APRITI! 105 2-2014

ANNO XVII
N.105
MARZO
APRILE
2014
MAS - MOVIMENTO APOSTOLICO SORDI
Il dovere di trasmettere la fede
PROGRAMMA: ore 9,30 confessioni, 11 benedizione rami degli ulivi,
11,30 santa messa, 13 pausa pranzo, 16 rappresentazione della via Cricis.
Città del Vaticano
la mattina di
sabato 29 marzo 2014
UDIENZA PRIVATA
E STRAORDINARIA
DI PAPA FRANCESCO
AI SORDI E AI CIECHI
nell’Aula Paolo VI
APRITI!
Bollettino dell’Assistente Ecclesiastico Nazionale del Mas
P. Vincenzo Di Blasio pms
Via di Ripoli - 50126 FIRENZE - Tel. e Fax 055 5308441
E-mail: [email protected]
Eventuali offerte:CCP: Piccola Missione per i Sordomuti
n.27893403 (per Apriti!)
Omelia di Papa Francesco per la festa del battesimo del Signore, 12 gennaio 2014:
Gesù non aveva necessità di essere battezzato, ma i primi teologi dicono che, col suo
corpo, con la sua divinità, nel battesimo ha benedetto tutte le acque, perché le acque
avessero il potere di dare il Battesimo. E poi, prima di salire al Cielo, Gesù ci ha detto di
andare in tutto il mondo a battezzare. E da quel giorno fino al giorno d’oggi, questa è
stata una catena ininterrotta: si battezzavano i figli, e i figli poi i figli, e i figli …. E anche
oggi questa catena prosegue. Questi bambini sono l’anello di una catena. Voi genitori
avete il bambino o la bambina da battezzare, ma tra alcuni anni saranno loro che avranno un bambino da battezzare, o un nipotino … É così la catena della fede!
Cosa vuol dire questo? Io vorrei soltanto dirvi questo: voi siete coloro che trasmettono
la fede, i trasmettitori; voi avete il dovere di trasmettere la fede a questi bambini. É la
più bella eredità che voi lascerete loro: la fede! Soltanto questo. Oggi portate a casa
questo pensiero. Noi dobbiamo essere trasmettitori della fede. Pensate a questo, pensate sempre come trasmettere la fede ai bambini. Oggi canta il coro, ma il coro più bello è questo dei bambini, che fanno rumore … Alcuni piangeranno, perché non sono comodi o perché hanno fame: se hanno fame, mamme, date loro da mangiare, tranquille,
perché loro sono qui i protagonisti. E adesso, con questa consapevolezza di essere
trasmettitori della fede, continuiamo la cerimonia del Battesimo.
La favola silenziosa di Derrick Coleman
Il 2 febbraio, nella finale del campionato Nfl, vinta dal Seattle Seahawks in
campo c’era un ragazzo californiano di 24 anni. Un buon full back, ma soprattutto
il primo giocatore sordo a giocarsi il titolo in una lega professionistica Usa.
Derrick, nato nel 1990 e cresciuto vicino a Los Angeles, ha perso l'udito a 3
anni per una malattia congenita. Ma,
sostenuto dai suoi genitori e nonostante
prese in giro (“avevo l'apparecchio acustico e mi chiamavano quattro orecchie”
ha ricordato in una intervista) ed emarginazione (“sei una causa persa” gli aveva detto qualcuno) ha coltivato il suo
sogno sportivo alla high school, giocando a basket e a football, nascondendo
all'inizio l'apparecchio acustico.
Derrick, che non comprende né usa il linguaggio dei segni ma "legge" il labiale,è così bravo al liceo che riesce a ottenere un posto alla University of California
di Los Angeles.
Nel dicembre 2012 i Seattle Seahawks lo invitano per un training camp e lui
impressiona tutti, tanto da guadagnarsi un posto in squadra, senza però giocare un
minuto nel primo anno. Ma il 2014 è l’anno della sua esplosione nel football americano. Il 2 febbraio al MetLife Stadium di East Rutherford ha giocato col numero
40 e in posizione di fullback la finale del campionato Nfl, contro i forti Denver
Broncos conquistando la XLVIII edizione del Superbowl.
Alla richiesta di quale sia la sua filosofia fuori e dentro il campo, ha risposto:
“Non puoi usare il tuo problema come una scusa. Se lo fai non potrai raggiungere
il tuo sogno”.
