Brunello Cucinelli – Ricavi 2020 attesi a 700 milioni

Brunello Cucinelli – Ricavi 2020 attesi a 700 milioni con
margini vicini al 20%
I punti vendita retail dovrebbero salire dai 94 attuali ad
oltre quota 120 entro il 2015, quando il fatturato avrà
superato i 420 milioni con Ebitda margin al 19 per cento.
Il peso del retail resterà comunque al di sotto del 50% e
la componente accessori inferiore al 20% “perché vogliamo restare una azienda di ‘abbigliamento
ben fatto’ in quanto il settore dell’alto di gamma con eccellenza di artigianalità e qualità incorpora
potenziali enormi”.
Brunello Cucinelli racconta le strategie di medio-lungo
“Siamo e resteremo una azienda di ‘abbigliamento ben fatto’ con
un altissimo contenuto di quell’artigianalità che contraddistingue il
nostro Paese; artigianalità applicata a materie prime di pura
eccellenza per realizzare manufatti collocati nella fascia più alta
della gamma”. Ma c’è pure altro poiché noi, prosegue Brunello
Cucinelli, presidente e amministratore delegato dell’azienda che
ha fondato e fatto crescere con il supporto constante e puntuale
della moglie, “vogliamo salvaguardare pure l’esclusività nella
distribuzione di un prodotto la cui qualità e posizionamento è
garantito da quella creatività che ci permette di riprodurre nel
tempo un prodotto classico ed essenziale nella concezione, ma contemporaneo nella fattura”.
Il tutto, aggiunge Cucinelli, “per restare ancorati ai gusti e alle tendenze di clienti più che sofisticati,
con l’obiettivo di garantirci tassi di crescita sostenibili come sostenibili devono restare i margini
reddituali. Questo in quanto vogliamo continuare ad essere percepiti come una realtà che affonda
le proprie radici nell’etica Benedettina che contraddistingue le nostre terre”. Una realtà che quindi
“non deroga all’imperativo di una crescita sostenibile nel senso ampio del termine e cioè
considerando gli stakeholders finanziari ma pure i componenti del ciclo produttivo e cioè coloro che
ci permettono di realizzare manufatti di eccellenza sentendosi partecipi di un lavoro d’insieme a cui
tutti danno il loro contributo”.
Solomeo
Un modo di essere “agevolato dalla grande forza strutturale che contraddistingue il nostro
business in quanto il mondo intero guarda all’Italia del lusso con entusiasmo e resta affascinato dai
prodotti del nostro Paese”. Un mondo che, continua il capo azienda, “pone sempre più attenzione
anche sul ‘modo’ con cui si realizza il manufatto e cioè su quei fattori etici che interessano il ciclo di
vita del prodotto e anche il livello di redditività, che non deve essere esagerato pena il rischio di
fuga per i clienti più sensibili a questi temi; una categoria crescente nella nostra fascia di clienti”.
Temi per noi centrali come centrale “è quella crescita sostenibile che comunque resterà a doppia
cifra anche nel medio-lungo termine perché le potenzialità del mercato a cui facciamo riferimento
sono pressoché illimitate se sapremo rispettare la nostra storia e quella crescita ‘garbata’ che ci
permetterà di non intaccare un altro dei capisaldi del nostro successo: la selettività nella
distribuzione”.
Moreno Ciarapica, Chief financial...
Fabio Gnocchi, direttore commerciale...
Brunello Cucinelli, presidente e...
Le proiezioni al 2020
La Brunello Cucinelli, prosegue il suo Ceo, “potrebbe infatti crescere anche a tassi ben più elevati
di quelli ipotizzati, ma noi vogliamo salvaguardare i principi base sui quali siamo nati e cresciuti,
anche se resta valido l’obiettivo del raddoppio del fatturato a 700 milioni entro il 2020 rispetto ai
320 milioni ipotizzati dal consensus degli analisti per il 2013 (+13% sullo scorso anno); sei anni nel
corso dei quali anche la redditività espressa dal rapporto fra Ebitda e ricavi dovrebbe registrare un
ulteriore progresso, ma restare in ogni caso al di sotto del 20% rispetto al 18% attuale”. Risultati a
cui contribuirà anche la recente acquisizione per 3,5 milioni di D’Avenza in quanto, come precisano
a Solomeo, “il piano triennale già prevedeva l’implementazione dell’offerta sull’abito da uomo e sul
servizio su misura”, che ora sarà facilitato dall’integrazione della realtà toscana attiva sin dal 1931
nella confezione di abiti sartoriali maschili realizzati su misura da circa 60 artigiani; un prodotto che
ben si coniuga con la strategia e filosofia operativa del gruppo umbro collocato nella fascia alta del
mercato.
