BOLLETTINO PARROCCHIALE Estate 2014 – Anno 103 – N. 2 Pazzalino Pregassona Cureggia Editoriale Buone vacanze! “Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto” (Libro della Genesi 2,3) Mentre l’anno scolastico 2013-2014 volge verso la fine e tutti si preparano per il tempo caldo e bello dell’estate, le desiderate vacanze estive si avvicinano in fretta. Quasi tutte le persone che svolgono un’attività lavorativa, sono contente di staccare un po’ la spina e godersi dei giorni e settimane di riposo. Specialmente i bambini e i giovani gioiscono più degli altri. Tutto ciò è giusto e anche divino, se vogliamo essere sinceri. Nelle prime pagine della Sacra Scrittura, dopo che Dio ha messo ordine nel creato e ha portato in vita tutti gli esseri che abitano la terra, i mari ed il cielo, Dio benedice un giorno speciale e lo dedica al riposo. Il riposo del giorno settimo è uno dei cardini della visione biblica sulla creazione intera, in particolare sull’uomo e la sua esperienza terrena. Qualcuno si farà la domanda:” Ma che cosa c’entra la Bibbia con le vacanze estive?”. Il giorno del riposo, che per i cristiani è la domenica, serve per riposarsi e per stare in famiglia. Non si sta da soli e non si dovrebbe lavorare, ma passare il tempo con i propri cari e, se il tempo lo permette, uscire e fare una passeggiata all’aria aperta, in contatto con la natura ed il creato, che sono segno dell’armonia primordiale del cosmo. Si può andare al parco, o anche a vedere genitori e parenti lontani, giocare e gioire, insieme ai più piccoli e forse cercando di diventare ogni tanto bambini nel cuore, cosi come Gesù consigliava ai suoi discepoli: “Gesù chiamò un bambino, lo mise in mezzo a loro e disse: «Se non cambiate e non diventa- te come bambini, non entrerete mai nel Regno dei Cieli. Perciò, chi si fa piccolo al livello di un bambino, è il maggiore nel Regno dei Cieli” (Mt.18,2-4). Le vacanze estive le possiamo vivere, o cercare di viverle, proprio come una domenica prolungata, come un periodo di grazia moltiplicato per 2 o 3 o 10, per gustare veramente quello che Dio aveva in mente quando istituì un giorno dedicato al riposo e alla gioia di esistere. Solo così possiamo capire il vero senso del creato e dell’Amore divino che per noi e per il nostro bene ci creò e ci diede la possibilità di vivere insieme a Dio e accanto a Lui nella gioia e nella felicità. Vogliamo perciò cercare di vivere il tempo “santo” delle vacanze come un preludio del Regno dei Cieli, offrendo il nostro unico tesoro su questa terra, a noi stessi e ai nostri carissimi familiari, ringraziando Dio con la nostra vita per tutto quello che ha creato: mare, sabbia, alberi, montagne, deserti. Buone vacanze a tutti! don Gert Si ringraziano per le foto: Silvano Broggi, Herminia Dorici, Marco Fantoni, Eliana Federspiel, Foto Torre. 2 Boll. Parr. 2014/2 Calendario liturgico e agenda parrocchiale do 15 giugno gio 19 giugno sa 21 giugno 23-27 giugno Solennità della Santissima Trinità Solennità del Corpus Domini (vedi B.P. pag. 4), Orari delle celebrazioni: • 8.30 in chiesa parrocchiale • 10.00 messa solenne e processione eucaristica ore 20.30 in san Massimiliano: A tu per tu con Gesù, adorazione eucaristica Ultima settimana di giugno: possibili cambiamenti d’orario nelle messe feriali Solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo ore 10.00: Celebrazione solenne all’Oratorio di Orlino presieduta da s.ecc.za mons. Pier Giacomo Grampa, vescovo emerito di Lugano Orari delle altre messe: • 8.30 a san Massimiliano • 9.00 in chiesa parrocchiale • 10.30 a san Massimiliano do 29 giugno lu 30 giugno Inizio dell’orario estivo delle sante messe ve 1° agosto ore 10.00 santa messa con mons. vescovo Valerio al passo del San Gottardo ore 20.00 santa messa in chiesa parrocchiale ve 15 agosto Solennità dell’Assunzione di Maria in cielo Messe secondo l‘orario domenicale estivo, compresa la vigilia do 31 agosto Ultimo giorno per l’orario estivo delle sante messe (vedi Bollettino retro) me 3 settembre ore 13.30 al Centro Presenza Cristiana Inizio preparazione alla Prima Comunione 2015 (incontro bambini e genitori) sa 20 settembre Raduno al Monte Tamaro per i giovani della diocesi. do 21 settembreFesta degli anniversari di matrimonio. Alle ore 10.30 santa messa nella chiesa di san Massimiliano 2014/2 Boll. Parr. 3 Giovedì 19 giugno, celebrazione solenne del Corpus Domini Programma: •ore 10.00: ritrovo tra i due edifici di Caritas Ticino tra via Merlecco e Via Ceresio (entrata da ambedue le strade) •Celebrazione della Santa Messa •Processione con il Santo Sacramento, lungo via Merlecco, via alla Bozzoreda, via Arbostra, via alla Piana, via Terzerina •in san Massimiliano: benedizione eucaristica e conclusione. Sarà presente la Filarmonica Pregassona, Città di Lugano. Attenzione! In caso di cattivo tempo la celebrazione della Messa sarà in san Massimiliano. Il giorno del Corpus Domini c’è una messa anche alle 8.30 in chiesa parrocchiale. 