Brunello Cucinelli – Ricavi 2020 attesi a 700 milioni con margini vicini al 20% I punti vendita retail dovrebbero salire dai 94 attuali ad oltre quota 120 entro il 2015, quando il fatturato avrà superato i 420 milioni con Ebitda margin al 19 per cento. Il peso del retail resterà comunque al di sotto del 50% e la componente accessori inferiore al 20% “perché vogliamo restare una azienda di ‘abbigliamento ben fatto’ in quanto il settore dell’alto di gamma con eccellenza di artigianalità e qualità incorpora potenziali enormi”. Brunello Cucinelli racconta le strategie di medio-lungo “Siamo e resteremo una azienda di ‘abbigliamento ben fatto’ con un altissimo contenuto di quell’artigianalità che contraddistingue il nostro Paese; artigianalità applicata a materie prime di pura eccellenza per realizzare manufatti collocati nella fascia più alta della gamma”. Ma c’è pure altro poiché noi, prosegue Brunello Cucinelli, presidente e amministratore delegato dell’azienda che ha fondato e fatto crescere con il supporto constante e puntuale della moglie, “vogliamo salvaguardare pure l’esclusività nella distribuzione di un prodotto la cui qualità e posizionamento è garantito da quella creatività che ci permette di riprodurre nel tempo un prodotto classico ed essenziale nella concezione, ma contemporaneo nella fattura”. Il tutto, aggiunge Cucinelli, “per restare ancorati ai gusti e alle tendenze di clienti più che sofisticati, con l’obiettivo di garantirci tassi di crescita sostenibili come sostenibili devono restare i margini reddituali. Questo in quanto vogliamo continuare ad essere percepiti come una realtà che affonda le proprie radici nell’etica Benedettina che contraddistingue le nostre terre”. Una realtà che quindi “non deroga all’imperativo di una crescita sostenibile nel senso ampio del termine e cioè considerando gli stakeholders finanziari ma pure i componenti del ciclo produttivo e cioè coloro che ci permettono di realizzare manufatti di eccellenza sentendosi partecipi di un lavoro d’insieme a cui tutti danno il loro contributo”. Solomeo Un modo di essere “agevolato dalla grande forza strutturale che contraddistingue il nostro business in quanto il mondo intero guarda all’Italia del lusso con entusiasmo e resta affascinato dai prodotti del nostro Paese”. Un mondo che, continua il capo azienda, “pone sempre più attenzione anche sul ‘modo’ con cui si realizza il manufatto e cioè su quei fattori etici che interessano il ciclo di vita del prodotto e anche il livello di redditività, che non deve essere esagerato pena il rischio di fuga per i clienti più sensibili a questi temi; una categoria crescente nella nostra fascia di clienti”. Temi per noi centrali come centrale “è quella crescita sostenibile che comunque resterà a doppia cifra anche nel medio-lungo termine perché le potenzialità del mercato a cui facciamo riferimento sono pressoché illimitate se sapremo rispettare la nostra storia e quella crescita ‘garbata’ che ci permetterà di non intaccare un altro dei capisaldi del nostro successo: la selettività nella distribuzione”. Moreno Ciarapica, Chief financial... Fabio Gnocchi, direttore commerciale... Brunello Cucinelli, presidente e... Le proiezioni al 2020 La Brunello Cucinelli, prosegue il suo Ceo, “potrebbe infatti crescere anche a tassi ben più elevati di quelli ipotizzati, ma noi vogliamo salvaguardare i principi base sui quali siamo nati e cresciuti, anche se resta valido l’obiettivo del raddoppio del fatturato a 700 milioni entro il 2020 rispetto ai 320 milioni ipotizzati dal consensus degli analisti per il 2013 (+13% sullo scorso anno); sei anni nel corso dei quali anche la redditività espressa dal rapporto fra Ebitda e ricavi dovrebbe registrare un ulteriore progresso, ma restare in ogni caso al di sotto del 20% rispetto al 18% attuale”. Risultati a cui contribuirà anche la recente acquisizione per 3,5 milioni di D’Avenza in quanto, come precisano a Solomeo, “il piano triennale già prevedeva l’implementazione dell’offerta sull’abito da uomo e sul servizio su misura”, che ora sarà facilitato dall’integrazione della realtà toscana attiva sin dal 1931 nella confezione di abiti sartoriali maschili realizzati su misura da circa 60 artigiani; un prodotto che ben si coniuga con la strategia e filosofia operativa del gruppo umbro collocato nella fascia alta del mercato. E la crescita reddituale prevista si innesta in una storia di successo ora agevolata, come ricorda il capo azienda, da almeno tre fattori: l’assorbimento degli sforzi compiuti per la quotazione del 2012; l’apporto connesso al raddoppio della nostra capacità produttiva, che diventerà operativa nella primavera del 2014 e assorbirà una parte importante dei quasi 80 milioni di investimenti previsti nel triennio 20132015, di cui oltre 40 nel 2013; la crescita ‘garbata’ del retail, che a regime porterà verso un sostanziale