Nota sul settore energia in Serbia (745K)

SCHEDA SETTORIALE – ENERGIA
Inquadramento del settore all’interno dell’economia nazionale
L'energia è uno dei settori più importanti dell'economia serba e rappresenta circa il 5% del
PIL serbo. Le infrastrutture energetiche sono prevalentemente di proprietà dello Stato e
gestite dalle imprese pubbliche. Gli impianti energetici sono spesso in condizioni obsolete a
causa di un lungo periodo di incuria e dalla carenza di investimenti. Il processo di
riammodernamento è iniziato se pure con fasi alterne dal 2000 mediante l'assistenza delle
istituzioni internazionali.
Tuttavia, la maggior parte delle infrastrutture esistenti deve essere a tutt’oggi modernizzata,
un processo che richiede investimenti significativi da parte del settore pubblico e privato. Nel
2012 secondo i dati del Ministero dell’Energia, il consumo energetico del Paese e’
ammontato a 8.800 MTEP, di cui il 28% importato ed il 72% prodotto nel Paese.
Nella produzione di energia primaria il carbone incide per i due terzi del totale, il petrolio per
l’11%, seguito dal legno (circa 10%) e dall’idroelettrico (7,5%). Le importazioni di energia
sono invece cosi’ strutturate: petrolio e prodotti petroliferi (52%), gas naturale (29%), seguiti
da energia elettrica (10%) e carbone (circa 3%).
Caratteristiche specifiche
Il sistema dell'energia della Serbia è composto da:
Settore dell’energia elettrica che include la generazione di energia elettrica nelle centrali
termoelettriche, centrali idroelettriche e impianti di cogenerazione del tipo CHP, la
trasmissione di energia elettrica e la fornitura agli utenti finali mediante i sistemi di
distribuzione
Settore del gas naturale che consiste dell'importazione del gas naturale, estrazione del gas
naturale dai giacimenti locali, trasporto e distribuzione agli utenti finali
Settore del petrolio che include l'importazione, il trasporto e la raffinazione del petrolio
greggio, l'estrazione di petrolio greggio dalle reserve locali, distribuzione ed esportazione /
vendita dei derivati del petrolio greggio.
Settore del carbone che comprende l'estrazione e la lavorazione del carbone dalle miniere
a cielo aperto e dalle miniere sotterranee, e l’estrazione di lignite dalle miniere sottomarine.
Sistema di teleriscaldamento diffuso in 58 città della Serbia
Settore dell’energia rinnovabile che consiste della produzione di energia dalle fonti
rinnovabili: energia solare, energia eolica, energia idroelettrica, la biomassa e l'energia
geotermica.
1
I principali attori del settore energetico in Serbia sono:
1. EPS (Elektroprivreda Srbije) – impresa pubblica per la produzione di energia elettrica,
detenuta al 100% dallo Stato.
2. EMS (Elektromreža Srbije) – impresa pubblica per la trasmissione di energia, detenuta
al 100% dallo Stato (circa 10.000 km di rete con tensioni di 400, 220 e 110 kV, stazioni di
trasmissione ed interconnessioni con tutti i paesi limitrofi).
3. Srbijagas – importatore e distributore del gas naturale, detenuta al 100% dallo Stato,
dalla capacità di 13 milioni di metri cubi al giorno (produzione domestica: circa 20%,
importazione: circa 80%).
4. Yugorosgaz – l’azienda incaricata per la distribuzione del gas naturale agli utenti finali e
responsabile per la costruzione di gasdotti. E’ detenuta al 75% dalla Gazprom russa,
mentre il restante 25% appartiene alla Serbia. La Gazprom detiene anche una quoata del
51% del sistema di stoccaggio del gas naturale a Banatski Dvor, vicino a Novi Sad, dove
vengono immagazzinati 300 milioni di metri cubi del gas naturale.
5. NIS (Naftna Industrija Srbije) - Industria petrolifera serba. Si occupa dell’importazione,
trasporto e lavorazione del petrolio e dei derivati nonché della esploatazione delle riserve
locali del petrolio e della distribuzione ed export/vendita dei derivati petroliferi. E’ detenuta
al 56,15% dalla Gazprom Neft russa e al 29,87% dallo Stato (2 raffinerie, 500 stazioni,
35% del mercato della benzina). La Serbia importa circa tre quarti dei propri fabbisogni di
petrolio, mentre la produzione annua negli ultimi anni varia tra 750 e 865 migliaia di
tonnellate all’anno.
