Focus Foro Italico Giugno 2014 - Università degli Studi di Roma

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA
“FORO ITALICO”
Focus su
“Foro Italico”
Roma – Giugno 2014
Data
Testata
3 giugno
Repubblica.it
3 giugno
3 giugno
Repubblica.it
Repubblica.it
17 giugno
la Repubblica.it
23 giugno
23 giugno
23 giugno
La Gazzetta dello Sport
Corriere dello Sport
la Repubblica
23 giugno
la Repubblica.it
23 giugno
la Repubblica.it
23 giugno
Corriere della Sera
Titolo
Lotta al doping e salute degli atleti,
Pigozzi incontra presidente SportAccord
Olimpiadi fra crisi ed etica E adesso cosa farà Roma?
Università Foro Italico: domani convegno su "Olimpismo oggi"
Federazione internazionale medicina dello sport:
Pigozzi verso la rielezione
Pigozzi rieletto presidente mondiale
Medicina Sportiva Pigozzi rieletto presidente Fims
FIMS Pigozzi Presidente
Il Professor Pigozzi rieletto alla guida della Federazione
Internazionale di Medicina dello Sport
Pigozzi, n.1 Ferdermedici mondiale “E ora lotta al doping”
De Rossi salta l’Uruguay Il c.t. e il medico decisi
“Fa caldo, ma non è un alibi”
Pag.
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“FORO ITALICO”
03/06/14
Il caso Coppa Italia
e quella maglietta...
Chissà quando (e se) si saprà la verità su quello che è successo in occasione della finale di Coppa Italia,
Napoli-Fiorentina, del 3 maggio. C'è da definire le responsabilità di alcuni tifosi, da individuarne altri. Si è
rischiata la tragedia e come sempre succede, dopo, si sono sprecate le parole. Ma qualcosa non ha
funzionato nell'organizzazione: a Tor di Quinto non ci dovevano essere i bus dei tifosi del Napoli, c'era
pochissima polizia e poi dentro lo stadio, "trattativa" a parte, sono entrati troppi petardi e fumogeni (i
prefiltraggi toccano alle forze dell'ordine, non agli stewards). Il questore di Roma, Massimo Maria Mazza,
stava a San Vitale e non all'Olimpico: difficili le comunicazioni (telefonini in tilt) col prefetto Giuseppe
Pecoraro, eppure siamo nel 2014. In passato altri questori stavano sul campo, all'Olimpico, per coordinare
meglio i loro uomini. Ma secondo il ministro Angelino Alfano tutto ha funzionato alla perfezione: a caldo ha
proposto il Daspo a vita (ma potrebbe essere anticostituzionale), a freddo più telecamere (ma ci sono i
soldi?), segmentazione delle curve e si è parlato anche di maggiore collaborazione dell'intelligence per
evitare quello che è successo a Tor di Quinto (ma le "barbe finte" sono già oberate di lavoro...). Renzi ha
proposto invece di fare pagare le spese, almeno una parte, della sicurezza ai club: ma ha anche proposto un
tavolo di confronto dopo le elezioni. Vedremo se qualcosa si muoverà.
Intanto Gennaro Di Tommaso, soprannominato Genny'a carogna, ha avuto subito il Daspo. Per due motivi:
invasione di campo e la maglietta "Speziale libero". Spiega l'avvocato romano Lorenzo Contucci, che difende
molti ultrà: "L'invasione di campo non esiste perché era stato invitato dagli stessi funzionari di polizia a
discutere con loro e con Hamsik sulla possibilità di iniziare o meno la partita. Secondo: la maglietta "Speziale
libero" non è un reato penale. Così come non lo è la stessa maglietta "Berlusconi libero" o "Scajola libero"...
Probabile quindi che il Daspo al tifoso del Napoli possa essere revocato". Genny a'carogna è indagato anche
per spaccio, per altre vicende, ma certo quella maglietta fatta vedere all'Olimpico, anche se davvero non
fosse un reato, è un'offesa per la vedova e i figli di Raciti. Antonino Speziale, come noto, è stato condannato
a 8 anni con sentenza definitiva per l'omicidio dell'ispettore di polizia a Catania. Ma ora su quello che è
successo in curva c'è anche un'indagine della Procura di Roma: speriamo possa fare chiarezza.