bilanciamento del canale retail con quello wholsale, il quale salvaguarderà comunque il ruolo di ‘custode del brand’ come ama definirlo Cucinelli. Questo in quanto, precisa il capo azienda, ci permette di percepire immediatamente se abbiamo centrato le collezioni che presentiamo ai nostri clienti plurimarca; operatori altamente specializzati, che ‘vivisezionano’ ben oltre 300 collezioni di diversi brand in ogni stagione. Da loro abbiamo un immediato riscontro se sono state rispettate le aspettative di un manufatto essenziale ma contemporaneo e, qualora i riscontri non siano positivi, la nostra struttura ci permette di intervenire per riposizionarci sulle aspettative del mercato. l tutto, completa Cucinelli, “senza alterare l’incidenza degli accessori, che resteranno al di sotto del 20% dei ricavi complessivi mentre il core resterà il nostro ‘abbigliamento ben fatto’ proprio perché il settore dell’alto di gamma con eccellenza di artigianalità e qualità incorpora potenziali enormi”. Un’affermazione forte, “che però trova ancoraggio nella storia di un pret a porter di lusso, che negli anni Novanta era costituito da marchi di pura eccellenza con una cultura dell’abbigliamento senza pari e un giro d’affari da capogiro se confrontato con quello attuale”. Nel frattempo, infatti, “molti di questi marchi si sono trasformati, dando sempre maggiore spazio agli accessori e utilizzando l’abbigliamento più come un elemento di richiamo che prodotto fine a se stesso, forse anche perché meno redditizio e più impegnativo”. Scelta a seguito della quale si è progressivamente ampliata quella domanda inevasa che oggi è apparentemente soddisfatta da prodotti altri, anche se è pronta a ritornare sui manufatti di alto livello ‘fatti a mano’ da artigiani che hanno riconquistato la ‘nobiltà’ del loro mestiere anche perché coordinati da imprenditori che hanno saputo riposizionarsi sull’alto di gamma nel rispetto delle singole specificità. Una ‘nobiltà’ che coniuga la ‘manualità’ del lavoro artigianale con la ‘creatività’ del maestro inserito in un team proattivo. Fatturato per prodotto al 30-06-13 Fatturato per canale distributivo al... Fatturato per area geografica al... Stato patrimoniale e grado di copertura Conto economico e indici per azione Organizzazione e cambi generazionali Noi, ad esempio, “abbiamo oltre 100 persone nell’area ove creiamo le nuove collezioni e di questi 10 sono i responsabili e 11 sono in giro per il mondo per cogliere gli umori del mercato”. Una struttura, aggiunge Cucinelli, “con una età media di poco superiore ai 35 anni e quindi sostanzialmente allineata a quella media dei nostri 1.020 dipendenti che hanno mediamente meno di 36 anni, mentre il management-team delle 15 figure chiave di primo livello si colloca al di sotto dei 40 anni sottoscritto incluso”. Team destinato a vivere una importante novità poiché dal gennaio 2014 le figure chiave della prima linea con superiore ai 60 anni si trasformeranno in ‘assistenti senior’ e saranno affiancati da un junior che sarà sottoposto ad un periodo di prova di 12 mesi dopodiché, se i risultati saranno positivi, dovrà superare un altro biennio di ‘apprendistato’ prima di assumere il ruolo a cui l’assistente senior lo ha preparato guidandolo in questi tre anni. Un approccio che è stato già discusso dal consiglio di amministrazione, che si è dato alcuni mesi per approfondire tutti gli aspetti formali e procedurali, oltreché sostanziali, a partire da quelli legali, umani, sindacali e quant’altro per giungere ad una formulazione in grado di risolvere in modo tranquillo, sereno e condiviso il tema del passaggio nei ruoli chiave e apicali del gruppo. E fra le figure che avranno il compito di esaminare se l’incaricato ha le caratteristiche per assumere appieno il ruolo a cui è stato assegnato vi saranno anche i partecipanti al comitato remunerazioni e al comitato risorse umane. Moreno Ciarapica, Cfo del gruppo Brunello Cucinelli Formula che sarà applicata dal gennaio 2014 sial al Ceo che al Cfo in quanto, precisa Cucinelli, pur avendo il nostro Cfo Moreno Ciarapica solo 52 anni, da inizio 2014 inizierà il percorso di affiancamento di un junior in prova per tre anni, dopodiché, se tutto andrà bene, diventerà co-cfo-junior e al raggiungimento dei 60 anni del senior, il co-Cfo-junior diventerà Cfo e il senior Cfo assistente”. Formula estesa pure al fondatore del gruppo poiché è già stato indicato il futuro Ceo di 33 anni e compagno della figlia che dal gennaio 2014 avvierà l’iter che lo porterà a diventare co-Ceo al termine del triennio di apprendistato, quando il fondatore dell’azienda diventerà assistente Ceo. Una scelta che sarà poi applicata a tutta la prima linea “con il preciso obiettivo di innestare nuova linfa vitale, ponendo al vertice figure giovani ma preparate e pronte per dare nuovo vigore alla crescita, rispettando però i