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17-0TT-2014
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da pag. 23
Dir. Resp.: Pierangela Fiorani
Sviluppo e fondi Ue
nministero ''studia''
la vallata agordina
t AGORDO
«Ci stiamo preparando al meglio per riuscire a cogliere una
grossa opportunità di crescita e
di sviluppo». Il prossimo 5 novembre arriverà ad Agordo una
commissione del Ministero dci:
hl sviluppo economico-Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica per ascoltare
la presentazione che l'Agordino farà di sé
e capire se si
presta ad essere scelto come area per
sviluppare interventi mediante fondi
europei.
Per quella
la data la vallata dovrà dunque farsi trovare pronta
preparando
un quadro d'insieme che mostri quelle che sono le difficoltà,
ma anche le risorse del territorio al fine di convincere la commissione che quella agordina è
l'area interna con la A mai uscola della regione Veneto.
L'origine del progetto. Le
aree interne erano state proposte dal documento "Metodi e
obiettivi per un uso efficace dei
fondi comunitari 2014-2020"
dell'ex ministro Fabrizio Barca
come una delle tre opzioni strategiche d'intervento per la programmazione dei fondi strutturali d'investimento europei. Si
tratta di aree che ricoprono i
3/5 del territorio nazionale e
comprendono poco meno di
1/4 della popolazione. La strategia prevista dal documento siri-
Do data
O stampa
Monitoraggio Media
o
JJ.Amtit~trsario
volge proprio a questa parte del
territorio nazionale distante dai
centri di agglomerazione e servizi, fortemente policentrica e
con traiettorie di sviluppo che
però presenta un potenziale di
attrazione e una dotazione di risorse che mancano alle aree
centrali. Le opzioni della Regione Veneto, chiamata ad indicare le sue "aree interne", sono cadute su quattro casi: l'Agordino, il Comelico, l'Altipiano di
Asiago e il Delta del Po.
Obiettivi, risorse e strumenti: Le finalità che la strategia si
pone sono quelle di un'inversione delle tendenze demografiche laddove c'è lo spopolamento, e di cambiamenti che oltre a
incrementare il benessere
pro-capite dei residenti, realizzino un incremento della scala
dei processi produttivi. Per arrivare qui si intende però passare
per obiettivi intermedi: l'aumento del benessere delle popolazioni locali, della domanda
locale di lavoro, del grado di utilizzo del capitale territoriale, la
riduzione dei costi sociali della
de-antropizzazione, il rafforzamento
dei fattori di
sviluppo locale. Fra le risorse e gli strumenti individuati per ottenere tutto ciò
ci sono i progetti di sviluppo locale integrati da un intervento nazionale volto
ad assicurare
alle comunità coinvolte un mi-
glioramento dei servizi essenziali di istruzione, salute e mobilità. Solo un miglioramento di
questi ultimi è infatti ritenuto
condizione per un ulteriore sviluppo economico e sociale.
La scelta. Il 5-6 novembre le
quattro aree indicate a livello regionale dovranno presentarsi
alla commissione ministeriale.
Chi, secondo quest'ultima, mostrerà di possedere maggiormente le caratteristiche di
"area interna" verrà scelta per
calarvi la strategia. «Il5 nove mbre» spiega il presidente dell'
Unione montana agordina, Luca Luchetta «in un'audizione
pubblica dovremo fare una fotografia della vallata: dovremo
cioè presentarla in maniera oggettiva, evidenziandone certo i
limiti e le difficoltà, ma anche i
punti di forza e le capacità che
ha di dare risposte ai cittadini e
alle imprese. Non dovrà essere
un 'immagine né idealizzata, né
disperata, ma realistica. Per farlo abbiamo individuato una serie di esperti che si occuperanno dei vari ambiti: lavoro, turismo, impresa, scuola, sanità,
cultura, mobilità, sociale». <<Dovremo essere bravi» conclude
Luchetta «a dimostrare come la
nostra area risponda meglio
delle altre ai requisiti per essere
indicata come area interna pilota. Poi il ministero farà le sue valutazioni».
Gianni San tomaso
Luca Luchetta