di Leopardi - Toscana Film Commission

 INDICE RASSEGNA STAMPA
Si parla di noi
Nazione Pisa
19/10/2014
p. 11
Pisa e il cinema: la love story si riaccende
Tirreno
19/10/2014
p. XIX
La Toscana è un set: solo a Firenze girati più di 160 film
1
Stefano Taglione
2
Si gira in Toscana
Nazione Arezzo
19/10/2014
p. 19
Video, Osaka Flu a caccia di comparse
5
Nazione Firenze
19/10/2014
p. 20
Tante risate con 'Uscio e bottega': il vernacolo va al cinema
6
Festival Cinematografici
Nazione Empoli
19/10/2014
p. 16
A Montelupo, il regista Lorenzo Ciani presenta i suoi «corti
» d'autore
Nazione
Montecatini
19/10/2014
p. 27
Il Michelucci di Cristiano Coppi all'«Art Doc Festival» di Roma
7
Giulia Gonfiantini
8
Goffredo Fofi
9
Segnalazioni
Sole 24 Ore Domenica
19/10/2014
Indice Rassegna Stampa
p. 46
La voce di Leopardi
Pagina I
Pisa e il cinema: la love story si riaccende
In città il raduno internazionale dei produttori. Ghezzi.- « Grandi progetti»
E' UN RI TO RN O di fiamma quello fra Pisa e il mondo della produzione cinematografica. Negli anni
Trenta a Tirrenia nascevano gli
vo di favorire il nascere di nuove
collaborazioni tra i soggetti dell'industria cinematografica.
Studios e qui si scriveva la storia
L'IMPORTANTE rencontre si
del Cinema. Dopo decenni di dimenticanza e nostalgia la potenza
creatrice della pellicola bussa di
nuovo alla porta di Pisa che è stata
selezionata come sede del prossimo incontro annuale dei produttori cinematografici europei. L'annuncio ufficiale arriva da Roma,
dove è in corso il Festival Internazionale del Film. Ieri è stato presentato il progetto che vedrà la partecipazione di tutti i produttori mem-
terrà a Pisa nell'aprile 2015 e a pre-
bri di «Ace», Ateliers du Cinéma
Europèen, un appuntamento importante durante il quale vengono
organizzati co-production forum,
seminari e workshop con l'obietti-
sentare l'iniziativa sono volati a Ro-
ma Paolo Ghezzi, il vicesindaco di
Pisa, Stefania Ippoliti, direttore Toscana Film Commission, Al Williams, Ace, Cecilia Valmarana, Rai
Cinema e dei produttori associati
Ace: Simone Bachini, Roberto Cicutto, Francesco Virga presenti anche attori e regista, Roan Johnson,
Luca Lionello, Paola Conticini.
«La scelta di Pisa non è casuale ha detto Stefania Ippoliti - vista
la vocazione cinematografica della
città, set scelto da registi di fama internazionale come i fratelli Paolo e
Vittorio Taviani, Carlo Mazzacurati, Mario Monicelli e da giovani autori, come Gipi, Roan Johnson e
Lorenzo Garzella. Pisa ha da sempre investito sul cinema come volano di sviluppo del territorio, anche
grazie al recente progetto Pisa Movie, che prevede una serie di facilitazioni e servizi rivolti a chi decide
di girare nel territorio comunale e
investe su azioni formative di qualità». «Per la nostra città - ha detto
Paolo Ghezzi - ospitare l'assemblea annuale di Ace, fra le associazioni più rappresentative in Europa dei produttori cinematografici,
è l'occasione di presentare quanto
Pisa può offrire a chi la sceglie quale set. La nostra città ha un glorioso passato nella storia del cinema
italiano e riacquisire un'identità di
città del cinema è uno degli obiettivi indicati dal nostro sindaco. Nei
nostri progetti c'è l'obiettivo di creare, con Toscana Film Commission, un centro di alta formazione
per il cinema, ricercando accordi
con importanti partner europei.
