7.Zoonosi occupazionali

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Zoonosi come malattie occupazionali
Raffaella Baldelli
DIMEVET
Attività che comportano un continuo contatto con
animali e/o prodotti di origine animale
ALLEVAMENTO
MACELLAZIONE
TRASFORMAZIONE
LABORATORIO
ZOOIATRIA
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Zoonosi occupazionali
storia
Fin dall’antichità malattie associate ad attività lavorative a contatto con animali:
425 a.C.
Tito Livio
scabbia in contadini e schiavi
IV sec.
Renato Vegezio
morva dei cavalli e del personale addetto
Medio Evo
Senato di Venezia
divieto macellazione e consumo di carni di
animali affetti da carbonchio
1705
Ramazzini
carbonchio (?) in lavoratori del cuoio
1796
Jenner
vaiolo bovino/mungitori
1830-1840
Breschet e Rujer
carbonchio in veterinari, stallieri,
studenti di veterinaria
1894
Galli-Valerio
tricofitosi, actinomicosi, carbonchio
Raffaella Baldelli
Zoonosi occupazionali
storia
con carbonchio e morva fu introdotto concetto di zoonosi occupazionali
interesse esteso a tutte le malattie associate ad attività lavorative con animali,
nei loro ambienti di vita, in processi di trasformazione di prodotti di o.a.
(allergie, intossicazioni, traumi)
Raffaella Baldelli
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Zoonosi occupazionali e OMS
dal 1948 interesse per le zoonosi e la salute dei lavoratori
• 1975 Comitato di Esperti OMS/FAO in SPV riconosce
zoonosi e traumi da animali come rischi professionali
• 1982 Comitato di Esperti OMS/FAO sulle Zoonosi Virali e
Batteriche individua e classifica le categorie a rischio, in
particolare occupazionale
Raffaella Baldelli
Zoonosi occupazionali e OMS
1983 OMS, Washington: Consultazione sulle attività e
competenze veterinarie nell’assistenza sanitaria di base
vengono identificati:
•
categorie di lavoratori a rischio
(nei settori zootecnico e para-zootecnico)
•
condizioni di lavoro e tipologia degli ambienti
(allevamenti, macelli, industrie di trasformazione……)
•
fattori di rischio (di natura biologica e non)
•
interventi sanitari di I livello
per la prevenzione della patologia occupazionale
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Zoonosi occupazionali e OMS
• 1995 dichiarazione di salute occupazionale per tutti:
promozione e protezione della salute dei lavoratori
200 agenti biologici in attività lavorative
• 1999 Teramo - OMS/FAO/OIE: futuro della SPV
malattie occupazionali associate al lavoro con animali e loro
prodotti = argomento emergente di competenza della SPV
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Zoonosi occupazionali
aspetti legislativi
La legislazione italiana si è evoluta a partire dal 1865
• 1956 D.P.R. 303 Norme generali per l’igiene del lavoro
• 1965 Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione
obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie
professionali
distinzione tra malattie occupazionali e infortuni
Raffaella Baldelli
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Zoonosi occupazionali
aspetti legislativi
•
MALATTIA PROFESSIONALE
processo morboso per esposizione prolungata ad agenti nocivi durante
il lavoro
sotto il profilo assicurativo sono malattie, per le quali la professione è
riconosciuta come la causa più probabile, e passibili quindi di risarcimento
(specifiche tabelle, 1973)
•
INFORTUNIO SUL LAVORO
evento accidentale che si verifica per una causa violenta in occasione
del lavoro, dal quale sia derivata una inabilità temporanea o assoluta che
comporti l’astensione dal lavoro per più di 3 gg (deve essere dimostrato il nesso
di causalità con la professione)
ZOONOSI OCCUPAZIONALI infezioni/malattie causate da agenti di
zoonosi contratte nell’esercizio e a causa delle attività nelle quali è
occupato il lavoratore
rientrano tra gli infortuni
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Zoonosi occupazionali
aspetti legislativi
Solo di recente colmate carenze normative
D.M. 27 aprile 2004
Elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia……
inserisce negli elenchi molte zoonosi occupazionali del settore zootecnico
e parazootecnico.