L'Osservatorio del Viminale ha proposto per il futuro il Daspo di gruppo e preventivo perché non sempre è
facile individuare i colpevoli: ma già adesso esiste il fermo di polizia che consente, ad esempio, di poter
portare i questura tutti gli appartenenti di un club coinvolto in incidenti in un autogrill. Le norme ci sono, non
sempre vengono applicate. E molti Daspo sono revocati dai Tar per carenza di motivazione: c'è da mettere
ordine in questa materia. In futuro, altra proposta, è quella del Daspo portato a 8 anni (adesso il massimo è 5)
in caso di recidiva.
E il mondo dello sport cosa fa? Parla. Non agisce. Malagò e Abete hanno subito elogiato il Villareal, club
spagnolo che ha espulso, a vita, dal suo stadio quel tifoso che ha lanciato una banana a Denis Alves. Ma in
Italia, almeno per ora, nessuno si muove: né la Figc, né la Lega di A (che pure aveva promesso di costituirsi
parte civile chiedendo i danni ai violenti). La Lega in assemblea discute dei soldi dei diritti tv, la Figc in
consiglio federale delle comproprietà e della riforma dei campionati. Certo, bisognerà cambiare la norma sulla
discriminazione territoriale, che quest'anno ha fatto impazzire il giudice Tosel e che è di complicata
applicazione. Ci saranno di nuovo le attenuanti per i club: i cori contro Napoli continueranno? Più multe e
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meno curve chiuse? Di una cosa ha ragione Abete: non è tanto un problema di norme, ma di comportamenti.
E su questi bisogna lavorare molto. La segmentazione delle curve dovrebbe consentire di individuare più
facilmente questi idioti, che poi appartengono a 4-5 società, non di più. Mentre i tifosi perbene, se vogliono,
possono metterli nell'angolo. Da qui si deve ricominciare.
Università Foro Italico: domani convegno su "Olimpismo oggi"
Un argomento di grande attualità e interesse: domani 30 maggio all'Università del Foro Italico (ore 10, Sala
Marinozzi, piazza Lauro De Bosis 15) si terrà il convegno su "L'Olimpismo oggi: modello etico e pratica
sociale". Scopo di questo seminario internazionale è quello di riflettere sull'Olimpismo, sul suo modello etico,
educativo e sociale, e il suo stato attuale, sviluppando una prospettiva critica sui significati e valori che esso
esprime nella società contemporanea. I lavori saranno aperti dal professor Fabio Pigozzi, rettore
dell'Università dello Sport. Il professor Mario Pescante, membro Cio e professore onorario dell'Università del
Foro Italico, terrà una relazione sul tema "I valori dell'Olimpismo nella società contemporanea". L'ingegner
Mauro Checcoli, olimpionico di equitazione e membro del Comitato olimpico internazionale, parlerà su "Il
ruolo delle istituzioni di promozione dell'educazione olimpica". La professoressa Clea Hadjistephanou
Papaellina dell'Università di Cipro tratterà l'argomento "L'olimpismo nell'educazione, nuove sfide ed
opportunità". Infine, il professor Emanuele Isidori dell'Università del Foro Italico interverrà su "Sport e
democrazia: la prospettiva dell'educazione olimpica". I lavori si concluderanno con un dibattito. E prima o poi
di Olimpiade si dovrà parlare anche a Roma: Renzi e Malagò, giustamente, prendono tempo visto come è
ridotta la Capitale. Ma entro la prossima estate si dovrà decidere (Governo, Coni e Comune) se Roma si deve
candoidare all'edizione estiva 2024 dei Giochi dopo lo schiaffo di Monti per il 2020. In tutto il mondo ormai c'è
fermento, anche se nessuna città si è ancora fatta avanti ufficialmente. Parigi potrebbe essere una rivale
pericolosa per tutti, così come una candidatura Usa: New York ha rinunciato, restano in corsa Los Angeles,
Boston, San Francisco e Washington. Il Comitato olimpico Usa presto potrebbe decidere presto quale città
scegliere (è prevista dal Cio una sola candidatura per Nazione). Il Coni gode di grande considerazione e
Thomas Bach, presidente del Cio, sarà a Roma il 9 e 10 giugno per i festeggiamenti del Centenario. Di base
sarà in uno splendido albergo di Monte Mario, da dove si domina la città. Ma è meglio che non vada troppo in
giro a vedere come sono ridotte alcune zone di Roma fra degrado, sporcizia, accampamenti, bancarelle
abusive...
