fondatore: giovanni martirano direttore responsabile: letizia martirano agenzia quotidiana di informazioni agra press editrice cooperativa OUTSIDER Via in Lucina 15 - 00186 ROMA Tariffa ROC: "Poste italiane spa - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (convertito in legge 27/02/2004 n. 46 ) art. 1 comma 1 DCB ROMA" www.agrapress.it ANNO LII - N. 27 giovedi' 30 gennaio 2014 SPECIALE PESCA L'Economia e la politica della pesca nel mondo STATI UNITI: I DATI DEL NOAA MOSTRANO UN CROLLO DELL'INDUSTRIA ITTICA – THE GLOUCESTER TIMES 24 gennaio 2014 – Secondo un rapporto diffuso ieri dal NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), nel 2012 la pesca demersale del Nordest ha toccato un minimo quasi storico, con cali preoccupanti degli sbarchi e dei ricavi lordi ed una continua e rapida diminuzione di navi da pesca attive. Il documento di 120 pagine - fondamentalmente un rapporto sullo "stato della pesca" - dipinge un quadro desolato sulla pesca commerciale piu' antica d'America, utilizzando le tinte piu' cupe per imprimere un netto rilievo alla crisi che sta vivendo e che sembra peggiorare sempre piu'. La pessima notizia coinvolge l'industria ittica nel suo complesso – con le catture di demersali che crollano del 24,9% a partire dalla stagione di pesca del 2011 – e Gloucester, dove i valori di sbarchi di demersali e degli sbarchi di tutte le specie ha raggiunto il minimo storico degli ultimi quattro anni nella stagione che va dal maggio 2012 all'aprile 2013. Durante questo periodo, il valore degli sbarchi di demersali a Gloucester e' sceso del 16,2%, arrivando a 14,27 milioni di dollari e il valore di tutti gli sbarchi di pesce a Gloucester sono crollati di quasi il 25%, arrivando a 32,17 milioni di dollari. Questi cali si sono verificati nonostante l'aumento incrementale dei ricavi per pesci non demersali e di un aumento del 2,7% del prezzo medio dei demersali. "Gli sbarchi di pesce non demersale e i relativi ricavi non compensano le perdite negli sbarchi di demersali e dei relativi ricavi", conclude il rapporto. "Questo perche' gli sbarchi di pesce non demersale non sono aumentati in maniera significa e perche' il prezzo medio per il pesce non demersale e' sceso al livello piu' basso negli ultimi tre anni." La notizia e' altrettanto fosca se si guarda alla riduzione delle dimensioni e della portata della flotta tradizionale per la pesca di demersali. Nel 2012 contava 764 navi, rispetto alle 776 del 2011 e alle 864 del 2010. Sempre nel 2012 la flotta contava 152 navi attive in meno rispetto al 2009. Gloucester e' stato l'unico porto del Massachusetts con un aumento del numero di navi attive per tutte le specie dal 2011 al 2012 (…). Tuttavia il porto di Gloucester e' stato anche quello in cui la flotta di pesca di demersali si e' ridotta di piu' nel 2012, perdendo nove navi, per un calo del 12,9% rispetto al 2011. (ap) - n. 27 2./.. "I pescatori attivi nel Nordest sono un gruppo in diminuzione", afferma il rapporto. "Il consolidamento nella pesca continua, poiche' i ricavi per tutte le specie e per i demersali si concentrano in un numero inferiore di navi e di affiliazioni di navi. La spinta potenziale del 2011 verso una ridistribuzione piu' equa dei ricavi derivanti dalla pesca di demersali e da quella di altre specie sembra essersi bloccata nel 2012." Applicando un'analisi statistica in base al numero di uscite in barca e giornate di assenza per uscite, il rapporto ha concluso che lo sforzo di pesca di demersali e' anch'esso in declino in tutte le classi di navi. "Lo sforzo di pesca e' generalmente diminuito nel 2012", afferma il rapporto. "Sia il numero di imbarcazioni con entrate provenienti da qualsiasi specie che il numero di navi con ricavi derivanti da pesca di demersali continuano a diminuire. Le navi da pesca per demersali escono meno in mare, con un minor numero complessivo di giorni di assenza dal porto". Il numero di pescherecci attivi che hanno fatto almeno un'uscita per la pesca di demersali e' diminuito in ciascuna delle ultime tre stagioni di pesca. Nel 2012, e' stato di 401, numero in calo rispetto ai 419 del 2011 e significativamente inferiore ai 566 del 2009. Il numero totale di uscite per la pesca di demersali, inoltre, e' in costante diminuzione dal 2009. I dati del rapporto riflettono anche l'impatto della strategia di gestione della crisi da