P. Vincenzo Di Blasio
Le compagnie aeree
più sicure al mondo per il 2013
1° - Qantas
2° - Air New Zealand
3° - Emirates
4° - Etihad
5° - Cathay Pacific
6° - Singapore Airlines
7° - Virgin Atlantic
8° - EVA Air
9° - All Nippon Airways
10° - Royal Jordanian
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PICCOLA MISSIONE PER I SORDOMUTI
e gli anniversari all’insegna del 4
1844, il 23 dicembre, don Giuseppe Gualandi veste l’abito religioso,
dopo aver conseguito il diploma in Belle Arti.
1874, il 16 novembre, Orsola Mezzini, ora riconosciuta venerabile dalla
Chiesa, entra ufficialmente nell’Istituto Gualandi di Bologna come collaboratrice del fondatore, il venerabile Giuseppe Gualandi.
1884, il 16 maggio, nasce P. Raffaele Ravaglia della PMS, insegnante e direttore in diversi
Istituti Gualandi, apprezzato collaboratore della rivista Effeta.
1884, il 26 maggio, viene fondata la casa della PMS – Istituto Gualandi di Roma.
1884, l’11 luglio Madre Orsola Mezzini, nella cappella del nuovo Istituto Gualandi di Roma, pronuncia l’atto eroico di totale affidamento a Dio.
1894, il 19 gennaio, muore il Prof. Giovanni Gualandi, fratello e sostenitore di don Giuseppe e poi anche religioso della Piccola Missione per i Sordomuti.
1894, il 16 dicembre, l’arcivescovo di Bologna Card. Domenico Svampa visita l’Istituto
Gualandi di Bologna e ne diventa speciale protettore.
1904, il 12 marzo, la Piccola Missione per i Sordomuti è ricevuta in udienza privata dal
Papa Pio X. Il gruppo è composto da: Don Giuseppe Gualandi, Madre Orsola Mezzini, i
superiori e le superiore degli istituti di Bologna, Firenze, Giulianova, Roma, alcuni sordomuti, i seminaristi pms e la principessa Antonietta Strozzi.
1904, il 1° maggio, l’arcivescovo di Firenze Mons Alfonso Maria Mistrangelo dà
l’approvazione diocesana della nuova forma della “Piccola Missione per i Sordomuti abbandonati” con voti religiosi.
1914, il 16 ottobre, nasce P. Albino Bussiglieri, morto il 18 luglio 1974. Religioso della
PMS, geniale insegnate e direttore negli istituti dei sordi.
1954, nel mese di settembre, si tiene un Corso di aggiornamento degli educatori dei sordi,
è il primo di una lunga serie di convegni annuali organizzati prima da un apposito Comitato
organizzatore e poi continuati dall’AIES, l’Associazione Italiana degli Educatori dei Sordi.
Gli ATTI di tali incontri costituiscono una piccola biblioteca dell’educazione dei Sordi con
i suoi vari aspetti.
1974, P. Antonio Profico, a Firenze, dà alle stampe la prima edizione del fortunato volume
Il piccolo sordo verso la parola, per i tipi della Scuola Professionale Tipografica Istituto
Gualandi, adottato dalle Scuole di specializzazione per insegnanti dei sordi e/o sordastri.
1984, il 26 maggio, a Londrina, nel Brasile, apre la casa maschile della Piccola Missione
con annesso seminario.
1994, il 28 febbraio, la Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita
apostolica riconosce a don Giuseppe Gualandi il titolo di Fondatore della Congregazione
maschile Piccola Missione per i Sordomuti e della Congregazione Suore della Piccola Missione per i Sordomuti.
1994, il 29 aprile, a Giulianova (TE) muore santamente P. Odoardo Spisni della PMS, insegnante dei sordi in diversi istituti.
2004, il 9 ottobre, a Bologna muore P. Mario Vettori della PMS, insegnate e direttore in
vari istituti per Sordi.
P. Vincenzo Di Blasio
http://storiadeisordi.blogspot.it/2014/01/piccola-missione-per-i-sordi-e-gli.html
SANTI - Le domande più frequenti
1 - Qual è l'ordine per accedere agli onori degli altari? Come si diventa servi di Dio,
venerabili, santi e beati ? 2 - Quanti sono i santi? 3 - Tutti i santi sono stati canonizzati? Da quando esiste la canonizzazione? 4 - Che cos'è il Martyrologium Romanum? 5 - Perché le chiese sono dedicate ai santi? 6 - Perché sono così diffusi i santini e le immaginette sacre?