L'Unesco e la Juventus insieme contro il razzismo
"La Juventus si è impegnata duramente nella lotta per l'inclusione e contro la discriminazione. Siamo felici di
unirci all'Unesco in questa battaglia che consideriamo prioritaria per lo sviluppo sociale de calcio". Andrea
Agnelli ha espresso la propria soddisfazione dopo aver firmato, nella sede centrale dell'Unesco a Parigi,
l'intesa che vedrà la Juventus e l'organizzazione internazionale operare insieme contro ogni tipo di
discriminazione. A ratificare l'accordo, insieme al presidente, era presente Irina Bokova, direttore generale
dell'Unesco. Il prossimo 2 giugno l'Unesco Cup, che vedrà affrontarsi allo Stadium le "leggende" di Juventus
e Real Madrid. Il ricavato dell'incontro sarà destinato a due progetti per il recupero dei bambini soldato del
Mali e della Repubblica Centrafricana.
Commissione riforme al via: fra A e B l'accordo è ancora lontano
Pronti, via. Si è insediata oggi a Roma la commissione riforme dei campionati voluta da Giancarlo Abete. Un
passo avanti importante, l'occasione per uscire dalla palude e dare un volto più moderno al nostro calcio.
Della commissione fanno parte i presidenti delle Leghe (Beretta, Abodi, Macalli, Tavecchio) e delle
componenti (Tommasi e Ulivieri). C'è tempo sino al 30 settembre per trovare un accordo e fare in modo che
la riforma vada a regime dalla stagione 2015-'16. La A dovrebbe scendere a 18, la B a 20. La Lega Pro ha già
deciso che dalla prossima stagione ci saranno solo 60 club (qualche anno fa erano 90). La A propone due
retrocessioni (una diretta e una con i playoff). La B 2 promozioni dirette più 1 con i playoff. Se non si trova un
accordo, non se ne fa nulla. Le parti sono ancora lontane.
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03/06/14
Olimpiadi fra crisi ed etica
E adesso cosa farà Roma?
Olimpismo e Olimpiadi, tema caldo. Oggi più che mai. Per questo il rettore dell'Università degli Studi di Roma
"Foro Italico", professor Fabio Pigozzi, ha organizzato un convegno internazionale su "L'Olimpismo oggi:
modello etico e pratica sociale". Lo stesso Pigozzi ha ricordato stamani: "In un'epoca in cui si è abituati a
discutere di record e risultati a tutti i costi, si sente il bisogno sempre più crescente di vigilanza sui
comportamenti propri dell'attività sportiva. E' necessaria una riflessione critica e consapevole sui meccanismi
che possono generare atteggiamenti che finiscono col negare o mettere complessivamente in discussione i
valori che appartengono allo sport". Pigozzi ha aggiunto: "L'etica si interessa allo sport perché lo sport è una
pratica umana che può insegnare a capire i meccanismi con cui agiscono le regole ed applicarle anche nella
società". Mario Pescante, membro Cio ed ex n.1 del Coni, ha trattato il tema "I valori dell'Olimpismo nella
società contemporanea". Pescante ha anche ricordato come i fischi all'Inno di Mameli in occasione della
finale di Coppa Italia "sono un segnale di esasperazione ma anche un appello alle istituzioni per avere nuovi
modelli più virtuosi". E questo soprattutto in tempi di crisi, come questi. Mauro Checcoli, olimpionico di
equitazione, è intervenuto sul tema "Il ruolo delle istituzioni di promozione dell'educazione olimpica".
