FONDO DI GARANZIA L. 662/96 “Il credito garantito nelle Province del Lazio: soluzioni innovative per le Piccole e Medie Imprese, le Imprese Femminili, le Start up” Nota a cura del dr. G. Triolo A. D. Cosvig Terracina, 28 febbraio 2014 1 INDICE 1. Premessa: La situazione del credito alle imprese in Italia e nel Lazio ………………………………………………………… 3 2. Fondo di Garanzia per le Pmi (legge 662/96) ……………. 10 2.1 Caratteristiche generali ……………………………………………... 10 2.2 Risultati Fondo di Garanzia 2012 – 2013 ………………………….. 14 2.3 Modalità e criteri nel rilascio della garanzia diretta …………….... 3. Cosvig ……………………………………………………….. 25 4. Fondo di garanzia nel Lazio ……………………………… 27 4.1 Operatività nel Lazio …………………………………………….. 27 4.2 Dati 2012 – 2013 Fondo di Garanzia nel Lazio (solo controgaranzia) 28 5. Imprese a prevalente partecipazione femminile ………… 31 5.1 Definizione ………………………………………………………… 31 5.2 Caratteristiche imprese femminili ………………………………... 31 5.3 Accesso al fondo di garanzia ………………………………………. 32 5.4 Report imprese femminili ………………………………………….. 33 6. Start - up (nuove imprese) …………………………………. 37 6.1 Definizione e caratteristiche ……………………………………… 37 6.2 Start – up innovative ……………………………………………… 38 17 2 1. PREMESSA: LA SITUAZIONE DEL CREDITO ALLE IMPRESE (IN ITALIA E NEL LAZIO) A livello nazionale Dal novembre 2011 le condizioni di accesso al credito per le imprese in Italia continuano ad essere molto tese. A dicembre 2013 – ultimo dato disponibile a livello nazionale – la contrazione complessiva dei prestiti bancari alle imprese ha raggiunto quota 108 miliardi, ai quali andrebbero sommati circa 70 del mancato rimborso dei debiti commerciali della Pubblica Amministrazione per quantificare la dimensione del credit crunch subito dalle imprese italiane nell’ultimo biennio. Una ferita aperta per il sistema produttivo, particolarmente grave nella regione Lazio. Dal lato della domanda la forte flessione ha risentito della ridotta domanda per investimenti, mentre dal lato dell’offerta il calo è attribuibile principalmente all’elevato rischio di credito, spinto in alto dall’eccezionale crescita delle sofferenze delle imprese in crisi irreversibile (+28% su base annua a dicembre 2013), che impatta pesantemente sui bilanci delle banche. La chiusura dei “rubinetti del credito” attuata dai primi cinque gruppi bancari italiani è stata particolarmente forte (-7,3% su base annua), mentre meno pronunciata è stata quella operata delle altre banche (-4,6%). 3 A livello della regione Lazio e relative province Cerchiamo ora di capire come la suddetta situazione si sviluppa a livello territoriale della regione Lazio e nelle sue 5 province, con particolare focus sulla provincia di Latina e sul comune di Terracina, tenendo conto che scendendo dal livello nazionale a quello regionale, poi provinciale fino al comunale, le statistiche ufficiali si rendono disponibili – come noto – con ritardi temporali crescenti. I Prestiti Totali Gli ultimi dati disponibili a livello regionale e provinciale sul complesso dei prestiti alle imprese, comprensivi delle sofferenze, si riferiscono al 30 settembre 2013 (cfr. Tavola 1). Dall’analisi della Tavola emergono 1 emergono le seguenti evidenze empiriche: • Una quota di mercato regionale pari all’11,0%, con la provincia di Roma in posizione dominante, specie per i prestiti alle imprese con oltre 5 addetti (90,7% del totale); • Un credit crunch molto più severo rispetto alla media nazionale (-7,5% su base annua vs. -4,5%), dovuto interamente all’effetto dominate della Provincia di Roma (-8,0%), mentre nelle restanti province della regione il credit crunch risulta molto contenuto (2,6% nella provincia di Latina); • Fra le quattro province minori, le imprese della provincia di Latina sono quelle che ricevono più credito dalle banche (4.134 milioni di euro a fine settembre 2013). 4 Le Sofferenze lorde e la Qualità del credito Dalla lettura contestuale delle Tavole 2.1 (Sofferenze lorde) e 3.1 (risk ratio, dato dal rapporto fra Sofferenze lorde e Prestiti totali della Tavola 1) emergono le seguenti evidenze empiriche: • Una maggiore rischiosità delle imprese della regione rispetto alla media nazionale (Risk ratio regionale 14,0% vs. 12,1% nazionale), specie da parte delle imprese della provincia di Latina, che fanno registrare un livello del 21,6%; • Una dinamica media delle sofferenze delle imprese del Lazio leggermente superiore alla media nazionale (+26,4% su base annua vs. +25,1%), mentre per le imprese della Provincia di Latina si registra una dinamica significativamente più bassa (+7,3%). I Prestiti Vivi 5 Esaminando la Tavola 4.1 dei Prestiti vivi – aggregato fondamentale in quanto identifica l’area che genera il reddito delle banche – la contrazione tendenziale registrata dalle imprese del Lazio al 30 settembre 2013 è stata pari al -11,4%, molto più severa della media nazionale (7,5%), anche in questo caso diretta conseguenza dell’effetto dominante della Provincia di Roma (-12,0%). Di converso, la contrazione dei i prestiti vivi delle imprese localizzate nelle altre Province della regione - dove peraltro le microimprese fino a 5 addetti hanno un maggior peso rispetto alla situazione nella capitale - risulta meno severa della media nazionale, -5.0% nella Provincia di Latina. Dal grafico che segue si evince che l’intensità del credit crunch verso le imprese della provincia di Latina è correlata positivamente con la dimensione d’impresa. Provincia di Latina Prestiti Vivi delle Imprese per classi dimensionali (CAGR % al 30 settembre 2013) 0 Fino a 5 addetti Da 6 a 19 addetti Almeno 20 addetti TOTALE CLASSI -1 -2 -3 -2,4 -4 -4,0 -5 -5,0 -6 -5,7 Un risultato da “prendere” con le dovute precauzioni, dal momento che le imprese di maggiore dimensione hanno accesso – come noto – a canali di finanziamento alternativo a quello bancario. Gli impieghi per comuni nella Provincia di Latina Una volta l’anno, in primavera, la Banca d’Italia rende disponibili le serie storiche riferite al 31 dicembre su impieghi e depositi bancari a livello comunale, limitatamente ai comuni c.d. “bancarizzati” con almeno 3 sportelli bancari, a tutela del principio di riservatezza statistica. Per gli impieghi, trattasi dei prestiti al complesso dei settori di attività economica, ossia 6 comprensivi dei prestiti alle Imprese, Famiglie, Pubblica Amministrazione, ecc. Per la Provincia di Latina tali prestiti ammontano a circa 5 miliardi di euro, dei