4 Boll. Parr. 2014/2 La processione del Corpus Domini non è Lugano walking Walking Lugano è l’evento dedicato agli appassionati della camminata che ha luogo in città verso la fine di aprile, quest’anno purtroppo perturbato da un’implacabile pioggia. Le persone devono iscriversi, pagando anche una modica somma, e attraversano a piedi la città secondo dei percorsi che possono variare in lunghezza dai 5 ai 19 km (per i molto allenati). Si possono vincere dei premi, ci si incammina in gruppo nel rispetto degli altri, mentre si viaggia si fanno quattro parole con i vicini, ci si può ristorare, almeno con qualche spuntino lungo il percorso, il tutto arrivando a familiarizzare con i presenti, cosa tutt’altro che disprezzabile e naturalmente fare un po’ di sport. Lo scorso anno la nostra processione del Corpus Domini assomigliava più a questo genere di manifestazione che non a una testimonianza di fede e di preghiera con al centro il Signore Gesù, risorto e vivo che è in cammino sulle strade del nostro quartiere per farci certi, attraverso i cristiani che ce lo portano, della Sua vicinanza a tutti e specialmente ai sofferenti. Ammettiamolo: non siamo più tanto abituati a questo genere di preghiera pubblica che richiede anche un certo contegno e la capacità di distinguere momenti di gioia e di emozione intima, da momenti di svago e di compagnia con gli amici. Il destino di queste processioni è secondo me appeso a un filo: da una parte la popolazione giovane che non conosce le tradizioni neanche religiose del paese (e lo si capisce benissimo); dall’altra una popolazione più anziana che diminuisce sempre di più, che sa meglio cosa vogliano dire queste antiche liturgie, ma che non è più in grado di far vivere anche agli altri questo tipo di preghiera. Sono ben convinto del prezioso segno della processione eucaristica; da anni la si fa precedere da una santa messa solenne celebrata all’aperto in un luogo dove possa radunarsi gente di quel rione. È il segno del pane spezzato e del sangue versato la testimonianza dell’amore sconfinato di un Dio fatto uomo per i suoi amici. Poi un frammento di quel Corpo glorioso viene esposto nell’ostensorio e si avvia la processione con il Santo Sacramento del Suo Amore. “La società e l’intera nostra vita hanno un’estrema necessità del Figlio di Dio. Abbiamo bisogno che il Signore continui a camminare realmente sulle nostre strade”, senz’altro. Ma forse occorre riequilibrare la nostra partecipazione a questa impegnativa processione con un pensiero che tocca la vita. Lo esprime don Nicola Zanini, che commentando la festività riprendeva le parole di san Giovanni Crisostomo, vescovo a Costantinopoli sul finire del IV secolo: «Se volete onorare il corpo di Cristo, non disdegnatelo quando è ignudo. Non onorate il Cristo Eucaristico con paramenti di seta, mentre fuori del tempio trascurate quest’altro Cristo che è afflitto dal freddo e dalla nudità». E aggiungeva: Corpus Domini, Corpo del Signore, sono anche coloro che vivono la povertà, la malattia, l’esclusione... Lo sappiamo dal Vangelo. Nella loro processione quotidiana hanno come baldacchino un letto, come incenso il profumo della povertà, come banda musicale il silenzio della malattia. Provvidenziale allora la processione del Corpus Domini: attraversi le strade dei nostri paesi, non per folclore o esteriorità, ma per passare nelle vie del cuore e rivestirci dei sentimenti di Cristo Signore, ricordandoci di essere noi stessi “pane spezzato” nelle processioni quotidiane della vita. Se non vogliamo scadere nel folklore, o far diventare queste processioni simili a percorsi sportivi o passeggiate in compagnia, se vogliamo ricuperare il senso pieno di ogni celebrazione liturgica, occorre unire sempre di più la liturgia alla vita per ottenere così una partecipazione alla liturgia più matura e sentita perché è sempre Gesù che, durante tutta la nostra giornata, “adoriamo”: nei fratelli o nell’Eucaristia. don Maurizio 2014/2 Boll. Parr. 5 Meditazione Il momento più importante del giorno, importante senza confronto, è quando Tu vieni nel nostro cuore. È l’udienza con l’Onnipotente. E lì, dicendoti e ridicendoti i mille bisogni nostri e dell’umanità, ringraziandoti per i doni soprannaturali e naturali, adorandoti e pregandoti di salutare per noi la Madre tua, sentiamo di consumare il vertice della giornata e ci rendiamo conto che non abbiamo saputo capire tanto spesso a cospetto di chi eravamo e quello che potevamo, a tu per tu con Dio, nell’intima stanzetta dell’anima nostra. Signore, che queste sante comunioni, non ci aiutino solo ad essere buoni, ma si traducano in divina energia per mobilitarti il mondo al tuo servizio. Chiara Lubich 6 Boll. Parr. 2014/2 Alla Madonna Quann’ero ragazzino, mamma mia me diceva: Ricordati, fijolo, quanno te senti veramente solo tu prova a recità n’Ave Maria. L’anima tua da sola spicca er volo e se solleva, come pe’ maggìa. Ormai so’ vecchio, er tempo m’è volato; da un pezzo s’è addormita la vecchietta, ma quer consijo nun l’ho mai scordato. Come me sento veramente solo, io prego la Madonna benedetta e l’anima da sola pija er volo!. Trilussa (Carlo Alberto Salustri) (1871-1950 2014/2 Boll. Parr. 7 Finestra del Consiglio Parrocchiale L’Assemblea parrocchiale ordinaria L’8 aprile scorso si è tenuta l’Assemblea parrocchiale ordinaria, nel corso della quale sono stati approvati i conti consuntivi 2013 e quelli preventivi 2014. I conti consuntivi chiudono con un utile di esercizio di franchi 3’824, leggermente superiore a quanto preventivato. L’aumento dei ricavi rispetto al