parte del NOAA, connotata da zone di divieto e da drastici tagli alle quote assegnate per le catture di demersali, tracciando il grafico della drastica diminuzione del valore e del peso di demersali sbarcati. Nel 2012, la quantita' di merluzzo bianco sbarcato e' diminuito del 52,2% rispetto al 2011 arrivando a 6,69 milioni di pound ed e' sceso del 65,4 per cento dal 2009. Il valore di tali sbarchi e' crollato altrettanto rapidamente, da 30,93 milioni di dollari nel 2011 a 16,87 milioni dollari nel 2012. Lo sbarco di asinello e' diminuito anch'esso significativamente, mentre il calo degli sbarchi di pollack non e' stato cosi' drastico. [Sean Horgan, quotidiano – a cura di agra (press)] MESSICO: LA PESCA AL TONNO GARANTISCE UN APPORTO PERMANENTE DI PROTEINE A PREZZI ACCESSIBILI – FISH INFO AND SERVICES 24 gennaio 2014 – La Commissione nazionale dell'acquacoltura e della pesca (Conapesca) ha informato che, grazie agli effetti positivi delle misure di conservazione applicate dal Messico conformemente ai suoi impegni internazionali in materia, la flotta di pescherecci messicana ha mantenuto una quantita' stabile di catture di tonno. Questo tipo di pesca e' al terzo posto per importanza per il volume di pescato con cui contribuisce alla produzione ittica nazionale; e' al secondo posto invece per valore economico. Tra le specie pescate troviamo il tonno pinna gialla e il tonno rosso, oltre ad altre specie collegate: alalonga, palamita, il tonno obeso e il tonnetto striato nero. Il commissario nazionale dell'acquacoltura e della pesca, Mario Aguilar Sanchez, ha sottolineato l'importanza della pesca commerciale di tonno in Messico, per il suo eccezionale apporto alla produzione di alimenti per il consumo interno e per il contributo all'indipendenza alimentare e alla salute, attraverso una fornitura stabile di proteine di alta qualita' a prezzi accessibili . Il Commissario ha poi dichiarato che la pesca di tonno, che fornisce il 6% del totale delle catture, e' il terzo per importanza nell'industria ittica nazionale. (ap) - n. 27 3./.. Sanchez ha anche sottolineato che la stabilita' delle catture della flotta messicana implica che in Messico la fornitura di questo importante alimento e' garantita tutto l'anno. Il 19 gennaio, ha ricordato il capo della politica nazionale per la pesca, e' iniziata la stagione della pesca di tonno, con pescherecci con reti a senna battenti bandiera messicana in acque marine di competenza federale e internazionale, nel settore disciplinato dalla Commissione interamericana per il tonno tropicale (CITT) nell'Oceano Pacifico orientale. L'abolizione del divieto, ha poi aggiunto, consentirebbe l'avvio delle operazioni di pesca, in conformita' con le rigorose misure di gestione applicate dal paese per la pesca dei tonni e la loro conservazione, nonche' per evitare danni all'ambiente o le catture non intenzionali. Le misure di conservazione sono stabilite sia a livello nazionale che dalla CITT. [portale omonimo – a cura di agra press (gin)] SPAGNA: UNO STUDIO RICONOSCE IL RUOLO DELLE DONNE NEL SETTORE DELLA PESCA – "EL PAIS" 23 gennaio 2014 – Le donne che nei Paesi Baschi svolgono un compito ausiliario legato al settore della pesca (riparazione delle reti, scarico e confezionamento del pescato e confezionamento delle conserve) e la necessita' di riconoscere formalmente l'esistenza di queste professioni e dei diritti sociali che spettano a queste donne come lavoratrici sono presenti nella relazione approvata dalla Commissione per la pesca dell'Unione Europea allo scopo di sviluppare politiche specifiche per questi gruppi nell'ambito della politica comune della pesca. Come riportato dalla deputata Izaskun Bilbao (Partito nazionale basco, Pnv), il Parlamento Europeo ha approvato la maggior parte degli emendamenti presentati su questa linea dal Pnv che ha portato a Bruxelles la testimonianza delle interessate, "presenza che e' stata la chiave per il successo delle proposte presentate". Gli emendamenti inclusi nella proposta di risoluzione del Parlamento Europeo accolgono in primo luogo il caso specifico delle donne basche che esercitano mestieri collegati alla pesca. Espressamente e' stato incluso sia il nome (in originale rederas, neskatillas e empacadoras, ndt), sia una descrizione delle funzioni che svolgono, "confezione e riparazione delle reti, scarico e cernita del pesce