Europanews 25.7.2014

La Delegazione di Confcommercio a Bruxelles vi augura buone
vacanze e vi da appuntamento con Europa News a settembre
alla ripresa delle attività istituzionali e parlamentari europee.
Costruire la nuova Agenda Urbana dell’Unione Europea
Circa 359 milioni di persone, pari al 72% della
In questo numero
(25 Luglio 2014) :
popolazione dell’Ue, vivono in città, paesi e sobborghi
urbani generando circa il 70% del PIL europeo. Le sfide a
cui si devono rispondere si trovano per la maggior parte
di esse nelle città e nei suoi dintorni, è la ragione per la
Costruire la nuova Agenda Urbana
dell’Unione Europea
quale il commissario europeo responsabile della politica
regionale invita i cittadini europei a contribuire a
configurare la futura Agenda urbana dell'UE.
Priorità della presidenza italiana
per l’economia: "riorientarsi sui
fattori che possono creare
crescita"
L’interesse per un’Agenda urbana non è recente, già nel
1997
la
Commissione
europea
presentò
una
comunicazione su una politica urbana europea con delle
priorità che non sono mai state attuate. L’Agenda
Priorità della Presidenza italiana
nel settore trasporti e
infrastrutture: audizione del
Ministro Lupi al Parlamento
europeo
urbana, assieme all’Agenda digitale, è parte integrante
della
strategia
2020,
con
un
ruolo
determinante
attribuito alle città. Nel 2012 la designazione della
direzione
generale
della
Politica
regionale
della
Commissione viene modificata in DG "Politica regionale
e urbana". Viene riconosciuto che le città partecipano
Priorità della presidenza italiana
per l’occupazione: contrastare la
disoccupazione giovanile, la
povertà e l'esclusione sociale
attivamente
allo
sviluppo
territoriale,
sociale
ed
economico dell'UE, e che la maggior parte delle politiche
Ue abbiano una forte dimensione urbana, basti pensare
alla politica regionale. Si stima che almeno il 50% del
Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), per un
Priorità della presidenza italiana
per ambiente e salute pubblica:
OGM, emissioni e dispositivi medici
ammontare di 80-90 miliardi di euro, sarà investito
nelle aree urbane tramite programmi operativi generali
nel periodo finanziario 2014-2020, mentre una quota
minima del 5% delle assegnazioni nazionali del FESR è
La Commissione propone per il
2030 un obiettivo di risparmio
energetico più ambizioso e
raggiungibile
stata
stanziata
sostenibile
a
favore
integrato
per
dello
sviluppo
garantire
che
urbano
esso
sia
prioritario in tutti gli Stati membri. La creazione di reti
di contatti e gli scambi tra città continueranno ad essere
promossi
Strumento per le PMI: prima
tornata di sovvenzioni
dal
programma
URBACT
di
prossima
generazione.
Con il crescente interesse in materia, la Commissione
COSME: la Commissione europea e
il Fondo europeo per gli
investimenti firmano un accordo
europea ha organizzato lo scorso febbraio un Forum per
le città che ha portato al lancio di un dibattito sulla
necessità di un’agenda urbana. Gli Stati membri hanno
poi discusso l’importanza di svilupparla, riconoscendo
Efficienza energetica, occupazione
e PMI principale obiettivo della
politica di coesione 2014-2020
le istanze e le aspettative del Parlamento europeo, del
Comitato delle regioni, delle associazioni di città e delle
città stesse e prendendo atto della loro disponibilità a
impegnarsi in tale processo. È stato proposto che
l'agenda venga portata avanti con contributi a livello
locale, regionale, nazionale e dell'UE.
Il
22
luglio
la
Commissione
europea
ha
quindi
presentato la comunicazione dal titolo "La dimensione
urbana delle politiche dell'UE – elementi fondanti di
un’agenda urbana Ue”. Ciò fa seguito a diverse richieste
di
un
maggiore
coinvolgimento
delle
città
nella
concezione delle politiche unionali e di una maggiore
coerenza nel modo in cui le istituzioni dell'Europa
affrontano le sfide cui si trovano confrontate le
conglomerazioni urbane. La comunicazione descrive la
situazione delle città dell'UE e le politiche urbane negli
Stati
membri,
nonché
la
dimensione
globale
dell'urbanizzazione.
Esiste l’esigenza di un approccio integrato e coerente ai
vari aspetti della questione urbana; la domanda di un
ancoraggio orizzontale della dimensione urbana nel
processo
decisionale
dell'UE
(integrazione
della
dimensione urbana) è reale e non una semplice strategia
o un programma specifico europeo.