preventivo è dovuto in particolare al contributo volontario, risultato maggiore a causa di uno spostamento delle date di entrata dei versamenti. Per quanto riguarda i costi, anche qui il consuntivo mostra un superamento del preventivo, da attribuire soprattutto all’accantonamento straordinario riferito ai lavori di copertura parziale del tetto del Centro di Presenza Cristiana. Il preventivo supponeva tali lavori conclusi e pagati entro fine 2013, mentre hanno avuto inizio solo nel 2014. I conti preventivi chiudono con un disavanzo di esercizio di circa 8’000 franchi, ascrivibile alla prudente quantificazione dei ricavi nonché alle migliorie straordinarie e agli interventi di risanamento previsti sia al Centro di Presenza Cristiana sia alla Casa della Gioventù. Il preventivato deficit compensa comunque i surplus del 2012 e del 2013, in una prospettiva che è tendenzialmente di pareggio tra costi e ricavi. Nel suo intervento il presidente Carmelo Rossini traccia un bilancio del suo primo anno di attività all’interno del Consiglio parrocchiale. Le questioni principali che hanno impegnato il Consiglio parrocchiale quest’anno sono state il Centro Presenza cristiana, con tutte le tematiche ben note (dagli affitti ai posteggi, dall’uso delle sale al rifacimento del tetto ormai giunto a termine), la Casa della Gioventù con l’allagamento del vecchio palco del teatro, la chiesa di Cureggia, gli orti e 8 Boll. Parr. 2014/2 l’archivio. Parlando di archivio, il presidente coglie l’occasione per ricordare il compianto Giorgio Pagani, che con grande impegno si era messo a disposizione per sistemare la questione. Tra i parrocchiani che ci hanno lasciato esprime un sentimento di profonda gratitudine a Francesco Lucchini, per il pensiero che ha voluto rivolgere alla Parrocchia, e al nostro stimatissimo collaboratore Osvaldo Magnoni. Il Consiglio parrocchiale sta continuando a monitorare alcune situazioni particolari già segnalate gli anni scorsi e più precisamente: • il sagrato di Pazzalino, • il lucernario della chiesa dei SS. Giovanni Battista e Massimiliano Kolbe • il tetto della chiesa di S. Gottardo a Cureggia • il tetto della Chiesa di San Giuseppe. Il Centro di Presenza Cristiana e la Casa della Gioventù fanno confluire denaro nelle casse della Parrocchia grazie agli affitti, ma per mantenerli efficienti parte di essi deve essere reinvestito in importanti lavori di manutenzione. Elisabetta Pozzi Angolo della generosità Ringraziamenti dal 1° febbraio al 10 maggio 2014 Contributo Volontario: per un totale di Fr. 2’485. Bassi Ugo SA; Bottani Roberto; Bujas Vidovic Silva; Calzoni Corrado; Caruso Veronica; Cicala Maria Grazia; Ciocca Giuseppe; Clerici Michele; Crivelli Fausta; Fois Carlo; Fournier Chantal; Franzi Gianfranco; Galli Dorotea; Gianora Denys; Gridà Caterina; La Buona Stampa; Maffi Ivana; Montillo Giuseppe; Mugnai Katia; Nardin Ettore; Nasoni Pierluigi; Regazzoni Daniele; Rizzi Danilo; Rosiaro Maria Teresa; Servida Paolo; Soldini Marco; Stenger Hubert; Sulser Lorenza. Servizi resi: per un totale di Fr. 1’650.- Albizzati Roberto, Elena e Ferruccio; Avesani Sara e Filippo; De Vittori-Daldini (Fam.); Di Stefano (Fam.); Gianelli (Fam.); Hormann Kai e Bandirali Margherita; Marchetti Fernanda; Raja Emilio e Clelia; Thanh Tam Tran e Patrick Chiappa; Valsecchi Carlo (Fam.); ZülligMomcilovic (Fam.). Wüthrich Dana); Ferretti Franco; Fornari Maria Cristina (Fam. Fornari); Giacomini Dario (Giacomini Angela); Giudici Andrea (Renato e Heidi); Jelmini Viviana (Rütsch-Morioni Lidia); Kiki Lucchini (Fassi Godi Simona e Fassi Andrea Erminio); Lucchini Federico (Dolores); Pozzi Giuseppe (Familiari); Quadri Sergio e Notari Eugenio (Quadri Nini); Sandrini Paola (Familiari); Scossa Sandro (Clara); Tenzi-Barbieri Ebe (Tenzi Marika e Moreno); Villa Gianni (Jelmini Bruna). San Gottardo: per un totale di Fr. 220.- Banfi-Meregalli Valeria; Camenisch (Sorelle); Godi Simona e Silla; Scossa Nora. Offerte generiche: per un totale di Fr. 1’590.- Avesani Dario e Michelina; Balestra Giorgio; Bianchi A.; Bianchi-Blank EdyAnna; Camozzi-Mazza Aquilina; Della Sala Sandro (Fam.); Leonelli Stefano; Marra-Tarchini (Fam.); Martinetti Piergiorgio e Dorotea; Mattiazza Katja; Mazzola Ingrid e Fam.; NN; Proverbio Matilde (Fam.); Ristorent Sagl; Sambugar Teresita; Sartore Elvira; Taddei Enrica. G ! E I RAZ In memoria di: per un totale di Fr. 3’730.- Amadò Mara (Familiari); Angelica Bernasconi-Riva (Bernasconi Mauro e 2014/2 Boll. Parr. 9 La parola del vescovo Presentiamo questo testo scritto dal nostro vescovo Valerio, su un tema, quello della venerazione dei santi nelle chiese del Ticino che è stato oggetto di una interessante mostra che si è tenuta a Mendrisio e dalla quale è stato realizzato il catalogo intitolato: La nube dei testimoni. Santi in Ticino: arte, fede e iconografia. Mons. Vescovo ci racconta il rapporto tra Gesù e i discepoli (santi), dischiudendoci una visione molto suggestiva. Origine e significato della venerazione dei santi nella Chiesa … In realtà, non si capisce fino in fondo la relazione del cristiano con chi egli riconosce come santo senza risalire al mistero centrale della sua fede, il farsi uomo di Dio, del tre volte Santo, in Gesù di Nazaret e senza considerare la dinamica originaria della