Attrezzature Visti per voi Emanuele Zara C4: pale Red Falcon Vanno come treni… senza fare fatica Si tratta di una profonda rivisitazione tecnica delle conosciutissime Falcon. Cambiano infatti l’angolo piede/pala, ora a 29 gradi, la lunghezza, la larghezza ed evidenziano una diversa laminazione degli strati di carbonio T700, ora in una gradevole veste. Risultato: una spinta esuberante a fronte di un ridotto dispendio energetico Prova in mare M entre sono a bordo del gommone ammiro le mie Red Falcon montate sulle scarpette Stingray. E la terza volta che le indosso, le prime due uscite sono avvenute da terra, a causa delle cattive condizioni del mare, e dunque non ero riuscito a testarle a fondo. Ora, approfittando di una piccola parentesi di alta pressione, mi trovo al largo, su una cigliata che mi ha riservato sempre incontri emozionanti. La nuova trama del carbonio è indubbiamente piacevole e aggressiva, con le grosse quadrettature dell’ordito. Il logo Red Falcon e quello trasversale e gigante C4 sono inglobati in fase di stampaggio direttamente nel composito. 8 L e nuove pale Red Falcon della C4, presentate sul numero di gennaio della rivista, rappresentano l’evoluzione delle “vecchie” Falcon, il modello in carbonio che ha fatto la storia dell’apnea moderna. Nel tempo sono infatti tantissimi i pescatori in tutto il mondo che le hanno adoperate e ne sono rimasti entusiasti. Le Red Falcon sono le ultime nate in casa C4, dopo le Falcon e le Falcon Vgr, e “promettono” di fornire prestazioni superlative. Appena ricevuta la versione di durezza 25 ho apprezzato la linea estetica, hanno un’immagine pulita ma al contempo Le infilo ai piedi e mi butto. Non abbiamo ancorato esattamente sulla verticale della risalita e quindi percorro una cinquantina di metri verso il punto; mentre pinneggio faccio mente locale delle precedenti uscite. A terra, alcuni giorni prima, avevo incontrato mare grosso e forte corrente, ma con le Red Falcon ai piedi non ho avuto il minimo problema a tirarmi fuori dai guai. Una pala che grazie alle sue particolarità permette di avanzare con poco impegno e una grandissima risposta elastica. La pinna reagisce in maniera fluida, precisa e lineare. La cosa che trovo curiosa è che la spinta si rivela maggiore rispetto alle mie aspettative e all’impegno fisico una motivazione, si adotta una modifica solo se porta benefici tangibili e subito percepibili da chiunque. Per arrivare a questo, prove ed esperimenti non si contano. E non tutto è visibile e riscontrabile maneggiando l’attrezzo; per apprezzare le sue funzionalità bisogna provarlo. Un esempio? Le Red Falcon possiedono una laminazione speciale degli strati di carbonio T 700, che la C4 ha denominato DPC, una soluzione che dà origine a una doppia curva parabolica, un modo ingegnoso per muoversi in acqua con meno fatica… LE PARTICOLARITÀ DELLA Ogni volta che mi trovo a recensire un prodotto della C4 resto coinvolto in tanti ragionamenti perché, pinna o fucile che sia, hanno sempre qualche “particolarità”, qualche “diavoleria” che in acqua mostra una resa particola- NUOVA PALA. La prova in breve • Condizioni del tempo: variabile • Visibilità: circa 10 metri • Temperatura: 14, 16 gradi SCHEDA TECNICA Materiale: composito resina epoxy e 100% carbonio T700 Dimensioni pala: lunghezza mm 860, larghezza mm 207 Angolo pala/piede: 29 gradi Water rails: a profilo costante Durezze disponibili: 25 (soft), 30 (medium), 40 (hard) Peso: 380 gr circa (25) re. E le Red Falcon non fanno eccezione. Uno le prende in mano, prova a fletterle, prova a girarle sottosopra e non riesce a capire fino in fondo quali curatisssima, come d’altronde l’azienda ci ha abituati nel corso degli anni. L’altra caratteristica che mi ha fatto pensare è stata la dimensione e lo sviluppo della pala, abbastanza lunga e con un angolo d’innesto della scarpetta decisamente accentuato, una nuove tematica su cui riflettere e provare. A riguardo Marco Bonfanti mi ha spiegato che dietro ogni scelta c’è profuso. Cerco di spiegarmi meglio. Le pale lavorano ben immerse e quando si dà la calciata, l’attrezzo si flette e torna in posizione rapidamente, con un movimento quasi “automatico”: effettua una doppia S che fa progredire a notevole andatura. Non c’è derapage, la pala non tende ad avvitarsi sul proprio asse, neppure forzando la falcata e nonostante i bordi guida acqua non siano sviluppati in altezza. L’angolo accentuato rende naturale il nuoto, e la risposta è ottima! Un progetto curato e finalizzato a rendere fluida la pinneggiata. E in questo quadro, a dirla tutta, mi sembra sia la scarpet- ta l’elemento debole proprio a causa delle prestazioni esuberanti della Red Falcon! Compio due o tre pinneggiate adottando una falcata corta e distanzio subito il mio compagno di avventure; mi vede schizzare in avanti e non regge l’andatura! Gliele passo, e la situazione si inverte: quanto viaggiano queste nuove pale. Vai velocissimo senza dover spingere come un ossesso! Guardo sotto e, a malapena, distinguo l’orlo di grotto. È coperto in parte dalla posidonia, ma la roccia chiara s’intravvede