Dinamica di un sistema di corpi rigidi: esercizio n. 1 In figura è riportato lo schema di un sistema meccanico costituito da un disco omogeneo di raggio r, massa m e momento d’inerzia baricentrico J, appoggiato al piano orizzontale . Il centro C del disco è collegato ad un corpo di massa M tramite una fune inestensibile che si avvolge con perfetta aderenza sulla puleggia di raggio R incernierata in O. Dati: m = 50 kg J = 1.2 kgm2 r = 0.3 m R = 0.2 m M = 30 kg mp = 5 kg fa = 0.2 fv = 0.05 fd = 0.08 1) 2) 1) m, J r C E Jp , m p S Q fa , fd , fv B O R A M Supponendo di trascurare le caratteristiche inerziali della puleggia determinare: l’accelerazione a del centro C del disco e la tensione nei tratti della fune AB e QS Considerando ora anche le caratteristiche inerziali della puleggia determinare: l’accelerazione a del centro C del disco e la tensione nei tratti della fune AB e QS Calcolo dell’accelerazione a del centro del disco trascurando l’inerzia della puleggia 1.1) Calcolo dei gradi di libertà del sistema Il sistema è costituito da 3 corpi rigidi: il disco, la puleggia e il carico di massa M. Il disco e la puleggia poiché presentano una rotazione devono essere necessariamente schematizzati con 3 g.d.l. mentre il carico può essere schematizzato da un corpo puntiforme con 2 g.d.l. 3 g.d.l. 3 g.d.l. r C S Q 1 g.d.v. R 2 g.d.v. O E 1 g.d.v. B A 2 g.d.v. 2 g.d.l. Pertanto abbiamo 3 g.d.l. + 3 g.d.l. + 2 g.d.l. = 8 g.d.l. per il sistema privo da qualsiasi vincolo Valutiamo ora i vincoli interni ed esterni al nostro sistema e i corrispondenti gradi di vincolo. Vincoli esterni. Il sistema è vincolato al mondo esterno tramite il contatto in E fra disco e piano e la cerniera in O nel centro della puleggia. In E potremmo avere un contatto di puro rotolamento che presenta 2 g.d.v. oppure un contatto di roto-strisciamento che presenta 1 g.d.l. Non conoscendo a priori quale delle due situazioni si viene a creare facciamo l’ipotesi dell’esistenza di contatto puro rotolamento e al termine dell’analisi dinamica verificheremo la correttezza o meno di tale ipotesi. Inoltre la cerniera in O impedendo alla puleggia di spostarsi sia verticalmente che orizzontalmente presenta 2 g.d.v.. Pertanto abbiamo 4 g.d.l. per i vincoli esterni. Vincoli interni. Per l’ipotesi di inestensibilità della fune abbiamo l’uguaglianza fra lo spostamento orizzontale del centro C del disco e lo spostamento verticale del carico. Tale vincolo equivale ad 1 g.d.v. L’ipotesi di perfetta aderenza fra fune e puleggia stabilisce un legame cinematico fra lo spostamento del centro del disco e la rotazione della puleggia. Tale vincolo equivale ad 1 g.d.v. Abbiamo quindi 2 g.d.v. per i vincoli interni. Considerando che abbiamo: 8 g.d.l , 4 g.d.v. esterni 2 g.d.v. interni, il sistema vincolato presenta 2 g.d.l. Nelle due seguenti figure sono riportati i movimenti del sistema relativi ai 2 g.d.l. del sistema. C C E O E O Il movimento riportato nella figura al lato destro non viene attivato in quanto sul corpo di massa M non è applicata alcuna forza con componente orizzontale non nulla. Possiamo pertanto concludere che il sistema, con l’ipotesi di puro rotolamento e con i carichi a cui è sottoposto è equivalente ad un sistema ad 1 g.d.l. 1.2) Schema