trasmissione del suo Vangelo nella storia. A questo fatto capitale è da ricondurre il ruolo e il significato dei santi: alla scoperta dell’inaudita possibilità di narrare Dio attraverso l’umano, scaturita da quella singolarità irriducibile, da quel Volto e da quel Nome, senza i quali, secondo l’evangelista, il bilancio di tutti i tentativi umani di vedere Dio sarebbe che “nessuno lo ha mai visto” (Gv 1,18). Per il cristiano, infatti, Gesù non è soltanto il supremo Messaggero del cielo, l’insuperabile Rivelatore di Dio. Egli è la Rivelazione, il Messaggio stesso, “irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza” (Eb 1,3), santità manifestata e comunicata. Tale identificazione della comunicazione divina con chi la realizza in pienezza ha un suo preciso riscontro nel profilo peculiare della missione affidata dal Risorto alla Chiesa, ossia, fare discepoli tutti i 10 Boll. Parr. 2014/2 popoli e battezzare, oltre che, semplicemente, insegnare (cfr. Mt 28,19). Proprio la natura originaria di questo mandato ecclesiale fa sì che l’annuncio della Parola sia ultimamente inseparabile dalla qualità umana di chi lo porta, dalla sua capacità di irradiarla attraverso la vita. Certo, l’irreprensibilità dell’annunciatore non è causa né condizione dell’efficacia della predicazione, ma da sempre evangelizzare non può essere ridotto a far passare correttamente una dottrina o a far accettare una disciplina e implica l’esigenza di essere segno eloquente della realtà annunciata, occasione per coglierne il sapore e la promessa di vita. Per questo Gesù invita i missionari a non passare di casa in casa, ma a rimanere. La prossimità del regno per essere comunicata richiede una certa condivisione di vita quotidiana, la qualità di un rapporto umano caldo e vero. Solo attraverso la concretezza e la singolarità di una vita umana che si fa testimonianza si racconta efficacemente il Dio cristiano e la diffusione della fede non può essere che un contagio di vita divino-umana o, se vogliamo, di santità, di trascendenza o di alterità che si rende accessi- bile e incontrabile nel fluire dei giorni. La santità di Dio in Gesù di Nazaret si caratterizza come santità ospitale, s’irradia umilmente, affettuosamente e quotidianamente, su coloro che entrano in relazione con Lui. Da qui deriva la tensione caratteristica dell’esistenza del discepolo di Gesù: da un lato, egli è santo in virtù della sua appartenenza al Signore, del battesimo, del dono dello Spirito Santo, della sua partecipazione al mistero pasquale; dall’altro, sa di essere chiamato a un’imitazione, a una conformazione sempre più piena, all’immagine del Santo che lo ha chiamato (cfr. 1 Pt 1,15). Così, per diventare santo, non basta seguire gli insegnamenti del Santo. Occorre frequentarlo, stare con Lui, condividerne il più possibile l’esistenza concreta e quotidiana. L’Evangelista Marco è esplicito a questo riguardo. Gli apostoli non sono tali semplicemente perché a loro è stato attribuito un particolare compito organizzativo da parte di Gesù o una speciale abilità e competenza. Lo scopo principale per cui sono chiamati è quello di “stare con lui” (Mc 3,14); solo in un secondo momento appare l’incarico di predicare e di operare guarigioni. E questa esigenza di vita comune tra il Maestro e i Dodici, trova il suo riscontro nella prassi ecclesiale attestata dagli Atti, dove tutto ruota attorno alla testimonianza alla risurrezione di Gesù data dagli apostoli e all’assiduità della loro frequentazione da parte dei membri della comunità ecclesiale (cfr. At 2,42-47). Finalmente, ci sembra di poter dire che la pratica della relazione con chi è in grado di trasmettere con autorità gli insegnamenti di Gesù e di garantire l’autenticità del contatto con lui nella potenza dello Spirito Santo sia il fondamento specificamente cristiano della venerazione dei santi. Il rapporto con l’apostolo non è interrotto dalla sua morte. Continua a essere esercitato attraverso la preghiera e la celebrazione, alimentando così in maniera caratteristica la memoria ecclesiale e definendone il profilo. La memoria dei volti e dei nomi è pertanto fondamentale per la custodia della genuinità dell’esperienza cristiana e la protegge dal dissolversi in una qualsiasi forma d’idealismo e di spiritualismo. Conoscere Gesù non è un’operazione intellettuale da attuare individualmente, ma un essere in relazione gli uni con gli altri, radicato in quel vedere, ascoltare e toccare il Verbo della vita, che è il proprium dell’esperienza apostolica su cui è fondata la Chiesa (cfr. 1 Gv 1,1-4). È quello che si chiama la “comunione dei santi”, il nucleo misterico della Chiesa, che ricordando i singoli santi e tutti i santi, celebra attraverso di loro, la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, la fine di ogni forma di separatezza, d’isolamento, di esclusione, il passaggio dell’essere umano dallo statuto d’individuo mortale a quello di persona partecipe della Vita che non muore. Si comprende così l’estendersi – dalle origini ai primi secoli, segnati dall’ostilità diffusa verso il cristianesimo – del ricordo della Madre di Gesù e degli apostoli a quello dei martiri, dei testimoni della fede fino all’effusione del sangue. La loro piena conformazione alla morte di Cristo ne