quali circa l’80% è destinato alle imprese del territorio. Oltre al capoluogo di provincia, la cui quota di mercato provinciale sui prestiti bancari è scesa dal 49% del 2008 al 42% del 2013, altri 5 comuni della provincia detengono una quota di mercato superiore al 5%: Aprilia (11,8%), Fondi (7,9%), Terracina (7,5%), Formia (7,3%), Cisterna di Latina (5,7%). Per gli altri comuni “bancarizzati” della provincia non sono state calcolate le Quote di Mercato provinciali, a motivo della minore rilevanza. L’argomento del credito alle imprese andrebbe concluso con un accenno al ruolo dei Confidi nel favorire l’accesso al credito alle imprese associate. Va detto, purtroppo, che nella provincia di Latina, come pure nell’intera regione Lazio, i Confidi sono quasi sconosciuti ed il loro ruolo è pressoché assente, come in altre regioni del Mezzogiorno (Campania, Calabria, Basilicata). Modesto anche l’utilizzo delle garanzie offerte dal Fondo Centrale per le PMI. 7 Limiti generali del credito a Terracina 1. Non esistono Confidi. 2. Non è adeguatamente presente una cultura dei crediti speciali: - Artigianato; - Agricoltura / pesca; - Commercio e turismo; 3. Difetto di conoscenza e applicazione delle misure agevolative pubbliche specie per le garanzie; 4. Peso eccessivo delle garanzie reali sulla concedibilità dei finanziamenti; 5. Scarsa capacità di gestire le fasi di crisi delle imprese; 6. Non sono attivati a sufficienza finanziamenti per: - Start – up; - Giovani; - Imprese femminili. Il legame tra attività imprenditoriale e crescita economica emerge da ogni tipo di relazione, di ricerca empirica, di analisi dei casi di studio e si misura attraverso 4 indicatori: 1. Creazione occupazione. 2. Crescita economica. 3. Riduzione povertà. 4. Emersione settori informali e irregolari. 8 Alcuni risultati del Censimento dell’Industria e Servizi 2011 TERRACINA: NUMERO UNITA' LOCALI 2011 PER DIMENSIONE DI IMPRESA E MACROSETTORI MICRO PICCOLE MEDIE GRANDI TOTALE AGRICOLTURA E PESCA INDUSTRIA IN SENSO STRETTO COSTRUZIONI INDUSTRIA COMMERCIO E TURISMO ALTRI SERVIZI SERVIZI TOTALE SETTORI 92 5 1 - 98 184 306 20 12 1 1 - 205 319 490 32 2 - 524 1.326 1.043 48 21 1 4 - 1.375 1.068 2.369 69 5 2.951 106 8 - 2.443 - 3.065 PR. DI LATINA: NUMERO UNITA' LOCALI 2011 PER DIMENSIONE DI IMPRESA E MACROSETTORI MICRO PICCOLE MEDIE GRANDI TOTALE AGRICOLTURA E PESCA INDUSTRIA IN SENSO STRETTO COSTRUZIONI INDUSTRIA COMMERCIO E TURISMO ALTRI SERVIZI SERVIZI TOTALE SETTORI 373 17 1 3.066 4.469 434 223 64 13 - 13 - 391 7.535 657 77 13 8.282 16.328 14.304 575 347 39 46 1 3 16.943 14.700 3.577 4.705 30.632 922 85 4 31.643 38.540 1.596 163 17 40.316 FONTE: CENSIMENTO INDUSTRIA E SERVIZI 2011 TERRACINA: NUMERO ADDETTI 2011 PER DIMENSIONE DI IMPRESA E MACROSETTORI MICRO PICCOLE MEDIE GRANDI TOTALE AGRICOLTURA E PESCA 179 76 59 - 314 INDUSTRIA IN SENSO STRETTO COSTRUZIONI 393 514 335 222 61 89 - 789 825 907 557 150 - 1.614 2.735 1.627 777 344 63 267 - 3.575 2.238 INDUSTRIA COMMERCIO E TURISMO ALTRI SERVIZI SERVIZI TOTALE SETTORI 4.362 1.121 330 5.448 1.754 539 - - 5.813 7.741 PR. DI LATINA: NUMERO ADDETTI 2011 PER DIMENSIONE DI IMPRESA E MACROSETTORI MICRO PICCOLE MEDIE GRANDI TOTALE AGRICOLTURA E PESCA 737 290 59 7.388 8.677 7.862 3.709 6.399 978 6.897 - INDUSTRIA 16.065 11.571 7.377 6.897 41.910 COMMERCIO E TURISMO ALTRI SERVIZI 32.675 22.023 9.890 6.366 3.693 4.163 317 1.121 46.575 33.673 INDUSTRIA IN SENSO STRETTO COSTRUZIONI SERVIZI TOTALE SETTORI - 1.086 28.546 13.364 54.698 16.256 7.856 1.438 80.248 71.500 28.117 15.292 8.335 123.244 FONTE: CENSIMENTO INDUSTRIA E SERVIZI 2011 9 2. IL FONDO DI GARANZIA PER LE PMI (LEGGE 662/1996) 2.1 CARATTERISTICHE GENERALI Il Fondo di Garanzia rappresenta uno dei principali strumenti nazionali per sostenere l’accesso al credito delle PMI, tramite la concessione di una garanzia pubblica, che in pratica sostituisce le costose garanzie, normalmente richieste per l’ottenimento di un finanziamento. Infatti, sulla quota di finanziamento garantita dal Fondo non possono essere acquisite garanzie reali, assicurative e bancarie. La garanzia pubblica potrà essere attivata attraverso tre modalità: • Garanzia diretta, ossia la garanzia concessa dal Fondo al soggetto finanziatore (banca o intermediario finanziario vigilato) • Controgaranzia, ossia la garanzia prestata dal Fondo a favore dei confidi. Viene fornita su operazioni di garanzia concesse da confidi ed altri fondi di garanzia • Cogaranzia, ossia la garanzia prestata dal Fondo direttamente a favore dei soggetti finanziatori e congiuntamente ai confidi ed altri fondi di garanzia La garanzia prestata dal Fondo presenta un duplice vantaggio, è particolarmente apprezzata dal sistema creditizio perché consente una sensibile mitigazione del rischio di credito per il soggetto finanziatore e contemporaneamente consente alle impresa di ottenere credito o maggior credito a condizioni economiche vantaggiose. Per accedere al FDG l’impresa deve essere valutata in grado di rimborsare il finanziamento garantito. Perciò, deve essere considerata economicamente e finanziariamente sana sulla base di appositi modelli di valutazione che utilizzano i dati di bilancio (o le dichiarazioni fiscali) degli ultimi due esercizi (le start up invece sono valutate sulla base di un piano previsionale triennale). Possono essere garantite le imprese che rispettano i parametri dimensionali di PMI, ossia le imprese che singolarmente o tra loro collegate e/o associate, hanno meno di 250 occupati. Allo stesso tempo, il loro fatturato deve essere inferiore ai 50 milioni di euro o, in alternativa, il totale di bilancio deve essere inferiore a 43 milioni di euro. 10 Infine possono accedere alla garanzia le PMI appartenenti a qualsiasi settore ad eccezione dell’industria automobilistica, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dell’industria carboniera, della siderurgia e delle attività finanziarie. Nel trasporti sono ammissibili solo le imprese che effettuano trasporto merci su strada. Le imprese agricole possono utilizzare soltanto la controgaranzia rivolgendosi ad un confidi che opera nei settori agricolo, agroalimentare e della pesca. Principali novità apportate al Fondo di Garanzia Nel corso degli ultimi anni sono state emanate una serie di misure volte al potenziamento dell’operatività del Fondo, tra cui: • Concessione della garanzia dello Stato sugli importi garantiti dal Fondo, per