Propagazione degli errori Argomenti: ¾ combinazioni degli errori; ¾ RSS: sviluppo intuitivo; ¾ RSS: sviluppo razionale; ¾ forme adimensionali. 1 Combinazione degli errori All’interno di un singolo strumento, o di un sistema di misura, ogni elemento costitutivo può essere fonte di imprecisione. Tali imprecisioni si sommano in maniera statistica dando origine all’incertezza della misura, cioè il campo di variabilità atteso, ad un assegnato livello di confidenza, del valore numerico ottenuto tramite il rilevamento sperimentale. sperimentale Il problema può essere alternativamente posto in forma matematica come lo stabilire in che modo le incertezze individuali di singole grandezze influenzino l’incertezza di una grandezza derivata da queste. Il problema prende il nome di propagazione degli errori. Indipendentemente dall’origine delle incertezze, dalla loro entità o da come esse possano essere determinate determinate, il punto focale della propagazione degli errori risiede nel trovare il modo più ragionevole per combinarle. L’obiettivo è ottenere un metodo che sia razionale e sufficientemente cautelativo per non incorrere in problemi di qualità della misura, senza però sovrastimare indebitamente l’errore commesso. 2 1 Problemi caratteristici Disponendo delle misure di forza, spostamento e dimensione della sezione, oltre alle relative incertezze, da quale incertezza è affetta la stima del modulo elastico del materiale? F = Fmis ± wF s = smis ± ws L = Lmis ± wL a = amis ± wa E= L⋅F a ⋅b⋅s wE ? b = bmis ± wb dove F è la forza, L la lunghezza di un provino, a e b le dimensioni della sezione, s lo spostamento misurato. pp Oppure: Quali possono essere le incertezze ammissibili sulle dimensioni se si desidera ottenere una assegnata incertezza sul volume di un cilindro? V = π d2 h / 4 d = d mis ± wd h = hmis ± wh wh , wd → wV ≤ ε 3 Linearizzazione Dedotto che la combinazione delle incertezze può essere applicata in vari ambiti dell’ingegneria si deve definire una tecnica generale per la soluzione di questo problema. Data la generica funzione di più variabili: Q( xi ) i = 1: n La variazione della funzione può essere definita mediante la sua linearizzazione attorno alla configurazione di riferimento: 2 n ⎛ ∂Q ⎞ ∂Q 2 Q = Q( xi ) + ∑ dxi + ∑ ⎜ ⎟ dxi + ... x x ∂ ∂ i =1 i =1 ⎝ i i ⎠ n ∂Q Q( xi ) + ∑ dxi = Q( xi ) + dQ i =1 ∂xi n n Quindi: dQ = ∑ i =1 ∂Q dxi ∂xi L’equazione finale è esatta nel caso di variazioni infinitesime. 