determina, infatti, in un tempo di opposizione violenta e di persecuzione, l’esemplarità suprema per tutti i cristiani, ne fonda l’efficacia d’intercessione per la Chiesa peregrinante nella storia, tiene viva la tensione di tutti i credenti verso la pienezza del compimento escatologico. Le grandiose scene liturgiche dell’Apocalisse ne sono l’illustrazione più eloquente. (La Nube dei testimoni. Santi in Ticino: arte, fede e iconografia, pag. 17-18) 2014/2 Boll. Parr. 11 dalla Parola di Vita – luglio 2014 … «In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» Avrai letto nel Vangelo che Gesù raccomanda più volte la preghiera e insegna come si fa ad ottenere. Ma questa, sulla quale poniamo noi l’attenzione, è veramente originale. Essa, perché possa ottenere una risposta dal cielo, esige più persone, una comunità. Dice: «Se due di voi». Due. È il numero più piccolo che forma una comunità. A Gesù dunque importa non tanto il numero quanto la pluralità dei credenti. Anche nel giudaismo – ti sarà noto – si sa che Dio apprezza la preghiera della collettività ma Gesù dice qualcosa di nuovo: «Se due di voi... si accorderanno». Vuole più persone, ma le vuole unite, pone l’accento sulla loro unanimità: le vuole una sola voce. Devono mettersi d’accordo sulla domanda da fare, certamente; ma questa richiesta deve poggiare soprattutto su una concordanza dei cuori. Gesù afferma, in pratica, che la condizione per ottenere quanto si chiede è l’amore reciproco tra le persone. … «In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» Gesù stesso ci dice dove sta il segreto dell’efficacia di questa preghiera. Esso è tutto in quel «riuniti nel mio nome». Quando si è uniti così, c’è fra noi la Sua presenza e tutto ciò che si chiede con Lui è più facile ottenerlo. Infatti, Gesù, presente 12 Boll. Parr. 2014/2 dove l’amore reciproco unisce i cuori, è Lui stesso che chiede con noi le grazie al Padre. E puoi pensare che il Padre non ascolti Gesù? Il Padre e Cristo sono una sola cosa. Non ti sembra splendido tutto questo? Non ti dà certezza? Non ti dà fiducia? «In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» Sarai ora certamente interessato a sapere cosa vuole Gesù che tu chieda. Egli stesso lo dice chiaramente: «qualunque cosa». Non c’è quindi nessun limite. E allora metti anche questa preghiera nel programma della tua vita. Forse la tua famiglia, tu stesso, i tuoi amici, le associazioni di cui fai parte, la tua patria, il mondo che ti circonda, mancano di innumerevoli aiuti perché tu non li hai chiesti. Accordati con i tuoi cari, con chi ti comprende o condivide i tuoi ideali e, dopo esservi disposti ad amarvi come il Vangelo comanda, così uniti, chiedete. E chiedete più che potete; chiedete durante l’assemblea liturgica; chiedete in qualsiasi luogo; chiedete prima di prendere decisioni; chiedete qualsiasi cosa. E soprattutto non fate che Gesù resti deluso dalla vostra noncuranza, dopo avervi dato tanta possibilità. Gli uomini sorrideranno di più, gli ammalati spereranno; i bimbi cresceranno più protetti, i focolari familiari più armoniosi; i grandi problemi potranno essere affrontati anche nell’intimo delle case... E voi sarete accolti in Paradiso, perché la preghiera per chi è nel bisogno è una di quelle opere di misericordia che ci saranno richieste all’esame finale. Chiara Lubich Vita parrocchiale Il sacramento dell’unzione dei malati Una volta all’anno, in occasione della giornata cantonale del malato, la prima domenica di marzo, offriamo ai nostri malati la grazia del Signore nel sacramento dell’olio degli infermi. Anche quest’anno durante la santa messa delle 10.30 in san Massimiliano, una quarantina di persone hanno voluto cogliere questa occasione per continuare a portare con coraggio la propria croce. L’animazione di questo bel momento liturgico vissuto in Comunità è stata curata dal Rinnovamento nello Spirito. La Passione del Signore Il noto racconto evangelico che si legge la domenica delle Palme è stato drammatizzato dai nostri lettori ben preparati che hanno dato voce ai diversi “protagonisti” della Passione: Giuda, Pilato, il sommo sacerdote, Maria la Madre di Gesù, Maria Maddalena. Grazie a don Claudio Laim, di Balerna che, oltre a proporci il testo, ha presieduto la celebrazione e ci ha dato preziosi insegnamenti per la lettura di questo particolarissimo racconto. 2014/2 Boll. Parr. 13 Vita parrocchiale Le festività di Pasqua nella chiesa I giorni del triduo pasquale sono carichi di celebrazioni liturgiche molto suggestive anche nella nostra parrocchia, come in tutta la chiesa. 