DOMENICA 30 novembre

I domenica di avvento
domenica 3 0 novembre
I settimana di avvento - I settimana del salterio
la preghiera
Introduzione
O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto non tardare!
Gloria al Padre e allo Spirito Santo, a Colui che è che era e che viene,
il Re dei secoli! Amen. Alleluia.
Inno ( C F C )
Cantico I s 2 , 2 - 5
Viene il Salvator sulla terra,
nasce la speranza nei cuori,
brilla nella notte una luce,
presto nascerà un bambino;
dal deserto un grido
giunge fino a noi:
«Preparate i cuori al Signore».
Figli d’Israele ascoltate,
ecco Dio viene a salvarvi,
meraviglie gli occhi vedranno,
giorni d’allegrezza e di festa.
Tienti pronta, Sion,
lieta veglia e prega,
ecco è già alla porta e bussa.
Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarà saldo sulla cima dei monti
e s’innalzerà sopra i colli,
e ad esso affluiranno
tutte le genti.
Verranno molti popoli
e diranno:
«Venite,
saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci insegni le sue vie
e possiamo camminare
per i suoi sentieri».
Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme
la parola del Signore.
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Egli sarà giudice fra le genti
e arbitro fra molti popoli.
Spezzeranno le loro spade
e ne faranno aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione
non alzerà più la spada
contro un’altra nazione,
non impareranno più
l’arte della guerra.
Casa di Giacobbe, venite,
camminiamo
nella luce del Signore.
Ripresa della Parola di Dio del giorno
Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci plasma,
tutti noi siamo opera delle tue mani (Is 64,7).
Cantico di Zaccaria o di Maria o di Simeone (vedi bandella)
Lode e intercessione
Rit.: Fa’ splendere il tuo volto su di noi, Signore!
n Donaci di vivere questo tempo con spazi di intimità privilegiata
alla tua presenza.
n Donaci mani operose per rendere reali e concrete, insieme a te, le
attese di bene e di felicità che abitano il cuore dell’uomo.
n Donaci occhi limpidi capaci di vedere le torbide storpiature del
nostro cuore e della nostra vita e la grazia di essere rinnovati dal
tuo perdono.
Padre nostro
Orazione (vedi Colletta)
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domenica 30 novembre - I domenica di avvento
la messa
antifona d’ingresso
Sal 24,1-3
A te, Signore, elèvo l’anima mia,
Dio mio, in te confido: che io non sia confuso.
Non trionfino su di me i miei nemici.
Chiunque spera in te non resti deluso.
c o l l e t ta
O Dio, nostro Padre, suscita in noi la volontà di andare incontro
con le buone opere al tuo Cristo che viene, perché egli ci chiami
accanto a sé nella gloria a possedere il regno dei cieli. Per il
nostro Signore Gesù Cristo...
oppure
O Dio, nostro Padre, nella tua fedeltà che mai vien meno ricordati di noi, opera delle tue mani, e donaci l’aiuto della tua grazia,
perché attendiamo vigilanti con amore irreprensibile la gloriosa
venuta del nostro redentore, Gesù Cristo tuo Figlio. Egli è Dio, e
vive...
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prima lettura
Is 63,16b-17.19b; 64,2-7
Dal libro del profeta Isaìa
16
Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro
redentore. 17Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle
tue vie e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti tema?
Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua
eredità.
19
Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti.
64,2
Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo,
tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti. 3Mai si udì
parlare da tempi lontani, orecchio non ha sentito, occhio
non ha visto che un Dio, fuori di te, abbia fatto tanto per
chi confida in lui. 4Tu vai incontro a quelli che praticano
con gioia la giustizia e si ricordano delle tue vie.
Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da
lungo tempo e siamo stati ribelli. 5Siamo divenuti tutti
come una cosa impura, e come panno immondo sono tutti
i nostri atti di giustizia; tutti siamo avvizziti come foglie, le
nostre iniquità ci hanno portato via come il vento.
6
Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si risvegliava per
stringersi a te; perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto,
ci avevi messo in balìa della nostra iniquità. 7Ma, Signore,
tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani. – Parola di Dio.
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s a l m o r e s p o n s o r i a l e 79 (80)
Rit. Signore, fa’ splendere il tuo volto
e noi saremo salvi.
2
Tu, pastore d’Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
3
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci. Rit.
15
Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
16
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte. Rit.
18
Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
19
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome. Rit.
seconda lettura
1Cor 1,3-9
Dalla Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, 3grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal
Signore Gesù Cristo!
4
Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo
della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, 5per301
ché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della
parola e quelli della conoscenza.
6
La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente 7che non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. 8Egli
vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del
Signore nostro Gesù Cristo. 9Degno di fede è Dio, dal quale
siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù
Cristo, Signore nostro! – Parola di Dio.
c a n t o a l va n g e lo
Sal 84,8
Alleluia, alleluia.
Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.
Alleluia, alleluia.
va n g e lo
X Dal Vangelo secondo Marco
Mc 13,33-37
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 33«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. 34È
come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria
casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
35
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di
casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del
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gallo o al mattino; 36fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
37
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».
– Parola del Signore.