principi che ci hanno guidato nello sviluppo sostenibile e garbato di questi lustri”. Un trend che vedrà anche la prosecuzione della crescita della nostra rete diretta con aperture di 10-15 punti vendita all’anno di una dimensione compresa fra 200 e 350 metri quadri ubicati nei punti nevralgici dei centri urbani del globo terrestre. Sviluppo che vedrà la progressiva estensione della nostra presenza a circa 100 Paesi entro il 2020 rispetto ai 59 attuali. Strategia grazie la quale l’azienda umbra dovrebbe portare al di sopra di quota 120 i punti vendita entro il 2015 rispetto ai 94 attuali, di cui 57 a gestione diretta, Dos, e 37 in franchising. Una rete che si affianca ai circa 800 punti vendita wholesale. È doveroso infine ricordare che dal 2015 in poi, come ricordano a Solomeo, lo sviluppo della rete, anche diretta, dovrebbe transitare da una fase in cui il focus si posizionerà più sulla ‘riqualificazione’ della stessa rete, e cioè da una progressiva espansione degli spazi dei singoli punti vendita e da un loro eventuale riposizionamento in location più prestigiose, anziché di una pura crescita numerica salvaguardando la validità degli obiettivi di sviluppo di ricavi e margini. Strutture vertici Brunello Cucinelli Struttura gruppo al 30-06-13 Le attese per il 2015 Una serie di iniziative grazie le quali dovrebbe infatti essere possibile rispettare i nostri target di crescita che vedono, sulla base del consensus degli analisti, una crescita medio annua del 13% sino a raggiungere i 420 milioni nel 2015 con margini al 19% e quindi un Ebitda nell’ordine degli 80 milioni. Target che potrebbero essere superati pur nel rispetto dei principi sopra esposti e salvo il sopraggiungere di eventi straordinari ad oggi non ipotizzabili. Questo anche perché, come ribadisce con forza Cucinelli, “il mondo intero guarda con grande interesse al made in Italy di alto di gamma realizzato con artigiani di eccellenza che sanno coniugare la manualità con la creatività applicate a materie prime di valenza assoluta e selezionate con grande cura dai nostri maestri, fra i quali mi onoro di appartenere”. Il tutto senza alterare la solidità di una struttura patrimoniale che nel 2015 presenterà una posizione finanziaria positiva rispetto ai 17 milioni di debiti attesi a fine 2013 quando si manifesteranno gli oltre 20 milioni di investimenti per il nuovo sito produttivo. Questo in quanto i flussi di cassa saranno in grado di assorbire i citati 80 milioni circa di investimenti previsti dai nostri piani e pure l’atteso aumento del circolante connesso allo sviluppo dei punti di vendita diretti. Dati storici gruppo Brunello Cucinelli Le sfide del sistema Paese Solomeo Il tutto all’interno di un sistema paese che vedrà un importante sviluppo del nostro settore, il cui successo sarà tanto più forte e rapido quanto più potrà essere affiancato e assistito da scelte di politica economica semplici e naturali perché rientrano nei filoni della nostra storia. Non sarà quindi necessario scomodare i santoni della macroeconomia, con la derivata seconda dei monetaristi di Chicago, e neppure i fondatori dei modelli matematici utilizzati nei piani pluriennali di comunista memoria e men che meno i padri dei derivati di quella finanza moderna che si è impossessata della ricchezza generata negli opifici. Sarebbero sufficienti pochi interventi mirati, che con trasparenza si soffermino sulle eccellenze del Paese, ponendole nelle posizioni di vertice fra le priorità. E fra le più evidenti ci peritiamo di segnalare il settore del lusso e della moda, l’alimentare, il patrimonio culturale ereditato da un Paese che storicamente nel passato, in più occasioni, si è collocato al centro del mondo lasciando in eredità una enorme quantità di veri tesori (bellezze archeologiche, architettoniche e artistiche) che attendono di essere valorizzate dopo decenni o secoli di abbandono. Il tutto anche per sostenere un turismo che potrebbe riservarci la sorpresa di una crescita esponenziale, seppur selezionata. Un sistema che dovrà mantenere al centro la nostra grande capacità manifatturiera, con focus su una artigianalità di alto livello coordinata in una logica industriale che valorizzi senza penalizzare come nel passato quella manualità che combinata alla creatività fa del nostro paese un vero unicum nel panorama mondiale. Riportiamo al centro l’uomo e il suo saper fare, aiutiamolo a crescere diffondendo quei principi etici annichiliti in questi anni bui e riportiamo sotto i riflettori gli uomini che hanno raggiunto il successo nel rispetto di una storia che affonda le sue radici nei millenni passati, accantonando definitivamente il modello basato su calciatori e ragazze copertina, su bugie e falsità. Ritorniamo ai sani valori che si cresce, anche professionalmente, se si dimostra cura nelle proprie mansioni e che non c’è più spazio per ricompense