1. L a messa in Coena Domini nella quale si fa memoria dell’Ultima cena e della Lavanda dei piedi agli apostoli 2. L a celebrazione della Passione e Morte del Signore, con il momento del bacio della croce, il venerdì alle tre del pomeriggio 3. L a Via crucis serale, in concomitanza con la ben più celebre via Crucis del santo padre al Colosseo, attraversando da san Massimiliano a Pazzalino tutta la parrocchia 14 Boll. Parr. 2014/2 Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo … 4. N el buio della notte, sfolgora la luce del Risorto: è la notte del passaggio dal peccato alla vita nuova del Risorto: i cristiani vegliano preannunciando anche la loro risurrezione “Accettiamo Gesù Risorto nella nostra vita – dice papa Francesco – Egli ci sta aspettando a braccia aperte”. Ogni giorno, nel dono della santa messa, Cristo rinnova la sua passione e la sua Risurrezione per noi! Resoconto dell’attività del Gruppo Pastorale L’Assemblea Pastorale parrocchiale dello scorso 27 novembre aveva indicato alcune priorità pastorali da realizzare o almeno da “avvicinare” nei prossimi anni. Al Gruppo Pastorale, organo consultivo che affianca i sacerdoti nelle scelte pastorali parrocchiali formato da una decina di laici molto attivi e dal nostro diacono don Dante, toccava il compito di fare sintesi delle idee emerse all’Assemblea pastorale ed eventualmente rendere operative alcune di esse. Il Gruppo pastorale si è riunito due volte, in formazione completamente rinnovata, aprendosi a tutti coloro che ne fossero interessati. In gennaio i presenti erano 14 e in marzo 21. Temi toccati: visita dei sacerdoti alle famiglie (soprattutto da visitare saran- no le famiglie che stanno preparando ai sacramenti i loro figli) si veda il tagliando su questo B.P. a pag. 18; possibilità di fare un cammino per famiglie di altre parrocchie; animazione liturgica con nuove persone che si sono rese disponibili per compiti particolari; catechesi e sacramenti; partecipanti al coro SALM; gruppo che visita le persone malate e sole a domicilio. Inoltre si è dato uno sguardo alla festa patronale 2014, alla festa della chiesa dei santi Giovanni Battista e Massimiliano Kolbe, e alle attività proposte per la quaresima 2014. In maggio il gruppo ha subito una battuta d’arresto: non ci si è potuti incontrare a causa dell’infortunio che ha colpito don Maurizio, ci si riunirà in settembre. don Maurizio 2014/2 Boll. Parr. 15 Vita parrocchiale domenica 29 giugno Festa dei Santi Pietro e Paolo La celebrazione parrocchiale si terrà come è tradizione nell’Oratorio di San Pietro a Orlino con la Santa Messa solenne alle ore 10.00 presieduta dal vescovo emerito mons. Pier Giacomo Grampa. Sarà seguita dal consueto incontro-aperitivo per tutti i presenti. (è permesso parcheggiare l’auto sui due lati della via Ronchetto) 4 maggio, festa di san Gottardo a Cureggia Anche quest’anno una bella partecipazione alla festa del Santo patrono di Cureggia: tradizioni che si rinnovano e che continuano: (ad esempio la salita processionale da Pazzalino in un’istantanea). Grazie al Coro, appena formatosi, che ha animato la messa del mattino, e al Coro formato da bambini e ragazzi che per il secondo anno ha reso vivace e gioiosa la celebrazione principale delle ore 10.00. Attività dei ragazzi cresimandi Prosegue con slancio la prima fase della preparazione dei nostri ragazzi alla santa Cresima, nella quale hanno avuto diversi incontri con persone che portano alcune disabilità, per esempio alla casa Andreina, per ciechi e ipovedenti, come anche alla mensa dei poveri alle16 Boll. Parr. 2014/2 stita da fra Martino alla Resega. L’intenzione è di aiutare i nostri ragazzi ad aprirsi anche con servizi concreti, alle necessità dei più bisognosi e di quelli che non godono di particolare considerazione nei limiti delle loro possibilità. Un ospite della Casa Andreina intento ad impagliare una sedia, sotto gli occhi scrutatori dei ragazzi Fra Martino; testimonianza ai ragazzi Dopo la pausa estiva i ragazzi vivranno il secondo tempo della loro preparazione puntando su un approfondimento della fede grazie anche alla partecipazione a momenti di ritiro spirituale. Festa della Chiesa dei santi Giovanni Battista e Massimiliano Kolbe Diciassette anni dopo: don Gert ha narrato in breve la storia di san Massimiliano Kolbe, del quale è stato donato il dipinto che si intravvede nella foto. Un momento semplice, e vissuto in famiglia: grazie a tutti coloro che hanno dato una mano per concretizzarlo 2014/2 Boll. Parr. 17 Vita parrocchiale Benedizione delle famiglie Per ricevere la benedizione della propria famiglia, ci si può rivolgere telefonicamente ai sacerdoti: don Maurizio 091 971 22 65 / don Gert 091 940 62 74 o servendosi del seguente tagliando (da consegnare ai sacerdoti o nelle sacrestie): Nome e cognome ________________________________________________________ Via e numero ___________________________________________________________ Località _________________________________________________________________ Numero di telefono/natel _________________________________________________ Indirizzo elettronico ______________________________________________________ Ragazzi – Giovani – Famiglie Giornata di spiritualità al Monte Tamaro, sabato 20 settembre 2014 Camminiamo insieme verso la grande festa della fede (papa Francesco) 48 bambini sono stati invitati per la prima volta alla mensa del Signore Argiolas Sofia, Bee Gabriele, Bellavite Camilla, Bellavita Luca, Boeri Dante, Briccola Giona, Brilli Emily, Buri Giacomo, Campelo Teixeira Rodrigo, Carneiro Désiré, Carpinteri Dafne, Curcio Gabriele, Cusano Elia, Di Marco Chiara, Dos Santos Lipari Alessandro, Fantoni Matilde, Ferretti Matteo, Foglia Gabriele, Foglia Luca, Frei Mattia, Galati Niccolò, Garau Sara, Grillone Saverio, Imperadore Eric, Izzo Simona, Lamonaca Alessandra, Locatelli Giulia, Maffei Daniel, Mammoletti Sara Maria, Manganiello 18 Boll. Parr. 2014/2 Martina, Marotta Beatrice, Martinelli Giacomo, Martinoli Chiara, Pedrozzi Davide, Pereira Doo Ventura Alessandro, Pezzullo Francesca, Plattner Sofia Sara, Piccolo Alessia, Prospero Amedeo, Prospero Sebastiano, Ragusa Morgana, Rottoli Glenn, Salvadè Thomas, Sasselli Florian, Soardi Davide, Szerdahelyi Michelle, Tremolada Gaia, Valenti Clara. Grazie a don Gert e alle loro catechiste Annamaria, Maria, Alessandra, Delia e Monica che li hanno ben preparati. 