Ricordando come "l'ipertrofia agonistica ha prodotto danni, corruzione, doping e strumentalizzazioni". E
questo si nota soprattutto nelle Olimpiadi attuali. La professoressa Clea Hadjistephanou Papaellina
dell'Università di Cipro ha trattato il tema "L'Olimpismo nell'educazione, nuove sfide ed opportunità". Infine, il
professor Emanuele Isidori dell'Università di Studi Foro Italico ha trattato il tema "Sport e democrazia: la
prospettiva dell'educazione olimpica" davanti a molti studenti. Dall'Olimpismo si passa ora all'attesa della
decisione di Roma: quando, e se, si candiderà per l'Olimpiade estiva del 2024? A dicembre c'è un'importante
assemblea Cio, inoltre si entra nel semestre italiano all'Ue. Il premier Matteo Renzi non si è ancora
pronunciato a favore di Roma, ma il sottosegretario Delrio, con delega allo sport, sembra ottimista. Malagò è
prudente: Roma Capitale adesso è mal messa ma per fortuna c'è ancora tempo per uscire allo scoperto. Una
cosa è certa, proprio parlando di etica (e sport): come ricorda Pescante, commissario all'Olimpiade invernale
di Torino 2006, che fu un successo, bisogna tenere alla larga gli eventuali "furbetti del quartierino" (ci sono
sempre in questi casi, basta pensare all'Expo di Milano) e garantire, anche ai cittadini, la massima
trasparenza nel lavori. Niente scorciatoie, quindi. Si devono fare le cose per bene. Senza spese faraoniche
come ad Atene, Pechino, Sochi. E fare opere che poi restino alla città: non è più tempo di cattedrali nel
deserto (vedi Italia '90). Solo così si può avere credibilità, anche davanti a chi dovrà decidere.
Processi veloci e addio Tnas: ecco la riforma del Coni
"E' un momento epocale, era doveroso e auspicato, siamo andati con la logica del buonsenso. Oggi il Coni fa
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uno sforzo culturale significativo, spogliandosi di alcuni poteri nell'ultimo grado". Il presidente del Coni,
Giovanni Malagò è più che soddisfatto, quasi gongolante: la riforma della giustizia sportiva entrerà in vigore
dal primo luglio. "Non è tutto perfetto, da qui a un anno qualche correzione ci potrà anche essere - aggiunge il
numero uno dello sport italiano -. Avevo promesso tempi certi, qualcuno aveva detto che sarebbe stato
impossibile ma in vita mia non ho mai disatteso un impegno e siamo andati a dama, non per merito mio ma
per quello del gruppo di lavoro al quale ho dato l'incarico di compiere questo percorso". Adesso i contenuti
della riforma dovranno essere approvati dalla Giunta e dal Consiglio nazionale dell'11 giugno. "Abbiamo
ascoltato tutte le istanze, i suggerimenti e le possibili critiche con il massimo rispetto - dice Malagò -. E' chiaro
che qualcuno può non condividere qualcosa ma, quello che conta, è il grosso dell'impianto. Lo scorso
dicembre in Consiglio nazionale su 76 persone tre votarono contro: il calcio, il nuoto e la pallacanestro. Noi li
abbiamo ascoltati in questi mesi. Mi auguro che tutti votino a favore". "Ma se continuano a portare avanti le
loro posizioni, noi abbiamo il diritto-dovere di andare avanti". Addio al Tnas, lo scontificio del Coni, sempre
pronto a sconfessare le sentenze della Figc. Ci sarà il collegio di garanzia dello sport, che come la
Cassazione può entrare solo sulla legittimità, e non sul merito. Processi più veloci, massimo due gradi di
giustizia. E inchieste-lampo: Stefano Palazzi, procuratore Figc, avrà 40 giorni di tempo per chiudere
un'istruttoria con il deferimento o l'archiviazione. Il Coni darà dei paletti alle Federazioni per un codice di
