VENEZIA Mestre via della Montagnola 37 – www.liberosinfub.com - tel. 041 544 11 33 Notizie ed approfondimenti per gli Iscritti del Gruppo INTESA SANPAOLO N°6/2014 – 22 settembre 2014 Gli argomenti trattati in questo “Bollettino”: SERVIZIO DI CASSA pag. 2 FILIALI IMPRESE pag. 2 ISP PERSONAL FINANCE pag. 3 BUONO PASTO pag. 4 SERVIZIO DI CASSA Dopo la fase di avvio iniziata il 7 luglio, che ha coinvolto 149 filiali (74 Area Torino e provincia e 75 Area Milano e provincia), riprende l’attività di RIDUZIONE del servizio di cassa. Già nel corso del prossimo mese ulteriori 500 filiali limiteranno il servizio di cassa fino alle ore 13:00, mentre a novembre se ne aggiungeranno altre 1.300. Entro fine anno, quindi, le filiali con orario di cassa fino alle 13:00 saranno circa 2.000; di fatto solo una filiale su due svolgerà l’orario completo. Filiali IMPRESE Ferve l’attività di quantificazione della clientela Small Business “core” che sarà trasferita alle Filiali Imprese. Nel corso dell’incontro programmato per il 23 p.v. dovrebbero essere rese note alcune informazioni di maggior dettaglio, come ad esempio: numero dei nuovi portafogli creati nelle Filiali Imprese; ricadute sui lavoratori conseguenti a questa nuova portafogliazione (numero dei nuovi Gestori Imprese, numero dei Gestori Small Business/Addetti Imprese cui sarà proposta la modifica del ruolo in Gestore Imprese, etc. etc.). Nel prossimo numero saranno fornite le nuove informazioni. Pagina 2 INTESA SANPAOLO PERSONAL FINANCE Nello scorso numero avevamo illustrato il profondo cambiamento in atto in questa società del Gruppo che, in molti casi, comprendeva anche il trasferimento “fisico” delle filiali. Ora ritorniamo sull’argomento per evidenziare un aspetto che ci preoccupa. La Filiale di Mestre sarà trasferita dalla sede attuale a quella di Via Torino 164/C, all’interno del “Palazzo Uffici” nel quale sono presenti presidi anche di altre società (CariVE, ISGS, ISP etc.). Per problemi legati alla sicurezza, l’accesso al Palazzo avviene transitando attraverso la portineria ed utilizzando i badge aziendali in possesso dei lavoratori del nostro Gruppo. Le persone non dotate di questi badge devono obbligatoriamente farsi identificare presso la portineria (presidiata da apposito personale di una ditta esterna), depositare un documento d’identità e farsi consegnare dei badge provvisori; all’uscita, dopo aver restituito il badge provvisorio, le persone riceveranno il documento precedentemente lasciato in custodia. Fermo restando che NON si può e NON si deve derogare a quanto disposto in materia di salute e sicurezza, cose queste ultime che devono SEMPRE essere assicurate anche in presenza di mutate condizioni, ciò che ci impensierisce è l’impatto di questa inusuale operatività nei confronti della clientela della filiale. Già la scelta del luogo non è stata tra le più felici (forse hanno utilizzato una versione di google map taroccata), visto che si trova lungo una via TOTALMENTE priva di abitazioni e posta in estrema periferia (hic sunt leones); se a questo aggiungiamo che l’accesso della clientela alla filiale avverrà mediante l’identificazione “modello Quantico o Langley” (rispettivamente sedi dell’F.B.I e della C.I.A.), temiamo ci possa essere qualche problema per il buon esito commerciale dell’iniziativa. Precisiamo subito che non ci appassiona in maniera particolare l’aspetto commerciale, ma sappiamo bene che le conseguenze di un insuccesso ricadrebbero direttamente sui lavoratori (non certo sui manager che ne hanno creato le premesse). Pagina 3 OPZIONE BIENNALE BUONO PASTO A decorrere dal 1° novembre 2014, di biennio in biennio, ai colleghi sarà data la facoltà di destinare il valore del proprio buono pasto a: PREVIVIDENZA COMPLEMENTARE A condizione che il lavoratore risulti iscritto ad una forma di previdenza complementare aziendale a contribuzione definita; ASSISTENZA SANITARIA e PREVIDENZA COMPLEMENTARE In questo caso, l’importo del buono pasto sarà utilizzato per pagare il contributo previsto dall’iscrizione al Fondo Sanitario Integrativo di Gruppo. Qualora il valore del buono pasto eccedesse l’importo del contributo dovuto al Fondo Sanitario Integrativo, il lavoratore potrà destinare la somma residua alla forma di Previdenza Complementare Aziendale a contribuzione definita alla quale il lavoratore è iscritto. IMPORTO EFFETTIVAMENTE VERSATO Dal valore nominale di ogni Buono Pasto sarà detratto l’onere contributivo INPS pari al 10%. Es.: ad un Buono Pasto del valore facciale di €uro 5,16 sarà sottratto l’importo di €uro 0,47 (10% di 4,69) ed il versamento effettivo sarà pertanto di € 4,69. TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO Il Buono Pasto, anche se destinato alla Previdenza Complementare o all’Assistenza Sanitaria, non rientra nell’imponibile utilizzabile per l’accantonamento del TFR. INPS Il Buono Pasto, anche se destinato alla Previdenza Complementare o all’Assistenza Sanitaria, non rientra nell’imponibile utilizzabile per calcolare la pensione INPS. IRPEF Il Buono Pasto, sia esso destinato alla Previdenza Complementare o all’Assistenza Sanitaria, non costituisce base imponibile ai fini Irpef (“esente”). DEDUZIONI IRPEF La parte del Buono Pasto destinata alla copertura degli oneri dell’Assistenza Sanitaria non sarà più deducibile (nella busta paga non ci sarà la trattenuta fino alla concorrenza di tale importo), con la conseguente perdita del beneficio fiscale. La parte del Buono Pasto destinata alla Previdenza Complementare decurterà, unitamente agli altri versamenti aziendali, il plafond annuale fiscalmente “esente” ai fini Irpef (attualmente € 5.164,57). TASSAZIONE RENDITA PREVIDENZA COMPLEMENTARE L’importo del Buono Pasto destinato (in tutto od in parte) alla Previdenza Complementare sarà tassato al momento dell’erogazione della rendita o del capitale (max. 23% min. 15%). Pagina 4
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