Regione del Veneto Azienda ULSS n°6 “Vicenza” Idea da sviluppare – co-progettazione “Progetto di screening della persona con possibile deterioramento cognitivo” (Sperimentazione PDTA Demenza) Ente titolare: Azienda ULSS 6 “Vicenza” Responsabile dell’attività: Dott. Antonio Matteazzi – Responsabile U.O.Cure Primarie, Responsabile Medicina Territoriale Dott.ssa Emma Nardin – Coordinatore Tecnico U.O.S. Servizio Adulti Anziani Dott. Michelangelo Frison – Coordinatore Progetto Alzheimer Premessa Le demenze, e in particolare la malattia di Alzheimer, per la dimensione epidemiologica e la lunga durata della malattia, rappresentano un’importante sfida per la società, la famiglia, il sistema sanitario e assistenziale socio-sanitario. La loro prevalenza, definita secondo i criteri dello studio ILSA del CNR, si stima in circa il 6,4% della popolazione con età >65 anni. Assumendo che i tassi di prevalenza età specifici rimangano invariati nei prossimi anni, è prevedibile un ulteriore incremento dei nuovi casi dovuto all’invecchiamento della popolazione. I dati epidemiologici inoltre dimostrano che nei paesi occidentali la demenza è importante causa di morte, la quarta causa nei soggetti con più di 65 anni. Per quanto riguarda l’incidenza della malattia nell’ULSS 6 Vicenza, basandosi sulle stime nazionali dei nuovi casi incidenti (11,9 nuovi casi all’anno per 1000 soggetti con più di 65 anni) si stima che ogni anno si presentino circa 700 nuovi casi. La Regione Veneto ha definito con la DRG n. 1404/2000 e la successiva DRG n. 3542/2007 il modello di rete dei servizi sanitari al fine di dare un’adeguata risposta ai bisogni dei pazienti con “demenza”. La Regione ha inteso così perseguire la semplificazione “delle strutture" e “delle referenze” dedicate ai malati e ai loro familiari proponendo un nuovo assetto organizzativo delle competenze di cura e dei sistemi d'offerta assistenziale, che risponda alle fasi della storia naturale del malato e alla necessità di supporto alla famiglia. Secondo i dati della letteratura, infatti, circa l'80% delle persone affette da demenza è curata a casa; è quindi prioritario potenziare l’offerta diagnostica assistenziale territoriale. In questo contesto il nuovo PSSR della Regione Veneto indica il territorio come sede elettiva per la diagnosi e la cura di patologie croniche degenerative come la demenza, e la Regione, con le DGR attuative 1666 e successive, ha individuato nelle nuove forme associative della Medicina Generale lo strumento per realizzare un sistema di cure primarie efficace e basato su PDTA. Il nuovo modello organizzativo delle Cure Primarie dovrà assicurare la presa in carico del paziente fin dai primi sintomi della malattia e garantire una tempestiva prima valutazione di screening propedeutica all’inquadramento clinico definitivo presso i “Centri Decadimento Cognitivo” (CDC) dell’Azienda ULSS. Obiettivi del progetto Obiettivo principale della sperimentazione è valutare se una riorganizzazione della filiera assistenziale del paziente con deterioramento cognitivo, fondata sulla condivisione delle modalità assistenziali da parte di tutti gli attori coinvolti, garantisca una migliore qualità dell’assistenza, ricomponga la frammentazione attuale dei servizi e individui figure di riferimento i per i malati e i suoi famigliari. Il progetto intende facilitare l’integrazione dei Medici di Medicina Generale (MMG) con i Centri Decadimento Cognitivo (CDC) al fine di garantire accessibilità al servizio, equità e appropriatezza clinica e assistenziale. L’azione si rende urgente per il progressivo aumento del numero di pazienti affetti da demenza e per i lunghi tempi di attesa per la valutazione presso i CDC. Il progetto prevede: il coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale dell’A.ULSS 6 “Vicenza” nello “Screening e prima valutazione della persona anziana con possibile deterioramento cognitivo propedeutici all’eventuale invio al CDC” allo scopo di sperimentare un percorso diagnostico terapeutico assistenziale dedicato alla demenza, per fornire risposte appropriate al malato e alla famiglia e favorire la tempestiva presa in carico da parte dei servizi. Il coinvolgimento di associazioni o società medico scientifiche per la formazione, il monitoraggio e validazione dei risultati dei percorsi messi in atto. Descrizione del progetto Sono descritti in letteratura vari modelli di presa in carico del paziente con deterioramento cognitivo che vedono coinvolti i MMG in azioni coordinate con le strutture specialistiche di secondo livello. I MMG sono, per la competenza professionale e per il nuovo modello assistenziale che si va attuando nella Regione Veneto, le figure di riferimento per le persone affette da deterioramento cognitivo e i loro famigliari. Il paziente riferisce, infatti, i primi sintomi di un possibile decadimento cognitivo al MMG che è l’interfaccia tra utente e rete dei servizi; il MMG deve essere messo nella condizione di prendersi carico del paziente fin da subito all’interno di un percorso appropriato. Il progetto si articola in tre fasi: • prima fase di screening di pazienti con sintomatologia compatibile con decadimento cognitivo; • seconda fase di valutazione dei pazienti con sospetta demenza presso i CDC ed eventuale avvio del trattamento con neuromodulatori; • terza fase di follow-up del malato, con rivalutazione periodica, per confermare la terapia con neuromodulatori, rilevare eventuali nuovi sintomi (somatici, comportamentali) ed elaborare strategie per il loro controllo. Sono coinvolti i Medici di Medicina Generale dell’A.ULSS 6 “Vicenza” nella prima e terza fase così come sopra identificate, vale a dire screening dei pazienti con possibile deterioramento cognitivo e follow-up dei pazienti in trattamento con neuromodulatori. Da queste azioni sono attesi i seguenti vantaggi: • valutazione tempestiva del paziente con sintomi compatibili con sospetto decadimento cognitivo ed esecuzione appropriata e rapida della diagnostica di laboratorio e strumentale di primo livello; • riduzione dei tempi di attesa per l’accesso ai servizi di diagnosi e cura di secondo livello (CDC) deputati all’inquadramento clinico e all’avvio del trattamento. Ciò sarà possibile per la razionalizzazione della modalità di accesso e la riduzione degli accessi impropri; • semplificazione e appropriatezza del rinnovo da parte dei CDC dei piani terapeutici dei pazienti in trattamento con neuromodulatori. Ambiti della co-progettazione e collaborazione Coinvolgimento e formazione dei Medici di Medicina Generale (circa 200) Attivazione dei percorsi di presa in carico del paziente e ricerca Validazione del PDTA Verifica e Valutazione, nonché diffusione dei risultati Risorse Economiche Il budget disponibile per l’organizzazione delle fasi del progetto è di 40.000 euro IL RESPONSABILE SCIENTIFICO DOTT. ANTONIO MATTEAZZI
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