cinematico del sistema Nella seguente figura sono indicate le caratteristiche cinematiche del sistema: la velocità angolare e l’accelerazione angolare del disco, la velocità v e accelerazione a del centro del disco, la velocità angolare p della puleggia e la velocita vM e accelerazione aM del corpo. p e l’accelerazione angolare Quindi abbiamo 4 velocità e 4 accelerazioni. Le velocità e le corrispondenti accelerazioni sono equiverse perché il sistema è in fase di accelerazione. Possiamo scrivere le seguenti relazioni cinematiche: 1) Per l’ipotesi di puro rotolamento fra disco e piano : vE 0 vr r a 2) Per l’ipotesi di inestensibilità del filo: vM v aM a 3) Per l’ipotesi di perfetta aderenza fra filo e puleggia: p v / R p a/R Osservazione: se non ci fosse perfetta aderenza fra puleggia e filo avremmo strisciamento o addirittura si potrebbe arrivare ad avere uno dei due elementi fermo e l’altro in movimento. . a v p r C . p E O R M aM vM 1.3) Schema dinamico del sistema La stesura dello schema dinamico del sistema rappresenta didatticamente un punto fondamentale dell’esercizio. Il sistema in esame deve essere isolato evidenziando le azioni che il sistema scambia con il resto del mondo. Nello specifico vengono introdotte le seguenti azioni. 1) Forze peso mg e Mg; 2) Reazioni vincolari: N che rappresenta la forza normale al piano di contatto e l’azione tangenziale di aderenza Ta, le reazioni vincolari in O: VO e HO; e Ma 3) Le azioni di inerzia ma, J C ma Q mg S HO r VO Ta u N O R B A M Mg MaM , aM e u : 4 forze, 3 accelerazioni e la grandezza Le quantità incognite presenti sono: VO, HO, Ta, N, a, geometrica u. 1.4) Scrittura delle equazioni risolutive Abbiamo quindi 8 incognite, dobbiamo però introdurre la relazione geometrica dell’attrito volvente: 1) u f v r (relazione d’attrito volvente) e le relazioni cinematiche dovute ai vincoli interni ed esterni. Scegliamo di esprimere l’accelerazione del centro del disco e del carico M in funzione dell’accelerazione angolare del disco : r (relazione cinematica) a r (relazione cinematica) 3) a M a a M Rimangono così 5 incognite. Per “l’intero sistema” possiamo scrivere solo 3 equazioni di equilibrio dinamico: 4) FV 0 => N mg VO Mg Ma M 0 (eq. di equilibrio dinamico intero sistema) 2) 5) 6) F H 0 MO 0 => Ta ma H O 0 (eq. di equilibrio dinamico intero sistema) => mg CS N(CS u) Ta (r R) 0 (eq. di equi. Din.) Ma M R MgR maR J Le equazioni di equilibrio dinamico globali non considerano i vincoli interni al sistema, per loro è come se il sistema fosse rigido come riportato nella seguente figura: CS . J C r ma mg HO Ta R O VO u N MaM R Mg Quindi oltre alle equazioni globali di equilibrio dinamico dobbiamo scrivere delle equazioni che caratterizzano vincoli interni al sistema. Per le sole forze che agiscono sul disco esplicitiamo la possibilità fisica da parte del disco di ruotare intorno al suo centro. Nu Ta r 0 (eq. di equilibrio dinamico del solo Disco) J 7) M CDisco 0 => Mentre l’equazione 8) M SDisco FuneCS 0 => mgCS N(CS u) Ta r 0 (eq. di equilibrio dinamico del solo Disco) J esprime la circostanza che il filo in S può trasmettere solo una forza. Ordiniamo l’equazione 8: mgCS NCS Nu Ta r 0 J Da questa equazione sottraiamo l’equazione 7: mgCS NCS Nu Ta r (J Nu Ta r) 