La consultazione pubblica è aperta fino al 26 settembre
2014.
Nell’ambito del Semestre europeo della Presidenza
italiana, una conferenza sarà organizzata a Roma il
prossimo 1° ottobre (programma in fase di definizione).
A livello di Stati membri, il 10 ottobre si riunirà un
Consiglio informale dell’Ue sulla politica di coesione e il
19 novembre il Consiglio Affari generali prevede
all’ordine del giorno una discussione sulla dimensione
urbana delle politiche dell’Ue che dovrebbe portare alla
definizione dei futuri orientamenti in materia.
Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli
Priorità della presidenza italiana per l’economia: "riorientarsi sui fattori che possono
creare crescita"
Martedì, il ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, ha presentato agli
eurodeputati della commissione per i problemi economici e monetari una strategia di
crescita fondata su "tre pilastri": una migliore integrazione dei mercati, riforme
strutturali e investimenti. "La strategia dell'UE per il 2020 deve essere riorientata verso
fattori che possano creare crescita", ha detto il ministro, aggiungendo che la creazione
di un fondo d'investimento a lungo termine dell'UE, la lotta contro il riciclaggio di
denaro, l'evasione fiscale e l'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie
saranno settori chiave del lavoro legislativo.
La disoccupazione giovanile occuperà i primi posti dell'agenda, ha affermato Padoan,
rassicurando i deputati che gli ponevano domande su una possibile riforma della Troika
- formata da Commissione europea, BCE e FMI - su quanto farà la Presidenza per
alleviare la stretta creditizia, in particolare per le piccole e medie imprese, sulle sue
opinioni in merito al deficit di bilancio e sulla flessibilità della spesa. Nelle sue risposte,
il ministro ha sottolineato che è possibile ottenere risultati improntanti con una migliore
applicazione delle regole esistenti e imparando dalle migliori prassi degli altri paesi
dell'UE.
Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli
Priorità della Presidenza italiana nel settore trasporti e infrastrutture: audizione del
Ministro Lupi al Parlamento europeo
Il dibattito in commissione trasporti e turismo del Parlamento europeo con Maurizio
Lupi, Ministro per le infrastrutture e i traporti, è iniziato con un minuto di silenzio per le
vittime del volo MH17 della Malaysia Airlines, chiesto dal nuovo presidente della
commissione per i trasporti e il turismo, Michael Cramer.
"I trasporti e le infrastrutture rivestono un ruolo fondamentale e possono essere un
grande volano" per perseguire gli obiettivi di crescita e occupazione, che sono non solo
"le priorità del semestre di presidenza italiano" dell'Unione Europea, ma anche "impegni
che la Commissione e il Parlamento europeo dovranno darsi", dichiara il Ministro dei
Trasporti Maurizio Lupi nell'audizione alla commissione trasporti e turismo del
Parlamento europeo. I trasporti dell'Unione, prosegue Lupi, devono essere “coerenti con
gli obiettivi di decarbonizzazione dell'economia europea, puntare alla competitività e
alla coesione e rispettare i piu' elevati standard di sostenibilità e sicurezza”.
Il Ministro ha sottolineato che la Presidenza si propone di avviare i negoziati con il
Parlamento sui documenti del "pilastro tecnico" del quarto pacchetto ferroviario e
insisterà presso il Consiglio anche per ottenere progressi sul "pilastro politico". Le
proposte sul Cielo unico europeo (CUE) avranno un grande impatto sullo scenario del
settore industriale e la Presidenza, ha dichiarato il Ministro, incoraggerà il dibattito sul
pacchetto dell'aggiornamento delle regole sul CUE, denominato SES2+. La Presidenza,
ha proseguito, mira anche a completare i negoziati con il Parlamento sui fascicoli
riguardanti le dimensioni dei veicoli (“mega trucks”) e a proseguire il lavoro sulle norme
di applicazione transfrontaliera.
Per ulteriori informazioni: Rosella Marasco
Priorità della presidenza italiana per l’occupazione: contrastare la disoccupazione
giovanile, la povertà e l'esclusione sociale
Nel dibattito con gli eurodeputati della commissione per l'occupazione e gli affari
sociali, il ministro per le Politiche Sociali, Giuliano Poletti, ha dichiarato che la
Presidenza perseguirà una crescita inclusiva e sostenibile, per affrontare le sfide
occupazionali e "riconquistare la fiducia dei cittadini europei". I deputati hanno accolto
con favore l'ambizioso programma della Presidenza, che mira a contrastare la
disoccupazione giovanile, la povertà e l'esclusione sociale. La Presidenza si propone, tra
l'altro, di porre fine al lavoro sommerso, di aiutare i disoccupati aumentando la loro
mobilità attraverso l'iniziativa EURES e di fornire una migliore tutela ai marittimi. Il
ministro si è quindi impegnato a raggiungere un accordo in Consiglio su queste
tematiche.