E la crescita reddituale prevista si innesta in una storia di successo ora agevolata, come ricorda il
capo azienda, da almeno tre fattori: l’assorbimento degli sforzi compiuti per la quotazione del 2012;
l’apporto connesso al raddoppio della nostra capacità produttiva, che diventerà operativa nella
primavera del 2014 e assorbirà una parte
importante
dei
quasi
80
milioni
di
investimenti previsti nel triennio 20132015, di cui oltre 40 nel 2013; la crescita
‘garbata’ del retail, che a regime porterà
verso un sostanziale bilanciamento del
canale retail con quello wholsale, il quale
salvaguarderà
comunque
il
ruolo
di
‘custode del brand’ come ama definirlo
Cucinelli. Questo in quanto, precisa il capo azienda, ci permette di percepire immediatamente se
abbiamo centrato le collezioni che presentiamo ai nostri clienti plurimarca; operatori altamente
specializzati, che ‘vivisezionano’ ben oltre 300 collezioni di diversi brand in ogni stagione. Da loro
abbiamo un immediato riscontro se sono state rispettate le aspettative di un manufatto essenziale
ma contemporaneo e, qualora i riscontri non siano positivi, la nostra struttura ci permette di
intervenire per riposizionarci sulle aspettative del mercato.
l tutto, completa Cucinelli, “senza alterare l’incidenza degli accessori, che resteranno al di sotto del
20% dei ricavi complessivi mentre il core resterà il nostro ‘abbigliamento ben fatto’ proprio perché il
settore dell’alto di gamma con eccellenza di artigianalità e qualità incorpora potenziali enormi”.
Un’affermazione forte, “che però trova ancoraggio nella storia di un pret a porter di lusso, che negli
anni Novanta era costituito da marchi di pura eccellenza con una cultura dell’abbigliamento senza
pari e un giro d’affari da capogiro se confrontato con quello attuale”. Nel frattempo, infatti, “molti di
questi marchi si sono trasformati, dando sempre maggiore spazio agli accessori e utilizzando
l’abbigliamento più come un elemento di richiamo che prodotto fine a se stesso, forse anche
perché meno redditizio e più impegnativo”.
Scelta a seguito della quale si è progressivamente ampliata quella domanda inevasa che oggi è
apparentemente soddisfatta da prodotti altri, anche se è pronta a ritornare sui manufatti di alto
livello ‘fatti a mano’ da artigiani che hanno riconquistato la ‘nobiltà’ del loro mestiere anche perché
coordinati da imprenditori che hanno saputo riposizionarsi sull’alto di gamma nel rispetto delle
singole specificità. Una ‘nobiltà’ che coniuga la ‘manualità’ del lavoro artigianale con la ‘creatività’
del maestro inserito in un team proattivo.
Fatturato per prodotto al 30-06-13
Fatturato per canale distributivo al...
Fatturato per area geografica al...
Stato patrimoniale e grado di copertura
Conto economico e indici per azione
Organizzazione e cambi generazionali
Noi, ad esempio, “abbiamo oltre 100 persone nell’area ove creiamo le nuove collezioni e di questi
10 sono i responsabili e 11 sono in giro per il mondo per cogliere gli umori del mercato”. Una
struttura, aggiunge Cucinelli, “con una età media di poco superiore ai 35 anni e quindi
sostanzialmente allineata a quella media dei nostri 1.020 dipendenti che hanno mediamente meno
di 36 anni, mentre il management-team delle 15 figure chiave di primo livello si colloca al di sotto
dei 40 anni sottoscritto incluso”. Team destinato a vivere una importante novità poiché dal gennaio
2014 le figure chiave della prima linea con superiore ai 60 anni si trasformeranno in ‘assistenti
senior’ e saranno affiancati da un junior che sarà sottoposto ad un periodo di prova di 12 mesi
dopodiché, se i risultati saranno positivi, dovrà superare un altro biennio di ‘apprendistato’ prima di
assumere il ruolo a cui l’assistente senior lo ha preparato guidandolo in questi tre anni.
Un approccio che è stato già discusso dal consiglio di amministrazione, che si è dato alcuni mesi
per approfondire tutti gli aspetti formali e procedurali, oltreché sostanziali, a partire da quelli legali,
umani, sindacali e quant’altro per giungere ad una formulazione in grado di risolvere in modo
tranquillo, sereno e condiviso il tema del passaggio nei ruoli chiave e apicali del gruppo. E fra le
figure che avranno il compito di esaminare se l’incaricato ha le caratteristiche per assumere
appieno il ruolo a cui è stato assegnato vi saranno anche i partecipanti al comitato remunerazioni e
al comitato risorse umane.
