La stagione agonistica sta per finire e le energie psicofisiche sono praticamente esaurite. L'unico pensiero che passa per la testa è quello di riposare per un lungo periodo e non toccare più la bicicletta.! E’ perfettamente naturale provare questo tipo di sensazione, ma è proprio in questa situazione che bisogna disciplinarsi e non commettere errori che potrebbero pregiudicare o ritardare le performances per la stagione agonistica futura.! La programmazione delle successive stagioni quindi non può esulare dal considerare l'importanza finale di quelle precedenti.! Appena si finisce un periodo denso di appuntamenti il logorio fisico psicologico è veramente elevato, e una sosta di 10 giorni è più che legittima.! Un errore importante da non commettere è quello di rimanere fermi per troppo tempo ingolfando il motore e mettendosi poi nelle condizioni di dover ripartire da zero, senza usufruire di tutti quegli adattamenti fisiologici temporali, che si creano dopo una stagione di gare e di continui allenamenti.! È giusto quindi staccare la spina ricaricando le energie, senza però esagerare con i tempi di sosta.! Dopo 10 giorni di riposo si inizierà un periodo dove si riprenderà a praticare attività fisica con un mix di esercizi per rendere più efficiente il nostro corpo e migliorare gli apparati cardiocircolatorio e cardio respiratorie.! Quello che proponiamo è l'allenamento invernale, cioè quel periodo in cui, le ore di luce e il freddo pungente non favoriscono l'allenamento sul mezzo, il ciclista non può praticare la sua attività sportiva. A seconda delle esigenze la preparazione puo cominciare a ottobre-novembre e può proseguire anche sino a metà maggio, ovviamente la durata variabile in base alle esigenze dello sportivo e della sua volontà di entrare in forma in un determinato periodo dell'anno.! per orari e costi chiamare/rivolgersi in segreteria PALESTRA: Un allenamento tipo “CORE”, I muscoli addominali e quelli dorsali circondano la parte centrale del corpo come una stretta e potente struttura di supporto, da qui il termine inglese CORE STABILITY, composta da fascie musolari che si diramano in varie direzioni.! Molte persone e atleti, durante la vita quotidiana o nel periodo agonistico accusano problemi nella parte bassa del dorso, per evitare questi problemi è fondamentale uno sviluppo appropriato dei muscoli dorsali e di quelli addominali. Allenatori, preparatori fisici e atleti dovrebbero quindi prestare maggiore attenzione a questa zona del corpo; perchè se sviluppata nel modo giusto ha funzione preventiva degli infortuni e innalza notevolmente le prestazioni dell’atleta. Inoltre alcuni atleti presentano muscoli addominali meno sviluppati di quelli dorsali per caratteristiche tipiche di un determinato sport: per questo motivo è consigliabile un allenamento sia generale che specifico.Con “core” si intendono tutti quei muscoli che controllano la postura del corpo e non sono direttamente interessati dal gesto atletico, E per questo motivo, spesso trascurati, questi muscoli non vanno esercitati con macchinari o pesi, ma con esercizi di tenuta in equilibrio, gli esercizi proposti necessitano di pochi attrezzi, come Pessetti leggeri, step, fit-ball. Gli esercizi proposti verranno svolti in forma pluriassale: cioè, contenere movimenti su più assi e in più direzioni, e pluriarticolare unendo per esempio esercizi per le gambe con quelli per il busto. NUOTO: nuotando effettuiamo un esercizio fisico di tale completezza ed efficace che andiamo a toccare diversi cardini e parametri della preparazione, questi parametri si possono riassumere in: stimolo dell'apparato cardiovascolare, stimolo dell'apparato respiratorio, stimolo della struttura muscolare, scarico parziale delle forze agenti su rachide, sollecitazioni dinamiche della facoltà propriocettive, proporzione funzionale di un lavoro muscolare importante ma diverso dal consueto sotto l'aspetto biomeccanico e fisico, sforzo attivo sulla ventilazione sia nella fisiologia che nei distretti muscolari impegnati, riposo dinamico del bacino e dell'inserzione vertebrale del rachide dallo stress lavorativo dato dall'azione ciclica della pedalata, tipologia di esercitazione orizzontale che favorisce un riequilibrio nella distribuzione sinergica delle catene cinetiche muscolari, la razionalizzazione di un programma natatorio apre nuove strade di approccio alla preparazione con nuovi contenuti di stimolo. Il nuoto verrà formulato come proposta aerobica è uno dei più validi strumenti di carico dell'apparato cardiovascolare, e consente di mantenere solleciti sia gli aspetti di resistenza che di potenza aerobica. Dal punto di vista della funzionalità fisiologica l'espressione metabolica è la medesima ma i distretti muscolari coinvolti, la tipologia della contrazione muscolare, l'applicazione di forza dei gesti di locomozione, gli appoggi cedevole dell’acqua e le leve biomeccaniche utilizzate sono decisamente differenti. Questo però non deve far pensare che il nuoto allora serva solo a rilassare la muscolatura e a portare benessere perché non rendiamo giustizia a questo sport importante per il ciclista. IDROBIKE: Pedalare nell’elemento liquido naturale è il tipo di esercizio svolto; la velocità e la spinta impressa dagli arti inferiori variano nella stessa seduta a discrezione dell’istruttore. vengono coinvolti tutti i muscoli della gamba anche perché possiamo utilizzare in modo molto efficace la pedalata all’indietro senza avvertire fastidiosi vuoti di resistenza. L'attrezzo è costruito con una geometria che permette il massimo rendimento rispettando la postura, la biomeccanica e soprattutto garantisce una resistenza costante in tutto il ciclo della pedalata. Nell’attività sulla bike stazionaria acquatica sono interessati polpacci, interno coscia, basso dorso, spalle, collo, addominali quadricipiti e glutei . Si può quindi affermare che pedalare in acqua con un attrezzo adeguato ed ergonomicamente appropriato, è una fra le più complete ed efficaci attività fisiche. Non si limita, però, ad una semplice pedalata perché vengono contemporaneamente introdotti esercizi ed attrezzi per il potenziamento degli arti superiori. Perché in acqua? Perché l'attività motoria in acqua è in assoluto tra le meno pericolose in quanto si subisce in quantità molto minore la forza di gravità; le articolazioni non subiscono stress; la frequenza cardiaca si riduce di circa 10 /15 battiti (rispetto allo stesso tipo di sforzo praticato a secco) inoltre i muscoli producono una minor quantità di acido lattico, data la temperatura generalmente più bassa ed il benefico masaggio dato dallo spostamento repentino dell’acqua stessa. Acquambiente ssd srl si riserva la proprietà esclusiva di questo documento, delle notizie e dei dati ivi contenuti, che devono essere custoditi gelosamente e riservatamente e non essere divulgati o trasmessi a terzi senza il consenso scritto di Acquambiente, che si riserva ogni più congrua azione di tutela dei propri diritti e interessi.
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