giustizia sportiva: la Figc varerà il suo il 1 settembre (in vigore quindi fra due stagioni, non dalla prossima). Ma
il superprocuratore Coni non piace a tutti, anche se il professor Giulio Napolitano, che presiede la
commissione Coni, ha negato profili di anticostituzionalità. Abete, Barelli e Petrucci voteranno a favore
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03/06/14
Ultrà, buoni e cattivi
Cosa insegna la Coppa Italia
Non è stato certo un bello spettacolo la finale di Coppa Italia: ci ha fatti tornare indietro di anni. Dopo, si sono
sprecate troppe parole. A tutti i livelli. Ora c'è silenzio. Ma il 3 maggio sia Matteo Renzi che Pietro Grasso, la
seconda carica dello Stato, si sono guardati bene dall'abbandonare la tribuna autorità dell'Olimpico quando i
tifosi di Napoli e Fiorentina hanno fischiato l'inno di Mameli. Il giorno dopo, tutti, hanno dispensato consigli. La
solita caccia all'ultrà, come sempre in questi casi. La promessa del pugno duro, del giro di vite, di leggi
d'emergenza: basterebbe, volendo, applicare le regole che già ci sono (e organizzare meglio le partite...).
Sostenere, come fanno anche molti giornalisti, che ultrà sia sinonimo di violento è una fesseria: sì, ci sono
anche violenti fra gli ultrà, come ci sono in diversi settori dello stadio. Ma le responsabilità (anche penali) sono
personali: non vanno attribuite ad un'intera curva. Con questo bisognerà chiarire cosa è successo davvero a
Tor di Quinto, allo stadio, come è possibile entrino ancora fumogeni e petardi ora che ci sono prefiltraggi,
tornelli, biglietti nominativi, tessere del tifosi. Ora che gli stadi sono stati blindati e aboliti anche gli striscioni
(pure quelli goliardici, che tristezza). Ora che si rende la vita più dura ai tifosi perbene mentre i violenti, i
beceri, come si è visto, purtroppo hanno via libera. Renzi ha promesso un tavolo di confronto dopo le
Europee: siamo in attesa. Alfano ha proposto il Daspo a vita: incostituzionale, solo uno spot elettorale. Il
mondo dello sport aspetta, e intanto non fa nulla. L'Osservatorio del Viminale propone non solo di inasprire il
Daspo, portandolo a 8 anni in caso di recidiva, e questo potrebbe essere efficace, ma anche di introdurre il
Daspo di gruppo e preventivo. Faccio un esempio. Un gruppo di tifosi scende da un bus ad un autogrill: in 4-5
rubano e non pagano. Cosa succede? Viene dato il Daspo a tutti i componenti del bus? Anche al nonno col
nipotino che è passato regolarmente alla cassa? Ripeto: le responsabilità (penali) sono individuali. Difficile
estenderle ad un intero gruppo.
Bisogna colpire i violenti, non a caso gli ultrà. Perché essere ultrà significa un modo di tifare passionale,
"forte" ma non necessariamente fuori dalle regole o dalle leggi. Anche se esibire, o condividere chi esibisce,
la maglietta "Speziale libero" è sbagliato: significa non riconoscere un verdetto dei tribunali e offendere la
memoria di chi è morto per il calcio, sia essere poliziotto, calciatore o tifoso. Come fanno quelli, immancabili
idioti, che sventolano striscioni sull'Heysel o sulla tragedia di Superga. Ma molti ultrà fanno beneficienza o
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sono impegnati nel sociale. Altri sono andati a Novi Sad al funerale di Boskov (quando i calciatori dello
scudetto non si sono fatti vedere). Sono i ragazzi del Gruppo Ultras Tito Cucchiaroni 1969 della Samp. "Non
potevamo mancare", mi hanno detto. I calciatori che hanno vinto lo scudetto non c'erano. Sabato 7 giugno gli
ultrà del Tito Cucchiaroni terranno una festa a Genova: con stand e dibattiti. Ma non ditelo ad Alfano...