Moreno Ciarapica, Cfo del gruppo
Brunello Cucinelli
Formula che sarà applicata dal gennaio 2014 sial al Ceo che
al Cfo in quanto, precisa Cucinelli, pur avendo il nostro Cfo
Moreno Ciarapica solo 52 anni, da inizio 2014 inizierà il
percorso di affiancamento di un junior in prova per tre anni,
dopodiché, se tutto andrà bene, diventerà co-cfo-junior e al
raggiungimento dei 60 anni del senior, il co-Cfo-junior
diventerà Cfo e il senior Cfo assistente”. Formula estesa
pure al fondatore del gruppo poiché è già stato indicato il
futuro Ceo di 33 anni e compagno della figlia che dal
gennaio 2014 avvierà l’iter che lo porterà a diventare co-Ceo
al termine del triennio di apprendistato, quando il fondatore
dell’azienda diventerà assistente Ceo. Una scelta che sarà
poi applicata a tutta la prima linea “con il preciso obiettivo di innestare nuova linfa vitale, ponendo
al vertice figure giovani ma preparate e pronte per dare nuovo vigore alla crescita, rispettando però
i principi che ci hanno guidato nello sviluppo sostenibile e garbato di questi lustri”. Un trend che
vedrà anche la prosecuzione della crescita della nostra rete diretta con aperture di 10-15 punti
vendita all’anno di una dimensione compresa fra 200 e 350 metri quadri ubicati nei punti nevralgici
dei centri urbani del globo terrestre. Sviluppo che vedrà la progressiva estensione della nostra
presenza a circa 100 Paesi entro il 2020 rispetto ai 59 attuali. Strategia grazie la quale l’azienda
umbra dovrebbe portare al di sopra di quota 120 i punti vendita entro il 2015 rispetto ai 94 attuali,
di cui 57 a gestione diretta, Dos, e 37 in franchising. Una rete che si affianca ai circa 800 punti
vendita wholesale. È doveroso infine ricordare che dal 2015 in poi, come ricordano a Solomeo, lo
sviluppo della rete, anche diretta, dovrebbe transitare da una fase in cui il focus si posizionerà più
sulla ‘riqualificazione’ della stessa rete, e cioè da una progressiva espansione degli spazi dei
singoli punti vendita e da un loro eventuale riposizionamento in location più prestigiose, anziché di
una pura crescita numerica salvaguardando la validità degli obiettivi di sviluppo di ricavi e margini.
Strutture vertici Brunello Cucinelli
Struttura gruppo al 30-06-13
Le attese per il 2015
Una serie di iniziative grazie le quali dovrebbe infatti essere possibile rispettare i nostri target di
crescita che vedono, sulla base del consensus degli analisti, una crescita medio annua del 13%
sino a raggiungere i 420 milioni nel 2015 con margini al 19% e quindi un Ebitda nell’ordine degli 80
milioni. Target che potrebbero essere superati pur nel rispetto dei principi sopra esposti e salvo il
sopraggiungere di eventi straordinari ad oggi non ipotizzabili. Questo anche perché, come
ribadisce con forza Cucinelli, “il mondo intero guarda con grande interesse al made in Italy di alto
di gamma realizzato con artigiani di eccellenza che sanno coniugare la manualità con la creatività
applicate a materie prime di valenza assoluta e selezionate con grande cura dai nostri maestri, fra i
quali mi onoro di appartenere”.
Il tutto senza alterare la solidità di una struttura patrimoniale che nel 2015 presenterà una
posizione finanziaria positiva rispetto ai 17 milioni di debiti attesi a fine 2013 quando si
manifesteranno gli oltre 20 milioni di investimenti per il nuovo sito produttivo. Questo in quanto i
flussi di cassa saranno in grado di assorbire i citati 80 milioni circa di investimenti previsti dai nostri
piani e pure l’atteso aumento del circolante connesso allo sviluppo dei punti di vendita diretti.
Dati storici gruppo Brunello Cucinelli
Le sfide del sistema Paese
Solomeo
Il tutto all’interno di un sistema paese che vedrà un importante sviluppo del nostro settore, il cui
successo sarà tanto più forte e rapido quanto più potrà essere affiancato e assistito da scelte di
politica economica semplici e naturali perché rientrano nei filoni della nostra storia. Non sarà quindi
necessario scomodare i santoni della macroeconomia, con la derivata seconda dei monetaristi di
Chicago, e neppure i fondatori dei modelli matematici utilizzati nei piani pluriennali di comunista
memoria e men che meno i padri dei derivati di quella finanza moderna che si è impossessata
della ricchezza generata negli opifici.
Sarebbero sufficienti pochi interventi mirati, che con trasparenza si soffermino sulle eccellenze del
Paese, ponendole nelle posizioni di vertice fra le priorità. E fra le più evidenti ci peritiamo di
segnalare il settore del lusso e della moda, l’alimentare, il patrimonio culturale ereditato da un
Paese che storicamente nel passato, in più occasioni, si è collocato al centro del mondo lasciando
in eredità una enorme quantità di veri tesori (bellezze archeologiche, architettoniche e artistiche)
che attendono di essere valorizzate dopo decenni o secoli di abbandono. Il tutto anche per
sostenere un turismo che potrebbe riservarci la sorpresa di una crescita esponenziale, seppur
selezionata.
Un sistema che dovrà mantenere al centro la nostra grande capacità manifatturiera, con focus su
una artigianalità di alto livello coordinata in una logica industriale che valorizzi senza penalizzare
come nel passato quella manualità che combinata alla creatività fa del nostro paese un vero
unicum nel panorama mondiale. Riportiamo al centro l’uomo e il suo saper fare, aiutiamolo a
crescere diffondendo quei principi etici annichiliti in questi anni bui e riportiamo sotto i riflettori gli
uomini che hanno raggiunto il successo nel rispetto di una storia che affonda le sue radici nei
millenni passati, accantonando definitivamente il modello basato su calciatori e ragazze copertina,
su bugie e falsità. Ritorniamo ai sani valori che si cresce, anche professionalmente, se si dimostra
cura nelle proprie mansioni e che non c’è più spazio per ricompense stratosferiche riservate a una
cerchia di pochi eletti selezionati più per la loro capacità di espropriare i produttori che non per la
capacità di creare business e lavoro.