Produzione
La produzione di energia elettrica in Serbia è al livello di 8.359 MW: 8 centrali
termoelettriche (TPP) con la capacità installata di 5.171 MW 1, 9 centrali idroelettriche (HPP),
con la capacità installata di 2.835 MW, tre impianti di cogenerazione (CHP) gestiti dalle
società di teleriscaldamento con una potenza installata di 353 MW.
Dati preliminari dal Bilancio energetico della Repubblica di Serbia per il 2012
1
due centrali si trovano a Kosovo
2
Lo sfruttamento delle riserve di petrolio greggio e del gas naturale è al livello di 20 MTEP,
mentre le riserve sono stimate al circa 60 MTEP. La produzione del petrolio e del gas
natuirale è effettuata su 59 siti. La raffinazione del petrolio greggio viene realizzatta in due
raffinerie: Raffineria Pančevo e raffineria di Novi Sad per una capacità totale di 7,3 milioni di
tonnellate all'anno.
Il sistema di gasdotti in Serbia è costituito da una rete con una capacità di 16 milioni di metri
cubi di gas/giorno, per una lunghezza di 2.258 km ed una pressione di 16-75 bar. Il sistema
di distribuzione secondario del gas ha una lunghezza di 14.299 km, con una pressione di 4 16 bar. Lo stoccaggio sotterraneo di gas “Banatski Dvor” ha una capacità operativa di 300
milioni di metri cubi di gas e una capacità stimata di 800 millioni di metri cubi di gas.
Le riserve di carbone sono stimate a 20 miliardi di tonnellate, prevalentemente lignite.
Il potenziale energetico dalle fonti rinnovabili è stimato a circa 6 MTEP all'anno: biomassa
3,3 MTEP; energia idroelettrica 1,7 MTEP, energia solare 0,6 MTEP, energia eolica 0,20
MTEP e energia geotermica 0,20 MTEP.
Il consumo di energia elettrica in Serbia è molto alto. Secondo i Dati del Bilancio Energetico
serbo riferiti al 2011 il consumo lordo dell’energia primaria è stato pari a 15,752 MTEP.
Fonte: Bilancio energetico della Repubblica di Serbia per il 2011
Tale consumo elevato di energia elettrica è dovuto al fatto che la maggior parte dell’utenza
domestica utilizza l’energia elettrica per il riscaldamento. Inoltre, vi è un livello molto basso di
efficienza energetica e il prezzo dell'energia elettrica pagato dai consumatori domestici è
ancora ad un livello insufficiente a soddisfare il costo della produzione. La produzione media
annuale dell’energia elettrica è ancora in grado di soddisfare il consumo nazionale, ma certe
quantità devono essere importate ogni anno, di solito durante l'inverno.
La spina dorsale del sistema elettro energetico della Serbia rimane comunque l’asse EPS –
sistema di centrali idroelettriche e termoelettriche. Il sistema statale, Ministero dell’enrgia in
testa, ovviamente, continua a mantenere un ruolo centrale per le attivita’ di sviluppo e la
gestione dei progetti di elevato impatto.
Energia rinnovabile
L’intero settore dell’energia serbo e’ tutt’ora caratterizzato da un livello basso di efficienza
(sia nella produzione che nell’utilizzo), dall’obsolescenza tecnologica, dall’insufficiente livello
3
di investimenti e da un livello relativamente basso della quota dell’energia rinnovabile nel
bilancio totale.
La Serbia ha riconosciuto l’importanza del settore dell’energia ed ha adottato negli ultimi due
anni una serie di leggi, provvedimenti e documenti strategici volti ad accelerare lo sviluppo
del settore. Il Piano di azione nazionale per l’utilizzo di energie da fonti rinnovabili del 2013,
che prevede investimenti significativi nei settori della biomassa, delle piccole centrali
idroelettriche, nell’energia geotermale e nell’energia solare ed eolica, ha praticamente
definito il target del Paese per il 2020, offrendo anche delle modalita’ sulle procedure da
seguire.
Biomassa
La Serbia dispone di un potenziale significativo nel campo della biomassa. Il potenziale
energetico della biomassa in Serbia e’ stimato a circa 3,4 MTEP: di questi 1,53 MTEP di
biomassa ricavata dall’industria del legno e 1,67 MTEP da prodotti agricoli. Ulteriori studi piu’
recenti confermano che piu’ del 60% della potenziale energia rinnovabile in Serbia potrebbe
essere generata proprio da biomassa.