4 2 Linearizzazione Nel caso delle misure, possiamo sostituire alle variazioni, dxi , le rispettive incertezze di misura, wi , ottenendo una scostamento del risultato come somma dei contributi di ciascuna misura: ∂Q dxi i =1 ∂xi ∂Q wi i =1 ∂xi n n dQ ≅ ∑ ΔQ ≅ ∑ L’incertezza wi della variabile i-esima viene pesata dalla sensibilità della grandezza Q al parametro stesso: ∂Q ∂xi Il risultato ottenuto potrebbe essere utilizzato per definire l’incertezza della misura Q come propagazione delle incertezze delle singole misure, tipicamente espresse in termini di deviazione standard. Dovremmo però D ò risolvere i l il problema bl di come effettuare ff tt lla somma: ¾ la somma algebrica è da scartare in quanto è arbitraria la scelta del segno del singolo wi ; ¾ la somma in valore assoluto tende al limite superiore di errore stimabile. Sarebbe però una stima troppo pessimistica: è minima la probabilità che contemporaneamente tutti gli errori si trovino all’estremo superiore della loro escursione. 5 RSS: dimostrazione euristica La radice della somma dei quadrati (RSS: the Root of the Sum of the Squares) definisce il risultato come dimensione caratteristica di un’area ottenuta sommando areole elementari: wQ = n ∑w i =1 wQi = 2 Qi ∂Q wi ∂xi Rappresenta una scelta ottimale, nel senso che tiene conto del fatto che difficilmente dei segmenti di lunghezza wQi si troveranno perfettamente allineati per produrre un segmento di lunghezza somma di tutte le rispettive n lunghezze: wQ = ∑ wQi i =1 D’altra parte i singoli wQi , interpretati in senso statistico, assumerebbero proprio il significato di segmenti casualmente orientati. In altri termini la RSS tiene conto della probabilità che i diversi errori concorrano alla misura con un contributo inferiore al valore massimo possibile; abbiamo però bisogno di un approccio meno «intuitivo» 6 3 RSS: dimostrazione razionale La linearizzazione costituisce un modello deterministico della variazione di Q a fronte di un cambiamento delle variabili indipendenti xi , i=1:m da cui dipende: Q = f ( xi ) i = 1: m Q = Q0 + ∂Q ∂Q dx1 + ... + dxm ∂x1 ∂xm 0 0 Gli errori di misura sono però grandezze stocastiche, conoscibili solo secondo i loro parametri statistici che ne caratterizzano la distribuzione (media e deviazione standard). Il problema diventa quindi: come è possibile trasformare razionalmente la formula deterministica in modo che possa gestire gli errori tipicamente esprimibili in termini di deviazione standard? Per definire sinteticamente una serie di misure abbiamo utilizzato gli operatori media e deviazione standard: applichiamo lo stesso approccio alla variabile Q utilizzando la sua linearizzazione 7 RSS Effettuando N acquisizioni delle variabili indipendenti xi , i=1:n saremmo in grado di scrivere: Q= 1 N N ∑Q k =1 k SQ2 ≈ 1 N ∑ (Q N k =1 k − Q) 2 Per valutare N volte Q è (Qk , k=1:N ) è necessario acquisire ogni volta le m misure x (xi , i=1:m). Indichiamo la misura i-esima dell’acquisizione k-esima con: xi,k Abbiamo N vettori {x}k ciascuno composto da m termini xi : {xi, i=1:n}k, k=1:N Al