Sonya Sabbatino LE DIETE Dieta Atkins • Dieta a basso contenuto glucidico, che punta a soddisfare le richieste energetiche soprattutto attraverso grassi e proteine. • Aumenta il senso di sazietà con conseguente riduzione spontanea dell'ingestione di cibo • Accresce il dispendio energetico quotidiano (grazie all'elevato apporto proteico) • Stimola la produzione di ormoni anabolici che, abbinati ad un'attività fisica di potenza (esempio bodybuilding), favoriscono l'aumento di massa muscolare e, di conseguenza, innalzano il metabolismo basale Dieta Atkins: le fasi • INDUZIONE: diminuzione apporto glucidico, che non deve superare i 20 grammi al giorno (2 settimane) • CONTINUAZIONE DELLA PERDITA DI PESO: La quota di carboidrati presenti nella dieta dev'essere aumentata di 5 grammi al giorno fino a raggiungere una moderata perdita di peso (compresa tra i 400 ed i 1400 grammi alla settimana) • PRE-MANTENIMENTO: Aumento apporto di carboidrati di 10 grammi alla settimana. Scopo di queste terza fase è di ridurre la perdita di peso a non più di 500 grammi alla settimana, • MANTENIMENTO:La maggioranza delle persone è costretta anche in questa fase a limitare l'apporto glucidico tra i 60 ed i 90 grammi al giorno. Dieta Atkins: i rischi • I carboidrati sono essenziali per l'organismo, che ogni giorno ha bisogno di almeno 120 grammi di glucosio per garantire il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale. • Bruciando prioritariamente grassi il nostro corpo è costretto a produrre corpi chetonici, vista l'impossibilità del cervello di utilizzare grassi a scopo energetico. Queste sostanze (vedi dieta chetogenica) abbassano il pH ematico (rendono il sangue più acido) e sono responsabili di sintomi come nausea, cefalea, affaticamento e, in casi estremi, coma. La dieta iperproteica • La dieta iperproteica è un particolare regime alimentare caratterizzato da un ridotto consumo di carboidrati abbinato ad un elevato apporto di proteine e grassi. • La principale funzione delle proteine è quella di rifornire i tessuti degli aminoacidi necessari per i processi di rinnovamento cellulare (funzione plastica). • I nutrizionisti consigliano di assumere durante l'arco della giornata una quantità di proteine pari a circa il 1520% dell'apporto calorico giornaliero (0,8-1,2 g per Kg) • La dieta iperproteica prevede invece apporti nettamente superiori nell'ordine di 1,8-2,2 g/Kg. Azoto contenuto nelle proteine Diete iperproteiche ipocaloriche Diete iperproteiche ipercaloriche La dieta mediterranea La dieta mediterranea • La dieta mediterranea è incentrata soprattutto sulla corretta scelta degli alimenti mentre l'aspetto calorico gioca un ruolo di secondo piano. • Ad un uomo adulto occorrerebbero ogni giorno circa 2500 calorie di cui il 60% dovrebbe provenire da carboidrati, il 20% da lipidi e solo il 10% da proteine. • Cereali, verdure, frutta, pesce ed olio di oliva furono proposti come alternativa ad una dieta troppo ricca di grassi, proteine e zuccheri. La dieta dissociata • Descritta per la prima volta nel libro Food Allergy pubblicato nel 1931 dal Dott. William Howard Hay • La dieta dissociata classica e le sue varianti si basano su regole molto rigide, che proibiscono l'associazione di certi cibi all'interno dello stesso pasto o, addirittura, della stessa giornata. Alcune regole della dieta Dissociata • 1) Nello stesso pasto, mangiare un solo cibo concentrato o più alimenti tra loro "compatibili" (generalmente appartenenti alla stessa categoria) • 2) Non associare all'interno dello stesso pasto cibi ricchi di proteine con altri a base di carboidrati, soprattutto se ricchi di zuccheri • 3) Evitare di abbinare fonti proteiche di diversa natura (ad esempio carne e pesce o legumi e latticini) • 4) Mangiare carboidrati complessi e zuccheri in pasti separati • 5) Disertare la classica abitudine di concludere il pasto con frutta e/o dessert; meglio