I RIBELLI DEL CALCIO GIOCARE PER LA PACE E LA MULTICULTURALITÀ Storie di cinque calciatori e del loro impegno sociale, cioè storie di uomini che hanno usato il calcio come veicolo d legalità: Mekloufi, Pasic, Socrates, Drogba e Caszely. Rachid Mekhloufi icona dello sport ed esempio di cittadinanza attiva Alla fine degli anni ’50, Mekhloufi giocava in una squadra di calcio francese, ma, nel 1958, allo scoppio della guerra d’Algeria, il calciatore decise di abbandonare il suo club e creò un grande e non convenzionale simbolo di lotta, una squadra di calcio : la squadra di calcio del Fronte di Liberazione Nationale. Con la maglietta di questa squadra lottò così per l’indipendenza e i diritti del suo popolo. Predrag Pasic Un ribelle quieto, ma soprattutto un uomo giusto che non si è piegato al terribile ricatto nazionalista balcanico ed ha resistito. Giocatore di punta dello Stoccarda, durante la guerra nei Balcani tornò a Sarajevo e creò una scuola calcio aperta a qualunque bambino. Musulmano, cattolico, ortodosso erano parole che all’interno della scuola non contavano. Tutti erano uguali, nello spirito multietnico, integratore e tollerante della vecchia Sarajevo. Socrates Una vita fatta di battaglie, in campo come in politica per un sogno chiamato “democrazia” Il celebre calciatore brasiliano negli anni ’80, durante la dittatura militare, trasformò ogni partita in una manifestazione politica per la democrazia. La sua squadra di calcio ispirò un'intera nazione e contribuì al ritorno della democrazia e della libertà. Coniando il motto « Vivere o perdere ma sempre con democrazia» Didier Drogba esempio di partecipazione civile, ha agito per il suo Paese, la Costa d’Avorio, e per le sue persone per renderle unite durante la guerra civile. Durante la guerra civile ivoriana, Drogba, allora capo della nazionale ivoriana, usò questo ruolo per sfidare il presidente Gbagbo chiedendogli di fermare il conflitto e di riportare la pace nel paese. Drogba, ignorando gli avvertimenti della sua squadra e dei suoi agenti, organizzò una partita della nazionale in uno stadio abbandonato per permettere alla gente di vedere la sua squadra giocare dal vivo. Questa partita ha fatto la storia. Si dice che essa rappresentò il primo vero atto di pace, perché le persone capirono di tifare tutte per lo stesso Paese Carlos Caszely, il fuoriclasse che disse no a Pinochet L’eroe baffuto si rifiutò di diventare uno strumento di propaganda del regime come avrebbe voluto Augusto Pinochet, e prima di una partita dei mondiali, rifiutò di stringergli la mano. Un gesto, ripetuto ogni volta che incontrò il dittatore. Questo comportò l’arresto della madre con torture e vessazioni. Ma non si arrese e decise di combattere fino al ritorno della democrazia Per i cileni, il mito è lui, non solo per quei mitici gol nell’ultimo metro quadro. 1° MA Un calcio alla corruzione Scendo sulla base e vi dico la verità In questo mondo sono un ribelle come nel calcio Cantona o come Drogba Scendo consapevole per Trasparency fra Libera mentalità ma sempre con misura La corruzione vive finché c’è questa cultura per questo fratello lo sport a volte mi fa paura Tiro un calcio al pallone tiro un calcio alla corruzione e voglio uno sport pulito che ai giovani dia una ragione Una ragion per vivere una ragion per credere che il mondo sia onesto e che insieme stiamo bene Tiro un calcio al pallone tiro un calcio alla corruzione
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