Analizzando ulteriormente la struttura della biomassa disponibile nel Paese, si rileva che,
per quanto riguarda la biomassa di origine agroalimentare, piu’ del 50% origina dal
granoturco, circa un quarto dal frumento ed il 15% dalla colza, soia, uva e altra frutta.
Dall’altro lato i potenziali della biomassa forestale si basano sulla lavorazione di circa 1,5
milioni di metri cubici di legno in varie forme.
Il biogas, infine, generato da piu’ di un milione di bovini, 1,5 milioni di pecore, due milioni di
suini e piu’ di 10 milioni di galline, secondo alcuni calcoli potrebbe compensare circa il 20%
delle importazioni del gas naturale.
Un’ulteriore opportunita’ per la Serbia e’ la possibilita’ di impianti in cogenerazione.
Nonostante il fatto che la Serbia disponga di un’industria della lavorazione del legno e di un
settore agricolo ideale per l’utilizzo della biomassa, esistono numerosi ostacoli che
impediscono l’ottimale implementazione di queste tecnologie: il costo “sociale” sovvenzionato dell’energia elettrica, la mancanza di standard nella produzione e gestione
della biomassa stessa e fino ad oggi la mancanza di tutta una serie di provvedimenti statali
che include anche un sistema di sovvenzioni.
Il recente interesse che lo Stato ha dimostrato nei confornti dell’energia rinnovabile mettera’
sicuramente luce su alcuni dubbi evidenziati dalle istituzioni internazionali e da numerosi
molti players mondiali che, prima di poter investire in maniera significativa desiderano avere
una situazione chiara e maggiormente prevedibile della struttura e degli strumenti. Dall’altro
lato, le numerose imprese locali non sono in grado di fungere da motore del settore senza
investimenti dall’estero.
Si osserva che nel 2014 appaiono essere ancora validi i punti chiave evidenziati in uno
studio di cinque anni orsono per il settore della biomassa:

Miglioramento della collaborazione tra le varie parti interessate, tenendo conto che si
tratta di una problematica multidisciplinaria che coinvolge l’agricoltura ed il settore
forestale direttamente e quello dell’energia e delle scienze in maniera indiretta, ma
fondamentale
4

Un programma di sovvenzioni preciso, volto a “spingere” gli utenti ad utilizzare la
biomassa

Miglior utilizzo dei fondi internazionali per studi e progetti nell’ambito della biomassa
Bisogna tenere presente che attualmente in Serbia il potenziale della biomassa viene
calcolato sulla base dei dati statistici sulla produzione e commercio delle merci, con una
metodologia incompatibile con le norme europee. Gli attuali produttori di pellet sono orientati
ai mercati esteri – i prezzi sul mercato interno variano in notevole misura ed i pagamenti non
sono sicuri ed a lungo termine.
Idroelettrico
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la politica jugoslava dello sviluppo dell’energia si e’
focalizzata per un breve periodo sulle piccole centrali idroelettriche: in questo periodo sono
state costruite circa 30 impianti sul territorio della Serbia. E’ seguito un lungo periodo di
investimenti in centrali idroelettriche di grandi dimensioni (Djerdap sul Danubio, Bajina Basta
ed altri) che tutt’oggi rappresentano una parte significativa del sistema del Paese.
Le piccole centrali idroelettriche, ovvero quelle con una potenza inferiore a 10MW e le
cosidette microcentrali idroelettriche (<100kW) offrono secondo alcuni studi circa il 10% del
potenziale di energia serbo.
La Serbia e’ un Paese ricco di fiumi ed il numero di localita’ adatte per la costruzione di PCI
supera il numero di 800. Secondo alcune stime le piccole centrali idroelettriche potrebbero
produrre circa 1.600 GWh all’anno, sostituendo 2,3 milioni di tonnellate di lignite. Tenendo
conto dei recenti provvedimenti del Ministero dell’Energia nel settore del mini idroelettrico e
le recenti gare per i siti di costruzione di nuovi impianti, il prossimo semestre fornira’
informazioni piu’ chiare sulla direzione che il settore si avviera’ a prendere. La costruzione
delle mini centrali idroelettriche prevede anche il coinvolgimento dei comuni locali e
dovrebbe fornire anche molte opportunita per aziende di dimensioni ridotte.