consumare questi cibi da soli ed in momenti diversi della giornata • 6) Il consumo di carboidrati dev'essere massimo durante le prime fasi della giornata e diminuire progressivamente mano a mano che ci si avvicina alla cena Dieta Paleolitica • L'alimentazione paleolitica prevedeva una componente proteica superiore a quella consigliata oggi e differiva in maniera significativa rispetto a quest'ultima. • Per quanto riguarda invece l'utilizzo dei carboidrati, come fonte di energia e per ristabilizzare l'equilibrio acido-base del corpo, l'uomo paleolitico si nutriva di frutta e verdura, che portano (rispetto alla pasta, al riso e al pane) a un minor rilascio di insulina, di conseguenza ad una minore sintesi dei grassi. I carboidrati ad A.I.G. (alto indice glicemico), infatti, quelli derivati dai cereali, sono responsabili del rapido innalzamento della concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia), evento che scatena il "meccanismo perverso dell'insulina". Dieta a zona (B. Sears) • Equilibrando i tre macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi) si può raggiungere uno stato fisico e mentale ottimale. Inoltre la zona permette una notevole riduzione del grasso corporeo, qualora questo fosse presente in eccesso. Dieta a zona 1) In ogni pasto si devono assumere le giuste proporzioni di carboidrati, proteine e grassi (il rapporto in calorie deve essere 40%-30%-30%). 2) Tra un pasto e l'altro non devono trascorrere più di 5 ore. Se intercorre un tempo superiore, bisogna fare uno spuntino. In questo modo la giornata si compone di almeno 3 pasti principali e 2 spuntini. 3) E' necessario ridurre il più possibile il consumo di dolci, pane, pasta, riso e cereali raffinati ad alto indice glicemico, cioè forti stimolatori d'insulina. 4) E' necessario mangiare molta verdura e frutta a basso indice glicemico, cioè carboidrati che stimolano gradatamente l'insulina. 5) Per avere una risposta ormonale adeguata, uno spuntino dev'essere composto almeno da un blocchetto di carboidrati, di proteine e di grassi. 6) L'ultimo spuntino dev'essere quello serale (prima di coricarsi), a meno che non si abbia cenato entro le due ore precedenti. Dieta scarsdale • Arriva a promettere una perdita di peso quantificabile in 450 grammi al giorno • Alla base di questi straordinari risultati vi è un regime dietetico che enfatizza la restrizione dei carboidrati senza preoccuparsi eccessivamente del contenuto calorico totale dei pasti. • La Scarsdale è la classica dieta dell'ultimo minuto, gli autori consigliano infatti di seguirla per 7-14 giorni rispettando uno schema dietetico ben preciso. METABOLISMO E DIETA • Il metabolismo è l'insieme dei processi biochimici ed energetici che si svolgono all'interno del nostro organismo; tali reazioni hanno lo scopo di estrarre ed elaborare l'energia racchiusa negli alimenti, per poi destinarla al soddisfacimento delle richieste energetiche e strutturali delle cellule. • il metabolismo è la velocità con cui il nostro corpo brucia le calorie per soddisfare i suoi bisogni vitali • per accelerare il nostro metabolismo dobbiamo semplicemente aumentare i bisogni vitali del nostro corpo, incrementando il dispendio energetico METABOLISMO E DIETA • Il dispendio energetico quotidiano è influenzato principalmente da tre fattori: 1. il metabolismo basale, 2. la termogenesi indotta dalla dieta e 3. l'attività fisica. METABOLISMO E DIETA • Il metabolismo basale è il minimo dispendio energetico necessario a mantenere le funzioni vitali e lo stato di veglia. In un individuo sano e sedentario il metabolismo basale rappresenta circa il 60-75% del dispendio energetico totale. • L'incremento della massa magra e dell'esercizio fisico rappresenta un forte stimolo per le attività metaboliche. Più muscoli abbiamo e più calorie consumiamo nel corso della giornata.
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