Analisti – dopo la sovraperformance domina la cautela e c’è poco spazio per altri
apprezzamenti
Merrill Lynch mantiene il neutral su Brunello Cucinelli e alza il target price a 22,50 euro perché
“ha saputo mantenere un profilo di rischio basso dalla quotazione in Borsa dello scorso anno e
perché apprezziamo la storica capacità nelle consegne e la qualità del portafoglio prodotti.
Apprezziamo inoltre i buoni risultati dalle vendite europee, e la tenuta dell’Italia, soprattutto merito
gli acquisti da parte dei turisti e ai due nuovi Dos aperti nel primo semestre”. É doveroso inoltre
ricordare che, completa l'analista, “i prezzi a cui è avvenuta l’acquisizione da parte di LMVH
dell'80% di Loro Piano sottolinea come sia rimasto elevato il valore del settore dell'alto di gamma”.
Intermonte è passata da underperform a neutral il 6 agosto, quando il prezzo obiettivo è stato
portato 15 a 19,6 euro poiché “abbiamo adeguato le stime al positivo andamento del primo
semestre, che è risultato migliore delle attese, e abbiamo incluso la possibilità che la società
diventi un target per acquisizioni sulla base di valutazioni analoghe a quelle con le quali è stato
realizzato l’acquisto di Loro Piana”. Questo anche se, ricorda l’analista, “il titolo ha continuato a
crescere e ha varcato la soglia dei 23 euro lasciando poco spazio ad ulteriori apprezzamenti”.
Mediobanca conferma il neutral con target a 20 euro in quanto “ha corso molto, ha
sovraperformato e incorpora già le prospettive di crescita nel medio termine anche se apprezziamo
il modello di business, le strategie selettive nella distribuzione e quelle di eccellenza nella qualità
del manufatto”. Ma tutto ciò, aggiunge l’analista, “è già incorporato nei prezzi e l’unico upside
potrebbe giungere da temi speculativi legati alla cessione dell’azienda”.
Kepler-Cheuvreux ripropone l’hold con prezzo obiettivo a 20 euro poiché “le valutazioni hanno
raggiunto livelli difficilmente giustificabili dall’analisi finanziaria, a meno di non considerare un
orizzonte temporale di lunghissimo termine oppure l’acquisizione da parte di un concorrente”.
Questo anche se, aggiunge l’analista, “in termini competitivi è una delle aziende nel settore del
lusso meglio posizionate in quanto opera nell’altissimo di gamma in un segmento più orientato
all’abbigliamento; settore meno affollato di concorrenti”. Inoltre, completa, “la scarsa esposizione
alle vendite dirette e la dimensione relativamente piccola del marchio, ne fanno una delle aziende
con la maggior visibilità sulle prospettive di crescita nel medio termine”.
Nomura resta in neutral con target a 16,20 euro poiché ha sovraperformato ed è correttamente
valutata, mentre “i risultati del primo semestre sono sostanzialmente in linea con le attese e la
crescita del retail ha provocato un lieve aumento dell'incidenza dei costi sull'espansione
dell'EBITDA ma l'EBIT è cresciuto comunque”. La cautela è necessaria anche perché, completa
l’analista, “una maggiore visibilità sul lungo termine sarà possibile solo dal marzo 2014, quando il
gruppo dovrebbe indicare le strategie al riguardo, anche se nel breve è stato annunciato il focus su
una nuova linea maschile e prosegue lo sviluppo del retail con l’apertura di circa 15 negozi
all'anno. Il titolo però continua a essere scambiato con un premio rispetto al settore, anche se
riteniamo che l'opportunità di crescita rispetto ai concorrenti sia significativa”.
Deutsche Bank rilancia l'hold e ribadisce il prezzo obiettivo a 17,60 euro perché è correttamente
valutata e “i risultati del primo semestre confermano il tend positivo sia nei ricavi che nella
redditività, anche se risultano in linea con le attese, mentre il focus sulle opportunità di medio/lungo
termine si traduce in una crescita degli investimenti nel breve superiori al passato e nella parziale
modifica della struttura dei costi, con una crescita ulteriore del retail che però non dovrebbe
pregiudicare il costante miglioramento dei margini”.
Citigroup non fissa un target price, ma ripropone il neutral in quanto ritiene che il titolo
correttamente valutato poiché “i risultati del primo semestre hanno messo in luce una crescita a
doppia cifra dei ricavi, ma tutto ciò era già previsto nelle stime e quindi non ravvisiamo nel breve
periodo elementi tali da far variare la nostra valutazione”.
