I fatti sugli smalti utilizzati in ambito professionale

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numero verde 800 201 876
I fatti sugli smalti utilizzati in ambito professionale: una guida per il
consumatore
Pubblicazione del Nail Manifactures Council
Traduzione a cura di Isotta Ognibene
E’ vietata la riproduzione anche solo parziale dei contenuti
1. Cosa si intende per smalti professionali per le unghie?
I vari marchi competono tra loro per formulare il miglior smalto che deve essere sicuro, durevole e dare un
risultato complessivamente bello e soddisfacente. Per ottenerlo bisogna combinare sapientemente una
serie di ingredienti che danno vita alle specifiche formule depositate come segreto industriale .
Qualsiasi sia la formula, tutti gli smalti sono il risultato della combinazione di:
- pigmenti , per determinare il colore e il potere coprente. Questo spiega perchè sono tantissimi i colori e le
diverse combinazioni possibili
- top film o rivestimento finale: che consente di proteggere il colore e renderlo lucido una volta asciugato.
Quello piu comune è a base di nitrocellulosa. Anche le pellicole cinematografiche “di una volta” sono fatte
di nitrocellulosa
- resina : rende lo smalto duro e resistente
la resina principalmente utilizzata per gli smalti professionali è quella a base di tosylamide/formaldheyde
- solventi :rendono lo smalto facile da applicare.
La maggior parte dei marchi professionali utilizzano una combinazione di butyl acetate, ethyl acetate e
toulene. Gli stessi solventi sono anche utilizzati nei prodotti per rimuovere lo smalto
- argilla: consente agli ingredienti di mixarsi tra loro e rende lo smalto piu facile da applicare.
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- sostanze plasticizzanti : prevengono sbeccature e spaccature.Il dibutyl ftalato (DBP) è utilizzato da
decenni come plasticizzante per smalti. È la stessa sostanza utilizzata per i giocattoli morbidi, biberon e
confezioni per cibo e medicine.
- stabilizzatore UV: previene sbiadimenti e virazioni del colore dovuti al sole e alla luce .
2. Tutti gli smalti dei marchi più noti contengono gli stessi ingredienti?
Si. Mentre la formula di ogni produttore cambia, sono anni che i marchi professionali utilizzano questi
ingredienti primari come base di partenza per gli smalti. Le basi e i lucidi finali utilizzati sono formulati con
gli stessi ingredienti , eccezion fatta per argilla e pigmenti.
3. Gli smalti sono sicuri?
Si. Gli smalti sono prodotti sicuri utilizzati da decenni da milioni di consumatori in tutto il mondo. Le unghie
sono composte principalmente da cheratina, che è dura e abbastanza impermeabile. Una volta che lo
smalto è asciutto, gli ingredienti che compongono lo smalto sono incorporati
Nel top film enon possono essere assorbiti dal corpo ne evaporare. Gli smalti vengono prodotti ed
imbottigliati in piccoli contenitori a chiusura ermetica in modo da rilasciare nell’ambinete, all’apertura,
piccolissime quantità di prodotto.
Se non utilizzati, generalmente sono chiusi. Una singola confezione consente di effettuare 30/60 servizi.
4. gli smalti sono prodotti testati?
Si. Le case produttrici competono per immettere sul mercato il prodotto piu sicuro, piu durevole e piu
brillante.
Produttori e fornitori controllano regolarmente non solo gli ingredienti utilizzati al fine di avere qualità,
prestazione e sicurezza ma monitorano costantemente tutti i report e i riscontri che hanno dai consumatori
finali ( professionisti e clienti).
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5. gli smalti sono regolamentati da enti governativi?
Si. Tutti i cosmetici , inclusi gli smalti, sono regolamentati in America dalla Food and Drug Administration (
FDA).
Questo Ente ha ampi poteri per regolamentare e sequestrare prodotti cosmetici ritenuti pericolosi per la
salute perché potenzialmente velenosi, dannosi, alterati; può inoltre decidere quali sono i coloranti che
possono essere utilizzati nei cosmetici.
Infine la FDA insieme ad altri enti governativi come la Commissione per la sicurezza dei consumatori e la
Federal Trade Commission ( organismo di tutela contro le pratiche di commercio abusivo) , tratta la
materia di imballaggio, etichettatura e la pubblicità dei cosmetici.
6. Perché il governo non richiede un’ ulteriore approvazione prima
dell’immissione sul mercato dei prodotti cosmetici
Quasi 70 anni fa il Congresso decise che i rischi legati ai cosmetici erano molto bassi. Nel tempo si è avuta la
conferma che si trattava di una decisione giusta.