1 I santi sono “i tralci” più
fruttuosi perché hanno vissuto
secondo l’insegnamento di Gesù
tutta la loro vita
2 la vita dei santi, uomini e donne,
è modello concreto di grande fede
in Dio, di carità verso il prossimo
e di speranza
3 la sentenza con cui il Papa
proclama santo un beato, lo inserisce nel canone (elenco) dei santi
e ne autorizza il culto si chiama
CANONIZZAZIONE
4 per essere dichiarati santi è
necessaria un’indagine accurata
di un’apposita commissione che
accerta, dopo la morte del candidato, che abbia vissuto in modo
eroico le VIRTU’ CRISTIANE
5 in questo cammino si procede
per gradi dichiarando il soggetto
. prima SERVO DI DIO
. poi VENERABILE
. quindi BEATO
. ed infine SANTO
I santi patroni sono chiamati
a proteggere nazioni, città o paesi,
categorie di persone o comunità.
I santi possano intercedere presso
Dio in favore di chi li invocano.
D.: Qual è l'ordine per accedere agli onori degli altari?
Come si diventa servi di Dio, venerabili, santi e beati ?
R.: Il santo, e tutto ciò che lo riguarda, suscita sempre un interrogativo: come fa a
esserlo? Cos'ha di speciale? Come ci è riuscito?
I milioni di pellegrini accorsi a venerare la salma di Giovanni Paolo Il sono la prova più eloquente. Hanno sentito che era ed è un santo, e Benedetto XVI, autorizzando l'inizio del processo di beatificazione, ha ascoltato la voce della Chiesa, la
voce del popolo di Dio. Questo, in effetti, è il primo passo del cammino verso la
santità: la vox populi, la fama di santità.
Per rispondere alla domanda, ci facciamo aiutare proprio da Giovanni Paolo II. Dal
28 giugno 2005, da quando si è iniziato il processo canonico per la sua beatificazione e canonizzazione, egli è chiamato servo di Dio. Questo è il titolo che il vescovo d'origine del candidato alla canonizzazione (e per il Papa non può che essere Roma) gli conferisce, quando ritiene che ci siano fondati elementi per affermare che egli/ella ha vissuto cercando di conformarsi radicalmente al Vangelo nelle
azioni e nelle parole e - per quanto è possibile intuire - nei pensieri e nei sentimenti. La prova sta proprio in quella fama di santità, cui abbiamo accennato sopra. Non succede a tutti che si scriva: «Santo subito».
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Terminata la severa inchiesta a livello diocesano, testimonianze e documenti raccolti nella diocesi di origine vengono consegnati alla Congregazione delle cause
dei santi. Qui un esperto, il relatore, esamina e valuta quel materiale e prepara un
dossier - detto Positio - in base al quale almeno nove teologi valuteranno se effettivamente il servo di Dio ha vissuto secondo il Vangelo in modo non comune. Se il
parere dei teologi è positivo, il servo di Dio è sottoposto al giudizio di un'altra
Commissione, formata da vescovi e cardinali.
Se anch'essi sono concordi nel giudizio positivo, il servo di Dio viene presentato al
Papa, perché emetta il suo parere definitivo. Dichiarando che quel servo di Dio ha
vissuto con intensità non comune le virtù cristiane e che intorno a lui c'è un'autentica fama di santità, il Papa lo indica come modello autorevole di vita evangelica: alla latina, è venerabilis (venerabile), degno di essere ammirato e imitato,
degno esempio, per chi voglia corrispondere alla proposta, che Dio fa a ogni uomo: «Sii santo, come lo sono io».
Dunque, il titolo di servo di Dio è dato all'inizio del processo canonico dal vescovo
locale, quello di venerabile è assegnato dal Papa al termine dei lungo itinerario. A
questo punto si verifica se il venerabile abbia "compiuto un miracolo", come si
dice comunemente.
In realtà, Dio solo compie miracoli: il venerabile intercede, perché Dio ascolti ed
esaudisca le preghiere di coloro che gli si sono rivolti per chiedergli di pregare
anche lui il Padre, perché conceda il miracolo. Verificato - con inchiesta altrettanto severa - che si tratta di autentico miracolo, il Papa iscrive il venerabile tra i
beati, e le persone a lui devote o la gente della sua diocesi di origine possono pregarlo come beato con fiducia e imitarlo con frutto.
Quando il beato farà almeno un altro miracolo, il Papa lo proclamerà santo, cioè lo
indicherà a tutta la Chiesa come un modello di cristiano, cui ci si può rivolgere con
devozione.