Goldman Sachs ha iniziato la copertura con neutral e target price a 17,40 euro poiché
“consideriamo Cucinelli un esempio di costruzione del brand ben integrato con le opportunità di
crescita e di margine, ma tutto ciò è comparabile con i competitors e quindi non è giustificato il
premio a cui tratta oggi pur avendo incorporato nella valutazione un coefficiente pari al 20% su
m&a perché la società rappresenta un target per operazione di acquisizione in un settore dove i
piccoli marchi sono limitati e dove le imprese il potenziale acquirente ha bilanci solidi”.
Mainfirst avvia la copertura con underperform e prezzo obiettivo a 18 euro perché “ha
sovraperformato e l'alta valutazione attuale offre una limitata possibilità per un ulteriore rialzo,
mentre l'aspettativa di crescita degli utili è già completamente assorbita nelle quotazioni attuali”.
Questo anche se l’analista apprezza “l'attenzione esclusiva al made in Italy alto di gamma e ai
negozi monomarca, anche se ritiene improbabile che il gap di redditività coi competitors possa
ridursi significativamente nel breve periodo in quanto i prodotti di abbigliamento hanno una
redditività inferiore agli accessori e noi crediamo che un'ulteriore diversificazione nel settore degli
occhiali e dei profumi non sia un target di breve termine”.
Coverage and consensus
Borsa – Fondamentali e attese speculative sostengono il titolo ai massimi
Brunello Cucinelli si è mantenuta al di sopra dei 23 euro anche nella seduta contrastata di venerdì
6 settembre, quando i prezzi si sono mossi fra il minimo di 23,04 e il massimo di 23,37 in una
giornata che si è chiusa in negativo (-1,15% a 23,13 euro) dopo essere stata per molto tempo
contraddistinta dal segno più.
Ciò comunque non ha modificato il trend di fondo poiché la performance a un mese resta superiore
al 14% e sale in prossimità del 35% sui tre mesi per poi balzare ad oltre il 75% sui 12 mesi. Il tutto
a conferma della sovra-performance di un titolo sostenuto da eccellenti fondamentali e spinto pure
dai prezzi segnati dalla recente acquisizione dell’80% di Loro Piana. Operazione che ha ridato
vigore a un settore già di per sé già sostenuto dal buon andamento di un business ancorato a uno
scenario complessivamente favorevole per il lusso (vedere gli altri servizi sul blog).
La sovra performance cumulata sin dall’approdo al listino dell’aprile dello scorso anno, ma
evidenziatasi con forza dodici mesi dopo e cioè dalla metà di aprile del 2013, ha però ridotto in
misura sensibile le ulteriori possibilità di apprezzamento e così tutti gli analisti si sono riposizionati
su una visione di maggiore cautela, anche se uno solo di loro suggerisce di ridurre le posizioni.
Questo in quanto tutti apprezzano il modello di business e la capacità di far fede alle indicazioni
date, mantenendo la selettività nella distribuzione e l’eccellenza nel manufatto (vedere gli altri
servizi), ma gli spazi di ulteriore crescita delle quotazioni risultano oggi molto più remote del
passato, anche se il titolo, come ricordato, si mantiene sopra quota 23 euro dopo aver toccato i 24;
valori impensabili sino a che sono stati raggiunti.
Brunello Cucinelli vs FTSEMib index
Brunello Cucinelli vs Euro Stoxx 50 Pr
Brunello cucinelli vs Bberg Eu Luxury...
Criticità – I rischi sul retail, l’esposizione all’abbigliamento e i temi successori
Non è agevole individuare elementi di criticità in una azienda che ha archiviato un altro semestre
all’insegna della crescita a doppia cifra e si prepara a chiudere il 2013 con risultati analoghi lungo
un percorso di medio-lungo termine che dovrebbe confermare tassi medi di sviluppo superiori al
10% e margini in ulteriore progresso. Il tutto merito anche uno scenario globale che resta
particolarmente favorevole per l’abbigliamento di lusso al top della gamma come quello di Brunello
Cucinelli. Tutto bene quindi sul fronte del business, anche se le quotazioni hanno registrato
performance stellari e quindi le aspettative sono già incorporate in prezzi, che secondo alcuni
operatori hanno raggiunto livelli “difficilmente giustificabili dall’analisi finanziaria”. Dinamica a
seguito della quale le indicazioni di acquisto si sono via via assottigliate, lasciando spazio ai cauti
con la sola eccezione di un’indicazione a vendere, anche se tutti gli analisti mantengono giudizi
lusinghieri su società, strategia e modello di business. Non mancano però le critiche, come
quelle sull’eccesso di centralità del fondatore a cui sono abbinati tutti i rischi di una one
man company, mentre altri sottolineano i rischi impliciti nella scelta di ancorare l’azienda
all’abbigliamento, mantenendo gli accessori al di sotto del 20% dei ricavi complessivi. Un altro
punto critico evidenziato dagli operatori risiede nello sviluppo del retail per una azienda che è
cresciuta con l’anima del wholesale; due modelli di business radicalmente diversi con forti
specificità operative. Scenari a cui il capo azienda replica con pacato rigore ricordando che
“Brunello Cucinelli ha già oggi una struttura manageriale di buon livello e tale struttura si rafforzerà
sempre più grazie pure alle attese delibere del consiglio”, che dovrebbe creare un percorso per il
“prepensionamento” dei sessantenni, assegnando però loro il ruolo di assistenti senior (vedere
intervista). Decisa anche la risposta sul rischio retail, che “sicuramente è un tema centrale da un
punto di vista teorico, ma per noi superato poiché non derogheremo a tassi di crescita dei punti di
vendita assolutamente compatibili, oltreché sostenibili e “garbati”“ come sottolinea Cucinelli, che al
riguardo ricorda “la volontà pressoché assoluta di perseguire una crescita sostenibile non solo
sulla rete, ma anche nell’espansione geografica e nei ricavi stessi per non parlare della redditività,
che deve restare al di sotto del 20% per salvaguardare i nostri principi e per assecondare la
sensibilità dai consumatori più esposti a questi argomenti”. Non vogliamo arricchirci in breve tempo
ma, completa il capo azienda, “costruire un tessuto industriale in grado di superare le avversità e
crescere in armonia con tutti gli stakeholders a partire dalle forze attive in azienda sino agli
azionisti” che oggettivamente sino ad oggi non hanno motivi di lamentarsi considerando il grande
balzo compiuto dal titolo. Considerazione a cui è collegata un'altra criticità poiché dopo aver
sovraperformato e segnato i 24 euro ulteriori margini di apprezzamento sono veramente difficili da
individuare secondo gli stessi analisti.