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DM 27 aprile 2004 aggiornato dal
D.M. 14 gennaio 2008
Elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia
inserimento di molte zoonosi del settore zootecnico e
parazootecnico, nell’elenco delle malattie passibili di
risarcimento assicurativo
• Lista I : malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità
Gruppo 3 = malattie da agenti biologici (tot. n. 39)
QUASI LA META’ SONO ZOONOSI
Tetano, Brucellosi, Tubercolosi, Streptococcosi da St. suis, Carbonchio ematico,
Febbre Q, Salmonellosi, Listeriosi, Mal rosso, Psittacosi/Ornitosi, Malattia di
Lyme, Leptospirosi, Echinococcosi cistica, Leishmaniosi, Criptococcosi, Scabbia
Raffaella Baldelli
Zoonosi occupazionali
aspetti legislativi
D. Lvo 19 settembre 1994 n. 626
attuazione delle direttive CEE….riguardanti il miglioramento
della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro
(ORA ABROGATO)
ha rappresentato una vera svolta nella prevenzione del rischio biologico
occupazionale, anche in campo veterinario
rischio biologico nell’ambiente di lavoro
gli agenti biologici, compresi molti agenti di zoonosi occupazionali, furono
classificati su base eziologica ed in base al rischio di infezione, al danno
potenziale e alle possibilità di prevenzione e cura.
Raffaella Baldelli
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Zoonosi occupazionali
aspetti legislativi
Il D.L.vo 626/94 è sostituito dal
DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 , n. 81
Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123,
in materia di tutela della salute e della sicurezza nei
luoghi di lavoro.
(GU n. 101 del 30-4-2008 - Suppl. Ordinario n.108)
Raffaella Baldelli
Zoonosi occupazionali
D. Lvo 9 aprile 2008 n. 81
Titolo X – ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI
Agente biologico: qualsiasi microrganismo anche se geneticamente
modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe
provocare infezioni, allergie o intossicazioni
Raffaella Baldelli
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Zoonosi occupazionali
D. Lvo 9 aprile 2008 n. 81
Art. 268: Classificazione degli agenti biologici
secondo il rischio di infezione (P x D), diffusibilità e disponibilità o meno di misure
terapeutiche e profilattiche
•
Gruppo 1: probabilità molto bassa di causare malattia nell’uomo
•
Gruppo 2: malattia nell’uomo e rischio per i lavoratori; scarsa possibilità di
propagazione; disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche
•
Gruppo 3: malattia grave nell’uomo e serio rischio per i lavoratori;
possibilità di propagazione; disponibili efficaci misure profilattiche e
terapeutiche
•
Gruppo 4: malattia grave nell’uomo e serio rischio per i lavoratori; elevato
rischio di propagazione; non disponibili efficaci misure profilattiche e
terapeutiche
Raffaella Baldelli
Esempi di agenti zoonosici
Allegato XLVI: Elenco degli agenti biologici classificati
(tra i quali gli agenti di zoonosi)
VIRUS
Classificazione
Virus della coriomeningite linfocitaria (ceppi neurotropi)
3
Virus della febbre emorragica di Crimea/Congo
4
Virus della febbre della Valle del Rift
3
Virus di Ebola
4
Virus di Marburg
4
TBE (Virus dell’encefalite da zecca dell’Europa Centrale)
3
Herpesvirus simiae (B virus)
3
Virus della malattia di Newcastle
2
Virus della rabbia
3(**)
Virus di West Nile
3
Encefalomielite equina del Venezuela
3
Encefalomielite spongiforme (BSE) ed altre TSE degli
3(**)
animali a queste associate
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BATTERI
Classificazione
Bacillus anthracis
3
Borrelia burgdorferi
2
Brucella abortus
3
Brucella canis
3
Brucella melitensis
3
Brucella suis
3
Campylobacter spp.