L’FDA impiega tempi molto lunghi e investe tantissimi soldi per approvare l’immissione sul mercato di un
farmaco. Ora immaginate le risorse di tempo e denaro che dovrebbero essere impiegate per l’approvazione
di ogni singolo nuovo cosmetico. La prima conseguenza sarebbe una scelta ridotta di fronte a cui si
troverebbe il consumatore finale se ogni azienda dovesse aspettare questa approvazione.
L’FDA invece impiega le risorse a sua disposizione per contrastare quelle poche aziende che infrangono la
legge e vendono prodotti nocivi.
E comunque è importante notare che questa linea è adottata anche dalla maggior parte dei paesi di tutto il
mondo.
7. Perché l’FDA non ha adottato misure più restrittive per i cosmetici?
Perché la maggior parte dei cosmetici sono sicuri. Per le poche eccezioni l’FDA dispone di tutta l’autorità
necessaria per far rispettare le leggi che regolano i cosmetici. Ad esempio può ispezionare i centri di
produzione e di confezionamento, può disporre l’embargo per evitare che vengano venduti prodotti non
conformi ed obbligare i produttori a richiamare gli stessi.
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8. Cos’è il CIR ?
Il gruppo dei revisori esperti di ingredienti cosmetici ( Cosmetic Ingredient Review = CIR) è un organismo
indipendente formato da scienziati e medici provenienti da università e scuole. Il loro compito è quello di
valutare costantemente la sicurezza degli ingredienti utilizzati in campo cosmetico e condurre valutazioni su
eventuali rischi per la salute. La sua fondazione risale al 1976 e da allora sono state condotte diverse
migliaia di revisioni. La priorità è data a quegli ingredienti che vengono utilizzati con piu frequenza
esaminandone la loro sicurezza. In tema di smalto per unghie, il CIR ha esaminato costantemente tutti gli
ingredienti significativi che lo compongono definendoli ogni volta sicuri. Il CIR riesamina gli ingredienti
anche quando vengono sviluppati nuovi dati e nuove formule. Ai lavori dei membri del CIR partecipano
anche i rappresentanti della FDA e della Federazione dei consumatori. Il CIR, che è un organismo
totalmente indipendente, pubblica una rivista in cui rende noti i risultati delle sue verifiche.. Come per altri
settori d’impresa, l’industria cosmetica sostiene la ricerca scientifica e le relative indagini condotte da
organismi come il CIR al fine di rendere i prodotti migliori, sicuri e a basso impatto ambientale.
9. Cos’è la valutazione del rischio?
Si tratta di uno strumento di valutazione del rischio per la salute associato ad una sostanza chimica
utilizzato per decenni da scienziati e da organismi governativi.
Molte sostanze possono avere effetti dannosi se impiegate in alte concentrazioni; se invece le stesse
sostanze vengono usate in basse concentrazioni gli effetti sono nulli se non benefici ( come accade in molti
casi, basta pensare all’aspirina).
Questo strumento è stato dunque creato per impostare i limiti di esposizione per i consumatori e ai
lavoratori a queste sostanze. Generalmente il risultato di questi studi e ricerche sono consultabili per
verificare a quale livello di esposizione si manifestano i primi segni di una reazione avversa.Per determinare
questi dati gli scienziati considerano il tempo di esposizione, la frequenza e le modalità ed eventuali
esposizioni incrociate a sostanze diverse tra loro nonché alle caratteristiche della popolazione esposta. Sulla
base di queste informazioni gli scienziati e i tossicologi stabiliscono, per eccesso, quale è il limite di
esposizione oltre il quale c’è un potenziale danno per le persone.
In questo modo viene garantito un ampio margine di sicurezza.
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10. Come vengono regolamentati gli smalti in Europa?
NOTA DELLA TRADUTTRICE:
In Europa tutta la materia legata alla produzione, al confezionamento, alla distribuzione e la vendita di
prodotti cosmetici sono disciplinati dal Regolamento Europeo 1223/2009 che rappresenta un testo unico,
vincolante e applicabile da tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea. Questo regolamento ha tra i tanti
obiettivi quello di rafforzare il sistema di sicurezza e controllo del mercato al fine di garantire un piu
elevato livello di tutela della salute dei consumatori finali.
Ogni paese ha un proprio regolamento riguardante gli ingredienti cosmetici, il confezionamento dei
prodotti e la loro etichettatura. Tra USA ed Unione Europea ci sono delle analogie : ad esempio in entrambi
i continenti non sono permessi prodotti con ingredienti nocivi specifici e non è richiesta un’approvazione
prima dell’immissione sul mercato ma entrambi basano le loro restrizioni in base alla valutazione dei rischi.