E. M.
RE D
CARPET
li vicesindaco
Ghezzi (al
centro) a
Roma con
attori e registi
pisani e i
membri di
Toscana Film
Commission
e vip in
passerella
Si parla di noi
Pagina 1
La Toscana è un set:
solo a Firenze
girati più di 160
La provincia di Lucca e seconda mentre Virzi trascina Livorno
Pieraccioni esplora tutta la regione: ora tocca a Porto Azzurro
di Stefano Taglione
Firenze, come era prevedibile,
in Toscana regna incontrastata. Ma alle sue spalle spunta Livorno, davanti aViareggio, Lucca e Montecatini Tenne. Più arretrate Siena, San Gimignano e
Pisa. «Ciak... azione». Ecco dove più spesso si sentono nominare queste parole. Lo certificano i dati della Toscana Film
Commission - il dipartimento
che per conto della Regio-
ne assiste le produzioni
che scelgono il nostro
territorio come set cinematografico o come location per
ambientare le se-
rie tv - sui film e
le fiction girate
nelle nostre zone dal 1900 ad
oggi.
Firenze doppia
Mario
tutti.
Monicelli,
Francesco Nuti
e Leonardo Pieraccioni. Sono
solo alcuni dei registi che hanno
scelto Firenze. Da
"Amici miei" a "Il Ciclone" il capoluogo toscano rimane il preferito
dagli addetti ai lavori. Ma la
città dantesca veniva eletta a
set già nel 1910 da Mario Caserini, per il cortometraggio
"Giovanni dalle Bande Nere".
Più recentemente la stessa scelta è stata fatta anche da Carlo
Verdone in "Sotto una buona
stella" (con alci-me scene girate
in piazzale Michelangelo e al
Giardino dell'Orticoltura) e da
Neri Parenti nel 2011 in "Amici
miei - Come tutto ebbe inizio".
In più di un secolo a Firenze sono stati girati 159 film (163 se
consideriamo la provincia), più
di Livorno (63), Tirrena (51 grazie agli allora Stabilimenti cinematografici Pisorno) e Viareggio (48).
Virzi
trascina
Livorno.
"Ovosodo" nel '97, "La prima
cosa bella" nel 2010 e, due anni
fa, "I più grandi di tutti". Paolo
Si parla di noi
ler ambientare il
suo prossimo film
Virzi è
il portabandiera
del cinema livornese e negli ultimi anni
è colui che ha maggiormente
premiato la città dei Quattro
mori come location cinematografica. Ma già nel 1905 Filoteo
Alberini ambientò nella città labronica il cortometraggio "La
presa di Roma". Se Livorno è il
secondo set della Toscana, la
provincia perde un po' più appeal, nonostante Castiglioncello, l'Elba e Piombino non vengano trascurate dai registi. Dopo Firenze, a livello territoriale,
i ciak più numerosi sono nei
comprensori di Lucca (99), Pisa
(90), Siena (84) e Livorno (83).
Pieraccioni il più "diffuso". Recentemente ha dichiarato di vo-
all'Elba, dato che il set
che ha in mente prevede
un'isola e un carcere. Meglio di
Porto Azzurro, quindi, in Toscana c'è poco. Leonardo Pieraccioni è fra coloro che hanno
maggiormente esplorato la nostra regione. Il suo ultimo film,
"Un fantastico via vai", è ambientato ad Arezzo, mentreAnghiari, poco distante, ha ospitato le riprese di "Una moglie bellissima". Una delle sue più famose pellicole, "TI Ciclone", è
stata girata a Stia, Poppi, Laterina e Firenze. "Finalmente la felicità" è invece ambientato a
Lucca e Borgo a Mozzano, mentre "Ti amo in tutte le lingue del
mondo", uscito nelle sale del
2005, è stato girato fra Borgo a
Buggiano e Pistoia.
F mfi più di NA) Glm
Pagina 2
Location
Oscar, da Fellini a Benigni con "La vita è bellal?
