INDICE RASSEGNA STAMPA Si parla di noi Nazione Pisa 19/10/2014 p. 11 Pisa e il cinema: la love story si riaccende Tirreno 19/10/2014 p. XIX La Toscana è un set: solo a Firenze girati più di 160 film 1 Stefano Taglione 2 Si gira in Toscana Nazione Arezzo 19/10/2014 p. 19 Video, Osaka Flu a caccia di comparse 5 Nazione Firenze 19/10/2014 p. 20 Tante risate con 'Uscio e bottega': il vernacolo va al cinema 6 Festival Cinematografici Nazione Empoli 19/10/2014 p. 16 A Montelupo, il regista Lorenzo Ciani presenta i suoi «corti » d'autore Nazione Montecatini 19/10/2014 p. 27 Il Michelucci di Cristiano Coppi all'«Art Doc Festival» di Roma 7 Giulia Gonfiantini 8 Goffredo Fofi 9 Segnalazioni Sole 24 Ore Domenica 19/10/2014 Indice Rassegna Stampa p. 46 La voce di Leopardi Pagina I Pisa e il cinema: la love story si riaccende In città il raduno internazionale dei produttori. Ghezzi.- « Grandi progetti» E' UN RI TO RN O di fiamma quello fra Pisa e il mondo della produzione cinematografica. Negli anni Trenta a Tirrenia nascevano gli vo di favorire il nascere di nuove collaborazioni tra i soggetti dell'industria cinematografica. Studios e qui si scriveva la storia L'IMPORTANTE rencontre si del Cinema. Dopo decenni di dimenticanza e nostalgia la potenza creatrice della pellicola bussa di nuovo alla porta di Pisa che è stata selezionata come sede del prossimo incontro annuale dei produttori cinematografici europei. L'annuncio ufficiale arriva da Roma, dove è in corso il Festival Internazionale del Film. Ieri è stato presentato il progetto che vedrà la partecipazione di tutti i produttori mem- terrà a Pisa nell'aprile 2015 e a pre- bri di «Ace», Ateliers du Cinéma Europèen, un appuntamento importante durante il quale vengono organizzati co-production forum, seminari e workshop con l'obietti- sentare l'iniziativa sono volati a Ro- ma Paolo Ghezzi, il vicesindaco di Pisa, Stefania Ippoliti, direttore Toscana Film Commission, Al Williams, Ace, Cecilia Valmarana, Rai Cinema e dei produttori associati Ace: Simone Bachini, Roberto Cicutto, Francesco Virga presenti anche attori e regista, Roan Johnson, Luca Lionello, Paola Conticini. «La scelta di Pisa non è casuale ha detto Stefania Ippoliti - vista la vocazione cinematografica della città, set scelto da registi di fama internazionale come i fratelli Paolo e Vittorio Taviani, Carlo Mazzacurati, Mario Monicelli e da giovani autori, come Gipi, Roan Johnson e Lorenzo Garzella. Pisa ha da sempre investito sul cinema come volano di sviluppo del territorio, anche grazie al recente progetto Pisa Movie, che prevede una serie di facilitazioni e servizi rivolti a chi decide di girare nel territorio comunale e investe su azioni formative di qualità». «Per la nostra città - ha detto Paolo Ghezzi - ospitare l'assemblea annuale di Ace, fra le associazioni più rappresentative in Europa dei produttori cinematografici, è l'occasione di presentare quanto Pisa può offrire a chi la sceglie quale set. La nostra città ha un glorioso passato nella storia del cinema italiano e riacquisire un'identità di città del cinema è uno degli obiettivi indicati dal nostro sindaco. Nei nostri progetti c'è l'obiettivo di creare, con Toscana Film Commission, un centro di alta formazione per il cinema, ricercando accordi con importanti partner europei. E. M. RE D CARPET li vicesindaco Ghezzi (al centro) a Roma con attori e registi pisani e i membri di Toscana Film Commission e vip in passerella Si parla di noi Pagina 1 La Toscana è un set: solo a Firenze girati più di 160 La provincia di Lucca e seconda mentre Virzi trascina Livorno Pieraccioni esplora tutta la regione: ora tocca a Porto Azzurro di Stefano Taglione Firenze, come era prevedibile, in Toscana regna incontrastata. Ma alle sue spalle spunta Livorno, davanti aViareggio, Lucca e Montecatini Tenne. Più arretrate Siena, San Gimignano e Pisa. «Ciak... azione». Ecco dove più spesso si sentono nominare queste parole. Lo certificano i dati della Toscana Film Commission - il dipartimento che per conto della Regio- ne assiste