poco più in là. Mentre scendo capisco subito le enormi potenzialità delle Red Falcon, che hanno nel nuoto verticale la loro massima espressione. In questo campo e 9 Attrezzature sono state le motivazioni che hanno spinto l’azienda lombarda a rivedere la laminazione del tessuto di carbonio, la lunghezza, la larghezza, l’angolo di inclinazione della pala. Meno male che il buon Bonfanti mi viene in aiuto e mi spiega nel dettaglio ogni scelta progettuale. La pala nasce da ulteriori studi sulle articolazioni del piede e della gamba, sulla cinematica della pinneggiata: la decisione di produrre un attrezzo con queste peculiarità tecniche, e quindi di rifare tutti gli stampi (con costi conseguenti), nasce perché si è valutato che il pescatore riesce a pinneggiare più efficacemente grazie a una riduzione dell’attrito idrodinamico del suo corpo immerso, avendo un angolo del piede pari a 29 gradi e abbinando questa scelta agli altri parametri delle pale. La combinazione dell’angolo a 29 gradi, della lunghezza, della larghezza e della curvatura delle pale in acqua, produce l’efficacia che si raggiunge solo con l’insieme di tali caratteristiche. Le dimensioni delle Red Falcon (860 millimetri di lunghezza e 207 di larghezza) sono state accordate con la laminazione DPC (Double Parabolic Curve), e i water-rails a profilo costante, garantendo alla pala le migliori performance. Come volevasi dimostrare: a tutto c’è una risposta… IL MONTAGGIO. Le Red Falcon sono pale a innesto universale. Con le calzate Stingray della Testati per voi DIAMO I NUMERI Davvero elevato. La superficie mostra una stratificazione delle fibre Livello regolare, un look elegante e gradevole; i water-rails a profilo costante e i di finitura profili a T in gomma sono ben applicati sui laterali Molto buona. La caratteristica che stupisce principalmente è la facilità di conduzione unita a una resa ottima, in certi casi addirittura “esuberante”: la pinna sta immersa, non derapa, non si avvita su se stessa, rende con poco sforzo Queste pale sono nate soprattutto per le discese e le risalite; nello Stacco dal dal fondale bisogna considerare che sono un po’ lunghette e fondo e nuoto stacco occorre prestare un minimo di attenzione a non farle strisciare, ma appena in verticale prendono l’acqua la progressione è entusiasmante. E per nulla faticosa Effettuando trasferimenti a nuoto di una certa distanza e ripetendo una Grado di serie di tuffi in verticale, le Red Falcon (durezza 25) non stancano affaticamento lunga assolutamente ma, al contempo, spingono in maniera fluida e precisa 216 euro la coppia, un prezzo che si ha nei negozi che hanno aderito alla • Rapporto C4 dell’equisconto. Una pala che rappresenta un sicuro punto di qualità/prezzo politica riferimento sul mercato Resa in superficie Legenda: i giudizi vanno da un minimo di uno a un massimo di sette Omer devo dire che la sinergia tra gli elementi è valida. Un po’ più delicato è stato il montaggio con altre tipologie di scarpa, ad esempio con le nuove Cressi Gara Modular, a causa dell’angolo di ben 29 gradi, una piega che costringe i longheroni a inclinarsi verso il basso. In ogni caso l’abbinamento migliore l’ho riscontrato con scarpette non troppo rigide, soprattutto nella porzione anteriore, nel fine soletta e nell’attacco dei longheroni. È bene, poi, bloccare le pale sulle costolature laterali: la spinta degli attrezzi è a dir poco esa- gerata e oltre alle clip presenti, ad esempio, sulle calzate della Omer, consiglio di stabilizzare il fermo incollando il terminale con qualche goccia di ciano acrilato specifico per gomma. La C4 sconsiglia di forare le Red Falcon in quanto si viene a perdere la garanzia. ■ Prova in mare e 10 eccellono e l’andatura rapida si apprezza in tutta la sua potenza. La discesa è silenziosa, veloce e, giunto a una dozzina di metri, mi fermo e mi lascio sprofondare. Allargo appena le gambe e inclino le pinne: l’andatura rallenta e mi appoggio a fianco di una cresta sormontata da un branco di occhiate. La manovra mi riesce particolarmente bene, probabilmente per la lunghezza delle pale che fungono da timoni. Nonostante il periodo so che girano le ricciole, pesci di peso discreto per la stagione, attorno ai 5/6 chili. La mangianza è tranquilla, dopo la posta mi stacco dal fondo e inizio la risalita. Che dirvi? Che sono fantastiche e ti fanno viaggiare come treni. L’unica l’appunto che mi sento di muovere è relativo all’ingombro. All’inizio si tende a toccare qualche pietra con la punta della pinna; avviene soprattutto nella giravolta e nei passaggi un po’ stretti, ma la spinta poderosa fa subito dimenticare tutto e apprezzare i metri e metri guadagnati senza dover forzare l’andatura. Sono infatti concentrato a sentire lavorare le pale quasi automaticamente, in modo fluido e lineare, precisissimo. Che bella risposta! È un piacere riprovare i tuffi. Dopo aver scorso per un centinaio di metri il crinale arriva anche una cattura, un pelagico di cinque chili che resta infilzato per il lungo. Senza reazione alcuna.
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