2014/2 Boll. Parr. 19 48 bambini hanno ricevuto la Prima Comunione il 25 maggio 2014 Vita parrocchiale Iscrizione di preparazione alla Prima Comunione 2015 Dopo l’esperienza, durata per diversi anni, di un cammino di preparazione al sacramento dell’Eucaristia fatto sull’arco di due anni, dallo scorso anno 2013-14, con l’arrivo del nuovo vicario, siamo ritornati, ad un periodo di catechesi della durata di un anno (precisamente 10 mesi, da settembre a maggio). Visto il tempo ristretto che abbiamo a disposizione, la preparazione inizierà già il primo mercoledì di scuola, 4 settembre, proseguendo con un incontro settimanale fino a maggio 2015, escluse le settimane di vacanze scolastiche. Nella catechesi sarà inclusa anche la preparazione al sacramento della prima confessione. Questo tagliando di iscrizione vale solo per chi inizia in settembre la quarta elementare o è già oltre. Al termine delle iscrizioni (15 agosto) i genitori dei bambini saranno personalmente invitati ad una serata di spiegazioni molto più particolareggiate. Dopo questo primo incontro, se non ve la sentite di impegnarvi nel cammino proposto, potrete ancora ritirare l’iscrizione fatta. Mi iscrivo alla preparazione della PRIMA COMUNIONE 2015 Nome e cognome________________________________________________________ Figlio di __________________________ e di __________________________________ Battezzato il ________________________ nella Chiesa di _______________________ Via ________________________________ Località ____________________________ No. tel. _____________________________ No. Cellulare________________________ E-mail:__________________________________________________________________ Noi genitori ci dichiariamo disposti ad iscrivere, sostenere, aiutare e seguire nostro/a figlio/a in questo cammino di preparazione per la crescita spirituale. Firma dei genitori: _________________________________________ Tagliando da far pervenire ad Annamaria Prati, via alla Bozzoreda 10, 6963 Pregassona, entro il 15 agosto 2014. 20 Boll. Parr. 2014/2 Hanno terminato la loro corsa terrena L’eterno riposo dona loro o Signore Angelica Bernasconi 1915 Osvaldo Magnoni 1931 “Vegliate” (Mt 24.42) Carmen Valsecchi 1922 Sono deceduti nello stesso periodo: † Jolanda Arduini, 1934 † Daniel Alberti, 1959 † Gianluca Albizzati, 1961 † Furio Albertini, 1954 Giovanni Di Stefano 1929 Andrea Naldi 1957 † Mario Caroni, 1930 2014/2 Boll. Parr. 21 Echi della Chiesa Credo in un solo Dio Vi è già stata occasione in passato di citare in questa rubrica la Commissione teologica internazionale, un organo consultivo della Santa Sede composto da esperti provenienti da vari Paesi e dipendente dalla Congregazione per la dottrina della fede. Recentemente la Commissione ha pubblicato un documento, intitolato Dio Trinità, unità degli uomini, che offre spunti di chiarimento e di riflessione su temi di importanza essenziale per la fede cristiana. Il sottotitolo rende più esplicito il punto di partenza del documento: Il monoteismo cristiano contro la violenza. C’è infatti una tendenza, maturata presso alcuni studiosi di storia delle religioni, a rovesciare il giudizio che si dava solitamente sulla fede in un unico Dio (il monoteismo) in termini storici e culturali. Il monoteismo era considerato come la forma religiosa più evoluta, sviluppatasi in contrasto con le primitive credenze pagane in una pluralità di Dei (politeismo). In realtà non è tanto questa prospettiva ad essere contestata, quanto il giudizio sul monoteismo ad essere capovolto: non rappresenterebbe un progresso rispetto al politeismo, bensì in qualche modo un arretramento, perché contiene in sé una tendenza, almeno implicita, alla violenza ed alla sopraffazione. Si argomenta così: se il mio Dio è l’unico vero, posso sentirmi autorizzato o perfino tenuto a combattere ed a cercare di sopprimere i culti degli altri Dei, «falsi e bugiardi» come dice Dante (Inferno I, 72). Il politeismo invece sarebbe immune da simili manifestazioni di intolleranza, corrisponderebbe ad una forma originaria e spontanea di pluralismo religioso e da questo punto di vista risulterebbe più «moderno», più vicino alla nostra sensibilità. Il documento della Commissione non è destinato tanto a controbattere queste affermazioni quanto «all’illustrazione 22 Boll. Parr. 2014/2 del senso autentico della confessione cristiana dell’unico Dio» (n. 15). Limitandosi all’ambito cristiano, è evidente che ci possono essere distorsioni nella comprensione della fede monoteista, ma esse finiscono a contraddirla nei fatti. Infatti gli atteggiamenti di intolleranza o, peggio ancora, di violenza sono incompatibili con il comandamento dell’amore verso Dio e verso il prossimo che è il criterio di valutazione della sincerità e della verità della fede professata. «La confessione del fatto che l’unico Dio, Padre di tutti gli uomini, si lascia