pescato, lavorazione, trasformazione, confezionamento e commercializzazione del pesce o gestione delle imprese della pesca". Gli emendamenti approvati puntano anche al riconoscimento dei diritti sociali che spettano a ciascuno di questi lavori legati alla pesca. Inoltre, viene difesa l'applicazione di coefficienti che permettano di anticipare l'eta' pensionabile "a causa della fatica usurante, del lavoro notturno, del pericolo, degli orari soggetti al ritmo di produzione o alle risorse della pesca". La risoluzione invita inoltre Commissione, Consiglio e Stati membri a "regolamentare e riconoscere" le malattie professionali e il riconoscimento (di queste donne) come lavoratrici professionali con una formazione specifica. A tal fine, gli emendamenti accolti propongono che gli stati membri mettano in atto "processi per l'ottenimento di certificati di professionalita' da parte delle donne de diversi gruppi". Il Pnv ha anche ottenuto che il Parlamento abbia chiesto formalmente alla Commissione Europea che i programmi europei promuovano "iniziative imprenditoriali non legate alla attivita' di pesca nelle zone costiere che hanno (ap) - n. 27 4./.. subito perdite di posti di lavoro a seguito dell'attuazione della riforma della pesca". Izaskun Bilbao ha sottolineato giovedi' scorso che "le donne che lavorano nel settore della pesca nei Paesi Baschi sono fortunate", perche' "oggi la Commissione per la pesca ha approvato un rapporto che riconosce il loro lavoro, migliora i loro diritti, chiede di regolare la formazione e l'accesso a questi posti di lavoro e di migliorare la loro posizione nei programmi di aiuto della Commissione Europea". [quotidiano - a cura di agra press (pf)] BELGIO: 300 TONNELLATE DI PESCE FRESCO BUTTATO OGNI ANNO – "7SUR7.BE" 16 gennaio 2014 – Oltre 300 tonnellate di pesce fresco pescato lo scorso anno dai pescatori belgi, sono stati distrutti o triturati per la mancanza di interesse dei consumatori. Le Fiandre intendono promuovere le specie di pesci sconosciute al grande pubblico per ridurre questo spreco, si potra' leggere giovedi' su De Standaard e Het Nieuwsblad. Nel dicembre 2013, numerosi pescherecci sono entrati nel porto di Zeebrugge pieni di sebastes e di passere di mare. "Abbiamo avuto un totale di 15.000 chili" di pesce, spiega l'armatore Jan Couwyzer. "Un pesce eccezionale. Ma non e' atterrato su nessun piatto". Nessuna pescheria, supermercato o azienda ha dimostrato il minimo interesse per questo pesce e nessuno ha proposto un prezzo decente all'asta. Risultato: l'enorme quantita' di pesce fresco e' stato triturato per essere trasformato in farina di pesce o in mangime per cani e gatti. (…) Secondo il ministro-presidente fiammingo Kris Peeters (CD&V), che e' anche responsabile per la Pesca, 306.000 chili di pesce fresco sono stati ritirati dal mercato lo scorso anno. "Questo numero aumenta: da 192 tonnellate nel 2011 a 223 tonnellate nel 2012 e oltre 300 tonnellate lo scorso anno". Questo riguarda principalmente le specie meno conosciute come il gado barbato, la triglia, la passera di mare, la razza o il congro. [redazione, portale – a cura di agra press(g)] CANADA: OTTAWA APRE LE PORTE ALL'ESPANSIONE DELLE AZIENDE ITTICHE, LE RICHIESTE SI MOLTIPLICANO – THE VANCOUVER SUN 16 gennaio 2014 – Il governo del primo ministro Harper ha discretamente aperto le porte ad una maggiore espansione del controverso settore ittico della Columbia Britannica, nonostante gli avvertimenti della Commissione Cohen del 2012, riguardo gli effetti che gli allevamenti ittici basati su reti possono avere sul salmone selvatico. La decisione, rivelata ad ottobre dal ministro della Pesca Gail Shea agli acquacoltori, e' stata comunicata a diverse Prime Nazioni della Columbia Britannica la scorsa settimana. Un funzionario del ministero della Pesca ha dichiarato mercoledi' che Ottawa ha gia' ricevuto 11 richieste tra domande di espansione o per nuovi allevamenti ittici. La lettera del ministro spiegava che sarebbero state accettate tutte le domande, tranne quelle provenienti dall'Arcipelago delle Isole Discovery tra il fiume Campbell e la terraferma della Columbia Britannica. (ap) - n. 27 5./.. Il rapporto del 2012 del giudice Bruce Cohen sul crollo del numero di esemplari di salmone rosso del fiume Fraser nel 2009, ha sollecitato Ottawa a mantenere il divieto di nuovi allevamenti ittici