generico vettore di misure {xi, i=1:m}k corrisponde la valutazione Qk Ricaviamo le valutazioni Qk come linearizzazione della variabile nell’intorno del punto di misura nominale (valor medio) utilizzando uno sviluppo di Taylor nelle m variabili xi arrestato al primo ordine: Qk = Q + ∂Q ∂Q dx1, k + ... + dxn , k = Q + Q/ x1 dx1, k + ... + Q/ xn dxn , k ∂x1 ∂xn 8 4 RSS xi = Definito il valor medio 1 N N ∑x k =1 i ,k Per la singola variabile xi il termine dxi , k ha il significato di deviazione q della misura dalla media xi della k-esima acquisizione: dxi , k = xi , k − xi La deviazione della k-esima valutazione di Q in termini matriciali diventa: Qk − Q = Q/ x1 dx1, k + ... + Q/ xm dxm , k = ⎣⎡ dx1, k ⎧ Q/ x1 ⎫ ⎪ ⎪ T ... dxm , k ⎦⎤ ⎨ M ⎬ = {dx}k {Q/ x } ⎪Q ⎪ ⎩ / xm ⎭ Avendo definito i vettori: - sensibilità, indipendente dal set di misura: {Q/ x } - deviazioni di ogni misura del set k-esimo dal valore medio di tutti gli N set di misure: {dx}k 9 RSS: sviluppo matriciale Avendo espresso lo scostamento della k-esima misura come: Qk − Q = {dx}k T {Q/ x } = { xk − x } {Q/ x } T ⎧ x1, k − x1 ⎫ { xk − x } = ⎪⎨ M ⎬⎪ ⎪ ⎪ ⎩ xn , k − xn ⎭ Possiamo determinare la varianza rispetto al valor medio delle valutazioni Qk : SQ2 ≈ ( 2 1 N 1 N T Qk − Q ) = ∑ { xk − x } {Q/ x } ( ∑ N k =1 N k =1 ) ({ x T k − x } {Q/ x } T ) Essendo poi i coefficienti di sensibilità indifferenti alla sommatoria sulle acquisizioni: N T ⎛ 1 T ⎞ SQ2 ≈ {Q/ x } ⎜ ∑ ⎡{ xk − x }{ xk − x } ⎤ ⎟ {Q/ x } ⎣ ⎦⎠ ⎝ N k =1 10 5 RSS: sviluppo matriciale N T ⎛ 1 T ⎞ SQ2 ≈ {Q/ x } ⎜ ∑ ⎡{ xk − x }{ xk − x } ⎤ ⎟ {Q/ x } ⎣ ⎦⎠ ⎝ N k =1 L’operatore matriciale, di ordine pari al numero m di grandezze misurate, nella parentesi tonda viene definito matrice di covarianza: T ⎞ ⎛1 N ⎡⎣Cov({dx}) ⎤⎦ = ⎜ ∑ ⎡⎢{ xi , k − xi }{ x j , k − x j } ⎤⎥ ⎟ ⎦⎠ ⎝ N k =1 ⎣ Nei due termini in parentesi quadra sono stati esplicitati gli indici i e j per evidenziare la presenza dei prodotti incrociati tra le misure delle grandezze i e j; infatti il singolo termine della matrice è: ⎛1 N ⎞ Covi , j = ⎜ ∑ ⎡⎣( xi , k − xi ) ( x j , k − x j ) ⎤⎦ ⎟ ⎝ N k =1 ⎠ Si ottiene infine l’espressione della varianza della grandezza Q in funzione dei vettori di sensibilità{Q/ x } e della matrice di covarianza delle misure [Cov ({dx})] : SQ2 ≈ {Q/ x } ⎣⎡Cov({dx}) ⎦⎤ {Q/ x } T 11 RSS I termini della matrice di Covarianza vengono definiti come: varianza se diagonali (o auto-covarianza) Si2 ≈ e di covarianza se extradiagonali Si2, j ≈ 1 N 1 N N ∑(x k =1 N ∑(x k =1 i ,k i ,k − xi ) 2 − xi ) ( x j ,k − x j ) Ma quale significato hanno le covarianze? ¾ Rappresentano l’interazione delle deviazioni dei diversi termini dello sviluppo ovvero una misura di quanto le due variabili cambino insieme, siano cioè dipendenti tra loro. ¾ Quando sono auto-covarianze (i=j) il risultato è la varianza, forma quadratica sempre positiva. ¾ Quando sono covarianze (i≠j) gli scostamenti delle due variabili dai rispettivi valori medi si combinano algebricamente e la sommatoria sulle N misure, questo può comportare cancellazione. 