consentire agli Istituti di Credito l’applicazione di condizioni più favorevoli alle imprese. • Ampliamento dell’intervento del Fondo alle imprese artigiane e alle imprese dell’autotrasporto merci c/terzi. • Istituzione e definizione linee guida per la Riserva PON Ricerca, Riserva POIn Energia e POIn Attrattori, volte a finanziare interventi nelle regioni dell’obbiettivo Convergenza (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) • Garanzia del Fondo a sostegno degli interventi con carattere di urgenza (interventi a favore di PMI colpite da eventi sismici – Emilia Romagna). Tra il 2013 e l’inizio del 2014, in attuazione del Decreto Salva Italia, il Fondo di Garanzia è stato interessato da una serie di importanti interventi normativi, alcuni già operativi, altri in vigore nei prossimi mesi. Tra le novità in essere: 1. Piano di Trasparenza: considerata la natura di strumento agevolativo pubblico del Fondo di Garanzia, il Piano della Trasparenza prevede obblighi informativi a carico del Gestore e dei soggetti richiedenti con riferimento a tre ambiti prioritari: - l'informazione alle imprese sulle caratteristiche, modalità di intervento e finalità del Fondo; - la valorizzazione della garanzia dello Stato, evidenziando l'effettivo beneficio derivante alle PMI dal minore assorbimento di capitale per i soggetti richiedenti; 11 - le condizioni di vantaggio praticate da parte di banche e confidi grazie all'intervento della garanzia pubblica (in termini di tasso, maggior volume credito, minori commissioni (controgaranzia), predisporre fogli informativi sulla garanzia). 2. Nuova disciplina delle modalità di contribuzione al Fondo da parte di Regioni, Province Autonome e altri enti per incrementarne la dotazione. 3. Attivazione di Sezioni Speciali finanziate dalle Camere di Commercio per favorire la cogaranzia e la controgaranzia a prima richiesta, per facilitare l’accesso al credito da parte di PMI a copertura di investimenti e spese correnti destinate a piani di internazionalizzazione. 4. Attivazione di una Sezione Speciale della presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento pari opportunità per favorire interventi di Garanzia Diretta, Cogaranzia e Controgaranzia a favore di imprese a prevalente partecipazione femminile (è stato previsto il meccanismo della prenotazione). 5. Modifica delle linee guida per gli interventi del Fondo a valere sulle riserve Pon “Ricerca e Competività” e Poin “Energie Rinnovabili” a favore di PMI ubicate nelle Regioni Convergenza (Campania, Calabria, Puglia, Sicilia). In particolare è stata rimossa la limitazione degli interventi di garanzia diretta alle sole operazioni finanziarie di pool di imprese e la limitazione della finalità rivolta solo ad investimenti. 6. Nuove misure a favore di Start up innovative e incubatori certificati per favorirle nell’ottenimento della garanzia. In questi casi il Fondo interviene, per tutte le tipologie di operazione, senza valutazione dei dati di bilancio del soggetto beneficiario, a titolo gratuito e con priorità di istruttoria. Inoltre l'importo massimo garantito è pari a 2,5 milioni di euro, la misura della garanzia diretta è pari all'80 per cento, al pari di quella della controgaranzia (a condizione che la garanzia in prima istanza di confidi o altri fondi non superi l'80 per cento). 12 Altre novità che saranno operative nei prossimi mesi: Importanti novità interesseranno il Fondo di garanzia nel prossimo futuro, infatti è in dirittura d’arrivo il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle finanze, che, in attuazione del decreto del Fare, detta i nuovi criteri di accesso al Fondo centrale di garanzia. Il decreto in particolare prevede: 1. L’estensione dell’operatività del Fondo ai professionisti iscritti agli ordini professionali e quelli aderenti alle associazioni professionali iscritte nell'elenco tenuto dal ministero dello Sviluppo economico ai sensi della legge 4/2013 e in possesso delle relative attestazioni. 2. L’incremento della garanzia dal 70% all’80% per le: - operazioni di anticipazione di credito verso imprese che vantano crediti nei confronti di pubbliche amministrazioni; - operazioni finanziarie comunque finalizzate all'attività di impresa, aventi durata non inferiore a 36 mesi; - operazioni a favore di imprese ubicate in aree di crisi industriali complesse (articolo 27 del D.L. 83/2012); - operazioni garantite a valere sulla sezione speciale del Fondo riservata alla concessione di garanzie sui finanziamenti accordati a piccole e medie imprese di autotrasporto di merci (D.M. 27 luglio 2009). 3. Aggiornamento dei criteri di valutazione delle imprese in relazione ai mutamenti del ciclo economico e all'andamento del mercato finanziario e creditizio, consentendo l'accesso anche alle imprese che hanno bilanci peggiorati per effetto della crisi. Infine un ultima novità riguarderà la concessione di Garanzie su portafogli di finanziamenti erogati a Pmi, e non solo su singole operazioni. La dote del fondo da destinare a garanzie su portafogli di finanziamenti, a copertura di una quota delle prime perdite, è fissata a 100 milioni di euro. La garanzia, che potrà essere richiesta a titolo oneroso da banche e Confidi vigilati, si basa sul meccanismo delle tranched cover. I singoli finanziamenti devono avere una durata compresa tra 18 mesi e 5 anni, un importo massimo pari all’1% dell’ammontare del portafoglio complessivo e comunque non superiore a 1 milione di euro. 13 2.2 RISULTATI FONDO DI GARANZIA 2012 - 2013 Sintesi dei risultati nel 2013 In sintesi nel 2013 il Fondo Centrale di Garanzia ha registrato i seguenti dati: 1. 77.234 domande accolte Vs 61.407 del 2012 con un incremento pari al 25,8%; 2. 10,8 mld di finanziamenti con un incremento rispetto al 2012 pari al 32,65%; 3. 51.472 imprese Vs 41.209 nel 2012 con un incremento del 24,9%; 4. 140.000,00 il finanziamento medio Vs 132.800,00 del 2012 con un incremento del 5,4%; 5. 370 operatori (richiedenti) Vs 320 del 2012 con un incremento del 21,6%; 6. 5,8 mld di finanziamenti rif. alla garanzia diretta Vs 5,00 mld controgaranzia; 7. 46.301 op. di controgaranzia pari al 59,9% Vs 30.763 op. di garanzia diretta pari al 39,8%; 8. 50,9% delle domande accolte riferite ad imprese localizzate nel Nord Vs 27,7% nel Mezzogiorno e 21,4 Centro; 9. 6,4% di incremento dei finanziamenti rivolti alle medie imprese Vs - 7,8 micro imprese e - 4,6 piccole imprese; 10. 