Reggina, Siena, Padova e c.: quando il calcio scoppia
La Reggina, retrocessa in Lega Pro, non sa ancora se si iscriverà alla prossima stagione: 5 anni fa era in
serie A. Lillo Foti ha portato i libri in tribunale: nell'ultima gara al Granillo c'erano 41 paganti. A Bari, fallito e
salvato da una cordata capitanata da Gianluca Paparesta, i paganti erano 48.744: "La Bari" adesso giocherà i
playoff per venire in A. In crisi anche il Siena che ha giocato una stagione di B con 8 punti di penalizzazione:
che farà adesso il patron Mezzaroma? Il Padova (finito in Lega Pro), il Cesena e il Varese sono altri club in
difficoltà economiche. La B scoppia, ma anche in A ci sono situazioni non facili e bilanci, molti bilanci, sempre
più in rosso. Urge la riforma dei campionati (c'è tempo sino al 30 settembre). L'Empoli è stato appena
promosso: per la prossima stagione dovrà garantire uno stadio da 16.000 posti. La Lega di A (dopo lo
scandalo di Cagliari) giustamente non vuole più dare deroghe, è una questione anche di immagine. E proprio
il Cagliari made in Usa aspetta di sapere se il Sant'Elia sarà a norma, altrimenti rischia di saltare tutto (e
sarebbero guai). Il Latina, in corsa nei playoff, se viene in A dovrà trovare un impianto dove giocare (a
Napoli?).
Cori razzisti e striscione nazista: punito il Real Madrid
Gli idioti non ci sono solo da noi. Basta pensare che il Real Madrid, fresco vincitore della Champions League
e club (di calcio) che fattura di più al mondo, è stato punito dall'Uefa con la chiusura di due settori per le
prossime gare europee. Che è successo? E' successo che in occasione della partita con il Borussia
Dortmund, 23 aprile, ci sono stati cori razzisti ed è stato esposto uno striscione con simboli nazisti.
Federghiaccio: i piani del nuovo presidente Gios
Il nuovo presidente della Federghiaccio Andrea Gios, 51 anni, ex sindaco di Asiago, ex azzurro di hockey
ghiaccio: è stato eletto con l'82,6% dei consensi e prende il posto di Giancarlo Bolognini, in carica 17 anni (11
medaglie olimpiche). Gios vuole rilanciare l'hockey ghiaccio, presto parlerà con Carolina Kostner ed è sicuro
che Arianna Fontana continuerà a gareggiare.
Lotta al doping e salute degli atleti, Pigozzi incontra presidente SportAccord
Dopo l'entrata in SportAccord durante l'assemblea di Antalya dello scorso aprile il prof. Fabio Pigozzi,
presidente della Federazione Internazionale di Medicina dello Sport e rettore dell'Università "Foro Italico" di
Roma, ha incontrato ieri a Budapest il presidente di SportAccord Marius Vizer. Occasione adatta per parlare
di una collaborazione sempre più stretta sugli stessi obiettivi: protezione della salute degli atleti e lotta al
doping.
Casasco, laurea honoris causa a Hiroshima
Il dottor Maurizio Casasco, presidente della Federazione medico sportiva italiana, ha ricevuto l'Honorary
Doctorate Degree dall'Università di Hiroshima. Casasco ha tenuto due "letture magistrali" ad Hiroshima; la
prima presso l'Università di Hiroshima di fronte al corpo accademico ed agli studenti della stessa Università e
la seconda presso il Congresso della città di fronte al sindaco, alle Autorità locali, alla stampa, alle televisioni
ed alla cittadinanza. Casasco vanta un solido rapporto con le più importanti Istituzioni Giapponesi dal 1994,
quando fu responsabile advisor per l'Europa per l'acquisizione del Mondiale di calcio del 2002 in Giappone.
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Francia, 7.5 milioni in tv
E Sky batte Rai di 2 secondi...