stratosferiche riservate a una cerchia di pochi eletti selezionati più per la loro capacità di espropriare i produttori che non per la capacità di creare business e lavoro. Analisti – dopo la sovraperformance domina la cautela e c’è poco spazio per altri apprezzamenti Merrill Lynch mantiene il neutral su Brunello Cucinelli e alza il target price a 22,50 euro perché “ha saputo mantenere un profilo di rischio basso dalla quotazione in Borsa dello scorso anno e perché apprezziamo la storica capacità nelle consegne e la qualità del portafoglio prodotti. Apprezziamo inoltre i buoni risultati dalle vendite europee, e la tenuta dell’Italia, soprattutto merito gli acquisti da parte dei turisti e ai due nuovi Dos aperti nel primo semestre”. É doveroso inoltre ricordare che, completa l'analista, “i prezzi a cui è avvenuta l’acquisizione da parte di LMVH dell'80% di Loro Piano sottolinea come sia rimasto elevato il valore del settore dell'alto di gamma”. Intermonte è passata da underperform a neutral il 6 agosto, quando il prezzo obiettivo è stato portato 15 a 19,6 euro poiché “abbiamo adeguato le stime al positivo andamento del primo semestre, che è risultato migliore delle attese, e abbiamo incluso la possibilità che la società diventi un target per acquisizioni sulla base di valutazioni analoghe a quelle con le quali è stato realizzato l’acquisto di Loro Piana”. Questo anche se, ricorda l’analista, “il titolo ha continuato a crescere e ha varcato la soglia dei 23 euro lasciando poco spazio ad ulteriori apprezzamenti”. Mediobanca conferma il neutral con target a 20 euro in quanto “ha corso molto, ha sovraperformato e incorpora già le prospettive di crescita nel medio termine anche se apprezziamo il modello di business, le strategie selettive nella distribuzione e quelle di eccellenza nella qualità del manufatto”. Ma tutto ciò, aggiunge l’analista, “è già incorporato nei prezzi e l’unico upside potrebbe giungere da temi speculativi legati alla cessione dell’azienda”. Kepler-Cheuvreux ripropone l’hold con prezzo obiettivo a 20 euro poiché “le valutazioni hanno raggiunto livelli difficilmente giustificabili dall’analisi finanziaria, a meno di non considerare un orizzonte temporale di lunghissimo termine oppure l’acquisizione da parte di un concorrente”. Questo anche se, aggiunge l’analista, “in termini competitivi è una delle aziende nel settore del lusso meglio posizionate in quanto opera nell’altissimo di gamma in un segmento più orientato all’abbigliamento; settore meno affollato di concorrenti”. Inoltre, completa, “la scarsa esposizione alle vendite dirette e la dimensione relativamente piccola del marchio, ne fanno una delle aziende con la maggior visibilità sulle prospettive di crescita nel medio termine”. Nomura resta in neutral con target a 16,20 euro poiché ha sovraperformato ed è correttamente valutata, mentre “i risultati del primo semestre sono sostanzialmente in linea con le attese e la crescita del retail ha provocato un lieve aumento dell'incidenza dei costi sull'espansione dell'EBITDA ma l'EBIT è cresciuto comunque”. La cautela è necessaria anche perché, completa l’analista, “una maggiore visibilità sul lungo termine sarà possibile solo dal marzo 2014, quando il gruppo dovrebbe indicare le strategie al riguardo, anche se nel breve è stato annunciato il focus su una nuova linea maschile e prosegue lo sviluppo del retail con l’apertura di circa 15 negozi all'anno. Il titolo però continua a essere scambiato con un premio rispetto al settore, anche se riteniamo che l'opportunità di crescita rispetto ai concorrenti sia significativa”. Deutsche Bank rilancia l'hold e ribadisce il prezzo obiettivo a 17,60 euro perché è correttamente valutata e “i risultati del primo semestre confermano il tend positivo sia nei ricavi che nella redditività, anche se risultano in linea con le attese, mentre il focus sulle opportunità di medio/lungo termine si traduce in una crescita degli investimenti nel breve superiori al passato e nella parziale modifica della struttura dei costi, con una crescita ulteriore del retail che però non dovrebbe pregiudicare il costante miglioramento dei margini”. Citigroup non fissa un target price, ma ripropone il neutral in quanto ritiene che il titolo correttamente valutato poiché “i risultati del primo semestre hanno messo in luce una crescita a doppia cifra dei ricavi, ma tutto ciò era già previsto nelle stime e quindi non ravvisiamo nel breve periodo elementi tali da far variare la nostra valutazione”. Goldman Sachs ha iniziato la copertura con neutral e target price a 17,40 euro poiché “consideriamo Cucinelli un esempio di costruzione del brand ben integrato con le opportunità di crescita e di margine, ma tutto ciò è comparabile con i competitors e quindi non è giustificato il premio a cui tratta oggi pur avendo incorporato nella valutazione un coefficiente