15.849 domande accolte a imprese artigiane + 27,9% Vs 2012; 11. 14.534 domande accolte a imprese start up; 12. 53% di operazioni a breve termine Vs 47% medio lungo termine di cui: 85,1% op. non a fronte di investimenti Vs 14,9 a fronte di investimenti; 13. 57,2% di finanziamenti alle imprese industriali Vs 42,80% commercio e servizi; 14 Tabelle e grafici Fonte: MedioCredito Centrale, 2013 Fonte: MedioCredito Centrale, 2013 Fonte: MedioCredito Centrale, 2013 15 Fonte: MedioCredito Centrale, 2013 Fonte: MedioCredito Centrale, 2013 16 2.3 MODALITA’ E CRITERI NEL RILASCIO DELLA GARANZIA DIRETTA REQUISITI DEI SOGGETTI BENEFICIARI I soggetti beneficiari (le imprese) per accedere al Fondo di Garanzia devono rispettare i seguenti requisititi: Essere iscritti nel Registro delle Imprese, istituito presso la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura competente per territorio. Essere valutati economicamente e finanziariamente sani sulla base dei criteri contenuti nella Parte VI delle vigenti Disposizioni Operative. Non aver ricevuto o successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione Europea ai sensi del DPCM 23 maggio 2007 (“Impegno Deggendorf”). Non essere in difficoltà ai sensi dell’art. 1, paragrafo 7, del Reg. CE 800/20. Soggetti beneficiari non ammissibili: Non sono ammesse alla Garanzia Diretta e alla Controgaranzia le operazioni a favore di PMI e Consorzi per i quali sia pervenuta comunicazione di inadempimento o richiesta di attivazione del Fondo relativamente ad altre operazioni garantite. Non sono ammesse alla Garanzia Diretta le operazioni a favore di PMI e Consorzi la cui sede legale e/o la cui sede operativa interessata dall’operazione finanziaria sia ubicata nel territorio della Regione Toscana (è possibile invece richiedere la Controgaranzia). 17 SOGGETTI BENEFICIARI (PMI E CONSORZI DI PMI) AMMISSIBILI (CLASSIFICAZIONE ATECO 2002): A - Agricoltura, caccia e silvicoltura*: sono ammissibili esclusivamente i settori connessi all’agricoltura: 01.41, 01.42, 01.5 e 0.2) a condizione che tali attività siano esercitate a titolo prevalente e l’impresa non sia iscritta nella sezione delle imprese agricole. B - Pesca, piscicoltura e Servizi connessi*: non ammissibili per la garanzia diretta. C - Estrazione di minerali (con l’esclusione di alcune classi: 13.10 e 13.20). D - Attività manifatturiere (con l’esclusione di alcune classi 23.10. 24.70, 27.10, 27.52, 34.10, 34.20, 27.22.1, 35.11.1 e 35.11.3). E - Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua. F - Costruzioni. G - Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa. H - Alberghi e ristoranti. I - Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni, (con esclusione delle attività del trasporto di persone: 60.1, 60.21, 60.22, 60.23, 60.3, 61, 62). J - Attività finanziarie ( non ammissibili). K - Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali. M - Istruzione. N - Sanità e altri servizi sociali. O - Altri servizi pubblici, sociali e personali. * Solo per la controgaranzia, esclusivamente per i confidi operanti nei settori agricolo, agroalimentare e della pesca sono ammissibili i codici 01 (Agricoltura, caccia e relativi servizi) e 05 (Pesca, piscicoltura e servizi connessi). SETTORI ESCLUSI: Non sono ammesse le imprese operanti in alcuni settori considerati “sensibili” dall’UE: • Siderurgia. • Industria carboniera. 18 • Costruzioni navali. • Fibre sintetiche. • Industria automobilistica. • Trasporto di persone. OPERAZIONI FINANZIARIE AMMISSIBILI Sono ammissibili le operazioni finanziarie direttamente finalizzate all’attività d’impresa, tra cui: • Finanziamenti a medio/lungo termine (durata da 36 mesi fino ad un massimo di 120 mesi) a fronte di investimenti (materiali e immateriali) da effettuare (sulla base di preventivi). • Finanziamenti a medio/lungo termine (durata da 36 mesi fino ad un massimo di 120 mesi) a fonte di investimenti (materiali e immateriali) già effettuati (intesi come ripristino di liquidità) • Finanziamento per esigenze di liquidità: acquisto scorte, pagamento fornitori, pagamento spese del personale (durata da 24 mesi fino a 120 mesi – in casi particolari si può anche arrivare a 180 mesi). • Finanziamento per consolidamento passività a breve su stessa banca (durata massima 120 mesi in casi particolari 180 mesi). • Finanziamento per consolidamento passività a breve su altre banche (durata massima 120 mesi in casi particolari 180 mesi). • Rinegoziazione di finanziamenti a m/l termine (ossia operazioni finalizzate alla modifica dei piani di rimborso attraverso l’allungamento della durata per favorire l’impresa in termini di tasso o di rata). • Finanziamento per operazioni a breve: scoperto di c/c, anticipo fatture, anticipo fornitori, ecc. (durata 12 -18 mesi rinnovabili). • Operazioni di fideiussione strettamente connesse all’attività “caratteristica” dell’impresa e aventi ad oggetto un obbligo di pagamento del soggetto beneficiario finale (a titolo esemplificativo e non esaustivo, fideiussioni a garanzia di pagamento forniture, di 19 canoni di locazione, ecc.). Non sono ammissibili alla Garanzia Diretta le operazioni di fideiussione connesse all’attività “non caratteristica” dell’impresa; La durata e la tipologia delle operazioni variano a seconda delle Convenzioni in essere con i diversi Istituti di Credito. COPERTURA MASSIMA DELLA GARANZIA: La Garanzia Diretta può essere concessa in misura non superiore: 1. all’80% dell’ammontare di ciascuna delle operazioni ammesse ai benefici del Fondo per le operazioni relative a: - Imprese a prevalente partecipazione femminile; - Soggetti beneficiari aventi sede legale e/o operativa nelle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia); - Soggetti beneficiari finali di operazioni a valere sulla Riserva PON e POI; - Imprese colpite dagli eventi sismici del maggio 2012; 2. all’70% dell’ammontare di ciascuna delle operazioni ammesse ai benefici del Fondo per le operazioni relative a beneficiari finali diversi da quelli indicati nel punto precedente e per operazioni finanziarie di durata non inferiore a 36 mesi. 3. all’ 60% dell’ammontare di ciascuna di ciascuna delle operazioni ammesse ai benefici del Fondo per le operazioni relative a beneficiari finali diversi da quelli indicati nel punto precedente e per operazioni finanziarie di durata pari ad un massimo di 36 mesi. 4. all’ 30% dell’ammontare per operazioni di consolidamento delle passività a breve termine su stessa banca o gruppo bancario di qualsiasi durata, accordate a soggetti beneficiari finali aventi sede legale e/o operativa su tutto il territorio nazionale. 