Credo
p. 312
preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, il pane e il vino, dono della tua benevolenza, e fa’
che l’umile espressione della nostra fede sia per noi pegno di salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio dell’Avvento I oppure I/A
antifona alla comunione
p. 319
Sal 84,13
Il Signore elargirà il suo bene
e la nostra terra produrrà il suo frutto.
preghiera dopo la comunione
La partecipazione a questo sacramento, che a noi pellegrini sulla
terra rivela il senso cristiano della vita, ci sostenga, Signore, nel
nostro cammino e ci guidi ai beni eterni. Per Cristo nostro Signore.
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per la riflessione
Attendere… il Tu
Il profeta Isaia, che diventerà una presenza particolarmente
cara nella nostra vita lungo tutto questo nuovo tempo di
Avvento, dà il tono alla nostra attesa e, in certo modo, ce ne
svela l’essenziale: «Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre
ti chiami nostro redentore» (Is 63,16). Leggiamo con calma la
prima lettura di questa domenica, che ci introduce in un
nuovo anno liturgico, e scopriremo non certo senza uno stupore quasi commovente che – per ben sette volte – compare il pronome personale «tu», fino a dire quasi come atto di
consegna e di assoluta fiducia: «Noi siamo argilla e tu colui
che ci plasma» (64,7). Al cuore della profezia di Isaia risuona un’espressione capace di condensare tutto il mistero dell’incarnazione cui l’Avvento vuole preparare il nostro cuore di
discepoli: «Tu scendesti» (64,2). Ciò che siamo chiamati a
gustare, ancora una volta, attraverso i giorni di questo breve
ma così intenso tempo liturgico, è proprio l’immensa meraviglia davanti al mistero di un Dio che non ha paura di scendere fino a mettersi al nostro livello. Un amore così grande
da farsi non solo riconoscere come «padre», ma a cui – con
infinita libertà e nella più dolce intimità – possiamo dare del
«tu»!
Potremmo dire, lasciandoci conquistare e ammaestrare dalle
parole del profeta, che il mistero del Natale è esattamente
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questo grande dono di poter sentire la presenza di Dio nella
nostra vita di uomini e donne che camminano attraverso il
tempo non come qualcosa di minaccioso, ma di profondamente consolante. Per aprire il nostro cuore alla fiducia e alla confidenza il Padre, nella pienezza dei tempi che corrisponde al
quotidiano vissuto con attenzione e vigilanza, ha non solo
mandato il suo Figlio amato. Questo Figlio lo ha mandato
nella forma più comprensibile al nostro cuore talora duro:
quello di un bambino inerme che ha bisogno di essere accolto per poterci finalmente e interamente accogliere. Allora
l’esortazione che nel vangelo risuona verso la fine del ministero del Signore e nell’imminenza della sua passione, se vale
alla fine non può che valere pure all’inizio: «Fate attenzione»
(Mc 13,33). È esattamente quello che si chiede a un visitatore
inatteso quando entra in una casa dove dorme un bambino
piccolo: lo si invita a fare attenzione al suo riposo, che è indispensabile alla sana crescita.
Ma il Signore Gesù non si limita a questo, e ancora ci esorta:
«Fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi
addormentati» (13,36). Non si tratta solo di essere attenti, ma
pure di essere operosi perché al suo risveglio il bambino ci
trovi pronti a nutrirlo, ad accudirlo e persino a giocare… in una
parola, a dare la precedenza a chi – piccolo – non può imporsi, ma solo sperare nella bontà e nella sensibilità di chi è più
grande. Dovunque volgiamo lo sguardo, vediamo in questi
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giorni luminarie e presepi che impongono quasi violentemente la realtà del Natale. Come credenti siamo chiamati a vigilare perché il mistero dell’incarnazione non sia svuotato e quasi
reso inutile dalle feste del Natale. Non è certo facile, ma la
parola dell’apostolo può aiutarci ad avere una sorta di bussola per non perdere la giusta direzione del cammino di questo
tempo: «Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati
alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo» (1Cor 1,9). Giorno dopo giorno, possiamo esaminarci su quanto riusciamo a
crescere nel dare del «Tu» a Dio imparando a riconoscere il
«tu» di ogni fratello e sorella che incontriamo sulla nostra
strada e che ha bisogno di essere riconosciuto e accolto.
Forse la più bella scoperta rischia di essere quella di apprezzare meglio il dono di essere – per Dio e per gli altri – un amabile «tu» a nostra volta. In tal modo sarà veramente nostra
l’invocazione del profeta: «Se tu squarciassi i cieli e scendessi!» (Is 63,19). Vieni, Signore Gesù!
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Signore Gesù, ricominciamo a camminare per le strade di un
nuovo anno liturgico, e il primo pezzo è sempre così consolante e
gioioso da rinnovare in noi la speranza di essere sempre più
capaci di riconoscere in un bambino il «tu» che possiamo dare a
Dio stesso. Non lasciare che sprechiamo questi giorni, e rinnova in
noi l’attenzione al desiderio che ci abita nel più profondo e cerca
uno spazio per diventare luogo di incontro autentico. Vieni,
Signore Gesù.
Cattolici e anglicani
I Domenica di Avvento.
Cattolici, ortodossi, anglicani e luterani
Andrea, apostolo.
Copti ed etiopici
Gregorio il Taumaturgo (270 ca.).
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