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Verbale del Consiglio Pastorale del 19 Maggio 2014
Assenti giustificati: Ivan Di Pierro - Massimo Allegretti - Grazia Baraldi - don Graziano Redaelli
Assenti non giustificati: Franca Palladino - Palmiro Biaggi
Moderatore della serata : Pasquale Bruni
1° punto all’o.d.g.: “Approvazione del verbale della seduta precedente (10 marzo 2014)”. Il verbale viene
dato per letto e approvato. Si precisa che non era stato segnalato l’ingresso in CPP di Palmiro Biaggi.
2° punto all’o.d.g.: “Evangelii Gaudium (p. 24-127-128-129): dopo la presentazione da parte di Serena
Maron e Antonio Di Pierro, sarà dato un tempo di risonanza (in quale contesto vedi necessarie per noi
queste indicazioni?)”
 Serena Maron commenta una frase del p.127: “essere discepolo significa avere la disposizione
permanente di portare agli altri l’amore di Gesù”. E’ necessario provare nella vita di tutti i giorni a
prendersi cura dell’altro (nella sua esperienza personale attraverso la cura di ragazzi disabili). Si è
testimoni fisicamente, attraverso un contatto fisico con le persone: uno sguardo, una stretta di mano…
Sono gesti di apertura, di accoglienza verso l’altro per mettersi in relazione e portare agli altri l’amore di
Gesù. In una Parrocchia essere testimoni significa essere veramente accoglienti.
 Antonio di Pierro commenta il p.24. L’ha colpito l’invito del Papa ad “uscire”, fuori dalla vita della
Parrocchia. Prima intendeva l’evangelizzazione come il fare catechismo, il condividere ciò che ci accade
nella fede, mentre si rende conto come anche in una giornata tipo al lavoro capiti di affrontare argomenti
religiosi e i colleghi ascoltano con curiosità. Evangelizzare le periferie non significa andare di proposito
in due, nello stile dei visitatori. Significa fare vedere che sei come tutti gli altri, mentre tanti sono
prevenuti. Evangelizzare ti capita, quando meno te lo aspetti, senza che tu lo voglia.
 Serena aggiunge che lei e Antonio devono ancora scoprire cosa significhi evangelizzare come coppia, ed
è un fatto alla luce del giorno in ogni momento. Per la nostra comunità sottolinea anche il passaggio alla
fine del p.24: anche nei momenti di difficoltà e crisi è necessario saper costruire, saper vedere i lati
positivi.
 Annapaola Andolfo concorda che è necessario superare le lamentele. Inoltre, pensando ai visitatori,
richiama una frase di papa Francesco: il messaggio che portiamo è tanto ricco che ci supera, anche
quando non ci viene aperta la porta. Bastano gesti semplicissimi, come recitare una preghiera stringendo
le mani a un malato.
 Viene letta la riflessione preparata da Grazia Baraldi. “Nel p.24 il Papa invita la Chiesa e quindi tutti noi
a prendere l’iniziativa, a fare il primo passo per andare incontro agli altri, specie ai lontani. Cosa che
spesso riesce difficile, perché, io per prima a causa del mio carattere, tendo a far fatica a superare la
ritrosia di espormi, specie se non conosco chi ho di fronte. L’importante è sforzarsi ad essere coerenti
nella propria vita e accompagnare ogni gesto che facciamo con l’Amore per i fratelli che Gesù ci ha
insegnato. I frutti spesso non si vedono, ma quello che è importante è seminare: ci penserà Dio a far
fruttificare. Anche nel p.127 siamo invitati ad essere discepoli che sanno portare il Vangelo alle persone
con cui abbiamo a che fare ogni giorno, senza per questo cercare di fare proselitismo, ma solo vivendo il
Vangelo quotidianamente. Papa Francesco ci sta dando un esempio grande di come, anche con gesti e
parole semplici, si possano coinvolgere gli altri in ciò in cui si crede, vivendo ogni giorno con umiltà,
dando un esempio del nostro essere cristiani anche nelle piccole cose quotidiane.”