Brunello Cucinelli: il nostro modello e il ruolo degli artigiani
“Qualità, contemporaneità e soprattutto artigianalità. Sono questi i valori identitari per i quali si
distinguono le lavorazioni Brunello Cucinelli. Valori frutto di una precisa filosofia imprenditoriale che
pone al centro l’ingegno e il lavoro dell’uomo e di una altrettanto precisa organizzazione aziendale
che rispetta e favorisce l’espressione del lavoro manuale. Ed è proprio per questo che noi - precisa
Brunello Cucinelli, presidente e ceo del gruppo Brunello Cucinelli - per la produzione ci avvaliamo
della collaborazione di una rete di façonisti, veri e propri artigiani in gran parte umbri”.
I façonisti sono quindi per noi un asset strategico e proprio per questo, prosegue Cucinelli, “sono
selezionati con estrema cura e risultano costituiti da artigiani e da imprese di medie dimensioni i
quali, pur utilizzano criteri di pianificazione e tecnologie all’avanguardia, procedono alla
realizzazione dei capi di abbigliamento e degli accessori con tecniche di lavorazione artigianali”.
Una rete composta da oltre 330 façonisti, che in media occupano circa 10 dipendenti e quindi più
di 3.300 addetti la cui età media è di circa 40 anni come sottolineano a Solomeo, ove nei giorni
scorsi è stata annunciata una nuova e grande novità: la scuola di alta artigianalità.
Iniziativa voluta, studiata e realizzata dal fondatore dell’azienda, Brunello Cucinelli, nel centro del
borgo che ospita ancora oggi gran parte delle attività ‘nobili’ del ciclo produttivo, mentre il cuore
della produzione si trova ai piedi della collina in un’area il cui raddoppio sarà inaugurato la
prossima primavera. I corsi di alta artigianalità saranno aperti ogni anno ad un gruppo di giovani
con meno di 27 anni, scatteranno il primo ottobre 2013 con una durata annuale di nove mesi ed i
futuri artigiani saranno retribuiti con una borsa di studio, mentre al termine dei corsi, se non
subentreranno sorprese, dovrebbero trovare lavoro in un settore che secondo il fondatore della
Cucinelli “avrà un grande futuro se il Paese sarà in grado di assecondare e soddisfare
quell’enorme domanda sostenuta pure da una storia che il mondo intero ci invidia (vedere i servizi
in pagina e l’intervista a Brunello Cucinelli).
Scuola di Solomeo
Ma torniamo al tema dell’organizzazione produttiva e più in particolare alle materie prime per
ricordare che, come sottolinea il capo azienda, “per la realizzazione dei capi di abbigliamento
selezioniamo e forniamo ai façonisti le materie prime da noi acquistate in quanto uno degli
elemento fondamentali per il mantenimento di elevati standard è il costante e meticoloso controllo
di qualità che esercitiamo lungo l’intero processo produttivo, sia per i capi di abbigliamento sia per
gli accessori”.
Da rilevare inoltre che “i rapporti tra la nostra Società e la maggior parte dei façonisti non sono
regolati da accordi scritti di durata pluriennale, ma si basano su singole commesse e, soprattutto,
si ispirano a quei valori etici e morali di cui l’intera filosofia aziendale è permeata. Si parte sempre
dall’uomo e dalla stima del lavoro altrui secondo il principio che la qualità dei prodotti è il frutto
della ‘qualità interiore’ di ciascuno, parte integrante e valore aggiunto del processo produttivo”.