I deputati hanno convenuto che la lotta contro la disoccupazione giovanile deve
rappresentare una priorità fondamentale, pur auspicando misure più concrete e
adeguate. Stimolare la mobilità della forza lavoro non è di per sé una soluzione alla
disoccupazione, hanno aggiunto, e la maggiore mobilità dovrebbe essere integrata da
misure per ridurre la burocrazia, allo scopo di aiutare le piccole imprese a creare più
posti di lavoro di qualità. I deputati hanno invitato la Presidenza ad affrontare le
discrepanze delle competenze sul mercato del lavoro attraverso l'istruzione e la
formazione. Infine, hanno sottolineato che la dimensione sociale non dovrebbe essere
un fattore secondario per il raggiungimento della crescita economica. Chiudendo il
dibattito, il Presidente della commissione Thomas Händel (GUE/NGL, DE) ha voluto
evidenziare che sia il Parlamento sia la Presidenza devono garantire che il programma
REFIT della Commissione non comprometta l'attuale occupazione e i diritti sociali.
Per ulteriori informazioni: Rosella Marasco
Priorità della presidenza italiana per ambiente e salute pubblica: OGM, emissioni e
dispositivi medici
"Abbiamo bisogno di un cambiamento di paradigma culturale e di chiarire che crescita e
posti di lavoro possono essere creati rendendo “verde” tutta l’economia" ha detto il
ministro per l'ambiente Gian Luca Galletti alla commissione per l'ambiente durante
l’audizione di mercoledì. Tra le altre priorità, Galletti ha citato gli obiettivi climatici ed
energetici 2030, la riforma del sistema di scambio di emissioni (ETS), la sicurezza
energetica e la preparazione per la conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento
climatico che si terrà a Lima, in Perù, nel mese di dicembre.
La Presidenza intende inoltre compiere "progressi significativi" in merito alla
legislazione sulle coltivazioni OGM, sulla riduzione del consumo di sacchetti di plastica,
sul pacchetto qualità dell'aria, sul monitoraggio delle emissioni del trasporto marittimo
e sulle nuove regole sull’uso indiretto del terreno (Land Use Change, ILUC).
In particolare, sulla questione dei sacchetti di plastica, di particolare interesse per i
commercianti, nel corso della prossima settimana, la Confcommercio si confronterà con
la Rappresentanza d’Italia, assieme ai colleghi della rete Eurocommerce, per presentare
la posizione del settore alla Presidenza italiana.
Il Ministro della sanità Beatrice Lorenzin, intervenuta sempre mercoledì in commissione
ambiente, ha detto che la Presidenza cercherà di raggiungere un compromesso con il
Parlamento sui regolamenti che riguardano i dispositivi medici e quelli medicodiagnostici in vitro e, se possibile, un rapido accordo in seconda lettura sui controlli
ufficiali nella catena agroalimentare. La Presidenza cercherà, infine, di raggiungere un
accordo in seno al Consiglio sui nuovi prodotti alimentari. "La salute non è un costo ma
un investimento per la nostra società", ha concluso il Ministro.
Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi
La Commissione europea propone per il 2030 un obiettivo di risparmio energetico più
ambizioso e raggiungibile
Possibilità nuove per le imprese europee, costo accettabile delle bollette per i
consumatori, maggiore sicurezza dell'approvvigionamento energetico grazie alla
considerevole
diminuzione
delle
importazioni
di
gas
naturale,
effetti positivi
sull'ambiente: questi alcuni dei benefici attesi dall'obiettivo di efficienza energetica
fissato per il 2030 nella comunicazione odierna della Commissione europea. L'obiettivo
del 30% proposto muove dai risultati già ottenuti: le costruzioni nuove usano metà
dell'energia rispetto a quelle degli anni '80 del secolo scorso e l'intensità energetica
dell'industria è inferiore di circa il 19% rispetto al 2001.