le produzioni che scelgono il nostro territorio come set cinematografico o come location per ambientare le se- rie tv - sui film e le fiction girate nelle nostre zone dal 1900 ad oggi. Firenze doppia Mario tutti. Monicelli, Francesco Nuti e Leonardo Pieraccioni. Sono solo alcuni dei registi che hanno scelto Firenze. Da "Amici miei" a "Il Ciclone" il capoluogo toscano rimane il preferito dagli addetti ai lavori. Ma la città dantesca veniva eletta a set già nel 1910 da Mario Caserini, per il cortometraggio "Giovanni dalle Bande Nere". Più recentemente la stessa scelta è stata fatta anche da Carlo Verdone in "Sotto una buona stella" (con alci-me scene girate in piazzale Michelangelo e al Giardino dell'Orticoltura) e da Neri Parenti nel 2011 in "Amici miei - Come tutto ebbe inizio". In più di un secolo a Firenze sono stati girati 159 film (163 se consideriamo la provincia), più di Livorno (63), Tirrena (51 grazie agli allora Stabilimenti cinematografici Pisorno) e Viareggio (48). Virzi trascina Livorno. "Ovosodo" nel '97, "La prima cosa bella" nel 2010 e, due anni fa, "I più grandi di tutti". Paolo Si parla di noi ler ambientare il suo prossimo film Virzi è il portabandiera del cinema livornese e negli ultimi anni è colui che ha maggiormente premiato la città dei Quattro mori come location cinematografica. Ma già nel 1905 Filoteo Alberini ambientò nella città labronica il cortometraggio "La presa di Roma". Se Livorno è il secondo set della Toscana, la provincia perde un po' più appeal, nonostante Castiglioncello, l'Elba e Piombino non vengano trascurate dai registi. Dopo Firenze, a livello territoriale, i ciak più numerosi sono nei comprensori di Lucca (99), Pisa (90), Siena (84) e Livorno (83). Pieraccioni il più "diffuso". Recentemente ha dichiarato di vo- all'Elba, dato che il set che ha in mente prevede un'isola e un carcere. Meglio di Porto Azzurro, quindi, in Toscana c'è poco. Leonardo Pieraccioni è fra coloro che hanno maggiormente esplorato la nostra regione. Il suo ultimo film, "Un fantastico via vai", è ambientato ad Arezzo, mentreAnghiari, poco distante, ha ospitato le riprese di "Una moglie bellissima". Una delle sue più famose pellicole, "TI Ciclone", è stata girata a Stia, Poppi, Laterina e Firenze. "Finalmente la felicità" è invece ambientato a Lucca e Borgo a Mozzano, mentre "Ti amo in tutte le lingue del mondo", uscito nelle sale del 2005, è stato girato fra Borgo a Buggiano e Pistoia. F mfi più di NA) Glm Pagina 2 Location Oscar, da Fellini a Benigni con "La vita è bellal? Roberto Benigni , con "La vita è bella", è stato il primo e unico regista toscano a trionfare agli Oscar con un film ambientato nella nostra regione. Arezzo con le riprese in piazza Grande, al teatro Petrarca e in piazza San Francesco - insieme a Castiglion Fiorentino, Cortona e Montevarchi è fra le località toscane premiate con l'Academy Award . Ma nel 1964 , in "Otto e mezzo" di Federico Fellini, fu Montecatini Terme a diventare la prima città toscana da Oscar. E non solo per aver ospitato una parte del miglior film straniero dell'epoca : il capolavoro del regista romagnolo conquistò un secondo riconoscimento per i migliori costumi. Più recentemente una fetta del prestigioso premio lo ha ricevuto anche l'isola del Giglio, scelta dal regista Paolo Sorrentino per alcune brevi scene de "La grande bellezza", con iep Gambardella (alias Toni Servillo) che dalle alture osserva il relitto della Costa Concordia. "Il gladiatore" porta invece in trionfo , oltre a Roma, pure la vai d'Orcia, con cinque premi Oscar e altri riconoscimenti cinematografici. Nel 1997 ben nove statuine le vinse " II paziente inglese" di Anthony Minghella , girato a Viareggio , Forte dei marmi, Massarosa, Ripafratta , Pienza e Sant' Anna in Caprena (nel Senese), mentre una scena alla stazione di Montecatini Terme è stata poi tagliata durante il montaggio. (s.t.) InA L'Elba batte il Giglio:ambientati qui i delitti del BarLume Fra le isole l'Elba batte di misura il Giglio, che comunque - come spieghiamo nell'articolo