20 IMPORTO MAX GARANTITO: Fermo restando quanto previsto per le percentuali massime di copertura descritte nei paragrafi precedenti, l’importo massimo garantito per ciascun soggetto beneficiario finale, indipendentemente dalla tipologia e dall’ubicazione del medesimo, tenuto conto delle quote di capitale già rimborsate, è pari a euro: 2.500.000,00 (due milioni e cinquecentomila): • Soggetti beneficiari finali di operazioni a valere sulla Riserva PON e POI; • Imprese colpite dagli eventi sismici del maggio 2012; • Operazioni finanziarie di durata non inferiore a 36 mesi; 1.500.000,00 (un milione e cinquecentomila): • Operazioni di consolidamento delle passività a breve termine su stessa banca o gruppo bancario di qualsiasi durata; • Altre operazioni finanziarie (operazioni di durata inferiore a 36); METODOLOGIE DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA: Per tutte le tipologie di presentazione della domanda, ad eccezione del Microcredito, la valutazione avviene sulla base di criteri che variano a seconda del settore di attività (manifatturiero/edile e commercio/servizi) e del regime contabile dell'impresa beneficiaria (contabilità semplificata o ordinaria); in particolare il merito di credito ha per oggetto i dati di bilancio (o delle dichiarazioni fiscali) degli ultimi due esercizi e consiste nel calcolo dei principali indicatori economico-finanziari (scoring) e del relativo scostamento degli stessi dai “valori ottimali”, con il conseguente inserimento dell'impresa beneficiaria in una delle 3 fasce di valutazione (Fascia 1, Fascia 2 e Fascia 3). Sono possibili 4 tipologie di presentazione della domanda: 1. Microcredito 2. Forma Semplificata 3. Forma Ordinaria 4. Start-up (Nuove Imprese) 21 Mentre per le prime 2 operazioni, cd automatiche, i soggetti richiedenti possono certificare essi stessi il merito di credito, a condizione che le operazioni non siano assistite da altre garanzie diverse da quelle personali (sono pertanto escluse le garanzie reali, assicurative e le garanzie prestate dalle banche), le altre 2 operazioni sono valutate, caso per caso, dal Comitato Tecnico. MICROCREDITO – C-BIS E’necessario che l’impresa presenti un utile d’esercizio in almeno uno degli ultimi due bilanci approvati (o in almeno una delle ultime due dichiarazioni fiscali) e che l’eventuale perdita registrata nell’ultimo bilancio approvato (o nell’ultima dichiarazione fiscale) non sia superiore al 10% del fatturato. L'importo ammissibile (massimo 100.000 Euro) viene definito sulla base di un calcolo che prende in considerazione alcuni criteri oggettivi dell’impresa richiedente (il livello occupazionale, la crescita del fatturato, il titolo di disponibilità dell'immobile e la tipologia di operazione finanziaria FORMA SEMPLIFICATA: La valutazione avviene sulla base del calcolo dello scoring degli ultimi 2 bilanci (o dichiarazioni fiscali) e della rispondenza ai criteri di seguito indicati: a) L’impresa rientri nella fascia 1 di valutazione dei modelli di cui alle lettere A., B e G delle Disposizioni Operative del Fondo. b) L’importo dell’operazione finanziaria (sommato agli altri eventuali affidamenti già garantiti da Fondo e non ancora rimborsati) non superi il 30% del fatturato dell’impresa relativo all’ultimo bilancio approvato, ovvero il 20% del fatturato dell’impresa relativo all’ultimo bilancio approvato nel caso di operazioni finanziarie di durata non superiore a 36 mesi. c) Il fatturato relativo all’ultimo bilancio approvato non presenti una diminuzione, rispetto all’esercizio precedente, pari o superiore al 40%; 22 d) L’impresa non presenti in uno degli ultimi bilanci approvati una perdita superiore al 5% del fatturato. e) I Mezzi propri relativi all’ultimo esercizio non devono essere inferiori al 5% del Totale Passivo. FORMA ORDINARIA: La valutazione avviene sulla base del dati di contabili (calcolo dello scoring) relativi agli ultimi 2 bilanci (o dichiarazioni fiscali) e della situazione contabile aggiornata. Nell’analisi effettuata caso per caso da parte del Comitato Tecnico, ai fini dell’ammissibilità, vengono considerate in particolare le voci di bilancio di seguito riportate: Composizione dell’indebitamento relativo all’ultimo esercizio chiuso (tipologia delle voci del passivo e distinzione tra breve e medio/lungo termine). Incidenza dell’indebitamento a breve sul Totale Passivo. Incidenza dell’indebitamento a breve sul Fatturato. Patrimonializzazione dell’impresa (incidenza dei Mezzi Propri sul Totale Passivo). Cash flow dell’ultimo esercizio parametrato all’ammontare della rata annua del finanziamento richiesto Condizione necessaria come per le domande in Forma Semplificata è che i Mezzi propri relativi all’ultimo esercizio non siano inferiori al 5% del Totale Passivo. START-UP (NUOVE IMPRESE): Si tratta di nuove imprese (attive da meno di 3 anni o che comunque non hanno 2 bilanci chiusi valutabili) per le quali la valutazione viene effettuata sulla base dei bilanci previsionali (del triennio successivo alla richiesta) e di una serie di informazioni qualitative. L’ammissibilità è subordinata alla sussistenza di 2 condizioni: • Si deve trattare di operazioni a fronte di investimenti: materiali o immateriali (non sono ammesse richieste a fronte di consolidamento passività e liquidi. 23 • Non sono Ammissibili se i mezzi propri dell’impresa sono inferiori al 25% del programma di investimento (n.b. non del finanziamento). COMMISSIONI A CARICO DEI SOGGETTI RICHIEDENTI 1. Entro 3 mesi dalla delibera del Comitato di concessione della Garanzia Diretta o della Controgaranzia, i soggetti richiedenti devono versare al Fondo, a pena di decadenza, una commissione “ una tantum” pari a: 0,25% dell’importo garantito dal Fondo per le operazioni relative a micro – imprese ubicate nei restanti territori; 0,50% dell’importo garantito dal Fondo per le operazioni relative alle piccole imprese ubicate nei restanti territori, 1% dell’importo garantito dal Fondo per le operazioni relative alle medie imprese ubicati nei restanti territori; 2. Operazioni di consolidamento di passività a breve termine su stessa banca o gruppo Bancario (3%). 