EFFETTO DELLA CREATINA SULLA PRESTAZIONE MUSCOLARE Eric Hultman La creatina (Cr), o acido guanidin metil acetico, è una sostanza che si ritrova naturalmente nel corpo umano; in particolare in un uomo di 70 Kg si ritrovano 120 gr di creatina, di cui il 95% è distribuito nei muscoli e costituiscono il pool della creatina corporea totale (1). L’abbondanza di creatina è maggiore nelle fibre muscolari di tipo II (le fibre veloci) e la sua concentrazione è maggiore del 45% rispetto alle fibre lente di tipo I e del 55 % maggiore rispetto al muscolo cardiaco. La creatina è anche presente in piccole quantità nel cervello, nel fegato, nel rene, e nel testicolo. La creatina era stata identificata nella carne addirittura nel 1837 da Chevreul. Successivamente nel 1847 Liebig dimostrò che poteva essere estratta dai muscoli, ma non dagli altri organi. Dalla scoperta della fosfocreatina nel 1927 in poi era stato evidenziato che la creatina diffusibile aumentava durante la contrazione (2 ) . Negli successivi moltissime ricerche avevano dimostrato l’importanza della creatina durante la contrazione muscolare. Inoltre il fatto che no si ritrovasse nelle urine aveva fatto pensare che non fosse un prodotto del catabolismo. Chanutin nel 1926 osservò che la somministrazione di creatina era trattenuta dall’organismo (3 ). Era stato determinato il precursore della creatina marcando l’N e isolando ogni forma di creatina (4). E’ stato così possibile le due vie metaboliche che portano alla formazione della creatina e che avvengono nel fegato (figura 1). Le reazioni sono mediate dai due enzimi: glicina-transaminidasi e guanidinoacetato-metiltransferasi. E’ accertato che l’inizio della reazione della creatina origina dalla glicina nel rene e prosegue nel fegato. Null’uomo la biosintesi exnovo di creatina avviene sia nel pancreas che nel fegato (5). La somministrazione di creatina nell’uomo sopprime la produzione endogena di creatina, suggerendo che la sintesi della creatina è regolata da un meccanismo di feed-back negativo. Poiché la sintesi di Cr endogena si mantiene bassa nonostante la supplementazione di glicina,è logico pensare di ricorrere alla supplementazione orale per aumentare il contenuto totale muscolare di creatina. Figura 1 Vari studi hanno dimostrato che la cretina entra nel muscolo per un processo attivo, contro un gradiente di concentrazione, ricorrendo probabilmente alla interazione con siti specifici di membrana che riconoscono il gruppo amidinico della Cr (6 ) . recentemente è stato identificato un trasportatore attivo della creatina nel muscolo, nel cuore e nel cervello (7). Circa il 60% della Cr muscolare è sotto forma di fosfocreatina ed è incapace di attraversare le membrane per la sua polarità cosicché la Cr viene intrappolata all’interno della cellula. Nel soggetto normale sano, la creatina muscolare si riforma alla quantità di circa 2 gr al giorno mediante la sintesi endogena o assunzione dietetica giornaliere di Cr, con la carne (5) e la somministrazione di Cr orale sopprime la produzione endogena di Cr. La creatinina è il prodotto finale unico di degradazione della Cr e avviene con una reazione enzimatica irreversibile (8). Poiché il muscolo è la sede principale di deposito del pool di Cr, questo è anche il sito di maggior produzione di creatinina. La escrezione giornaliera renale di creatinina è costante in un individuo, ma può variare tra i singoli individui essendo dipendente dalla massa muscolare totale. Ruolo della Creatina sul metabolismo energetico e la fatica. Questo argomento è già stato ampiamente trattato nella relazione del prof. Hultman nel precedente Corso con i relativi Atti già pubblicati. Effetti della ingestione di Creatina sulla performance di esercizio. Come precedentemente dimostrato, esiste un equilibrio reversibile tra Cr (creatina) e Pcr (fosfocreatina) e lo sviluppo della fatica durante l’esercizio ad alta intensità è associato alla degradazione di Pcr muscolare. La Cr nella sua forma libera e fosforilata svolge tuttavia un ruolo centrale nella regolazione e omeostasi del metabolismo energetico muscolare e della fatica. Gli effetti della supplementazione orale di creatina sul metabolismo muscolare e sulla performance atletica è diventata l’area di maggior interesse per i fisiologi dell’esercizio ed ha stimolato un gran numero di ricerche. La fatica che si manifesta nell’uomo durante un esercizio di breve durata e ad alta intensità è dovuta alla incapacità del muscolo a mantenere la produzione di ATP, che avviene anaerobicamente dalla idrolisi di fosfocreatina (PCr) (9,10). Inoltre, varie ricerche dimostrano che la fatica in queste condizioni può essere attribuita ad una difficoltosa produzione di