a lato grazie a " La grande bellezza" è fra le location toscane da Oscar. Sulla principale isola dell'Arcipelago sono state girate otto pellicole contro le sette del Giglio. Recentemente, fra Marciana marina e Portoferraio, è stata ambientata la serie tv di Sky "I delitti per Barlume " (dai libri dello scrittore pisano marco Malvaldi) con l'attore Filippo Timi e la regia di Eugenio Cappuccio. E quest'estate ne sono state registrate anche altre puntate della seconda serie. Pineta - un paese immaginario lungo il litorale fra Pisa e Livorno - nella realtà è Marciana marina, il piccolo borgo dell'Elba nord -occidentale ( il sindaco ha anche affisso un cartello turistico per celebrare il set cinematografico). Un'altra fiction prodotta dalla Rai - "L'isola", il sequel di "Gente di mare" - è stata invece girata fra la darsena medicea, Capoliveri e Villa Ottone. Anche Paolo Virzi, con "lo e N" uscito nel 2006, insieme alla vai di Cornia ha scelto come set il comune di Campo nell'Elba. Al Giglio , oltre a Paolo Sorrentino, è sbarcato anche Daniela Carnacina con "Un'insolita vendemmia" dei 2013 e, nel 1982, Mariano Laurenti con " il sommergibile più pazzo del mondo". A metà degli anni Settanta, invece, Mario Monicelli ha girato sull'isola parte di " viaggio con Anita", al Castello e in via Roma. (s.t.) PESCIA IN TESTA 1 l eV le E1 vanno fo rt e 1Ct1 e serie tv Martina Pinto in una scena di " Maria Goretti" A Pescia sono stati pronunciati più «Ciak... azione» che a Pistoia e Prato. Esattamente in occasione di otto pellicole contro sette e due. E ciò che emerge consultando la banca dati della Toscana Film Commission sui film o le serie tv am- Si parla di noi bientate nella nostra regione. Proprio le fiction sorridono alla città della Valdinievole: "Io ti assolvo" di Monica Vullo (del 2006) e Madame (ambientata sia a Pescia che a Montecatini e Ponte Buggianese). L' anno prima era stata la volta de "L' onore e il rispetto" e "Maria Goretti". Fra i film più famosi troviamo invece "Amici miei - atto secondo" mentre Prato risulta set solo di due film: "Cenci in Cina" di Marco Liberti e "Sweet sweet Marja" di Angelo Frezza. Pagina 3 Firenze Film 163 99 Ciak 159 63 5i 90 Firenze Livorno Tirrenia (*) Siena Livorno 84 Viareggio 48 83 Lucca Pistoia 53 Grosseto 29 Montecatini Terme Siena Arezzo 20 San Gimignano Massa Carrara 12 7 Pisa Forte dei Marmi Pienza 29 28 25 23 19 17 13 11 10 Lucca Pisa Prato Fonte: Toscana Film Commission Castiglioncello Montepulciano isola d'Elba Arezzo Torre del Lago Pescia Cortona Grosseto isola del Giglio Pistoia Val d'®rcia 8 8 8 8 7 7 7 7 7 (*) Stabilimenti cinematografici Pisorno Si parla di noi Pagina 4 a caccia fficomparse COMPARSE cercasi. Oggi a partire dalle 15 .30 al Karemaski di via Edison in zona Pratacci ad Arezzo, gli Osaka Flu gireranno il video del primo singolo del loro prossimo album. «Ci serve gente carica che faccia un po' di casino scrivono gli Osaka Flu su Facebook - vi invitiamo ad accorrere numerosi». LA BAND garage rock aretina composta da Daniele Peruzzi, Francesco Peruzzi e Michele Casini è così alla ricerca di comparse per girare al Karemaski il video del primo brano del nuovo album. Il gruppo rock degli Osaka Flu è nato ad Arezzo nel 2008, le loro influenze vanno dal Garage dei Kinks fino alle tendenze de-evoluzionarie dei Devo passando per le musiche dei film di Quentin Tarantino. Dal vivo gli Osaka Flu sono ogni volta pronti a sorprendere il pubblico. Adesso chiamano a raccolta quello stesso pubblico per fare da comparse al loro nuovissimo video. L'appuntamento è per oggi pomeriggio al Karemaski di Arezzo. Si gira in Toscana Pagina 5 Tante risate con `Uscio e bottega': it vernacolo va at cinema CIAK SI GIRA ed è subito proiezione di un divertente fitm per tutte te età, in Auditorium del Consigtio regionate detta Toscana. E' quanto è successo a Patazzo Panciatichi dove è andata in scena ta toscanità. «It fitm rappresenta ta moderna fiorentinitä perché ricatca it senso dett'humor, del sarcasmo e dett'ironia, propri det