3. La commissione non è dovuta per le operazioni relative a: Imprese a prevalente partecipazione femminile. Soggetti beneficiari finali ubicati nelle regioni del Mezzogiorno. Piccole imprese dell’indotto di imprese in amministrazione straordinaria. Micro, piccole e medie imprese che hanno sottoscritto un Contratto di rete. Imprese sociali. Imprese di autotrasporto. Imprese colpite dagli eventi sismici del maggio 2012. Restanti territori Piccola Impresa Operazione per consolidamento passività a breve termine su stessa banca o gruppo bancario Operazioni diverse da quelle escluse dal pagamento della commissione Media Impresa Regioni Mezzogiorno Micro Impresa Micro Impresa 3% 0,25% 0,50% Piccola Impresa Media Impresa 3% 1% 0,25% 0,50% 1% 24 3. COSVIG Per accedere alla Garanzia Diretta le imprese possono rivolgersi alle strutture territoriali di Cosvig, società consortile creata dalla Confesercenti e da Commerfin nel 2006, per favorire l’accesso delle PMI al finanziamento bancario, attraverso la concessione di una garanzia rilasciata dal Fondo Centrale di Garanzia. La struttura promuove l’ accesso alla garanzia diretta per le PMI associate a Confesercenti, attraverso una consulenza specializzata e l’assistenza degli operatori presso le sue sedi collocate sul territorio nazionale. La garanzia è diretta, a prima richiesta, esplicita, incondizionata, irrevocabile e soprattutto a ponderazione 0, ossia sulla quota garantita dal Fondo la Banca non deve accantonare capitale (con la conseguente riduzione dei costi del finanziamento per l’impresa). Il servizio offerto prevede l’espletamento di tutte le attività connesse all’ accesso al credito garantito dal Fondo Centrale di Garanzia, inoltre il Consorzio, avendo stipulato delle convenzioni con le principali banche italiane, ha conseguentemente ottenuto il loro mandato per acquisire direttamente dalle PMI tutta la modulistica necessaria per la richiesta di finanziamento e per la richiesta di garanzia. Dunque vi è totale garanzia di accuratezza di valutazione delle esigenze di finanziamento delle PMI e notevole riduzione dei tempi di istruttoria e di approvazione delle domande presentate. La procedura è molto semplice, le imprese possono rivolgersi direttamente a strutture territoriali (reti di mediatori, agenti, procacciatori, strutture di rappresentanza delle imprese e confidi), per avere un servizio di consulenza e assistenza qualificata in merito a: l’esame delle esigenze di finanziamento dell’impresa; la valutazione dell'ammissibilità al Fondo Centrale di Garanzia; la predisposizione e/o supporto nella compilazione della modulistica per inoltrare la richiesta di finanziamento e la richiesta di garanzia; la presentazione delle domande a MCC - Mediocredito Centrale SpA – che gestisce il Fondo. I tempi di istruttoria per la conclusione dell’iter di richiesta sono rapidi, circa 20-25 giorni per l’ottenimento del certificato di garanzia dall’invio della richiesta al Fondo. 25 Di seguito si riportano i dati di CoSviG nel 2013 in termini di numero di operazioni garantite dal Fondo Centrale di Garanzia e di volumi di finanziamenti. • N. Operazioni 3.756; • Importo Finanziamenti : 391.819.431,60. Fatto salvo che le operazioni di garanzia diretta al Fondo ammontano a 30.763 per 5.832 mld CoSviG ha un peso del: - 12,21% in termini di numero di operazioni; - 6,71% in termini di volumi Servizi offerti da Cosvig Favorire l’accesso al credito garantito per le PMI. Fornire assistenza tecnica e consulenza relativamente alle operazioni previste dal Fondo di Garanzia. Utilizzare una rete di collaboratori (agenti in attività finanziarie, mediatori, società di servizi) per canalizzare i finanziamenti. Convenzioni con banche per ottenere credito con la garanzia pubblica. Informare e formare gli addetti delle banche alle procedure del Fondo di garanzia. Organizzare corsi di formazione sull’operatività del Fondo di garanzia. 26 4. FONDO DI GARANZIA NEL LAZIO 4.1 OPERATIVITA’ NEL LAZIO Nel Lazio, il Fondo di Garanzia fino a dicembre 2013, ha operato esclusivamente mediante il rilascio della Controgaranzia, in seguito ad una propria delibera del 10 dicembre 2003 che limitava il proprio intervento alla controgaranzia dei fondi regionali e dei consorzi di garanzia fidi. Con la Circolare MCC n. 657/2013 del 6 Dicembre 2013 il Fondo ha comunicato che è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 285 del 5 dicembre 2012 la delibera della Conferenza Unificata del 7 novembre 2013 che revoca la propria delibera del 10 dicembre 2003 e pertanto è stata resa ammissibile la garanzia diretta secondo i criteri e le modalità previste dalle vigenti Disposizioni operative. Nel Lazio sono presenti 621.055 imprese (+1,1% rispetto al III trimestre del 2012), pari al 10,2% del totale nazionale (la seconda regione in termini di numero di imprese secondo i dati Unioncamere). 27 4.2 DATI 2012 – 2013 FONDO DI GARANZIA NEL LAZIO (SOLO CONTROGARANZIA) 28 29 30 5. IMPRESE A PREVALENTE PARTECIPAZIONE FEMMINILE 5.1 DEFINIZIONE: Si definiscono imprese femminili, le PMI di cui all’art. 2, comma 1, lettera a), della legge 25 febbraio 1992, n. 215, ed in particolare: Le società cooperative e le società di persone costituite in misura non inferiore al 60% da donne. Le società di capitali le cui quote di partecipazione spettano in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne. Le imprese individuali gestite da donne. 5.2 CARATTERISTICHE: • Le imprese femminili sono in media più giovani di quelle maschili; operano principalmente nei settori del commercio e servizi; meno spesso fanno parte di un gruppo; sono in larga parte di piccole dimensioni e organizzate in forma di impresa individuale. • Da un’indagine della Banca d’Italia condotta sulle società di persone e di capitale attive in Italia nel periodo 2005-2010 in maschili o femminili risulta che non si registrano differenze significative in termini di produttività e redditività, a parità di settore e dimensione di impresa. • La presenza di donne nei Consigli di amministrazione delle banche (7% nel 2011) si associa ad alcuni elementi di buona governance. • L’Osservatorio sull’imprenditoria femminile di Unioncamere censisce, alla fine del 2012, 1.434.743 imprese femminili su un totale di 6.0931.58 imprese registrate (pari al 23,5% del totale). • La quota di imprese femminili risulta più elevata del Mezzogiorno, raggiungendo i valori massimi in Molise, in Basilicata e in Abruzzo (29,84% 27,86 e 27,79 per cento, rispettivamente) per effetto della rilevanza