COMUNICATO INCONTRO AL MIUR SUL PIANO DI FORMAZIONE CLIL Lo scorso 8 maggio il Presidente nazionale Marotta ha partecipato, su invito della Direzione Generale per il personale scolastico, all’incontro sul Piano Nazionale di formazione CLIL, che si è tenuto presso la Sala della Comunicazione del Ministero dell’Istruzione e che ha visto la presenza dei rappresentanti di tutte le Associazioni Professionali e Disciplinari. L’intento dichiarato del MIUR era quello di “condividere il quadro complessivo delle azioni svolte e da svolgere in merito all’attività di formazione linguistica e metodologica, nel quadro di un approfondimento complessivo sugli obiettivi formativi del progetto CLIL e acquisire proposte e contributi da parte delle Associazioni nell’ottica di una proficua collaborazione tra tutti gli attori impegnati nello sviluppo della professionalità del personale della scuola”. Com’ è noto, già dall’anno scolastico 2012‐2013 le classi terze dei Licei Linguistici hanno dovuto introdurre, ai sensi del Regolamento di riordino dei Licei n.89/2010, la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), che consiste nell'insegnamento di una disciplina non linguistica (DNL) in lingua straniera. Dal prossimo anno scolastico il CLIL interesserà le classi quinte dei Licei, degli Istituti Tecnici e dei Licei Linguistici (con un fabbisogno previsto a regime di ca. 15.850 docenti). Nel corso della mattinata è stato presentato il Piano di formazione CLIL, che ha preso il via tra mille difficoltà soltanto da poche settimane. Dopo la prima fallimentare esperienza di formazione affidata all’INDIRE nel 2010 (che avrebbe dovuto formare 1200 docenti), si è scelta nel 2013 la strada dell’affidamento alle 145 scuole capofila che si sono candidate a gestire i corsi. Il piano verrà attuato con il supporto di 85 Università che hanno dichiarato la disponibilità a realizzare la formazione. La Direzione Generale ha chiarito che: solo 2146 istituzioni scolastiche hanno iscritto regolarmente i docenti aventi diritto; mancano all’appello 450 scuole che, se pur interessate all'attivazione dell'insegnamento del CLIL dal prossimo anno, non hanno fatto pervenire alcun nominativo; il fabbisogno di docenti preposti alle discipline CLIL a regime sarà di circa 18.000 unità; i candidati finora iscritti dalle istituzioni scolastiche ai corsi di formazione sono 8.661; i posti a disposizione sulla base del budget assegnato al progetto sono solo 8000. In questo panorama di evidente ritardo dell’operazione (la formazione è partita solo per il 60% dei corsi autorizzati e finanziati), spicca il dato positivo della Calabria e quello assolutamente negativo della Lombardia e della Toscana. Una curiosità riguarda le classi di concorso dei docenti iscritti ai corsi: per i Licei prevalgono i docenti di Matematica, Storia e Scienze; per i Tecnici i docenti di Economia, Informatica e Diritto. Il piano di formazione CLIL è di per sé abbastanza ambizioso, perché presuppone che i docenti iscritti conseguano al termine del percorso una competenza linguistica e metodologica di livello C1 per insegnare la loro disciplina in L2. Per giungere ad un livello così alto i docenti dovranno conseguire dapprima una competenza B2 certificata, dal momento che il livello di competenza in L2 presentato in ingresso dalla maggioranza degli iscritti si attesta su livelli di base. Le criticità riscontrate derivano anche dal fatto che talvolta le Università non sono adeguatamente attrezzate per sviluppare pienamente le competenze previste dal progetto CLIL. La Direzione Generale del personale ha chiesto un supporto alle Associazioni professionali e disciplinari nel sensibilizzare i docenti alla diffusione della metodologia e alla produzione di materiali che possano accompagnare e sostenere la diffusione e lo sviluppo della didattica ispirata al CLIL. Al termine dell’incontro è intervenuto il Presidente dell’ANDIS, che ha duramente criticato l’operato dell’Amministrazione per i ritardi e l’approssimazione con cui ci si presenta all’appuntamento con il CLIL previsto per il prossimo mese di settembre. Concludendo Marotta ha proposto al MIUR di ammettere le difficoltà in atto (derivanti anche dal mancato rifinanziamento del progetto di formazione) e di richiedere al Parlamento un intervento legislativo di differimento della data di attuazione della norma sul CLIL prevista dai Regolamenti di riordino dei Licei e degli Istituti Tecnici.
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