3° punto all’o.d.g.: Verifica dell’anno di lavoro del CPP. L’obiettivo è costruire un Progetto (ovvero un
programma concreto di azione pastorale) per il prossimo anno. Le indicazioni che verranno dalla Diocesi
come Programma pastorale riprenderanno le prime due proposte del nostro Arcivescovo: “Alla scoperta
del Dio vicino” (la fede – la comunità cristiana) e “Il campo è il mondo” (portare a tutto il Vangelo
dell’umano). A questo scopo proponiamo di confrontarci con queste semplici domande:
- Rileggendo questo anno, che cosa ti sembra mancare maggiormente nel nostro cammino parrocchiale?
- Che cosa “sogni” per la tua Parrocchia guardando al prossimo anno?
 Dino Mancin risponde alla prima domanda pensando all’assenza dei bambini alla Messa domenicale e
chiedendosi cosa avranno capito i loro genitori del cammino di fede. La sua riflessione è che l’importante
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è seminare. Rispetto alla seconda domanda, è importante non vedere il bicchiere mezzo vuoto; ringraziare
e rendere lode del bello che c’è.
Graziano Fossati riflette sulla fede come metodo di conoscenza: viviamo di testimonianze, di fiducia.
Secondo lui nel nostro cammino manca la stima che permette di essere testimoni vicendevoli. Tutto
funziona per attrazione: porta l’esempio del Rosario del sabato pomeriggio, partito dall’iniziativa di
alcuni papà, e sfociato in un pellegrinaggio con 30 persone. Dobbiamo testimoniarci di più l’essenziale.
Si legge il contributo di Grazia Baraldi: “Mi ha colpito quanto detto da Antonella in occasione
dell’ultimo CPP, quando ha citato Mons. Bregantini e le sue riflessioni su come dovrebbe essere una
parrocchia, per dare frutto. Le condizioni suggerite per irrobustire la parrocchia a mio avviso si possono
applicare al nostro CPP: dobbiamo metterci insieme, non lasciare fuori nessuno, valorizzare ogni dono,
costruire relazioni vere. Questo è il “sogno” che dovremmo avere in mente. Penso che l’incontro del 4
giugno proposto da don Graziano possa essere utile, ma mi chiedo come possiamo noi, membri del CPP
trovare insieme le priorità per il prossimo anno (solo questa sera?). Quanto a ciò che il CPP ha fatto o non
fatto nell’anno Pastorale che sta terminando, mi sembra che, pur essendo partiti con buone intenzioni,
nell’arco dell’anno siamo stati spesso travolti da iniziative e richieste “urgenti” da parte del decanato, per
cui talvolta non abbiamo potuto riflettere e sviluppare adeguatamente ciò che ci eravamo riproposti di
fare. Magari l’incontro di sabato 14 giugno a livello decanale ci potrà aiutare a preparare un Progetto per
il prossimo anno. Mi sono ritrovata nell’intervento di Suor Paola della scorsa riunione, che affermava che
per chiedere ai laici un vero contributo bisogna dar loro tempo. Diceva che è fondamentale fermarci a
pregare: purtroppo non ho potuto, per motivi personali, aderire agli incontri e all’iniziativa del Gruppo
Donna, però ritengo che questo sia un primo passo nella direzione di trovarsi per riflettere e pregare.
Antonella Dallera ritiene che si sia parlato e riflettuto molto, ma poi non si è dato un seguito concreto,
non sono state prese decisioni. Secondo lei in Parrocchia si lavora a compartimenti stagni: ad esempio
l’équipe battesimale e i catechisti dell’IC hanno lavorato sul coinvolgimento delle famiglie, ma in
Parrocchia c’è il disinteresse generale. Sono stati invitati a Messa i bambini con i loro genitori ma non
sono state lasciate libere le panche. E’ necessario educare la gente ad essere accogliente, ad uscire dai
soliti schemi. Non sa se questo debba partire dal CPP, ma è necessaria un’opera educativa verso la
comunità.
Don Peppino fa notare come effettivamente il nostro Arcivescovo parli di comunità educante. Il Papa
parla poi della differenza tra l’ottimismo (che è uno sforzo personale) e la speranza (che viene da Dio).
Graziano Fossati ritiene che vada rivista la modalità degli Esercizi Spirituali in Quaresima (4 sere di fila
sono pesanti). Il tema era la famiglia ma mancavano proprio i gruppi famiglia. Perché?! E’ una domanda
da farsi. Gli Esercizi non possono essere buttati lì come una cosa da fare.