delle imprese femminili operanti nel 31 settore agricolo. Invece Emilia Romagna (20,82%), Trentino-Alto Adige (20,78%) e Lombardia (20,7%) registrano le incidenze più basse. • L’indagine SAFE (Survey on the access to finance of SMEs in the euro area) condotta dalla Banca centrale europea offre alcune evidenze sull’accesso al credito da parte delle imprese. Con riferimento al biennio compreso tra il secondo semestre del 2009 e il primo del 2011 sono disponibili informazioni su oltre 26.000 imprese non finanziarie appartenenti ai principali paesi europei. L’evidenza suggerisce che le imprese femminili ricorrono meno alla finanza esterna e utilizzano in misura maggiore forme di finanziamento più semplici, come lo scoperto di conto corrente. • Esse si rivolgono meno spesso alle banche; il timore di un rifiuto di un finanziamento è più rilevante per le donne che per gli uomini. Le imprese femminili ottengono meno frequente l’intero ammontare richiesto e, con maggiore probabilità, si vedono negare il prestito o applicare condizioni ritenute inaccettabili. Non si osservano differenze apprezzabili tra i paesi. Con riferimento all’Italia, le analisi della Banca d’Italia mostrano che le ditte individuali gestite da donne, oltre a dover fornire garanzie più frequentemente, pagano un tasso di interesse più alto sugli scoperti di conto corrente, fino a 30 punti base in più. 5.3 ACCESSO AL FONDO DI GARANZIA: Le imprese femminili, nella concessione della garanzia, usufruiscono di alcune condizioni di vantaggio rispetto alle altre imprese, tra cui priorità di istruttoria e di delibera, l'esenzione dal versamento della commissione una tantum al Fondo e la copertura della garanzia fino all'80% Inoltre con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 27 dicembre 2012 è stata introdotta una modalità semplificata di accesso al Fondo che prevede la prenotazione della garanzia o della controgaranzia da parte dell’impresa beneficiaria. Tale procedura rappresenta una modalità innovativa di accesso alla garanzia del Fondo, mediante la quale il Gestore esegue la valutazione dell’impresa e presenta la relativa proposta all’esame del Comitato di gestione che delibera il rilascio della “prenotazione della garanzia”, o respinge la richiesta. L’impresa, all’atto della richiesta del finanziamento, presenta alla banca o al confidi la “prenotazione della garanzia della garanzia” e la banca, ovvero il confidi, contemporaneamente svolgono la propria autonoma valutazione della richiesta. 32 Conclusa positivamente la valutazione del merito di credito dell’impresa, anche alla luce della garanzia potenziale, la banca o confidi presenta, entro e non oltre 3 mesi dalla data di rilascio della “prenotazione della garanzia”, la richiesta di intervento del Fondo. Valutata la conformità delle caratteristiche (importo, durata, finalità, ecc.) del finanziamento indicate nella richiesta della banca/confidi rispetto a quanto riportato nella delibera di “prenotazione della garanzia” del Comitato, il Gestore conferma. 5.4 REPORT IMPRESE FEMMINILI Le imprese a prevalente partecipazione femminili ammesse alla garanzia del Fondo (Periodo di riferimento 1° gennaio 2000 - 31 dicembre 2013). Nell’intero periodo di operatività del Fondo, le imprese a prevalente partecipazione femminile garantite dal Fondo risultano 42.449 (pari al 13,1% del totale), per un ammontare di finanziamenti accolti pari a € 3,2 mld (6,1% del totale) e un importo garantito pari a € 1,9 mld (6,6% del totale). Dinamica annuale delle domande accolte, dei finanziamenti accolti e dell’importo garantito relativo a imprese femminili, 1° gennaio 2000 – 31 dicembre 2013 Domande Accolte (n.) Finanziamenti Accolti (€) Imp. Garantito (€) 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013(*) 37 87 147 446 666 879 1.135 2.077 2.446 2.972 6.468 7.592 7.706 9.791 4.263.776 13.305.474 11.940.377 52.823.055 55.980.686 64.307.487 86.001.562 155.021.846 180.043.324 273.460.192 547.752.420 574.016.380 524.789.187 671.801.623 2.104.753 6.623.342 6.038.403 21.594.339 25.717.870 30.573.312 41.608.959 85.601.709 101.570.252 160.409.620 337.806.831 338.949.777 296.711.964 414.630.863 Totale 42.449 3.215.507.388 1.869.941.993 Fonte: MedioCredito Centrale, 2013 33 Quota domande accolte, finanziamenti accolti e importo garantito relativo a imprese femminili sul totale dell’operatività del Fondo, 1° gennaio 2000 – 31 dicembre 2013 (%) Domande Accolte Finanziamenti Accolti Imp. Garantito 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013(*) 3,1% 5,0% 6,6% 11,5% 11,7% 13,5% 13,2% 16,1% 17,5% 12,1% 12,9% 13,8% 12,5% 12,7% 1,2% 2,5% 1,8% 5,4% 5,0% 5,8% 5,3% 6,8% 7,7% 5,6% 6,0% 6,9% 6,4% 6,2% 1,0% 2,3% 1,7% 4,6% 5,2% 6,1% 5,5% 7,5% 8,8% 5,8% 6,5% 7,6% 7,4% 6,5% Totale 13,1% 6,1% 6,6% Fonte: MedioCredito Centrale, 2013 34 Dati 2013 Distribuzione delle imprese femminili per regione, settore, dimensione, tipologia di intervento e start up (Periodo di riferimento 1° gennaio – 31 dicembre 2013) Distribuzione delle domande accolte, dei finanziamenti e dell’importo garantito delle imprese femminili per regione, 1° gennaio – 31 dicembre 2013 Lom bardia Piem onte Veneto Emilia Romagna Liguria Friuli Venezia Giulia Trentino Alto Adige Valle d'Aosta Totale Nord Domande Accolte (n.) 1.551 902 854 742 183 109 62 23 4.426 Finanziamenti Accolti (€) 140.324.812 69.486.342 62.250.405 48.682.662 13.885.446 7.749.110 5.326.396 1.740.403 349.445.577 Imp. Garantito (€) 88.535.998 39.520.280 40.042.613 29.464.280 7.993.637 5.664.948 3.183.257 1.134.382 215.539.396 Toscana Marche Lazio Umbria Totale Centro 1.593 581 358 234 2.766 75.201.769 39.293.319 29.048.212 13.105.992 156.649.292 39.818.049 25.999.973 15.127.909 7.677.883 88.623.814 Sicilia Cam pania Puglia Abruzzo Sardegna Calabria Molise Basilicata Totale Mezzogiorno 902 699 318 295 143 153 71 18 2.599 39.407.544 64.381.593 25.625.954 15.902.138 7.251.321 9.383.246 2.927.959 827.000 165.706.754 23.197.534 45.218.462 18.211.798 9.938.390 4.395.002 6.893.338 2.032.729 580.400 110.467.653 Totale Nazionale 9.791 671.801.623 414.630.863 Fonte: MedioCredito Centrale, 2013 Distribuzione delle domande accolte, dei finanziamenti e dell’importo garantito delle imprese femminili per settore di attività, 1° gennaio – 31 dicembre 2013 Domande Accolte (n.) Finanziamenti Accolti (€) Imp. Garantito (€) Commercio 5.117 291.466.877 180.704.187 Industria 2.709 264.386.200 164.205.371 