carattere e dett'espressione popotare fiorentina e toscana». Con queste parote it consigliere regionate Eugenio Giani ha presentato «Uscio e bottega», una petticota detta durata di 95 minuti e tratta dat tibro «C'era una votta Porta a Porta» di Si gira in Toscana SORRISI Eugenio Giani assieme ai protagonisti di «Uscio e bottega» proiettato all'Auditoriurn dei consiglio regionale Brunetto Satvini, attore, commediografo e regista di spettacoti in vernacolo. It protagonista è Lapo Corsini,interpretato Batto stesso Satvini, un arzitto ottantenne, fiorentino doc, di vecchio stampo. Atta proiezione det fitm it regista Marco Diaffra, it direttore detta fotografia Sirio Zabberoni, it musicista, autore detta cotonna sonora Luca Bechetti e atcuni protagonisti. Pagina 6 tl ,i l reg i sta Lo re n zo LE PORTE del cinema Mignon d'Essai di via Sinibaldi a Montelupo si aprono per ospitare una serata per tutti gli amanti dei cortometraggi d'autore. Martedì prossimo alle 21,30 si svolgerà l'evento dal titolo «Un salto a Montelupo Fiorentino», di e con il regista Lorenzo Ciani (nella foto) che è recentemente apparso nel film di Gabriele Salvatores dal titolo «Italy in a Day». Durante la serata il regista farà proiettare il meglio delle opere realizzate nel corso di quest'anno, tra cui spiccano il premiato cortometraggio-documentario «Dal fiume Arno alla tela» della durata di 8 mi- Festival Cinematografici Ciani p re s e nta nuti. Poi le altre proiezioni sono "L'oscura bocca dell'Ignoto" un cortometraggio con una durata di 4 minuti, "Lost in my Florence" un documentario più 'lungo' per un totale di 20 minuti, il cortometraggio "Fakebook" e"Gli occhi più belli del mondo". In anteprima ci sarà anche la possibilità di vedere un inedito e breve documentario dal titolo «L'Africa di Irene e molte sorprese». Il pubblico sarà continuamente coinvolto durante lo spettacolo, visto che molti dei protagonisti delle proiezioni saranno i si«c i» d ' au to re presenti proprio in sala nel corso della serata stessa. L'incasso della manifestazione servirà per finanziare la produzione del prossimo e ambizioso progetto di Lorenzo Ciani: la realizzazione di un cortometraggio contro la violenza sui minori intitolato "The Jump" ed ambientato in una Firenze immaginata in versione futuristica. Il regista Lorenzo Ciani, fiorentino, da molti anni si dedica al mondo dei cortometraggi e dei documentari con successo e sempre mettendo in luce aspetti reali della vita. A.S. Pagina 7 IL FILM LA PROIEZIONE VE CI SARA anche il film di Cristiano Coppi all'Art Doc Festival di Roma, in partenza lunedì nell'ambito di Conversazioni video - Festival internazionale di documentari su arte e architettura, a sua volta parte della sezione Risonanze del IX Festival internazionale del film, in corso in questi giorni. La proiezione di Giovanni Michelucci. Elementi di vita e di città, realizzato dal regista pistoiese un paio di anni fa, chiuderà la manifestazione venerdì prossimo alle 18.30 presso la Casa dell'architettura (in piazza Fanti a Roma), dove, oltre a Coppi, interverranno anche le storiche dell'architettura Claudia Conforti e Marzia Marandola. IL FILM, un documentario sulla vita e sulle opere di Giovanni Michelucci, è stato selezionato a seguito di bando pubblico fra le venti migliori produzioni inviate da tutto il mondo sui temi dell'arte e dell'architettura nell'ambito della rassegna. Durante il festival, curato dall'associazione culturaleArt Doc Festival e promosso dalla Casa dell'architettura, saranno proiettate le migliori e più recenti realizzazioni documentaristiche prodotte nel mondo, dal 2011 ad oggi. Realizzato da Cristiano Coppi e prodotto dalla Provincia di Pistoia, in collaborazione con Festival Cinematografici l' SSI ISTIAP O CO PPI li suo documentario tra le venti migliori opere selezionate la Regione, la Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia e la Fondazione Giovanni Michelucci, la pellicola ripercorre la parabola artistica e umana del grande architetto pistoiese attraverso documenti storici, filmati