pari al 20% su m&a perché la società rappresenta un target per operazione di acquisizione in un settore dove i piccoli marchi sono limitati e dove le imprese il potenziale acquirente ha bilanci solidi”. Mainfirst avvia la copertura con underperform e prezzo obiettivo a 18 euro perché “ha sovraperformato e l'alta valutazione attuale offre una limitata possibilità per un ulteriore rialzo, mentre l'aspettativa di crescita degli utili è già completamente assorbita nelle quotazioni attuali”. Questo anche se l’analista apprezza “l'attenzione esclusiva al made in Italy alto di gamma e ai negozi monomarca, anche se ritiene improbabile che il gap di redditività coi competitors possa ridursi significativamente nel breve periodo in quanto i prodotti di abbigliamento hanno una redditività inferiore agli accessori e noi crediamo che un'ulteriore diversificazione nel settore degli occhiali e dei profumi non sia un target di breve termine”. Coverage and consensus Borsa – Fondamentali e attese speculative sostengono il titolo ai massimi Brunello Cucinelli si è mantenuta al di sopra dei 23 euro anche nella seduta contrastata di venerdì 6 settembre, quando i prezzi si sono mossi fra il minimo di 23,04 e il massimo di 23,37 in una giornata che si è chiusa in negativo (-1,15% a 23,13 euro) dopo essere stata per molto tempo contraddistinta dal segno più. Ciò comunque non ha modificato il trend di fondo poiché la performance a un mese resta superiore al 14% e sale in prossimità del 35% sui tre mesi per poi balzare ad oltre il 75% sui 12 mesi. Il tutto a conferma della sovra-performance di un titolo sostenuto da eccellenti fondamentali e spinto pure dai prezzi segnati dalla recente acquisizione dell’80% di Loro Piana. Operazione che ha ridato vigore a un settore già di per sé già sostenuto dal buon andamento di un business ancorato a uno scenario complessivamente favorevole per il lusso (vedere gli altri servizi sul blog). La sovra performance cumulata sin dall’approdo al listino dell’aprile dello scorso anno, ma evidenziatasi con forza dodici mesi dopo e cioè dalla metà di aprile del 2013, ha però ridotto in misura sensibile le ulteriori possibilità di apprezzamento e così tutti gli analisti si sono riposizionati su una visione di maggiore cautela, anche se uno solo di loro suggerisce di ridurre le posizioni. Questo in quanto tutti apprezzano il modello di business e la capacità di far fede alle indicazioni date, mantenendo la selettività nella distribuzione e l’eccellenza nel manufatto (vedere gli altri servizi), ma gli spazi di ulteriore crescita delle quotazioni risultano oggi molto più remote del passato, anche se il titolo, come ricordato, si mantiene sopra quota 23 euro dopo aver toccato i 24; valori impensabili sino a che sono stati raggiunti. Brunello Cucinelli vs FTSEMib index Brunello Cucinelli vs Euro Stoxx 50 Pr Brunello cucinelli vs Bberg Eu Luxury... Criticità – I rischi sul retail, l’esposizione all’abbigliamento e i temi successori Non è agevole individuare elementi di criticità in una azienda che ha archiviato un altro semestre all’insegna della crescita a doppia cifra e si prepara a chiudere il 2013 con risultati analoghi lungo un percorso di medio-lungo termine che dovrebbe confermare tassi medi di sviluppo superiori al 10% e margini in ulteriore progresso. Il tutto merito anche uno scenario globale che resta particolarmente favorevole per l’abbigliamento di lusso al top della gamma come quello di Brunello Cucinelli. Tutto bene quindi sul fronte del business, anche se le quotazioni hanno registrato performance stellari e quindi le aspettative sono già incorporate in prezzi, che secondo alcuni operatori hanno raggiunto livelli “difficilmente giustificabili dall’analisi finanziaria”. Dinamica a seguito della quale le indicazioni di acquisto si sono via via assottigliate, lasciando spazio ai cauti con la sola eccezione di un’indicazione a vendere, anche se tutti gli analisti mantengono giudizi lusinghieri su società, strategia e modello di business. Non mancano però le critiche, come quelle sull’eccesso di centralità del fondatore a cui sono abbinati tutti i rischi di una one man company, mentre altri sottolineano i rischi impliciti nella scelta di ancorare l’azienda all’abbigliamento, mantenendo gli accessori al di sotto del 20% dei ricavi complessivi. Un altro punto critico evidenziato dagli operatori risiede nello sviluppo del retail per una azienda che è cresciuta con l’anima del wholesale; due modelli di business radicalmente diversi con forti specificità operative. Scenari a cui il capo azienda replica con pacato rigore ricordando che “Brunello Cucinelli ha già oggi una struttura manageriale di buon livello e tale struttura si rafforzerà sempre più grazie pure alle attese delibere del consiglio”, che dovrebbe creare un percorso per il “prepensionamento” dei sessantenni, assegnando