ATP predominante nelle fibre muscolari di tipo II, nelle quali la concentrazione di CPr è rapidamente consumata (11,12). Nel 1992 Harris e coll. (13) furono i primi a dimostrare che la ingestione di 5 gr. di creatina monoidrato in quattro o sei somministrazioni quotidiane per alcuni giorni consecutivi era in grado di aumentare la concentrazione totale di creatina muscolare di una media di 25 mmoli/kg di muscolo secco, il 30% dei quali sotto forma di PCr. Gli autori concludevano che queste modificazioni avevano un effetto positivo sulla prestazione dell’esercizio nell’uomo. Infatti recenti studi controllati con il placebo, usando una varietà di modelli sperimentali, hanno confermato che la supplementazione con cretina dietetica può migliorare la prestazione dell’esercizio durante ripetute sessioni di esercizio di massima intensità (14-18). Figura 2 Figura 3. Effetti della somministrazione di creatina sulla forza. Sono raffigurat FIGURA 3 L’effetto ergogenico della creatina è dovuto all’aumentata capacità del muscolo di formare ATP dall’ADP durante l’esercizio e questo risultato può essere raggiunto aumentando la concentrazione muscolare di PCr prima dell’esercizio. Greenhaff ha dimostrato inoltre che una aumentata disponibilità di creatina muscolare accelera la risintesi di PCr nelle pause di recupero , durante la contrazione isometrica muscolare intensa stimolata elettricamente, dopo la supplementazione di creatina (19). Gli studi di Harris e coll (13) e di Greenhaff e coll (19) avevano posto l’attenzione sulla grande variabilità individuale del contenuto muscolare di Creatina totale che sembra essere correlato alla concentrazione iniziale di creatina muscolare. Tuttavia Greenhaff e coll (19) hanno dimostrato che un effetto misurabile della ingestione di creatina sulla risintesi di PCr durante i recuperi di un esercizio a massima intensità solo quando la concentrazione di creatina totale nel muscolo aumenta a più di 20 mmoli/Kg di sostanza secca . Questi risultati dimostrano che gli effetti della ingestione di creatina orale sul metabolismo e sulla prestazione durante l’esercizio ed il recupero dipendente criticamente dall’aumento di concentrazione della creatina muscolare totale. Effetto della creatina sulla composizione corporea. Pochi studi, e solo recentemente, sono stati condotti per valutare le variazione della composizione corporea indotte dalla somministrazione di creatina ( ).L’uso di creatina orale è in grado di aumentare la massa corporea rotale, aumentando la massa magra, mentre gli effetti sulla massa grassa sono irrilevanti. (figura 3) Figura 3. Effetto della somministrazione di creatina sulla composizione corporea. Effetto della creatina ed il metabolismo muscolare sull’esercizio massimale. Casey e coll. (20) hanno studiato l’effetto della somministrazione di creatina orale sulla prestazione muscolare a massima intensità. Sono stati studiati 9 soggetti maschi sani, ben allenati, che hanno assunto 20 gr di Cr al giorno, disciolti in 250 ml di acqua calda-bollente per cinque giorni consecutivi. Al quinto giorno i soggetti dovevano eseguire due serie di esercizi al cicloergometro isocinetico alla massima intensità. Ogni serie di esercizi durava 30 secondi, al ritmo di 80 pedalate/minuto e quattro minuti di recupero tra una serie el’altra. Sono state eseguite le biopsie muscolari prima e dopo la prova per valutare direttamente nel muscolo il contenuto di creatina, di ATP e di Pcr prima e dopo la prova. Il lavoro di picco è rappresentato nella figura 4. FIGURA 4 Figura 4. Lavoro di picco e totale durante due serie di 30 secondi ad un esercizio a massima intensità alla ciclette isocinetica. Ogni serie di esercizi era eseguita al ritmo di 80 pedalate al minuto e intervallate da 4 minuti di recupero. I valori espressi dall’istogramma tratteggiato sono riferiti alla condizione prima della somministrazione di creatina. L’istogramma nero, dopo la creatina. Dopo la ingestione di Cr sette dei nove soggetti hanno evidenziato un miglioramento della produzione del lavoro di picco sia nella prime che nella seconda serie. L’incremento del contenuto totale di creatina muscolare dopo la supplementazione con creatina orale è espresso nella figura 5. La figura dimostra che esistono delle variazione interindividuali nell’incremento della concentrazione di Tcr (creatina totale) muscolare. FIGURA 5 Figura 5. Concentrazione di Creatina totale nel muscolo (fosfocreatina+creatina) in soggetti individuali prima e dopo supplementazione di creatina 20 gr per 5 giorni. I valori riportati rappresentano la media della biopsie ottenute prima e dopo le due serie di esercizi. Degradazione di Pcr nelle fibre muscolari di tipo I e tipoII. La