in quell'arcipelago. I critici affermano che l'abolizione della moratoria del 2011 violi lo spirito del rapporto di Cohen e potrebbe causare un disastro per quanto riguarda gli stock di salmone selvatico. E hanno condannato la mancanza di trasparenza da parte del governo. Melanie Carkner, portavoce del Dipartimento della Pesca e dell'Oceano (DFO), ha dichiarato mercoledi' che il governo sta valutando nove domande per l'espansione della produzione in siti esistenti e per la creazione di due nuovi siti, per un aumento totale di 16.640 tonnellate. Il tonnellaggio si riferisce al picco massimo di pesce che le aziende hanno il permesso di avere in acqua. "Tutte le domande...continueranno ad essere valutate secondo i principi della sostenibilita' ambientale e secondo gli obblighi con le Prime Nazioni e altri portatori di interessi," ha dichiarato Carkner, che ha aggiunto che il Canada ha "alcune delle norme piu' severe" al mondo. La lettera alle Prime Nazioni della scorsa settimana si riferisce alla prima di queste nuove richieste. La compagnia norvegese Cermaq Canada Ltd. vuole espandere sensibilmente la propria capacita', passando dalle 10 alle 460 tonnellate, nella sua struttura di riproduzione a Cypress Harbour, nell'Arcipelago di Broughton, una zona di allevamento ittico intensivo vicino alla punta piu' a nord dell'Isola di Vancouver. La Cypress Harbour fornisce uova e sperma per gli allevamenti di pesce e la Cermaq vorrebbe spostare la produzione da altre attivita' a questo sito. Nella lettera il ministro Shea spiegava che il governo non mette a rischio gli stock selvatici. "Il nostro governo e' impegnato nel proteggere e conservare l'habitat dei pesci a sostegno delle risorse ittiche costiere e interne. Tuttavia mercoledi' i critici hanno spiegato che la decisione di Shea non tiene conto degli avvertimenti della Commissione Cohen riguardo ai rischi dell'allevamento ittico, avvertimento che si applica a tutti gli stock di salmone della Columbia Britannica, anche se il giudice e' stato limitato nel formulare raccomandazioni solo in merito al salmone rosso del fiume Fraser. "La decisione di espandere pratiche di acquacoltura distruttive in qualunque zona lungo la costa della Columbia Britannica rappresenta un profondo tradimento delle preoccupazioni sollevate dall'inchiesta di Cohen," ha dichiarato Craig Orr, direttore esecutivo della Watershed Watch Salmon Society (associazione canadese che si occupa delle protezione del salmone selvatico, NdT). "Per i nostri territori non stanno applicando i principi di Cohen, che hanno portato a tale moratoria (per le Isole Discovery)", ha dichiarato Bob Chamberlain, consigliere capo della Prima Nazione Kwikwasutinuxw Haxwa'mis, che si trova a Gilford Island nell'Arcipelago di Broughton. Orr ha sottolineato che il salmone argentato, ma in particolare i giovani salmoni rosa e keta, sono molto piu' giovani del salmone rosso del fiume Fraser quando attraversano le aree di allevamento ittico. Spiega che i salmoni rosa e i keta pesano mediamente "a malapena un grammo" quando abbandonano i fiumi e attraversano queste aree, e che la loro taglia e' un decimo di quella di un giovane salmone rosso del Fraser che affronta le stesse sfide nell'area delle Isole Discovery. I critici condannano inoltre la mancanza di trasparenza. Ottawa non ha emesso un solo comunicato stampa sulla decisione riguardante gli allevamenti ittici, nonostante un imponente numero di dichiarazioni a partire da ottobre su qualsiasi argomento, dal nome deciso per un nuovo hovercraft nella (ap) - n. 27 6./.. Columbia Britannica alla donazione di una vecchia imbarcazione della Guardia Costiera canadese a Nunavut. L'unico commento pubblico di Shea e' stata un'affermazione ad ottobre relativa al fatto che la moratoria sulle Isole Discovery sarebbe continuata a tempo indeterminato. Una portavoce, alla domanda se Shea avesse mai parlato pubblicamente o rilasciato dichiarazioni riguardo al fatto che la moratoria sarebbe stata invece sospesa altrove, ha risposto in una email che il ministro "ne ha parlato apertamente". Tuttavia, non e' stata in grado di produrre nessun comunicato stampa, nessuna dichiarazione o citazione nei media della Columbia Britannica a sostegno della propria affermazione. Secondo uno dei critici del governo, questi avrebbe deliberatamente minimizzato la decisione dello