Origine della devozione al Cuore Immacolato di Maria
Il monastero della SS. Trinità in Bologna conservava un’antica immagine del Cuore Immacolato di Maria delle Grazie dipinta in legno. La devozione a questa immagine ebbe inizio dalla conversa Suor Benedetta Bianchini la quale era addetta alla custodia di essa. Ogni anno privatamente entro il monastero si faceva la festa della immagine. Avvenne un giorno che essendo salita la suddetta suora Benedetta su di una
scala per ornare di fiori l’immagine cadde a precipizio: rimase illesa! Questo fatto
avvenne per due volte e per tutte e due fu illesa e per questo motivo le monache vollero costruire nell’anno 1621 una cappella entro il giardino del monastero dove fu
collocata e in seguito venerata questa immagine.
Cuore Immacolato
di Maria
Immagine
venerata nella
cappella Gualandi
della chiesa della
Santissima Trinità
di Bologna
Madonna
delle Grazie
Immagine lignea
venerata dalle
monache Gesuate
di Bologna
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Guarda bene le vignette e rifletti
Gesù porta la sua croce. Seguiamolo
portando con lui le nostre croci.
QUARESIMA 2014 Messaggio di Papa Francesco
"Il Vangelo è il vero antidoto contro la miseria spirituale: il cristiano è
chiamato a portare in ogni ambiente l’annuncio liberante che esiste il
perdono del male commesso, che Dio è più grande del nostro peccato
e ci ama gratuitamente, sempre, e che siamo fatti per la comunione e
per la vita eterna.
Il Signore ci invita ad essere annunciatori gioiosi di questo messaggio
di misericordia e di speranza!"
Carissimo P. Vincenzo, complimenti per la rivista che porti
avanti con entusiasmo. Saluti, Nicola (dell’Osserv. Romano)
GRAZIE DEL BOLLETTINO, MI É PIACIUTA TANTO LA VIGNETTA DEI TRE GATTI E LA
STORIA DEI MIRACOLI AI SORDI E NEMMENO AVEVO SAPUTO CHE ANCHE ALCUNI
RICCHI E REALI SONO STATI SORDI. Allora il mondo non è perfetto. Giovanna-Modena
Grazie, Padre Vincenzo per la risposta. A
quella lista (I santi e i sordi), si possono aggiungere San Sebastiano e Santa Zoe, martiri
cristiani del terzo secolo? Nella loro agiografia, si legge che San Sebastiano guarì Zoe, la
moglie del capo della cancelleria imperiale,
muta da sei anni. La donna si prostrò ai piedi
di San Sebastiano il quale, invocando la grazia divina, le pose le proprie mani sulle labbra e fece un segno di croce, ridonandole la
voce. Zoe poi divenne cristiana e santa come
martire.
Fr Raul da Cebu - Filippine
Grazie per i testi liturgici e per l'informazione sull'edizione del nuovo volumetto
sulla Piccola Missione; lo acquisterò
appena possibile per arricchire la mia
bibliotechina sulla storia della scuola
per i sordi.
Ricambio con cordialità i saluti.
Lino da Padova
* grazie dei messaggi che mi ha inviato
per tutto l’ anno 2013 e devo imparare a
usare il computer,
saluti, Anna di Torino
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IN CAMMINO VERSO LA PASQUA
Il cammino di preparazione alla Pasqua si svolge in varie tappe, previste nel Calendario liturgico della Chiesa.
Inizia con il Tempo di Quaresima, che si sviluppa per cinque settimane, dal Mercoledì delle ceneri al sabato prima della Domenica delle Palme. Questo tempo ha lo
scopo di preparare sia quelli che riceveranno il Battesimo nella Veglia pasquale, sia i
fedeli per mezzo del ricordo del Battesimo e della Penitenza.
La Domenica delle palme, inizio della Settimana Santa, commemora l’ingresso di
Gesù in Gerusalemme con la processione: i rami di ulivo benedetto, conservati religiosamente in casa, richiamano ai fedeli la vittoria di Gesù Cristo sul male e sulla
morte.
Dopo la Messa vespertina “nella Cena del Signore” del giovedì santo ha inizio il
Triduo pasquale, che continua il venerdì della “Passione” e il sabato con la Veglia
pasquale.
La messa del giorno di Pasqua si celebra con grande solennità: Gesù è risorto dai
morti!
I cinquanta giorni che si succedono dalla Domenica di risurrezione si celebrano
nell’ esultanza e nella gioia come un solo giorno di festa, anzi come la “Grande Domenica”; sono giorni nei quali si canta in modo tutto speciale “Alleluia!”.
Quando l’arcivescovo di Bologna si recò in visita al monastero il 15 agosto 1616
l’immagine fu esposta per la prima volta entro il monastero, sull’altare maggiore della chiesa esterna della SS. Trinità.
