SIMBIOSI ED ANTIBIOSI

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Bolletino di zoologia
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Simbiosi ed Antibiosi
Luisa Gianferrari
a
a
Istituto di Biologia e Zoologia generale della Università di
Milano
Published online: 14 Sep 2009.
To cite this article: Luisa Gianferrari (1950) Simbiosi ed Antibiosi, Bolletino di zoologia,
17:S2, 365-368, DOI: 10.1080/11250005009436815
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LUISA GIANFERRARI
Istituto di Biolol'ia c Zoolo;da generalc della Univcrsila di Milano
SIMBIOSI ED ANTIBIOSI
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(Ricerche su Lumbriclts torros/ris IJ. can I' inoculazione di Bacillus flllthracis e di Bacillus tumefacielll~).
Inlenlo di qUf'~la breve nota .c quello di porre il problema
se Ira i meccanismi che rendono iI simbionle utile all'ospite. vi sia
a~che Ia produzione da parle del simbionle di anlibiolici eonlro
germi palogeni per l'ospile.
II problema mi c slalo suggerilo dal rieordo dei risultati di
nostre ricerche di inoeulazione di Bacillus anthracis in Vermi di
terra.
Premetto che gin nel 1936, in collaborazione con un mio allievo, iI prof. Giuseppe Can ton i, con ricerche condotte sotto la
guida del prof. Z i ron i nel Laboralorio di Microbiologia dell'Uni·
versita di Milano, eravamo giunti ad isolare ed idenlifieare un ospite
comune e costante del Lllmbriclls terrestr.is L., un Baclerio che si
avvicina per alcuni caratteri al gruppo dei Bacleri mucosi capsulali,
mentre per altri teude a rientrare in un gruppodi Bact'eri colisimili
immobili. Il Baclerio da noi isolato infatti e immobile, privo di
ciglia, diritto, di dimensioni variabili per la lunghezza tra micron
0.69 e 3.74 e per Ia larghezza tra micron 0.65 e 0.93, facilmente
colorabile, Gram-negativo. Cresce rigogliosamenle su agar comune e
gelatina, intorbida iI brodo' con deposito biancastro melmoso. Cresce
in aero - ed anaerobiosi,' Iiquefa Ia gelalina,. non prodnce indolo,
forma colonie grasse, mucose, tondeggianti, lisce od a marca di sigillo, patina bianco-grigiastra all'osservazione a luee riflessa, rosea
a luee trasmessa. Acidifica con produzione di gas in presenza di levulosio, glucosio, m:mnile e lattosio; acidifica senza produzione di
gas in presenza di saccarosio, maltosio e galatto~io (3, 4, 5).
Gin. ahri AA. avevano rilevato come nbi uel liquido celomatico
ed in elementi istologici diversi del Lombrico e di .ahri Oligocheti,
- 366 presenza di formaziolli con aspetto di Bacteri capsulati, senza pero
giungere al loro isolamento ed alia loro identificazione sistematica.
N~Il'intento di ricercare, sia dal punta eli vista biologico gene.
tale sia dal pun to di vista clinico, eventl1ali variazioni nei germi
patogeni per l'Uomo' dopo passaggio nell'ambiente Inverlebrqto, inoculammo a Vermi di terra eulture di Bacillus antlzracis di virulenza
nota. L'esperienza dimostro che l'allthracis non era patogeno per il
Lombrico, dove esso si diffondeva' all'inizio in modo pressocche uhiquitario, con preferenza tuttavia per i connettivi di sostegno e Ie
musculature longitudinali e circolari, in cui nelle prime settimane
dall'inoculazione si ebbe una attiva moltiplicazione di clementi rigogliosi. Dopo qualche settimana si assisteva invece ad una diminuzione del numero cd a modificazioni morfologiche, tintoriali c culturali dei germi, la cuivirulcnza, saggiata nel topolino, si dimo·
strava notcvolmente ridotta, fino a dar~ un quad~o lontano dalla
tipica setticemia carbonchiosa, che solo il reperto delle caratteristtche catene nella milza permetteva di riportare all'azione specifica
del germe. II tempo di latenza delle alterazioni regressive del germe
inoculato apparve assai variabile da individuo ad individuo, giacche
mentre in qualche Lombrieo non era nemmeno dimostrahile la prima
fase di qIoltiplieazione, in altri I'anthracis era aneora evidenziahile
dopo due mesi dalla inoeulazione .