però loro il ruolo di assistenti senior (vedere intervista). Decisa anche la risposta sul rischio retail, che “sicuramente è un tema centrale da un punto di vista teorico, ma per noi superato poiché non derogheremo a tassi di crescita dei punti di vendita assolutamente compatibili, oltreché sostenibili e “garbati”“ come sottolinea Cucinelli, che al riguardo ricorda “la volontà pressoché assoluta di perseguire una crescita sostenibile non solo sulla rete, ma anche nell’espansione geografica e nei ricavi stessi per non parlare della redditività, che deve restare al di sotto del 20% per salvaguardare i nostri principi e per assecondare la sensibilità dai consumatori più esposti a questi argomenti”. Non vogliamo arricchirci in breve tempo ma, completa il capo azienda, “costruire un tessuto industriale in grado di superare le avversità e crescere in armonia con tutti gli stakeholders a partire dalle forze attive in azienda sino agli azionisti” che oggettivamente sino ad oggi non hanno motivi di lamentarsi considerando il grande balzo compiuto dal titolo. Considerazione a cui è collegata un'altra criticità poiché dopo aver sovraperformato e segnato i 24 euro ulteriori margini di apprezzamento sono veramente difficili da individuare secondo gli stessi analisti. Brunello Cucinelli: il nostro modello e il ruolo degli artigiani “Qualità, contemporaneità e soprattutto artigianalità. Sono questi i valori identitari per i quali si distinguono le lavorazioni Brunello Cucinelli. Valori frutto di una precisa filosofia imprenditoriale che pone al centro l’ingegno e il lavoro dell’uomo e di una altrettanto precisa organizzazione aziendale che rispetta e favorisce l’espressione del lavoro manuale. Ed è proprio per questo che noi - precisa Brunello Cucinelli, presidente e ceo del gruppo Brunello Cucinelli - per la produzione ci avvaliamo della collaborazione di una rete di façonisti, veri e propri artigiani in gran parte umbri”. I façonisti sono quindi per noi un asset strategico e proprio per questo, prosegue Cucinelli, “sono selezionati con estrema cura e risultano costituiti da artigiani e da imprese di medie dimensioni i quali, pur utilizzano criteri di pianificazione e tecnologie all’avanguardia, procedono alla realizzazione dei capi di abbigliamento e degli accessori con tecniche di lavorazione artigianali”. Una rete composta da oltre 330 façonisti, che in media occupano circa 10 dipendenti e quindi più di 3.300 addetti la cui età media è di circa 40 anni come sottolineano a Solomeo, ove nei giorni scorsi è stata annunciata una nuova e grande novità: la scuola di alta artigianalità. Iniziativa voluta, studiata e realizzata dal fondatore dell’azienda, Brunello Cucinelli, nel centro del borgo che ospita ancora oggi gran parte delle attività ‘nobili’ del ciclo produttivo, mentre il cuore della produzione si trova ai piedi della collina in un’area il cui raddoppio sarà inaugurato la prossima primavera. I corsi di alta artigianalità saranno aperti ogni anno ad un gruppo di giovani con meno di 27 anni, scatteranno il primo ottobre 2013 con una durata annuale di nove mesi ed i futuri artigiani saranno retribuiti con una borsa di studio, mentre al termine dei corsi, se non subentreranno sorprese, dovrebbero trovare lavoro in un settore che secondo il fondatore della Cucinelli “avrà un grande futuro se il Paese sarà in grado di assecondare e soddisfare quell’enorme domanda sostenuta pure da una storia che il mondo intero ci invidia (vedere i servizi in pagina e l’intervista a Brunello Cucinelli). Scuola di Solomeo Ma torniamo al tema dell’organizzazione produttiva e più in particolare alle materie prime per ricordare che, come sottolinea il capo azienda, “per la realizzazione dei capi di abbigliamento selezioniamo e forniamo ai façonisti le materie prime da noi acquistate in quanto uno degli elemento fondamentali per il mantenimento di elevati standard è il costante e meticoloso controllo di qualità che esercitiamo lungo l’intero processo produttivo, sia per i capi di abbigliamento sia per gli accessori”. Da rilevare inoltre che “i rapporti tra la nostra Società e la maggior parte dei façonisti non sono regolati da accordi scritti di durata pluriennale, ma si basano su singole commesse e, soprattutto, si ispirano a quei valori etici e morali di cui l’intera filosofia aziendale è permeata. Si parte sempre dall’uomo e dalla stima del lavoro altrui secondo il principio che la qualità dei prodotti è il frutto della ‘qualità interiore’ di ciascuno, parte integrante e valore aggiunto del processo produttivo”. Ed è anche per questo che, prosegue Cucinelli, “pure negli incontri periodici che si organizzano tra l’azienda e i suoi collaboratori esterni non si parla solo di numeri, ma ci si concentra sul valore dell’artigianalità con una riflessione sugli strumenti da adottare per stimolare questi