0 J Ottenendo mgCS NCS 0 N mg Prendiamo l’equazione 6 e gli sottraiamo l’equazione 8 ottenendo: mg CS N(CS u) Ta (r R) J mgCS N(CS u) Ta r 0 0 Ma M R MgR maR J Ma M R MgR maR Ta R 0 da cui è possibile semplificare il parametro R: Ma M Mg ma Ta 0 Dalla 7 equazione si ricava Ta Nu Ta r 0 Ta (J Nu ) / r J che viene sostituita nella precedente equazione Nu ) / r 0 Ma M Mg ma (J Sostituendo le equazioni 1 2 e 3 Si ottiene: Mgr Nu Mgr mgfvr = 9.63 rad/s2 Mr 2 mr 2 J Mr 2 mr 2 J Esplicitando le altre grandezze: r = 2.89 m/s2 a mgfvr ) / r = 63.06 N Ta (J H O Ta ma = 207.59 N VO Mg Ma M N mg Mg Ma = 207.59 N Infine bisogna verificare se l’ipotesi di puro rotolamento è verificata. Ta Lim fa N fa mg = 98.10 N Essendo Ta < Ta Lim l’ipotesi di puro rotolamento è verificata 1.5) Suddivisione in sottosistemi In alternativa al procedimento seguito precedentemente è possibile evidenziare i vincoli interni scomponendo il sistema in sottosistemi, in tal modo però si introducono nuove incognite che sono le forze interne al sistema. Nel nostro caso spezzando entrambi i due tratti di filo ed evidenziando le tensioni corrispondenti si divide in sistema in tre sottosistemi: disco, puleggia e corpo così come riportato in figura. . J T QS C ma E r Ta u N S Q mg P T SQ HO R O VO T AB B T BA A M Mg MaM TAB rappresenta l’azione di sostentamento verso l’alto che la puleggia esercita sulla corpo M e corrispondentemente la forza TBA rappresenta l’azione verso il basso che il corpo esercita sulla puleggia. Per il principio di azione e reazioni T AB e TBA hanno lo stesso modulo ma verso opposto. Analogamente TQS rappresenta l’azione che la puleggia, attraverso il filo, esercita sul disco e TSQ rappresenta l’azione che il disco esercita sulla puleggia. Tenendo presente lo schema cinematico del sistema possiamo anche affermare che la forza T AB rappresenta una azione frenate per il corpo M mentre T BA rappresenta l’azione motrice per la puleggia. TQS rappresenta l’azione motrice per il disco mentre TSQ una forza frenante per la puleggia. Prendiamo in considerazione il sottosistema puleggia: MOPuleggia 0 1) TBAR TSQR 0 TBA TSQ Possiamo quindi affermare che la tensione nei due tratti di filo è identica: il filo si avvolge sulla puleggia senza subire un incremento di tensione. Consideriamo il corpo M si scrive l’equazione di equilibrio dinamico nella direzione verticale: 2) FVcorpo M 0 => Mg Ma M TAB 0 TAB Mg Ma M Consideriamo il sottosistema disco: 3) FVdisco 0 => mg N 0 N mg 0 E M disco 4) => 0 TQS ( Nu mar J )/r Nu TQSr mar J Sostituiamo l’espressione di T AB ottenuta nella 2) e l’espressione di T QS nell’equazione 1) e ricordando che per il principio di azione - reazione: TBA TAB e TSQ TQS )/r Mg Ma M ( Nu mar J Da cui: Mgr Nu Mgr mgfvr = 9.63 rad/s2 2 2 2 2 Mr mr J Mr mr J r = 2.89 m/s2 a TAB = 207.59 N Infine 5) FHdisco 0 FHpuleggia 0 FVpuleggia 0 6) 7) => Ta ma TQS 0 Ta TQS ma = 63.06 N => VO TBA 0 VO TBA = 207.59 N => H O TSQ 0 H O TSQ = 207.59 N 1.6.1) Bilancio di potenza del sistema Disegniamo lo schema del sistema evidenziando le forze applicate al sistema con le rispettive velocità dei corrispondenti punti di applicazione. Nello schema non vengono evidenziate: la reazione vincolare Ta perché applicata al punto E con velocità