Energia solare
L’intensita media della radiazione solare in Serbia varia da 1,1 kWh/m2 giorno al nord del
Paese, fino a 1,7 kWh/m2 giorno nelle aree meridionali durante l’inverno. I valori medi estivi
sono, rispettivamente, 5,9 e 6,6 kWh/m2 giorno. Alcuni studi riportano un valore medio di
irradiazione solare di circa 700 kWh/m2 all’anno.
Le zone piu’ interessanti per coinvolgere il settore solare/fotovoltaico son oil commune di
Kursumlija, la citta’ di Nis e Vranje.
In Serbia opera un limitato numero di aziende del settore, la maggior parte delle quali e’
specializzata nella produzione di impianti di piccolo dimensioni e si affida all’importazione di
componenti.
5
Politiche nazionali attuali e future
Le priorità del Governo serbo (stabilite nell’attuale Strategia dello sviluppo del settore
energetico della Repubblica di Serbia e nella Legge sull’energia) sono: garantire la
sicurezza dell'approvvigionamento energetico, aumentare l'efficienza energetica, investire
nelle nuove fonti di energia, utilizzare le fonti di energia rinnovabili, creare le condizioni per
gli investimenti nel settore energetico - semplificare le procedure burocratiche, liberalizzare il
mercato dell'energia elettrica (dal 2013 al 2015), collegare il sistema energetico serbo con i
sistemi energetici di altri paesi.
Le priorità nel 2014: Riforma delle societa’ statali “Srbijagas’ (fornitore di gas) e “EPS”
(distribuzione energia elettrica), nuovi investimenti in progetti prioritari (costruzione di centrali
e ammodernamento degli impianti esistenti), costruzione del gasdotto South Stream.
Per quanto riguarda la liberalizzazione del mercato, la Legge sull’energia del 2011
prescrive le scadenze per una graduale liberalizzazione e prevede il 1 Gennaio 2015 quale
data per la piena apertura del mercato. Il mercato dell'energia elettrica e del gas e’ stato
liberalizzato a partire dal gennaio 2013 per i grandi consumatori connessi alla rete di
trasmissione.
La nuova legge sull'energia, che implementera’ la direttiva sulla promozione dell'uso
dell'energia dalle fonti rinnovabili e Terzo Pacchetto di direttive sull’Energia del Parlamento e
del Consiglio europeo, è stata preparata e dovrebbe essere adottata entro la fine dell'anno.
Inoltre e’ in preparazione la proposta di modifica del sistema tariffario per l'energia
elettrica.
La Nuova Strategia dello sviluppo del settore energetico della Repubblica di Serbia
con le proiezioni fino al 2030, che e’ nel corso di adozione2, è basata sullo sviluppo
sostenibile del mercato energetico, la sicurezza degli approvvigionamenti e la necessità di
costruzione di nuovi impianti energetici con le tecnologie più efficienti.
La Serbia è membro della Comunità dell'energia del Sud-Est Europa e si è obbligata a
raggiungere gli obiettivi stabiliti nel Trattato della comunità dell’energia:
- armonizzare il quadro normativo con i regolamenti dell’UE
- aumentare la quota dell’energia rinnovabile nel consumo finale lordo di energia (GFEC) – il
27% dell’energia da FER nel consumo finale lordo di energia nel 2020
- aumentare l’efficienza energetica e raggiungere il minimo del 9% del risparmio energetico
entro il 2018.
Il Ministero dell’Energia, dello Sviluppo e della tutela dell’Ambiente ha pubblicato nel 2013
un elenco di 50 progetti prioritari nel settore energetico che sono in corso e/o per quali si
cercano i partner strategici. L’elenco di questi progetti è consultabile sul sito del Ministero.3
2
All’inizio del 2014 il governo serbo ha adottato la Bozza della Strategia energetica della Repubblica di Serbia
per il periodo fino al 2025 con le proiezioni al 2030. Il documento deve ancora essere approvato dall’Assemblea
Nazionale della Serbia.
3
http://www.merz.gov.rs/sites/default/files/Ministry%20of%20defence%20and%20Ministry%20of%20energy%2C
%20development%20and%20environmental%20protection%20projects.pdf
6
La Serbia si aspetta almeno 2 miliardi di euro di investimenti in energia rinnovabile nei
prossimi sette anni grazie al nuovo quadro normativo che prevede l'indicizzazione degli
incentivi (tariffe feed-in) all'inflazione nell'eurozona.