Roberto Benigni , con "La vita è
bella", è stato il primo e unico
regista toscano a trionfare agli
Oscar con un film ambientato
nella nostra regione. Arezzo con le riprese in piazza Grande,
al teatro Petrarca e in piazza San
Francesco - insieme a Castiglion
Fiorentino, Cortona e
Montevarchi è fra le località
toscane premiate con l'Academy
Award . Ma nel 1964 , in "Otto e
mezzo" di Federico Fellini, fu
Montecatini Terme a diventare
la prima città toscana da Oscar.
E non solo per aver ospitato una
parte del miglior film straniero
dell'epoca : il capolavoro del
regista romagnolo conquistò un
secondo riconoscimento per i
migliori costumi.
Più recentemente una fetta del
prestigioso premio lo ha
ricevuto anche l'isola del Giglio,
scelta dal regista Paolo
Sorrentino per alcune brevi
scene de "La grande bellezza",
con iep Gambardella (alias Toni
Servillo) che dalle alture osserva
il relitto della Costa Concordia.
"Il gladiatore" porta invece in
trionfo , oltre a Roma, pure la vai
d'Orcia, con cinque premi Oscar
e altri riconoscimenti
cinematografici.
Nel 1997 ben nove statuine le
vinse " II paziente inglese" di
Anthony Minghella , girato a
Viareggio , Forte dei marmi,
Massarosa, Ripafratta , Pienza e
Sant' Anna in Caprena (nel
Senese), mentre una scena alla
stazione di Montecatini Terme è
stata poi tagliata durante il
montaggio. (s.t.)
InA
L'Elba batte il Giglio:ambientati qui i delitti del BarLume
Fra le isole l'Elba batte di misura
il Giglio, che comunque - come
spieghiamo nell'articolo a lato grazie a " La grande bellezza" è
fra le location toscane da Oscar.
Sulla principale isola
dell'Arcipelago sono state girate
otto pellicole contro le sette del
Giglio. Recentemente, fra
Marciana marina e Portoferraio, è
stata ambientata la serie tv di Sky
"I delitti per Barlume " (dai libri
dello scrittore pisano marco
Malvaldi) con l'attore Filippo Timi
e la regia di Eugenio Cappuccio. E
quest'estate ne sono state
registrate anche altre puntate
della seconda serie. Pineta - un
paese immaginario lungo il
litorale fra Pisa e Livorno - nella
realtà è Marciana marina, il
piccolo borgo dell'Elba
nord -occidentale ( il sindaco ha
anche affisso un cartello turistico
per celebrare il set
cinematografico).
Un'altra fiction prodotta dalla Rai
- "L'isola", il sequel di "Gente di
mare" - è stata invece girata fra
la darsena medicea, Capoliveri e
Villa Ottone. Anche Paolo Virzi,
con "lo e N" uscito nel 2006,
insieme alla vai di Cornia ha
scelto come set il comune di
Campo nell'Elba. Al Giglio , oltre a
Paolo Sorrentino, è sbarcato
anche Daniela Carnacina con
"Un'insolita vendemmia" dei
2013 e, nel 1982, Mariano
Laurenti con " il sommergibile più
pazzo del mondo". A metà degli
anni Settanta, invece, Mario
Monicelli ha girato sull'isola
parte di " viaggio con Anita", al
Castello e in via Roma. (s.t.)
PESCIA IN TESTA
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vanno fo rt e
1Ct1
e serie tv
Martina Pinto in una scena di " Maria Goretti"
A Pescia sono stati pronunciati più
«Ciak... azione» che a Pistoia e Prato.
Esattamente in occasione di otto pellicole contro sette e due. E ciò che emerge
consultando la banca dati della Toscana
Film Commission sui film o le serie tv am-
Si parla di noi
bientate nella nostra regione. Proprio le
fiction sorridono alla città della Valdinievole: "Io ti assolvo" di Monica Vullo (del
2006) e Madame (ambientata sia a Pescia
che a Montecatini e Ponte Buggianese).
