PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO DEL CARCINOMA MAMMARIO NEL SETTING NEOADIUVANTE. 1. Criteri di eleggibilità alla chemioterapia neoadiuvante. L’opzione di un trattamento pre-operatorio viene discussa nei seguenti casi: - Neoplasia HER-2 positiva (HER-2 con score 3 all’immunoistochimica o amplificazione del gene HER-2 alla FISH) o neoplasia triplo negativa (ER e PgR < 1 % e HER2 0/1 immunoistochimica o FISH negativo) con almeno uno dei seguenti requisiti diametro tumorale alla valutazione clinico-radiologica superiore a 2 cm citologia linfonodale ascellare positiva (o, se non eseguita citologia, sospetto clinico di metastasi linfonodali ascellari) multicentricità carcinoma infiammatorio - Neoplasia con recettori ormonali positivi (con espressione ≥1 % dei recettori estrogenici e/o progestinici), HER-2 negativa con T ≥ 3 (diametro tumorale ≥5 cm) e/o con linfonodi ascellari clinicamente positivi indipendentemente dalle dimensioni tumorali. NB. Ogni qualvolta, sulla base della stadiazione e della caratterizzazione anatomo-patologica e biologica, vi è indicazione ad una chemioterapia adiuvante, l’opzione di un trattamento chemioterapico preoperatorio può essere proposta. 2. Ruolo della diagnostica per immagini. Diagnostica loco-regionale delle lesioni L’esame clinico-strumentale delle mammelle, ovvero la combinazione simultanea di visita senologica-ecografia- mammografia, è l’applicazione standard di primo livello. In un approccio di secondo livello, la definizione istologica delle lesioni, a parte i casi di chiara evidenza clinica, può essere ottenuta con tecniche ago-bioptiche su guida radiostereotassica (vacuum-biopsy) e /o ecografica (tru-cut). E’ importante che la sede del prelievo sia localizzata mediante il rilascio di un repere metallico al termine della procedura. L’esame citologico e / o istologico delle linfoadenopatie sospette è condotto con guida ecografica. La risonanza magnetica è attualmente raccomandata nei seguenti casi: a. Multifocalità; b. Bilateralità; c. Reperti mammografici e /o ecografici con estensione dubbia o incongruente rispetto alla clinica; d. Densità mammaria elevata in pazienti di età < a 35 anni; e. Pazienti con significativa storia familiare o personale per neoplasia mammaria/ovarica o documentata mutazione dei geni BRCA1 o BRCA2. Diagnostica a distanza delle lesioni In caso di trattamento neoadiuvante è consigliabile nella maggior parte dei casi la stadiazione completa. In prima istanza sono raccomandate la tomografia computerizzata del collo, torace, addome, e la scintigrafia ossea total body. La PET-TC e la risonanza magnetica sono indicate in casi dubbi. 3. Valutazione chirurgica. Tutte le lesioni mammarie di sospetta natura maligna per le quali non si sia ottenuta una definizione istologica nella fase di diagnosi radiologica devono essere sottoposte a biopsia chirurgica. In questi casi è mandatorio posizionare clips metalliche in sede di neoplasia o tatuare il contorno del nodulo prima di intraprendere il trattamento neoadiuvante. Si raccomanda inoltre di eseguire valutazione almeno citologica dei linfonodi ascellari sospetti clinicamente e/o all’ecografia, se non già eseguita in fase di diagnosi radiologica. Nei casi clinicamente negativi la valutazione del linfonodo sentinella verrà effettuata al momento della chirurgia, dopo chemioterapia neoadiuvante, con l’obiettivo di evitare la dissezione ascellare in caso di negatività del linfonodo sentinella. 4. Valutazione anatomo-patologica. Sul preparato istologico da biopsia e da chirurgia definitiva deve essere eseguito un esame istologico comprensivo di immunoistochimica completa (recettori ormonali, Ki67, espressione di HER-2). 5. Regimi di trattamento nel setting neoadiuvante. Tabella 1: Regimi di trattamento nel setting neoadiuvante PRE-OPERATORIO POST-OPERATORIO HER-2 + Paclitaxel + trastuzumab FEC (5-FU, Epirubicina, Trastuzumab q 3 wks fino settimanali per 12 Ciclofosfamide ) 4 cicli q a 12 mesi totali. settimane. 21d Eventuale endocrinoterapia per 5 anni (vedi capitolo adiuvante) Triplo Negativo Paclitaxel settimanale FEC (5-FU, Epirubicina, Opzione di chemioterapia per 12 settimane. Ciclofosfamide ) 4 cicli q adiuvante da discutere nei 21d singoli casi. RO+, HER-2 FEC (5-FU, Epirubicina, Docetaxel 3 cicli q 21d Endocrinoterapia per 5 negativo Ciclofosfamide ) 4 cicli q anni (vedi capitolo 21d adiuvante) Paclitaxel settimanale FEC (5-FU, Epirubicina, per 12 settimane. Ciclofosfamide ) 4 cicli q 21d In pazienti fragili con neoplasia localmente avanzata e con positività per i recettori ormonali, è un’opzione l’ormonoterapia a scopo citoriduttivo per almeno 6 mesi. 6.Valutazione clinico-strumentale in corso di trattamento e pre-operatoria. Una valutazione clinica della risposta viene eseguita ad ogni ciclo di chemioterapia. Si prevede una rivalutazione strumentale dopo 3 mesi dall’inizio del trattamento, in genere mediante ecografia. La rivalutazione radiologica con la tecnica che meglio visualizza la lesione deve essere eseguita entro 7-14 giorni dall’ultimo ciclo di chemioterapia neoadiuvante, a ridosso della chirurgia. Tempistica della chirurgia mammaria. L’intervento di quadrantectomia/mastectomia e linfonodo sentinella/svuotamento ascellare dovrà essere programmato entro 30 giorni dalla fine del trattamento antiblastico (preferibilmente andrebbe programmato fin dall’inizio prevedendo 6 mesi di trattamento). Per permettere il rispetto di tale tempistica verrà eseguita una valutazione chirurgica in corrispondenza del penultimo ciclo di terapia. In caso di sospetta neoplasia di natura “eredo-familiare” viene consigliata l’esecuzione del test BRCA previa consulenza onco-genetica e, sulla base dell’esito e/o delle stime di “rischio genetico”, si potrà discutere la tipologia dell’intervento chirurgico. Nelle pazienti in terapia ormonale neoadiuvante la chirurgia deve essere effettuata all’ottenimento della miglior risposta, e generalmente non oltre i 12 mesi.
© Copyright 2024 ExpyDoc