Prezzo d’acquisto incentivato (c€/kWh)
Tipo di centrale
Centrale idroelettrica fino a 30 MW
12,40 – 5,9 (in base alla capacità installata)
Centrale a biomassa/biogas
13,26 – 8,22/15,66 – 12,31 (in base alla capacità installata)
Centrale eolica
9,20
Centrale solare
20,66 – 16,25 (in base alla capacità installata)
Centrale geotermica
9,67 – 6,92 (in base alla capacità installata)
Centrale a ciclo combinato a carbone fino a 10 MW
8,04
Centrale a ciclo combinato a gas naturale fino a 10 MW
8,89
Fonte: Decreto sugli incentivi per i produttori d'energia privilegiati del 24 gennaio 2013
Il paese prevede di disporre di impianti di energia rinnovabile con una capacità totale
installata di 500 MW entro la fine del 2015 - circa la metà dei 1092 MW che prevede di avere
a disposizione entro la fine del 2020. Il governo serbo si è impegnato a raggiungere la quota
di almeno 27% delle rinnovabili nel consumo finale lordo entro il 2020 mentre l’attuale quota
è pari al 21,2% - quinto delle potenzialità disponibili. La capacità installata degli impianti
eolici previsti dovrebbe essere circa 500 MW, degli impianti idroelettrici di grandi dimensioni
- 200 MW, delle piccole centrali idroelettriche - 200 MW, degli impianti a biomassa - 100
MW. Inoltre, si prevedono le costruzioni di impianti solari, centrali geotermiche e impianti ad
altre fonti rinnovabili.
A fine febbraio 2013 è stato presentato il Piano d’azione nazionale per le energie
rinnovabili (successivamente adottato a giugno 2013) con le Nuove guide per gli
investitori in impianti a fonti rinovabili4.
Inoltre, è stato pubblicato il bando per il rilascio delle concessioni per la costruzione delle
piccole centrali idroelettriche su 317 siti in 17 comuni della Serbia. A fine dicembre 2013 e’
stato pubblicato il secondo bando, questa volta per 143 siti in 20 comuni serbi. La capacità
totale prevista delle piccole centrali idroelettriche dovrebbe essere di 180 MW con un
combinato investimento previsto di circa 250 milioni di euro.
Nel marzo 2013 e’ stata adottata la Legge sull’uso efficiente dell’energia, prima nella
storia serba. L'obiettivo di questa legge quadro è quello di fornire e stimolare l'uso razionale,
responsabile, efficiente e sostenibile dell'energia e di contribuire ad aumentare la sicurezza
dell'approvvigionamento, ridurre la dipendenza dalle importazioni e incrementare la
competitività dell'economia
In ottobre 2013 e’ stato adottato il Secondo piano d'azione per l'efficienza energetica per
il periodo dal 2013 al 20155. Il documento stabilisce l'obiettivo di ridurre del 9% il consumo
finale interno di energia entro il 2018 rispetto al consumo nel 2008 (nel periodo dal 2013 al
2015 si prevede un risparmio pari 3,5% del consumo finale interno nel 2008 - 0,2952 Мtое).
La Serbia ha fatto progressi negli ultimi anni nell'armonizzazione della normativa nazionale
sull’energia con l'acquis comunitario, ma ulteriori sforzi sono necessari per avvicinare la
4
5
http://www.merz.gov.rs/en/dokumenti-list/89/127
http://www.merz.gov.rs/sites/default/files/Drugi%20%D0%B0kci%D0%BEni%20pl%D0%B0n%20z%D0%B0%20%D0%B5n%
D0%B5rg%D0%B5tsku%20%D0%B5fik%D0%B0sn%D0%BEst%20R%D0%B5publik%D0%B5%20Srbi%D1%98%D0%B5%20z%D
0%B0%20p%D0%B5ri%D0%BEd%20%D0%BEd%202013.%20d%D0%BE%202015.%20g%D0%BEdin%D0%B5_0.pdf
7
politica energetica della Serbia agli obiettivi della strategia Europa 2020 ed al quadro delle
politiche per il clima e l'energia EU 2030. Secondo il Progress report della Commissione
europea per il 2013, in Serbia sono stati compiuti progressi nel settore dell'energia, in
particolare nell’ambito del mercato di energia elettrica, delle energie rinnovabili e
dell'efficienza energetica. Sono tuttavia necessari aggiuntivi sforzi per un'ulteriore apertura
del mercato e l’introduzione del nuovo sistema tariffario. Gli atti sublegislativi in materia di
efficienza energetica sono ancora da adottare.
La Strategia fiscale per l'anno 2014, con le proiezioni per gli anni 2015 e 2016 indica la
politica energetica tra le politiche settoriali chiave da promuovere nel periodo 2013-2016.
