12 Economia L’ECO DI BERGAMO VENERDÌ 7 NOVEMBRE 2014 Un buon raccolto per lo zafferano nonostante il tempo Concordato liquidatorio Fip Sciolto l’affitto con Effegi Val Brembilla, fugati i timori: qualità soddisfacente Un progetto per aiutare l’economia montana coinvolgendo i giovani in numerose coltivazioni scorsi aveva ingenerato qualche Appena in tempo. Si è preoccupazione: Ora però questi completata proprio qualche timori sono per fortuna svaniti: giorno fa, prima dell’ultima on- la produzione è soddisfacente e data di maltempo, la raccolta di buona qualità, alla fine conto dello zafferano in Bergamasca,. di raccogliere circa 200 grammi L’«oro rosso» che sta infatti di pistilli, che non è poco». prendendosi spazio pure sulle Il valore del prodotto può innostre montagne dove sono nati fatti superare anche i 20 euro al numerosi presidi di coltivazione grammo. Ma non c’è soltanto lo del «crocus sativus», i cui pistilli zafferano nel progetto che Crevengono utilizzati anzitutto nel- maschi ha voluto presentare la pratica culinaria ma pure per nella sua piantagione- agli enti usi farmaceutici. pubblici, una commissione comUno delle coltivaposta da Damiano zioni più significative Zambelli e e Patrizio a livello provinciale si L’iniziativa Musitelli rispettivatrova in Alta Valle sindaco ed asprevede mente Brembilla, in località sessore del comune di Giaperto di Gerosa, a anche Valbrembilla, ed Orcirca tre chilometri Damiani assessodi coltivare feo dall’abitato. Il sito è in re all’agricoltura della posizione amena, piccoli frutti, Comunità montana un’oasi di rara bellezBrembana. fiori e noci di Valle za ambientale a circa «Il progetto - spie1.200 metri di quota, ga il coltivatore - è soun ettaro di terreno con cascina- stanzialmente proiettato sul rele di cui mille metri quadri colti- cupero della montagna e prevevati a crocus -i cui fiori dai quali de il coinvolgimento de i giovani. si estraggono tre pistilli che di- In questa zona ci sono una quaventano zafferano- sono in pie- rantina di cascine che rischiano na fioritura dall’inizio di ottobre il degrado in terreni che potrebe fino a oltre la prima decade di bero essere sfruttati sia per l’alnovembre. levamento bovino presente sul Titolare di questo singolare territorio con oltre duecento cafondo agricolo è Alessandro Cre- pi, ma anche con produzione di maschi che ha presentato agli piccoli frutti oltre a lla coltivaenti pubblici un interessante zione di fiori endemici. Ho coprogetto sulla coltivazione dello minciato con lo zafferano e le zafferano, finalizzato al rilancio prospettive sono più che lusindell’economia montana. Crema- ghiere. Seguiranno già dalla schi parla con soddisfazione del- prossima primavere i piccoli le prospettive di raccolto, «an- frutti ed i fiori». che se la meteorologia dei mesi Un progetto che non esclude SERGIO TIRABOSCHI anche l’ospitalità: «Accanto a queste coltivazioni - aggiunge Cremaschi - potrebbe nascere qualche agriturismo oltre a giardini didattici dedicato alle scuole, attività nelle quali ci sarebbero opportunità di lavoro per i giovani». L’idea incontra il consenso dell’ente pubblico. «È indubbiamente un’iniziativa interessante –osserva il sindaco Zambelliche troverà spazio nell’azione comunale. È stata costituita una commissione agricola comunale che darà spazio nei programmi di lavoro anche a questo progetto che rientra nel discorso delle attività del Distretto del commercio della Porta della Valle Brembana. Questa montagna dispone di una buona rete viaria rurale che dovrebbe favorisce la fruibilità del territorio». «Il progetto propone buone opportunità di recupero di risorse –aggiunge Musitelli- e tutte le opportunità vanno sfruttate. Si parla di zafferano, fiori e piccoli frutti, ma perché non recuperare pure i noceti che sono ancora largamente presenti e tradizionali nella nostra zona, tanto che in passato a Gerosa erano attivi frantoi per la produzione di olio di noce? E ci starebbero pure i tartufi». L’assessore Damiani puntualizza che «la Comunità montana attualmente può essere soltanto di supporto promozionale, ma seguiamo con la massima attenzione l’evoluzione di questo interessante progetto». 1 Sopra, il campo di zafferano. Sotto a sinistra, Alessandro Cremaschi La sede della Fip a Ghisalba Un attivo stimato dal commissario giudiziale Luigi Grumelli Pedrocca pari a 8.198.668 euro, debiti privilegiati per 5.653.828 euro e chirografari per 9.516.784 euro. L’adunanza Per la Sciri c’è la proposta di una società del Milanese È dell’8,04% la percentuale di soddisfacimento dei chirografari nel piano di concordato preventivo della Sciri srl di Caprino in liquidazione, azienda che ha operato per una quarantina d’anni nella vendita di prodotti idraulici e idrosanitari per l’edilizia. In base alle valutazioni del commissario giudiziale Fabrizio Giglio – alle quali ha aderito anche il liquidatore con un documento consegnato durante l’adunanza dei creditori presieduta ieri ma al Tribunale di Bergamo, dal giudice delegato Mauro Vitiello – la Sciri ha subito la crisi del settore edile, con la conseguenza di una contrazione di fatturato aggravato dalla difficoltà a incassare i crediti, giungendo al concordato. La proposta prevede la liquidazione dei beni e l’affitto di un ramo d’azienda, con proposta irrevocabile d’acquisto, stipulato il 10 marzo 2014 con la società Cambielli Edilfriuli (sedelegaleaMilano),cheoperanelcommercio all’ingrosso di ferramenta,apparecchi sanitari, rubinetteria, accessori per bagno, articoli per idraulici. In questo contratto si prevede la continuità lavorativa per i circa 10 dipendenti e l’acquisto è condizionato all’omologa del concordato. L’attivo stimato è di 1.515.079 euro, i debiti in prededuzioneeprivilegiatisonocirca 989 mila euro e i chirografari 3.051.721 euro; e il commissario, nelle considerazioni finali, ritiene presumibile che la percentuale di soddisfacimento per i chirografari possa anche incrementarsi rispetto al valore esposto. AL. BE. Tutto ciò determina un soddisfacimento totale dei privilegiati e del 7,11% dei chirografari. È quanto previsto per il concordato preventivo di Fabbrica italiana pallets (Fip) Spa di Ghisalba in liquidazione – attiva per 30 anni a livello nazionale nella produzione di pallet di legno –, illustrato ieri al Tribunale di Bergamo, durante l’adunanza dei creditori presieduta dal giudice delegato Giovanna Golinelli. Nel corso della sua relazione, il commissario giudiziale ha evidenziato che si tratta di un concordato liquidatorio, in cui si sono già venduti i beni strumentali e dove resta da vendere la componente immobiliare, anche perché parte dell’attività era ancora in corso fino a pochi giorni fa, quando si è sciolto il contratto d’affitto di un ramo d’azienda con la Effegi Spa (recupero di pallet in legno). Per quanto riguarda gli 82 dipendenti (tra operai, manutentori e impiegati amministrativi), 38 sono passati in Cassa straordinaria, attualmente in corso, e 44 sono passati all’affitto del ramo d’azienda, ora concluso, perciò, come supposto dal commissario a margine dell’adunanza, probabilmente torneranno in carico alla Fip Spa. 1 Al. Be.
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