degradazione di fosfocreatina (Pcr) nelle fibre muscolari di tipo I e II prima e dopo ingestione di creatina è rappresentata nella figura 6. Dopo l’ingestione di Cr, la degradazione di Pcr rimane invariata durante la serie 1 di esercizio, ma era più grande durante la seconda serie. Così la degradazione di Pcr nelle fibre di tipo II non era modificata dalla ingestione di creatina durante la serie 1 di esercizio, mentre era maggiore durante la serie 2. FIGURA 6 Figura 6. Degradazione della Pcr nelle fibre di tipo I e di tipo II durante due serie di esercizi di 30 secondi alla massima intensità alla ciclette isometrica. I valori espressi dagli istogrammi tratteggiati si riferiscono a prima della somministrazione di creatina, gli istogrammi neri a dopo. Il presente studio dimostra, in accordo con altre ricerche pubblicate (14,15,16,17,18), che la supplementazione con creatina migliorare la prestazione muscolare durante l’esercizio a massima intensità. Inoltre le indagini fatte mediante biopsia sul muscolo hanno evidenziato che la rifosforilazione di ADT in ATP durante l’esercizio è aumentato come conseguenza della supplementazione di creatina. La quota di degradazione di Pcr è ,maggiore del 10-25% nelle fibre di tipo II, rispetto alle fibre di tipo I, mentra la differenza di concentrazione di Pcr tra i due tipi di fibra muscolare è modesta prima dell’esercizio. E’ ragionevole pensare che la supplementazione con Cr determina un effetto maggiore sulle fibre di tipo II durante l’esercizio a massima intensità. E’ stato inoltre evidenziato che la produzione di acido lattico durante l’esercizio a massima intensità era immodificato dopo la somministrazione di creatina (15,20). Effetto dell’esercizio submassimale nel favorire l’accumulo di creatina e glicogeno nel muscolo. L’insulina a dosi soprafisiologiche aumenta la captazione di creatina nel muscolo scheletrico del ratto (21). E’ stato suggerito che questa risposta fosse dovuta ad un rilascio di insulina glucosio-indotta. Più recentemente è stato dimostrato che alte concentrazioni di insulina circolante sono necessarie per aumentare l’accumulo di Cr nel muscolo (22). L’esercizio sub-massimale eseguito immediatamente prima dell’ingestione di Cr, è stato dimostrato che sia in grado di aumentare la captazione muscolare di Cr (23). Sono stati studiati 14 soggetti che vengono sottoposti ad esercizio al cicloergometro. I soggetti devono pedalare con una gamba sola,mentra l’altra rimane a riposo. Si continua l’esercizio fino all’esaurimento. Si eseguono poi le biopsie al quadricipite della gamba esausta (ex) e della gamba non esausta (Nex). Vengono eseguite le biopsie dopo 6 ore e 5 giorni. Dopo l’esercizio i soggetti vengono suddivisi in due gruppi. Un gruppo riceve una soluzione di acqua solo nelle 6 ore successive e poi acqua zuccherata al 18% (CHO group). L’altro gruppo nelle 6 ore successive all’esercizio consumaavano una soluzione con 5 gr di creatina disciolta in acqua e successivamente una soluzione di creatina e carboidrati. I risultati sono riportati nella figura 7. Figura 7. Concentrazione del glicogeno muscolare in gambe esauste (Ex leg) e non esauste (Nex leg) dopo esercizio ad una gamba e 6 ore e 5 giorni dopo l’assunzione di carboidrati (CHO) o creatina+carboidrati (Cr+CHO). E’ chiaramente evidente come nella muscolatura della gamba esausta si raggiungono alti livelli di concentrazione di glicogeno muscolare nell’arto esausto e la miscela Cr+CHO determina un livello di glicogeno significativamente maggiore. In conclusione l’esercizio esaustivo aumenta il successivo accumulo di creatina nel muscolo esercitato attraverso un meccanismo non ancora chiarito. La supplementazione creatina + carboidrati aumenta la risintesi del glicogeno muscolare nei muscolo esercitati, che può esserte considerato sufficiente per un aumento di prestazione nell’esercizio di endurance. (24). I dati di ricerca danno una importante indicazione pratica sull’assunzione di creatina e carboidrati che vanno preferibilmente assunti dopo l’esercizio esaustivo per aumentare la concentrazione di glicogeno e di creatina muscolare. BIBBLIOGRAFIA 1) Myers, V,C., Fine, M.S. The metabolism of creatine and creatinine. VII The fate of creatine when administered to man. J. Biol. Chem. 21:277-83, 1915 2) Needham, D.M. Machina carnis. The biochemistry of muscolar contraction in its historical development. Cambridge: Cambridge University Press, 1971 3) Chanutin, A. The fate of creatine when administered to man. J. Biol. Chem. 67:29-37, 1926 4) Bloch, H., Schoenheimer, R. The metabolic relation of creatine and creatinine studied with isotopic nitrogen. J. Biol. 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