Nell'ambito di questa politica saranno promosse le misure per aumentare la sicurezza
energetica del Paese attraverso una maggiore efficienza energetica, la costruzione di
centrali idroelettriche e termiche, maggiore uso dell'energia rinnovabile ed una chiara politica
dei prezzi, incrementando un uso piu’ efficiente dell'energia nell’ambito comunale attraverso
una maggiore produzione di calore ed elettricità negli impianti di teleriscaldamento ed una
graduale sostituzione del carbone combustibile con gas e fonti di energia rinnovabile,
soprattutto la biomassa.
FINANZIAMENTI INTERNAZIONALI
I principali donatori in Serbia sono l'UE, USAID, Germania, Svezia, Svizzera e Norvegia.
Molti Stati membri dell'UE forniscono l’assistenza mirata in settori specifici. L'IFI - BERS,
BEI, KfW, la Banca Mondiale forniscono prestiti per lo sviluppo dell'economia locale serba.
Il settore energetico della Serbia ha ricevuto circa 655 milioni di euro di finanziamenti
internazionali, tra cui oltre 50 milioni di euro dallo strumento IPA nel periodo 2007-13.
L’IPA ha sostenuto una serie di attività, tra cui l'attuazione degli obblighi derivanti dal
Trattato della Comunità dell'energia, l'applicazione della legge in materia di controllo
dell'inquinamento industriale, introduzione di misure per l’efficienza energetica e la sicurezza
dell'approvvigionamento dell’energia nella Serbia meridionale.
1. Politiche e Programmi di sviluppo UE
L’Unione europea sostiene gli sforzi della Serbia per il raggiungimento degli obiettivi definiti
nel settore dell’energia con azioni mirate a sostenere in particolare l’aumento della
competitività del mercato dell'energia, l'efficienza energetica e la sicurezza degli
approvvigionamenti di energia (anche nel contesto regionale), nonché lo sviluppo di fonti di
energia rinnovabile. Il supporto nel settore dell'energia è fornito attraverso i programmi IPA,
sia nell'ambito dei programmi nazionali IPA che nell'ambito dei programmi IPA
multibeneficiary.
Strumento di preadesione – IPA (Instrument for Pre-accession Assistance)
Nel processo di integrazione all’Unione Europea la Serbia ha attualmente lo status di paese
candidato (ottenuto al marzo 2012). Dal 2007 i fondi dell’UE per la Serbia sono stati gestiti in
modo centralizzato, tramite la Delegazione dell'UE a Belgrado, e la Serbia ha accesso a due
delle cinque componenti (1. sostegno alla transizione e sviluppo istituzionale, 2.
8
cooperazione transfrontaliera). Nell’ aprile del 2014, la Serbia ha ottenuto l’accreditamento
per la gestione decentrata dei fondi comunitari il che rappresenta il presuposto principale,
assieme allo satus di candidato, per l'uso diretto di tutte le componenti IPA.
Nell’ambito del Piano annuale IPA 2013 nel settore l'energia sarà fornito il sostegno per
seguenti attivita’:

un ulteriore allineamento della legislazione con l'acquis e raggiungimento dei requisiti
del trattato della Comunità dell'energia;

aggiornamento del Catasto dei siti per le piccole centrali idroelettriche;

costruzione di un gasdotto tra la Bulgaria e la Serbia al fine di contribuire alla
sicurezza e alla diversificazione dell'approvvigionamento di gas, rafforzare la
cooperazione transfrontaliera regionale e sostenere l'apertura del mercato del gas. A
seguito di un recente vertice tra i due paesi e’ stato riportato di una simile
impostazione anche tra la Serbia e l’Ungheria.
 sviluppo delle infrastrutture di trattamento delle acque reflue industriali.
2. Progetti, Programmi e Finanziamenti Internazionali
Le auttorita’ serbe collaborano con i donatori, organizzazioni internazionali, agenzie
governative e autorità locali al fine di reperire i fondi per il cofinanziamento dei progetti.
Dal momento che le esigenze di investimento del settore energetico serbo superano
notevolmente i fondi nazionali e IPA disponibili, ulteriori finanziamenti, tra cui il
congiungimento dei prestiti delle IFI e sovvenzioni IPA è previsto attraverso il WBIF, che
riceve i finanziamenti IPA del programma IPA multinazionale.