L' anno prima era stata la volta de "L' onore e il rispetto" e "Maria Goretti". Fra i
film più famosi troviamo invece "Amici
miei - atto secondo" mentre Prato risulta
set solo di due film: "Cenci in Cina" di
Marco Liberti e "Sweet sweet Marja" di
Angelo Frezza.
Pagina 3
Firenze
Film
163
99
Ciak
159
63
5i
90
Firenze
Livorno
Tirrenia (*)
Siena
Livorno
84
Viareggio
48
83
Lucca
Pistoia
53
Grosseto
29
Montecatini Terme
Siena
Arezzo
20
San Gimignano
Massa Carrara
12
7
Pisa
Forte dei Marmi
Pienza
29
28
25
23
19
17
13
11
10
Lucca
Pisa
Prato
Fonte: Toscana Film Commission
Castiglioncello
Montepulciano
isola d'Elba
Arezzo
Torre del Lago
Pescia
Cortona
Grosseto
isola del Giglio
Pistoia
Val d'®rcia
8
8
8
8
7
7
7
7
7
(*) Stabilimenti cinematografici Pisorno
Si parla di noi
Pagina 4
a caccia
fficomparse
COMPARSE cercasi. Oggi
a partire dalle 15 .30 al Karemaski di via Edison in zona
Pratacci ad Arezzo, gli
Osaka Flu gireranno il video del primo singolo del loro prossimo album.
«Ci serve gente carica che
faccia un po' di casino scrivono gli Osaka Flu su
Facebook - vi invitiamo
ad accorrere numerosi».
LA BAND garage rock aretina composta da Daniele
Peruzzi, Francesco Peruzzi
e Michele Casini è così alla
ricerca di comparse per girare al Karemaski il video del
primo brano del nuovo album. Il gruppo rock degli
Osaka Flu è nato ad Arezzo
nel 2008, le loro influenze
vanno dal Garage dei
Kinks fino alle tendenze
de-evoluzionarie dei Devo
passando per le musiche
dei film di Quentin Tarantino. Dal vivo gli Osaka Flu
sono ogni volta pronti a sorprendere il pubblico. Adesso chiamano a raccolta quello stesso pubblico per fare
da comparse al loro nuovissimo video.
L'appuntamento è per oggi
pomeriggio al Karemaski
di Arezzo.
Si gira in Toscana
Pagina 5
Tante risate con `Uscio e bottega': it vernacolo va at cinema
CIAK SI GIRA ed è subito proiezione di un
divertente fitm per
tutte te età, in Auditorium del Consigtio
regionate detta Toscana. E' quanto è
successo a Patazzo
Panciatichi dove è
andata in scena ta toscanità. «It fitm rappresenta ta moderna fiorentinitä perché ricatca it senso
dett'humor, del sarcasmo e dett'ironia,
propri det carattere e dett'espressione popotare fiorentina e toscana». Con queste
parote it consigliere regionate Eugenio Giani ha presentato «Uscio e bottega», una
petticota detta durata di 95 minuti e tratta
dat tibro «C'era una votta Porta a Porta» di
Si gira in Toscana
SORRISI
Eugenio Giani
assieme
ai protagonisti
di «Uscio e bottega»
proiettato
all'Auditoriurn
dei consiglio
regionale
Brunetto Satvini, attore, commediografo e regista di spettacoti in vernacolo.
It protagonista è Lapo Corsini,interpretato Batto stesso Satvini, un arzitto ottantenne, fiorentino doc, di vecchio stampo. Atta proiezione det fitm it regista Marco Diaffra, it direttore detta fotografia Sirio Zabberoni, it musicista, autore detta cotonna sonora Luca Bechetti e atcuni protagonisti.
Pagina 6
tl
,i l reg i sta Lo re n zo
LE PORTE del cinema Mignon d'Essai
di via Sinibaldi a Montelupo si aprono
per ospitare una serata per tutti gli amanti dei cortometraggi d'autore. Martedì
prossimo alle 21,30 si svolgerà l'evento
dal titolo «Un salto a Montelupo Fiorentino», di e con il regista Lorenzo Ciani
(nella foto) che è recentemente apparso
nel film di Gabriele Salvatores dal titolo
«Italy in a Day».