scorso ottobre per evitare polemiche al riguardo. "Vi e' un problema di trasparenza," ha dichiarato John Werring, consulente di scienze strategiche alla David Suzuki Foundation (un'organizzazione ambientale no profit, NdT). "Mostra chiaramente la direzione che il governo sta prendendo riguardo all'acquacoltura. Non vogliono nessuna opposizione ai propri piani e sospetto che la loro riluttanza nel rilasciare questa informazione al pubblico sia un modo per ammutolire qualunque tipo di preoccupazione che potrebbe essere espressa da persone che si oppongono all'espansione di quell'industria nella Columbia Britannica." Nel 2011, mentre Cohen conduceva la propria inchiesta, il governo federale ha ordinato una moratoria su nuove aziende ittiche o sull'espansione di quelle esistenti che "potrebbero portare ad un aumento significativo dell'impronta ambientale". Se da un lato Cohen ha concluso l'inchiesta affermando che non vi e' nessuna "pistola fumante" da incolpare riguardo al crollo degli stock di salmone rosso del fiume Fraser del 2009, dall'altro ha espresso preoccupazione riguardo il rischio che gli allevamenti ittici oceanici potrebbero mettere a rischio il salmone selvatico attraverso la diffusione di malattie e pidocchi di mare. "Accetto la prova che le pratiche di gestione adottate all'interno delle reti sono intese a ridurre, per quanto possibile, il rischio di malattia e a mantenere in salute sia il pesce d'allevamento che il pesce selvatico", conclude Cohen. "Tuttavia, sulla base delle informazioni in mio possesso, non posso determinare se tali misure garantiscono che il rischio di danni gravi, dovuti a malattie e al trasferimento di agenti patogeni, sia minimo." Cohen ha scelto l'area delle Isole Discovery, dove la moratoria rimane, perche' si trova sulla rotta del giovane salmone rosso che abbandona il fiume Fraser, e perche' possiede la piu' elevata concentrazione di allevamenti ittici. Quei pesci sono piu' giovani e sono quindi visti come piu' vulnerabili rispetto a quelli che successivamente passano attraverso l'Arcipelago Broughton. Cohen ha inoltre richiesto piu' ricerca a livello federale sugli effetti degli allevamenti ittici sugli stock selvatici, e ha inoltre affermato che il DFO e' in conflitto di interessi dato che da un lato deve proteggere gli stock selvatici e dall'altro promuovere l'allevamento ittico. Mentre il governo Harper ha completamente ignorato il consiglio di Cohen di porre fine al ruolo promozionale [del DFO], ad ottobre Shea ha sottolineato in una dichiarazione che il governo sta investendo enormemente nella ricerca. Ha poi citato il budget del 2013 di 57,5 milioni di dollari su cinque anni per "rafforzare la nostra protezione ambientale nel settore dell'acquacoltura attraverso la scienza, un regime normativo migliorato e un miglior sistema di segnalazione." (ap) - n. 27 7./.. Il bilancio comprendeva anche un programma per sostenere i partenariati di conservazione di pesca sportiva. Il governo ha inoltre potenziato il finanziamento alla Pacific Salmon Foundation (organizzazione no profit canadese a tutela del salmone del Pacifico, NdT] di 1 milione di dollari annuali. [Peter O'Neil, quotidiano – a cura di agra press (gin)] SPAGNA: MENO DEL 2% DEL PESCATO CONTIENE ALTI LIVELLI DI METALLI - "EL PAIS" 14 gennaio 2014 – Il gattuccio, il pesce spada, le cozze e i fasolari sono le specie di pesci e molluschi che accumulano maggiori quantita' di metalli tossici, come il mercurio e il piombo, secondo uno studio del Dipartimento di tossicologia e medicina legale dell'universita' di Granada. Al contrario, il pangasio, tradizionalmente considerato una delle specie piu' contaminate, e il merluzzo surgelato sono le due (specie) piu' sicure per il consumo, secondo lo studio. I ricercatori del lavoro, il piu' ampio fatto finora in Spagna, hanno analizzato 485 campioni di 43 specie provenienti da bacini di pesca spagnoli, europei e di altri paesi esportatori di pesce. La concentrazione media di mercurio, cadmio, piombo, stagno e arsenico - i metalli piu' tossici, secondo l'Agenzia spagnola per la sicurezza alimentare - era al di sotto dei limiti consentiti dall'Autorita' europea per la sicurezza alimentare. Solo sei campioni (1,24 %) hanno superato i limiti massimi consentiti. L'autore principale della ricerca, il docente di tossicologia Fernando Gil Hernandez, consiglia, soprattutto