12 6 RSS: applicabilità Le varianze, i termini diagonali, vedono sommarsi in modulo i prodotti degli scostamenti di due variabili, quindi l’accumulo fornisce sempre valori positivi. Al contrario i contributi ai termini extra-diagonali si accumulano con segno e in i particolari ti l i condizioni di i i possono elidersi. lid i La somma dei prodotti può dare luogo a cancellazione se: ¾ le incertezze non sono correlate tra loro, cioè se i motivi che determinano scostamenti dal valor medio di ciascuna delle due variabili sono indipendenti e le variazioni imprevedibilmente positive e negative; ¾ se scostamenti positivi e negativi di una data entità hanno eguale probabilità di p p presentarsi. In queste condizioni le covarianze tendono a zero all’aumentare del numero di misure. Nel caso di incertezze correlate gli scostamenti hanno la stessa tendenza, ovvero crescono e diminuiscono insieme, impedendo la cancellazione del coefficiente della covarianza e aumentando l’incertezza propagata. 13 RSS: applicabilità Nel caso di misure affette da incertezze non correlate e a distribuzione simmetrica, la matrice di covarianza risulta essere diagonale, con ciascun termine dato dalla varianza della variabile corrispondente. In questo caso la varianza della variabile Q si riduce dalla somma delle varianze i d ll singole delle i l misure: i l RSS. la RSS Le ipotesi di indipendenza e di simmetria degli scostamenti delle incertezze di variabili casuali sono NORMALMENTE ragionevoli MA DEVONO ESSERE VERIFICATE Es. se le incertezze di misura sono dovute tutte allo stesso strumento è ancora lecito ritenere che esse siano indipendenti? Per poter utilizzare la RSS è quindi necessario che le variabili misurate siano indipendenti e che siano indipendenti le rispettive incertezze, cioè l’incertezza su una misura non deve influenzare l’incertezza di un’altra. Come vedremo meglio nel proseguo le incertezze che si introducono nella formula devono essere definite in maniera coerente dal punto di vista probabilistico. 14 7 RSS: applicabilità )( Nel caso di grandezze di ingresso correlate 1 N 2 xi ,k − xi x j ,k − x j sono significativi anche i termini di covarianza Si , j ≈ N k =1 La matrice di covarianza non è diagonale e la RSS non è più applicabile ∑( ) La correlazione tra le incertezze di due grandezze nominalmente indipendenti può essere data da una dipendenza comune da una stessa variabile di interferenza/modifica. Effetto evidenziabile con un diagramma delle deviazioni