L'obiettivo proposto è più elevato del 25% di risparmio energetico che sarebbe
necessario per centrare l'obiettivo di una riduzione del 40% delle emissioni di CO2 entro
il 2030. Il quadro di efficienza energetica proposto oggi vuole segnare nel contempo il
giusto equilibrio tra benefici e costi.
L'odierna comunicazione sull'efficienza energetica e sul relativo contributo alla
sicurezza dell'approvvigionamento energetico e al quadro per il 2030 passa inoltre in
rassegna i progressi compiuti verso il conseguimento dell'obiettivo dell'Unione europea
del 20% di aumento dell'efficienza energetica entro il 2020. Le previsioni attuali
indicano che nel 2020 l'UE avrà realizzato un risparmio energetico del 18-19%, ma il
conseguimento dell'obiettivo concordato del 20% resta possibile se tutti i paesi
dell'Unione attueranno integralmente la normativa già adottata. La Commissione non
intende proporre altre misure, ma esorta gli Stati membri a intensificare gli sforzi per
centrare, collettivamente, l'obiettivo del 2020.
Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi
Strumento per le PMI: 155 imprese riceveranno finanziamenti nella prima tornata di
sovvenzioni
La Commissione europea annuncia i primi risultati del nuovo strumento per le PMI di 3
miliardi di EUR, avviato nel quadro di Orizzonte 2020 per aiutare le piccole imprese
innovative a portare sul mercato le idee sviluppate in laboratorio. In totale 155 PMI
appartenenti a 21 paesi (Stati membri dell'UE o paesi associati a Orizzonte 2020)
riceveranno ciascuna 50 000 EUR per finanziare studi di fattibilità volti a sviluppare la
loro
strategia
innovativa.
Inoltre,
le
PMI
possono
fruire
di
una
formazione
imprenditoriale specifica che può durare fino a tre giorni.
Nella prima tornata le PMI spagnole hanno ottenuto i migliori risultati, con 39 proposte
selezionate, seguite da vicino dalle PMI del Regno Unito e dell'Italia. Le domande per le
prime sovvenzioni sono state 2 666 in totale. Le imprese selezionate saranno
ufficialmente informate in agosto dall'Agenzia esecutiva per le PMI (EASME) che gestisce
il programma.
Lo strumento per le PMI è un elemento essenziale del finanziamento a disposizione
delle piccole imprese nel quadro di Orizzonte 2020: con un bilancio intorno ai 3 miliardi
di EUR su sette anni, offre sovvenzioni rapide e semplici per studi di fattibilità
nell'ambito dell'innovazione d'impresa (fase 1) e per progetti dimostrativi (fase 2). Le
idee mature per la fase di investimento possono inoltre fruire di consulenza in materia
di sviluppo imprenditoriale e di altri servizi di sostegno (fase 3).
Tramite lo strumento per le PMI l'Unione europea intende finanziare le più innovative tra
le piccole imprese, quelle che presentano un forte potenziale di crescita. La procedura
di presentazione della domanda è semplice, ma solo i progetti migliori possono sperare
in una possibilità di finanziamento. I temi ammissibili sono indicati nel programma di
lavoro di Orizzonte 2020 sull'"Innovazione nelle PMI".
Le domande possono essere presentate in qualunque momento ma sono valutate
quattro volte l'anno. I risultati di oggi riguardano le domande pervenute entro la
prima scadenza (18 giugno 2014) per le sovvenzioni della fase 1. Le prossime scadenze
per la valutazione sono il 24 settembre 2014 per la fase 1 e il 9 ottobre per la fase 2.
Nel 2014 dovrebbero ricevere finanziamenti circa 645 progetti (fase 1 e fase 2) che
nel 2015 aumenteranno a 670.
Per ulteriori informazioni: Gabriella Diani
COSME: la Commissione europea e il Fondo europeo per gli investimenti firmano un
accordo che incrementerà le opportunità di finanziamento per le PMI
In Europa le piccole e medie imprese (PMI) avranno accesso fra breve a un importo fino
a 25 miliardi di euro di finanziamenti addizionali a seguito di un accordo firmato oggi
tra la Commissione europea e il Fondo europeo per gli investimenti (FEI). Sarà il neo
designato Commissario per l'Industria e l'imprenditoria, Ferdinando Nelli Feroci, ad
ospitare la cerimonia della firma dell'accordo.