Servizi 1.952 115.053.645 69.049.345 Agricoltura 13 894.900 671.960 Totale 9.791 671.801.623 414.630.863 Fonte: MedioCredito Centrale, 2013 Distribuzione delle domande accolte, dei finanziamenti e dell’importo garantito delle imprese femminili per dimensione di impresa, 1° gennaio – 31 dicembre 2013 Domande Accolte (n.) Finanziamenti Accolti (€) Imp. Garantito (€) Micro 7.755 353.570.176 206.712.694 Piccola 1.788 227.684.650 144.442.041 Media 241 90.256.796 63.302.527 Consorzio 7 290.000 173.600 Totale 9.791 671.801.623 414.630.863 Fonte: MedioCredito Centrale, 2013 35 Distribuzione delle domande accolte, dei finanziamenti e dell’importo garantito delle imprese femminili per tipologia di intervento, 1° gennaio – 31 dicembre 2013 Domande Accolte (n.) Finanziamenti Accolti (€) Imp. Garantito (€) Controgaranzia 6.808 397.922.729 200.550.011 Garanzia diretta 2.934 272.441.293 213.228.888 Cogaranzia 49 1.437.600 851.964 Totale 9.791 671.801.623 414.630.863 Fonte: MedioCredito Centrale, 2013 Distribuzione delle domande accolte, dei finanziamenti e dell’importo garantito delle imprese femminili start up, 1°gennaio-31 dicembre 2013 Domande Accolte (n.) Finanziamenti Accolti (€) Imp. Garantito (€) Altre Imprese 6.425 485.428.675 305.784.980 Start-up 3.366 186.372.947 108.845.883 Totale 9.791 671.801.623 414.630.863 Fonte: MedioCredito Centrale, 2013 36 6. START-UP (NUOVE IMPRESE): 6.1 DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE Tale tipologia di presentazione della domanda comprende le nuove imprese ossia le imprese attive da meno di 3 anni o che comunque non hanno 2 bilanci chiusi valutabili, per le quali la valutazione viene effettuata sulla base dei bilanci previsionali (del triennio successivo alla richiesta) e di una serie di informazioni qualitative. L’ammissibilità è subordinata alla sussistenza di 2 condizioni: • Si deve trattare di operazioni a fronte di investimenti: materiali o immateriali (non sono ammesse richieste a fronte di consolidamento passività e liquidi. • Non sono Ammissibili se i mezzi propri dell’impresa sono inferiori al 25% del programma di investimento (n.b. non del finanziamento). La relazione descrittiva dovrà includere una serie di informazioni: composizione societaria e menagement, dettaglio precedenti esperienze lavorative dei proponenti, descrizione attività dell’impresa, breve storia e motivazioni alla base dell’iniziativa, struttura organizzativa, prospettive di sviluppo, finalità e descrizione programma di investimento (indicare vantaggi e punti di forza), fatturato dell’impresa (attuale e per il prossimo triennio), prodotto che si intende realizzare con l’investimento e le motivazioni che lo rendono competitivo, clienti e se ci sono commesse o contratti, concorrenti dell’impresa fornitori principali (dilazione concessa), processo produttivo (progettazione, ricerca di mercato, acquisto materiale, messa in opera, chiusura lavori, collaudo etc ), analisi del mercato in cui l’azienda opera, analisi fonti finanziarie (apporto cap. , autofinanz. o fin. Bancari), prezzi praticati canali distributivi, elementi di distinzione dalla concorrenza. La relazione da compilare varia in base all’importo del finanziamento richiesto, essendo infatti più strutturata per finanziamenti di importo superiore a 50.000 euro (allegato 7) e più sintetica per finanziamenti fino a 50.000 euro (vedi esempi all. 1). 37 6.2 START – UP INNVOVATIVE Mediante la Circolare n. 652/2013 Banca del Mezzogiorno – MedioCredito Centrale, con riferimento agli interventi del Fondo di Garanzia per le PMI, ha comunicato l’entrata in vigore di criteri e modalità semplificati di accesso in favore di start up innovative e incubatori certificati di start up innovative (di seguito anche “incubatori certificati”), in attuazione del decreto del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze del 26 aprile 2013 (pubblicato nella G. U. n. 147 del 25 giugno 2013). Per start up innovative e incubatori certificati si intendono le imprese di piccola e media dimensione così come definite dall’art. 25, rispettivamente commi 2 e 5, del decreto legge n. 179/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 221/2012, iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese istituito dal comma 8 del medesimo articolo. Per queste imprese, in relazione a tutte le tipologie di operazione, sono previste modalità di accesso semplificate e condizioni dell’intervento più vantaggiose a patto che il soggetto finanziatore, in relazione all’importo dell’operazione finanziaria, non acquisisca alcuna garanzia, reale, assicurativa o bancaria. In particolare l’intervento del Fondo viene concesso: • senza valutazione dei dati contabili di bilancio dell’impresa o dell’incubatore; • a titolo gratuito e con priorità sugli altri interventi; • per un importo massimo garantito per singola impresa pari a € 2,5 milioni; • nel caso di garanzia diretta, nella misura massima dell’80 per cento dell’ammontare del finanziamento; • nel caso di controgaranzia, nella misura massima dell’80 per cento dell’importo garantito da confidi o altro fondo di garanzia, a condizione che le garanzie da questi rilasciate non superino la percentuale massima di copertura dell’80 per cento. E’ importante sottolineare che sono rimosse le condizioni restrittive previste per l’ammissibilità delle nuove imprese dalla parte VI delle Disposizioni operative. In particolare è rimossa la limitazione alle sole operazioni a fronte di un programma di investimento e non opera il requisito relativo alla misura minima del versamento dei mezzi propri. 38 Modalità e procedure ordinarie previste dalla parte VI delle Disposizioni operative rimangono, invece, in vigore per le richieste di garanzia riferite a start up innovative e incubatori certificati qualora il soggetto finanziatore, in relazione all’importo dell’operazione finanziaria, acquisisca garanzie, reali, assicurative o bancarie, e/o manchi la dichiarazione attestante l’iscrizione nella sezione speciale del Registro delle imprese. Rimane ferma un’unica condizione di vantaggio tra quelle precedentemente elencate, anche qualora vengono acquisite garanzie diverse da quella del Fondo, a condizione che sia presente la dichiarazione d’iscrizione nella già citata sezione speciale: in questo caso, infatti, è fatta salva la concessione dell’intervento a titolo gratuito. 39
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