per donne incinte e bambini, di "diversificare il consumo di pesce e frutti di mare e di non limitare il consumo di nessuna specie in particolare". [quotidiano - a cura di agra press (pf)] GRAN BRETAGNA: LA RIFORMA ITTICA DELL'UNIONE EUROPEA VERRA' ATTUATA A PARTIRE DA QUESTO MESE - "FOOD MANUFACTURE" 12 gennaio 2014 – Il pacchetto di riforme della Politica Comune della Pesca (PCP) iniziera' a essere attuato questo mese, e segnera' un punto di svolta storico nell'istituzione di una gestione delle risorse ittiche dell'Unione Europea. Annunciato, lo scorso mese, dalla Commissione Europea, dopo tre anni di negoziati, gli obiettivi chiave del pacchetto comprendono misure tese a fermare l'eccessiva produzione, e un divieto di rigetto in mare del pesce. Secondo alcune statistiche della Commissione Europea, quasi un quarto di tutto il pesce catturato all'interno delle acque territoriali dell'Unione viene rigettato in mare vivo, o morto, e "di solito, perche' appartenente a specie, o di dimensioni, indesiderate", ha ricordato la Commissione Europea. Per mettere fine a questa pratica, che attualmente non e' vietata, i pescatori dovrebbero scaricare almeno il 95% delle loro catture. Tuttavia, il pesce catturato che presenta "dimensioni piu' contenute" non dovrebbe entrare nella catena alimentare umana, ma dovrebbe, invece, essere utilizzato nella produzione di farina di pesce, o finire nella discarica. "Stiamo, tuttavia, cercando di evitare che il pesce non desiderato venga catturato", ha dichiarato Andrew Kuyk, direttore della sostenibilita' presso la Food and Drink Federation (FDF). "Quando un pescatore si accorge di catturare pesce che non vuole catturare, e di essere in procinto di raggiungere la sua quota, dovra' fermarsi". (ap) - n. 27 8./.. E' essenziale modificare il nostro comportamento, ha aggiunto Kuyk, sottolineando come non sia saggio risolvere il problema del "rigetto in mare", creando un altro problema, come lo scarico del pesce indesiderato. In base alle riforme approvate, i pescatori dovranno, inoltre, rispettare, per legge, il rendimento massimo sostenibile di particolari scorte ittiche, e catturare non piu' di quanto una specie possa riprodursi in un anno. George Eustice, ministro della Pesca, ha dichiarato che la riforma mettera' fine alla "deplorevole" pratica del rigetto in mare di pesce perfettamente edibile. La riforma ha, inoltre, significato un nuovo capitolo per la Politica Comune della Pesca, e rendera' piu' sostenibile l'attivita' ittica, ha aggiunto. Anche le disposizioni normative concernenti l'etichettatura del pesce sono state riviste, e quest'ultima dovra' contenere informazioni sulla zona di cattura, e sul tipo di attrezzatura utilizzata, al fine di informare meglio i consumatori. Le riforme alla Politica Comune della Pesca sono state accolte positivamente dal Seafood Group della Food and Drink Federation, che ha sottolineato come la cornice giuridica costituisca un vero punto di svolta. La riforma dovrebbe, infine, indirizzare la gestione delle aree di pesca dell'Unione Europea verso un futuro piu' sostenibile, consentendo loro le di conservare e di ricostituire "un'importante fonte rinnovabile di alimenti, a beneficio degli attuali e dei futuri consumatori", ha detto la FDF. [Nicholas Robinson, portale – a cura di agra press] FRANCIA: PECHINO REPLICA A WASHINGTON - LE FIGARO 10 gennaio 2014 – Dopo le critiche americane, le autorita' cinesi hanno oggi difeso le nuove restrizioni imposte sulla pesca nelle acque del mare di Cina meridionale, affermando che erano conformi al diritto internazionale. Queste restrizioni, imposte dalla provincia insulare di Hainan, sono entrate in vigore il primo gennaio e stabiliscono che le navi da pesca straniere debbano ottenere un permesso prima di poter entrare nelle acque che rientrano sotto la giurisdizione della provincia. Washington ha ritenuto che queste restrizioni fossero atti "provocatori" e che potessero rivelarsi "pericolose", cosa che ha provocato oggi una replica del ministero degli Affari Esteri cinese. Il governo cinese "ha il diritto e la responsabilita' di fissare delle regole per le isole e le barriere coralline in questione, cosi' come per le risorse non biologiche" come e' previsto dal diritto internazionale e dal diritto cinese, ha dichiarato Hua Chunying, portavoce del ministero degli