d'epoca e inediti provenienti dagli archivi Rai, testimonianze di storici dell'architettura ed ex collaboratori. Frutto di un lavoro di scrupolosa ricerca e cura da parte del regista, il video rappresenta un'opera di particolare spessore scientifico e insieme di grande intensità umana. A Pistoia fu presentato dal maestro Paolo Portoghesi nel dicembre 2012, mentre nell'aprile di quest'anno il cinema Odeon di Firenze ne ha proiettato la versione sottotitolata in inglese. Il documentario è stato in parte utilizzato anche per l'allestimento multimediale del nuovo Museo Novecento di Firenze. Questa ulteriore tappa romana conferma il valore dell'opera, che va ben oltre i confini locali, insieme all'impegno messo in campo dalla Provincia, ormai da diversi anni, per rendere omaggio al famoso architetto pistoiese. Il programma del festival è consultabile su www.casadellarchitettura.it e www.artdocfestival.com. Giulia Gonfiantini Pagina 8 CAMPOLUNGO La voce di Leopardi Martone mette in scena non solo la vita, ma anche il pensiero e la poesia, facendo un passo indietro come autore e regista di Goffredo Fofi 1 Giacomo Leopardi pensato e illustrato da Mario Martone e interpretato da Elio Gemmano è un Leopardi attendibile, verosimile, e già questo è un risultato raro, nel cinema che affronta i grandi della storia e della cultura, specialmente quando si tratta, come si diceva un tempo nei libri di scuola, di «benefattori dell'umanità» per le opere del pensiero o perl'azione. Ladivulgazione è diventata solo con il secondo Novecento, legandosi ai destini della cultura di massa industrializzata, sinonimo di essenzialità e di superficialità, per obbligo di sintesi e di commerciabilità. Non sono pochi i film che nel passato, spesso sulla scia di biografie di successo, hanno raccontato le vite dei grandi, ma rari sono i film che sono andati oltre l'agiografia sentimentale, nonostante il loro progetto pedagogico. Dagli anni Sessanta il "cinema d'autore" si è confrontato avolte con autori d'altro ramo e d'altre epoche con risultati raramente soddisfacenti, perché il regista proiettava sull'artista narrato le sue inquietudini e le sue frustrazioni, anche le sue miserie. Ed è per questo che il film di Martone su Leopardi è già pregevole peressere un esempio raro di letturae illustrazione dellavita di un grande - poeta e pensatore tra i maggiori dell'Ottocento, non solo italiano - ricostruita con rispetto, sulla base di una solida conoscenza della sua epoca e delle vicissitudini della sua esistenza. Se ha dovuto aver presente un modello cinematografico, per Martone è stato quello del Rossellini televisivo, ma più nelle intenzioni di quello che non nei risultati dei suoi film, spesso troppo didattici. Rispetto per il poeta, per il pensatore, non solo per l'uomo; e questa era la scommessa più delicata, quella di accostarci alla poesia e alla filosofa di Leopardi e non solo ai tormenti della sua biografia. Non una libera interpretazione, ma un'interpretazione basata su una documentazione seria, a Segnalazioni partire dagli epistolari e dalle testimonianze storiche (e da quell'ottima ricostruzione mese per mese della vita del recanatese che è stata fissata da Nico Naldini in una cronologia documentaria che Garzanti ha opportunamente deciso di ristampare). Martone ha saputo controllare, senza però escluderlo del tutto, l'investimento personale che egli, come tanti italiani di ieri e perfino di oggi, non poteva non aver posto su questo riferimento fondamentale per la sua e per la nostra formazione. A partire da quella sorta di transfert che ogni lettore assiduo di Leopardi, a un certo punto della sua vita, perlopiù nell'adolescenzae nellaprima maturità, ha pur dovuto provare. Ha dunque rinunciato nella ricostruzione di una biografia all'uso dei salti e dei paragoni, sempre fedele alla continuità, alla cronologia, ma con un salto di dieci anni tra la prima fallita fuga da Recanati e la Firenze in cui conobbe l'Italia più "adulta" ed entrò nel mondo intellettuale dell'epoca, rimanendone