Ed è anche per questo che, prosegue Cucinelli, “pure negli incontri periodici che si organizzano tra
l’azienda e i suoi collaboratori esterni non si parla solo di numeri, ma ci si concentra sul valore
dell’artigianalità con una riflessione sugli strumenti da adottare per stimolare questi saperi e
trasmetterli alle generazioni future. Siamo quindi molto attenti a sensibilizzare i laboratori, nostri
collaboratori, su quelle tematiche relative alla bellezza del luogo di lavoro come fonte di ispirazione
per la creatività”.
Come anticipato, riprende il presidente, “la maggior parte dei façonisti, oltre l’80%, ha sede in
Umbria, anche se ci avvaliamo anche di collaboratori con sede in altre regioni per la realizzazione
di quei prodotti per i quali le maestranze più qualificate operano notoriamente al di fuori del nostro
territorio”. In particolare, prosegue, “la produzione di pellicceria avviene nelle Marche, mentre la
produzione di calzature da donna in Toscana e quella di calzature da uomo in Veneto. I singoli
façonisti vengono scelti e si distinguono per la loro alta specializzazione. Una specializzazione che
spesso non è solo per prodotto ma anche per ciascuna delle fasi del relativo processo produttivo e
ciò ci permette di ottenere prodotti di altissima qualità e di ridurre il carico complessivo di lavoro
gravante su ciascun façonista oltre che facilitare i controlli qualitativi svolti all’interno dell’azienda.
In tal modo sono anche abbreviati i tempi di produzione, così da poter procedere con maggiore
tempestività alla consegna ai DOS, ai franchisee e ai negozi multimarca indipendenti”.
In particolare, completa il Ceo, “la produzione dei capi di maglieria, storicamente il primo prodotto
per ammontare dei ricavi, è quella che si compone del maggior numero di sottofasi. Al termine di
ciascuna di esse svolgiamo un rigoroso controllo di qualità sul manufatto di volta in volta realizzato.
La fase della produzione ha luogo nel periodo che va dal mese di gennaio alla fine di agosto per la
collezione autunno/inverno, e nel periodo che va dal mese di agosto al mese di febbraio per la
collezione primavera/estate. Un’ organizzazione questa che ci permette di proporre, nel pieno
rispetto dei tempi di consegna alla clientela, un prodotto di estrema qualità ed artigianalità, e
soprattutto di ridare valore morale ed economico al lavoro manuale su cui l’azienda si fonda”.
Brunello Cucinelli: ecco le fasi del ciclo produttivo
Solomeo di notte
“L’analisi del mercato e la ricerca di nuove tendenze e stili sono una fase preliminare nella
realizzazione di una collezione. Tali attività sono svolte dal team dell’ufficio stile e creatività,
composto da 18 persone, tutte formatesi all’interno, suddivise in una prima linea di cinque persone,
ciascuna specializzata su un determinato prodotto e che nel complesso riuniscono le competenze
necessarie per la realizzazione di tutti i manufatti del Gruppo, oltre allo stesso Brunello Cucinelli
che ricopre il ruolo di direttore creativo, e una seconda linea di 12 persone”.
I componenti della prima linea, racconta Brunello Cucinelli, presidente e Ceo del gruppo,
“interagiscono in maniera dinamica e continuativa con i componenti della seconda linea, sia per
quanto riguarda le tematiche di carattere più generale, sia per confrontarsi su dettagli e specificità
di prodotto. In questa fase preliminare il team dell’ufficio stile e creatività svolge un’attività di
ascolto e osservazione per cogliere i segnali di nuove tendenze, gusti e richieste di nuovi prodotti.
E per far questo il team incontra i clienti wholesale e più in generale le reti di vendita, frequenta le
piazze di maggior tendenza nel mondo della moda”.
Tenendo conto dei riscontri raccolti nella fase di ricerca, prosegue Cucinelli, “il team procede alla
creazione e allo sviluppo delle collezioni che, solitamente, si compongono per ciascuna stagione di
circa 1.000 pezzi per la collezione donna e di circa 600 pezzi per la collezione uomo. Questa è la
fase più creativa del processo produttivo che vede impegnato il team in programmi di ricerca
tecnica e stilistica: in questa fase vengono realizzate le bozze dei disegni dei capi di abbigliamento
e degli accessori di ciascuna collezione e vengono selezionati i tessuti e gli altri materiali da
utilizzare con le relative tonalità. Dopo l’approvazione dei modelli, ha inizio lo sviluppo del prodotto
con la cosidetta prototipia”.
Il team creativo e sviluppo prodotto, che includono oltre 100 figure altamente qualificate, seguita il
Ceo, “lavorano in stretto rapporto affinché le linee guida stilistiche elaborate dall’ufficio stile e
creatività siano correttamente interpretate da parte dell’ufficio sviluppo prodotto nella loro
trasposizione pratica. L’insieme dei prototipi validati dall’ufficio stile e creatività costituisce il
campionario della collezione”.