Ascolti alle stelle per i Mondiali del Brasile: grazie anche al successo dell'Italia sull'Inghilterra, stanno
diventando un evento sempre più seguito, in tv, in Internet, via Twitter con commenti sempre maggiori. La
gara della Francia sull'Honduras su Rai 1 ha fatto il 26,82, per cento alle ore 21, con 6.499.000 spettatori. A
questi vanno aggiunti i 950.000 spettatori medi di Sky, 3,9% di share. Una curiosità: sul satellite, cioè su Sky,
i gol si vedono quasi due secondi prima rispetto alla Rai...
Buono anche l'ascolto di Sky per il Gran Premio di moto, grazie alla rinascita di Valentino Rossi: 863.832
spettatori medi, 4,80 per cento. Male invece quest'anno la Formula 1, con una Ferrari sempre meno
competitiva e gare sempre più noiose: Sky è calata del 54,7%, la Rai del 32,2% (molte gare in differita). Ma il
fenomeno è europeo: ha ragione Montezemolo.
Federazione internazionale medicina dello sport: Pigozzi verso la rielezione
Il professor Fabio Pigozzi verso la rielezione alla presidenza della Federazione internazionale di medicina
dello sport (Fims). Il congresso si terrà nel pomeriggio di giovedì a Quebec City, Canada. Per Pigozzi-rettore
dell'Università di studi di Roma Foro Italiaco, membro della Commissione Medica della Wada e rieletto un
anno fa per la terza volta nella Giunta Coni- sarà il secondo mandato alla guida dei medici sportivi. Sotto la
sua presidenza la Fims (117 i Paesi aderenti in tutto il mondo) ha acquistato sempre più prestigio e peso. Al
congresso di Quebec City sarà presente anche il professor Casasco, presidente della Fmsi (Federazione
medici sportivi italiani) e chairman della Development Commission e membro dell'Esecutivo della Fims.
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Il Professor Pigozzi rieletto alla guida della
Federazione Internazionale di Medicina dello Sport
"Un risultato che premia la lunga tradizione e il valore riconosciuto alla Medicina dello sport italiana in
tutto il mondo. Continuerò il lavoro cominciato nel 2010: lotta al doping, ricerca e progetti per la salute
degli atleti"
Il professor Fabio Pigozzi
ROMA - Secondo mandato alla guida della Federazione Internazionale di Medicina dello sport. Nessun
italiano era arrivato a tanto in quasi cento anni di storia di uno degli organi più attenti al mondo in materia di
sport e salute degli atleti. Il professor Fabio Pigozzi, 55 anni, rettore dell'Università Foro Italico di Roma, a
Quebec City è stato rieletto alla guida della Federazione fondata nel 1928 e riconosciuta dal Cio dal 1952. E'
il punto d'arrivo di un lavoro costante diviso tra ricerca scientifica, approfondimento della medicina sportiva e
lotta a qualsiasi tipo di pratica volta ad alterare la prestazione fisica. Ed è con questa visione che il professore
Pigozzi, nei primi quattro anni di mandato è riuscito a costruire un rapporto personale sempre più stretto con il
presidente del Cio Thomas Bach e con il britannico Craig Reedie, da un anno alla guida dell'agenzia
mondiale antidoping.
Componente della Commissione medica della stessa Wada e rieletto un anno fa per la terza volta nella
Giunta del Coni, dal 2010 a oggi Pigozzi ha trasformato la Fims (117 i paesi aderenti in tutto il mondo e dallo
scorso aprile membro di Sport Accord) in un'organizzazione tanto abituata a condividere le sue strategie con
il Comitato internazionale olimpico da portare proprio questo mese a Brighton, all'inaugurazione del primo
Centro di ricerche antidoping.