I donatori bilaterali tra cui l’Austria, la Repubblica Ceca, la Germania, il Giappone, i Paesi
Bassi, la Spagna, la Svezia, la Svizzera, la Norvegia ed altri hanno fornito sostegno ai
progetti nel settore energetico serbo. I prestiti agevolati sono stati forniti dalla BERS, KfW e
la Banca mondiale.
The Western Balkans Investment Framework (WBIF): Il quadro per gli investimenti nei
Balcani occidentali rappresenta il meccanismo di coordinamento e cooperazione tra i paesi
beneficiari6, la Commissione europea, le istituzioni finanziarie internazionali (BEI, BERS,
KfW, CEB, WB) e i donatori bilaterali. WBIF si concentra sui settori prioritari delle economie
dei Balcani occidentali: l'energia, l'ambiente, i trasporti, le questioni sociali e lo sviluppo del
settore privato. Entro il maggio 2013 alla Serbia sono stati erogati 28 finanziamenti (grants)
dal WBIF per sostenere circa 23 progetti.7 Nel settore dell’energia ci sono 5 progetti per i
quail sono stanziati circa 5 milioni di euro. Le aree dell’intervento sono: il miglioramento delle
infrastrutture di rete, interconnessioni con gasdotto bulgaro, efficienza energetica e
riabilitazione dei sistemi di teleriscaldamento in Serbia. Inoltre sono in preparazione 2
progetti regionali WBIF nell’ambito dell’energia che coinvolgeranno anche la Serbia (valore
complessivo c.a. 2 milioni di euro).
6
7
Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia e Kosovo
http://www.wbif-ipf.eu/index.php?page_id=349&country=serbia
9
Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS): Dall'apertura dell'ufficio in
Serbia nel 2001, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e’ divenuto il più grande
investitore nell'economia serba investendo oltre 3,352 miliardi di euro. Nella nuova Strategia
della BERS per la Serbia per il periodo 2014-2018 il settore dell’energia risulta tra le priorita’
della banca la quale continuera’ a promuovere i progetti di energia sostenibile in tutti i settori
in Serbia e a finanziare le imprese locali per migliorare la produttivita’, l’efficienza energetica
e la competitivita’.
Attuali progetti in Serbia nel settore dell’energia:

EPS Small Hydro Power Plants (Invitation for tenders), scadenza: 3 dicembre 2014
Prestito alla Elektroprivreda Srbije (EPS) per la fornitura ed installazione di
attrezzature elettriche e meccaniche per la ricostruzione di 8 piccole centrali
idroelettriche di proprieta’ della EPS.8

EPS SHPPs (General Procurement notice), scadenza: 29 luglio 2015
Prestito alla Elektroprivreda Srbije (EPS) per il progetto di riabilitazione di 15 piccole
centrali idroelettriche in Serbia e per la costruzione di 2 nuove piccole centrali
idroelettriche sulle dighe esistenti. Valore del progetto: 54 milioni di euro,
finanziamento BERS: 45 milioni di euro.9
Programma speciale della BERS: Western Balkans Sustainable Energy Direct Financing
Facility (WeBSEDFF) – per gli investimenti in progetti di energie rinnovabili e l'efficienza
energetica 10
Banca europea per gli investimenti (BEI): Dal 2000 la BEI in Serbia ha finanziato i progetti
per un valore di oltre 4,1 miliardi di euro. Le principali aree dell’intervento nel settore energia
sono state la produzione dell’energia elettrica (sostituzione delle unità obsolete), lo sviluppo
del settore delle rinnovabili, il miglioramento della trasmissione dell’energia elettrica e della
rete di distribuzione del gas. In Serbia la BEI promuove l'accesso alle fonti moderne
dell’energia e lo sviluppo di soluzioni energetiche sostenibili.
Banca Mondiale: Dal 2006 la Serbia e’ membro della Banca Mondiale come stato
indipendente. Finora, la Banca ha finanziato 16 progetti in vari settori per un valore
complessivo di oltre 1,7 miliardi di dollari in prestiti e sovvenzioni. Questi finanziamenti sono
stati maggiormente volti ai settori del trasporto e dell'energia.
La Banca Mondiale ha fornito il sostegno al settore energetico in Serbia attraverso il progetto
Energy Efficiency Project con l’obiettivo di migliorare l'efficienza energetica negli edifici
pubblici e con il programma Energy Community of Southeast Europe Program che mira
a migliorare il sistema della trasformazione dell’energia.
