OPERAZIONE “MANI PULITE” Fui il primo della mia divisione a calpestare quella superficie, ma in pochi secondi gli altri soldati mi raggiunsero. Eravamo stati duramente allenati, scelti e testati su tutti i tipi di cute: dalla più ruvida e screpolata a quella più sensibile, passando, per non dimenticare come fosse fatta, su quella più morbida e liscia. In noi coesisteva una duplice natura: eravamo sia lipofili che idrofili. Avevamo le caratteristiche chimico-‐ fisiche adatte a questo tipo di operazione di pulizia, rapida e indolore. La missione prevedeva la deportazione del nemico dal territorio occupato, a cui aderiva attraverso uno strato di grasso. All’improvviso percepimmo il segnale; iniziò a piovere e gli immensi dermatoglifi iniziarono a sfregare gli uni sugli altri ripetutamente, disperdendoci su tutto il campo. Il nostro elmetto di sodio non ci impedì di sentire il boato di un’emulsione a pochi nanometri da noi. Ci precipitammo sui singoli nemici, circondandoli e disponendoci secondo le formazioni globulari: le micelle. La nostra parte lipofila era orientata verso il nemico, mentre quella idrofila protendeva fuori, in direzione dell’acqua. Qualche secondo e il flusso d’acqua si fece più impetuoso, travolgendo tutto e tutti. La missione era stata portata a termine con successo dal plotone “Tensioattivi”. I soldati diedero la vita per i loro ideali: credevano in un mondo più pulito. <<Matteo! Ma le mani sono ancora bagnate!>> osservò la madre. Amalia Claudia Virvara 5a BST, Liceo Scientifico Tecnologico “E. Fermi”, Lucca Via cima 28F, 55100 Montuolo (LU) Tel: 3931051826
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