Affari Esteri. "Da piu' di trent'anni, le leggi e le regolamentazioni cinesi sulla pesca sono sempre state applicate normalmente, e non hanno mai provocato tensioni", ha aggiunto durante la conferenza stampa quotidiana del ministero. Un'organizzazione di pescatori vietnamiti, affiliata al governo di Hanoi, ha criticato le nuove regolamentazioni cinese e a Manila le autorita' filippine sostengono che facciano salire le tensioni nella regione. Per il portavoce del Dipartimento di Stato americano Jen Psaki, "L'adozione di queste restrizioni sulle attivita' di pesca di paesi terzi in alcune zone contestate del mare di Cina del Sud e' un atto provocatorio e potenzialmente pericoloso". [quotidiano – a cura di agra press (gin)] (ap) - n. 27 9./.. GRAN BRETAGNA: LA TECNOLOGIA ISRAELIANA DESTINATA A RIVOLUZIONARE L'ALLEVAMENTO DI GAMBERI DELL'INDIA-"THEFISHSITE.COM" 9 gennaio 2014 – Un progetto per l'allevamento di gamberi d'acqua dolce – basato su un nuovo metodo biotecnologico, sviluppato in Israele, e suscettibile di triplicare la produzione di questa varieta', in India – e' stato avviato a livello commerciale nel Kerala, con il sostegno della Marine Products Export Development Authority (Mpeda). Sviluppato dal professore Amir Sagi, della Ben Gurion University del Negev, in Israele, il nuovo metodo consente ai produttori di allevare una popolazione di gamberi maschi, che, nel giro di sei mesi, diventeranno tre volte piu' grandi, rispetto agli esemplari femmina, senza alcuna modificazione genetica, o l'utilizzo di composti chimici, o di ormoni, secondo quanto riportato dal quotidiano Times of India. L'agenzia sta portando avanti questi progetti a Manikonda, vicino a Vijayawada, in collaborazione con il Rajiv Gandhi Centre for Aquaculture (RGCA), e i risultati sembrano essere piuttosto promettenti. Ora la Mpeda ha avviato l'allevamento commerciale utilizzando il nuovo metodo in un'azienda privata di Muthalamada, nel distretto di Palakkad. "Con questa nuova tecnologia, un produttore agricolo potrebbe ottenere 2-3 tonnellate di gamberi d'acqua dolce per ogni ettaro di azienda agricola l'anno, per un valore di oltre 500 rupie al chilo. Se questa tecnologia venisse implementata su 2.000 ettari di terra agricola disponibile nel Kerala, potrebbe generare entrate per 2 miliardi di rupie l'anno", ha dichiarato Shaji. "L'India e' il primo paese a utilizzare questa tecnologia, che verra', ora, introdotta anche in Vietnam, in Cina e in Myanmar", ha dichiarato Sagi, che e' consulente della RGCA, e che supervisiona i progetti in corso nell'Andhra Pradesh. [portale – a cura di agra press] SPAGNA: IL DECLINO DELLE SARDINE MINACCIA L'ECOSISTEMA DEL PACIFICO AMERICANO - "EL PAIS" 8 gennaio 2014 – Pellicani, leoni marini, uccelli e molti altri predatori che dipendono dalle sardine per il proprio sostentamento vitale sono stati colpiti dal forte calo di questo pesce azzurro sulle coste del Pacifico. Le ragioni del declino sono incerte. Gli esperti sanno che la popolazione e' molto fluttuante, ma il numero e' sceso a livelli mai visti dopo il crollo dell'industria delle sardine sulla costa occidentale, a meta' del secolo scorso. Dagli anni quaranta gli scienziati stanno discutendo in che misura le cause del declino siano dovute alla ciclicita' intrinseca dell'oceano o alla pesca eccessiva. "E' un problema scientifico molto difficile da risolvere", dice Russ Vetter, direttore del National Marine Fisheries Service. "La popolazione di sardine di Peru', Cile e Giappone oscilla anche a causa dei cambiamenti del tempo ogni 50 o 70 anni, ma bisogna tenere conto del sovrasfruttamento. Sulla costa occidentale (del Pacifico) la pesca e' stata meno aggressiva e per questo costituisce uno degli stock ittici piu' importanti del mondo", spiega. A suo parere, "uno dei fattori andrebbe cercato nelle naturali variazioni del ciclo dell'oceano, conosciuto come "Oscillazione decennale del Pacifico", che negli ultimi anni ha portato fino alla costa occidentale acque fredde ricche di nutrienti. Mentre queste condizioni hanno portato a un boom per specie come i calamari, (ap) - n. 27 10./.. altre specie come le sardine sono state danneggiate. Dal 2006 la loro popolazione ha registrato un calo del 72%". Nel mese di novembre la cattura di sardine e' stato limitata a piu' di due terzi, anche se diversi gruppi ambientalisti avevano chiesto