"Sono orgoglioso - sottolinea Pigozzi - per un risultato che premia innanzitutto la lunga tradizione e il valore
riconosciuto alla Medicina dello sport italiana in tutto il mondo. Ovviamente darò seguito al lavoro cominciato
ormai quattro anni fa: lotta al doping, ricerca e progetti per la salute degli atleti, continueranno a essere i punti
cardine di questa federazione. Desidero ringraziare tutti i colleghi italiani e stranieri che mi hanno sostenuto
lealmente in questi anni. Un pensiero particolare al presidente della Fmsi Maurizio Casasco, a cui mi lega non
solo un vincolo di grande amicizia, ma anche una comune visione tesa al perseguimento della valorizzazione
e della meritocrazia in tutti gli ambiti propri della medicina sportiva". Nuovo segretario generale della
federazione è l'austriaco Norbert Bachl, fisiologo dell'Università di Vienna. Il presidente della Federazione
medico sportiva italiana Casasco è stato confermato Chairman della Development Commission e membro
dell'esecutivo.
La conferma del professor Pigozzi alla guida della Fims è un segnale forte anche per la direzione voluta dai
vertici dello sport internazionale. Il rettore dell'Ateneo Foro Italico è oggi considerato uno dei massimi esperti
in materia di medicina dello sport e antidoping del nostro paese ed è inevitabile pensare alla sua rielezione
come alla necessità di fare della medicina sportiva mondiale, un vero e proprio punto di partenza per la lotta
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al doping. "Questa Federazione - spiega Pigozzi - si è sempre distinta per una posizione molto dura nei
confronti di chi utilizza le sue conoscenze scientifiche per accorciare la strada e ridurre la fatica di cui invece
necessita lo sport agonistico. Il doping è una piaga che va combattuta e debellata. E la Fims su questo punto
non smetterà mai di essere in prima linea. Ma al tempo stesso non va dimenticato come l'attenzione verso
questioni tanto delicate debba correre parallelamente e alla stessa velocità di ricerca e studi per tutelare la
salute di tutti gli atleti, anche semplici appassionati della domenica".
Una politica tanto rivolta alla tutela della salute di chi fa sport, da portare la Fims ad essere inserita lo scorso
aprile quale membro di SportAccord: "Un passaggio inevitabile - sottolinea il professor Pigozzi - quando si
condividono le stesse linee guida ed è seguendo questo medesimo principio che cinque anni fa la
federazione Internazionale di Medicina dello sport ha firmato un accordo anche con la Wada". Sport
agonistico, tutela della salute di amatori e professionisti, lotta al doping, inevitabile immaginare un filo
conduttore comune anche con il Coni. "Il discorso con Giovanni Malagò parte da lontano. I nostri rapporti
sono ottimi, complici anche i progetti di condivisione di spazi e iniziative tra Università del Foro Italico e
Comitato Olimpico Nazionali. La strada è unica, unici gli obiettivi sullo sport dove è facile immaginare anche
un lavoro condiviso tra Federazione Internazionale di Medicina dello Sport e Coni".
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Pigozzi, n.1 Federmedici mondiale: "E ora lotta al doping"
Importante conferma per il professor Fabio Pigozzi, rieletto a Quebec City (Canada) presidente
della Federazione internazionale di medicina dello sport (Fims). La Fims è stata fondata nel
1928 in occasione dei Giochi invernali di Saint Moritz e riconosciuta dal Cio dal 1952. Romano,
55 anni, Pigozzi è componente della commissione medica della Wada e della Giunta Coni ad
attuale rettore dell'Università Foro Italico di Roma (ex Isef ed ex Iusm). Nei primi quattro anni
alla guida della Federazione, Pigozzi ha trasformato la Fims (117 i Paesi aderenti in tutto il
mondo e dallo scorso aprile membro di Sport Accord) in un'organizzazione sempre più abituata
a condividere le sue strategie col Cio e che, proprio questo mese a Brighton (Gran Bretagna),
inaugurerà il suo primo centro di ricerche antidoping. ''Sono orgoglioso - ha sottolineato Pigozzi
- per un risultato che premia innanzitutto la lunga tradizione e il valore riconosciuto alla
Medicina dello sport italiana in tutto il mondo. Continuerò il lavoro cominciato nel 2010: lotta al
doping, ricerca e progetti per la salute degli atleti, continueranno ad essere i punti cardine di
questa Federazione''.
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