Nell’Unione Europea è recentemente entrato in vigore un nuovo regolamento piu restrittivo che mette al
bando a priori degli ingredienti nonostante siano stati dichiarati sicuri. Anche se sono stati evidenziati dati
piu che confortanti su questi ingredienti , l’Unione Europea di fatto ignora i risultati di riferimento ed
impedisce ai propri Stati Membri di utilizzare prodotti dichiarati perfettamente sicuri da organi competenti.
11. La maggior parte degli ingredienti contenuti in uno smalto sono
menzionati nella PROPOSITION 65 della California?
Si, insieme ad oltre 850 sostanze incluse la vitamina A, bevande alcoliche e la benzina.
In California è praticamente inpossibile andare in un ristorante, in un supermercato,in una farmacia, in un
albergo o in un centro commerciale senza vedere un avvertimento della PROPOSITION 65.
Si tratta di una norma, introdotta su iniziativa popolare in California nel 1986, che impone alle aziende di
esporre un avviso per il pubblico che i prodotti commercializzati contengono sostanze chimiche pericolose
per la salute e fornire gli avvisi su tale esposizione e sui possibili rischi.
La Prop. 65 non proibisce l’uso di sostanze nocive, ma impone solamente che venga fornito l’avvertimento
di legge. L’idea che sottende Prop. 65 è che il consumatore debba essere informato e messo in condizione
di decidere autonomamente se limitare l’esposizione a sostanze pericolose.La lista con le sostanze nocive è
aggiornata continuamente e sono riportate le soglie di sicurezza di ognuna. Tale soglia è impostata secondo
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criteri considerati i piu rigidi del mondo ( 1000 volte al di sotto del livello considerato sicuro e privi di effetti
negativi da studi di laboratorio )
12. Come sono considerati dalla PROP 65 ingredienti come toulene,
formaldeide e DBP?
Dopo un primo inserimento nelle liste risalente a 10 anni fa, oggi lo Stato della California ha deciso che
nessun avviso è necessario per il toulene e la formaldeide. I dati sull’esposizione in istituto ai trattamenti
con smalti contenenti queste sostanze sono talmente bassi che queste sostanze sono ritenute piu che
sicure al punto che non devono essere menzionate dalla PROP 65.
Il Nail Manifactures Council si aspetta che ci sia un allineamento anche per il DBP ( inserito recentemente
nella list della PROP 65). Nell’ attesa di una decisione formale alcuni produttori hanno scelto
autonomamente di rimuovere il DBP dalla formulazione dei loro smalti: non perché sia pericoloso ma per
evitare eventuali azioni legali.
In generale , questi 3 ingredienti continuano ad essere largamente utilizzati anche dalle industrie
cosmetiche della California. La formaldeide è utilizzata nel processo di produzione di mobili, carta da parati,
tappeti nonché per esperimenti di laboratorio da studenti e ricercatori; il toulene è utilizzato per
l’inchiostro, le vernici, le colle e i detersivi;infine i DBP e altri ftalati sono usati negli imballaggi alimentari,
strumenti medicali,sacche per la raccolta di sangue, tiralatte e giocattoli.
13. Ma anche livelli di esposizione minimi non sono comunque
pericolosi?
No. I prodotti possono essere sicuri o pericolosi a seconda di come li utilizziamo. La vitamina A è essenziale
ma assunta in quantità eccessive può determinare dei difetti alla nascita;un cucchiaio di gelato è un
piacevole peccato di gola, mangiarne in grosse quantità ogni giorno può portare ad un attacco di cuore.
Anche le Autorità Californiane riconoscono che bassi livelli di esposizione non causano alcun danno.
Utilizzando l’esempio del DBP se una persona fosse esposta quotidiamnamente ai livelli di DBP di 5 flaconi
di smalto si tratterebbe comunque di una soglia molto piu bassa rispetto a quelle che sono rilevate durante
gli esperimenti in laboratorio.
Un vecchio detto dice che “ è la dose che fa il veleno”. L’esempio migliore è l’acqua, elemento necessario
per la vita: può essere piacevole respirare un po’ di brezza marina, può far soffocare se ne respiri un
cucchiaio, può far affogare se ne respiri una tazza.
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14. Gli smalti contengono formaldeide?
No, gli smalti contengono una resina che ha un lungo nome che contiene la parola formaldeide (tosylamide
formaldheide resin). La formaldeide è un gas.
Le resine sono gommose e non evaporano. La resina di base contiene formaldeide ma in realtà una volta
che diventa resina la composizione chimica cambia e di fatto la formaldeide non è piu presente.