Durante la serata il regista farà proiettare
il meglio delle opere realizzate nel corso
di quest'anno, tra cui spiccano il premiato cortometraggio-documentario «Dal
fiume Arno alla tela» della durata di 8 mi-
Festival Cinematografici
Ciani
p re s e nta
nuti.
Poi le altre proiezioni sono "L'oscura bocca dell'Ignoto" un cortometraggio con
una durata di 4 minuti, "Lost in my Florence" un documentario più 'lungo' per
un totale di 20 minuti, il cortometraggio
"Fakebook" e"Gli occhi più belli del mondo".
In anteprima ci sarà anche la possibilità
di vedere un inedito e breve documentario dal titolo «L'Africa di Irene e molte
sorprese».
Il pubblico sarà continuamente coinvolto durante lo spettacolo, visto che molti
dei protagonisti delle proiezioni saranno
i si«c i» d ' au to re
presenti proprio in sala nel corso della serata stessa.
L'incasso della manifestazione servirà
per finanziare la produzione del prossimo e ambizioso progetto di Lorenzo Ciani: la realizzazione di un cortometraggio
contro la violenza sui minori intitolato
"The Jump" ed ambientato in una Firenze immaginata in versione futuristica. Il
regista Lorenzo Ciani, fiorentino, da molti anni si dedica al mondo dei cortometraggi e dei documentari con successo e
sempre mettendo in luce aspetti reali della vita.
A.S.
Pagina 7
IL FILM LA PROIEZIONE VE
CI SARA anche il film di Cristiano Coppi all'Art Doc Festival di Roma, in partenza lunedì nell'ambito di Conversazioni video - Festival internazionale di documentari su arte e architettura, a sua volta parte della
sezione Risonanze del IX Festival internazionale del film,
in corso in questi giorni.
La proiezione di Giovanni Michelucci. Elementi di vita e di città, realizzato dal regista pistoiese un paio di anni fa, chiuderà la manifestazione venerdì
prossimo alle 18.30 presso la
Casa dell'architettura (in piazza Fanti a Roma), dove, oltre
a Coppi, interverranno anche
le storiche dell'architettura
Claudia Conforti e Marzia Marandola.
IL FILM, un documentario
sulla vita e sulle opere di Giovanni Michelucci, è stato selezionato a seguito di bando
pubblico fra le venti migliori
produzioni inviate da tutto il
mondo sui temi dell'arte e
dell'architettura nell'ambito
della rassegna.
Durante il festival, curato
dall'associazione culturaleArt
Doc Festival e promosso dalla
Casa dell'architettura, saranno
proiettate le migliori e più recenti realizzazioni documentaristiche prodotte nel mondo, dal 2011 ad oggi.
Realizzato da Cristiano Coppi
e prodotto dalla Provincia di
Pistoia, in collaborazione con
Festival Cinematografici
l'
SSI
ISTIAP O CO PPI li suo documentario tra le venti
migliori opere selezionate
la Regione, la Fondazione
Cassa di risparmio di Pistoia
e Pescia e la Fondazione Giovanni Michelucci, la pellicola
ripercorre la parabola artistica e umana del grande architetto pistoiese attraverso documenti storici, filmati d'epoca
e inediti provenienti dagli archivi Rai, testimonianze di
storici dell'architettura ed ex
collaboratori.
Frutto di un lavoro di scrupolosa ricerca e cura da parte del
regista, il video rappresenta
un'opera di particolare spessore scientifico e insieme di
grande intensità umana.
A Pistoia fu presentato dal maestro Paolo Portoghesi nel dicembre
2012,
mentre
nell'aprile di quest'anno il cinema Odeon di Firenze ne ha
proiettato la versione sottotitolata in inglese.