. Qualehe giorno dopo'la inoeulazione e la invasione dell'ospite
da parte dell'anthracis, si pote notare pure uno straordinario aumento di numero del colisimile, che occupava in modo massivo Ie
cellule connettivali, Ie cellule del rivestimento pecitoneale ed aIcl1ni
tipi di cellule mohili_ Le cellule invase non apparivano deformate
giacche la germinazione batterica si era svolta nei limiti istologici
degli elementi eellulari.
Allo scopo di indagare circa l'importanza relativa della moltiplieazione del coli~imile rispetto aIle parallele variazioni degenerative dell'anthracis, allestimmo delle br'odoculture miste insemenzando cuntemporaneamenle una ansaia di eultl1ra reeente di eiascuno
dei due germi. Si ehbe inizialmente intorbidamellto in massa per
rigogliosa erescita del colisimile, e la formazione di fioeehi al fondo
per erescita dell' anthracis. Nei preparati microseopici allesliti in
questa fase si misero in evidenza gli aspetti tipici dei due germi.
Con l'invecchiamento delle culture e nei trapianti in serie si noto
inveee che il colisimile andava gradatamellte prendendo il sopravvento, mentre I'anthracis si riduceva progressivamentc di numero
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- 367 cu assumeva aspetti morfologici uegencrativi. Tuttavia I'anthracis
cra ancora isoiabile culturalmente anchc do po 60 giorni.
La coincidenza di qmmto osscrvato in vivo ed in vilro ci inuusse allora a pensare che il meceanismo di difesa del Lombrico
contro l'anthracis fosse'legato alIa attivihi antagonista del colisimile
(simbionlc? ).
Giii allora yolemmo scorgere in qucsli risultali I'esprcssione di
un nuovo meeeanismo immunitario, senza tuttavia che si potesse
giungere a spiegare l'essenz:l del feuomeno. Potemm~ concludere che
si lraltava di un processo indubbiamente divcrso da quello della
refrattarieta sponianea al earbonehio di alcuni Vertebrali, nei q'uali
l'anthracis non va incontN alla primitiva fase di moltiplicazionc ed
invasione da noi oss~rvala nel Lombrieo.
Le attuali conoscenze nel campo della antibiosi c partieolar.
menl,e quclle relative alIa produzione di antibiotiei da parte di Batteri impongono il prohlema se la difesa del Lombrieo contro l'anthracis non sia dovuta alla produzione di un antibiotko da parte
del colisimile. Questo potrebbe venire chiarito con la rieerca dell'eventuale antibiotico nel mezzo culturale.
1\Ia do che mi sembra renda piu interessanti Ie rieordate rieerehe, non e l'eventuale individuazione di un nuovo antibiotieo,
ma la possibilita di intravvedere un partieolare aspetto della anti·
biosi, eonsistente nella difesa dell'ospite da parte di antibiolici prodotti dalsimbionte. Un altro problema cbe si impone e qllello del
meccanismo con cui l'anthracis stimola la moltiplieazione e l'attivita del germe simbionte, se doe direttamentc od indirettamente
attraverso l'ospite Lombrico.
Inoeulammo ,pure al Lombrieo delle ~ulture di Bacillils tumefaciens Smith e To,~·. (Ceppi 1\Iagroll e P. l'Iayer). I rimltati ottenuti furono ben diversi da quelli gia iIlustr3ti .per l'anthracis. Si
ebbe infattincl corso di 55-72 ore l'esplosione nel Lombrico di
manifestazioni infettive a tipo settieo t05siemico e piemieo, evolventesi poi con successioni varie nel corso di alenni giorni. Nil potemmo
rilevare sia nel liquido eelomatico sia in elementi istologici diversi
un abnorme anmcnto di numero del colisimile (I, 2).
Si deve qllimli concludere ehe iI supposto meccanismo di dif~sa
del Lonibrieo eontro l'anthracis non e valido contro il tumefaeiens.
Considerando che l'anthracis e un germc Gram-positivo mentrc
il tumefaciells e Gram-negativo, e suggestivo rilcvare la coneor<Ianza con i risultati ottenuti da Dub 0 s (1939) per mezzo della
Gramicidina, che e appunto un antibiotieo di origille batterica.
- 368 BIBLIOGRAFIA
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GIANfERRARI
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