Incertezze scorrelate 6 Deviazioni Missura Y Deviazioni Missura Y 6 4 2 0 -2 -4 Incertezze correlate 4 2 0 -2 -4 -6 -6 -6 -4 -2 0 2 4 6 -6 Deviazioni Misura X -4 -2 0 2 4 6 15 Deviazioni Misura X Esempio 1 Nel caso del cilindro: V = π d2 h / 4 Assumendo i seguenti valori: V=82033 mm3 d = d mis ± wd h = hmis ± wh d = 32 ± 1 mm (±3.13%) h = 102 ± 1 mm (±0.98%) 0 98%) wV? ⎛ ∂V ⎞ ⎛ ∂V ⎞ wV = ⎜ × wd ⎟ + ⎜ × wh ⎟ = ∂ d ∂ h ⎝ ⎠ ⎝ ⎠ 2 2 (2π dh / 4 × wd ) 2 + (π d 2 / 4 × wh ) 2 wV = 2286941 + 646814=5189.8mm3 ( ±6.33%) 16 8 Esempio 2 Consideriamo la stima della potenza dissipata da una resistenza in un circuito elettrico utilizzando una misura della tensione applicata. La resistenza ha un valore nominale di 100±5 Ohm, mentre il voltmetro fornisce una lettura di 28.0±0.05V La potenza nominale è: P = V 2 / R = 282 / 100 = 7.84W Nell’ipotesi di incertezze indipendenti applicheremo la RSS: ⎛ ∂P ⎞ 2 ⎛ ∂P ⎞ 2 δ ( P) = ⎜ wV ⎟ + ⎜ wR ⎟ ⎝ ∂V ⎠ ⎝ ∂R ⎠ Le sensitività sono quindi: ∂P V2 282 =− 2 =− = −0.078 ∂R R 100 2 ∂P 2V 2 × 28 = = = 0.56 R ∂V 100 17 Esempio 2 Riportiamo l’espressione di calcolo ed i valori numerici: ⎛ ∂P ⎞ ⎛ ∂P ⎞ δ ( P) = ⎜ wV ⎟ + ⎜ wR ⎟ ⎝ ∂V ⎠ ⎝ ∂R ⎠ 2 2 wV = 0.05 V wR = 5 Ω ∂P = −0.078 ∂R ∂P = 0.56 ∂V δ ( P) = (0.56 × 0.05) 2 + ( −0.078 × 5) 2 = 0.000784 + 0.152 = 0.39 W ΔP % = 0.39 / 7.84 = 5.01% L incertezza è data per la maggior parte dalla resistenza ben più di quanto L’incertezza dica il rapporto delle incertezze percentuali: Tensione 1.8% , Resistenza 5% contro 0.000784 e 0.152. Sarebbe quindi inutile cercare di migliorare la situazione utilizzando un voltmetro più preciso. 18 9 Esempi: commenti Come deducibile dal confronto dei termini sotto radice, se si vuole migliorare il risultato, occorre ridurre l’incertezza del diametro in quanto il suo contributo è dominante rispetto a quello dell’altezza. Poiché i singoli termini sono moltiplicati per il fattore di sensibilità il gg non necessariamente l’incertezza maggiore, gg contributo maggiore, tende a dominare il risultato. La RSS è una relazione che in maniera generale, permette di mettere in evidenza sia l’errore dovuto alla singola misura, sia il peso di questa sul risultato. Per la sperimentazione l’analisi del peso dei singoli termini che concorrono a determinare l’incertezza è fondamentale per ridurre nella maniera più efficiente il margine di errore associato ad una misura: ¾ se un’incertezza ha un peso elevato sarà opportuno tenerla sotto controllo e agire sul termine con peso maggiore darà il miglioramento più significativo ¾ conviene agire sulla qualità dello strumento con il contributo peggiore piuttosto che pensare di migliorare tutti gli strumenti della catena di misura. 