Il documentario è stato in parte utilizzato anche per l'allestimento multimediale del nuovo Museo Novecento di Firenze. Questa ulteriore tappa romana conferma il valore
dell'opera, che va ben oltre i
confini locali, insieme all'impegno messo in campo dalla
Provincia, ormai da diversi
anni, per rendere omaggio al
famoso architetto pistoiese. Il
programma del festival è consultabile su www.casadellarchitettura.it e www.artdocfestival.com.
Giulia Gonfiantini
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CAMPOLUNGO
La voce di Leopardi
Martone mette in scena
non solo la vita,
ma anche il pensiero
e la poesia, facendo
un passo indietro
come autore e regista
di Goffredo Fofi
1 Giacomo Leopardi pensato e illustrato da Mario Martone e interpretato da Elio Gemmano è un Leopardi
attendibile, verosimile, e già questo
è un risultato raro, nel cinema che
affronta i grandi della storia e della
cultura, specialmente quando si tratta, come si diceva un tempo nei libri di scuola, di
«benefattori dell'umanità» per le opere del
pensiero o perl'azione. Ladivulgazione è diventata solo con il secondo Novecento, legandosi ai destini della cultura di massa industrializzata, sinonimo di essenzialità e di
superficialità, per obbligo di sintesi e di commerciabilità.
Non sono pochi i film che nel passato,
spesso sulla scia di biografie di successo,
hanno raccontato le vite dei grandi, ma rari
sono i film che sono andati oltre l'agiografia sentimentale, nonostante il loro progetto pedagogico. Dagli anni Sessanta il "cinema d'autore" si è confrontato avolte con autori d'altro ramo e d'altre epoche con risultati raramente soddisfacenti, perché il regista proiettava sull'artista narrato le sue inquietudini e le sue frustrazioni, anche le
sue miserie. Ed è per questo che il film di
Martone su Leopardi è già pregevole peressere un esempio raro di letturae illustrazione dellavita di un grande - poeta e pensatore tra i maggiori dell'Ottocento, non solo
italiano - ricostruita con rispetto, sulla base di una solida conoscenza della sua epoca
e delle vicissitudini della sua esistenza. Se
ha dovuto aver presente un modello cinematografico, per Martone è stato quello del
Rossellini televisivo, ma più nelle intenzioni di quello che non nei risultati dei suoi
film, spesso troppo didattici.
Rispetto per il poeta, per il pensatore,
non solo per l'uomo; e questa era la scommessa più delicata, quella di accostarci alla
poesia e alla filosofa di Leopardi e non solo
ai tormenti della sua biografia. Non una libera interpretazione, ma un'interpretazione basata su una documentazione seria, a
Segnalazioni
partire dagli epistolari e dalle testimonianze storiche (e da quell'ottima ricostruzione
mese per mese della vita del recanatese che
è stata fissata da Nico Naldini in una cronologia documentaria che Garzanti ha opportunamente deciso di ristampare). Martone
ha saputo controllare, senza però escluderlo del tutto, l'investimento personale che
egli, come tanti italiani di ieri e perfino di
oggi, non poteva non aver posto su questo
riferimento fondamentale per la sua e per
la nostra formazione. A partire da quella
sorta di transfert che ogni lettore assiduo di
Leopardi, a un certo punto della sua vita,
perlopiù nell'adolescenzae nellaprima maturità, ha pur dovuto provare.