Maria Carmela Signorelli chiede che vengano rivisti gli orari del Gruppo Donna tenuto da Suor Paola.
Suor Paola fa una breve verifica del Gruppo Donna. La conferenza di sabato 17 maggio è stata
interessante. Per quanto riguarda il percorso, si è trasformato in base alle esigenze dei partecipanti. La
richiesta è stata quella di poter vivere vari tipi di preghiera (guidata, adorazione, contemplazione, del
sentimento…) in modo che ciascuno trovasse il più confacente a sé. Probabilmente si farà verifica via
mail o col gruppo promotore. La richiesta sembra quella di continuare. Quest’anno è partito come
tentativo ed esperimento, ora bisognerebbe inserirsi in un progetto. L’unico dato è che il desiderio è di
continuare a trovarsi tra sole donne. Il sogno è che poi questo percorso sia spendibile, che il pensiero
femminile possa trovare spazio in Chiesa e diventare ricchezza per tutti.
Roberta Dissegna apprezza il metodo di formulare un progetto in vista di un obiettivo. Questo facilita gli
incontri, altrimenti non si capisce dove si sta andando e cosa accadrà dopo. Come genitore ringrazia chi
ha preparato la celebrazione della Prima Comunione, molto curata. Chiede la possibilità per l’IC di avere
un momento in cui i genitori possano dare un feedback rispetto alle proposte fatte. Sottolinea come le
attività sportive sono educanti; si potrebbe fare un momento conclusivo per capire come è andata e
confrontarsi con i sacerdoti e suor Paola. Secondo lei dobbiamo aiutare gli allenatori a capire che sono
parte di un progetto educativo più grande. Lo stesso discorso vale per il corso di danza per bambini e
bambine: le proposte ci sono, bisogna aiutarle.
4° punto all’o.d.g.: “Lavori in corso e futuri”.
 Facciata Ovest della chiesa + campanile + campane: da contratto i lavori vanno terminati entro
maggio. Dal Comune riceveremo 60.000 €. Il campanile è fuori dai finanziamenti, ma sfruttando
l’impalcatura per i lavori della facciata si è intervenuti anche su di esso. Finora sono stati pagati 38.000
€, dobbiamo pagare la terza rata. E’ stata fatta anche una revisione generale delle campane; ogni anno
bisognerebbe fare un controllo.
 Imbiancatura pareti Nord e Sud: si sta pensando ad un progetto per costruire una tettoia all’ingresso
delle due gradinate. Si è pensato di far risaltare la croce imbiancandola con un colore diverso (a
votazione si sceglie il color oro). Si pensa di aggiungere una croce a destra delle finestre del chiostro
(per dare maggiore visibilità alla chiesa) con la scritta “Parrocchia Sacra Famiglia”.
 Infissi dell’oratorio (casa Don Graziano e Suore): l’intervento è finanziato (riceveremo circa 30.000€
dal Comune). Appena terminati i lavori della chiesa si farà partire il progetto.
 Destinazione dell’appartamento abitato da don Elia: don Peppino avanza tre proposte che andranno
discusse:
- avere una famiglia che svolga la funzione del “portinaio” e gestisca gli spazi parrocchiali.
- assegnare l’appartamento a persone/famiglie segnalate dalla Caritas. Rispetto a questa
proposta don Peppino ritiene che già siamo in difficoltà nel gestire le strutture, aprirsi
eccessivamente a realtà che comportano disagi al momento non è sostenibile.
- avere una famiglia che abbia vissuto un’esperienza missionaria e possa proseguirla in una
Parrocchia. Chiederemmo loro di fare un lavoro pastorale e affideremmo loro dei compiti.
 Illuminazione chiesa per risparmio energetico: i pannelli solari sono stati abbandonati perché non
convenienti. Le lampade e l’intero impianto richiedono un intervento urgente.
 Sistemazione del tabernacolo e di tutto lo spazio dell’altare (presbiterio): c’è l’esigenza di valorizzarlo.
Comporta il rivedere tutto l’altare, l’ambone, il pavimento, la sede del sacerdote.
 Varie
Settimana scorsa è stata decisa la mezza giornata di incontro programmatico comune per le sette
parrocchie della città (CPP, Equipes e CPDecanale): sabato 14 giugno dalle 9.30 alle 12.30 presso le
Pie Discepole, in via Matteotti.