19 Incertezza relativa 20 10 Incertezza relativa In fase di progetto può risultare conveniente riorganizzare la RSS nel modo seguente: 2 ⎛ wQ ⎞ 1 ⎛ xi ⎞ ⎜ ⎟ = ⎜ ⎟ ⎝ Q ⎠ Q ⎝ xi ⎠ 2 2 2 2 ⎛ ∂Q ⎞ 2 ⎛ x ∂Q ⎞ ⎛ w ⎞ 2 2 ∑i ⎜ ∂x ⎟ wi = ∑i ⎜ Qi ∂x ⎟ ⎜ x i ⎟ = ∑i ci wi % i ⎠ ⎝ i ⎠ ⎝ i⎠ ⎝ ci = avendo così definito il coefficiente di amplificazione dell’incertezza relativa: xi ∂Q Q ∂xi Questi coefficienti permettono di valutare direttamente il peso relativo delle singole incertezze ovvero di capire a quali elementi occorre prestare più attenzione in fase di progetto, ragionando a incertezze relative equivalenti equivalenti. Nel caso della misura di potenza ci dice che la tensione potrebbe essere la misura più critica poiché, tenendo conto del quadrato, il rapporto è 4:1 cV = V ∂P V 2V = 2 =2 P ∂V V / R R R ∂P R ⎛ V2 ⎞ = 2 ⎜ − ⎟ = −1 P ∂R V / R ⎝ R 2 ⎠ cR = 21 Incertezza percentuale Interessante un’altra forma di normalizzazione, utile in fase di analisi: ⎛ wQ ⎜ ⎝ Q ⎛ wQ ⎜ ⎝ Q 2 ⎛ xi ⎞ ⎜ ⎟ ⎠ =1 = ⎝ Q ∑i 2 ⎞ ⎟ ⎠ 2 ∂Q ⎞ ⎛ wi ⎞ ⎟ ⎜ ⎟ ∂xi ⎠ ⎝ xi ⎠ 2 ⎛ wQ ⎞ ⎜ ⎟ ⎝ Q ⎠ 2 2 = ∑ ( ci ) i 2 ⎛ wi % ⎞ ⎜⎜ ⎟⎟ = ∑ ci % i ⎝ wQ % ⎠ ⎛ x ∂Q ⎞ ⎛ wi % ⎞ Avendo introdotto il contributo percentuale: ci % = ⎜ i ⎟⎟ ⎟ ⎜⎜ ⎝ Q ∂xi ⎠ ⎝ wQ % ⎠ 2 2 2 ⎛ V ∂P ⎞ ⎛ wV % ⎞ ⎛ 0.0018 ⎞ cR % = 0.9949 cV % = ⎜ ⎟ = ⎜2 ⎟ ⎜ ⎟ = 0.00507 P ∂ V w ⎝ ⎠ ⎝ P% ⎠ ⎝ 0.0501 ⎠ 2 2 Questo coefficiente è complessivo: p considera sia la sensibilità ad una variabile che la sua variazione. La normalizzazione rispetto alla variazione relativa del parametro Q permette di valutare con semplicità il peso relativo dei vari contributi. Ci dice quanto già concluso nella prima analisi: l’incertezza sulla misura di resistenza è determinante; per migliorare il risultato occorre bilanciare la qualità delle misure, riducendo l’incertezza sulla resistenza. 22 11 Caso particolare Esaminiamo il caso in cui la relazione sia costituita da una produttoria di n n potenze: ∂Q Q = C ∏ xiai ∂xk i =1 = Cak xkak −1 ∏ i =1,i ≠ k xiai L’errore L errore relativo sulla grandezza misurata risulta essere legato alle incertezze individuali secondo la relazione seguente: wQ Q 2 ⎛w ⎞ ∑i ⎜ x i × ai ⎟ = ⎝ i ⎠ = ∑(a × w ) i 2 i% i La relazione è particolarmente semplice e facile da ricordare: si sommano i quadrati delle incertezze percentuali pesate per l’esponente d l corrispondente del i d t parametro. t Nel caso di un semplice prodotto, quindi esponenti unitari: wQ % = wQ Q ∑(w ) = 2 i% i 23 Esempio 3 Consideriamo la prova di flessione di una trave caricata in mezzeria. F,d d= Fl 3 48 EI Essendo la lunghezza della trave l=50 ±0.5 ft , assumendo di effettuare una prova con F=100±1 ton e che si ritiene di poter misurare con ottima precisione il modulo di Young (E) e la rigidezza di sezione (I) si richiede di determinare l’incertezza percentuale della freccia del punto di carico. Trattandosi