Così continuarono tutti gli anni. Ma essendo defunto il benefattore, le suore deliberarono di non rinnovare detta festa e di farla entro il monastero. Sorse allora un nuovo benefattore: Marsili dei Lentini. Tutto il vicinato si trovò d’accordo per continuare
la festa nella nuova chiesa della SS Trinità ed anche prolungata per un ottavario.
In seguito nella cappella costruita a sinistra di chi guarda la chiesa fu collocato il
quadro del Cuore Immacolato di Maria e l’architetto fu il prof. Giovanni Gualandi.
Fu qui che l’8 luglio1848 il sacerdote novello Don Giuseppe Gualandi ebbe
l’ispirazione di dedicarsi all’educazione dei sordomuti e in seguito di fondare la congregazione religiosa “ Piccola Missione”. Infatti
Don Giuseppe con i genitori abitavano allora in via
S. Petronio Vecchio. Mentre le suore trasferite portarono con sé il quadro originario della Madonna, D.
Giuseppe ne fece costruire un altro simile.
La devozione e il concorso per la devozione al
Cuore di Maria aumentò in quella parrocchia in occasione della prima decennale con una immagine
surrogata dalla prima originale in possesso delle monache trasferite in S. Pietro martire.
L’articolo l’ha scritto a mano
P. Adelmo Puccetti in occasione
del suo 103° compleanno
il 25 febbraio 2014
UFFICIO CATECHISTICO NAZIONALE CEI
Convegno Unitario Tre Settori a
Montesilvano (PE) 14-16 marzo 2014
È stata sollecitata la partecipazione
degli assistenti ecclesiastici dei movimenti.
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Non poteva esserci gioia più grande che festeggiare il compleanno con papa Francesco”. Così suor Candida Bellotti, che ha compiuto 107 anni, ha commentato
lo scambio di battute con il Pontefice, subito dopo la messa mattutina alla Domus
Santa Marta. Appartenente alla congregazione delle Ministre degli Infermi di San
Camillo, suor Candida è la religiosa più anziana del mondo. Il segreto di tanta longevità? “Ascoltare la voce di Cristo ed essere docili alla sua volontà. In tutta la mia vita ho sempre pensato: dove il Signore
mi mette, quello è il posto giusto per me”. E a chi le chiedeva
la sua preghiera preferita, ha risposto: “Il Santo Rosario. Ma
c’è anche un’altra preghiera che ripeto spesso durante la giornata. Recita così: Signore, ti lodo, ti adoro e ti ringrazio, per il
tuo amore e la tua misericordia”. Semplice da memorizzare, e
ricca di contenuto.
Suor Candida è un esempio straordinario di vocazione vissuta
con coerenza e vivace semplicità, testimoniando il messaggio
caritatevole di san Camillo verso i malati e5i più bisognosi.
L’uso dell’incenso è in sostanza un gesto semplice: si brucia, in un apposito contenitore (incensiere o turibolo), una resina che provoca un fumo profumato.
Il suo simbolismo è tuttavia complesso ed articolato, poiché comprende il consumarsi
bruciando dell’incenso, il salire del fumo che ne risulta verso l’alto e il profumo che
esso emana pervade l’ambiente.
LITURGIA: SCUOLA DELLA FEDE
L’incenso (dal latino incendere: bruciare) è una resina preziosa che un tempo si importava dalla regione di Saba (Is 60,6), ed era un profumo che bruciava in permanenza nella Tenda del Convegno, sull’altare dei profumi, in onore di Dio (Es 30).
Dalla radice greca della parola incenso (thus) derivano i termini di
turibolo e turiferario (colui che porta il turibolo).
Il gesto dell’incensare è semplice ma di alto significato simbolico:
l’incenso, bruciando, si consuma, il fumo sale verso l’alto e
il suo profumo pervade l’ambiente.
L’incenso racconta quella che deve essere la vita del cristiano: “noi
siamo dinanzi a Dio il profumo di Cristo” (2Cor 2,15). Il cristiano
nei luoghi dove si trova a vivere, diffonde il buon profumo di Cristo,
poiché la sua vita è un “sacrificio vivente, santo, gradito a Dio, un
culto spirituale” Rm 12,1).
L’elevarsi del profumo è il salire dell’anima verso Dio: è l’orientamento del cuore
totalmente rivolto all’Assoluto (“In alto i nostri cuori - sono rivolti al Signore”).
L’uomo è legato fisicamente alla terra, ma il suo spirito tende a espandersi verso
l’alto, a desiderare l’incontro con Dio, come esprime molto bene il salmo 42:
“Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te o Dio”.