nulla e le reazioni vincolari VO e HO perché applicate ad una cerniera a terra. Fim Ci v mg p r C vP O P R M vM Mg FiM Imponiamo che la somma di tutte le potenze delle forze e coppie agenti sul sistema sia nulla. W 0 Fim v Ci mg v N vP Mg vM FiM vM 0 Esplicitiamo i prodotti scalari cos mgvcos 2 Nucos Ma MvM cos MgvM cos0 0 mavcos J Nu Ma M vM MgvM 0 mav J In base alle relazioni cinematiche: vM v r r aM a Nu Mav Mgv 0 mav J Mgr Nu Mr 2 mr2 J 1.6.2) Schema del flusso di potenza Lo schema del flusso di potenza è esattamente un modo alternativo di scrivere l’equazione di bilancio energetico. Evidenziamo dei blocchi corrispondenti ciascuno ad una forza o coppia applicata al sistema , calcoliamo il prodotto scalare della forza per la velocità del suo punto di applicazione o il prodotto scalare della coppia per la velocita angolare. Se il prodotto scalare è negativo mettiamo una freccia rossa che entra nel blocco corrispondente, se invece è positivo mettiamo una freccia verde che esce dal blocco. = ma = v v . J mg = . J ma mav mg . J = 2 Ta vE = 0 N Mg = = vM vP Ta FiM vM N FiM Mg Nu MgvM MaMvM . Dall’esame del flusso di potenza possiamo fare qualche considerazione fisica sul sistema. Possiamo notare che la forza peso Mg è l’unico ente che introduce potenza MgvM nel sistema. Le azioni d’inerzia ma, J e MaM assorbono energia perché siamo nella fase di accelerazione, tale energia viene immagazzinata sotto forma di energia cinetica. Infine la forza normale N assorbe la potenza Nu che viene dissipata in calore. 2) Calcolo dell’accelerazione a del centro del disco considerando l’inerzia della puleggia Rispetto al punto 1 supponiamo ora di considerare non nulle le caratteristiche inerziali della puleggia 2.1) Schema cinematico del sistema Analogamente a quando discusso nel punto precedente facciamo l’ipotesi di puro rotolamento. Inoltre per l’ipotesi di inestensibilità del filo e della perfetta aderenza fra puleggia e filo abbiamo: 1) Per l’ipotesi di puro rotolamento fra disco e piano : r vE 0 , v r e a 2) Per l’ipotesi di inestensibilità del filo: vM v e a M a 3) Per l’ipotesi di perfetta aderenza fra filo e puleggia: p a/R p v / R e . a v p r C . p O R M aM vM 2.2) Schema dinamico del sistema La stesura dello schema dinamico del sistema rappresenta didatticamente un punto fondamentale dell’esercizio. Il sistema in esame deve essere isolato evidenziando le azioni che il sistema scambia con il resto del mondo. Nello specifico vengono introdotte le seguenti azioni. 1) Forze peso mg e Mg; 2) Reazioni vincolari: N che rappresenta la forza normale al piano di contatto e l’azione tangenziale di aderenza Ta, le reazioni vincolari in O: VO e HO; , J p e MaM 3) Le azioni di inerzia ma, J . J C ma Q mg E r Ta u N . J p p S mp g O HO VO R B A M Mg MaM p , aM e u : 4 forze, 4 accelerazioni e la grandezza , Le quantità incognite presenti sono: VO, HO, Ta, N, a, geometrica u. Come visto al punto precedente è opportuno suddividere il sistema in 3 sottosistemi: disco, puleggio e corpo, mettendo in evidenza anche le forze interne al sistema . J T QS C ma Q mg P T SQ mp g r E . J p p S HO Ta R u N O VO T AB B T BA A M Mg MaM 2.3) Scrittura delle equazioni risolutive Prendiamo in considerazione il sottosistema puleggia: Puleggia p 0 1) MO 0 TBAR TSQR Jp p /R TBA TSQ Jp Contrariamente a quanto visto nel punto precedente la tensione nei due tratti di filo non è identica: il filo si avvolge sulla puleggia subendo un decremento della tensione dovuto alla coppia d’inerzia della puleggia. Si comprende come l’ipotesi di perfetta aderenza fra puleggia e filo sia fondamentale in queste condizioni. Consideriamo il corpo M si scrive l’equazione di equilibrio dinamico nella direzione verticale: 2) FVcorpo M 0 => Mg Ma M TAB 0 TAB Mg Ma M Consideriamo il sottosistema disco: 3) FVdisco 0 => mg N 0 N mg 4) 0 E M disco => 0 TQS ( Nu mar J )/r Nu TQSr mar J Sostituiamo l’espressione di T AB ottenuta nella 2) e l’espressione di T QS nell’equazione 1) e ricordando che per il principio di azione - reazione: TBA TAB e TSQ TQS Otteniamo: ) / r J p p /R (Mg Ma M ) ( Nu mar J pr / R J Ma Mr mar Mgr Nu J p Da cui: Mgr Nu Mgr mgfvr = 7.60 rad/s2 Mr 2 mr 2 J J p (r / R ) 2 Mr 2 mr 2 J J p (r / R )2 r = 2.28 m/s2 a TAB = 225.91 N TQS = 168.91 N Infine 5) FHdisco 0 => Ta ma TQS 0 Ta TQS ma = 54.92 N FVpuleggia 0 FHpuleggia 0 6) 7) => VO TBA m pg 0 VO TBA m pg = 274.96 N => H O TSQ 0 H O TSQ = 168.91 N Verifica dell’ipotesi di puro rotolamento Ta Lim fa N fa mg = 98.10 N Essendo Ta < Ta Lim l’ipotesi di puro rotolamento è verificata Quesito: Supponiamo che non vi sia perfetta aderenza fra filo e puleggia ma uno scorrimento contenuto. In queste condizioni come varierà l’accelerazione angolare della puleggia e del disco rispetto alla condizione di perfetta aderenza fra filo e puleggia? 2.4.1) Bilancio di potenza del sistema Disegniamo lo schema del sistema evidenziando le forze applicate al sistema con le rispettive velocità dei corrispondenti punti di applicazione. Nello schema non vengono evidenziate: la reazione vincolare T a perché applicata al punto E con velocità nulla e le reazioni vincolari V O e HO perché applicate ad una cerniera a terra. Ci v E p r C Fim mg vP Cip O P R M vM Mg FiM Imponiamo che la somma di tutte le potenze delle forze e coppie agenti sul sistema sia nulla. W 0 Fim v Ci mg v N vP Cip p Mg vM FiM vM 0 Esplicitiamo i prodotti scalari cos mgvcos 2 Nucos Jp pp cos Ma MvM cos MgvM cos0 0 mavcos J Nu J p pp Ma M vM MgvM 0 mav J In base alle relazioni cinematiche: vM v r r aM a p a/R Rr p v / R Rr Nu J p mav J Rr 2 Mav Mgv 0 Mgr Nu Mr mr 2 J J p (r / R ) 2 2 2.4.2) Schema del flusso di potenza Evidenziamo dei blocchi corrispondenti ciascuno ad una forza o coppia applicata al sistema , calcoliamo il prodotto scalare della forza per la velocità del suo punto di applicazione o il prodotto scalare della coppia per la velocita angolare. ma = v v . J mg = . J ma mav mg . J . = 2 Ta vE = 0 N = Mg Cip Nu = vM . Jp p N FiM vM = vP Ta = p FiM Mg . Jp pp MgvM MaMvM . Dall’esame del flusso di potenza possiamo fare qualche considerazione fisica sul sistema. Possiamo notare che la forza peso Mg è l’unico ente che introduce potenza MgvM nel sistema. Le azioni p e MaM assorbono energia perché siamo nella fase di accelerazione, tale energia viene d’inerzia ma, J , J p immagazzinata sotto forma di energia cinetica. Infine la forza normale N assorbe la potenza Nu che viene dissipata in calore.
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