di incertezze evidentemente indipendenti applicheremo la RSS: Idealmente: wd % = (a F wF % ) + ( a l wl % ) + ( a I wI % ) + ( a E wE % ) Per il nostro sottocaso: wd % = ( wF % ) 2 + ( 3wl % ) = 2 2 2 2 ( 0.01 / .013 )2 ++ 99*.01 ( 0.012/ 3 ) 2 2 2 = 1.82% E’ quindi opportuno «spendere» per ridurre l’incertezza sulla misura della lunghezza della trave che costituisce il 90% del totale 24 12 Da ricordare Come combinare errori o incertezze. Come valutare il concatenarsi di incertezze in un sistema di misura tramite la RSS. Come valutare se i limiti di applicabilità dello schema RSS sono rispettati. Come stimare in termini relativi l’importanza dei diversi contributi. Come identificare i parametri su cui operare per ridurre le incertezze. 25 Domande? 26 13 Approfondimento: dimostrazione della RSS con sviluppo analitico delle sommatorie 27 RSS: passaggi dello sviluppo esteso Il primo passaggio consiste nello sviluppo del quadrato: 2 2 ⎞ ∂Q ∂Q 1 N 1 N ⎛ S ≈ ∑ ( Qk − Q ) = ∑ ⎜ Q + ( x1k − x1 ) + ... + ( xnk − xn ) − Q ⎟ = N k =1 N k =1 ⎝ ∂x1 ∂xn ⎠ 2 Q 2 1 N ⎛ ⎛ ∂Q ⎞ 2 ⎜⎜ x1k − x1 ) + ... ( ⎟ ∑ N k =1 ⎜ ⎝ ∂x1 ⎠ ⎝ ⎞ ⎛ ∂Q ⎞⎛ ∂Q ⎞ +2 ⎜ ⎟⎜ ⎟ ( x1k − x1 )( x2 k − x2 ) + ... ⎟⎟ = ⎝ ∂x1 ⎠⎝ ∂x2 ⎠ ⎠ Il primo indice è relativo alla variabile, il secondo alla misura Si riconosce la presenza di termini quadratici e misti 28 14 RSS: passaggi dello sviluppo esteso Isolando le singole sommatorie e riconoscendo che le derivate sono indipendenti dalla sommatoria, otteniamo: 2 ⎞ 1 N ⎛ ⎛ ∂Q ⎞ 2 = ∑⎜⎜ x1k − x1 ) ⎟ + ... ( ⎟ ⎟ N k =1 ⎜ ⎝ ∂x1 ⎠ ⎝ ⎠ ⎞ 1 N ⎛ ⎛ ∂Q ⎞⎛ ∂Q ⎞ ⎜⎜ 2 ⎜ ⎟⎜ ⎟ ( x1k − x1 )( x2 k − x2 ) ⎟⎟ + ... = ∑ N k =1 ⎝ ⎝ ∂x1 ⎠⎝ ∂x2 ⎠ ⎠ 2 ⎛ ∂Q ⎞ 1 N 2 =⎜ ( x1k − x1 ) + ... ⎟ ∑ ⎝ ∂x1 ⎠ N k =1 ⎛ ∂Q ⎞⎛ ∂Q ⎞ 1 N 2⎜ ⎟⎜ ⎟ ∑ ( x1k − x1 )( x2 k − x2 ) + ... ⎝ ∂x1 ⎠⎝ ∂x2 ⎠ N k =1 29 RSS: passaggi dello sviluppo esteso Se introduciamo le definizioni di: varianza della misura k-esima covarianza della misure j- e k-esima Si2 = Si2, j = 1 N 2 ∑ ( xki − xi ) N k =1 1 N ∑ ( xki − xi ) ( xkj − x j ) N k =1 otteniamo infine 2 ⎛ ∂Q ⎞ 2 ⎛ ∂Q ⎞⎛ ∂Q ⎞ 2 S q2 = ⎜ ⎟ S1 + ... + 2 ⎜ ⎟⎜ ⎟ S1,2 + ... = ⎝ ∂x1 ⎠ ⎝ ∂x1 ⎠⎝ ∂x2 ⎠ n −1 n ⎛ ⎛ ∂Q ⎞ 2 ∂Q ∂Q ⎞ 2 = ∑⎜ ⎟⎟ Si , j ⎟ Si + 2∑ ∑ ⎜⎜ i =1 ⎝ ∂xi ⎠ i =1 j = i +1 ⎝ ∂xi ∂x j ⎠ n 2 30 15 RSS: passaggi dello sviluppo esteso In forma più compatta possiamo scrivere: n −1 n ⎛ ⎛ ∂Q ⎞ 2 ∂Q ∂Q ⎞ 2 S = ∑⎜ S + 2 ⎜⎜ ⎟⎟ Si , j ⎟ i ∑ ∑ i =1 ⎝ ∂xi ⎠ i =1 j = i +1 ⎝ ∂xi ∂x j ⎠ 2 n 2 Q Nel caso di incertezze scorrelate, quindi indipendenti, si ha che: Si2, j = Quindi 1 N ∑ ( xki − xi ) ( xkj − x j ) ⇒ 0 N k =1 2 ⎛ ∂Q ⎞ 2 S = ∑⎜ ⎟ σi i =1 ⎝ ∂xi ⎠ n 2 Q Cioè la RSS. L’ipotesi di indipendenza delle incertezze di variabili casuali è ragionevole ma deve essere verificata. 31 16
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