Giampiero Gabardi, 93 anni
appena compiuti, ha celebrato
il suo settantesimo di sacerdozio domenica del 2 febbraio
nella Chiesa di San Giulio del
suo paese Cassano Magnago
(VA). Gli hanno fatto festa i
sordi lombardi, molti dei quali
già suoi allievi al Pio Istituto
Sordomuti di Milano.
Ci uniamo a
loro per ricordarlo e inviargli anche i
nostri migliori
auguri di bene
e lunga vita.
PASTORALE DEI SORDI
IN BRASILE
“Fede: dono e servizio nella Chiesa
e per la società”: su questo tema si è
svolto dal 7 all’11 gennaio scorso, a
Porto Alegre, in Brasile, il 16.mo
Incontro nazionale della Pastorale
per i non udenti. In concomitanza,
si è tenuto anche il sesto Convegno
degli interpreti cattolici del Paese, dedicato al tema “La
fede senza opere è morta”. Tali eventi hanno avuto
l’obiettivo di rafforzare e promuovere il cammino ecclesiale della Pastorale per non udenti e loro famiglie. Un
servizio che implica gesti concreti di amore, dedizione,
abnegazione e promozione della persona umana a partire
dalla sua dimensione religiosa per arrivare alla sfera sociale, che comprende la giusta inclusione nella società.
Nel corso dell’incontro c’è stata anche elezione di un
nuovo coordinamento nazionale del settore.
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Il 5 febbraio ha lasciato questo mondo, per entrare nella gloria del Signore, Don Luigi Riccardi, già direttore
del giornale la Voce Alessandrina e
assistente spirituale dei sordi di Alessandria.
I funerali si sono svolti il 7 febbraio
nella parrocchiale di Castelceriolo,
con una solenne
concelebrazione
presieduta
dal
vescovo di Alessandria Mons. Guido Gallese. Con i numerosi
sacerdoti ha concelebrato anche P. Vincenzo Di Blasio, che ha
tradotto in lis la messa per i sordi presenti con tanto di stendardo.
P. Vincenzo e le suore Figlie della Provvidenza di Modena alla
fine della celebrazione hanno chiesto al vescovo la nomina di un
nuovo assistente spirituale per i sordi della sua diocesi.
Abbiamo appreso con viva commozione la notizia della morte del caro amico
FRANCO BALCONI. Ricordiamo il suo costante impegno e il suo appassionato
lavoro per il Regno di Dio e la promozione culturale e religiosa dei sordi. Franco, con Don Ruga, ha fondato il gruppo del
Movimento Apostolico Sordi della diocesi di Novara e ne è
stato per anni presidente e animatore.
Insieme alla moglie, alla famiglia, al suo gruppo Mas e a
quanti hanno goduto della sua amicizia ci uniamo nella preghiera di suffragio.
Il Signore lo accolga nella pace dei Santi per la vita eterna.
IL MAS DI NOVARA è presente su Facebook con pensieri spirituali giornalieri
Alla venerabile età di 100 anni compiuti,
si è spenta, a Giulianova,
Suor LICIA MEZZETTI
suora sorda della
Piccola Missione per Sordomuti.
Ha lasciato questo mondo il 14 gennaio scorso,
dopo un breve periodo di malattia.
La ricordano le consorelle, i confratelli e
le numerose persone sorde da lei educate
e sostenute dalla sua materna dedizione.
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Beatificata a Napoli Maria Cristina di Savoia,
"reginella santa"
Il vescovo di Concordia-Pordenone,
Mons Giuseppe Pellegrini,
“Considerato l’alto scopo morale che
l’Associazione si propone e desiderando
provvedere al bene spirituale degli aderenti”, “visti il can. 324 del CIC e
l’articolo 11 dello Statuto del MAS”
con un decreto del 3 dicembre 2014,
ha nominato Assistente Spirituale Diocesano del Movimento Apostolico Sordi
il Rev.do Sac. LEO COLLIN,
direttore dell’Ufficio diocesano per la
pastorale della Salute.
Da queste pagine diamo il benvenuto a
Don Leo e lo ringraziamo per aver accettato l’incarico lasciato vacante da
Mons Ettore Aprilis.
Buongiorno Padre Vincenzo.
Grazie per avermi mandato sempre con puntualità le e-mail.
E Grazie anche per aver chiesto al Vescovo di
Modena Antonio Lanfranchi di nominare un
nuovo prete per la comunità dei sordi Modenesi. (Dopo la morte di don Adriano Fornari).