saperi e trasmetterli alle generazioni future. Siamo quindi molto attenti a sensibilizzare i laboratori, nostri collaboratori, su quelle tematiche relative alla bellezza del luogo di lavoro come fonte di ispirazione per la creatività”. Come anticipato, riprende il presidente, “la maggior parte dei façonisti, oltre l’80%, ha sede in Umbria, anche se ci avvaliamo anche di collaboratori con sede in altre regioni per la realizzazione di quei prodotti per i quali le maestranze più qualificate operano notoriamente al di fuori del nostro territorio”. In particolare, prosegue, “la produzione di pellicceria avviene nelle Marche, mentre la produzione di calzature da donna in Toscana e quella di calzature da uomo in Veneto. I singoli façonisti vengono scelti e si distinguono per la loro alta specializzazione. Una specializzazione che spesso non è solo per prodotto ma anche per ciascuna delle fasi del relativo processo produttivo e ciò ci permette di ottenere prodotti di altissima qualità e di ridurre il carico complessivo di lavoro gravante su ciascun façonista oltre che facilitare i controlli qualitativi svolti all’interno dell’azienda. In tal modo sono anche abbreviati i tempi di produzione, così da poter procedere con maggiore tempestività alla consegna ai DOS, ai franchisee e ai negozi multimarca indipendenti”. In particolare, completa il Ceo, “la produzione dei capi di maglieria, storicamente il primo prodotto per ammontare dei ricavi, è quella che si compone del maggior numero di sottofasi. Al termine di ciascuna di esse svolgiamo un rigoroso controllo di qualità sul manufatto di volta in volta realizzato. La fase della produzione ha luogo nel periodo che va dal mese di gennaio alla fine di agosto per la collezione autunno/inverno, e nel periodo che va dal mese di agosto al mese di febbraio per la collezione primavera/estate. Un’ organizzazione questa che ci permette di proporre, nel pieno rispetto dei tempi di consegna alla clientela, un prodotto di estrema qualità ed artigianalità, e soprattutto di ridare valore morale ed economico al lavoro manuale su cui l’azienda si fonda”. Brunello Cucinelli: ecco le fasi del ciclo produttivo Solomeo di notte “L’analisi del mercato e la ricerca di nuove tendenze e stili sono una fase preliminare nella realizzazione di una collezione. Tali attività sono svolte dal team dell’ufficio stile e creatività, composto da 18 persone, tutte formatesi all’interno, suddivise in una prima linea di cinque persone, ciascuna specializzata su un determinato prodotto e che nel complesso riuniscono le competenze necessarie per la realizzazione di tutti i manufatti del Gruppo, oltre allo stesso Brunello Cucinelli che ricopre il ruolo di direttore creativo, e una seconda linea di 12 persone”. I componenti della prima linea, racconta Brunello Cucinelli, presidente e Ceo del gruppo, “interagiscono in maniera dinamica e continuativa con i componenti della seconda linea, sia per quanto riguarda le tematiche di carattere più generale, sia per confrontarsi su dettagli e specificità di prodotto. In questa fase preliminare il team dell’ufficio stile e creatività svolge un’attività di ascolto e osservazione per cogliere i segnali di nuove tendenze, gusti e richieste di nuovi prodotti. E per far questo il team incontra i clienti wholesale e più in generale le reti di vendita, frequenta le piazze di maggior tendenza nel mondo della moda”. Tenendo conto dei riscontri raccolti nella fase di ricerca, prosegue Cucinelli, “il team procede alla creazione e allo sviluppo delle collezioni che, solitamente, si compongono per ciascuna stagione di circa 1.000 pezzi per la collezione donna e di circa 600 pezzi per la collezione uomo. Questa è la fase più creativa del processo produttivo che vede impegnato il team in programmi di ricerca tecnica e stilistica: in questa fase vengono realizzate le bozze dei disegni dei capi di abbigliamento e degli accessori di ciascuna collezione e vengono selezionati i tessuti e gli altri materiali da utilizzare con le relative tonalità. Dopo l’approvazione dei modelli, ha inizio lo sviluppo del prodotto con la cosidetta prototipia”. Il team creativo e sviluppo prodotto, che includono oltre 100 figure altamente qualificate, seguita il Ceo, “lavorano in stretto rapporto affinché le linee guida stilistiche elaborate dall’ufficio stile e creatività siano correttamente interpretate da parte dell’ufficio sviluppo prodotto nella loro trasposizione pratica. L’insieme dei prototipi validati dall’ufficio stile e creatività costituisce il campionario della collezione”. Passando alla fase acquisti, seguita il capo azienda, “sulla base degli ordini di acquisto dei clienti procediamo ad approvvigionarci delle materie prime necessarie per la produzione dei capi di abbigliamento e degli accessori della collezione. Le materie prime utilizzate dal Gruppo consistono per la