in definitiva superiore ed estraneo. Ha rinunciato sia alle bravure sorprendenti che alle ipotesi non verificabili. La complessità sentimentale del poeta, la sua disgrazia fisica, la sua superiore intelligenza, e insomma le sue diverse inquietudini i suoi diversi confronti le sue diverse ricerche hanno riscontri oggettivi, e ci si ferma là dove è giusto fermarsi, perché il regista insiste, invece, per sua e per nostra grazia, per suo e per nostro sofferto appagamento, sulla ragione vera per cui Leopardi ci interessa: il nucleo o grumo di illuminazione e di ragione, di poesia e di filosofia. Leopardi parla e ragiona, nel film, per bocca di un attore che dà il meglio di sé in questa difficile prova e sa essere attendibile fino allo spasimo, il Leopardi di Germano dice i suoi versi e le sue idee, perno di una vita e di una mente d'eccezione che, nel film, diventa perno del modo di raccontarla. Il rispetto, appunto: di un regista e di un attore che hanno saputo mettersi umilmente, ma dando il loro meglio, a servizio di una storia e di un pensiero e facendo di questo la materia del loro lavoro. Perché alla fine devono essere le parole di Leopardi ciò che conta, devono essere i suoi versi e i suoi pensieri. Con grande attenzione e cura per scene e ambienti, il percorso narrativo è nel film lineare e geografico, ma anche in qualche modo simbolico: trala ferma provincia di Reca- nati e la convulsa Napoli dove lo scontro o incontro è tra storia e natura, la vittoria è alla fine della natura, con l'attraversamento "civile" della buona società fiorentina e romana. Il «giovane favoloso» rivendica, contro chi attribuisce le sue convinzioni alle sue disgrazie, la libertà del suo pensiero e ne afferma la superiorità, laverità. Cerca allo stesso tempo l'amore e trova al massimo l'amicizia, la stima. (Il rispetto di Martone riguarda anche il personaggio, spesso vituperato, del Ranieri.) Vede Pompei e vede le fiamme del Vesuvio, e vede anche la resistenzae bellezza, nonostante tutto, della ginestra, e contro il «secol superbo e sciocco» (che direbbe del nostro?) sente quel che rende «confederati» gli uomini tutti. Com'è suo solito, Martone ha saputo circondarsi di collaboratori eccellenti. Il suo cinema, come il suo teatro, vuol essere un "lavoro di squadra", e non va dimenticato che proprio questo è il bello del cinema, insieme al teatro, rispetto alle altre arti, solitarie. La fotografia di Renato Berta gli è stata certamente di grande aiuto, per individuare le giuste tonalità da applicare a realtà geografiche e sociali diverse tra loro, e lontane nel tempo, da Recanati al Vesuvio, così come il montaggio di Jacopo Quadri per dare unione ai quadri di una complessa biografia. E gli attori sono in gran parte gli stessi che hanno accompagnato, napoletani e non napoletani, la sua carriera di regista di teatro e di cinema, anche se il protagonista di questo film è stato scelto sulla base di affinità diverse, eccezionali. Quelli che sono stati abitualmente considerati come dei limiti di Martone - lamessa-in-scena invece di un'autorialità prepotente - si rivelano qui come dei pregi, ed è qui, dove Martone si è considerato meno autore e più servitore di un personaggio e di una storia, a confronto non con una invenzione o con una ambizione ma con una costrizione che si è scelta, che credo sia riuscito a essere invece più autore. © RIPROIX IZIONF RISERVATA Pagina 9 A NAPOLI I In primo piano, Elio GAP r irw nei panni di Giacomo Leopardi e Michele Riondino (Antonio Ranieri) di Mabuse faceiaook.com/mabuse2922 TIV UCINEMASITI DA SCOPRIRE ht tp : / / b i t.ly/ i dol o_in franto Capolavoro assoluto: Idolo infranto (Fallen Idol - C Reed,1948) http ://bit.ly/ incompreso Lacrimoni a go-go con Incompreso - Vita cot figlio (L. Comencini, 1966) http ://bit. ly/fanny_alexander_1982 Arte, religione e magia nel film testamento di Bergman: Fanny e Alexander (1982) http ://bit.ly/ amadeus_1984 Tom Hulce è Amadeus (M. Forman, 1984) Segnalazioni Pagina 10
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