CRONACA GROSSETO LUNEDÌ 15 SETTEMBRE 2014 3 •• VOLUME Lamioni e la Maremma modello di sviluppo INCONTRO A sinistra Stefania Craxi e Marcello Sorgi durante la presentazione. A destra, in prima fila in platea, la vedova di Bettino Craxi «LA MIA MAREMMA. Un modello possibile per l’Italia». E’ il titolo del libro-intervista di Giovanni Lamioni (nella foto) che sarà presentato oggi nella Galleria del Primaticcio di Palazzo Firenze, a Roma, sede della Società Dante Alighieri. Oltre al presidente della Camera di commercio, saranno presenti David La Mantia, Gianni Letta e Alessandro Masi e l’incontro sarà moderato da Giancarlo Capecchi. «La Maremma — si spiega — è cresciuta in un periodo di recessione grazie ad un modello che ha saputo mettere in rete territorio, amministrazione e corpi intermedi. Un modello che è possibile proporre anche per l’Italia. Il libro nasce come trattato sulle possibilità di sviluppo dell’area, rilanciata dalla vitalità e dai progetti che la Camera di commercio locale, in stretta collaborazione con territorio, imprese, pubbliche amministrazioni, corpi intermedi, associazioni e cittadini, ha saputo mettere in campo». ORBETELLO PRESENTATO IL LIBRO CHE RACCOGLIE GLI SCRITTI DI BETTINO CRAXI «Mio padre anticipò la storia del Paese» Documenti raccolti dalla figlia Stefania. Che parla e ringrazia la madre «UN DOCUMENTO straordinario, non un libro di memorie ma di attualità perché Craxi ha saputo vedere l’Italia di oggi con venti anni di anticipo e che cosa sarebbe stata l’Europa per il nostro Paese: un limbo o, nel peggiore dei casi, un inferno». L’onorevole Stefania Craxi ha presentato il libro «Bettino Craxi. Io parlo, e continuerò a parlare», a cura di Andrea Spiri, al «Tramonto beach» alla Giannella. Al suo fianco, il giornalista Marcello Sorgi. Il volume, pubblicato da Mondadori, contiene gli scritti in parte inediti del segretario del Psi durante gli anni dell’esilio tunisino. Una cronaca quasi quotidiana delle vicende di Tangentopoli, totalmente immersa nei fatti che vengono raccontati in presa diretta, immaginando l’Italia che sarebbe scaturita da quella stagione. «Non ci sono pettegolezzi o scoop — sottolinea Stefania Craxi —, ma la descrizione del sistema della Prima Repubblica e di meccanismi come il finanziamento ai partiti, una vita spesa per il proprio Paese anche con errori commessi, l’amarezza per un esilio che non è stata una fuga ma una ribellione verso chi lo voleva vinto e umiliato. Mio padre ha rinunciato a tutto quello per cui aveva lottato: la politica, l’Italia, la famiglia. Per questo è anche un libro di dolore. Craxi non difende sé stesso ma la verità e la storia, riflettendo sulla Seconda Repubblica vista da Hammamet». Tanti amici e personaggi di spicco hanno preso parte alla piacevole serata estiva, partecipando al dibattito, da Luigi Bisignani a Jacaranda Caracciolo. «L’epoca della damnatio memoriae per Craxi si è abbastanza conclusa. Già alcuni storici — ricorda Sorgi ISOLA DEL GIGLIO Il vescovo per il patrono SARÀ la visita pastorale (che durerà sei giorni) del vescovo Guglielmo Borghetti a dare il via oggi ai festeggiamenti della Festa di San Mamiliano, a Giglio Castello. Il vescovo officerà la messa dedicata al santo patrono (alle 11) poi seguirà la processione. Alle 17 assisterà al Palio rionale degli asini e alla 19 alla tradizionale quadriglia e il Te Deum. Alle 22 prenderà il via la serata in musica con «Il diavolo e l’acqua santa in concerto». — hanno cercato di metterlo al posto che merita nella storia, come uno dei più importanti leader politici del Dopoguerra. Mancava però un libro di Craxi. Questi scritti, che Stefania ha raccolto e riordinato, sono la prova del fatto che l’ex presidente del Consiglio sia stato uno statista, in quanto capace di guardare lontano. E a lui è riuscito pur nella condizione di esiliato, spesso con informazioni frammentarie e che gli arrivavano fuori tempo per la riflessione. E credo che alcune di queste cose le abbia scritte anche per rimanere ancorato alla realtà». Stefania ha ringraziato la libreria Bastogi di Orbetello per l’ideazione dell’incontro, il marito, i figli, e in particolare la madre «perché nella buona e nella cattiva sorte ci ha fatto sempre sentire una famiglia normale». Irene Blundo
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