit di sensibilità, dolore o rigidità cervicale o disfunzione vescicale SEGNI • Dolenzia alla colonna vertebrale e dolorabilità alla percussione +++ • La discite si manifesta come un dolore lungo la linea vertebrale mediana ben localizzato e caratterizzato da limitazione nel movimento e notevole disturbo provocato da qualunque movimento incauto. Molti pazienti lamentano dolore con distribuzione sciatica o femorale ITER DIAGNOSTICO • La RM è il gold standard +++++ e può anche differenziare la mielopatia acuta trasversa dall’ischemia della colonna spinale. • La VES è sensibile nella malattia ma non è specifica. • La scintigrafia ossea ++++, ma bassa specificità. • La TC +++, ma non riconosce il 50% degli ascessi epidurali. • La TC con mielografia può essere utilizzata se la risonanza magnetica non è disponibile, controindicata o non diagnostica. • La radiografia della colonna lombosacrale non è né sensibile né specifica per le infezioni. La discite può essere dimostrata radiograficamente da restringimento del disco, sclerosi dell’osso subcondrale e irregolarità della zona vertebrale in contatto con il disco. • L’emocromo potrebbe porre indicazione alla prescrizione della terapia antibiotica. • La conta dei globuli bianchi non è né adeguatamente sensibile +++ né adeguatamente specifica per porre diagnosi. COMMENTI E CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE Un ascesso epidurale è un’emergenza ortopedica e neurochirurgica che richiede una rapida valutazione e un altrettanto rapido trattamento. Generalmente il trattamento per un ascesso epidurale consiste in una laminectomia decompressiva con drenaggio dell’ascesso e, in seguito, una prolungata terapia antibiotica. 38 VOTEY 04.indd 38 6-02-2008 10:16:28 1DOLORE ALLA PARTE INFERIORE DELLA SCHIENA L’osteomielite è generalmente trattata con una estesa terapia antibiotica endovenosa. Lo Staphylococcus aureuss è l’agente eziologico che più frequentemente causa sia l’osteomielite sia l’ascesso epidurale, sebbene altri microrganismi possano essere coinvolti come Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa o il micobatterio tubercolare. La terapia antibiotica può essere iniziata nel DEA dopo avere analizzato gli esami colturali e può includere una penicillina per gli agenti penicillinasi resistenti associata con una cefalosporina di terza generazione o un aminoglicoside. Il trattamento della discite va da una terapia antibiotica e l’immobilizzazione spinale al debridementt e decompressione chirurgica dello spazio discale. BIBLIOGRAFIA Chao D, Nanda A: Spinal epidural abscess: a diagnostic challenge, Am Fam Physician 65:7, 2002. Hlavin ML, Kaminski HJ, Ross JS, Ganz E: Spinal epidural abscess: a ten-year perspective, Neurosurgery y 27:177, 1990. Smith AS, Blaser SI: Infectious and inflammatory processes of the spine, Radiol Clin North Am 29:809, 1991. PIELONEFRITE Le infezioni del tratto urinario (ITU) includono sia la cistite che la pielonefrite e possono entrambe presentarsi con un dolore nella parte bassa della schiena. La cistite tipicamente è causa di dolenzia alla regione lombare o sacrale, invece il dolore della pielonefrite è tipicamente localizzato nell’angolo costovertebrale dal lato del rene malato. I pazienti affetti da cistite solitamente hanno disuria o altri sintomi classici delle ITU. La pielonefrite può essere asintomatica e il dolore alla schiena è occasionalmente l’unico sintomo guida. Sebbene molti fattori di rischio per la pielonefrite siano gli stessi che per la cistite (ritenzione urinaria, cateterizzazione, gravidanza o immunodepressione), vi sono ulteriori fattori di rischio per la pielonefrite e questi includono anomalie anatomiche dei reni (uretere bifido, valvole ureterali, cicatrizzazione renale da infezioni precedenti, calcolosi renale). La pielonefrite è più comune nelle donne che negli uomini, sebbene gli uomini siano maggiormente caratterizzati da anomalie anatomiche predisponenti. Inoltre la prostatite cronica predispone l’uomo alla cistite e alla pielonefrite. SINTOMI • Febbre e sensazione di freddo, occasionalmente brividi • Nausea e vomito • Dolore al fianco • La disuria può presentarsi frequentemente e con urgenza qualora la cistite coesista con la pielonefrite SEGNI • Dolorabilità dell’angolo costovertebrale unilaterale • Febbre è presente usualmente 39 VOTEY 04.indd 39 6-02-2008 10:16:29 CAPITOLO 4 • Irritabilità • Dolore muscoloscheletrico alla schiena insolito, differente; il dolore alla schiena della pielonefrite non si irradia e non è esacerbato dal movimento • Presenza di reattività del fianco alla percussione ITER DIAGNOSTICO • Nell’uomo l’esame dei genitali e della prostata è giustificabile se vi è il sospetto di ITU. • Esame urine: piuria, batteriuria e occasionalmente ematuria. • Conta dei globuli bianchi: leucocitosi con neutrofilia. • Azoto ureico (BUN) e creatinina sono utili se si sospetta un’insufficienza renale. • L’urinocoltura è indicata quando l’esame delle urine è alterato e il quadro clinico suggerisce una pielonefrite. • Le emocolture raramente sono utili in quanto le urinocolture di solito rivelano l’agente patogeno. COMMENTI E CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE I batteri Gram negativi, specialmente l’E. colii (90%), sono la causa principale delle ITU. Molti pazienti, diversamente dalle giovani donne in buona salute in particolare, possono essere trattati con antibiotici orali ambulatorialmente. I fluorochinolonici sono appropriati tranne che nelle donne incinte e nei bambini. In tali casi sovente si usano le cefalosporine. Il trimetroprim-sulfametossazolo non è più una terapia di prima linea in quanto continuano a emergere batteri resistenti. I pazienti che appaiono tossiemici, sono immunocompromessi, anziani o diversamente debilitati, o incapaci di assumere terapie o fluidi per os, o coloro che hanno già assunto una terapia antibiotica orale senza successo necessitano di ospedalizzazione. Per gli uomini con pielonefrite deve essere fortemente considerata l’ospedalizzazione per una terapia antibiotica parenterale. La pielonefrite richiede una terapia antibiotica prolungata rispetto a quella per la cistite, in genere da 10 a 14 giorni. BIBLIOGRAFIA David R, DeBlieux PM, Press R: Rational antibiotic treatment of outpatient genitourinary infections in a changing environment, Am J Med d 118(Suppl 7A):7S, 2005. Liu H, Mulholland SG: Appropriate antibiotic treatment of genitourinary infections in hospitalized patients, Am J Med d 118(Suppl 7A):14S, 2005. FRATTURE CON CROLLO VERTEBRALE Vedi Capitolo 5, Dolore alla parte superiore della schiena. 40 VOTEY 04.indd 40 6-02-2008 10:16:29
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