Ha dunque rinunciato nella ricostruzione di una biografia all'uso dei salti e dei paragoni, sempre fedele alla continuità, alla
cronologia, ma con un salto di dieci anni tra
la prima fallita fuga da Recanati e la Firenze
in cui conobbe l'Italia più "adulta" ed entrò
nel mondo intellettuale dell'epoca, rimanendone in definitiva superiore ed estraneo. Ha rinunciato sia alle bravure sorprendenti che alle ipotesi non verificabili. La
complessità sentimentale del poeta, la sua
disgrazia fisica, la sua superiore intelligenza, e insomma le sue diverse inquietudini i
suoi diversi confronti le sue diverse ricerche hanno riscontri oggettivi, e ci si ferma
là dove è giusto fermarsi, perché il regista
insiste, invece, per sua e per nostra grazia,
per suo e per nostro sofferto appagamento,
sulla ragione vera per cui Leopardi ci interessa: il nucleo o grumo di illuminazione e
di ragione, di poesia e di filosofia. Leopardi
parla e ragiona, nel film, per bocca di un attore che dà il meglio di sé in questa difficile
prova e sa essere attendibile fino allo spasimo, il Leopardi di Germano dice i suoi versi
e le sue idee, perno di una vita e di una mente d'eccezione che, nel film, diventa perno
del modo di raccontarla. Il rispetto, appunto: di un regista e di un attore che hanno
saputo mettersi umilmente, ma dando il loro meglio, a servizio di una storia e di un
pensiero e facendo di questo la materia del
loro lavoro. Perché alla fine devono essere
le parole di Leopardi ciò che conta, devono
essere i suoi versi e i suoi pensieri.
Con grande attenzione e cura per scene e
ambienti, il percorso narrativo è nel film lineare e geografico, ma anche in qualche modo simbolico: trala ferma provincia di Reca-
nati e la convulsa Napoli dove lo scontro o
incontro è tra storia e natura, la vittoria è
alla fine della natura, con l'attraversamento
"civile" della buona società fiorentina e romana. Il «giovane favoloso» rivendica, contro chi attribuisce le sue convinzioni alle
sue disgrazie, la libertà del suo pensiero e
ne afferma la superiorità, laverità. Cerca allo stesso tempo l'amore e trova al massimo
l'amicizia, la stima. (Il rispetto di Martone
riguarda anche il personaggio, spesso vituperato, del Ranieri.) Vede Pompei e vede le
fiamme del Vesuvio, e vede anche la resistenzae bellezza, nonostante tutto, della ginestra, e contro il «secol superbo e sciocco»
(che direbbe del nostro?) sente quel che rende «confederati» gli uomini tutti.
Com'è suo solito, Martone ha saputo circondarsi di collaboratori eccellenti. Il suo
cinema, come il suo teatro, vuol essere un
"lavoro di squadra", e non va dimenticato
che proprio questo è il bello del cinema, insieme al teatro, rispetto alle altre arti, solitarie. La fotografia di Renato Berta gli è stata certamente di grande aiuto, per individuare le giuste tonalità da applicare a realtà geografiche e sociali diverse tra loro, e
lontane nel tempo, da Recanati al Vesuvio,
così come il montaggio di Jacopo Quadri
per dare unione ai quadri di una complessa biografia. E gli attori sono in gran parte
gli stessi che hanno accompagnato, napoletani e non napoletani, la sua carriera di
regista di teatro e di cinema, anche se il protagonista di questo film è stato scelto sulla
base di affinità diverse, eccezionali. Quelli
che sono stati abitualmente considerati come dei limiti di Martone - lamessa-in-scena invece di un'autorialità prepotente - si
rivelano qui come dei pregi, ed è qui, dove
Martone si è considerato meno autore e
più servitore di un personaggio e di una
storia, a confronto non con una invenzione o con una ambizione ma con una costrizione che si è scelta, che credo sia riuscito a
essere invece più autore.
© RIPROIX IZIONF RISERVATA
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A NAPOLI I In primo piano, Elio GAP r irw nei panni di Giacomo Leopardi e Michele Riondino
(Antonio Ranieri)
di Mabuse
faceiaook.com/mabuse2922
TIV UCINEMASITI DA SCOPRIRE
ht tp : / / b i t.ly/ i dol o_in franto
Capolavoro assoluto:
Idolo infranto
(Fallen Idol - C Reed,1948)
http ://bit.ly/ incompreso
Lacrimoni a go-go con
Incompreso - Vita cot figlio
(L. Comencini, 1966)
http ://bit.
ly/fanny_alexander_1982
Arte, religione e magia nel film
testamento di Bergman:
Fanny e Alexander (1982)
http ://bit.ly/ amadeus_1984
Tom Hulce è Amadeus
(M. Forman, 1984)
Segnalazioni
Pagina 10