La maggior parte degli indurenti per le unghie contengono la formaldeide ma i livelli della sostanza sono piu
bassi di quelli stabiliti dal FDA per questo tipo di prodotti. Inoltre anche le autorità californiane hanno
constatato che si tratta di livelli irrilevanti tanto da non trovare questo ingrediente nelle liste della PROP 65.
15. E’ vero che le professioniste che utilizzano smalti non corrono alcun
pericolo?
Si, i livelli di esposizione a cui sono sottoposti i lavoratori all’interno di un salone sono bassi e ben al disotto
dei livelli riconosciuti e dichiarati sicuri dall’organo che si occupa di sicurezza sul lavoro.
Ad esempio il limite di esposizone per il toulene è di 200 parti per milione (ppm) per un tempo medio di 8
ore che possono arrivare a 500 ppm.Le autorità della California hanno determinato che nei saloni questi
livelli arrivano a 1 ppm: per la formaldeide invece hanno determinato che i livelli di esposizione sono
talmente irrilevanti tanto da riuscire a superare i livelli che si trovano in ambienti dove generalmente non si
usano smalti.
Le professioniste sono chiamate comunque a conoscere le schede di sicurezza dei prodotti che utilizano e
devono seguire le norme di sicurezza sul lavoro e le indicazioni del produttore.
16. Perché i produttori non utilizzano prodotti naturali ed organici?
Le alternative “ verdi” sono continuamente esplorate ma è piu facile applicarle alle creme che agli smalti. Ci
sono in commercio smalti a base di acqua ma la loro tenuta ed il loro risultato finale non è all’altezza delle
aspettative. Sarebbe un vantaggio per gli stessi produttori in termini di costi e produzioni riuscire a
formulare prodotti vincenti a base di acqua.
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E’ una distinzione troppo rigida ed è fuorviante far credere che i prodotti naturali e biologici siano più sicuri
di quelli tradizionali: l’alternativa verde è troppo recente per avere dei test con risultati a lungo termine a
differenza dei noti ingredienti utilizzati e testati da decenni. La vita stessa è tutta a base di processi chimici
a base di carbonio cosiccome l’acqua è una combinazione chimica di idrogeno ed ossigeno.
17. Perché ultimamente circolano tante informazioni sulla sicurezza dei
cosmetici?
La sicurezza dei cosmetici è lo scudo utilizzato da diverse organizzazioni per attirare l’attenzione
dell’opinione pubblica. Facendo affermazioni estreme basate su poche, se non nessuna, evidenze scientifica
sanno di far breccia sui milioni di persone che usano questi prodotti. I cosmetici certificati sono piu che
sicuri ma certamente fanno notizia titoli allarmistici piuttosto che l’anonimato della sicurezza.
Il Nail Manifactures Council incita al dialogo perché è formato da persone che credono nelle evidenze
scientifiche e che da sempre sollevano domande e rispondono ai quesiti sulla sicurezza di tali prodotti e
rivede costantemente i risultati aggiornando le tematiche.
18. Gli smalti, e i cosmetici in generale, sono prodotti superflui e in
realtà non ne avremmo alcun bisogno. Ma allora perché li possediamo
tutti?
La nostra esperienza ci dice che i cosmetici giocano un ruolo importante per le persone: non aiutano solo a
vedersi meglio ma anche a sentirsi meglio. E’ ciò di cui si ha bisogno specialmente in periodi
particolarmente stressanti.
Da sottolineare poi è il grande contributo che questo settore da ai malati oncologici che si trovano ad
affrontare gli effetti della malattia e delle terapie a volte invasive.
Infine l’industria cosmetica è caratterizzata da professioniste molto attive nella formazione e nella raccolta
fondi per la ricerca e svolgono un grande lavoro che viene apprezzato: un’adolescente che impara a
prendersi cura del proprio corpo, una sposa che si prepara per il suo giorno piu importante, una donna che
vuole prendersi del tempo per se. Sono tutte persone che fanno una scelta importante per loro stessi
affidandosi a professioniste.
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19. Quali sono i numeri dell’industria della cosmetica ?
Solo negli Stati Uniti questa il volume d’affari dei cosmetici si attesta intorno a 60 miliardi ( sessanta!) di
dollari l’anno e coinvolge milioni di persone.
Nella classifica dei mestieri (parrucchieri, saloni di bellezza etc.) occupa il settimo posto su una lista di
3.000.
Le donne sono le impiegate per definizione in questo settore anche perché la flessibilità degli orari di lavoro
consente di gestire gli impegni della famiglia.
La maggior parte delle aziende sono piccole imprese che si trovano in ogni angolo e il loro successo non si
basa su una carriera scolastica formale ne su grosse abilità linguistiche ma su competenze strettamente
tecniche.
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