Banca tedesca per la ricostruzione (KfW): L’assistenza finanziaria della KfW dal 2001 in
Serbia ha raggiunto oltre 480 milioni di euro, di cui 280 milioni di euro per il settore
dell'energia (progetti: Assistenza nel programma dell’efficienza energetica, Misure
ambientali nelle centrali termoelettriche, Riabilitazione dei sistemi di teleriscaldamento in
Serbia, Rivitalizzazione della centrale idroelettrica Bajina Basta ed altri).
8
http://www.ebrd.com/english/pages/workingwithus/procurement/notices/project/140916b.shtml
http://www.ebrd.com/english/pages/project/psd/2011/42421.shtml
10
http://www.websedff.com/index.php?id=18&L=0
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Opportunità specifiche per le imprese italiane
Opportunità per il Sistema Italia: Investimenti nel settore delle energie rinovabili e
dell’efficienza energetica; nonche’ nell’ambito previsto per la costruzione del gasdotto South
Stream.
La Serbia possiede un interessante potenziale dalle fonti rinovabili (6 MTEP/anno) e le
attività dell’attuale Ministero dell’Energia, dello Sviluppo e della tutela dell’Ambiente sono
volte a massimizzare l’utilizzo di questo potenziale e ad aprire il paese agli investimenti
esteri.
Il potenziale dell’energia elettrica dalle fonti rinnovabili:
Tipo dell’energia rinnovabile
energia da biomasse
energia idroelettrica
energia solare
energia eolica
energia geotermica
MTEP (quota del marcato)
3.30 (55%)
1.70 (28.4%)
0.6 (10%)
0.20 (3.3%)
0.20 (3.3%)
Fonte dei dati: Ministero dell’Energia, dello sviluppo e della tutela dell’Ambiente
Opportunità specifiche:
Investimento in progetti prioritari nel settore dell’energia (l’elenco dei progetti aggiornato e’
dispnibile presso il Ministero dell’Energia).
L’avvio della costruzione del gasdotto South Stream: il gasdotto South Stream, si estendera’
attraverso il territorio di 33 città in Serbia, la sezione principale e’ lunga 422,4 km, il tratto
verso la Croazia e’ di 50 km, e verso la Repubblica Serba pari a 107 km. La capacità
prevista del gasdotto in Serbia sarebbe di circa 40 miliardi di metri cubi all'anno. Il progetto
del gasdotto South Stream ha un valore complessivo di 16 miliardi di euro. La costruzioni del
tratto serbo costerà circa 1,9 miliardi di euro. La cerimonia che ha segnato l'inizio della
costruzione del tratto serbo si è tenuta a novembre 2013, mentre i lavori effettivi non ancora
avviati, sono stati qualche giorno fa previsti in avvio per il mese di ottobre 2014. Il progetto e’
fortemente condizionato dalla posizione politica della Serbia nei confronti dell’UE da una
parte e della Russia dall’altra ed anche collegato allo svolgimento della crisi in Ucraina.
Segnalazione presenza italiana e/o assegnatari programmi Nazionali, comuinitari e
internazionali.
La società ENI è uno degli azionisti nel progetto della costruzione del gasdotto “South
Stream”. La lunghezza totale del gasdotto sarà circa 1.500 km e l’intera capacità del
gasdotto sarà di 63 miliardi di metri cubi di gas all’anno. La capacità del gasdotto attraverso
la Serbia ammonterà a circa 40 miliardi di metri cubi all'anno. La costruzione del gasdotto
South Stream rappresenta un investimento pari a 16,5 miliardi di euro, e dovrebbe garantire
un regolare approvigionamento del gas a 30 milioni di utenze domestiche in Europa. L'avvio
della costruzione in Serbia è previsto per la fine del 2013.
L’azienda SECI Energia spa del Gruppo Maccaferri con la EPS e’ previsto nell’ambito di
un accordo tra il governo italiano e quello serbo ed e’ relativo alla costruzione di piccole
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centrali idroelettriche sul fiume Ibar e sulla Drina media. Si prevede che gli impianti saranno
operativi entro il 2020. Sul fiume Ibar dovrebbero essere costruite 10 piccole centrali
idroelettriche di circa 103 MW di potenza e sulla Drina media 3 centrali di 321 MW di
potenza.
Gruppo AcegasAps opera in Serbia dal 2007 nel ambito della gasificazione dei comuni
della Serbia centrale (Pozega, Arilje).
Gruppo AB è presente in Serbia dal 2011 nell’ambito della cogenerazione. La società
italiana prevede di costruire tre centrali a biomassa nella regione di Vojvodina.
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