storicamente e definitivamente riconoscere proprio nell’unità del supremo comandamento dell’amore, sul quale gli stessi discepoli del Signore accettano di essere giudicati, illumina l’autentica fede nell’unico Dio che noi intendiamo professare» (n. 15). Questa legge dell’amore rappresenta un termine di confronto di validità universale: «l’unità indissolubile del comandamento evangelico dell’amore di Dio e del prossimo stabilisce il grado di autenticità della religione. In ogni religione. E anche in ogni presunto umanesimo, religioso o non religioso» (n. 17). Il documento tratteggia poi la storia dell’affermarsi graduale della fede nell’unico Dio nella rivelazione biblica. È interessante osservare che inizialmente l’accento è posto sull’obbligo di un culto e di un rapporto esclusivo di Israele con il Signore suo Dio, senza la preoccupazione di negare l’esistenza di altri Dei o di condannarne il loro culto da parte di altri popoli. Significativa è l’affermazione del libro di Michea: «tutti gli altri popoli camminino pure ognuno nel nome del suo dio, noi camminiamo nel nome del Signore nostro Dio, in eterno e per sempre» (Mi 4,5). Solo in seguito, approfondendo le ragioni che motivano l’obbligo della fedeltà di Israele al suo Dio, quest’ultimo inizia ad essere considerato come il Dio unico ed universale, che ha cura di tutti i popoli, i quali finiranno per riconoscerlo come tale. A questo punto inizia la polemica contro l’idolatria in generale e non più solamente se praticata da Israele. Affiora così l’idea che Isaia mette sulle labbra del Signore stesso: «fuori di me non c’è altro dio» (Is 45,21). Ma questo Dio di Israele offre la sua vicinanza e la sua salvezza universalmente a tutti, come indica il seguito dello stesso versetto: «un dio giusto e salvatore non c’è all’infuori di me». L’esclusività di Dio si collega dunque all’idea dell’universale validità della azione divina nei confronti dell’intera umanità ed anche della realtà in generale, «il cielo e la terra». Si parte infatti dal principio più remoto: il Dio unico è anche il Dio creatore, che perciò si occupa e si preoccupa di tutti i popoli. Un altro testo, che la Commissione non cita, è a mio avviso significativo: in un discorso attribuito a Dio e rivolto ad Israele si legge nel libro di Amos: «Non siete voi per me come gli Etiopi, figli di Israele? Oracolo del Signore. Non sono forse io che ho fatto uscire Israele dal paese d’Egitto, i Filistei da Caftor e gli Aramei da Kir?» (Am 9,7). Il Dio unico è quindi non solo creatore, ma sollecito del bene di tutti i popoli, anche dei nemici tradizionali di Israele, come i Filistei. Il cristianesimo riprende tutti questi elementi e li porta alla pienezza con il fatto nuovo della incarnazione del Verbo e con la riconciliazione di tutta l’umanità con Dio grazie alla mediazione di Cristo ed alla missione di santificazione dello Spirito. C’è una stretta relazione tra il messaggio di salvezza del Nuovo Testamento e la continuità con la fede nell’unico Dio: «La rivelazione trinitaria del Dio unico è intrinsecamente legata all’offerta, fatta a tutti gli uomini, di essere redenti nel mistero pasquale del Cristo Gesù, in modo da partecipare alla relazione filiale di Gesù nei confronti del Padre mediante il dono dello Spirito Santo» (n. 44). Non si può dunque pensare che la fede trinitaria sia un’attenuazione del monoteismo: l’inizio della professione di fede più usata nella liturgia è proprio «credo in un solo Dio». La fede trinitaria non è frutto di riflessioni filosofiche sull’idea di Dio, ma la conseguenza della constatazione del modo nel quale Dio agisce nei confronti delle creature, rivelandoci la ricchezza della sua vita interna: «il monoteismo biblico […] ci mette di fronte ad un Dio che si rivela, con saggezza ed amore, che parla ed ascolta, che invia i suoi messaggeri e i suoi profeti, che si presenta di persona nell’incarnazione del Figlio e nell’invio dello Spirito Santo» (n. 81). Giancarlo Camisasca Tre libri sull’argomento 2014/2 Boll. Parr. 23 PARROCCHIA DI PAZZALINO-PREGASSONA www.parrocchia-pregassona.ch Orario estivo Sante Messe dal 30 giugno al 31 agosto (altrimenti come sempre) Giorni feriali Lu-ma-me-gio-ve in luglio Lu-ma-me-gio-ve in agosto 20.00 a Fatima 20.00 in chiesa parrocchiale Sabato e vigilie festive 17.30 in chiesa parrocchiale Domenica e festivi 8.30 in San Massimiliano 10.00 in chiesa parrocchiale 11.00 in San Massimiliano Ogni prima domenica del mese 9.00 a Cureggia, chiesa di san Gottardo Ogni ultima domenica del mese 9.00 a Orlino, chiesa di san Pietro Celebrazione dei battesimi Due domeniche al mese, una in chiesa Parrocchiale (Pazzalino) e una a san Massimiliano, alle ore 15.00. Raccomandiamo di prendere contatto con i sacerdoti con largo anticipo. Sacramento della riconciliazione, celebrazione individuale Ogni sabato 16.00-17.00 in chiesa parrocchiale Conti correnti parrocchiali Posta Cornèrbanca Pregassona Raiffeisen Pregassona IBAN: CH55 0900 0000 6900 2960 8 IBAN: CH83 0849 0000 2017 4700 1 IBAN: CH21 8037 5000 0041 5600 1 Sacerdoti don Maurizio Silini, 091 971 22 65 – don Gert Hartel-Gjoni, 091 940 62 74 Ritorni: Parrocchia di Pazzalino, 6963 Pregassona La Buona Stampa, Lugano
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