di fermare completamente la pesca. Le sardine, ad alto valore nutrizionale per altre specie, sono essenziali per preservare l'equilibrio nella catena nutritiva marina, in quanto costituiscono la base alimentare per i pesci piu' grandi e per balene, foche e uccelli marini. Lo sanno molto bene al National Marine Fisheries Service, dove i biologi hanno contato l'anno scorso 1.600 cuccioli di leone marino malnutriti sulla sabbia nelle spiagge di Santa Barbara e San Diego, nel sud della California. La ricerca condotta ha concluso che la causa era nel latte delle madri che allattavano la prole perche' (esso) non aveva avuto abbastanza sostanze per nutrire (i cuccioli), data la scarsita' di sardine e la loro sostituzione con specie dal potere nutritivo inferiore. I biologi hanno anche osservato segni di esaurimento per fame tra i pellicani delle Channel Islands, nella California del Nord. Questa specie e' stato gia' elencata tra quelle minacciate di estinzione negli anni settanta a causa dell'uso di pesticidi (Ddt) nei campi. Nel 2009 erano riusciti a recuperare e ora ci sono 150mila (esemplari) che vivono nella West Coast. Ad accusare la crisi sono anche i pescatori, che hanno visto le catture diminuire di giorno in giorno e che devono andare sempre piu' lontano per trovare qualcosa da catturare nelle loro reti. Non e' la prima volta che la popolazione di sardine si e' drasticamente ridotta. Le statistiche del Southwest Fisheries Science Center mostrano come negli anni '40 del secolo scorso l'industria, un'importante fonte di reddito sulla West Coast, con epicentro nella baia di Monterey, fosse crollata. Nel 1936 le catture erano pari a 700mila tonnellate, ma le catture abusive avevano portato (la specie) sull'orlo dell'estinzione alcuni anni piu' tardi. A meta' degli anni '60, la California ha deciso una moratoria sulla pesca che e' durata per 18 anni. La specie ha recuperato la sua consistenza ma mai ai livelli del suo massimo splendore. Nel 1999 le catture di sardine, per la prima volta dal 1940, sono arrivate fino a un milione di tonnellate. Mentre lo scorso anno il calo ha portato la pesca commerciale a ridursi fino al 70%. [Vicenta Cobo, quotidiano - a cura di agra press (pf)] CAMBOGIA: LE ESPORTAZIONI ITTICHE CRESCIUTE DEL 10% DAL 2013 - "PHNOMPENHPOST.COM" 3 gennaio 2014 – Nel 2013, la produzione ittica della Cambogia ha registrato un incremento del 10%, rispetto all'anno precedente, secondo i dati diffusi dal Ministero dell'Agricoltura, delle Risorse Forestali e della Pesca. Lo scorso anno, la produzione ha raggiunto le 730.000 tonnellate, ha reso noto, ieri, Nao Thouk, direttore del dipartimento della Pesca del ministero. Nello specifico, si sono avute 550.000 tonnellate di pesce fresco, 100.000 tonnellate di crostacei, e 80.000 tonnellate di varieta' di pesce allevate attraverso il sistema dell'acquacoltura. Thouk ha aggiunto che la Cambogia ha, inoltre, importato pesce dall'estero per rifornire i suoi hotel e i suoi ristoranti. Lo scorso anno, il paese ha esportato 20.000 tonnellate di pesce. (ap) - n. 27 11./.. Nello stesso periodo, livelli elevati di precipitazioni e di inondazioni hanno portato alla piu' grande cattura di pesce, hanno confermato i pescatori. Ma Om Savath, direttore esecutivo della Cambodia's Fish Action Coalition, ha spiegato che l'aumento non e' cosi' alto come potrebbe essere, e che la pesca non regolamentata costituisce un ostacolo. Molti dei pescatori con i quali Savath e la sua organizzazione hanno parlato, hanno registrato un volume maggiore di catture, ma si sono lamentati dello stato non regolamentato del loro settore. "Fino a questo momento, l'attivita' ittica illegale costituisce ancora un problema", ha detto Savath, aggiungendo che se verranno adottati provvedimenti tesi ad inasprire i controlli, gli allevatori ittici autorizzati produrranno maggiori quantita' di pesce, destinate al consumo locale e alle esportazioni. [portale – a cura di agra press] NOTIZIARIO TRASMESSO ALLE 15:00 E' vietata la riproduzione totale o parziale e la distribuzione con qualsiasi mezzo delle notizie di AGRA PRESS, salvo espliciti e specifici accordi in materia con citazione della fonte. I TESTI CITATI SONO DISPONIBILI CON RIFERIMENTO AL NUMERO DI NOTIZIA Tel 0668806721 - fax 0668807954 - email [email protected]
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