Infatti è arrivato il nuovo prete che si chiama
Don Daniele Bernabei, ha 37 anni. É l'Assistente Spirituale dell'Ente Nazionale dei Sordi, sez. di Modena. In passato prima di diventare prete, lui ha lavorato come obiettore presso l'Istituto "Figlie della Provvidenza per sordomute" - via Corso Cavour n. 54 - Modena.
Se vuoi puoi contattare Don Daniele per parlare, spiegare come si fa con i sordi e anche solo
per due chiacchiere.
Posso dire che Don Daniele è molto bravo!
Stefania C.
Don Mauro Sarni, già responsabile
dal 2009 della pastorale diocesana
degli audiolesi nella diocesi BarlettaAndria-Trani, è stato nominato assistente ecclesiastico regionale del
mas della Puglia.
Domenica 19 gennaio scorso il Coro Lis Mani di Luce
si è esibito nella chiesa di San Gaetano di Montebelluna (TV),
durante la santa messa organizzata per i sordi dalla signora Sara Dolcetta.
Il coro ha il doppio obiettivo: “sensibilizzare e diffondere la lingua dei
segni e portare attraverso le loro mani la LUCE del Signore”.
Sabato 25 gennaio 2014 a Napoli è stata proclamata Beata
la regina delle due Sicilie, Maria Cristina di Savoia (1812-1836),
moglie del re Ferdinando II di Borbone.
Il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle
Cause dei Santi, che ha presieduto la Messa di beatificazione nella
Basilica di Santa Chiara dei Frati Minori, ha definito la nuova Beata
“autentica regina della carità”.
Reginella santa. Era questo il modo in cui i napoletani, nei primi anni Trenta dell’800,
chiamavano Maria Cristina di Savoia morta a soli 24 anni dopo aver partorito Francesco II, ultimo re di Napoli. Bellezza, cultura, una solida formazione cristiana la rendevano una sposa ambita e quando si unì in matrimonio con Ferdinando II di Borbone si
capì che il destino di quel regno sarebbe cambiato di lì a poco. Decise infatti, d’accordo
con il re, di destinare parte del denaro per i festeggiamenti delle nozze per dare una
dote a 240 spose.
Il cardinale Angelo Amato ha affermato:
"La sua intercessione presso il sovrano ottenne a molti condannati la commutazione
della pena di morte. Incentivò l'arte del corallo a Torre del Greco e diede impulso alla
riattivazione delle seterie di San Leucio di Caserta a beneficio dei coloni del posto,
le cui famiglie ricevettero casa, lavoro, una chiesa e la scuola obbligatoria".
La giovane Maria Cristina aveva capito come la ricchezza vera sia quella del cuore.
In mezzo al suo popolo si distingueva per il singolare tenore di vita: semplice, pio,
austero, lieto, misericordioso e straordinariamente caritatevole verso i bisognosi.
Il messaggio arrivò chiaramente ai poveri, agli ultimi, e le aprì la strada verso la
santità: "La beatificazione della regina Maria Cristina di Savoia mostra che la porta
stretta della santità può essere varcata da tutti, grandi e piccoli, ricchi e poveri, uomini
e donne, sacerdoti e laici, perché l'essenziale della santità consiste nell'amare Dio e il
prossimo con tutte le proprie forze".
Una testimonianza cristiana più che mai attuale. La sua vita è una risposta alla tendenza di rendere i vizi virtù e di lasciarsi andare al torpore della mediocrità e del male.
“Sono i santi come la Beata Maria Cristina di Savoia -ha affermato il cardinale Amatoa risvegliare il mondo”:
"I Santi rimettono le cose a posto, mostrando come la povertà, la mitezza, la purezza,
la giustizia, la pace, la condivisione siano beatitudini, che edificano la società rendendola più sana e più umana. I Santi bonificano la società dall'inquinamento dei vizi, restituendo valore alla virtù e dignità alla vita".
Appunti dal sito Radio Vaticana
NEL VANGELO: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5,3;
cf. Lc 6,20: «Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio».
«Difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. È più facile che un cammello passi per
la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli» (Mt 19,23-24; cf. Mc 10,23-25;
Lc 18,24-25). Ma ai discepoli, sgomenti sulla difficoltà di chi è ricco di entrare nel regno
dei cieli («chi si potrà salvare?»), Gesù risponde «questo è impossibile agli uomini,
ma a Dio tutto è possibile» Mt 19,23; cf. Mc 10,27; Lc 18,27).
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ATTI degli APOSTOLI
Breve Storia della Chiesa nascente
San LUCA era medico e compagno di
Paolo durante i suoi viaggi missionari.