Grazie agli 1,3 miliardi di euro stanziati nel bilancio di COSME per il finanziamento alle
PMI, sarà possibile mobilitare fino a 25 miliardi di euro grazie agli effetti di leva
provenienti dagli intermediari finanziari nell'arco dei prossimi sette anni. L'accordo
prepara la via a finanziamenti di capitale e di debito per le PMI nell'ambito del
programma UE per la competitività delle imprese e delle PMI (COSME) entro la fine del
2014. A seguito della firma dell'accordo, il FEI indirà un invito aperto a espressione
d'interesse cui potranno partecipare le istituzioni finanziarie ammissibili (banche,
organismi di garanzia, fondi, ecc.). Dopo un'analisi approfondita (due diligence process)
il FEI procederà alla selezione degli intermediari finanziari che potranno erogare i nuovi
finanziamenti alle PMI europee di tutti i settori.
Ferdinando Nelli Feroci, Commissario responsabile per l'Industria e l'imprenditoria, ha
affermato: “Grazie a COSME le PMI europee avranno fra breve accesso a un importo fino
a 25 miliardi di euro di finanziamenti addizionali in forma sia di garanzie sui prestiti sia
di capitale. Questa è una parte importante dell'azione dell'UE per superare le note
difficoltà che le PMI incontrano ad accedere al credito. La firma dell'accordo odierno
ribadisce il fermo impegno della Commissione europea ad aiutare le PMI dell'UE a
prosperare: esse sono la spina dorsale dell'economia unionale e sono all'origine
dell'85% di tutti i nuovi posti di lavoro".
Per ulteriori informazioni: Gabriella Diani
Efficienza energetica, occupazione e PMI sono il principale obiettivo della politica di
coesione dell’UE per il periodo 2014-2020
La Sesta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale, della Commissione
europea, pubblicata oggi, dimostra che la politica di coesione dell’UE rispetta gli
obiettivi di crescita della strategia Europa 2020 creando posti di lavoro e riducendo le
disparità in tutta Europa. Guardando al prossimo periodo 2014-2020 la relazione
descrive come gli investimenti saranno concentrati su settori fondamentali quali
l’efficienza energetica, l’occupazione, l’inclusione sociale e le PMI, perché tali
investimenti siano in massimo grado a favore dei cittadini.
La relazione analizza lo stato della coesione dell’Unione e mette in evidenza le sfide cui
devono far fronte le autorità nazionali, regionali e locali per superare le difficoltà poste
dalla crisi economica e finanziaria. In particolare rileva che la politica di coesione ha
attenuato la drastica riduzione degli investimenti pubblici, iniettando risorse finanziarie
indispensabili in molti Stati membri e creando la stabilità necessaria ad attrarre gli
investimenti privati.
I risultati concreti si possono evincere dagli investimenti effettuati nell’ambito della
politica di coesione dell’UE nel periodo 2007-2013. I dati finora disponibili (fino alla
fine del 2012), testimoniano la creazione di circa 600 000 nuovi posti di lavoro, il
sostegno a 80 000 nuove imprese, l’accesso alla banda larga per 5 milioni di cittadini e
un miglior approvvigionamento di acqua potabile per 3,3 milioni di persone. Inoltre 5,7
milioni di persone in cerca di lavoro hanno ottenuto un aiuto per accedere al mondo del
lavoro, mentre altre 8,6 milioni di persone, grazie al sostegno, hanno ottenuto le
qualifiche necessarie.
Secondo le previsioni gli investimenti che saranno effettuati nel quadro dell’attuale ciclo
finanziario, 2014-2020, si spingeranno oltre concentrandosi maggiormente su settori
essenziali quali l’economia a basse emissioni di carbonio, la competitività delle PMI,
l’innovazione, l’occupazione e l’inclusione sociale. Nell'ambito della politica di coesione
dell’UE saranno disponibili più di 38 miliardi di EUR per sostenere il passaggio a
un’economia
più
ecocompatibile mediante investimenti a
favore dell’efficienza
energetica e delle energie rinnovabili e ciò a fronte di 16,6 miliardi di EUR investiti
nell’economia a basse emissioni di carbonio nel periodo 2007-2013. Secondo i piani di
spesa e gli accordi di partenariato degli Stati membri il sostegno alle PMI, affinché
diventino più competitive, raggiungerà i 33 miliardi di EUR (ossia un aumento di quasi
10 miliardi di EUR). Oltre 80 miliardi di EUR saranno investiti in capitale umano
mediante il Fondo sociale europeo e l’iniziativa per l’occupazione giovanile.
Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli
Confcommercio – Imprese per l'Italia
Delegazione presso l'Unione europea
Avenue Marnix, 30 - 6° piano
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Tel: +32 2 289 62 30
Fax: +32 2 289 62 35
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