Comunicato Stampa AIOP su nuove tariffe ospedaliere

COMUNICATO STAMPA
29.10.2014
Associazione Italiana Ospedalità Privata Regione Emilia-Romagna
La Sanità Privata ospedaliera replica alla Regione
Apprendiamo dagli organi di stampa odierni che la Regione Emilia Romagna,
in replica a quanto da noi affermato ieri, accusa l'AIOP di non essere stata ai patti
avendo ignorato che l'intesa del 2014 prevedeva già i sacrifici in termini di tariffa
come corrispettivo di un aumento di budget. Trattandosi di affermazioni destituite
di ogni fondamento ci accingiamo a replicare manifestando un forte stupore per
simili atteggiamenti ed una punta persino di amarezza per come si sono messe le
cose.
Non è vero che il budget è stato aumentato, ma è stato solo restituito quanto
ridotto nel 2013 con la spending review regionale del 5% aggiuntiva rispetto a
quella nazionale (1%), che avevamo accettato a fronte della promessa, scritta nelle
carte, che se il fondo sanitario nazionale fosse stato ripristinato, come è accaduto
nel 2014, il taglio sarebbe stato restituito, con un grazie per aver contribuito a
superare le difficoltà del 2013 e non con un taglio tariffario retroattivo e
rudimentale. Senza contare che le tariffe a DRG per acuti erano state già ridotte nel
2013.
Non è vero che occorreva ripristinare la tariffa massima nei rapporti tra
Regioni per la mobilità dei pazienti perché il patto sulla salute prevede al punto 9.2
che un accordo tra Regioni dovrà stabilire alcune regole, ma per ora non vi è altro
accordo che quello sulla TUC 2012 (tariffa unica convenzionale), che è di tutt'altro
tenore ed in base al quale i produttori pubblici e privati hanno confidato di poter
essere remunerati. Ciò è tanto vero che ci risulta che anche le aziende ospedaliere
pubbliche stanno manifestando la loro contrarietà ad un provvedimento retroattivo
che le danneggia e che è stato colto anche da loro come un fulmine a ciel sereno.
Non è vero che le tariffe massime sono un tetto insuperabile perché il
Consiglio di Stato in una recente sentenza ha stabilito che scadranno
inderogabilmente nel 2014 (tra due mesi !) e che dal prossimo anno dovranno
essere stilate sulla base dei costi effettivi e non sulle base di remunerazioni ferme al
1996, come accade ora per la riabilitazione e per la lungodegenza, vero nodo degli
attuali problemi. Infine non è vero che la mobilità per tali prestazioni esporrebbe la
Regione ad un rischio economico perché, ad esempio, le due strutture di Bologna
colpite profondamente (Bellombra e S. Viola) hanno una mobilità attiva quasi
inesistente.
Allora di cosa stiamo parlando: sulla riabilitazione ortopedica, materia
particolarmente interessata dall'intesa con la regione per il 2014, si era giunti ad un
sostanziale accordo, che non falcidiava tutta la lungodegenza e tutta la
riabilitazione; anzi la Direzione Generale aveva promesso di poter considerare un
innalzamento per la riabilitazione estensiva rispetto alla lungodegenza, non un
generale ribasso di entrambe del 12%, come è avvenuto!
Ufficio Stampa AIOP Emilia-Romagna
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