Passando alla fase acquisti, seguita il capo azienda, “sulla base degli ordini di acquisto dei clienti
procediamo ad approvvigionarci delle materie prime necessarie per la produzione dei capi di
abbigliamento e degli accessori della collezione. Le materie prime utilizzate dal Gruppo consistono
per la maggior parte in filati, tessuti e pelletteria proveniente esclusivamente da fornitori italiani,
con l’unica eccezione del denim, acquistato direttamente in Giappone. Per quanto riguarda il
cashmere – scelto avendo riguardo alla finezza e alla purezza del filato proveniente dalla
Mongolia/Cina – ci approvvigioniamo utilizzando fornitori altamente specializzati nella lavorazione
della materia grezza, tra cui Cariaggi Lanificio S.p.A., fornitore che da anni collabora con noi, il
quale si occupa anche della colorazione del cashmere nelle tonalità stabilite e specificamente da
noi indicategli con alcune eccezioni demandate a fornitori speciali per pigmenti di colore
particolarmente complessi ed inusuali”.
Per quanto riguarda la fase di produzione e la logistica, conclude Cucinelli, “questa è strettamente
produttiva è svolta esternamente dai façonisti (per ulteriori approfondimenti vedere servizi in
pagina). La fase produttiva vera e propria si compone di varie sotto-fasi il cui numero dipende dal
tipo di prodotto da realizzare: capi di abbigliamento, che differisce a seconda che si tratti di un
capo di maglieria o di altra tipologia di capo, e accessori. La produzione dei capi di maglieria, che
storicamente rappresenta il core-business aziendale, è quella che si compone del maggior numero
di sotto-fasi. Al termine di ciascuna di esse è svolgiamo un rigoroso controllo di qualità (uno a uno)
sul manufatto di volta in volta realizzato. Le consegne ai clienti hanno luogo, per la collezione
autunno/inverno, nel periodo che va dal mese di maggio al mese di settembre e, per la collezione
primavera/estate, nel periodo che va dal mese di ottobre al mese di marzo, con una tempistica più
rapida rispetto le consuetudini del mercato, che consente di massimizzare, ottimizzandoli, i tempi
di esposizione al pubblico delle collezioni Brunello Cucinelli”.
Solomeo di notte
Brunello Cucinelli: l’artigianato è il pilastro dell’alto di gamma
Solomeo di notte
“Siamo tra i più esclusivi marchi della moda casual-chic di lusso e di collochiamo ai vertici della
piramide del lusso nel segmento definito “absolute luxury” grazie all’artigianalità dei nostri
manufatti. Pur utilizzando criteri di pianificazione e tecnologie all’avanguardia, la realizzazione dei
capi di abbigliamento e degli accessori Brunello Cucinelli avviene, infatti, sempre con tecniche di
lavorazione artigianali”.
È infatti indubbio che, come sottolinea Brunello Cucinelli, presidente e amministratore delegato del
gruppo Brunello Cucinelli, “la fonte del vantaggio competitivo alla base del nostro successo vada
ricercata nella storia e nell’eredità del grande artigianato tipico della nostra terra. Ciò, combinato
all’innovazione e alla contemporaneità dello stile, ha creato un connubio apprezzato in tutto il
mondo. Quello che realizziamo oggi è frutto del patrimonio della tradizione, di competenze e saperi
affinati nel tempo, del nostro grande rispetto per la manualità”.
E questo vantaggio, specifica Cucinelli, “nasce dall’attenzione riposta nella ricerca e selezione dei
migliori materiali – prevalentemente cashmere, tessuti e pelletteria - per arrivare alla sartorialità
della realizzazione, alla cura dei particolari di ogni singolo capo e al meticoloso controllo lungo
tutto il processo produttivo, in una costante ricerca di alti livelli di qualità. Senza, però, mai
dimenticare contemporaneità, innovazione e identità del gusto. I nostri prodotti sono
un’espressione rigorosa del ‘made in Italy’; il processo produttivo ha infatti luogo esclusivamente in
Italia. Ma la sfida di ogni giorno è arricchire la matrice esclusivamente italiana e l’elevata qualità e
artigianalità delle lavorazioni con la creatività e la capacità di rinnovarsi e di essere contemporanei.
Un ruolo chiave nel favorire questo connubio tra mani sapienti e menti creative lo gioca la
vocazione etica ed umanistica del modello imprenditoriale Brunello Cucinelli: porre l’Uomo al
centro dell’azienda valorizzando la dignità del lavoro, l’integrazione con il territorio e la missione
anche sociale dell’impresa ha certamente favorito l’espressione della creatività dei singoli,
sviluppando nel contempo un senso di profonda partecipazione”.
Un impegno condiviso a tutti i livelli aziendali e all’esterno, concludono alla sede perugina, “nei
rapporti con i façonisti e con i clienti di tutto il mondo, che ha permesso di arrivare non solo a
standard qualitativi di eccellenza ma anche ad un forte livello di fidelizzazione e di fiducia nei
confronti dell’azienda. Una leadership di know how nella produzione e realizzazione di maglieria in
cashmere che abbiamo sviluppato anche in nuove categorie merceologiche, mantenendo l’integrità
e unicità del brand e dello stile e valorizzando la complementarietà dei prodotti che compongono le
collezioni”.
07 settembre 2013 - 10:02:16