maggior parte in filati, tessuti e pelletteria proveniente esclusivamente da fornitori italiani, con l’unica eccezione del denim, acquistato direttamente in Giappone. Per quanto riguarda il cashmere – scelto avendo riguardo alla finezza e alla purezza del filato proveniente dalla Mongolia/Cina – ci approvvigioniamo utilizzando fornitori altamente specializzati nella lavorazione della materia grezza, tra cui Cariaggi Lanificio S.p.A., fornitore che da anni collabora con noi, il quale si occupa anche della colorazione del cashmere nelle tonalità stabilite e specificamente da noi indicategli con alcune eccezioni demandate a fornitori speciali per pigmenti di colore particolarmente complessi ed inusuali”. Per quanto riguarda la fase di produzione e la logistica, conclude Cucinelli, “questa è strettamente produttiva è svolta esternamente dai façonisti (per ulteriori approfondimenti vedere servizi in pagina). La fase produttiva vera e propria si compone di varie sotto-fasi il cui numero dipende dal tipo di prodotto da realizzare: capi di abbigliamento, che differisce a seconda che si tratti di un capo di maglieria o di altra tipologia di capo, e accessori. La produzione dei capi di maglieria, che storicamente rappresenta il core-business aziendale, è quella che si compone del maggior numero di sotto-fasi. Al termine di ciascuna di esse è svolgiamo un rigoroso controllo di qualità (uno a uno) sul manufatto di volta in volta realizzato. Le consegne ai clienti hanno luogo, per la collezione autunno/inverno, nel periodo che va dal mese di maggio al mese di settembre e, per la collezione primavera/estate, nel periodo che va dal mese di ottobre al mese di marzo, con una tempistica più rapida rispetto le consuetudini del mercato, che consente di massimizzare, ottimizzandoli, i tempi di esposizione al pubblico delle collezioni Brunello Cucinelli”. Solomeo di notte Brunello Cucinelli: l’artigianato è il pilastro dell’alto di gamma Solomeo di notte “Siamo tra i più esclusivi marchi della moda casual-chic di lusso e di collochiamo ai vertici della piramide del lusso nel segmento definito “absolute luxury” grazie all’artigianalità dei nostri manufatti. Pur utilizzando criteri di pianificazione e tecnologie all’avanguardia, la realizzazione dei capi di abbigliamento e degli accessori Brunello Cucinelli avviene, infatti, sempre con tecniche di lavorazione artigianali”. È infatti indubbio che, come sottolinea Brunello Cucinelli, presidente e amministratore delegato del gruppo Brunello Cucinelli, “la fonte del vantaggio competitivo alla base del nostro successo vada ricercata nella storia e nell’eredità del grande artigianato tipico della nostra terra. Ciò, combinato all’innovazione e alla contemporaneità dello stile, ha creato un connubio apprezzato in tutto il mondo. Quello che realizziamo oggi è frutto del patrimonio della tradizione, di competenze e saperi affinati nel tempo, del nostro grande rispetto per la manualità”. E questo vantaggio, specifica Cucinelli, “nasce dall’attenzione riposta nella ricerca e selezione dei migliori materiali – prevalentemente cashmere, tessuti e pelletteria - per arrivare alla sartorialità della realizzazione, alla cura dei particolari di ogni singolo capo e al meticoloso controllo lungo tutto il processo produttivo, in una costante ricerca di alti livelli di qualità. Senza, però, mai dimenticare contemporaneità, innovazione e identità del gusto. I nostri prodotti sono un’espressione rigorosa del ‘made in Italy’; il processo produttivo ha infatti luogo esclusivamente in Italia. Ma la sfida di ogni giorno è arricchire la matrice esclusivamente italiana e l’elevata qualità e artigianalità delle lavorazioni con la creatività e la capacità di rinnovarsi e di essere contemporanei. Un ruolo chiave nel favorire questo connubio tra mani sapienti e menti creative lo gioca la vocazione etica ed umanistica del modello imprenditoriale Brunello Cucinelli: porre l’Uomo al centro dell’azienda valorizzando la dignità del lavoro, l’integrazione con il territorio e la missione anche sociale dell’impresa ha certamente favorito l’espressione della creatività dei singoli, sviluppando nel contempo un senso di profonda partecipazione”. Un impegno condiviso a tutti i livelli aziendali e all’esterno, concludono alla sede perugina, “nei rapporti con i façonisti e con i clienti di tutto il mondo, che ha permesso di arrivare non solo a standard qualitativi di eccellenza ma anche ad un forte livello di fidelizzazione e di fiducia nei confronti dell’azienda. Una leadership di know how nella produzione e realizzazione di maglieria in cashmere che abbiamo sviluppato anche in nuove categorie merceologiche, mantenendo l’integrità e unicità del brand e dello stile e valorizzando la complementarietà dei prodotti che compongono le collezioni”. 07 settembre 2013 - 10:02:16
© Copyright 2024 ExpyDoc