2
Chlamydia psittaci (ceppi aviari)
3
Chlamydia psittaci (ceppi non aviari)
2
Clostridium tetani
2
Coxiella burnetii
3
Ehrlichia spp
2
Erysiphelotrix rhusiopathiae
2
Escherichia coli (ad eccezione dei ceppi non patogeni)
2
Escherichia coli, ceppi vericitotossigenici
3(**)
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BATTERI
Classificazione
Leptospira interrogans (tutti i sierotipi)
2
Listeria monocytogenes
2
Mycobacterium avium/intracellulare
2
Mycobacterium bovis (ad eccezione dei ceppo BCG)
3
Pasteurella multocida
2
Rickettsia conorii
3
Rickettsia rickettsii
3
Salmonella enteritidis
2
Salmonella typhimurium
2
Staphilococcus aureus
2
Streptobacillus moniliformis
2
Streptococcus suis
2
Yersinia pestis
3
Yersinia pseudotuberculosis
2
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FUNGHI
Classificazione
Cryptococcus neoformans var. neoformans
2
Cryptococcus neoformans var. gattii
2
Histoplasma capsulatum duboisii
3
Histoplasma capsulatum var. capsulatum
3
Microsporum spp.
2
Tricophyton spp.
2
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PARASSITI
Cryptosporidium spp.
Classificazione
2
Diphyllobothrium latum
2
Echinococcus granulosus
3(**)
Echinococcus multilocularis
3(**)
Leishmania spp.
2
Opisthorchis felineus
2
Taenia saginata
2
Taenia solium
3(**)
Toxocara canis
2
Toxoplasma gondii
2
Trichinella spiralis
2
(**):comportano un rischio di infezione limitato perché normalmente non sono veicolati dall’aria.
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D. Lvo 81/2008
Allegato XLVII:
Specifiche sulle misure di contenimento e sui livelli di contenimento
alle diverse classi di rischio corrispondono diverse misure e livelli di contenimento
• Attività deliberate: sperimentazioni e produzioni con utilizzo di agenti
trasmissibili all’uomo
necessari misure e livelli di contenimento come da allegato XLVII
• Presenza di agenti trasmissibili in materiali biologici e in animali
art. 274: misure specifiche per strutture sanitarie e veterinarie
adozione di misure di 3° o 4° livello nei servizi che ospitano animali che sono o possono essere
infetti da agenti biologici del gruppo 3 o 4
art. 275: misure specifiche per laboratori e stabulari
adozione di misure almeno di 2° livello nei laboratori comportanti l’uso di materiali con possibile
contaminazione da agenti patogeni per l’uomo e nei locali destinati ad animali da esperimento,
possibili portatori di tali agenti
Raffaella Baldelli
La probabilità di contrarre l’infezione/la malattia
dipende da tre condizioni primarie
1.
Presenza dell’agente di zoonosi nell’animale, organo,
prodotto, ambiente…
(tipo di agente, virulenza, carica infettante…)
2.
Esposizione efficace
(dipendente da numerosi fattori, es. tipo di lavoro e di contatti, DPI,
igiene ambientale…)
3.
Stato di salute
(stato generale di salute, immunità aspecifica, immunità specifica…)
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2 CONDIZIONI
(1) Agente
zoonosico
negli animali
(2) Esposizione
efficace
Zoonosi occupazionale
Influenza aviare e rischi occupazionali
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Rischio al macello
attività zootecniche e correlate: altri rischi di natura biologica
•
•
Microrganismi ambientali
Allergeni (miceti, acari, proteine di o.a.,
fibre vegetali)
- presenti nell’aria su polveri inorganiche o costituenti essi polveri organiche
- presenti su animali, loro alimenti, attrezzature, macchinari e strutture…
[ “animalizzazione” dell’ambiente ]
INFEZIONI, ALLERGIE, IRRITAZIONI
Raffaella Baldelli
DSPVPA
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E di natura non biologica
• Agenti fisici (rumori, vibrazioni, umidità, escursioni termiche…)
• Sostanze chimiche (disinfettanti, farmaci, fumi, gas, pesticidi…)
• Allergeni (antibiotici, disinfettanti…)
• Infortuni, incidenti, patologia muscolo-scheletrica …
• Fattori psicologici e sociali
Raffaella Baldelli
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