n. 06 del 22/09/2014 Servizio di cassa, Filiali Imprese

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Notizie ed approfondimenti per gli
Iscritti
del Gruppo INTESA SANPAOLO
N°6/2014 – 22 settembre 2014
Gli argomenti trattati in questo “Bollettino”:
SERVIZIO DI CASSA
pag. 2
FILIALI IMPRESE
pag. 2
ISP PERSONAL FINANCE
pag. 3
BUONO PASTO
pag. 4
SERVIZIO DI
CASSA
Dopo la fase di avvio iniziata il 7 luglio, che ha coinvolto 149 filiali (74 Area
Torino e provincia e 75 Area Milano e provincia), riprende l’attività di
RIDUZIONE del servizio di cassa.
Già nel corso del prossimo mese ulteriori 500 filiali limiteranno il servizio di
cassa fino alle ore 13:00, mentre a novembre se ne aggiungeranno altre
1.300.
Entro fine anno, quindi, le filiali con orario di cassa fino alle 13:00 saranno
circa 2.000; di fatto solo una filiale su due svolgerà l’orario completo.
Filiali IMPRESE
Ferve l’attività di quantificazione della clientela Small Business “core” che sarà
trasferita alle Filiali Imprese.
Nel corso dell’incontro programmato per il 23 p.v. dovrebbero essere rese
note alcune informazioni di maggior dettaglio, come ad esempio: numero dei
nuovi portafogli creati nelle Filiali Imprese; ricadute sui lavoratori conseguenti
a questa nuova portafogliazione (numero dei nuovi Gestori Imprese, numero
dei Gestori Small Business/Addetti Imprese cui sarà proposta la modifica del
ruolo in Gestore Imprese, etc. etc.). Nel prossimo numero saranno fornite le
nuove informazioni.
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INTESA SANPAOLO
PERSONAL FINANCE
Nello scorso numero avevamo illustrato il profondo cambiamento in atto in questa società
del Gruppo che, in molti casi, comprendeva anche il trasferimento “fisico” delle filiali. Ora
ritorniamo sull’argomento per evidenziare un aspetto che ci preoccupa.
La Filiale di Mestre sarà trasferita dalla sede attuale a quella di Via Torino 164/C,
all’interno del “Palazzo Uffici” nel quale sono presenti presidi anche di altre società
(CariVE, ISGS, ISP etc.).
Per problemi legati alla sicurezza, l’accesso al Palazzo avviene transitando attraverso la
portineria ed utilizzando i badge aziendali in possesso dei lavoratori del nostro Gruppo.
Le persone non dotate di questi badge devono obbligatoriamente farsi identificare presso
la portineria (presidiata da apposito personale di una ditta esterna), depositare un
documento d’identità e farsi consegnare dei badge provvisori; all’uscita, dopo aver
restituito il badge provvisorio, le persone riceveranno il documento precedentemente
lasciato in custodia.
Fermo restando che NON si può e NON si deve derogare a quanto disposto in materia di
salute e sicurezza, cose queste ultime che devono SEMPRE essere assicurate anche in
presenza di mutate condizioni, ciò che ci impensierisce è l’impatto di questa inusuale
operatività nei confronti della clientela della filiale.
Già la scelta del luogo non è stata tra le più felici (forse hanno utilizzato una versione di
google map taroccata), visto che si trova lungo una via TOTALMENTE priva di abitazioni e
posta in estrema periferia (hic sunt leones); se a questo aggiungiamo che l’accesso della
clientela alla filiale avverrà mediante l’identificazione “modello Quantico o Langley”
(rispettivamente sedi dell’F.B.I e della C.I.A.), temiamo ci possa essere qualche problema
per il buon esito commerciale dell’iniziativa.
Precisiamo subito che non ci appassiona in maniera particolare l’aspetto commerciale, ma
sappiamo bene che le conseguenze di un insuccesso ricadrebbero direttamente sui
lavoratori (non certo sui manager che ne hanno creato le premesse).
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OPZIONE BIENNALE
BUONO PASTO
A decorrere dal 1° novembre 2014, di biennio in biennio, ai colleghi sarà data la
facoltà di destinare il valore del proprio buono pasto a:

PREVIVIDENZA COMPLEMENTARE
A condizione che il lavoratore risulti iscritto ad una forma di previdenza
complementare aziendale a contribuzione definita;

ASSISTENZA SANITARIA e PREVIDENZA COMPLEMENTARE
In questo caso, l’importo del buono pasto sarà utilizzato per pagare il contributo
previsto dall’iscrizione al Fondo Sanitario Integrativo di Gruppo.
Qualora il valore del buono pasto eccedesse l’importo del contributo dovuto al
Fondo Sanitario Integrativo, il lavoratore potrà destinare la somma residua alla
forma di Previdenza Complementare Aziendale a contribuzione definita alla quale il
lavoratore è iscritto.
IMPORTO EFFETTIVAMENTE VERSATO
Dal valore nominale di ogni Buono Pasto sarà detratto l’onere contributivo INPS pari
al 10%. Es.: ad un Buono Pasto del valore facciale di €uro 5,16 sarà sottratto l’importo di
€uro 0,47 (10% di 4,69) ed il versamento effettivo sarà pertanto di € 4,69.
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO
Il Buono Pasto, anche se destinato alla Previdenza Complementare o all’Assistenza
Sanitaria, non rientra nell’imponibile utilizzabile per l’accantonamento del TFR.
INPS
Il Buono Pasto, anche se destinato alla Previdenza Complementare o all’Assistenza
Sanitaria, non rientra nell’imponibile utilizzabile per calcolare la pensione INPS.
IRPEF
Il Buono Pasto, sia esso destinato alla Previdenza Complementare o all’Assistenza
Sanitaria, non costituisce base imponibile ai fini Irpef (“esente”).
DEDUZIONI IRPEF
La parte del Buono Pasto destinata alla copertura degli oneri dell’Assistenza Sanitaria non
sarà più deducibile (nella busta paga non ci sarà la trattenuta fino alla concorrenza di
tale importo), con la conseguente perdita del beneficio fiscale.
La parte del Buono Pasto destinata alla Previdenza Complementare decurterà,
unitamente agli altri versamenti aziendali, il plafond annuale fiscalmente “esente” ai
fini Irpef (attualmente € 5.164,57).
TASSAZIONE RENDITA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
L’importo del Buono Pasto destinato (in tutto od in parte) alla Previdenza Complementare
sarà tassato al momento dell’erogazione della rendita o del capitale (max. 23% min. 15%).
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