Gesù ritornerà di nuovo, alla fine
dei tempi.
Egli scrisse il terzo Vangelo e anche gli Allora, gli Apostoli scesero dal monte
Atti degli Apostoli.
e ritornarono a Gerusalemme.
In questo piccolo libro, Luca racconta
la vita della Chiesa nascente.
2. Lo Spirito Santo
Il giorno di Pentecoste, i discepoli erano riuniti nel Cenacolo, insieme a Maria, la Madre di Gesù.
All’improvviso venne dal cielo un
I personaggi principali degli Atti sono vento fortissimo e riempì tutta la casa.
S. PIETRO e S. PAOLO.
Lingue di fuoco si posarono sopra ciascuno di essi. Tutti furono pieni di
Spirito Santo e cominciarono a parlare in diverse lingue.
Ci fa vedere come lo Spirito Santo
aiuta e guida l’opera della Chiesa e
degli Apostoli.
3. Pietro parla al popolo
A Gerusalemme c’era una grande folla.
Sentito quel rumore del vento, tutti
corsero a vedere e rimasero molto meravigliati.
Essi erano Ebrei, Greci, Arabi, Egi1. Gesù sale al Cielo
ziani e Romani, ma tutti udivano parDopo la morte, Gesù risorto apparve lare nella propria lingua.
ai suoi Apostoli per quaranta giorni e Allora, Pietro disse:
- Uomini d’Israele, ascoltate!
parlò loro del Regno di Dio.
Gesù è il Salvatore mandato da Dio.
Disse:
Voi lo avete ucciso mettendolo sulla
- Riceverete lo Spirito Santo e sarete
croce, ma Dio lo ha risuscitato da
miei testimoni in tutto il mondo.
morte e noi siamo testimoni.
Gesù, poi, li benedisse e salì al Cielo. Il popolo domandò:
- Fratelli, che cosa dobbiamo fare?
Mentre gli Apostoli guardavano in
Pietro rispose:
alto, una nuvola li coprì.
- Cambiate vita e fatevi battezzare nel
Due Angeli dissero loro:
nome di Gesù per avere il perdono dei
Uomini di Galilea, perché guardate
peccati e il dono dello Spirito Santo.
il cielo?
Segue al prossimo numero
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San Luca Evangelista
Il 18 ottobre la Chiesa ricorda San Luca Evangelista, il medico greco compagno di San Paolo.
Si tratta dell’autore del “terzo” Vangelo sinottico che porta il
suo nome, e anche degli Atti degli Apostoli.
Nel suo Vangelo, Luca riporta episodi e testimonianze originali, come per esempio i racconti dell’infanzia di Gesù (noti
come “vangelo dell’infanzia”) e alcune grandi parabole
(”della misericordia”) nonché annotazioni che riflettono una sensibilità verso malati e sofferenti.
Luca infatti era un medico, che accompagnò San Paolo nei suoi “viaggi missionari” (Paolo definisce Luca il “caro medico”) e lo conforta nella prigionia.
Negli Atti degli Apostoli Luca descrive i “primi passi” della Chiesa, dai giorni
immediatamente successivi alla passione, morte e risurrezione di Cristo, fino ad
una certa qual diffusione e presa di coscienza della propria missione.
Famoso è il suo Teofilo, il “misterioso” e forse immaginario destinatario degli
scritti lucani. In Teofilo (etimologicamente “amico di Dio”) è stata riconosciuta
una destinazione “universale”, una sorta di “a tutti i fedeli e gli uomini di buona
volontà”.
Secondo la tradizione, Luca era nato ad Antiochia da una famiglia pagana e si era
successivamente convertito al cristianesimo. In Luca e nei suoi scritti traspare una
elevata cultura ed una mentalità di stampo ellenistico, soprattutto confrontando il suo Vangelo con quelli degli altri sinottici.
Sempre secondo una antica tradizione, Luca fu anche grande pittore (iconografo).
A lui sono attribuite per tradizione dipinti della Madonna, di San Pietro e San Paolo. Nell’iconografia solitamente Luca viene raffigurato con una penna e un foglio (rappresentanti il Vangelo e gli Atti degli Apostoli), nonché con un bue (il
suo emblema).
Le sue spoglie, secondo la tradizione, sono conservate a Padova, nella Basilica di
Santa Giustina in Prato della Valle.
Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi
tra di noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da
principio e divennero ministri della parola, così ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teofilo, perché ti possa rendere conto della solidità degli
insegnamenti che hai ricevuto.
(Inizio del Vangelo di Luca)
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